Cultura e spettacoli giovedì 25 agosto 2011 laRegioneTicino 25 ‘Ho visto Nina volare / fra le corde dell’altalena / un giorno la prenderò / come fa il vento alla schiena...’. Così cantava Fabrizio De André nel 1996, quando nel suo ultimo album, Anime Salve, presentò Ho visto Nina volare. Lui Nina l’aveva vista davvero volare, fra le corde di un’altalena verso il cielo del Piemonte, tanti anni prima, quando ancora era un bambino sfollato durante la guerra, e non se ne era mai dimenticato. Finché Nina è ritornata, in una delle sue ultime canzoni, a chiudere il cerchio della vita e della memoria. Nina ritorna questa sera ad Arzo per l’apertura del Festival internazionale di narrazione, alle 21.30 in Piazza, in uno spettacolo che prende a prestito il titolo del brano di De André. Protagonista sul palco Laura Curino, dagli anni Settanta celebre e apprezzata attrice-narratrice torinese. Con lei sul palco Gigi Venegoni alla chitarra e Bruno Maria Ferraro a chitarra e voce, per la regia di Ivana Ferri della Cooperativa Tangram Teatro. Un incontro fra teatro, narrazione e musica di cui sono protagonisti, con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De André Onlus, il grande cantautore e i suoi luoghi, a partire dal libro curato da Guido Harari (il ‘fotografo di De André’), Una goccia di splendore (Rizzoli, 2007). Una sorta di autobiografia fotografica postuma in cui Harari ha raccolto gran parte delle parole dette o scritte da De André su se stesso. «Una volta tanto non devo raccontare con parole mie. Racconto soltanto, che è la cosa che più mi piace fare al mondo», KEYSTONE Nina continua a volare Questa sera ad Arzo si apre il Festival internazionale di narrazione Quattro giorni di teatro e racconti inaugurati da Laura Curino con ‘Ho visto Nina volare’, uno spettacolo che si inoltra nei luoghi, nelle persone e nella musica di Fabrizio De André ci dice Laura Curino (foto). Infatti, spiega l’attrice, nel testo adattato per la scena da Bruno Maria Ferraro e Ivana Ferri, «c’è solo una piccola introduzione in cui si danno le ragioni della scelta di fondo, passare attraverso i suoi luoghi e il Mediterraneo. Poi non c’è più una parola che non sia di De André». E proprio questo, aggiunge, «è emozionante, perché siamo sempre stati abituati a sentire De André attraverso le parole. Nelle sue canzoni però non si dichiara mai fortemente, racconta di sé attraverso personaggi e si- tuazioni, senza mai dire ‘io’. È emozionante e strano sentirglielo dire». La sfida di Ho visto Nina Volare, al di là del fatto di raccontare per vie che non siano già state battute un personaggio enormemente popolare (ancor più dopo la sua morte), consiste nel condensare e strutturare in racconto di un’ora la quantità di materiale raccolto da Harari. Come districarsi senza smarrirsi? «All’interno di questo materiale – spiega Curino – si potevano scegliere percorsi diversissimi. Noi ci siamo mossi attra- verso due luoghi, Genova e la Sardegna, passando brevemente per il Piemonte della canzone Ho visto Nina Volare. Perché Nina esiste». Nina infatti esiste ed è una signora di Revignano d’Asti, amica d’infanzia delle estati di De André, che agli autori dello spettacolo ha confidato i suoi ricordi. «A noi piemontesi piace, anche in maniera un po’ ruvida o laterale, esserci», dice Curino. Un personaggio, Nina, che suggerisce suggestioni interessanti sulla relazione fra i luoghi e le persone e le canzoni di De André, che insegnava come si debba scrivere un brano ‘solo quando si ha davvero qualcosa da dire’. L’impressione, continua l’attrice, «è che le sue canzoni nascano da una relazione fortissima, emotiva, con un argomento o una persona. Penso che Nina sia girata attorno a lui molti anni, finché non ha trovato il modo giusto di cantarla». Anche se lei, aggiunge ridendo Curino, «ci ha detto che, a dir la verità, non era lui che spingeva lei in altalena ma lei che spingeva lui, perché era pigro...». Lo spettacolo, però, racconta soprattutto i due luoghi principali della vita di De André, Genova e la Sardegna. Così, ripercorrere l’adolescenza e la giovinezza in Liguria e la maturità nell’isola prediletta, diventa l’occasione per riscoprire la musica di De André. Genova e la Sardegna, secondo Curino, «sono il luogo della nascita e quello della scelta». Una scelta, l’isola, nella sua fattoria dell’Agnata, ribadita «nonostante la ferita del rapimento», confermandolo come il suo «luogo eletto, per il rapporto con la natura e con le persone, con un modo di essere e di pensare, con una schiettezza e un’onestà di fondo che neanche il rapimento ha potuto scalfire». Una forma di solidarietà profonda con la realtà delle cose, ben sotto la loro superficie, con cui De André arriva «non a giustificare ma a comprendere le ragioni di quella violenza». Questa, conclude Curino, «è una lezione di ascolto fantastica: la capacità di scrivere canzoni di De André deriva forse proprio dalla sua enorme capacità di ascolto, di andare CLO sempre al cuore delle situazioni». La Gerusalemme di Cantar di Pietre La Città santa nelle chiese ticinesi per la rassegna di musica medievale Hindermann, il nuovo libro sabato a Lugano Città santa e città insanguinata. Città celeste e città dilaniata. Città dell’anelito all’infinito, come la musica, e città dei limiti della condizione terrena, quelli dell’uomo. Gerusalemme, la città santa protagonista della 24a edizione di Cantar di Pietre, Rassegna internazionale di musica e cultura medievale e rinascimentale, dal 27 agosto al 15 ottobre nelle più suggestive chiese ticinesi, sotto la direzione di Giovanni Conti. Titolo, appunto, Jerusalem. Luogo della «santificazione del tempo», scrive Conti, Gerusalemme plasmerà i dieci appuntamenti della rassegna. Prima, sabato 27 e domenica 28 agosto, a Biasca e Monte Carasso, l’introduzione di Divertiamoci con il Medioevo con il Coro Clairière (foto). Il programma di Cantar di Pietre, spiega Conti, vuole esprimere la «visione di una Gerusalemme suprema» emersa nei secoli «sotto innumerevoli forme». Per cui «si sviluppa attorno a questo dato di fatto il nostro desiderio di ripercorrere tutte le vicende, che l’Occidente ha sentito il bisogno di veicolare attraverso la musica, e abbiamo voluto focalizzare l’interessante contrasto tra l’aspetto celeste e il carattere impoverito della città terrena». Il primo appuntamento presenta dunque l’ensemble Perlaro in un programma dedicato a Gerusalemme come terra di crociata, con i canti dei pellegrini medievali e i brani degli ‘appelli alle crociate’. Seguirà il Trio Borgonovo De Mirchovich Zenatti con la sua ‘commedia musicale paraliturgica’ sulla Gerusalemme celeste. Le suggestioni musicali e visive della tradizione umbra porteranno poi a Bellinzona le Confraternite di Gubbio e Costacciaro. Il programma di Jerusalem Jerusalem rivelerà invece la vocalità e le declamazioni della tradizione legata a Monteverdi. L’ensemble La Morra presenterà da parte sua l’esperienza culturale del cristianesimo latino di Cipro. Con i Biscantores si potrà poi scoprire il tentativo di europeizzazione della tradizione musicale liturgica ebraica. Ottobre si aprirà con le esperienze compositive (di de Wert, Marenzio e Monteverdi) ispirate dalla Gerusalemme Liberata di Tasso. Con il gruppo Modulata Carmina seguiranno le lacrime di Isaia, il dolore per È certamente una delle maggiori voci poetiche della letteratura svizzera di lingua italiana; una voce sommessa, discreta, appartata, eppure di grande forza e profondità. È quella di Federico Hindermann, nato a Biella nel 1921 da madre torinese e padre basilese, cresciuto a Torino e poi a Basilea fino a diventare giornalista, docente universitario e infine direttore editoriale. Insomma una personalità importante nella cultura letteraria della Svizzera tedesca, con i suoi saggi e le sue traduzioni dall’italiano e dal francese. Ma, nella sua lingua materna, a partire dagli anni 70, Hindermann ha cominciato a creare plaquettes e raccolte di versi pubblicate da Vanni Scheiwiller a Milano. Poi una prima antologia e l’interesse per il suo lavoro da parte di ‘lettori eccellenti’ oltre che amici, come Pietro Citati. In occasione dei suoi novant’anni esce per AF Edizioni di Lugano il volume L’occhio s’imperla corredato dalle immagini di Luca Mengoni, che raccoglie ventisette suoi mottetti inediti e ben dodici contributi augurali di amici ed estimatori, fra cui Giorgio e Giovanni Orelli, Pietro De Marchi e Fabio Pusterla. Si ritroveranno tutti al Canvetto Luganese di Lugano sabato 27 agosto alle 18 per la presentazione del volume, nel corso della quale sarà proposto un filmato preparato per l’occasione. la distruzione di Gerusalemme e le musiche di Costanzo Porta. Valentina Longo e l’ensemble Adiastema presenteranno poi Gerusalemme come luogo, simbolo e nostalgia. Chiuderanno gli Ensemble De Labyrintho e Adiastema con l’Officium defunctorum a 6 voci di Tomas Luis de Victoria nel 400° dalla morte: l’Eterna Gerusalemme. Entrata libera a tutti i concerti. Il Programma Sabato 27 agosto, 20.30 Domenica 11 settembre, 20.45 Sabato 1 ottobre, 20.30 Biasca, Chiesa SS. Pietro e Paolo ‘Divertiamoci con il Medioevo’, Coro Clairière Bellinzona, Chiesa Collegiata ‘Gerusalemme nel canto delle confraternite medievali’, Confraternite di Gubbio e Costacciaro Muralto, Chiesa di San Vittore ‘La Gerusalemme Liberata’, Comp. del Madrigale Sabato 17 settembre, 20.30 Maggia, Chiesa di San Maurizio ‘Il profeta che piange’, Ensemb. Modulata Carmina Domenica 28 agosto, 17.30 Monte Carasso, Chiesa SS. Bernardino e Girolamo ‘Divertiamoci con il Medioevo’, Coro Clairière Sabato 3 settembre, 20.30 Calonico, Chiesa di San Martino ‘Gerusalemme terra di crociata’, Ensemble Perlaro Iseo, Chiesa di Santa Maria Iuvenia ‘Jesrusalem, Jerusalem’, Recitarcantando Sabato 24 settembre, 20.30 Castel San Pietro, Chiesa Rossa ‘L’esperienza di Cipro’, Ensemble la Morra Sabato 8 ottobre, 20.30 Domenica 9 ottobre, 17 Bellinzona, Chiesa Collegiata ‘Gerusalemme: luogo, simbolo, nostalgia’, Valentina Longo e l’Ensembe Adiastema Sabato 10 settembre, 20.30 Domenica 25 settembre, 17.30 Sabato 15 ottobre, 20.30 Bellinzona, Chiesa di San Biagio ‘La Gerusalemme celeste’, Trio De Mirchovich-Borgonovo-Zenatti Quinto, Chiesa dei SS. Pietro e Paolo ‘La voce di Gerusalemme: i Cantici di Salomone’, Ensemble Biscantores Biasca, Chiesa SS. Pietro e Paolo ‘Eterna Gerusalemme’, Ensemble De Labyrintho e Adiastema Lugano, al via Blues to Bop Da questa sera a domenica a Lugano è tempo di Blues to Bop. Per inaugurare i suoi quattro giorni di concerti il festival scende nell’ambiente a lui più congeniale, le piazze di Lugano: per la precisione Piazza della Riforma, Piazza Cioccaro, Piazza San Rocco e Piazza Dante. In quest’ultima, oggi dalle 21, uno spazio sarà dedicato al blues di casa nostra, con i concerti dei Broken Lights e della JC Harpo Blues Band. Nelle altre piazze, fra gli altri, The Theo Croker Afrosonic Orchestra, The Frierson Brothers & Sisters, Irwin Hall, Theo Crocker, Bobby Wayne ed Erika Lee. Weekend Folk acustico con Domy Fidanza Due notti di musica su Spartyto domani e sabato a Biasca, con il ritorno del Festival cover dedicato a gruppi e solisti emergenti. Domani dalle 19.15 Spartyto Young aprirà con Laetitia, seguita da Luis Landrini (foto) & band. Il cantautore valmaggese presenterà un programma di cover rock-pop. Chiuderanno la serata gli italiani Harddiskaunt (ska). Dopo una giornata con le acrobazie degli specialisti del Bike Trial, sabato alle 19.15 inaugureranno la serata di concerti Esteban Diaz e Nikla Bontadelli. La vera e propria Notte dei Tributi vedrà protagonisti quattro gruppi italiani, a partire dalla Negramaro Tribute Band. Seguiranno i Dire Straits riproposti dai London Café e gli Arhea 54 con i musical disco anni 80 e 90. Chiuderà la serata la Bon Jovi Tribute band. Grande appuntamento con il folk d’autore sabato alle 19.30 all’Osteria Lugano a Morcote con il concerto di Domique Fidanza. La cantautrice italo-belga, dopo i successi italiani e francesi, riparte con un progetto musicale tutto suo, di cui è da poco uscito il singolo Un papillon, une étoile. Voce e talento tutti da scoprire. Estate da Campione per i Manupia Discomusic, pop, rock: il tempo dei Manupia segnerà l’appuntamento di sabato 27 agosto, alle 21 in Piazza Roma a Campione, con il programma 2011 di Un’estate da… Campione. La cover band ticinese, tre voci e quattro musicisti, presenterà il suo repertorio disco, pop e rock che spazia fra gli anni 70, 80 e 90, riproponendo successi di Bee Gees, Gloria Gaynor, Donna Summer, Aretha Franklin, Kool & the Gang, Madonna e tanti altri, senza dimenticare brani di musical e pezzi italiani. Bignasco, Nucleo Homeland, jazz, domenica dalle 21 Gerra Gambarogno, Ni&co Beach Flexstep, venerdì dalle 20 Giubiasco, Grotto Elvezia Joe Valeriano & Joe Coloombo, venerdì dalle 21 Locarno, Lido Beach Luis Landrini & Band, sabato dalle 21 Lugano, Parco Ciani Moulin Rouge, sabato alle 21 Magadino, Centro sportivo Openèr Gambarögn, live con Blackpint, Sourmash, Sgaffy e Vomitors, sabato dalle 18 Novaggio, Festa delle Piazzette Limited edition (rock-blues) e Le Sensazoini Forti (cover Vasco), venerdì dalle 20.30 Roveredo, Grotto San Fedele Joe Valeriano & Joe Colombo, rock-blues, sabato dalle 20 Sagno (Breggia), Piazza S.Rocco Homeland, jazz, oggi alle 21 ROBERTO AQUARI A Biasca le cover di Spartyto Doppio Joe Valeriano & Joe Colombo Le segnalazioni di concerti e appuntamenti musicali vanno inviate all’indirizzo [email protected]