Album I Festival dell’Estate MILANO | I LA REPUBBLICA MARTEDÌ 1° LUGLIO 2014 Tra stadio e ippodromo la zona San Siro è sempre più musica. Poi Villa Arconati, MiTo, la classica tra i laghi, il gran finale della Milanesiana, il teatro tra ex Paolo Pini e le vette. E ancora, i film sotto le stelle Guida a tre mesi di show a Milano e Lombardia Con un testimonial d’eccezione Da spettatore a protagonista lo spettacolo è emozione GIOELE DIX I Supplemento al numero odierno de “la Repubblica”. Spedizione in abbonamento postale. art.1 -legge 46/04 del 27 febbraio 2004 Roma L MIO primo e indelebile ricordo di spettacolo all’aperto a Milano corrisponde a un luogo e a una data precisi: Parco Lambro, sabato 26 giugno 1976. Non posso dimenticarmelo perché proprio quel giorno rientravo definitivamente dal servizio militare in Friuli. Quattordici mesi di naia insopportabile, con tragica appendice di terremoto, tragica non tanto per me che ero lì di passaggio, quanto per la coraggiosa gente di quelle parti costretta a conviverci. Arrivai a casa nel primo pomeriggio, mi liberai della divisa e mi precipitai all’attesissima Festa del Proletariato Giovanile. Non ero sicuro di potermi considerare un vero proletario, ma ero senz’altro giovane abbastanza per sentirmi felice fra tende sacchi a pelo collanine e bonghi. E quando a sera inoltrata comparve sul palco Eugenio Finardi l’entusiasmo di tutti i compagni e i fricchettoni presenti salì alle stelle. Poi però ci fu un tremendo acquazzone e in tanti — borghesemente — cercammo riparo altrove. Pec- cato perché il temporale fece saltare il concerto dei Napoli Centrale, in assoluto i miei preferiti di allora. La memoria corre poi all’estate di un paio d’anni dopo e a un’esaltante spettacolo in piazza a Vigevano. Sulla scena un giovane attore romano, un certo Gigi Proietti, istrione di trascinante bravura. Esperienza elettrizzante per me IL TEATRO che, nel frattempo, avevo cominciato a muovere qualche timido passo su piccoli e defilati palcoscenici. Ricordo nitidamente i miei pensieri di quella sera. Primo pensiero: che mestiere fantastico (ma saprò mai farlo come lo fa lui?). Secondo pensiero: devo in tutti i modi provarci anch’io (ma quanto sarà dura?). L’INTERVISTA SEGUE A PAGINA 3 IL CINEMA All’ex Paolo Pini Peppe Servillo racconta il Fútbol La Titanus regina di Locarno cinquanta titoli che fanno storia SARA CHIAPPORI VALERIA CERABOLINI L N CINEMA ‘epidemico’. Un cinema visionario anche quando guarda al passato. Perché questa arte, così giovane e così apparentemente oggettiva, sa come raccontare alla gente il suo mondo, trasformandolo però sempre un po’. E ancora oggi riesce a sorprenderci». O SPETTACOLO nello spettacolo. Perché i festival estivi sono anche questo: cercare e trovare teatro sotto le stelle, all’ombra di una piccola chiesa di campagna, sulle rive di un lago, in cima a un monte, in un pezzo di città sconosciuto. Mettendo insieme il piacere dello spettatore con quello dell’esploratore. SEGUE A PAGINA 19 «U Elio e le Storie tese all’ippodromo “Suonare dal vivo è sempre più bello” LUIGI BOLOGNINI A PAGINA 4 SEGUE A PAGINA 23 MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 III Il personaggio Lunga vita agli spettacoli all’aperto La mia prima volta, da spettatore, al Parco Lambro nel ’76, che entusiasmo per Finardi, poi tante volte da protagonista. Indimenticabile la lettura in quota, sull’Adamello, per la rassegna Passi nella neve L’attore e autore milanese ripercorre le sue emozioni e spiega il fascino unico dei concerti e del teatro con il cielo sullo sfondo LA MUSICA Porter-Incognito che accoppiata a Villa Arconati <SEGUE DALLA PRIMA PAGINA GIOELE DIX U combinazione di abbondante ottimismo della volontà e di modico pessimismo della ragione, addirittura relegato fra parentesi. Oggi comporrei la miscela esattamente al contrario, ma allora ero ancora armato di fiducia (per fortuna). La mia prima da non spettatore fu nel luglio dell’82, pochi giorni dopo la vittoria della nazionale di Bearzot ai Mondiali di Spagna. Il Teatro dell’Elfo rimiNA Forse c’è stata una esagerazione di proposte ne ho viste tante. Ma ora buona visione a tutti IN ALTURA Una delle edizioni di Passi nella Neve, con Dix recitante (foto Pino Veclani ) ANDREA MORANDI A PAGINA 8 LA CLASSICA Il violoncello di Sollima sul sagrato a Baveno Cecilia Chailly a Madesimo LUIGI DI FRONZO A PAGINA 9 LA LETTERATURA Da Como a Zelbio chiudendo a Mantova “C’è voglia di leggere” ANNARITA BRIGANTI A PAGINA 14 IL CINEMA Cerri, mister AriAnteo “I film all’aperto hanno un altro fascino” SIMONA SPAVENTA A PAGINA 21 se in scena il suo Sogno shakespeariano in musical e io entrai nel cast per una sostituzione. Una ventina di repliche in giro per piazze, arene e anfiteatri d’Italia, per me davvero un puro e prolungato sogno di mezza estate. Il pubblico milanese venerava gli elfi e naturalmente agli Orti di Leonardo facemmo il tutto esaurito, facemmo nel senso che la gente veniva per vedere loro, ma quella volta sul palcoscenico c’ero anch’io. Il posto — la location come malinconicamente si direbbe oggi — era splendido, un chiostro all’interno del Palazzo delle Stelline, a due passi da Santa Maria delle Grazie, che successivamente venne chiuso alle attività teatrali, non so per- ché. Per noi fu certamente un privilegio e un godimento recitare agli Orti di Leonardo e ci piaceva immaginare — in assenza di informazioni storiche attendibili — che da quelle parti il grande genio avesse l’abitudine di ritirarsi per coltivare lattuga e fagiolini, magari prendendosi una pausa dal faticoso lavoro di pittura del Cenacolo, proprio lì di fronte. Inutile dire che col passare del tempo si sono moltiplicati a dismisura i luoghi, propri e impropri, nei quali si è deciso di fare spettacoli d’estate. Non soltanto a Milano, ma in tutta Italia. L’i- dea innovativa e provocatoria, tipicamente anni Settanta, che il teatro dovesse uscire dai recinti in cui era stato costretto per incontrare la gente si è andata via via trasformando in convenzione e il risultato è stato il proliferare senza controllo di appuntamenti open air. Cortili, rocche, castelli, chiostri. Ma anche piazzali, radure, boschi, scarpate, colline, persino spiagge. Sia da spettatore che da attore posso dire di averne viste veramente di tutte. Due esempi, nell’alto e nel basso, e non solo metaforicamente. Il primo: Rifugio Bozzi, Località Montozzo, 2475 metri sul livello del mare, dalle parti del Passo del Tonale. Il festival si chiama “Passi nella neve”. Il pubblico arriva dopo due ore di cammino, si siede su un largo prato, non ci sono sedie, intorno resti di trincee, un panorama mozzafiato. Ci sono stato nel 2012 a leggere brani dal meraviglioso libro di Emilio Lussu “Un anno sull’altipiano”. Eccelso. Secondo esempio: festival di teatro popolare, periferia di Modena, molti anni fa, ne ho dimenticato il nome, ma meglio così. Si recitava Garcia Lorca, gli attori erano molto compenetra- ti della tragedia d’amore fra Don Perlimplino e Donna Belisa. Ma proprio accanto al palco c’era un centro sportivo con vari campi di tennis. E nel momento del doloroso addio fra i due innamorati, il silenzio venne rotto prima da un “Quaranta a trenta!” e poco dopo da un “Parità!”. Il pubblico rise, mentre il grande Federico probabilmente si rivoltava nel suo sepolcro. Depressivo, anche se piuttosto comico. Buona estate a tutte e a tutti gli irriducibili, pazienti, appassionati, maniacali amanti dello spettacolo all’aperto! © RIPRODUZIONE RISERVATA IV MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 PER SAPERNE DI PIÙ http://www.citysoundmilano.c om/citysound/it/home I concerti Elio e le Storie tese show all’ippodromo “Live è più bello” Dopo “Sono curioso, ci sono stato tante volte ma solo a vedere l’esperienza le corse con mio padre quando ero bambino” all’Arena è ormai lo stadio LUIGI BOLOGNINI TRASFORMISTI Elio con le Storie , con buona pace dei del galoppo a tese. I loro residenti, è chiaro che concerti sono l’epicentro della musica ospitare, estiva a Milano è San Siro. Nel sempre nuovi perché sono in senso del quartiere: allo stadio insieme allo ormai tradizionale si è affiangrado di cambiare di volta cato l’ippodromo del galoppo, stadio, le con l’Alfa Romeo City sound fein volta. A sinistra, il palco che ha raccolto l’eredità esibizioni più stival all’ippodromo del Jazzin’festival dell’Arena. Tra le date che spiccano a luglio importanti della c’è quella — il 3 — dei milanesi e le Storie tese, enciclopecittà. “Il Elio die viventi di estro musicale e umoristico. Che a San calendario di talento Siro non hanno mai suonato: un galoppatoio sì, ma le Caquesta estate è «In pannelle di Roma — dice il cantante Elio — ricordo una quanpazzesca di polvere. Nelbello, non ci tità l’ippodromo milanese sono già tante volte, ma quando sono dubbi: io stato ero bambino, a vedere le corse padre. Sono curioso». consiglio conE mio San Siro nel senso dello stadi esserci stato. Una grandissiNon vi ha mai allettato Caparezza dio? ma festa, un clima eccezionale, come luogo per un concerto? ma appunto musicalmente «Sono sincero, no. San Siro e Battiato” mi piace da matti ma perché sonulla di che, proprio per i pro- ALTRE ARENE Quattro volte Vasco i Nada Surf al Magnolia e Carroponte all’italiana ANDREA MORANDI D O RMAI no interista. Musicalmente è un altro discorso. C’è troppo rimbombo, si sente maluccio. E per evitare la sensazione di deserto bisogna che sia pieno: d’accordo che siamo una band di successo, ma certe cifre non le raggiungiamo». Da spettatore ci ha visto qualcosa? «Il primo in assoluto che si è tenuto, il mitologico concerto di Bob Marley del 27 giugno 1980. Quello dove c’erano tutti, nel senso che chiunque dice “ L’ESPERIENZA Niente come un concerto ti mette in movimento, c’è il contatto con il pubblico e quindi con il mondo ” V blemi di acustica». E il concerto milanese più bello in assoluto? «Peter Gabriel al Forum nel 1993, dopo il disco Us. Però non so se vale, visto che siamo ad Assago». Beh è praticamente Milano. «Ho dei dubbi anche sul praticamente: è perfino fuori dalla tariffa urbana del metrò. Ed è il vero problema: la situazione culturale e musicale milanese è una tragedia». Addirittura? «Beh veda lei. È fuori città non solo il Forum, ma anche il Carroponte, meraviglioso, perfetto esempio di riconversione industriale. Sono comodi col metrò, ma in città il Lirico è abbandonato, l’Arcimboldi non si capisce bene che fine farà, lo Smeraldo è diventato altro. C’è il deserto di spazi. E infatti questa estate è ricca di concerti, ma sono tutti all’aperto». Lei cosa andrebbe a vedere? Che cosa consiglia? «Allo stadio, a parte le mie remore sull’acustica, il meglio sono stati i Pearl Jam, benché io sia più per i Nirvana. All’ippodromo, oltre a noi, i Mo- torhead, perché a me piace il rock duro, Caparezza e Battiato, che hanno sempre grandi idee. Al Carroponte i Gogol Bordello. Bella estate, indubbiamente, ma dobbiamo ancora riprenderci». Da cosa? «Dai due decenni passati. Negli anni Ottanta, vituperatissimi, le giunte a guida socialista sapevano organizzare cose indimenticabili. La classe politica rubava, ma aveva un retroterra culturale. Poi è arrivata gente, da Formentini in poi, che non aveva la minima idea di cosa fossero la cultura e l’arte. Basti vedere come hanno ri- dotto la Scala restaurandola. Ci stiamo riprendendo adesso». Anche perché la musica sempre più viene goduta dal vivo. «Certo. Un po’ perché i dischi non si vendono più. Invece con la cultura si stramangia — a differenza del famoso luogo comune — se si sa lavorare bene. Ma soprattutto, il live è unico, ti dà il contatto con il pubblico e direi col mondo. Niente come un concerto ti mette in movimento. Specie se l’alternativa sono le happy hour, che per me sono eventi misteriosi, in cui si sta fermi a non fare nulla se non a far chiacchiere senza senso, mangiucchiare e sbevazzare. “ I RICORDI Bob Marley nell’80, una grandissima festa. E la nostra esibizione del ’91 davanti a 10mila persone ” Nulla di paragonabile a un concerto». A proposito, il vostro concerto milanese più bello? «Ne cito due. Uno nel 1991 al PalaTrussardi davanti a 10mila persone, un sacco di ospiti, come i New Trolls e Leone di Lernia. Salii sul palco col mal di testa perché avevo dovuto fare entrare decine e decine di amici, ero terrorizzato di aver dimenticato qualcuno. Ancor prima, quello del 6 ottobre 1990: al teatro dell’Elfo cantammo per 12 ore di fila la stessa canzone, Ti amo, per finire nel Guinness dei primati». © RIPRODUZIONE RISERVATA A SAN Siro all’Idroscalo, da via Granelli al Castello Sforzesco: nessun dubbio, in città sarà un’estate di grande musica, con artisti e band a coprire praticamente ogni singolo giorno di luglio nonché ogni genere, dal rock al jazz passando per il dub e il rap. Inizio, obbligato con le quattro date di Vasco — pronto a riprendersi San Siro il 4, 5, 9 e 10 luglio — che passerà poi il testimone ai Modà che debutteranno al Meazza il 19 luglio e poi chiuderanno definitivamente i cancelli della stagione musicale allo stadio. Capitolo a parte merita invece il Circolo Magnolia, all’Idroscalo, che ha un cartellone talmente complesso e fitto che per capire cosa vedere — e quando — ci vuole una mappa piuttosto dettagliata. I nostri consigli? Assolutamente da non perdere almeno i sempre ottimi Nada Surf (2 luglio), la neostar israeliana Asaf Avidan (3 luglio), il ritorno degli Afghan Whigs di Greg Dulli (7 luglio), la band rivelazione irlandese Kodaline (il 16) e, per palati piuttosto fini, una delle poche apparizioni italiane del cantautore americano M Ward (il 9), un fuoriclasse assoluto di cui si parla davvero troppo poco. Ma non solo, perché subito dopo la fine dei Mondiali, all’Idroscalo andrà in scena anche la rassegna Un Altro Festival, ovvero due giorni di concerti con sul palco una line up notevole: lunedì 14 luglio gli hippie modaioli MGMT preceduti da Panda Bear e M + A, mentre martedì 15 i Dandy Warhols, con gli Horrors e i Temples. E se nell’area antistante il Castello Sforzesco, il 12 luglio andrà in scena un evento hip hop gratuito con Mondo Marcio, Entics, il neodivo Rocco Hunt e Ghemon, al Carroponte di via Granelli assisteremo invece a un cartellone più improntato su una matrice italiana, da Levante a Dente fino alla reunion dei Bluvertigo e alla Bandabardò passando per gli immancabili Sud Sound System. Eppure, anche qui ci saranno in programma alcuni artisti stranieri assolutamente da non mancare. Il primo nome? Senza dubbio quello del golden boy del blues americano, Jonny Lang, prodigio di Fargo in scena il 14 luglio, che sarà seguito la sera successiva da un altro bel nome, quello del surfista australiano John Butler con il suo trio, con cui presenterà l’ultimo album, Flesh & Blood. Il 16, sarà invece festa gitana con il solito, scatenato, Goran Bregovic e uno show ribattezzato per l’occasione If you don’t go crazy, you are not normal, ovvero, Se non diventi pazzo non sei normale. Per chi ama il folk, da segnalare invece il 23 il passaggio del misconosciuto, quanto superbo, cantautore americano William Fitzsimmons. Ultimo consiglio: se potete, non perdete, sempre al Carroponte, gli Easy Star All-Stars, collettivo giamaicano di base a New York che il 27 luglio sarà in via Granelli per rifare il suo disco più celebre, ovvero Dub Side Of The Moon, versione in chiave dub di Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. © RIPRODUZIONE RISERVATA THE BEST ASAF AVIDAN Il 3 luglio, al Magnolia, l'autore israeliano torna in Italia dopo il successo della sua hit One Day M WARD Il 9, al Magnolia folk e malinconia: il songwriter di Portland in una delle sue rare apparizioni italiane JONNY LANG Il 14 luglio, Carroponte, il golden boy del blues a stelle e strisce, per molti l’erede di B. B. King MGMT Il 14 luglio, Magnolia, il poderoso duo psichedelico di New York porta all’Idroscalo il nuovo album MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 VII Il Latinoamericando Talento Latino sul palco salgono le aspiranti star del reggaeton LE STELLE FARRUKO Carlos Efrén Reyes Rosado, in arte Farruko (giovedì 3 luglio), 23 anni stella del reggaeton. Il suo maggior successo: Voy a 100 Singoli e band emergenti alla ricerca di notorietà davanti al pubblico È partita l’edizione numero ventiquattro a Assago: oltre ai concerti anche discoteca e una sorta di talent che parte e si sviluppa su YouTube MARIELLA TANZARELLA L ATINOAMERICANDO, edizione numero ventiquattro, nel pieno periodo della crisi non si spaventa ma cavalca l’onda popolare. Il programma di quest’anno del festivalone dedicato alla musica e al folclore del Sudamerica è forse meno sfavillante di star internazionali, ma in compenso promette di trascinare tutti nelle danze e nei suoni più orecchiabili e più amati. Con una scelta mirata di artisti e di tendenze, ma anche con l’organizzazione di eventi paralleli che affiancano l’attività del palco principale e che promettono di diventare l’attrazione per una grande fetta di pubblico, specialmente quella più giovane: contest musicali, dj famosi, le ultime sfide dei Mondiali su maxischermi e un palco itinerante sui Navigli. «Talento Latino» è una novità di quest’anno che va in questo senso. Una gara riservata ad artisti emergenti, singoli e band, che presentano pezzi sudamericani originali. Alla fine dello spettacolo principale, ogni sera si presentano quindi questi singoli o gruppi latini, ragazzi sui 20-30 anni che magari sono nati in Italia o sono venuti qui da piccoli e che, accanto a un lavoro qualunque fatto per vivere o agli studi regolari, coltivano la passione della musica. Arrivano da Milano, Roma, Genova, sono soprattutto originari di Santo Domingo, patria del reggaeton, ma anche ecuadoriani (specialmente quelli che vengono da Genova, dove la comunità è folta) e venezuela- ni. Oltre al reggaeton, nei loro brani predomina il dembow, che è uno spin off di quel genere musicale. Ogni esibizione viene ripresa e pubblicata su Le performance vengono messe sul web e lì sono votate. Il 13 agosto esibizione collettiva per eleggere il vincitore YouTube, e saranno i like degli utenti a stabilire la graduatoria. Il 13 agosto un’esibizione collettiva permetterà agli esperti di eleggere il Talento Latino 2014. Tra loro si segnala Notamulata, nome d’arte di Desy Capelli, madre capoverdiana e padre italiano, nata a Milano nel 1982 e brava can- tante NuSoul e R&B. E, curiosità, c’è anche un italiano: David Ferrari, 30 anni, è di Genova, ma dopo un viaggio a Cuba la sua vena di rapper si indirizza al reggaeton e pubblica il primo album di reggaeton itlaiano, Bum bum, nel 2007. Da tenere d’occhio i Sudaka Sin Fronteras: gruppo nato a Milano nel 2009, composto da cinque musicisti peruviani e dominicani che assicurano gran divertimento con reggaeton, dembow, mambo urbano e house latin. Interessanti anche le serate in discoteca, con la presenza di molti dj ospiti provenienti dai migliori locali di musica latina in Italia e nel mondo. Come dj Nika e Gil B, da New York, o Max Rodriguez, tra i più quotati sulla piazza milanese. © RIPRODUZIONE RISERVATA ANA TIJOUX Venerdì 18 luglio c’è Ana Tijoux (Anamaria Merino Tijoux), fascinosa francese di origine cilena nota per il brano 1977 SANTA ROSA Agosto si apre con un concertone, quello di Gilberto Santa Rosa, ovvero «il gentleman della Salsa», venerdì 1 VIII MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 Villa Arconati Porter-Incognito, che serata La voce di Liquid Spirit con il gruppo di jazz-funk per l’appuntamento di chiusura Ma sotto le stelle del Castellazzo di Bollate anche la chitarra di George Benson Il cartellone mescola elettronica e jazz, world music e cantautori: otto eventi quasi tutti imperdibili con una qualità altissima Apre il mese Stefano Bollani LA VERDI ANDREA MORANDI D A SEMPRE riparo solido per chi cerca un’oasi lontano da traffico e folla, anche quest’anno il Festival di Villa Arconati riparte con molte certezze e qualche sorpresa. L’edizione numero 26 porterà infatti al Castellazzo di Bollate un cartellone di alta qualità — come sempre, Dall’ambiente al tango con l’orchestra A Martedì 22 Müller e Makaroff dei Gotan Project e la fisarmonica di Richard Galliano in fondo — ma anche di grande varietà, capace di mescolare elettronica e jazz, cantautorato e world music, abbracciando un pubblico molto diverso. Difficile scegliere tra gli otto eventi in programma a luglio, quasi tutti imperdibili. Si parte giovedì con il funambolo del pianoforte Stefano Bollani, giullare jazz che porterà in scena il suo progetto Pianosolo, anarchia sonora da palco, impossibile prevedere cosa farà, dalla musica brasiliana alle canzoni degli anni Quaranta. Lunedì 7 luglio ecco invece ar- rivare due gruppi di culto: gli scozzesi Mogwai, quintetto fondamentale per l’evoluzione del post-rock degli ultimi quindici anni, e gli islandesi Mùm, una delle band di punta della scena dell’isola assieme ai Sigur Rós, capaci di dare il meglio nelle esibizioni live. Drastico cambio di genere venerdì, con un signore di Pittsburgh di settantuno anni, ovvero mister George Benson con la sua chitarra e una scaletta lunga quarant’anni, da Greatest Love of All a You are the love of my life. Mercoledì 16, altro even- to con il golden boy dello swing 2.0, Raphael Gualazzi, accompagnato da una band di nove musicisti, ma non solo, perché incrocerà il palco con due figure fondamentali della musica degli ultimi trentacinque anni: l’architetto sonoro Arto Lindsay e Marc Ribot, il chitarrista di Tom Waits. Sabato 19, sarà la volta di puro jazz con Paolo Fresu e il suo Quintet, mentre il 21 luglio ecco il francese Yann Tiersen, famoso per la colonna sonora di Il favoloso mondo di Amélie, ma ora impegnato in un altro progetto, In- finity. Martedì 22 attenzione a Plaza Francia, nuova intuizione del duo Müller & Makaroff dei Gotan Project, seguito dall’esibizione del grande fisarmonicista Richard Galliano. Fondamentale infine, l’appuntamento di chiusura: il 24 infatti saliranno sul palco di Villa Arconati gli Incognito — che festeggeranno il loro trentacinquesimo compleanno — a fianco di una delle più belle rivelazioni recenti del jazz vocale, ovvero Gregory Porter. © RIPRODUZIONE RISERVATA pre con i grandi filmati naturalistici della BBC (e le musiche originali di George Fenton) il ciclo estivo dell’Orchestra Verdi. “Un Estate con la Musica 2014” decolla domani in Auditorium con Planet Earth, sguardo all’evoluzione degli ambienti — dalle vette del Nepal alla folta vegetazione della foresta amazzonica, passando attraverso le dune nel deserto — con le musiche dirette dal vivo da Danilo Grassi. In collaborazione con Barley Arts, con due repliche per ogni film, il ciclo presenta altri due titoli: The Blue Planet dal 10 luglio (un viaggio sui fondali marini) e Frozen Planet (12 luglio). E inoltre il 27 luglio partono altri 9 appuntamenti sul tango, con il profeta argentino Luis Bacalov, fino al 7 settem(Ldf) bre. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 IX La classica in Lombardia Il violoncello di Sollima sul sagrato LE METE COMO Incrocio di voci è il festival all’Arena del teatro Sociale. Con Banda Osiris e la Mandala Dance Company. Anche cinema d’autore Il palco è la chiesa di Baveno. A Como un don Chisciotte che arriva da Sofia LUIGI DI FRONZO U N DON Chisciotte a Como il 5 luglio del Sofia Festival Ballet, il violoncellista Giovanni Sollima l’11 luglio sul sagrato della chiesa di Baveno, Stefano Bollani che apre al pianoforte i Midsummer Jazz Concerts a Stresa il 24 luglio. Sono alcuni spunti dal palcoscenico di festival lombardi, tutti in scenari fascinosi dove il richiamo della musica attira fiotti di visitatori. COMO CITTÀ DELLA MUSICA Titolato “Incrocio di voci” il festival all’Arena del teatro Sociale si lancia su molti generi. Dopo l’umorismo della Banda Osiris (6 luglio), ecco l’elettronica (Marker Cross the Wall, l’11 luglio), il balletto l’Uccello di fuoco di Stravinsky della Mandala Dance Company (12 luglio) e il cinema d’au- tore (La febbre dell’oro di Chaplin il 13, con i musicisti della Verdi). Info al tel.031270170. MUSICA SULL’ACQUA Si muove tra Lecco e dintorni questo giovane festival da camera. Passaggi attesi il 4 luglio all’Abbazia di Piona (Orchestra giovanile e Coro mimico), il 6 la violista Danusha Waskiewicz e il 19 e 20 il pianista canadese Louis Lortie. Info tel.Altra rassegna di solisti e gruppi fino al 3 settembre. Sfiziose le location della chiesa dei cappuccini di Bellagio il 12 luglio per il duo pianistico Schiavo-Marchegiani e di Villa Monastero a Varenna (30 luglio, violoncellista Claude Hauri). Info al tel.028912267. BAVENO FESTIVAL Dieci giorni dedicati all’operista Umberto Giordano, illustre residente. Un must dopo l’avvio con il vibrafonista Andrea Dulbecco (10 luglio) il concerto dell’11 con Sollima e il soprano Marina Bartoli, mentre il 18 tocca al soprano Gemma Bertagnolli alle Cave di granito rosa. Info tel.0323924632. A Madesimo Cecilia Chailly e Sciortino ma anche spazio ai giovani talenti che poi potranno incidere un brano in sala MADESIMO FESTIVAL Torna dall’11 al 27 luglio il Madesimo Festival, tra le vette della Valtellina. Ampio spazio ai giovani talenti, che potranno incidere grazie alla Sony un brano in sala di incisione. Fra i professionisti l’Ensemble Salomone Rossi, l’arpista Cecilia Chailly, i pianisti Orazio Sciortino e Luca Ciammarughi. Info tel. 034353015. STRESA FESTIVAL Attesa la sezione jazz dopo l’avvio del 24 luglio con Bollani e il chitarrista Al Di Meola, il 25. Il capitolo classico, dopo il Bach per violoncello di Johannes Moser (19 agosto) decolla il 22 con Guglielmo Tell diretto da Gianandrea Noseda. In seguito approdano l’attrice Sonia Bergamasco con Gianluca Cascioli al piano (il 27) e la Mahler Chamber Orchestra diretta da Christoph Eschenbach (31 agosto). Info al tel.032331095. LAGO MAGGIORE MUSICA Ricca di promesse della Gioventù Musicale la carrellata sulle due sponde del lago Maggiore, 18 concerti fino al 30 agosto. Inaugurazione ad Arona il 25 luglio con il pianista russo Vadim Kholodenko, che nel 2013 ha trionfato al concorso texano di Forth Worth. Da non perdere. Info al tel.0289400840. © RIPRODUZIONE RISERVATA BELLAGIO La chiesa dei cappuccini per il duo pianistico SchiavoMarchegiani nella rassegna di solisti fino al 3 settembre STRESA Dopo Bach per il violoncello di Moser, il Guglielmo Tell di Noseda. E nello spazio jazz spicca Bollani MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 XI MiTo Servizi integrati su misura: Facebook e Twitter raddoppiano, gli eventi su YouTube in tempo reale backstage in Instagram playlist su Spotify SARA CHIAPPORI I L FESTIVAL più smart in circolazione. È MiTo, la rassegna di musica gemellata con Torino, che, per questa ottava edizione (a Milano, dal 5 al 21 settembre, con 93 appuntamenti dislocati in una sessantina di sedi) che come da tradizione chiude l’estate dei festival, potenzia la sua anima social con una serie di servizi integrati su misura per spettatori che amano velocità e snellezza del web. Sdoppiati i canali Facebook e Twitter (MITO-Milano e MITO-Torino), si annuncia un grande fermento su tutti i fronti: su YouTube caricati in tempo reale i video degli eventi, aumentati i live streaming dei concerti e degli incontri con gli artisti, con i quali sarà possibile interagire attraverso il live twitting seguendo l’hashtag #MITO14, incrementata l’attività su Instagram per raccontare il backstage attraverso gli scatti dello staff e del pubblico, ampliata la promozione su Spotify con playlist del festival create ad hoc. E se la pagina Facebook registra un costante aumento di fan con una portata settimanale di 2000 contatti, altra novità di quest’anno sono gli schermi montati in metropolitana per seguire l’attività di microblogging sugli eventi, mentre i servizi di biglietteria online puntano sulle formule ticketless con prezzi ridotti. IL PRESIDENTE Francesco Micheli è il patron di MiTo A fianco, Yuri Temirkanov con l’orchestra di San Pietroburgo La rassegna che chiude l’estate potenzia la sua anima social Attento anche all’ambiente, MiTo sventola il traguardo di primo festival italiano certificato Iso 20121. A impatto zero e pure amico degli animali: con questa ottava edizione cade un altro tabù, a molti concerti sarà consentito l’accesso ai cani. Ma veniamo al programma, che rende omaggio a Johannes Brahms con svariati concerti, tra cui la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer in ricordo di Abbado (il 5 settembre, serata inaugurale alla Scala), l’Orchestra di San Pietroburgo con Yuri Temirkanov sul podio e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca di Katowice con il pianista Krystian Zimerman. Tra le star, in arrivo Marta Argherich, mentre il fronte contemporaneo è garantito dal focus su Fabio Vacchi e Beat Furrer. Tra i numerosi anniversari che cadono nel 2014, MiTo ricorda i 100 della Grande Guerra con un concerto di Bruno Canino e Antonio Ballista, i 250 dalla morte di Rameau con Jordi Savall con Les Concerts de Nations, i 160 dalla nascita di Leos Janáèek con l’Orchestra Filarmonica Ceca. E poi jazz con Avishai Cohen, canzone d’autore con Roberto Vecchioni, cinema con la performance dei Goblin su colonne sonore di Dario Argento e intervento sociale con il percussionista Hamid Drake al Carcere di San Vittore (19). Gran festa finale con dj set, come sempre in una location insolita (stavolta al Mercedes Center di via Gallarate): in consolle Saturnino, Cristiano Godano (Marlene Kunz) e Andy, Francesco Sarcina e Oskar (Statuto). © RIPRODUZIONE RISERVATA XIV MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 XV La letteratura Nostalgia Fogazzaro e in altura i reading hanno un altro fascino A COMO Parolario irrompe nella Villa Gallia e allunga a Lugano L A REGINA del lago, che chiude l’estate dei festival, sfidando Mantova sul suo stesso terreno culturale. Dal 29 agosto al 6 settembre torna Parolario, XIV edizione della rassegna comasca (tutti gli eventi sono gratuiti). Non solo libri, ma anche arte, musica, passeggiate e incursioni enogastronomiche come dichiarato fin dal tema di quest’anno: “Il gusto ritrovato”. Sottotitolo: “Nutrire il corpo, coltivare l’anima”. La novità principale è la location. Nato nel centro di Como, trasferitosi nelle ville circostanti, quest’anno Parolario avrà il suo cuore in una delle dimore più antiche della città: Villa Gallia, costruita nel 1615 dall’abate Marco Gallio sulle rovine della villa-museo dell’umanista Paolo Giovio. Restano attive anche Villa del Grumello (incontri sul cibo e sul verde) e Villa Sucota (arte, design, politica e Storia) con la giornata conclusiva che si terrà all’Hangar dell’Idroscalo di Como, dove Andrea Vitali e i Sulutumana si esibiranno in un reading-concerto. Anche i due gemellaggi sono una novità. Il primo con la rivista Satisfiction, che porterà al festival numerosi personaggi della cultura e dello spettacolo. E la collaborazione tra Como e i cugini svizzeri, tra Parolario e PiazzaParola, il festival che si tiene a Lugano a settembre. Rassegne tra Valsolda, Domodossola e lago d’Orta A Zelbiocult toccherà a Daverio dare il via È BELLO viaggiare per festival, se sai come farlo. In mancanza di un calendario ufficiale delle rassegne estive, ci proviamo noi, privilegiando quelle gratuite, a pochi chilometri da Milano, in scenari panoramici. Dalla VII edizione del Festival Premio Antonio Fogazzaro, fino al 13 luglio in Valsolda e sul lago di Como, all’VIII edizione di LetterAltura, fino a metà luglio tra Domodossola e il lago d’Orta, alla VII edizione di Zelbiocult, gli “incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”, dal 19 luglio al 6 settembre. Per nostalgici del Piccolo mondo antico il primo, per amanti della letteratura di montagna viaggio e avventura il secondo, più attento alla produzione culturale di stagione Zelbiocult, che è il festival più piccolo d’Italia, in un paesino di 200 anime. Il festival su Fogazzaro fa rivivere i luoghi del suo capolavoro con libri, concerti e un concorso su Facebook per racconti e poesie inedite. Sabato 5 luglio alla Biblioteca Fogazzaro di Loggio Valsolda, alle 21, si terrà un reading da Piccolo mondo antico con la proiezione di sce- ne del film di Mario Soldati del 1941. Gran finale domenica 13 luglio a Villa Carlotta di Tremezzo (ore 16) con la premiazione dei vincitori del concorso ed un aperitivo in terrazza. LetterAltura è un festival itinerante. I prossimi appuntamenti sono il 5 e 6 luglio a Domodossola con un weekend di pièce teatrali e il 13 luglio ad Ameno e Miasino sul lago d’Orta. La giornata sul lago prevede, tra l’altro, un’escursione sulle orme di don Antonio Rosmini, prete e filosofo dell’Ottocento, che percorreva quei sentieri con il suo amico Alessandro Manzoni. Zelbiocult ospiterà per tutta l’estate una decina di grandi nomi in altrettanti eventi gratuiti, curati dal giornalista di Repubblica Armando Besio. Il festival, che ha sede nel Teatro di Zelbio alle 21, aprirà sabato 19 luglio con il critico d’arte Philippe Daverio e chiuderà sabato 6 settembre con lo stilista Elio Fiorucci. In cartellone ci saranno anche, tra gli altri, l’archistar Mario Botta (9 agosto) e il fotoreporter Uliano Lucas (30 agosto). © RIPRODUZIONE RISERVATA Mantova è maggiorenne: “Il segreto? L’INTERVISTA ANNARITA BRIGANTI D 3 al 7 settembre andrà in scena a Mantova la madre di tutte le manifestazioni, il Festivaletteratura, che quest’anno compie diciott’anni. Una macchina da guerra, nata sul modello del festival gallese di Hay-on-Wye, che resiste ad ogni tentativo d’imitazione: oltre 300 eventi, una sessantina dei quali gratuiti, gli altri AL ad un costo sui 5 euro, per altrettanti ospiti internazionali. Centomila presenze attese, gestite da 700 volontari dai 16 ai 75 anni in polo blu e scarpe da tennis (nel 1997 erano 150). Come sempre, dietro il «miracolo mantovano» non ci sono le istituzioni, che pure fanno quello che possono, ma sponsor privati, i soci dell’Associazione Filofestival, i visitatori che pagano per sentire parlare di libri e gli otto amici che fin dalla prima edizione lavorano gratis nel Comitato Organizzatore. Librai, liberi professionisti, funzionari pubblici, un commercialista ed una «portavoce», che gli affezionati del Festival ormai conoscono: la gallerista Marzia Corraini. Marzia Corraini, come cambia la «città del libro» ora che diventate maggiorenni? «Non sarebbe nella nostra natura fare feste. La rivoluzione l’abbiamo fatta diciotto anni fa aprendo in Italia la strada dei festival per rispondere ad un bisogno che noi per primi, in quanto lettori appassionati, avevamo. Quello di conoscere l’editoria non mainstream, senza trascurare quelli famosi, ma inserendoli nel nostro progetto. Due amiche del Festivaletteratura come Lella Costa e Bianca Pitzorno tornano ogni anno a Mantova non per pubblicizzarsi, ma mettendo la loro popolarità al servizio di autori sconosciuti. Non abbiamo bisogno del risultato subito. La parte più nascosta ed interessante del nostro lavoro è la rete di suggeritori. Consultiamo i librai, i giovani, i soci della nostra Associazione e gli scrittori, che ci consigliano chi invitare». Il programma dell’edizione che si terrà a settembre sarà aggiornato in tempo rea- LA PIAZZA Tutto esaurito in piazza a Mantova Marzia Corraini, gallerista e “portavoce” del festival. «Il bisogno di cultura non si è fatto mettere in crisi dai tempi difficili» Sono i librai, i giovani e gli scrittori” le sul sito www. festivaletteratura. it e sui social (pagina Facebook ed account Twitter da 14.900 followers @festletteratura). Formula vincente non si cambia? «Da noi venivano Andrea Camilleri e l’indiana Anita Desai quando non erano delle star oppure Herta Müller pochi giorni prima di vincere il Nobel. La novità dell’edizione 2014 sarà una sezione sulla “Memoria”. Inviteremo persone che hanno vissuto accanto ai grandi della Cultura, ce li faremo raccontare e registreremo i loro ricordi. E per la prima volta andremo in tour. A luglio ed agosto gireremo le biblioteche e le librerie italiane per dire chi ci sarà al Festivaletteratura, presentandoci in modo meno virtuale». Ci anticipa qualche nome, da scoprire nelle 40 location, da Palazzo Te a Piazza Sordello, tra un tortello di zucca e una sbrisolona? «Come scrittori letterari ospiteremo Pierre Lemaitre, Colum McCann, e per la saggistica Jeremy Rifkin. Tra gli autori meno noti, simbolo del nostro percorso di ricerca, segnalo la brasiliana Adriana Lisboa, che il No- bel José Saramago aveva definito «Una grande promessa di oggi, anzi un’autrice che domani leggeremo ancora». E poi i pluripremiati Rafael Chiribes, valenciano, e l’olandese Wieringa Tommy, paragonato a Salinger, John Irving e Paul Auster. Ci sarà anche la scrittrice dello Zimbabwe NoViolet Bulawayo, 33 anni, finalista l’anno scorso al Man Booker Prize». A 18 anni si è giovanissimi, ma si può fare un primo bilancio. Avete mai pensato di mollare nell’Italia che non legge? «L’adrenalina della prima edizione è irri- petibile, ma il bisogno di cultura non si è fatto mettere in crisi dai tempi difficili che stiamo vivendo. Dal palcoscenico del Festivaletteratura il crollo dell’editoria non sembrerebbe esserci. I festival sono la prova che i lettori esistono, hanno voglia di leggere e di farlo con il patos dello stare insieme, non alienati sui tablet. Una moltitudine di cittadini consapevoli che interviene, pone questioni, approfondisce, mostra civiltà, induce all’ottimismo. Un entusiasmo che porta a ben sperare. I libri servono ancora a qualcosa». © RIPRODUZIONE RISERVATA LE SCELTE CENA LETTERARIA LetterAltura finisce il 13 luglio a tavola con un reading “Un libro nel piatto” su autori come Soldati, Porta, Ragazzoni. Menù a 30 euro, info al 3356476239) RICORDI Claudio Martelli ripercorre 40 anni di storia italiana sabato 27 luglio, al teatro di Zelbio, ore 21. Ricordi pubblici e privati di un ex ministro MOSTRA A Villa Carlotta di Tremezzo, come evento speciale del festival Fogazzaro, dall’11 luglio al 24 agosto, spartiti e lettere di Verdi, Bellini, Wagner PANIFICATORE Davide Longoni, collaboratore di Slow Food, protagonista il 3 settembre di Parolario a Villa del Grumello: racconta il pane di una volta MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 XVII La Milanesiana I trent’anni di Paris, Texas e un Tinto Brass di protesta I BIG WIM WENDERS Serata con il regista tedesco e gli interventi di Fleur Jaeggy, Hanif Kureishi, Ernesto Ferrero. 1 luglio, al Teatro Grassi Per gli ultimi dieci giorni spiccano celebrazioni molto diverse tra loro La rassegna ideata da Elisabetta Sgarbi è all’edizione numero quindici con la Fortuna come filo conduttore Anche per la chiusura grandi nomi SARA CHIAPPORI E CCENTRICO e insofferente ai cliché, ma sensibile agli anniversari. Almeno a quelli in linea con la sua vocazione sofisticata e multiforme. La Milanesiana, il festival ideato da Elisabetta Sgarbi, si avvia al gran finale del 10 luglio togliendosi il capriccio di celebrare alcune ricorrenze. Tutte sotto i buoni auspici della Fortuna, il tema scelto come filo conduttore di questa quindicesima edizione. Cinefili e non solo si preparino, perché nel 2014 cadono i 30 anni di Paris, Texas, road movie americano di Wenders tra deserti, motel e peep show, con una sexissima Nastassja Kinski e colonna sonora di Ry Cooder. E pazienza se molti lo ritengono sopravvalutato, resta comunque un cult. L’1 luglio il palco del Piccolo di via Rovello è per Wim Wenders. Con lui, in puro spirito “Milanesiana”, il festival degli incroci e delle connessioni, ci saranno anche gli scrittori Fleur Jaeggy e Hanif Kureishi, e il direttore del Salone del Libro Ernesto Ferrero. Altro anniversario, i 40 anni del best seller femminista Paura di volare di Erica Jong, che nel 1974 conquistava le classiche facendo della sua Isadora Wing un’eroina della liberazione sessuale. Il 2 luglio, sempre in via Rovello, la scrittrice radical newyorkese sarà con Valeria Parrella (se non l’avete ancora fatto, correte a leggere il suo ultimo romanzo, Tempo di imparare, uscito per Einaudi), Andrée Ruth Shammah, Diego De Silva e il percussionista indiano Trilok Gurtu. Compleanno anche per Blob, il format inventato da Enrico Ghezzi e Marco Giusti che da 25 anni racconta l’esprit du temps at- Erica Jong nel 1974 conquistava le classifiche con Paura di volare domani ne discute con Parrella, Shammah e Trilok Gurtu traverso la tv. Per festeggiarlo, allestita una lunga notte con Ghezzi, Aldo Nove e Morgan, tra musica e proiezioni (10 luglio). Non è eclatante ma è curiosa un’altra ricorrenza, quella dei 50 anni dei due corti commissionati da Umberto Eco a Tinto Brass per la Fiera Campionaria del 1964, Tempo libero e Tem- po lavorativo. Li vedremo il 5 luglio durante la giornata dedicata alla sua fase sperimentale, prima della svolta erotica. Commentati da Brass e da Gianni Canova, proiettai anche L’urlo, La vacanza, Con il cuore in gola e Chi lavora è perduto, esordio nel lungometraggio con vocazione di protesta. Finiti gli anniversari, restano ancora molti appuntamenti. Il cinema di Edgar Reitz con il terzo episodio della saga Heimat, il teatro con Sergio Rubini in una serata speciale in omaggio a François Truffaut, l’economia e le sue architetture con Mario Monti e Vittorio Gregotti introdotti da Edoardo Nesi, la filosofia applicata alle questioni ambientali con Giulio Giorello, Remo Bodei e Maurizio Ferraris. © RIPRODUZIONE RISERVATA ERICA JONG Il best seller femminista Paura di volare uscì negli Usa 40 anni fa. L'autrice ne parla il 2 luglio, Teatro Grassi TINTO BRASS Il cinema sperimentale e ribelle prima della svolta erotica. Con il regista e Gianni Canova, 5 luglio, Sala Buzzati ENRICO GHEZZI Una lunga notte per festeggiare i 25 anni di Blob, il cult metatelevisivo Ltture, musica e videoproiezioni. 10 luglio, Sala Buzzati MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 XIX Il teatro Il Fútbol di Servillo all’ex Pini In città c’è “Da vicino nessuno è normale” fino all’11. Al Vittoriale il “Mercante” con Albertazzi. Sull’Adamello, sui luoghi della Grande Guerra, “Passi nella neve” <SEGUE DALLA PRIMA PAGINA SARA CHIAPPORI LE SCELTE MILANO Peppe Servillo canta e racconta storie di calcio con Girotto ai fiati e Mangalavite alle tastiere. Ex Paolo Pini, 2 luglio SACRO MONTE Sopra a Varese Giorgio Albertazzi con i Cori della Rocca di T.S. Eliot. Terrazza del Mosè, il 3 luglio VITTORIALE Eleonora Abbagnato con i colleghi dell’Opéra di Parigi. Per il festival Tener.a.mente, il 19 luglio A LE SCELTE MILANO, la parte del leone la fa “Da vicino nessuno è normale”, la rassegna che apre le porte del grande parco dell’ex manicomio Paolo Pini ai protagonisti della scena contemporanea: fino all’11 luglio c’è tempo per ascoltare Peppe Servillo con le storie e le canzoni di Fútbol, le esplorazioni so- PONTE DI LEGNO Luca Zingaretti dà voce alle lettere dal fronte della Prima Guerra Mondiale. A Dosso di Casa madre, 2535 metri, il 3 agosto La chiusura, da fine agosto, tra le colline della Brianza con “L’ultima luna d’estate” all’insegna dell’eroismo nore dei Fanny&Alexander in Buco bianco e le variazioni poetiche di Andrea Renzi in Fuochi a mare per Vladimir Majakowskij (www. olinda. org) Nella splendida cornice del Vittoriale a Gardone Riviera (Bs), la casa mausoleo di D’Annunzio che si affaccia sul lago, si svolge “Tener-a-mente”, molto musica, ma anche teatro e danza: Alessandro Haber che rende omaggio al Vate, Eleonora Abbagnato con le stelle dell’Opéra di Parigi, il duo di clown acrobati OkiDok, le visioni di Pippo Delbono e Petra Magoni insieme per Il sangue, Giorgio Albertazzi con lo shakespeariano Mercante di Venezia (fino al 3 agosto, www. anfiteatrodelvittoriale. it) La spiritualità è il filo conduttore di due rassegne. A Bergamo e dintorni, tra chiostri e sagrati, fino al 5 settembre è in corso “DeSidera”, che indaga inquietudini contemporanee e crisi di coscienza. Tra gli appuntamenti, Laura Curino con Scintille, Danilo Nigrelli con Storie del buon Dio da Rilke e Massimo Popolizio con la riduzione teatrale del romanzo di Luca Doninelli Gli ultimi giorni di Giuda (www. teatrodesidera. it). Strepitoso scenario naturale e artistico per “Tra Sacro e Sacro Monte” a Varese, dove si declinano i temi della trascendenza (e del dubbio): di nuovo Giorgio Albertazzi, star richiestissima, con divagazioni da T. S. Eliot, Lucilla Morlacchi alle prese con Il Grande Inquisitore di Dostoeveskij, il supertris Maddalena Crippa, Federica Fracassi e Laura Marinoni con i Diari di Hetty Hillesum (fino al 31 luglio, www. teatrosacroesacromonte. it) Alle pendici dell’Adamello, nei luoghi della Prima Guerra Mondiale, di cui nel 2014 ricorre il centenario, vanno in scena gli spettacoli del festival “Passi nelle neve”. Imperdibile Luca Zingaretti che a 2535 metri di altitudine, a Dosso di Casa Madre (Ponte di Legno, Bg) dà voce a Il sorriso dell’obice, un pittore italiano nella Grande Guerra dalle lettere del giovane artista romano Walter Giorelli (www. passinellaneve. it) Infine, per salutare la lunga stagione dei festival, ecco “L’ultima luna d’estate” organizzato tra i borghi e sentieri del Parco del Curone tra le colline della Brianza. Il tema di questa edizione è l’eroismo, tra i protagonisti Eugenio Allegri che omaggia Berlinguer e Giuseppe Cederna che racconta la Grande Guerra partendo da Sarajevo (dal 23 agosto al 7 settembre, www. ultimaluna. org). © RIPRODUZIONE RISERVATA MISSAGLIA Al monastero in provincia di Lecco Giuseppe Cederna racconta la Grande Guerra partendo da Sarajevo, 24 agosto BERGAMO Popolizio in “Gli ultimi giorni di Giuda” dal romanzo di Doninelli. Chiesa Sant’Alessandro in Colonna, settembre MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 XXI Il cinema SIMONA SPAVENTA I “ IL SUCCESSO L’arena estiva ti porta indietro nel tempo, ci si può andare casual, c’è una socialità meno ingessata LA PROPOSTA Un film al giorno in più arene offre un palinsesto eccezionale. E posti come Palazzo Reale fanno la differenza ” N ESTATE, a Milano il cinema all’aperto è AriAnteo, ovvero le arene open air organizzate a Palazzo Reale, al chiostro dei Glicini dell’Umanitaria e al Conservatorio da Lionello Cerri (ma in agosto si aggiungerà anche il Castello, nell’ambito della rassegna del Comune “Un’estate sforzesca”). Con trent’anni di esperienza alle spalle e la bella soddisfazione di un pubblico in crescita costante nonostante la crisi — 52mila le presenze l’anno scorso contro le 50mila del 2012 — , il patron dei cinema Anteo e Apollo, nonché produttore con la sua Lumière, sa bene che cosa significhi il cinema sotto le stelle. Le rassegne sono sempre molto seguite, il pubblico cresce. Perché? «Gli spettatori le aspettano perché si può veder il meglio della stagione appena passata, non solo i successi, ma anche gli “svisti” che meritavano di essere visti. Titoli di qualità, che ti sei perso e puoi recuperare. E un film al giorno moltiplicato su più arene offre un palinsesto eccezionale». Eppure siamo nell’era dei film su tablet e dei maxischermi tv a casa, dei dvd e di Internet dove si può scaricare di tutto. «Certo, la pirateria ci crea problemi, pay per view e Internet, legale e no, sono competitor formidabili. Ma la fruizione del cinema non è in crisi, ESPERTO Lionello Cerri è produttore e patron di Anteo e Apollo. A fianco, una serata a Palazzo Reale I consigli di Cerri, mister AriAnteo “Sorrentino, Virzì e The Butler” parlo della sala come del cinema all’aperto. Regge perché è un momento di aggregazione e socialità, dove incontri gente simile a te, che ha i tuoi gusti, i tuoi interessi. Cose che non puoi portarti a casa tua, nemmeno se hai un megaschermo. E la prova è che negli ultimi anni abbiamo aperto nuove arene, ad esempio a Monza alla Villa Reale, e gli spettatori vanno sempre ver- so un segno più». Il cinema piace di più all’aria aperta? «Scatta un discorso diverso. L’arena estiva ti porta indietro ai tempi in cui si poteva fumare in sala, ci vai in pantaloncini e canottiera. Le sedie non sono comode come le poltrone dei cinema, e le zanzare sono incluse nel prezzo, però ritorni a una socialità meno ingessata, più easy e fuori dalla mode, è un po’ come farsi un aperitivo o una cena da amici. E in più stai in un bel posto, il cortile di Palazzo Reale e il chiostro dell’Umanitaria sono magnifici». Film da non perdere in cartellone? «Sono così tanti che mi confondo. Dagli italiani di Sorrentino e Virzì, appena premiati anche ai David di Donatello, ai titoli americani di qua- lità come Woody Allen, American Hustle, The Butler». Qualche consiglio per i cinefili estivi? «Uscite con gli amici, e andate al cinema all’aperto in bici o a piedi, le arene sono comode da raggiungere. Dopo, andate tutti insieme a mangiarvi una bella fetta d’anguria. Ma soprattutto, buona visione». © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO I FESTIVAL D’ESTATE la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 XXIII Il cinema oltre i confini La Titanus regina di Locarno cinquanta titoli che fanno storia PIAZZA GRANDE Via al festival il 6 agosto: 30 film in 10 giorni. Sotto, Dario Argento testimonial Retrospettiva dedicata alla casa italiana. Pardo alla carriera a Erice Album Supplemento gratuito al numero odierno de “la Repubblica” Direttore responsabile Ezio Mauro a cura di Carlo Annovazzi grafica e impaginazione di Michela Codignola Gruppo Editoriale l’Espresso Spa Divisione Stampa Nazionale, via C.Colombo 90 - 00147 Roma Tipografia: Rotocolor Spa via C.Colombo 90 - 00147 Roma Stampa: Paderno Dugnano (MI) Rotocolor SpA - Via Nazzario Sauro, 15 Reg. Tribunale di Roma n° 16064 del 13/10/1975 Pubblicità: A. Manzoni & C. S.p.A.- via Nervesa 21 - Milano Tel. 02/574941 <SEGUE DALLA PRIMA PAGINA VALERIA CERABOLINI «E CI fa vedere le cose con occhi diversi, sia nei documentari che nella fiction, nei film di genere e nei blockbuster». Così Carlo Chatrian annuncia il “suo” Festival di Locarno, il secondo da direttore artistico, e spiega l’eterogenea molteplicità degli eventi di questa 67esima edizione dal 6 al 16 agosto, in attesa che vengano annunciati ufficialmente i titoli dei circa 30 film selezionati. A cominciare dalla retrospettiva Titanus, la grande casa di produzione italiana che nel secondo dopoguerra ha tratteggiato l’immaginario di un Paese in cerca d’identità. Una cinquantina di titoli, da Il bidone di Federico Fellini (1955) a Le amiche di Michelangelo Antonioni (1955), da Poveri ma belli di Dino Risi (1956) a I fidanzati di Ermanno Olmi (1963). Fino ad arrivare al melò di Raffaello Matarazzo e all’esordio nel lungometraggio del maestro dell’horror all’italiana Dario Argento di cui la Titanus produsse nel 1970 L’uccello dalle piume di cristallo. Inquietante testimonial della locandina della rassegna con coltello da cucina stretto in mano, il regista sarà ospite a Locarno dove verranno proiettati suoi corti. Una rassegna questa della Titanus che farà poi il giro del mondo: dalla Cineteca di Bologna e dal Museo del Cinema di Torino, dopo tappe a Zurigo e Ginevra, raggiungerà la Film society of Lincoln Center di New Il direttore artistico Chatrian: “È un cinema visionario anche quando guarda al passato” York e la Usc School of cinematic arts di Los Angeles. A meritarsi invece il Pardo alla carriera quest’anno è il regista spagnolo Victor Erice, autore di solo tre lungometrag- gi, amatissimo dalla critica, vincitore del premio della giuria al festival di Cannes del 1992 con El sol del membrillo (Il sole della mela cotogna) dedicato all’opera del pittore Lopez. «Il tempo è la materia di cui sono fatti i film — scrive Chatrian nel motivare la scelta — . Non c’è filmmaker che sia più consapevole di questa verità di Erice». Altro premiato, questa volta con il Vision Award, l’americano Garrett Brown, cameraman che nel 1970 inventò e perfezionò la famosa Steadicam. Invenzione che nel 1977 gli guadagnò un Oscar e che lo portò sui set di titoli indimenticabili che utilizzarono questa tecnica rivoluzionaria, da Rocky a Shining. Dall’America a Hong Kong con un’altra premiata, la produttrice indipendente Nansun Shi, fautrice di tanti titoli che hanno fatto conoscere la filmografia asiatica, come a Better Tomorrow di John Woo. Ancora un altro continente con Open Doors, sezione dedicata a paesi dove il cinema indipendente fatica a trovare una strada, e che quest’anno dal 9 al 12 agosto ci porta nell’Africa Sub Sahariana, in particolare in paesi di lingua inglese e portoghese, con dodici titoli in arrivo da Angola, Zambia, Mozambico, Rwanda, Sud Africa. E di questi dodici, tre verranno premiati. Spazio anche ai giovani con la Summer Academy rivolta a registi, documentaristi, critici, con la possibilità di essere membri di una giuria speciale e di partecipare a incontri con registi. © RIPRODUZIONE RISERVATA