Album
I Festival dell’Estate
MILANO | I
LA REPUBBLICA
MARTEDÌ 1° LUGLIO 2014
Tra stadio e
ippodromo la
zona San Siro è
sempre più
musica. Poi
Villa Arconati,
MiTo, la
classica tra i
laghi, il gran
finale della
Milanesiana, il
teatro tra ex
Paolo Pini e le
vette. E ancora,
i film sotto
le stelle
Guida a tre
mesi di show a
Milano e
Lombardia
Con un
testimonial
d’eccezione
Da spettatore a protagonista
lo spettacolo è emozione
GIOELE DIX
I
Supplemento al numero odierno de “la Repubblica”. Spedizione in abbonamento postale. art.1 -legge 46/04 del 27 febbraio 2004 Roma
L MIO primo e indelebile ricordo di spettacolo all’aperto a Milano corrisponde a
un luogo e a una data precisi:
Parco Lambro, sabato 26 giugno 1976. Non posso dimenticarmelo perché proprio quel
giorno rientravo definitivamente dal servizio militare in
Friuli. Quattordici mesi di
naia insopportabile, con tragica appendice di terremoto,
tragica non tanto per me che
ero lì di passaggio, quanto per
la coraggiosa gente di quelle
parti costretta a conviverci.
Arrivai a casa nel primo pomeriggio, mi liberai della divisa e mi precipitai all’attesissima Festa del Proletariato
Giovanile. Non ero sicuro di
potermi considerare un vero
proletario, ma ero senz’altro
giovane abbastanza per sentirmi felice fra tende sacchi a
pelo collanine e bonghi. E
quando a sera inoltrata comparve sul palco Eugenio Finardi l’entusiasmo di tutti i
compagni e i fricchettoni presenti salì alle stelle. Poi però ci
fu un tremendo acquazzone e
in tanti — borghesemente —
cercammo riparo altrove. Pec-
cato perché il temporale fece
saltare il concerto dei Napoli
Centrale, in assoluto i miei
preferiti di allora.
La memoria corre poi all’estate di un paio d’anni dopo e
a un’esaltante spettacolo in
piazza a Vigevano. Sulla scena un giovane attore romano,
un certo Gigi Proietti, istrione
di trascinante bravura. Esperienza elettrizzante per me
IL TEATRO
che, nel frattempo, avevo cominciato a muovere qualche
timido passo su piccoli e defilati palcoscenici. Ricordo nitidamente i miei pensieri di
quella sera. Primo pensiero:
che mestiere fantastico (ma
saprò mai farlo come lo fa
lui?). Secondo pensiero: devo
in tutti i modi provarci anch’io
(ma quanto sarà dura?).
L’INTERVISTA
SEGUE A PAGINA 3
IL CINEMA
All’ex Paolo Pini
Peppe Servillo
racconta
il Fútbol
La Titanus regina
di Locarno
cinquanta titoli
che fanno storia
SARA CHIAPPORI
VALERIA CERABOLINI
L
N CINEMA ‘epidemico’. Un cinema visionario anche
quando guarda al passato.
Perché questa arte, così
giovane e così apparentemente oggettiva, sa come
raccontare alla gente il suo
mondo, trasformandolo
però sempre un po’. E ancora
oggi riesce a sorprenderci».
O SPETTACOLO nello spettacolo. Perché i festival
estivi sono anche questo:
cercare e trovare teatro sotto
le stelle, all’ombra di una piccola chiesa di campagna, sulle rive di un lago, in cima a un
monte, in un pezzo di città
sconosciuto. Mettendo insieme il piacere dello spettatore
con quello dell’esploratore.
SEGUE A PAGINA 19
«U
Elio e le Storie tese
all’ippodromo
“Suonare dal vivo
è sempre più bello”
LUIGI BOLOGNINI A PAGINA 4
SEGUE A PAGINA 23
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
III
Il personaggio
Lunga vita agli spettacoli all’aperto
La mia prima volta, da spettatore, al Parco Lambro nel ’76, che entusiasmo per Finardi, poi tante volte
da protagonista. Indimenticabile la lettura in quota, sull’Adamello, per la rassegna Passi nella neve
L’attore e
autore milanese
ripercorre le
sue emozioni e
spiega il fascino
unico dei
concerti e
del teatro
con il cielo
sullo sfondo
LA MUSICA
Porter-Incognito
che accoppiata
a Villa Arconati
<SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
GIOELE DIX
U
combinazione di abbondante ottimismo della
volontà e di modico pessimismo della ragione, addirittura relegato fra parentesi. Oggi
comporrei la miscela esattamente al contrario, ma allora ero
ancora armato di fiducia (per
fortuna).
La mia prima da non spettatore fu nel luglio dell’82, pochi
giorni dopo la vittoria della nazionale di Bearzot ai Mondiali di
Spagna. Il Teatro dell’Elfo rimiNA
Forse c’è stata una
esagerazione di proposte
ne ho viste tante. Ma
ora buona visione a tutti
IN ALTURA
Una delle edizioni di
Passi nella Neve, con
Dix recitante (foto
Pino Veclani )
ANDREA MORANDI A PAGINA 8
LA CLASSICA
Il violoncello di Sollima
sul sagrato a Baveno
Cecilia Chailly a Madesimo
LUIGI DI FRONZO A PAGINA 9
LA LETTERATURA
Da Como a Zelbio
chiudendo a Mantova
“C’è voglia di leggere”
ANNARITA BRIGANTI A PAGINA 14
IL CINEMA
Cerri, mister AriAnteo
“I film all’aperto
hanno un altro fascino”
SIMONA SPAVENTA A PAGINA 21
se in scena il suo Sogno shakespeariano in musical e io entrai
nel cast per una sostituzione.
Una ventina di repliche in giro
per piazze, arene e anfiteatri d’Italia, per me davvero un puro e
prolungato sogno di mezza estate. Il pubblico milanese venerava gli elfi e naturalmente agli Orti di Leonardo facemmo il tutto
esaurito, facemmo nel senso che
la gente veniva per vedere loro,
ma quella volta sul palcoscenico
c’ero anch’io. Il posto — la location come malinconicamente si
direbbe oggi — era splendido,
un chiostro all’interno del Palazzo delle Stelline, a due passi da
Santa Maria delle Grazie, che
successivamente venne chiuso
alle attività teatrali, non so per-
ché. Per noi fu certamente un
privilegio e un godimento recitare agli Orti di Leonardo e ci piaceva immaginare — in assenza
di informazioni storiche attendibili — che da quelle parti il
grande genio avesse l’abitudine
di ritirarsi per coltivare lattuga e
fagiolini, magari prendendosi
una pausa dal faticoso lavoro di
pittura del Cenacolo, proprio lì di
fronte.
Inutile dire che col passare del
tempo si sono moltiplicati a dismisura i luoghi, propri e impropri, nei quali si è deciso di fare
spettacoli d’estate. Non soltanto a Milano, ma in tutta Italia. L’i-
dea innovativa e provocatoria,
tipicamente anni Settanta, che
il teatro dovesse uscire dai recinti in cui era stato costretto per
incontrare la gente si è andata
via via trasformando in convenzione e il risultato è stato il proliferare senza controllo di appuntamenti open air. Cortili, rocche,
castelli, chiostri. Ma anche piazzali, radure, boschi, scarpate,
colline, persino spiagge. Sia da
spettatore che da attore posso
dire di averne viste veramente
di tutte.
Due esempi, nell’alto e nel
basso, e non solo metaforicamente. Il primo: Rifugio Bozzi,
Località Montozzo, 2475 metri
sul livello del mare, dalle parti
del Passo del Tonale. Il festival si
chiama “Passi nella neve”. Il
pubblico arriva dopo due ore di
cammino, si siede su un largo
prato, non ci sono sedie, intorno
resti di trincee, un panorama
mozzafiato. Ci sono stato nel
2012 a leggere brani dal meraviglioso libro di Emilio Lussu “Un
anno sull’altipiano”. Eccelso.
Secondo esempio: festival di
teatro popolare, periferia di Modena, molti anni fa, ne ho dimenticato il nome, ma meglio
così. Si recitava Garcia Lorca, gli
attori erano molto compenetra-
ti della tragedia d’amore fra Don
Perlimplino e Donna Belisa. Ma
proprio accanto al palco c’era un
centro sportivo con vari campi di
tennis. E nel momento del doloroso addio fra i due innamorati,
il silenzio venne rotto prima da
un “Quaranta a trenta!” e poco
dopo da un “Parità!”. Il pubblico
rise, mentre il grande Federico
probabilmente si rivoltava nel
suo sepolcro. Depressivo, anche
se piuttosto comico. Buona estate a tutte e a tutti gli irriducibili,
pazienti, appassionati, maniacali amanti dello spettacolo all’aperto!
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IV
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
PER SAPERNE DI PIÙ
http://www.citysoundmilano.c
om/citysound/it/home
I concerti
Elio e le Storie tese
show all’ippodromo
“Live è più bello”
Dopo “Sono curioso, ci sono stato tante volte ma solo a vedere
l’esperienza le corse con mio padre quando ero bambino”
all’Arena è
ormai lo stadio LUIGI BOLOGNINI
TRASFORMISTI
Elio con le Storie
, con buona pace dei
del galoppo a
tese. I loro
residenti, è chiaro che
concerti sono
l’epicentro
della
musica
ospitare, estiva a Milano è San Siro. Nel
sempre nuovi
perché sono in
senso
del
quartiere:
allo
stadio
insieme allo ormai tradizionale si è affiangrado di
cambiare di volta
cato
l’ippodromo
del
galoppo,
stadio, le con l’Alfa Romeo City sound fein volta. A
sinistra, il palco
che ha raccolto l’eredità
esibizioni più stival
all’ippodromo
del Jazzin’festival dell’Arena.
Tra le date che spiccano a luglio
importanti della c’è quella — il 3 — dei milanesi
e le Storie tese, enciclopecittà. “Il Elio
die viventi di estro musicale e
umoristico. Che a San
calendario di talento
Siro non hanno mai suonato:
un galoppatoio sì, ma le Caquesta estate è «In
pannelle di Roma — dice il cantante Elio — ricordo una quanpazzesca di polvere. Nelbello, non ci tità
l’ippodromo milanese sono già
tante volte, ma quando
sono dubbi: io stato
ero bambino, a vedere le corse
padre. Sono curioso».
consiglio conE mio
San Siro nel senso dello stadi esserci stato. Una grandissiNon vi ha mai allettato
Caparezza dio?
ma festa, un clima eccezionale,
come luogo per un concerto?
ma appunto musicalmente
«Sono sincero, no. San Siro
e Battiato” mi piace da matti ma perché sonulla di che, proprio per i pro-
ALTRE ARENE
Quattro volte Vasco
i Nada Surf al Magnolia
e Carroponte all’italiana
ANDREA MORANDI
D
O
RMAI
no interista. Musicalmente è
un altro discorso. C’è troppo
rimbombo, si sente maluccio. E
per evitare la sensazione di deserto bisogna che sia pieno:
d’accordo che siamo una band
di successo, ma certe cifre non
le raggiungiamo».
Da spettatore ci ha visto qualcosa?
«Il primo in assoluto che si è
tenuto, il mitologico concerto
di Bob Marley del 27 giugno
1980. Quello dove c’erano tutti, nel senso che chiunque dice
“
L’ESPERIENZA
Niente come un
concerto ti mette in
movimento, c’è il
contatto con il
pubblico e quindi
con il mondo
”
V
blemi di acustica».
E il concerto milanese più bello in assoluto?
«Peter Gabriel al Forum nel
1993, dopo il disco Us. Però non
so se vale, visto che siamo ad
Assago».
Beh è praticamente Milano.
«Ho dei dubbi anche sul praticamente: è perfino fuori dalla
tariffa urbana del metrò. Ed è il
vero problema: la situazione
culturale e musicale milanese è
una tragedia».
Addirittura?
«Beh veda lei. È fuori città
non solo il Forum, ma anche il
Carroponte, meraviglioso, perfetto esempio di riconversione
industriale. Sono comodi col
metrò, ma in città il Lirico è abbandonato, l’Arcimboldi non si
capisce bene che fine farà, lo
Smeraldo è diventato altro. C’è
il deserto di spazi. E infatti questa estate è ricca di concerti,
ma sono tutti all’aperto».
Lei cosa andrebbe a vedere?
Che cosa consiglia?
«Allo stadio, a parte le mie remore sull’acustica, il meglio sono stati i Pearl Jam, benché io
sia più per i Nirvana. All’ippodromo, oltre a noi, i Mo-
torhead, perché a me piace il
rock duro, Caparezza e Battiato, che hanno sempre grandi
idee. Al Carroponte i Gogol Bordello. Bella estate, indubbiamente, ma dobbiamo ancora
riprenderci».
Da cosa?
«Dai due decenni passati.
Negli anni Ottanta, vituperatissimi, le giunte a guida socialista sapevano organizzare cose indimenticabili. La classe politica rubava, ma aveva un retroterra culturale. Poi è arrivata gente, da Formentini in poi,
che non aveva la minima idea
di cosa fossero la cultura e l’arte. Basti vedere come hanno ri-
dotto la Scala restaurandola. Ci
stiamo riprendendo adesso».
Anche perché la musica sempre più viene goduta dal vivo.
«Certo. Un po’ perché i dischi
non si vendono più. Invece con
la cultura si stramangia — a differenza del famoso luogo comune — se si sa lavorare bene.
Ma soprattutto, il live è unico, ti
dà il contatto con il pubblico e
direi col mondo. Niente come
un concerto ti mette in movimento. Specie se l’alternativa
sono le happy hour, che per me
sono eventi misteriosi, in cui si
sta fermi a non fare nulla se non
a far chiacchiere senza senso,
mangiucchiare e sbevazzare.
“
I RICORDI
Bob Marley nell’80,
una grandissima
festa. E la nostra
esibizione del ’91
davanti a 10mila
persone
”
Nulla di paragonabile a un concerto».
A proposito, il vostro concerto
milanese più bello?
«Ne cito due. Uno nel 1991 al
PalaTrussardi davanti a 10mila persone, un sacco di ospiti,
come i New Trolls e Leone di
Lernia. Salii sul palco col mal di
testa perché avevo dovuto fare
entrare decine e decine di amici, ero terrorizzato di aver dimenticato qualcuno. Ancor prima, quello del 6 ottobre 1990:
al teatro dell’Elfo cantammo
per 12 ore di fila la stessa canzone, Ti amo, per finire nel
Guinness dei primati».
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A SAN Siro all’Idroscalo, da via Granelli al Castello
Sforzesco: nessun dubbio, in città sarà un’estate di
grande musica, con artisti e band a coprire praticamente ogni singolo giorno di luglio nonché ogni genere, dal rock al jazz passando per il dub e il rap. Inizio, obbligato con le quattro date di Vasco — pronto a riprendersi San Siro il 4, 5, 9 e 10 luglio — che passerà poi il testimone ai Modà che debutteranno al Meazza il 19 luglio
e poi chiuderanno definitivamente i cancelli della stagione musicale allo stadio.
Capitolo a parte merita invece il Circolo Magnolia, all’Idroscalo, che ha un cartellone talmente complesso e fitto che per capire cosa vedere — e quando — ci vuole una
mappa piuttosto dettagliata. I nostri consigli? Assolutamente da non perdere almeno i sempre ottimi Nada Surf
(2 luglio), la neostar israeliana Asaf Avidan (3 luglio), il
ritorno degli Afghan Whigs di Greg Dulli (7 luglio), la
band rivelazione irlandese Kodaline (il 16) e, per palati
piuttosto fini, una delle poche apparizioni italiane del
cantautore americano M Ward (il 9), un fuoriclasse assoluto di cui si parla davvero troppo poco. Ma non solo,
perché subito dopo la fine dei Mondiali, all’Idroscalo andrà in scena anche la rassegna Un Altro Festival, ovvero
due giorni di concerti con sul palco una line up notevole:
lunedì 14 luglio gli hippie modaioli MGMT preceduti da
Panda Bear e M + A, mentre martedì 15 i Dandy Warhols,
con gli Horrors e i Temples. E se nell’area antistante il Castello Sforzesco, il 12 luglio andrà in scena un evento hip
hop gratuito con Mondo Marcio, Entics, il neodivo Rocco
Hunt e Ghemon, al Carroponte di via Granelli assisteremo invece a un cartellone più improntato su una matrice
italiana, da Levante a Dente fino alla reunion dei Bluvertigo e alla Bandabardò passando per gli immancabili Sud
Sound System. Eppure, anche qui ci saranno in programma alcuni artisti stranieri assolutamente da non
mancare. Il primo nome? Senza dubbio quello del golden
boy del blues americano, Jonny Lang, prodigio di Fargo
in scena il 14 luglio, che sarà seguito la sera successiva da
un altro bel nome, quello del surfista australiano John Butler con il suo trio, con cui presenterà l’ultimo album, Flesh & Blood. Il 16, sarà invece festa gitana con il solito, scatenato, Goran Bregovic e uno show ribattezzato per l’occasione If you don’t go crazy, you are not normal, ovvero,
Se non diventi pazzo non sei normale. Per chi ama il folk,
da segnalare invece il 23 il passaggio del misconosciuto,
quanto superbo, cantautore americano William Fitzsimmons. Ultimo consiglio: se potete, non perdete, sempre
al Carroponte, gli Easy Star All-Stars, collettivo giamaicano di base a New York che il 27 luglio sarà in via Granelli
per rifare il suo disco più celebre, ovvero Dub Side Of The
Moon, versione in chiave dub di Dark Side of the Moon dei
Pink Floyd.
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THE BEST
ASAF AVIDAN
Il 3 luglio, al
Magnolia, l'autore
israeliano torna in
Italia dopo il
successo della sua
hit One Day
M WARD
Il 9, al Magnolia
folk e malinconia: il
songwriter di
Portland in una
delle sue rare
apparizioni italiane
JONNY LANG
Il 14 luglio,
Carroponte, il
golden boy del
blues a stelle e
strisce, per molti
l’erede di B. B. King
MGMT
Il 14 luglio,
Magnolia, il
poderoso duo
psichedelico di
New York porta
all’Idroscalo il
nuovo album
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
VII
Il Latinoamericando
Talento Latino
sul palco salgono
le aspiranti star
del reggaeton
LE STELLE
FARRUKO
Carlos Efrén Reyes
Rosado, in arte
Farruko (giovedì 3
luglio), 23 anni
stella del
reggaeton. Il suo
maggior successo:
Voy a 100
Singoli e band emergenti alla ricerca
di notorietà davanti al pubblico
È partita
l’edizione
numero
ventiquattro
a Assago: oltre
ai concerti
anche
discoteca
e una sorta di
talent che parte
e si sviluppa
su YouTube
MARIELLA TANZARELLA
L
ATINOAMERICANDO, edizione numero ventiquattro,
nel pieno periodo della
crisi non si spaventa ma cavalca l’onda popolare. Il programma di quest’anno del festivalone dedicato alla musica
e al folclore del Sudamerica è
forse meno sfavillante di star
internazionali, ma in compenso promette di trascinare tutti
nelle danze e nei suoni più
orecchiabili e più amati. Con
una scelta mirata di artisti e di
tendenze, ma anche con l’organizzazione di eventi paralleli che affiancano l’attività
del palco principale e che promettono di diventare l’attrazione per una grande fetta di
pubblico, specialmente quella
più giovane: contest musicali,
dj famosi, le ultime sfide dei
Mondiali su maxischermi e un
palco itinerante sui Navigli.
«Talento Latino» è una novità di quest’anno che va in
questo senso. Una gara riservata ad artisti emergenti, singoli e band, che presentano
pezzi sudamericani originali.
Alla fine dello spettacolo principale, ogni sera si presentano
quindi questi singoli o gruppi
latini, ragazzi sui 20-30 anni
che magari sono nati in Italia o
sono venuti qui da piccoli e
che, accanto a un lavoro qualunque fatto per vivere o agli
studi regolari, coltivano la passione della musica. Arrivano
da Milano, Roma, Genova, sono soprattutto originari di
Santo Domingo, patria del
reggaeton, ma anche ecuadoriani (specialmente quelli che
vengono da Genova, dove la
comunità è folta) e venezuela-
ni. Oltre al reggaeton, nei loro
brani predomina il dembow,
che è uno spin off di quel genere musicale. Ogni esibizione
viene ripresa e pubblicata su
Le performance vengono messe
sul web e lì sono votate. Il 13
agosto esibizione collettiva per
eleggere il vincitore
YouTube, e saranno i like degli
utenti a stabilire la graduatoria. Il 13 agosto un’esibizione
collettiva permetterà agli
esperti di eleggere il Talento
Latino 2014. Tra loro si segnala Notamulata, nome d’arte di
Desy Capelli, madre capoverdiana e padre italiano, nata a
Milano nel 1982 e brava can-
tante NuSoul e R&B. E, curiosità, c’è anche un italiano: David Ferrari, 30 anni, è di Genova, ma dopo un viaggio a Cuba
la sua vena di rapper si indirizza al reggaeton e pubblica il
primo album di reggaeton
itlaiano, Bum bum, nel 2007.
Da tenere d’occhio i Sudaka
Sin Fronteras: gruppo nato a
Milano nel 2009, composto da
cinque musicisti peruviani e
dominicani che assicurano
gran divertimento con reggaeton, dembow, mambo urbano e house latin.
Interessanti anche le serate
in discoteca, con la presenza di
molti dj ospiti provenienti dai
migliori locali di musica latina
in Italia e nel mondo. Come dj
Nika e Gil B, da New York, o
Max Rodriguez, tra i più quotati sulla piazza milanese.
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ANA TIJOUX
Venerdì 18 luglio
c’è Ana Tijoux
(Anamaria Merino
Tijoux), fascinosa
francese di origine
cilena nota per il
brano 1977
SANTA ROSA
Agosto si apre con
un concertone,
quello di Gilberto
Santa Rosa, ovvero
«il gentleman della
Salsa», venerdì 1
VIII
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
Villa Arconati
Porter-Incognito, che serata
La voce di Liquid Spirit con il gruppo di jazz-funk per l’appuntamento di chiusura
Ma sotto le stelle del Castellazzo di Bollate anche la chitarra di George Benson
Il cartellone
mescola
elettronica e
jazz, world
music e
cantautori: otto
eventi quasi
tutti imperdibili
con una qualità
altissima
Apre il mese
Stefano Bollani
LA VERDI
ANDREA MORANDI
D
A SEMPRE riparo solido per
chi cerca un’oasi lontano
da traffico e folla, anche
quest’anno il Festival di Villa Arconati riparte con molte certezze e qualche sorpresa. L’edizione
numero 26 porterà infatti al Castellazzo di Bollate un cartellone
di alta qualità — come sempre,
Dall’ambiente
al tango
con l’orchestra
A
Martedì 22 Müller e
Makaroff dei Gotan
Project e la fisarmonica
di Richard Galliano
in fondo — ma anche di grande
varietà, capace di mescolare
elettronica e jazz, cantautorato
e world music, abbracciando un
pubblico molto diverso. Difficile
scegliere tra gli otto eventi in
programma a luglio, quasi tutti
imperdibili. Si parte giovedì con
il funambolo del pianoforte Stefano Bollani, giullare jazz che
porterà in scena il suo progetto
Pianosolo, anarchia sonora da
palco, impossibile prevedere cosa farà, dalla musica brasiliana
alle canzoni degli anni Quaranta. Lunedì 7 luglio ecco invece ar-
rivare due gruppi di culto: gli
scozzesi Mogwai, quintetto fondamentale per l’evoluzione del
post-rock degli ultimi quindici
anni, e gli islandesi Mùm, una
delle band di punta della scena
dell’isola assieme ai Sigur Rós,
capaci di dare il meglio nelle esibizioni live. Drastico cambio di
genere venerdì, con un signore
di Pittsburgh di settantuno anni, ovvero mister George Benson
con la sua chitarra e una scaletta
lunga quarant’anni, da Greatest
Love of All a You are the love of
my life. Mercoledì 16, altro even-
to con il golden boy dello swing
2.0, Raphael Gualazzi, accompagnato da una band di nove musicisti, ma non solo, perché incrocerà il palco con due figure fondamentali della musica degli ultimi trentacinque anni: l’architetto sonoro Arto Lindsay e Marc
Ribot, il chitarrista di Tom
Waits. Sabato 19, sarà la volta di
puro jazz con Paolo Fresu e il suo
Quintet, mentre il 21 luglio ecco
il francese Yann Tiersen, famoso
per la colonna sonora di Il favoloso mondo di Amélie, ma ora impegnato in un altro progetto, In-
finity. Martedì 22 attenzione a
Plaza Francia, nuova intuizione
del duo Müller & Makaroff dei
Gotan Project, seguito dall’esibizione del grande fisarmonicista
Richard Galliano. Fondamentale infine, l’appuntamento di
chiusura: il 24 infatti saliranno
sul palco di Villa Arconati gli Incognito — che festeggeranno il
loro trentacinquesimo compleanno — a fianco di una delle
più belle rivelazioni recenti del
jazz vocale, ovvero Gregory Porter.
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pre con i grandi filmati naturalistici della BBC (e le
musiche originali di George Fenton) il ciclo estivo dell’Orchestra Verdi. “Un Estate con la
Musica 2014” decolla domani in
Auditorium con Planet Earth,
sguardo all’evoluzione degli ambienti — dalle vette del Nepal alla folta vegetazione della foresta
amazzonica, passando attraverso le dune nel deserto — con le
musiche dirette dal vivo da Danilo Grassi. In collaborazione
con Barley Arts, con due repliche per ogni film, il ciclo presenta altri due titoli: The Blue Planet
dal 10 luglio (un viaggio sui fondali marini) e Frozen Planet (12
luglio). E inoltre il 27 luglio partono altri 9 appuntamenti sul
tango, con il profeta argentino
Luis Bacalov, fino al 7 settem(Ldf)
bre.
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MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
IX
La classica in Lombardia
Il violoncello
di Sollima
sul sagrato
LE METE
COMO
Incrocio di voci è il
festival all’Arena
del teatro Sociale.
Con Banda Osiris e
la Mandala Dance
Company. Anche
cinema d’autore
Il palco è la chiesa di Baveno. A Como
un don Chisciotte che arriva da Sofia
LUIGI DI FRONZO
U
N DON Chisciotte a Como il 5
luglio del Sofia Festival Ballet, il violoncellista Giovanni
Sollima l’11 luglio sul sagrato della chiesa di Baveno, Stefano Bollani che apre al pianoforte i Midsummer Jazz Concerts a Stresa il
24 luglio. Sono alcuni spunti dal
palcoscenico di festival lombardi,
tutti in scenari fascinosi dove il richiamo della musica attira fiotti di
visitatori.
COMO CITTÀ DELLA MUSICA
Titolato “Incrocio di voci” il festival all’Arena del teatro Sociale
si lancia su molti generi. Dopo l’umorismo della Banda Osiris (6 luglio), ecco l’elettronica (Marker
Cross the Wall, l’11 luglio), il balletto l’Uccello di fuoco di Stravinsky della Mandala Dance Company (12 luglio) e il cinema d’au-
tore (La febbre dell’oro di Chaplin
il 13, con i musicisti della Verdi).
Info al tel.031270170.
MUSICA SULL’ACQUA
Si muove tra Lecco e dintorni
questo giovane festival da camera.
Passaggi attesi il 4 luglio all’Abbazia di Piona (Orchestra giovanile e
Coro mimico), il 6 la violista Danusha Waskiewicz e il 19 e 20 il pianista canadese Louis Lortie. Info
tel.Altra rassegna di solisti e gruppi fino al 3 settembre. Sfiziose le location della chiesa dei cappuccini
di Bellagio il 12 luglio per il duo pianistico Schiavo-Marchegiani e di
Villa Monastero a Varenna (30 luglio, violoncellista Claude Hauri).
Info al tel.028912267.
BAVENO FESTIVAL
Dieci giorni dedicati all’operista Umberto Giordano, illustre residente. Un must dopo l’avvio con
il vibrafonista Andrea Dulbecco
(10 luglio) il concerto dell’11 con
Sollima e il soprano Marina Bartoli, mentre il 18 tocca al soprano
Gemma Bertagnolli alle Cave di
granito rosa. Info tel.0323924632.
A Madesimo Cecilia Chailly e
Sciortino ma anche spazio ai
giovani talenti che poi potranno
incidere un brano in sala
MADESIMO FESTIVAL
Torna dall’11 al 27 luglio il Madesimo Festival, tra le vette della
Valtellina. Ampio spazio ai giovani
talenti, che potranno incidere grazie alla Sony un brano in sala di incisione. Fra i professionisti l’Ensemble Salomone Rossi, l’arpista
Cecilia Chailly, i pianisti Orazio
Sciortino e Luca Ciammarughi.
Info tel. 034353015.
STRESA FESTIVAL
Attesa la sezione jazz dopo l’avvio del 24 luglio con Bollani e il chitarrista Al Di Meola, il 25. Il capitolo classico, dopo il Bach per violoncello di Johannes Moser (19 agosto) decolla il 22 con Guglielmo
Tell diretto da Gianandrea Noseda. In seguito approdano l’attrice
Sonia Bergamasco con Gianluca
Cascioli al piano (il 27) e la Mahler
Chamber Orchestra diretta da Christoph Eschenbach (31 agosto).
Info al tel.032331095.
LAGO MAGGIORE MUSICA
Ricca di promesse della Gioventù Musicale la carrellata sulle
due sponde del lago Maggiore, 18
concerti fino al 30 agosto. Inaugurazione ad Arona il 25 luglio con il
pianista russo Vadim Kholodenko, che nel 2013 ha trionfato al
concorso texano di Forth Worth.
Da non perdere. Info al
tel.0289400840.
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BELLAGIO
La chiesa dei
cappuccini per il
duo pianistico
SchiavoMarchegiani nella
rassegna di solisti
fino al 3 settembre
STRESA
Dopo Bach per il
violoncello di
Moser, il Guglielmo
Tell di Noseda. E
nello spazio jazz
spicca Bollani
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
XI
MiTo
Servizi integrati
su misura:
Facebook
e Twitter
raddoppiano,
gli eventi su
YouTube in
tempo reale
backstage
in Instagram
playlist su
Spotify
SARA CHIAPPORI
I
L FESTIVAL più smart in circolazione. È MiTo, la rassegna
di musica gemellata con Torino, che, per questa ottava
edizione (a Milano, dal 5 al 21
settembre, con 93 appuntamenti dislocati in una sessantina di sedi) che come da tradizione chiude l’estate dei festival, potenzia la sua anima social con una serie di servizi integrati su misura per spettatori che amano velocità e
snellezza del web. Sdoppiati i
canali Facebook e Twitter (MITO-Milano e MITO-Torino), si
annuncia un grande fermento
su tutti i fronti: su YouTube caricati in tempo reale i video degli eventi, aumentati i live
streaming dei concerti e degli
incontri con gli artisti, con i
quali sarà possibile interagire
attraverso il live twitting seguendo l’hashtag #MITO14,
incrementata l’attività su Instagram per raccontare il backstage attraverso gli scatti dello
staff e del pubblico, ampliata la
promozione su Spotify con
playlist del festival create ad
hoc.
E se la pagina Facebook registra un costante aumento di
fan con una portata settimanale di 2000 contatti, altra novità
di quest’anno sono gli schermi
montati in metropolitana per
seguire l’attività di microblogging sugli eventi, mentre i servizi di biglietteria online puntano sulle formule ticketless
con prezzi ridotti.
IL PRESIDENTE
Francesco Micheli
è il patron di MiTo
A fianco, Yuri
Temirkanov con
l’orchestra di San
Pietroburgo
La rassegna che chiude l’estate
potenzia la sua anima social
Attento anche all’ambiente,
MiTo sventola il traguardo di
primo festival italiano certificato Iso 20121. A impatto zero
e pure amico degli animali: con
questa ottava edizione cade un
altro tabù, a molti concerti sarà
consentito l’accesso ai cani.
Ma veniamo al programma,
che rende omaggio a Johannes
Brahms con svariati concerti,
tra cui la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer
in ricordo di Abbado (il 5 settembre, serata inaugurale alla
Scala), l’Orchestra di San Pietroburgo con Yuri Temirkanov
sul podio e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca di Katowice con il pianista
Krystian Zimerman. Tra le
star, in arrivo Marta Argherich, mentre il fronte contemporaneo è garantito dal focus su
Fabio Vacchi e Beat Furrer.
Tra i numerosi anniversari
che cadono nel 2014, MiTo ricorda i 100 della Grande Guerra con un concerto di Bruno Canino e Antonio Ballista, i 250
dalla morte di Rameau con Jordi Savall con Les Concerts de
Nations, i 160 dalla nascita di
Leos Janáèek con l’Orchestra
Filarmonica Ceca. E poi jazz
con Avishai Cohen, canzone
d’autore con Roberto Vecchioni, cinema con la performance
dei Goblin su colonne sonore di
Dario Argento e intervento sociale con il percussionista Hamid Drake al Carcere di San
Vittore (19).
Gran festa finale con dj set,
come sempre in una location
insolita (stavolta al Mercedes
Center di via Gallarate): in consolle Saturnino, Cristiano Godano (Marlene Kunz) e Andy,
Francesco Sarcina e Oskar
(Statuto).
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XIV
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
XV
La letteratura
Nostalgia Fogazzaro
e in altura i reading
hanno un altro fascino
A COMO
Parolario irrompe
nella Villa Gallia
e allunga a Lugano
L
A REGINA del lago, che chiude
l’estate dei festival, sfidando
Mantova sul suo stesso terreno
culturale. Dal 29 agosto al 6 settembre
torna Parolario, XIV edizione della
rassegna comasca (tutti gli eventi
sono gratuiti). Non solo libri, ma
anche arte, musica, passeggiate e
incursioni enogastronomiche come
dichiarato fin dal tema di quest’anno:
“Il gusto ritrovato”. Sottotitolo:
“Nutrire il corpo, coltivare l’anima”.
La novità principale è la location. Nato
nel centro di Como, trasferitosi nelle
ville circostanti, quest’anno Parolario
avrà il suo cuore in una delle dimore
più antiche della città: Villa Gallia,
costruita nel 1615 dall’abate Marco
Gallio sulle rovine della villa-museo
dell’umanista Paolo Giovio. Restano
attive anche Villa del Grumello
(incontri sul cibo e sul verde) e Villa
Sucota (arte, design, politica e Storia)
con la giornata conclusiva che si terrà
all’Hangar dell’Idroscalo di Como,
dove Andrea Vitali e i Sulutumana si
esibiranno in un reading-concerto.
Anche i due gemellaggi sono una
novità. Il primo con la rivista
Satisfiction, che porterà al festival
numerosi personaggi della cultura e
dello spettacolo. E la collaborazione
tra Como e i cugini svizzeri, tra
Parolario e PiazzaParola, il festival che
si tiene a Lugano a settembre.
Rassegne tra Valsolda, Domodossola e lago d’Orta
A Zelbiocult toccherà a Daverio dare il via
È
BELLO viaggiare per festival, se sai come farlo. In
mancanza di un calendario ufficiale delle rassegne
estive, ci proviamo noi, privilegiando quelle gratuite, a pochi chilometri da Milano, in scenari panoramici. Dalla VII edizione del Festival Premio Antonio Fogazzaro, fino al 13 luglio in Valsolda e sul lago di Como,
all’VIII edizione di LetterAltura, fino a metà luglio tra
Domodossola e il lago d’Orta, alla VII edizione di Zelbiocult, gli “incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di
Como”, dal 19 luglio al 6 settembre. Per nostalgici del Piccolo mondo antico il primo, per amanti della letteratura
di montagna viaggio e avventura il secondo, più attento
alla produzione culturale di stagione Zelbiocult, che è il
festival più piccolo d’Italia, in un paesino di 200 anime.
Il festival su Fogazzaro fa rivivere i luoghi del suo capolavoro con libri, concerti e un concorso su Facebook
per racconti e poesie inedite. Sabato 5 luglio alla Biblioteca Fogazzaro di Loggio Valsolda, alle 21, si terrà un
reading da Piccolo mondo antico con la proiezione di sce-
ne del film di Mario Soldati del 1941. Gran finale domenica 13 luglio a Villa Carlotta di Tremezzo (ore 16) con
la premiazione dei vincitori del concorso ed un aperitivo
in terrazza. LetterAltura è un festival itinerante. I prossimi appuntamenti sono il 5 e 6 luglio a Domodossola con
un weekend di pièce teatrali e il 13 luglio ad Ameno e
Miasino sul lago d’Orta. La giornata sul lago prevede, tra
l’altro, un’escursione sulle orme di don Antonio Rosmini, prete e filosofo dell’Ottocento, che percorreva quei
sentieri con il suo amico Alessandro Manzoni.
Zelbiocult ospiterà per tutta l’estate una decina di
grandi nomi in altrettanti eventi gratuiti, curati dal giornalista di Repubblica Armando Besio. Il festival, che ha
sede nel Teatro di Zelbio alle 21, aprirà sabato 19 luglio
con il critico d’arte Philippe Daverio e chiuderà sabato 6
settembre con lo stilista Elio Fiorucci. In cartellone ci saranno anche, tra gli altri, l’archistar Mario Botta (9 agosto) e il fotoreporter Uliano Lucas (30 agosto).
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Mantova è maggiorenne: “Il segreto?
L’INTERVISTA
ANNARITA BRIGANTI
D
3 al 7 settembre andrà in scena a
Mantova la madre di tutte le manifestazioni, il Festivaletteratura, che
quest’anno compie diciott’anni. Una macchina da guerra, nata sul modello del festival gallese di Hay-on-Wye, che resiste ad
ogni tentativo d’imitazione: oltre 300 eventi, una sessantina dei quali gratuiti, gli altri
AL
ad un costo sui 5 euro, per altrettanti ospiti
internazionali. Centomila presenze attese,
gestite da 700 volontari dai 16 ai 75 anni in
polo blu e scarpe da tennis (nel 1997 erano
150). Come sempre, dietro il «miracolo
mantovano» non ci sono le istituzioni, che
pure fanno quello che possono, ma sponsor
privati, i soci dell’Associazione Filofestival,
i visitatori che pagano per sentire parlare di
libri e gli otto amici che fin dalla prima edizione lavorano gratis nel Comitato Organizzatore. Librai, liberi professionisti, funzionari pubblici, un commercialista ed una
«portavoce», che gli affezionati del Festival
ormai conoscono: la gallerista Marzia Corraini.
Marzia Corraini, come cambia la «città
del libro» ora che diventate maggiorenni?
«Non sarebbe nella nostra natura fare feste. La rivoluzione l’abbiamo fatta diciotto
anni fa aprendo in Italia la strada dei festival
per rispondere ad un bisogno che noi per primi, in quanto lettori appassionati, avevamo.
Quello di conoscere l’editoria non mainstream, senza trascurare quelli famosi, ma
inserendoli nel nostro progetto. Due amiche
del Festivaletteratura come Lella Costa e
Bianca Pitzorno tornano ogni anno a Mantova non per pubblicizzarsi, ma mettendo la
loro popolarità al servizio di autori sconosciuti. Non abbiamo bisogno del risultato subito. La parte più nascosta ed interessante
del nostro lavoro è la rete di suggeritori. Consultiamo i librai, i giovani, i soci della nostra
Associazione e gli scrittori, che ci consigliano chi invitare».
Il programma dell’edizione che si terrà a
settembre sarà aggiornato in tempo rea-
LA PIAZZA
Tutto esaurito in
piazza a Mantova
Marzia Corraini,
gallerista e
“portavoce” del
festival. «Il
bisogno di
cultura non si è
fatto mettere in
crisi dai tempi
difficili»
Sono i librai, i giovani e gli scrittori”
le sul sito www. festivaletteratura. it e
sui social (pagina Facebook ed account
Twitter da 14.900 followers @festletteratura). Formula vincente non si cambia?
«Da noi venivano Andrea Camilleri e l’indiana Anita Desai quando non erano delle
star oppure Herta Müller pochi giorni prima
di vincere il Nobel. La novità dell’edizione
2014 sarà una sezione sulla “Memoria”. Inviteremo persone che hanno vissuto accanto ai grandi della Cultura, ce li faremo raccontare e registreremo i loro ricordi. E per la
prima volta andremo in tour. A luglio ed agosto gireremo le biblioteche e le librerie italiane per dire chi ci sarà al Festivaletteratura, presentandoci in modo meno virtuale».
Ci anticipa qualche nome, da scoprire
nelle 40 location, da Palazzo Te a Piazza
Sordello, tra un tortello di zucca e una
sbrisolona?
«Come scrittori letterari ospiteremo Pierre Lemaitre, Colum McCann, e per la saggistica Jeremy Rifkin. Tra gli autori meno noti, simbolo del nostro percorso di ricerca, segnalo la brasiliana Adriana Lisboa, che il No-
bel José Saramago aveva definito «Una
grande promessa di oggi, anzi un’autrice
che domani leggeremo ancora». E poi i pluripremiati Rafael Chiribes, valenciano, e l’olandese Wieringa Tommy, paragonato a Salinger, John Irving e Paul Auster. Ci sarà anche la scrittrice dello Zimbabwe NoViolet
Bulawayo, 33 anni, finalista l’anno scorso al
Man Booker Prize».
A 18 anni si è giovanissimi, ma si può fare un primo bilancio. Avete mai pensato
di mollare nell’Italia che non legge?
«L’adrenalina della prima edizione è irri-
petibile, ma il bisogno di cultura non si è fatto mettere in crisi dai tempi difficili che stiamo vivendo. Dal palcoscenico del Festivaletteratura il crollo dell’editoria non sembrerebbe esserci. I festival sono la prova che i lettori esistono, hanno voglia di leggere e di farlo con il patos dello stare insieme, non alienati sui tablet. Una moltitudine di cittadini
consapevoli che interviene, pone questioni,
approfondisce, mostra civiltà, induce all’ottimismo. Un entusiasmo che porta a ben sperare. I libri servono ancora a qualcosa».
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LE SCELTE
CENA LETTERARIA
LetterAltura finisce
il 13 luglio a tavola
con un reading “Un
libro nel piatto” su
autori come
Soldati, Porta,
Ragazzoni. Menù a
30 euro, info al
3356476239)
RICORDI
Claudio Martelli
ripercorre 40 anni
di storia italiana
sabato 27 luglio, al
teatro di Zelbio, ore
21. Ricordi pubblici
e privati di un ex
ministro
MOSTRA
A Villa Carlotta di
Tremezzo, come
evento speciale del
festival Fogazzaro,
dall’11 luglio al 24
agosto, spartiti e
lettere di Verdi,
Bellini, Wagner
PANIFICATORE
Davide Longoni,
collaboratore di
Slow Food,
protagonista il 3
settembre di
Parolario a Villa del
Grumello: racconta
il pane di una volta
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
XVII
La Milanesiana
I trent’anni
di Paris, Texas
e un Tinto Brass
di protesta
I BIG
WIM WENDERS
Serata con il
regista tedesco e
gli interventi di
Fleur Jaeggy, Hanif
Kureishi, Ernesto
Ferrero. 1 luglio, al
Teatro Grassi
Per gli ultimi dieci giorni spiccano
celebrazioni molto diverse tra loro
La rassegna
ideata da
Elisabetta
Sgarbi è
all’edizione
numero
quindici con la
Fortuna come
filo conduttore
Anche per la
chiusura grandi
nomi
SARA CHIAPPORI
E
CCENTRICO e insofferente
ai cliché, ma sensibile agli
anniversari. Almeno a
quelli in linea con la sua vocazione sofisticata e multiforme.
La Milanesiana, il festival ideato da Elisabetta Sgarbi, si avvia
al gran finale del 10 luglio togliendosi il capriccio di celebrare alcune ricorrenze. Tutte
sotto i buoni auspici della Fortuna, il tema scelto come filo
conduttore di questa quindicesima edizione. Cinefili e non solo si preparino, perché nel 2014
cadono i 30 anni di Paris,
Texas, road movie americano
di Wenders tra deserti, motel e
peep show, con una sexissima
Nastassja Kinski e colonna sonora di Ry Cooder. E pazienza
se molti lo ritengono sopravvalutato, resta comunque un
cult. L’1 luglio il palco del Piccolo di via Rovello è per Wim
Wenders. Con lui, in puro spirito “Milanesiana”, il festival degli incroci e delle connessioni,
ci saranno anche gli scrittori
Fleur Jaeggy e Hanif Kureishi,
e il direttore del Salone del Libro Ernesto Ferrero. Altro anniversario, i 40 anni del best
seller femminista Paura di volare di Erica Jong, che nel 1974
conquistava le classiche facendo della sua Isadora Wing un’eroina della liberazione sessuale. Il 2 luglio, sempre in via Rovello, la scrittrice radical
newyorkese sarà con Valeria
Parrella (se non l’avete ancora
fatto, correte a leggere il suo ultimo romanzo, Tempo di imparare, uscito per Einaudi), Andrée Ruth Shammah, Diego De
Silva e il percussionista indiano Trilok Gurtu. Compleanno
anche per Blob, il format inventato da Enrico Ghezzi e
Marco Giusti che da 25 anni
racconta l’esprit du temps at-
Erica Jong nel 1974 conquistava le
classifiche con Paura di volare
domani ne discute con Parrella,
Shammah e Trilok Gurtu
traverso la tv. Per festeggiarlo,
allestita una lunga notte con
Ghezzi, Aldo Nove e Morgan,
tra musica e proiezioni (10 luglio).
Non è eclatante ma è curiosa
un’altra ricorrenza, quella dei
50 anni dei due corti commissionati da Umberto Eco a Tinto
Brass per la Fiera Campionaria
del 1964, Tempo libero e Tem-
po lavorativo. Li vedremo il 5 luglio durante la giornata dedicata alla sua fase sperimentale, prima della svolta erotica.
Commentati da Brass e da
Gianni Canova, proiettai anche L’urlo, La vacanza, Con il
cuore in gola e Chi lavora è perduto, esordio nel lungometraggio con vocazione di protesta.
Finiti gli anniversari, restano ancora molti appuntamenti. Il cinema di Edgar Reitz con
il terzo episodio della saga Heimat, il teatro con Sergio Rubini
in una serata speciale in omaggio a François Truffaut, l’economia e le sue architetture con
Mario Monti e Vittorio Gregotti introdotti da Edoardo Nesi, la
filosofia applicata alle questioni ambientali con Giulio Giorello, Remo Bodei e Maurizio
Ferraris.
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ERICA JONG
Il best seller
femminista Paura
di volare uscì negli
Usa 40 anni fa.
L'autrice ne
parla il 2 luglio,
Teatro Grassi
TINTO BRASS
Il cinema
sperimentale e
ribelle prima della
svolta erotica. Con
il regista e Gianni
Canova, 5 luglio,
Sala Buzzati
ENRICO GHEZZI
Una lunga notte
per festeggiare i 25
anni di Blob, il cult
metatelevisivo
Ltture, musica e
videoproiezioni. 10
luglio, Sala Buzzati
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
XIX
Il teatro
Il Fútbol di Servillo all’ex Pini
In città c’è “Da vicino nessuno è normale” fino all’11. Al Vittoriale il “Mercante”
con Albertazzi. Sull’Adamello, sui luoghi della Grande Guerra, “Passi nella neve”
<SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
SARA CHIAPPORI
LE SCELTE
MILANO
Peppe Servillo
canta e racconta
storie di calcio con
Girotto ai fiati e
Mangalavite alle
tastiere. Ex
Paolo Pini, 2 luglio
SACRO MONTE
Sopra a Varese
Giorgio Albertazzi
con i Cori della
Rocca di T.S. Eliot.
Terrazza del Mosè,
il 3 luglio
VITTORIALE
Eleonora
Abbagnato con i
colleghi dell’Opéra
di Parigi. Per il
festival
Tener.a.mente, il 19
luglio
A
LE SCELTE
MILANO, la parte del leone la fa “Da
vicino nessuno è normale”, la rassegna che apre le porte del grande parco dell’ex manicomio Paolo Pini
ai protagonisti della scena contemporanea: fino all’11 luglio c’è tempo per
ascoltare Peppe Servillo con le storie e
le canzoni di Fútbol, le esplorazioni so-
PONTE DI LEGNO
Luca Zingaretti dà
voce alle lettere dal
fronte della Prima
Guerra Mondiale. A
Dosso di Casa
madre, 2535 metri,
il 3 agosto
La chiusura, da fine agosto,
tra le colline della Brianza
con “L’ultima luna d’estate”
all’insegna dell’eroismo
nore dei Fanny&Alexander in Buco
bianco e le variazioni poetiche di Andrea Renzi in Fuochi a mare per Vladimir Majakowskij (www. olinda. org)
Nella splendida cornice del Vittoriale a Gardone Riviera (Bs), la casa mausoleo di D’Annunzio che si affaccia sul
lago, si svolge “Tener-a-mente”, molto
musica, ma anche teatro e danza: Alessandro Haber che rende omaggio al Vate, Eleonora Abbagnato con le stelle
dell’Opéra di Parigi, il duo di clown
acrobati OkiDok, le visioni di Pippo Delbono e Petra Magoni insieme per Il sangue, Giorgio Albertazzi con lo shakespeariano Mercante di Venezia (fino al
3 agosto, www. anfiteatrodelvittoriale. it)
La spiritualità è il filo conduttore di
due rassegne. A Bergamo e dintorni,
tra chiostri e sagrati, fino al 5 settembre è in corso “DeSidera”, che indaga
inquietudini contemporanee e crisi di
coscienza. Tra gli appuntamenti, Laura Curino con Scintille, Danilo Nigrelli
con Storie del buon Dio da Rilke e Massimo Popolizio con la riduzione teatrale del romanzo di Luca Doninelli Gli ultimi giorni di Giuda (www. teatrodesidera. it). Strepitoso scenario naturale
e artistico per “Tra Sacro e Sacro Monte” a Varese, dove si declinano i temi
della trascendenza (e del dubbio): di
nuovo Giorgio Albertazzi, star richiestissima, con divagazioni da T. S. Eliot,
Lucilla Morlacchi alle prese con Il Grande Inquisitore di Dostoeveskij, il supertris Maddalena Crippa, Federica Fracassi e Laura Marinoni con i Diari di
Hetty Hillesum (fino al 31 luglio, www.
teatrosacroesacromonte. it)
Alle pendici dell’Adamello, nei luoghi della Prima Guerra Mondiale, di cui
nel 2014 ricorre il centenario, vanno in
scena gli spettacoli del festival “Passi
nelle neve”. Imperdibile Luca Zingaretti che a 2535 metri di altitudine, a
Dosso di Casa Madre (Ponte di Legno,
Bg) dà voce a Il sorriso dell’obice, un pittore italiano nella Grande Guerra dalle
lettere del giovane artista romano Walter Giorelli (www. passinellaneve. it)
Infine, per salutare la lunga stagione dei festival, ecco “L’ultima luna d’estate” organizzato tra i borghi e sentieri del Parco del Curone tra le colline
della Brianza. Il tema di questa edizione è l’eroismo, tra i protagonisti Eugenio Allegri che omaggia Berlinguer e
Giuseppe Cederna che racconta la
Grande Guerra partendo da Sarajevo
(dal 23 agosto al 7 settembre, www. ultimaluna. org).
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MISSAGLIA
Al monastero in
provincia di Lecco
Giuseppe Cederna
racconta la Grande
Guerra partendo da
Sarajevo, 24 agosto
BERGAMO
Popolizio in “Gli
ultimi giorni di
Giuda” dal
romanzo di
Doninelli. Chiesa
Sant’Alessandro in
Colonna, settembre
MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
XXI
Il cinema
SIMONA SPAVENTA
I
“
IL SUCCESSO
L’arena estiva ti
porta indietro nel
tempo, ci si può
andare casual, c’è
una socialità meno
ingessata
LA PROPOSTA
Un film al giorno in
più arene offre un
palinsesto
eccezionale. E posti
come Palazzo Reale
fanno la differenza
”
N ESTATE, a Milano il cinema
all’aperto è AriAnteo, ovvero le arene open air organizzate a Palazzo Reale, al
chiostro dei Glicini dell’Umanitaria e al Conservatorio da
Lionello Cerri (ma in agosto si
aggiungerà anche il Castello,
nell’ambito della rassegna
del Comune “Un’estate sforzesca”). Con trent’anni di
esperienza alle spalle e la bella soddisfazione di un pubblico in crescita costante nonostante la crisi — 52mila le presenze l’anno scorso contro le
50mila del 2012 — , il patron
dei cinema Anteo e Apollo,
nonché produttore con la sua
Lumière, sa bene che cosa significhi il cinema sotto le stelle.
Le rassegne sono sempre molto seguite, il pubblico cresce.
Perché?
«Gli spettatori le aspettano
perché si può veder il meglio
della stagione appena passata, non solo i successi, ma anche gli “svisti” che meritavano di essere visti. Titoli di qualità, che ti sei perso e puoi recuperare. E un film al giorno
moltiplicato su più arene offre
un palinsesto eccezionale».
Eppure siamo nell’era dei film
su tablet e dei maxischermi
tv a casa, dei dvd e di Internet
dove si può scaricare di tutto.
«Certo, la pirateria ci crea
problemi, pay per view e Internet, legale e no, sono competitor formidabili. Ma la fruizione del cinema non è in crisi,
ESPERTO
Lionello Cerri è
produttore e
patron di Anteo e
Apollo. A fianco,
una serata a
Palazzo Reale
I consigli di Cerri, mister AriAnteo
“Sorrentino, Virzì e The Butler”
parlo della sala come del cinema all’aperto. Regge perché è
un momento di aggregazione
e socialità, dove incontri gente simile a te, che ha i tuoi gusti, i tuoi interessi. Cose che
non puoi portarti a casa tua,
nemmeno se hai un megaschermo. E la prova è che negli
ultimi anni abbiamo aperto
nuove arene, ad esempio a
Monza alla Villa Reale, e gli
spettatori vanno sempre ver-
so un segno più».
Il cinema piace di più all’aria
aperta?
«Scatta un discorso diverso.
L’arena estiva ti porta indietro ai tempi in cui si poteva fumare in sala, ci vai in pantaloncini e canottiera. Le sedie
non sono comode come le poltrone dei cinema, e le zanzare
sono incluse nel prezzo, però
ritorni a una socialità meno ingessata, più easy e fuori dalla
mode, è un po’ come farsi un
aperitivo o una cena da amici.
E in più stai in un bel posto, il
cortile di Palazzo Reale e il
chiostro dell’Umanitaria sono magnifici».
Film da non perdere in cartellone?
«Sono così tanti che mi
confondo. Dagli italiani di Sorrentino e Virzì, appena premiati anche ai David di Donatello, ai titoli americani di qua-
lità come Woody Allen, American Hustle, The Butler».
Qualche consiglio per i cinefili estivi?
«Uscite con gli amici, e andate al cinema all’aperto in bici o a piedi, le arene sono comode da raggiungere. Dopo,
andate tutti insieme a mangiarvi una bella fetta d’anguria. Ma soprattutto, buona visione».
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MILANO I FESTIVAL D’ESTATE
la Repubblica MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
XXIII
Il cinema oltre i confini
La Titanus regina
di Locarno
cinquanta titoli
che fanno storia
PIAZZA GRANDE
Via al festival il 6
agosto: 30 film in 10
giorni. Sotto, Dario
Argento testimonial
Retrospettiva dedicata alla casa
italiana. Pardo alla carriera a Erice
Album
Supplemento gratuito
al numero odierno
de “la Repubblica”
Direttore responsabile
Ezio Mauro
a cura di Carlo Annovazzi
grafica e impaginazione
di Michela Codignola
Gruppo Editoriale l’Espresso
Spa
Divisione Stampa Nazionale,
via C.Colombo 90 - 00147 Roma
Tipografia: Rotocolor Spa via
C.Colombo 90 - 00147 Roma
Stampa: Paderno Dugnano (MI)
Rotocolor SpA - Via Nazzario
Sauro, 15
Reg. Tribunale di Roma n°
16064 del 13/10/1975
Pubblicità: A. Manzoni & C.
S.p.A.- via Nervesa 21 - Milano
Tel. 02/574941
<SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
VALERIA CERABOLINI
«E
CI fa vedere le cose
con occhi diversi, sia
nei documentari che
nella fiction, nei film di genere e nei blockbuster». Così
Carlo Chatrian annuncia il
“suo” Festival di Locarno, il secondo da direttore artistico, e
spiega l’eterogenea molteplicità degli eventi di questa
67esima edizione dal 6 al 16
agosto, in attesa che vengano
annunciati ufficialmente i titoli dei circa 30 film selezionati. A cominciare dalla retrospettiva Titanus, la grande
casa di produzione italiana
che nel secondo dopoguerra
ha tratteggiato l’immaginario di un Paese in cerca d’identità. Una cinquantina di titoli, da Il bidone di Federico
Fellini (1955) a Le amiche di
Michelangelo Antonioni
(1955), da Poveri ma belli di
Dino Risi (1956) a I fidanzati
di Ermanno Olmi (1963). Fino ad arrivare al melò di Raffaello Matarazzo e all’esordio
nel lungometraggio del maestro dell’horror all’italiana
Dario Argento di cui la Titanus produsse nel 1970 L’uccello dalle piume di cristallo.
Inquietante testimonial della
locandina della rassegna con
coltello da cucina stretto in
mano, il regista sarà ospite a
Locarno dove verranno
proiettati suoi corti. Una rassegna questa della Titanus
che farà poi il giro del mondo:
dalla Cineteca di Bologna e dal
Museo del Cinema di Torino,
dopo tappe a Zurigo e Ginevra, raggiungerà la Film society of Lincoln Center di New
Il direttore artistico
Chatrian: “È un cinema
visionario anche quando
guarda al passato”
York e la Usc School of cinematic arts di Los Angeles. A
meritarsi invece il Pardo alla
carriera quest’anno è il regista spagnolo Victor Erice, autore di solo tre lungometrag-
gi, amatissimo dalla critica,
vincitore del premio della giuria al festival di Cannes del
1992 con El sol del membrillo
(Il sole della mela cotogna)
dedicato all’opera del pittore
Lopez. «Il tempo è la materia
di cui sono fatti i film — scrive
Chatrian nel motivare la scelta — . Non c’è filmmaker che
sia più consapevole di questa
verità di Erice». Altro premiato, questa volta con il Vision
Award, l’americano Garrett
Brown, cameraman che nel
1970 inventò e perfezionò la
famosa Steadicam. Invenzione che nel 1977 gli guadagnò
un Oscar e che lo portò sui set
di titoli indimenticabili che
utilizzarono questa tecnica rivoluzionaria, da Rocky a Shining. Dall’America a Hong
Kong con un’altra premiata,
la produttrice indipendente
Nansun Shi, fautrice di tanti
titoli che hanno fatto conoscere la filmografia asiatica, come a Better Tomorrow di
John Woo. Ancora un altro
continente con Open Doors,
sezione dedicata a paesi dove
il cinema indipendente fatica
a trovare una strada, e che
quest’anno dal 9 al 12 agosto
ci porta nell’Africa Sub Sahariana, in particolare in paesi di
lingua inglese e portoghese,
con dodici titoli in arrivo da
Angola, Zambia, Mozambico,
Rwanda, Sud Africa. E di questi dodici, tre verranno premiati. Spazio anche ai giovani
con la Summer Academy rivolta a registi, documentaristi, critici, con la possibilità di
essere membri di una giuria
speciale e di partecipare a incontri con registi.
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