IL SETTIMANALE DEL TEMPO LIBERO Periodico associato alla “Unione Stampa Periodica Italiana” Direttore editoriale: Euclide Della Vista Coordinatore editoriale: Valentina Scuccimarra Direttore responsabile: Donato Della Vista Caporedattore: Tony di Corcia In redazione: Luigi de Martino, Luigi Lioce Collaboratori di redazione: Domenico De Felice, Valentina del Carmine, Alessandra De Stefano, Antonio Di Donna, Concetta Fioretti, Anastasio Lombardi, Paola La Sala, Michele Robusto, Adriano Santoro, Saverio Tanzi Direzione grafica: Francesca delli Carri Grafici: Adriano Di Molfetta, Paola Stefanelli Fotografi: Tommaso Abatescianni, Monica Carbosiero, Luca De Michele Uff. marketing & pubblicità: INEDITO s.r.l. via San Severo km. 2 c/o Mediafarm - 71121 Foggia Tel. 0881.588611 - Fax 0881.588612 Direttore commerciale: Massimo Rendinella Consulenti pubblicitari: Alessandro Biccarino, Maurizio Cicilano, Fabrizio D’Elia Art director: Silvano delli Carri Ufficio amministrativo: Raffaella Pinto 1 modulo 1 pagina (46 x 46,2 mm) (166 x 238 mm) e 26,00 e 260,00 Abbonamento annuale: e 24,00 versamento su c/cp n. 12693701 intestato a: Utopia Edizioni s.r.l., via San Severo km. 2 c/o Mediafarm - 71121 Foggia Stampa: E. Cappetta & C. Distribuzione Foggia: Pony Speed Service Viveur è stampato in 6.000 copie e distribuito gratuitamente in oltre 300 luoghi di ritrovo della provincia di Foggia. Registrazione del Tribunale di Foggia n. 12/93 Editore: UTOPIA EDIZIONI s.r.l. Redazione e amministrazione: via San Severo km. 2 c/o Mediafarm - 71121 Foggia Tel. 0881.588611- Fax 0881.588612 www.viveur.it - [email protected] www.utopiaedizioni.it Chiuso in redazione il 18 gennaio 2011 il sommario anno XVIII/numero 3 settimanale - dal 21 al 27 gennaio 2011 Sarah Jane e Cristina, e Annamaria... n venute. La o al cor ci so rn to in e n é questo Tre don bbligo, perch ’o d è a sc te an citazione d di tre voci eur si pregia iv V i d o er m nu . tutto rispetto di Sarah femminili di ag voce m ica la n co a ci in ista di Si com sarà protagon e ch 4 s ri Jane Mor ncia storico. e si preannu ch o a rt ce n co un ura di Cristin quella più d a sa a n as p u ac si L , Poi ce dei Scabbia 8 vo op un worksh Coil, che in me è arrivata racconterà co ternazionale. al successo in ce, uno A teatro, inve ermetterà di spettacolo p sperienza di applaudire l’e signora del una grande come palcoscenico 16. Guarnieri Annamaria tate sono raccon Tutte e tre si generosità e a Viveur con ci hanno sensibilità, e ole n le loro par permesso - co arvi i - di consegn e i loro ricord ile. tto al femmin un numero tu 12 16 3 copertina SARAH JANE MORRIS Sarah, the voice Sarah Jane Morris è attesa a Foggia per un concerto che si annuncia memorabile. Nell’attesa, Viveur ha incontrato una delle più belle voci viventi, che racconta il suo rapporto con la musica, le sue prime esperienze italiane e le sue battaglie sociali. di Luigi de Martino FOGGIA Innamorarsi di Billy Holiday è facile come trovarsi davanti a una barretta di cioccolato e non esitare a staccarne un pezzo. Se si considera, poi, l’incredibile suggestione provocata dall’unione di quella voce inarrivabile e il fascino vintage tra vecchie registrazioni, la frittata è fatta: HO CONOSCIUTO IAN SHAW NEL 1987. SONO CONTENTA DI TORNARE IN ITALIA CON LA PIÙ BELLA VOCE MASCHILE DEL REGNO UNITO 4 l’abuso di quei leggendari vinili può diventare addirittura equiparabile al desiderio incontenibile di una droga. Anche una delle signore della musica internazionale, Sarah Jane Morris, di quella dipendenza ne sa qualcosa. È cresciuta, come tante, venerando quella voce nera che nascondeva la sofferenza di un popolo, linciaggi afroamericani e il fantasma di uno stupro, tradotti in musica sotto forma di arte pura e dal valore che non si può quantificare con l’aiuto di nessuna unità di misura. La dieta a base di Holiday (vivamente consigliata a chiunque), oltre a una miriade di collaborazioni illustri, hanno plasmato una delle più belle voci del pianeta, paladina da trent’anni della grande musica. La musica di Sarah e di quei brani scritti appositamente da Sting e Tom Waits. Sarah della vittoria al festival di Sanremo del 1991, quando rivoltò come un calzino “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante, o la stessa Sarah dei milioni di dischi venduti con la riproposizione di “Don’t leave me this way”, incisa con i Communards, nel neolitico 1986. Il sogno di chi ha rincorso una sua esibizione per decenni sta per materializzarsi in un faccia a faccia memorabile. Questa elegante signora dai capelli rossi, tra qualche giorno, sarà più vicina di quanto si possa immaginare. Basta contare i passi (una ventina) che separano il palchetto di un piccolo jazz club dal suo punto di osservazione più lontano. E immaginare la voce in questione accompagnata dal solo pianoforte, con pochi riflettori e qualche candela a rendere irresistibilmente teatrale la scena che si presenta davanti agli occhi. La scena costruita ad arte è quella del Moody Jazz Café, che accoglierà le epiche imprese dell’ennesimo lunedì da amarcord. Sarah Jane Morris impugnerà un microfono tra le pareti di quel “bar col segreto” di via Nedo Nadi, a Foggia. Lo farà la sera di lunedì 24 gennaio, accompagnata dal due volte vincitore del premio “BBC Jazz Award” come migliore voce dell’anno: Ian Shaw, mani e voce, pianoforte e intonazione incredibili. Il concerto è il risultato (santificazioni a parte) di una nuova era per il locale foggiano. Quello del duo Morris-Shaw, infatti, è il secondo dei tre concerti (il primo è stato quello di Victor Bailey, il terzo sarà l’esibizione dei Tok Tok Tok dell’11 marzo) organizzati dal S.I.N.C., letteralmente South Italy Network Club, un organismo indipendente creato dall’unione di intenti di tre jazz club: il Uèffilo di Gioia del Colle, il Modo di Salerno e, appunto, il Moody Jazz Café. Le due voci inglesi, tradotto in soldoni, metteranno piede in Italia per raggiungere questi soli tre locali. Il concerto del Moody comincerà alle 22.30. Nell’attesa dell’evento, Viveur non si è lasciato sfuggire l’opportunità di conversare con una delle più belle voci viventi. Una voce, quella di Sarah Jane Morris, soave e melodiosa anche se decodificata dalle frequenze di una linea telefonica. Dopo trent’anni di successi, dischi e collaborazioni illustri, cosa cerca ancora dalla musica Sarah Jane Morris? Non cerco qualcosa in particolare dalla musica, semplicemente perché la musica è la mia vita, è un viaggio continuo alla scoperta di qualcosa di nuovo giorno dopo giorno. Una scoperta che è il risultato proprio di quelle collaborazioni, di tutto ciò che hai prodotto, e del confronto con chi, come me, ha deciso di intraprendere questo viaggio. Il viaggio di cui parla dove la sta portando negli ultimi tempi? Verso l’ennesima sfida della mia vita. Sta per uscire il mio ultimo disco, registrato a Roma, il risultato di un anno di lavoro intenso e della collaborazione con il chitarrista Dominic Miller, il vostro grande pianista italiano Danilo Rea e un ensemble di ben quattordici archi, con gli arrangiamenti di Enrico Melozzi. Non è la prima volta che collabora con grandi artisti italiani. Il suo primo 5 CHI FA ARTE HA ONERI BEN PRECISI SOPRATTUTTO NEGLI UTLIMI TEMPI, IN CUI CONTA SOLO CHI APPARE IL PIANISTA E CANTANTE INGLESE IAN SHAW, A FOGGIA CON SARAH JANE MORRIS vero impatto con l’Italia fu la partecipazione al Festival di Sanremo. In molti sostengono che la sua rivisitazione del brano di Cocciante fu tra i motivi di quella vittoria. Cosa conserva di quell’esperienza? In realtà l’Italia l’avevo già conosciuta, musicalmente, qualche anno prima. Ero poco più che una ragazzina quando, agli inizi degli anni Ottanta, ho deciso di trasferirmi a Firenze. Poi ho conosciuto Riccardo Fogli, con cui sono salita per la prima volta sul palco dell’Ariston, prima della mia vera e propria consacrazione italiana, al fianco di Riccardo Cocciante. È stata una delle più belle esperienze della mia vita. Il pezzo era davvero ben scritto, poi le nostre voci erano complementari. La sua fama è legata alla storica registrazione del brano dei Communards, poi le sue scelte musicali hanno imboccato strade diverse. Oggi in quale genere si riconosce? È incredibile come il mio più grande successo discografico sia legato a un genere musicale che non rispecchia completa- 6 mente le mie caratteristiche vocali, anche se quella con i Communards fu davvero una parentesi importante della mia vicenda artistica e umana. Non esiste, però, un genere soltanto in cui mi rispecchio oggi: amo il soul, il jazz, il folk e il blues nella stessa identica misura. In passato si è più volte impegnata in cause sociali e politiche. Quanto può influire il ruolo di un artista della sua fama rispetto a problemi apparentemente lontani dal suo settore? Chi fa arte a qualsiasi livello ha degli oneri ben precisi, soprattutto di questi tempi, in una società in cui conti solo se il tuo volto è conosciuto da milioni di persone. In diverse occasioni della mia vita mi sono schierata a favore di questa o di quella causa. La battaglia contro l’HIV, l’apartheid, i diritti degli omosessuali. L’artista ha doveri educativi, prima che culturali. Negli anni in cui celebri volti femminili, come Madonna o Lady Gaga, sfruttano qualsiasi canale pur di riu- scire a spremere denaro, lei ha deciso di percorrere la strada inversa, allontanandosi dal mondo della grande industria discografica. Quali sono i motivi della sua scelta? Adoro cantare, amo la mia famiglia e, soprattutto, facendo ciò per cui sono nata riesco a pagare un affitto e a non farmi mancare nulla. A cosa servirebbe altro denaro a una persona che, ogni giorno della sua vita, si ritiene davvero fortunata? Al Moody Jazz Café canterà al fianco di Ian Shaw che, oltre a essere un bravo pianista, ha anche una voce notevole. Quando è cominciata la vostra collaborazione? Ho conosciuto Ian nel 1987. Siamo diventati subito amici e proprio in quegli anni è nato il nostro sodalizio artistico. Posso affermare senza alcun dubbio che Ian abbia la più bella voce maschile di tutto il Regno Unito. Ha un talento vocale incredibile. La scelta di tornare in Italia assieme a lui è stata quasi obbligata. i: www.sarahjanemorris.com; 0881.711432 musica Il Kuore Nero di Cristina Cristina Scabbia, la voce dei Lacuna Coil, si racconta in un’intervista esclusiva: gli esordi, i mille interessi, il rifiuto di etichette e limiti musicali, l’ironia con cui vive il primato di “donna più sexy del rock” di Alessandra De Stefano CRISTINA SCABBIA FOGGIA I soliti sospettosi non strabuzzino gli occhi gridando all’ennesima bufala. È proprio vero. Sta arrivando in Capitanata la regina del rock, la prorompente e sexy vocalist dei Lacuna Coil, gruppo metal famoso in tutto il mondo. Cristina Scabbia sarà, infatti, a Foggia sabato 22 gennaio, al Kuore Nero Studio, dalle 16.00 alle 20.00, per l’inizio dei lavori del laboratorio La Cupola, frutto della collaborazione fra il Kuore Nero Studio di Gianni Colonna e l'agenzia Satisfaktion di Luigi de Gennaro, finalizzato alla creazione di un serbatoio di giovani talenti denominato, appunto, La Cupola che verrà preparato per l'ingresso nel mondo dello spettacolo con la costante presenza del cantautore Gatto Panceri. La crescita di questi artisti passerà anche attraverso l’organizzazione di spettacoli che li vedranno protagonisti e continui confronti con discografici e operatori del settore musicale. I nominativi dei giovani artisti prescelti verranno resi noti alla stampa nel primo incontro con Cristina Scabbia. L’affascinante vocalist dei Lacuna Coil si racconta mostrando affabilità e carattere, e dimostrando di essere una donna con la testa sulle spalle, oltre che una forza della natura. Partiamo dall’inizio della sua carriera. Ci racconti come ha fatto una sconosciuta ragazza di Milano a diventare la regina rock di una band famosa in tutto il mondo. Dovrei condensare tredici anni in pochi minuti. È una lunga storia. Riassumendo brevemente: ho iniziato per caso, nel senso che non sono partita con il sogno di diventare cantante; ho sempre amato cantare e ho sempre cantato con amici o partecipando a lavori di amici, ma senza l’intenzione di farne una professione o un lavoro. Poi, è avvenuto l’incontro con alcuni dei ragazzi del Lacuna Coil, che suonavano già in un gruppo locale, e mi hanno chiesto di fare da corista per alcune canzoni che avevano scritto. Abbiamo, dunque, registrato un demo di due pezzi da mandare ad alcune case discografiche di nostro interesse. Il risultato è piaciuto: mi hanno COMINCIAI A CANTARE PER GIOCO, POI HO INCONTRATO I LACUNA COIL E LA MIA PASSIONE È DIVENTATA LAVORO 8 OGGI, GRAZIE AI SOCIAL NETWORK, BAND ANCHE SCONOSCIUTE HANNO LA POSSIBILITÀ DI FARSI CONOSCERE chiesto di restare ed è seguito il contratto con la Century Media Records e un sacco di lavoro, soprattutto in Europa, poi in America. Tutto è iniziato dalla gavetta: il nome Lacuna Coil è girato sempre di più, si è creata sempre più attenzione intorno al gruppo e la sconosciuta cantante di Quarto Oggiaro ha combinato qualcosina! Perché, secondo lei, i Lacuna Coil hanno sfondato prima all’estero conquistando il mercato musicale americano ed europeo, e poi in Italia? Il motivo principale è che la nostra casa discografica non è italiana: è di base tedesca, ma abbiamo firmato un contratto con la controparte americana; di conseguenza, abbiamo sempre lavorato molto di più all’estero. Un secondo motivo fondamentale è che in Italia non c’è assolutamente apertura verso il rock o il metal, un genere musicale ancora malvisto o considerato nell’underground; al contrario, nel resto del mondo la musica rock e metal ha molta più influenza e viene ascoltata molto più che in Italia, dove purtroppo c’è sempre paura di investire su potenziali futuri talenti, e si aspetta una conferma dall’estero prima di abbracciare l’artista del quale si parla. presenza di social network o space virtuali)? È cambiato tutto. Per una band già conosciuta non c’è moltissima differenza, c’è più diffusione attraverso i social network o i siti internet, questo sì. La situazione cambia molto per le nuove band che hanno più possibilità di esporsi, di mettere il proprio pezzo su internet e, quindi, di renderlo visibile a più persone. Da un lato è bello perché artisti sconosciuti o parti del mondo che non si andrebbero a visitare possono avere più visibilità; dall’altra c’è stato questo overload di gruppi a volte inutili (nel senso che non hanno niente da dire) che si accumulano e confondono l’ascoltatore: è già difficile scegliere, tra un pugno di gruppi, quelli che piacciono, figurarsi fra centinaia e centinaia di artisti che magari non hanno neanche interesse a fare della musica un lavoro e lo fanno giusto per farlo. Lei è stata definita da riviste autorevoli come la donna più sexy del rock. Come vive questa nomination una donna di carattere come lei? La vivo ridendoci su. Io ci rido sempre un po’ su sulle classifiche di gradimento, perché a seconda dell’esposizione che hai la gente metterà il tuo nome piuttosto che quello di un altro nelle classifiche. Come definirebbe il genere dei Lacuna Coil oggi? Cos’è cambiato dagli esordi? Siamo sempre stati catalogati come gothic metal e sono convinta che all’inizio ci azzeccasse, nel senso che abbiamo iniziato ispirandoci a gruppi come Paradise Lost o Type o Negative e a quelle sonorità. Poi ci siamo evoluti in un misto di rock, metal e un po’ di tutto, perché non ci siamo mai posti barriere; abbiamo sempre cercato di mischiare influenze che potevano venire da altri tipi di musiche, da libri, da colonne sonore. Abbiamo sempre voluto fare la musica che ci piaceva indipendentemente dalle etichette o dal nome del genere musicale. Oggi direi che siamo un gruppo principalmente rock. Com’è cambiata la scena musicale oggi, e i metodi di fruizione e produzione della musica (mi riferisco soprattutto alla CRISTINA SCABBIA CON I LACUNA COIL 9 Però, quando guardo le classifiche di gradimento e vedo che non c’è mai un Mike Patton o un Myles Kennedy degli Alter Bridge, capisco che la gente si basa solamente su quello che gli viene proposto attraverso i media e i giornali, quindi credo che tutte le classifiche siano da prendere con le pinze. A parte questo, mi viene da ridere perché se mi vedessi in questo momento ho gli stivaloni di pelo (per comodità perché ci siamo fatti sette ore di macchina per venire fin qua) e il giubbotto e sembro trascurata, ma non me ne importa. Dunque mi fa ridere da un lato, ma dall’altro mi fa piacere perché mi rendo conto che probabilmente il fatto di risultare sexy è dato anche dal fatto che sono una persona che non bada a queste cose, perché mi sento a mio agio in qualunque momento con qualunque tipo di vestito. Quali sono le qualità, gli aspetti del suo carattere che, oltre al talento vocale, hanno contribuito al suo successo? Credo che ce ne siano di diversi. Come ho detto prima, il fatto di dare una sorta di esempio a tante ragazze che sono ancora in via di sviluppo caratteriale, che magari non hanno ancora molta confidenza con il proprio corpo e si vedono grasse, con i capelli non a posto e si credono brutte, per cercare di migliorare se stesse e avere più fiducia in se stesse. Il secondo, credo che sia stato il fatto di non prendermi troppo sul serio, nel senso che mi diverto moltissimo a fare foto, alcune delle quali piuttosto sexy, però se si guardano i miei carnet ce ne sono di tante simpatiche, moltissime senza trucco e quindi penso che alla gente piaccia questa divisione fra Cristina Scabbia del Lacuna Coil e Cristina, quella che incontri dopo uno show e ci bevi una birra insieme. Credo che anche questo sia un aspetto che potrebbe piacere di me. Cosa devono aspettarsi i musicisti foggiani dallo stage con Cristina Scabbia? Parlerò sicuramente della mia esperienza, spiegando quello che è successo a me, quale percorso ho intrapreso, cercando di dare consigli a chi si vuole avvicinare al mondo della musica, cercando di essere molto chiara, evitando di dare false illusioni e facendo capire come funziona il “music business”. Si potrà parlare di tutto perché si tratterà di una sorta di riunione, molto dinamica nella discussione, perché cercherò di dire quello che la gente vuole sapere: mi aspetto domande dai partecipanti, quindi il discorso potrà essere sviluppato in diversi modi, da come truccarsi e vestirsi a come preparo il mio demo per la casa discografica. Un’ultima domanda: una donna così impegnata e poliedrica come lei, come occupa il poco tempo libero a disposizione? Lo passo con le persone care e in pigrizia totale. Il mio tempo libero è davvero poco, però mi piace anche solo stare a casa, guardare la tv, giocare con i videogames (mi piacciono molto), cucinare (adoro cucinare), quindi organizzo un sacco di cene con gli amici. L’intervista completa a Cristina Scabbia è on line su www.viveur.it. i: 328.3215141; [email protected] Il rock che parla italiano Orta Nova Nuovo appuntamento con la musica live proposto dal Glam di Orta Nova. A esibirsi venerdì 21 gennaio, ospiti dell’accogliente locale di via IV novembre, saranno i Fata Morgana, l’unica cover band di Capitanata dei leggendari Litfiba. Band guidata dalla voce di Massimo Dedda, con Giovanni Tripputo alle tastiere, Gabriele Corvino alla chitarra, Piero Dalla Zeta al basso, Francesco Zenga alle percussioni e Rocco Di Cosmo alla batteria. La serata avrà inizio alle 22.00. TUTTO IL LIVE CHE C’È SABATO 22 GENNAIO ORE 21.30 LUCERA/LUPUS IN FABULA The Look live VENERDÌ 21 GENNAIO ORE 22.00 FOGGIA/LA CARBONERIA ROCKABILLY t 0881.530593; 320.6870482 SABATO 22 GENNAIO ORE 22.00 Il Canzoniere Meridiano VENERDÌ 21 GENNAIO ORE 21.30 FOGGIA/LA CARBONERIA I REKKIABILLY 10 Serata napoletana Rekkiabilly READING MUSICALE ANZANO DI PUGLIA/OLD ALLEY PUB POP-ROCK String Quartet DOMENICA 23 GENNAIO ORE 20.30 FOGGIA/CONARTEATRO SPETTACOLO “DIVERTIAMOCI CON LA MUSICA” In punta di genio Il quarto appuntamento con la stagione organizzata dagli Amici della Musica porterà al Teatro del Fuoco di Foggia l’esperienza e la grazia dell’étoile Luciana Savignano di Tony di Corcia LUCIANA SAVIGNANO (PH: ALESSIO BUCCAFUSCA) Quando danza, Luciana Savignano avvera un piccolo miracolo. Da quel corpo minuto, nervoso sì ma leggerissimo, si sprigiona una forza inattesa, un vigore che la porta a imporsi sulla scena come se la sua presenza riuscisse a moltiplicarsi o a espandersi per effetto del movimento. Grazia e possenza, esercizio e istinto, passione e precisione: il dialogo tra doni contrastanti rende questa danzatrice unica, quasi un totem da contemplare con ammirazione e gratitudine nei giorni in cui, per effetto dei talent show televisivi in auge, la danza diventa oggetto di contesa tra giovinetti leggiadri ma dalla lingua lunga e insegnanti che recitano la parte della docente incontentabile. È praticamente impossibile sintetizzare la carriera di Luciana Savignano, per cui ci limiteremo a isolare solo due nomi: Scala, e Béjart. Scala: è alla Scuola di Ballo del teatro meneghino che la danzatrice si forma, per poi perfezionarsi al Bol’soj, il tempio della danza che porta a Mosca solo i più eccelsi talenti dell’arte tersicorea. È alla Scala che diventa prima ballerina nel 1972, sempre alla Scala diventa étoile. Béjart. Il coreografo per antonomasia. Figura sciamanica, enigmatica, magnetica. Un uomo che non insegna o costruisce danza, ma la trasmette, come se fosse un profumo da respirare e imprigionare nella propria mente. Dopo averla invitata a far parte della sua compagnia, le cuce addosso coreografie inimmaginabili per chiunque altra; appositamente per lei crea “Ce que l’amour me dit”, su musiche di Malher: non è cosa da poco essere la musa e la destinataria unica di una creazione così speciale, per di più firmata da una leggenda vivente. A proposito di cucire addosso: è noto il sodalizio, personale e professionale, che portava Béjart ad affidare la creazione dei costumi allo stilista Gianni Versace. In numerosi spettacoli, la Savignano ha danzato con le creazioni di Versace, esperienza che le ha permesso di assistere in prima persona alla collaborazione tra due geni, massime espressioni di talento nei rispettivi campi di appartenenza. Un vero privilegio, che poteva essere concesso solo a una figura di altrettanto fatato, magico, altrimenti inspiegabile, incantevole talento. Un balletto lungo due giorni Foggia L’arrivo sulle tavole del Teatro del Fuoco di Foggia di un nome della grandezza di Luciana Savignano, è solo il momento conclusivo di due giorni in compagnia della grande danza classica. Mercoledì 26 gennaio, infatti, giungerà a Foggia la compagnia salentina Balletto del Sud, diretta da Fredy Franzutti, con lo spettacolo Carmen, balletto in due atti su musiche di Bizet, Albeniz, Chabrier, Massenet. L’arrivo in vico Cutino di alcuni dei più bravi danzatori italiani coincide con il terzo appuntamento con la quarantunesima stagione concertistica organizzata dall’associazione Amici della Musica di Foggia. Stagione che proseguirà ventiquattro ore più tardi, giovedì 27 gennaio, con Sheherazade e le mille e una notte, balletto in un atto e quattro quadri su musiche di Rimsky-Korsakov, con l’étoile Luciana Savignano e l’attore Andrea Sirianni. Inizio alle 20.30. i: 0881.771578 12 LA COMPAGNIA BALLETTO DEL SUD I TAVOLA 28 FOGGIA Due minuti: è il tempo necessario per capire chi sono i Tavola 28. Due minuti, postati in un video su Youtube, sono più che sufficienti per comprendere l’hip hop secondo la crew foggiana. Gli ordinari luoghi comuni sui rapper sono presto spazzati via, non c’è traccia di rude boy sui loro volti, nessun accessorio visibile a occhio nudo dalla Luna, né swarovski da esibire su sorrisi beffardi, nessun atteggiamento da borioso gangsta rapper o volto tirato all’inverosimile dalla rabbia. Niente di tutto questo. A spiccare è, invece, la voglia di evadere dai problemi quotidiani, di divertirsi nel modo più 14 L’hip hop si fa in tre I Tavola 28 presenteranno il loro nuovo disco al P Greco. Tredici tracce per parlare di vite, storie e passioni di Saverio Tanzi leggero, di sovvertire - tra rime baciate, assonanze e allitterazioni - quella macchinosa visione della street life che domina i canali musicali con la stessa semplicità e scioltezza con cui indossano quell’intramontabile divisa made in USA composta da cappello, t-shirt e pantaloni a cavallo basso. È con questo piglio che i Tavola 28 MrGrizzly (Gennaro Langianese), Cisky (Francesco Salemme), Guaio (Cristiano Cela) - hanno dato vita a Natale Frid- de e Fame, il loro nuovo lavoro musicale (il primo dall’ingresso di Cristiano nel gruppo): tredici brani su vite, storie e passioni raccontate in puro stile foggiano, che i tre rapper presenteranno la sera di sabato 22 gennaio (ore 22.00) al P Greco, il club privé di via Le Maestre, per offrire al pubblico un regalo di Natale che vale la pena di scartare. Nonostante il ritardo. i: www.myspace.com/tavola28project; 328.7762336 teatro Puntare in alto Antonio e Cleopatra: due cavalli su cui discute una coppia di vecchi amanti, in scena al Cerchio di Gesso di Adriano Santoro Far menzione di Antonio e di Cleopatra riporta la mente di tutti ad antichi fasti, vissuti tra Roma e l’Egitto, di cui trama è il potere e di cui ordito è l’amore. Ma il tessuto della vicenda che andrà in scena all’Oda Teatro, venerdì 21 gennaio alle 21.00, lascerà ai due nomi illustri soltanto, o quasi, il titolo dello spettacolo: Antonio e Cleopatra alle corse. Protagonisti saranno gli attori Annamaria Guarnieri e Luciano Virgilio che, diretti da Andrée Ruth Shammah, vivranno in scena una sorta di trasposizione della Chanson des vieux amants di Jaques Brel, in cui i due innamorati sul viale del tramonto tireranno le somme del loro folle amore, del tempo passato, dei propri vizi e delle proprie virtù. Tra di loro si chiamano Bambino e Bambina, e affrontano con un sorriso tutta la disperazione delle loro esistenze: lui sempre in giro tra bar e night club, e lei costretta in casa da una malattia che non le permette di vedere la luce del sole; lui che torna da lei a raccontare e a inventare la vita che c’è fuori, e lei immersa nelle corse di cavalli su cui punta senza mai vincere; lui sempre timoroso di non trovarla al ritorno dalle sue passeggiate, e lei sempre nell’atroce dubbio che lui non torni più. Un intreccio di disperazione, dolcezza, ironia, crudeltà, in un tessuto di cui trama è il dolore, ma di cui ordito è sempre l’amore. i: 0881.663147 ANNAMARIA GUARNIERI E LUCIANO VIRGILIO 16 avuto una serie di colpi di fortuna: ho avuto tutto subito. Ma non mi ha fatto male, non mi sono adagiata per niente anche perché, come seconda esperienza dopo il debutto, sono cascata nelle zampe di Giorgio De Lullo che mi ha messo in riga; la mia vera scuola di teatro è stata quella, la Compagnia dei Giovani, con il rigore di De Lullo, che ci ha fatti molto soffrire tutti, però mi ha fatto crescere con la schiena bella diritta. Lei è rimasta diversi anni con la Compagnia dei Giovani di De Lullo e ha lavorato con attori del calibro di Romolo Valli, Rossella Falk, Ferruccio De Ceresa e molti altri: un'esperienza straordinaria. Sì, otto anni con la Compagnia dei Giovani, anni molto belli, anni di vita, oltre che di lavoro: teatro insieme, vacanze insieme, nottate insieme. Eravamo veramente giovani e questo era un Paese magnifico, completamente diverso, c'era gran voglia di fare, tutti erano belli, bravi e intelligenti! Non solo noi attori: l'Italia era bella, brava e intelligente. ANNAMARIA GUARNIERI IN UNO SCATTO DEGLI ANNI SESSANTA Teatro, unico amore Viveur incontra Annamaria Guarnieri, primadonna a teatro, protagonista oggi come ieri della scena italiana fra rigore e passione di Paola La Sala “Sono Annamaria Guarnieri. Ho un gran passato, un ottimo presente e spero un invidiabile futuro”. Così scrive nel suo sito internet una grande signora della scena italiana, protagonista assoluta a teatro, di cui calca i palcoscenici da quasi sessant'anni con l'entusiasmo degli esordi. Dopo aver lavorato con i più grandi, un passato televisivo che le ha regalato la popolarità e una vita al servizio del suo grande amore, il teatro, oggi Annamaria Guarnieri porta sulle scene Antonio e Cleopatra alla corse, di Roberto Cavosi in cui da anima e corpo a una donna immersa nell'eterno conflitto con l'altro sesso. Raggiungiamo l'attrice durante le prove del suo spettacolo e ripercorriamo con lei le tappe di una carriera straordinaria. La sua carriera prende le mosse dalla Scuola dei Filodrammatici e da quella del Piccolo Teatro di Milano diretta da Paolo Grassi, da cui fu espulsa per indisciplina. Come andarono le cose? Era proibito lavorare durante gli studi, ma era morto mio padre e mi avevano proposto di fare una lettura per la televisione; decisi di interrompere e mi fecero una cosa un tantino sporca, perché avevo deciso di lasciare la scuola per guadagnare un po', e sono stata sospesa per “illeciti contatti col mondo del lavoro”. Grassi fu fiscale, ma dopo siamo diventati amici: era un uomo molto intelligente, simpatico. Il suo debutto risale al 1953: aveva 19 anni. Che cosa ha significato per lei il successo a quell'età? All'inizio, devo confessare di aver In seguito ha lavorato con altri grandissimi registi come Zeffirelli, Missiroli, Ronconi, interpretando moltissimi personaggi. A quale si sente più legata? Alla Signorina Giulia di Strindberg, che rappresenta la parte nera del mio carattere, la parte buia. È stata anche protagonista di una straordinaria stagione televisiva negli anni Sessanta: in tanti la ricordano protagonista di storici sceneggiati popolarissimi, come “La cittadella”, “E le stelle stanno a guardare”, “David Copperfield”. Sì, ed erano fatti molto bene, anche se rivedendomi spesso mi trovo insopportabile, troppo buona, con una vocetta... Insomma, trovo parecchio da ridire su me stessa di allora! Quegli sceneggiati, fatti in presa diretta, fanno parte di un'altra televisione. Cosa aveva di diverso da quella di oggi? Tutto. Nel campo delle fiction oggi è tutto più arrangiato, ci sono molti attori improvvisati; e poi la fiction televisiva, è una sorta di cinema a metà: a volte piacevole, a volte no. Sa cosa manca? L'adrenalina. Noi andavamo in diretta e l'adrenalina da una marcia in più. È molto divertente fare televisione, perché puoi barare. Ti abbandoni meno ri- 17 TRA LE GIOVANI ATTRICI MI PIACE MOLTO STEFANIA ROCCA, IL SUO SGUARDO MI RICORDA QUELLO DI SIMONE SIGNORET spetto al teatro, fai più la furba, però resta il fatto che sei in diretta e quindi sono cavoli amari! Alla televisione deve la grande popolarità. Come si è trovata in quegli anni, in cui la gente la fermava per strada? Non mi sono mai esaltata nell'essere riconosciuta, non che mi dispiacesse, ma neanche mi esaltava. Era normale, non me ne rendevo nemmeno conto, non capivo di essere popolare. Che cosa può dirci dello spettacolo che sta portando in scena in questo periodo? È uno spaccato di storie di ordinaria follia matrimoniale. Una storia di amore, odio, sofferenza, di due maturi coniugi che vivono, si inseguono e si lacerano, si vogliono bene, si detestano: vivono. Ed è molto interessante il linguaggio di Roberto Cavosi; è comico, grottesco, patetico, molto asciutto, moderno, parlato, ha un bel ritmo, una bella sfacciataggine. Questo spettacolo ha una vena strindbergiana. Nella pièce c'è dell'acido, del nero, del fumo. I motivi di polemica fra i due protagonisti, coniugi di mezza età, sono le corse dei cavalli: lui ha 18 il pollice verde per i vincitori, lei è ricca ma non gli da i soldi; lui punta sui brocchi, ma non vince mai. Insomma, la discussione verte su questo, che è il soprattesto della condizione di gelosia, di disagio, di fatica del vivere insieme. Il pretesto sono le discussioni sulle corse che, naturalmente, nascondono tutt'altro: quella naturale, sotterranea polemica tra uomo e donna. Fra le sue giovani colleghe, quale merita la sua stima? Ce ne sono tante, ma la mia preferita è Galatea Ranzi, perché ha cuore, ha la lucina dentro. Lei ha vissuto anche una breve parentesi cinematografica. Brevissima, perché non avevo tempo e non mi è mai piaciuto. E poi ero una fanciulla in fiore, ma non avevo il lato B, avevo solo il lato A: avevo la faccia, ma non è stato sufficiente! Ma non lo rimpiango per niente, anche perché ora si fanno film su figure femminili interessanti, allora no. Basti pensare ai personaggi interpretati da Giovanna Mezzogiorno, Margherita Buy, Stefania Rocca. Ecco, lei sì che mi piace moltissimo, con i suoi occhi alla Simone Signoret. i: www.annamariaguarnieri.it ON STAGE ‘U Sgubbatille SABATO 22 GENNAIO/ORE 20.30 DOMENICA 23 GENNAIO/ORE 19.00 FOGGIA/PICCOLO TEATRO COMMEDIA IN DIALETTO/ t 0881.723454 Il malato immaginario SABATO 22 E DOMENICA 23 GENNAIO/ ORE 20.30 FOGGIA/TEATRO REGIO DI CAPITANATA COMMEDIA IN VERNACOLO/ t 347.8381608 Serata in allegria SABATO 22 GENNAIO/ORE 20.30 FOGGIA/CONARTEATRO SPETTACOLO CON STEFANO BUCCI, FRANESCA MANCINI E PINO DONATACCI t 0881.775579; 393.7797558 Piccoli Misteri DOMENICA 23 GENNAIO/ ORE 18.00 FOGGIA/ODA TEATRO SPETTACOLO PER BAMBINI DEL TEATRO KISMET t 0881.663147 “‘U SGUBBATTILLE” (PH: VANNI NATOLA) L'universo di Spoon River In scena al Teatro dei Limoni Spoon River, il primo adattamento teatrale del capolavoro di Lee Masters, che segna il ritorno a Foggia di Guglielmo Ferraiola di Paola La Sala FOGGIA È il libro di poesie più letto in Italia, Fabrizio De André nel 1971 lo mise in musica con la traduzione di Fernanda Pivano, e il suo autore, Edgar Lee Masters, vi ha legato il suo nome indelebilmente. L'Antologia di Spoon River, pubblicata tra il 1914 e il 1915, è la più celebre raccolta di epitaffi al mondo: attraverso le parole sulle lapidi degli abitanti del piccolo centro di Spoon River, il poeta americano mette in scena un vero e proprio universo di personaggi, e di piccole e grandi miserie quotidiane. Mai ridotto per il teatro in Italia, il capolavoro di Lee Masters è per la prima volta portato sul palcoscenico dalla compagnia Il cassetto nel Sogno di Pomezia con la riduzione di Guglielmo Ferraiola e Massimo Pettenari, la regia dello stesso Ferraiola e le musiche della canadese Loreena McKennitt. Lo spettacolo Spoon River fa parte della stagione teatrale Giallocoraggioso del Teatro dei Limoni, e andrà in scena sabato 22 e domenica 23 gennaio, alle 21.00, sul palco del teatro di via Giardino, che si affollerà di ben quindici attori, tanti quanti sono i morti di Spoon River. L'autore, attore e regista romano Guglielmo Ferraiola, forte di una lunga carriera teatrale iniziata negli anni Sessanta, parla dello spettacolo che lo vedrà tornare a Foggia anche per un workshop di formazione teatrale giovedì 20 e venerdì 21 gennaio per i corsisti del Laboratorio Sperimentale del Teatro dei Limoni, oltre a cinque partecipanti esterni. Quello che porterà in scena è un adattamento della celebre opera di Lee Masters: in quale direzione ha lavorato? L'antologia di Spoon River non è mai stata portata in teatro in Italia. Noi ne abbiamo realizzato una drammatizzazione, un vero spettacolo-evento, facendone rivivere sulla scena tutti i personaggi. Attraverso le loro microstorie, raccontano in qualche modo la storia dell'umanità intera. Cosa intende dire sostenendo che l'Antologia si può leggere come un romanzo? Proprio questo, che gli epitaffi cantati da Masters narrano la storia di un piccolo centro, in cui tutti si conoscono, le loro storie si intrecciano, dando luogo a un'unica, grande storia collettiva. Il tema del libro è universale, come i sentimenti e le sensazioni che comunica. Il suo legame con Foggia è di lunga data. Come è arrivato in questa città e cosa la lega ancora a questo posto? Sono arrivato a Foggia nel 1975, scritturato per uno spettacolo teatrale dal regista cerignolano, recentemente scomparso, Nucci Ladogana, e da allora ci sono sempre tornato, tenendo una serie di laboratori e mettendo in scena tanti spettacoli. Vengo ogni volta volentieri, anche perché in questa città trovo sempre una generazione di giovani assai motivati ed entusiasti nel prendere parte ai laboratori teatrali. Per loro il teatro è una sorta di riscatto. A cosa lavorerà dopo l'Antologia di Spoon River? Mi dedicherò alla scultura, da tempo ormai la mia attività principale, con mostre in tutta Europa. Anche se il teatro, il mio primo amore, non lo abbandono mai. i: 347.3414561 19 Il grande barnum 2.0 MANFREDONIA Acrobazie, musica, danza e immagini proiettate si fondono perfettamente in una scena materica fatta di illusioni e realtà. Come in un quadro naïf, l’arte circense racconta la sua verità, una dimensione atemporale dove tutto resta sospeso e ricco di fascino. A questo punto i barnumisti si aspettano animali esotici, domatori, trapezisti e clown e, invece, il grande barnum moderno è molto di più, roba da lasciare rapiti e senza fiato. Sì, perché nomi come Momix o Cirque du Soleil hanno ormai rivoluzionato la tradizionale danza, fondendola con verve e portando nei teatri vere e proprie opere multimediali fatte di acrobazia, danza, musica e luci. Anche la Capitanata potrà ammirare questo spettacolo con L’Arca (The Ark), in scena sul palco del Teatro Comunale di Manfredonia, mercoledì 26 gennaio alle 21.00. L’originale messinscena porta nella cittadina garganica le evoluzioni e l’arte della compagnia L’Arsenal, guidata dall’idea creativa di Ettore Reggi e Lorena Corradi. Gli artisti in scena regaleranno movimenti e figure disegnate sulle musiche del compositore Denis Gougeon e dirette dalla regia di Julie Lachance che, da oltre vent’anni, lega il suo nome al mondo del 20 Dimenticate animali esotici e clown: il circo moderno è molto di più. Lo spettacolo The Ark fonderà danza, musica ed evoluzioni nella città di Re Manfredi di Concetta Fioretti circo come coreografa, regista e insegnante. Lo spettacolo è un incredibile viaggio alla scoperta della terra, dell’aria e dell’acqua, per svelare e magari tutelare il nostro pianeta. I famosi animali, tanto amati dagli ideatori del circo, rivivono in versione digitale come estemporanei ologrammi, pronti a raccontare le meraviglie del mondo. Così, tra danze, acrobazie ed evoluzioni, ci si ritrova in fondo al mare ad ammirare flora e fauna: alghe e immensi pesci. Poi, farfalle colorate ed eteree, mentre gli artistiballerini finiscono in barattoli di vetro come preziose lucciole di altri tempi, scrutate da grandi occhi neanche troppo indiscreti. L’Arca è un racconto per immagini e danza, un racconto che prende spunto dall’arte circense per farsi ammirare e far riflettere su importanti tematiche ambientali. Come in quella più famosa di Noè, anche gli abitanti di questa arca diventano unici e preziosi e degni di essere salvati perché esseri viventi del pianeta Terra. Gli artisti della compagnia canadese saranno ac- compagnati sul palco e interagiranno con le percussioni e con le fantastiche immagini create da Pier Chartrand e Bernard Duguay, autori della parte multimediale. L’Arca (The Ark), rompendo tutti i tradizionali cliché, libera dalla schiavitù circense e analogica i suoi protagonisti che diventano parte integrante ed essenziale di una evoluzione sostenibile e rispettosa dell’ecosistema. i: 0884.591765 cultura Mine extravaganti Lo scrittore e sceneggiatore napoletano Ivan Cotroneo torna in Capitanata, tra proiezioni cinematografiche, dibattiti e presentazioni del suo ultimo libro CARMINE RECANO, NICOLE GRIMAUDO E RICCARDO SCAMARCIO IN “MINE VAGANTI” di Fabrizio Sereno MANFREDONIA Il collaudato ciclo di incontri-dibattito Extravaganti, promosso dal Liceo Classico Lanza di Foggia, continua nel segno della lotta alla discriminazione dell’orientamento sessuale. Questo tema verrà sviscerato, giovedì 27 gennaio, a Palazzo Celestini di Manfredonia, città da poco ferita da un violento episodio di omofobia. A parlarne, Ivan Cotroneo: scrittore e sceneggiatore napoletano, co-autore di fiction di successo come “Tutti pazzi per amore”, di “Paz” (omaggio cinematografico al fumettista Andrea Pazienza) e “Mine Vaganti”, l’ultimo film di Ferzan Ozpetek vincitore del Golden Globe 2010. Sarà proprio la proiezione, alle 17.00, del lavoro del regista turco (che sul tema dell’omosessualità ha incentrato tutta la sua poetica cinematografica) la cornice entro cui si aprirà, alle 19.00, la tavola rotonda moderata da Luigi Starace, direttore dell’associazione contro le discriminazioni Stigmamente. Con Starace e Cotroneo dialogheranno Ferruccio Gemmellaro, poeta e scrittore di fama nazionale, quest’anno giurato della rassegna cinematografica foggiana “La mente al cinema Humanities” e Anna Paola Concia, parlamentare impegnata nella battaglia per i diritti civili. “Incontri Extravaganti” proseguirà a Foggia venerdì 28 gennaio, alle Una famiglia, una professione 10.30, ospitando nell’Aula Magna del Lanza lo scrittore partenopeo per la presentazione di “Un bacio”, il suo ultimo libro, edito da Bompiani. i: www.liceolanzafoggia.it Il Lanza ricorda Foggia In occasione del Giorno della Memoria (giovedì 27 gennaio, alle 10.30) istituito per ricordare le vittime dell'Olocausto, il Liceo Lanza ha messo a punto una celebrazione - nell’Aula Magna - attraverso l’interpretazione di brani di musica classica contemporanea. i: 0881.726619 UN DETTAGLIO DELLA COPERTINA Foggia Due uomini, padre e figlio, e una professione al servizio della nazione. Le più interessanti esperienze del giornalismo italiano del Novecento sono legate indissolubilmente al cognome Barzini. Luigi Barzini Senior e suo figlio, Luigi Barzini Junior, furono entrambi inviati di guerra per il Corriere della Sera. Per la prima volta Ludina Barzini, nipote di Luigi Senior e figlia di Luigi Junior, racconta i momenti più importanti di due vite coraggiose, nel volume I Barzini (Mondadori, 2010). Il libro verrà presentato dall’autrice giovedì 27 gennaio, alle 18.30, nella sala eventi della libreria Ubik di Foggia. i: 0881.587853 21 arte Donna pubblicità Una mostra fotografica ripercorre il ruolo della donna nella comunicazione pubblicitaria dal 1990 ai giorni nostri di Michele Robusto UNO SCATTO DI ICO GASPARRI FOGGIA Poco tempo fa, una giovane donna ha deciso di incrementare le vendite della propria attività commerciale. Perché prendere una modella professionista per il nuovo manifesto? La titolare ha pensato allora di mettere in mostra le proprie forme. Un invito al cliente e le vendite si sono impennate. Una mostra fotografica alla Fondazione Banca del Monte di via Arpi (aperta tutti i giorni fino a sabato 29 gennaio) propone due decenni di immagini della donna nella pubblicità. L'esposizione potrà essere visitata dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. Chi è il maestro del lupo cattivo? è lo sguardo dell’autore, Ico Gasparri, che documenta dal 1990 a oggi l’uso del corpo femminile nei cartelloni pubblicitari. Dal suo Grillo Infinito Cerignola Tendente a Infinito è la mostra che verrà inaugurata sabato 22 gennaio, alle 20.00, presso Casa Battlò a Cerignola. In esposizione, circa 30 lavori dell’artista Francesco Grillo che potranno essere ammirati dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, fino a lunedì 31 gennaio. i: 0885.414145 22 ricco archivio è scaturita una galleria di foto in gran parte in bianco e nero, scattate tra Milano e Genova, già ospitata in altre città italiane. Settanta immagini “rubate” alla rapida quotidianità urbana, tra migliaia di altri scatti, per documentare nell’essenza l’uso dell’immagine della donna: “…un fenomeno che non si dovrà mai considerare come normale”, per dirla con le parole dell’autore. Gasparri compone, anche con un collage a tutta parete, diverse immagini pubblicitarie note e non, chiedendosi: è possibile un altro tipo di pubblicità? L’autore (archeologo, editor e fotografo dal 1977) espone per la prima volta in bianco e nero nel 1986 con “Architetture disegnate”. Successivamente esplora volumi, linee e luce dell’architettura con diverse personali come “Bianco Mediterraneo” o FRANCESCO GRILLO “Frammenti metaurbani”. Nel 2010, per i suoi temi, giunge il premio dalla commissione “Pari e Dispare” presieduta dalla Bonino. L’obiettivo della mostra è su squarci di città, frammenti di cartelloni stradali tra i passanti. E immagini, da sfondo, non più immaginate. i: www.fondazionebdmfoggia.com TUTTA L’ARTE CHE C’È Segni del Novecento FINO AL 20 FEBBRAIO ORE 9.00/13.30 - 16.00/20.00 (MARTEDÌ-VENERDÌ) ORE 18.00/21.00 (SABATO) ORE 10.30/13.30 - 18.00/21.00 (DOMENICA) SAN SEVERO/MAT DISEGNI ITALIANI DAL SECONDO FUTURISMO AGLI ANNI NOVANTA t 0882.334409 Fabula et Gentes FINO AL 31 GENNAIO ORE 9.00/13.00 (MARTEDÌ- DOMENICA) ORE 16.00/19.00 (MARTEDÌ E GIOVEDÌ) FOGGIA/MUSEO CIVICO COLLETTIVA DI PITTURA t 0881.814041 Angela Loveday e Luca Spano FINO AL 28 FEBBRAIO ORE 11.00/13.00 - 17.00/20.30 (LUNEDÌ, MARTEDÌ, VENERDÌ E SABATO) IL MERCOLEDÌ E GIOVEDÌ SU APPUNTAMENTO FOGGIA/GALLERIA PAOLO ERBETTA t 0881.723493 agenda Tutte le arti al Tout le Jour MARCO DESTINO Foggia Il sabato pomeriggio proposto dall’elegante Tout le Jour, il locale di via Torelli 15 a Foggia, è quanto di più culturalmente stimolante si possa immaginare. Sabato 22 gennaio, a partire dalle 17.00, si terrà la giornata dedicata alla comunicazione dal titolo Parlati di me, che partirà con l’intervento di Piero Capodieci, esperto in comunicazione. Durante il lungo pomeriggio, sarà anche attivata una chat che coinvolgerà i presenti. Ma le parole del fondatore della Capodieci & Partners, importante società di formazione e consulenza, saranno solo l’inizio di una giornata dedicata ai giovani e a tutte le forme di arte. I momenti di merenda, aperitivo e cena saranno scanditi da danza, poesie, un’estemporanea di pittura a cura di Pierluigi Bruno e la musica del sassofonista Marco Destino, della violinista Benedetta Aprile, del bassista Paky Chiaravalle e del pianista Antonio Giordano. Inoltre, nella stessa giornata esporranno anche gli artisti Maria Pia De Stefano, Elisabetta Papa, Michela Sepe e il pittore siriano Zahi Issa. L’ingresso è libero. i: 347.7801401 Tra campagne di scavo e commercio illegale GIUSEPPE SCARANO L’italiano in acustico Foggia Saranno i MaTrioSca i nuovi protagonisti del live targato Nessun Dorma. Il trio composto da Giuseppe Scarano (voce) Francesco Magistro (chitarra) e Luciano Pannese (basso) è atteso nel cuore della piazzetta foggiana la sera di venerdì 21 gennaio, a partire dalle 22.00. In scaletta il meglio della musica italana. 24 Saranno presentati venerdì 21 gennaio, al Polo Museale di Ascoli Satriano, i risultati della campagnia di scavi 2009-10 del sito archeologico di Faragola. L’archeologo e Rettore dell’Università degli Studi di Foggia Giuliano Volpe e il giornalista Fabio Isman - tra i relatori della conferenza stampa che avrà inizio alle 17.00 - sono attesi il giorno successivo (sabato 22 gennaio, alle 10.30) dagli studenti del Liceo Classico Lanza: nell’aula magna dell’istituto foggiano si discuterà, oltre che degli scavi dello splendido sito di Faragola, anche di scavi clandestini, di commercio illegale e di collezionismo. Nuova luce ai personaggi Foggia Prosegue Fotografando con obiettivo solidale, il corso di fotografia organizzato da Giuseppe Lacertosa, dal tema “Fotografie a personaggi”. A puntare l’obiettivo su Mariluce e Mario Moroso, mercoledì 26 gennaio, sarà il fotografo Walter D’Andrea. Il corso, ospitato dai locali della chiesa di San Giovanni Battista, a Foggia, avrà inizio alle 17.30. i: 0881.721831 Ogni giovedì fatti prendere dal Gola Foggia Ottimi aperitivi, vini selezionati ma anche musica e arte rendono unico il giovedì sera del Gola, il locale di via Manerba 12 a Foggia. Dal 20 gennaio, e per quattro giovedì consecutivi, lo staff dell’accogliente locale organizza “aperijazz” e serate all’insegna dell’arte. Il prossimo appuntamento con le esibizioni musicali nella caffetteria e wine bar, che ha già ospitato la performance del chitarrista Simone Agostini, è fissato per la serata di giovedì 27 gennaio. i: 329.2647177 Andar per funghi Foggia Partirà venerdì 21 gennaio, presso la sede della ASL di Foggia, il corso di formazione necessario per il rilascio del permesso per la raccolta dei funghi, organizzato dal Servizio Igiene degli Alimenti della ASL. Per informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del corso (0884.510317) o al Servizio Ambiente del Comune di Foggia (0881.814209). Il corso avrà una durata di dodici ore. La domanda è scaricabile dal sito www.comune.foggia.it. Tra obiettivi, filtri e diaframmi Foggia Per i fotoamatori di ogni età, quello che è stato organizzato dal Foto Cine Club di Foggia è un appuntamento da non perdere. Partirà lunedì 24 gennaio (alle 19.30) il Corso di fotografia - Base/Avanzato promosso e curato dal club che ha sede in via Ester Loiodice. Il corso si propone di avvicinare professionalmente alla fotografia quanti già coltivano questa passione, attraverso l’apprendimento e la conoscenza delle tecniche di base e dei segreti dei professionisti. Gli iscritti diventeranno anche soci del Foto Cine Club, e potranno usufruire per tutto il 2011 delle strutture e della apparecchiature del circolo foggiano. I corsi saranno tenuti da Alfonso Delli Carri e Roberto Brunetti. i: 333.1235499; 328.1977841; [email protected] RADIOSPIA PREVIEW “MY HAND UNDER YOUR MINI SKIRT” È IL PIÙ CASTO TRA I TITOLI DEI BRANI DEL PRIMO OSPITE DELLA SESTA PUNTATA DI RADIOSPIA, LA TRASMISSIONE INTERAMENTE PRODOTTA DA MASTERING.IT E TRASMESSA DA RADIONOVA97. GENE CRAZED SI RACCONTERÀ ATTRAVERSO IL SUO ROCKABILLY - E CON TUTTI I BIP CHE NE CONSEGUONO - AGLI SPIONI MARCO MAFFEI, ANGELA “DARKO”, PAOLA “V” E LUIGI LIOCE, SABATO 22 GENNAIO ALLE 20.30, E IN REPLICA NEI GIORNI SUCCESSIVI. NELLA SECONDA PARTE DEL PROGRAMMA, INVECE, L’ALTRA SPIA NICKY DELL’ANNO DIRÀ LA SUA SUL MONDO DEI VIDEOMAKER CONFRONTANDOSI CON IL SECONDO OSPITE, MARCO FORTUNATI, ANCHE LUI VALIDO OPERATORE DEL SETTORE. PER ASCOLTARE RADIOSPIA POTETE SINTONIZZARVI SULLA FREQUENZA RADIO 97, OPPURE LIVE IN STREAMING SU WWW.RADIONOVA97.IT. i: 0881.726930 i: [email protected] 25 cinema Il ritorno di Barney Dal best seller di Mordecai Ricler, "La versione di Barney" fa rivivere sul grande schermo lo sfaccettato protagonista, interpretato da Paul Giamatti di Paola La Sala LA LOCANDINA CICOLELLA Viale XXIV Maggio - 0881.720614 www.cicolella.it Che bella giornata 18.00 - 20.00 - 22.00 E 6,00 - E 4,00 (dal lun al giov) LALTROCINEMA Via Duomo, 15 - 0881.776439 www.cicolella.it Immaturi 18.00 - 20.00 - 22.00 E 6,50 - E 4,50 (dal lun al giov) CITTÀ DEL CINEMA Via Miranda - 0881.652129 Che bella giornata 16.00 - 17.00 - 18.00 - 18.30 - 19.00 - 20.00 - 20.30 - 21.00 - 21.30 - 22.00 - 22.30 - 23.00 -23.30 - 23.55 (sab) - 00.30 (sab) Qualunquemente 16.10 - 17.00 - 18.10 - 18.40 - 19.00 - 20.10 - 20.40 - 21.00 - 22.10 - 22.40 - 23.00 - 00.10 (sab) - 00.40 (sab) Vallanzasca - Gli angeli del male 17.15 - 19.45 - 22.15 - 00.45 (sab) 26 La versione di Barney Barney decide di raccontare la sua versione della propria vita quando il suo peggior nemico decide di pubblicare un libro in cui svela i retroscena del suo passato e le ragioni poco chiare del suo successo. Regia: J. Lewis Cast: P. Giamatti, D. Hoffman, R. Lefevre Genere: Drammatico Che bella giornata Checco sogna di fare il carabiniere, ma è respinto dopo il colloquio. Con una raccomandazione, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo di Milano. Regia: G. Nunziante Cast: C. Zalone, N. Akkari, R. Papaleo Genere: Commedia Proveremo a considerare "La versione di Barney" come un film a sé stante e non come il film tratto da uno dei romanzi più fortunati al mondo, soprattutto in Italia - dove ha venduto 100.000 copie - scritto da Mordecai Richler. Ci proviamo, ma l'impresa, diciamolo subito, è quantomeno ardua. Diretto da Richard J. Lewis, racconta la storia dell'ebreo canadese Barney Panofsky che, andando a ritroso nel tempo, ripercorre la sua esistenza dandone la propria versione, subito dopo l'uscita del libro scritto dal suo acerrimo nemico, il detective O'Hearne, che getta fango a palate sulla sua persona, convinto com'è, da sempre, che Barney abbia ucciso il suo migliore amico, lo scrittore Boogie. Barney si dichiara innocente del presunto omicidio e ritorna con la memoria agli anni Sessanta, nella Roma in cui conosce e sposa la prima moglie, una pittrice, per poi proseguire con gli altri due matrimoni e la sua vita attuale in Canada, dove fa il produttore televisivo. Naturalmente intorno al protagonista, interpretato da un ot- timo Paul Giamatti, ruotano tutti i personaggi della sua vita, primo fra tutti il padre Izzy, poliziotto in pensione, che da modo a Dustin Hoffman, che lo interpreta splendidamente, di ritrovare la vena delle sue prove migliori; poi le due mogli, gli amici, i figli e, soprattutto, l'ama-tissima terza consorte, Miriam. Il film, diretto in maniera asciutta da Lewis, offre i momenti migliori nell'appro-fondimento psicologico della dirompente personalità di Barney, uomo complesso e sfuggente, ma capace di grandi slanci emotivi e sentimentali, ma privilegia soprattutto nella seconda parte la storia d'amore con la terza moglie, lasciando in secondo piano il pungente umorismo ebraico che serpeggia e predomina nel libro (affidato nel film al personaggio di Izzy). Ed eccoci al paragone, inevitabile, col libro del recentemente scomparso Ricler, cui il film è dedicato. Come spesso accade, il film delude rispetto alla pagina scritta, ma è in ogni caso un film che tocca senza retorica corde profonde, è ben diretto e ottimamente recitato. Immaturi Giorgio va in crisi nell’apprendere la possibilità di diventare padre; Lorenzo non rinuncerebbe mai alle cure della mamma; Luisa è separata con una figlia; Francesca è una chef ninfomane. Regia: P. Genovese Cast: R. Bova, B. Bobulova, A. Angiolini Genere: Commedia Qualunquemente Cetto La Qualunque torna in Italia dopo una lunga latitanza all’estero, ma i motivi di questo rientro restano misteriosi. Insieme a lui ci sono anche una ragazza di colore e una bambina. Regia: G. Manfredonia Cast: A. Albanese, S. Rubini, L. Indovina Genere: Commedia La versione di Barney 17.20 - 20.00 Immaturi 16.00 - 18.15 - 20.30 - 22.15 - 22.45 00.45 (sab) Vi presento i nostri 16.15 - 17.20 - 18.20 - 19.25 - 21.30 22.30 - 23.30 (sab) - 00.30 (sab) Skyline 17.30 - 20.30 Hereafter 17.35 - 20.10 - 22.45 Animal United in 3D 16.20 L’orso Yoghi in 3D 16.30 E 5,50 (dal lun al ven) - E 4,50 (ridotto); E 7,00 (festivi, prefestivi, sab e dom) CORSO Via Roma - 0885.422045 Che bella giornata 16.15 - 17.00 (sab e dom) - 18.15 - 19.15 - 20.15 - 21.30 - 22.15 27 Vallanzasca - Gli angeli del male 17.15 (sab e dom) - 19.30 - 21.50 Qualunquemente 16.30 (sab e dom) - 18.30 - 20.30 - 22.30 Immaturi 16.00 (sab e dom) - 18.00 - 20.00 - 22.00 Animal United in 3D 16.30 - 18.15 Vi presento i nostri 20.00 - 21.50 ROMA Via Roma - 0885.422421 Qualunquemente 16.15 (sab e dom) - 18.00 - 20.00 - 22.00 E 6,00 - E 4,00 (mer e gio) PALLADINO Via C. Poerio, 2B - 0882.412264 www.cinemapalladino.it Che bella giornata (sala1) 19.00 - 21.15 Hereafter (sala2) 18.30 - 21.00 E 5,50 - E 4,00 COMUNALE Piazza Municipio Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero 18.30 - 21.00 E 4,00 CICOLELLA Via D’Alfonso, 70 - 0882.375484 Che bella giornata 17.00 - 19.00 - 21.30 E 5,00 - 4,00 (mar) 28 28 Vallanzasca Nel 1985 il trentacinquenne Renato Vallanzasca è detenuto in isolamento nel carcere di Ariano Irpino e racconta gli inizi della sua ascesa nel mondo della criminalità. Il tutto comincia negli anni Settanta. Regia: M. Placido Cast: K. Rossi Stuart, V. Solarino, F. Timi Genere: Drammatico Vi presento i nostri La tensione fra i due capofamiglia Jack Byrnes e Greg Focker è altissima. Dopo la nascita dei nipotini, che sembrava averli riavvicinati, la situazione precipita quando Greg trova lavoro in nero. Regia: P. Weitz Cast: R. De Niro, B. Stiller, T. Polo, O. Wilson Genere: Commedia Hereafter Marie rientra a Parigi dopo essere sopravvissuta allo tsunami. Marcus, un ragazzino inglese, è sopravvissuto al fratello gemello. George, operaio, è in grado di vedere oltre la vita. Regia: C. Eastwood Cast: M. Damon, C. De France Genere: Drammatico Animal United Nel Botswana, la mangusta Billy, immaturo e perdigiorno, decide di mettersi in viaggio insieme al suo unico amico, il leone Socrates, per andare a cercare l’acqua. Regia: Reinhard Klooss, Holger Tappe Genere: Animazione nightlife Associazione Pizzaiuoli Napoletani dal 2003 FOGGIA FOGGIA via Gioberti, 40 (vicinanze stadio) t 334.8581296 - 328.4170903 Pub/Sala privè con possibilità di feste private. Locale autorizzato Mediaset/partite, anticipi e posticipi più Champions League. Locale climatizzato. sab: Karaoke. Ampio parcheggio. Chiuso lunedì. Vi aspettiamo non mancate. via Sandro Pertini, 8 (ultima trav. a dx di viale Europa) t 0881.665531 - www.pizzeriadelirio.it Pizzosteria/Pizza, cucina e vino. Pizza napoletana con bordo alto o sottile. Si accettano buoni pasto. apertura estiva: aprile/settembre dal martedì alla domenica. apertura invernale: ottobre/marzo dal giovedì alla domenica. apertura straordinarie: festività varie e periodo natalizio Yo hablo espanol Foggia Sta per partire un corso base di spagnolo nei locali del ristorante Don Felipe. Ogni settimana, una docente madrelingua terrà una lezione di spagnolo, che permetterà a chi vorrà iscriversi di imparare i costrutti più semplici e utili della seconda lingua più diffusa in occidente. Al termine di ogni incontro, ci sarà una degustazione di tapas accompagnata, da un’ottima sangria. i: 339.6347522 Notte caraibica San Giovanni Rotondo Jamaica Night è il secondo appuntamento del ciclo di cene etniche organizzate da Cult.Food. Mercoledì 26 gennaio sarà la volta dei profumi, sapori, ritmo e colori della Jamaica. L'appuntamento è alle 21.00 al Ristorante Pizzeria Corrall (via Eleonora Duse 23, a San Giovanni Rotondo). Bisogna prenotare la cena, che ha un costo di 15 euro, entro lunedì 24 gennaio ai numeri 339.4660583 o 320.3489223. A seguire, si ballerà musica jamaicana al Leguma Vibe (l’ex Pub Incontro). i: www.provocult.org 30 FOGGIA via dell’Immacolata, 8 - t 339.6347522 Locanda spagnola/ Specialisti in paella, sangria e musica spagnola. Paella da asporto o a domicilio. Descuento especial a todos los italianos que hablan español. Aparte el sabado. Si organizzano feste private su prenotazione. Aperto dal giovedì alla domenica, prefestivi e festivi. Locale climatizzato. FOGGIA via Piave, 59 - t 0881.707632, 333.2422729 RistoPub/ Dal 1983 punto di riferimento per gli amanti dell’inimitabile birra Guinness e della spillatura a fusto freddo. Menu rinnovato con pietanze greche. sab 22: ore 20.45 Roma-Cagliari. dom 23: ore 20.45 Milan-Cesena. Chiuso il lunedì. FOGGIA via Manerba, 12 - t 329.2647177 WineBar/Antipasteria a base di prodotti tipici del territorio, selezione di salumi e formaggi di Norcia, vini d.o.c.g. italiani. gio 20: ore 21 concerto freejazz piano (Roberto De Nittis) e sax (Antonio Aucello), primo appuntamento di AperiJazz, rassegna in collaborazione con SmallTownFoggia. ven: Happy hour - 6 euro 2 drinks. lun: prendi 3 paghi 2 su tutti i prodotti. mar: antipasto con calice di vino 6 euro. Chiuso la domenica. FOGGIA via Duomo, - t 0881.770863 Ristopub/Non mancare, il Nessun Dorma ti aspetta! Un’accogliente sala fumatori con menù arricchito e possibilità di gustare piatti, bevande. ven: musica dal vivo. Locale autorizzato SKY. Si organizzano feste private.