IL SETTIMANALE DEL TEMPO LIBERO
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Chiuso in redazione il 18 gennaio 2011
il sommario
anno XVIII/numero 3
settimanale - dal 21 al 27 gennaio 2011
Sarah Jane
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3
copertina
SARAH JANE MORRIS
Sarah,
the voice
Sarah Jane Morris è attesa a Foggia
per un concerto che si annuncia memorabile.
Nell’attesa, Viveur ha incontrato una delle più belle voci viventi,
che racconta il suo rapporto con la musica,
le sue prime esperienze italiane e le sue battaglie sociali.
di Luigi de Martino
FOGGIA Innamorarsi di Billy Holiday è
facile come trovarsi davanti a una barretta
di cioccolato e non esitare a staccarne
un pezzo. Se si considera, poi, l’incredibile
suggestione provocata dall’unione di quella voce inarrivabile e il fascino vintage
tra vecchie registrazioni, la frittata è fatta:
HO CONOSCIUTO IAN SHAW NEL 1987.
SONO CONTENTA DI TORNARE IN ITALIA CON
LA PIÙ BELLA VOCE MASCHILE DEL REGNO UNITO
4
l’abuso di quei leggendari vinili può diventare addirittura equiparabile al desiderio incontenibile di una droga.
Anche una delle signore della musica
internazionale, Sarah Jane Morris, di
quella dipendenza ne sa qualcosa. È cresciuta, come tante, venerando quella voce
nera che nascondeva la sofferenza di un
popolo, linciaggi afroamericani e il fantasma di uno stupro, tradotti in musica
sotto forma di arte pura e dal valore che
non si può quantificare con l’aiuto di
nessuna unità di misura.
La dieta a base di Holiday (vivamente
consigliata a chiunque), oltre a una miriade di collaborazioni illustri, hanno plasmato una delle più belle voci del pianeta,
paladina da trent’anni della grande musica. La musica di Sarah e di quei brani
scritti appositamente da Sting e Tom Waits. Sarah della vittoria al festival di Sanremo del 1991, quando rivoltò come un
calzino “Se stiamo insieme” di Riccardo
Cocciante, o la stessa Sarah dei milioni
di dischi venduti con la riproposizione di
“Don’t leave me this way”, incisa con i
Communards, nel neolitico 1986.
Il sogno di chi ha rincorso una sua esibizione per decenni sta per materializzarsi
in un faccia a faccia memorabile. Questa
elegante signora dai capelli rossi, tra qualche giorno, sarà più vicina di quanto si
possa immaginare. Basta contare i passi
(una ventina) che separano il palchetto di
un piccolo jazz club dal suo punto di osservazione più lontano. E immaginare la
voce in questione accompagnata dal solo
pianoforte, con pochi riflettori e qualche
candela a rendere irresistibilmente teatrale
la scena che si presenta davanti agli occhi.
La scena costruita ad arte è quella del
Moody Jazz Café, che accoglierà le epiche imprese dell’ennesimo lunedì da
amarcord. Sarah Jane Morris impugnerà
un microfono tra le pareti di quel “bar
col segreto” di via Nedo Nadi, a Foggia.
Lo farà la sera di lunedì 24 gennaio,
accompagnata dal due volte vincitore del
premio “BBC Jazz Award” come migliore
voce dell’anno: Ian Shaw, mani e voce,
pianoforte e intonazione incredibili.
Il concerto è il risultato (santificazioni a
parte) di una nuova era per il locale foggiano. Quello del duo Morris-Shaw, infatti, è
il secondo dei tre concerti (il primo è stato
quello di Victor Bailey, il terzo sarà
l’esibizione dei Tok Tok Tok dell’11 marzo)
organizzati dal S.I.N.C., letteralmente South
Italy Network Club, un organismo indipendente creato dall’unione di intenti di
tre jazz club: il Uèffilo di Gioia del Colle,
il Modo di Salerno e, appunto, il Moody
Jazz Café. Le due voci inglesi, tradotto in
soldoni, metteranno piede in Italia per raggiungere questi soli tre locali. Il concerto
del Moody comincerà alle 22.30.
Nell’attesa dell’evento, Viveur non si è
lasciato sfuggire l’opportunità di conversare con una delle più belle voci viventi.
Una voce, quella di Sarah Jane Morris,
soave e melodiosa anche se decodificata
dalle frequenze di una linea telefonica.
Dopo trent’anni di successi, dischi e
collaborazioni illustri, cosa cerca ancora dalla musica Sarah Jane Morris?
Non cerco qualcosa in particolare dalla
musica, semplicemente perché la musica
è la mia vita, è un viaggio continuo alla
scoperta di qualcosa di nuovo giorno
dopo giorno. Una scoperta che è il risultato proprio di quelle collaborazioni, di
tutto ciò che hai prodotto, e del confronto
con chi, come me, ha deciso di intraprendere questo viaggio.
Il viaggio di cui parla dove la sta
portando negli ultimi tempi?
Verso l’ennesima sfida della mia vita. Sta
per uscire il mio ultimo disco, registrato
a Roma, il risultato di un anno di lavoro
intenso e della collaborazione con il chitarrista Dominic Miller, il vostro grande
pianista italiano Danilo Rea e un ensemble
di ben quattordici archi, con gli arrangiamenti di Enrico Melozzi.
Non è la prima volta che collabora
con grandi artisti italiani. Il suo primo
5
CHI FA ARTE HA ONERI BEN PRECISI
SOPRATTUTTO NEGLI UTLIMI TEMPI,
IN CUI CONTA SOLO CHI APPARE
IL PIANISTA E CANTANTE INGLESE IAN SHAW,
A FOGGIA CON SARAH JANE MORRIS
vero impatto con l’Italia fu la partecipazione al Festival di Sanremo. In
molti sostengono che la sua rivisitazione del brano di Cocciante fu tra i
motivi di quella vittoria. Cosa conserva di quell’esperienza?
In realtà l’Italia l’avevo già conosciuta,
musicalmente, qualche anno prima. Ero
poco più che una ragazzina quando, agli
inizi degli anni Ottanta, ho deciso di trasferirmi a Firenze. Poi ho conosciuto Riccardo
Fogli, con cui sono salita per la prima volta
sul palco dell’Ariston, prima della mia vera
e propria consacrazione italiana, al fianco
di Riccardo Cocciante. È stata una delle più
belle esperienze della mia vita. Il pezzo era
davvero ben scritto, poi le nostre voci erano
complementari.
La sua fama è legata alla storica registrazione del brano dei Communards, poi le sue scelte musicali hanno
imboccato strade diverse. Oggi in
quale genere si riconosce?
È incredibile come il mio più grande successo discografico sia legato a un genere
musicale che non rispecchia completa-
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mente le mie caratteristiche vocali, anche
se quella con i Communards fu davvero
una parentesi importante della mia vicenda artistica e umana. Non esiste, però,
un genere soltanto in cui mi rispecchio
oggi: amo il soul, il jazz, il folk e il blues
nella stessa identica misura.
In passato si è più volte impegnata
in cause sociali e politiche. Quanto
può influire il ruolo di un artista della
sua fama rispetto a problemi apparentemente lontani dal suo settore?
Chi fa arte a qualsiasi livello ha degli
oneri ben precisi, soprattutto di questi
tempi, in una società in cui conti solo se
il tuo volto è conosciuto da milioni di
persone. In diverse occasioni della mia
vita mi sono schierata a favore di questa
o di quella causa. La battaglia contro
l’HIV, l’apartheid, i diritti degli omosessuali. L’artista ha doveri educativi, prima
che culturali.
Negli anni in cui celebri volti femminili, come Madonna o Lady Gaga,
sfruttano qualsiasi canale pur di riu-
scire a spremere denaro, lei ha deciso
di percorrere la strada inversa, allontanandosi dal mondo della grande
industria discografica. Quali sono i
motivi della sua scelta?
Adoro cantare, amo la mia famiglia e,
soprattutto, facendo ciò per cui sono nata
riesco a pagare un affitto e a non farmi
mancare nulla. A cosa servirebbe altro
denaro a una persona che, ogni giorno
della sua vita, si ritiene davvero fortunata?
Al Moody Jazz Café canterà al fianco
di Ian Shaw che, oltre a essere un
bravo pianista, ha anche una voce
notevole. Quando è cominciata la
vostra collaborazione?
Ho conosciuto Ian nel 1987. Siamo diventati subito amici e proprio in quegli anni
è nato il nostro sodalizio artistico. Posso
affermare senza alcun dubbio che Ian
abbia la più bella voce maschile di tutto
il Regno Unito. Ha un talento vocale incredibile. La scelta di tornare in Italia
assieme a lui è stata quasi obbligata.
i: www.sarahjanemorris.com;
0881.711432
musica
Il Kuore Nero
di Cristina
Cristina Scabbia, la voce dei Lacuna Coil, si
racconta in un’intervista esclusiva: gli esordi, i
mille interessi, il rifiuto di etichette
e limiti musicali, l’ironia con cui vive il primato
di “donna più sexy del rock”
di Alessandra De Stefano
CRISTINA SCABBIA
FOGGIA I soliti sospettosi non strabuzzino gli occhi gridando
all’ennesima bufala. È proprio vero. Sta arrivando in Capitanata la
regina del rock, la prorompente e sexy vocalist dei Lacuna Coil,
gruppo metal famoso in tutto il mondo. Cristina Scabbia sarà,
infatti, a Foggia sabato 22 gennaio, al Kuore Nero Studio, dalle
16.00 alle 20.00, per l’inizio dei lavori del laboratorio La Cupola,
frutto della collaborazione fra il Kuore Nero Studio di Gianni Colonna
e l'agenzia Satisfaktion di Luigi de Gennaro, finalizzato alla creazione
di un serbatoio di giovani talenti denominato, appunto, La Cupola
che verrà preparato per l'ingresso nel mondo dello spettacolo con
la costante presenza del cantautore Gatto Panceri. La crescita di
questi artisti passerà anche attraverso l’organizzazione di spettacoli
che li vedranno protagonisti e continui confronti con discografici
e operatori del settore musicale. I nominativi dei giovani artisti
prescelti verranno resi noti alla stampa nel primo incontro con
Cristina Scabbia. L’affascinante vocalist dei Lacuna Coil si racconta
mostrando affabilità e carattere, e dimostrando di essere una donna
con la testa sulle spalle, oltre che una forza della natura.
Partiamo dall’inizio della sua carriera. Ci racconti come ha
fatto una sconosciuta ragazza di Milano a diventare la regina
rock di una band famosa in tutto il mondo.
Dovrei condensare tredici anni in pochi minuti. È una lunga storia.
Riassumendo brevemente: ho iniziato per caso, nel senso che non
sono partita con il sogno di diventare cantante; ho sempre amato
cantare e ho sempre cantato con amici o partecipando a lavori di
amici, ma senza l’intenzione di farne una professione o un lavoro.
Poi, è avvenuto l’incontro con alcuni dei ragazzi del Lacuna Coil,
che suonavano già in un gruppo locale, e mi hanno chiesto di fare
da corista per alcune canzoni che avevano scritto. Abbiamo, dunque,
registrato un demo di due pezzi da mandare ad alcune case
discografiche di nostro interesse. Il risultato è piaciuto: mi hanno
COMINCIAI A CANTARE PER GIOCO,
POI HO INCONTRATO I LACUNA COIL
E LA MIA PASSIONE È DIVENTATA LAVORO
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OGGI, GRAZIE AI SOCIAL NETWORK,
BAND ANCHE SCONOSCIUTE HANNO LA
POSSIBILITÀ DI FARSI CONOSCERE
chiesto di restare ed è seguito il contratto con la Century Media
Records e un sacco di lavoro, soprattutto in Europa, poi in America.
Tutto è iniziato dalla gavetta: il nome Lacuna Coil è girato sempre
di più, si è creata sempre più attenzione intorno al gruppo e la
sconosciuta cantante di Quarto Oggiaro ha combinato qualcosina!
Perché, secondo lei, i Lacuna Coil hanno sfondato prima
all’estero conquistando il mercato musicale americano ed
europeo, e poi in Italia?
Il motivo principale è che la nostra casa discografica non è italiana:
è di base tedesca, ma abbiamo firmato un contratto con la controparte americana; di conseguenza, abbiamo sempre lavorato molto
di più all’estero. Un secondo motivo fondamentale è che in Italia
non c’è assolutamente apertura verso il rock o il metal, un genere
musicale ancora malvisto o considerato nell’underground; al contrario,
nel resto del mondo la musica rock e metal ha molta più influenza
e viene ascoltata molto più che in Italia, dove purtroppo c’è sempre
paura di investire su potenziali futuri talenti, e si aspetta una
conferma dall’estero prima di abbracciare l’artista del quale si parla.
presenza di social network o space virtuali)?
È cambiato tutto. Per una band già conosciuta non c’è moltissima
differenza, c’è più diffusione attraverso i social network o i siti
internet, questo sì. La situazione cambia molto per le nuove band
che hanno più possibilità di esporsi, di mettere il proprio pezzo su
internet e, quindi, di renderlo visibile a più persone. Da un lato è
bello perché artisti sconosciuti o parti del mondo che non si
andrebbero a visitare possono avere più visibilità; dall’altra c’è
stato questo overload di gruppi a volte inutili (nel senso che non
hanno niente da dire) che si accumulano e confondono
l’ascoltatore: è già difficile scegliere, tra un pugno di gruppi, quelli
che piacciono, figurarsi fra centinaia e centinaia di artisti che
magari non hanno neanche interesse a fare della musica un
lavoro e lo fanno giusto per farlo.
Lei è stata definita da riviste autorevoli come la donna più
sexy del rock. Come vive questa nomination una donna di
carattere come lei?
La vivo ridendoci su. Io ci rido sempre un po’ su sulle classifiche
di gradimento, perché a seconda dell’esposizione che hai la gente
metterà il tuo nome piuttosto che quello di un altro nelle classifiche.
Come definirebbe il genere dei Lacuna Coil oggi? Cos’è
cambiato dagli esordi?
Siamo sempre stati catalogati come gothic metal e sono convinta
che all’inizio ci azzeccasse, nel senso che abbiamo iniziato ispirandoci a gruppi come Paradise Lost o Type o Negative e a quelle
sonorità. Poi ci siamo evoluti in un misto di rock, metal e un po’
di tutto, perché non ci siamo mai posti barriere; abbiamo sempre
cercato di mischiare influenze che potevano venire da altri tipi
di musiche, da libri, da colonne sonore. Abbiamo sempre voluto
fare la musica che ci piaceva indipendentemente dalle etichette
o dal nome del genere musicale. Oggi direi che siamo un gruppo
principalmente rock.
Com’è cambiata la scena musicale oggi, e i metodi di fruizione
e produzione della musica (mi riferisco soprattutto alla
CRISTINA SCABBIA CON I LACUNA COIL
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Però, quando guardo le classifiche di gradimento e vedo che non
c’è mai un Mike Patton o un Myles Kennedy degli Alter Bridge,
capisco che la gente si basa solamente su quello che gli viene
proposto attraverso i media e i giornali, quindi credo che tutte le
classifiche siano da prendere con le pinze. A parte questo, mi viene
da ridere perché se mi vedessi in questo momento ho gli stivaloni
di pelo (per comodità perché ci siamo fatti sette ore di macchina
per venire fin qua) e il giubbotto e sembro trascurata, ma non me
ne importa. Dunque mi fa ridere da un lato, ma dall’altro mi fa
piacere perché mi rendo conto che probabilmente il fatto di risultare
sexy è dato anche dal fatto che sono una persona che non bada
a queste cose, perché mi sento a mio agio in qualunque momento
con qualunque tipo di vestito.
Quali sono le qualità, gli aspetti del suo carattere che, oltre
al talento vocale, hanno contribuito al suo successo?
Credo che ce ne siano di diversi. Come ho detto prima, il fatto di
dare una sorta di esempio a tante ragazze che sono ancora in via
di sviluppo caratteriale, che magari non hanno ancora molta
confidenza con il proprio corpo e si vedono grasse, con i capelli
non a posto e si credono brutte, per cercare di migliorare se stesse
e avere più fiducia in se stesse. Il secondo, credo che sia stato il
fatto di non prendermi troppo sul serio, nel senso che mi diverto
moltissimo a fare foto, alcune delle quali piuttosto sexy, però se
si guardano i miei carnet ce ne sono di tante simpatiche, moltissime
senza trucco e quindi penso che alla gente piaccia questa divisione
fra Cristina Scabbia del Lacuna Coil e Cristina, quella che incontri
dopo uno show e ci bevi una birra insieme. Credo che anche questo
sia un aspetto che potrebbe piacere di me.
Cosa devono aspettarsi i musicisti foggiani dallo stage con
Cristina Scabbia?
Parlerò sicuramente della mia esperienza, spiegando quello che è
successo a me, quale percorso ho intrapreso, cercando di dare
consigli a chi si vuole avvicinare al mondo della musica, cercando
di essere molto chiara, evitando di dare false illusioni e facendo
capire come funziona il “music business”. Si potrà parlare di tutto
perché si tratterà di una sorta di riunione, molto dinamica nella
discussione, perché cercherò di dire quello che la gente vuole
sapere: mi aspetto domande dai partecipanti, quindi il discorso
potrà essere sviluppato in diversi modi, da come truccarsi e vestirsi
a come preparo il mio demo per la casa discografica.
Un’ultima domanda: una donna così impegnata e poliedrica
come lei, come occupa il poco tempo libero a disposizione?
Lo passo con le persone care e in pigrizia totale. Il mio tempo
libero è davvero poco, però mi piace anche solo stare a casa,
guardare la tv, giocare con i videogames (mi piacciono molto),
cucinare (adoro cucinare), quindi organizzo un sacco di cene
con gli amici.
L’intervista completa a Cristina Scabbia è on line su www.viveur.it.
i: 328.3215141; [email protected]
Il rock che parla italiano
Orta Nova Nuovo appuntamento con la musica live proposto dal Glam
di Orta Nova. A esibirsi venerdì 21 gennaio, ospiti dell’accogliente
locale di via IV novembre, saranno i Fata Morgana, l’unica cover band
di Capitanata dei leggendari Litfiba. Band guidata dalla voce di Massimo
Dedda, con Giovanni Tripputo alle tastiere, Gabriele Corvino alla
chitarra, Piero Dalla Zeta al basso, Francesco Zenga alle percussioni
e Rocco Di Cosmo alla batteria. La serata avrà inizio alle 22.00.
TUTTO IL LIVE CHE C’È
SABATO 22 GENNAIO
ORE 21.30
LUCERA/LUPUS IN FABULA
The Look live
VENERDÌ 21 GENNAIO
ORE 22.00
FOGGIA/LA CARBONERIA
ROCKABILLY
t 0881.530593; 320.6870482
SABATO 22 GENNAIO
ORE 22.00
Il Canzoniere
Meridiano
VENERDÌ 21 GENNAIO
ORE 21.30
FOGGIA/LA CARBONERIA
I REKKIABILLY
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Serata napoletana
Rekkiabilly
READING MUSICALE
ANZANO DI PUGLIA/OLD ALLEY PUB
POP-ROCK
String Quartet
DOMENICA 23 GENNAIO
ORE 20.30
FOGGIA/CONARTEATRO
SPETTACOLO “DIVERTIAMOCI CON LA MUSICA”
In punta
di genio
Il quarto appuntamento con la stagione
organizzata dagli Amici della Musica
porterà al Teatro del Fuoco di Foggia
l’esperienza e la grazia dell’étoile Luciana Savignano
di Tony di Corcia
LUCIANA SAVIGNANO (PH: ALESSIO BUCCAFUSCA)
Quando danza, Luciana Savignano avvera un piccolo miracolo. Da quel corpo minuto, nervoso sì ma leggerissimo, si sprigiona una forza inattesa, un vigore che la
porta a imporsi sulla scena come se la sua
presenza riuscisse a moltiplicarsi o a espandersi per effetto del movimento.
Grazia e possenza, esercizio e istinto, passione e precisione: il dialogo tra doni contrastanti rende questa danzatrice unica,
quasi un totem da contemplare con ammirazione e gratitudine nei giorni in cui,
per effetto dei talent show televisivi in
auge, la danza diventa oggetto di contesa
tra giovinetti leggiadri ma dalla lingua
lunga e insegnanti che recitano la parte
della docente incontentabile.
È praticamente impossibile sintetizzare la
carriera di Luciana Savignano, per cui ci
limiteremo a isolare solo due nomi: Scala,
e Béjart. Scala: è alla Scuola di Ballo del
teatro meneghino che la danzatrice si forma, per poi perfezionarsi al Bol’soj, il tempio della danza che porta a Mosca solo i
più eccelsi talenti dell’arte tersicorea. È
alla Scala che diventa prima ballerina nel
1972, sempre alla Scala diventa étoile.
Béjart. Il coreografo per antonomasia.
Figura sciamanica, enigmatica, magnetica.
Un uomo che non insegna o costruisce
danza, ma la trasmette, come se fosse un
profumo da respirare e imprigionare nella
propria mente. Dopo averla invitata a far
parte della sua compagnia, le cuce addosso
coreografie inimmaginabili per chiunque
altra; appositamente per lei crea “Ce que
l’amour me dit”, su musiche di Malher:
non è cosa da poco essere la musa e la
destinataria unica di una creazione così
speciale, per di più firmata da una leggenda
vivente. A proposito di cucire addosso: è
noto il sodalizio, personale e professionale,
che portava Béjart ad affidare la creazione
dei costumi allo stilista Gianni Versace. In
numerosi spettacoli, la Savignano ha danzato con le creazioni di Versace, esperienza
che le ha permesso di assistere in prima
persona alla collaborazione tra due geni,
massime espressioni di talento nei rispettivi
campi di appartenenza. Un vero privilegio,
che poteva essere concesso solo a una
figura di altrettanto fatato, magico, altrimenti inspiegabile, incantevole talento.
Un balletto lungo due giorni
Foggia L’arrivo sulle tavole del Teatro del Fuoco di Foggia di un nome
della grandezza di Luciana Savignano, è solo il momento conclusivo di due
giorni in compagnia della grande danza classica. Mercoledì 26 gennaio,
infatti, giungerà a Foggia la compagnia salentina Balletto del Sud, diretta
da Fredy Franzutti, con lo spettacolo Carmen, balletto in due atti su musiche
di Bizet, Albeniz, Chabrier, Massenet. L’arrivo in vico Cutino di alcuni dei
più bravi danzatori italiani coincide con il terzo appuntamento con la
quarantunesima stagione concertistica organizzata dall’associazione Amici
della Musica di Foggia. Stagione che proseguirà ventiquattro ore più tardi,
giovedì 27 gennaio, con Sheherazade e le mille e una notte, balletto in un
atto e quattro quadri su musiche di Rimsky-Korsakov, con l’étoile Luciana
Savignano e l’attore Andrea Sirianni. Inizio alle 20.30. i: 0881.771578
12
LA COMPAGNIA BALLETTO DEL SUD
I TAVOLA 28
FOGGIA Due minuti: è il tempo necessario per capire chi sono i Tavola 28.
Due minuti, postati in un video su Youtube, sono più che sufficienti per comprendere l’hip hop secondo la crew foggiana.
Gli ordinari luoghi comuni sui rapper
sono presto spazzati via, non c’è traccia
di rude boy sui loro volti, nessun accessorio visibile a occhio nudo dalla Luna,
né swarovski da esibire su sorrisi beffardi, nessun atteggiamento da borioso
gangsta rapper o volto tirato all’inverosimile dalla rabbia.
Niente di tutto questo. A spiccare è,
invece, la voglia di evadere dai problemi
quotidiani, di divertirsi nel modo più
14
L’hip hop
si fa in tre
I Tavola 28 presenteranno il loro nuovo disco al P Greco.
Tredici tracce per parlare di vite, storie e passioni
di Saverio Tanzi
leggero, di sovvertire - tra rime baciate,
assonanze e allitterazioni - quella macchinosa visione della street life che
domina i canali musicali con la stessa
semplicità e scioltezza con cui indossano quell’intramontabile divisa made in
USA composta da cappello, t-shirt e
pantaloni a cavallo basso.
È con questo piglio che i Tavola 28 MrGrizzly (Gennaro Langianese), Cisky
(Francesco Salemme), Guaio (Cristiano
Cela) - hanno dato vita a Natale Frid-
de e Fame, il loro nuovo lavoro musicale (il primo dall’ingresso di Cristiano
nel gruppo): tredici brani su vite, storie
e passioni raccontate in puro stile foggiano, che i tre rapper presenteranno
la sera di sabato 22 gennaio (ore
22.00) al P Greco, il club privé di via
Le Maestre, per offrire al pubblico un
regalo di Natale che vale la pena di
scartare. Nonostante il ritardo.
i: www.myspace.com/tavola28project; 328.7762336
teatro
Puntare
in alto
Antonio e Cleopatra: due cavalli su cui discute una
coppia di vecchi amanti, in scena al Cerchio di Gesso
di Adriano Santoro
Far menzione di Antonio e di Cleopatra riporta la mente
di tutti ad antichi fasti, vissuti tra Roma e l’Egitto, di
cui trama è il potere e di cui ordito è l’amore. Ma il
tessuto della vicenda che andrà in scena all’Oda Teatro,
venerdì 21 gennaio alle 21.00, lascerà ai due nomi
illustri soltanto, o quasi, il titolo dello spettacolo:
Antonio e Cleopatra alle corse. Protagonisti saranno
gli attori Annamaria Guarnieri e Luciano Virgilio che,
diretti da Andrée Ruth Shammah, vivranno in scena
una sorta di trasposizione della Chanson des vieux
amants di Jaques Brel, in cui i due innamorati sul viale
del tramonto tireranno le somme del loro folle amore,
del tempo passato, dei propri vizi e delle proprie virtù.
Tra di loro si chiamano Bambino e Bambina, e
affrontano con un sorriso tutta la disperazione delle
loro esistenze: lui sempre in giro tra bar e night club,
e lei costretta in casa da una malattia che non le
permette di vedere la luce del sole; lui che torna da
lei a raccontare e a inventare la vita che c’è fuori, e
lei immersa nelle corse di cavalli su cui punta senza
mai vincere; lui sempre timoroso di non trovarla al
ritorno dalle sue passeggiate, e lei sempre nell’atroce
dubbio che lui non torni più. Un intreccio di disperazione,
dolcezza, ironia, crudeltà, in un tessuto di cui trama è
il dolore, ma di cui ordito è sempre l’amore.
i: 0881.663147
ANNAMARIA GUARNIERI E LUCIANO VIRGILIO
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avuto una serie di colpi di fortuna:
ho avuto tutto subito. Ma non mi
ha fatto male, non mi sono adagiata
per niente anche perché, come seconda esperienza dopo il debutto,
sono cascata nelle zampe di Giorgio
De Lullo che mi ha messo in riga;
la mia vera scuola di teatro è stata
quella, la Compagnia dei Giovani,
con il rigore di De Lullo, che ci ha
fatti molto soffrire tutti, però mi
ha fatto crescere con la schiena bella
diritta.
Lei è rimasta diversi anni con la
Compagnia dei Giovani di De Lullo
e ha lavorato con attori del calibro
di Romolo Valli, Rossella Falk, Ferruccio De Ceresa e molti altri:
un'esperienza straordinaria.
Sì, otto anni con la Compagnia dei
Giovani, anni molto belli, anni di
vita, oltre che di lavoro: teatro insieme, vacanze insieme, nottate insieme. Eravamo veramente giovani
e questo era un Paese magnifico,
completamente diverso, c'era gran
voglia di fare, tutti erano belli, bravi
e intelligenti! Non solo noi attori:
l'Italia era bella, brava e intelligente.
ANNAMARIA GUARNIERI
IN UNO SCATTO DEGLI ANNI SESSANTA
Teatro, unico amore
Viveur incontra Annamaria Guarnieri, primadonna
a teatro, protagonista oggi come ieri della scena
italiana fra rigore e passione
di Paola La Sala
“Sono Annamaria Guarnieri. Ho un
gran passato, un ottimo presente e
spero un invidiabile futuro”.
Così scrive nel suo sito internet una
grande signora della scena italiana,
protagonista assoluta a teatro, di
cui calca i palcoscenici da quasi sessant'anni con l'entusiasmo degli
esordi.
Dopo aver lavorato con i più grandi,
un passato televisivo che le ha regalato la popolarità e una vita al servizio
del suo grande amore, il teatro, oggi
Annamaria Guarnieri porta sulle scene Antonio e Cleopatra alla corse, di
Roberto Cavosi in cui da anima e
corpo a una donna immersa
nell'eterno conflitto con l'altro sesso.
Raggiungiamo l'attrice durante le
prove del suo spettacolo e ripercorriamo con lei le tappe di una carriera
straordinaria.
La sua carriera prende le mosse dalla Scuola dei Filodrammatici e da
quella del Piccolo Teatro di Milano
diretta da Paolo Grassi, da cui fu
espulsa per indisciplina. Come andarono le cose?
Era proibito lavorare durante gli
studi, ma era morto mio padre e
mi avevano proposto di fare una
lettura per la televisione; decisi di
interrompere e mi fecero una cosa
un tantino sporca, perché avevo
deciso di lasciare la scuola per guadagnare un po', e sono stata sospesa
per “illeciti contatti col mondo del
lavoro”. Grassi fu fiscale, ma dopo
siamo diventati amici: era un uomo
molto intelligente, simpatico.
Il suo debutto risale al 1953: aveva
19 anni. Che cosa ha significato
per lei il successo a quell'età?
All'inizio, devo confessare di aver
In seguito ha lavorato con altri
grandissimi registi come Zeffirelli,
Missiroli, Ronconi, interpretando
moltissimi personaggi. A quale si
sente più legata?
Alla Signorina Giulia di Strindberg,
che rappresenta la parte nera del
mio carattere, la parte buia.
È stata anche protagonista di una
straordinaria stagione televisiva
negli anni Sessanta: in tanti la ricordano protagonista di storici sceneggiati popolarissimi, come “La
cittadella”, “E le stelle stanno a
guardare”, “David Copperfield”.
Sì, ed erano fatti molto bene, anche
se rivedendomi spesso mi trovo insopportabile, troppo buona, con una
vocetta... Insomma, trovo parecchio
da ridire su me stessa di allora!
Quegli sceneggiati, fatti in presa
diretta, fanno parte di un'altra televisione. Cosa aveva di diverso da
quella di oggi?
Tutto. Nel campo delle fiction oggi
è tutto più arrangiato, ci sono molti
attori improvvisati; e poi la fiction
televisiva, è una sorta di cinema a
metà: a volte piacevole, a volte no.
Sa cosa manca? L'adrenalina. Noi
andavamo in diretta e l'adrenalina
da una marcia in più. È molto divertente fare televisione, perché
puoi barare. Ti abbandoni meno ri-
17
TRA LE GIOVANI ATTRICI MI PIACE MOLTO
STEFANIA ROCCA, IL SUO SGUARDO MI RICORDA
QUELLO DI SIMONE SIGNORET
spetto al teatro, fai più la furba,
però resta il fatto che sei in diretta
e quindi sono cavoli amari!
Alla televisione deve la grande popolarità. Come si è trovata in quegli
anni, in cui la gente la fermava per
strada?
Non mi sono mai esaltata nell'essere
riconosciuta, non che mi dispiacesse, ma neanche mi esaltava. Era
normale, non me ne rendevo nemmeno conto, non capivo di essere
popolare.
Che cosa può dirci dello spettacolo
che sta portando in scena in questo
periodo?
È uno spaccato di storie di ordinaria
follia matrimoniale. Una storia di
amore, odio, sofferenza, di due maturi coniugi che vivono, si inseguono e si lacerano, si vogliono bene,
si detestano: vivono. Ed è molto
interessante il linguaggio di Roberto Cavosi; è comico, grottesco, patetico, molto asciutto, moderno, parlato, ha un bel ritmo, una bella
sfacciataggine.
Questo spettacolo ha una vena
strindbergiana.
Nella pièce c'è dell'acido, del nero,
del fumo. I motivi di polemica fra
i due protagonisti, coniugi di mezza
età, sono le corse dei cavalli: lui ha
18
il pollice verde per i vincitori, lei è
ricca ma non gli da i soldi; lui punta sui brocchi, ma non vince mai.
Insomma, la discussione verte su
questo, che è il soprattesto della
condizione di gelosia, di disagio, di
fatica del vivere insieme. Il pretesto
sono le discussioni sulle corse che,
naturalmente, nascondono tutt'altro:
quella naturale, sotterranea polemica
tra uomo e donna.
Fra le sue giovani colleghe, quale
merita la sua stima?
Ce ne sono tante, ma la mia preferita
è Galatea Ranzi, perché ha cuore,
ha la lucina dentro.
Lei ha vissuto anche una breve parentesi cinematografica.
Brevissima, perché non avevo tempo
e non mi è mai piaciuto. E poi ero
una fanciulla in fiore, ma non avevo
il lato B, avevo solo il lato A: avevo
la faccia, ma non è stato sufficiente!
Ma non lo rimpiango per niente,
anche perché ora si fanno film su
figure femminili interessanti, allora
no. Basti pensare ai personaggi interpretati da Giovanna Mezzogiorno,
Margherita Buy, Stefania Rocca. Ecco, lei sì che mi piace moltissimo,
con i suoi occhi alla Simone Signoret. i: www.annamariaguarnieri.it
ON STAGE
‘U Sgubbatille
SABATO 22 GENNAIO/ORE 20.30
DOMENICA 23 GENNAIO/ORE 19.00
FOGGIA/PICCOLO TEATRO
COMMEDIA IN DIALETTO/ t 0881.723454
Il malato immaginario
SABATO 22 E DOMENICA 23 GENNAIO/ ORE 20.30
FOGGIA/TEATRO REGIO DI CAPITANATA
COMMEDIA IN VERNACOLO/ t 347.8381608
Serata in allegria
SABATO 22 GENNAIO/ORE 20.30
FOGGIA/CONARTEATRO
SPETTACOLO CON STEFANO BUCCI,
FRANESCA MANCINI E PINO DONATACCI
t 0881.775579; 393.7797558
Piccoli Misteri
DOMENICA 23 GENNAIO/ ORE 18.00
FOGGIA/ODA TEATRO
SPETTACOLO PER BAMBINI DEL TEATRO KISMET
t 0881.663147
“‘U SGUBBATTILLE” (PH: VANNI NATOLA)
L'universo
di Spoon River
In scena al Teatro dei Limoni Spoon River, il primo
adattamento teatrale del capolavoro di Lee Masters,
che segna il ritorno a Foggia di Guglielmo Ferraiola
di Paola La Sala
FOGGIA È il libro di poesie più letto in
Italia, Fabrizio De André nel 1971 lo mise
in musica con la traduzione di Fernanda
Pivano, e il suo autore, Edgar Lee Masters,
vi ha legato il suo nome indelebilmente.
L'Antologia di Spoon River, pubblicata tra
il 1914 e il 1915, è la più celebre raccolta
di epitaffi al mondo: attraverso le parole
sulle lapidi degli abitanti del piccolo centro
di Spoon River, il poeta americano mette
in scena un vero e proprio universo di personaggi, e di piccole e grandi miserie quotidiane. Mai ridotto per il teatro in Italia, il
capolavoro di Lee Masters è per la prima
volta portato sul palcoscenico dalla compagnia Il cassetto nel Sogno di Pomezia
con la riduzione di Guglielmo Ferraiola
e Massimo Pettenari, la regia dello stesso
Ferraiola e le musiche della canadese Loreena McKennitt.
Lo spettacolo Spoon River fa parte della
stagione teatrale Giallocoraggioso del Teatro dei Limoni, e andrà in scena sabato
22 e domenica 23 gennaio, alle 21.00,
sul palco del teatro di via Giardino, che si
affollerà di ben quindici attori, tanti quanti
sono i morti di Spoon River.
L'autore, attore e regista romano Guglielmo
Ferraiola, forte di una lunga carriera teatrale iniziata negli anni Sessanta, parla
dello spettacolo che lo vedrà tornare a
Foggia anche per un workshop di formazione teatrale giovedì 20 e venerdì 21
gennaio per i corsisti del Laboratorio
Sperimentale del Teatro dei Limoni, oltre
a cinque partecipanti esterni.
Quello che porterà in scena è un adattamento della celebre opera di Lee
Masters: in quale direzione ha lavorato?
L'antologia di Spoon River non è mai stata
portata in teatro in Italia. Noi ne abbiamo
realizzato una drammatizzazione, un vero
spettacolo-evento, facendone rivivere sulla
scena tutti i personaggi. Attraverso le loro
microstorie, raccontano in qualche modo
la storia dell'umanità intera.
Cosa intende dire sostenendo che
l'Antologia si può leggere come un
romanzo?
Proprio questo, che gli epitaffi cantati da
Masters narrano la storia di un piccolo
centro, in cui tutti si conoscono, le loro storie
si intrecciano, dando luogo a un'unica,
grande storia collettiva. Il tema del libro è
universale, come i sentimenti e le sensazioni
che comunica.
Il suo legame con Foggia è di lunga
data. Come è arrivato in questa città
e cosa la lega ancora a questo posto?
Sono arrivato a Foggia nel 1975, scritturato
per uno spettacolo teatrale dal regista cerignolano, recentemente scomparso, Nucci
Ladogana, e da allora ci sono sempre tornato, tenendo una serie di laboratori e
mettendo in scena tanti spettacoli. Vengo
ogni volta volentieri, anche perché in questa
città trovo sempre una generazione di giovani assai motivati ed entusiasti nel prendere
parte ai laboratori teatrali. Per loro il teatro
è una sorta di riscatto.
A cosa lavorerà dopo l'Antologia di
Spoon River?
Mi dedicherò alla scultura, da tempo
ormai la mia attività principale, con mostre in tutta Europa. Anche se il teatro,
il mio primo amore, non lo abbandono
mai. i: 347.3414561
19
Il grande
barnum 2.0
MANFREDONIA Acrobazie, musica, danza
e immagini proiettate si fondono perfettamente in una scena materica fatta di
illusioni e realtà. Come in un quadro naïf,
l’arte circense racconta la sua verità, una
dimensione atemporale dove tutto resta
sospeso e ricco di fascino. A questo punto
i barnumisti si aspettano animali esotici,
domatori, trapezisti e clown e, invece, il
grande barnum moderno è molto di più,
roba da lasciare rapiti e senza fiato. Sì,
perché nomi come Momix o Cirque du
Soleil hanno ormai rivoluzionato la tradizionale danza, fondendola con verve e
portando nei teatri vere e proprie opere
multimediali fatte di acrobazia, danza,
musica e luci.
Anche la Capitanata potrà ammirare questo spettacolo con L’Arca (The Ark), in
scena sul palco del Teatro Comunale di
Manfredonia, mercoledì 26 gennaio alle
21.00. L’originale messinscena porta nella
cittadina garganica le evoluzioni e l’arte
della compagnia L’Arsenal, guidata
dall’idea creativa di Ettore Reggi e Lorena Corradi. Gli artisti in scena regaleranno
movimenti e figure disegnate sulle musiche
del compositore Denis Gougeon e dirette
dalla regia di Julie Lachance che, da oltre
vent’anni, lega il suo nome al mondo del
20
Dimenticate animali esotici e clown: il circo moderno
è molto di più. Lo spettacolo The Ark fonderà danza,
musica ed evoluzioni nella città di Re Manfredi
di Concetta Fioretti
circo come coreografa, regista e insegnante.
Lo spettacolo è un incredibile viaggio alla
scoperta della terra, dell’aria e dell’acqua,
per svelare e magari tutelare il nostro
pianeta. I famosi animali, tanto amati dagli
ideatori del circo, rivivono in versione digitale come estemporanei ologrammi, pronti a raccontare le meraviglie del mondo.
Così, tra danze, acrobazie ed evoluzioni,
ci si ritrova in fondo al mare ad ammirare
flora e fauna: alghe e immensi pesci. Poi,
farfalle colorate ed eteree, mentre gli artistiballerini finiscono in barattoli di vetro come
preziose lucciole di altri tempi, scrutate da
grandi occhi neanche troppo indiscreti.
L’Arca è un racconto per immagini e danza,
un racconto che prende spunto dall’arte
circense per farsi ammirare e far riflettere
su importanti tematiche ambientali. Come
in quella più famosa di Noè, anche gli
abitanti di questa arca diventano unici e
preziosi e degni di essere salvati perché
esseri viventi del pianeta Terra. Gli artisti
della compagnia canadese saranno ac-
compagnati sul palco e interagiranno con
le percussioni e con le fantastiche immagini create da Pier Chartrand e Bernard
Duguay, autori della parte multimediale.
L’Arca (The Ark), rompendo tutti i tradizionali cliché, libera dalla schiavitù circense e analogica i suoi protagonisti che
diventano parte integrante ed essenziale
di una evoluzione sostenibile e rispettosa
dell’ecosistema. i: 0884.591765
cultura
Mine
extravaganti
Lo scrittore e sceneggiatore napoletano Ivan Cotroneo
torna in Capitanata, tra proiezioni cinematografiche,
dibattiti e presentazioni del suo ultimo libro
CARMINE RECANO,
NICOLE GRIMAUDO
E RICCARDO SCAMARCIO
IN “MINE VAGANTI”
di Fabrizio Sereno
MANFREDONIA Il collaudato ciclo di
incontri-dibattito Extravaganti, promosso dal Liceo Classico Lanza di Foggia,
continua nel segno della lotta alla discriminazione dell’orientamento sessuale. Questo tema verrà sviscerato, giovedì 27 gennaio, a Palazzo Celestini
di Manfredonia, città da poco ferita da
un violento episodio di omofobia. A
parlarne, Ivan Cotroneo: scrittore e
sceneggiatore napoletano, co-autore di
fiction di successo come “Tutti pazzi
per amore”, di “Paz” (omaggio cinematografico al fumettista Andrea Pazienza)
e “Mine Vaganti”, l’ultimo film di Ferzan
Ozpetek vincitore del Golden Globe
2010. Sarà proprio la proiezione, alle
17.00, del lavoro del regista turco (che
sul tema dell’omosessualità ha incentrato
tutta la sua poetica cinematografica) la
cornice entro cui si aprirà, alle 19.00, la
tavola rotonda moderata da Luigi Starace,
direttore dell’associazione contro le discriminazioni Stigmamente. Con Starace e Cotroneo dialogheranno Ferruccio Gemmellaro,
poeta e scrittore di fama nazionale,
quest’anno giurato della rassegna cinematografica foggiana “La mente al cinema Humanities” e Anna Paola Concia, parlamentare impegnata nella battaglia per i
diritti civili. “Incontri Extravaganti” proseguirà a Foggia venerdì 28 gennaio, alle
Una famiglia, una professione
10.30, ospitando nell’Aula Magna del Lanza
lo scrittore partenopeo per la presentazione
di “Un bacio”, il suo ultimo libro, edito da
Bompiani. i: www.liceolanzafoggia.it
Il Lanza ricorda
Foggia In occasione del Giorno
della Memoria (giovedì 27 gennaio, alle 10.30) istituito per ricordare le vittime dell'Olocausto, il
Liceo Lanza ha messo a punto
una celebrazione - nell’Aula Magna - attraverso l’interpretazione
di brani di musica classica contemporanea. i: 0881.726619
UN DETTAGLIO DELLA COPERTINA
Foggia Due uomini, padre e figlio, e una professione
al servizio della nazione. Le più interessanti esperienze
del giornalismo italiano del Novecento sono legate
indissolubilmente al cognome Barzini.
Luigi Barzini Senior e suo figlio, Luigi Barzini Junior,
furono entrambi inviati di guerra per il Corriere della
Sera. Per la prima volta Ludina Barzini, nipote di Luigi
Senior e figlia di Luigi Junior, racconta i momenti
più importanti di due vite coraggiose, nel volume I
Barzini (Mondadori, 2010). Il libro verrà presentato
dall’autrice giovedì 27 gennaio, alle 18.30, nella sala
eventi della libreria Ubik di Foggia. i: 0881.587853
21
arte
Donna
pubblicità
Una mostra fotografica ripercorre il ruolo della donna
nella comunicazione pubblicitaria dal 1990 ai giorni nostri
di Michele Robusto
UNO SCATTO DI ICO GASPARRI
FOGGIA Poco tempo fa, una giovane donna
ha deciso di incrementare le vendite della
propria attività commerciale. Perché prendere una modella professionista per il nuovo
manifesto? La titolare ha pensato allora di
mettere in mostra le proprie forme. Un invito
al cliente e le vendite si sono impennate.
Una mostra fotografica alla Fondazione
Banca del Monte di via Arpi (aperta tutti
i giorni fino a sabato 29 gennaio) propone due decenni di immagini della donna
nella pubblicità.
L'esposizione potrà essere visitata dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00
e dalle 17.00 alle 20.00.
Chi è il maestro del lupo cattivo? è lo
sguardo dell’autore, Ico Gasparri, che documenta dal 1990 a oggi l’uso del corpo
femminile nei cartelloni pubblicitari. Dal suo
Grillo Infinito
Cerignola Tendente a Infinito è
la mostra che verrà inaugurata
sabato 22 gennaio, alle 20.00, presso Casa Battlò a Cerignola. In esposizione, circa 30 lavori dell’artista
Francesco Grillo che potranno essere ammirati dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle
16.00 alle 20.00, fino a lunedì 31
gennaio. i: 0885.414145
22
ricco archivio è scaturita una galleria di foto
in gran parte in bianco e nero, scattate tra
Milano e Genova, già ospitata in altre città
italiane. Settanta immagini “rubate” alla
rapida quotidianità urbana, tra migliaia di
altri scatti, per documentare nell’essenza
l’uso dell’immagine della donna: “…un
fenomeno che non si dovrà mai considerare
come normale”, per dirla con le parole
dell’autore. Gasparri compone, anche con
un collage a tutta parete, diverse immagini
pubblicitarie note e non, chiedendosi: è
possibile un altro tipo di pubblicità?
L’autore (archeologo, editor e fotografo dal
1977) espone per la prima volta in bianco
e nero nel 1986 con “Architetture
disegnate”. Successivamente esplora volumi,
linee e luce dell’architettura con diverse
personali come “Bianco Mediterraneo” o
FRANCESCO GRILLO
“Frammenti metaurbani”. Nel 2010, per i
suoi temi, giunge il premio dalla commissione “Pari e Dispare” presieduta dalla
Bonino. L’obiettivo della mostra è su squarci
di città, frammenti di cartelloni stradali tra
i passanti. E immagini, da sfondo, non più
immaginate.
i: www.fondazionebdmfoggia.com
TUTTA L’ARTE CHE C’È
Segni del Novecento
FINO AL 20 FEBBRAIO
ORE 9.00/13.30 - 16.00/20.00
(MARTEDÌ-VENERDÌ)
ORE 18.00/21.00 (SABATO)
ORE 10.30/13.30 - 18.00/21.00 (DOMENICA)
SAN SEVERO/MAT
DISEGNI ITALIANI DAL SECONDO FUTURISMO
AGLI ANNI NOVANTA
t 0882.334409
Fabula et Gentes
FINO AL 31 GENNAIO
ORE 9.00/13.00 (MARTEDÌ- DOMENICA)
ORE 16.00/19.00 (MARTEDÌ E GIOVEDÌ)
FOGGIA/MUSEO CIVICO
COLLETTIVA DI PITTURA
t 0881.814041
Angela Loveday
e Luca Spano
FINO AL 28 FEBBRAIO
ORE 11.00/13.00 - 17.00/20.30 (LUNEDÌ, MARTEDÌ, VENERDÌ E SABATO)
IL MERCOLEDÌ E GIOVEDÌ SU APPUNTAMENTO
FOGGIA/GALLERIA PAOLO ERBETTA
t 0881.723493
agenda
Tutte le arti al Tout le Jour
MARCO DESTINO
Foggia Il sabato pomeriggio proposto dall’elegante
Tout le Jour, il locale di via Torelli 15 a Foggia, è
quanto di più culturalmente stimolante si possa immaginare. Sabato 22 gennaio, a partire dalle 17.00, si
terrà la giornata dedicata alla comunicazione dal titolo
Parlati di me, che partirà con l’intervento di Piero
Capodieci, esperto in comunicazione. Durante il lungo
pomeriggio, sarà anche attivata una chat che coinvolgerà i presenti. Ma le parole del fondatore della Capodieci
& Partners, importante società di formazione e consulenza, saranno solo l’inizio di una giornata dedicata
ai giovani e a tutte le forme di arte. I momenti di
merenda, aperitivo e cena saranno scanditi da danza,
poesie, un’estemporanea di pittura a cura di Pierluigi
Bruno e la musica del sassofonista Marco Destino,
della violinista Benedetta Aprile, del bassista Paky
Chiaravalle e del pianista Antonio Giordano. Inoltre,
nella stessa giornata esporranno anche gli artisti Maria
Pia De Stefano, Elisabetta Papa, Michela Sepe e il pittore
siriano Zahi Issa. L’ingresso è libero. i: 347.7801401
Tra campagne di scavo e commercio illegale
GIUSEPPE SCARANO
L’italiano in acustico
Foggia Saranno i MaTrioSca i nuovi
protagonisti del live targato Nessun
Dorma. Il trio composto da Giuseppe
Scarano (voce) Francesco Magistro
(chitarra) e Luciano Pannese (basso)
è atteso nel cuore della piazzetta
foggiana la sera di venerdì 21 gennaio, a partire dalle 22.00. In scaletta
il meglio della musica italana.
24
Saranno presentati venerdì 21 gennaio, al Polo Museale di Ascoli Satriano,
i risultati della campagnia di scavi 2009-10 del sito archeologico di Faragola.
L’archeologo e Rettore dell’Università degli Studi di Foggia Giuliano Volpe
e il giornalista Fabio Isman - tra i relatori della conferenza stampa che
avrà inizio alle 17.00 - sono attesi il giorno successivo (sabato 22 gennaio,
alle 10.30) dagli studenti del Liceo Classico Lanza: nell’aula magna dell’istituto
foggiano si discuterà, oltre che degli scavi dello splendido sito di Faragola,
anche di scavi clandestini, di commercio illegale e di collezionismo.
Nuova luce ai personaggi
Foggia Prosegue Fotografando con obiettivo solidale, il corso di
fotografia organizzato da Giuseppe Lacertosa, dal tema “Fotografie
a personaggi”. A puntare l’obiettivo su Mariluce e Mario Moroso,
mercoledì 26 gennaio, sarà il fotografo Walter D’Andrea. Il corso,
ospitato dai locali della chiesa di San Giovanni Battista, a Foggia,
avrà inizio alle 17.30. i: 0881.721831
Ogni giovedì
fatti prendere dal Gola
Foggia Ottimi aperitivi, vini
selezionati ma anche musica e arte
rendono unico il giovedì sera del
Gola, il locale di via Manerba 12 a
Foggia. Dal 20 gennaio, e per
quattro giovedì consecutivi, lo staff
dell’accogliente locale organizza
“aperijazz” e serate all’insegna
dell’arte. Il prossimo appuntamento
con le esibizioni musicali nella
caffetteria e wine bar, che ha già
ospitato la performance del
chitarrista Simone Agostini, è
fissato per la serata di giovedì 27
gennaio. i: 329.2647177
Andar per funghi
Foggia Partirà venerdì 21 gennaio, presso la sede della ASL di Foggia, il corso di formazione necessario per il rilascio del permesso
per la raccolta dei funghi, organizzato dal Servizio Igiene degli Alimenti della ASL. Per informazioni
è possibile rivolgersi alla segreteria
del corso (0884.510317) o al Servizio Ambiente del Comune di Foggia (0881.814209). Il corso avrà
una durata di dodici ore. La domanda è scaricabile dal sito
www.comune.foggia.it.
Tra obiettivi, filtri e diaframmi
Foggia Per i fotoamatori di ogni età, quello che è stato organizzato dal
Foto Cine Club di Foggia è un appuntamento da non perdere. Partirà lunedì
24 gennaio (alle 19.30) il Corso di fotografia - Base/Avanzato promosso e
curato dal club che ha sede in via Ester Loiodice. Il corso si propone di
avvicinare professionalmente alla fotografia quanti già coltivano questa
passione, attraverso l’apprendimento e la conoscenza delle tecniche di base
e dei segreti dei professionisti. Gli iscritti diventeranno anche soci del Foto
Cine Club, e potranno usufruire per tutto il 2011 delle strutture e della
apparecchiature del circolo foggiano. I corsi saranno tenuti da Alfonso Delli
Carri e Roberto Brunetti. i: 333.1235499; 328.1977841; [email protected]
RADIOSPIA
PREVIEW
“MY HAND UNDER YOUR MINI SKIRT”
È IL PIÙ CASTO TRA I TITOLI DEI BRANI
DEL PRIMO OSPITE DELLA SESTA PUNTATA DI RADIOSPIA, LA TRASMISSIONE
INTERAMENTE PRODOTTA DA MASTERING.IT E TRASMESSA DA RADIONOVA97. GENE CRAZED SI RACCONTERÀ
ATTRAVERSO IL SUO ROCKABILLY - E
CON TUTTI I BIP CHE NE CONSEGUONO
- AGLI SPIONI MARCO MAFFEI, ANGELA
“DARKO”, PAOLA “V” E LUIGI LIOCE,
SABATO 22 GENNAIO ALLE 20.30, E IN
REPLICA NEI GIORNI SUCCESSIVI.
NELLA SECONDA PARTE DEL PROGRAMMA, INVECE, L’ALTRA SPIA NICKY
DELL’ANNO DIRÀ LA SUA SUL MONDO
DEI VIDEOMAKER CONFRONTANDOSI
CON IL SECONDO OSPITE, MARCO FORTUNATI, ANCHE LUI VALIDO OPERATORE
DEL SETTORE.
PER ASCOLTARE RADIOSPIA POTETE SINTONIZZARVI SULLA FREQUENZA RADIO
97, OPPURE LIVE IN STREAMING SU
WWW.RADIONOVA97.IT.
i: 0881.726930
i: [email protected]
25
cinema
Il ritorno
di Barney
Dal best seller di Mordecai Ricler,
"La versione di Barney"
fa rivivere sul grande schermo
lo sfaccettato protagonista,
interpretato da Paul Giamatti
di Paola La Sala
LA LOCANDINA
CICOLELLA
Viale XXIV Maggio - 0881.720614
www.cicolella.it
Che bella giornata
18.00 - 20.00 - 22.00
E 6,00 - E 4,00 (dal lun al giov)
LALTROCINEMA
Via Duomo, 15 - 0881.776439
www.cicolella.it
Immaturi
18.00 - 20.00 - 22.00
E 6,50 - E 4,50 (dal lun al giov)
CITTÀ DEL CINEMA
Via Miranda - 0881.652129
Che bella giornata
16.00 - 17.00 - 18.00 - 18.30 - 19.00 - 20.00
- 20.30 - 21.00 - 21.30 - 22.00 - 22.30 - 23.00
-23.30 - 23.55 (sab) - 00.30 (sab)
Qualunquemente
16.10 - 17.00 - 18.10 - 18.40 - 19.00 - 20.10
- 20.40 - 21.00 - 22.10 - 22.40 - 23.00 - 00.10
(sab) - 00.40 (sab)
Vallanzasca - Gli angeli del male
17.15 - 19.45 - 22.15 - 00.45 (sab)
26
La versione di Barney
Barney decide di raccontare la sua versione della propria vita quando il suo peggior
nemico decide di pubblicare un libro in
cui svela i retroscena del suo passato e
le ragioni poco chiare del suo successo.
Regia: J. Lewis
Cast: P. Giamatti, D. Hoffman, R. Lefevre
Genere: Drammatico
Che bella giornata
Checco sogna di fare il carabiniere, ma
è respinto dopo il colloquio. Con una
raccomandazione, si ritrova a lavorare
come addetto alla sicurezza del Duomo
di Milano.
Regia: G. Nunziante
Cast: C. Zalone, N. Akkari, R. Papaleo
Genere: Commedia
Proveremo a considerare "La versione
di Barney" come un film a sé stante e
non come il film tratto da uno dei romanzi più fortunati al mondo, soprattutto in Italia - dove ha venduto
100.000 copie - scritto da Mordecai
Richler. Ci proviamo, ma l'impresa, diciamolo subito, è quantomeno ardua.
Diretto da Richard J. Lewis, racconta la
storia dell'ebreo canadese Barney Panofsky che, andando a ritroso nel tempo, ripercorre la sua esistenza dandone
la propria versione, subito dopo l'uscita
del libro scritto dal suo acerrimo nemico, il detective O'Hearne, che getta
fango a palate sulla sua persona, convinto com'è, da sempre, che Barney
abbia ucciso il suo migliore amico, lo
scrittore Boogie. Barney si dichiara innocente del presunto omicidio e ritorna
con la memoria agli anni Sessanta, nella
Roma in cui conosce e sposa la prima
moglie, una pittrice, per poi proseguire
con gli altri due matrimoni e la sua
vita attuale in Canada, dove fa il produttore televisivo. Naturalmente intorno
al protagonista, interpretato da un ot-
timo Paul Giamatti, ruotano tutti i personaggi della sua vita, primo fra tutti
il padre Izzy, poliziotto in pensione, che
da modo a Dustin Hoffman, che lo interpreta splendidamente, di ritrovare
la vena delle sue prove migliori; poi le
due mogli, gli amici, i figli e, soprattutto,
l'ama-tissima terza consorte, Miriam.
Il film, diretto in maniera asciutta da
Lewis, offre i momenti migliori
nell'appro-fondimento psicologico della
dirompente personalità di Barney, uomo
complesso e sfuggente, ma capace di
grandi slanci emotivi e sentimentali,
ma privilegia soprattutto nella seconda
parte la storia d'amore con la terza
moglie, lasciando in secondo piano il
pungente umorismo ebraico che serpeggia e predomina nel libro (affidato
nel film al personaggio di Izzy). Ed eccoci al paragone, inevitabile, col libro
del recentemente scomparso Ricler, cui
il film è dedicato. Come spesso accade,
il film delude rispetto alla pagina scritta,
ma è in ogni caso un film che tocca
senza retorica corde profonde, è ben
diretto e ottimamente recitato.
Immaturi
Giorgio va in crisi nell’apprendere la
possibilità di diventare padre; Lorenzo
non rinuncerebbe mai alle cure della
mamma; Luisa è separata con una figlia;
Francesca è una chef ninfomane.
Regia: P. Genovese
Cast: R. Bova, B. Bobulova, A. Angiolini
Genere: Commedia
Qualunquemente
Cetto La Qualunque torna in Italia dopo
una lunga latitanza all’estero, ma i motivi
di questo rientro restano misteriosi. Insieme a lui ci sono anche una ragazza di
colore e una bambina.
Regia: G. Manfredonia
Cast: A. Albanese, S. Rubini, L. Indovina
Genere: Commedia
La versione di Barney
17.20 - 20.00
Immaturi
16.00 - 18.15 - 20.30 - 22.15 - 22.45 00.45 (sab)
Vi presento i nostri
16.15 - 17.20 - 18.20 - 19.25 - 21.30 22.30 - 23.30 (sab) - 00.30 (sab)
Skyline
17.30 - 20.30
Hereafter
17.35 - 20.10 - 22.45
Animal United in 3D
16.20
L’orso Yoghi in 3D
16.30
E 5,50 (dal lun al ven) - E 4,50 (ridotto);
E 7,00 (festivi, prefestivi, sab e dom)
CORSO
Via Roma - 0885.422045
Che bella giornata
16.15 - 17.00 (sab e dom) - 18.15 - 19.15
- 20.15 - 21.30 - 22.15
27
Vallanzasca - Gli angeli del male
17.15 (sab e dom) - 19.30 - 21.50
Qualunquemente
16.30 (sab e dom) - 18.30 - 20.30 - 22.30
Immaturi
16.00 (sab e dom) - 18.00 - 20.00 - 22.00
Animal United in 3D
16.30 - 18.15
Vi presento i nostri
20.00 - 21.50
ROMA
Via Roma - 0885.422421
Qualunquemente
16.15 (sab e dom) - 18.00 - 20.00 - 22.00
E 6,00 - E 4,00 (mer e gio)
PALLADINO
Via C. Poerio, 2B - 0882.412264
www.cinemapalladino.it
Che bella giornata (sala1)
19.00 - 21.15
Hereafter (sala2)
18.30 - 21.00
E 5,50 - E 4,00
COMUNALE
Piazza Municipio
Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero
18.30 - 21.00
E 4,00
CICOLELLA
Via D’Alfonso, 70 - 0882.375484
Che bella giornata
17.00 - 19.00 - 21.30
E 5,00 - 4,00 (mar)
28
28
Vallanzasca
Nel 1985 il trentacinquenne Renato Vallanzasca è detenuto in isolamento nel
carcere di Ariano Irpino e racconta gli inizi
della sua ascesa nel mondo della criminalità. Il tutto comincia negli anni Settanta.
Regia: M. Placido
Cast: K. Rossi Stuart, V. Solarino, F. Timi
Genere: Drammatico
Vi presento i nostri
La tensione fra i due capofamiglia Jack
Byrnes e Greg Focker è altissima. Dopo
la nascita dei nipotini, che sembrava averli
riavvicinati, la situazione precipita quando
Greg trova lavoro in nero.
Regia: P. Weitz
Cast: R. De Niro, B. Stiller, T. Polo, O. Wilson
Genere: Commedia
Hereafter
Marie rientra a Parigi dopo essere
sopravvissuta allo tsunami. Marcus, un
ragazzino inglese, è sopravvissuto al
fratello gemello. George, operaio, è in
grado di vedere oltre la vita.
Regia: C. Eastwood
Cast: M. Damon, C. De France
Genere: Drammatico
Animal United
Nel Botswana, la mangusta Billy,
immaturo e perdigiorno, decide di
mettersi in viaggio insieme al suo unico
amico, il leone Socrates, per andare a
cercare l’acqua.
Regia: Reinhard Klooss, Holger Tappe
Genere: Animazione
nightlife
Associazione
Pizzaiuoli
Napoletani dal 2003
FOGGIA
FOGGIA
via Gioberti, 40 (vicinanze stadio)
t 334.8581296 - 328.4170903
Pub/Sala privè con possibilità di feste private.
Locale autorizzato Mediaset/partite, anticipi
e posticipi più Champions League.
Locale climatizzato.
sab: Karaoke.
Ampio parcheggio. Chiuso lunedì.
Vi aspettiamo non mancate.
via Sandro Pertini, 8
(ultima trav. a dx di viale Europa)
t 0881.665531 - www.pizzeriadelirio.it
Pizzosteria/Pizza, cucina e vino.
Pizza napoletana con bordo alto o sottile.
Si accettano buoni pasto.
apertura estiva: aprile/settembre
dal martedì alla domenica.
apertura invernale: ottobre/marzo
dal giovedì alla domenica.
apertura straordinarie: festività varie e
periodo natalizio
Yo hablo espanol
Foggia Sta per partire un corso base
di spagnolo nei locali del ristorante
Don Felipe. Ogni settimana, una docente madrelingua terrà una lezione
di spagnolo, che permetterà a chi
vorrà iscriversi di imparare i costrutti
più semplici e utili della seconda
lingua più diffusa in occidente. Al
termine di ogni incontro, ci sarà una
degustazione di tapas accompagnata,
da un’ottima sangria. i: 339.6347522
Notte caraibica
San Giovanni Rotondo Jamaica Night è il secondo appuntamento del
ciclo di cene etniche organizzate da
Cult.Food. Mercoledì 26 gennaio sarà
la volta dei profumi, sapori, ritmo e
colori della Jamaica. L'appuntamento
è alle 21.00 al Ristorante Pizzeria
Corrall (via Eleonora Duse 23, a San
Giovanni Rotondo). Bisogna prenotare la cena, che ha un costo di 15
euro, entro lunedì 24 gennaio ai numeri 339.4660583 o 320.3489223.
A seguire, si ballerà musica jamaicana al Leguma Vibe (l’ex Pub Incontro). i: www.provocult.org
30
FOGGIA
via dell’Immacolata, 8 - t 339.6347522
Locanda spagnola/
Specialisti in paella, sangria e musica spagnola. Paella da asporto o a domicilio.
Descuento especial a todos los italianos que
hablan español. Aparte el sabado.
Si organizzano feste private su prenotazione.
Aperto dal giovedì alla domenica, prefestivi
e festivi. Locale climatizzato.
FOGGIA
via Piave, 59 - t 0881.707632, 333.2422729
RistoPub/ Dal 1983 punto di riferimento per
gli amanti dell’inimitabile birra Guinness e
della spillatura a fusto freddo. Menu rinnovato
con pietanze greche.
sab 22: ore 20.45 Roma-Cagliari.
dom 23: ore 20.45 Milan-Cesena.
Chiuso il lunedì.
FOGGIA
via Manerba, 12 - t 329.2647177
WineBar/Antipasteria a base di prodotti
tipici del territorio, selezione di salumi e
formaggi di Norcia, vini d.o.c.g. italiani.
gio 20: ore 21 concerto freejazz piano (Roberto
De Nittis) e sax (Antonio Aucello), primo appuntamento di AperiJazz, rassegna in collaborazione con SmallTownFoggia.
ven: Happy hour - 6 euro 2 drinks.
lun: prendi 3 paghi 2 su tutti i prodotti.
mar: antipasto con calice di vino 6 euro.
Chiuso la domenica.
FOGGIA
via Duomo, - t 0881.770863
Ristopub/Non mancare, il Nessun Dorma
ti aspetta! Un’accogliente sala fumatori
con menù arricchito e possibilità di gustare
piatti, bevande.
ven: musica dal vivo.
Locale autorizzato SKY.
Si organizzano feste private.