- Centro Ricerche Musicali

annuncio pubblicitario
2
3
A
rteScienza è una biennale internazionale dedicata
all’arte e alle applicazioni scientifiche rivolte alla creatività e all’espressione umana organizzata a Roma dal CRM – Centro
Ricerche Musicali e sostenuta da partner italiani ed esteri.
La biennale ha dedicato la precedente edizione “Saturazioni”
all'analisi dei sistemi di comunicazione saturi, alla devianze oggi
riscontrabili nel rapporto opera-fruitore, alle implicazioni sociali
dell'arte e della musica contemporanea immesse in contenitori
traboccanti di informazioni indifferenziate. ArteScienza 2009
consolida il processo di conoscenza rivolto ai fenomeni artistici e scientifici in relazione profonda con le trasformazioni sociali e culturali, e porge al pubblico quelle opere, quelle
testimonianze del pensiero che rifondano la fruizione, la partecipazione diretta e consapevole del pubblico alle forme musicali e artistiche innovative: installazioni sonore d’arte e opere
interattive, opere multimediali che mettono in relazione il passato e il presente.
Questa edizione esce dai luoghi dell’arte ‘usati’ ed entra dove
il futuro è in atto: la scuola, scelta come sfondo privilegiato dei
primi due eventi in programma, realizzati nei giardini del Liceo
Scientifico “T. Gullace” di Roma e in chiusura presso lo IED Istituto Europeo di Design, sede della Masterclass dedicata all’interattività. La scuola, una Nuova Pratica.
Uno spazio particolare viene offerto ai musicisti abruzzesi:
Orchestra Sinfonica Abruzzese, Continuo Ensemble, Grad, in
segno di solidarietà dopo il 6 aprile.
A loro si affiancheranno nel programma personalità eclettiche
della musica contemporanea come il percussionista Jonathan
Faralli che si esibirà al Feed-drum e Marc Ducret che per la
prima volta a Roma darà prova del suo virtuosismo sulla chitarra elettrica intrecciando jazz, improvvisazione e musica di ricerca.
4
ASPETTI METODOLOGICI
L'aspetto metodologico rappresenta un importante terreno di
confronto per l'arte e la scienza: ad entrambi gli ambiti appartengono termini come sperimentazione e verifica. Questi sono
termini ereditati dal metodo di Galileo Galilei e proprio il suo
centenario riveste quest'anno un particolare significato per la
manifestazione, poiché l'approccio degli artisti e le stesse creazioni artistiche presentate, fondano su tale metodo la forza del
rinnovamento del linguaggio.
Galileo rappresenta oggi l’affermazione della ragione sulla superstizione, il suo sogno, di un uomo non più al centro dell’universo, fu contrastato dalla più rassicurante visione di
certezze costituite che negavano il bisogno della ricerca e della
verifica sperimentale.
ArteScienza dedica un ampio spazio all’invenzione, alla sperimentazione, cioè a quel metodo di verifica che permette di accertare concretamente ed empiricamente l’esattezza delle
teorie fisiche ma anche la compiutezza e il rigore delle opere
d’arte. Particolarmente nell’edizione 2009 di ArteScienza si
vuol testimoniare, attraverso la presentazione di numerose
nuove produzioni di ricerca e di strumenti d’invenzione, come
la coscienza critica del mezzo e la sapienza scientifica siano in
grado di re-inventarne l’uso ed emancipare il mezzo stesso
verso fini espressivi, etici e di civiltà.
LAURA BIANCHINI direttore generale ArteScienza
MICHELANGELO LUPONE direttore artistico CRM
LE INIZIATIVE AL LICEO TERESA GULLACE TALOTTA
con le forze sociali e culturali dell’extrascuola, già attive nella
promozione di iniziative di alto spessore culturale, abbiamo
scelto di accogliere nel nostro giardino, denominato per l’occasione Hortus Conclusus sed Hortus Stellae, due straordinari
momenti partecipati in cui gli studenti del Liceo, i docenti, e
tutta la comunità civile presente nel territorio divengano parte
integrante e condivisa di un evento sicuramente nuovo ed entusiasmante.
Da tempo il nostro Liceo ha intrapreso e tentato di sviluppare
iniziative di rilancio dello studio e della pratica musicale riconoscendone la valenza educativa e formativa, puntando soprattutto sulla realizzazione di progetti didattici pluridisciplinari in cui
la storia della musica e delle sue volute sperimentali potessero
confluire in una serie di percorsi di ricerca e sperimentazione
che risultassero strettamente coesivi tra ricerca scientifica e
portato umanistico-letterario.
Tale evento si svolgerà entro una cornice architettonica insolitamente preposta all’accoglienza di installazioni sonore, e allo
Il nostro Liceo, sulla base di indicazioni pervenute anche nel- svolgimento di un concerto d’archi, in un nuovo spazio del sal’ambito delle competenze chiave individuate nella Raccoman- pere - la nostra scuola - dove accolte le Arti, queste abbiano
dazione del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea del un’ulteriore possibilità rivelativa nel recupero della memoria an18 dicembre 2006, ha attivato un proficuo dialogo con tutte tica e in sostegno della nuova, attraverso l’esplorazione e la riquelle realtà artistiche ed accademiche presenti nel territorio cerca nel piacere della sperimentazione, laddove i giovani,
collaborando, infine, con vivo entusiasmo con il CRM – Centro parte integrante e fondativa di questa comunità, possano agire
Ricerche Musicali alla realizzazione di un progetto dal titolo liberi e costruire se medesimi in un possibile "altro luogo".
“Suono Esteso” il cui oggetto in esame sottoforma di due incontri a cura dei compositori Michelangelo Lupone e Laura
Bianchini, promuovesse come finalità didattico-educativa la conoscenza e la divulgazione dei processi innovativi delle attuali
produzioni musicali e tecnologiche e la realizzazione di Installazioni/Concerti con Olofoni, strumenti d’invenzione (Feeddrum) e di tradizione (archi), curati dai suddetti Maestri rivolti al
pubblico giovanile della scuola.
Proponendosi quindi, il nostro Liceo, il delicato “obiettivo” di divenire partner integrante di un processo di trasformazione e di
rilettura della trasmissione dei saperi (anche estetico-musicali)
attraverso l’elaborazione di una didattica più congeniale, aperta
ai giovani e alle loro esigenze esplorative e sostenendo altresì PAOLO MASSA Dirigente scolastico
come momento di riflessione ragionata la “necessità” e “l’ur- PATRIZIA CAMILLI Docente, referente per la Musica e la Danza
genza” di una maggiore visibilità sul territorio, anche in sinergia Liceo Scientifico “Teresa Gullace Talotta”
5
fotografia: M. Carroccia
6
ANTEPRIMA
Goethe-Institut
29 settembre ore 20.30
senza tentare di giustificare a posteriori con semplici e gratuiti
accostamenti, come in uso nella musica industriale. Viceversa,
è la natura stessa del gesto che si fa suono, della parola che si
fa immagine ad evocare il desiderio prima, il lavoro di progettazione compositiva, software e hardware poi; desiderio di
poter tentare ancora una volta di confrontarsi con l'immenso
universo della percezione plurisensoriale.
Il lavoro è proprio il risultato, quasi la risultante vettoriale delle
Spettacolo intermedia del gruppo GRAD per strumenti acustici e tensioni poetiche dei singoli componenti, soprattutto nel tempo
d’invenzione, arpa a vetro, sistemi elettronici, computer e video. vissuto dell'esecuzione proiettata verso la pratica estemporaCreazione per ArteScienza 2009
nea, questa prediletta affinché la composizione finale sia una
sola opera che esalti le personalità all'interno di una visione coMusiche LUIGI PIZZALEO, TEO PACE, VINCENZO GROSSI, mune dell'opera stessa e del fare musica in genere.
LUIGI DI GIAMPIETRO
Si ritiene infatti che sia possibile un'opera comune e poliedrica
Testi LUIGI PIZZALEO, LUIGI DI GIAMPIETRO
che lasci libero l'ascoltatore anche di perdersi tra gli stimoli perImmagini e video LUIGI PIZZALEO, VINCENZO GROSSI,
cettivi proposti, ma con la consapevolezza di avere di fronte
TEO PACE
non degli esecutori di una partitura, ma musicisti che non
Video-grafica in real-time VINCENZO GROSSI e TEO PACE
hanno perso il piacere del nuovo e dell'emozione.
compositore estemporaneo al sax alto LUIGI DI GIAMPIETRO
strumenti acustici ed elettronici VINCENZO GROSSI
Giardini del Liceo Teresa Gullace Talotta, 1 - 2 ottobre
strumenti a fiato ed elettronici TEO PACE
voce, pianoforte e arpa a vetro LUIGI PIZZALEO
LA BALLATA
DELL’INFINITO UNIVERSO
SUONO ESTESO
“La ballata dell’infinito universo”, lavoro intermediale - audio visuale, è il frutto dell'incontro tra un’esigenza umanistica, composta di poesia scritta e narrata e del suono strumentale ed
un’esigenza tecnologica, dove il frutto delle ricerche operate
negli anni dai componenti nei campi dell'elettroacustica e dell'arte visiva, ricerche mirate alla stimolante indagine sul come
fare musica oggi e sul come proporla, vedono la luce e si sottopongono ad un giudizio estetico.
Il testo poetico, è ascrivibile al gesto dell'enumerazione, in cui
ogni stanza è un universo chiuso, celebrativo o riflessivo, o ancora meramente musicale, imperniato su idee, concetti ed evocazioni legate alla ricezione della figura e del messaggio
galileiano. Quindi ci si è immersi nei complessi giochi gravitazionali fatti di micro e macro tensioni attrattive tra le parole, le
immagini, il mondo misterioso del suono e delle sue origini, ma
INSTALLAZIONE SONORA D’ARTE CON OLOFONI,
PERFORMANCE PER FEED-DRUM, CONCERTI
Evento sostenuto dalla Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche del Turismo dello Sport e delle Politiche Giovanili, Comune di Roma - Assessorato alle
Politiche Culturali e della Comunicazione - Municipio Roma 10, Liceo Scientifico Teresa Gullace Talotta
Curatori del progetto per il Liceo Gullace
PAOLO MASSA dirigente scolastico, PATRIZIA CAMILLI responsabile progetto
I due eventi che inaugurano ArteScienza al Liceo Gullace, si inseriscono nel quadro degli interventi di alto profilo culturale destinati alla formazione, all’innovazione della fruizione artistica,
musicale e architettonico-ambientale che il CRM promuove con
il sostegno di Enti pubblici e Istituzioni culturali pubbliche e private. Si rendono accessibili e fruibili anche ad un pubblico
7
esteso, in orari extra-scolastici, luoghi normalmente destinati
agli studenti e i linguaggi della musica contemporanea che si
avvalgono delle ricerche scientifiche sulla percezione e delle
tecnologie audio-visive più avanzate.
1 ottobre
ore 20.30
INAUGURAZIONE
Partecipano
PATRIZIA PRESTIPINO, Assessore alle Politiche del Turismo
dello Sport e delle Politiche Giovanili della Provincia di Roma
SANDRO MEDICI, Presidente del Municipio Roma 10
PAOLO MASSA, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Statale Teresa Gullace Talotta
MICHELANGELO LUPONE, direttore artistico del CRM Centro Ricerche Musicali
ore 21
LAURA BIANCHINI Libero movimento
diffusione multifonica con Olofoni
In questa serie di brevi composizioni i suoni e i rumori dell’ambiente si trasformano nel tempo grazie a procedimenti elettronici. Costantemente in bilico tra sonorità elettroacustiche e
suoni naturali, l’attenzione è rivolta all’ascolto. Ne risulta una
miscela che integra i puri suoni dell’ambiente con la musica.
MICHELANGELO LUPONE Grancassa Canto della Materia
per Feed-drum e meta elettronica
L’opera presenta un percorso espressivo di 11 variazioni basato sulla trasformazione dei timbri e delle durate. Il suono
corto e percussivo, tipico degli strumenti a membrana, si trasforma progressivamente fino al suono lungo e modulato degli
strumenti a corda. Sulla scena un grande tamburo con il fusto
d’acciaio, Feed-drum; sulla membrana di ogni tamburo le luci
mettono in evidenza il disegno dei modi di vibrazione dello strumento. L’intreccio dinamico delle linee, dei diametri e delle circonferenze è proiettato su uno schermo che riempie il fondale.
8
L’emissione sonora è imponente, un contrappunto di ritmi, di
altezze, di timbri sorprendenti che prendono vita da questi strumenti come da un’orchestra. L’interprete, con gesti decisi,
esplora la membrana, porta le vibrazioni della materia al limite
e trasforma i suoni da impulsivi a risonanti, fino ad un canto incrociato di voci che, con un flusso continuo, migra tra i diversi
momenti espressivi dell’opera.
Commissione dello Stato Francese – 2006. Co-produzione Grame. Centre National de Création Musicale – CRM – Centro Ricerche Musicali per il festival
Musique en Scène.
Performer al Feed-drum JONATHAN FARALLI
Progetto installazione MICHELANGELO LUPONE
Assistenti musicali CARLO LAURENZI, MASSIMILIANO
CERIONI, STEFANO TOFANI
Ambientazione luci EMANUELA MENTUCCIA
Regia del suono WALTER CIANCIUSI
Installazioni sonore d’arte
Sono opere del CRM che integrano la musica agli strumenti di
diffusione del suono, allo spazio scenico e d’ascolto. Rappresentano un’innovazione del linguaggio musicale contemporaneo perché propongono forme innovative di creazione e
fruizione musicale. La fruizione avviene attraverso un’esperienza complessiva del suono e dell'ambiente, si avvale dei
sensi in modo correlato, per stimolare prima il piano intuitivo,
poi la partecipazione attiva e cognitiva dell'ascoltatore.
Gli Olofoni
Proiettori sonori, sono stati progettati da Michelangelo Lupone
nel 1999 per realizzare la “scultura del fronte d’onda”, ossia
una spazializzazione specifica, non basata sul movimento delle
sorgenti ma sulla regolazione dinamica di alcuni parametri del
segnale musicale che ne modificano la percezione spaziale.
Ciò determina una sensazione di allontanamento e avvicinamento del suono con effetto paragonabile a quello dell’olografia, per la percezione visiva. Grazie a proiettori di suono a forma
di parabola, gli Olofoni possono raggiungere l’ascoltatore a distanze considerevoli con raggi opportunamente differenziati e
incrociati delle onde sonore. La dispersione di energia è mi-
Feed-drum, fotografia M. Carroccia
9
nima anche in luogo aperto, ciò permette di mantenere lo
stesso dettaglio del suono che si ha nella sala da concerto. Si
realizza attraverso gli Olofoni un ascolto inedito e suggestivo,
un “teatro dell’ascolto” progettato per trovare la massima aderenza tra la complessa tessitura musicale delle opere diffuse e
lo spazio della rappresentazione.
2 ottobre
ore 20.30
GALILEO E GLI ARCHI VIRTUALI
Colloquio con il Pubblico
A cura di LORENZO SENO fisico, direttore scientifico
del CRM – Centro Ricerche Musicali
ore 21
CONTINUO ENSEMBLE
GYÖRGY LIGETI Ramifications per dodici archi
DOMENICO GUACCERO Ajna** per archi e nastro magnetico
GIACINTO SCELSI Natura Renovatur per undici archi
FRANK ZAPPA Igor’s Boogie, Little House I Used To Live In,
Music For Electric Violin and Low-Budget Orchestra, Let’s
Make the Water Turn Black
trascrizioni di Diego Conti per Continuo Ensemble
Continuo Ensemble
Violini FEDERICO CARDILLI*, MARGHERITA DI GIOVANNI,
ALESSANDRO ASCANI, CHIARA LEONZI, ALESSIO GABRIELE*, STEFANO D'ERMENEGILDO, ISABELLA MILONE
Viole LUANA DE RUBEIS*, STEFANIA DI BIASE
Violoncelli GIULIANO DE ANGELIS*, SIMONA ABRUGIATO
Contrabbasso EMILIANO MACRINI*
Direttore musicale DIEGO CONTI
* = prime parti
** = prima assoluta della versione completa. La parte elettronica per supporto
è stata prodotta e realizzata dal CRM seguendo le indicazioni lasciate dal Maestro e in collaborazione con la famiglia Guaccero.
10
Seguendo la direttrice della “nuova pratica” a cui la presente
edizione è dedicata, il concerto del Continuo Ensemble intende
guidare il pubblico attraverso la conoscenza di alcuni fenomeni
musicali legati alle trasformazioni sociali e culturali del contemporaneo. Il programma prevede brani di alcuni degli autori più
rappresentativi degli ultimi quarant’anni: Domenico Guaccero,
György Ligeti, Giacinto Scelsi e Frank Zappa risiedono a pieno
titolo nel pantheon internazionale che ospita coloro che hanno
contribuito a rifondare i criteri di fruizione e partecipazione del
pubblico a forme musicali e artistiche innovative.
Si ascolterà come, percorrendo strade diverse, la ricerca di un
nuovo modo di fare musica, abbia generato una graduale
emancipazione artistica di ciò che, in base alla definizione di
musica come “arte dei suoni”, veniva relegato nel limbo della
non-musica, spostando l’orizzonte musicale verso un continuum dalle infinite possibilità compositive che coinvolgono,
sullo stesso piano dell’articolazione linguistica, suoni e forme
tradizionalmente ritenuti esterni alla “musica colta”.
La “nuova pratica” è intesa dunque come terreno di ricerca e
di apertura all’esperimento, al non convenzionale, al non definito, al concetto di alea come accade in Ajna (1977), brano in
cui Guaccero in alcune sezioni lascia agli interpreti spazio creativo e responsabilità lasciando loro decisioni in merito alla scelta
delle altezze, limitando le prescrizioni all’ambito entro cui circoscrivere l’esecuzione e la modalità di emissione. Le scelte
possibili sono molte, tanto da rendere potenzialmente diversissima ciascuna esecuzione dalle altre. È nel brano Ramifications (1969), invece, che si realizza una “pratica nuova” basata
sulla ricerca di una polifonia costruita da Ligeti mediante la ripetizione di pattern sonori differenti per ciascun esecutore, e
sfruttando le possibilità timbriche e di densità sonora date dalla
orchestra d’archi. In Natura Renovatur (1967) si scopre la sapiente maestria compositiva di Scelsi, la musica vive di un respiro misterioso ma familiare, che trascende i confini
“concettuali” tra occidente e oriente, tra materia e spirito, tra
forma e intuizione. L’esperienza musicale di Frank Zappa è certamente esempio di una nuova pratica che lega peculiarità rock
a ricerche musicali d’avanguardia, e trova la cifra di uno stile
assai particolare, complesso dal punto di vista tecnico, ma
anche del dominio di una materia che è concepita come “decorazione del tempo” e dunque polimorfica e aperta. Il Continuo Ensemble viene per la prima volta diretto dal Maestro
Diego Conti, compositore ed importante esecutore di musica
classica e contemporanea.
(Alessio Gabriele - direttore artistico Continuo Ensemble)
Ahots, per supporto digitale (2008)
Il brano Ahots, è stato presentato la prima volta nell’ambito dell’installazione d’arte sonora e luce Teatro dell’Ascolto - Spazio
Modulante (Celano, Castello Piccolomini, 2008), con l’idea di
integrare l’opera musicale con gli strumenti di diffusione del
suono, Olofoni e Tubi sonori, con lo spazio scenico e d'ascolto
nel quale era stata immaginata. L’idea compositiva prende
spunto da impressioni intorno alla voce umana percepita come
ore 22.15
singola o aggregata, e propone l’emergenza di sensi e significati personali utilizzati come riferimento espressivo. Individualismo, solidarietà, rabbia, presente, ricordo, familiarità e
diffusione multifonica con Olofoni
spaesamento sono ricomposti in un’esperienza personale e soWALTER CIANCIUSI #104 *
ciale del vissuto; la focalizzazione su questi temi ha stimolato le
ALESSIO GABRIELE Ahots per supporto digitale
riflessioni del compositore e guidato la successione delle parti
SILVIA LANZALONE Alba d’Oro* - da ALBA, musica digitale su del brano. La materia sonora presenta connotazioni ben ricosuoni di una piazza (2009)
noscibili sul piano semantico, ma il loro andamento espressivo
comprende anche sovrapposizioni, risonanze, sospensioni, amCARLO LAURENZI Atlante
biguità e perdita di contatto con il tangibile. La forma della voce
LUIGI PIZZALEO Florilegi * per computer
naturale è così modulata mediante numerose trasformazioni e
Regia del suono a cura dei compositori
integrazioni con altri materiali sonori concreti e sintetici, in un
* Commissione CRM 2009
tragitto emozionale che ripercorre possibili esperienze del vissuto sociale e crea contemporaneamente spazi introspettivi.
#104 (2009)
Gli shock dell'incomprensibile, che la tecnica artistica distribui- Alba d’Oro - da ALBA, musica digitale su suoni di una piazza
sce nell'era della propria insensatezza, si rovesciano, danno un ALBA è il titolo di una raccolta di brevi composizioni musicali
senso ad un mondo privo di senso: e a tutto questo si sacrifica ispirate al sorgere del sole, evento sempre simile nel suo pela nuova musica. Essa ha preso su di sé tutte le tenebre e la riodico ripetersi, ma di cui vengono osservate e descritte sugcolpa del mondo: tutta la sua felicità sta nel riconoscere l'infe- gestioni diversificate. I materiali sonori sono i rumori urbani,
licità, tutta la sua bellezza sta nel sottrarsi all'apparenza del comuni, di una piazza al centro di Roma, in cui si alternano e
bello. Nessuno vuole averci a che fare, né i sistemi individuali né sovrappongono fruscii di foglie, scrosci d’acqua, canti di ucquelli collettivi; essa risuona inascoltata, senza echi.
celli, stridii di saracinesche, rombi di motori, voci, sirene… Nel
Quando la musica è ascoltata, il tempo le si rapprende intorno clima notturno e rarefatto si incastonano pochi, ma intensi e
in un lucente cristallo. Ma non udita la musica precipita simile preziosi eventi. Le modalità sono l’ordinaria alternanza, la lenta
a una sfera esiziale nel tempo vuoto.
evoluzione, la ragionevole dialettica dei suoni che testimoniano
A questa esperienza tende spontaneamente #104, prassi che il quotidiano risvegliarsi di una città, ascoltata dal centro di uno
la computer music ribadisce ad ogni istante, l'assoluto venir-di- dei suoi tanti cuori, la piazza. Alba scura, il primo di questi
menticato. Essa è veramente il manoscritto in una bottiglia.
sguardi, racconta di un risveglio grigio e difficile, ma non privo
Commissionato dal CRM – Centro Ricerche Musicali di Roma nel 2009, per il di sorprese e piacevoli stupori, luci cangianti che si inseriscono
fra le ombre cittadine e metalliche. Suoni d’alba raccoglie il
progetto “La Piazza”
SPAZIO MULTIFONICO
11
lento trasformarsi di un paesaggio sonoro, progressivamente rischiarato, ma poi confuso, da una luce sempre più abbagliante
e multicolore.
Alba d’oro propone un’alba ultramondana, e la rivela attraverso
la seducente esibizione degli uccelli che, festosi testimoni di giochi scintillanti e di rilucenti bagliori, offrono i loro canti come riflesso della luce che ne pervade e ne avvolge il corpo e lo spirito.
Commissionato dal CRM – Centro Ricerche Musicali di Roma nel 2009, per il
progetto “La Piazza”
ciò che essa è. Inutile tentare di capire cosa sia realtà e cosa
sia ricostruzione del Soggetto (qua e là suoni d'acqua e di uccelli, ma solo una volta si tratta di suoni veri, il resto è sintesi).
Florilegi non è un vero e proprio pezzo da ascoltare in sala da
concerto: è piuttosto uno sfondo capace di integrare senza subire danni qualsiasi suono esterno. Oppure, se preferite, è il
tentativo di una realtà immaginaria, di un universo fittizio, di insinuarsi nelle pieghe acustiche del mondo reale.
Commissionato dal CRM – Centro Ricerche Musicali di Roma nel 2009, per il
progetto “La Piazza”
Atlante (2008)
Ispirato ad uno dei celebri “prigioni” di Michelangelo, Atlante è
concepito come un atto compositivo “scultoreo” del suono, del
linguaggio, della forma, in cui la materia grezza è rappresentata da suoni di violino. Il tema del “non finito” e la tensione che
scaturisce dalla lavorazione del materiale costituiscono i tratti
principali della composizione. Quattro quadri descrivono il divenire della materia grezza verso un apice figurativo, che non
arriva però ad emergere completamente, lasciando il nuovo il
posto all’indefinitezza del materiale appena abbozzato.
Florilegi (2009)
Ogni qualvolta i suoni reali irrompono nel tessuto di un pezzo
acusmatico (ndr che può essere ascoltato solo con diffusori
sonori), si pone al compositore l'alternativa se renderli riconoscibili oppure occultarli dietro la cortina dell'elaborazione. E se
il suono è riconoscibile, la musica diventa irresistibilmente teatro, sceneggiatura.
In Florilegi, per computer solo, abbiamo una soggettiva, e un
Soggetto. I piani sonori sono tre: la realtà esterna (raccolta in
una strada a scorrimento veloce, in un bar, in un supermercato,
in una libreria, in una stazione ferroviaria e nel caos della ricreazione a scuola), l'elaborazione interiore e la reminiscenza
del Soggetto, e il lavorio interiore del pensiero del Soggetto,
concretizzato in un tessuto frusciante, sfarinato, sabbioso, crepitante, graffiato, vetroso, diroccato, su cui si affacciano sporadicamente alcune idee fisse.
Inutile cercare di interpretare le parole del mondo esterno. Inutile sperare che il Soggetto accolga serenamente la realtà per
12
LICEO SCIENTIFICO STATALE “Teresa Gullace Talotta”
PAOLO MASSA Dirigente scolastico
GENNARO PIZZONIA Presidente del Consiglio d'Istituto
PATRIZIA CAMILLI Responsabile Progetto (Referente F.S. Musica e Danza)
RAFFAELE SERUSI Docente Vicario
ANNA MARIA FIORENTINI Docente Vicario succ.
REMO MAUTONE DSGA
FERNANDA ANTONIONI, ROBERTO DE SANTIS, MARINA
DORE, EMANUELE DI GIOSAFFATTE, ANGELA MARINELLI,
ANNA BORINI, PAOLA PERSIANI, GIULIANO CIANFROCCA,
MAURIZIO MOLISANI, M. GRAZIA MAGLIONE Docenti
collaboratori
BALDOVINO BIGINI, LANFRANCO BONI, STEFANO CESOLARI Tecnici collaboratori
fotografia: M. Carroccia
13
Palladium - 4 ottobre ore 20.30
Palladium - 11 ottobre ore 20.30
SEICORDE
VARIABILE
MARC DUCRET IN CONCERTO
CONCERTO DELL’ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
Performance per chitarra elettrica e dispositivi elettronici
Co-realizzazione CRM - Romaeuropa Festival
Co-realizzazione CRM – Romaeuropa Festival
Marc Ducret può suonare qualsiasi cosa. Questo è l’aneddoto
che circola fra i suoi ammiratori. Viene sempre raccomandato
ad ogni fanatico della chitarra che prediliga il gusto ai fraseggi
“ad alta velocità”. Persino in Francia, suo Paese natale, viene riconosciuto come uno dei più incredibili chitarristi degli ultimi 20
anni. Eccellente la sua intelligenza nel Jazz, sconvolgenti la
drammaticità e l’invenzione. Così ne parlano i giornali più importanti d’Europa.
A prima vista l’espressione “una sintesi di Derek Bailey e Jimi
Hendrix” suona infelice, addirittura un ossimoro, ma quando il
chitarrista francese sale sul paco e comincia il suo set con una
serie di improbabili “plettraggi” e corse impacciate, e poi si
calma nello scolpire un range straordinario di suoni di chitarra
prodotti elettronicamente per ricavarne pattern sempre più
coerenti, allora la descrizione appena letta in questo programma acquista senso.
Ducret, data la sua predilezione per forgiare la miriade di suoni
prodotti dalla sua chitarra scuotendo e lasciandoli fuoriuscire,
o apparentemente persuadendoli con la torsione lenta delle sue
mani, riesce a creare tessiture del suono inedite e originali.
Preparatevi ad ascoltare una stupefacente varietà di suoni di
chitarra, da feroci corse a improvvisi collassi, soffocamenti e
piccoli cluster di note silenziosamente intrecciate.
(Walter Cianciusi)
JOHANN SEBASTIAN BACH
Fuga. Ricercata - A sei voci (Orchestrazione di A. Webern)
Chitarra e dispositivi MARC DUCRET
Regia del suono CARLO LAURENZI
14
ANTON WEBERN
Variazioni per orchestra Op. 30
ARVO PÄRT
Fratres
LUCIANO BERIO
Variazioni per orchestra da camera
Direttore musicale MARCELLO BUFALINI
Con Berio, Pärt e Webern la grande musica del Novecento
torna ad Artescienza per un concerto realizzato in collaborazione con il Romaeuropa Festival, che vede protagonista
l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Marcello Bufalini.
Non può sfuggire come la presenza della più cospicua compagine musicale aquilana, che nella tragedia del terremoto ha
perso la sua sede, il suo archivio e il teatro dove teneva la stagione, sia il segno della voglia di ricominciare e di ricostruire,
senza dimenticare la musica e la cultura in generale.
Il programma si apre con il Ricercare a 6 voci dall’Offerta musicale di J. S. Bach nell’orchestrazione di Anton Webern
(1934/35), per proseguire con le misteriose Variazioni per orchestra op. 30 (1940/1941) dello stesso Webern.
Da queste due partiture, nelle quali una logica musicale geo-
metrica si sposa con un nuovo concetto di strumentazione,
sembrano irraggiarsi le numerose strade che i compositori del
secondo Novecento hanno intrapreso: le Variazioni per orchestra da camera di Luciano Berio, fin dal titolo direttamente collegate alla partitura di Webern, aprono le porte a una
avanguardia musicale di cui spesso si ha un’idea monolitica,
ma che si è espressa con linguaggi, stili e forme fantasiosi, variegati, tanto diversi da essere spesso in contraddizione.
Composte nel 1954, un periodo importantissimo nello sviluppo
della personalità di Berio, le Variazioni spostano decisamente
l’attenzione sul suono, sul timbro dei singoli strumenti e dei
loro incastri.
L’interesse di Berio per il contrappunto bachiano, che lo portò
nel 2001 al progetto di una nuova strumentazione a più mani
dell’Arte della Fuga, costituisce un ulteriore motivo di raccordo
ideale al precedente weberniano.
La vitalità. Il disordine. La confusione. Costanti che sconfinano
nel caos delle avanguardie, ma sembrano trovare in Arvo Pärt
un punto di rilascio, di stallo. Un momento di riposo e di ordine
ben rappresentato da “Fratres”, una partitura del 1977 che ha
incontrato un notevole successo testimoniato dalle numerose
versioni, ben 13, per vari gruppi strumentali.
Nella versione per violino, archi e percussioni, elaborata dal
compositore estone nel 1992, resta intatto un disegno musicale ammaliziato, dove il terso impianto tonale, seppure allargato, e l’uso strutturale delle consonanze ci presentano un
brano di facile ascolto, se così vogliamo dire.
Resta tuttavia suggestivo come le tecniche di sviluppo e variazione che le avanguardie europee avevano ereditato dal passato e in particolare da Johann Sebastian Bach, siano tutte
usate da Pärt in questa musica animata da un equilibrio che
punta dritto alla suggestione emotiva dell’ascoltatore.
(Luca Del Fra)
15
fotografia: Archivio CRM
16
IED - Istituto Europeo di Design
Dal 30 novembre al 5 dicembre ore 17- 21.15
• Data-management
• Gestione della complessità in Max
PERFORMANCE REAL TIME
E SISTEMI INTERATTIVI
CON MAX 5
È prevista la partecipazione di DAVID ZICARELLI, fondatore
della Cycling ’74
Docenti
MICHELANGELO LUPONE compositore, direttore artistico del
CRM, direttore del Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie
MASTERCLASS IN COMPUTER MUSIC
del Conservatorio dell’Aquila
SILVIA LANZALONE compositrice, docente di Musica ElettroCuratori WALTER CIANCIUSI, SILVIA LANZALONE
nica al Conservatorio di Salerno
WALTER CIANCIUSI compositore, esperto di Informatica
Contenuti
Musicale
La Masterclass si rivolge a studenti, educatori, musicisti, com- CARLO LAURENZI ricercatore in residence all’Ircam, Parigi
positori/artisti del suono e performer che vogliano utilizzare il FRANCESCO ROSATI docente di MaxMSP presso lo IED di
live electronics, anche in ambienti interattivi. Le applicazioni Roma
compositive di Max saranno al centro dell’attenzione. L’obiettivo è fornire tecniche chiave e strategie utili per il design di Iscrizione e Regolamento
patch musicalmente creative.
Le domande di iscrizione alla Masterclass “Performance Real
Il corso non tratterà la programmazione di base di MaxMSP. time e Sistemi Interattivi con Max 5” dovranno pervenire entro
Gli studenti dovranno già avere esperienza con MaxMSP.
il giorno 25/11/09 insieme alla quota di partecipazione pari a €
400* da versare al CRM - Centro Ricerche Musicali, via LaL’enfasi è posta sull’utilizzo di Max per il controllo di sistemi in- marmora 18 00185 Roma a mezzo vaglia postale, assegno
terattivi complessi e sulle aree di interesse e di ricerca attive al bancario o via Paypal ([email protected]).
CRM, fra cui:
Alla Masterclass potranno accedere studenti dei corsi superiori
• Max 5: caratteristiche, novità e avanzamenti
di Conservatorio, studenti universitari, professionisti e opera• Progettazione rapida di strumenti basati sul gesto e software tori musicali.
real time in Max
La Masterclass ha durata di 6 giorni, ogni giornata di studio è
• La performance in tempo reale con strumenti software e con- composta da 4 ore di lezione.
troller gestuali
Numero di partecipanti ammessi: 32.
• Affidabilità e solidità di patch pronte per la performance
In caso di rinuncia la quota di partecipazione viene rimborsata
• Introduzione alla creazione di externals con Max Software De- nella misura dell’80%. Eventuali cambiamenti, derivanti da
velopment Kit (SDK)
cause di forza maggiore, verranno segnalati in tempo utile.
• MaxMSP e Arduino
Per ogni controversia è competente il Foro di Roma.
• Approcci probabilistici negli strumenti interattivi
• Diversi approcci al trattamento delle funzioni di controllo della
partitura musicale
* sconto del 50% per gli studenti del Conservatorio
17
AUTORI
JOHANN SEBASTIAN BACH
Nato nel 1685 a Eisenach da una famiglia di musicisti.
A 10 anni rimane orfano e viene educato dal fratello maggiore che gli
impartisce lezioni di organo e clavicembalo.
Nel 1700 si trasferisce a Luneburg, dove entra a far parte del coro
della Michaeliskirche (Chiesa di San Michele) come soprano. Dopo
essere stato per poco tempo violinista presso la corte di SassoniaWeimar, nel 1703 diviene organista titolare di S. Bonifacio ad Arnstadt e, in breve tempo, diventa famoso. Bach si stabilisce a Weimar
e qui compone un gran numero di pezzi per organo e le Cantate,
poco apprezzate dai contemporani, che lo apprezzano moltissimo
come organista, seguendo in massa i concerti che tiene dal 1713 al
1717 a Dresda, Halle, Lipsia e in altri centri.
Nel 1717 assume la carica di maestro di cappella alla corte riformata
del principe Leopoldo di Anhalt-Cothen a Kothen. Nel 1723 si trasferisce a Lipsia e accetta il posto di Kantor nella chiesa di S. Tommaso. Dal 1729 al 1740 Bach è direttore del Collegium Musicum
universitario per il quale continua la sua opera di compositore. Nel
1747 il re Federico II di Prussia lo invita a Potsdam, riservandogli
grandi onori e assistendo ammirato alle sue magistrali improvvisazioni.Verso il 1749 la salute del compositore comincia a declinare, la
vista si affievolisce sempre più e, diventato cieco, detta la sua ultima,
immensa composizione (rimasta purtroppo incompiuta) l'"Arte della
fuga". Johann Sebastian Bach, grande compositore di Messe, Passioni e Oratori, Cantate sacre e profane, musica d'orchestra, musica
da camera per vari strumenti, opere d'organo, opere per clavicembalo e per altri strumenti. muore a Lipsia il 28 luglio 1750.
LUCIANO BERIO
Nato in una famiglia di tradizioni musicali ad Oneglia, in Liguria nel
1925, Luciano Berio ha iniziato gli studi musicali col padre Ernesto.
Nel 1945 si è trasferito a Milano dove ha studiato Composizione con
Paribeni e Ghedini e Direzione d’orchestra con Giulini e Votto, presso
il Conservatorio Giuseppe Verdi.
Nel 1951 Berio segue i corsi di Dallapiccola negli Stati Uniti: il talento del compositore si affina, orientandosi verso la creazione di
strutture musicali ipercomplesse.
La ricerca di Berio si è svolta nel segno di una continuità tra passato
e presente, nutrendo la propria musica da fonti eterogenee: musica,
18
letteratura, linguistica, antropologia strutturale, etnomusicologia. Nel
1954 ha fondato e diretto con Bruno Maderna lo Studio di Fonologia
Musicale presso la RAI di Milano.
Nel 1956 ha fondato la rivista “Incontri Musicali”.
Didatta carismatico, Berio ha insegnato a Darmstadt, alla Summer
School di Dartington, al Mills College in California, alla Harvard University e alla Juilliard School di New York dal 1965 al 1972. Dal 1973
al 1980 ha diretto il dipartimento elettroacustico dell’IRCAM di Parigi
e nel 1987 ha fondato il Centro Tempo Reale di Firenze.
Nel 1995 la Biennale di Venezia gli ha assegnato il Leone d’oro alla
carriera e nel 1996 la Japan Art Association gli ha assegnato il Praemium Imperiale.
Nel 2000 è stato eletto presidente dell’Accademia di Santa Cecilia. Si
è spento a Roma il 27 maggio 2003.
LAURA BIANCHINI
Nata a Trevi nel Lazio, 1954. Studi di Composizione e Musica elettronica al conservatorio dell’Aquila.
Ha collaborato alla realizzazione di sistemi elettronici per la composizione musicale (prima analogici, poi digitali), inclusa la costruzione
nel 1983 di uno dei primi computer italiani per la sintesi del suono
in tempo reale, Fly10, progettato dal compositore Michelangelo Lupone. La sua produzione musicale include lavori strumentali ed elettronici, eseguiti in festival e rassegne internazionali.
Per diversi anni ha lavorato sul rapporto testo/musica e sulla fiaba
musicale, realizzando diversi lavori radiofonici (produzioni per la RAI,
Radio Vaticana) e opere di teatro musicale da camera (commissioni
Hessischer Rundfunk Francoforte, Fondazione La Fenice, Teatro Sociale di Rovigo, Goethe Institut Rom).
Ha diretto l’Associazione Musica Verticale (1988/92). Co-fondatrice
nel 1988 del CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma, di cui è direttore responsabile.
WALTER CIANCIUSI
Nato a Tagliacozzo nel 1978. Si è laureato in Chitarra presso il
Conservatorio dell'Aquila e in Legge all’Università La Sapienza di
Roma. Nel 2006 si è laureato col massimo dei voti e la lode in Musica Elettronica, sotto la guida di Michelangelo Lupone. Ha frequentato diversi corsi di specializzazione tenuti da compositori del calibro
di Henri Pousseur, Sylvano Bussotti, Mauricio Kagel, James Dashow
e Curtis Roads. Ha pubblicato musiche per editori italiani e internazionali e saggi d’estetica musicale e scientifici.
Le sue opere sono eseguite in rassegne di musica contemporanea in
Italia e all’estero. Come interprete della parte elettroacustica ha eseguito in prima mondiale il brano "Texture" di Aldo Clementi (Roma,
Musica-Scienza 2005). Collabora dal 2003 con il FLUXUS art group
ed è il curatore dell’iTunes Fluxus Podcast.
All’attività compositiva affianca l’insegnamento della Chitarra.
LUIGI DI GIAMPIETRO
Nato nel 1958, sassofonista allievo di Ubaldo Di Gregorio, Ugo Fusco
e Francesco Marini; frequenta seminari tenuti da Gianluigi Trovesi,
David Liebman, Claude Delangle.
Inizia a studiare composizione da autodidatta, interessandosi, inizialmente, alla musica creativa ed improvvisata, seguendo alcuni
corsi di improvvisazione tenuti da Giancarlo Schiaffini ed Eugenio
Colombo. Successivamente, si dedica maggiormente alla musica
colta contemporanea e a quella elettronica. Frequenta la master class
di composizione tenuta da Giacomo Manzoni, si diploma in Musica
Elettronica sotto la guida di Riccardo Santoboni. Compone musiche
per spettacoli teatrali prodotti dal Teatro Stabile Abruzzese e del Teatro Regionale Abruzzese “G. D’Annunzio”.
Costituisce il trio Ereb (Bindo Cozzolino, chitarra e Vincenzo Grossi,
tastiere), con il quale pubblica un CD .
Nel 2001, con la composizione Repetita iuvant, vince il primo premio
del 3° Concorso Internazionale "Pierre Schaeffer".
Nel 2002 pubblica, per l'etichetta Ants, un CD intitolato Cinque pezzi.
ALESSIO GABRIELE
Nato a Sora nel 1977. Conseguito il diploma di Violino presso il Conservatorio dell’Aquila, estende i suoi interessi alla prassi esecutiva
della musica antica e affianca attività strumentale cameristica e orchestrale. Compie gli studi compositivi con Alessandro Cusatelli e
Michelangelo Lupone. Consegue con massimo dei voti e lode il Diploma accademico in Musica Elettronica e la Laurea in Informatica.
Frequenta corsi di specializzazione e master class in ambito sia musicale che scientifico tenuti da Felix Ayo, Curtis Roads, Rainer Boesch, Roberto Doati, Xavier Serra, Peter Weibel.
Approfondisce le tematiche legate alla composizione e realizzazione
di opere d’arte intermediali adattive e svolge attività di ricerca in ambito musicale e scientifico partecipando a progetti nazionali ed internazionali. È direttore artistico e socio fondatore del Continuo
Ensemble, collabora stabilmente con il CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma. La sua produzione musicale è interessata alle relazioni
fra tecnologia, creazione linguistica e nuova liuteria e comprende
pezzi elettronici, elettroacustici e installazioni sonore d’arte.
VINCENZO GROSSI
Nato a Pescara nel 1960. Si diploma in Pianoforte sotto la guida di
Marco Fumo, in Composizione con Giampaolo Chiti.
Segue i corsi estivi di composizione con Armando Gentilucci ed inizia i suoi studi di Musica Elettronica con Riccardo Bianchini, Pietro
Grossi e Lelio Camilleri. Segue il corso quadriennale di Musica Elettronica tenuto da Riccardo Santoboni presso l’Accademia Musicale
Pescarese diplomandosi col massimo dei voti. Consegue il diploma
del corso quadriennale di Musica Elettronica tenuto da Michelangelo
Lupone nel Conservatorio dell’Aquila col massimo dei voti e si laurea in Musica Elettronica con voto 110 cum laude (biennio di specializzazione). Sue composizioni cameristiche ed acusmatiche sono
state trasmesse dalla RAI ed eseguite in Italia e all’estero.
Ha insegnato Pianoforte e Solfeggio presso numerose istituzioni
pubbliche e private. Dalla sua esperienza nelle scuole medie ad indirizzo musicale sono nate una decina di volumi di opere didattiche
edite ed eseguite nei concorsi nazionali.
Ha svolto attività concertistica in qualità di pianista in formazioni cameristiche componendo numerosi brani per diverse formazioni. Dedicatosi integralmente alla produzione di musica acusmatica e di
software dedicati. Ha recentemente realizzato BUTTERFLY-system,
un sistema di sintesi correlata audio-grafica con un interfaccia fisica
(Little Wings) munita di sensori analogici e convertitori A/D di sua
progettazione.
DOMENICO GUACCERO
(Palo del Colle 1927, Roma 1984)
E’ stato uno dei compositori italiani più rappresentativi della Nuova
musica negli anni Sessanta e Settanta. Operando in anni non facili è
stato un esempio di coerenza nel sostenere le sue idee e molti compositori di oggi gli sono debitori per quanto egli ha saputo sperimentare e trasmettere.
A partire dalla fine degli anni Cinquanta Guaccero fu un instancabile
organizzatore e operatore culturale: nel 1959 fondò la rivista “Ordini”
insieme a Franco Evangelisti, Egisto Macchi e Antonino Titone, con
gli stessi curò l’organizzazione delle storiche “Settimane della Nuova
Musica di Palermo” (dove furono eseguite in prima esecuzione assoluta composizioni come … Un iter segnato, Klaviatura, Scene del
potere) e con l’aggiunta di Daniele Paris, Mario Bertoncini, Mauro
19
fotgrafia: Archivio Guaccero
Bortolotti, Aldo Clementi, Antonio De Blasio e Francesco Pennisi
fondò a Roma l’Associazione “Nuova consonanza”, cui si unirono
poco dopo compositori come Ennio Morricone e Giacinto Scelsi.
La sua attitudine alla sperimentazione lo portò ad essere tra i pionieri della ricerca elettronica: nel 1957 con Alfredo detrassi, Guido
Turchi, Roman Vlad, Gino Marinuzzi costituì il “Centro Elettronico
dell’Accademia Filarmonica Romana”; nel 1968 con Macchi, Evangelisti, Marinuzzi, Morricone, Paolo Ketoff, Walter Branchi fondò a
Roma lo “Studio R7 per la musica elettronica” e nel 1972 con Alvin
Currun costituì il “Centro per la Musica Sperimentale” che si occupava prevalentemente di musica elettronica e di teatro musicale da
camera.
Nel 1965 fondò con Macchi la “Compagnia del Teatro musicale di
Roma” (a cui si sarebbe dovuto unire anche Sylvano Bussotti) e nel
1978 organizzò e diresse il gruppo di teatro musicale e di improvvisazione “Intermedia”. Ed infine, nel 1983, fondò “L’Istituto della
Voce” con Egisto Macchi.
borazione del suono in tempo reale. Negli ultimi anni l’interesse è
prevalentemente rivolto alla creazione di opere caratterizzate da una
componente gestuale ed improvvisativa in cui l’utilizzo del calcolatore
è spesso integrato alla realizzazione di strumenti interattivi e installazioni sonore d’arte. Le opere più recenti sono state realizzate in collaborazione con strumentisti, danzatori, registi, attori, artisti visivi.
Nel 2000 ha vinto il premio di composizione “Quarant’anni nel 2000”,
istituito dal CEMAT - Centri Musicali Attrezzati, per la realizzazione di
un’opera di teatro musicale per ragazzi - Junofirst (KHJay e Neuroboy contro i pirati del Web) - prodotta dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” e dal CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma e
rappresentata a L’Aquila nel 2008.
Nel 2006 la sua opera Il suono incausato ha vinto il I premio al Concorso Internazionale di Composizione “Franco Evangelisti” ed è stata
pubblicata dalla casa editrice Suvini Zerboni.
Ha scritto articoli analitici per riviste specialistiche tra cui “Organized
Sound, International Journal of Music and Technology”, Cambridge
University Press (2000), “Syrinx”, Accademia Italiana del Flauto
(2004) e Music@, Conservatorio “A. Casella” de L’Aquila; ha tenuto
seminari e masterclass sulla musica elettronica e nuove tecnologie,
nonché interventi in diversi convegni internazionali, come il CIM-Colloquium on Musical Informatics, UCM-Understanding and Creating
Music, NIME-New Interfaces for Musical Expression.
CARLO LAURENZI
Nato a L'Aquila nel 1973. Chitarrista, Compositore di Musica Elettroacustica ed elettronica, regista del suono. Come strumentista
opera nel campo della musica improvvisata e contemporanea. Sue
composizioni sono state eseguite a L'Aquila, Sulmona, Roma, Belgrado. Come regista del suono, programmatore ed operatore al Live
electronics, collabora con enti concertistici e compositori italiani di
fama internazionale. Da diversi anni collabora con il Centro Ricerche
Musicali - CRM di Roma, diretto da Michelangelo Lupone e Laura
Bianchini, nelle sue molte produzioni di musica contemporanea ed
SILVIA LANZALONE
elettronica in Italia e nel mondo. Collabora con la Facoltà di "Musica
Nata a Salerno nel 1970. Flautista e compositrice, collabora dal 1997 e Nuove Tecnologie" presso il Conservatorio dell'Aquila. Dal 2009
con il CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma in qualità di compo- collabora anche con l'IRCAM di Parigi.
sitrice, ricercatrice e assistente musicale.
E’ attualmente docente di Musica Elettronica presso il Conservatorio GYÖRGY LIGETI
“G. Martucci” di Salerno. La sua produzione musicale è orientata Nato a Dicsöszentmárton, in Transilvania nel 1923 (una zona che alverso la sperimentazione di nuove soluzioni espressive e linguisti- lora apparteneva all’Ungheria e dal 1947 alla Romania), da una fache, ed è realizzata con tecnologie informatiche che consentono l'ela- miglia di ebrei ungheresi, ha studiato prima in Romania, poi, dopo le
20
tragiche vicende belliche, a Budapest, che ha abbandonato nel 1956
dopo la repressione della rivolta ungherese da parte dell'esercito sovietico, divenendo in breve tempo uno dei protagonisti della vita musicale contemporanea.
Gran parte della sua vita è stata dedicata all'insegnamento, con la
cattedra al Conservatorio di Amburgo e il successivo trasferimento
a Vienna. Ha lavorato inoltre con Stockhausen presso lo Studio di
musica elettronica di Colonia e ha insegnato anche a Stoccolma, tenendo inoltre alcuni corsi estivi presso la fucina della “Nuova Musica” di Darmstadt. Si è spento il 12 giugno del 2006 a Vienna. Ligeti
si è posto in modo critico nei confronti della realtà ed ha formulato
linguaggi antidogmatici, non convenzionali che ne hanno fatto un
protagonista “isolato” dell’avanguardia musicale, lungo un percorso
differente da Nono, Boulez, Berio, Maderna, Stockhausen e tutti i
post-weberiani.
Un'altra fase dell’attività ligetiana, che è andata sin oltre la metà degli
anni Settanta, ha visto la nascita di quella tecnica musicale che poi
lui stesso definì "micropolifonia".
renti contesti ambientali, architettonici e museali. Nel 2009 ha ideato
e realizzato l’evento “Una città da ascoltare” in occasione del G8 Summit 2009 tenutosi all’Aquila.
Le sue produzioni artistiche e scientifiche sono curate dal CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma. Insegna Musica Elettronica al Conservatorio de L'Aquila dal 1980 dove dirige il Dipartimento di Musica
e Nuove Tecnologie; dal 1996 fa parte del comitato artistico-scientifico del CEMAT.
TEO PACE
Nasce il 14 aprile 1960 a Palo del Colle (BA). Si diploma al Liceo Artistico e, da autodidatta, si avvicina alla musica ed agli strumenti a
fiato, dalla fine degli anni Settanta partecipa ad una quindicina di formazioni musicali spaziando tra il rock progressivo, il jazz, il free jazz
e la musica etnica. Come strumentista suona il doppio flauto, flauto
traverso, bansuri, kaval, ney, clarinetto piccolo in mib, clarinetto
basso, sax soprano, ciaramella, zampogna a chiave nonché diversi
sintetizzatori analogici.
Cultore della “respirazione circolare” su tutti gli strumenti ed in peMICHELANGELO LUPONE
renne attesa di mettere le mani su un clarinetto contrabbasso e su un
Nato a Solopaca nel1953. Compositore eclettico, ricercatore sin dal sarrussofono, sperimenta inediti accoppiamenti tra ance e fusti. At1983 si è dedicato alla progettazione di sistemi, digitali innovativi de- tualmente suona prevalentemente nel campo della “composizione
stinati alla produzione di opere musicali (computer Fly 10 e Fly 30). istantanea”. Di professione architetto libero professionista e docente
La sua attività artistica comprende anche la coreutica e la interme- nella scuola statale.
dialità; le opere prodotte con artisti visivi e coreografi come Momo, Pistoletto, Uecker, Moricone, Galizia, Paladino, hanno segnato un ARVO PÄRT
percorso di teatro musicale che sempre più si è rivolto all'uso inte- Nato a Paive, in Estonia, nel 1935. Compie i suoi studi musicali
grato dell'ambiente di ascolto (Installazioni sonore d’arte e Teatro del- presso il conservatorio di Tallinn, lavorando allo stesso tempo presso
l'ascolto), dando origine alle grandi installazioni sonore d’arte basate la radio estone. Le sue prime composizioni, dopo alcuni lavori stusu tecnologie d’invenzione (Tubi sonori, Planofoni®, Olofoni, Guide denteschi influenzati dal neoclassicismo russo, sono improntate alla
d'onda, Risonatori, Schermi riflettenti) e a strumenti di liuteria extra- serialità. Nel decennio successivo, Pärt continua a scrivere opere seordinaria (Feed-drum). Per la composizione e la ricerca musicale ha riali e aleatorie, sperimentando allo stesso tempo una tecnica di colricevuto riconoscimenti dall'Accademia delle Scienze di Budapest e lage consistente nel sovrapporre citazioni letterali di opere classiche
dalla Japan Foundation, incarichi di consulenza dalla Texas Instru- (soprattutto Bach) alle strutture seriali delle sue composizioni. Pärt
ments, dal Centro Ricerche Fiat, commissioni da Tanzhaus di Dues- si impone una pausa di studio e riflessione; per alcuni anni non comseldorf, Maggio Musicale Fiorentino, Kyoto Philarmonic Orchestra, pone più, ma si dedica all'approfondimento della musica polifonica
Accademia Filarmonica Romana, Grame di Lione, IMEB di Bourges, medioevale e rinascimentale. Bisogna aspettare il 1976 per il suo
INA-GRM di Parigi, Alto Calore di Solopaca.
vero ritorno alla composizione. La musica di Pärt può definirsi miniDal 2006 collabora con la Soprintendenza ai Beni Archeologici di male, nel senso di ottenere il massimo effetto ricorrendo al minimo
Pompei e la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma di elementi.
alla realizzazione di iniziative culturali artistiche e scientifiche e allo Nel 1980 ottiene dalle autorità sovietiche il permesso di abbandosviluppo di ricerche sul suono applicato alla progettazione in diffe- nare l'Estonia per stabilirsi in Israele con la moglie (di origine ebrea)
21
e i due figli; ma dopo un anno e mezzo trascorso a Vienna è a Berlino Ovest che fissa definitivamente la propria dimora. Successivamente, l'incontro con Manfred Eicher e la pubblicazione del primo
disco fuori dalla Russia lo fanno conoscere e apprezzare dal mondo
intero, consacrandolo tra i più grandi musicisti contemporanei.
Numerosissime sono le opere commissionategli da enti e istituzioni
di tutto il mondo; la più recente è 'La Sindone', presentata in prima
mondiale in un concerto a Torino lo scorso Febbraio.
LUIGI PIZZALEO
Nato a Como nel 1971. Si diploma in Pianoforte nel 1991, in Composizione nel 2000 al Conservatorio di Pescara. Tiene nel frattempo
un seminario di analisi musicale come docente esterno presso il Conservatorio di Perugia. Insegna applicazioni informatiche musicali per
i corsi di formazione professionale dell'ENFAP-Abruzzo. Nel 2004 si
diploma in Musica elettronica al Conservatorio dell’Aquila. Nel novembre del 2006 presenta “Captiva”, frammento teatrale per voce e
live electronics, in occasione del Decennale della Federazione CEMAT
al Goethe Institut di Roma.
“L'Orfeo innamorato”, opera commissionata dalla Società Aquilana
dei concerti su testo di Gianluca Gigliozzi, va in scena al Teatro San
Filippo il 27 e 28 novembre 2007. Nel luglio del 2008 presenta “Meditazione” allo Jugoslovensko Dramsko di Belgrado. Partecipano alla
performance lo stesso autore e il percussionista Jean Geoffroy. Il
saggio Beyond the Mouse. An Approach to Interfaces and new Lutherie è stato recentemente inserito fra le relazioni del II Congresso
Internazionale di Musica e Tecnologia che si è svolto a Siviglia dal 26
al 29 novembre. Lo scorso 20 marzo è stato eseguito il brano per
oboe medievale ed elettronica La voix Guillaume al Festival “Cinque
Giornate” di Milano. Il 21 marzo si è laureato col massimo dei voti al
biennio specialistico di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio dell'Aquila. Dal 2008 collabora con il CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma.
spiegazione della teoria delle tecniche di sintesi ed elaborazione del
suono. Consapevole delle possibilità che offrono le nuove tecnologie
interattive e la musica elettronica dal vivo, ne sperimenta l'utilizzo in
teatro come in formazioni musicali di orientamento free jazz, jazz e
rock che porta live sul territorio romano e nazionale presso festivals
come SDSM, Scatole Sonore e il 43° festival di Nuova Consonanza.
Dal 2008 insegna MaxMSP presso la sede in Roma dell'Istituto Europeo del Design (IED) all'interno del corso di Sound Design.
GIACINTO SCELSI
(Pitelli 1905 – Roma 1988)
Incomincia a frequentare il mondo artistico, musicale e letterario
negli anni ’20, durante i suoi frequenti viaggi all’estero, stabilendo
amicizie che lo iniziano ai movimenti culturali internazionali dell’epoca. Agli anni ‘30 risalgono i suoi interessi per linguaggi e tecniche compositive quali la dodecafonia, le teorie di Scrjabin e di Steiner.
Nel 1930 porta a compimento Rotativa (Parigi, 1931), opera che lo
rivela al mondo musicale internazionale. Trascorre gli anni del secondo conflitto mondiale in Svizzera, dove vengono eseguiti il Trio
per archi (1942) e varie altre opere per pianoforte. Si stabilisce poi a
Roma (dove rimarrà fino alla morte, avvenuta l’8 agosto 1988), ultimando alcune opere già iniziate: il Quartetto per archi e La Nascita del
Verbo (eseguiti entrambi a Parigi nel 1949).
Vive anni molto travagliati, trovando via di scampo nella poesia, nelle
arti visive, nel misticismo orientale e nell’esoterismo. È di questi anni
l’accettazione attiva delle filosofie orientali, delle dottrine Zen, dello
Yoga e della problematica dell’Inconscio, che si riflette anche nella ricerca e nella sperimentazione in campo musicale. La strumentazione
di figure determinate dal caso, l’improvvisazione su strumenti tradizionali usati in modo non ortodosso, l’uso dell’Ondiola, strumento
capace di riprodurre i quarti e gli ottavi di tono, ma soprattutto la
maniera di improvvisare in uno stato privo di condizionamenti molto
vicino al vuoto zen, improntano le sue opere più significative.
Giacinto Scelsi è stato un compositore tra i maggiori del Novecento.
FRANCESCO ROSATI
Famoso in tutto il mondo, è ancora misconosciuto nel nostro paese.
Nato a Roma nel 1983. Dal 2005-2006 studia Musica Elettronica con La sua musica è rivolta a orizzonti vasti che muovono relazioni tra poAlessandro Cipriani e il Maurizio Giri. Approfondisce l'utilizzo di lin- poli e culture, esenti da mode e convenzioni.
guaggi di programmazione come MaxMSP, PureData, SC3 e Csound,
interessandosi principalmente alle tecniche di elaborazione granu- LORENZO SENO
lari e al design di interfacce utente. Dal 2008 collabora alla stesura Nato nel 1948, si è laureato in Fisica cum laude a Roma.
del nuovo volume di Virtual-Sound (www.virtual-sound.com) di Dagli anni '70 si è sempre occupato di diversi aspetti delle tecnoloprossima uscita, con un software di esempi interattivi funzionali alla gie elettroniche e informatiche, occupando presto ruoli di responsa22
bilità come dirigente d'azienda, come imprenditore di una azienda di
consulenza e progetto, e come consulente libero professionista. Ha
insegnato Informatica presso la Facoltà di Economia "Federico Caffè"
dell’Università Roma tre, ed è membro di ECoNA, un Centro interunivesitario che raggruppa ricercatori e docenti di dodici università
italiane, dedicato allo studio dei processi cognitivi.
Fondatore della società Audionica® e socio della piccola azienda
NOVA InterLAB, dedicata all'intermix di tecnologie, musica e arti visive. In questi anni ha accumulato esperienze in diversi settori: Elettronica digitale industriale, Telematica, Informatica, Supercalcolo ed
elaborazione di segnale. Seguendo i suoi interessi musicali (ha studiato Pianoforte per diversi anni), da circa dieci anni è il direttore
scientifico del CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma. In questo
contesto si è occupato della specifica e dell' impostazione dello sviluppo di un Sistema Operativo per la gestione di architetture DSP
parallele (Texas C40), dedicato alla elaborazione e sintesi dei segnali
sonori. Attualmente si occupa di sviluppo di sistemi di spazializzazione del suono e di modelli fisici. Insegna al Conservatorio de
L’Aquila al Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie.
Ha composto vari lavori per orchestra, pezzi corali, vocali, liederistici, pianistici.
FRANK ZAPPA
(Baltimora 1940 – Los Angeles 1993)
Grande chitarrista, non era solo un grande musicista rock estremamente prolifico (la sua discografia è immensa: più di 80 album), non
era solo un intelligente provocatore: era innanzi tutto un grande musicista, la cui grandezza è stata riconosciuta (caso più unico che raro,
per un artista di estrazione rock) da grandi autori di musica "colta"
come Karlheinz Stokhausen, o Pierre Boulez.
Quest'ultimo ha detto di lui: "Come musicista era una figura eccezionale perché apparteneva a due mondi: quello della musica pop e
quello della musica classica. E non è una posizione comoda".
Zappa era insomma capace di passare dal rock alla musica "classica",
dalla parodia al jazz, da Stravinsky alla sperimentazione pura, dall'elettronica all'oltraggio. Sempre inventando, creando, andando oltre
le mode e le tendenze. Ha in sintesi ha incarnato, con i suoi testi dalla
satira tagliente e la sua enciclopedica estetica musicale, una delle figure più complesse e affascinanti della storia del rock, capace di olANTON WEBERN
trepassare le barriere fra i generi e di inventarne di nuovi.
Anton Fiedrich Wilhlem von Webern nasce a Salisburgo nel 1883. (archivio crm)
Dopo aver ricevuto, già a 5 anni, le prime lezioni di pianoforte dalla
madre, ha continuato a Graz e Klagenfurt negli anni del liceo. Nel
1902 si è iscritto all'Università di Vienna e dal 1904 al 1908 fu allievo di Schoenberg.
Laureatosi in musicologia nel 1906 con Guido Adler, due anni più MARCELLO BUFALINI
tardi ha intrapreso la carriera di direttore d'orchestra, proseguendo Direttore, compositore, musicista dalla vasta esperienza internaziol'attività compositiva.
nale, è uno dei più stimati direttori italiani della sua generazione.
Tra il 1915 e il 1916 è stato costretto ad arruolarsi. Riaccostatosi alla Oltre a portare avanti i suoi numerosi impegni in campo lirico e sinmusica nel '17, è stato direttore all'Opera tedesca di Praga e quindi, fonico presso importanti enti in Italia e all’Estero, da lungo tempo si
di nuovo a Vienna, ha collaborato con Schoenberg nell'"Associazione dedica alla formazione dei giovani musicisti abruzzesi, sia in qualità
di esecuzioni musicali private".
di docente di direzione d’orchestra del Conservatorio dell’Aquila, sia
Inoltre ha diretto diverse corali e l'orchestra sinfonica dei lavoratori alla guida di compagini orchestrali giovanili.
viennesi. Nominato nel '27 direttore della Radio austriaca ed insi- Nato a Roma nel 1963, è diplomato in Viola e Direzione d’orchestra.
gnito nel '24 e nel '31 del premio "Città di Vienna", ha ottenuto un ri- Suoi maestri sono stati Bruno Giuranna e Piero Farulli per la viola,
conoscimento sempre più vasto, sancito anche dalle pubblicazioni Bruno Aprea per la direzione d’orchestra, Carlo N. Bellandi per la
delle sue opere a cura della "Universal Edition". Dal 1933, tuttavia, composizione. Ha seguito i corsi di perfezionamento di direzione
con l'annessione dell'Austria al Terzo Reich, la diffusione della sua d’orchestra di Ilya Musin, Myung Whung Chung e Valery Gergiev alla
musica ha incontrato molte difficoltà. Nel '45, dopo la perdita del fi- Accademia Chigiana di Siena. Ha studiato la prassi esecutiva della
glio in seguito a un bombardamento, riparato a Mittersill, per un tra- musica antica ed ha fatto parte delle orchestre di Chiara Banchini e
Alan Curtis.
gico errore, è stato ucciso da un soldato americano nel 1945.
INTERPRETI
23
Nel 1994 ha inizio la sua attività internazionale di direttore d’orchestra, che lo ha visto frequente ospite di prestigiosi complessi come
l'Orchestra della Suisse Romande, l'Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, l'Orchestra della Radio di Monaco di Baviera, la Mitteldeutsches Rundfunkorchester, l'Orchestra del Teatro La Fenice di
Venezia, l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi di Milano”, l’Orchestra
dell’Arena di Verona, la Tonkünstlerorchester e la Radio Symphonieorchester di Vienna, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra del Teatro Marrucino ed altre ancora, in
sale come il Musikverein e il Konzerthaus di Vienna, il Grosses Festspielhaus di Salisburgo, il Gewandhaus di Lipsia.
Come direttore d’opera è stato ospite dell’ Opéra du Rhin di Strasburgo, della Kammeroper di Vienna, del Teatro Nazionale Slovacco
di Bratislava, e in Italia dei Teatri di Ravenna, Cremona, Mantova,
Pavia, Brescia, Sassari, Cosenza, Lucca, Teramo.
Nel 2001 Luciano Berio gli ha affidato la direzione del progetto europeo "L'Arte della Fuga", realizzato dal Teatro Lirico Sperimentale di
Spoleto in collaborazione con le più importanti scuole europee di
composizione. Nel 2006 ha realizzato un lavoro filologico di completamento e ricostruzione di una partitura incompiuta di Felix Mendelssohn Bartholdy, il Concerto in mi minore per pianoforte e
orchestra, che è stata eseguita in prestigiosi contesti internazionali
(Berlino, Lipsia, Vienna, Salisburgo, Bregenz, Tokyo, Torino, Londra,
Liverpool, Milano, Roma, Torino) ed incisa da Riccardo Chailly con
la sua Gewandhaus Orchester per l’edizione integrale delle opere di
Mendelssohn (Decca).
DIEGO CONTI
Si diploma sotto la guida di Sandor Vegh presso l'Accademia del Mozarteum di Salisburgo, e inizia la propria carriera suonando con complessi quali I Solisti Veneti, la Camerata Academica del Mozarteum e
l'Orchestra Da Camera Europea. Primo violino di spalla di importanti
enti lirico-sinfonici italiani (fra questi il Maggio Musicale Fiorentino
ed il Teatro Vincenzo Bellini di Catania), svolge in seguito una attività
solistica che lo porta ad esibirsi in Europa, Sud America, USA, Canada, Medio ed Estremo Oriente, India ed Africa. Effettua registrazioni per la radio, il cinema e la televisione, ed ha al suo attivo
numerose incisioni per la Emi, la RCA Victor, la Nuova Era, la Harmonia Mundi, la Edipan, la Esperia e Sculture d'Aria, comprendenti
tra l'altro la prima mondiale integrale de L'Arte Del Violino di P.A.Locatelli, giudicato miglior disco dell'anno dalla rivista inglese Grammophone, ed un CD con musiche di Zappa, Lutoslavski, Lupone e
24
Pärt, miglior disco dell'anno per L'Unità.
Si dedica inoltre alla diffusione della musica contemporanea, e molte
sono le opere da lui eseguite in prima assoluta, o a lui dedicate.
È membro del quartetto Contras Tango e direttore e solista de Gli
Archi di Firenze. Dal 2002 si dedica in maniera continuativa alla composizione. Gran parte della sua produzione è dedicata alla musica da
camera. Alcuni lavori per pianoforte e per violoncello e pianoforte
sono stati pubblicati dalla casa discografica “Olga”. Ha scritto e musicato tre opere: “La pioggia oscura”,”Il canto della sirena” e “Marlowe”, composto per il teatro ed il cinema. La sua musica è stata
eseguita in Europa, negli Stati Uniti ed in Australia. È titolare della
cattedra di Violino presso il Conservatorio “N. Rota” di Monopoli.
MARC DUCRET
Nato a Parigi nel 1957 è autodidatta e ci tiene a ribadirlo.
Ha pubblicato album da solista e con diverse formazioni, non ultima
quella col sassofonista Tim Berne.Le sue composizioni, quasi sempre portate in esecuzione dallo stesso autore, spaziano dal jazz all’avanguardia più recente della glitch music.
Ducret inizia la sua carriera nel 1975 suonando in gruppi dance e
gruppi folk. Interessato a stili e strumenti vari (chitarre elettriche e
acustiche a 12 corde, oud, chitarre senza tasti e baritonali), è stato
membro della prima Orchestra Jazz Nazionale francese nel 1986, e
fotografia: Nakadaira
ha capitanato il suo trio in numerosi concerti e festival in Francia,
Germania, Svezia, Italia, Africa, Spagna, India e Giappone.
Ha suonato con Larry Schneider, David Friedmann, Michel Portal,
Joachim Kuhn, Franco Ambrosetti, Didier Lockwood, Eric Barret, Miroslav Vitous, Enrico Rava, Adam Nussbaum, Django Bates, David
Sanborn, Joey Baron, Michel Godard e altri.
Dal 1991, grazie alla collaborazione col sassofonista Tim Berne, Ducret è divenuto uno dei pochi musicisti europei a suonare regolarmente oltreoceano, invitato frequentemente come ospite solista da
gruppi, compositori e programmi radiofonici.
CONTINUO ENSEMBLE
Il Continuo Ensemble nasce nel 2008 dall’esigenza di condividere
esperienze artistiche al fine di tessere, a ogni esecuzione, il filo immaginario che dalla musica classica arriva alla sperimentazione contemporanea senza soluzione di continuità.
Continuo è perciò un gioco di repertori diversi e interpretazioni ragionate alla luce delle complementari professionalità maturate da
ciascun componente nella propria formazione e durante la propria
carriera, condivise in anni di collaborazioni e pratica di ensemble.
Continuo fa tesoro di tutto ciò che di significativo la musica ha saputo produrre negli ultimi secoli: dalla retorica musicale fino alle sperimentazioni contemporanee, attraverso le eterogenee sonorità
moderne.
Continuo è un progetto ambizioso che si propone di fare propria e restituire al pubblico la creativa estemporaneità che trae spunto dalla
pratica del basso continuo coniugandola con il continuum e la dimensione fluida che caratterizza la musica di oggi.
Il Continuo Ensemble è formato da giovani musicisti nati o formatisi
a L’Aquila, da anni attivi in gruppo e come singoli sia in Italia che all’estero. Dopo il sisma del 6 aprile 2009 Continuo è diventata anche
l’espressione della ferma volontà di questi giovani artisti che dalla
musica vogliono trarre energia e risorse vitali per il futuro del proprio territorio.
Presidente Federico Cardilli. Direttore artistico Alessio Gabriele
LUIGI DI GIAMPIETRO (v. autori)
JOHNATHAN FARALLI
Ha compiuto gli studi musicali in Percussione e Composizione
presso il Conservatorio Statale di musica “L.Cherubini” di Firenze, diplomandosi con il massimo dei voti. Si è laureato in Sociologia del-
l'educazione presso l'Università degli studi di Firenze e in Didattica
della musica presso il Conservatorio di Fermo.
Si è perfezionato in Percussioni allo “Sweelinck Conservatorium” di
Amsterdam e a Strasburgo.
Collabora con "l'Orchestra della Toscana" in maniera continuativa sin
dalla sua fondazione nel 1981.
Ha fatto parte ed è chiamato a tutt'oggi a collaborare con le più famose orchestre italiane, suonando nei più prestigiosi auditorium e
teatri del mondo sotto la guida dei più grandi maestri (Giuseppe Sinopoli, Zubin Mehta, Yuri Temirkanov, Georges Prêtre, Carlo Maria
Giulini, Daniele Gatti e Claudio Abbado).
Svolge attività solistica e cameristica, tenendo Masterclass e concerti in tutti i continenti; ha collaborato con Luciano Berio, Salvatore
Sciarrino, Franco Donatoni e John Cage. Molti compositori gli hanno
dedicato i loro lavori.
Suona in duo con il flautista Roberto Fabbriciani e con il pianista
Gregorio Nardi.
Ha fatto parte del gruppo “Les Percussions des Strasbourg“ dal 1993
al 1996 suonando nelle principali città europee. Collabora con numerosi ensembles e con l'Istituto di ricerca musicale “Tempo Reale”
fondato e già diretto da Luciano Berio.
Ha al suo attivo molte incisioni discografiche con orchestra, gruppi
da camera e come solista, con case discografiche di primo piano.
Attualmente insegna presso l'Istituto Musicale Pareggiato “P. Mascagni” di Livorno, dove è docente della classe di Strumenti a percussione e collabora presso la Scuola di musica di Fiesole dove è
tutor per la fila della sezione delle percussioni dell'Orchestra Giovanile Italiana.
VINCENZO GROSSI (v. autori)
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
L’Orchestra Sinfonica Abruzzese è emanazione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, fondata nel 1970, una delle 12 Istituzioni Concertistico-Orchestrali italiane riconosciute dallo Stato. Protagonista della
rinascita della vitalità musicale della propria Regione e del centro
Italia, l’ISA opera una vasta e significativa azione culturale attraverso
la sua Orchestra. Rapidamente guadagnata un’importante considerazione tra le principali strutture di produzione musicale del Paese,
l’Orchestra Sinfonica Abruzzese ha finora tenuto oltre duemila concerti raggiungendo, in quarant’anni di ininterrotta attività, un rilevante livello artistico.
25
Sono stati ospiti dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese direttori d’orchestra e solisti di chiara fama, tra i quali Carlo Zecchi, Vladimir
Ashkenazy, Gianluigi Gelmetti, Bruno Aprea, Nino Antonellini, Massimo De Bernart, André Bernard, Donato Renzetti, Katia Ricciarelli,
Renato Bruson, Salvatore Accardo, Maurice André, Uto Ughi, Hermann Baumann, Nina Beilina, Michele Campanella, Severino Gazzelloni, Rudolf Firkusny, Leonid Kogan, Pierre Amoyal, Paul Tortelier,
Gabriel Tachinò, Massimiliano Damerini, Bruno Canino, Enrico Rava,
Michele Campanella, Derek Han, Maria Tipo, Boris Petrushansky,
Massimo Quarta, Barbara Hendricks, Mario Brunello, Enrico Dindo,
Rocco Filippini, Andrea Bocelli, Milva, Amii Stewart, Ilya Grubert,
Sylvano Bussotti, Domenico Nordio, Roberto Prosseda. L’Orchestra
26
ha inciso numerosi CD per importanti case discografiche, registrando per la RAI-Radiotelevisione Italiana molte prime esecuzioni
assolute che importanti compositori contemporanei le hanno dedicato. Fin dalla sua fondazione, l’ISA si avvale della direzione artistica
del Maestro Vittorio Antonellini.
TEO PACE (v. autori)
LUIGI PIZZALEO (v. autori)
Le note biografiche, ove non diversamente specificato, sono a
cura degli autori.
Realizzazione e organizzazione artistica
COMUNE DI ROMA
CRM – CENTRO RICERCHE MUSICALI
Sindaco
Gianni Alemanno
Direttore artistico Michelangelo Lupone
Direttore responsabile Laura Bianchini
Direttore scientifico Lorenzo Seno
Assessorato alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
Assessore
Umberto Croppi
Staff
Produzione artistica Walter Cianciusi
Ambientazioni Emanuela Mentuccia
Assistenti artistici Alessio Gabriele, Silvia Lanzalone, Carlo Laurenzi
Assistenti installazioni Massimiliano Cerioni, Stefano Tofani
Ufficio stampa Elisa Cerasoli
Segreteria artistica Olga Annunziata
Dipartimento alle Politiche Culturali
Direttore
Alessandro Massimo Voglino
Servizio Gestione Spettacolo ed Eventi
Responsabile P.O.
Raffaele De Lio
Con la consulenza di
Maria Giovanna Musso, Edvige Bilotti, Irene Gentile
LUOGHI
LICEO SCIENTIFICO TERESA GULLACE TALOTTA Piazza Cavalieri del Lavoro, 18 - 00173 ROMA
PALLADIUM - UNIVERSITÀ ROMA TRE P.zza Bartolomeo Romano 8 - 00154 Roma
GOETHE INSTITUT ITALIEN Via Savoia 15 - 00198 Roma
IED Istituto Europeo di Design Via Alcamo 11, 00182 Roma
INFORMAZIONI
CRM - Centro Ricerche Musicali Via Lamarmora 18 - 00185 Roma Tel. +39 06 4464161, T/Fax +39 06 4467911
www.artescienza.info www.crm-music.it
BIGLIETTI
Concerto Goethe Institut, anteprima 29 settembre: intero euro 15, ridotto euro 10
Installazioni, Concerti, Performance al Liceo Gullace Talotta, 1 e 2 ottobre: ingresso gratuito
Concerti al Palladium 4 e 11 ottobre: intero euro15, riduzioni previste da Romaeuropa Festival
Prevendita presso Palladium dalle ore 16.00; (prevendita online www.romaeuropafestival.net)
Prenotazioni CRM 06 4464161
MASTERCLASS
Quota di partecipazione: euro 400 - Quota per gli studenti di Conservatorio: euro 200
Progetto grafico e impaginazione: Orto Onirico - strategia e immagine globale
Stampa: OK Print - Roma
Fotografie di C. Ganet, M. Carroccia, Nakadaira, E.Sforza, Archivio CRM, Archivio Guaccero
Fotografia di copertina: E. Sforza
www.artescienza.info
Scarica