Tusitala 5 - Fondazione Per Leggere

NEL REGNO DI PROTEO
Biblioteca di Buscate
N. 5
Gennaio 2011
La metamorfosi
Gabriele Cardini
Eleonora Giacomin
Stefania Povia
Erica Puricelli
Federica Ottolini
O dei, se vostre sono
queste metamorfosi,
ispirate il mio disegno…
Ovidio, Metamorfosi
Chi sia lo specchio
dell’altro, non lo sapremmo dire: noi lo
raccontiamo soltanto.
Ma principio ispiratore dell’una come
SOMMARIO dell’altra, della natura
e dell’arte, è la metaTematicando
morfosi.
Arcipelaghi
La letteratura, in parlibrari
2-3
ticolare, figlia prediNotizie dai f.lli
letta del regno di ProLumière
4
teo, muta incessanteDiapason
5
mente forme e caratteristiche pur rimanendo costantemente
Chiaroscuro
6
se stessa. Sovente argomento del suo narIl Brucaliffo
7
rare sono episodi di
metamorfosi, evidenPercorsi
ziando una fascinaBiblioteca di
zione sospetta che
Aby Warburg
8
suggerisce una comunanza tra sé e
Serendipity
9
l’oggetto
narrato;
un’insistenza
che riHic Sunt Leones
10
manda a un segreto
Speciale:
da loro condiviso.
Roald Dahl
11-12
La metamorfosi quasi
impone il racconto: il
Extralibro
movimento concreto,
La Bussola
fisico o psicologico,
internautica
13
riflette con forza se
stesso nelle parole
Bazar
14
che lo ripetono ma
che, inevitabilmente,
45°32’31”N 8°48’44”E 15
nuovamente lo trasformano in altro. Ma
Girovagando
16
l’affinità tra metamorfosi e letteratura
si dimostra anche per
come sanno legare
due aspetti quali il
destino e la libertà.
La mutevolezza delle
forme, il libero gioco
che paiono prendere,
il loro infinito rimodularsi e riadattarsi ci
rammentano una libertà possibile cui
aggrapparsi; un movimento perenne che
vince la morte.
Ma il tempo in cui accade la metamorfosi
cade spesso sotto lo
stigma del destino, di
qualcosa di ferreo; il
poema di Ovidio, più
di tutti, lo rappresenta: Dafne mutata in
alloro, Clizia in girasole, Ciparisso in cipresso e tanti altri: la
trasformazione
è
sempre necessitata, la
nuova forma assume
il valore di una filigrana, una chiave segreta che emerge e
restituisce di noi ciò
che
(temporaneamente) siamo. La superficie profondissima che è il mito greco
già lo aveva evidenziato: Nemesi, una
della figure della Ne-
cessità, per sfuggire a
Zeus muta continuamente forma finché il
dio non riesce finalmente a prenderla: e
dalla loro unione, nascerà la bellezza fatale di Elena.
La necessità ha mille
fisionomie che riusciamo a variare finché
non
giunge
l’attimo che la fissa: e
ciò che ne fuoriesce
avrà la capacità di
modificare ciò che
verrà. Alla letteratura, all’arte, spetta il
compito di raccontarlo, di rappresentare
quegli attimi di soglia: le spiegazioni
verranno dopo.
Di metamorfosi fisiche e psicologiche ci
racconteranno Federica e Eleonora; Stefania scriverà di come
sia mutata, del corpo,
la visione nel ritrarlo.
Erica propone alcune
parodie cinematografiche e la figura di Roald Dahl nello speciale. E poi leggeremo di
trasformazioni
del
suono nel tempo, di
scrittori che mutano
nome prima di presentarsi al pubblico:
infine, in omaggio al
tema, anche la rivista,
nei colori, ha subito
qualche metamorfosi.
Gabriele Cardini
1
PSICHE E CORPI: FRAMMENTI DI UN DISCORSO METAMORFICO
Luigi Pirandello
Il fu Mattia Pascal
L’identità umana è un fotogramma delle infinite trasformazioni di un individuo, limitante e riduttiva, un artificio costruito ad hoc: se la morte del proprio nome costituisce un mezzo per liberarsene, allora la morte non rappresenta la fine, ma semplicemente il miraggio di un nuovo inizio. Una coincidenza, un semplice caso fortuito e la
vita di Mattia Pascal non è più la stessa: la notizia della sua morte rappresenta inizialmente una boccata d’aria fresca in un’esistenza opprimente e insoddisfacente,
ma il tentativo di cambiare identità, di modificare non solo il suo aspetto, ma, cosa
più importante, la sua stessa identità, non gli permette di costruirsi un futuro lontano dal suo passato. Così, cristallizzato tra l’approdo a una nuova vita e un’identità
passata che non gli appartiene più, il fu Mattia Pascal evolve in un ombra evanescente, in uno spettatore della sua stessa metamorfosi.
Fedor M. Dostoevskij
Delitto e castigo
La metamorfosi è qualcosa di più del semplice mutar di forma, qualcosa di più della
radicale trasformazione di un volto o di un oggetto: la metamorfosi è un processo insito nella psiche dell’uomo, un piccolo insetto invisibile che armeggia con i fili della
mente, innescando cambiamenti irreversibili. L’idea di trasgredire alla morale per il
bene della comunità e per risollevare le sorti della sua famiglia spinge Raskol’nikov a
progettare il delitto di una vecchia usuraia. L’apparenza di legittimità di tale azione è
il motore di una serie di eventi che porteranno Raskol’nikov ad una profonda revisione spirituale, sospeso tra la consapevolezza dell’errore commesso e la debolezza, la
mancanza di coraggio per rimediarvi concretamente. Delitto e castigo è la metamorfosi interiore di un giovane intellettuale annoiato e arrogante, convinto che il timore
sia l’unico mezzo per ottenere rispetto.
Nel 1958 lo scrittore Giorgio Bassani, “scopritore” del
romanzo e del suo autore,
fece pubblicare Il gattopardo in edizione postuma
presso l’editore Feltrinelli,
dopo che Elio Vittorini si
era rifiutato di pubblicarlo
nella sua collana edita da
Einaudi.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Il Gattopardo
Nella Sicilia refrattaria al cambiamento, nemmeno la
recente nascita del Regno d’Italia è in grado di turbare un ambiente statico legato da secoli alle proprie
tradizioni. In un contesto, in cui una reale metamorfosi si rivela impossibile, il tentativo della classe aristocratica di conservare l’antico prestigio, spalleggiando l’unificazione, si presenta, quindi, come una
mossa per controllare la situazione e dirigerne le
Fonte: www.agoramagazine.it
dinamiche interne.
«Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che
tutto cambi»: le parole del giovane Tancredi si sposano con l’atteggiamento assunto
dal principe di Salina, consapevole di assistere al tramonto della propria stirpe. Nello scenario siciliano, predeterminato e impassibile, sono i burattinai ad alternarsi
nel manovrare la realtà: la borghesia, incarnata dal personaggio di Calogero Sedara
è il simbolo della rivalsa sull’aristocrazia, e sulla persona del principe di Salina.
2
Federica Ottolini
Michail Bulgakov
Cuore di cane
Cuore di cane è un romanzo satirico e a tratti grottesco sulla società sovietica, scritto
nel 1928 da Bulgakov. Dopo essere stato sequestrato dalla polizia, rimase negli archivi del KGB per decenni e una volta ritrovato e divenuto di dominio pubblico ottenne subito un gran successo.
Il romanzo racconta la vita di un cane randagio salvato dalla morte certa da un noto
professore di medicina. Questi sta lavorando ad una ricerca sul ringiovanimento del
corpo umano e una sera, insieme al suo assistente, decide di tentare un’operazione
mai provata: l’intervento consiste nel trapiantare l’ipofisi di un uomo morto sul suo
cane e studiarne gli effetti. Pallino inizierà a comportarsi in modo strano: per metà
come un uomo e per metà come un cane.
traduzione di Salvatore Quasimodo
Gli affetti umani sono
Dalle metamorfosi di Ovidio
Ovidio ebbe molta fortuna quando, a partire già da Dante e
tanto vari quanto diverse
Petrarca, vennero riscoperti i classici. Nonostante risalga a
2000 anni fa e che oggi venga letta sommariamente durante
sono nel mondo le forme
le ore di letteratura latina a scuola, Publio Ovidio Nasone con
delle cose.
le sue Metamorfosi rimane uno degli autori classici più moderni e vitali. Ovidio all’età di quarantadue anni, decise di
Ovidio
raccogliere insieme i miti e le leggende greche e romane che
egli tanto amava. Riunì tutti questi racconti intorno ad un
tema: la trasformazione degli uomini in altri esseri, animati o inanimati. Gli episodi,
ormai spogliati del loro significato religioso, vengono rielaborati con fantasia, incastonati gli uni negli altri con una scrittura ricca di snodi e di narrazioni articolate. Fra gli
episodi più celebri: l’alloro, l’eco e il Narciso, Adone e l’anemone, Callisto mutata in orsa.
“
”
Diana Wynne Jones
Il castello errante di Howl
Questo romanzo fantasy scritto nel 1986 ha ispirato anche un film di animazione di
produzione giapponese firmato Hayao Miyazaki. La storia è ambientata in un mondo
parallelo al nostro dove esistono la magia e gli oggetti magici. La protagonista è Sophie
una giovane ragazza che eredita dalla sua famiglia una cappelleria. La sua vita, anche
se vive in un mondo magico, non potrebbe essere più normale fino a quando un giorno
entra nel negozio la Strega delle Terre Desolate che arrabbiata per non aver trovato il
cappello che cercava, trasforma Sophie in una novantenne. In cerca della Strega per
provare a riottenere le sue sembianze, la ragazza incontra il mago Howl e si trasferisce
nel sue castello magico errante. La ragazza si tratterrà presso il castello in seguito a un
patto con il demone del fuoco Calcifer, che vive prigioniero nel camino del castello. Il
mago Howl è una persona veramente misteriosa e Sophie non sa che il suo destino e
quello del ragazzo sono legati indissolubilmente.
Apuleio
L’asino d’oro
Lucio, recatosi per affari in Tessaglia, terra della magia di cui vorrebbe sperimentare
gli effetti, per uno sbaglio dell’ancella di una potente maga viene trasformato in asino. Anche se conserva ragione e sentimenti umani, Lucio rimane bestia da soma per
lunghi mesi, e passando fra le mani di numerosi padroni, si trova coinvolto in mille
avventure, sottoposto ad infinite angherie e muto testimone dei più abietti vizi umani; in breve, il tema è un comodo pretesto per mettere insieme una miriade di racconti, quasi tutti legati al tema della metamorfosi e della trasformazione. Il più lungo,
intenso e famoso è quello di Amore e Psiche. Lucio riuscirà a ritrovare le sue sembianze umane grazie alla dea Iside che gli svela dove trovare le rose magiche che potranno trasformarlo nuovamente.
3
Eleonora Giacomin
DALLE STELLE ALLE STALLE
Come può incastrarsi il cinema con il tema della metamorfosi, Leitmotiv di questo numero di Tusitala? In due modi: uno tremendamente serio e uno tremendamente faceto. Per questa volta, decido di cominciare l’anno nuovo con il sorriso e puntare sulla leggerezza.
Fonte di ispirazione, un’amica a cui ho confessato di non aver mai visto Top Gun (ho rimediato
poco fa) e che ha esclamato in risposta: “E allora come hai fatto a capire Hot Shots!?”.
Mel Brooks
Frankenstein junior
Iniziamo col botto. Mel Brooks ha prodotto un buon numero di parodie (a dir la verità, i nomi si ripetono spesso, come una piccola casta) e questa è senz’ombra di
dubbio la più riuscita. Gene Wilder, protagonista e sceneggiatore insieme a Brooks,
interpreta la parte di un medico che, ereditato dal nonno un castello in Transilvania, si imbatte in una serie di personaggi stravaganti, tra cui spicca l’indimenticabile
aiutante Igor. Parodia del Frankenstein del 1931 di James Whale, ne riprende la realizzazione in bianco e nero e persino gli oggetti di scena.
Jim Abrahams, David Zucker, Jerry Zucker
L’aereo più pazzo del mondo
A poco tempo dalla scomparsa, un piccolo tributo ad un celebre attore di parodia:
Leslie Nielsen. In questo film interpreta il Dottor Rumack, colui che avrà la brillante
intuizione che il cibo servito sul volo su cui si trovano i passeggeri è avariato. Ufficialmente parodia di Ora Zero, un classico del 1957 con protagonista un pilota di elicotteri reduce della Guerra di Corea, in questo film non si sprecano le citazioni, ovviamente in chiave ironica. Esiste anche un sequel, girato due anni dopo, che ha visto
la partecipazione di molti attori del primo film, ma con altri registi e sceneggiatori.
Keene Ivory Wayans
Scary movie
Il primo di una lunga serie di parodie sui film horror per teenager, che si traduce poi
in un’accozzaglia di citazioni cinematografiche, più o meno riuscite.
Film del 2000 di Keenen Ivory Wayans, si caratterizza per due grandi assenze: quella
di una vera trama e, soprattutto, quella di un minimo senso del buon gusto. Come da
sottotitolo: “Senza paura, senza vergogna, senza cervello!”. Da guardare con poche,
pochissime pretese, per distrarsi e sghignazzare un po’.
Mel Brooks
Robin Hood - Un uomo in calzamaglia
Anche se mi vergogno ad ammetterlo, questo è il mio preferito. Un film che non pretende certo di essere un capolavoro, ma che ogni volta che lo riguardo (mi giustifico:
lo passano spesso in televisione) mi fa ridere come la prima volta. Indovinate il regista? Ah sì, Mel Brooks. In questo film, diretta parodia del Robin Hood con Kevin Costner, il regista che ricorre in questo articolo compare, à la Hitchcock, nel ruolo del
rabbino Tuckerman.
Ezio Greggio
Il silenzio dei prosciutti
Una citazione speciale per un film italiano che, per fortuna o purtroppo, è presente
nel catalogo solo in VHS: Il silenzio dei prosciutti, scritto, diretto ed interpretato da
Ezio Greggio. Questa produzione del 1994 si rifà già dal titolo originale – The Silence
of the Hams – ad un altro silenzio più celebre, quello “degli innocenti”. Oltre alla pellicola con Anthony Hopkins e Jodie Foster, frequenti i riferimenti ad un altro thriller
d’eccezione, Psyco.
4
Erica Puricelli
LA MUSICA PER TUTTI:
Legata per secoli alla dimensione
religiosa, dall’anno mille in poi, la
musica ha cercato di svincolarsi
dal tema del divino per cercare
una strada che avesse a che fare
con i sentimenti e con i problemi
esistenziali dell’uomo. Se durante
la sua storia la metamorfosi è avvenuta lentamente, secolo dopo
secolo, nel ‘900 essa ha avuto un
repentino cambiamento dividendosi e frazionandosi nei generi
più disparati: classica, popolare
ed etnica, musica sperimentale,
minimalista, puntillista, arcaicizzante, musica da film, musica
rock e new age ed ogni genere
elencato si divide ulteriormente
in altri, numerosi stili (solo il rock
ne conta 41!). Il rock, fra tutti, è il
genere musicale che più ha influito sul secolo scorso; nato attraverso l'incontro delle diverse tradizioni musicali degli intellettuali
di origine africana ed europea,
l'origine del rock and roll sta nella
"Race music" e nella musica hillbilly (più tardi chiamata rhythm
and blues e country), tra gli anni
'40 e '50. Particolarmente significative sono state le influenze jazz,
blues, boogie woogie, country,
folk e gospel. Molte sono le registrazioni che si contendono il primato di prima canzone rock: Rocket 88 di J. Brenston and his Delta Cats, Rock around the clock di
B. Haley, That’s all right (Mama)
di E. Presley. La storia americana,
a partire dalla nascita del Rock
negli anni'50, ha sempre risentito
dell’influenza più o meno intenzionale della musica, che è diventata un vero e proprio mezzo politico con la funzione di megafono
per i pensieri della gente. Non a
IL ROCK DAGLI ANNI 50
caso già a partire dalla prima generazione di "rocker" l'opinione
pubblica si è trovata completamente spiazzata di fronte ad una
nuova voce che semplicemente
affermava quelli che erano i desideri e le idee nascoste di una nazione che si mascherava dietro il
paravento del
purismo. Nasce
l’idolatria nei
confronti dei
cantanti
che
diventano punto di riferimento di una generazione: Elvis (Classic Elvis di Elvis
Presley), o “The King” come fu
soprannominato, con la sua presenza scenica ebbe un impatto
senza precedenti a livello mondiale. Negli anni sessanta si fecero
spazio i Beach Boys e i Beatles.
Questi ultimi, originari di Liverpool segnarono un’epoca nella
storia della musica, nel costume,
nella moda e nell’arte. Furono il
primo vero fenomeno di massa.
Sgt Pepper’s lonely hearts club
band viene ricordato come uno
dei migliori
album della
musica rock e
viene considerato anche il
primo concept
album. Fra i componenti dei Beatles, John Lennon si distinse per
i suoi testi socialmente impegnati
parlando di amore, pace e speranza. Dall’altro lato dei Beatles
stavano i Rolling Stone con il cantante Mick Jagger, che rivisitarono il rock in chiave più aggressiva
inserirono nei loro testi anche
sesso e droga, volutamente in
contrasto con la band inglese
(Beatles contro Rolling Stones
di G. Diez). L'evento più importante della storia del rock fu sicuramente il festival di Woodstock
tenutosi a Bethel
nel 1969. Migliaia
di giovani si recarono sul posto per
assistere al grande
concerto che vedeva alternarsi sullo
stesso palco Jimi Hendrix, Janis
Joplin, Jefferson Airplane, Santana, The Who, Joan Baez, Crosby
Stills Nash & Young e tanti altri
(1969: storia di un favoloso anno rock di R. Bertoncelli). In quegli
anni nacquero i
Doors, capitanati
da Jim Morrison, i
quali unirono con
successo
blues,
psichedelia e jazz; i testi scritti dal
cantante vengono ritenuti ancora
vera poesia. Gli anni ’70 videro la
nascita del disco 33 giri e di pari
passo fu significativa la produzione dei Pink Floyd con il famosissimo brano Another Brick In The
Wall. Gli anni ’80 sono anni di
band come gli U2, i Simple Minds
e i Queen che con il cantante
Freddy Mercury entrano in classifica nelle prime posizioni con
una canzone dopo l’altra (Anni
‘80 compilation). Negli anni ’90
la musica ha ormai raggiunto tutti offrendo generi e sottogeneri
adatti ad ogni pubblico di tutte le
età non lasciando indietro nessuno dei suoi protagonisti, riscoperti dalle giovani generazioni in cerca di un modello e di un idolo da
seguire.
5
Eleonora Giacomin
IL MUTEVOLE DISEGNO DELL’UOMO
1
2
La rappresentazione della figura
umana nella storia dell’arte ha
avuto infinite metamorfosi; ogni
artista ha voluto rappresentare
l’uomo dando ad essa il compito
di esprimere la propria particolare concezione del mondo. Tra
le illimitate rielaborazioni possiamo però estrarre tre tendenze fondamentali che si sono alternate nel corso della storia
dell’arte: quella idealizzante,
quella realistica e le molteplici e
stravaganti espressioni artistiche del novecento.
Nel primo caso gli artisti hanno
dato vita ad una forma di naturalismo idealizzato finalizzato
alla ricerca della perfezione, del
Bello formato dalla fusione di un
attento studio anatomico e una
costruzione proporzionale del
corpo umano. Policleto, scultore
greco, ebbe un ruolo fondamentale in questa ricerca in quanto
EVENTI a Milano
Museo del 900
Fino al 28 febbraio 2011
www.museodelnovecento.org
————————————————
3
4
5
teorizzò il canone (rapporto numerico ideale tra le parti del corpo) che traspone nel Doriforo1,
statua che diverrà l’ideale di
perfezione umana. I suddetti
canoni classici furono di ispirazione a molti artisti rinascimentali, uno in particolare: Michelangelo che con il David2 propone un prototipo perfetto di bellezza assoluta; dalla statua sembra trasparire un forte concetto
di solidità, perfezione e potenza
legate assieme da linee armoniose e dolci.
Passiamo ora al punto di vista
degli artisti realisti che risulta
essere largamente differente: lo
studio che anch’essi effettuano
sulla realtà non ha come scopo
quella di idealizzarla bensì di
riprodurla nel modo più fedele
possibile. Uno degli artisti che
preferì il Reale all’Ideale fu Caravaggio che nell’opera Bacco3
ci presenta un semplice ragazzo
dell’epoca nelle vesti del Dio
Dioniso. Altro esempio di arte
realistica lo abbiamo con il filone degli iperrealisti americani4
che, intorno alla metà degli anni
’90 del XX secolo, con la loro arte
creano qualcosa di così realistico da risultare indistinguibile
6
7
dalla realtà stessa riproducendo
un soggetto fotografico o utilizzando calchi dal vivo.
Come ultima distinzione abbiamo il Novecento, periodo in cui
si mette in discussione l’arte canonica e tradizionale arrivando
a forzarla fino a realizzare così
un’arte problematica, deformata, parodistica o grottesca. Ed
ecco come il collo delle figure di
Modigliani5 si allunghi inverosimilmente, come le linee ossessive di Van Gogh6 riescano a esprimere tensioni ed esperienze interiori; o come gli espressionisti7
riescano a comunicare grazie
alla violenza del colore e alla deformazione dei lineamenti, come le figure geometrizzate del
Cubismo8 rappresentino la realtà dopo averla analizzata e
scomposta; come De Chirico9
rappresenti l’uomo attraverso
manichini senza volto ponendoli
al centro di una scena inquietante e innaturale o infine come le
figure filiformi di Giacometti10 si
contrappongano con i corpi tondeggianti e grassi di Botero11.
Ed è così che il mutevole disegno dell’uomo è stato e continuerà ad essere al centro
dell’arte.
Caravaggio
Una mostra impossibile
Palazzo della Ragione
Fino al 13 febbraio 2011
www.caravaggio.rai.it
8
9
10
11
6
Stefania Povia
DA CENERENTOLA AI RIFIUTI: STORIA DI UNA TRASFORMAZIONE
TRASFORMAZIONE
Chi non ha mai letto una fiaba? Ce ne sono tantissime e
tutte, dico tutte, hanno un
qualcosa uguale, di identico
anche se noi non ce ne accorgiamo. Questo elemento è così naturale all’interno dei racconti di fantasia (forse perché
sospendiamo la nostra credulità e il nostro senso critico)
che non ci prestiamo attenzione nonostante ne sia il vero protagonista. Se ne accorse
anche Vladimir Propp, uno
studioso russo, che dopo aver
raccolto e confrontato tantissime fiabe della tradizione
popolare, giunse alla conclusione che avevano tutte delle
componenti uguali e fra queste compariva la trasformazione o la metamorfosi di
qualche personaggio. Basti
pensare alle fiabe più conosciute, quelle di Andersen,
Perrault o dei fratelli Grimm,
per verificare la nostra tesi:
Cenerentola, la Sirenetta, la
Bella e la Bestia, la Bella Addormentata nel bosco, Fratellino e Sorellina e potrei continuare con un elenco infinito.
E quando non è il protagonista ad essere coinvolto nella
trasformazione, la magia
sconvolge la quotidianità trasformando gli animali in creature parlanti (il lupo di Cappuccetto Rosso, i musicanti di
Brema), i bambini in piccole
creature (Pollicino) e addirittura
i
morti
in
vivi
(Biancaneve). Poco più di un
centinaio di anni fa Carlo Collodi scrisse un romanzo che
sarebbe diventato famosissi-
mo in tutto il
mondo,
improntato sulle
avventure di un
pezzo di legno
che diventava
un
burattino
per poi trasformarsi ulteriormente in un bambino vero
(Le avventure di Pinocchio
di C. Collodi, età di lettura 6 –
7 anni)e venendo a tempi più
recenti, anche il grande Gianni Rodari si cimentò in racconti sulla trasformazione
scrivendo C’era due volte il
barone Lamberto (edizioni
Einaudi). Da poco tempo si è
conclusa la saga
di Harry Potter,
costellata qua e
là di Pozioni Polisucco (intrugli
capaci di trasformare chiunque in chiunque altro) e maghi in grado di mutare in animali. Il povero dottor Jekyll,
personaggio di Stevenson,
per puro amor di conoscenza
fu vittima del suo alter ego
Mr. Hyde e un po’ allo stesso
modo il piccolo Eric, un bambino di nove anni, senza motivo apparente, si trasforma
senza preavviso in un cane,
col rischio di trovarsi nudo
qua e là (Arf! La mia vita da
cane di A. Ahlberg, età di lettura dai 9 anni)!
Nel mondo della
fantasia la trasformazione
è
all’ordine
del
giorno, ma se
usciamo da quel
mondo, cosa accade? Nella
realtà esistono trasformazioni? Verrebbe da rispondere di
no, ma come diceva il chimico
Antoine-Laurent de Lavoisier: “Nulla si crea, nulla si
distrugge e tutto si trasforma”. Proprio la chimica e la
fisica (Caotica chimica di N.
Arnold, età di
lettura 8 anni) ci
permettono
di
osservare quotidianamente delle
metamorfosi
e
senza prestarci
caso assistiamo al mutamento dell’acqua in vapore e
ghiaccio, all’energia che diventa luce,
al gas che
diventa
fiamma. Anche i grandi
problemi contemporanei che
affliggono il nostro pianeta (il
clima, il territorio e i rifiuti)
sono legati al cambiamento.
(Dove lo butto? Quando i rifiuti diventano risorse di F.
Capelli, età di lettura 8 – 13
anni; Giocattoli nella stanza
di Ettore, testi di J. Anelli e R.
Papetti, età di lettura 8 – 10
anni). Chissà che apprendendo dal mondo
della
magia
qualche “dritta”,
con un’idea illuminante non si
riesca anche noi
a diventare dei
maghi e a rendere il nostro
pianeta un luogo più pulito,
verde e a misura di bambino!
7
Eleonora Giacomin
Il libro, per Aby Warburg, è la memoria in tutte le sue forme, materiale e allegorica. Nella sua sterminata biblioteca i libri sono disposti secondo la regola del “buon vicinato”: non sequenze cronologiche
o alfabetiche ma, “come tessere di un mosaico di cui aveva ben chiaro in mente il disegno”, in base
agli ambiti culturali e ai significati intrinseci, modificandone l’ordine con la crescita della collezione e
lo sviluppo delle ricerche. Il libro di cui lo studioso ha bisogno non è quello conosciuto ma quello che
si incontra sullo scaffale nei suoi pressi, in linea di continuità disciplinare, culturale e sentimentale.
UNA PERSONA, PIU’ NOMI: METAMORFOSI NEL VORTICE DELL’IDENTITA’
Ogni giorno porta con sé una piccola metamorfosi: le persone che
incontriamo, le occasioni perdute, l’esperienze provate ci cambiano profondamente, scalfendo
la nostra personalità, modellando il nostro carattere. La sensazione di smarrimento che ci avvolge al risveglio, quasi fossimo
una persona diversa, è un riflesso
di questi piccoli mutamenti. Lo
pseudonimo si impone come il
tentativo di dominare dall’alto le
continue trasformazioni, ponendo alcuni paletti e incanalandone
il flusso in una precisa direzione.
È una dimostrazione di forza, ma
richiede il coraggio di accettare
che non possiamo sottrarci al
cambiamento. Scegliere all’occorrenza di interpretare un ruolo
diverso dal proprio, semplicemente cambiando il proprio nome, è il modo migliore per esprimere le infinite metamorfosi di
un’identità volubile e incerta. Allo
stesso tempo, assumere uno
pseudonimo è come recitare una
parte, indossare una maschera
per celare agli altri il proprio aspetto, fingersi qualcun altro. La
scelta di uno pseudonimo è molto frequente in ambito letterario:
la poliedricità dell’autore consente al lettore di addentrarsi nella
sua mente, governata da
un’apparente capacità di autocontrollo. Così, lo pseudonimo
dell’autore diventa un modo per
accostarsi alla sua opera, il primo
elemento su cui si posa lo sguardo critico del lettore. Middlemarch, Misery, Alice nel Paese delle meraviglie o meglio George
Eliot, Stephen King, e Lewis Carroll: i reali protagonisti sono gli
pseudonimi, fil rouge dei libri sullo scaffale. Nella società inglese
della seconda metà dell’Ottocento, Mary Anne Evans non è
l’unica donna scrittrice, ma è la
prima ad imporsi come una vera
leader: carismatica e determinata, ma anche estremamente insicura e suscettibile, al punto tale
da nascondersi dietro ad uno
pseudonimo maschile, George
Eliot, lasciando dietro di sé lo
scandalo e il biasimo, che inevitabilmente l’accompagnano. Middlemarch rimane un capolavoro
della letteratura inglese, vagamente didattico e
realista, capace di
delineare le vicende dei personaggi
di una piccola città
dell’Inghilterra centrale e di trattare le
principali tematiche della società
vittoriana conciliando il punto di
vista femminile con quello maschile. Stephen Edwin vive con la
moglie e i tre figli in un piccolo
paese sul lago del Maine, ama le
gite in canoa ed è tifosissimo della squadra di baseball dei Boston:
niente di più lontano dal re del
thriller che intrappola il lettore in
un’oscura trama angosciante.
Stephen King, fa rivivere ogni giorno nei
suoi libri e attraverso il suo nome,
l’atmosfera soprannaturale e il mondo
del terrore, che tanto lo affascinavano
da piccolo. In Misery, lo scrittore
Paul Sheldon, dopo un terribile
incidente stradale, è sequestrato
da un’infermiera, sua grande ammiratrice, incapace di accettare la
morte dell’eroina della sua saga.
Il romanzo è un ulteriore dimostrazione del fatto che è impossibile svincolare il mondo letterario dell’autore dalla realtà. Charles Lutwidge Dodgson nasce a
Daresbury, in Inghilterra, nel 1832. Studia a Oxford e nutre
una profonda passione per la matematica e la logica, scrivendo molte opere a
riguardo.
Diventa
famoso in tutto il mondo con lo
pseudonimo di Lewis Carroll, del
quale si serve per scrivere Alice
nel Paese delle Meraviglie, romanzo visionario e apparentemente nonsense, irreverente nei
confronti dell’assurdità della vita
adulta e con una forte dose di
comicità. Dedicato ad Alice Lidden, figlia di un suo grande amico, Alice nel Paese delle Meraviglie
è molto di più di un semplice libro per bambini. La metamorfosi
è inaspettata e improvvisa: nel
momento in cui si realizza la sua
presenza, essa si è già compiuta.
È inafferrabile, evanescente, e
nella sua inconsistenza incarna la
volontà di un radicale cambiamento e la speranza di gettare
nuove basi per il futuro, mettendo una parentesi sul passato. La
metamorfosi è semplicemente
un nuovo inizio.
8
Federica Ottolini
Fu Horace Walpole, nel 1754, a coniare il termine serendipity, assegnandogli il significato di
“scoperte impreviste, fatte grazie al caso e all’intelligenza”. Il termine deriva dalla fiaba orientale
“Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del Re di Serendippo”dove i tre fratelli ricostruiscono le fattezze di un cammello da piccoli indizi collegati e scoperti casualmente; il metodo abduttivo è tipico
dell’uomo-cacciatore come anche del detective; qui, per noi, saranno collegamenti quasi casuali tra
argomenti apparentemente slegati, uniti dall’intelligenza di chi ne sorprende affascinanti e insospettate affinità. Tra i libri, infatti, Tout se tient.
INSEGUENDO FORME CHE MUTANO
Il mito non è mai anacronistico:
eterno seme, genera storie e
racconti senza mutarsi in essi,
ma rimanendone come linfa vitale. Il mondo estremo, per il
poeta romano Publio Ovidio Nasone,
è Tomi, l’odierna
Costanza, sulle coste fredde del Mar
Nero, dove l’imperatore
Augusto
l’ha esiliato. Ma l’amico romano,
Massimo Cotta, che vi giunge
per cercarlo, lo fa su una nave
che va a vapore; la città è dedita
al commercio di ferro; i personaggi che popolano il poema
ora sono anche persone della
città: vi è il macellaio Tereo; vi è
Cypari, proiezionista di film dove le storie trasmesse sono
quelle dei miti raccontati da Ovidio; c’è Eco, prostituta randagia, cui tutti vanno a ripetere i
soliti gesti bestiali e che ha ascoltato da Ovidio delle storie
da un suo libro che lei chiamava
il libro delle pietre; e c’è Aracne,
tessitrice sordomuta, che invece
è convinta che quel libro di storie si intitolasse il libro degli uccelli: perché tale,
per molti, diveniva
l’esito della metamorfosi; così sarebbe stato anche
per il padre di
Bruno Schulz nel
racconto Uccelli presente ne Le
botteghe color cannella: nella
lingua strepitosa dell’autore polacco, seguiamo l’evoluzione
dell’allevamento di uccelli del
padre del narratore, la sua sempre maggiore rassomiglianza
con un grosso condor: “Uguale il
tessuto del corpo, dei tendini,
della pelle rugosa… il volto secco e ossuto”; non di rado, poi, il
figlio osserva il padre balzare
sulla sedia e mulinare le braccia
in un folle tentativo di volo.
Quando Adela, la seducente cameriera, con gesti menadici
svuota la soffitta dove erano
custoditi gli uccelli, invano il padre proverà, nell’ennesimo tentativo di metamorfosi, di seguirli: dovrà invece scendere in casa, “uomo spezzato, re in esilio,
che aveva perduto il trono e il
regno”.
Metamorfosi che riesce a Bruno
Schulz in salmone, secondo il
toccante romanzo
di Grossman: non
ucciso da un nazista ma in fuga dentro il mare, lanciandosi da un molo di
Danzica, nuota nel
Mare del Nord, sfugge ai pescatori, risale i fiumi della Scozia in
un continuo alternarsi della visione fantastica del viaggio di
Bruno Schulz e le paure ossessive del narratore, del suo conti-
nuo tornare al dramma
dell’Olocausto, il timore che
possa ripetersi la tragedia di un
popolo annichilito, distrutto, cui
viene strappata l’identità.
Traccia della loro
sopravvivenza è la
loro lingua, l’yiddish
degli ebrei dell’est,
spazzati via dalla violenza tedesca. Se la musica è sempre metamorfosi del silenzio, le musiche klezmer raccolte in Oy Chanukah rimandano al forzato
silenzio del popolo ebreo salvandolo come assenza che si dà
una forma nelle canzoni struggenti cantate nella loro lingua
ormai scomparsa.
Esigenza di salvezza è anche quella
che porta Leonard
Zelig a imitare sia
mentalmente sia
fisicamente chiunque gli stia attorno:
le sue continue metamorfosi
sono figlie della sua paura e nevrosi, l’ansia di essere sempre
accettato, attirando su di sé
l’attenzione dei media e dei medici. Si scopre così una metamorfosi come essenza, come
sogno, come fuga, salvezza o
paura: un gesto di variazione
diviene la continuità che unisce
e si manifesta nella sua enigmaticità, risolvibile solo con altre
metamorfosi.
9
Gabriele Cardini
La leggenda racconta (e che possa essere solo una diceria rende la sua persistenza ancora più affascinante) che nelle antiche carte geografiche Hic Sunt Leones indicava le terre inesplorate e ignote. Un luogo sul quale poteva correre la fantasia e l’immaginazione, la paura e il coraggio. Qui
tratteremo di opere che determinano il medesimo scatto fantastico di quella frase per cui a leggerle, rileggerle, vederle, ascoltarle o anche solamente ripensarle, sono in grado di risvegliare
fantasticherie, di aprire nuovi, inattesi orizzonti, di scoprire nuovamente altre terre.
METAMORFOSI DI UNA METAMORFOSI
Come gli astronomi deducono
l’esistenza di pianeti senza
nemmeno vederli ma solo grazie alle oscillazioni compiute
dalla stella attorno cui ruotano, così di un continente sommerso e occulto della letteratura se ne poteva percepire
l’esistenza da alcuni flebili segnali, quasi echi dimessi seppur suadenti, ipnotici, che le
vecchie antologie scolastiche
non riuscivano a tacitare.
Giorgio Manganelli, di quel misconosciuto regno, ne è certo
lo psicopompo, il traghettatore
infero, il cerimoniere che si
finge fatuo e ilare, uno
“scrivendolo” come si autodefiniva, ma dotato di una sapienza antica, non comunicabile ma solo raccontabile.
Per condurci in questo mondo,
Manganelli adopera uno dei
libri tra i più letti e citati al
mondo: il Pinocchio di Collodi.
La circostanza che molti
l’abbiano letto o comunque
credano di conoscerne la trama (magari sulla base della
riduzione disneyana) non rappresenta un ostacolo: perché il
suo sguardo notturno, labirintico, sa penetrare nell’universo
di Pinocchio restituendocene
la sua essenza metamorfica,
conservandola
al
di
là
dell’edificante finale (il vero
Pinocchio, il primo scritto da
Collodi, terminava con la mor-
te sulla quercia: fu solo
l’insistenza dell’editore e dei
lettori a costringerlo a continuare) dove, in effetti, più che
di trasformazione in bambino
si dovrebbe parlare di sostituzione, dato che, come nota
Manganelli, il burattino di legno rimane come
memento, come
sfida, come tacito
emblema
di
un’infanzia dove
tutto appare simbolo geroglifico di
destino.
Manganelli non scrive un saggio su Pinocchio; nemmeno lo
riscrive, riadattandone la trama: scrive, invece, un libro parallelo. Cosa sia, lo spiega magistralmente lui nelle prime
pagine: non una struttura esterna, giustapposta a fianco
del libro trattato di cui si faccia
specchio o risonanza, ma una
sorta di viaggio nel libro tra
parola e parola, sotto le parole,
negli spazi bianchi, nella punteggiatura, negli a capo, evidenziando un mondo parallelo
e altro, il mondo dei compossibili, qualcosa di infinito che si
può percorrere in infinite direzioni. Regola aurea sarà:
“Tutto arbitrario, tutto documentato.” Manganelli sfoglia
parole; legge un bianco; tace di
un suono: nel libro parallelo
“non parlerà delle parole che
vi si leggono, ma di tutte quelle
che vi si nascondono”. Al suo
tocco, ogni aspetto di Pinocchio viene trasfigurato: egli ci
apre una botola per farci cadere dentro ma, come Alice nel
paese delle meraviglie, cominciamo a inabissarci senza paura, animati da una strana, incontrollabile letizia che il suono delle parole di Manganelli,
la sua arguzia luciferina nel
cogliere nessi e simboli, magicamente ci procura. E ci accorgiamo che di Pinocchio non
sapevamo ancora nulla; e così
del fascino della letteratura. La
vita di Pinocchio diviene una
sorta di percorso iniziatico che
si riverbera anche su noi lettori il cui compito diviene
“sapere quali parole nasconda
una parola, e quali uno spazio
bianco; e viceversa.”
L’ipotesi di una letteratura metamorfosi di metamorfosi, cangiante e plurima, non necessariamente addomesticabile o
cattedratica; portatrice di una
luce enigmatica, lunare; un
meccanismo che genera parole, una vertigine del raccontare
che rapisce e incanta: di tutto
ciò Manganelli è latore, custode insieme ieratico e buffonesco, posto sulla soglia di quella
landa che è cornice di nulla, di
nulla è intessuta però splende:
splende meravigliosamente.
10
Gabriele Cardini
THE FANTASTIC MR. DAHL
Quando mi viene chiesto di
pensare allo speciale per questa edizione, sono appena tornata da Cardiff. Quando mi
viene chiesto di pensare allo
speciale, penso ai libri che amo, a Calvino e tutto il resto.
Poi un lampo di genio – non
certo io, il genio, ma uno scrittore per bambini barra aviato-
re barra sceneggiatore barra
persona che avrei tanto voluto
poter conoscere, se non
c’avesse lasciato vent’anni fa.
Coincidenza vuole che a meno
di una settimana dalla riunione delle Grandi Menti di Tusitala cada proprio il ventennale
dalla sua scomparsa.
Non sto qui a raccontarvi la
storia della mia vita, ma c’era
una volta una mangiatoia…
Ok, scherzo scherzo! Andò così: un giorno mio zio mi regalò
il GGG (Grande Gigante Gentile). Quel giorno Roald Dahl e i
suoi mondi fantastici entrarono nella mia vita e non ne uscirono più.
BIO OF A BOY
BOY
Un po’ di storia. Roald Dahl
nasce a Llandaff, sobborgo di
Cardiff, il 13 settembre 1916.
Muore il 23 novembre 1990,
di leucemia. In mezzo a queste
due date, una vita di avventure, su carta e no.
Se ne volete sapere di più andate alla Top 3 dei libri, ma
per adesso vi basti sapere che:
figlio di emigranti norvegesi,
perde il padre presto. I collegi
inglesi che è costretto a frequentare sono troppo severi e
rigidi per lui, soprattutto in
opposizione alla spensieratezza che sperimenta in famiglia.
Terminati gli studi, all’età di
diciotto anni Dahl sceglie di
non frequentare l’università,
ma piuttosto partire a vedere
il mondo: nel 1934 è in viaggio verso le colonie britanniche dell’Africa orientale, ma è
costretto a tornare nel 1939
per arruolarsi nella Royal Air
Force e combattere la Seconda
Guerra Mondiale. Si infortuna
presto ed è scelto per occuparsi di propaganda e spionaggio.
E’ solo nel 1942 che inizia la
sua carriera di scrittore, con
un racconto per bambini. Tutto il resto, è storia. O fantasia?
IN VOLO CON ROALD - TOP 3 DEI POSTI DA VISITARE
3) Llandaff & Cardiff
Llandaff è un sobborgo a nord di Cardiff, capitale del Galles, ed è anche il
luogo che ha visto nascere il nostro autore preferito. La storia di questo
quartiere ruota intorno ad una cattedrale risalente al XII secolo: il nome
Llandaff, infatti, deriva dal gallese antico Llan (chiesa) e Taf, il fiume che
attraversa Cardiff. Affacciata sulla Baia di Cardiff si trova la piazza intitolata appunto Roald Dahl Plass. Spicca una grande fontana “a totem”, al
centro di una piazza la cui forma a ciotola la rende un anfiteatro che accoglie ogni anno concerti
all’aperto e numerosi eventi. Oltre ad una (fresca) passeggiata sui Docks, consiglio di visitare soprattutto la Chiesa Norvegese, chiesa bianca in legno dove fu battezzato il piccolo Roald
(trasformata poi in una sala da tè e centro d’arte).
2) Gipsy House
Gipsy House è la casa dove Roald Dahl ha vissuto con la sua famiglia, nel
Buckinghamshire, una contea nel cuore dell’Inghilterra a meno di un’ora
da Londra. Collocata nel villaggio di Great Missenden, non si tratta solo di
un’attrazione turistica: la seconda moglie di Roald, Felicy Liccy Dahl, ci
abita tuttora. Può essere invece visitato (ma solo in alcuni giorni all’anno
detti Open Garden Days) il giardino, vero centro di questa casa se pensiamo
11
che Roald vi costruì un capanno dove scrisse la sua intera collezione di racconti per bambini.
Dall’albero di pesche giganti di James alla casa del Signor Volpe, passeggiando per questo cortile vi sembrerà di tuffarvi nel fantastico mondo di Dahl. Chissà che non incontriate Matilda a braccetto con il
Grande Gigante Gentile…
1) Roald Dahl Museum and Story Center
Situato anch’esso a Great Missenden, è stato votato museo dell’anno nel 2008.
Si compone di due gallerie interattive che raccontano l’affascinante vita di Roald Dahl e le esperienze che lo hanno formato come scrittore. Più vivace lo
Story Centre, che invita i visitatori giovani e meno giovani a travestirsi, inventare favole, recitare, mettersi alla prova come artisti nei vari laboratori.
Io non ci sono ancora stata, ma mi è venuta voglia di prendere il primo aereo, e
a voi? Già che ci siete, all’uscita non scordate di visitare il villaggio dove Roald visse (e scrisse) per più di
trent’anni, le piazze, le strade, i giardini e i cieli che hanno ispirato le pagine più belle – e divertenti. Infine, se volete visitare la tomba di Roald, dirigetevi alla Church of St. Peter and Paul. Portate un fiore o
una storia, sono sicura che apprezzerà.
STORIE PER BAMBINI – DENTRO E FUORI: TOP 3 DEI LIBRI
3) Boy
Ma come, un libro che non è un romanzo? Boy, ossia “ragazzo”, è l’autobiografia dei primi anni di vita di Roald Dahl, fino alla partenza per l’Africa. Parto proprio da qui perché,
come capiranno tutti i fan di Dahl, le esperienze di vita dell’autore affiorano nei suoi racconti per bambini (per esempio, il protagonista de Le Streghe è di origini norvegesi, proprio come Dahl). Non si tratta di un’elencazione noiosa di fatti, ma piuttosto di una narrazione dei ricordi della sua infanzia più divertenti, a volte scioccanti, sicuramente
“fantastici” – tanto che rimane il dubbio dove sia il confine tra realtà e finzione.
2) GGG
GGG sta per Grande Gigante Gentile (The Big
Friendly Giant in originale) ed è il primo libro di
Dahl che è finito sotto le mie mani. Parla di un’alleanza un po’ strana tra una
bambina di nome Sofia e un gigante
vegetariano, che all’inizio del libro rapisce Sofia dall’orfanotrofio dove vive.
Purtroppo, nel paese dei Giganti, non
tutti sono vegetariani. E hanno nomi
simpatici come l’Inghiotticicciaviva, Il Crocchiaossa, Il Trita-bimbo, Lo Spella-fanciulle e così via. Il
GGG e Sofia si alleano dunque per fermare gli altri
nove Giganti-mangia-uomini, con l’aiuto di niente di
meno che Sua Maestà la Regina d’Inghilterra.
Magari pensate di non conoscere Roald Dahl, invece
l’avete già sentito da qualche parte o, meglio, l’avete
“visto”. L’elenco dei film tratti dai suoi racconti è
lunga e conta alcuni nomi famosi. Personalmente,
credo che i film perdano un po’ del tocco ironico
caratteristico di Dahl, ma non scoraggiatevi! Ce n’è
per tutti i gusti: lo sapete che La fabbrica del cioccolato è tratto da un romanzo di Dahl? Willy Wonka,
prima di vestire i panni di Gene Wilder e di Johnny
Depp, è passato dalla penna del caro Roald. Come se
non bastasse, ha scritto il soggetto per I Gremlins, ha
sceneggiato Chitty Chitty Bang Bang e un film della
serie di 007 – Si vive solo due volte.
volte Vi basta o non
mi credete ancora? Roald Dahl è una vera forza della
natura.
1) Le streghe
La scelta dell’autrice: vi prometto che, qualsiasi età voi abbiate, questo libro vi farà
sbellicare (e anche un po’ tremare). Il libro narra la storia di un bambino che, rimasto orfano, viene affidato alle cure dell’amata nonna, con un passato da Fiutastreghe.
Le streghe, infatti, esistono ancora e si mimetizzano, confondendosi in mezzo a tutte
le altre donne. Il fato vuole che, durante un viaggio in Inghilterra, bimbo e nonna alloggino proprio nell’hotel che ospita la riunione annuale con la regina di tutte le streghe, la Strega Suprema. Mentre origlia il piano diabolico di trasformare tutti i bambini in topi, il nostro eroe… Viene scoperto! Scapperà trasformandosi, lui stesso, in un
topo. Il problema ora è: può un solo topolino fermare tutte le streghe d’Inghilterra?
Un consiglio: fotocopiatevi le indicazioni su come riconoscere una strega, non si sa
mai quando potrebbe tornarvi utile!
12
Erica Puricelli
CERCANDO NELLA RETE
www.archive.org
Sarà capitato sovente di cercare una pagina
web e vedersi rispondere che è introvabile eppure, tempo addietro,
l’avevamo consultata. Ecco allora the wayback machine, una sorta di
macchina del tempo delle pagine web, che colleziona (in inglese) più di
150 bilioni di pagine dal 1996. Sono già archiviate ricerche su fatti come
l’uragano Katrina, 11 Settembre oppure le pagine internet che ebbero un
ruolo importante all’inizio di quest’era telematica.
www.spmconsulting.it
Il sito è di una società di ingegneria che si
occupa di progettazione e architettura; ma, tra le voci presenti in home
page, c’è un inaspettato “Biblioteca” che, seguita, vi spalanca un mondo
formidabile. Troverete due scaffali, uno delle origini e uno dei progetti; in
essi, brevi articoli che nascono dal loro impegno con la costruzione che,
come scrivono, apre “interrogativi abissali, da esplorare in biblioteca.”
Gli interventi ivi contenuti, scritti con maestria straordinaria, affrontano
temi “simbolicamente pregnanti”, come quello dell’acqua e del vino.
www.storiadellamusica.it
Questo sito parla di musica a 360 gradi. Vi si possono trovare le recensioni degli album in uscita e le classifiche divise per anno e per genere musicale. Contiene una sezione di articoli dedicati ad artisti e concerti e brevi scritti sulla storia della musica.
www.semplicementemusica.it
Il sito è un portale dedicato alla
didattica della musica. E’ diviso in sezioni: la storia della musica; la musica regionale e popolare; aforismi, filastrocche e poesie sulla musica;
gli strumenti e alcuni giochi/laboratorio da fare con i bambini.
www.roalddahl.com
Il sito ufficiale di Roald Dahl è una vera
miniera di tesori, a partire dalla grafica curata da Quentin Blake (storico
disegnatore dei romanzi di Dahl e, in Italia, Bianca Pitzorno). Per i ragazzi sotto i 13 anni è possibile registrarsi gratuitamente ed accedere ai
giochi (“Treats”) e al Dahl-y Telegraph, newsletter mensile. Purtroppo è
tutto in inglese, ma sono fiduciosa che ve la caverete!
digilander.libero.it/lanottedellestreghe/streghe/dahl.htm
Quando avrete finito di leggere “Le streghe”, o se ancora pensate di ricordarvelo,
provate il quiz che compare su questo sito.
www.respiralacultura.it
Se vi state annoiando e non sapete cosa fare, beh questo sito fa al caso vostro. Respira la cultura è un portale
web di promozione alla cultura dedicato a Busto Arsizio e dintorni. Qui
potete sbizzarrirvi per trovare l’evento che fa al caso vostro, ne troverete tantissimi divisi per generi o per data. Quindi uscite di casa
e...respirate la cultura.
13
CURIOSITA’ DAL MONDO
Le recensioni di Ron Charles, ovvero la faccia divertente della critica
Non c’è certo bisogno di commissionare un’indagine all’Euriskos per sapere che tra gli
attributi principali della critica letteraria, secondo la maggior parte della gente sono la
noia, la pedantezza e l’inutilità. Ma non sempre è così, basti vedere per esempio una
qualsiasi delle recensioni atipiche realizzate dal professore americano Ron Charles,
concentrati di sarcasmo e imperdibili schegge di puro divertimento, intitolate «Totally
Hip Video Book Reviews» che, grazie ai potenti mezzi di internet e del Washington Post,
ora sono sulla cresta dell’onda e del gradimento del pubblico americano. Il consiglio,
almeno per coloro che masticano a sufficienza l’inglese, è di vederveli tutti.
Fonte: www.booksblog.it
Più libri: un milione in più di lettori in Italia
Sono un milione in più gli italiani che si sono avvicinati alla lettura quest'anno. I lettori
forti (più di 12 libri all’anno) restano però solo il 15,1% (4 milioni) e il 7,1% della popolazione con più di 6 anni. Secondo l’indagine ISTAT 2010 legge il 46,8% degli italiani con
più di sei anni, quasi due punti percentuali in più rispetto allo scorso anno quando erano
il 45,1%. Nel 2010 sono stati oltre 26,4 milioni gli italiani con più di 6 anni che hanno
dichiarato di leggere nel tempo libero (+1,7% sul 2009). Rispetto al 1995 si è registrato
un aumento di 7,7%, vale a dire oltre 5 milioni e mezzo di italiani e il trend si conferma
in questi ultimi anni in crescita, anche se la maggioranza sono lettori deboli (11,7 milioni) che hanno letto al massimo 3 libri all’anno. Inoltre, dall'indagine emerge che il lettore del 2010 è giovane (65,4% nella fascia 11-14 anni, con 42 punti percentuali in più
rispetto agli anziani over 75), è per lo più donna (53,1% rispetto al 40,1% degli uomini)
e in tutte le fasce di età le lettrici superano sempre i lettori. Guida la classifica il Trentino
Alto Adige con il 57,9% della popolazione che legge almeno un libro all'anno.
Fonte: www.ansa.it
Tree of Codes: il libro “ritagliato” di Jonathan Safran Foer
Prendete uno scrittore come Jonathan Safran Foer (Ogni cosa è illuminata), fatelo
incontrare con la Visual Edition (casa editrice di Londra il cui obiettivo è quello di
eliminare la distinzione tra romanzo e libro di design) e date loro in mano la raccolta di racconti di La via dei coccodrilli di Bruno Schulz. A Safran Foer verrà in
mente di prendere i racconti di Schulz e di utilizzarli per una nuova struttura narrativa, tagliando/togliendo parole; Visual Edition trasformerà in realtà l’idea dello
scrittore, rendendola fruibile come libro e non solo come oggetto di design. Avrete
così un libro ritagliato dal titolo Tree of Codes, un libro “speciale” in cui le parole e la
frasi si alternano a pieni e vuoti, creando una storia nuova e un oggetto particolare.
Fonte: www.booksblog.it
D'Annunzio inedito, all'asta carteggio con conte Castelbarco
Va all'asta un carteggio inedito di Gabriele D'Annunzio (1863-1938) con il conte Emanuele Castelbarco. Si tratta di 24 lettere autografe, a cui sono uniti 7 telegrammi, 2 lettere
dell'avvocato Antonio Masperi, un volantino autografato ''Il Sacco di Fiume'' (datato 11
gennaio 1920), una cartolina autografata datata Fiume 1920 e, tra l'altro, 9 lettere del poeta alla contessa Maria di Castelbarco. Il lotto, stimato tra 15.000 e 20.000 euro, è stato
messo in vendita dalla casa Bloomsbury a Roma, in Palazzo Colonna, sabato 4 dicembre.
Il conte Emanuele Castelbarco legò il suo nome a iniziative come la prima mostra personale della pittrice Tamara de Lempicka nel 1925. Le lettere inedite che vanno all'asta
completano la raccolta epistolare gia' posseduta dal Vittoriale (la residenza monumentale
di D'Annunzio sul lago di Garda), contribuendo non poco a ricostruire una straordinaria
vicenda di amicizia e passione letteraria.
Fonte: www.adnkronos.com
14
EVENTI IN BUSCATE
GENNAIO
16
Premiazione dei vincitori del 12° concorso letterario San Mauro
Sala Angelo Lodi | Ore 16:30
a seguire
Consegna attestati XI corso di orientamento artistico del
Maestro Filippo Villa
27
Falò della Giobia
a cura della Pro Loco di Buscate
Centro Don Bosco | Ore 19:00
29 e 30
“Per non dimenticare: viaggio della memoria”
In occasione del giorno della memoria
Visita guidata a Monaco di Baviera e al campo di concentramento di
Dachau. Iscrizione presso l’Agenzia Baia di Luna di Buscate
30
Campagna Amica
Mercatino delle nostre cascine
Piazza San Mauro | dalle ore 9:00 alle ore 13:00
FEBBRAIO
27
Campagna Amica
Mercatino delle nostre cascine
Piazza San Mauro | dalle ore 9:00 alle ore 13:00
MARZO
6
Nell’ambito della rassegna Te.a.t.ar (Teatro ad Alto Tasso
Artistico): Luca Maciacchini in “LA STRANA… FAMIGLIA”
Canzoni e monologhi di Luca Maciacchini, Giorgio Gaber, Valter Valdi
Sala Angelo Lodi | ore 21:00 | Ingresso Libero
Dal 5 al 13
“La donna nel mondo e danza di colori” di Anna Stazzone
Mostra d’arte | Sala Angelo Lodi | Vernissage ore 17:00 | Mostra visitabile negli orari della biblioteca e domenica 10:00-12:00 e 16:00-19:00
15
UN’OCCASIONE PER OGNI SETTIMANA
GALLARATE
BUSTO ARSIZIO
Accadueò
Cosa fa la mia mente mentre sto lavorando?
Otto piccole storie originali sull'acqua, dai tre anni
Opere d’arte contemporanea dalla collezione Consolandi
23 Gennaio | ore 16:00 | Cinema Teatro Fratello Sole
Fino al 13 Febbraio | Museo MAGA
www.museomaga.it
Piccola Opera
DIGITAL EXPERIENCE FESTIVAL
Dal 7 al 12 Marzo, Milano
dai tre anni
6 Febbraio | ore 16:00 | Cinema Teatro Fratello Sole
www.digitalfestival.net
La bella addormentata nello spazio
MILANO
dai 4 anni
6 Marzo | ore 16:00 | Cinema Teatro Fratello
Sole
www.fratellosole.it
James Taylor Quartet
All’interno del Blue Note
20-21-22 Gennaio | ore 21:00 | Via Borsieri 37
NOVARA
www.bluenotemilano.it
“B come Barocco” - Brera con Gusto
Ciclo Lecturae Dantis
Un momento di incontro con l’epoca barocca attraverso la letteratura , la musica e tanto altro.
Canto V – VI – VII – VIII del Purgatorio
19 Febbraio | ore 21:00 | Istituto Brera
21 Gennaio, 4 e 18 Febbraio, 11 Marzo |
ore 17:00 | Palazzo delle Stelline
www.comune.novara.it
blog.societadantealighieri.org
Tango Pasion
Casa Manzoni
L’anima dell’Argentina incontra la magia di Broadway
Visita guidata a Casa Manzoni
26 Febbraio | ore 21:00 | Teatro Coccia
3 Febbraio | ore 14:00 | Via Morone 1
www.fondazioneteatrococcia.it
blog.societadantealighieri.org
OPERA
Vollmond
Lascia che illustri...Miguel Tanco
Dal 5 al 26 Febbraio | Centro Polifunzionale e
progetti strategici
www.fondazioneperleggere.it
Dal 10 al 13 Febbraio | Piccolo Teatro
www.piccoloteatro.org
Caravaggio - Una mostra impossibile
65 capolavori di Michelangelo Merisi
All’interno del BLOG della
FONDAZIONE PER LEGGERE potrai trovare tanti
altri eventi presenti sul territorio circostante
fondazioneperleggere.wordpress.com
autore e regia: Pina Bausch
Fino al 13 Febbraio | Palazzo della Ragione
www.caravaggio.rai.it
Museo del 900
Un museo che raccoglie i capolavori del 900
Fino al 28 Febbraio | Museo del novecento
www.museodelnovecento.org
ULTIMA THULE
E’ il posto più lontano da ricercare, una sorta di miraggio o orizzonte irraggiungibile: ma lì bisogna giungere prima di
poter intraprendere il viaggio di ritorno. E’ dove speriamo vi abbiamo condotti con questi scritti: per accompagnarvi
indietro, vi lasciamo una storia.
"Eppure la sorella suonava così bene, inclinando da un lato il viso, seguendo le file di note con occhi
attenti e tristi! Gregor venne avanti un altro poco, tenendo il capo rasente al suolo, sforzandosi
d’incontrare quegli occhi. Dunque, era proprio una bestia, se la musica a tal punto lo affascinava? Gli
pareva di veder disegnarsi davanti a lui la via verso un cibo desiderato quanto sconosciuto. "
F. Kafka, La metamorfosi
16