NEL REGNO DI PROTEO Biblioteca di Buscate N. 5 Gennaio 2011 La metamorfosi Gabriele Cardini Eleonora Giacomin Stefania Povia Erica Puricelli Federica Ottolini O dei, se vostre sono queste metamorfosi, ispirate il mio disegno… Ovidio, Metamorfosi Chi sia lo specchio dell’altro, non lo sapremmo dire: noi lo raccontiamo soltanto. Ma principio ispiratore dell’una come SOMMARIO dell’altra, della natura e dell’arte, è la metaTematicando morfosi. Arcipelaghi La letteratura, in parlibrari 2-3 ticolare, figlia prediNotizie dai f.lli letta del regno di ProLumière 4 teo, muta incessanteDiapason 5 mente forme e caratteristiche pur rimanendo costantemente Chiaroscuro 6 se stessa. Sovente argomento del suo narIl Brucaliffo 7 rare sono episodi di metamorfosi, evidenPercorsi ziando una fascinaBiblioteca di zione sospetta che Aby Warburg 8 suggerisce una comunanza tra sé e Serendipity 9 l’oggetto narrato; un’insistenza che riHic Sunt Leones 10 manda a un segreto Speciale: da loro condiviso. Roald Dahl 11-12 La metamorfosi quasi impone il racconto: il Extralibro movimento concreto, La Bussola fisico o psicologico, internautica 13 riflette con forza se stesso nelle parole Bazar 14 che lo ripetono ma che, inevitabilmente, 45°32’31”N 8°48’44”E 15 nuovamente lo trasformano in altro. Ma Girovagando 16 l’affinità tra metamorfosi e letteratura si dimostra anche per come sanno legare due aspetti quali il destino e la libertà. La mutevolezza delle forme, il libero gioco che paiono prendere, il loro infinito rimodularsi e riadattarsi ci rammentano una libertà possibile cui aggrapparsi; un movimento perenne che vince la morte. Ma il tempo in cui accade la metamorfosi cade spesso sotto lo stigma del destino, di qualcosa di ferreo; il poema di Ovidio, più di tutti, lo rappresenta: Dafne mutata in alloro, Clizia in girasole, Ciparisso in cipresso e tanti altri: la trasformazione è sempre necessitata, la nuova forma assume il valore di una filigrana, una chiave segreta che emerge e restituisce di noi ciò che (temporaneamente) siamo. La superficie profondissima che è il mito greco già lo aveva evidenziato: Nemesi, una della figure della Ne- cessità, per sfuggire a Zeus muta continuamente forma finché il dio non riesce finalmente a prenderla: e dalla loro unione, nascerà la bellezza fatale di Elena. La necessità ha mille fisionomie che riusciamo a variare finché non giunge l’attimo che la fissa: e ciò che ne fuoriesce avrà la capacità di modificare ciò che verrà. Alla letteratura, all’arte, spetta il compito di raccontarlo, di rappresentare quegli attimi di soglia: le spiegazioni verranno dopo. Di metamorfosi fisiche e psicologiche ci racconteranno Federica e Eleonora; Stefania scriverà di come sia mutata, del corpo, la visione nel ritrarlo. Erica propone alcune parodie cinematografiche e la figura di Roald Dahl nello speciale. E poi leggeremo di trasformazioni del suono nel tempo, di scrittori che mutano nome prima di presentarsi al pubblico: infine, in omaggio al tema, anche la rivista, nei colori, ha subito qualche metamorfosi. Gabriele Cardini 1 PSICHE E CORPI: FRAMMENTI DI UN DISCORSO METAMORFICO Luigi Pirandello Il fu Mattia Pascal L’identità umana è un fotogramma delle infinite trasformazioni di un individuo, limitante e riduttiva, un artificio costruito ad hoc: se la morte del proprio nome costituisce un mezzo per liberarsene, allora la morte non rappresenta la fine, ma semplicemente il miraggio di un nuovo inizio. Una coincidenza, un semplice caso fortuito e la vita di Mattia Pascal non è più la stessa: la notizia della sua morte rappresenta inizialmente una boccata d’aria fresca in un’esistenza opprimente e insoddisfacente, ma il tentativo di cambiare identità, di modificare non solo il suo aspetto, ma, cosa più importante, la sua stessa identità, non gli permette di costruirsi un futuro lontano dal suo passato. Così, cristallizzato tra l’approdo a una nuova vita e un’identità passata che non gli appartiene più, il fu Mattia Pascal evolve in un ombra evanescente, in uno spettatore della sua stessa metamorfosi. Fedor M. Dostoevskij Delitto e castigo La metamorfosi è qualcosa di più del semplice mutar di forma, qualcosa di più della radicale trasformazione di un volto o di un oggetto: la metamorfosi è un processo insito nella psiche dell’uomo, un piccolo insetto invisibile che armeggia con i fili della mente, innescando cambiamenti irreversibili. L’idea di trasgredire alla morale per il bene della comunità e per risollevare le sorti della sua famiglia spinge Raskol’nikov a progettare il delitto di una vecchia usuraia. L’apparenza di legittimità di tale azione è il motore di una serie di eventi che porteranno Raskol’nikov ad una profonda revisione spirituale, sospeso tra la consapevolezza dell’errore commesso e la debolezza, la mancanza di coraggio per rimediarvi concretamente. Delitto e castigo è la metamorfosi interiore di un giovane intellettuale annoiato e arrogante, convinto che il timore sia l’unico mezzo per ottenere rispetto. Nel 1958 lo scrittore Giorgio Bassani, “scopritore” del romanzo e del suo autore, fece pubblicare Il gattopardo in edizione postuma presso l’editore Feltrinelli, dopo che Elio Vittorini si era rifiutato di pubblicarlo nella sua collana edita da Einaudi. Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo Nella Sicilia refrattaria al cambiamento, nemmeno la recente nascita del Regno d’Italia è in grado di turbare un ambiente statico legato da secoli alle proprie tradizioni. In un contesto, in cui una reale metamorfosi si rivela impossibile, il tentativo della classe aristocratica di conservare l’antico prestigio, spalleggiando l’unificazione, si presenta, quindi, come una mossa per controllare la situazione e dirigerne le Fonte: www.agoramagazine.it dinamiche interne. «Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi»: le parole del giovane Tancredi si sposano con l’atteggiamento assunto dal principe di Salina, consapevole di assistere al tramonto della propria stirpe. Nello scenario siciliano, predeterminato e impassibile, sono i burattinai ad alternarsi nel manovrare la realtà: la borghesia, incarnata dal personaggio di Calogero Sedara è il simbolo della rivalsa sull’aristocrazia, e sulla persona del principe di Salina. 2 Federica Ottolini Michail Bulgakov Cuore di cane Cuore di cane è un romanzo satirico e a tratti grottesco sulla società sovietica, scritto nel 1928 da Bulgakov. Dopo essere stato sequestrato dalla polizia, rimase negli archivi del KGB per decenni e una volta ritrovato e divenuto di dominio pubblico ottenne subito un gran successo. Il romanzo racconta la vita di un cane randagio salvato dalla morte certa da un noto professore di medicina. Questi sta lavorando ad una ricerca sul ringiovanimento del corpo umano e una sera, insieme al suo assistente, decide di tentare un’operazione mai provata: l’intervento consiste nel trapiantare l’ipofisi di un uomo morto sul suo cane e studiarne gli effetti. Pallino inizierà a comportarsi in modo strano: per metà come un uomo e per metà come un cane. traduzione di Salvatore Quasimodo Gli affetti umani sono Dalle metamorfosi di Ovidio Ovidio ebbe molta fortuna quando, a partire già da Dante e tanto vari quanto diverse Petrarca, vennero riscoperti i classici. Nonostante risalga a 2000 anni fa e che oggi venga letta sommariamente durante sono nel mondo le forme le ore di letteratura latina a scuola, Publio Ovidio Nasone con delle cose. le sue Metamorfosi rimane uno degli autori classici più moderni e vitali. Ovidio all’età di quarantadue anni, decise di Ovidio raccogliere insieme i miti e le leggende greche e romane che egli tanto amava. Riunì tutti questi racconti intorno ad un tema: la trasformazione degli uomini in altri esseri, animati o inanimati. Gli episodi, ormai spogliati del loro significato religioso, vengono rielaborati con fantasia, incastonati gli uni negli altri con una scrittura ricca di snodi e di narrazioni articolate. Fra gli episodi più celebri: l’alloro, l’eco e il Narciso, Adone e l’anemone, Callisto mutata in orsa. “ ” Diana Wynne Jones Il castello errante di Howl Questo romanzo fantasy scritto nel 1986 ha ispirato anche un film di animazione di produzione giapponese firmato Hayao Miyazaki. La storia è ambientata in un mondo parallelo al nostro dove esistono la magia e gli oggetti magici. La protagonista è Sophie una giovane ragazza che eredita dalla sua famiglia una cappelleria. La sua vita, anche se vive in un mondo magico, non potrebbe essere più normale fino a quando un giorno entra nel negozio la Strega delle Terre Desolate che arrabbiata per non aver trovato il cappello che cercava, trasforma Sophie in una novantenne. In cerca della Strega per provare a riottenere le sue sembianze, la ragazza incontra il mago Howl e si trasferisce nel sue castello magico errante. La ragazza si tratterrà presso il castello in seguito a un patto con il demone del fuoco Calcifer, che vive prigioniero nel camino del castello. Il mago Howl è una persona veramente misteriosa e Sophie non sa che il suo destino e quello del ragazzo sono legati indissolubilmente. Apuleio L’asino d’oro Lucio, recatosi per affari in Tessaglia, terra della magia di cui vorrebbe sperimentare gli effetti, per uno sbaglio dell’ancella di una potente maga viene trasformato in asino. Anche se conserva ragione e sentimenti umani, Lucio rimane bestia da soma per lunghi mesi, e passando fra le mani di numerosi padroni, si trova coinvolto in mille avventure, sottoposto ad infinite angherie e muto testimone dei più abietti vizi umani; in breve, il tema è un comodo pretesto per mettere insieme una miriade di racconti, quasi tutti legati al tema della metamorfosi e della trasformazione. Il più lungo, intenso e famoso è quello di Amore e Psiche. Lucio riuscirà a ritrovare le sue sembianze umane grazie alla dea Iside che gli svela dove trovare le rose magiche che potranno trasformarlo nuovamente. 3 Eleonora Giacomin DALLE STELLE ALLE STALLE Come può incastrarsi il cinema con il tema della metamorfosi, Leitmotiv di questo numero di Tusitala? In due modi: uno tremendamente serio e uno tremendamente faceto. Per questa volta, decido di cominciare l’anno nuovo con il sorriso e puntare sulla leggerezza. Fonte di ispirazione, un’amica a cui ho confessato di non aver mai visto Top Gun (ho rimediato poco fa) e che ha esclamato in risposta: “E allora come hai fatto a capire Hot Shots!?”. Mel Brooks Frankenstein junior Iniziamo col botto. Mel Brooks ha prodotto un buon numero di parodie (a dir la verità, i nomi si ripetono spesso, come una piccola casta) e questa è senz’ombra di dubbio la più riuscita. Gene Wilder, protagonista e sceneggiatore insieme a Brooks, interpreta la parte di un medico che, ereditato dal nonno un castello in Transilvania, si imbatte in una serie di personaggi stravaganti, tra cui spicca l’indimenticabile aiutante Igor. Parodia del Frankenstein del 1931 di James Whale, ne riprende la realizzazione in bianco e nero e persino gli oggetti di scena. Jim Abrahams, David Zucker, Jerry Zucker L’aereo più pazzo del mondo A poco tempo dalla scomparsa, un piccolo tributo ad un celebre attore di parodia: Leslie Nielsen. In questo film interpreta il Dottor Rumack, colui che avrà la brillante intuizione che il cibo servito sul volo su cui si trovano i passeggeri è avariato. Ufficialmente parodia di Ora Zero, un classico del 1957 con protagonista un pilota di elicotteri reduce della Guerra di Corea, in questo film non si sprecano le citazioni, ovviamente in chiave ironica. Esiste anche un sequel, girato due anni dopo, che ha visto la partecipazione di molti attori del primo film, ma con altri registi e sceneggiatori. Keene Ivory Wayans Scary movie Il primo di una lunga serie di parodie sui film horror per teenager, che si traduce poi in un’accozzaglia di citazioni cinematografiche, più o meno riuscite. Film del 2000 di Keenen Ivory Wayans, si caratterizza per due grandi assenze: quella di una vera trama e, soprattutto, quella di un minimo senso del buon gusto. Come da sottotitolo: “Senza paura, senza vergogna, senza cervello!”. Da guardare con poche, pochissime pretese, per distrarsi e sghignazzare un po’. Mel Brooks Robin Hood - Un uomo in calzamaglia Anche se mi vergogno ad ammetterlo, questo è il mio preferito. Un film che non pretende certo di essere un capolavoro, ma che ogni volta che lo riguardo (mi giustifico: lo passano spesso in televisione) mi fa ridere come la prima volta. Indovinate il regista? Ah sì, Mel Brooks. In questo film, diretta parodia del Robin Hood con Kevin Costner, il regista che ricorre in questo articolo compare, à la Hitchcock, nel ruolo del rabbino Tuckerman. Ezio Greggio Il silenzio dei prosciutti Una citazione speciale per un film italiano che, per fortuna o purtroppo, è presente nel catalogo solo in VHS: Il silenzio dei prosciutti, scritto, diretto ed interpretato da Ezio Greggio. Questa produzione del 1994 si rifà già dal titolo originale – The Silence of the Hams – ad un altro silenzio più celebre, quello “degli innocenti”. Oltre alla pellicola con Anthony Hopkins e Jodie Foster, frequenti i riferimenti ad un altro thriller d’eccezione, Psyco. 4 Erica Puricelli LA MUSICA PER TUTTI: Legata per secoli alla dimensione religiosa, dall’anno mille in poi, la musica ha cercato di svincolarsi dal tema del divino per cercare una strada che avesse a che fare con i sentimenti e con i problemi esistenziali dell’uomo. Se durante la sua storia la metamorfosi è avvenuta lentamente, secolo dopo secolo, nel ‘900 essa ha avuto un repentino cambiamento dividendosi e frazionandosi nei generi più disparati: classica, popolare ed etnica, musica sperimentale, minimalista, puntillista, arcaicizzante, musica da film, musica rock e new age ed ogni genere elencato si divide ulteriormente in altri, numerosi stili (solo il rock ne conta 41!). Il rock, fra tutti, è il genere musicale che più ha influito sul secolo scorso; nato attraverso l'incontro delle diverse tradizioni musicali degli intellettuali di origine africana ed europea, l'origine del rock and roll sta nella "Race music" e nella musica hillbilly (più tardi chiamata rhythm and blues e country), tra gli anni '40 e '50. Particolarmente significative sono state le influenze jazz, blues, boogie woogie, country, folk e gospel. Molte sono le registrazioni che si contendono il primato di prima canzone rock: Rocket 88 di J. Brenston and his Delta Cats, Rock around the clock di B. Haley, That’s all right (Mama) di E. Presley. La storia americana, a partire dalla nascita del Rock negli anni'50, ha sempre risentito dell’influenza più o meno intenzionale della musica, che è diventata un vero e proprio mezzo politico con la funzione di megafono per i pensieri della gente. Non a IL ROCK DAGLI ANNI 50 caso già a partire dalla prima generazione di "rocker" l'opinione pubblica si è trovata completamente spiazzata di fronte ad una nuova voce che semplicemente affermava quelli che erano i desideri e le idee nascoste di una nazione che si mascherava dietro il paravento del purismo. Nasce l’idolatria nei confronti dei cantanti che diventano punto di riferimento di una generazione: Elvis (Classic Elvis di Elvis Presley), o “The King” come fu soprannominato, con la sua presenza scenica ebbe un impatto senza precedenti a livello mondiale. Negli anni sessanta si fecero spazio i Beach Boys e i Beatles. Questi ultimi, originari di Liverpool segnarono un’epoca nella storia della musica, nel costume, nella moda e nell’arte. Furono il primo vero fenomeno di massa. Sgt Pepper’s lonely hearts club band viene ricordato come uno dei migliori album della musica rock e viene considerato anche il primo concept album. Fra i componenti dei Beatles, John Lennon si distinse per i suoi testi socialmente impegnati parlando di amore, pace e speranza. Dall’altro lato dei Beatles stavano i Rolling Stone con il cantante Mick Jagger, che rivisitarono il rock in chiave più aggressiva inserirono nei loro testi anche sesso e droga, volutamente in contrasto con la band inglese (Beatles contro Rolling Stones di G. Diez). L'evento più importante della storia del rock fu sicuramente il festival di Woodstock tenutosi a Bethel nel 1969. Migliaia di giovani si recarono sul posto per assistere al grande concerto che vedeva alternarsi sullo stesso palco Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jefferson Airplane, Santana, The Who, Joan Baez, Crosby Stills Nash & Young e tanti altri (1969: storia di un favoloso anno rock di R. Bertoncelli). In quegli anni nacquero i Doors, capitanati da Jim Morrison, i quali unirono con successo blues, psichedelia e jazz; i testi scritti dal cantante vengono ritenuti ancora vera poesia. Gli anni ’70 videro la nascita del disco 33 giri e di pari passo fu significativa la produzione dei Pink Floyd con il famosissimo brano Another Brick In The Wall. Gli anni ’80 sono anni di band come gli U2, i Simple Minds e i Queen che con il cantante Freddy Mercury entrano in classifica nelle prime posizioni con una canzone dopo l’altra (Anni ‘80 compilation). Negli anni ’90 la musica ha ormai raggiunto tutti offrendo generi e sottogeneri adatti ad ogni pubblico di tutte le età non lasciando indietro nessuno dei suoi protagonisti, riscoperti dalle giovani generazioni in cerca di un modello e di un idolo da seguire. 5 Eleonora Giacomin IL MUTEVOLE DISEGNO DELL’UOMO 1 2 La rappresentazione della figura umana nella storia dell’arte ha avuto infinite metamorfosi; ogni artista ha voluto rappresentare l’uomo dando ad essa il compito di esprimere la propria particolare concezione del mondo. Tra le illimitate rielaborazioni possiamo però estrarre tre tendenze fondamentali che si sono alternate nel corso della storia dell’arte: quella idealizzante, quella realistica e le molteplici e stravaganti espressioni artistiche del novecento. Nel primo caso gli artisti hanno dato vita ad una forma di naturalismo idealizzato finalizzato alla ricerca della perfezione, del Bello formato dalla fusione di un attento studio anatomico e una costruzione proporzionale del corpo umano. Policleto, scultore greco, ebbe un ruolo fondamentale in questa ricerca in quanto EVENTI a Milano Museo del 900 Fino al 28 febbraio 2011 www.museodelnovecento.org ———————————————— 3 4 5 teorizzò il canone (rapporto numerico ideale tra le parti del corpo) che traspone nel Doriforo1, statua che diverrà l’ideale di perfezione umana. I suddetti canoni classici furono di ispirazione a molti artisti rinascimentali, uno in particolare: Michelangelo che con il David2 propone un prototipo perfetto di bellezza assoluta; dalla statua sembra trasparire un forte concetto di solidità, perfezione e potenza legate assieme da linee armoniose e dolci. Passiamo ora al punto di vista degli artisti realisti che risulta essere largamente differente: lo studio che anch’essi effettuano sulla realtà non ha come scopo quella di idealizzarla bensì di riprodurla nel modo più fedele possibile. Uno degli artisti che preferì il Reale all’Ideale fu Caravaggio che nell’opera Bacco3 ci presenta un semplice ragazzo dell’epoca nelle vesti del Dio Dioniso. Altro esempio di arte realistica lo abbiamo con il filone degli iperrealisti americani4 che, intorno alla metà degli anni ’90 del XX secolo, con la loro arte creano qualcosa di così realistico da risultare indistinguibile 6 7 dalla realtà stessa riproducendo un soggetto fotografico o utilizzando calchi dal vivo. Come ultima distinzione abbiamo il Novecento, periodo in cui si mette in discussione l’arte canonica e tradizionale arrivando a forzarla fino a realizzare così un’arte problematica, deformata, parodistica o grottesca. Ed ecco come il collo delle figure di Modigliani5 si allunghi inverosimilmente, come le linee ossessive di Van Gogh6 riescano a esprimere tensioni ed esperienze interiori; o come gli espressionisti7 riescano a comunicare grazie alla violenza del colore e alla deformazione dei lineamenti, come le figure geometrizzate del Cubismo8 rappresentino la realtà dopo averla analizzata e scomposta; come De Chirico9 rappresenti l’uomo attraverso manichini senza volto ponendoli al centro di una scena inquietante e innaturale o infine come le figure filiformi di Giacometti10 si contrappongano con i corpi tondeggianti e grassi di Botero11. Ed è così che il mutevole disegno dell’uomo è stato e continuerà ad essere al centro dell’arte. Caravaggio Una mostra impossibile Palazzo della Ragione Fino al 13 febbraio 2011 www.caravaggio.rai.it 8 9 10 11 6 Stefania Povia DA CENERENTOLA AI RIFIUTI: STORIA DI UNA TRASFORMAZIONE TRASFORMAZIONE Chi non ha mai letto una fiaba? Ce ne sono tantissime e tutte, dico tutte, hanno un qualcosa uguale, di identico anche se noi non ce ne accorgiamo. Questo elemento è così naturale all’interno dei racconti di fantasia (forse perché sospendiamo la nostra credulità e il nostro senso critico) che non ci prestiamo attenzione nonostante ne sia il vero protagonista. Se ne accorse anche Vladimir Propp, uno studioso russo, che dopo aver raccolto e confrontato tantissime fiabe della tradizione popolare, giunse alla conclusione che avevano tutte delle componenti uguali e fra queste compariva la trasformazione o la metamorfosi di qualche personaggio. Basti pensare alle fiabe più conosciute, quelle di Andersen, Perrault o dei fratelli Grimm, per verificare la nostra tesi: Cenerentola, la Sirenetta, la Bella e la Bestia, la Bella Addormentata nel bosco, Fratellino e Sorellina e potrei continuare con un elenco infinito. E quando non è il protagonista ad essere coinvolto nella trasformazione, la magia sconvolge la quotidianità trasformando gli animali in creature parlanti (il lupo di Cappuccetto Rosso, i musicanti di Brema), i bambini in piccole creature (Pollicino) e addirittura i morti in vivi (Biancaneve). Poco più di un centinaio di anni fa Carlo Collodi scrisse un romanzo che sarebbe diventato famosissi- mo in tutto il mondo, improntato sulle avventure di un pezzo di legno che diventava un burattino per poi trasformarsi ulteriormente in un bambino vero (Le avventure di Pinocchio di C. Collodi, età di lettura 6 – 7 anni)e venendo a tempi più recenti, anche il grande Gianni Rodari si cimentò in racconti sulla trasformazione scrivendo C’era due volte il barone Lamberto (edizioni Einaudi). Da poco tempo si è conclusa la saga di Harry Potter, costellata qua e là di Pozioni Polisucco (intrugli capaci di trasformare chiunque in chiunque altro) e maghi in grado di mutare in animali. Il povero dottor Jekyll, personaggio di Stevenson, per puro amor di conoscenza fu vittima del suo alter ego Mr. Hyde e un po’ allo stesso modo il piccolo Eric, un bambino di nove anni, senza motivo apparente, si trasforma senza preavviso in un cane, col rischio di trovarsi nudo qua e là (Arf! La mia vita da cane di A. Ahlberg, età di lettura dai 9 anni)! Nel mondo della fantasia la trasformazione è all’ordine del giorno, ma se usciamo da quel mondo, cosa accade? Nella realtà esistono trasformazioni? Verrebbe da rispondere di no, ma come diceva il chimico Antoine-Laurent de Lavoisier: “Nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma”. Proprio la chimica e la fisica (Caotica chimica di N. Arnold, età di lettura 8 anni) ci permettono di osservare quotidianamente delle metamorfosi e senza prestarci caso assistiamo al mutamento dell’acqua in vapore e ghiaccio, all’energia che diventa luce, al gas che diventa fiamma. Anche i grandi problemi contemporanei che affliggono il nostro pianeta (il clima, il territorio e i rifiuti) sono legati al cambiamento. (Dove lo butto? Quando i rifiuti diventano risorse di F. Capelli, età di lettura 8 – 13 anni; Giocattoli nella stanza di Ettore, testi di J. Anelli e R. Papetti, età di lettura 8 – 10 anni). Chissà che apprendendo dal mondo della magia qualche “dritta”, con un’idea illuminante non si riesca anche noi a diventare dei maghi e a rendere il nostro pianeta un luogo più pulito, verde e a misura di bambino! 7 Eleonora Giacomin Il libro, per Aby Warburg, è la memoria in tutte le sue forme, materiale e allegorica. Nella sua sterminata biblioteca i libri sono disposti secondo la regola del “buon vicinato”: non sequenze cronologiche o alfabetiche ma, “come tessere di un mosaico di cui aveva ben chiaro in mente il disegno”, in base agli ambiti culturali e ai significati intrinseci, modificandone l’ordine con la crescita della collezione e lo sviluppo delle ricerche. Il libro di cui lo studioso ha bisogno non è quello conosciuto ma quello che si incontra sullo scaffale nei suoi pressi, in linea di continuità disciplinare, culturale e sentimentale. UNA PERSONA, PIU’ NOMI: METAMORFOSI NEL VORTICE DELL’IDENTITA’ Ogni giorno porta con sé una piccola metamorfosi: le persone che incontriamo, le occasioni perdute, l’esperienze provate ci cambiano profondamente, scalfendo la nostra personalità, modellando il nostro carattere. La sensazione di smarrimento che ci avvolge al risveglio, quasi fossimo una persona diversa, è un riflesso di questi piccoli mutamenti. Lo pseudonimo si impone come il tentativo di dominare dall’alto le continue trasformazioni, ponendo alcuni paletti e incanalandone il flusso in una precisa direzione. È una dimostrazione di forza, ma richiede il coraggio di accettare che non possiamo sottrarci al cambiamento. Scegliere all’occorrenza di interpretare un ruolo diverso dal proprio, semplicemente cambiando il proprio nome, è il modo migliore per esprimere le infinite metamorfosi di un’identità volubile e incerta. Allo stesso tempo, assumere uno pseudonimo è come recitare una parte, indossare una maschera per celare agli altri il proprio aspetto, fingersi qualcun altro. La scelta di uno pseudonimo è molto frequente in ambito letterario: la poliedricità dell’autore consente al lettore di addentrarsi nella sua mente, governata da un’apparente capacità di autocontrollo. Così, lo pseudonimo dell’autore diventa un modo per accostarsi alla sua opera, il primo elemento su cui si posa lo sguardo critico del lettore. Middlemarch, Misery, Alice nel Paese delle meraviglie o meglio George Eliot, Stephen King, e Lewis Carroll: i reali protagonisti sono gli pseudonimi, fil rouge dei libri sullo scaffale. Nella società inglese della seconda metà dell’Ottocento, Mary Anne Evans non è l’unica donna scrittrice, ma è la prima ad imporsi come una vera leader: carismatica e determinata, ma anche estremamente insicura e suscettibile, al punto tale da nascondersi dietro ad uno pseudonimo maschile, George Eliot, lasciando dietro di sé lo scandalo e il biasimo, che inevitabilmente l’accompagnano. Middlemarch rimane un capolavoro della letteratura inglese, vagamente didattico e realista, capace di delineare le vicende dei personaggi di una piccola città dell’Inghilterra centrale e di trattare le principali tematiche della società vittoriana conciliando il punto di vista femminile con quello maschile. Stephen Edwin vive con la moglie e i tre figli in un piccolo paese sul lago del Maine, ama le gite in canoa ed è tifosissimo della squadra di baseball dei Boston: niente di più lontano dal re del thriller che intrappola il lettore in un’oscura trama angosciante. Stephen King, fa rivivere ogni giorno nei suoi libri e attraverso il suo nome, l’atmosfera soprannaturale e il mondo del terrore, che tanto lo affascinavano da piccolo. In Misery, lo scrittore Paul Sheldon, dopo un terribile incidente stradale, è sequestrato da un’infermiera, sua grande ammiratrice, incapace di accettare la morte dell’eroina della sua saga. Il romanzo è un ulteriore dimostrazione del fatto che è impossibile svincolare il mondo letterario dell’autore dalla realtà. Charles Lutwidge Dodgson nasce a Daresbury, in Inghilterra, nel 1832. Studia a Oxford e nutre una profonda passione per la matematica e la logica, scrivendo molte opere a riguardo. Diventa famoso in tutto il mondo con lo pseudonimo di Lewis Carroll, del quale si serve per scrivere Alice nel Paese delle Meraviglie, romanzo visionario e apparentemente nonsense, irreverente nei confronti dell’assurdità della vita adulta e con una forte dose di comicità. Dedicato ad Alice Lidden, figlia di un suo grande amico, Alice nel Paese delle Meraviglie è molto di più di un semplice libro per bambini. La metamorfosi è inaspettata e improvvisa: nel momento in cui si realizza la sua presenza, essa si è già compiuta. È inafferrabile, evanescente, e nella sua inconsistenza incarna la volontà di un radicale cambiamento e la speranza di gettare nuove basi per il futuro, mettendo una parentesi sul passato. La metamorfosi è semplicemente un nuovo inizio. 8 Federica Ottolini Fu Horace Walpole, nel 1754, a coniare il termine serendipity, assegnandogli il significato di “scoperte impreviste, fatte grazie al caso e all’intelligenza”. Il termine deriva dalla fiaba orientale “Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del Re di Serendippo”dove i tre fratelli ricostruiscono le fattezze di un cammello da piccoli indizi collegati e scoperti casualmente; il metodo abduttivo è tipico dell’uomo-cacciatore come anche del detective; qui, per noi, saranno collegamenti quasi casuali tra argomenti apparentemente slegati, uniti dall’intelligenza di chi ne sorprende affascinanti e insospettate affinità. Tra i libri, infatti, Tout se tient. INSEGUENDO FORME CHE MUTANO Il mito non è mai anacronistico: eterno seme, genera storie e racconti senza mutarsi in essi, ma rimanendone come linfa vitale. Il mondo estremo, per il poeta romano Publio Ovidio Nasone, è Tomi, l’odierna Costanza, sulle coste fredde del Mar Nero, dove l’imperatore Augusto l’ha esiliato. Ma l’amico romano, Massimo Cotta, che vi giunge per cercarlo, lo fa su una nave che va a vapore; la città è dedita al commercio di ferro; i personaggi che popolano il poema ora sono anche persone della città: vi è il macellaio Tereo; vi è Cypari, proiezionista di film dove le storie trasmesse sono quelle dei miti raccontati da Ovidio; c’è Eco, prostituta randagia, cui tutti vanno a ripetere i soliti gesti bestiali e che ha ascoltato da Ovidio delle storie da un suo libro che lei chiamava il libro delle pietre; e c’è Aracne, tessitrice sordomuta, che invece è convinta che quel libro di storie si intitolasse il libro degli uccelli: perché tale, per molti, diveniva l’esito della metamorfosi; così sarebbe stato anche per il padre di Bruno Schulz nel racconto Uccelli presente ne Le botteghe color cannella: nella lingua strepitosa dell’autore polacco, seguiamo l’evoluzione dell’allevamento di uccelli del padre del narratore, la sua sempre maggiore rassomiglianza con un grosso condor: “Uguale il tessuto del corpo, dei tendini, della pelle rugosa… il volto secco e ossuto”; non di rado, poi, il figlio osserva il padre balzare sulla sedia e mulinare le braccia in un folle tentativo di volo. Quando Adela, la seducente cameriera, con gesti menadici svuota la soffitta dove erano custoditi gli uccelli, invano il padre proverà, nell’ennesimo tentativo di metamorfosi, di seguirli: dovrà invece scendere in casa, “uomo spezzato, re in esilio, che aveva perduto il trono e il regno”. Metamorfosi che riesce a Bruno Schulz in salmone, secondo il toccante romanzo di Grossman: non ucciso da un nazista ma in fuga dentro il mare, lanciandosi da un molo di Danzica, nuota nel Mare del Nord, sfugge ai pescatori, risale i fiumi della Scozia in un continuo alternarsi della visione fantastica del viaggio di Bruno Schulz e le paure ossessive del narratore, del suo conti- nuo tornare al dramma dell’Olocausto, il timore che possa ripetersi la tragedia di un popolo annichilito, distrutto, cui viene strappata l’identità. Traccia della loro sopravvivenza è la loro lingua, l’yiddish degli ebrei dell’est, spazzati via dalla violenza tedesca. Se la musica è sempre metamorfosi del silenzio, le musiche klezmer raccolte in Oy Chanukah rimandano al forzato silenzio del popolo ebreo salvandolo come assenza che si dà una forma nelle canzoni struggenti cantate nella loro lingua ormai scomparsa. Esigenza di salvezza è anche quella che porta Leonard Zelig a imitare sia mentalmente sia fisicamente chiunque gli stia attorno: le sue continue metamorfosi sono figlie della sua paura e nevrosi, l’ansia di essere sempre accettato, attirando su di sé l’attenzione dei media e dei medici. Si scopre così una metamorfosi come essenza, come sogno, come fuga, salvezza o paura: un gesto di variazione diviene la continuità che unisce e si manifesta nella sua enigmaticità, risolvibile solo con altre metamorfosi. 9 Gabriele Cardini La leggenda racconta (e che possa essere solo una diceria rende la sua persistenza ancora più affascinante) che nelle antiche carte geografiche Hic Sunt Leones indicava le terre inesplorate e ignote. Un luogo sul quale poteva correre la fantasia e l’immaginazione, la paura e il coraggio. Qui tratteremo di opere che determinano il medesimo scatto fantastico di quella frase per cui a leggerle, rileggerle, vederle, ascoltarle o anche solamente ripensarle, sono in grado di risvegliare fantasticherie, di aprire nuovi, inattesi orizzonti, di scoprire nuovamente altre terre. METAMORFOSI DI UNA METAMORFOSI Come gli astronomi deducono l’esistenza di pianeti senza nemmeno vederli ma solo grazie alle oscillazioni compiute dalla stella attorno cui ruotano, così di un continente sommerso e occulto della letteratura se ne poteva percepire l’esistenza da alcuni flebili segnali, quasi echi dimessi seppur suadenti, ipnotici, che le vecchie antologie scolastiche non riuscivano a tacitare. Giorgio Manganelli, di quel misconosciuto regno, ne è certo lo psicopompo, il traghettatore infero, il cerimoniere che si finge fatuo e ilare, uno “scrivendolo” come si autodefiniva, ma dotato di una sapienza antica, non comunicabile ma solo raccontabile. Per condurci in questo mondo, Manganelli adopera uno dei libri tra i più letti e citati al mondo: il Pinocchio di Collodi. La circostanza che molti l’abbiano letto o comunque credano di conoscerne la trama (magari sulla base della riduzione disneyana) non rappresenta un ostacolo: perché il suo sguardo notturno, labirintico, sa penetrare nell’universo di Pinocchio restituendocene la sua essenza metamorfica, conservandola al di là dell’edificante finale (il vero Pinocchio, il primo scritto da Collodi, terminava con la mor- te sulla quercia: fu solo l’insistenza dell’editore e dei lettori a costringerlo a continuare) dove, in effetti, più che di trasformazione in bambino si dovrebbe parlare di sostituzione, dato che, come nota Manganelli, il burattino di legno rimane come memento, come sfida, come tacito emblema di un’infanzia dove tutto appare simbolo geroglifico di destino. Manganelli non scrive un saggio su Pinocchio; nemmeno lo riscrive, riadattandone la trama: scrive, invece, un libro parallelo. Cosa sia, lo spiega magistralmente lui nelle prime pagine: non una struttura esterna, giustapposta a fianco del libro trattato di cui si faccia specchio o risonanza, ma una sorta di viaggio nel libro tra parola e parola, sotto le parole, negli spazi bianchi, nella punteggiatura, negli a capo, evidenziando un mondo parallelo e altro, il mondo dei compossibili, qualcosa di infinito che si può percorrere in infinite direzioni. Regola aurea sarà: “Tutto arbitrario, tutto documentato.” Manganelli sfoglia parole; legge un bianco; tace di un suono: nel libro parallelo “non parlerà delle parole che vi si leggono, ma di tutte quelle che vi si nascondono”. Al suo tocco, ogni aspetto di Pinocchio viene trasfigurato: egli ci apre una botola per farci cadere dentro ma, come Alice nel paese delle meraviglie, cominciamo a inabissarci senza paura, animati da una strana, incontrollabile letizia che il suono delle parole di Manganelli, la sua arguzia luciferina nel cogliere nessi e simboli, magicamente ci procura. E ci accorgiamo che di Pinocchio non sapevamo ancora nulla; e così del fascino della letteratura. La vita di Pinocchio diviene una sorta di percorso iniziatico che si riverbera anche su noi lettori il cui compito diviene “sapere quali parole nasconda una parola, e quali uno spazio bianco; e viceversa.” L’ipotesi di una letteratura metamorfosi di metamorfosi, cangiante e plurima, non necessariamente addomesticabile o cattedratica; portatrice di una luce enigmatica, lunare; un meccanismo che genera parole, una vertigine del raccontare che rapisce e incanta: di tutto ciò Manganelli è latore, custode insieme ieratico e buffonesco, posto sulla soglia di quella landa che è cornice di nulla, di nulla è intessuta però splende: splende meravigliosamente. 10 Gabriele Cardini THE FANTASTIC MR. DAHL Quando mi viene chiesto di pensare allo speciale per questa edizione, sono appena tornata da Cardiff. Quando mi viene chiesto di pensare allo speciale, penso ai libri che amo, a Calvino e tutto il resto. Poi un lampo di genio – non certo io, il genio, ma uno scrittore per bambini barra aviato- re barra sceneggiatore barra persona che avrei tanto voluto poter conoscere, se non c’avesse lasciato vent’anni fa. Coincidenza vuole che a meno di una settimana dalla riunione delle Grandi Menti di Tusitala cada proprio il ventennale dalla sua scomparsa. Non sto qui a raccontarvi la storia della mia vita, ma c’era una volta una mangiatoia… Ok, scherzo scherzo! Andò così: un giorno mio zio mi regalò il GGG (Grande Gigante Gentile). Quel giorno Roald Dahl e i suoi mondi fantastici entrarono nella mia vita e non ne uscirono più. BIO OF A BOY BOY Un po’ di storia. Roald Dahl nasce a Llandaff, sobborgo di Cardiff, il 13 settembre 1916. Muore il 23 novembre 1990, di leucemia. In mezzo a queste due date, una vita di avventure, su carta e no. Se ne volete sapere di più andate alla Top 3 dei libri, ma per adesso vi basti sapere che: figlio di emigranti norvegesi, perde il padre presto. I collegi inglesi che è costretto a frequentare sono troppo severi e rigidi per lui, soprattutto in opposizione alla spensieratezza che sperimenta in famiglia. Terminati gli studi, all’età di diciotto anni Dahl sceglie di non frequentare l’università, ma piuttosto partire a vedere il mondo: nel 1934 è in viaggio verso le colonie britanniche dell’Africa orientale, ma è costretto a tornare nel 1939 per arruolarsi nella Royal Air Force e combattere la Seconda Guerra Mondiale. Si infortuna presto ed è scelto per occuparsi di propaganda e spionaggio. E’ solo nel 1942 che inizia la sua carriera di scrittore, con un racconto per bambini. Tutto il resto, è storia. O fantasia? IN VOLO CON ROALD - TOP 3 DEI POSTI DA VISITARE 3) Llandaff & Cardiff Llandaff è un sobborgo a nord di Cardiff, capitale del Galles, ed è anche il luogo che ha visto nascere il nostro autore preferito. La storia di questo quartiere ruota intorno ad una cattedrale risalente al XII secolo: il nome Llandaff, infatti, deriva dal gallese antico Llan (chiesa) e Taf, il fiume che attraversa Cardiff. Affacciata sulla Baia di Cardiff si trova la piazza intitolata appunto Roald Dahl Plass. Spicca una grande fontana “a totem”, al centro di una piazza la cui forma a ciotola la rende un anfiteatro che accoglie ogni anno concerti all’aperto e numerosi eventi. Oltre ad una (fresca) passeggiata sui Docks, consiglio di visitare soprattutto la Chiesa Norvegese, chiesa bianca in legno dove fu battezzato il piccolo Roald (trasformata poi in una sala da tè e centro d’arte). 2) Gipsy House Gipsy House è la casa dove Roald Dahl ha vissuto con la sua famiglia, nel Buckinghamshire, una contea nel cuore dell’Inghilterra a meno di un’ora da Londra. Collocata nel villaggio di Great Missenden, non si tratta solo di un’attrazione turistica: la seconda moglie di Roald, Felicy Liccy Dahl, ci abita tuttora. Può essere invece visitato (ma solo in alcuni giorni all’anno detti Open Garden Days) il giardino, vero centro di questa casa se pensiamo 11 che Roald vi costruì un capanno dove scrisse la sua intera collezione di racconti per bambini. Dall’albero di pesche giganti di James alla casa del Signor Volpe, passeggiando per questo cortile vi sembrerà di tuffarvi nel fantastico mondo di Dahl. Chissà che non incontriate Matilda a braccetto con il Grande Gigante Gentile… 1) Roald Dahl Museum and Story Center Situato anch’esso a Great Missenden, è stato votato museo dell’anno nel 2008. Si compone di due gallerie interattive che raccontano l’affascinante vita di Roald Dahl e le esperienze che lo hanno formato come scrittore. Più vivace lo Story Centre, che invita i visitatori giovani e meno giovani a travestirsi, inventare favole, recitare, mettersi alla prova come artisti nei vari laboratori. Io non ci sono ancora stata, ma mi è venuta voglia di prendere il primo aereo, e a voi? Già che ci siete, all’uscita non scordate di visitare il villaggio dove Roald visse (e scrisse) per più di trent’anni, le piazze, le strade, i giardini e i cieli che hanno ispirato le pagine più belle – e divertenti. Infine, se volete visitare la tomba di Roald, dirigetevi alla Church of St. Peter and Paul. Portate un fiore o una storia, sono sicura che apprezzerà. STORIE PER BAMBINI – DENTRO E FUORI: TOP 3 DEI LIBRI 3) Boy Ma come, un libro che non è un romanzo? Boy, ossia “ragazzo”, è l’autobiografia dei primi anni di vita di Roald Dahl, fino alla partenza per l’Africa. Parto proprio da qui perché, come capiranno tutti i fan di Dahl, le esperienze di vita dell’autore affiorano nei suoi racconti per bambini (per esempio, il protagonista de Le Streghe è di origini norvegesi, proprio come Dahl). Non si tratta di un’elencazione noiosa di fatti, ma piuttosto di una narrazione dei ricordi della sua infanzia più divertenti, a volte scioccanti, sicuramente “fantastici” – tanto che rimane il dubbio dove sia il confine tra realtà e finzione. 2) GGG GGG sta per Grande Gigante Gentile (The Big Friendly Giant in originale) ed è il primo libro di Dahl che è finito sotto le mie mani. Parla di un’alleanza un po’ strana tra una bambina di nome Sofia e un gigante vegetariano, che all’inizio del libro rapisce Sofia dall’orfanotrofio dove vive. Purtroppo, nel paese dei Giganti, non tutti sono vegetariani. E hanno nomi simpatici come l’Inghiotticicciaviva, Il Crocchiaossa, Il Trita-bimbo, Lo Spella-fanciulle e così via. Il GGG e Sofia si alleano dunque per fermare gli altri nove Giganti-mangia-uomini, con l’aiuto di niente di meno che Sua Maestà la Regina d’Inghilterra. Magari pensate di non conoscere Roald Dahl, invece l’avete già sentito da qualche parte o, meglio, l’avete “visto”. L’elenco dei film tratti dai suoi racconti è lunga e conta alcuni nomi famosi. Personalmente, credo che i film perdano un po’ del tocco ironico caratteristico di Dahl, ma non scoraggiatevi! Ce n’è per tutti i gusti: lo sapete che La fabbrica del cioccolato è tratto da un romanzo di Dahl? Willy Wonka, prima di vestire i panni di Gene Wilder e di Johnny Depp, è passato dalla penna del caro Roald. Come se non bastasse, ha scritto il soggetto per I Gremlins, ha sceneggiato Chitty Chitty Bang Bang e un film della serie di 007 – Si vive solo due volte. volte Vi basta o non mi credete ancora? Roald Dahl è una vera forza della natura. 1) Le streghe La scelta dell’autrice: vi prometto che, qualsiasi età voi abbiate, questo libro vi farà sbellicare (e anche un po’ tremare). Il libro narra la storia di un bambino che, rimasto orfano, viene affidato alle cure dell’amata nonna, con un passato da Fiutastreghe. Le streghe, infatti, esistono ancora e si mimetizzano, confondendosi in mezzo a tutte le altre donne. Il fato vuole che, durante un viaggio in Inghilterra, bimbo e nonna alloggino proprio nell’hotel che ospita la riunione annuale con la regina di tutte le streghe, la Strega Suprema. Mentre origlia il piano diabolico di trasformare tutti i bambini in topi, il nostro eroe… Viene scoperto! Scapperà trasformandosi, lui stesso, in un topo. Il problema ora è: può un solo topolino fermare tutte le streghe d’Inghilterra? Un consiglio: fotocopiatevi le indicazioni su come riconoscere una strega, non si sa mai quando potrebbe tornarvi utile! 12 Erica Puricelli CERCANDO NELLA RETE www.archive.org Sarà capitato sovente di cercare una pagina web e vedersi rispondere che è introvabile eppure, tempo addietro, l’avevamo consultata. Ecco allora the wayback machine, una sorta di macchina del tempo delle pagine web, che colleziona (in inglese) più di 150 bilioni di pagine dal 1996. Sono già archiviate ricerche su fatti come l’uragano Katrina, 11 Settembre oppure le pagine internet che ebbero un ruolo importante all’inizio di quest’era telematica. www.spmconsulting.it Il sito è di una società di ingegneria che si occupa di progettazione e architettura; ma, tra le voci presenti in home page, c’è un inaspettato “Biblioteca” che, seguita, vi spalanca un mondo formidabile. Troverete due scaffali, uno delle origini e uno dei progetti; in essi, brevi articoli che nascono dal loro impegno con la costruzione che, come scrivono, apre “interrogativi abissali, da esplorare in biblioteca.” Gli interventi ivi contenuti, scritti con maestria straordinaria, affrontano temi “simbolicamente pregnanti”, come quello dell’acqua e del vino. www.storiadellamusica.it Questo sito parla di musica a 360 gradi. Vi si possono trovare le recensioni degli album in uscita e le classifiche divise per anno e per genere musicale. Contiene una sezione di articoli dedicati ad artisti e concerti e brevi scritti sulla storia della musica. www.semplicementemusica.it Il sito è un portale dedicato alla didattica della musica. E’ diviso in sezioni: la storia della musica; la musica regionale e popolare; aforismi, filastrocche e poesie sulla musica; gli strumenti e alcuni giochi/laboratorio da fare con i bambini. www.roalddahl.com Il sito ufficiale di Roald Dahl è una vera miniera di tesori, a partire dalla grafica curata da Quentin Blake (storico disegnatore dei romanzi di Dahl e, in Italia, Bianca Pitzorno). Per i ragazzi sotto i 13 anni è possibile registrarsi gratuitamente ed accedere ai giochi (“Treats”) e al Dahl-y Telegraph, newsletter mensile. Purtroppo è tutto in inglese, ma sono fiduciosa che ve la caverete! digilander.libero.it/lanottedellestreghe/streghe/dahl.htm Quando avrete finito di leggere “Le streghe”, o se ancora pensate di ricordarvelo, provate il quiz che compare su questo sito. www.respiralacultura.it Se vi state annoiando e non sapete cosa fare, beh questo sito fa al caso vostro. Respira la cultura è un portale web di promozione alla cultura dedicato a Busto Arsizio e dintorni. Qui potete sbizzarrirvi per trovare l’evento che fa al caso vostro, ne troverete tantissimi divisi per generi o per data. Quindi uscite di casa e...respirate la cultura. 13 CURIOSITA’ DAL MONDO Le recensioni di Ron Charles, ovvero la faccia divertente della critica Non c’è certo bisogno di commissionare un’indagine all’Euriskos per sapere che tra gli attributi principali della critica letteraria, secondo la maggior parte della gente sono la noia, la pedantezza e l’inutilità. Ma non sempre è così, basti vedere per esempio una qualsiasi delle recensioni atipiche realizzate dal professore americano Ron Charles, concentrati di sarcasmo e imperdibili schegge di puro divertimento, intitolate «Totally Hip Video Book Reviews» che, grazie ai potenti mezzi di internet e del Washington Post, ora sono sulla cresta dell’onda e del gradimento del pubblico americano. Il consiglio, almeno per coloro che masticano a sufficienza l’inglese, è di vederveli tutti. Fonte: www.booksblog.it Più libri: un milione in più di lettori in Italia Sono un milione in più gli italiani che si sono avvicinati alla lettura quest'anno. I lettori forti (più di 12 libri all’anno) restano però solo il 15,1% (4 milioni) e il 7,1% della popolazione con più di 6 anni. Secondo l’indagine ISTAT 2010 legge il 46,8% degli italiani con più di sei anni, quasi due punti percentuali in più rispetto allo scorso anno quando erano il 45,1%. Nel 2010 sono stati oltre 26,4 milioni gli italiani con più di 6 anni che hanno dichiarato di leggere nel tempo libero (+1,7% sul 2009). Rispetto al 1995 si è registrato un aumento di 7,7%, vale a dire oltre 5 milioni e mezzo di italiani e il trend si conferma in questi ultimi anni in crescita, anche se la maggioranza sono lettori deboli (11,7 milioni) che hanno letto al massimo 3 libri all’anno. Inoltre, dall'indagine emerge che il lettore del 2010 è giovane (65,4% nella fascia 11-14 anni, con 42 punti percentuali in più rispetto agli anziani over 75), è per lo più donna (53,1% rispetto al 40,1% degli uomini) e in tutte le fasce di età le lettrici superano sempre i lettori. Guida la classifica il Trentino Alto Adige con il 57,9% della popolazione che legge almeno un libro all'anno. Fonte: www.ansa.it Tree of Codes: il libro “ritagliato” di Jonathan Safran Foer Prendete uno scrittore come Jonathan Safran Foer (Ogni cosa è illuminata), fatelo incontrare con la Visual Edition (casa editrice di Londra il cui obiettivo è quello di eliminare la distinzione tra romanzo e libro di design) e date loro in mano la raccolta di racconti di La via dei coccodrilli di Bruno Schulz. A Safran Foer verrà in mente di prendere i racconti di Schulz e di utilizzarli per una nuova struttura narrativa, tagliando/togliendo parole; Visual Edition trasformerà in realtà l’idea dello scrittore, rendendola fruibile come libro e non solo come oggetto di design. Avrete così un libro ritagliato dal titolo Tree of Codes, un libro “speciale” in cui le parole e la frasi si alternano a pieni e vuoti, creando una storia nuova e un oggetto particolare. Fonte: www.booksblog.it D'Annunzio inedito, all'asta carteggio con conte Castelbarco Va all'asta un carteggio inedito di Gabriele D'Annunzio (1863-1938) con il conte Emanuele Castelbarco. Si tratta di 24 lettere autografe, a cui sono uniti 7 telegrammi, 2 lettere dell'avvocato Antonio Masperi, un volantino autografato ''Il Sacco di Fiume'' (datato 11 gennaio 1920), una cartolina autografata datata Fiume 1920 e, tra l'altro, 9 lettere del poeta alla contessa Maria di Castelbarco. Il lotto, stimato tra 15.000 e 20.000 euro, è stato messo in vendita dalla casa Bloomsbury a Roma, in Palazzo Colonna, sabato 4 dicembre. Il conte Emanuele Castelbarco legò il suo nome a iniziative come la prima mostra personale della pittrice Tamara de Lempicka nel 1925. Le lettere inedite che vanno all'asta completano la raccolta epistolare gia' posseduta dal Vittoriale (la residenza monumentale di D'Annunzio sul lago di Garda), contribuendo non poco a ricostruire una straordinaria vicenda di amicizia e passione letteraria. Fonte: www.adnkronos.com 14 EVENTI IN BUSCATE GENNAIO 16 Premiazione dei vincitori del 12° concorso letterario San Mauro Sala Angelo Lodi | Ore 16:30 a seguire Consegna attestati XI corso di orientamento artistico del Maestro Filippo Villa 27 Falò della Giobia a cura della Pro Loco di Buscate Centro Don Bosco | Ore 19:00 29 e 30 “Per non dimenticare: viaggio della memoria” In occasione del giorno della memoria Visita guidata a Monaco di Baviera e al campo di concentramento di Dachau. Iscrizione presso l’Agenzia Baia di Luna di Buscate 30 Campagna Amica Mercatino delle nostre cascine Piazza San Mauro | dalle ore 9:00 alle ore 13:00 FEBBRAIO 27 Campagna Amica Mercatino delle nostre cascine Piazza San Mauro | dalle ore 9:00 alle ore 13:00 MARZO 6 Nell’ambito della rassegna Te.a.t.ar (Teatro ad Alto Tasso Artistico): Luca Maciacchini in “LA STRANA… FAMIGLIA” Canzoni e monologhi di Luca Maciacchini, Giorgio Gaber, Valter Valdi Sala Angelo Lodi | ore 21:00 | Ingresso Libero Dal 5 al 13 “La donna nel mondo e danza di colori” di Anna Stazzone Mostra d’arte | Sala Angelo Lodi | Vernissage ore 17:00 | Mostra visitabile negli orari della biblioteca e domenica 10:00-12:00 e 16:00-19:00 15 UN’OCCASIONE PER OGNI SETTIMANA GALLARATE BUSTO ARSIZIO Accadueò Cosa fa la mia mente mentre sto lavorando? Otto piccole storie originali sull'acqua, dai tre anni Opere d’arte contemporanea dalla collezione Consolandi 23 Gennaio | ore 16:00 | Cinema Teatro Fratello Sole Fino al 13 Febbraio | Museo MAGA www.museomaga.it Piccola Opera DIGITAL EXPERIENCE FESTIVAL Dal 7 al 12 Marzo, Milano dai tre anni 6 Febbraio | ore 16:00 | Cinema Teatro Fratello Sole www.digitalfestival.net La bella addormentata nello spazio MILANO dai 4 anni 6 Marzo | ore 16:00 | Cinema Teatro Fratello Sole www.fratellosole.it James Taylor Quartet All’interno del Blue Note 20-21-22 Gennaio | ore 21:00 | Via Borsieri 37 NOVARA www.bluenotemilano.it “B come Barocco” - Brera con Gusto Ciclo Lecturae Dantis Un momento di incontro con l’epoca barocca attraverso la letteratura , la musica e tanto altro. Canto V – VI – VII – VIII del Purgatorio 19 Febbraio | ore 21:00 | Istituto Brera 21 Gennaio, 4 e 18 Febbraio, 11 Marzo | ore 17:00 | Palazzo delle Stelline www.comune.novara.it blog.societadantealighieri.org Tango Pasion Casa Manzoni L’anima dell’Argentina incontra la magia di Broadway Visita guidata a Casa Manzoni 26 Febbraio | ore 21:00 | Teatro Coccia 3 Febbraio | ore 14:00 | Via Morone 1 www.fondazioneteatrococcia.it blog.societadantealighieri.org OPERA Vollmond Lascia che illustri...Miguel Tanco Dal 5 al 26 Febbraio | Centro Polifunzionale e progetti strategici www.fondazioneperleggere.it Dal 10 al 13 Febbraio | Piccolo Teatro www.piccoloteatro.org Caravaggio - Una mostra impossibile 65 capolavori di Michelangelo Merisi All’interno del BLOG della FONDAZIONE PER LEGGERE potrai trovare tanti altri eventi presenti sul territorio circostante fondazioneperleggere.wordpress.com autore e regia: Pina Bausch Fino al 13 Febbraio | Palazzo della Ragione www.caravaggio.rai.it Museo del 900 Un museo che raccoglie i capolavori del 900 Fino al 28 Febbraio | Museo del novecento www.museodelnovecento.org ULTIMA THULE E’ il posto più lontano da ricercare, una sorta di miraggio o orizzonte irraggiungibile: ma lì bisogna giungere prima di poter intraprendere il viaggio di ritorno. E’ dove speriamo vi abbiamo condotti con questi scritti: per accompagnarvi indietro, vi lasciamo una storia. "Eppure la sorella suonava così bene, inclinando da un lato il viso, seguendo le file di note con occhi attenti e tristi! Gregor venne avanti un altro poco, tenendo il capo rasente al suolo, sforzandosi d’incontrare quegli occhi. Dunque, era proprio una bestia, se la musica a tal punto lo affascinava? Gli pareva di veder disegnarsi davanti a lui la via verso un cibo desiderato quanto sconosciuto. " F. Kafka, La metamorfosi 16