Presenta FARISELLI – TAVOLAZZI ‐ TOFANI Patrizio FARISELLI, pianoforte, tastiere Paolo TOFANI, chitarre, elettronica Ares TAVOLAZZI, contrabbasso, basso el. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Con la partecipazione di Walter PAOLI, batteria Booking & Management:
Eleonora Biscardi cel +39 334 2169260 [email protected]
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Che dire di più! Il ritorno di un gruppo che rappresenta un mito nella storia della musica! Quante sono le rockband italiane conosciute ovunque? Pochissime. Tra queste, sicuramente, gli Area. Inutile provare a definire il loro genere e i loro percorsi, perché si deve chiamare in causa il jazz, il rock, il progressive, la world music (che allora non esisteva neppure come definizione), l’avanguardia, la pura sperimentazione, la canzone politica. Dopo 30 anni di cambiamenti sociali ed evoluzioni musicali oltre che tecnologiche, ecco Ares Tavolazzi (basso), Paolo Tofani (chitarre e synth) e Patrizio Fariselli (tastiere) nuovamente insieme sul palco. Sarà un concerto “strano”: una band senza il suo elemento simbolico, il cantante e vocalist Demetrio Stratos, oltre che all’indimenticato batterista Giulio Capiozzo. Eppure, per tutti coloro che hanno amato gli Area, sarà un evento emozionante, una sfida a cui Tavolazzi, Fariselli e Tofani si sono offerti con coraggio. Quella di Fariselli, Tofani e Tavolazzi non è una "reunion" vera e propria dal sapore nostalgico ma un'operazione musicale di ben più ampio respiro: facendo tesoro del comune passato, i nostri vogliono guardare soprattutto al futuro proponendo non solo la musica degli Area ma anche i rispettivi percorsi musicali individuali intrapresi dopo la fine di quella incredibile esperienza musicale e sociale chiamata Area. Videografia di riferimento Video Reunion Tour 2010 ‐ Luglio Agosto Settembre (Nero) http://www.youtube.com/watch?v=3JPD48K1ub0 Video Reunion Tour 2010 ‐ La mela di Odessa http://www.youtube.com/watch?v=‐i8rbbr1X38 Video Reunion Tour 2010 ‐ Gioia e Rivoluzione http://www.youtube.com/watch?v=_nxutzTYit0 Videografia di Repertorio Luglio Agosto Settembre (Nero) ‐ Live RAI http://www.youtube.com/watch?v=81PMx5ndpnc Gioia e Rivoluzione – live RAI 1975 http://www.youtube.com/watch?v=PNKhuaaGAgA live + Intervista RAI 1977 http://www.youtube.com/watch?v=BGU1V_esCLw Booking & Management:
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SCHEDA TECNICA AREA – REUNION TOUR LINE UP Patrizio FARISELLI, piano & Keyboards Ares TAVOLAZZI, contrabbasso e basso elettrico Paolo TOFANI, chitarre, elettronica, santoor Walter PAOLI, batteria FONICO DI COMPAGNIA Sachias Re cell. di servizio 338‐5228638 cell. personale 3896445874 [email protected] PALCO = minimo dimensioni mt. 8x5 + 1 pedana (2 metri x 2 metri) per la postazione chitarra P.A. = Meyer, D&B, L‐acoustics, JBL, EAW,Martin,… di potenza adeguata al luogo con copertura omogenea per tutta la superficie da servire. MIXER FOH = Midas, Soundcraft, Allen & Heath, Crest, .... Minimo 24 channels 4/2 OUTBOARD FOH= 1 Eq. Stereo 31 bande 1/3 di ottava su master (klark teknik, BSS), 3 Comp‐gate DBX 166A (6 ch), 2 Comp 160A, 2 Rev. TC, Lexicon STAGE MIXER = Midas, Soundcraft, Allen & Heath, Crest, .... OUTBOARD STAGE = 4 Eq. 31 bande 1/3 di ottava MONITORS = sul palco 6 linee separate e 6 monitors (Martin, D&B, JBL) MICROFONI = ottimi microfoni con i relativi stand (Neumann, AKG, Sennheiser, Shure) LUCI = puntamenti piazzati bianchi (per le 4 postazioni musicisti), controluci e colori con gelatine rosse, ambra, blu. Gradito cambiacolori su fondale. MICROFONI  BATTERIA: Set di microfoni + 2 DI con 2 jack (da collegare alla scheda audio del computer) 3 prese corrente  CONTRABBASSO + BASSO: 1 XLR (phantom) for own mic. + 2 D.I. + 4 prese elettriche  Pianoforte: set di buoni microfoni a condensatore + 2 D.I. (L&R) per Pc + 2 prese elettriche  Chitarra (Tofani): 4 D.I. (L&R) per Pc + 4 prese elettriche ANNOUNCE:1(SM58) ‐ postazione pianoforte RICHIESTE DI BACKLINE  PIANOFORTE: ALMENO mezzacoda (preferibile YAMAHA o STEINWAY / NO KAWAI ) AMPIFICATORI DA BASSO: 2 amplificatori (preferibile “Ampeg” o “Markbass” NO Gallien Krueger)  BATTERIA: ‐ Cassa di diametro 18" oppure 20" (pelle battente sabbiata, pelle risonante non forata) 2 Tom con attacco sulla cassa 10"‐12" ‐ Timpano a terra da 14" ‐ Rullante 14" profondo non meno di 5" ‐ Set di meccaniche comprendente pedale HiHat, pedale cassa, 3 aste piatto, uno sgabello di qualità IMPORTANTE! DUE REGGIRULLANTE!  3 leggii rigidi  Un tavolino o supporto rigido simile a fianco sx del pianoforte e della batteria Graditi: Acqua, asciugamani e un catering in camerino con acqua, bibite, frutta e snack Booking & Management:
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STAGE PLAN NOTA BENE ‐ LA POSTAZIONE CHITARRA NECESSITA DI: 2 MONITOR in STEREO con funzione di finali regolati direttamente dalla postazione chitarra. 1 MONITOR frontale (regolato dal mixer di palco) CH
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CHANNEL LIST
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GUI PERC
GUI SOLO
GUI SOLO
KEY + PC L
KEY + PC R
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Corriere della Sera Lunedì 20 Settembre 2010
MI
Cultura
&Tempo libero
I Malcontenti di Nori
La vita di Moravia
con le note di Boccadoro
in Sala Buzzati
La storia di un amore che frana raccontata da
un vicino di casa. La storia di una generazione
— quella dei trentenni di oggi — viva e
irrisolta. È quella che Paolo Nori (foto) mette al
centro nel suo nuovo romanzo «I Malcontenti»
(Einaudi). Lo scrittore parmigiano, classe 1963,
dà un assaggio del libro oggi pomeriggio alla
Feltrinelli (piazza Piemonte 2, ore 18.30) con
un reading-concerto, accompagnato dal
pianista e compositore Carlo Boccadoro.
Per ricordare Alberto Moravia (foto) a vent’anni
dalla scomparsa, inizia oggi una tre giorni (alla
Sala Buzzati, via Balzan 3; pren.: 02.204.003.33)
dedicata alla sua vita e alla sua opera. Alle 18,
dopo l’introduzione di Piergaetano Marchetti,
presentazione della biografia di René de Ceccatty
«Alberto Moravia» (Bompiani). Tra i presenti, oltre
all’autore, Umberto Eco ed Elisabetta Sgarbi.
Letture di Anna Bonaiuto. Segue la proiezione del
film «La ciociara» di Vittorio De Sica.
Di culto Concerto al Blue Note con Fariselli, Tofani e Tavolazzi
Domani al Palasharp
Gli Area: «Che nostalgia
la Milano degli anni 70»
Un Bregovic
da sorseggiare
con cura
È
non abbia «creato» alcun momento istituzionale per il 30˚ anniversario della scomparsa?
«Già, ci hanno pensato Siena o
Genova, ma Milano no. Oggi,
questa è una città amministrata
da bottegai, con tutto il rispetto
per i bottegai. Arida, senza identità. La Milano che abbiamo conosciuto noi era al centro dell’Europa, qualunque cosa succedesse
di nuovo alla fine arrivava qui».
Ed eccola, quella Milano: non
c’era occupazione di scuole, fabbriche o case che non vedesse
l’intervento degli Area: «Quando
cominciammo, nel 1972, aprendo un concerto di Joan Baez all’Arena, dividemmo il pubblico.
Brani come "Luglio, agosto, settembre nero", a pochi mesi dai
fatti di Monaco, sconvolsero metà degli spettatori. E inorgoglirono l’altra: il "movimento" ci adottò subito. E noi lo accompagnammo fino alla fine». Fino a quel 14
giugno: «Per dire quanto Stratos
fosse amato — conclude Fariselli
— aderirono tutti a quel concerto. Ci chiamò perfino Celentano:
gradimmo molto, ma gli sconsigliammo di venire. Qualcuno tra
il pubblico non avrebbe apprezzato...».
un concerto vietato agli
astemi, quello che va in
scena domani sera al
Palasharp (via Sant’Elia 33, ore 21;
25 euro), dove approda Goran
Bregovic con il suo tour «Alkohol:
rakija & champagne». Musica ad alta
gradazione, ma da bere con le
orecchie, offerta alla Festa
Democratica dal 60enne autore delle
colonne sonore di Emir Kusturica
nato da madre serba e padre croato,
sposato con una musulmana e
cresciuto a Sarajevo, che come di
consueto sarà accompagnato dalla
Wedding and Funeral Band, gruppo
gitano di ottoni e fanfare dai ritmi
indiavolati. Il concerto non è una
semplice contaminazione tra stili,
ma un vero e proprio inno alla gioia
diviso in due parti distinte ispirate
da due bevande alcoliche: la prima,
Rakija, o Sljivovica, il vigoroso
brandy di prugna, bevanda nazionale
serba che scorre a fiumi ogni anno
durante il famoso festival delle
bande di ottoni della cittadina serba
di Guca, sotto il caldo torrido di
agosto, accompagnato da carne alla
griglia e crauti acerbi; la seconda, più
raffinata, lo «Champagne» del disco,
si addice a sorseggi più leggeri e a
luci più soffuse, associando il tutto a
una parte più melodica e intimistica
del concerto. Nel finale Bregovic, che
in queste settimane alterna questo
tour consolidato al nuovo «Margot,
memorie di una regina infelice» (con
Valentina Cervi voce recitante), non
mancherà di proporre i celebri brani
fuori repertorio tratti dalle colonne
sonore più celebri, come «Il tempo
dei gitani», «Arizona dream» e
«Underground», oppure da «Tales &
Songs from Weddings & Funerals»,
lavoro che approfondisce la ricerca
musicale sulle sue radici tzigane, con
danze sfrenate imperniate sui fiati e
brani ironici come la ballata «Polizia
molto arrabbiata».
Matteo Cruccu
Paolo Carnevale
Reunion per la band di Demetrio Stratos
Sul palco
14 giugno 1979
Fu epocale il concerto
all’Arena per Demetrio Stratos.
A sinistra gli Area, oggi, e
Stratos, morto a 34 anni
P
er molti milanesi che hanno superato la cinquantina, il 14 giugno 1979 rappresenta uno spartiacque, un prima e un dopo. Perché quella sera
si tenne all’Arena il concerto per
Demetrio Stratos, straordinaria
voce del complesso militante per
definizione, gli Area, scomparso
solo due giorni prima per un male incurabile. E troppo presto.
Spartiacque perché fu l’ultimo
dei grandi happening politico-musicali e, più in generale,
concluse simbolicamente la stagione dei turbolenti, ma quanto
fervidi, anni 70. Ma fu anche il
canto, obbligato, del cigno, proprio degli Area.
Ebbene, la buona novella è
che gli Area ritornano, in una formazione mai più vista da quel fatidico 14 giugno. Martedì al Blue
Note si ritrovano Patrizio Fariselli, il tastierista, Paolo Tofani, il
chitarrista e Ares Tavolazzi, il bassista. Oltre, ovviamente, a Demetrio, mancherà anche Giulio Capiozzo, il batterista scomparso
nel 2000. Come mai tutto questo
tempo? «Abbiamo seguito percorsi individuali — racconta Fariselli — chi ha composto musica
per il cinema, come me. Chi è di-
Stasera
Après la Classe
(con lo zampino di Capa)
Nel sound degli Après la Classe (foto), la band della
«Giamaica italiana» (il Salento) che approda stasera al
Palasharp (ore 21, ing. libero) con il nuovo album
«Mammalitaliani», si mescola patchanka, punk, pizzica ed
elettronica. Fortemente sponsorizzata da Caparezza, che
per amicizia mette nel disco alcune trovate geniali, specie
nella title track, già consumato tormentone estivo — il
gettonatissimo videoclip ha per protagonista Mingo, volto
storico di Striscia la Notizia —, la band leccese si presenta
sul palco, senza sconvolgere troppo il proprio stile, per
raccontare gli italiani con i vizi di una «casta» di politici
improvvisati, ma anche parlando di illusioni televisive,
guerra, mafia, al ritmo di un brioso e ballabile mix di
raggamuffin, pop’n’roll e reggae. (p. ca.)
ventato hare krishna come Paolo. Poi Mauro (ndr, Pagani, ci sarà anche lui anche al Blue Note)
ci ha chiamato l’anno scorso a
Siena per un concerto in memoria di Demetrio. Ci siamo divertiti e abbiamo deciso di ripartire».
Proprio al Blue Note, un tempo si
sarebbe detto il «tempio della
musica borghese»: «Ma no — ride Fariselli — ci hanno chiamato
loro. Del resto, a Milano, non c’è
nessun posto con un’acustica così buona...». «Non c’è "voce" nella scaletta — aggiunge —: tutto
strumentale e spazio a cose nuove. Del resto, canzoni in senso
stretto non ne abbiamo mai scritte. La voce di Demetrio era uno
strumento in più, si aggiungeva
agli altri: lui non era il classico
frontman da band».
Ecco, Demetrio: possibile che
la sua città d’adozione, Milano,
Blue Note
Il concerto degli
Area si terrà al
Blue Note, via
Borsieri 37,
domani, ore 21,
euro 25.
Saliranno sul
palco Patrizio
Fariselli, il
tastierista, Paolo
Tofani, il
chitarrista e
Ares Tavolazzi, il
bassista. Oltre,
ovviamente, a
Demetrio,
mancherà Giulio
Capiozzo, il
batterista
scomparso nel
2000
Di culto
L’ultimo
concerto degli
Area si tenne il
14 giugno 1979
all’Arena in
onore di
Demetrio
Stratos,
scomparso solo
due giorni prima
per un male
incurabile
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Vietato
agli astemi
Goran Bregovic,
60 anni, approda
a Milano con il tour
«Alkohol: rakija &
champagne»,
diviso in due parti:
una più indiavolata
e una più
intimistica
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SPETTACOLI 29
Mercoledì 15 dicembre 2010
IL 17 A BARI, IL 18 A LECCE
A tutto rock
il ritorno
degli Area
di UGO SBISÀ
I
l nome degli Area rievoca emozioni
mai sopite in chiunque, negli Anni
‘70, abbia orientato i propri interessi musicali ben oltre le canzonette, accostandosi al cosiddetto rock progressivo e al free jazz, due generi che in
quell’epoca di impegno e di utopie, si
affermarono quasi contemporaneamente. E la band italiana, nella quale militava
il compianto Demetrio Stratos, si affermò
rapidamente come uno dei gruppi di riferimento della scena nazionale. Scioltisi
nel 1983, dopo essere passati attraverso
diverse formazioni, gli Area sono nuovamente assieme per una «Reunion» che,
dopo aver registrato il tutto esaurito al
Blue Note nello scorso mese di settembre,
ora arriva anche in Puglia con due concerti in programma venerdì 17 alla Casa
delle Musiche - Kursaal Santalucia e il 18
alla Corte dei Mesagnesi di Trepuzzi (Le)
auspice l’etichetta discografica 11/8. Il
concerto barese sarà preceduto alle 18,
nel foyer del Kursaal, dalla presentazione
di Il Libro degli Area (Ed. Auditorium) di
Domenico Coduto e, a seguire, dalla
proiezione del documentario La Voce
Stratos di Luciano D'Onofrio e Monica
Affatato. In questa «Reunion», la band
rimette assieme tre membri storici, ovvero il tastierista Patrizio Fariselli, il
chitarrista Paolo Tofani e il bassista
Ares Tavolazzi, ai quali si aggiunge il
batterista Walter Paoli. Abbiamo rivolto
alcune domande a Fariselli.
Fariselli, gli Anni ‘70 in Italia sono ricordati come quelli della musica «impegnata». Come li vissero gli Area?
IL FILM IN ITALIA A FEBBRAIO
«Burlesque»
con Cher
la Aguilera
si fa sexy
UNA
SCENA
DI «I DUE
PRESIDENTI»
Da sinistra:
Dennis
Quaid (Bill
Clinton) e
Michael
Sheen
(Tony Blair)
.
PRIMEFILM L’EFFICACE DRAMMA STORICO DI RICHARD LONCRAINE
Ciak su Clinton e Blair
i due presidenti
di un sogno perduto
NUCLEO STORICO Paoli, Fariselli e Tavolazzi
«Posso dire innanzitutto che ricordo
quell’epoca con affetto. Riguardo all’impegno, il nostro è rimasto immutato, ma
forse possiamo dire che è cambiato il
pubblico, o almeno la sua ricettività. Erano anni in cui la musica veniva vissuta
come un pretesto per l’aggregazione, la
gente che andava ai concerti viveva
un’utopia, coltivava un progetto di vita
diversa. Oggi forse non c’è la stessa condivisione di esperienze, nel senso che il
pubblico è più vicino alla musica in quanto tale, ma non è detto che sia un male.
Personalmente non rimpiango nulla».
Il vostro primo album s’intitolava «Arbeit
Macht Frei», un titolo forte.
distanza dall’orribile attentato alle Olimpiadi di Monaco di Baviera. Era l’occasione per parlare della tragedia di un
popolo, del conflitto tra israeliani e palestinesi. Non avremmo mai immaginato
che, quasi 40 anni dopo, il problema sarebbe rimasto irrisolto».
Lei, Tavolazzi, Capiozzo, avete avuto a
che fare spesso col jazz. Quanto ha contato quest’esperienza?
«Per noi tre, e in piccola parte anche per
Demetrio, è stato una matrice importante, ma fondamentalmente ad unirci era il
collante dell’improvvisazione. Anche oltre i confini del jazz».
È inevitabile parlare di Demetrio Stratos.
Quanto ha dato agli Area e quanto invece ha preso dalla band?
«Lo avevamo scelto per diversi motivi, il
«NON È UN REVIVAL»
Spiega Fariselli: suoniamo
i vecchi brani in versioni
diverse, accanto a nuovi pezzi
principale dei quali era la nostra volontà
di muovere una certa critica alle politiche
del lavoro di quegli anni: noi eravamo per
una migliore qualità della vita, per l’affrancazione dal lavoro, citavamo la libertà in senso critico. Invece il risultato fu
dirompente: all’inizio fummo equivocati
e ci presero per neonazisti».
Sempre a proposito di titoli, poi incideste anche «Luglio Agosto Settembre
Nero».
«Avemmo il coraggio di affrontare un
problema drammatico a soli due mesi di
«Per noi tutti era un punto di orgoglio
spingere ai limiti le potenzialità di ogni
strumento e Demetrio lo ha fatto con la
voce, raggiungendo livelli eclatanti. A un
certo punto però il lavoro di gruppo gli
andava stretto, aveva bisogno di lavorare
da solo, ma, come è noto, è morto pochi
mesi dopo averci lasciati. Non è stato un
colpo artisticamente, perché la sua esperienza con gli Area si era conclusa, ma
umanamente ne siamo rimasti frastornati».
Questa «Reunion» non è la prima. Durerà
più a lungo e che repertorio eseguirete?
«In molti ci chiedono perché “rifacciamo” gli Area. In realtà noi “siamo” gli
Area, ci siamo ritrovati e ci piace riprendere assieme un tratto del nostro percorso di conoscenza. Siamo un work in
progress. Suoneremo per metà nuovi brani e poi quelli storici, ma in versioni tutte
rinnovate».
l Christina Aguilera, non ancora 30 anni, è nella
lista dei 100 migliori cantanti stilata dalla rivista
Rolling Stone ed ha vinto cinque Grammy, vendendo
tra l'altro 30 milioni di album nel mondo. Cher è
un’icona pop sin dagli anni '60 e non ha mai smesso di
far parlare di sè con film, spettacoli tv, show e con gli
interventi di chirurgia plastica. Sono la curiosa coppia di «Burlesque», il film musicale di Steven Antin
che uscirà in Italia il 18 febbraio.
Sognando di diventare una cantante, Ali-Aguilera
si trasferisce a Los Angeles dove trova lavoro come
cameriera al Burlesque Lounge, gestito con fatica da
Tess (Cher). Ali resta affascinata dai costumi e dalle
coreografie che ogni sera animano il locale. Presa
sotto l’ala protettrice di Tess, riuscirà a farsi strada
nel mondo dello spettacolo, trovando l’amicizia,
l’amore, ma anche la rivalità delle colleghe.
NEL CAST Christina Aguilera
Muro di Berlino: assumere il meglio
del capitalismo e della socialdemocrazia nel New Labour inglese e nel
Partito Democratico clintoniano.
Una speranza cui non fu estranea la
variante arborea e nostrana dell’Ulivo confortata dalle vittorie dei due
presidenti, ma che non tardò a sfarinarsi sotto i colpi delle «dure repliche della Storia» del vecchio Hegel, non ultima l’ennesima guerra
di OSCAR IARUSSI
balcanica. Ricordate? Nel Kosovo
vittima della «pulizia etnica» delle
ono lo statunitense Bill
milizie serbe di Milosevic (1999),
Clinton e il britannico Tol’intervento militare della NATO per
ny Blair i due (ex) presimotivi umanitari, molto contrastato,
denti del film di Richard
fu un antefatto paradossale, se voLoncraine, regista
lete, del grande confra l’altro di un indiflitto fra Islam e Ocmenticato Riccardo
cidente che sarebbe
III di tempra novescoppiato l’11 setcentesca col grande
tembre 2001.
Ian McKellen. Il botCosì, fra un colloteghino, finora poco
quio a Washington e
lusinghiero, sta sottoun weekend nella
valutando un estratto
campagna inglese,
della storia recente fra un’abbuffata di
siamo negli anni Nopatatine o una fellavanta -, che certo non
tio di Monica Leridurremmo a mero
winsky nello Studio
HILLARY Hope Davis
bio-pic, a biografia filOvale e un battibecmata di una coppia di protagonisti
co sulle camicie sporche di Tony con
atlantici e delle loro mogli Hillary e
Cherie, si consuma non l’inverno,
Cherie. Sebbene Michael Sheen sia
bensì la primavera «del nostro sconquasi un sosia di Blair, dopo averlo
tento». Si usura cioè il sogno della
già interpretato in The Deal e The
«terza via» che lascerà il posto a una
Queen. Film, quest’ultimi come I due terza guerra mondiale mai formalizpresidenti, parimenti sceneggiati da
zata, dalle Twin Towers all’AfghaniPeter Morgan, autore molto intestan all’Iraq, nell’era di George W.
ressato alla politica e molto efficace
Bush. E le ultime immagini del film
nella drammaturgia dei conflitti (ha
con la telefonata augurale di Blair al
firmato anche L’ultimo re di Scozia e
neopresidente Bush la dice lunga
Frost/Nixon - Il duello). Né la coprosulla natura autentica del potere,
duzione televisiva anglo-americana
sulle sue forzose ipocrisie e sugli
BBC-HBO rende edulcorato o rassiequivoci in cui talora mezzo mondo
curante I due presidenti, perché solo
incorre.
in Italia la Tv è sinonimo di valium
«Ho il sospetto che tu non sia più
narrativo, mentre negli USA fiction
un uomo di centrosinistra, se mai lo
tipo 24 mostrano quanto spietata e
sei stato» - dice Bill all’amico Tony. È
implacabile possa essere la vita quoun congedo tendente al tragico in un
tidiana dalle parti della Casa Bianfilm che sotto la patina ilare, «famica, molto di più delle rivelazioni-fufliare», briosa di due presidenti quasi
fa di WikiLeaks.
«per caso», svela certe drammatiche
Nella filigrana dell’alleanza poliverità, anche sui rapporti uomo-dontica e dell’amicizia personale fra
na (le signore sono infinitamente
Clinton e Blair, in carica rispettivapiù acute dei mariti). Lo stile del
mente dal 1993 al 2001 e dal 1997 al
film è tradizionale, piano, gli attori
2007, il film racconta l’ascesa e il demolto bravi e fra tutti il migliore è il
clino della cosiddetta «terza via». Fu
meno mimetico rispetto all’originala grande speranza del «centrosinile: il crepuscolare, vorace, «malincostra» planetario dopo il crollo del
mico» Dennis Quaid/Clinton.
I DUE PRESIDENTI («The Special
Relationship») di Richard Loncraine. Interpreti e personaggi principali: Michael Sheen (Tony Blair),
Dennis Quaid (Bill Clinton), Helen
McCrory (Cherie Blair), Hope Davis
(Hillary Clinton), Mark Bazeley (Alastair Campbell). Drammatico-storico, Gran Bretagna-USA, 2010. Durata: 90 minuti
S
REGISTA ITALIANO NOMINATION AL FILM «IO SONO L’AMORE» LA COMMEDIA NELLE SALE DAL 5 GENNAIO L’ULTIMA FATICA DEL NOTO REGISTA BRITANNICO
Guadagnino in corsa «Tamara Drewe», l’Inghilterra di Frears
per i «Golden Globes» tra la vita in campagna e le minigonne
l LOS ANGELES. Parte bene l’Italia in questa stagione dei
premi, iniziata ieri con l’annuncio a Los Angeles delle «nomination» ai Golden Globes, i premi assegnati dall’«Hollywood Foreign Press Association», che riunisce i giornalisti
stranieri a Hollywood. Io sono l’Amore il film di Luca Guadagnino con Tilda Swinton, Flavio Parenti e Edoardo Gabbriellini ha ottenuto infatti una candidatura quale migliore
film straniero. «Sono onorato e lieto di questa straordinaria
opportunità, non solo per Io sono l’Amore, ma per tutto il
Cinema italiano – ha detto Guadagnino». È un film inglese però
a farla da padrone alle candidature dei Globi d’Oro. The King's
speech («Il discorso del re», dal 28 gennaio in Italia distribuito
da Eagle Pictures), il film di Tom Hooper sulla figura di Giorgio
VI, il padre dell’attuale Regina Elisabetta, ha ottenuto il maggior numero di candidature, sette. Fra gli attori è partito in
quarta Johnny Depp con due candidature come migliore attore brillante, per The Tourist e Alice in Wonderland.
«U
na commedia alla Woody Allen? Grazie, il confronto è lusinghier», ha detto Stephen
Frears, il grande regista inglese, a Roma per promuovere il
suo ultimo lavoro, la commedia Tamara Drewe, il 5 gennaio nelle sale. In Tamara
Drewe, Frears mette in scena
una girandola di tradimenti e
uno spaccato della società inglese: «È la middle class tiGemma Artenton
picamente british – ha detto –
che quando fa i soldi compra
una casa in campagna e pensa di vivere lì come si
faceva un tempo, sfiorando il ridicolo».
Al centro di tutto c'è la Tamara del titolo, una
ragazza mozzafiato (Gemma Artenton) che già
alla prima scena quando appare in shorts si
capisce che tutti i maschi del circondario non
resteranno immuni al suo fascino. Tratta da
Tamara Drew di Posy Simmonds (edito in Italia
da Nottetempo), un romanzo a fumetti a sua volta
tratto dal Thomas Hardy di Via dalla pazza
folla, la commedia vira sul grottesco quando
Tamara, conturbante femmina cittadina di mestiere giornalista, torna nella campagna di origine per vendere la casa di famiglia. Lo scompiglio è assicurato tra l’affermato giallista Nicholas (l’attore di teatro Roger Allam), 50 anni,
marito fintamente premuroso della dolce Beth
(Tamsing Greig), il giovane giardiniere tuttofare un po’ fessacchiotto Andy (Luke Evans), il
musicista rock Ben (Dominic Cooper).
Le altre notizie
LA BALLERINA E IL CALCIATORE
Nozze in primavera
per Abbagnato e Balzaretti
n Nozze in vista per Eleonora Abbagnato che in primavera dovrebbe
sposarsi con il giocatore del Palermo
Federico Balzaretti. La prima ballerina dell’Operà di Parigi – che com’è
noto è anche consulente per la danza
della Fondazione Petruzzelli – e il
calciatore si sono conosciuti 7 mesi
fa a Palermo e il banchetto nuziale
dovrebbe essere a Villa Igea. «Sono
innamorata, dopo tante delusioni ho
trovato un uomo sincero che mi rende davvero felice» ha detto la Abbagnato in una intervista rilasciata
nelle scorse settimane al periodico
«Vanity Fair». E il calciatore ha rivelato: «Siamo pronti per un passo
importante».