Presenta FARISELLI – TAVOLAZZI ‐ TOFANI Patrizio FARISELLI, pianoforte, tastiere Paolo TOFANI, chitarre, elettronica Ares TAVOLAZZI, contrabbasso, basso el. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Con la partecipazione di Walter PAOLI, batteria Booking & Management: Eleonora Biscardi cel +39 334 2169260 [email protected] a r t u p a r t © by Eleda srl - via Val di Sole 11, 20141 Milano - Tel./Fax +39 02 39449114 Che dire di più! Il ritorno di un gruppo che rappresenta un mito nella storia della musica! Quante sono le rockband italiane conosciute ovunque? Pochissime. Tra queste, sicuramente, gli Area. Inutile provare a definire il loro genere e i loro percorsi, perché si deve chiamare in causa il jazz, il rock, il progressive, la world music (che allora non esisteva neppure come definizione), l’avanguardia, la pura sperimentazione, la canzone politica. Dopo 30 anni di cambiamenti sociali ed evoluzioni musicali oltre che tecnologiche, ecco Ares Tavolazzi (basso), Paolo Tofani (chitarre e synth) e Patrizio Fariselli (tastiere) nuovamente insieme sul palco. Sarà un concerto “strano”: una band senza il suo elemento simbolico, il cantante e vocalist Demetrio Stratos, oltre che all’indimenticato batterista Giulio Capiozzo. Eppure, per tutti coloro che hanno amato gli Area, sarà un evento emozionante, una sfida a cui Tavolazzi, Fariselli e Tofani si sono offerti con coraggio. Quella di Fariselli, Tofani e Tavolazzi non è una "reunion" vera e propria dal sapore nostalgico ma un'operazione musicale di ben più ampio respiro: facendo tesoro del comune passato, i nostri vogliono guardare soprattutto al futuro proponendo non solo la musica degli Area ma anche i rispettivi percorsi musicali individuali intrapresi dopo la fine di quella incredibile esperienza musicale e sociale chiamata Area. Videografia di riferimento Video Reunion Tour 2010 ‐ Luglio Agosto Settembre (Nero) http://www.youtube.com/watch?v=3JPD48K1ub0 Video Reunion Tour 2010 ‐ La mela di Odessa http://www.youtube.com/watch?v=‐i8rbbr1X38 Video Reunion Tour 2010 ‐ Gioia e Rivoluzione http://www.youtube.com/watch?v=_nxutzTYit0 Videografia di Repertorio Luglio Agosto Settembre (Nero) ‐ Live RAI http://www.youtube.com/watch?v=81PMx5ndpnc Gioia e Rivoluzione – live RAI 1975 http://www.youtube.com/watch?v=PNKhuaaGAgA live + Intervista RAI 1977 http://www.youtube.com/watch?v=BGU1V_esCLw Booking & Management: Eleonora Biscardi cel +39 334 2169260 [email protected] a r t u p a r t © by Eleda srl - via Val di Sole 11, 20141 Milano - Tel./Fax +39 02 39449114 SCHEDA TECNICA AREA – REUNION TOUR LINE UP Patrizio FARISELLI, piano & Keyboards Ares TAVOLAZZI, contrabbasso e basso elettrico Paolo TOFANI, chitarre, elettronica, santoor Walter PAOLI, batteria FONICO DI COMPAGNIA Sachias Re cell. di servizio 338‐5228638 cell. personale 3896445874 [email protected] PALCO = minimo dimensioni mt. 8x5 + 1 pedana (2 metri x 2 metri) per la postazione chitarra P.A. = Meyer, D&B, L‐acoustics, JBL, EAW,Martin,… di potenza adeguata al luogo con copertura omogenea per tutta la superficie da servire. MIXER FOH = Midas, Soundcraft, Allen & Heath, Crest, .... Minimo 24 channels 4/2 OUTBOARD FOH= 1 Eq. Stereo 31 bande 1/3 di ottava su master (klark teknik, BSS), 3 Comp‐gate DBX 166A (6 ch), 2 Comp 160A, 2 Rev. TC, Lexicon STAGE MIXER = Midas, Soundcraft, Allen & Heath, Crest, .... OUTBOARD STAGE = 4 Eq. 31 bande 1/3 di ottava MONITORS = sul palco 6 linee separate e 6 monitors (Martin, D&B, JBL) MICROFONI = ottimi microfoni con i relativi stand (Neumann, AKG, Sennheiser, Shure) LUCI = puntamenti piazzati bianchi (per le 4 postazioni musicisti), controluci e colori con gelatine rosse, ambra, blu. Gradito cambiacolori su fondale. MICROFONI BATTERIA: Set di microfoni + 2 DI con 2 jack (da collegare alla scheda audio del computer) 3 prese corrente CONTRABBASSO + BASSO: 1 XLR (phantom) for own mic. + 2 D.I. + 4 prese elettriche Pianoforte: set di buoni microfoni a condensatore + 2 D.I. (L&R) per Pc + 2 prese elettriche Chitarra (Tofani): 4 D.I. (L&R) per Pc + 4 prese elettriche ANNOUNCE:1(SM58) ‐ postazione pianoforte RICHIESTE DI BACKLINE PIANOFORTE: ALMENO mezzacoda (preferibile YAMAHA o STEINWAY / NO KAWAI ) AMPIFICATORI DA BASSO: 2 amplificatori (preferibile “Ampeg” o “Markbass” NO Gallien Krueger) BATTERIA: ‐ Cassa di diametro 18" oppure 20" (pelle battente sabbiata, pelle risonante non forata) 2 Tom con attacco sulla cassa 10"‐12" ‐ Timpano a terra da 14" ‐ Rullante 14" profondo non meno di 5" ‐ Set di meccaniche comprendente pedale HiHat, pedale cassa, 3 aste piatto, uno sgabello di qualità IMPORTANTE! DUE REGGIRULLANTE! 3 leggii rigidi Un tavolino o supporto rigido simile a fianco sx del pianoforte e della batteria Graditi: Acqua, asciugamani e un catering in camerino con acqua, bibite, frutta e snack Booking & Management: Eleonora Biscardi cel +39 334 2169260 [email protected] a r t u p a r t © by Eleda srl - via Val di Sole 11, 20141 Milano - Tel./Fax +39 02 39449114 STAGE PLAN NOTA BENE ‐ LA POSTAZIONE CHITARRA NECESSITA DI: 2 MONITOR in STEREO con funzione di finali regolati direttamente dalla postazione chitarra. 1 MONITOR frontale (regolato dal mixer di palco) CH 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 CHANNEL LIST INSTR KICK SNARE TOM 1 TOM 2 FLOOR OH OH PERC BASSO CB OWN MIC CB AMP GUI PERC GUI PERC GUI SOLO GUI SOLO KEY + PC L KEY + PC R PIANO LOW PIANO HI PIANO UNDER VOX PIANO MIC BETA52 SM57 E604 E604 E604 C414 TL11 C414 TL11 DI DI XLR DI DI DI DI DI DI DI KM184 KM184 SM57 SM 58 INSERT COMP‐GATE COMP COMP COMP COMP COMP COMP COMP RET FX L RET FX R Booking & Management: Eleonora Biscardi cel +39 334 2169260 [email protected] a r t u p a r t © by Eleda srl - via Val di Sole 11, 20141 Milano - Tel./Fax +39 02 39449114 13 Corriere della Sera Lunedì 20 Settembre 2010 MI Cultura &Tempo libero I Malcontenti di Nori La vita di Moravia con le note di Boccadoro in Sala Buzzati La storia di un amore che frana raccontata da un vicino di casa. La storia di una generazione — quella dei trentenni di oggi — viva e irrisolta. È quella che Paolo Nori (foto) mette al centro nel suo nuovo romanzo «I Malcontenti» (Einaudi). Lo scrittore parmigiano, classe 1963, dà un assaggio del libro oggi pomeriggio alla Feltrinelli (piazza Piemonte 2, ore 18.30) con un reading-concerto, accompagnato dal pianista e compositore Carlo Boccadoro. Per ricordare Alberto Moravia (foto) a vent’anni dalla scomparsa, inizia oggi una tre giorni (alla Sala Buzzati, via Balzan 3; pren.: 02.204.003.33) dedicata alla sua vita e alla sua opera. Alle 18, dopo l’introduzione di Piergaetano Marchetti, presentazione della biografia di René de Ceccatty «Alberto Moravia» (Bompiani). Tra i presenti, oltre all’autore, Umberto Eco ed Elisabetta Sgarbi. Letture di Anna Bonaiuto. Segue la proiezione del film «La ciociara» di Vittorio De Sica. Di culto Concerto al Blue Note con Fariselli, Tofani e Tavolazzi Domani al Palasharp Gli Area: «Che nostalgia la Milano degli anni 70» Un Bregovic da sorseggiare con cura È non abbia «creato» alcun momento istituzionale per il 30˚ anniversario della scomparsa? «Già, ci hanno pensato Siena o Genova, ma Milano no. Oggi, questa è una città amministrata da bottegai, con tutto il rispetto per i bottegai. Arida, senza identità. La Milano che abbiamo conosciuto noi era al centro dell’Europa, qualunque cosa succedesse di nuovo alla fine arrivava qui». Ed eccola, quella Milano: non c’era occupazione di scuole, fabbriche o case che non vedesse l’intervento degli Area: «Quando cominciammo, nel 1972, aprendo un concerto di Joan Baez all’Arena, dividemmo il pubblico. Brani come "Luglio, agosto, settembre nero", a pochi mesi dai fatti di Monaco, sconvolsero metà degli spettatori. E inorgoglirono l’altra: il "movimento" ci adottò subito. E noi lo accompagnammo fino alla fine». Fino a quel 14 giugno: «Per dire quanto Stratos fosse amato — conclude Fariselli — aderirono tutti a quel concerto. Ci chiamò perfino Celentano: gradimmo molto, ma gli sconsigliammo di venire. Qualcuno tra il pubblico non avrebbe apprezzato...». un concerto vietato agli astemi, quello che va in scena domani sera al Palasharp (via Sant’Elia 33, ore 21; 25 euro), dove approda Goran Bregovic con il suo tour «Alkohol: rakija & champagne». Musica ad alta gradazione, ma da bere con le orecchie, offerta alla Festa Democratica dal 60enne autore delle colonne sonore di Emir Kusturica nato da madre serba e padre croato, sposato con una musulmana e cresciuto a Sarajevo, che come di consueto sarà accompagnato dalla Wedding and Funeral Band, gruppo gitano di ottoni e fanfare dai ritmi indiavolati. Il concerto non è una semplice contaminazione tra stili, ma un vero e proprio inno alla gioia diviso in due parti distinte ispirate da due bevande alcoliche: la prima, Rakija, o Sljivovica, il vigoroso brandy di prugna, bevanda nazionale serba che scorre a fiumi ogni anno durante il famoso festival delle bande di ottoni della cittadina serba di Guca, sotto il caldo torrido di agosto, accompagnato da carne alla griglia e crauti acerbi; la seconda, più raffinata, lo «Champagne» del disco, si addice a sorseggi più leggeri e a luci più soffuse, associando il tutto a una parte più melodica e intimistica del concerto. Nel finale Bregovic, che in queste settimane alterna questo tour consolidato al nuovo «Margot, memorie di una regina infelice» (con Valentina Cervi voce recitante), non mancherà di proporre i celebri brani fuori repertorio tratti dalle colonne sonore più celebri, come «Il tempo dei gitani», «Arizona dream» e «Underground», oppure da «Tales & Songs from Weddings & Funerals», lavoro che approfondisce la ricerca musicale sulle sue radici tzigane, con danze sfrenate imperniate sui fiati e brani ironici come la ballata «Polizia molto arrabbiata». Matteo Cruccu Paolo Carnevale Reunion per la band di Demetrio Stratos Sul palco 14 giugno 1979 Fu epocale il concerto all’Arena per Demetrio Stratos. A sinistra gli Area, oggi, e Stratos, morto a 34 anni P er molti milanesi che hanno superato la cinquantina, il 14 giugno 1979 rappresenta uno spartiacque, un prima e un dopo. Perché quella sera si tenne all’Arena il concerto per Demetrio Stratos, straordinaria voce del complesso militante per definizione, gli Area, scomparso solo due giorni prima per un male incurabile. E troppo presto. Spartiacque perché fu l’ultimo dei grandi happening politico-musicali e, più in generale, concluse simbolicamente la stagione dei turbolenti, ma quanto fervidi, anni 70. Ma fu anche il canto, obbligato, del cigno, proprio degli Area. Ebbene, la buona novella è che gli Area ritornano, in una formazione mai più vista da quel fatidico 14 giugno. Martedì al Blue Note si ritrovano Patrizio Fariselli, il tastierista, Paolo Tofani, il chitarrista e Ares Tavolazzi, il bassista. Oltre, ovviamente, a Demetrio, mancherà anche Giulio Capiozzo, il batterista scomparso nel 2000. Come mai tutto questo tempo? «Abbiamo seguito percorsi individuali — racconta Fariselli — chi ha composto musica per il cinema, come me. Chi è di- Stasera Après la Classe (con lo zampino di Capa) Nel sound degli Après la Classe (foto), la band della «Giamaica italiana» (il Salento) che approda stasera al Palasharp (ore 21, ing. libero) con il nuovo album «Mammalitaliani», si mescola patchanka, punk, pizzica ed elettronica. Fortemente sponsorizzata da Caparezza, che per amicizia mette nel disco alcune trovate geniali, specie nella title track, già consumato tormentone estivo — il gettonatissimo videoclip ha per protagonista Mingo, volto storico di Striscia la Notizia —, la band leccese si presenta sul palco, senza sconvolgere troppo il proprio stile, per raccontare gli italiani con i vizi di una «casta» di politici improvvisati, ma anche parlando di illusioni televisive, guerra, mafia, al ritmo di un brioso e ballabile mix di raggamuffin, pop’n’roll e reggae. (p. ca.) ventato hare krishna come Paolo. Poi Mauro (ndr, Pagani, ci sarà anche lui anche al Blue Note) ci ha chiamato l’anno scorso a Siena per un concerto in memoria di Demetrio. Ci siamo divertiti e abbiamo deciso di ripartire». Proprio al Blue Note, un tempo si sarebbe detto il «tempio della musica borghese»: «Ma no — ride Fariselli — ci hanno chiamato loro. Del resto, a Milano, non c’è nessun posto con un’acustica così buona...». «Non c’è "voce" nella scaletta — aggiunge —: tutto strumentale e spazio a cose nuove. Del resto, canzoni in senso stretto non ne abbiamo mai scritte. La voce di Demetrio era uno strumento in più, si aggiungeva agli altri: lui non era il classico frontman da band». Ecco, Demetrio: possibile che la sua città d’adozione, Milano, Blue Note Il concerto degli Area si terrà al Blue Note, via Borsieri 37, domani, ore 21, euro 25. Saliranno sul palco Patrizio Fariselli, il tastierista, Paolo Tofani, il chitarrista e Ares Tavolazzi, il bassista. Oltre, ovviamente, a Demetrio, mancherà Giulio Capiozzo, il batterista scomparso nel 2000 Di culto L’ultimo concerto degli Area si tenne il 14 giugno 1979 all’Arena in onore di Demetrio Stratos, scomparso solo due giorni prima per un male incurabile © RIPRODUZIONE RISERVATA Vietato agli astemi Goran Bregovic, 60 anni, approda a Milano con il tour «Alkohol: rakija & champagne», diviso in due parti: una più indiavolata e una più intimistica © RIPRODUZIONE RISERVATA SPETTACOLI 29 Mercoledì 15 dicembre 2010 IL 17 A BARI, IL 18 A LECCE A tutto rock il ritorno degli Area di UGO SBISÀ I l nome degli Area rievoca emozioni mai sopite in chiunque, negli Anni ‘70, abbia orientato i propri interessi musicali ben oltre le canzonette, accostandosi al cosiddetto rock progressivo e al free jazz, due generi che in quell’epoca di impegno e di utopie, si affermarono quasi contemporaneamente. E la band italiana, nella quale militava il compianto Demetrio Stratos, si affermò rapidamente come uno dei gruppi di riferimento della scena nazionale. Scioltisi nel 1983, dopo essere passati attraverso diverse formazioni, gli Area sono nuovamente assieme per una «Reunion» che, dopo aver registrato il tutto esaurito al Blue Note nello scorso mese di settembre, ora arriva anche in Puglia con due concerti in programma venerdì 17 alla Casa delle Musiche - Kursaal Santalucia e il 18 alla Corte dei Mesagnesi di Trepuzzi (Le) auspice l’etichetta discografica 11/8. Il concerto barese sarà preceduto alle 18, nel foyer del Kursaal, dalla presentazione di Il Libro degli Area (Ed. Auditorium) di Domenico Coduto e, a seguire, dalla proiezione del documentario La Voce Stratos di Luciano D'Onofrio e Monica Affatato. In questa «Reunion», la band rimette assieme tre membri storici, ovvero il tastierista Patrizio Fariselli, il chitarrista Paolo Tofani e il bassista Ares Tavolazzi, ai quali si aggiunge il batterista Walter Paoli. Abbiamo rivolto alcune domande a Fariselli. Fariselli, gli Anni ‘70 in Italia sono ricordati come quelli della musica «impegnata». Come li vissero gli Area? IL FILM IN ITALIA A FEBBRAIO «Burlesque» con Cher la Aguilera si fa sexy UNA SCENA DI «I DUE PRESIDENTI» Da sinistra: Dennis Quaid (Bill Clinton) e Michael Sheen (Tony Blair) . PRIMEFILM L’EFFICACE DRAMMA STORICO DI RICHARD LONCRAINE Ciak su Clinton e Blair i due presidenti di un sogno perduto NUCLEO STORICO Paoli, Fariselli e Tavolazzi «Posso dire innanzitutto che ricordo quell’epoca con affetto. Riguardo all’impegno, il nostro è rimasto immutato, ma forse possiamo dire che è cambiato il pubblico, o almeno la sua ricettività. Erano anni in cui la musica veniva vissuta come un pretesto per l’aggregazione, la gente che andava ai concerti viveva un’utopia, coltivava un progetto di vita diversa. Oggi forse non c’è la stessa condivisione di esperienze, nel senso che il pubblico è più vicino alla musica in quanto tale, ma non è detto che sia un male. Personalmente non rimpiango nulla». Il vostro primo album s’intitolava «Arbeit Macht Frei», un titolo forte. distanza dall’orribile attentato alle Olimpiadi di Monaco di Baviera. Era l’occasione per parlare della tragedia di un popolo, del conflitto tra israeliani e palestinesi. Non avremmo mai immaginato che, quasi 40 anni dopo, il problema sarebbe rimasto irrisolto». Lei, Tavolazzi, Capiozzo, avete avuto a che fare spesso col jazz. Quanto ha contato quest’esperienza? «Per noi tre, e in piccola parte anche per Demetrio, è stato una matrice importante, ma fondamentalmente ad unirci era il collante dell’improvvisazione. Anche oltre i confini del jazz». È inevitabile parlare di Demetrio Stratos. Quanto ha dato agli Area e quanto invece ha preso dalla band? «Lo avevamo scelto per diversi motivi, il «NON È UN REVIVAL» Spiega Fariselli: suoniamo i vecchi brani in versioni diverse, accanto a nuovi pezzi principale dei quali era la nostra volontà di muovere una certa critica alle politiche del lavoro di quegli anni: noi eravamo per una migliore qualità della vita, per l’affrancazione dal lavoro, citavamo la libertà in senso critico. Invece il risultato fu dirompente: all’inizio fummo equivocati e ci presero per neonazisti». Sempre a proposito di titoli, poi incideste anche «Luglio Agosto Settembre Nero». «Avemmo il coraggio di affrontare un problema drammatico a soli due mesi di «Per noi tutti era un punto di orgoglio spingere ai limiti le potenzialità di ogni strumento e Demetrio lo ha fatto con la voce, raggiungendo livelli eclatanti. A un certo punto però il lavoro di gruppo gli andava stretto, aveva bisogno di lavorare da solo, ma, come è noto, è morto pochi mesi dopo averci lasciati. Non è stato un colpo artisticamente, perché la sua esperienza con gli Area si era conclusa, ma umanamente ne siamo rimasti frastornati». Questa «Reunion» non è la prima. Durerà più a lungo e che repertorio eseguirete? «In molti ci chiedono perché “rifacciamo” gli Area. In realtà noi “siamo” gli Area, ci siamo ritrovati e ci piace riprendere assieme un tratto del nostro percorso di conoscenza. Siamo un work in progress. Suoneremo per metà nuovi brani e poi quelli storici, ma in versioni tutte rinnovate». l Christina Aguilera, non ancora 30 anni, è nella lista dei 100 migliori cantanti stilata dalla rivista Rolling Stone ed ha vinto cinque Grammy, vendendo tra l'altro 30 milioni di album nel mondo. Cher è un’icona pop sin dagli anni '60 e non ha mai smesso di far parlare di sè con film, spettacoli tv, show e con gli interventi di chirurgia plastica. Sono la curiosa coppia di «Burlesque», il film musicale di Steven Antin che uscirà in Italia il 18 febbraio. Sognando di diventare una cantante, Ali-Aguilera si trasferisce a Los Angeles dove trova lavoro come cameriera al Burlesque Lounge, gestito con fatica da Tess (Cher). Ali resta affascinata dai costumi e dalle coreografie che ogni sera animano il locale. Presa sotto l’ala protettrice di Tess, riuscirà a farsi strada nel mondo dello spettacolo, trovando l’amicizia, l’amore, ma anche la rivalità delle colleghe. NEL CAST Christina Aguilera Muro di Berlino: assumere il meglio del capitalismo e della socialdemocrazia nel New Labour inglese e nel Partito Democratico clintoniano. Una speranza cui non fu estranea la variante arborea e nostrana dell’Ulivo confortata dalle vittorie dei due presidenti, ma che non tardò a sfarinarsi sotto i colpi delle «dure repliche della Storia» del vecchio Hegel, non ultima l’ennesima guerra di OSCAR IARUSSI balcanica. Ricordate? Nel Kosovo vittima della «pulizia etnica» delle ono lo statunitense Bill milizie serbe di Milosevic (1999), Clinton e il britannico Tol’intervento militare della NATO per ny Blair i due (ex) presimotivi umanitari, molto contrastato, denti del film di Richard fu un antefatto paradossale, se voLoncraine, regista lete, del grande confra l’altro di un indiflitto fra Islam e Ocmenticato Riccardo cidente che sarebbe III di tempra novescoppiato l’11 setcentesca col grande tembre 2001. Ian McKellen. Il botCosì, fra un colloteghino, finora poco quio a Washington e lusinghiero, sta sottoun weekend nella valutando un estratto campagna inglese, della storia recente fra un’abbuffata di siamo negli anni Nopatatine o una fellavanta -, che certo non tio di Monica Leridurremmo a mero winsky nello Studio HILLARY Hope Davis bio-pic, a biografia filOvale e un battibecmata di una coppia di protagonisti co sulle camicie sporche di Tony con atlantici e delle loro mogli Hillary e Cherie, si consuma non l’inverno, Cherie. Sebbene Michael Sheen sia bensì la primavera «del nostro sconquasi un sosia di Blair, dopo averlo tento». Si usura cioè il sogno della già interpretato in The Deal e The «terza via» che lascerà il posto a una Queen. Film, quest’ultimi come I due terza guerra mondiale mai formalizpresidenti, parimenti sceneggiati da zata, dalle Twin Towers all’AfghaniPeter Morgan, autore molto intestan all’Iraq, nell’era di George W. ressato alla politica e molto efficace Bush. E le ultime immagini del film nella drammaturgia dei conflitti (ha con la telefonata augurale di Blair al firmato anche L’ultimo re di Scozia e neopresidente Bush la dice lunga Frost/Nixon - Il duello). Né la coprosulla natura autentica del potere, duzione televisiva anglo-americana sulle sue forzose ipocrisie e sugli BBC-HBO rende edulcorato o rassiequivoci in cui talora mezzo mondo curante I due presidenti, perché solo incorre. in Italia la Tv è sinonimo di valium «Ho il sospetto che tu non sia più narrativo, mentre negli USA fiction un uomo di centrosinistra, se mai lo tipo 24 mostrano quanto spietata e sei stato» - dice Bill all’amico Tony. È implacabile possa essere la vita quoun congedo tendente al tragico in un tidiana dalle parti della Casa Bianfilm che sotto la patina ilare, «famica, molto di più delle rivelazioni-fufliare», briosa di due presidenti quasi fa di WikiLeaks. «per caso», svela certe drammatiche Nella filigrana dell’alleanza poliverità, anche sui rapporti uomo-dontica e dell’amicizia personale fra na (le signore sono infinitamente Clinton e Blair, in carica rispettivapiù acute dei mariti). Lo stile del mente dal 1993 al 2001 e dal 1997 al film è tradizionale, piano, gli attori 2007, il film racconta l’ascesa e il demolto bravi e fra tutti il migliore è il clino della cosiddetta «terza via». Fu meno mimetico rispetto all’originala grande speranza del «centrosinile: il crepuscolare, vorace, «malincostra» planetario dopo il crollo del mico» Dennis Quaid/Clinton. I DUE PRESIDENTI («The Special Relationship») di Richard Loncraine. Interpreti e personaggi principali: Michael Sheen (Tony Blair), Dennis Quaid (Bill Clinton), Helen McCrory (Cherie Blair), Hope Davis (Hillary Clinton), Mark Bazeley (Alastair Campbell). Drammatico-storico, Gran Bretagna-USA, 2010. Durata: 90 minuti S REGISTA ITALIANO NOMINATION AL FILM «IO SONO L’AMORE» LA COMMEDIA NELLE SALE DAL 5 GENNAIO L’ULTIMA FATICA DEL NOTO REGISTA BRITANNICO Guadagnino in corsa «Tamara Drewe», l’Inghilterra di Frears per i «Golden Globes» tra la vita in campagna e le minigonne l LOS ANGELES. Parte bene l’Italia in questa stagione dei premi, iniziata ieri con l’annuncio a Los Angeles delle «nomination» ai Golden Globes, i premi assegnati dall’«Hollywood Foreign Press Association», che riunisce i giornalisti stranieri a Hollywood. Io sono l’Amore il film di Luca Guadagnino con Tilda Swinton, Flavio Parenti e Edoardo Gabbriellini ha ottenuto infatti una candidatura quale migliore film straniero. «Sono onorato e lieto di questa straordinaria opportunità, non solo per Io sono l’Amore, ma per tutto il Cinema italiano – ha detto Guadagnino». È un film inglese però a farla da padrone alle candidature dei Globi d’Oro. The King's speech («Il discorso del re», dal 28 gennaio in Italia distribuito da Eagle Pictures), il film di Tom Hooper sulla figura di Giorgio VI, il padre dell’attuale Regina Elisabetta, ha ottenuto il maggior numero di candidature, sette. Fra gli attori è partito in quarta Johnny Depp con due candidature come migliore attore brillante, per The Tourist e Alice in Wonderland. «U na commedia alla Woody Allen? Grazie, il confronto è lusinghier», ha detto Stephen Frears, il grande regista inglese, a Roma per promuovere il suo ultimo lavoro, la commedia Tamara Drewe, il 5 gennaio nelle sale. In Tamara Drewe, Frears mette in scena una girandola di tradimenti e uno spaccato della società inglese: «È la middle class tiGemma Artenton picamente british – ha detto – che quando fa i soldi compra una casa in campagna e pensa di vivere lì come si faceva un tempo, sfiorando il ridicolo». Al centro di tutto c'è la Tamara del titolo, una ragazza mozzafiato (Gemma Artenton) che già alla prima scena quando appare in shorts si capisce che tutti i maschi del circondario non resteranno immuni al suo fascino. Tratta da Tamara Drew di Posy Simmonds (edito in Italia da Nottetempo), un romanzo a fumetti a sua volta tratto dal Thomas Hardy di Via dalla pazza folla, la commedia vira sul grottesco quando Tamara, conturbante femmina cittadina di mestiere giornalista, torna nella campagna di origine per vendere la casa di famiglia. Lo scompiglio è assicurato tra l’affermato giallista Nicholas (l’attore di teatro Roger Allam), 50 anni, marito fintamente premuroso della dolce Beth (Tamsing Greig), il giovane giardiniere tuttofare un po’ fessacchiotto Andy (Luke Evans), il musicista rock Ben (Dominic Cooper). Le altre notizie LA BALLERINA E IL CALCIATORE Nozze in primavera per Abbagnato e Balzaretti n Nozze in vista per Eleonora Abbagnato che in primavera dovrebbe sposarsi con il giocatore del Palermo Federico Balzaretti. La prima ballerina dell’Operà di Parigi – che com’è noto è anche consulente per la danza della Fondazione Petruzzelli – e il calciatore si sono conosciuti 7 mesi fa a Palermo e il banchetto nuziale dovrebbe essere a Villa Igea. «Sono innamorata, dopo tante delusioni ho trovato un uomo sincero che mi rende davvero felice» ha detto la Abbagnato in una intervista rilasciata nelle scorse settimane al periodico «Vanity Fair». E il calciatore ha rivelato: «Siamo pronti per un passo importante».