ROSSELLA BRESCIA E LUCIANO CANNITO GILDA BUTTA’ E LUCA PINCINI DODICESIMO FESCENNINO D’ORO AD ORLANDO XXIII EDIZIONE DEL CIVITAFESTIVAL SPECIALE NOTTI BIANCHE IN TUSCIA Campo de’ fiori 2 SOMMARIO Editoriale: Compagni di viaggio.................................3 L’intervista: Rossella Brescia e Luciano Cannito.........4-5 Gilda Buttà e Luca Pincini......................6-7 Estate romana 2011.............................9 Mia moglie al bar................................11 Roma che se n’è andata: Bartolomeo Pinelli..............................12-13 Suonare Suonare: Il 33° Giro.........................................14-15 Dodicesimo Fescennino d’oro.............16 C’era una volta Ladispoli....................18 Plantare funzionale di ROOT..............21 Privacy, telecamere e vicini di casa...23 Punto di svolta per il termalismo viterbese..............................................24 Come eravamo: La prima ed unica vacanza “on the road”.....................................................25 L’importanza di chiamarsi... cittadino della rete.............................................26 Ass. Artistica IVNA: Il segreto di essere donna.......................28 Civitafestival, sette grandi appuntamenti....................................................29 Il Fumetto: Happy!...................................................30 La rubrica dei cognomi.......................31 “Dio è morto?” Sì ,ma solo per chi è “morto a Dio”......................................32 Il Prof. Domenico Del Priore e il concorso nazionale di canto.....................33 Il muro di Via del Forte.......................34 L’angolo del Bon Ton: L’ingresso e l’uscita dalla chiesa. La torta nuziale...................................................35 Per ricordare Mons. Mario Mastrocola .....................................36-37 Una “Fabrica” di ricordi: Le cicale di San Rocco.............................38 Cos’è l’osteopatia...............................39 Aria di chiusura per l’ambulatorio di fisioterapia del centro salute di Orte.40 Marchio Tuscia viterbese....................40 Ecologia e ambiente: L’agrovoltaico nella Tuscia.......................41 Sport...............................................42-43 Agenda.................................................44 I nostri amici.......................................45 Notti bianche..................................46-47 Oroscopo .............................................48 Le storie di Max: Gino Paoli...............................................49 Messaggi.........................................50-51 Vita cittadina.......................................52 Roma com’era.....................................53 Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti..............................60-61 Selezione offerte immobiliari .......63-64 Foto di copertina: veduta di Positanio ECCO LA NOSTRA PAGINA DI FACEBOOK!!! 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Quanti viaggi facciamo nel futuro per sfuggire il passato! Il passato è vita vissuta, consumata, ed i ricordi, seppur belli, fanno parte di quello che non c’è più, di ciò che non torna! Ci perdiamo a scrutare il cielo, specie quello di notte, quando le stelle accendono la nostra fantasia e ad immaginare altri mondi, altre possibilità . Ci si illude, così , di poter incominciare un altro viaggio, un altro ancora. Ma il nostro tempo passa e tutti i giorni muoiono e con essi la vita che racchiudono. Se prendiamo coscienza di ciò , come non cercare di vivere al meglio? Bisogna rispettare chi ci è accanto, per u na sana, corretta convivenza civile. Perché , allora, valicare i nostri limiti nella ricerca della potenza e della ricchezza e prevaricare perciò il prossimo? Anche questo mondo, che in fondo, abbiamo in affitto per il tempo che lo usiamo, dovremmo viverlo tutti concordemente ed armonicamente per le sue bellezze e le sue ricchezze, rispettandolo ed amandolo, e lasciarlo, così , a chi verrà dopo di noi. Dovremmo impegnarci sapendo che nulla di ciò che ci è accanto ci appartiene, e meno ancora nulla di ciò che appartiene agli altri. Una fiducia incrollabile nell’aldilà dovrebbe prepararci all’attimo in cui il nostro corpo libererà l’anima per regalarci, allora, la gioia di essere stati uomini migliori. 3 4 Campo de’ fiori Rossella Brescia e Luciano Cannito Grande successo al teatro Ferento con la Carmen. Ma il tour prosegue per tutta Italia. I molteplici impegni di entrambi non ci hanno permesso di portare a termine un’intervista come avremmo voluto, degna della loro professionalità , bravura e popolarità . Stiamo parlando di una coppia di artisti nota nell’affascinante ambiente della danza e conosciuta sempre più al grande pubblico, soprattutto grazie al popolare talent show “Amici di Maria De Filippi”: il coreografo Luciano Cannito e la ballerina Rossella Brescia, protagonisti, insieme ad un altro volto noto del Talent, Josè Perez, di una delle splendide serate che il teatro Ferento di Viterbo offre durante il periodo estivo. Lo spettacolo in questione è una rielaborazione della Carmen, interpretata proprio dalla Brescia, per la regia di Cannito, ormai da qualche tempo una splendida coppia anche nella vita! Rossella, originaria di Martina Franca, si diploma al’Accademia Nazionale di Danza Classica di Roma, con il massimo dei voti. Inizia subi- to a lavorare nel corpo di ballo di diversi programmi televisivi, fino a raggiungere la notorietà con il ruolo di prima ballerina nella trasmissione “Buona Domenica” condotta da Maurizio Costanzo. Grazie alla sua bellezza prorompente diventa presto testimonial di importanti marchi, si cimenta anche nella recitazione, posa per una calendario di Max e poi si dimostra abile anche nella conduzione televisiva attraverso il varietà “Colorado Caffè ”. Ma Rossella oltre che in tv ed al teatro, raccoglie grandi successi anche alla radio, entrando a far parte del cast di “Tutti pazzi per RDS”. La danza, però , rimane senz’altro il suo grande amore e dopo l’ennesimo successo raccolto al teatro romano di Ferento, ci auguriamo di poterla incontrare presto, perché di domande da farle ne avremmo davvero tante… Aspettatela prossimamente sulle pagine della nostra rivista! Luciano Mattia Cannito, invece, questo il nome completo, nasce ad Isola Liri, in provincia di Frosinone. La sua carriera lo ha portato in giro per i più grandi teatri del mondo ed a lui abbiamo avuto il piacere di rivolgere qualche domanda. Lei ha iniziato nel 1986 con lo spettacolo “Passi falsi”, ad Israele. Come si trovava là ? Lavoravo ad Israele da circa sei anni, con un gruppo di ragazzi e mi chiesero di realizzare una produzione di musiche etniche Campo de’ fiori sudafricane, così nacque “Passi falsi”. Andò molto bene e da lì seguitai con il lavoro di regista e coreografo, anche perché in passato avevo già lavorato come ballerino ed anche come attore, ma mi ero accorto che amavo di più essere dall’altra parte del palco, e quella è stata la mia prima occasione. C’è stato qualcuno che nel tempo l’ha aiutata a mettere frutto tutte le sue qualità ? Diciamo che non ho mai avuto un vero e proprio pigmalione che mi ha preso e portato avanti. Ma sicuramente durante la mia carriera, quando non ero ancora famoso, ho incontrato maestri con i quali ho lavorato, che mi hanno dato lo spazio necessario per mettermi in mostra e che in un modo ho nell’altro mi hanno insegnato qualcosa. Tutti incontri, comunque, per lo più casuali. Te lo dico con grande modestia, ho fatto veramente una gavetta mostruosa e non mi hanno regalato niente nella vita. Ho dovuto lottare tanto per ogni piccolo risultato. Lei ha lavorato nei più importanti teatri di tutto il mondo. Ce n’è uno dove avrebbe particolare piacere di ritornare? Ho un gran bel ricordo della Scala di Milano, un teatro che tutti mi diceva difficile, invece si è stabilito un rapporto molto cordiale con tutti. La maggior parte dei ballerini che vi lavora sono pugliesi e mi sono sentito un po’ a casa, perché le mie origini sono quelle. Mi è piaciuto molto poter lavorare lì , ma anche al teatro dell’Opera di Roma, devo dire. Sono stati due teatri con i quali si è instaurato un bel feeling. Quindi, nonostante abbia girato anche nei tetatri del resto del mondo, quelli dell’Italia le hanno rubato il cuore! Be’, il Metropolitan di New York è un posto molto magico, ti lascia addosso una sensazione da pelle d’oca, non te lo nascondo. 5 Ma il modo di lavorare americano è molto, molto razionale e pragmatico, non fa parte delle mie corde, perché vedo il teatro un po’ come sogno! S’interrompe qui purtroppo la nostra piacevole chiacchierata, che speriamo di poter riprendere quanto prima ed offrirvela in esclusiva, come ogni mese, a voi, nostri affezionatissimi lettori. Intanto Luciano Cannito e Rossella Brescia proseguono la loro tourné e estiva in giro per i teatri più incantevoli d’Italia, in attesa di occupare nuovamente il loro posto ad “Amici”, dove lei tornerà ad incantare migliaia di telespettatori interpretando i passi messi a punto da Luciano, che tornerà , invece, a sedersi dietro la cattedra di danza classica e neoclassica della scuola, in conflitto con la professoressa Celentano, troppo rigorosa e puntigliosa per i suoi gusti! Ermelinda Benedetti Rossela Brescia e Josè Perez nella “Carmen” 6 Campo de’ fiori Gilda Butta’ e Luca Pincini, pianoforte e violoncello! “Abbiamo un rapporto tempestoso... l’importante è ritrovare l’equilibrio...” Pianoforte e violoncello, un connubio eccezionale, tanto più se a suonarlo sono due musicisti altrettanto eccezionali, come Gilda Buttà e Luca Pincini. Gilda, nata a Patti, in provincia di Messina, studia e si diploma in pianoforte col massimo dei voti, all’età di soli sedici anni, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Vincitrice di numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, inizia subito un’intensa attività concertistica che la porta in giro per il mondo. Fondamentale sarà la collaborazione con il maestro Ennio Morricone, dal quale è stata scelta per incidere alcuni dei suoi brani migliori. Galeotta fu proprio una di queste occasioni, nelle quali incontra il violoncellista Luca Pincini, che sarebbe diventato suo compagno anche nella vita. Ospiti d’onore di una serata d’estate fabrichese all’insegna della musica classica e da film, con le loro interpretazioni hanno lasciato il pubblico senza fiato! Un piccolo incontro poco prima del concerto era doveroso, oltre che un grande onore per me. Gilda, tu sei stata definita “la pianista di Ennio Morricone”. Questo è un marchio che mi hanno dato, come succede ormai in Italia. Sono onorata di essere considerata tale, anche perché Ennio ha espresso la sua benevolenza nei miei confronti. Ma sono anche tante altre cose, come pianista! Cosa rappresenta per te Ennio Morricone? E’ un grande maestro riconosciuto in tutto il mondo, che sia io che Luca stimiamo, rispettiamo e al quale vogliamo bene. Per noi è un esempio umano, da seguire come tipologia di vita e di rigore, come esempio di certosino lavoro nel mondo della musica. Ti sei mai cimentata nel lavoro di compositrice? Per fare il compositore bisogna studiare moltissimo composizione, io invece ho studiato per diventare pianista. Ho fatto una piccola cosa che è andata in un disco, ma sicuramente il mio lavoro principale è fare la pianista. Tu sei originaria della Sicilia. Ti manca la tua terra? Mi manca, come credo manchi a tutti coloro che si allontanano dalla propria terra d’origine, perché alla fine, nel profondo siamo quello, lo si può accettare o meno, ma lo siamo. Attualmente insegni presso il conservatorio di Frosinone. Come ti trovi? Va tutto benissimo! La musica e l’arte in genere sono profondamente sentite in questa città . C’è un conservatorio in continua crescita, dove la popolazione di allievi è estremamente alta e di grandissima qualità . Ed il bacino d’utenza che raccoglie è piuttosto vasto. Io ho vissuto la mia infanzia in Sicilia, dove c’è e c’è sempre stato un gran fermento musicale, ma in una modalità completamente diversa dal resto della penisola. Ho studiato per dieci anni in conservatorio a Milano ed ho visto cos’è il Nord. Ho insegnato a Firenze, ma in questo momento storico, credo che Frosinone sia uno dei maggiori centri di studio, almeno nel Lazio. Luca, tu invece di dove sei originario? Sono nato nelle Marche, quindi non sento una differenza culturale così forte come Gilda. C’è un brano al quale siete particolarmente legati? Gilda: Amiamo tutto quello che suoniamo, è rarissimo che suoniamo qualcosa che non è nelle nostre corde, per cui è impossibile dare una risposta precisa. Posso dire che c’è un brano a cui siamo affettivamente molto legati perché è quello che ci ha fatti incontrare, è il primo brano che abbiamo suonato insieme in assoluto. Ce lo aveva consegnato direttamente Morricone e lo suoneremo anche stasera, si tratta di “C’era una volta il west”. Lo abbiamo registrato e poco meno di un anno dopo ci siamo sposati. E’ stata allora la colonna sonora non solo del film ma anche della vostra vita!| Luca: Be’ sì , lo hanno già fatto questo paragone! Concordo pienamente con Gilda, se c’è un brano in particolare che possa riguardare entrambi sicuramente è quello, breve ma ricco di contenuti. Se vuoi una risposta più accademica invece, meno legata alle emozioni, io credo che ci siano periodi di scoperte e riscoperte, ora mi appassiono ad un compositore, ora ad un altro. E’ difficile vivere una vita intera ed avere una passione per un solo autore! Tra i contemporanei sicuramente c’è Ennio Morricone che si porta dietro cinquecento anni di composizione. A proposito ancora di Morricone. La sua carriera è stata lunga ed intensa Campo de’ fiori e gli auguriamo ancora tanti successi. Ma in un futuro lontano, secondo voi, chi potrebbe essere un suo degno erede? Gilda: Mamma mia! Luca: Sarebbe il caso di chiederlo a lui, anche se ogni volta che glielo hanno chiesto non ha risposto, sicuramente per non voler far un torto a molti che lui stima e nello stesso tempo a qualcuno che magari non ama appassionatamente. E se vi chiedo di Nicola Piovani? Gilda: E’ un altro nostro amico. Direi che lo conosciamo piuttosto bene! Conosco molto bene anche dove abita a Corchiano. E’ un “covo” bellissimo! Stasera interpreteremo anche due suoi brani: “Caro diario” e “La stanza del figlio”. Come è nata l’idea di questo concerto qui a Fabrica di Roma? Luca: Ma non è un’idea nuova, è una delle tante opportunità che ci vengono offerte per presentare questa forma di musica cameristica. In questo caso la proposta ci è giunta da una persona che conosciamo e con la quale lavoriamo da tanti anni, Angelo Giovagnoli. Che cosa ci proporrete questa sera? Gilda: Il programma è densissimo, anzi ci chiediamo se non abbiamo forse esagerato. Speriamo che al pubblico piaccia questo nostro “strabordare”. Luca: E’ tutta musica relativamente di facile ascolto. Un repertorio classico come stile di pensiero, anche se l’applicazione poi cambia, perché parte del programma è dedicato all’immagine cinematografica, teatrale ed anche televisiva. A che cosa state lavorando in questo momento e cosa vi propone questa estate 2011? Gilda: A settembre registreremo due nostri nuovi dischi, quindi stiamo lavorando sui brani scelti. Luca: Avremo sicuramente due repliche di concerti di questo genere e poi vorremmo anche riposarci un po’. Quindi vacanze! Mare o montagna? Gilda e Luca: Sicuramente mare, Sicilia. Quindi Gilda torni a casa! Parenti che ti aspettano? Sì , qualcuno ancora è rimasto! E poi ora anche Luca ha dei legami particolari con la Sicilia perché insegna al conservatorio di Trapani. Ma la vita artistica, quanto ruba alla vostra vita privata? Gilda (rivolta a Luca): Rispondi tu adesso, io la mia idea ce l’ho! Luca: Ne ruba in continuazione, ma riescono a diventare due forme di vita parallele, che possono convivere e sono reciprocamente condivise. Anche se potrebbe sembrare un po’ estenuante il contatto continuo con quello che si fa, in questo caso la musica, però alla fine diventa un grande collante, ed anche un mezzo di comunicazione che va oltre la banalità perché si riesce a parlare anche di cose profonde, c’è forse più comprensione! Non so lei cosa ne pensa – chiede Luca a me - . Gilda: Sono assolutamente d’accordo con 7 te, in realtà sono due cose che non si staccano mai. Nel nostro caso, fare lo stesso lavora ci aiuta a comprenderci di più. C’è un teatro in cui non avete ancora mai lavorato e desiderereste farlo? Gilda: Sai non c’ho mai pensato! Luca: Io vorrei suonare in tutti quei posti in cui c’è una corresponsione di pubblico, può succedere nella Savana oppure Da sx: Luca Pincini, Ermelinda Benedetti, Gilda Buttà e al Polo Nord, o magari Angelo Giovagnoli. succede in una sala da concerto a Vienna, Parigi, Roma, New sta classico come mio padre avrebbe voluYork. Importante è l’atmosfera che si to. crea. Poi se parliamo invece di prestigio, Tuo padre era musicista? magari alla Carnegie Hall, dove non abbiaPapà non era musicista professionista, mo mai suonato. aveva fatto altro nella vita, però aveva a Gilda: Abbiamo suonato in luoghi di prestilungo suonato la tromba in modo amatogio, ma è proprio come dice lui, magari riale. Era un appassionato di musica. stasera si crea un’atmosfera per la quale Forse in quel momento lo hai odiato, vorremmo venire a suonare sempre qui. ora invece pensi di doverlo ringraziaLa più grande soddisfazione che re? avete avuto finora? Sì , diciamo che ero un po’ ribelle e volevo Gilda: Sai cos’è ? E’ che stai facendo un fare le cose a modo mio. Non gli ho dato lavoro e stai già pensando a quello che molto ascolto. Lui invece questa cosa l’ha dovrai fare subito dopo. capita e l’ha accettata e devo dirgli grazie, Luca: Ogni volta che si è realizzata qualadesso che non c’è più da diversi anni. Ha cosa e che, personalmente, si è sempre lasciato che io mi rendessi conto in prima realizzata con ritardo, rispetto a quando persona di ciò che stavo facendo. Questa pretendevo che avvenisse. Ma scaramantiè la cosa migliore che un genitore possa camente non voglio dire qual è stata perfare per far crescere forte il proprio figlio. ché spero sempre che arrivi quella più E se non avessi fatto il musicista cosa grande! avresti fatto? Luca, qual è la tua idea di musicista? Probabilmente qualche altra cosa affine, Io penso che il musicista abbia il dovere di perché da piccolo scrivevo poesie, poi le tirare fuori la parte più sfrenata di sé , più ho strappate tutte, poi amavo un po’ diselibera, più incondizionata, anche quando gnare e un po’ dipingere ed ho strappato parla. Invece spesso la conversazione si tutto lo stesso. O magari avrei fatto l’attoconduce attraverso canali ben stretti. Oggi re. Comunque la musica non mi fa mancaci lasciamo condizionare dai media. re nulla, credo che sia la cosa più facile e Storicamente da decenni siamo condiziopiù diretta per poter comunicare. I suoni nati dai tempi televisivi. Anche chi crede di arrivano subito, mettono in vibrazione il non esserlo, lo è ! La televisione è quella nostro corpo. Ed a me questo fatto di che fa da padrone su tutto! In tv c’è una essere diretto piace, anche nella vita lo sorta di censura per cui certi discorsi non sono! Penso che la vita vada spesa senza vanno fatti, altre cose non vanno dette. Un risparmiarsi. Bisogna dire le cose, chiaramusicista, ed un artista in genere, invece, mente nei tempi giusti e nei modi giusti, dovrebbe dare uno spaccato di mondo rispettando le regole. La musica dovrebbe diverso. E questa è la difficoltà ! Noi quanessere proprio un mondo di libertà . do stiamo dietro lo strumento ci immerCon Gilda che rapporto hai? giamo veramente in un altro mondo, ci Tempestoso! Nel senso buono del termistacchiamo dalla realtà . ne, non è certo un rapporto di vita noioso Come è nata la tua storia di musicie ripetitivo! sta? Vi scontrate spesso? Le cose succedono, è stato un incastro Assolutamente sì . Come si fa a non scondella mia storia di vita. Quando mi hanno trarsi?! E’ impossibile. L’importante è poi messo un violoncello tra le mani, non ritrovare l’equilibrio, e musicalmente non sapevo neanche che fosse. All’inizio è abbiamo problemi. Sono quindici anni che stata una cosa indotta. suoniamo insieme! Da chi? Siete affiatatissimi! Da mio padre, quando avevo sette anni. Questo lo lasciamo dire al pubblico che Poi da solo mi sono lasciato prendere dal ogni volta viene gentilmente ad ascoltarci! mondo delle percussioni. E quando mi ho deciso di studiare musica per fare il perErmelinda Benedetti cussionista, sono ricaduto a fare il musici- Campo de’ fiori Sono 161 gli appuntamenti dell’ Estate Romana 2011, giunta alla “34° Edizione”, promossa dall’ Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, con una ricchissima offerta culturale e d’intrattenimento per i cittadini romani e per i turisti, che durerà quasi 100 giorni. Tra le novità di quest’anno l’apertura serale, tutti i sabati dalle 20.00 all’1.00, di 19 musei, e la trasformazione di alcune piazze in luoghi di cultura e palcoscenici “sotto le stelle” con esibizioni letterali, teatrali e musicali come ad esempio: Summer Tales a Campo de’ Fiori e a Pigneto per tutto il mese di Luglio, e San Lorenzo in Piazza da Luglio ad Ottobre. Altra novità è riservata alle periferie dove sono raddoppiate le manifestazioni (Groundscape – Fotografie di Stefano Cioffi al Laurentino 38, Festival dell’Euromediterraneo al Parco Archeologico dell’Appia Antica e W…iale della Cultura 150, nelle stazioni metropolitane di Monti Tiburtini, Pietralata, S. Maria del Soccorso e Rebibbia) e grandissima attenzione viene rivolta alle proposte che celebrano i 150 anni dell’ Unità d’Italia. Altre grande novità di quest’anno è che l’ Estate Romana tocca i luoghi del disagio sociale con alcune iniziative: Simone Cristicchi protagonista di Pensieri Musicali, alla clinica S. 161 gli appuntamenti per la 34° edizione dell’Estate Romana, lunga quasi 100 giorni. Spettacoli teatrali, letterari e musicali di tutti i generi, per i cittadini e per i turisti Alessandro, Stelle nel Buio a Luglio presso l’ uditorium Mutilati ed Invalidi di Guerra a Piazza Adriana, o l’evento musicale A Roma E’ Sempre Primavera che si terrà nel Carcere di Rebibbia dal 1° agosto al 1° settembre. Anche il Gay Village offrirà un palcoscenico al Parco del Ninfeo all’Eur per lo spettacolo musicale Mediterraneo, realizzato dalla compagnia Stabile Assai del carcere di Rebibbia. Replicheranno le manifestazioni istituzionali come il Globe Theatre a Villa Borghese fino al 18 settembre, il Teatro dell’ Opera a Caracalla fino al 10 agosto e I Giardini di Luglio dell’ Accademia Filarmonica Romana. Ampio spazio al Jazz con gli appuntamenti alla Casa del Jazz a Piramide, con la programmazione di Luglio Suona Bene all’ Auditorium Parco della Musica, e la qualità di Villa 9 Celimontana che quest’ anno si aprirà anche al teatro. Roma Vintage invece giunge quest’anno alla terza edizione sempre all’interno di Parco San Sebastiano e nella rassegna gli anni ‘60-’70-’80-’90 sono rappresentati da un palinsesto ricco di programmi tra concerti, serate dance, spettacoli di cabaret, eventi sportivi, raduni di auto storiche, rassegne cinematografiche, mostre e mercatini. 22° edizione per All’Ombra Del Colosseo organizzata dall’ Associazione Colosseum e sottotitolata “e fattela ‘na risata” per invitare tutti all’ottimismo ed alla serenità in tempi duri come questi; come ogni anno si alterneranno sul palco del Parco del Celio i più famosi comici italiani provenienti dalla televisione, dalla radio e dal teatro: da Max Giusti a Maurizio Battista, Antonio Giuliani, Dario Cassini, Alessandro Di Carlo, Lillo & Greg, Pablo & Pedro e molti altri. Torna invece per il 13° anno a Villa Sciarra l’immancabile Marco Falaguasta che propone fino al 21 Agosto la sua nuova commedia inedita “E’ facile smettere di sposarsi se sai come fare” affiancato da Marco Fiorini, Piero Scornavacchi, Francesca Ceci, Annalisa Aglioti e Vasco Montez. Insomma nonostante la perdurante austerity un cartellone niente male per coloro che restano o visitano la Città Eterna. Sandro Alessi Campo de’ fiori 11 Mia moglie al bar Indagare sulle esigenze del cliente è fondamentale... Episodio “A” Mia moglie lavora presso un asilo nido del comune di Roma, e quindi da un paio d’anni, circa cinque giorni a settimana prende il treno da Orte per raggiungere il posto di lavoro. Quasi Paolo Balzamo sempre (compatibilmenresponsabile te con i turni), si ferma formazione e ad un bar lungo il perinformazione corso per prendere un Centri Ottici Lisi ginseng ed un minicore Bartolomei www.lisi-bartolo- netto. Un giorno, pochi mesi mei.com fa, mi chiama col cellulare per dirmi: “Paolo, indovina! Mi sono fermata al solito bar, ho ordinato ginseng e cornetto ma mi sono subito resa conto di aver lasciato il portamonete a casa. Ho detto al barista di lasciar perdere, perché , mi dispiaceva, ma avevo lasciato i soldi a casa. Il ragazzo, per tutta risposta, mi ha detto: “Mi dispiace per lei, che oggi non fa colazione”. Sono rimasta senza parole e me ne sono andata.” Ed altrettanto senza parole sono rimasto io. Episodio “B” Stavo accompagnando mia moglie ad un negozio che ci avevano segnalato. Strada facendo decidiamo di regalarci un caffè . Entriamo in un bar, io ordino il mio solito caffé e mia moglie, dopo un po’ di tentennamenti opta per un caffé freddo. La barista, allora, nota che fa davvero caldo, e le propone una specialità della casa: una crema fredda di caffé con granella di nocciole locali tostate e tritate ed un cuoricino di cioccolata bianca che, gallegggiandole sopra, conferiva al tutto un’aria veramente invitante. E, non contenta, mentre io sorbivo il mio caffè , ha continuato “e deve sentire come ci sta bene questo” e le ha consegnato, con un sorriso una striscetta di croccante alle nocciole. Invece che due euro ne ho spesi quattro (il croccantino era in omaggio), ma mia moglie ne è uscita entusiasta, ed io con lei. Morale della favola (che favola, tuttavia non è !) mia moglie nel bar dell’episodio “A” non mette più piede, e fa colazione a casa prima di uscire. Certamente non saranno i tre o quattro euro a settimana di mancato incasso che porteranno quell’esercizio alla rovina, e di certo il proprietario del bar “B” non comprerà un Ferrari per il solo fatto che ci torniamo grosso modo una volta a settimana, ma il commercio è fatto per acquistare clienti, non per perderli. Non so quanti lettori di queste righe sono commercianti, ma so di certo che tutti sono clienti. Certo non tutti sono intolleranti, stizzosi e puntigliosi come me e mia moglie, ma tutto sommato, finché esiste la concorrenza, decido io a chi dare i miei soldi per avere i servizi migliori. Nulla da eccepire, in un’ottica di distribuzione, sul comportamento del barista “A”: c’è un certo prodotto che ha un costo. Se corrispondi questo costo è tuo, se non lo lasci. La barista “B” invece ha indagato sulle esigenze di mia moglie, ne ha stimolato la voglia ed ha, sulla base della sua conoscenza specifica dei suoi prodotti, consigliato quello più appropriato per soddisfarne l’arsura e la sua piccola golosità , esattamente come avrebbe fatto un’amica. E se poi così facendo ha incrementato oltre alla soddisfazione di mia moglie anche il suo guadagno, direi che lo ha proprio meritato: senza la sua consulenza professionale (si parva componere licet magnis*) mia moglie avrebbe preso un banale caffé freddo invece di una piccola ma adeguata leccornia. Da sempre, ma sempre di più, nei nostri centri ci sforziamo di somigliare al barista “B”, non a quello “A”: indaghiamo sulle esigenze del cliente, ponendolo al centro della nostra attenzione, e cerchiamo assieme a lui il prodotto più idoneo al suo caso, grazie alla nostra conoscenza specifica della miriade di prodotti che la tecnologia ci offre. Il nostro sforzo è di essere sempre più e sempre meglio consulenti del benessere visivo della nostra clientela, mirando sempre alla sua massima soddisfazione. Sì , lo so, sembra uno slogan come tanti, ma nei nostri centri, invece, è un imperativo assoluto. Ma voi, che bar preferireste, il bar “A” o il “B”? Hasta la vista (*Virgilio, Georgiche, IV, 176) Campo de’ fiori 12 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Bartolomeo Pinelli Er pittor de Trastevere D iverse volte ci siamo intrattenuti su la “Roma de ‘na vorta”, ma forse è il momento di chiedersi: cosa è rimasto di quella R o m a ? Probabilmente poco, a parere di chi scrive, di Riccardo Consoli ma quel poco o quel molto, se preferisci, è giunto fino a noi grazie a quei due grandi “illustratori” che rispondono al nome di Giuseppe Gioachino Belli e Bartolomeo Pinelli. Abbiamo già incontrato Belli e Pinelli, due nomi che vanno accoppiati come fossero i Gemelli della Lupa del Campidoglio o i Dioscuri di Monte Cavallo, due straordinari, unici “documentaristi” che, con grande maestria, sono riusciti a immortalare la Roma dell’ottocento e le osterie di Trastevere, oltre che i “bulli” dei Rioni, le “coltellate”, le “serenate” e il gioco della “passatella”. Bartolomeo Pinelli teneva moltissimo all’etichetta di romano, ma ancora più teneva a quel nomignolo che concorre a formare l’odierno titolo che si portò appiccicato per tutta la vita: ”Er pittor de Trastevere”. Egli nasce nel Rione che si fregia dell’insegna dominatrice del leone al Vicolo Mazzamurelli, a pochi metri dalla chiesa di San Crisogono, lunedì 19 novembre 1781 alle ore sette pomeridiane; il padre è Giovanbattista di Antonio Pinelli e la madre Francesca Gianfarani, padrino e madrina sono, rispettivamente, Pietro Tecchi e Maria Fabbri, Giovanna Maggi è l’ostetrica che lo ha aiutato a venire al mondo, Giovanni Piccioli è il nome del Curato che redasse l’atto di nascita. Tutti autenticamente romani di Trastevere! Per meglio comprendere l’arte del Pinelli e la sua passione per Roma e per il popolo romano bisogna innanzi tutto capire Trastevere, un Rione che era quasi una cittadella staccata dal resto città , posta com’era al di la del fiume, un luogo con i suoi costumi, le sue feste, le sue abitudini, completamente autonoma, con gli abitanti poco dediti a quei lavori che, in qualche modo, ne potessero limitare la libertà , la maggior di loro erano: carrettieri a vino, scalpellini, facchini o piccoli mercanti. Da bambino Bartolomeo correva per le viuzze di Trastevere, insieme ai monelli della sua specie, dove brevi e tortuosi erano i vicoletti illuminati dai raggi del sole e dove, fra le casette medievali, spuntavano piccole torri; i tabernacoli posti agli angoli delle stradine erano illuminati da piccole lampade, il classico lumino acceso davanti alle Madonnelle; alle spalle del Rione degradavano i prati del Gianicolo, deserto e silenzioso, su cui si elevava la chiesetta di San Pietro in Montorio, un luogo allora quasi inaccessibile. Dei quattordici vecchi Rioni di Roma, Trastevere era quello considerato il più romano, popolato da gente del tutto particolare: boriosa, superba, cavalleresca, convinta della propria superiorità nei confronti degli altri Rioni, soprattutto nei confronti dei monticiani, loro acerrimi nemici, un popolo ardito e battagliero che nel 1527 aveva fronteggiato l’invasione di Carlo V, opponendosi con tutte le loro forze alle orde dei Lanzichenecchi, ossia quei lupi feroci che si resero protagonisti del c.d. “Sacco di Roma”. I trasteverini credevano nella provvidenza di Dio, ma portavano sempre in saccoccia un coltello a serramanico, la c.d. “molletta”, una razza che tendeva a mantenersi purissima, si sentivano i padroni di Roma e guardavano ai monticiani e a quelli del Rione Regola come a gente inferiore, le donne poi erano particolarmente belle, un garofano rosso appuntato sui capelli corvini, potevano benissimo posare come Io, fratel caro so’ trasteverino; E tutto me pò i di forchè pidocchio; Quanno facevo er carrettiere a vino, L’orloggio solo me costava ‘n occhio: Marciavo che parevo un signorino! Carzoni corti inzinent’ar ginocchio, Giacchetta de velluto sopraffino, Fibbie d’argento e scarpe co’ lo scrocchio: Er fongo a pan de zucchero, infiorato; Un fascione de seta su la panza; E ar collo un fazzoletto colorato: Portavo tanti anelli d’oro ar deto E catene, che senza esaggeraza, Parevo la Madonna de Loreto. modelle per una Dea o una Sibilla. Così Giggi Zanazzo: La predica in Piazza In questo luogo nacque Bartolomeo Pinelli, fra la torre degli Anguillara e quella dei Caetani; la sua famiglia era quasi indigente, il padre, un mastro scalpellino o per meglio dire un “figurinaio”, ossia un artigiano che modellava piccoli bassorilievi su vasi di coccio o di pietra e statuette per il presepe o Santi in terracotta, tuttavia, un artigiano così modesto, riuscì ad inculcare nel figlio, ancora bambino, l’amore per l’arte. Bartolomeo non aveva compiuto undici anni quando il padre, non potendo pagare un debito, per evitare il creditore, un uomo dal temperamento focoso, si vide costretto a fuggire con la famigliola a Bologna dove, il ragazzo fu accolto in casa del principe Lambertini, nipote del Cardinale Prospero Lambertini che sarebbe stato eletto papa con il nome di Benedetto XIV, 1740 - 1758. Rientrato a Roma, con un discreto gruzzolo di scudi in tasca, Pinelli andò a vivere a casa dell’Abate Levizzari, un nobile cavaliere modenese che poteva vantare una posizione di prestigio nella buona società romana e che lo accolse con affetto e generosità , anche grazie alla presentazione dello stesso principe Lambertini. Come tutti gli Abati il Levizzari era persona piuttosto ricercata, uomo galante, mondano, gran corteggiatore di belle donne, era anche il Cavalier servente della principessa Marianna Colonna. Con il suo aiuto Bartolomeo Pinelli frequentò l’Accademia di San Luca dove, in breve tempo, fu annoverato fra i migliori allievi, egli cominciava ad affermarsi come scultore e disegnatore, successivamente Campo de’ fiori 13 Il ciarlatano divenne l’“illustratore” che conosciamo e che lo portò a creare innumerevoli tavole a corredo dei più importanti capolavori della storia e della letteratura, fra cui: l’Eneide, la Storia di Roma, il Meo Patacca, di cui abbiamo trattato in altra sede, la Divina Commedia, la Gerusalemme Liberata, il Don Chisciotte, i Promessi sposi, solo per citarne alcuni. Fra tutte le opere magistralmente illustrate dal Pinelli, il Meo Patacca di Giuseppe Berneri fu certamente quella egli prediligeva poiché c’era una perfetta aderenza fra il personaggio Meo e l’ideale epico popolare del “Pittor de Trastevere”. Meo Patacca è il modello classico più aderente al “bullo romano”, la spavalderia e la fierezza burbera, scontrosa e altera del personaggio, affonda le sue radici nella “romanità ” più marcata, nell’orgoglio di sentirsi romano e, pertanto, egli è il depositario di una razza nobile, anche se di sangue plebeo. Impossibile parlare male di Roma al cospetto di Meo Patacca, romano “de core” e Pinelli, nelle cinquantadue tavole che illustrano il poema del Berneri, lo rappresenta, appunto, come lo “sgherro” trasteverino pronto a sfidare con la spada sguainata tutti coloro che osano parlare male di Roma o dei romani, mentre i suoi compagni, “gente sgherra” come lui approvano le sue parole a muso duro, annuendo minacciosamente con quel cipiglio “ingrugnato” tipico dei personaggi pinelliani. Citando il Pinelli corre l’obbligo di parlare del personaggio Meo Patacca così congeniale all’artista; a ben vedere, Meo è un idealista, un protettore dei deboli, un castigamatti per i prepotenti, insomma un “eroe” ricco di una ingenua spavalderia che lo porta continuamente a confrontarsi con gli altri bulli. Meo è il capo accettato e riconosciuto di tutti gli “sgherri” romaneschi, una sorta di capo popolo dinnanzi al quale tutti gli altri devono chinare la testa; egli si fa rispettare perché è serio, dispone di una sorta di galateo comportamentale, si distingue nella parlata, usa un eloquio fantasioso, Il ciarlatano adopera metafore ricercate, possiede un linguaggio quasi aulico che serve a stupire e sopravanzare l’avversario anche a parole, le sue frasi sono sempre ad effetto, vengono pronunciate con cadenza lenta, declamatoria, fino al punto da renderle gravemente minacciose, in buona sostanza un personaggio letterario che trova perfetto riscontro nella realtà popolare della Roma di Pinelli. zor Meo Sì , cquello che pportava li capelli ggiù pp’er gruggno e la mosca ar barbozzale, er pittor de trestevere, Pinelli, è ccrepato pe ccausa d’un bucale. V’abbasti questo, ch’ebbe la mmerda in ner pitale, cominciò a storce e a mmasticalla male, eppoi disse: “Intimate li fratelli”. Che aveva da lassà ? Ppe ffà bisboccia ner gabbionaccio de Padron Torrone, è mmorto co ttre ppavoli in zaccoccia. E ll’anima? Era ggià scummunicato, ha cchiuso l’occhi senza confessione … Cosa ne dite? Se sarà ssarvato? Si accennava al rapporto fra Giuseppe Gioachino Belli e Bartolomeo Pinelli, possiamo ben immaginarli, uno con il suo blocchetto da disegno, l’altro con i suoi foglietti volanti, aggirarsi per le viuzze della vecchia Roma, per le piazze, per le chiese, al passaggio delle processioni piuttosto che allo spettacolo dei burattini a Piazza Navona dove Gaetano Santangelo detto Ghetanaccio, più volte citato da chi scrive, divertiva il pubblico con le battute salaci di Rugantino contro il Governo, la qual cosa, non di rado, gli procurava qualche giorno di galera. Questi due artisti, quasi inconsapevolmente, svolsero, ognuno nel proprio campo, una febbrile attività sfornando centinaia, migliaia di sonetti e incisioni, desiderosi com’erano di documentare tutto ciò che vedevano, come fossero consapevoli che quella Roma, la loro Roma, presto, sarebbe inesorabilmente sparita. Oltre a tutto ciò , Bartolomeo Pinelli personaggio scanzonato e stravagante, contestatore e beffatore, era famoso a Roma per gli aneddoti che giravano sul suo conto, su di lui, come poi sul Marchese del Grillo, personaggio del folcrore romano, notissimo per le sue burle e le atroci beffe architettate soprattutto ai danni degli ebrei, si raccontavano innumerevoli storielle moto spassose. Il primo giorno dell’aprile 1835, probabilmente a seguito di una corposa bevuta, Bartolomeo Pinelli muore all’età di cinquantaquattro anni; il 9 aprile, appena otto giorni dopo, Giuseppe Gioachino Belli gli dedica il sonetto dal titolo: La morte der Il Belli rammenta come il “pittor de Trastevere”, negli ultimi anni di vita, fosse solito spendere quasi tutti i suoi guadagni - “è mmorto co ttre ppavoli in zaccoccia” - mangiando e bevendo e dando da bere e da mangiare all’Osteria del Gabbione di Padron Torrone, vicino Fontana di Trevi, così chiamata perché aveva come insegna una grande gabbia. Quì il Pinelli era solito passare buona parte delle sue giornate intento a osservare tutto e tutti, pronto a cogliere con la sua matita gli aspetti più originali e irripetibili della vita romana: i vari tipi di avventori, buontemponi, personaggi popolari, venditori ambulanti che giravano per Roma, soprattutto per le osterie. Esisteva una marcata simpatia del Belli per Pinelli, simpatia che, verosimilmente, nasceva dalla singolare e assoluta diversità di carattere dei due uomini, quasi come gli estremi che si attraggono: spregiudicato, estroverso e sregolato il Pinelli, animato da orgoglio e campanilismo romano; schivo, scettico e intransigente il Belli, costantemente critico nei confronti della sua “Romaccia”. Ma i due “illustratori” di Roma si conoscevano? Erano molti gli amici in comune, ma prove certe di incontri fra i due non se ne hanno. Un’ultima annotazione, il funerale del Pinelli fu fatto grazie alle elargizioni spontanee di alcuni ammiratori: “ … della di lui eccellenza nell’arte … ”. 14 Campo de’ fiori di Carlo Cattani IL 33° GIRO Cognome Gloria e resistenza dei negozi di dischi “FRENI …AL DISCO” C’era un tempo in cui i negozi di dischi pullulavano: nelle grandi città così come nei piccoli centri gli amanti della musica trovavano sempre un porto sicuro , non troppo lontano da casa , dove poter coltivare l’orto della passione musicale acquistando le ultime novità ,e,se particolarmente inclini alle relazioni , trovare lì il luogo per incontrarsi e scambiare pareri con altri appassionati . Nei piccoli centri ,se non c’era proprio un negozio dedicato, trovavi l’emporio o la rivendita di elettrodomestici , cosicchè ,accanto ad un rotolo di recinzione metallica piuttosto che a cataste di sacchi di semenze o ad una macchina da cucire Singer oppure a un televisore Mivar, trovavi l’espositore dei 45 giri, delle cassette (stereo 4/stereo 8 per auto !!!) e qualche lp …..questi esercizi,qualche decennio più tardi , avrebbe- ro rappresentato delle vere e proprie miniere per i collezionisti ,dei veri Indiana Jones alla ricerca di fondi di magazzino da acquistare a quattro soldi e rivendere a cifre da capogiro ad altri collezionisti ….soprattutto quelli tra i più maniaci di tutti…..i Giapponesi ! Una capatina al negozio di dischi , almeno settimanale,era d’obbligo per verificare gli arrivi recenti , magari richiedendo di ascoltarli in cuffia nelle apposite cabine , scandagliando ,con giusta velocità di mani e colpo d’occhio degno di un tiratore scelto della SWAT , i vari “pozzetti dei desideri” , alla ricerca della chicca ,in vinile o ,in anni più recenti, in cd. Il gestore del tradizionale negozio di dischi e i suoi commessi , normalmente , erano fari di riferimento , persone autorevoli per competenze musicali a tutto tondo e buon conoscitori della propria clientela. La grande distribuzione entrava poco nel merito : in particolare ricordo, alla fine degli anni ’60 il settore dischi all’interno dei grandi magazzini STANDA che evidenziava le hit del momento a 45 giri e ne diffondeva le note da particolari giradischi incassati in mobiletti laccati , esponeva mangiadischi colorati , vendeva lp con accorpamenti di catalogazione tra il sacro e profano , “da Papetti Fausto a Pink Floyd” , per intenderci ….e tutto ciò ,per me , immancabilmente ad ogni giro di shopping con i miei genitori, rappresentava , un’attrazione fatale, un angolo di perdizione …..in tutti i sensi <attenzione…attenzione il bambino Carlo è desiderato dai suoi genitori alla cassa …ripeto….il bambino Carlo …>. Lì , certo, le commesse cotonate e rivestite dal grembiule di ordinanza della ditta non brillavano per competenza musicale ma erano favolosamente severe nel riprender- Campo de’ fiori mi ad ogni “toccatina “ …di disco ! Insomma, c’era un tempo in cui un “mare magnum” di venditori di dischi indipendenti ti portava la musica quasi fin sotto casa e ,alla stregua di qualsiasi altro commerciante di un genere merceologico di ampio consumo , viveva bene perché il canale di vendita era, praticamente ,unico ,la musica tirava e c’erano margini nel mercato . Le scelte artistiche delle case discografiche , ancorchè sempre ispirate dalla logica del profitto , erano più ragionate e meno pressate da condizioni decisionali “alla canna del gas”,caratteristica dei nostri tempi moderni, e molti dei personaggi che dirigevano le etichette hanno lasciato memorie di sé , se spesso ricordati e talvolta celebrati dall’uscita di libri e articoli su riviste musicali. Negli ultimi due decenni abbiamo assistito ad una corsa sfrenata alla “globalizzazione “ dei mercati , all’incorporazione-fusione ….cessazione di Aziende per ottimizzarne l’organizzazione , omogeneizzare i flussi , riqualificarne il “brand”……fenomeni di un’industria sempre più senza identità nazionali con la necessità pressante di “sbarcare” prodotti e servizi su lidi più ampi possibili del consumo e ad ondate così ravvicinate da sommergere il consumatore ! Taglia ,riduci, comprimi , vendi “al meglio” a chi ti offre la vetrina più abbagliante per i tuoi prodotti e ti realizza fatturati cospicui raggiungendo il maggior numero di persone nel più breve tempo possibile . Per carità , il progresso tecnologico aiuta l’umanità ma inesorabilmente introduce processi che esasperano la razionalizzazione delle attività , riducono l’impiego delle risorse umane , determinano la standardizzazione dei comportamenti di acquisto dei consumatori,inducendo su larghi strati della popolazione il torpore delle idee ! Tornando al particolare dell’universo musicale,cosa ne sarà di quelle rivendite di prodotti discografici (ma la domanda potrebbe esser di più 15 ampio spettro merceologico) ancora sopravviventi nonostante il cataclisma commerciale generato dall’avvento di centinaia di ipermercati che “offertano” il consumatore ogni giorno e le insidie del download infinito perpetrato da una cospicua falange di internauti? Il libro di Graham Jones , Il 33° giro –Gloria e resistenza dei negozi di dischi , recentemente pubblicato in Italia dall’editore Arcana , è un’interessante e divertente disamina della condizione , “ante/post” la massiva discesa in campo della grande distribuzione , delle rivendite di dischi indipendenti di Inghilterra , Scozia e Galles , quei negozi ,per intenderci , non riconducibili alle grandi catene commerciali generaliste o specializzate che siano . L’autore ,grande appassionato di musica ed esperto operatore nel settore della vendita dei dischi ,dopo tanto peregrinare con il suo furgone-magazzino ,girovago in lungo e in largo sul territorio di “Sua Maestà ” per oltre un ventennio a piazzar dischi in tanti negozi indipendenti , ripercorre i suoi itinerari di lavoro di un tempo facendo delle riflessioni sulle cause che hanno determinato la chiusura di numerosi e gloriosi negozi di dischi e il punto della situazione ,quasi fosse un censimento , sulle rivendite indipendenti superstiti, raccontando molti aneddoti su clienti ,personaggi del music bussines ,ripercorrendo le origini , i successi , i fallimenti di esercizi indipendenti, ascese e cadute di grandi catene e comportamenti scorretti perpetrati per anni da alcune major discografiche con l’intento di spingere propri artisti nelle zone alte della classifica senza il sostegno di vendite reali ma semplicemente manipolando , con la complicità di venditori compiacenti ,i dati base di formulazione delle classifiche . Una lettura che ci fa entrare nel retrobottega del mercato discografico ,nello specifico Britannico, consentendoci di apprezzare su tutto la grande passione alla base dell’attività di un vero venditore di dischi…… INDIPENDENTE ! Per citare Chuck Berry <La musica è parte essenziale della nostra cultura e i negozi di dischi sono fondamentali per mantenere in vita la magia> e…Nick Hornby<I negozi di dischi non vi salveranno la vita ,ma possono renderla migliore>. …Occhio al “Record stores day “ iniziativa svolgentesi il terzo sabato di aprile di ogni anno (è appena trascorsa la IV edizione) in contemporanea mondiale :tanti eventi ,concerti,showcase,limited editions discografiche e tanto altro , organizzati a sostegno della sopravvivenza dei negozi di dischi indipendenti .(www.recordstoreday.com) Carlo Cattani –luglio 2011© Campo de’ fiori 16 Dodicesimo Fescennino d’Oro Silvio Orlando si aggiudica il premio per l’anno 2011 L’Orhestra Italiana del Cinema diretta dal Maestro Nicola Piovani Alcune delle più belle e celebri musiche da film composte dal Maestro Nicola Piovani, magistralmente eseguite dalla splendida Orchestra Italiana del Cinema, formata da oltre cinquanta elementi e diretta dallo stesso premio Oscar. Questo è quanto ha offerta al grande pubblico, che ogni anno si riunisce in Piazza Pina Piovani, a Corchiano (VT), per l’ormai consueto e prestigioso appuntamento, il Fescennino d’oro, giunto alla sua tredicesima edizione. In apertura un breve accenno alla destinazione che avrà , anche quest’anno, il ricavato della serata: la realizzazione di una cucina per i bambini di strada nella “Maison de la vie” di Kinshasa nella Repubblica del Congo. A portare avanti il progetto, ancora l’Associazione Arnies no profit, i cui membri partiranno il 2 agosto alla volta dell’Africa, per realizzare questo nuovo impegno preso, come ha precisato Geltrude Profili, grazie alla generosità e di quanti sono intervenuti al Fescennino e alla sfilata di solidarietà dello scorso giugno, organizzata con la stessa finalità . La serata condotta da Norma Martelli ha avuto come ospite d’onore l’attore Silvio Orlando, al quale quest’anno una giuria parzialmente modificata a causa della scomparsa di uno dei suoi membri, Mario Monicelli, sostituito da fratelli Paolo e Vittorio Taviani, come ha voluto precisare lo stesso Piovani, presidente della giura insieme al sindaco Battisti, ha voluto assegnare il premio. “Un nome di cui esse- re orgogliosi anche fuori dall’Italia”, così lo ha presentato il Maestro Piovani agli spettatori presenti, prima di lasciarlo libero in una sua personale spiegazione e lettura del secondo canto del Purgatorio della Divina Commedia di Dante. Ironico e divertente prima, Orlando ha portato sul palco un Da sx: Norma Martelli, il Maestro Nicola Piovani, Santa Papini, momento di alta Silvo Orlando ed il Prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero cultura, come avviene ogni qual volta si parli di un’opera letteraria di tale prestigio! Cari lettori, lo spazio che ogni anno dediUn breve spazio è stato dedicato anche ad chiamo con piacere a questo evento, semun problema purtroppo di grande attualità pre più apprezzato e conosciuto, sulle per il nostro territorio: la cassa integraziopagine di questa rivista che diventa di ne di duemilacinquecento operai del mese in mese più prestigiosa per popoladistretto civitonico. A prendere la parola rità e ricchezza di contenuti, e che attenuno di loro, Sergio, che ha portato la sua dete con ansia e ricercate con grande testimonianza anche a chi fortunatamente desiderio, rendendoci lusingati e felici di non vive questa precaria situazione. La poter svolgere questo lavoro, serve a dare loro è una richiesta di aiuto affinché il ancor più lustro al Fescennino d’oro ed a governo si preoccupi sul serio di questo rendere partecipi tutti coloro che per un stato di crisi. Bissata, per chiudere in belmotivo o per un altro non possono essere lezza la serata, l’amata colonna sonora personalmente presenti all’evento. Il dello straordinario film Il Marchese del nostro compito non va trascurato. Al prosGrillo. simo anno! Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 18 C’era una volta ... Ladispoli, “spiaggia della salute” C ‘ era una volta una “spiaggia della salute” a pochi chilometri da Roma, dove l’estate i residenti si fondevano gioiosamente con i villeggianti. La spiaggia, una delle più rinomate del litorale etrusco, era così soprannominata per la proprietà curativa della sabbia, nera a causa del ferro, e venivano da tutte le parti per approfittare del luogo e bagnarsi nelle acque ancora limpide. Ormai tutto è cambiato! E’ cambiato il colore della sabbia per la giusta causa del mantenimento dell’arenile provocato dall’erosione ormai comune sulle nostre coste. Ma la cosa peggiore è che da un paio di anni è cambiato anche il colore e l’odore delle acque che bagnano Ladispoli, e l’azzurro è diventato marrone: chiazze scure e sporcizia arrivano ogni giorno a riva spinte dalla corrente. Abbiamo avvicinato uno dei rappresentanti degli esercizi balneari che da anni gestisce la spiaggia demaniale chiamata “Stabilimento Tritone”. Marco Lazzeri, da qualche anno il mare di Ladispoli è peggiorato: quali reputi ne siano le cause ? “E’ vero, specialmente negli ultimi tre anni la situazione è peggiorata. Avevamo raggiunto negli anni passati livelli di balneabilità molto soddisfacenti e poi è successo qualcosa… Sono proprio di questi ultimi giorni le notizie di varie ispezioni e controlli da parte dei Carabinieri del N.O.E e confidiamo nella loro professionalità per risolvere questo grave problema”. Sembrerebbe che l’Amministrazione Comunale sia immobile e le cose siano destinate a precipitare anche per le numerose concessioni rilasciate per punti sosta camper e campeggi. E’ verità o qualcosa si sta facendo? “NO COMMENT!” I gestori degli arenili cosa hanno intenzione di fare qualcosa per evitare la fuga in massa dalle spiaggie di Ladispoli? “Per ora non c’e’ nessuna fuga per il semplice fatto che la costa laziale versa tutta nelle stesse condizioni. Sicuramente bisognerà investire in questa direzione come qualche hanno fa, quando era stato ideato un barcone che si posizionava sulle scie di sporcizia ed aspirava il tutto. Credo l’investimento fosse stato da parte della provincia, ma non penso che ci sia qualche balneare che si sottrarrebbe alla partecipazione nell’acquisto di qualche attrezzatura atta a ripulire la superficie Oltre al colore della sabbia, in origine nera e rinomata per le sue proprietà curative, anche il colore e l’odore delle acque sono cambiati, diventando assai sgradevoli! marina”. La problematica delle coste è comune ormai quasi in tutta Italia, ma cosa mancherebbe a Ladispoli per ritornare ad essere una spiaggia rinomata? ”Mancherebbe poco, veramente poco. Prima di tutto la qualità dell’acqua, subito dopo bisognerebbe risolvere il problema erosione ed in seguito uno snellimento burocratico che ci permettesse di adeguare le nostre strutture a quello che i nostri clienti ci chiedono, come viene già fatto in altre parti d’Italia. Sono sicuro che se gli enti locali risolvessero questi tre punti, al resto penseremmo noi per riportare Ladispoli ai vecchi fasti.” Reputo Ladispoli la mia seconda patria e conservo tanti ricordi legati al mare: Francesco Rocca (ex giocatore della Roma) che quando era infortunato veniva a fare consuetamente le sabbiature; Torre Flavia con il suo stupendo tramonto; l’oasi WWF; il famoso marciatore Abdon Pamich in gara lungo Via Roma… La mia speranza è che le amministrazioni locali insieme ai gestori ed ai commercianti si uniscano insieme per il bene della cittadina laziale dai tanti ricordi… Sandro Alessi Campo de’ fiori T 21 ecniche di rilevamento del negativo gessato e realizzazione del positivo in gesso per il Plantare Funzionale di Root In questa edizione il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole illustrare l’utilizzo di un’innovativa tecnica di realizzazione di un plantare funzionale, secondo la scuola americana di Root . Lo scopo di questa tecnica è quello di fornire la riproduzione del piede che può essere ottenuta con una suoletta funzionale. Una suoletta funzionale è un plantare che controlla il movimento e la posizione del piede durante la locomozione. La suoletta ristabilisce la normale funzione consentita dai limiti fisici del paziente. Un piede normale prona al contatto del calcagno al suolo, adattandosi perfettamente alle variazioni del terreno e alle posizioni del corpo, dopodiché , durante la fase di spinta, il piede supina per diventare come una leva rigida che sia stabile e tale da sopportare il peso senza tremolii di alcun genere. Il plantare dovrebbe agire sul calcagno in modo da creare una normale pronazione dell'articolazione Sottoastragalica e la supinazone durante la deambulazione. Dovrebbe inoltre agire sull'avampiede in modo da dare luogo a una posizione completamente prona (bloccata) dell'articolazione mediotarsale nella seconda parte dell’appoggio del piede durante il passo. Oltre a permettere un movimento "normale" del piede, il plantare dovrebbe prevenire: l. Il movimento eccessivo del piede. 2. L'errata direzione del movimento del piede in ogni fase del passo. 1 POSIZIONE DEL PAZIENTE Durante il casting il paziente dovrebbe stare in una posizione comoda e rilassata e tenere il piede rilassato senza assumere posizioni particolari. Dovrebbe stare seduto in posizione sufficientemente inclinata per ottenerne il massimo rilassamento. In caso di irrigidimento di qualche muscolo, reclinare il paziente completamente. 2 POSIZIONE DELLA GAMBA Il ginocchio viene esteso ed il piede portato in un piano sagittale ruotando la gamba. Controllo del soggetto in posizione rilassata 4 POSIZIONARE IL PIEDE IN NEUTRA • Portare il piede in estensione fino ad incontrare resistenza • Portare in “neutra” l’articolazione Sottoastragalica • Bloccare la mediotarsica a fine corsa pronatoria • “Sospendere” il piede allineando il 5°dito al Metatarsale • Controllare che non sia né addotto né abdotto posizione neutra né spinata né pronata Grazie all’utilizzo di questa metodica è possibile portare l’Articolazione Sotto Aastragalica in stato di quiete, anche nei piedi con funzionalità anomala. 3 Controllo del soggetto in posizione corretta 5 CONTROLLO DEI MOVIMENTI DI PRONO-SUPINAZIONE Completa pronazione Completa supinazione ESECUZIONE DEL CALCO IN GESSO Benda gessata in 2 o 3 strati Avvolgimento e modellatura Posizionamento del piede in “neutra” 6 STILIZZAZIONE DEL POSITIVO Piantare un chiodino al centro della testa del 1°e del 5°metatarsale, di cui sul 5°a quota 0 e sul 1°che sporga fino a far raggiungere la “posizione neutra”al retropiede.(fig.1). Costruire il “tacco” anteriore (fig.2) sul piano ottenuto e disegnare la “zona” di espansione. Applicare pasta di gesso colorato sulla zona di espansione e raccordare perfettamente con il “tacco” anteriore. Procedere alla termoformatura del plantare in carbonio. (fig.4) Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Dott. Daniele Cervoni Laureato in Tecniche Ortopediche Per maggiori informazioni o appuntamenti: Centro Ortopedico Flaminio Tel. 0761.517744 Cell. 339.1816523 Campo de’ fiori 23 PRIVACY, TELECAMERE E VICINI DI CASA Due questioni simili con giudizi diametralmente opposti! C dell’Avv. Ilaria Becchetti urioso che nel giro di pochi giorni due giudici diversi si siano espressi su questioni, a tratti simili, ed aventi entrambe per oggetto la privacy, telecamere e vicini di casa. Curioso anche che, nonostante i fatti siano diversi, si sia giunti a decisioni diametralmente opposte. Si tratta da un lato della Corte di Cassazione, sezione penale, e dall’altro del Tribunale di Varese. provocato loro una condanna in primo grado, confermata poi in appello, per il reato di interferenze illecite nella vita privata. Approdata la causa dinnazi alla Consulta, quest’ultima ha mostrato di accogliere la tesi difensiva ed ha cassato senza rinvio la sentenza d’appello, affermando che “la realizzazione di un manufatto in prossimità di un confine postula il rispetto delle prescrizioni civilistiche” e pertanto il cittadino, di fronte alla potenziale lesione di un proprio diritto, ha il diritto di documentare in ogni modo (ivi compreso a mezzo di filmati e foto), l’illegittima costruzione altrui. Con buona pace ed del diritto alla privacy. Questi i fatti. Nella questione di cui è stata investita la Consulta, a finire sul banco degli La privacy imputati sono stati è un diritto padre e figlia, rei, per il Tribuanle e fondamentale la Corte d’Appello, inviolabile di aver ripreso con una telecamera i della persona, propri vicini, intenti ad erigere un garantito dalla muretto di confiCostituzione! ne. La condotta ha Diversamente il Tibunale di Varese, con ordinanza 1273/2011, ha condannato il condomino a rimuovere le telecamere installate a fini di sicurezza e controllo, ma idonee a riprendere anche spazi comuni o esclusivi di altri condomini, con ciò provocando “un impoverimento delle attività quotidiane” dei singoli. Il giudicante ha inteso, nel bilanciamento degli interessi contrapposti, di privilegiare il diritto alla riservatezza garantito dalla nostra Costituzione, non avendo il condomino alcuna potestà di limitare un diritto fondamentale ed inviolabile della persona quale è quello alla privacy. Campo de’ fiori 24 PUNTO DI SVOLTA PER IL TERMALISMO VITERBESE N on essendoci più da anni Giulio Andreotti a favorire il mio protetto Giuseppe Ciarrapico (il maggiore imprenditore del termalismo di Fiuggi), non si capisce come il termalismo viterbese di Secondiano Zeroli stenti ancora così tanto a decollare a livello nazionale. Senza il “divino” Giulio, che l’anagrafe condanna ormai all’angolo della politica, Viterbo, con i tre stabilimenti termali, due attivi ed uno, l’ex impianto INPS, in procinto di essere riattivato, dovrebbe balzare prepotentemente sul palcoscenico anche internazionale ed invece continua a vivacchiare, mantenendosi su livelli appena sufficienti, anche se c’è stato nel corso dell’ano 2010, un incremento delle presenze, soprattutto di sesso femminile e di età piuttosto avanzata. Le acque del BULLICAME, le cui proprietà terapeutiche erano già note agli etruschi, sgorgano ad una temperatura di 58-60 gradi e sia che ci si bagni nelle cosiddette “pozze libere”, sia che ci si affidi a personale esperto dei due stabilimenti (“Le Terme dei Papi” ed il “Pianeta benessere – Terme Salus”) queste acque solfuree offrono una larghissima serie di possibilità terapeutiche, tutte di riconosciuta efficacia. Le sue caratteristiche clinico-fisiche, la rendono adatte a curare ed a prevenire diverse malattie, sia della cute che dell’apparato respiratorio e di quello genitale. Ma quello che vorremo qui puntualizzare è la mancanza d’una grossa iniziativa a livello imprenditoriale, d’un forte investimento economico, d’una intelligente promozione pubblicitaria, che sappia valorizzare al top questa formidabile risorsa, che la natura ha concesso con grande magnanimità alla viterbese. comunità Forse va comunque in questa direzione il recente accordo siglato tra la Regione Lazio ed il Comune di Viterbo, che prevede la tanto attesa riapertura dello stabilimento ex-INPS, dopo un contenzioso tra i due enti, andato avanti per anni. Adesso un bando di gara affiderà la gestione all’impresa vincitrice che potrà così iniziare ad operare in concorrenza, ma anche (è sperabile) in proficua sinergia con gli altri due stabilimenti del settore. Colmare il ritardo accumulato in decenni di colpevole inerzia, sarà lo “slogan” che dovrà permettere al termalismo viterbese di raggiungere quel ruolo e quell’importanza che merita assumere per la indiscussa qualità della sua offerta: un’acqua solfurea quasi miracolosa e che DANTE cita diffusamente e gentilmente nella sua “Divina Commedia”. Le proprietà delle acque termali Ci sono tre diversi tipi di acque termali: carboniche, che contengono bicarbonato in varie forme. Sono soprattutto bicarbonato - calciche. Il calcio conferisce a queste acque un sapore gradevole. Si somministrano essenzialmente per bibita, ma anche per balneoterapia, docce, irrigazioni vaginali e rettali. Nei bagni termali riequilibrano l’apparato circolatorio. Acque termali solfate, ricche di zolfo. Si somministrano essenzialmente per bibita, ma anche per fanghi e irrigazioni rettali. Depurano il fegato ed hanno effetti benefici sulla pelle e sui capelli. Acque termali sulfuree: contengono zolfo in varie combinazioni. Quelle che contengono idrogeno solforato sono caratterizzate da un odore che ricorda quello delle uova marce. Si somministrano per bibita, per balneoterapia, fanghi, per inalazioni, irrigazioni vaginali. Le acque sulfuree disintossicano la pelle agendo come cosmetico naturale. Indicazioni terapeutiche delle acque termali Malattie croniche otorinolaringoiatre e respiratorie, malattie osteoarticolari, malattie del ricambio (gotta), malattie cutanee e ginecologiche, angiopatie. Patologie: artrosi - reumatismi - traumatismi - dermatopatie - malattie ginecologiche - malattie metaboliche (del ricambio) - mialgie e nevriti. Campo de’ fiori 25 Come eravamo La prima e unica vacanza “on the road” A spettammo che dove visitammo i Neil Armstrong templi e facemmo “posasse” il foto che ancor oggi piede sulla luna, quel conservo, reminilontano 16 Luglio scenze di ricordi sco1969, prima di metterlastici ad indirizzo ci in viaggio per la classico. Oppure nostra prima vacanza quell’indimenticabile così desiderata, bagno fatto al traimprevista e affascimonto, dopo una di Alessandro Soli nante, considerati i giornata calda ed modi e i tempi di allora. Piccola tenda estenuante, su una canadese (tre posti), provviste a base di spiaggetta di Diascatolame, tanta voglia di avventura, mante, dove testampochi soldi in tasca, ma soprattutto “lei” la mo per la prima volta mitica “Giulia Alfa Romeo bianca” di il mare di Calabria. Giorgio, alla quale affidavamo i nostri Poi via, lungo la torsogni . Avevamo scelto la Calabria, così , tuosa provinciale che scendeva, scendeva, ma non per caso, e Tropea in particolare, tra panorami mozzafiato verso la nostra scrutando la cartina. Avevo fatto il militare meta: Tropea. Era un piccolo borgo di a Salerno, ero appena congedato, e dopo pescatori: la chiesa, il comune, un bar, un aver sentito per mesi parlare di un mare forno ed una pescheria. Tutto qua, ma a stupendo, specialmente noi interessava poco, Piccola tenda canadese avevamo la tenda, dai commilitoni calabresi, convinsi Giorgio e Sergio (tre posti), provviste a dovevamo andare a (i miei due amici) ad “piazzarla” ed avrembase di scatolame, tanta mo intraprendere l’impresa. risolto il problema voglia di avventura, pochi principale. Man mano La chiamo e la chiamerò sempre impresa, perché che ci avvicinavamo soldi in tasca, ma arrivare fin laggiù, non alla spiaggia notammo soprattutto “lei” la mitica era facile, lo sapevamo, che era in atto qual“Giulia Alfa Romeo bianca ma la voglia di rinnovacosa che stava cammento, di avventura, che biando quella natura respiravamo in quegli anni cosiddetti “rivoselvaggia ed incontaminata, qualcosa che luzionari”, ci diede quella spinta in più per faceva pensare ad un tentativo di rendere provare. Partimmo da Civita, come dicevo, accessibile e fruibile quel tratto di costa. In che era ancora buio, non sto a ricordare poche parole stavano costruendo un camparticolari di viaggio, che sfuggono alla ping, il primo, ma in quel periodo i lavori mia mente, ma cercherò , con qualche erano fermi. Chiedemmo a qualcuno del “pennellata” di farli rivivere. Come ad posto, che confermò quello che pensavaesempio la sosta in quel di Paestum, mo. “Sì , è un torinese che sta costruendo un camping, ma se voi volete, potete piazzare la tenda laggiù, tanto lo ultimerà l’anno prossimo.” Capirai, non poteva capitar- “ ci di meglio, eravamo in paradiso, mare trasparente che assumeva i colori più diversi durante il giorno, sabbia bianchissima, ma soprattutto scogli e spruzzi d’acqua che rendevano quella vacanza unica. Avevamo lì il nostro campo base, e per non smontare la tenda, facevamo varie escursioni nelle vicinanze, come ad esempio a Capo Vaticano, dove tra i folti uliveti, ammirammo la villa di Giuseppe Berto scrittore calabrese, famosissimo, che non aveva esitato a costruirsi in quel luogo isolato e impervio la sua dimora. Poi un giorno decidemmo di scendere ancora e arrivammo fino a Bagnara Calabra e a Scilla, dove chissà perché pensai alla mitologia, a Ulisse, ai mostri appunto che erano Scilla e Cariddi, inesorabili guardiani di quella costa. Facemmo anche un pensierino per andare in Sicilia, altro sogno mai realizzato, ma fatti rapidamente “quattro conti”, ci accorgemmo di avere si e no i soldi per la benzina per tornare a Civita. Fu quella la prima ed l’ultima volta che scesi in Calabria, perché da sposato scelsi un mare diverso e più tranquillo, come l’Adriatico, poi ancora la montagna ed altre mete vacanziere. Ma a distanza di tanti anni, quando parlo con chi è stato a Tropea, anche recentemente, e sento raccontare di discoteche, di grattacieli, di resort, di villaggi turistici, insomma del turismo di lusso, come non posso non ricordare la nostra piccola tenda canadese e la Giulia bianca che ci portò “in paradiso?” “ 26 Campo de’ fiori L’importanza di chiamarsi … cittadino della Rete! La prima Guida pratica alle pagine multicolore dell’informazione online. Alvin Toffler, futuroAbbiamo scattato seimila foto per le nostre logo e scrittore stavacanze in riva al mare, ma servono dei tunitense, già quaritocchi alle stesse prima di metterle in un rant’anni fa scriveva pennetta e darle al fotografo? In rete trosull’enorme flusso verete un sito che vi aiuta a fare i ritocchi di informazioni che senza che vi scarichiate un programma ci avrebbe invaso costoso, è Gimphoto (http://www.pidcon l’avvento di ownload.it/p.aspx?is=3054209). Internet. Se da una Vogliamo vedere se anche questa estate parte è vero che riusciremo a spendere meno di quella predi Patrizia Caprioli l’informazione è cedente? Quale miglior consiglio di un sito potere, è altrettanto vero che troppe che ci offre la possibilità di verificare cosa informazioni non ci danno la possibilità di sia possibile acquistare a costo zero, effettuare una scelta, la nostra scelta nella Tutto Gratis! foresta fitta fitta della rete. Questo feno(http://www.freeonline.org), provare per meno viene definito Information credere! 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L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti. Frutta nelle Scuole: http://www.fruttanellescuole.gov.it/ Per gli insegnanti: Consigli d’approccio a frutta e verdura in classe e suggerimenti di attività interdisciplinari da proporre agli alunni. Per i genitori: Consigli per avvicinare i vostri figli a frutta e verdura e ricette da preparare insieme. Campo de’ fiori 27 28 Campo de’ fiori Associazione Artistica Ivna IL SEGRETO DI ESSERE DONNA Recensione dell’Opera pittorica “SEGRETO” - olio su tela della pittrice catanese Katia Aiello Nel suo olio su tela dal titolo quanto mai misterioso “SEGRETO”, la pittrice Aiello Katia riesce ad esprimere con velato pudore, quello che più rappresenta il suo modo così intimista di intendere l’universo femminile, e lo fa lasciando agli occhi di ogni ammiratore un senso di freschezza passionale, mai scontata, ma che trova la sua massima espressione nei giochi di appaA cura di Alfredo rente contrasto in quei colori, come il Mercutello rosso ed il nero, che la dicono tutta sull’amore che a volte preclude stati di sofferenza incontrollabili. Ed è proprio sull’interpretazione dei colori adottati che si trova la chiave di lettura, voluta fornire dalla pittrice per aprire la porta del suo cuore. Il nero rappresenta la castrazione; forse anche l’essere donna, apparentemente più debole; l’apoteosi dell’animo sensibile… Il rosso invece è la passione, un’arma vincente; è ciò che eleva poi la donna a creatura sublime, insostituibile, senza la quale noi uomini saremmo inutili… Questa donna così sinuosa, mostra il suo corpo con rispetto e sensualità . La folta chioma rissosa, lo sguardo rivolto oltre, il suo appoggiarsi delicatamente, esprimono in chiare linee l’universo femminile fatto di grazia e delicatezza. La rosa, infine, come dice la stessa Katia, simboleggia l’anima della donna, forse posata sul tavolo ad indicare la libertà , la natura di donna, la sua completa disponibilità nel soddisfare i desideri più segreti. Il quadro, quindi, nel suo insieme, riesce ad esprimere in forma pittorica, la più bella ed avvincente poesia mai scritta. Il suo titolo è “DONNA”. Che la donna mantenga gelosamente il suo “SEGRETO”, lo custodisca con dedizione, per suo piacere ed il piacere dell’uomo. Campo de’ fiori 29 Civitafestival, sette grandi appuntamenti Riparte la kermesse musicale di Civita Castellana, giunta al suo 23° anno Si è aperta sabato 23 luglio la kermesse musicale del Civitafestival, giunta alla sua ventitreesima edizione, quest’anno rivolta principalmente alle sonorità jazz, meno costose rispetto a quelle sinfoniche, seppur con ospiti di prestigio, visto il momento di crisi che la cittadina della Tuscia sta attraversando e visti anche i tagli del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) ai settori dela lirica e della danza classica, come ha tenuto a sottolineare lo storico direttore artistico della manifestazione durante la conferenza stampa del 18 luglio. Ridotto anche il numero degli incontri: sette appuntamenti spalmati nell’arco di una settimana (23 luglio – 1° agosto). Sede deputata, anche quest’anno, la piazza del Duomo. Senza nulla togliere allo storico luogo, qualcuno ha richiesto a gran voce il ritorno dell’intera manifestazione dentro le mura del Forte Sangallo, all’interno del quale si svolgeranno solo tre delle serate in programma, ancora a causa dei costi troppi esosi che gli organizzatori si troverebbero a sostenere per tutti e sette gli appuntamenti. Ad impreziosire l’evento per questa edizione, la mostra ceramica del maestro Franco Giorgi, proprio nella cappella del Forte Sangallo, aperta dal 20 luglio al 1° agosto, in concomitanza con l’anno della ceramica proclamato per tutto il 2011 dal comune civitonico. La prima serata ha visto protagonista il cantautore italiano Gino Paoli, accompagnato da Flavio Boltro, Danilo Rea, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto, per “Un incontro in jazz”. A seguire, domenica 24 luglio, un omaggio al 150° anniversario dell’Unità d’Italia con il “Recital” dell’organista - pianista Massimiliano Muzzi, all’interno della Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Lunedì 25 luglio alle 21,30 primo appuntamento al Forte Sangallo, con la “Nu5tet”, l’ultimo progetto del trombettista compositore Giovanni di Cosimo, accompagnato dal suo Jazz Quintet, formato da Arturo Valiante al piano e keyboards, Moreno Viglione alla chitarra, Paolo Pecorelli al basso elettrico, Armando Sciommieri alla batteria. Martedì 26 luglio si torna in Piazza Duomo con “Gran galà lirico- sinfonico” della Iko International Orchestra, diretta da Marco Titotto, e la partecipazioni delle straordinarie voci di Paola Cigna e Robert Nagy che si faranno interpreti di un programma che tematizza le “questioni” risorgimentali. Mercoledì 27 luglio ci si sposta nuovamente nel Forte Sangallo con il “Majin Saxophone Quartet”, che presenta un repertorio di compositori americani del ‘900. Sabato 30 luglio, sempre al Forte Sangallo il gruppo storico “Anime Salve – Progetto Faber” proporrà un tributo a Fabrizio De Andrè . La chiusura domenica 1° agosto, affidata all’irriverenza di Paolo Rossi. Alle 21,30 in Piazza Duomo la sua “Serata del Disonore, repertorio antologico, patafisico e criminale” proporrà monologhi Da sx: Luigi Cimarra, Fabio Galadini, Gianluca Angelelli e Franco Giorgi. comici e tragici dell’attore insieme alle sue canzoni raccontando i vizi dell’Italia degli ultimi vent’anni nel modo che da sempre lo contraddistingue. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito. Questo è quanto l’amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Gianluca Angelelli, e Fabio Galadini, coadiuvato dal prof. Cimarra, sono riusciti a proporre al pubblico civitonico e non solo “perché la manifeUn incontro in Jazz: Gino Paoli, Flavio Boltro, Danilo Rea, Rosario stazione deve essere una Bonaccorso e Roberto Gatto. forte attrattiva per Civita Castellana”, ha precisato il primo cittadino, in attesa di tempi più floridi! Ermelinda Benedetti Giovanni di Cosimo Paolo Rossi Campo de’ fiori 30 “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA HAPPY! di Naoki Urasawa edito da Panini Comics – 5 volumi, in corso E mozionante e coinvolgente! Io che odio il tennis, non credevo che, grazie alle vicende narrate in quest’opera, questo gioco potesse diventare così appassionante. Miyuki Umino, ragazza con un debito enorme sulle spalle lasciatole dal fratello, vorrebbe pagarlo vincendo tutti i tornei di tennis, sport in cui ha un talento straordinario. Ma una falsa amica le metterà i bastoni fra le ruote, rendendo tutto più difficile. La determinazione di Miyuki nell’affrontare le situazioni difficili è l’aspetto che colpisce maggiormente. di Nella trama occupa un grande spazio il genere sentiDaniele Vessella mentale, questo facilità l’identificazione da parte del lettore con i personaggi, che sono tutti caratterizzati in maniera ineccepibile. L’autore dà prova di saper emozionare, ancora una volta, mescolando ingredienti che solo i grandi autori sanno dosare per preparare un’oMiyuki Umino, per pera sublime, dove non ti accorgi pagare un debito del che il tempo passa. E quando hai fratello, finito un albo, ne vorresti subito un altro per sapere cosa farà Miyuki, i combatterà per suoi alleati e i suoi nemici. In altre vincere tutti i parole, secondo me, è un fumetto tornei di tennis. imperdibile che conquisterà tutti. Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ La sua determinazione è ineguagliabile. Per la tua pubblicità scegli Campo de’ fiori IL NUMERO UNO 0761.513117 - [email protected] Martedì e Mercoledì: antipasto, pizza e birra, 11 Campo de’ fiori 31 La rubrica dei cognomi C ome appare nella lista, il cognome più diffuso a Carbognano è Cristofari. Adesso vediamo la diffusione e la disdi Arnaldo Ricci locazione a livello [email protected] nazionale. Cristofari: (presente in soli 124 comuni d’Italia) le presenze sono poche e concentrate maggiormente nel Lazio e nel Veneto, vi è qualche presenza anche in Piemonte. Nell’ Italia del sud comprese le isole è quasi totalmente assente. La sua origine è laziale. Carosi: (presente in soli 250 comuni d’Italia) le presenze di questo cognome, sono quasi tutte concentrate nel Lazio, Umbria e Marche, con particolare evidenza nella provincia di Ascoli Piceno. Nell’Italia settentrionale è poco presente; in quella meridionale è sporadico, con assenza totale in Molise. Le sue origini sono laziali. I cinque cognomi più diffusi a Carbognano Tali cognomi in ordine di diffusione sono i seguenti: 1° 2° 3° 4° 5° Cristofari Carosi Narduzzi Nardocci Colinelli Narduzzi: (presente in soli 110 comuni d’Italia) anche questo è un cognome poco diffuso e le poche presenze sono quasi tutte concentrate in provincia di Roma, Lazio del Nord e Friuli Venezia Giulia. Esclusa la Campania dove è presente sporadicamente, esso è praticamente inesistente nel resto dell’Italia meridionale comprese la isole. Si presume con buona sicurezza abbia le sue origini in provincia di Viterbo. Nardocci: (presente in soli 29 comuni italiani) le poche presenze di questo cognome sono quasi tutte concentrate nel Lazio; vi sono sporadici casi di presenza anche in Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Liguria e Umbria; in tutte le altre rimanenti regioni, esso è totalmente assente. Anche questo cognome è con estrema probabilità originario della provincia di Viterbo e forse proprio di Carbognano. Colinelli: (presente in soli 19 comuni d’Italia) i cittadini che hanno questo cognome sono quasi tutti concentrati nella provincia di Viterbo ed in particolare a Carbognano. Esistono sporadiche presenze a Roma, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Campania, Sicilia. In tutto il resto d’Italia esso è totalmente assente. La provenienza è da attribuire al territorio della provincia di Viterbo e con estrema probabilità proprio a Carbognano. Seguirà sul prossimo numero lo stesso studio per il comune di Faleria. 32 Campo de’ fiori “Dio è morto?” Sì. Ma soltanto per chi è “morto a Dio” Sentir dire da qualcuno che “Dio è morto”, di sicuro fa un certo effetto. Ma dopo aver noi valutato la notizia, risultata del tutto infondata, ci siamo chiesti: “chi sono coloro che parlano della del Prof. Massimo morte di Dio? Sono Marsicola forse persone vissute al suo fianco? Gente che lo ha conosciuto? Che ha condiviso con Lui la sua parola e il suo pane? E come mai, in luogo di una ‘buona notizia’ danno una notizia ferale? Che tipo di annunciatori sono? A tutte queste domande, dopo attenta disamina, abbiamo potuCaravaggio - L’incredulità di San Tommaso to rispondere così : no, costoro non hanno mai conosciuto Dio. Non hanno mangiato non accetta di sedersi alla sua mensa, non hanno esibito un estemporaneo sentimenil suo pane e non hanno accolto la sua lo forza. E allora, si! Potranno dire: “Dio è to per gridare all’originalità , considerandoparola. Parlano, dunque, di ciò che non morto”; Dio si nasconde”; “Dio è indiffele più degne. Hanno innalzato se stessi e conoscono; di ciò di cui non hanno avuto rente”… E’ il grido di chi non lo conosce, di la parola umana nel esperienza. Contraddicono chi con Lui non dialoga; di chi è rimasto ove invece la buona novella della vita Chi afferma questo luogo senza la sua consolazione. dev’essere innalzato portata all’uomo dal Figlio Ma in realtà , mentre costoro facevano parla di ciò che Dio. A costoro Dio non di Dio. E se parlano della esperienza dell’assenza conturbante di si rivela. Da costoro si morte vuol dire che sono i non conosce Dio, il Signore ha continuato a manifestarnasconde. Dio è giusto. figli della morte. Si sono si a quelli che lo hanno cercato e accolto. Non violenta l’umana perchè non ne rivolti all’uomo come Ha continuato a nutrirli con la sua parola e volontà o la libertà delistrioni, cercando da esso ha avuto esperienza. con il suo stesso corpo, il pane eucaristico. l’uomo. Se qualcuno soddisfazione e riconosciQuesti sanno che Dio, il vivente, ha dato, non vuole ascoltare la mento. Hanno accolto A costoro Dio dà e darà loro la vita in abbondanza adessua parola, Egli non lo alcune parole della sciennon si rivelerà ! so, e la vita eterna nel secolo futuro. obbliga. Se qualcuno za per sembrare dotti; 33 Campo de’ fiori Il Prof. Domenico Del Priore e il concorso nazionale di canto D omenico Del Priore nacque a Civita Castellana il 27 Luglio 1893 da Antonio Del Priore e Chiara Crestoni. Studiò musica a Roma con la famosa musicista De Cupis Cleofe, figlia dello storico Cesare De di Francesca Cupis, e si diplomò Pelinga in violino. Insegnò poi alla “Schola Cantorum” di San Salvatore in Lauro, fondata nel 1868 dal Papa Pio IX e da cui uscirono nomi celebri come il M.° Enrico Morlacchi, Bonaventura Somma, i fratelli Fusco e Goffredo Petrassi, Nicolai, Zammerini, Carlo Romano, Raffaello Tega, Luciano Pelosi. Negli anni Venti con lo stesso Bonaventura Somma, autore dell’Ave Maria, Domenico formò un quartetto d’archi insieme anche al cugino Domenico Mancini e al maestro Armando Antonelli, altro famoso musicista. Il quartetto teneva concerti al Quirinale, all’Excelsior, a Casa Savoia. Suonarono anche al matrimonio di Umberto II, e la principessa Mafalda apprezzò molto la loro musica tanto che baciò il violino di Del Priore. Nella stagione estiva si trasferivano in Svizzera e tenevano concerti in alberghi e nei parchi a Sant Moritz. Il prof. Del Priore fu direttore della banda di Civita dopo la morte del maestro Achille Feliciani e prima del maestro Celestino Ceccarelli. Nel 1937 ritornò nella sua amata Civita dove fu un valido presidente dell’ospedale Andosilla e amministratore dell’orfanatrofio StefaniLepori. Continuò la sua passione per la musica dando lezioni di violino. Dedicò gratuitamente la sua opera alla scuola elementare (l’edificio), dove era direttore il sacerdote don Valenza. Lì creò un piccolo coro di 25 alunni, con i musicisti Crestoni ed Ammannato, a cui affidò oltre il canto uno strumento ad archi. Nel 1950 preparò con i bambini l’operetta “Cenerentola“, che debuttò al teatro Florida con Ferruccio Annesi nella parte del principe e Maria Fantera in quella di Cenerentola. Nel 1951 misero in scena “La piccola olandese”, i cui costumi furono fatti venire da Milano e fu un grande successo. Con il ricavato fu comperato l’impianto di altoparlanti da mettere nelle classi. In quel periodo Silvio Gigli conduceva la trasmissione radiofonica “Radio per le scuole”, e con questo programma, ogni giorno erano proposti ai bambini indovinelli, quiz, problemi da risolvere in cambio di premi. Venne indetto anche nel 1952 un concorso nazionale di canto corale. Venivano fatte delle audizioni di selezione nelle località degli iscritti, inviate poi a Roma, dove un apposita commissione avrebbe provveduto alla scelta di quelle idonee alla trasmissione e avrebbe fatto una graduatoria. I premi erano 10 di L.100.00-50.000.25.000 a favore delle casse scolastiche delle scuole premiate,un apparecchio radio a cinque valvole per gli insegnanti del coro e un distintivo ricordo riproducente un piccolo microfono d’argento. Il prof. Del Priore iscrisse la scuola elementare insieme ad altre 73 provincie. Avevano cinque mesi di tempo per preparare due brani: uno classico e uno folcloristico. Preparò e scrisse le parole “Piu non sia che m’innamori” sulla musica di Domenico Mazzocchi e la “Ninna Nanna di Brahms”. Il 2 maggio la commissione giudicatrice rese noti i complessi vocali che avevano vinto: Civita si classificò quinta. Ad agosto una radio squadra venne a Civita per un giro di propaganda ed alle 21.00 a piazza Matteotti, il complesso corale delle scuole elementari diretto dal prof. Del Priore, con la collaborazione del complesso Aurora e del pianista Mario D’Antoni, eseguirono un motivo tratto da Valdes “Il girotondo dei bambini”, adattato dai maestri Del Priore e Crestoni, oltre ad una canzonetta del Seicento del musicista civitonico Domenico Mazzocchi. In quell’occasione la bambina Maria Soldini cantò con molta grazia la canzone “Letterina al soldato”; il quartetto jazz del maestro elementare Madonnia eseguì tre brani ritmici ed i quattro ragazzi del gruppo furono applauiditi a lungo per la loro bravura. Luigi Dentico e Benedetto Tentella cantarono rispettivamente le canzoni “ ‘A voce ‘e mamma” e “Chitarra romana”. Mario Corteselli e Davide Barbieri imitarono i versi degli animali. I più acclamati furono naturalmente i bambini del complesso corale della scuola. Altri tempi altra scuola. 34 Campo de’ fiori IL MURO DI VIA DEL FORTE Nonostante l’esplicita condanna del Tribunale nei confronti del Seminario, esso rimase in piedi ancora a lungo. del Prof. Architetto Enea Cisbani ...continua dal numero 82 (Tra incontri, proposte alternative e varie vicissitudini si arriva al 6 Febbraio 1857, quando in Viterbo si celebra…) ……presso il tribunale ecclesiastico, il dibattimento finale della controversia giudiziaria che vede contrapposti la Sacra Congregazione del Seminario con Mons. Giulio De Carolis, Amministratore Apostolico e la Comunità rappresentata dal gonfaloniere Giacomo Franci, per la ben nota e annosa questione del muro di via del Forte e di via del Governo. Esaminiamo la sentenza finale emessa dal giudice alla conclusione della lunga giornata processuale:”……Ecc.mo Tribunale Civile Collegiale di Viterbo, ad istanza dell’Ill.ma Comunità di Civita Castellana e per essa dell’Ill.mo Giacomo Franci Gonfaloniere ivi rappresentato dal D.no Carlo Borgussi procuratore……Si invita il venerabile Seminario di Civita Castellana nelle persone dei Reverendissimi Signori D. Giulio De Carolis, Amministratore Apostolico, Domenico arciprete Caprinozzi, D. Giovanni Paolo canonico Lepori, D. Giuseppe canonico Pasquetti e D. Ascenzo canonico Baroni deputati dell’amministrazione e componenti la congregazione economica del detto pio luogo tutti domiciliati nella città , essendosi da parte del Seminario arbitrariamente costruito un muro che dall’angolo dell’antico palazzo Andosilla, ora di proprietà del venerabile Ospedale della città medesima e posseduto in enfiteusi da esso Seminario, s’estende lungo la strada che conduce al Forte della stessa città , fino a poca distanza d’un granaro spettante al suddetto ospedale e sito nel lato opposto, resta con ciò impedito il limite della strada medesima e racchiude nella massima parte l’adiacente piazza di Massa……essendosi che il fatto enunciato reca gravissimo pregiudizio al diritto che il Pubblico esercita in quella località coll’interdire la libertà del transito e l’uso della strada e della piazza, oltreché deteriorata e deformata l’antica conformazione dell’una e dell’altra, e induce ragionevole sospetto che voglia procedersi ad una assoluta occupazione dell’antica piazza e ciò ha inferto gravissimo pregiudizio al diritto di transito che la popolazione esercita in quella località ,………..Formula, pertanto, di Demolire e Rimuovere il Muro sopra costruito e restituire l’antica strada e piazza alla primitiva forma. Viterbo lì 6 febbraio 1857”. Nonostante la sentenza del tribunale il muro non viene assolutamente rimosso e tra varie proposte di conciliazione, manifesti e pubblici dibattimenti sulle possibili soluzioni da adottare, si arriva al gennaio del 1860 quando nuove nubi si addensarono all’orizzonte. Da un capo all’altra della penisola l’Italia era in fermento per la tanto agognata Unità del paese, in quanto l’esercito Piemontese vittorioso contro l’Austria, si stava affacciando ai confini dello Stato Pontificio e i soldati del Pontefice Pio IX, per impedire una ulteriore avanzata, si erano portati a Civita Castellana, considerata l’ultima linea di difesa a nord di Roma per chi voleva raggiungere la città eterna dalla via Flaminia. I soldati della fanteria Pontificia presero allora possesso del palazzo Andosilla e il Seminario dovette allora trasferirsi nel palazzo Vescovile. In presenza dei militari, la disputa si spense e venne parzialmente accantonata in virtù dei supremi interessi politici e militari dello stato. In contemporanea con la spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi, il 24 ottobre 1860, la colonna dei Cacciatori del Tevere del colonnello Luigi MASI, eroe del Risorgimento, dopo aver conquistato molte città dell’Umbria e dell’Alto Lazio e al termine di un’aspra battaglia, espugna la roccaforte di Civita Castellana ed entra con le sue truppe nella città accolto festosamente della popolazione, anticipando così di dieci anni la effettiva liberazione di Civita Castellana avvenuta il 12 settembre 1870. Le truppe di liberazione occupano allora il palazzo Andosilla, e chi sperava che i liberatori avrebbero risolto l’annosa questione, rimase ancora una volta deluso: il muro non venne demolito, anzi la piazza così chiusa e delimitata ben si prestava agli usi in fatto di esercitazioni e prove militari. La presa di Civita Castellana ebbe vasta eco e risonanza, tanto che il Cardinale Enea Antonelli, Segretario di Stato Vaticano, protestò animosamente con Casa Savoia e dopo alcuni mesi la nostra città venne nuovamente restituita allo Stato Pontificio. Le autorità Pontificie inviarono, allora, nella città le truppe scelte Francesi degli Zuavi, che scelsero per la sua posizione e la sua invidiabile piazza d’armi il palazzo Andosilla. Dal dicembre 1860 al 12 settembre 1870, il palazzo Andosilla è dunque una caserma militare Francese e il muro rimane sempre lì al suo posto, fin quando……… continua sul prossimo numero... Campo de’ fiori 35 L’angolo del Bon Ton L’ingresso e l’ uscita dalla Chiesa. La torta nuziale Con questo nuovo incontro, concludiamo il nostro “viaggio” nel bon ton del matrimonio. Già dal titolo di questo articolo vi sarete resi conto che, anche se sembra scontato o di Letizia Chilelli paradossale, ci sono delle regole anche sul comportamento da tenere durante “i cortei” che accompagnano gli sposi nel giorno delle nozze e addirittura sul taglio della torta! Ebbene sì ! Vediamoli insieme. (gesto che le spetterà di diritto dopo sposata). Dietro la sposa, al momento dell’entrata si formerà un piccolo corteo composto dai paggetti, dal padre che porgerà alla sposa il braccio sinistro, e dalle damigelle. All’altare, il padre “affiderà ” la figlia al futuro marito stringendogli la mano e poi andrà a sedersi al suo posto. L’uscita dalla chiesa L’ingresso in chiesa La disposizione degli invitati, per i quali non sono ammessi ritardi, sarà gestita da un parente degli sposi. Lo sposo entrerà in chiesa accompagnato dalla mamma, alla quale porgerà il braccio destro. Una raccomandazione: spesso, mi è capitato di vedere che lo sposo entra in chiesa mentre tutti sono ancora sul sagrato ad aspettare l’arrivo della sposa, nulla di più triste! Lo sposo entrerà nel momento in cui tutti gli invitati hanno preso posto. I testimoni prenderanno posto vicino agli sposi, a sinistra quelli di lei e a destra quelli di lui e saranno seduti su poltroncine o banchi preparati da chi addobba la chiesa. Nella prima fila, ovviamente, prenderanno posto, nella parte destra i parenti dello sposo e nella parte sinistra quelli della sposa, stesso ordine per parenti e amici della coppia. La sposa arriverà con dieci (e solo dieci!!) minuti di ritardo, al suo arrivo la attenderanno sul sagrato gli eventuali paggetti e le damigelle, gli invitati e i parenti saranno tutti dentro la chiesa. Il papà aiuterà la sposa a scendere dall’auto e la omaggerà del primo baciamano I parenti e gli amici potranno, al momento in cui la coppia e i testimoni firmano sul registro, uscire, possibilmente in maniera educata e silenziosa, si posizioneranno sul sagrato e aspetteranno il momento del tradizionale lancio del riso (se consentito). Dopo la firma, lo sposo porge il braccio destro alla sposa e tutti e due si avvieranno verso l’uscita. Dietro di loro ci saranno la madre dello sposo al braccio destro del padre della sposa, e la madre della sposa al braccio del padre dello sposo. Chiuderanno il corteo i testimoni della coppia. Il taglio della torta e i saluti Alla fine del pranzo, (anche se sempre più spesso, per motivi di tempo e di disponibilità del fotografo, ci si imbatte nel taglio della torta prima di pranzo! Scelta questa decisamente bocciata, visto che, in questo modo, non si potrà effettuare il brindisi, da riservare decisamente alla fine della Il legame di ogn rapporto, sia nel ma i trimonio, sia nell’a micizia, s t conversaz a nella ione Oscar Wil de festa e con uno spumante dolce, possibilmente) la torta verrà portata intera davanti agli sposi. Per il dolce è sempre meglio optare per il classico “dolce degli sposi”, quello a più piani con glassa bianca, pan di spagna e crema, ma nessuno vieta di scegliere una torta diversa che si accosta magari, di più ai gusti della coppia, l’importante che il dolce sia scenografico e di ottima qualità . Lo sposo terrà in mano il coltello e lo posizionerà sulla torta, la sposa appoggerà la sua mano su quella del marito, procedendo così insieme al taglio del dolce; questa usanza simboleggia il futuro insieme della coppia. La sposa offrirà la prima fetta al marito, poi alla suocera, alla sua mamma, al suocero e al suo papà , per concludere con i testimoni. A questo punto i camerieri potranno procedere nel portare in cucina la torta e fare le porzioni che verranno distribuite. Quando tutti gli invitati avranno la loro fetta di torta, si procederà al brindisi augurale e qui il neo-marito potrà fare un discorso. Finito il pranzo, gli sposi si posizioneranno all’uscita del luogo dove è avvenuto il banchetto in modo tale da poter ringraziare e salutare gli ospiti. Come sempre piccola nota di colore: la torta nuziale arriva in Italia intorno agli Anni Venti, abbiamo importato questa usanza dai Paesi Anglosassoni dove era già presente fin dal 1800. Come dicevamo all’inizio dell’articolo, siamo ormai giunti alla fine di questo percorso sull’organizzazione del matrimonio, non mi resta quindi che lasciarvi con un aforisma del mio autore preferito, Oscar Wilde, che diceva: ” Il legame di ogni rapporto, sia nel matrimonio, sia nell’amicizia, sta nella conversazione”. Augurissimi a tutti i passati, i presenti e i futuri sposi!!!!! Fonte: iodonna.it, siti specializzati in preparativi matrimonio. Campo de’ fiori 36 Ritornato alla casa del Padre il 21 maggio 2011 alle ore 19.30 Per ricordare Mons. Mario Mastrocola Parroco di Fabrica di Roma per 41 anni (dal 1961 al 2002) Seconda parte Una foto della Biblioteca del Seraphicum di Roma Eur, durante una visita di S.S. Giovanni Paolo II° abbondanza: i libri di storia e di Te o l o g i a ; bastava entrare nella sua abitazione per vederli sparsi in ogni angolo, anche sul pavimento; i suoi numerosi libri, nascondevano alla vista le poche e povere cose che possedeva. Con la sua vecchia Olivetti, scriveva fogli abbondanti di correzioni nonché di caratteri di punteggiatura, in distribuzione ogni domenica ai suoi fedeli, durante le messe; egli molto spesso, posizionava la macchina per scrivere sulla prima pila di libri che gli capitava sotto mano! Sono convinto di poter affermare, senza tema di essere smentito, che Don Mario visse sì nello stile di povertà delle cose, ma anche in quello della ricchezza della sua cultura, implementata e aumentata giornalmente tramite libri, riviste, giornali e quant’altro. Mi domando: se ai tempi di Don Mario fosse stata disponibile internet come ora, cosa avrebbe potuto realizzare questo Sacerdote? La popolazione di Fabrica di Roma che attualmente ha un’età compresa tra i 20 ed i 70 anni, ha sicuramente ricevuto almeno un sacramento tramite lui; tutti sanno che egli era un uomo di una sincerità e schiettezza imbarazzanti, sia nell’elogiare o redarguire o esprimere un pensiero verso i suoi parrocchiani che a suo giudizio non si comportavano bene. Questo, lo faceva direttamente in modo face to face, tanto per utilizzare una espressione in lingua inglese che va molto di moda oggi! Mai criticava qualcuno se In questa foto don Mario nel 1962 durante la cerimonia della prima comunione di alcune bambine di Fabrica nate nel 1952 e ‘53 Don Mario rimase a Calcata in qualità di Parroco Arciprete fino al 1961. Durante i sette anni trascorsi come Parroco egli acquistò una “Lambretta”, vedere Nota N°1 . Con la sua affidabile e rumorosa Lambretta poteva raggiungere qualsiasi località della parrocchia a lui assegnata. Nel 1961 fu trasferito a Fabrica di Roma per sostituire Don Silvano Francola (Parroco di Fabrica di Roma dal 1957 al 1961). Se ricordo bene, quando egli arrivò a Fabrica, aveva ancora la Lambretta; dopo qualche tempo acquistò una Fiat 500 azzurra usata, nonchè un po’ smarmittata. Tutti quelli che hanno conosciuto Don Mario sanno bene che le automobili possedute da questo personaggio erano considerate da lui solo semplici mezzi, o meglio, lamiere di locomozione; le sue auto, Fiat 500, poi 126 poi Panda 30 e 750, erano sempre abbozzate e malandate esteticamente; Don Mario non curava l’estetica delle auto e nemmeno delle altre sue cose, compreso il suo abbigliamento. Nei suoi 41 anni di permanenza nella nostra Parrocchia, egli applicò alla lettera quello che è scritto sul Vangelo: “….. E’ più facile che un cammello entri in una cruna d’ago piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli……” chi lo ha conosciuto sa bene che visse una vita solo con l’essenziale, molto lontano dalle comodità attuali e molto vicino alla povertà . Lui amava avere una sola cosa in quel qualcuno non era presente! Il Vescovo Emerito della nostra Diocesi S. E. Mons. Divo Zadi, in un discorso pronunciato in occasione del 50° anniversario di sacerdozio di Don Mario, lo definì con queste parole “…una voce autorevole, un uomo saggio, pieno di dottrina, noto per la schiettezza del suo dire……..” Fortunatamente la sua biblioteca, nonché archivio storico di varia documentazione, non è andata perduta con la sua scomparsa; tutti i quarantamila volumi, riviste, monografie e quant’altro, sono stati da lui donati alla biblioteca del Seraphicum di Roma che gli ha conferito il riconoscimento di “ Benefattore del Seraphicum.” Il Seraphicum è il nome della Pontificia Facoltà Teologica dei Frati Minori Conventuali, ubicata a Roma EUR in via del Serafico N° 1. Per riconoscenza a Don Mario, la facoltà sovra citata gli ha concesso la Laurea Honoris Causa in Teologia Dogmatica. Egli accettò la laurea ma volle comunque presentare la sua tesi sulla storia dei Fraticelli, scritta semplicemente a memoria o, volendo utilizzare una sua tipica espressione colorita “tutta d’un fiato”, senza effettuare ricerche di sorta. Le ultime immagini di Don Mario che si ricordano a Fabrica sono quelle relative alla Messa domenicale delle 11.15 che , nonostante fosse malfermo, officiava spesso, anche se non era più lui il titolare della parrocchia ma l’attuale Parroco Don Chicco. Quando leggeva, si capiva benissimo che Campo de’ fiori 37 Una recentissima nonché molto espressiva foto di Don Mario Don Mario durante una prima comunione del 1988 a Fabrica di Roma la sua vista lo tradiva, facendogli saltare anche righe intere, quando poi predicava a braccio, nonostante l’età e gli acciacchi, tornava ad essere il Don Mario di sempre; con la sua possente voce e le simpatiche espressioni dialettali marchigiane e non, intercalate magistralmente nel suo dire, per rendere maggiormente incisivo il senso dei suoi discorsi. I genitori di Don Mario vissero per anni insieme a lui, alla loro morte furono sepolti a Fabrica ma, quando per vari motivi (principalmente quello della salute) egli si trasferì ad Allumiere, un paesino nei pressi di Civitavecchia, volle portare con sé anche le loro spoglie. Molti fabrichesi si domandarono, ma perché Don Mario è andato ad abitare ad Allumiere? Si seppe poi che decise di trasferirsi in quel paesino, perché lì , fu amorevolmente ospitato presso la casa della famiglia Rinzivillo, accudito dalla signora Maria De Mari che egli conosceva fin da bambino; anche la signora Maria aveva trascorso la sua infanzia giocando nei cortili maceratesi nonché a casa di Don Mario. Tra le due famiglie esisteva un’amicizia secolare. I funerali di Don Mario sono stati presieduti da S. E. Mons. Romano Rossi attuale Vescovo di Civita Castellana; la sua volon- tà era quella di essere sepolto nella tomba della parrocchia dedicata ai suoi sacerdoti; così è stato fatto; lo stesso Vescovo ha poi celebrato la messa nel trigesimo della morte il giorno 21 giugno 2011 alle ore 21.00 presso il Duomo di Fabrica di Roma, gremito di parrocchiani come lo è a Pasqua, Natale o San Matteo. Nella sua chiara ed inequivocabile omelia, il nostro Vescovo ha affermato che la porta per entrare in Paradiso è stretta e scomoda ma Don Mario ha impostato tutta la Sua vita nella ricerca assidua della Verità , per riuscire poi, alla fine, ad entrare per quella porta……” Se volessimo usare un espressione dialettale, tipica di Don Mario, nel definire quella porta, credo che egli avrebbe commentato così : ”……pè quella porta, non è tanto facile che ce se cape……” Caro Don Mario, adesso che hai raggiunto la Casa del Padre, non ci rimane altro che chiederti di pregare ancora una volta per noi , affinché ci sia concesso di poter entrare per quella “porta stretta” e di venire a godere nel futuro, della vista che tu attualmente godi e godrai per sempre. Nota N° 1 come tutti quelli di una certa età sanno, insieme alla Vespa, furono le due ruote a motore più utilizzate del dopoguerra; questo scooter derivò il nome dal quartiere Lambrate di Milano, dove erano ubicati gli stabilimenti di produzione, quartiere che a sua volta prendeva il nome dal torrente Lambro che lo attraversa. Foto della Messa celebrata a Fabrica di Roma, il giorno 21 giugno 2011 alle ore 21.00 dal Vescovo S.E. Mons. Romano Rossi, in occasione del Trigesimo della morte di Don Mario Nel cuore In ricordo dell’aviere Pietro Fasoli, nato il 20 dicembre 1949 e deceduto il 3 agosto 1971, a quarant’anni dalla scomparsa, i famigliari faranno celebrare una messa in suffragio il giorno 2 agosto alle ore 18.00 presso la parrocchia di San Giuseppe Operaio, Civita Castellana. 23 Luglio 1948 Per Angelo Mecaroni dalla nipote Miaria Cristina. Se nel cielo vedo brillare una stella, nonno sei tu, che mi guardi e mi proteggi di lassù Campo de’ fiori 38 Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma LE CICALE DI SAN ROCCO San Rocco è stata per molti decenni del secolo scorso la via della passeggiata, e dagli anni ’30, quando lì nascevano la maggior parte delle case esistenti, fino agli anni ’70, d’estate, persone di di Sandro Anselmi ogni età salivano su dal paese per godere del fresco della sera e per bere l’acqua ghiacciata del fontanile. Questo era il rito col quale si chiudevano le giornate calde ed afose, spese, spesso, nel duro lavoro dei campi. Tutta la strada che divideva in due l’abitato era occupata da crocchi di persone anziane, che, in cerchio, sedute sulle seggioline di paglia portate da casa, si attardavano, dopo cena, per raccontarsi le storie di famiglia, ma anche di streghe e di lupi mannari. Al centro della strada passeggiavano i più giovani che, spesso, affascinati dai racconti dei vecchi, si fermavano ad ascoltare seduti a terra. Non passava mai un’automobile la sera. Il tratto più frequentato e che veniva ripetuto più volte, era quello che andava dal fontanile al villino del farmacista vecchio e solo i giovani, se riuscivano a convincere le ragazze ad andare a cercar le lucciole, oltrepassavano il limite per avventurarsi su verso i castagneti nella speranza di poter stringere almeno la mano a chi durante il giorno avevano potuto a melapena salutare. C’era un piccolo prato, però , tra la villa del farmacista nuovo e quella del farmacista vecchio, che proprio perché in mezzo all’abitato, poteva essere frequentato senza destare grandi sospetti, e complice il manto di stelle e la romantica luna, custodiva i primi segreti d’amore. Le cicale accompagnavano i sussurri ed i sospiri leggeri ed erano la colonna sonora dei trepidi, teneri momenti d’amore… Fabrica di Roma - Primi del ‘900. L chiesa di San Rocco, che oggi non esiste più. Fabrica di Roma - Anni ‘40. Da sx: Vera Iannoni e Anna Alessi a passeggio per la via. Campo de’ fiori 39 Cos’è l’osteopatia? Ecco come curare le varie patologie senza l’utilizzo di medicinale L’OSTEOPATIA è una terapia manuale, complementare alla medicina classica. Tale metodica naturale e dolce tratta le varie patologie senza utilizzare farmaci, avvalendosi di del Dottor Patrizio un approccio causale Lazzarini e non sintomatico; fisioterapista studia l’individuo nel suo complesso e non si accontenta di risolvere il sintomo, ma va alla ricerca della causa di ogni sofferenza che può trovare la sua localizzazione anche in un’altra zona del dolore. Il termine “osteopatia” è stato coniato dal suo fondatore, il chirurgo americano Dr Andrew Taylor Still, che alla fine del XIX secolo scoprì le relazioni esistenti tra l’equilibrio funzionale dell’insieme delle strutture del corpo e la salute. Il Dr Still elaborò una nuova concezione del corpo umano e un altro modo per curarlo. L’innovazione consiste in alcuni principi cardine di cui ancora l’osteopatia si avvale: Unità del corpo Relazione tra struttura e funzione Autoguarigione — Unità del corpo: l’individuo è visto nella sua globalità come un sistema composto da muscoli, strutture scheletriche, organi interni che trovano il loro collegamento nei centri nervosi della colonna vertebrale. Ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura: dunque, il benessere. — Relazione tra struttura e funzione: il Dr. Still concluse che l’osteopatia poteva riassumersi in un’unica frase “la struttura governa la funzione”. La perfezione di ogni funzione è legata alla perfezione della struttura portante, se tale equilibrio è alterato ci si trova di fronte a una disfunzione osteopatica, caratterizzata da una zona corporea in cui è andata persa la corretta mobilità . L’organismo reagirà a tale disequilibrio creando delle zone di compenso e di adattamenti corporei non favorevoli al benessere generale dell’ organismo. — Autoguarigione: in osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello di eliminare gli “ostacoli” alle vie di comunicazione del corpo al fine di permettere all’organismo, sfruttando i propri fenomeni di autoregolazione, di raggiungere la guarigione. L’osteopatia mira a ristabilire l’armonia della struttura scheletrica di sostegno al fine di permettere all’ organismo di poter trovare un proprio equilibrio ed un proprio benessere. L’osteopatia si occupa principalmente dei problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico a cui possono però associarsi delle alterazioni funzionali degli organi e visceri e del sistema craniosacrale. Una postura scorretta può provocare continui problemi quali pirosi (bruciori di stomaco), stipsi (stitichezza), dismenorrea (dolore mestruale), cefalea (mal di testa). Poiché in osteopatia si ha una visione olistica del corpo umano, è valida anche l’idea contraria: un problema funzionale organico-viscerale (dell’intestino, dell’apparato ginecologico ecc.) può provocare dei dolori di tipo muscolo- scheletrico. L’osteopatia, grazie proprio ai prin- cipi su cui si basa, interviene su persone di tutte le età , dal neonato all’anziano, alla donna in gravidanza. Si rivela efficace in diversi disturbi che spesso affliggono l’individuo impedendogli di poter condurre una vita serena, disturbi come: cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, artrosi, discopatie, cefalee, dolori articolari e muscolari da traumi, alterazioni dell’equilibrio, nevralgie, stanchezza cronica, affezioni congestizie come otiti, sinusiti, disturbi ginecologici e digestivi... Esistono diverse tipologie di tecniche che l’osteopata ha a propria disposizione per curare le disfunzioni del corpo umano: — Trattamento osteopatico generale: applicazioni di particolari manovre di rilasciamento delle articolazioni e dei muscoli. Ha effetti non solo meccanici, ma soprattutto biochimici, in quanto stimola il correttoscambio di fluidi all’ interno delle strutture trattate. — Manipolazioni articolari: tecniche dirette che correggono le posizioni spaziali delle articolazioni secondo i loro assi di movimento. Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’ emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata. — Manipolazioni viscerali: ristabiliscono la mobilità e la motilità (espressione della vitalità cellulare) di un organo. Queste tecniche consento di stimolare l’organo verso una corretta funzione, digestiva, di assorbimento o di espulsione, sia in un ambito più meccanico sia in ambito biochimico. — Tecniche craniali: agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio, andando ad agire a livello osseo, nervoso, meningeo e del liquor cefalorachidiano. Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno. Campo de’ fiori 40 ARIA DI CHIUSURA PER L’AMBULATORIO DI FISIOTERAPIA DEL CENTRO SALUTE ORTE. Solo per il periodo estivo, si sarebbe ufficialmente detto. Ma sarà vero? Dopo la chiusura di alcuni reparti, ben noti, dell’Ospedale Andosilla di Civita Castellana, ma anche di quello di Acquapendente, Montefiascone e non solo, anche l’ambulatorio di fiosioterapia dell’ex ospedale di Orte, trasformato ormai da tempo in centro salute, rischia di chiudere! E’ stata comunicata la sospensione del Servizio di Fisioterapia all’interno del Centro Salute di Orte (AUSL VT3), decisa (ci è stato detto) dalla Direzione Strategica della AUSL dal 01 agosto 2011, fino a data da destinarsi (forse anche definitivamente), con la motivazione di carenza nell’organico di tutta la fisioterapia della AUSL VT, per pensionamenti, maternità e ferie (soprattutto nel periodo che va dal 15-06 al 15-09). Nell’ambulatorio lavorano due fisioterapiste dal gennaio 2007, che hanno sempre garantito il Servizio. prestazioni erogate 10320. Anno 2009 n. pazienti trattati 399, prestazioni erogate 10335. Anno 2010 n. pazienti trattati 356, prestazioni erogate 9953. Anno 2011 fino a Giugno n. pazienti trattati 159 prestazioni erogate 5164. Il bacino di utenza dell’Ambulatorio Fisioterapico di Orte (abitanti 9069) è molto vasto: vi sono compresi i Comuni di Soriano (ab.8680), Bassano in Teverina (ab.1350) Vitorchiano (ab.4884) Bomarzo (ab.1862), tutti facenti capo alla AUSL VT3. Inoltre al servizio accedono, vista la vicinanza e tempi di attesa ridotti, utenti provenienti da Vasanello (ab. 4300), Vignanello (ab. 1400), Vallerano (ab. 4823) ed anche Gallese, Corchiano, Civita Castellana (appartenenti alla AUSL VT5), dalla stessa Viterbo e dalla vicina regione Umbria (Amelia-Narni). Ecco alcune semplici cifre. I pazienti trattati negli ultimi tre anni sono stati: Anno 2008 n. pazienti trattati 382, La chiusurà dell’Ambulatorio causerà un grosso disservizio alla popolazione perché i Centri di Riabilitazione non a pagamento a cui dovranno rivolgersi sono distanti, ciò costringerà molti utenti a non poter usufruire di trattamenti fisioterapici per i notevoli costi delle prestazioni presso centri privati. A oggi ci sono in lista d’attesa più di 50 pazienti e altri continuano ad arrivare per prenotarsi. Per chiarezza nei loro confronti e verso l’utenza interessata è importante che la AUSL comunichi la data di ripresa del servizio o quali sono le intenzioni riguardo l’Ambulatorio di fisioterapia del Centro salute di Orte. Venti i prodotti gastronomici che hanno ottenuto il marchio Tuscia Viterbese Tra di essi anche la caratteristica “pizza alla corchianese” Quante volte girando per i paesi della Tuscia viterbese abbiamo visto questo simbolo! Ebbene esso è il marchio che conferisce originalità ed esclusività a molti prodotti tipici di questa zona. Il 21 marzo l’Associazione Provinciale dei Panificatori e Pasticceri, in particolare, ha elaborato il nuovo disciplinare del settore, approvato dalla Giunta della Camera del Commercio di Viterbo, che entrerà in vigore a partire dal 1° agosto 2011. Il nuovo regolamento “intende rafforzare il legame tra il prodotto finale ed il territorio di provenienza ed accentuare la componente artigianale”, così si legge nella lettera inviata dal responsabile dello Sportello Tuscia Viterbese, dott. Giovanni Iapichino, a tutti gli interessati del settore. Sono diventati venti i prodotti che possono godere di tale privilegio. Ai dodici registrati nel disciplinare precedente (ciambella all’anice della Tuscia, ciambelline al vino e all’anice, biscotto di sant’Anselmo di Bomarzo, pane casareccio sciapo, pane nero di Monteromano di semola di grano duro, pane del vescovo, pangiallo della Tuscia, paste al limone di Monterosi, pizza bianca strascinata, pizza di Pasqua della Tuscia, torrone al miele alle nocciole, tozzetti alle nocciole di Viterbo), se ne sono aggiunti altri otto: amaretti alle mandorle amare, ciambella dolce civitonica, brutti e buoni, maritozzo viterbese, mostaccioli, panpepato, pizza corchianese, pizza con patate e chiodi di garofano. Ebbene sì , anche la semplice ma gustosa pizza alla corchianese, ricetta vecchia come dimostrano gli ingredienti poveri usati dalle massaie di un tempo, che si adattavano a quel poco che l’orto e la dispensa potevano offrire, grazie all’impegno dei panettieri di Corchiano ed in particolar modo del giovane Emanuele Isanti, è riuscita a fregiarsi di questo riconoscimen- to. Farina, acqua, sale, lievito di birra, per l’impasto; pomodoro, cipolla, basilico, origano, olio extravergine di oliva ed una spolverata di formaggio pecorino romano, quanto occorre, invece, per il condimento. Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 41 Ecologia e Ambiente Si potrebbe utilizzare l’agrovoltaico nella Tuscia, senza togliere nulla all’agricoltura A dottare l’agrotutte le macchine voltaico nella agricole e avere l’inprovincia di solazione alle culture Viterbo, potrebbe da coltivare. Infatti sembrare una sfida una serie di pali piazfuturistica, ma di zati a diversa distancerto è già realtà za fanno da intelaiaaltrove. Eesattatura, una vera e promente a pochi chilopria tensostruttura, metri da Mantova, sorreggendo una di Giovanni dove per la prima macchina che a sua Francola volta al mondo si è volta sostiene decine dimostrato che si può conciliare agricoltudi pannelli solari a ra e fotovoltaico. Un esempio altamente inseguimento solare, innovativo, sono stati destinati 13 ettari di che si spostano insieterreno per una produzione di impianto me al sole. In più pari a 2,2 MW alla produzione di energia tutte le macchine rinnovabile, senza sottrarli alle coltivazioni. istallate dialogano tra Detto così sembra loro con un sistema wiriaver scoperto l’uovo less. Tutto questo perA Mantova il primo di colombo, in realmette di ottenere una tà , quello che si è produzione di energia impianto che concilia ottenuto è prova di elettrica ricavata da fonti una buona convirinnovabili, senza appunagricoltura e venza tra tecnologia to sottrarre ettari di terfotovoltaico, e agricoltura. reno destinati per la proSi tratta infatti di duzione di cibo. In alcuni e permette di far impianti che perpaesi della Tuscia, come operare tutte le mettono per mezzo tutti sanno, l’istallazione di strutture elevate macchine agricole con di campi fotovoltaici su da terra circa 4/5 immensi terreni, sta la sola energia solare creando delle situazioni metri, di far operare Protegge i tuoi valori Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25 01033 Civita Castellana (VT) Tel.0761.599444 Fax 0761.599369 [email protected] scomode da condividere e sostenere, essendo oggetto di discussione tra ambientalisti, cittadini e amministrazioni locali, che si chiedono, fino a che punto sia eticamente corretto produrre energia elettrica scippando decine e decine di ettari di terreno fertile e produttivo. Ricorrere a questo tipo di tecnologie ecocompatibili, potrebbe essere per il nostro territorio, occasione di opportunità lavorative e una buona pratica per lasciare qualcosa di più sostenibile alle future generazioni. 42 Campo de’ fiori PORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORTSPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPO 21° TORNEO PINO SMARGIASSI foto Mauro Topini Civita Castellana. In una splendida cornice di pubblico, che non ha deluso le aspettative della vigilia, è calato il sipario sul XXI Torneo Internazionale di Pallavolo “Pino Smargiassi”, riservato alle nazionali pre-juniores. L’ ambito Trofeo è andato alla squadra nazionale italiana che ha battuto l’Argentina per 3 a 1 (25/23-25/22-28/30-25/21) al termine di una gara combattuta e altamente spettacolare, riscattando la sconfitta subita l’ anno scorso, mentre al terzo posto si è classificata la Tunisia. Il torneo organizzato magistralmente, come ogni anno, dall’ omonima associazione, iniziato il 28 giugno e conclusosi il 2 luglio, si è svolto presso la palestra “P. Smargiassi” con il modulo all’ italiana (partite di andata e ritorno) ed il Trofeo è andato alla squadra meglio classificata, appunto l’ Italia. Alla cerimonia di premiazione erano presenti, oltre ai dirigenti dell’ associazione “P. Smargiassi”, anche il sindaco, Gianluca Angelelli, l’ assessore allo sport, Alessio Alessandrini, Mario Sardi la sig.ra Corina Smargiassi, sorella di Pino e madrina della manifestazione. II Memorial “Osvaldo prosperi” Campo de’ fiori offre la coppa dei secondi classificati IL 26 giugno, dopo circa una mesata, si è concluso il II° Memorial “ Osvaldo Prosperi” che si è svolto a Corchiano presso la palestra comunale. I partecipanti si sono affrontati nel segno dell’amicizia ricordando una persona a loro molto cara scomparsa prematuramente. Le 14 squadre sono state divise in due girone da 7 e di ogni girone passavano le prime 4 squadre. Per arrivare alla finalissima hanno dovuto affrontate quarti e semifinali, lottando e correndo su ogni pallone. Tutti puntavano ad arrivare in finale per onorare il carissimo Osvaldo, ma alla fine a vincere è stata la squadra del Gerry Caffè , che dopo una semifinale vinta ai rigori, si è imposta, trascinata anche da Marco Pieri, per 5-3 in finale battendo i Rimediati. È stata una finale degna di questo Memorial e in bilico fino all’ultimo. Al fischio finale sono iniziati i festeggiamenti che sono proseguiti per tutta la serata fino al momento delle premiazioni tra canti ed euforia. Durante la premiazione c’è stato un momento molto toccante, quando la squadra degli Svitati, classificatasi 3° ha donato il proprio premio alla famiglia di Osvaldo. Un gesto apprezzato da tutti i partecipanti e applaudito per lungo tempo. Un ringraziamento va a tutti i partecipanti e chi ha contribiuto allo svolgimento di tutto ciò . L’appuntamento sarà per il prossimo anno sempre per ricordare un ragazzo semplice che amava il gioco del calcio, ma soprattutto amava vivere e che purtroppo ora non c’è più.. Ciao Osy… Massimo Benedetti Campo de’ fiori 43 ORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORTSPORT SPORT SPORT SPORT SPORT V Memorial “Ivan Rossi”: vince la squadra Boca Junior e, ancora una volta, la solidarietà CIVITA CASTELLANA- Sabato 2 luglio si è conclusa con successo la V edizione del Memorial “Ivan Rossi” che si è tenuta, come tradizione, nel campo di calcetto della Parrocchia di S. Giuseppe Operaio. L’evento, organizzato dall’Associazione “Ivan Rossi” Onlus con il patrocinio del Comune di Civita Castellana e della Provincia di Viterbo, è ormai un appuntamento consolidato con la sana competizione sportiva e la solidarietà . Le dieci squadre partecipanti, divise in due gironi, si sono sfidate per quasi un mese, dall’8 giugno al 2 luglio, per aggiudicarsi la vittoria del torneo che, quest’anno, è andata alla Boca Junior che ha ricevuto il premio direttamente dai genitori di Ivan, Rita e Vittorio. Il secondo posto è stato assegnato alla Squadra Fortissimi, premiata dal sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli. Sull’ultimo gradino del podio sono salite, invece, due squadre classificate a pari merito: Bar Meraglia 2 e Polistampa alle quali hanno consegnato la coppa l’Assessore allo Sport, Alessio Alessandrini e Don Luca Gottardi. Alla cerimonia di premiazione era presente anche l’ex Presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli che ha consegnato il Premio Disciplina all’Atletico Falisco. Tutte le autorità presenti hanno sottolineato l’importanza di questo evento per il suo profondo significato. Il torneo di calcetto ha, infatti, l’obiettivo di onorare il ricordo di Ivan Rossi, il giovane di Civita Castellana che l’8 giugno del 2007 ha perso la vita nel coraggioso tentativo di salvare alcune persone che stavano annegando in mare. Inoltre, il ricavato di questa attività , come delle altre portate avanti dall’Associazione nata nel 2007, verrà utilizzato per aiutare la popolazione africana del Burkina Faso. Un impegno costante che ha permesso di raggiungere importanti obiettivi, come la creazione di un pozzo, l’acquisto di un apparecchio per l’ematologia e un’ambulanza. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al sostegno sul campo di Don Pietro Ruzzi, missionario operante presso il Centro Medico “San Camillo” di Nanoro. L’appuntamento con il Memorial “Ivan Rossi” è per il prossimo anno, certi che il ricordo di Ivan sarà forte e, ancora una volta, foriero di amore. 44 Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti VISITA IL NOSTRO SITO www.campodefiori.biz Campo de’ fiori 2 Simpatiche canaglie, (senza aver fatto nulla di male!). Maschi, giovani, trovati cuccioli e cresciuti in pensione presso l’Associazione. Taglia medio/grande cercano una casa, anche con un giardinetto. Riconoscenti, ringraziano per l’attenzione! 3391123663 CERCHIAMO UN NUOVO PADRONE PER QUESTA CREATURA STUPENDA!! HA DUE ANNI CIRCA, INCIDENTATO E RECUPERATO AL CANILE SANITARIO..... Guardami che cosa ho fatto di male!!!!! Mi hanno cacciato?mi hanno abbandonato? Si affida solo a veri amanti di animali. NO CACCIATORI 3408353646 Il mio padroncino non c’è più e io sono molto triste... Non ho più una casa e mi hanno messo in una bella pensione ma per bella che sia non ho più una famiglia...Sono giovane e ho ancora molto da dare. Io sono qui, ti aspetto!Fai presto!!!!! 330578204 - 3391123663 Mi chiamo BOND....VagaBOND perchè sono stato trovato vagante per le strade di Fabrica... come un vagabondo! Sono un simil terrier piccolo piccolo con una zampina offesa che non mi impedisce di fare chilometri e chilometri. Anch’io come tutti i vagabondi cerco una casetta magari con un pezzo di giardino e una femminuccia ( sterilizzata) con la quale giocare... Se vuoi adottare, pensa anche a me???? 3391123663 45 “Grazie a Campo dè Fiori e ai suoi attenti lettori, molti dei cani ospiti dell’Associazione Incrociamolezampe-Onlus - anche adultihanno trovato adozione e una famiglia amorosa. I cuccioli trovano casa quasi istantaneamente ma d’estate è più facile che uno o più cani ci vengano segnalati come abbandonati magari senza microchip quindi senza apparente padrone. Per quelle bestie comincia la detenzione che certo da noi è meno traumatica che in un canile ( magari lager!) ma è pur sempre detenzione senza una casa vera e la presenza di umani al loro fianco. Prima di prendere un cane, pensateci bene e soprattutto NON abbandonatelo: la sofferenza spesso lo porta ad una morte orribile...In questa pagina vi riproponiamo amici cani che forse già avete visto su questa rivista: vuol dire che ancora non hanno trovato un adozione. Guardateli bene...” Mi hanno abbandonata legandomi ad un palo......ora sono al sicuro, in un box. Sono piccola non ho neanche un anno peserò 8 chili ma 8 chili di Rita STORRI – Presidente 3391123663 www.incrociaamore!!!! Buonissima, vaccinata e molezampe.org sverminata provincia di Viterbo (lazio). Per donazioni e contributi: UNICREDIT S.p.A Chiami per me??????!!!!! Civitacastellana Buoz. (30426) Iban: IT 43 S 02008 73032 000101140618 inte3408353646- 3391123663. stato a Incrociamolezampe-Onlus Oppure Postepay intestata a Josiane MARCHAND (VicePresidente) 4023 6005 9843 2815 GIOVANE, TAGLIA PICCOLA, GLI HANNO SPARATO SENZA PIETA’ COLPENDOLO IN PIENO SUL MUSETTO, CHE AVRA’ MAI FATTO DI MALE??? ORA VIVE NEL BOX DI UNA PENSIONE MA BISOGNA FARLO USCIRE...E’ COSI’ PICCOLO!!! 339 1123663 E’ GIOVANE, sterilizzata, taglia medio/grande MA HA GIA’ SCOPERTO LA BRUTALITA’ DELL’UOMO! QUANDO L’ABBIAMO TROVATA AVEVA UN BUCO SUL MUSO: LE AVEVANO SPARATO...!!!!!!! ORA E’ GUARITA MA HA BISOGNO DI UNA CASA E DI UN PADRONE CHE LE DIA L’AFFETTO “MAI” RICEVUTO!! 339 1123663 46 Campo de’ fiori SPECIALE NOT 2 Luglio - 9 Luglio - Ci 16 Luglio Campo de’ fiori TTI BIANCHE 47 - Ronciglione ivita Castellana foto Marianna Mascioli - Corchiano 48 Oroscopo di Agosto Ariete 20 marzo - 20 aprile Nonostante il periodo sia di vacanza, avrete sempre qualcosa da fare. Non mancheranno mai le occasioni da sfruttare dal punto di vista relazionale e sentimentali: rizzate bene le orecchie. La fiducia in voi stessi certo non vi mancherà , ma non ostentate troppo la vostra sicurezza. Toro 21 aprile – 20 maggio Continuate con un periodo in cui non potete sicuramente rimproverarvi nulla. Gli impegni non sono certo molti e la vita è davvero attiva grazie alle vostre tante e buone iniziative, spesso accolte da chi vi sta attorno. La vostra famiglia è sempre orgogliosa di voi, datele attenzione Gemelli 21 maggio – 21 giugno Desiderate essere al centro dell’attenzione, ma questo potrebbe suscitare l’invidia degli altri. Avete la mente in altro luogo rispetto ai problemi lavorativi ed agli impegni: ora pensate soltanto a divertirvi, attenti a non esagerare. Le vostre relazioni sentimentali proseguono con alti e bassi. Cancro 22 giugno – 22 luglio Finita l’incertezza che vi vedevano dubitare sul vostro futuro, è arrivato il momento di fare il punto della situazione per fare delle scelte. Il rapporto con i colleghi potrebbe essere migliore, mentre non potete lamentarvi della vita sentimentale. Campo de’ fiori Leone 23 luglio – 23 agosto Questo è senza dubbio il vostro mese: la forma smagliante e la capacità di relazionarvi brillantemente con gli altri saranno le vostre doti migliori. Il lavoro non è la vostra passione in questo periodo, e probabilmente è il momento di rilassarvi. Vergine 24 agosto – 22 settembre E’ arrivata l’ora di fare il punto sulla vostra situazione e decidere quello che sarà giusto fare nel futuro. Da chiarire qualcosa di inerente la vostra situazione sentimentale. Dateci dentro con la forma fisica, in assenza di grandi impegni che vi vedano occupati per tanto tempo durante la giornata. Bilancia 23 settembre – 22 ottobre Non vi siete ancora accorti che questo è un periodo di vacanza e sembrate attaccati strenuamente alle vostre abitudini solite. Cercate di rimanere più in contatto col prossimo e quando potete, ritagliate un po’ di spazio per dialogare con il vostro partner. Scorpione 23 ottobre – 22 novembre Da tanto siete alla ricerca di un periodo da dedicare alla vostra famiglia e al vostro parnter e pare che queste giornate estive siano proprio quello che fa per voi. Concedetevi qualche ora anche per curare il vostro benessere fisico e i vostri tanti e interessanti passatempo. Non eccedete nella “solitudine”. by Cosmo Sagittario 23 novem- bre – 21 dicembre Sarà un periodo senza lode e senza infamia: non molte le attività che vi vedranno coinvolti, e spesso non troveranno mai il vostro massimo entusiasmo. Rischierete seriamente di annoiarvi e di non vivere l’estate come vorreste. Curate i rapporti familiari. Capricorno 22 dicembre – 20 gennaio L’esigenza di rilassarvi e di non impegnarvi in quasi nulla farà da padrona in questo periodo estivo. Potete dunque concentrarvi su quello che amate fare. La stabilità nei rapporti col vostro partner non faranno che da amabile cornice a un periodo di vacanza. Piccolo acciacco fidsico. Acquario 21 gennaio – 19 febbraio I vostri impegni sono forse superiori rispetto alla norma. Non tutti saranno lavorativi, ovviamente, ma di cose da fare ce ne saranno davvero molto. Vita sentimentale non priva di qualche piacevole movimento. La vostra forma smagliante vi renderà davvero forti. Pesci 20 febbraio – 20 marzo Siete molto attivi: amate prendere parte a tutte le situazioni che potrebbero rivelarsi interessanti. Cercate di non essere troppo lontani dalla vostra famiglia. Tranquillità affettiva con il partner e buona salute renderanno ilperiodo assolutamente positivo. Campo de’ fiori i 49 GINO PAOLI ie d r o t s Le Max L’ artista inimitabile ed inossidabile Uno dei cantautori più famosi nel panorama della musica italiana è senz’altro Gino Paoli. Nato a Monfalcone di Gorizia nel 1934, subito dopo si trasferisce a Pegli, poco distante da di Sandro Anselmi Genova. Fin da giovane mostra passione per la pittura e per la musica ed inizia a suonare la batteria, per seguitare poi con la chitarra, il pianoforte e la tromba. Al liceo incontra Luigi Tenco, grande appassionato di jazz e suonatore di sassofono. Insieme fondano il gruppo musicale “I diavoli del rock’n’Roll”. Nella Genova di quegli anni sono molti a condividere la loro passione: Bruno Lauzi, Joe Sentieri, i fratelli Reverberi, Giorgio Calabrese, Umberto Bindi. Paoli divide la vita fra il lavoro, impiegato in una agenzia pubblicitaria e manuale al porto, e la musica. Il suo primo quarantacinque giri è “La tua mano”, uscito per la Ricordi nel 1959. Il brano viene registrato insieme al gruppo “I cavalieri”, in cui nel frattempo era entrato a far parte insieme a Lugi Tenco, che suona il suo inseparabile sax. Ma le vendite saranno nulle come anche per gli altri due brani “Non occupatemi il telefono” e “Per te”. Sempre nel 1959, invece, il brano “Dedicato a te” riscuoterà un tiepido successo. Un primo successo sarà “La gatta”, edito nel 1960, anche se all’inizio venderà soltanto qualche centinaia di copie. Trasferitosi a Milano per cercare un nuovo lavoro, frequenta spesso il locale Santa Tecla, dove si ritrovano molti artisti in cerca di successo, tra i quali Giorgio Gaber e Mogol. Grazie a Franco Crepax, firma il contratto discografico con la Dischi Ricordi. Arriva a questo punto la grande popolarità con “Il cielo in una stanza”, con l’interpretazione di Mina e diventerà uno degli autori più ricercati dalle case editrici e dai colleghi. Grazie ai tanti passaggi televisivi per la promozione di questo nuovo brano, anche “La gatta” verrà riscoperta ed apprezzata dal grande pubblico. All’interno della Ricordi conosce anche Ornella Vanoni che gli chiede di comporre un brano per lei. Nasce, così , “Senza fine”, che farà la fortuna di entrambi. Il brano verrà inciso dai migliori interpreti italiani e varcherà i confini per essere cantato da artisti quali Dean Martin e Dina Shore. La stessa Vanoni inciderà il brano in lingua francese con il titolo “Sans attendre”. Verrà scelto inoltre dal regista Robert Aldrich come tema d’amore per il suo film “Il volo della Fenice”. Seguirà “Sassi”, che verrà inserito da Luciano Salce come colonna sonora nel film “La voglia matta”, che rivela un’emergente Catherine Spaak. Per quest’ultima scriverà “Perdono” e “Tu e io”. Nel 1961 presenta al Festival di Sanremo, con Tony Dallara, “Un uomo vivo”, brano finalista, che i giornalisti contrappongono ironicamente alla sua mise rigorosamente scura. Paoli resta con la Ricordi fino agli inizi del ’63, ma gli ultimi due anni saranno magri di successi, malgrado la qualità delle proposte: “Gli innamorati sono sempre soli”, “Un delitto perfetto d’amore”, “Tu prima o poi”, “Le cose dell’amore”, oltre alla trascrizione di due classici francesi “Non andar via(Ne me quitte pas)” di Jacques Brell e “Devi sapere (Il fait savoir)” di Charles Aznavour. Il suo brano “Una di quelle” verrà censurato dalla commissione di controllo radio televisivo a causa dell’allusione ad un amore mercenario. Ad onor del vero, la famosissima “Il cielo in una stanza” fa riferimento all’incontro del protagonista con una prostituta all’interno di una casa d’appuntamenti. ..continua sul prossimo numero Proprio sabato 23 Luglio, la nostra cittadina ha potuto gustare un concerto live di Gino Paoli, insieme con Flavio Boltro, Danilo Rea, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto, per “Un incontro in jazz”. Resterà uno dei più grandi appuntamenti musicali di cui Civita Castellana può vantarsi, vista l’eccellenza degli artisti schierati sul palco di Piazza del Duomo. Campo de’ fiori 50 La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri Contravvenendo alla regola “amarsi sempre, sposarsi mai”, Eleonora Barduani e Andrea Perna si sono uniti in matrimonio il 2 luglio nella chiesa Cattedrale di Civita Castellana. I familiari, ancora increduli, augurano agli sposi tanta felicità!!! Buon compleanno a Guido Altissimi che il 9 luglio ha compiuto gli anni. Auguri dai nipoti Damiano, Aurora, Federico, Alessio e da tutta la sua famiglia T.V.T.B. Tantissimi auguri al bambino migliore del mondo : DAMIANO PATRIARCA il più dolce, il più affettuoso, il più educato, il PIU’........ che il 31 luglio compie 11 anni. Buon compleanno tesoro, da mamma, papà e dalla tua sorellina Aurora. Tanti carissimi auguri a Franco Baliani che il 13 giugno ha compiuto 80 anni, dalla moglie Lucia, dai i figli Caterina e Antonello, dalla nuora Tiziana e dagli adorati nipotiValentina e Marco!!! Tanti auguri ad Eleonora Cola che il 18 Luglio compie 30 anni!!! Da tutti i suoi amici! Tanti auguri alla nostra piccola principessa che ha compiuto 6 anni, dal papà Riccardo e dalla mamma Barbara. 2 Maggio 2011 – Fiocco rosa in casa RossiEvangelisti. E’ arrivata Marzia! Auguri papà Dino e mamma Melania, felice di aver condiviso con voi questo magico momento. Tata Paolissima. P.S. Dimenticavo… Marzia è bellissima… assomiglia al suo super papà! Tantissimi Auguri al piccolo Marco che il giorno 18 Luglio compirà 4 mesi. Auguri Tesoro da zio Massimo, zia Francesca e Christian. Non vi fate ingannare da questo visetto angelico… “sono Matteo Carones, sono nato a Narni il 27 Maggio. Mi piace stupire i miei genitori Stefania e Fausto che mi hanno tanto d esiderato, ma io non arrivavo… pronti per andare in montagna si sono accorti che da lì a poco sarei nato! Il 30 Luglio riceverò il battesimo.” P.S. Auguri Matteo, felice con i tuoi genitori di essere stata complice di questo “scherzetto!”, tata zia Paola. Campo de’ fiori 51 3 settembre 1961 3 settembre 2011 Per i primi 50 anni di matrimonio di Gabriella e Mario Riccioni i più cari auguri dai figli, i nipoti e la sorella Maria Rita. Il giorno 14 Luglio 2011 si è laureata in biologia molecolare e cellulare Silvia Pacelli, con 110 e lode!!! Congratulazioni e auguri da mamma Luciana, papà Piero, Simone, Rachele alla neo dottoressa!!! Tanti auguri di buon compleanno a Manuel che compie 10 anni il 24 luglio e a Davide che compie 9 anni il 17 luglio, da nonno Gianni, nonna Paola, zio Andrea, le zie Gianna e Graziella, i cuginetti Leonardo ed Emma ed i bisnonni Arduino e Liliana. Un bacione da tutti noi! Infiniti auguri da mamma e papà ad Angela Massaccesi che compie gli anni il 27 agosto... Tanti auguri a Sonia Bonamin e ad Aldo Paini che il 10 Luglio hanno festeggiato il loro primo anniversario di matrimonio...in tre!!! Dai genitori e da tutti gli amici! SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città ________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città ____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 52 Campo de’ fiori vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina I pittori di “Campo de’ fiori in arte” a San Lorenzo Nuova performance per gli artisti di Campo de’ fiori in arte che hanno esposto le proprie opere durante i festeggiamenti in onore di San Lorenzo a Civita Castellana. In questo periodo estivo sarà facile trovarli in occasione delle varie feste patronali dei paesi della Tuscia!!! Massimo Rossi Moreno Lanzi Carla Vaccarelli Luisa Agostinelli Rita Romagnoli Stefano Guerriero Civita Castellana – processione Corpus Domini 2011. Vi riproponiamo questa foto dell’infiorata di Via delle Palme, per rendere omaggio alle sorelle Mirella ed Adua che, ogni anno, nonostante la non più giovane età, da sole realizzano questo tappeto floreale, con passione e profonda devozione. Civita Castellana. Si è seccato lo storico noce dell’Orto Funaro, simbolo del quartiere. Se passasse di qui Fra’ Galdino non potrebbe ormai più raccogliere alcun frutto. Le belle studentesse diciannovenni georgiane, Tina e Lika, in vacanza in Italia, hanno portato dall’est la loro musica, il loro canto e la loro danza e prima di tornare nel prorpio paese vorrebbero imparare le nostre tradizioni musicali, rinomate in tutto il mondo! Campo de’ fiori 53 Roma com’era Roma - Primi anni del ‘900. In primo piano i Prati di Castello che, come dimostrano gli edifici appena costruiti, di lì a poco sarebbero stati completamente inurbati. Sullo sfondo la cupola di San Pietro, anch’essa attaccata dalla cementificazione incalzante. 54 Campo de’ fiori Album d Campo de’ fiori Civita Castellana. Squadra di Rugby. Anni ‘60. In piedi da sx: Sandro Radanich, Marco Angeletti, Giuliano Farina, Ermanno Lanzi. In basso da sx: Sergio Conti, Fernando Nobili, Guido Milazzo, Giuseppe Profili. Foto tratta dal libro “50 anni di strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi Campo de’ fiori CIVITONICI AL MARE. 1962 Da sx: Carlo Angeletti e Giuliano Farina. Foto di Giuliano Farina Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana. 11 Giugno 1949. Prima fila in alto, da sx: Alfredo Lanzi, ...Primanni, Costante Del Priore, Angelo..., ..., Fabio Angeletti, Antonio Bernardi. Seconda fila, da sx: Stelvio Carabelli, Franco Massaccesi, Augusto Giordani, “Meretto” Sacchetti, Antene..., Claudio Galligani, Gino Paccasassi, Roberto Paternesi. Terza fila da sx: Enzo Mascarucci, Amedeo Cima, ... Morganti, Mario Mancini, Enzo Alessandrini, Arnaldo Costantini, .... Quarta fila, da sx: Franco Norbiato, Fabrizio Francocci, ... Branca, Gianfranco Costantini, Renzo Crestoni, Sandro Santoro. Campo de’ fiori 3 4 5 2 6 1 8 7 Civita Castellana - colonia diurna. 1958. 1. Rita Chilini, 2. Geraldina Chilini, 3. Carlo Panta, 4. Massimo Lai, 5. Antonio Tiseo, 6. Leonello Mancini, 7. Danilo Alessandrini, 8. Alberto Fabiani. 56 Campo de’ fiori Album d Campo de’ fiori 2 1 5 4 3 Fabrichesi in gita a Capri. 1. Carmelita Marinelli, 2. Caterina Martinozzi, 3. Lamberto Alessandrini, 4. Maria Pieri, 5. Domenico Anselmi. Campo de’ fiori Campo de’ fiori Nella foto a sx: Silvestro Anselmi, durante la Guerra del ‘15-’18. Nella foto a dx, la moglie Laurina Alessi, in posa durante le feste di San Matteo. Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma. 1° Maggio 1976. Da sx: Marcella Marcelli, Giorgio Francola, Annunziata Francola, Fabio Fabris, Piero Gagliardi, Paola Fornaiolo, Pietro Soldini, Mirella Soldini, Maurizio Testa, Rosina Cesari, Elena..., Stefania Quintiliani, Furio Fabris, Renato Ricci e in basso Doriano Pedica. Foto inviataci dalla Francia tramite facebook, da Stefania Quintiliani. Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anno 1983. In piedi da sx: ..., ..., ... Diamanti, Andrea Spadoni, Renato Surano, Romualdo Mazzei, Luigi Campana, ... Calcinari, ... Accettone, Sergio Colella, Andrea Malatesta, Maurizio Paoletti, Ermanno Moscioni, Gianni Sanapo. In bass da sx: Bruno Tranzi, ..., Gianni Mazzai, Milvio Mlatesta, Massimo Francola, Umberto Malatesta. Foto AD Fabrica Calcio 2010 Campo de’ fiori Carbognano - 1939. Foto ricordi di giovani ragazze Campo de’ fiori 58 Album d dei ricordi Campo de’ fiori 59 Corchiano. Anni ‘50. Tertuliano e Anita Battisti con le figlie Quintina e Maria Pia. Al centro il piccolo Pompeo Nardone, dopo aver ricevuto il sacramento della Cresima. Campo de’ fiori Campo de’ fiori Nella foto a sx: Corchiano La mietitura. Nella foto a dx: Corchiano 1952. Aldo Agostini e la moglie Giovanna Moretti, il giorno del battesimo del figlio Walter. Campo de’ fiori 60 Campo de’ fiori Annunci LAVORO CERCO - SIGNORA ITALIANA DI 31 ANNI, cerca lavoro ad ore per pulizie o stiratura, zona centro storico Civita castellana (anche Loc. Penna, Priati e d’intorni). Urgente! Tel. 0761.516985 - LAVORO PER PULIZIE uffici e studi, mobilifici. No perditempo. Lavoro in propio. Automunita. Tel. 338.3238042 ore pasti. -RAGAZZA PARTICOLARMENTE SENSIBILE per attività di socializzazione con un giovane ragazzo con disabilità . Preferibilmente automunita. Tel. 339.4060663. - LAVORO COME BADANTE giorno e notte, pulizie ad ore, privatamente o con ditte, cameriera lungo orario. Tel. 329.9526312. - SIGNORA 50ENNE ITALIANA di Civita Castellana, cerca lavoro come baby sitter. Esperienza con bambini. Tel. 347.4016708. - UOMO 58ENNE cerca lavoro come giardiniere, pittore, agricoltore. Zona Civita Castellana e d’intorni. Urgente!Tel. 331.8753786 - RAGAZZO 18ENNE cerca lavoro come commesso, cameriere o altro. Serio e onesto, zona Roma Nord. Tel. 3935548562 - 06.90109011 - RAGAZZO DI 20 ANNI DIPLOMATO, cerco lavoro come apprendista meccanico, idraulico, magazziniere, barista. tEL. 0761.517882. - LAVORO GENERICO, pregressa esperienza come baby sitter, cameriera, barista, aiutocuoco. Laureata in scienze infermieristiche. Tel. 328.6565394. - LAVORO GENERICO, pregressa esperienza come cameriere, barista, bagnino, operaio pressa ditta edile e ferramenta. Tel. 334.1552916. - Autista 27enne ottima presenza disponibile per privati e ditte per viaggi in città , e fuori, collocabile anche in altre mansioni. 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Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. Campo de’ fiori non è responsabile per la qualitià e la veridicità delle inserzioni, non effettua commerci e non riceve provvigioni. A garanzia dei lettori, Campo de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al presente regolamento o che, a suo insindacabile giudizio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche. Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giudiziaria, Campo de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”. COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via............................................................... Città ......................................................Tel...................................Firma................................................................ 62 Campo de’ fiori LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel proprio programma di studio annuale, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. Un nobile brigante Il nuovo successo editoriale dell’Accademia Internazionale d’Italia L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere quello che non è, stravolgerà, almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. Ermelinda Benedetti NOTA DELL’EDITORE In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma soprattutto amor fatale! Sandro Anselmi PRESTO IN EDICOLA E NELLE LIBRERIE!!! AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO??? CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRO DESIDERIO! 0761.513117 - [email protected] Campo de’ fiori CEDO 63 Roma Civita Castellana LIcenza commerciale per tutte le tabelle merceologiche su quattrocento mq. Cod. At69 OTTIMO AFFARE! Laboratorio di stampi in gesso avviatissimo. Cod. At38 Negozio di abbigliamento da cerimonia uomo/donna con merce e stigliatura. Avviatissimo. Cod. At45 Trattative riservate. 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I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche parziale, sono riservati in tutti i paesi. Direzione Amministrazione Redazione Pubblicità ed Abbonamenti: Piazza della Liberazione, 2 01033 Civita Castellana (VT) Tel. e Fax 0761.513117 e-mail: [email protected] Redazione di Roma: Viale G. Mazzini 140 Abbonamenti Rimborso spese spedizione Italia: 12 numeri 25,00 Estero: 12 numeri 60,00 Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 42315580 intestato all’Associazione Accademia Internazionale D’Italia. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi momento dell’anno ed avrà , comunque, validità per 12 numeri. Garanzia di riservatezza per gli abbonati Si garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’editore. Le informazioni custodite nello archivio di Campo de’ fiori verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati il giornale e gli allegati, anche pubblicitari (legge 675/96 tutela dati personali). Sandro Anselmi P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) Tel./Fax 0761.51.31.17 e-mail : [email protected] Da 40 anni al vostro servizio Pubblicizza una selezione di offerte immobiliari VENDO Civita Castellana Via del Forte. App.to al II° piano, 55 mq, composto da salone con angolo cotura, 2 camere, 1 bagno. Luminosissimo e con rifiniture di pregio. Cod. V60 Napoli Vignanello Vende o Affitta appartamento al III° Piano, 90 mq, composto da disimpegno, cucina abitabile, 3 camere, bagno e grande ripostiglio. Completamente soppalcabile. Soleggiato e ben collegato con i mezzi urbani. Terreno 6.800 mq con ulivi, nocciole e piccolo annesso. Cod. V61 Fabrica di Roma Appartamento Loc. Sassacci al secondo piano con cucina, salone, 2 camere, 1 bagno. Garage. Termoautonomo. 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