L’arte si fa valore
N°14
ALL’INTERNO
OTT/NOV2016
03. NEWS
IL PEGGIO DI ME
04. SOCI
MISGA, IL NUOVO DISCO
09. PROGETTO LEGALITÀ
13. Foto di Marco Olivotto
10. INTERNAZIONALE
E MAKER FAIRE
IL REPORTAGE
KEEPON
IL NUOVO
SITO
15. SICUREZZA
NASCE STEA
16. PROMO
SOUP 2 NUTS
Stato di grazia
Veronica Marchi
l’eleganza dell’interpretazione
(a pag. 6)
alvolta mi ritorna alla mente la storia di quel
signore che non riusciva a dormire a causa
di una vecchia fontana in giardino che con il suo
gocciolare disturbava la quiete notturna. Dopo
aver capito l’origine del fastidioso rumore, l’uomo decise di alzarsi e nel buio della notte prese
i suoi attrezzi con l’intento di riparare la fontana. Nel corso dei lavori, l’uomo dovette più
volte spostarsi tra la fontana, la casa, il ripostiglio degli attrezzi, e l’opera di riparazione durò
molto più a lungo del previsto. Prima dell’alba,
stanco ma soddisfatto, il signore tornò a riposarsi e si alzò ovviamente in pieno giorno con
il sole già alto. Il primo pensiero al suo risveglio
fu di aprire la finestra per vedere la sua fontana
finalmente aggiustata, ma fu un grande stupore scoprire che i suoi passi, nel buio della notte,
avevano disegnato sull’erba alta un grande cigno. Quando lo scorso 6 novembre Matteo mi
invitò al Museo Storico di Lecce (MUST), all’interno di un ciclo di eventi legati al TED X di Lecce, per dare il mio contributo a una conferenza
sul tema “La lentezza che
genera intensità, progetti e storie di comunità”,
pensai subito a questa
storia e a come spesso,
con l’intenzione di realizzare qualcosa, tutte
le nostre azioni di fatto
costruiscono, lentamente e non sempre consapevolmente, cose diverse. Questo lusinghiero
invito mi ha fatto riflettere sulla percezione di
lentezza e velocità, due elementi all’apparenza contrapposti ai tempi d’oggi ma che nelle
nostre strutture e condizioni sono obbligate
a convivere. Non immaginavamo, quando nel
1990 abbiamo avviato l’avventura di Doc, che
la nostra cooperativa diventasse quello che è
ora. Forse non lo volevamo nemmeno, di sicuro
non lo avevamo programmato. Non pensavamo a un numero così elevato di soci e nemmeno a un’estensione oltre la piccola provincia di
Verona. Com’è successo? Forse il rispondere a
ogni domanda con un “perché no?” piuttosto
che con un semplice sì o no, oppure il fatto di
vedere in ogni problema un’opportunità o ancora l’intenzione di non delegare ad altri quello
che possiamo almeno iniziare a fare noi. Forse
tutto questo insieme o altro ancora che ci sfugge. Di sicuro continueremo su questa strada,
continuando a togliere gli ostacoli che incontriamo sul percorso, per fare in modo che anche chi arriva dopo di noi possa trovare il cammino libero.
Editoriale
Doc News
Il peggio di me
Un’ora di musica
Soci
MISGA
Daniela Mornati
Moon in June
In copertina
Veronica Marchi
Storie di successo
Progetto Legalità
Internazionale e Maker Faire
Terzo Grado a…
Patti Morelli
02
03
03
04
04
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06
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12
NEWS
INDICE
EDITORIALE
02
T
Lentezza
che genera
intensità
Il peggio di me
Il cortometraggio denuncia contro il femminicidio
verrà presentato il 25 novembre 2016 a Venezia
O
Flash Cultura
Le 7 note per 7 musicisti
12
KeepOn
Il nuovo sito
13
Previdenza e fisco
Distacco transnazionale
14
Lavoro accessorio:
utilizzo dei voucher
14
Formazione e Sicurezza
Nasce STEA
Promo
SOUP 2 NUTS
15
16
016
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gni tre giorni in Italia viene commesso un femminicidio. “Il peggio di me”,
cortometraggio prodotto dal Centro Donna del Comune di Venezia con il
supporto tecnico di Doc Servizi Venezia, contro lo stalking e la violenza sulle
donne, verrà presentato il 25 novembre 2016 alle ore 19 presso il cinema
Giorgione di Venezia, in occasione della giornata ONU contro la violenza
sulle donne. Il progetto, affidato a Giovanni Pellegrini, regista e videomaker socio della filiale di Venezia, ha visto la partecipazione dei soci
Anna Stalzer, Lorenzo Pezzano, Gianluca Cecconello, Mery Zugno,
Mattia Biadene, Chiara Andrich e Alice Lorenzon. “La violenza contro
le donne è innanzitutto una questione culturale e va affrontata anche
con coerenti strumenti di prevenzione e di promozione del rispetto dei
diritti umani di genere – racconta Pellegrini – Ho aderito con entusiasmo e
senso di responsabilità all’idea di realizzare il cortometraggio che mette in
scena, per la prima volta, i meccanismi della violenza sulle donne da un punto
di vista maschile. Per la realizzazione di questo progetto abbiamo potuto contare anche sul sostegno economico della BCC Marcon Venezia, con cui avevo già
collaborato, che ha accolto senza troppi indugi l’iniziativa. Ecco un ottimo esempio
di cosa significa ‘fare rete’ in un territorio”.
Un’ora di musica
A Verona la 12esima edizione della rassegna musicale
nata da un’idea del Quartetto Maffei
È
ripartita il 15 ottobre al Circolo Ufficiali a Verona “Un’ora di musica”,
la stagione di musica da camera nata da un’idea del Quartetto
Maffei. Dodici i concerti fino all’1 aprile 2017 che vedranno esibirsi,
oltre al Quartetto Maffei, motore e principale interprete della rassegna,
il Trio Veneto (26 novembre), il duo Colombo-Chinen (4 febbraio), il duo
Gatti-Orlando (18 febbraio) e il duo Falloni-Lucini (4 marzo). I concerti si
svolgono come di consueto il sabato alle 17.30 in Corso Castelvecchio
4 a Verona, riempiendo una fascia oraria scoperta nel panorama
musicale cittadino veronese. Quest’anno quattro appuntamenti
(28/01, 25/02, 11/03, 25/03) saranno dislocati presso l’Arena Casarini
dell’Hotel Due Torri di Verona. In dodici anni la rassegna si è ritagliata
un pubblico sempre più affezionato, ospitando artisti di spessore
quali Bruno Canino, il Quartetto di Venezia, Alberto Nosè, Igor Roma,
Olaf J. Laneri, Edoardo Strabbioli, Giuliano Carmignola con la Venice
Baroque Orchestra, Giovanni Radivo, Gian Antonio Viero, per citarne
solo alcuni. Ingresso 8€ (Circolo Ufficiali), 10€ (Arena Casarini).
Biglietti a disposizione dalle ore 17 il giorno del concerto.
www.quartettomaffei.com
03
SOCI
MISGA
Micamicapisci
MOON IN JUNE
In other words we are three
P
04
rimo tuffo nel panorama musicale indipendente della band
pugliese MISGA, Micamicapisci, uscito per
Freecom il 14 novembre
2016 e distribuito da Believe Digital, è una via di
mezzo tra un ep e un disco. Dopo il successo del
tour europeo, seguíto
alla vittoria del Puglia
Sounds Export 2016, la
band pugliese composta
da Michele Sgaramella
(testi, voce, fisarmonica, tastiera e arrangiamenti), Marco
Sgaramella (chitarre, tastiera, arrangiamenti), Davide Suriano (basso) e Francesco Santoro (batteria), licenzia l’album che prende il nome dall’omonimo singolo, denuncia
ironica della condizione in cui versa la musica emergente in
Italia: relegata in spazi angusti, nell’ombra, ai margini della diffusione mainstream e destinata a una minoranza di
appassionati. È un disco che parla ai giovani, esortandoli a
non omologarsi e a guardare con speranza al futuro “Dammi Dammi”, a “drogarsi di possibilità”, a portare avanti i propri sogni nonostante il grigiore temporaneo “Pazzi e felici”,
senza dimenticare le proprie radici “Fame” in featuring con
Puccio degli Après la Classe. Arrangiamenti semplici che
strizzano l’occhio all’elettronica pur rimanendo fedeli alle
sonorità popolari che la Puglia evoca. Il brano Micamicapisci è il jingle ufficiale di ONE OF US, trasmissione radiofonica di m2o. La scorsa primavera i MISGA sono stati fra gli
ospiti del MIR di Rimini, hanno ricevuto il premio della critica all’ esserEPerfetto di Bari e hanno vinto la prima edizione
del Free music contest di Salento Concerti nella categoria
Pop. Nell’estate del 2016 sono stati ospiti del Salento Beer
Village (in open act a Roy Paci), del MEI -Meeting degli Indipendenti di Faenza e del Cellamare Music Festival, uno dei
più grandi festival di identità musicale pugliese.
MISGA
A
ALLE TASTIERe
Terminato il tour mondiale
di Max Gazzè, la tastierista socia
della filiale di Verona si prepara
al tour invernale di Bugo
È
ga esperienza di palco e un talento pazzesco, è una scuola incredibile per me. Venire
a contatto con un artista che seguo e stimo
da anni come Max e scoprirlo una persona
umile e generosa è stata la conferma di ciò
che penso da sempre: i veri grandi artisti
sono necessariamente dei grandi esseri
umani. In più ho conosciuto donne sorprendenti: viaggiatrici solitarie, indipendenti, curiose, coraggiose, provenienti da
ogni parte del mondo, che parlano molte
lingue, che studiano o lavorano seguendo
le proprie passioni, che sorridono con gli
occhi; donne che accolgono altre donne
con grazia e complicità, con eleganza e rispetto. La donna che si libera di ogni paura, di ogni insicurezza e senso del possesso, credo sia lo splendore più grande che si
possa immaginare. Mi porto a casa questo:
la voglia di coltivare ogni interesse e slancio della mia personalità senza paura. Grazie a tutte queste donne meravigliose che
mi sono state di esempio e ispirazione”.
DANIELA
MORNATI
da poco terminato il tour mondiale di
Max Gazzè ed appena partito quello
invernale di Bugo (al momento solo due
anteprime il 4 e il 5 novembre: le altre date
sono in via di definizione). Entrambi hanno
in comune, alle tastiere, Daniela Mornati,
milanese, socia della filiale di Verona. Classe 1986, dopo alcuni anni di studi classici,
si diploma in piano jazz presso l’Accademia
del Suono di Milano. La sua carriera da turnista inizia nel 2010, quando viene selezionata dalla EMI per entrare a far parte della
band di Jessica Brando, finalista del Sanremo Giovani di quell’anno. Da allora è un
susseguirsi di palchi e progetti: dal cantautore bresciano Paletti a Mauro Coruzzi, in
arte Platinette; da Bugo, con il quale prende parte a importanti festival nazionali e
internazionali, a Max Gazzè. Al termine del
tour mondiale da cui è appena tornata, le
abbiamo chiesto cosa ha riportato a casa.
“Quest’esperienza mi ha fatta crescere tantissimo a livello umano e professionale.
Suonare con musicisti che hanno una lun-
ltra opera prima,
“In other words
we are three” è il titolo dell’album – autoprodotto in uscita il 18 novembre
2016 – dei Moon in
June, band bresciana
composta da Giorgio Marcelli (basso,
voce), Massimiliano
“Budo” Tonolini (batteria) e Cristian Barbieri (chitarra). Devoti al brit rock (Moon in
June è una suite scritta da Robert Wyatt per l’album “Third”
dei Soft Machine), i tre musicisti fondono sonorità blues a
una scrittura tipicamente pop-rock, concedendosi qualche deviazione grunge e psichedelica. Un disco, questo di
esordio, che tradisce un’indole live anche in fase di registrazione, grazie alla produzione di Stefano Moretti. Contrasto
dopo contrasto, le canzoni dei Moon In June parlano delle
cose normali che possono accadere a chiunque: le difficoltà del rapporto con sè stessi, gli amori non corrisposti, il
superamento delle briglie della religione e la decadenza
etica della politica contemporanea. “Ci piace pensare che le
persone tutte d’un pezzo non esistano – spiega il trio – e che
se esistono sono un po’ noiose. Charles Mingus si riferisce (nella frase di apertura della sua autobiografia, “In other words
I’m three”, ndr) alle sfaccettature del suo essere e riassume
sé stesso in tre tratti molto diversi. È un punto di vista molto
affascinante; nei nostri testi aleggia spesso il contrasto tra le
sfaccettature della personalità. È un aspetto curioso anche se
spesso mette in difficoltà, forse perché si tende ad inquadrare
invece che soffermarsi sulle sfumature”. È un disco che seduce lentamente, da “Desert” a “The picture” (che cita una celebre scena di “The Dreamers” di Bertolucci), passando per
“Again” e “Please don’t care about me”, per facilità di scrittura e cura degli arrangiamenti.
Moon-In-June
mooninjunesound
05
IN COPERTINA
06
Veronica Marchi
D
a quando è salita sul palco di XFactor10 la
conoscono tutti. Ma Veronica Marchi, socia
Doc Educational e della filiale di Verona, canta
e suona da quando aveva nove anni. All’aggressività, alla furbizia maliziosa e all’arroganza
che spesso dettano le regole per sopravvivere
e/o affermarsi nel mondo (non solo quello dello spettacolo), Veronica contrappone eleganza,
delicatezza e un’interpretazione intensa, da occhi lucidi e pelle d’oca in stile Eva Cassidy: cifre
che la distinguono dalla massa delle proposte
musicali contemporanee. Dopo il debutto discografico (2005) con l’album intitolato semplicemente “Veronica Marchi”, arrivano i primi
riconoscimenti (premio “Rai demo 2005”, premio “Bianca D’Aponte 2005”, premio “L’artista
che non c’era” 2006 e concorso “Songwriters”
2006), che spianano la strada all’uscita del secondo album (La Matricula/Venus) “L’acqua del
mare non si può bere” (2008). Nel 2012 vede la
luce il terzo album, “La guarigione” (Cabezon/
Audioglobe), realizzato con i polistrumentisti Maddalena Fasoli, Andrea Faccioli e Nelide
Bandello e con la preziosa collaborazione artistica di Dario Caglioni. Nel 2014, dopo una
fortunata campagna di crowfounding su Musicraiser, Veronica pubblica il suo primo album
da interprete, “coVer”, che racchiude oltre sedici
anni di live in acustico. Nel 2015 co-produce e
scrive i testi dell’ep di esordio di Sole (con Fabio
Campedelli, Wea), raggiungendo i Bootcamp
di XFactor9. Ed eccola, con la grazia che la contraddistingue, salire sul palco di XFactor10,
dove si impone all’attenzione di pubblico e giudici con una superba interpretazione di “Walk”
dei Foo Fighters.
NUOVO SINGOLO
“Il Tè dei matti”
Dal 18 novembre
disponibile online
07
Conclusa l’avventura a X Factor, cosa ti ha lasciato e com’è cambiata, se è cambiata, Veronica Marchi dopo questa esperienza?
Avventura è il termine giusto. Quando ho deciso di partecipare a questa giostra musicale
e mettermi in gioco avevo la precisa intenzione di imparare qualcosa, di rischiare un po’, di
abbracciare con la musica quante più persone
possibile, di portarmi a casa un’esperienza
arricchente, anche se fosse stata negativa.
Devo dire che ho raggiunto il mio obiettivo.
Ho avuto l’opportunità concreta di conoscere
persone importanti dell’ambiente musicale,
essere apprezzata per quello che propongo
e ho stretto amicizie arricchenti. Ho capito
che bisogna avere il coraggio di rischiare se si
vuole scoprire qualcosa di nuovo. So bene che
lo show business non fa per me, ma mescolandomi a una realtà così distante ho imparato a
misurarmi con me stessa. Ad esempio cantare
un brano tagliato di circa un minuto e mezzo,
dopo aver atteso ore il proprio turno, è massacrante, anti-artistico all’inverosimile, ma ci ho
trovato un lato positivo: ho provato che cosa
vuol dire stare in ansia per due note.
Quanto i talent influenzano la carriera di
un’artista? E quanto orientano il gusto musicale del pubblico medio?
Orientano i gusti musicali delle persone ma
attraverso questo “gioco” ho capito definitivamente che la gente non è stupida, che sa
ascoltare e cogliere la bellezza e poco le importa di un risultato, di una competizione.
Siamo ascoltatori stanchi, perché la tv e le
radio ci propongono spesso la stessa cosa più
volte, contornata da merletti per rafforzare
mancanze, voragini di contenuti. La gente è
stufa di questo, me lo dimostrano le centinaia di messaggi di affetto ricevuti. Il pubblico
è attento e ha voglia di scoprire da solo cosa
c’è fuori. La cosa disarmante è che le case discografiche insistono nel pensare il contrario.
L’industria è cieca ma noi che suoniamo tutti
i giorni e sudiamo per guadagnarci da vivere
abbiamo capito l’anima delle persone e alla
fine le soddisfazioni arrivano direttamente da
loro.
Parafrasando una tua canzone, com’è Veronica Marchi? Così come ti si vede?
Mi sa di sì! Ognuno di noi, come ci insegna
Pirandello, indossa una, nessuna e centomila
maschere, questo lo sappiamo. La mia maschera è al tempo stesso la mia autenticità,
la mia mancanza di filtri, la mia generosità di
Foto di Anto di Bella
PROGETTO LEGALITÀ
La proposta di Doc / Legacoop Cultura per il rilancio della
musica popolare dal vivo. Unica via possibile: la legalità
L
o scorso settembre, in occasione del Festival Linececk a Milano, alla presenza
del Presidente della SIAE Filippo Sugar e dell’assessore alla cultura del Comune
di Milano Filippo dal Corno, Doc Servizi e Legacoop Cultura hanno presentato una
proposta per il rilancio e lo sviluppo della musica popolare dal vivo, basata sul
principio fondante della legalità.
08
emozioni. Ho confutato questa teoria proprio ad
XFactor: la mia totale mancanza di strategie mi ha
fatto notare chi invece ne aveva. Mi sono trovata
spiazzata di fronte al fatto che esiste ancora qualcuno che pensa che sia questo il modo giusto per arrivare al cuore della gente, per ottenere un risultato.
Ecco io proprio non sono capace: sono limpida, non
sono in grado talvolta nemmeno di arrabbiarmi.
Croce e delizia di un carattere delicato in un mondo
di squali! Però me la cavo, secondo me la gentilezza
vince sempre.
Fare la cantante a tempo pieno è una scelta molto coraggiosa di questi tempi. Quando hai preso
questa decisione e come si fa a fare della musica
il proprio mestiere in via esclusiva?
Ho deciso un giorno in cui fare un altro lavoro oltre
la musica mi stava spegnendo. Ho rischiato anche
lì un bel po’ e ho tentato. Vivere di musica è faticoso, come lo è qualsiasi altro lavoro dove devi essere
sempre concentrato, fermo, equilibrato e propositivo. In questo mestiere crolla tutto se ti adagi. Io ho
scelto questa strada in salita per essere felice al mattino quando mi sveglio. Certo, devi continuamente
darti una pacca sulla spalla e andare avanti, ci sono
momenti interminabili dove non arriva nulla. Ma tu
continua a scrivere, a far ascoltare i tuoi brani, a sperare in una risposta. Poi le cose magari arrivano tutte assieme, e sono soddisfazioni che sollevano per
un bel po’. Credo che la scelta per me sia arrivata nel
momento in cui ho deciso che volevo questa forma
di vita, avrei potuto fare due lavori contemporaneamente ma non avrebbe fatto per me. Io sono una
persona a cui piace essere al 100% in una cosa. La
musica è così: ti chiede tutto e tu devi darle il massimo.
Domanda di rito. Quali sono i tuoi riferimenti
musicali?
Milioni di riferimenti molto diversi, però il mio cuo-
Foto di Marco Olivotto
“La tv e le radio ci propongono
spesso la stessa cosa più volte,
contornata da merletti
per rafforzare mancanze,
voragini di contenuti.
La gente è stufa di questo”.
re è nel cantautorato. In testa ci sono Niccolò Fabi,
Damien Rice, Paola Turci, Bon Iver, Rachel Yamagata,
Edoardo Bennato. Poi ascolto molto rock, da qui la
scelta frequente di riarrangiare brani aggressivi e rileggerli in chiave acustica. Adoro Bjork, Massive Attack, Daughters, You+Me, City adn Colour, Coldplay,
Lisa Hannigahn, Jeff Buckley…un’infinità di artisti.
Ci sarà un nuovo disco?
L’ultimo album di brani originali risale al 2012. Mi
prendo sempre il mio tempo per partorire! In questi anni ho accumulato materiale per cinque dischi.
Scrivo tantissimo. Quindi sì, assolutamente ci sarà
un disco, un singolo in uscita questo novembre. A
me piace scrivere in generale, tengo un blog sul
mio sito, scrivo canzoni di frequente, non tutte sono
buone, ma io nel dubbio scrivo e mi libero la mente.
Mi piace molto anche scrivere per gli altri, ho iniziato da qualche anno a seguire la produzione artistica
di giovani artisti emergenti. Mi piace musicare poesie, i testi degli altri, i racconti che non pensavano di
diventare canzoni.
Quando e dove potremmo vederti dal vivo?
Il 30 ottobre da Milano è partito il “IO E VERONICA
TOUR”. Le prossime date saranno in tutta Italia e si
possono trovare sulla mia pagina Facebook e sul
mio sito ufficiale! Sono carica, suonerò con il mio
fedele trio: Maddalena Fasoli agli archi e Nelide
Bandello alla batteria. Non vedo l’ora di abbracciare
tutte le persone che in queste settimane mi hanno
scritto, sostenuta, apprezzata. Era quello che volevo,
e adesso il modo migliore di ricambiare è un concerto in teatro, nella dimensione che mi si addice di
più.
www.veronicamarchi.it
Partendo dal presupposto che la musica dal vivo è fortemente in crisi, è diventato
urgente un rilancio del settore che porti vantaggi e benefici a tutti i soggetti coinvolti: artisti, locali/festival, lo Stato e il pubblico.
La sottoscrizione di un vero e proprio PATTO DI LEGALITÀ tra artisti organizzatori
ed enti, nella bozza di proposta presentata, consentirebbe di ottenere, solo per i
soggetti che vi aderiscono:
• riduzione dei costi SIAE;
• agevolazioni sulle procedure e riconoscimento degli ordinari contributi pubblici;
• partecipazione alla LIVE PARADE, con conseguente aumento della notorietà
per artisti e locali.
Elemento centrale della proposta, infatti, è la valorizzazione a livello nazionale della
LIVE PARADE, cioè la classifica mensile, già sperimentata con successo nel circuito
KeepOn, delle migliori esibizioni live e dei locali che le ospitano. Solo gli artisti e i
locali che aderiranno alla campagna legalità garantendo compensi “in regola”, potranno accedere alla classifica.
Un’adeguata campagna di formazione e comunicazione affiancata a specifiche
agevolazioni fiscali (come ad esempio l’esenzione dell’IVA per le associazioni culturali e la detraibilità fiscale per le scuole di musica, teatro e danza) saranno decisive
per la riuscita del progetto che vedrà tra i beneficiari:
• gli artisti: che potranno raggiungere la notorietà desiderata, godere delle tutele previste per tutti i lavoratori e sviluppare la propria attività senza limiti;
• i locali/festival: che detraendo al 100% i costi fatturati, ridurranno la loro quota di imposte e tasse e, grazie alla live parade, potranno recuperare appeal sul
pubblico;
• lo Stato: che vedrà aumentare il proprio gettito e potrà entrare in contatto con
una categoria di professionisti oggi al di fuori della legalità;
• il pubblico: che vedrà aumentare la qualità artistica offerta da un settore che in
questo modo avrà finalmente le risorse per crescere.
•
Il progetto è già stato presentato inoltre al Direttore Generale della SIAE Gaetano
Blandini, al Ministero del Lavoro, al responsabile Cultura dell’ANCI e, lo scorso 24
ottobre, in occasione del confronto sulla proposta di legge di riforma del settore
spettacolo attualmente in fase di presentazione alla camera dei deputati, anche
all’on. Roberto Rampi.
09
STORIE di
SUCCESSO
10
#MAKEINDOC
Federico Rasetti, responsabile
Comunicazione Doc Servizi
Foto di Stefano Bertolucci
“Fare” in Doc. Questa la traduzione di #makeindoc, l’hashtag e naming scelto per il
nuovo progetto della cooperativa verso i
Makers. Infatti, se da 26 anni le linee di azione di Doc Servizi accompagnano i soci nel
trasformare le passioni in attività redditizie
per il futuro, non potevamo che affacciarci
con estrema curiosità al mondo dei Makers,
i nuovi artigiani che attraverso il digitale e
le nuove tecnologie sviluppano progetti innovativi in quasi ogni ambito professionale: dalla musica alla cucina, dalla domotica
all’ingegneria. Progetti che nascono spesso
in un garage o addirittura, per i più giovani,
fra i banchi di scuola. In questo contesto,
col panel “FACCIO IL MAKER! Da hobbisti a
professionisti: strumenti, soluzioni e opportunità”, abbiamo proposto il modello cooperativo come strumento di autoimprenditoria o di affiancamento – come soci – per
lo sviluppo delle loro attività. Abbiamo scoperto un pubblico estremamente attento,
motivato e propositivo, che ci ha regalato
numerosi spunti di riflessione per capire
come cogliere al meglio le loro necessità e
bisogni. La convinzione con la quale abbiamo lasciato Maker Faire è che la cooperativa può essere facilitatore di impresa e professioni, agevolando di fatto la conoscenza
aperta di risorse, modelli e culture.
Due grandi eventi: Internazionale a Ferrara (30 settembre –
2 ottobre), il grande festival del giornalismo, e Maker Faire a
Roma (14-16 ottobre), il più importante spettacolo al mondo
sull’innovazione. In entrambi Doc Servizi è stata protagonista
con stand e talk informativi. Partner organizzativo di Internazionale, Doc si è occupata dell’organizzazione e del coordinamento dello staff e dei corsi per il personale preposto anticendio; a Roma Doc ha incontrato, fra gli altri, soci, curiosi,
freelance, artisti, social media manager, che hanno imparato
come fare della propria passione un lavoro. Viceversa, Doc
ha imparato a conoscere il mondo dei maker e ad allargare
il proprio campo di azione all’industria culturale e all’impresa
creativa a 360°. A Roma Doc è stata inoltre segnalata come Social Digital Innovator 2016; ha ottenuto centinaia di contatti
diretti e coinvolto decine di partecipanti ai talk e ai momenti
informativi. In queste pagine, i protagonisti e i momenti più
belli.
11
PORTE APERTE ALLA CITTÀ
Francesca Tamascelli, responsabile filiale
di Ferrara
Con Internazionale a Ferrara Doc Servizi
ha aperto le porte alla città. Dopo
l’inaugurazione ufficiale della nuova filiale
lo scorso maggio, Internazionale ci ha
permesso un altro, importante accesso
alla piazza. Per tre giorni il nostro stand è
stato un vero e proprio salottino che, tra
un dibattito di politica economica e un
incontro sui diritti umani, ha accolto circa un
centinaio di persone interessate a scoprire
l’universo Doc. L’aspetto più importante è
stato senz’altro il tipo di partnership che
è stata attivata con Internazionale: non
mero sponsor, ma una vera collaborazione
organizzativa. Il socio Federico Rasetti si è
occupato per Doc del coordinamento dello
staff che, per le tre giornate del festival, ha
gestito tutti gli spazi contribuendo così al
successo di questa decima edizione, che
ha attirato oltre 70.000 spettatori. Doc ha
inoltre provveduto al corso di formazione
per il personale preposto antincendio: quasi
una dichiarazione di intenti, per presentarsi
in un contesto nuovo con una delle nostre
priorità, ovvero la sicurezza dei lavoratori e
del pubblico. Ci auguriamo di collaborare
con Internazionale anche per le prossime
edizioni magari, chissà, con nuovi format.
TERZO GRADO A...
12
ari soci Doc,
sono passati molti anni dalla nascita dell’idea KeepOn, che piano piano, tra innumerevoli difficoltà,
è diventata una realtà importante, sostenuta, partecipata e vissuta attivamente da un pubblico sempre
più numeroso in cui abbiamo sempre creduto fin dall’inizio. Live Club Nazionali ed Europei, Festival di
ogni parte d’Italia, Partner, Artisti e Musicisti. Eppure, ogni volta che ci ripensiamo, è come se fosse la
prima volta. L’entusiasmo di poter dare un supporto al mondo del live, che fa parte in modo indissolubile
della vita di molti di voi, è rimasto tale e quale.
Patti
Morelli
Per questo, con rinnovata forza e vitalità, con anni di esperienza alle spalle che ci hanno portato a capire
nel profondo questo mondo, rilanciamo la nuova veste del sito e tante importanti iniziative.
Al centro di tutto ci sono sempre i Live Club, la loro passione e il loro coraggio nel dare sempre più spazio
alla musica originale italiana. Il cavallo di battaglia rimane la Live Parade che da quest’anno acquista
ancora più valore con tantissimi nuovi premi, e più prestigio grazie alle innumerevoli partnership e
all’ambizioso progetto sulla legalità lanciato dal nostro presidente Demetrio Chiappa durante l’ultima
edizione di Linecheck a Milano davanti a tantissimi operatori del settore e ai maggiori esponenti di SIAE
e Istituzioni. L’intento principale resta sempre quello di dare la giusta importanza al ruolo sociale della
musica dal vivo e dei Live Club che si impegnano a lavorare in regola.
Responsabile
filiale di Bari
Il tratto principale del tuo carattere? Determinazione e sincerità. Il tuo principale difetto? La difficoltà
a scegliere. Ciò che ami di più nel tuo lavoro? Il gioco di squadra. La qualità che preferisci in un
artista? Rendere labili i confini e immense le visioni. Musicisti preferiti? Radiohead, David Bowie,
Jeff Mills. L’ultimo libro che hai letto? “Memorie d’una ragazza perbene” di Simone de Beauvoir. La
città in cui vorresti vivere? Sempre e per sempre la mia Bari. Il luogo più bello in cui hai lavorato?
La Puglia, tutta. Il tuo sogno nel cassetto? Essere sempre in viaggio. Il dono di natura che vorresti
avere? La pazienza. Stato attuale del tuo animo? Gioioso. Sei in Doc dal? 2012. Il tuo motto? Vivi e
lascia vivere.
FLASH CULTURA
CARLO BOCCADORO
Le 7 note per 7 musicisti
Mondadori, 2016
C
È uscito il 23 ottobre 2016 per Mondadori Ragazzi con le illlustrazioni di Alice Beniero, “Le 7 note per 7 musicisti”, nuovo libro (per bambini dai 10 anni in su) del musicista, compositore e direttore d’orchestra Carlo Boccadoro. Scrivere di musica
può essere relativamente facile, ma scrivere per i bambini
non lo è affatto. Usare un linguaggio semplice ma non banale, selezionare nel righello della storia i momenti e i personaggi più adatti a raccontarla, il tutto senza annoiare: questa
la sfida raccolta e, ancora una volta, vinta da Carlo Boccadoro,
maestro anche di libri per ragazzi (è uscito solo l’anno scorso
per Marcos y Marcos “La grande battaglia musicale”). Dopo il
primo capitolo dedicato alla storia della notazione musicale,
iniziano le avventure di sette musicisti, scelti per raccontare
il mondo tra storia, arte, cultura e società, biografie e luoghi.
Ed ecco la storia di Bach, erede di generazioni di musicisti,
che attraversa la Germania grazie alla sua abilità di organista;
il genio precoce di Mozart, che sorprende con la sua prodigiosa bravura; Beethoven, talento inquieto che rivoluziona la
musica e il mestiere stesso del musicista; Donizetti, che appassiona i teatri di tutta Europa con i suoi drammi romantici;
Verdi, solitario ma molto amato dal pubblico e protagonista
del Risorgimento italiano e, infine, Stravinskij, che attraversa
il Novecento sperimentando molti linguaggi differenti. Centoventi pagine per raccontare sette giganti della storia della
musica ai più piccoli e, perché no, anche ai grandi.
120 pagine € 12,00 – Disponibile anche in ebook
Inoltre abbiamo fatto tesoro dell’esperienza fatta con i Live Club per dare vita ad un Circuito di valore
dedicato ai Festival estivi che ha già importanti ambizioni e progetti per i prossimi anni e che ha registrato
ben 60 adesioni nel 2016.
Ci siamo dedicati attentamente a studiare il mercato, facendo analisi di settore con questionari dedicati
ai nostri circuiti. Ne sono emersi diversi report sulla musica dal vivo, arrivati sui tavoli di enti, società e
istituzioni.
I meeting annuali di KeepOn LIVE
CLUB FEST e FESTIVAL EXPERIENCE,
saranno ancor più emozionanti, in
contesti particolari e con numerose
iniziative da vivere e condividere.
Come quella di Coaster Experience, ad
esempio, che ha portato un furgone
brandizzato Doc Servizi per un mese
in molti festival estivi con l’intento
di far conoscere la cooperativa ai
professionisti e agli spettatori della
musica live, ma anche per incontrare
i numerosi soci al lavoro nei nostri
eventi.
Le sorprese non mancheranno, come la ricerca continua nel dare sostegno e contributi per migliorare e
valorizzare il panorama del live.
Sono molte le cose di cui parlare. Vorremmo soffermarci ore ed ore a ricordare e descrivere a tutti voi
le emozioni e le difficoltà che abbiamo vissuto e condiviso in questi anni, i progetti, i confronti, i dubbi,
i sorrisi e le soddisfazioni, i problemi e le soluzioni, le birre (e quante!!), la musica ascoltata, gli artisti
emergenti che abbiamo visto crescere e diventare protagonisti, i locali che abbiamo visto chiudere e
quelli che abbiamo visto aprire.
Sappiamo anche che il lavoro svolto fino ad oggi non è stato sempre rose e fiori, ma cercheremo di farne
tesoro, perché il nostro vero e unico desiderio è poter essere un vostro punto di riferimento e un vostro
supporto concreto, inserendo più competenze professionali riconosciute a sostegno dell’immutata
passione che ci ha sempre contraddistinto, ma che non può più essere sufficiente per mantenere gli
impegni.
Non faremo la classica chiusura con una citazione, perché crediamo profondamente nel fatto che l’unico
modo per riconoscere agli artisti il loro valore e comprendere il vero significato del loro messaggio, sia
andarli ad ascoltare dal vivo. Tutti quelli che credono come noi nella magia della musica hanno il dovere
di sostenere e promuovere le attività di chi si impegna per mettere a disposizione palchi degni di questo
nome. Noi di KeepOn continueremo a farlo sempre con un unico denominatore: #solomusicadalvivo Peace and Live
Lo staff di KeepOn
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FORMAZIONE
e SICUREZZA
PREVIDENZA
e FISCO
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Lavoro accessorio
Voucher non utilizzabili negli
appalti di servizi. Multe salate per
limitarne l’abuso.
L
’Ispettorato Nazionale del Lavoro fornisce, con
la circolare n. 1/2016, i chiarimenti sulla procedura di comunicazione preventiva, introdotta
dal d.lgs. n. 185/2016, a carico degli imprenditori
e dei professionisti che utilizzano il lavoro accessorio, rispetto al quale si introduce una maggiore
tracciabilità dei voucher e una specifica disciplina
sanzionatoria. La circolare stabilisce che l’inizio
dell’attività debba essere dichiarato preventivamente all’INPS nel momento in cui si attiva il
rapporto. Entro 60 minuti dall’inizio di ogni prestazione, poi, è necessario inviare una email alle
sedi territoriali dell’Ispettorato del lavoro. La violazione dell’obbligo di comunicazione comporta
l’applicazione della sanzione amministrativa da
euro 400 ad euro 2.400 per ogni lavoratore per il
quale è stata omessa la comunicazione. Si applica
la maxi sanzione per lavoro nero se alla mancata
comunicazione preventiva si aggiunge la mancata dichiarazione di inizio attività all’Inps. Si ricorda
che i voucher possono essere usati nello spettacolo senza necessità di chiedere il certificato di
agibilità (circolare INPS n.149/2015), ma non sono
utilizzabili negli appalti per i servizi, così come
indicato nel D.lgs. 81/2015 (Jobs-act). Il T.U. D.lgs
81/2008 ha esteso la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro ai prestatori con voucher e alle nuove ed atipiche figure di lavoratori.
Circolare INPS n.1/2016:
www.cliclavoro.gov.it/Normative/Circolare_
INL_17_ottobre_2016_n.1.pdf
Distacco
transnazionale:
necessario un
referente in italia
C
on la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del
D.Lgs. 136 il 10 agosto 2016 è iniziato il conto
alla rovescia per l’attuazione del nuovo obbligo
di comunicazione preventiva di distacco transnazionale dei lavoratori in ambito UE, finalizzato
ad accertare se l’impresa distaccante eserciti effettivamente attività d’impresa diverse dalla mera
amministrazione del personale. In caso di distacco non autentico verranno applicate sanzioni
economiche e il lavoratore verrà considerato alle
dipendenze dell’utilizzatore. L’obbligo di comunicazione al Ministero del Lavoro per le imprese
che distaccano lavoratori in Italia entrerà in vigore il prossimo 26 dicembre, ma alcuni obblighi
sono già attuativi dal 22 luglio scorso: ad esempio
quello di applicare ai lavoratori distaccati le medesime retribuzioni e orari di lavoro previste per
analoghe mansioni dei lavoratori occupati nel paese di destinazione (art. 4), e quello di conservare,
in doppia lingua e fino a due anni successivi alla
sua cessazione, il contratto di lavoro, i prospetti
paga, la durata dell’orario di lavoro giornaliero,
l’attestazione di pagamento delle retribuzioni, la
comunicazione di assunzione e il certificato A1
che attesta la legislazione previdenziale applicabile. Questa documentazione deve essere conservata da un referente aziendale domiciliato nel
nostro Paese, appositamente nominato dall’impresa distaccante, munito del potere di inviare e
ricevere atti e documenti e del potere di rappresentanza con le parti sociali.
STEA COOP
Safety Theatre Entertainment Arts
S
TEA COOP (SAFETY THEATRE ENTERTAINMENT ARTS SOCIETÀ COOPERATIVA) prenderà il via in Puglia
i primi giorni del 2017 per progettare e gestire in sicurezza spazi, luoghi e produzioni artistiche.
Nasce dall’unione di nove professionisti con un’esperienza pluridecennale nel settore dello spettacolo
e dell’arte. La Cooperativa, a differenza degli studi professionali che operano nel settore, sarà in grado
di riunire in pianta stabile tutte le figure professionali necessarie per la progettazione e gestione di
eventi (dal più piccolo al più impegnativo) secondo modalità organizzative innovative per il settore. Coe net-working, infatti, consentono una cooperazione tra i soci stabile e permanente, che garantisce la
messa in rete delle competenze e il loro consolidamento come patrimonio comune dell’impresa. Questa
peculiarità consentirà a STEA COOP di offrire ai clienti (enti pubblici o soggetti privati) la progettazione, la
consulenza e la certificazione degli allestimenti artistici, svolte secondo canoni di sicurezza e operatività
standardizzati ad alto livello. STEA COOP ha come mission quella di generare sicurezza e valore
per l’arte e la messa in scena spettacolare al fine di migliorare le condizioni dei luoghi, degli spazi e
delle persone che vivono di e per l’arte, ma anche del pubblico che la fruisce. Favorire la cultura della
sicurezza, della legalità e delle pratiche per ottenerle è una necessità condivisa dal gruppo promotore
del progetto imprenditoriale e da tanti operatori del settore. Il progetto d’impresa prevede di sviluppare
anche un settore dedicato alla formazione con la realizzazione di una Palestra Didattica, la Puglia Tech
Academy, rivolta sia agli operatori del settore (i professionisti della cultura), sia a tutte le realtà che si
occupano di promozione e sviluppo sostenibile dell’arte (teatro, musica, entertainment, performing
arts, video mapping) attraverso la via della sicurezza e della formazione ad altissimo livello. L’attività
didattico-formativa avrà anche lo scopo di selezionare professionisti per ampliare la base societaria e di
collaborazioni della Cooperativa.STEA COOP è un progetto imprenditoriale promosso da un gruppo di
professionisti che collaborano o hanno collaborato nello stesso ambito di attività. Le loro competenze,
integrate con quelle di dipendenti e collaboratori, includono tutti i profili professionali necessari allo
svolgimento del core-business dell’impresa: Responsabile Servizio Protezione e Prevenzione (RSPP),
Ingegnere civile, Ingegnere gestionale, Architetto, Avvocato, Consulente del lavoro, Formatori. STEA
COOP sarà in grado di sviluppare il settore della scena e dello spettacolo dal vivo e la valorizzazione dei
luoghi d’interesse culturale e artistico con:
1. SERVIZI PROFESSIONALI: SERVIZI DI PROGETTAZIONE, CERTIFICAZIONE E CONSULENZA NORMATIVA
E GIURIDICA SPECIALIZZATA, STESURA E APPLICAZIONE DI NUOVE PRASSI NORMATIVE PER IL
SETTORE DELLO SPETTACOLO DAL VIVO per gli ambiti della sicurezza sul lavoro, della progettazione
e certificazione strutturale ed elettrica, della progettazione e sviluppo di sistemi di gestione integrati
per la sicurezza delle arti e dello spettacolo.
2. SERVIZI FORMATIVI: FORMAZIONE DEL SETTORE TECNICO DELLO SPETTACOLO ATTRAVERSO LA
REALIZZAZIONE DI UNA PALESTRA DIDATTICA UNICA NEL MEZZOGIORNO.
L’attività formativa ha
l’obiettivo di definire e diffondere sul territorio le buone prassi e i metodi per garantire sicurezza
a legalità nel settore dello spettacolo.
Inoltre la Palestra Didattica consentirà di sperimentare e
perfezionare tecniche e prassi assieme alle reti della ricerca, professionali e associative, allo scopo di
contribuire a colmare i vuoti legislativi che ancora regnano nel settore nonostante l’approvazione del
D.I 22 luglio 2014 (decreto “palchi e fiere”).
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SOUP2NUTS nasce da un’idea di Andrea Staleni e Michele Montesi in collaborazione con DOC SERVIZI.
Chi è Soup2Nuts?
E’ una struttura formata da professionisti del mondo degli eventi e del live.
La “mission” di S2N è offrire al cliente un metodo di lavoro efficace con un’attitudine nuova e “smart”.
Il DNA di S2N è proprio di una struttura di produzione consolidata, di un gruppo di lavoro coeso per
metodologia, approccio, “knowhow” ed “expertise”.
La ricerca di metodi di lavoro dettagliati, la sperimentazione di regole e strumenti condivisi, l’adozione di una
metodologia di gruppo sono i punti di forza di S2N: i valori e il plus da condividere con i clienti.
Che cosa fa Soup2Nuts? Collabora con le agenzie nazionali e internazionali di “live show e special event”: un solo referente che, a
stretto contatto con i clienti, gestisce tutti gli aspetti tecnici e logistici delle produzioni complesse.
Perché DOC SERVIZI?
Perché con la sua esperienza ventennale nel settore contribuisce in modo sostanziale allo sviluppo del
progetto S2N.
E’ facile creare squadre di lavoro ad hoc selezionando i migliori tecnici e professionisti tra i suoi 5000 iscritti.
La sua struttura ramificata fornisce a S2N valore aggiunto potendo garantire al cliente tutto quello che il mondo
degli eventi impone: per esempio la documentazione di cantiere prescritta dalla legge, un’amministrazione
dedicata e, non da poco, un’unica fatturazione.