Pm a g a z i n eI ERGOLES C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Periodico di informazione musicale in attesa di autorizzazione del tribunale di Fermo Direttore responsabile: Carmela Marani N° 00/Giugno 2011 La musica ci salverà? uando entro in Conservatorio e ascolto le note di un vioQ lino, il canto di una voce, il soffio squillante di una tromba, il suono autoritario del pianoforte… Quando vedo tanti giovani pieni di entusiasmo che frequentano i corsi … Quando assisto, durante lʼanno, ai numerosi concerti che teniamo con le varie “nostre” formazioni di studenti, diplomati e docenti… Quando penso agli scambi internazionali che, grazie allʼErasmus, riusciamo ad attivare dando agli allievi una opportunità straordinaria di crescita culturale… Allora percepisco lʼimportanza di cosa significhi “fare musica”, di cosa significhi avere un Istituto come il nostro che si occupa dellʼalta formazione musicale. E quanto debba ritenersi fortunato un territorio che possa ospitare un Conservatorio di Musica. La musica ha una forza straordinaria. Penso, ad esempio, a quanto sta accadendo in Venezuela dove grazie a un progetto del maestro Abreu sono nate decine e decine di orchestre giovanili che hanno tolto moltissimi giovani dalla strada dando loro una ragione per stare insieme. Penso a quanto ha significato e continua a significare lʼeducazione musicale in Paesi come la Germania, dove ogni città ha la sua orchestra, o in Cina, dove un vecchio proverbio recita: “Se vuoi sapere se un Paese è ben governato, ascolta la musica.” La musica dʼinsieme crea legami profondi, innesca inevitabilmente il confronto e la reciproca capacità di ascolto. Investire nella formazione musicale dei giovani, riconoscendo alla musica questo forte potere di socializzazione, significa anche combattere certe negatività che portano spesso a situazioni di isolamento e conflitto, purtroppo molto presenti nella società contemporanea. Ecco perché bisogna avere il coraggio di continuare a investire nella musica e nella formazione, in tempi anche difficili come quelli che tutto il mondo della cultura sta vivendo e dove orchestre storiche, come quella di Santa Cecilia, rischiano un drastico ridimensionamento se non addirittura la chiusura. Rinunciare alla musica è come rinunciare alla bellezza. Quanto potremmo vivere senza? Dobbiamo attuare strategie che ci consentano interventi di ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse e stare attenti a utilizzare al meglio le scarne energie economiche disponibili. Ma è necessario dare prova di credere nel ruolo di queste Istituzioni, nei giovani e nella qualità dei docenti, non mortificandoli finanziariamente. Vorrei ringraziare tutti coloro che vivono il Conservatorio con lʼobiettivo di garantire la qualità dellʼalta formazione e coloro che hanno reso possibile questo nuovo numero del Pergolesi Magazine, che illustra, in modo sintetico, ciò che significa oggi il nostro Conservatorio di Musica. Nella Brambatti pagina 2 PmERGOLES a g a z i n eI C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Come si studia oggi nei Conservatori Silvia Santarelli a riforma degli studi musicali nei Conservatori è nata con la Legge n. 508 del 1999, a seguito del “Processo di Bologna” in cui tutti i ministri dellʼIstruzione e dellʼUniversità dei paesi membri dellʼUnione Europea hanno deciso di adottare entro il 2010 uno stesso sistema di valutazione e di formazione universitaria, il 3+2, il sistema dei crediti, lʼEcts e il diploma supplement: a) il 3+2 è una sigla sintetica per presentare il percorso di studio universitario: il 3 equivale agli anni della laurea triennale, cosiddetta breve; e 2 si riferisce agli anni della laurea specialistica biennale; b) il credito è una modalità utilizzata nelle università italiane (CFU) per misurare il carico di lavoro richiesto allo studente. Le istituzioni AFAM possiedono dei crediti formativi assimilabili ai CFU denominati CFA (Crediti formativi accademici), regolamentati dal DPR dellʼ8 luglio 2005, n. 212; c) lʼECTS è il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti incentrato sul carico di lavoro richiesto ad uno studente per raggiungere gli obiettivi di un corso di studio, obiettivi preferibilmente espressi in termini di risultati dellʼapprendimento e di competenze da acquisire. LʼECTS è stato introdotto nel 1989 nellʼambito del programma Erasmus, oggi parte del programma Socrates. LʼECTS è lʼunico sistema di crediti che sia stato testato ed usato con successo in Europa. LʼECTS è stato inizialmente concepito per il trasferimento dei crediti. Il sistema facilitava il riconoscimento di periodi di studio allʼestero, aumentando così la qualità ed il volume della mobilità studentesca in Europa. Negli ultimi anni lʼECTS si è evoluto in un sistema di accumulazione, da utilizzare a livello istituzionale, regionale, nazionale ed europeo. Questo è uno dei principali obiettivi della Dichiarazione di Bologna del giugno 1999; d) il Supplemento al diploma (Diploma Supplement) è un certificato da allegare ad un diploma di istruzione superiore che fornisce una descrizione standardizzata della natura, livello, contesto e status degli studi seguiti e completati con successo. Il Supplemento al diploma garantisce la trasparenza e facilita il riconoscimento accademico e professionale dei titoli. La prima trasformazione quindi è stata avviata quando nei Conservatori si sono aperti i corsi di laurea sperimentale di primo livello e successivamente quelli di secondo livello. Lʼavvio dei corsi di Laurea di I e di II livello non ha comportato la contemporanea cessazione dei corsi tradizionali in quanto i percorsi di laurea erano di carattere “sperimentale”, solo successivamente si è equiparato il diploma conseguito con il sistema tradizionale a quello di Laurea di primo livello. Erano quindi presenti contemporaneamente nella struttura del Conservatorio un sistema universitario ed un sistema tradizionale, in vigore dal 1918. Tutto ciò ha comportato circa 10 anni di sperimentazione del nuovo sistema che, inserito nel vecchio, ha provocato non poche problematiche da affrontare, spesso senza direttive chiare da parte del Ministero. Il sistema tradizionale a cui molti allievi sono tuttʼora iscritti, prevede programmi stabiliti ministerialmente nel 1918, un sistema di voti in decimi, esami di licenza, compimento e diplomi allʼinterno del proprio iter scolastico. Unʼaltra caratteristica evidente della differenza tra i due percorsi è il peso dellʼesame di diploma, ossia nel sistema tradizionale i voti conseguiti nelle materie complementari o negli esami intermedi dello strumento non avevano “peso” ma tutto si giocava il giorno del diploma, ora nella laurea finale ci si arriva con una media ponderata dei voti acquisiti nelle varie discipline, la votazione si esprime in centodecimi e si può eventualmente aggiungere un punteggio fino al massimo di 6 per la prova della laurea. Il 30 settembre del 2009 con decreto ministeriale n. 124 sono stati definiti i nuovi ordinamenti didattici dei corsi di studio di primo Livello che conseguentemente cessano di essere a carattere “sperimentale” e diventano ordinamentali. È stato quindi L s t u d i a r e m u s i c a elaborato il regolamento didattico ossia il testo contenente tutte le regole di applicazione del percorso di laurea di primo e di secondo livello ed è stato riscritto lʼordinamento didattico delle lauree di primo livello, ossia tutta lʼorganizzazione dei piani di studio dei vari strumenti. Entrambe le cose (ossia gli ordinamenti ed i regolamenti) sono state approvate dal Ministero, per cui da questʼanno nel nostro Conservatorio viene abolito il percorso tradizionale e questa è la novità che sta radicalmente cambiando lo studio della musica in Italia. Eʼ stato un grande impegno che ha visto coinvolti in primis il consiglio accademico, per quanto riguarda la stesura del regolamento didattico, e successivamente tutto il corpo docente per la parte dellʼordinamento didattico e dei programmi, tutti da riscrivere e da riorganizzare; si è inoltre cercato di offrire un progetto didattico più completo ed organico. Lʼabolizione del percorso tradizionale di studio ha posto il problema di chi dovesse offrire una formazione musicale precedente lʼingresso alla laurea di primo livello; è evidente che non possono essere solamente le scuole medie ad indirizzo musicale né i licei ad indirizzo musicale, per una serie di motivi: 1) questo tipo di scuole offre una formazione non professionalizzante dello strumento; 2) sono poco presenti nel territorio; 3) nelle scuole medie sono previsti solo 4 tipi di strumento musicale. Di conseguenza in Conservatorio si continuerà a studiare musica anche prima dellʼaccesso alla Laurea di primo livello, ed infatti in tutta Italia si è avviato un percorso di studio denominato Pre-accademico, che consente anche ai giovanissimi (a partire almeno dai 9 anni) di poter studiare musica in Conservatorio. In conferenza dei Direttori di Conservatorio si è stabilito un percorso simile in tutta Italia, pur se i contenuti delle prove dʼesame saranno diversi nei vari Conservatori. Lʼassetto dello studio pre-accademico prevede 3 esami di attestazione di livello corrispondenti a tre periodi di studio. a. LIVELLO A (base) b. LIVELLO B (medio) c. LIVELLO C (avanzato) Ad ogni livello lo studente, oltre lo strumento prescelto, dovrà frequentare altre materie quali la Lettura ritmica e melodica, la Musica dʼinsieme, successivamente Elementi di storia della musica o armonia secondo la tabella che potrà essere visionata nel sito del Conservatorio. La durata dei singoli periodi è di 3 anni per il livello base, due per il medio e 3 per lʼavanzato, ma la caratteristica è la sua flessibilità, ossia può essere ridotto se lʼallievo dimostra di essere pronto per conseguire lʼattestato di livello, viceversa se non è pronto potrà usufruire di un (solo) anno ulteriore per ciascun livello, per completare la preparazione. Inoltre le singole discipline hanno percorsi disgiunti ossia si può conseguire lʼattestato di strumento a prescindere da quello di lettura ritmica o di storia della musica o viceversa. I programmi sono stati predisposti facendo tesoro dellʼesperienza di oltre un secolo di insegnamento ma aggiornandoli alle nuove didattiche europee. Il regolamento dettagliato può essere visionato nel sito del Conservatorio: www.conservatorio.net. Le novità sono molteplici e per questo cercheremo di tenere sempre aggiornato il nostro sito al fine di poter offrire tutte le informazioni possibili, a tutti coloro che lo desiderano una offerta didattica sempre più completa e accattivante, certi che la musica è lʼarte che, più di ogni altra disciplina, forma la persona e la arricchisce umanamente, culturalmente e spiritualmente. PmERGOLES a g a z i n eI pagina 3 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Attività didattica e masterclass sono state in questi anni per gli allievi lʼopportunità di confrontarsi con Maestri di chiara fama, sia da un punto di vista tecnico che interpretativo, oltre il normale iter didattico. Tali appuntamenti sono anche una proficua occasione di confronto ed incontro tra allievi stessi, nonché una opportunità di perenne aggiornamento dei docenti. L Chitarra: Palmidessi, Fichter, Norrito, Zucchini Violino: Francesco Manara Tromba: Roberto Rossi Sassofono: Federico Mondelci Organo: Musicologia applicata allʼinterpretazione della musica Barocca ed un appuntamento dedicato a F. Liszt, con Luigi Ferdinando Tagliavini Musica da camera: Alessandro Cervo. Approfondimento del repertorio cameristico con particolare attenzione agli aspetti della concertazione e della prassi nella “prova”. Laboratori: L’insegnamento di Rolland e Nelson (Kaethe Shore). Obiettivo del progetto è presentare lʼinsegnamento di Paul Rolland e Sheila M. Nelson attraverso i video, le partiture pubblicate e dimostrazioni di esercizi. Maratona di musica da camera (Shore, S. Bruni, G. Bruni, Gentile, Rogliano). Esperienza che vede il coinvolgimento esecutivo di docenti ed alunni nella preparazione di un ricco repertorio di musica da camera. Costruzione delle ance (Ovidio Danzi). Incontro sulla canna per ance e costruzione delle ance. Flauto. (Stella Barbero). Il laboratorio si propone di affrontare le problematiche inerenti il ruolo del flautista in orchestra ed introdurre gli allievi – anche quelli dei corsi inferiori – allo studio dei principali passi orchestrali del repertorio lirico e sinfonico. Particolare attenzione verrà data ai brani del repertorio orchestrale che coinvolge più flauti, senza trascurare lʼottavino e il flauto in sol. Il laboratorio sarà integrato da ascolti guidati. Il M° collaboratore. (Gianfranco Stortoni). Il laboratorio vuol dare lo spunto e la possibilità di conoscere e sviluppare la figura professionale del maestro sostituto nel teatro dʼopera, attraverso lʼapprofondimento di tutte le competenze specifiche ad esso richieste: maestro suggeritore, pianista di sala e di palcoscenico, maestro di luci e direttore di palcoscenico. Incontri: Incontro con l’autore: Aurelio Samorì. Lʼincontro si propone di avvicinare gli studenti alla personalità e alla produzione artistica del compositore contemporaneo attraverso la viva voce del musicista coinvolto. Lʼincontro prevede lʼascolto di opere del Maestro sia tramite supporti audiovisivi che tramite lʼesecuzione dal vivo, in particolare da parte del pianista Fausto Bongelli che eseguirà, in prima assoluta, il “Foglio d’album” scritto appositamente per lʼoccasione dal compositore coinvolto, come nelle precedenti 4 edizioni hanno fatto i compositori intervenuti. Presentazione del libro: Genesi della forma nell’armonia tonale. Seminario di due giorni sul lavoro da lungo tempo avviato sui fondamenti morfologico-sintattici e semiotici dellʼarmonia tonale da Fulvio Delli Pizzi. La musica da camera francese tra “poeti maledetti e cabaret: da Chausson a Faure” con Guido Salvetti Viaggio musicale all’interno di noi stessi: Andrea Landriscina e Susan Elane. Verranno affrontati i seguenti temi: a) La musica che cura, la musica che trasforma. b) Liberare la voce. Il corpo che canta. Il diaframma barometro dello stress. La musica di F. Liszt: approfondimento con Adrian Vasilache e Paolo Peretti Pedagogia e comunicazione musicale: Piero Crispiani e Maria Elisabetta Bucci. Il corso di formazione in Pedagogia e Comunicazione musicale vuole offrire un itinerario annuale di formazione e aggiornamento sui temi della divulgazione musicale. Il percorso didattico mira a fornire spunti di approfondimento interdisciplinare insieme a competenze di base circa la mediazione culturale in campo culturale e mediatico. Seminari per la didattica musicale Corso di aggiornamento per insegnanti di musica I Seminari per la didattica musicale, organizzati allʼinterno del Biennio di II livello per la formazione dei docenti di educazione musicale e di strumento, sono rivolti sia agli studenti del Biennio didattico che agli studenti dei Trienni di I livello e del Biennio di II livello. Essi sono riconosciuti come Corso di aggiornamento per insegnanti di Educazione musicale e di Strumento delle scuole secondarie, con autorizzazione del MIUR e dellʼUfficio Scolastico Regionale e danno diritto allʼesonero dal servizio. Si tratta di sette appuntamenti di carattere teorico-pratico che avranno luogo da gennaio a maggio 2011, nei giorni di giovedì pomeriggio e venerdì mattina. I temi affrontati sono legati ad aspetti particolari della didattica musicale e dello strumento, curati da esperti e specialisti di alto livello accademico e professionale provenienti da ambiti di ricerca diversi quali la psicologia della musica, la didattica strumentale, la storia della musica, lʼimprovvisazione musicale, la sociologia della musica, lʼanalisi e la didattica dellʼesecuzione. Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione ai seminari dà diritto allʼacquisizione di CFA validi per lʼarea delle Attività formative integrative. d i d a t t i c a PmERGOLES a g a z i n eI pagina 4 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O PROGRAMMA per la didattica musicale Vesa Matteo Piludu (Università di Helsinki - Finlandia) (Mobilità docenti realizzata nellʼambito del Progetto Europeo LLP-Erasmus) I miti del Kalevala e la musica romantica e modernista finlandese (da Sibelius a Uno Klami) Giovedì 20 gennaio, ore 16/19 - Auditorium I miti finlandesi e la musica contemporanea, etnica, folk, world, jazz e rock Venerdì 21 gennaio, ore 10/13 - Auditorium La mitologia finnica e in particolare il poema epico Kalevala hanno influenzato fortemente la musica finlandese dal XIX secolo ad oggi. Nei miti finlandesi gli eroi spesso non sono guerrieri, ma piuttosto maghi e sciamani che combattono “a colpi” di canti magici: una fonte di ispirazione particolarmente allettante per i musicisti. Nella prima lezione, si ascolteranno e analizzeranno molte celebri composizioni di Sibelius (Kullervo, il Cigno di Tuonela, Tapiola), Melartin, Maadetoja, Merikanto e il modernista Uno Klami (la Serie del Kalevala, fortemente influenzata da Stravinski). Il secondo incontro tratterà della rilevanza del mito nella recente musica finlandese, in particolare le composizioni di E. Rautavaara, Sallinen e Tuomela. Negli ultimi trent’anni i temi mitologici sono stati particolarmente utilizzati nella musica etnica e jazz. Persino il rock è sensibile al richiamo del mito nordico. Angela Chiofalo (Conservatorio di Musica “F. Venezze” di Rovigo) Mario Cacciavillani (Neurologo-Padova) Neuroscienze e didattica musicale Come sono possibili le grandi abilità motorie-espressive che vengono sviluppate dai musicisti? Perché qualcuno è più bravo? Perché qualcuno impara prima? Quali sono i processi mentali che sottintendono alle abilità di riconoscere, memorizzare, richiamare, creare ed eseguire? Capire come “l’orchestra di neuroni” analizza l’informazione musicale, dirige la risposta motoria e gestisce le reazioni emotive può permettere al musicista di conoscere le sue potenzialità e all’insegnante di programmare e adattare con più precisione i metodi di insegnamento. Giovedì 17 febbraio, ore 16/19 - Venerdì 18 febbraio, ore 9/12 Auditorium Fabrizio Ottaviucci (Macerata) ImprovisAzione Il laboratorio prevede l’approccio alle tecniche di improvvisazione ideate da Karlheinz Stockhausen negli anni 70 e sviluppate dal figlio Markus nei decenni successivi; queste tecniche, denominate musica intuitiva, verranno attivamente sperimentate e forniranno un punto di riferimento per la costruzione di un percorso didattico che intenda dare spazio alla creatività. Giovedì 3 marzo, ore 16/18 - Venerdì 4 marzo, ore 9/11 Auditorium Maria Josefina Arata - Cesare Magro (Torino) Suonare e Lottare: un motto che può cambiare molte vite Un’occasione per lasciarsi coinvolgere dalle testimonianze e le impressioni di chi segue con affetto e interesse l’opera del Maestro Josè Antonio Abreu con i bambini ed i giovani del Venezuela. Maria Josefina Arata e Cesare Magro, formatori e consulenti aziendali, con la profonda passione per d i d a t t i c a la ricerca e la conoscenza di esempi di vita in cui l’animo umano si esprime nelle sue forme più elevate. Condividono con il maestro Abreu l’amore per i giovani e per la musica, ma soprattutto credono nel valore della Bellezza dell’Arte come strumento per migliorare la condizione umana. Giovedì 31 marzo, ore 16/18 - Auditorium Elita Maule (Conservatorio di Musica “C. Monteverdi” di Bolzano) Suoni e musiche per agire quadri di civiltà. Le culture antiche Il corso, di tipo pratico operativo, permette a studenti e insegnanti di accostarsi in maniera attiva ed interdisciplinare ad alcune antiche civiltà musicali, esercitando a livello pratico il concetto di modo ritmico e melodico con semplici strumenti didattici e anche con quelli autocostruiti. I partecipanti potranno sonorizzare antichi miti, suonare insieme, improvvisare su frammenti di musica annotata pervenuteci nonché compiere inferenze per comprendere gli usi, le funzioni e i contesti della musica presso le culture prese in considerazione partendo e interagendo direttamente con semplici fonti. Giovedì 28 aprile, ore 16/18 - Venerdì 29 aprile, ore 11/13 Auditorium Rossana Dalmonte (Università di Trento- Istituto Liszt, Bologna) Il magistero pedagogico di Liszt: Lina Ramann, “Liszt Pädagogium” L’incontro si colloca nel vasto ambito della didattica strumentale: è diretto prevalentemente a docenti e allievi di pianoforte, ma i temi di fondo sono comuni all’apprendimento di ogni strumento. Suonare un brano come il suo autore lo ha pensato è un obiettivo a cui tendere, oppure ciascun interprete preferisce sentirsi libero di eseguire la pagina musicale come preferisce? Se si risponde secondo la prima ipotesi, allora oltre al lavoro sullo strumento occorre impegnarsi per cercare di ricostruire il background storico da cui il brano ha avuto origine; ad ogni modo occorre interrogarsi a proposito dei mutamenti che sono intervenuti nel panorama estetico e di pensiero fra il momento in cui il brano è nato e quello in cui lo si esegue. Il Liszt Pädagogium di Lina Ramann risponde a questo tipo di esigenze: da una parte colloca i 21 brani analizzati nel contesto storico-estetico della loro epoca, fornendo un termine di paragone molto preciso con le posizioni dell’oggi; dall’altro – nelle “note pedagogiche” - riporta quello che Liszt stesso disse durante le lezioni cui la Ramann assistette, durante circa venti anni, alla fine della carriera pedagogica del Maestro. Giovedì 12 maggio, ore 16/19 - Auditorium Coordinamento Fabrizio de Rossi Re e Nicola Verzina Per info e iscrizioni: [email protected] PmERGOLES a g a z i n eI pagina 5 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Attività artistica • L’inaugurazione dell’Anno Accademico prevedeva due momenti: la conferenza svoltasi nel pomeriggio in Conservatorio ed il concerto eseguito al Teatro dellʼAquila nel dopo-cena. La conferenza ha visto la presenza di due ospiti: il Prof. Hermas Ercoli e il Prof. Elio Matassi. Il Prof. Ercoli è docente di Turismo culturale, Museologia e Storia del patrimonio artistico allʼuniversità di Macerata, storico e profondo conoscitore della cultura marchigiana nei suoi aspetti più vari, membro del Nucleo di Valutazione del nostro Conservatorio ed il prof. Elio Matassi docente di Filosofia della Musica allʼUniversita di Roma tre, ed ha svolto una prolusione dal titolo: “Solo la musica potrà salvarci…Musica e formazione”. Il Concerto è stato lʼoccasione per festeggiare il centocinquantesimo dellʼUnità dʼItalia, con lʼesecuzione di cori di Giuseppe Verdi. Il Coro era composto da allievi del Conservatorio e dalla corale Bonagiunta di San Ginesio, lʼorchestra prevedeva la collaborazione del progetto Sipario con lʼesecuzione della Sin˘ Il fonia in mi min “dal Nuovo Mondo” di Antonin Dvorak. concerto è stato diretto dal M° Donato Renzetti, direttore tra i più affermati in campo internazionale. • Concerto per la Settimana Santa per coro e orchestra. Come ormai da tradizione, il nostro Conservatorio realizza i “Concerti della Settimana Santa” eseguiti nei giorni 17, 18 e 19 aprile nelle cattedrali di Camerino e San Severino Marche, nella Collegiata di San Ginesio e nella chiesa di San Francesco a Fermo. Il programma proposto dal coro e orchestra del Conservatorio di Fermo, in collaborazione con la Corale Bonagiunta da San Ginesio, prevede una miscellanea di brani che spaziano dal quattrocento spagnolo fino ai temi di film famosi quali Schindlerʼs list e The Mission. Lʼesecuzione musicale viene intervallata da brani recitati da Maria Sole Cingolani e scelti dal maestro Stefania Panighini. Direttore Maurizio Torelli. • Petite messe solennelle di G. Rossini: considerato uno tra i migliori capolavori della musica del XIX secolo la Petite messe solennelle, composta nel 1863, cinque anni prima della sua morte ed ultimo peccato di vecchiaia, come il compositore amava definire i suoi lavori di età senile. Capolavoro nuovo, quasi azzardato per anni in cui imperava il romanticismo, con la sua melodia, che solo in seguito sarà valutata come capolavoro rossiniano: esso anticipa i tempi della musica moderna dando nuovi indirizzi estetici e forme avveniristiche che si svilupperanno ben oltre la metà dellʼOttocento per giungere agli inizi del Novecento. La Petite messe solennelle è scritta per dodici cantanti, di cui quattro solisti, due pianoforti e un armonium, sarà eseguita il 22 Novembre 2011. • R. Schumann: Pierino porcospino, ovvero l’educazione al tempo di R. Schumann. Il progetto propone uno spettacolo musicale/scenico con lʼesecuzione di brani musicali di R. Schumann, tratti da due importanti opere didattiche del compositore: il Liederalbum per la gioventù op. 79 (1849) e lʼAlbum per la gioventù op. 68 (1848) alla quale verrà intercalata la recitazione di filastrocche tratte da “Der Struwwelpeter” ossia “Pierino porcospino”, un libro per lʼeducazione dei giovanissimi, scritto dallo psichiatra tedesco H. Hoffmann nel 1845 e subito tradotto, con grande successo, in tutta Europa, Italia compresa, dove fu pubblicato da Hoepli. • Music of Changes: il progetto intende far conoscere il repertorio più interessante ed importante della musica americana del XX secolo. Lo scopo è quello di coinvolgere attivamente studenti e docenti del nostro Conservatorio per realizzare una serie di concerti e incontri focalizzati sulla musica e sui musicisti del Nuovo continente. • Omaggio a Luigi Cherubini del quale ricorre questʼanno il 250° anniversario della nascita. Verranno proposte musiche inedite di Luigi Cherubini, credute disperse, ritrovate in vecchie biblioteche dʼEuropa e riproposte in edizioni critiche in prima esecuzione assoluta moderna. Lʼorchestra è composta da allievi del Conservatorio. Come coristi, per lʼoccasione partecipano alcuni allievi del Conservatorio e il Coro S. Giovanni Battista di Senigallia. Il concerto si è svolto sabato 19 marzo 2011, presso il Teatro dellʼAquila. • Solista e orchestra: 12 e 13 novembre: in collaborazione con il progetto Sipario sono stati eseguiti due concerti di Mozart per pf. ed i concerti per oboe, per duo di flauti e per sax con orchestra. • Concerti del Conservatorio: 1 - 8 - 15 - 28 aprile si sono tenuti i concerti dei docenti coordinati dal M° Adrian Vasilache. • Nel mesi di Aprile si sono svolti i concerti dei docenti che hanno visto il coinvolgimento di: Oboe - Organo M° Luciani, M° Bastianini Quintetto Archi - Pianoforte Maestri: L. Marziali, G. Bruni, S. Bruni, K. Shore, A. Gentile Pianoforte M° A. Vasilache Organo M° S. Fraboni Coordinati dal M° Adrian Vasilache • Lʼ8 maggio al Teatro dellʼAquila si è tenuto il concerto “Solista e orchestra” con alcuni allievi del Conservatorio scelti tra molti che hanno partecipato alla selezione, tutti di alto livello di preparazione, con programmi molto impegnativi. Hanno partecipato come solisti accompagnati dall'Orchestra del Conservatorio sotto la direzione del M° Daniele Giulio Moles: Lucia Baldassarri, Manuel Mantovani, Oboi di T. Albinoni concerto in do magg. op. 9 n. 9 per due oboi, Sara Rocchi, Mezzosoprano di A. Vivaldi "Ho il cor già lacero", Chiara Margarito, Soprano di W.A. Mozart "Sposo mia vita...", Diego Marani, Sassofono di R. Molinelli accompagnato al pf. da Michele Cioppettini, Giulio De Padova, Pianoforte concerto "Imperatore" n. 5 op. 73 di L.v. Beethoven. a t t i v i t à PmERGOLES a g a z i n eI pagina 6 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O • Giovani in concerto: Serate nei mesi di Maggio e Giugno con gli allievi del Conservatorio, preziosa occasione per presentare al pubblico il lavoro svolto. La serata finale è dedicata all’allievo Claudio Santangelo Vincitore del Concorso “Premio Nazionale delle Arti Strumenti a Percussione”. Le classi coinvolte sono: Canto Rossella Marcantoni Cesarina Compagnoni accompagnatore al pf. Serata dedicata ai giovanissimi Pianoforte Raffaele Di Berto Pianoforte Daniela Cantarini Pianoforte Lida Quarta Trombone - Tuba Rinaldo Strappati Chitarra Giuseppe Angeli Pianoforte Carlo Benedetti Musica da Camera Marco Rogliano Violoncello Gustavo Bruni Oboe Lorenzo Luciani Musica Vocale da Camera Elisabetta Lombardi Pianoforte Fabrizio Viti Musica da Camera Alessandra Gentile Organo Simonetta Fraboni Clavicembalo Adriano Dallapè Pianoforte Giulia Valente Composizione Fulvio Delli Pizzi Progetto Sipario uestʼanno Il Conservatorio di Fermo ha partecipato al Progetto Sipario. Cosʼè il Progetto Sipario? Eʼ un progetto di formazione di figure professionali nelle arti e nei mestieri dello spettacolo dal vivo, finanziato dal Fondo sociale Europeo, promosso dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi in partenariato con alcuni tra i più importanti Enti di Produzione ed Istituzioni Formative del territorio marchigiano, il Conservatorio è stato uno tra i protagonisti più attivi del progetto. Nel suo aspetto complessivo il “Sipario” ha previsto lʼattivazione di tredici percorsi formativi nelle figure tecniche ed artistiche, con lʼobiettivo di sviluppare azioni di formazione e di supporto allʼinserimento lavorativo nel mondo dellʼarte. Con lʼausilio di professionisti del settore nonché di esperti di chiara fama, in un anno di lavoro il progetto Sipario ha formato giovani in vari settori quali per esempio sarto teatrale, scenografo, macchinista ed elettricista teatrale, tecnico del suono, cantante lirico, maestro collaboratore e professore dʼorchestra e nello specifico in questʼultimo campo si è sviluppata la collaborazione con il Conservatorio di Fermo. Il Conservatorio ha collaborato offrendo a numerosi allievi questa opportunità, mettendo a disposizione docenti per alcune lezioni, offrendo i locali, e segnalando unʼallieva in qualità di tutor dʼorchestra: Serena Allevi, la quale ci ha inviato questo breve articolo per raccontarci la sua esperienza: All’interno del ciclo di studi accademici che ho intrapreso all’interno del Conservatorio, mi è stata data la possibilità di prendere parte ad un progetto teso alla valorizzazione di giovani musicisti. La finalità principale del corso, denominato PROGETTO SIPARIO, è stata quella di formare giovani artisti e di dar loro la possibilità di esprimersi in formazioni orchestrali, attraverso un Q s i • Suona francese 2011 Il Conservatorio G. B. Pergolesi da alcuni anni porta avanti unʼattività didattica e di ricerca sulla musica del Novecento, coniugando fra loro in maniera organica e creativa due ambiti solitamente distinti, lʼinsegnamento e la produzione musicale. Le iniziative proposte per il “Festival Suona Francese 2011” si inseriscono in questo contesto e propongono due appuntamenti incentrati sulla musica colta francese del secondo Novecento. Il primo (giovedì 9 giugno ore 17,30 Auditorium Billé) prevede una conferenza di Nicola Verzina, docente di Storia della musica e Musicologia, ed ha per tema la Scuola Spettrale parigina del Gruppo LʼItinéraire, sviluppatasi nel contesto della ricerca sullʼacustica e lʼinformatica musicale dellʼIRCAM negli anni Ottanta ad opera di Grisey, Murail, Levinas e Dufourt. Il secondo incontro (giovedì 16 giugno ore 18 Auditorium Billé) che vede impegnati alcuni fra i docenti più competenti ed attivi del conservatorio sul fronte della musica contemporanea, propone lʼesecuzione di musiche le cui tematiche sono tradizionalmente care al pensiero musicale francese e che riguardano il “suono” inteso nella doppia accezione di imitazione della Natura anche come espressione del sovrannaturale, ma altresì come ricerca condotta sulla sua componente fisico-edonistica. p a r i o preciso ed articolato percorso di iniziazione professionale. L’iniziativa è stata resa possibile dal diretto interessamento della Fondazione Pergolesi Spontini sita a Jesi. Per quanto concerne il mio ruolo, mi è stato offerto l’incarico di tutor d’orchestra, funzione che mi ha consentito di entrare a contatto con la realtà dell’organizzazione e della scena musicale orchestrale. La durata del corso è stata di circa un anno ed ha permesso agli orchestrali di confrontarsi con repertorio sinfonico, operistico e cameristico. Ciò ha consentito loro di entrare a contatto con direttori d’orchestra di fama internazionale, tra i quali Jordi Bernàcer, Alessandro Ferrari, Donato Renzetti, il quale ha diretto l’ultimo concerto del Progetto Sipario che è coinciso con l’inaugurazione dell’anno accademico 2010-2011 del Conservatorio. Lo spirito incarnato dal Progetto si potrebbe riassumere con le parole espresse dal grande maestro Renzetti che ha affermato di essere particolarmente onorato, nonostante il suo background, di aver diretto un orchestra di giovani ai quali trasmettere la sua passione ed il suo sapere musicale. Egli ha avuto parole di incoraggiamento per le giovani generazioni, affinchè il notevole patrimonio italiano musicale venga custodito ed adeguatamente sviluppato. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla coordinatrice del progetto Germana Giorgerini, che con tanta dedizione e professionalità ha affrontato e superato le difficoltà incontrate durante il corso, permettendo il regolare svolgimento delle produzioni. A mio parere, sono stati mesi interessanti, sia per la mia crescita personale, sia per l’esperienza che ogni singolo orchestrale ha fatto. Penso, infine, che sia più che mai necessario, con l’attuale crisi culturale, credere nelle potenzialità di nuovi talenti che hanno voglia di alimentare quello straordinario strumento di comunicazione che è la musica. PmERGOLES a g a z i n eI pagina 7 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Pierino Porcospino Progetto ovvero lʼeducazione ai tempi di Schumann a classe di Musica vocale camera della prof.ssa Elisabetta Lombardi, in collaborazione con la classe di Pianoforte della prof.ssa Daniela Cantarini, di Arte scenica (prof.ssa Stefania Panighini) e del Biennio Formazione Docenti hanno lavorato alla realizzazione di un concerto-spettacolo basato sulla raccolta di filastrocche Der Struwwelpeter (1844), opera illustrata per lʼinfanzia dello psichiatra tedesco Heinrich Hoffmann (1809-1894). Non senza una discreta dose di umorismo nero lʼautore condanna i bambini maleducati ed imprudenti delle storie ivi narrate ad una brutta fine. Il libro venne tradotto in italiano nel 1882 da Gaetano Negri con il titolo di Pierino Porcospino. Il progetto che i docenti e gli studenti coinvolti hanno realizzat, proposto e coordinato da Elisabetta Lombardi, è un originale patchwork musicale ideato dalla collega Stefania Panighini e che utilizza il Liederalbum für die Jugend op. 79 per voce e pianoforte e lʼAlbum für die Jugend op. 68 per pianoforte di Robert Schumann. Gli allievi del Biennio Formazione Docenti, Lucia Paccamiccio, Diego Marani, Luca Lupi e Fabrizio Innamorati hanno inoltre composto sei nuovi brani su testi di altrettante filastrocche tratte dalla raccolta di Hoffmann. Lo spettacolo è andato in scena presso lʼAuditorium Billé del Conservatorio nel pomeriggio di Mercoledì 4 maggio 2011. Il lavoro è stato concepito da Stefania Panighini sulla falsariga de L’Enfant et les sortilèges di Ravel, ovvero come la storia di un bambino che nel corso dello spettacolo incontra diverse figure fantastiche. Lo svolgimento drammaturgico prevede un Pierino “cattivo!” nella prima parte, che poi a seguito dellʼincontro con le filatrici diventa pietoso e via via capisce come dovrebbe comportarsi un “bravo” bambino. I brani dal Liederalbum für die Jugend op. 79 verranno eseguiti dagli allievi della prof.ssa Elisabetta Lombardi: Chiara Marangoni, Silvia Moretti, Ieva Manoni, Cao Hui, Chiara Ardito, Yuan Chun Yan, Xu Yuan, Andreina Zatti, Arianna Rinaldi. Pianista: Alessandro Ciucani. L Le parti strumentali dei brani composti appositamente per lo spettacolo saranno eseguite dagli allievi del Biennio Forma- zione Docenti, che accompagneranno le voci di Liu Hongguo, Yoon, Valentina Paolini, Ieva Manoni. Sotto la bacchetta di Diego Marani. Pierino Porcospino La tristissima storia degli zolfanelli La storia del moretto La storia del fiero cacciatore La storia di Giannino guard’in aria La storia di Roberto che vola Il ruolo di Pierino è impersonato e cantato da Arianna Rinaldi. p i e r i n o p o r c o s p i n o PmERGOLES a g a z i n eI pagina 8 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Itinerari dʼascolto avvicinarsi ai repertori contemporanei di Luisa Curinga er il terzo anno consecutivo il Conservatorio di Fermo partecipa alla rassegna Itinerari d’ascolto. Incontri con la musica contemporanea. Prodotto dalla Provincia di Macerata, da Terra di Teatri Festival e Associazione Arena Sferisterio (con la direzione artistica di Fabrizio Ottaviucci), il festival propone una serie di concerti che coinvolgono perlopiù compositori ed esecutori della regione, e si svolgono nei teatri di differenti comuni della provincia di Macerata. Ogni anno una parte della programmazione è dedicata a un importante compositore o ad una tematica significativa, con lo scopo di avvicinare i giovani (sia esecutori che ascoltatori) al repertorio contemporaneo, e viene realizzata grazie alla collaborazione di diverse scuole di musica. Il Conservatorio G.B. Pergolesi ha già partecipato ai concerti dedicati a Karlheinz Stockhausen (nel 2009) e a John Cage (nel 2010). Durante la rassegna di questʼanno, un gruppo di circa 20 studenti del nostro conservatorio preparati dalla Prof. Luisa Curinga (referente del progetto) si esi- P biranno il 23 maggio prossimo a Recanati presso lʼauditorium del Centro Mondiale della Poesia, in un concerto intero sul tema del minimalismo americano. Saranno eseguiti brani di Philip Glass (Piece in the shape of a square, per due flauti); Steve Reich (Vermont Counterpoint per dieci flauti) e Terry Riley (In C per ensemble strumentale). Il gruppo è formato da allievi di flauto, sassofono, violino, violoncello, contrabbasso, pianoforte, di ogni fascia dʼetà: dai giovanissimi dei corsi pre-accademici e dei corsi inferiori del vecchio ordinamento, agli studenti dei corsi superiori, dei trienni, dei bienni strumentali e del corso abilitante A77. Cofanetto registrazioni Progetto Maderna Anno Accademico. 2008-2009 ta per essere pubblicato un cofanetto di quattro cd contenenti le registrazioni dei sei concerti tenutisi nellʼambito del Progetto Maderna, realizzato durante lʼanno accademico 2008-2009 presso il Conservatorio G. B. Pergolesi di Fermo. Il Progetto Maderna è nato con lʼintento di far avvicinare gli studenti e i docenti del Conservatorio e il pubblico esterno al pensiero e allʼopera di Bruno Maderna (Venezia, 1920 - Darmstadt, 1973), figura fondamentale del panorama musicale del secondo Novecento italiano ed europeo, compositore, direttore dʼorchestra, didatta, organizzatore musicale. Lʼiniziativa ha rappresentato inoltre per il Conservatorio di Fermo unʼoccasione preziosa per conoscere da vicino le problematiche sollevate dalle neo-avanguardie musicali, rendendo attivamente partecipi al progetto studenti e docenti, attraverso lo studio e lʼesecuzione di importanti lavori del compositore veneziano, in una prospettiva culturale intesa a coniugare professionalità didattica e produzione artistica di qualità. Il progetto - articolato in sei concerti, una conferenza, la proiezione di un raro documentario RAI, un laboratorio di ascolto e analisi, una tavola rotonda con specialisti madernologi - ha tentato di restituire lʼimmagine sfaccettata della complessa ed eterogenea figura umana ed artistica di Bruno Maderna, in un contesto, come quello in generale dei conservatori di musica, dove normalmente è alquanto difficile articolare in modo multidirezionale lo studio e lʼapprofondimento della produzione di compositori del Novecento, secondo un approccio che non sia esclusivamente esecutivo-interpretativo, ma anche tecnico-compositivo e storico-estetico. S a t t i v i t à Il presente cofanetto è la testimonianza del prezioso lavoro fatto dai docenti e dagli studenti del Conservatorio di Fermo e raccoglie le registrazioni dei sei concerti realizzati nellʼambito Progetto Maderna durante lʼa.a. 2008/09. Chi fosse interessato ad avere una copia del cofanetto può rivolgersi al prof. Nicola Verzina ([email protected]) PmERGOLES a g a z i n eI pagina 9 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O XVI stage internazionale del sassofono Fermo 3 - 5 Dicembre 2010 Il XVI STAGE INTERNAZIONALE DEL SASSOFONO organizzato dall’Associazione Sassofonisti Italiani, il Conservatorio di Musica G.B.Pergolesi di Fermo, lʼAudioteca Provinciale di Fermo con il contributo di Provincia di Fermo, Comune di Fermo, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e Gioventù Musicale di Fermo sulla base della sua storia e della continuità, si rivela un appuntamento fondamentale tra i docenti e gli allievi dei Conservatori di Musica italiani ed europei per concretizzare scambi didattici, favorire la crescita culturale e la formazione professionale dei giovani. È un esperienza unica nel panorama musicale italiano: un incontro tra artisti, docenti, studenti dei conservatori italiani ed europei per presentare il sassofono nelle sue varie potenzialità espressive e stilistiche. Da 16 anni Fermo ospita lo Stage Internazionale del Sassofono che si articola in lezioni, master classes, conferenze, concerti, mostre di strumenti musicali e di opere artistiche, cineforum e esposizione di sassofoni e suoi accessori da parte di varie ditte. Questʼanno, precedentemente allo Stage, ha avuto luogo il progetto “La Provincia del Sax” una sorta di anteprima che si è articolato nel territorio della Provincia di Fermo con lʼintento di dare visibilità e fare apprezzare le potenzialità e le qualità del sassofono e della musica. Grazie alla nascita della nuova Provincia e dellʼAudioteca Provinciale il patrimonio di esperienze accumulato in questi anni è stato messo a disposizione e fatto circolare in tutto il territorio fermano coinvolgendo scuole, enti locali, associazioni culturali e gruppi musicali. Il XVI Stage Internazionale del Sassofono si è svolto nella città di Fermo, presso il Conservatorio di Musica “G.B.Pergolesi” e lʼAuditorium San Martino nel periodo: 3-5 Dicembre 2010. La sedicesima edizione dello Stage ha annoverato la partecipazione di 80 allievi e 20 docenti provenienti dai Conser- Music of changes Musica americana del novecento Intervista a Nicola Verzina Come è nata l’idea di organizzare questa iniziativa? Il progetto Music of changes, che mutua il proprio titolo dallʼomonimo brano pianistico interamente indeterminato di John Cage del 1951, intende presentare agli studenti e ai docenti del nostro Conservatorio e al pubblico esterno uno spaccato, articolato in vari incontri, del repertorio musicale americano del Novecento. Dopo i precedenti progetti su Bruno Maderna e sul Futurismo, che hanno riscosso una notevole adesione ed entusiasmo da parte degli studenti e dei colleghi, impegnati sia attivamente che come spettatori, io e Fausto Bongelli abbiamo pensato di proseguire questo filone di ricerca elaborando un progetto sul repertorio americano del Novecento, sul quale lo scorso anno accademico avevo tenuto il corso di “Storia e analisi del repertorio” per il Biennio Sperimentale. vatori di Avellino, Bari, Bologna, Castelfranco Veneto, Colonia, Fermo, Ferrara, Francoforte, LʼAquila, Firenze, Losanna, Lugano, Matera, Milano, Minneapolis, Monaco di Baviera, Monopoli, Napoli, Parigi, Pesaro, Salerno, Taranto. Nelle sedici edizioni effettuate hanno partecipato allo stage oltre 1000 sassofonisti provenenti da varie nazioni La città di Fermo è divenuta in questi anni un centro di riferimento per i sassofonisti italiani ed europei che guardano allo Stage come ad un appuntamento fondamentale per la propria crescita culturale. Questʼanno vi è stata la prestigiosa partecipazione di Richard Fournaux, Sindaco di Dinant (Belgio), la città di Adolphe Sax e sede del più importante concorso classico del sassofono, che prelude ad una collaborazione futura tra le città di Dinant e Fermo. Oltre agli appuntamenti didattici e concertistici lo Stage ha presentato questʼanno una Mostra Multimediale: Arte,Cinema, Musica e Fotografia. Tra le esposizioni: elaborati grafici e pittorici del Liceo Artistico “O.Licini” di Porto San Giorgio; opere pittoriche dellʼartista Giuliano Crivelli; i materiali dellʼAudioteca Provinciale (libri, video, dischi, riviste,); La storia dello Stage dal 1994 ad oggi; Il sax in mostra a cura delle ditte specializzate ed una esposizione di storici e preziosi strumenti di marca Adolphe Sax curata da Gilberto Monetti. Considerato che il XX secolo occupa uno spazio esiguo nei programmi di studio e in generale nella cultura musicale trasmessa dai nostri conservatori, sono convinto che occuparsi della musica del Novecento rappresenti in generale non solo un ampliamento delle conoscenze riguardanti la storia della musica e un allargamento della conoscenza dei repertori, ma soprattutto unʼimportante attività che integra la ricerca e la didattica e soprattutto permette agli studenti di agire personalmente ed attivamente questo tipo di musica nuova, in modo creativo e per loro gratificante. Personalmente mi sono positivamente stupito nel constatare lʼimpegno e la professionalità che i ragazzi hanno profuso nello studio e nellʼesecuzione dei brani del repertorio contemporaneo. Ciò grazie anche ai colleghi che hanno aderito ai precedenti progetti, come ad esempio Luisa Curinga, Alessandra Gentile, Elisabetta Lombardi, Fausto Bongelli, Fabrizio de Rossi Re, Massimo Mazzoni, Filiberto Palermini, Fabrizio Viti, che hanno saputo preparare molto bene il repertorio scelto e trasmettere la passione necessaria per la buona riuscita delle iniziative precedenti. Tengo a sottolineare che senza la par- i n t e r v i s t a PmERGOLES a g a z i n eI pagina 10 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O tecipazione attiva degli studenti e dei colleghi aderenti, queste iniziative non si sarebbero potute realizzare. Perchè proprio la musica americana? La nostra cultura musicale è di tipo eurocentrico e la musica che si studia e si esegue è fondamentalmente europea, anche se grazie alla globalizzazione e alla rete internet la tendenza è sempre più quella di spaziare oltre i propri confini mentali e culturali. Il repertorio americano, a parte alcuni casi eclatanti come quello di John Cage, ingiustamente famoso per il suo atteggiamento dadaista e dissacratorio, è poco noto ed eseguito nel vecchio continente, dove predomina una sorta di necrofilia musicale e un eccessivo interesse per la musica del passato e dove in generale rispetto a questʼultima la musica contemporanea (per modo di dire perchè si tratta ormai di musica del secolo scorso) trova uno spazio piuttosto esiguo. Anche nei conservatori italiani le musiche del repertorio americano (per americano sʼintende Stati Uniti) sono poco frequentate e men che meno si studiano i compositori, la storia, le poetiche e gli stili musicali di questo continente. Nonostante la globalizzazione, non c’è il rischio che sia parte di una cultura troppo lontana dalla nostra? Non credo, la musica americana nasce da una costola della musica europea trapiantata nel nuovo continente, che poi interagisce con le culture locali e con quelle provenienti dagli altri continenti dando vita lentamente ad una propria fisionomia. Nel crogiolo delle culture e delle musiche che si incontrano su quel terreno sta a mio parere il maggior interesse dei repertori americani, che vanno dalla musica accademica di derivazione europea alla musica afro-americana, alla canzone, al folclore locale, indio dei pellerossa, agli apporti latino-caraibici e cubani. La cultura musicale americana si caratterizza proprio per questa continua e multiforme interazione e influenza reciproca fra i diversi ambiti stilistici ed etnici, dando vita ad interessanti e straordinari risultati musicali. Ecco, credo che per tutte queste ragioni valga la pena conoscere, studiare ed eseguire le musiche del repertorio americano. Come si articolerà il progetto? Il progetto si articola complessivamente in sei appuntamenti di diversa natura che si svolgeranno da marzo a maggio 2011 presso lʼAuditorium del Conservatorio. Il primo incontro è dedicato alla musica pianistica di Henry Cowell, sperimentatore agguerrito ante litteram, continuamente alla ricerca di nuove soluzioni sonore ed espressive, la cui interpretazione è affidata a Fausto Bongelli e sarà presentato dal sottoscritto. Il secondo appuntamento ospita il pianista e compositore americano Richard Trythall, che si esibirà in un gustoso programma di musiche che vanno dal Ragtime al Boogie Woogie. La presentazione del concerto è affidata al prof. Vincenzo Caporaletti dellʼUniversità di Macerata, musicologo e specialista di musica afroamericana. Ancora protagonista il pianoforte nel terzo incontro che vedrà esibirsi i nostri pianisti e docenti Fausto Bongelli, Alessandra Gentile, Daniela Cantarini e il laureando Davide Martelli, in un interessante ed impegnativo cartellone di musiche pianistiche del primo e secondo Novecento. Il concerto ospiterà inoltre un brano di Ives interpretato dalla pianista canadese Catherine Vickers, vincitrice del Concorso Busoni, docente presso la Hochschule di Francoforte, che proprio in quei giorni terrà una masterclass presso il nostro conservatorio nellʼambito di una mobilità docenti Erasmus. Il quarto concerto, curato da Elisabetta Lombardi e dal Quartetto dʼarchi del Conservatorio, è incentrato soprattutto i n t e r v i s t a sulla musica vocale ed è dedicato a Samuel Barber nel centenario della nascita, ricorso nel 2010. Nella manifestazione non poteva mancare un appuntamento, il quinto, dedicato al jazz, espressione musicale fra le più originali e stimolanti del Nuovo Continente, che sarà curato da Filiberto Palermini con la partecipazione della sua classe di jazz. Il concerto sarà preceduto dalla presentazione di un originale progetto incentrato sulla trascrizione del Concerto per clarinetto di Copland realizzato da Andrea Polinelli e Antonio Magli. Concluderà il ciclo un concerto di musica da camera incentrato soprattutto sulla figura di John Cage e i minimalisti americani. Chi sono i partecipanti al progetto? Ci tengo ad elencare in questa sede tutti i partecipanti e gli aderenti al progetto e approfitto di questa occasione per ringraziarli vivamente: Classe di Flauto (Luisa Curinga) Valentina Del Carpio, Giacomo Pesaresi, Claudia Piccinini, Claudia Sartori, Rebecca Montagna, Alessandro Oro, Andrea Perna, Stefania Buresta, Arianna Aureli, Federica Paccacerqua, Claudia Turicchi, Fabrizio de Rosa, Federica Chmielewski, Alberto Massari, Jacopo Nobili Classe di Musica da camera (Alessandra Gentile) Giacomo Pesaresi, Lucia De Angelis, Diego Marani Classe di Musica vocale da camera (Elisabetta Lombardi) Arianna Rinaldi, Cao Hui, Andreina Zatti, Ieva Karklina Manoni Pergolesi Jazz Ensemble (dalla Classe di Jazz - Filiberto Palermini) Lorena Sgariglia, Claudia Sartori (flauto), Manuel Mantovani (oboe), Stefano Fraticelli (clarinetto), Stefano Castellani (tromba), Massimiliano Santomo (tromba), Andrea Piergentili (trombone), Maurizio Gibellieri (sax soprano e alto), Francesco Ghezzi (sax alto), Stefano Conforti (sax tenore), Marco Morlupi (sax tenore), Giorgio Organtini (sax baritono), Marco Ghezzi (piano), Emanuele Evangelista (piano), Filippo Gallo (chitarra), Alberto Ricci (basso), Edoardo Tancredi (batteria) Classe di Pianoforte (Fabrizio Viti) Davide Martelli Biennio Formazione Docenti (Fabrizio de Rossi Re - Andrea Landriscina - Nicola Verzina) Enrico Bottegal, Viviana Di Carli, Alisia Fragassi, Noemi Luciani, Luca Lupi, Valeria Morelli, Claudio Moroni, Marco Moretti, Jacopo Nobili, Lucia Paccamiccio, Elisabetta Traini, Paola Trapé, Gianmario Troiani, Fabrizia Innamorati, Alberto Massari. Classe di Violoncello (Gustavo Bruni) Elena Antongirolami, Giorgio Grazioli Classe di contrabbasso (Silvio Bruni) David Padella Classe di Percussione (Antonio Santangelo) Luca Ventura Classe di Violino (Luca Marziali) Sara Antongirolami, Lucia Bordi, Matteo Procaccini Stefania Franchini (Musica d’insieme per strumenti ad arco) Daniela Cantarini (Pianoforte principale) Paola Ferella (Violino) Kaethe Shore (Viola) Fausto Bongelli (Pianoforte complementare) Ospiti esterni Catherine Vickers Richard Trythall Vincenzo Caporaletti Andrea Polinelli Antonio Magli PmERGOLES a g a z i n eI pagina 11 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Erasmus Attività Anno Accademico 2010-2011 di Ugo Gironacci - Coordinatore Erasmus Questʼanno accademico registra un incremento positivo della mobilità docenti in uscita rispetto ai 9 flussi registrati nello scorso anno accademico. A Cracovia (Polonia), nellʼambito della settimana della musica italiana dal 17 al 24 ottobre promossa dallʼAccademia di Musica, Università Jagellonica e Istituto italiano di cultura, il 20 ottobre ha avuto luogo la sessione musicologica presso la Sala Senacka dellʼAccademia di Musica. Alla presenza degli autorevoli professori Mieczysław Tomaszewski e Teresa Malecka ed il coordinamento della musicologa Silvia Bruni, si sono tenuti gli interventi tra gli altri di Enrico Fubini e Claudia Colombati proseguiti poi con le relazioni dei nostri proff. Ugo Gironacci, Paolo Rosato e Nicola Verzina. Gironacci si è occupato del Super flumina Babylonis del compositore Cesare Celsi, Rosato della SIMC, Società italiana di musica contemporanea e Verzina del Concerto n.3 per oboe e orchestra di Bruno Maderna. Proseguono le attività di scambio con il dipartimento di musicologia della Facoltà delle arti dellʼUniversità di Helsinki (Finlandia) presieduta dal prof. Eero Tarasti (Presidente della Società Internazionale di semiotica musicale). Infatti tra 17 ed il 22 marzo il prof. Rosato sarà presente con una relazione sulla sintassi melodica di Anton Webern in occasione del Convegno celebrativo del centenario della fondazione della Finnish Musicological Society (1911). Successivamente per il 6 aprile è in programma una conferenza-concerto di Nicola Verzina e Fausto Bongelli dal titolo Le categorie di Macchinismo, Dinamismo plastico e Aeromusica nel Futurismo musicale, con proiezione di video rari e di interesse storico. Il 5 aprile ha avuto luogo un Concerto pianistico del prof. Fabrizio de Rossi Re di proprie musiche su canti popolari italiani. LʼHochschule für Musik di Frankfurt am Main (Germania) accoglierà i maestri Daniele Giulio Moles per una masterclass con la classe di direzione dʼorchestra del prof. Rajski, nei giorni 18-22 aprile e Alessandra Gentile il 3, 4 e 5 maggio nella classe della prof. Angelika Merkle (musica da camera). LʼHochschule für Musik di Mannheim (Germania) vedrà la prof. Elisabetta Lombardi tenere una masterclass sul Lied nei giorni 26, 27 e 28 maggio con concerto degli studenti il 29 e concerto in duo con Eisenlohr ad Heidelberg. La New Bulgarian University di Sofia (Bulgaria) ospiterà in tempi diversi lo stesso Daniele Giulio Moles e Maurizio Torelli per masterclass incentrate sullʼopera italiana. Altre mobilità sono in via di definizione. Rispetto ai 4 flussi in entrata dello scorso anno, registriamo questʼanno un significativo incremento della mobilità docenti in entrata, fino a 6 se non 8 unità, moltiplicando così le occasioni per gli studenti di confrontarsi con altre professionalità di prestigiosi istituti superiori europei. Il 22 novembre il fisarmonicista prof. Hans Meier dellʼHochschule für Musik di Trossingen (Germania) ha effettuato un concerto nel nostro auditorium e nei giorni 23-24 ha tenuto una masterclass chiusa da una conferenza su Il repertorio di musica da camera e fisarmonica e L’estetica nella musica giapponese (coord. R. Centazzo). Il 20 e 21 gennaio Vesa Matteo Piludu, dottorando dellʼUni- versità di Helsinki ha effettuato due conferenze, I miti del Kalevala e la musica romantica e modernista finlandese (da Sibelius a Uno Klami) e I miti finlandesi e la musica contemporanea, entnica, folk, world, jazz e rock (coord. N. Verzina). Il 9, 10 ed 11 febbraio la prof. Stephanie Köehler dellʼHochschule für Musik di Frankfurt am Main (Germania) ha tenuto un seguitissimo corso sulla dizione del Lied tedesco (coord. E.Lombardi) dal titolo: “Ich hört ein Bächlein rauschen”. Dizione della lingua tedesca nel Lied e nelle arie d’opera. Esercizi di articolazione, lavoro sul testo, postura. Nel mese di Marzo è previsto il 27 un Concerto alla sala dei ritratti della prof.ssa Elisabetta Lombardi, soprano, accompagnata al pianoforte da Ulrich Eisenlohr dellʼHochschule für Musik di Mannheim (Germania), il quale nei giorni 28, 29 e 30 proseguirà poi con una masterclass sul Lied tedesco da Schubert a Wolf (coord. E. Lombardi). Il prof. Eisenlohr torna a Fermo dopo due anni ed ancora è vivo presso gli studenti il ricordo delle sue puntuali ed illuminanti lezioni. Nei giorni 8 e 9 aprile il prof. Victor Bravo Gonzales del Conservatorio Superior de Musica «O. Esplà» di Alicante terrà una masterclass su Musica spagnola per chitarra e prassi esecutiva. Il giorno 10 si esibirà in concerto presso la Sala dei Ritratti del palazzo deʼ Priori (coord. C. Marcotulli). Nel periodo 11-15 avrà luogo una masterclass incentrata principalmente sul repertorio vocale mozartiano e tenuta dalle proff.sse Natalia Afeyan, soprano ed Ermila Schweizer, piano, provenienti dalla New Bulgarian University di Sofia Bulgaria (coord. M. Torelli). Il 13,14 e 15 aprile la prof.ssa Catherine Vickers dellʼHochschule für Musik di Frankfurt am Main (Germania), terrà una masterclass di pianoforte e parteciperà al concerto dal titolo The dark side of the piano giovedì 14 (ore 19, Auditorium) con musiche di Ives nellʼambito del progetto Music of changes-Musica americana del Novecento (coord. N. Verzina e Fausto Bongelli). Nel mese di Maggio e precisamente il 17, 18 e 19 il prof. Ulf Bästlein, della Kunstuniversität di Graz (Austria), esperto in tecnica vocale, terrà la masterclass Alla ricerca di una vocalità per il Lied (coord. E. Lombardi). Nella settimana del 23-28 maggio dallʼAnadolu Universitesi di Eskisehir (Turchia) sono infine attesi i proff. Hasan Yaygingol direttore del dipartimento di liuteria e Senol Aydin, violino, per una conferenza rispettivamente sullʼArte liutaia in turchia e una masterclass di violino (coord. P. Peretti). Due sono i concerti (il duo Lombardi – Eisenlohr e Victor Bravo Gonzales), come evidenziato più sopra, inseriti nel cartellone concertistico della città di Fermo gestito dalla Gioventù Musicale dʼItalia diretta dal prof. Annio Giostra, e ciò al fine di ottimizzare le risorse in sinergia con questa importante e storica realtà locale e di valorizzare le professionalità musicali coinvolte nel progetto Erasmus. Sul piano della mobilità studenti infine si registra una contrazione sensibile. Infatti abbiamo una sola studentessa in entrata, proveniente dalla New Bulgarian University di Sofia per canto lirico (Sofia Sabbagh), ed altra in uscita presso lʼAcademia di Musica di Cracovia per pianoforte (Sara Santini-Comboroska). Questa flessione della mobilità studentessa preoccupa indubbiamente, ma si è anche convinti che lʼincremento della mobilità docenti non potrà che portare ad una maggiore consapevolezza e futura implementazione dellʼesperienza formativa del progetto LLP-Erasmus nel corpo docente e quindi, per ricaduta, sugli studenti. p r o g e t t o E r a s m u s pagina 12 PmERGOLES a g a z i n eI C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Erasmus Intervista a Sofia Sabbagh Mi chiamo Sofia Sabbagh, sono nata in Haifa Israel nel 1984. Mio padre è palestinese e mia madre è bulgara. Ho vissuto 20 anni a Haifa, dopo sono andata in Bulgaria, e da quasi sette vivo a Sofia. Ho fatto 4 anni di studio in Canto Lirico presso la New Bulgarian University conseguendo il Bachelor of Arts. Attualmente sto concludendo il biennio di Music Therapy (Musicoterapia), che ha la durata di 5 semestri, praticamente due anni e mezzo. Lʼultimo semestre è proprio questo che sto facendo ora qui in Italia. Al ritorno non dovrò fare altro che sostenere lʼesame finale con la tesi. Ho deciso di partecipare al progetto Erasmus per conoscere unʼaltra cultura e fare nuove esperienze. Lʼaltro motivo è che è molto importante per me la lingua italiana: ho scelto lʼIta- lia perche sono studentessa di canto lirico. Lʼopera è nata in Italia e la vita artistica e culturale italiana è molto rilevante. Mi sono trovata molto bene qui a Fermo. È la citta piu tranquilla che abbia mai visto. Il conservatorio poi si raggiunge facilmente perché ubicato nel centro di Fermo. Gli insegnanti sono molto bravi, ho studiato tante cose importanti e principalmente sul canto lirico. Per me sono stati illuminanti le lezioni con i professori Lombardi e Torelli. So che il prof. Torelli a maggio verrà in Erasmus in Bulgaria, sarò felicissima di rivederlo nella mia istituzione. Oltre al canto lirico mi sono appassionata ai corsi di Canto corale, Canto gregoriano, lezioni di ritmica, percussioni e storia della musica. Riguardo al primo posso dire che è stata unʼesperienza magnifica Erasmus Intervista a Sara Santini Comborowska Mi chiamo Sara Santini Comborowska. Sono allieva del conservatorio di Fermo ormai da dieci anni. Ho frequentato il triennio di primo livello in pianoforte con il M° Raffaele di Berto ed ora frequento il secondo anno del Biennio ad indirizzo concertistico. Ora, sto avendo lʼoccasione di poter avere un anno tutto per la formazione esclusivamente solistica, come studente Erasmus. Questo è tanto più meraviglioso e stimolante perché sto facendo questa esperienza in Polonia, paese natale di mia madre. Studio nellʼaccademia di Cracovia, città stupenda e con unʼanima particolare che per i musicisti può essere di grande ispirazione. Qui frequento anche altre materie oltre alle lezioni di pianoforte. Devo dire che il livello dellʼinsegnamento è molto alto in tutti i campi, ma specialmente nella teoria, nel pianoforte e nel violino. Anche il livello degli studenti è altrettanto alto e questo è dovuto ad alcune differenze nel sistema scolastico. Innanzitutto cʼè la possibilità (da sempre) di scegliere di frequentare scuole ad indirizzo musicale fin dalla scuola elementare. Questo vuol dire che, i ragazzi, arrivati alla maturità, hanno una formazione musicale già avanzata e a 360 gradi. Poi frequentano gli studi musicali nellʼaccademia, che equivale allʼUniversità e possono scegliere tra studi strumentali, didattici, vocali e quelli di teoria e direzione. Anche qui cʼeʼ la divisione p r o g e t t o E r a s m u s poter cantare nel coro in occasione del concerto di inaugurazione dellʼAnno Accademico, un esperienza entusiasmante che mancava al mio curriculum. In conservatorio ho fatto delle buone conoscenze sia con i colleghi studenti che con il personale docente e ausiliario. In particolare il mio apprezzamento e ringraziamento vanno al coordinatore del programma Erasmus, una persona molto gentile sempre pronta ad aiutare noi studenti Erasmus, infatti sono molto contenta del modo in cui accoglie gli Erasmus students. Ho trovato nella biblioteca del conservatorio diverso materiale sulla musicoterapia, ed ho avuto preziosi suggerimenti anche da un docente che è esperto in questo settore, Andrea Landriscina. Sicuramente al rientro nel mio paese non mancherò di raccomandare una simile esperienza ai miei amici studenti persuasa come sono di quanto arricchisca sia sul piano culturale che professionale e faciliti la comprensione reciproca tra culture diverse. tra triennio e biennio. Conclusi questi due tipi di studi possono iscriversi a degli studi post diploma o fare un dottorato. Inoltre una grande differenza eʼ che per la maggior parte degli allievi gli studi sono gratuiti e questo da la possibilità di entrare in Accademia anche a chi finanziariamente non la avrebbe ma lo meriterebbe. Questo sistema giova anche al livello degli studenti poiché, dato che è lo stato polacco a garantire gli studi, ci si aspetta che i ragazzi studino sul serio. Infatti non possono essere fuori corso. Hanno lʼobbligo di dare tutti gli esami che devono entro lʼanno, con voti sufficienti, altrimenti vengono automaticamente espulsi. In accademia cʼè la meravigliosa possibilità per gli studenti meritevoli di diventare assistenti di un insegnante e, con il tempo, di avere una propria classe di allievi, senza passare per gli studi didattici o concorsi nazionali. Sono molti i casi di questo tipo a Cracovia. Inoltre noto che in questa città, seppur ci siano problematiche anche qui, la richiesta di musica classica è molto alta. Sicuramente questo è dovuto al fatto che qui sono in una città molto grande che eʼ una delle più importanti della Polonia, culturalmente parlando. Ma il motivo lo trovo anche nella maniera di vedere la musica classica da parte delle persone che non se ne intendono o che non se ne occupano. Per la maggior parte del popolo polacco la musica classica rappresenta un orgoglio nazionale, qualcosa da ammirare e che incuriosisce molto. Consiglio vivamente unʼesperienza a Cracovia da studente Erasmus. Ci si può arricchire veramente molto se si ha la giusta disposizione dʼanimo e di cuore. PmERGOLES a g a z i n eI pagina 13 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O La biblioteca di Ugo Gironacci in da quando il Conservatorio Pergolesi era una sezione staccata del Conservatorio di Pesaro la sua biblioteca ne accompagna lʼattività. Lʼautonomia del Conservatorio ha dato un grosso impulso allʼincremento del patrimonio bibliografico, e lʼacquisto dei volumi necessari allʼattività didattica è stata soltanto una delle direttive perseguite; la dimensione di supporto allʼinsegnamento è infatti sempre stata affiancata da quella di punto di riferimento sul territorio per la cultura musicale. Seguendo queste direttive ideali si è quindi prestata particolare attenzione da una parte allʼacquisizione di fondi che testimoniano la storia della cultura musicale marchigiana e più in particolare fermana, e dallʼaltra a non far mancare nelle raccolte quei volumi che, pur essendo fondamentali per la formazione del musicista possono fornire un aiuto anche allʼappassionato di musica che voglia approfondire le sue conoscenze, in primo luogo le principali enciclopedie musicali italiane e straniere. Altro capitolo di grande importanza è il progetto dellʼAudioteca Provinciale, che parte sulla base del ricchissimo patrimonio dato in comodato al Conservatorio da Rodolfo Dini, comprendente CD, LP e volumi di argomento musicologico; lʼAudioteca segna unʼimportante collaborazione tra il Conservatorio e gli Enti locali. La biblioteca partecipa ad SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), confermando così la scelta di dialogo con il territorio, e mettendo al servizio della rete bibliotecaria la propria specializzazione. Attualmente nella base dati informatizzata di SBN è stato immesso circa il 15 per cento del patrimonio moderno della biblioteca. La parte moderna della biblioteca comprende, ad oggi, circa 4.000 unità bibliografiche, tra musica a stampa, volumi di letteratura musicologica e periodici musicali; nelle collezioni spiccano gli opera omnia di molti fra i principali compositori: tra quelle complete, le storiche raccolte di Palestrina e Monteverdi, e poi Mozart; tra quelle la cui pubblicazione è ancora in corso, i grandi operisti italiani dellʼOttocento (Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi). La parte storica si compone di diversi importanti fondi librari legati a musicisti e a famiglie patrizie attive a Fermo soprattutto tra XIX e XX secolo. Il primo nucleo è stato ereditato dal precedente Liceo Musicale allʼepoca della stipula della Convenzione tra Comune di Fermo e Ministero della pubblica istruzione nel 1978, allorchè il liceo venne trasformato in sezione staccata del Conservatorio di Musica G. Rossini di Pesaro. Esso compren- F deva i lasciti di Michele Bonacchi, di Aldo Ferracuti (diversi spartiti dʼopera) e di Donatello e Bona Gigliucci. Il fondo Bonacchi comprende numerose musiche a stampa per piccola orchestra (salonstücke) e sono edizioni per lo più tedesche, francesi e danesi, oltrechè italiane. Il fondo Gigliucci comprende parte della biblioteca Gigliucci Novello, legata principalmente alla celebre cantante Clara Anastasia (1818-1908) figlia dellʼeditore inglese Vincent Novello e che andò sposa al conte fermano G.B. Gigliucci. È poi pervenuto un fondo musicale e documentario appartenuto al contrabbassista Isaia Billé, con diverso ed importante materiale autografo. Successivamente negli anni 90 si è aggiunto lʼimportante fondo Colarizi lasciato espressamente al conservatorio da Giorgio Colarizi (1912-99), compositore che per un trentennio diresse lʼIspettorato per lʼistruzione artistica del Ministero della pubblica Istruzione. Questo fondo, oltre a racchiudere altro materiale della biblioteca Gigliucci Novello (ne riordinò infatti il fondo nel 1949, ricevendone in dono diversi esemplari), contiene principalmente materiale proprio e del nonno Giovanni Battista Colarizi (1824-1908) già maestro di cappella e direttore della Banda Nazionale di Fermo. Si è poi aggiunto un piccolo nucleo librario di Gioacchino Monti attivo a Fermo sullo scorcio dellʼOttocento. Successivamente ancora attraverso il prof. Giostra è pervenuto un nucleo di manoscritti con musiche di Antonio Conforti, Luigi Vecchiotti, G.B: Borghi ed altri autori locali, da parte di un donatore anonimo. Un altro piccolo nucleo è costituito da quello della pianista Corsi, didatta apprezzatissima attiva a P.S. Giorgio a metà Novecento. Ma il lascito più recente e, possiamo dire, monumentale è costituito dal fondo appartenuto a Luigi Giuseppe Montanari maestro di cappella al Duomo di Fermo dal 1887 al 1927 pervenuto per tramite di Domenico Cipriani-Ciabò. Il Conservatorio ultimamente, ha mostrato una sensibilità particolare verso lʼacquisizione di materiale legato alla produzione musicale del territorio, che si è potuta concretizzare grazie al sostegno determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, con lʼacquisto della partitura autografa de Le Tre ore di agonia di N.S.G.C. (1793) di Giuseppe Giordani detto Giordaniello attivo in cattedrale dal 1789 alla morte avvenuta nel 1798. A questa partitura si sono aggiunti altri autografi del camerte Antonio Conforti maestro al duomo dal 1764 al 1790 e di altri autori operanti in loco. La parte storica della biblioteca è dunque una parte importante della memoria e dellʼidentità musicale del territorio che si spera lʼistituendo corso di Biblioteconomia e Filologia musicale moderna possa contribuire a valorizzare in maniera opportuna. Audioteca provinciale Il 2 Marzo 2010 è stato sottoscritto presso la sede della Provincia di Fermo, il Protocollo dʼIntesa tra la Provincia, il Comune di Fermo, il Conservatorio “G. B. Pergolesi”, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo ed il Sig. Rodolfo Dini (noto nel territorio per la sua cultura musicale e per la rilevanza delle sue raccolte), per la costituzione, presso il Conservatorio di Fermo, di unʼAudioteca Provinciale; una struttura aperta al pubblico, che costituisce un polo per la fruizione di documentazione musicale, per lʼinformazione e la guida allʼascolto, allo scopo di porre a disposizione dei giovani e dellʼintera collettività un vasto materiale documentario riguardante la musica di ogni epoca e genere e di potenziare altresì le raccolte aventi interesse artistico, storico, didattico per la loro più ampia fruizione. A tale scopo, Rodolfo Dini ha messo a disposizione presso la Biblioteca del Conservatorio una serie di supporti sonori (dischi, CD), di immagini (video), di libri, riunita attraverso unʼattenta ricerca nel panorama musicale, per costituire un insieme documentario e rappresentativo della musica di ogni epoca e genere e si è reso disponibile a fornire la propria esperienza di carattere culturale e musicale. Il servizio consisterà pertanto nel fornire e nel realizzare un complesso di attività e di stabili occasioni informative, formative, didattiche, finalizzate ad ampliare lʼofferta culturale sul territorio e a supportare tanto le iniziative stabilmente oggetto di programmazione da parte degli Enti firmatari del Protocollo dʼIntesa, tanto quelle che, eventualmente, verranno intraprese. Solo per dare alcuni dati: - Cd, Vhs, Dvd etc (soprattutto classica, lirica, jazz) circa 10.000 titoli, escluso il vinile (circa 3.000) sempre utilizzabile; · Libri, cd-rom, pubblicazioni varie circa 1.000 titoli; · Riviste, una ventina di testate tra cui diverse integrali con supporto di cd e/o dvd. n o t i z i e PmERGOLES a g a z i n eI pagina 14 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O Intervista doppia a de Rossi Re e Vescovo A quale corrente compositiva vi sentite più vicini? La forma musicale che preferite? Perchè? de Rossi Re - In questo momento storico, di vera Babele musicale, non è possibile pensare di appartenere a correnti o a gruppi stilistici raccolti sommariamente sotto qualche inutile e falsa etichetta di comodo (neo-sperimentali, neo-romantici, neo primitivi, spettrali, post-moderni etc.). Definizioni talvolta vuote e prive di significato. In particolare la mia musica, la mia formazione che ha attraversato nel tempo dei grandissimi amori musicali divoranti e diversi tra loro, sottintende per me un enorme panteon di divinità musicali a cui far riferimento (e la sento personalmente una cosa positiva e frutto dei tempi che viviamo). I miei dei vanno da Frescobaldi a Bill Evans, da Berio a Thelonius Monk, da Cage a Burt Bacharach, da Purcell a Duke Ellington e ce ne sarebbero altri e non solo musicisti. Non esistono per me forme musicali preferite, credo che non ci siano oggi, e forse neanche in passato, delle “forme musicali” precise preferite da un compositore. Il titolo della vostra ultima composizione? Provate a descrivercela in breve... de Rossi Re - Alcuni compositori sono stati senz’altro molto importanti per la mia formazione. Da Salvatore Sciarrino ho imparato che un compositore deve dedicare alla scrittura un impegno quotidiano, religioso e profondo (io però sono emotivamente più discontinuo e poco incline al lavoro troppo programmato, una natura diversa). Berio, che ho conosciuto in anni diversi, mi ha invece spronato a cercare stimoli diversi (la musica popolare, la musica antica) per riempire la scrittura di suoni e passioni diverse. Un’ora passata con Berio era un bazar di sensazioni e di passioni musicali da scoprire. Nella recente storia della musica contemporanea trovo davvero incomprensibile, per fare un esempio, che un compositore come Niccolò Castiglioni sia stato completamente dimenticato, anche altri grandi musicisti come Gino Negri (con il suo teatro delirante) oppure Teo Usuelli (antesignano dell’elettronica e della sperimentazione anche attraverso la prospettiva della musica leggera e della musica popolare) ecco mi vengono in mente questi compositori, mi pare che siano stati almeno per il momento dimenticati. de Rossi Re - Sto scrivendo un’opera di teatro musicale dal titolo KING KONG, AMORE MIO su libretto di Luis Gabriel Santiago che andrà in scena nell’autunno del 2011. King Kong, si tratta proprio del mostruoso scimmione del cinema visto attraverso la lente del melodramma. Il preludio e il preambolo scenico sono l’evocazione di un percorso darwiniano, una cellula si agita, cresce, si modifica, lotta nel tempo per diventare un meccanismo complesso fatto di carne e ossa, la storia della nostra origine. Da qui si passa alla trama vera e propria. Viola Ann Darrow (è questo il nome tratto dal personaggio femminile del film del 1933) è una donna dei nostri giorni emancipata e annoiata che non sa cosa vuole dalla vita al punto di affidarsi al responso di uno strano oracolo che le appare in forma di Sfinge mostruosa e meccanica. La Sfinge la invita ad avventurarsi per mare alla ricerca del suo destino. Raggiunta l’Isola del Teschio, Viola fa la conoscenza di King Kong e, come da copione, dopo un primo attimo di terrore se ne ritrova innamorata. La dinamica hollywoodiana di questa sproporzionata “love story” è nota, l’anima selvaggia del titanico primate entra in contatto con la corruzione della società umana e finisce per morire sul tetto di un grattacielo, mentre invece l’epilogo di questa rilettura deborda dalla trama cinematografica di Edgar Wallace per rivelare un King Kong psicopatico ma allo stesso tempo grottesco e divertente. A contatto con i sentimenti di Viola, infatti, l’evoluzione dell’ego del gigantesco gorilla subisce una mutazione inaspettata, il passaggio fulmineo da anello mancante ad amante tenebroso e poi ancora a superuomo farà intravedere scenari apocalittici in un finale da incubo alla Day After. L’amore purtroppo non riuscirà a sopravvivere alle lusinghe del progresso e delle ambizioni di potere del ventunesimo secolo e King Kong finirà per incarnare il demone autodistruttivo dell’umanità. Vescovo - Compositori - didatti con cui mi sono formato (Giuseppe Manzino, Adelchi Amisano, Aldo Clementi) e, naturalmente, molti classici, da Monteverdi ai ʻclassiciʼ dellʼavanguardia storica (Berio, Ligeti e Clementi principalmente), ma vorrei sottolineare la figura di Dallapiccola (anche se non lo possiamo collocare tra questi ultimi) una figura che, secondo me, dovrebbe essere maggiormente studiata. Vescovo - ‘Stabat materʼ (i primi due numeri) composto in occasione del 3° Centenario della nascita di Pergolesi, ed eseguito a Fermo. Descriverla non è facile, in due parole poi…Diciamo che ho cercato di ʻentrare nel testoʼ coniugando la tensione drammatica che esso ha ad un tensione musicale fatta di urti di seconda (presenti del resto nel testo pergolesiano a cui tutti noi ci siamo ispirati per questo ʻomaggioʼ) e suoni pedale (fasce sonore), Vescovo - Una volta ero più vicino allo strutturalismo, ora meno. Nessuna forma in particolare, ma tutte mi interessano; se invece ti riferisci alla musica contemporanea mi sembra un ossimoro. Il compositore da cui avete imparato di più? Il più ingiustamente sottovalutato nella storia della musica? i n t e r v i s t a PmERGOLES a g a z i n eI pagina 15 C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O inserendo anche elementi di carattere ʻimitatoʼ, soprattutto alle voci, verso le quali ho concentrato la mia attenzione maggiore. Qual è la tendenza della musica classica contemporanea? Perchè non riesce ad occupare nella vita culturale quel posto che altre forme d’arte contemporanea (penso alla pittura, alla poesia...) si sono conquistate? de Rossi Re - Penso che la grande differenza tra la musica contemporanea e le altre arti (la pittura, il cinema etc.) è che non esiste nel mondo un vero e proprio mercato della musica contemporanea. È possibile acquistare (pagando talvolta milioni di euro) dei quadri di pittori della mia generazione che pur lavorando all’interno di linguaggi complessi e non facilmente comprensibili a tutti, si sono comunque inseriti in un mercato esistente (musei, galleristi, collezionisti) mentre per la musica contemporanea questo non esiste. Certamente il linguaggio eccessivamente criptico di molti compositori forse sopravvalutati e troppo celebrati, le lobby culturali degli anni sessanta e settanta, hanno contribuito fortemente al distacco evidente tra il pubblico e la musica contemporanea. Non ho ricette sicure per questo grave problema però penso che il compositore debba ritrovare, con umiltà, un ruolo nel mondo che in questo momento non ha. Deve ritrovare una presenza “utile” nel mondo (come un tassista, un medico o un prete) Essere presente nel mondo non vuol dire che debba scrivere solo canzonette, ma deve uscire da una consolatoria e solipsista turris aeburnea che non “serve” a nessuno. de Rossi Re - Credo che ancora lo studio della composizione (in conservatorio o fuori dal conservatorio) abbia una sua grande importanza e definisca con chiarezza la differenza tra professionista e dilettante. In particolare per scrivere musica per grandi organici strumentali è indispensabile conoscere la tradizione che, di solito, si studia in conservatorio. Lo studio, ovviamente, non garantisce una grande versatilità del compositore in erba, però mi pare essenziale. Il problema dello studio della composizione nei conservatori è relativo ai vecchi programmi e alle vecchie consuetudini di studiare certi testi ormai fuori dal tempo e lontani dalla professione di compositore. Vescovo - Perché è una scelta di vita, almeno per me è stato così; io volevo fare quello che (in parte) sto facendo, e mi sono impegnato per riuscirci. Ma riconosco che sono cambiati i tempi. Una volta cʼera anche un impegno ʻpoliticoʼ (non necessariamente partitico) che oggi manca. Tutto si è appiattito verso il basso, così è più facile ʻcontrollareʼ le menti. Quali sono i pregi e i difetti dei corsi di triennio e biennio di composizione rispetto al vecchio ordinamento? de Rossi Re - Non conosco la cosa e non posso rispondere. Vescovo - Lo vedremo in un futuro prossimo. Si può ancora vivere di sola composizione, se lo si è mai potuto fare? Vescovo - Credo che la risposta sia legata allʼonestà intellettuale dei compositori. Non occorre cercare lʼavanguardia a tutti i costi. Bisogna essere sé stessi, sempre. de Rossi Re - Se il compositore di oggi fosse come in passato in grado anche di suonare, improvvisare, scrivere velocemente dei temi ad hoc per un film etc. potrebbe certamente, e ci sono parecchi casi, vivere esclusivamente delle sue composizioni. Il compositore che oggi vive unicamente scrivendo la musica, senza insegnare, deve ovviamente dedicarsi alla musica applicata. Scrive canzoni oppure scrive musica per i documentari per il teatro o per il cinema e la televisione. Io l’ho fatto per molti anni prima di insegnare in conservatorio. Devo dire che se il compositore possiede anche una pratica artigianale legata all’improvvisazione e una certa dimestichezza nel concepire velocemente temi e variazioni il lavoro anche oggi non manca. Il problema è che il compositore di oggi (e di conseguenza il giovane studente di composizione) hanno di solito dimenticato quella pratica artigianale, sempre esistita nei secoli passati, in grado di sviluppare il mestiere pratico della musica. La figura del compositore di musica contemporanea si è progressivamente staccata dalla vita musicale inaridendosi nella propria torre d’avorio. Naturalmente anche nella storia recente ci sono e ci sono state grandi eccezioni come Berio e Maderna musicisti in grado di scrivere pezzi di ricerca (strumentali ed elettronici) ma che contemporaneamente scrivevano e suonavano musiche per un film giallo per la televisione. È un modo per sentirsi “utili” nel mondo. Perché, in un periodo in cui tutti si sentono un pò compositori e spesso ha successo chi non proviene da studi accademici, un ragazzo dovrebbe intraprendere studi tanto complessi come quelli di composizione? Vescovo - Non lo so. Lo studio della musica richiede sacrificio, ci vuole consapevolezza delle proprie capacità. È una scelta di vita, come ho detto prima. Vivere di composizione si può, anche se sono pochi quelli che ci riescono. Vescovo - Dare una risposta a questa domanda non è facile. Sicuramente una parte di colpa va addebitata ai compositori, ma la responsabilità maggiore la troviamo leggendo la società di oggi, fatta di cose ʻfaciliʼ, che rendono subito in popolarità e soldi. Questi ultimi poi condizionano le scelte culturali, i consensi dei politici e quelli dei direttori artistici. Oggi assistiamo ad un impoverimento culturale spaventoso, che tocca tutti i settori, ma certamente quello musicale è quello che più ne risente. Proporre la musica contemporanea oggi è difficile e impopolare (secondo alcuni), con tutte quelle dissonanze. Meglio i motivetti facili di alcuni giovani (e meno giovani) compositori - pianisti, che piacciono tanto al pubblico (diseducato), fanno cassetta, e meglio fermarsi qui. Dopo che le avanguardie musicali del Novecento hanno sperimentato di tutto e di più, come potreste essere innovativi oggi nelle vostre composizioni? de Rossi Re - Non credo che sia indispensabile essere innovativi per scrivere della buona musica. Avere uno stile personale non ha nulla a che fare con il continuo e compulsivo atteggiamento di ricerca del nuovo per il nuovo. i n t e r v i s t a pagina 16 PmERGOLES a g a z i n eI C O N S E R VAT O R I O D I M U S I C A “ G . B . P E R G O L E S I ” - F E R M O O R G A N I D I G OV E R N O E D I G E S T I O N E CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Nella BRAMBATTI Direttore Silvia SANTARELLI Membro esterno, vicepresidente Fabrizio EMILIANI Rappresentante docenti Luca BERTAZZONI Rappresentante studenti Gianmarco MAROZZINI CONSIGLIO ACCADEMICO Direttore Silvia SANTARELLI Docenti Fausto BONGELLI - Cesarina COMPAGNONI Paola CURZI - Benedetto GUIDOTTI Lorenzo LUCIANI - Maurizio TORELLI Studenti Davide MARTELLI - Serena ALLEVI REVISORI DEI CONTI Manuela VICONI (presidente) Lorenzo DI BARTOLO - Monica CATINI COMITATO DI VALUTAZIONE Francesco MICHELANGELI (presidente) Hermas Evio ERCOLI - Paolo PERETTI CONSULTA STUDENTI Hanno collaborato a questo numero: Nella Brambatti, Silvia Santarelli, Carlo Pagliacci, Gianmarco Marozzini, Serena Allevi, Davide Martelli, Camilla Mengucci, Nicola Verzina. Informazioni e contatti: 0734.225495 - [email protected] Grafica e stampa: FRANCHELLUCCI srl • Porto S. 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