FRED A molti la vita regala la fama, ma a pochissimi la morte regala il mito. E' successo a Fred Buscaglione, che morendo a soli trentanove anni ha saputo costruire una leggenda destinata a durare. In occasione dell'ottantesimo anniversario della nascita, 23 novembre, il film racconta la travolgente meteora che fu Fred Buscaglione: i tempi duri dell'inizio, l'incontenibile ascesa e la repentina scomparsa dalle scene. Per la prima volta, un ritratto affettuoso e struggente di uno dei capisaldi della musica leggera italiana, attraverso le testimonianze del suo paroliere Leo Chiosso, della moglie Fatima Robbins, dei suoi cari Asternovas e delle immagini d’archivio. SINOSSI F STE ILM PAG. Gli ingredienti c'erano tutti: la musica, il whiskey e le donne. E in più sapeva farsi amare per quell'aria a metà fra Humphrey Bogart e Clark Gable, per tutte le sue intemperanze ed esagerazioni, per la sigaretta perennemente pendula fra le labbra, per il bicchiere colmo sempre in bilico sul pianoforte che ne facevano un gangster simpatico, americano sì ma solo alla lontana. Comincia giovanissimo a guadagnarsi da vivere suonando nella sua Torino, la guerra lo costringe a sospendere, ma senza musica nulla sembra aver senso e ricomincia appena possibile. Deve la sua fama internazionale all'amico e paroliere Leo Chiosso, che gli disegna addosso la figura di tombeur des femmes, ma anche alle sue straordinarie esibizioni, ai film che interpreta, 10 in un solo anno, e alle innumerevoli scritture collezionate in una carriera troppo breve. 1 FRED Cosa e chi c'era attorno a Fred Buscaglione durante i vent'anni trascorsi in attesa del successo? Che cosa è rimasto di lui dopo che se ne è andato sulla sua Thunderbird rosa ? Viaggiando sulle memorie di persone che sembrano ragazzi anche se hanno magari settanta o ottant'anni e sulle immagini d'allora, ritroviamo quel mondo, irripetibile, inspiegabilmente suscitatore di nostalgie persino in chi non l'ha vissuto. Questo film vuole tracciare il profilo di un musicista che diventò mito senza saperlo, quasi suo malgrado. Splendide immagini d'archivio dei film di cui fu protagonista, dei cinegiornali, dei programmi televisivi e radiofonici, degli album di famiglia di Fatima e Leo Chiosso, dei suoi amici musicisti saranno il fil rouge della narrazione, commentate dagli stessi protagonisti. IL REGISTA Il regista, Pit Formento, torinese come Fred, lavora da anni nel campo del documentario. La sua sensibilità del tutto particolare e la sua ammirazione per Fred Buscaglione ne fanno l'autore per eccelenza di questo film. La sua confidenza con i personaggi e con i luoghi, e la familiarità che, da fan prima e da ricercatore poi, ha acquisito con l'intera vicenda gli permetteranno di realizzare una celebrazione dovuta ma tutt'affatto banale di uno dei maggiori esempi di purezza artistica e personale che il panorama italiano possa vantare. NOTA DI INTENTI DEL REGISTA F STE ILM PAG. 2 FRED La sua storia è fatta delle storie di quelli che hanno condiviso la sua avventura e di altri, che senza averlo conosciuto lo vivono come un amico, sedotti dalla sua inspiegabile unicità. E allora il nostro sguardo sul repertorio cambia: non vediamo più la stella spenta, lontana, ma uno che un poco ci somiglia, che voleva per sè delle cose semplici, e soprattutto, per dirla ancora con Chiosso, “un brav'uomo". Travestito da gangster, convincente nel suo ruolo perenne di duro ironico, vincolato a un'idea di canzonetta stravagante, era un galantuomo, musicista di livello altissimo, timido. C'é un racconto di Flannery O'Connor che si intitola "Un brav'uomo é difficile da trovare". Eccolo qua. DICONO DI FRED ERNESTO DEPASCALE, giornalista Tra il 1983 e il 1995 ho attraversato l'incrocio che separava Fred Buscaglione dalla sua vita post terrena 100 notti l'anno. 100 notti... esattamente il numero di puntate di Rai Stereonotte che ho condotto ogni anno per quel lasso di tempo. Quando passi attraverso un crossroad ad alto tasso di voodoo come quello per 1300 volte, credetemi, dopo un po' ci si comincia a sentire come colui che di mestiere passa attraverso un cerchio infuocato o come un altro dei miei grandi idoli, Evil Knevil: uno che di mestiere si lanciava in macchina da un canyon all'altro. E Fred è uno che di canyon ne ha saltati tanti, ma anche di pranzi e di cene!; che fosse diventato in così poco tempo un idolo per gli italiani del pre boom lui non riusciva a capacitarsene. "Ma come -diceva- proprio io?". Sì, proprio lui. Talmente tanto di proprietà comune che, primo esempio che mi capita sottomano, i miei genitori per farmi addormentare invece delle solite storielle usavano la "Ninna nanna del duro". Ma le ossessioni a volte servono a guarire la ferite e il mio accanimento nei suoi confronti, le ricerche che continuo a svolgere e a promuovere, me lo fanno sentire meno lontano. Sì, perché con lui qui sarebbe rimasto sull'uscio qualche impostore di canzoni dei quali io, oggi come ieri e domani, non sento proprio bisogno. E' da queste esigenze così personali, che sono cominciate a uscire incontri, aneddoti, inediti, musiche scritte ed edite ma non interpretate e quel che più mi affascinava, la sua vita. Forse anche lui -come apostrofava gli italiani Luciano Bianciardi in quegli stessi anni- "non sapeva dove andava ma ci andava". Eppure anche se così fu, Fred lo fece con una classe che arrivava dal basso e questo era per me un buon punto da cui partire, per ricostruire una figura troppo spesso solo idolatrata. F STE ILM PAG. Pochi mesi prima che morisse Fred, al Peppermint Lounge di New York era esploso il twist un ballo che avrebbe conquistato il mondo, il primo di una serie di balli che avrebbero spostato l'asse della musica ancora più in là. Ve lo immaginate voi Fred interpretare un twist? Ecco l'essenza del Fred che ancora cerco: quella di un uomo che amava la musica talmente tanto da non volerla abbandonare mai, senza mai dare per scontato le cose, un uomo che avrebbe continuato a provarci con lo spirito del vero musicista. 3 FRED Fu fortunato Fred Buscaglione, lui non lo sa o forse qualcuno glielo ha mandato a dire: negli anni a venire sarebbe stata molto più dura la partita della musica qui da noi. Eccolo allora all'epoca potersi misurare con il latino, il rock & roll, con gli urlatori, con un America che non aveva mai visto ma che a quasi tutti qui calzava a pennello. Ecco perché le paure, le ansie degli ultimi tempi. E' qui che fermo i pensieri lasciando da una parte il resto. Per far spazio a un uomo, un uomo come tutti gli altri. Signori e Signore in piedi. Un applauso, prego per Fred Buscaglione. Ernesto De Pascale, Firenze, novembre 2001 F Maurizio Ternavasio, Torino, novembre 2001 STE ILM PAG. Il titolo, forse, la dice lunga. Anzi, era un chiaro segno premonitore che lì per lì non ho colto. Quel “Il grande Fred” che scimmiottava, storpiandolo, il titolo del bellissimo film del 1983 di Lawrence Kasdan (“The big chill”, ossia “Il grande freddo”), avrebbe dovuto già allora farmi intuire dove sarei andato a finire con la biografia appena terminata: addirittura sugli schermi del Festival cinematografico della mia città, quella Torino tanto amata da Fred e che tanta parte aveva avuto nella sua troppo breve avventura. Eppure lo spirito con cui era nato il volume era profondamente diverso. Nei ricordi di bambino Buscaglione era solo un cantante dalla voce roca che cantava cose strane e che aveva avuto la sfortuna di morire presto. Quando ero ragazzo Fred era semplicemente il figlio della portinaia di un palazzo del centro, di fronte al quale passavo per andare a scuola. Poi, in occasione dei quarant’anni della morte, mi è sembrato doveroso cercare di ripercorrerne compiutamente il percorso umano ed artistico attraverso un libro. Anche perché quella di Fred Buscaglione è davvero una storia appassionante e coinvolgente, strana (come sanno essere strane le vicende degli artisti un po’’ maudit) e avventurosa. Avendo conosciuto il cantante e il personaggio in ogni sfaccettatura, credo di poter dire che Fred era davvero un innovatore, anzi un precursore, forse un genio. Che, come spiegava chi lo ha conosciuto a fondo, pensava e ragionava in note, tanto grande era il suo attaccamento e l’amore per la musica, quasi come se fosse consapevole di non aver troppo tempo da perdere. Il successo, arrivato soltanto negli ultimi due anni, era stato davvero travolgente. In pochi mesi Fred, il grande Fred, aveva raccolto con gli interessi tutto quello che aveva seminato in vent’anni di gavetta, ma intanto aveva perso l’amore e la serenità. E, poco dopo, anche la vita. Cosa sarebbe stato di lui se non fosse morto prematuramente? “Busca” si era reso conto di non poter proporre a lungo lo stesso personaggio, e per questo si stava a poco a poco avviando su una strada diversa: dopo la svolta musicale “slow”, il cinema importante lo attendeva a braccia aperte. Purtroppo non c’è stato il tempo. 4 FRED MAURIZIO TERNAVASIO autore del libro “Il Grande Fred - una vita in musica”, ed Lindau CREDITS Regia e fotografia PIT FORMENTO direttore di produzione LAURA BETTANIN ideazione e ricerche materiali d’archivio FABRIZIA GALVAGNO sviluppo STEFANO TEALDI - PIER PAOLO MARCHETTI - stage STEFILM DEVELOPMENT sceneggiatura PIT FORMENTO - LAURA BETTANIN montaggio JUAN CARLOS GNOCCHINI - STEFANO STROCCHI assistente al montaggio GUSTAVO SOLIS MOJA - stage produttore ELENA FILIPPINI - STEFILM INTERNATIONAL archivi fotografici Edizioni LA STAMPA s.p.a Archivio Storico della città di Torino Fondo gazzetta del Popolo F STE ILM PAG. in collaborazione con REGIONE PIEMONTE 6 FRED filmati di repertorio TECHE RAI - RAITRADE - ISTITUTO LUCE ©2001 STEFILM - TELE+ ERNESTO DE PASCALE Ernesto de Pascale (Firenze, 1958) giornalista musicale e produttore indipendente, è uno degli artefici del rock fiorentino. Voce storica del programma radiofonico Rai Stereo Notte attualmente collabora con Radio tre (per Mattino 3 ed Invenzioni a due voci) e con il canale satellitare RAI SAT SHOW. Quotidianista de "La Nazione" collabora anche con "Il Manifesto" e con il settimanale "Il Mucchio Selvaggio". Ha pubblicato "Bessie Smith, la vita e le opere" (Stampa Alternativa, 1992), "Mondo beat" (Fuori Thema, 1993), "Pistoia Blues: le interviste" (Taraba, 1996), "Il Rock & Roll in Italia" (Pendragon, 2000) e il volume di racconti "Parole di Notte Verso casa" (Le Pleiadi, 1994). Ha dato vita al sito internet www.ilpopolodelblues.com, testata registrata nel 1998, in concomitanza con la nascita di una etichetta musicale dallo stesso nome. MAURIZIO TERNAVASIO Maurizio Ternavasio (Torino, 1961), ha collaborato con i quotidiani "Corriere dello Sport", "Stampa Sera", "La Repubblica". Attualmente lavora per "La Stampa" e collabora con vari periodici sportivi e non. E' autore dei volumi "Il Grande Fred. Fred Buscaglione, una vita in musica" e "Macario. Vita di un comico", entrambi pubblicati da LINDAU. PIT FORMENTO Nato a Torino nel 1950. Si è laureato in lettere con una tesi su l’immagine del pellerossa nel Cinema Americano. In ambito documentario ha realizzato tra gli altri: 1983 - "La fine del sentiero di guerra" per Ipotesi Cinema / RAIUNO. Scelto dal Museo Nazionale del Cinema nel 1992 per la Rassegna “Retrospettiva sul Cinema Italiano degli Anni'80” 1991 - "On the roads of Ireland" per RAIUNO F 1987 - "Il volo del falco" Prod. Ipotesi Cinema per RAIUNO Menzione speciale al XXVI Festival Internazionale della Montagna di Trento '88 STE ILM CURRICULUM 1986 - "Dancing". Prod. RAITRE selezionato alla IV edizione Festival di Annecy (F) Selezionato in concorso al Festival International du Film Documentaire di Nyon (CH) '92 Premiato all'International Tourfilm Festival di Montecatini '92 1992 - “Cercando Francesco" Segnalato dalla Giuria del Premio Libero Bizzarri 1995 1996 - "Mungu ni mama" Candidato finalista nella sezione "Miglior reportage" al Merano TV Festival '98 1997 - documentario "L'ALTRA META' DEL CIELO" 1° premio per miglior documentario alla rassegna "Libero Bizzarri" '98 F STE ILM CURRICULUM 1999 - “AS LONG AS THE GRASS SHALL GROW AND THE RIVERS FLOW” Selezionato in concorso al Torino Film Festival 2000 un film di Pit Formento Prodotto da: in coproduzione con: in collaborazione con: REGIONE PIEMONTE DOCUMENTARY IN EUROPE Centro Universitario “Mario Soldati” per il Cinema e l’Audiovisivo STEFILM via berthollet 44 - 10125 torino (italy) tel +39011 6680017 fax +39 0116680003 - www.stefilm.it - [email protected] ESTRATTI FATIMA ROBINS moglie di Fred “Avevo 18 anni, eh! Fred non era tanto male… Hanno detto che mi ha rapito. Un pochettino si può anche dire che è vero, ma non è…eh? Perché mi ha rapito da mio padre!” RENATO GARRONE amico d’infanzia “Lui aveva sempre avuto quegli atteggiamenti un po’…da Americano, diremmo. Da Americano però… tipo Gangster, ecco! (ride) Che era soltanto un atteggiamento, invece era una bravissima persona...” GINO LATILLA cantante “Avevo il baule della macchina pieno di dischi di Fred. A tutti quelli che incontravo dicevo: “...hai sentito Fred?”. “E chi è?”. “Tieni”. E gli davo il disco. E così li ho venduti tutti. Venduti…Regalati! E così è nato Fred. Io…è una delle cose più belle della mia vita.” DINO ARRIGOTTI pianista di Fred F STE ILM PAG. la Pistola di “Eri Piccola Così”... “...Era una cosa, lì…di quelle pistolette da bambini. Adoperavo l’altra! Quella volta lì mi ha portato un affare che era così, sempre a salve, ma aveva delle cartucce enormi! Andava bene per l’aperto, a lavorare all’aperto. Invece lì eravamo al chiuso, e tutte signore, che se uno fosse stato un rapinatore, lì, tutte quelle vecchie lì che avevano collane di diamanti e cose…miliardi di roba avevano! Di quelle che…serata di gala, certo! Quand’è stato ora di sparare ho sparato con la pistola grossa e si è staccato un rosone, un affare che sarà stato 60-70 chili. Bum! A 10 centimetri da quel tavolo c’erano quelle tre o quattro signore ingioiellate, ha preso un vaso di quelli con gli affari, lì, non so come si chiamano quelle piante lì con le foglie alte, un vaso così che era da ornamento…Per fortuna! Sennò ne ammazzavo due o tre!” 5 FRED “Piaceva molto alle ragazze. Era un bel ragazzo… Clark Gable! Aveva la faccia un po’ da lavativo, no? Ma simpatico, sa!”