L’arte si fa valore Years N°9 ALL’INTERNO DIC2015 03. NUOVA FILIALE DESENZANO DEL GARDA 04. MUSICA OLTRE I LIMITI DIECI PIÙ GROUP 04. BRUNORI SAS L’INTERVISTA 10. FONDERIA APERTA TEATRO A VERONA 13. KEEPON BEST LIVE PROMO 14. MUSICA VIVA PATTO PER LA MUSICA: ADESIONI APERTE 16. PROMO DOC DISCOVERY Gianni Maroccolo una vita in musica Da gennaio in tour (a pag. 6) EDITORIALE 02 Gli incontri che cambiano la vita Q uando nel 1992 un signore entrò negli uffici Doc dicendo che desiderava aprire una cooperativa come la nostra in provincia di Vicenza, io non esitai a informarlo di ogni adempimento burocratico e a preparargli la documentazione necessaria. Se ne andò ringraziando sotto lo sguardo basito dell’allora mio unico collaboratore, Stefano, che non capiva perché stessi regalando a un probabile concorrente tutto il nostro know how. A me sembrava naturale e spontaneo condividere quello che avevamo imparato nel settore dei service (allora i nostri uffici erano presso MusicalBox): quando si doveva affrontare una grossa produzione, ci si rivolgeva alle aziende concorrenti per ottenere il materiale necessario. Si mettevano in comune gli impianti e si dava a tutti la possibilità di crescere. Ho pensato che il modello poteva essere esportato nel mondo delle cooperative, affinché più persone imparassero come muoversi in sicurezza e legalità nel mondo dello spettacolo. Dimenticai l’episodio fino a quando, sei anni dopo, il presidente di un’altra cooperativa ci contattò perché, non riuscendo più a gestire i suoi 250 soci, ci proponeva di incorporarli tutti in Doc. Era lo stesso signore a cui avevo consegnato qualche anno moduli in bianco e un po’ di informazioni. Mi sembrava ingiusto vanificare il suo sacrificio di anni e così gli proposi di rimanere a guidare e coordinare i suoi soci in Doc. Nasceva così la prima filiale. In seguito altre persone si avvicinarono a noi per costituire una nuova cooperativa e tutti sono stati invitati a fare un periodo di start-up come filiale Doc, per poi eventualmente staccarsi e diventare cooperativa autonoma se e quando i numeri e le economie fossero stati sufficienti a coprire i costi generali. Arrivati al momento del previsto distacco, le stesse persone ci comunicavano che era più utile ed efficace lavorare all’interno di Doc. Da sempre lo sviluppo della cooperativa attraverso le filiali non arriva da pianificazioni o progetti a tavolino, ma dal magico incontro tra persone e soci che condividono valori, visioni e passione per questo difficile e meraviglioso mondo. La magia di questi incontri, nei quali ormai in 5.000 ci siamo ritrovati, ci permette di dire che davvero qualcosa sta cambiando. INDICE Editoriale Incontri che cambiano la vita 02 Doc News Desenzano del Garda: nuova filiale 03 KeepOn a Catania 03 Soci Dieci Più Group 04 Lella Carcereri 04 Andrea Fratellini 05 In copertina Gianni Maroccolo 06 Storie di un successo Brunori Sas 10 Fonderia Aperta Teatro 09 Terzo Grado a… Arianna Bargiglione 12 Flash Cultura Un concerto da manuale 12 KeepOn Best Live la classifica 13 Chiamata all’adesione Musica Viva: il patto per la musica14 Formazione e Sicurezza Piattaforma e-learning Promo Doc Discovery 15 16 03 La nuova filiale coprirà le aree di Brescia, Cremona e Mantova e sarà la sede della Tech Academy, la palestra per lavoratori dello spettacolo in quota. Desenzano: una filiale polivalente D a anni Doc Servizi gestisce a Desenzano l’ampio spazio adiacente alla Scuola di Musica del Garda: una superficie di 280 metri quadrati con uffici, sale riunioni, un salone polivalente per corsi e attività promozionali di soci e partner, e uno spazio speciale, con soffitto alto 5,5 metri, che diventerà una palestra per lavoratori dello spettacolo in quota (la Tech Academy di cui abbiamo parlato nello scorso numero a p. 15). Questo spazio diventerà la sede di una nuova filiale che coprirà le aree di Brescia, Cremona e Mantova, focalizzandosi su un’offerta formativa ad ampio raggio, grazie anche agli spazi dove Doc gestisce la Scuola di Musica del Garda, e sviluppando attività in sinergia col territorio, sulla falsa riga del ONELab di Sirmione. Mentre sono in costruzione tre aule da adibire a sale di registrazione e test per tecnici audio, in accordo con la vocazione turistica del Garda (la terza meta italiana dopo Roma e Venezia), sono già state attivate convenzioni con ristoratori e alberghi per offrire ai soci e ai corsisti che avessero bisogno di fermarsi a Desenzano, prezzi vantaggiosi. La filiale è nei pressi del casello della A4 e a 3 km dalla stazione ferroviaria di Desenzano. KeepOn Live a Catania 2015 embre el 31/07/2014 9 - Dic d ero . 2018 r.s. - Num n Anno IITrib. di Verona e . i.it n re o io z it a d E c. Coop w.docserviz Registr rvizi So w 6 Doc Se 38 Verona - w 9 7 0 3 71 45 82 31/b - 3 it e: Tel. 0 ndello, dazion @docservizi. Via Pira re i d i ppa e C Contattdocmagazin io hia emetr dia Cefalo D : le a u la ori re Edit abile: C a Pellegrini Direttoore Respons Elen lli : e tt n e io ir rlande D az sare O di Red e a C ri : o te ativ Avesani Segre Gigi nto Cre iname fico: Valeria sto numero: Strano, Coord e lo u Gra q i, ge orato a anzella, An Franca Cara collab ro M i, Hanno tra, Marco iella Morell i, Alessand a, br pie pp bin Taglia Ferrari, Ga atteo Zano Chiara Chia o Renat Onorato, Ma Esposito, Enzo ano, Loren Fabio Fila. Capu È partita da Catania la data zero del tour di KeepOn per incontrare sul territorio tutti i locali di musica dal vivo italiani. S i è tenuto il 23 novembre scorso presso il Barbara Disco Lab di Catania il primo incontro sulla musica dal vivo organizzato da Paolo Mei per KeepOn e presenziato da Marco Manzella. Circolo Lebowski di Ragusa, Mercati Generali, Glamour Cafè e Stark’s Cafè di Catania, Al Kenisa di Enna, Zoo TV Music Hall di Siracusa, Mirto Rock di Messina, Mojo di Agrigento, alcuni tra i principali live club siciliani, si sono incontrati per confrontarsi sui problemi che ogni club è costretto ad affrontare. Aderendo al circuito KeepOn, che partecipa ai tavoli istituzionali, numeri alla mano, per trovare soluzioni e punti d’incontro, è possibile fare rete e accedere a una serie di servizi e contatti condivisi: sponsor, convenzioni, assistenza su impianti e strutture acustiche, servizi legali e contrattualistica. Grazie al KeepOn Live Club Fest, inoltre, ogni anno gestori e direttori artistici hanno la possibilità di incontrare centinaia di promoter, agenzie, musicisti e operatori del settore. All’incontro ha partecipato attivamente anche Angelo Strano, responsabile della filiale Doc di Catania. Le filiali interessate a organizzare l’incontro con KeepOn per soci e addetti ai lavori, possono scrivere a marco.manzella@ docservizi.it 04 Con la direzione di Renato Ferrari, sette musicisti “speciali” costituiscono il Dieci Più Group, la prima band diversamente abile nella provincia di Verona musica oltre i limiti C ’è un motivo se la musica viene comunemente considerata un linguaggio universale, comprensibile da chiunque a qualunque latitudine. Si tratta della capacità del mezzo musicale di azzerare le differenze, di qualunque tipo esse siano. Di questo assunto hanno fatto tesoro il musicista Renato Ferrari e la volontaria Serena Scarsetto nella creazione del “Dieci Più Group”, band di giovani diversamente abili di età compresa tra i ventidue e i ventisette anni che opera all’interno della Onlus “Il Paese di Alice” di San Bonifacio (Verona). Dopo vari tentativi, il gruppo da un anno ha raggiunto forma concreta con l’organico attuale: Anna Verzini (24 anni) alla voce, Alberto Ricchini (21 anni) batterista e percussionista, entrambi di LELLA CARCERERI: 40 ANNI ONAIR S peaker radiofonica, conduttrice tv, autrice, doppiatrice e regista. Festeggia quarant’anni di carriera Lella Carcereri, veronese, dal 2014 voce della Cedrata Tassoni e socia della filiale di Verona. Dalla radio alla televisione, in questi quarant’anni Lella si è occupata un po’ di tutto: dall’intrattenimento agli annunci, dalle telepromozioni alle interviste, fino ai programmi sulla medicina naturale che iniziavano ad andar di moda negli anni ’80. Una lunga esperienza in Rai (dal 1985 al 2000), oltre vent’anni di doppiaggio e di insegnamento di dizione, recitazione e tecniche di comunicazione. Come pensi sia cambiato il mondo dei media in questi 40 anni? Oggi ci sono molte opportunità tecniche, ma si è perso in creatività ed entusiasmo. Tutti copiano tutti e i format la fanno da padrone, sebbene ci siano un sacco di Autori con la A maiuscola, molti dei quali purtroppo disoccupati. Nessuno rischia più sulle idee, si cerca solo il commerciale. Guardi la tv, ascolti la radio? La tv è spesso un sottofondo, e non parlo solo per me. Già dai titoli si capisce dove andrà a parare il servizio. La radio continua ad avere il fascino dell’evocazione, ma anche qui il livello si è abbassato. Manca la personale responsabilità di stare davanti a un microfono, pensando bene a cosa si dice. È un po’ come nella scrittura digitale: vengono fuori un sacco di fregnacce perché si invia senza più leggere cosa si è scritto. Cosa vorresti fare in ambito professionale che non hai ancora fatto? Mi piacerebbe avere più opportunità per progetti creativi, collaborare con chi ha il coraggio di osare. Le menti brillanti, purché non siano infarcite di troppo ego, sono sempre molto stimolanti. Il mezzo di comunicazione è indifferente: che sia radio, tv o palcoscenico, l’importante è riuscire a dar vita a un’emozione. Gli artisti sono un po’ come gli animali: prima si annusano e quando scatta l’alchimia tutto diventa possibile e si può portare in scena quella che lo spettatore chiama la magia dello spettacolo. U na passione sfrenata per la magia che inizia all’età di undici anni quando, ricoverato in ospedale per appendicite, subisce il fascino di un infermiere-clown che incantava i baby pazienti con sorprendneti giochi di prestigio. Qualche anno dopo nello stesso ospedale inizia ad assistere in corsia l’infermiere durante le feste natalizie e pasquali. Ecco la motivazione che spinge Andrea Fratellini, barese di nascita ma olbiese di adozione, socio della filiale Doc di Cagliari, a intraprendere l’impervia strada dello spettacolo. Una scelta di intrattenimento che mixa sapientemente magia e ventriloquia con pupazzi, dando voce a oggetti e personaggi strampalati, apprezzati anche dal pubblico televisivo. Dopo il debutto nel 1994 alla Corrida di Corrado, si sono susseguite varie partecipazioni televisive: Domenica In, Costanzo Show, Paperissima, fino alle recenti apparizioni in veste di ventriloquo, “accompagnato” dall’immancabile pupazzo Zio Tore, a Italia’s Got Talent (finalista dell’edizione 2010) e nel 2015 a Tu Si Que Vales, entrambi su Canale 5. Dopo due mesi nel laboratorio di Zelig e la collaborazione con comici del calibro di Aldo, Giovanni e Giacomo e Ale & Franz, per citarne solo alcuni, sempre nel 2015 si aggiudica il primo premio e il premio della critica al Festival del Cabaret Emergente di Modena, salendo sul gradino più alto del podio anche al Festival del Cabaret di Chioggia “Riso fa buon sangue”, al Premio Walter Chiari di Cervia e allo “Sganassau” di Cervia. Ospite di numerose feste private organizzate da personaggi di spicco (Peter Gabriel, Abramovich, i reali di Danimarca, Aga Khan), Fratellini è un ex assistente di volo Meridiana in cassa integrazione che, insieme agli spettacoli in giro per il mondo (recente una tournée in America), svolge attività di Puppet Therapy in molti ospedali d’Italia. San Bonifacio; Francesco Balduino (23 anni) di Gazzolo d’Arcole, percussionista; Andrea Kosmala (23 anni) di Vago di Lavagno, percussionista; Francesco Malesan (21 anni) di San Bonifacio, musicista polivalente, e il pianista Massimo Martinelli di San Bonifacio, ultimo aggregato alla band, noto organista e membro anche di altri gruppi. Il Dieci Più Group si è già esibito in pubblico, riscuotendo ampi consensi. Il repertorio (canzoni italiane, cantautorato) viene scelto dal direttore in accordo con i ragazzi, cercando di assecondare i loro gusti musicali e la loro sensibilità. L’esperienza del Dieci Più non ha niente a che vedere con la musicoterapia. La musica non viene utilizzata infatti a scopo riabilitativo o terapeutico: il gruppo si propone come una vera e propria esperienza di band, con i limiti del caso ma, come in qualunque altro complesso, con l’obiettivo comune di divertirsi e suonare insieme. ilpaesedialice.it Ventriloquo fantasista, Andrea Fratellini, socio della filiale sarda, riesce a conquistare il pubblico di tutte le età con i suoi spettacoli che uniscono magia e comicità Andrea Fratellini 05 GIANNI MAROCCOLO Foto di Marco Olivotto (ass. Martina Pedrotti) 06 Nulla è andato perso Dopo oltre 30 anni di carriera e 26 album incisi, il polistrumentista Gianni Maroccolo, icona storica del rock italiano, si sposta al centro del palco e diventa protagonista di “Nulla è andato perso / da vdb32 a vdb23”: concerto-spettacolo live che racconta il suo viaggio in musica e gli incontri di una vita, fino a quello più importante con Claudio Rocchi, alla cui memoria il progetto è dedicato. Basterebbe citarlo come fondatore dei Litfiba per dare un’idea del peso che Gianni Maroccolo ha avuto nella storia del rock italiano degli ultimi trent’anni. Oppure citarlo come creatore, insieme ad Antonio Aiazzi e Francesco Magnelli, dei Beau Geste, del Consorzio Suonatori Indipendenti (1992), dell’etichetta Al Kemi Records (2010) o come produttore (e musicista) di Marlene Kuntz, Diaframma, Timoria, Statuto, Bandabardò. Ma la fama del polistrumentista di Manciano non si nutre solo dei fasti di un passato glorioso. Dopo la pubblicazione nel 2013 del disco “vdb23-nulla è andato perso”, con la collaborazione di Claudio Rocchi, ecco che Gianni Maroccolo torna alla ribalta con un nuovo progetto da protagonista dal titolo “Nulla è andato perso / da vdb32 a vdb23”, concerto-spettacolo live dedicato alla memoria di Claudio Rocchi, per ripercorrere e raccontare in musica il viaggio e gli incontri di una vita. Con lui sul palco una carovana psichedelica, come Maroccolo stesso la definisce: l’amico di sempre Antonio Aiazzi, Andrea Chimenti, Beppe Brotto e Simone Filippi degli Ustmamò. Durante il tour che partirà nel 2016 anche tanti ospiti, tra cui Alessandra Celletti e Antonio Ripa. Gianni, da cosa nasce questo progetto? Questa esperienza ha radici profonde e lontane. Ho rimandato per anni perché in fondo non sono mai riuscito a immaginarmi da “solo”, senza un progetto d’insieme, ma credo sia giunto ormai il momento di farlo. Litfiba, Cccp, Csi, Pgr fanno ormai parte di un passato che non può tornare e quindi è ora di guardare avanti. Da raccontare in musica c’è praticamente una vita vissuta in modo intenso, artisticamente densa di soddisfazioni, di incontri e di esperienze indimenticabili. Sarà come chiudere definitivamente un ciclo nel momento in cui se ne apre uno nuovo. E soprattutto mi sento in dovere di suonare dal vivo le canzoni scritte con Claudio Rocchi per “vdb23/nulla è andato perso”. La memoria va sempre mantenuta viva. 07 08 09 A Verona un nuovo polo culturale dedicato a teatro, arte, musica e danza. Tre giorni di inaugurazione, grandi ospiti e un luogo magico da raccontare. C “Non sono mai riuscito a immaginarmi da solo, senza un progetto d’insieme, ma ora è arrivato il momento” Perché l’incontro con Claudio Rocchi, alla cui memoria è dedicato questo progetto, è stato per te il più speciale? È molto complesso spiegare il rapporto con Claudio. Ci siamo incontrati in un momento per entrambi davvero difficile e al tempo stesso stimolante. Può sembrare paradossale parlare di “rinascita”, ma è ciò che abbiamo vissuto e condiviso nel breve pezzo di vita terrena che ci è stato permesso di vivere insieme. Due amici, due bimbi curiosi, due anime. Insomma, 1+1 che fondendosi diventano UNO. Un legame che va ben oltre la musica, le canzoni, i suoni, le parole, l’ album. Come farai a raccontare oltre 30 anni di carriera? Dovrai fare necessariamente una selezione…c’è un filo conduttore o prevarrà l’ordine cronologico? In effetti il concerto dovrebbe durare un paio di giorni! Spero di riuscire a inserire tutto ciò che ritengo fondamentale a livello personale. Con i miei compagni di banda si è deciso di preparare moltissimi pezzi in modo da poter suonare cambiando scaletta quasi ogni sera. Per di più suoneremo non solo canzoni mie, ma anche di altri artisti a cui devo molto come, giusto per citarne alcuni, Faust’O, Battiato, Tuxedomoon, Joy Division. Sarà un viaggio nel tempo e il filo conduttore sarà “la musica”, spesso svincolata dalle parole. Alcune versioni saranno strumentali, altre canzoni verranno diluite in lunghe suite visionarie e psichedeliche. Daremo anche grande spazio all’ improvvisazione. Ho 55 anni, molti dei quali passati sul palco a risuonare sempre le stesse canzoni. Non penso di avere niente da dimostrare, né tanto meno da chiedere. Vorrei solo riuscire a divertirmi e a divertire suonando liberamente, evitando il più possibile gabbie, schemi e tutti i classici stereotipi dei concerti moderni. Come vedi la situazione oggi del rock indipendente italiano? Ormai molta della musica che ascoltiamo è di fatto “indipendente”. Stiamo attraversando una mutazione epocale che costringe tutti a ripensare e a rivedere le proprie vite. Più si procede, maggiore diventa il divario tra chi sta bene e chi sta male, tra chi ha troppo e chi nulla. Nel suo piccolo la musica, pur arrancando riesce a rendere meno tristi le nostre esistenze, e questo è già molto. Cambiano le modalità, i supporti, ma si continua e si continuerà a produrre e ascoltare musica nonostante tutto. Perché secondo te chi fa rock indipendente oggi fa così fatica a emergere tra le proposte ingombranti della musica di consumo? Lo spazio per il rock nostrano è davvero ormai limitato a una nicchia di appassionati? La musica di consumo, ovvero quella che il cosiddetto “mercato” ci propina, rappresenta sì e no (per fortuna!) il 6/7 % della musica che ogni giorno nel mondo viene prodotta, suonata e ascoltata. C’è spazio e bisogno di rock come di tutta quella musica che muove e produce cultura e scambio di idee. Il problema è solo legato all’informazione e ai media che in assoluto censurano e omettono tutto ciò che rischia di scombussolare l’ordine precostituito. Ho la sensazione tuttavia che in questo senso le cose stiano cambiando. Di solito le “avanguardie” irrompono in tempi “no future” come questi che stiamo vivendo e fanno tabula rasa. Credo e spero che i tempi siano ormai maturi. on grandi ospiti internazionali il 6, 7 e 8 novembre 2015 ha inaugurato a Verona Fonderia Aperta Teatro, nuovo polo culturale adibito ad arte, teatro, danza, musica e cultura, ma anche punto di incontro, di sosta e di approfondimento. Uno spazio che nella ristrutturazione evoca ancora storie passate, tempi lontani e vite di uomini e donne che in quella antica fonderia sono transitate e si sono mescolate. Un ambiente che mantiene la rudezza delle origini con una nuova veste che ne fa assaporare il profumo della contaminazione artistica già all’ingresso, dove sono esposte le opere di Alessandro Capuano, noto a Verona per l’esposizione This Agio. I grandi personaggi ispiratori di Fonderia Aperta Teatro (Picasso, Bob Dylan, Stanislavskij) prendono nuova vita nel foyer, esaltando la fusione tra l’antico spazio, lasciato il più possibile allo stato originario, e l’arte contemporanea. Infine, varcando un drappeggio, si arriva al teatro vero e proprio. Un teatro che, a modo suo, parla della passione e del sudore con il quale è stato realizzato anno dopo anno dalle persone, soci e collaboratori, che con pazienza e devozione hanno lavorato insieme per rendere tutto questo possibile. Il progetto, del regista e attore Roberto Totola e di nove soci, tra cui Alberto Bronzato e Demetrio Chiappa, ha cercato di mantenere il più possibile gli ambienti e i macchinari originari, creando al suo interno un teatro con 156 posti, destinato a rappresentazioni teatrali, spettacoli di danza, concerti, convegni e incontri. A esibirsi nei tre giorni d’inaugurazione grandi artisti internazionali tra cui il ballerino di tango Miguel Angel Zotto con Daiana Guspero, TangoX3 composto da Luca Degani, Leonardo Sapere e Ginnantonio Mutto, i soprano Susanna Rigacci, Monica Benvenuti e il tenore Vincenzo Di Donato, accompagnati al clavicembalo da Michela Poli e, infine, Vince Tempera, compositore nonché storico arrangiatore e tastierista di Francesco Guccini. Un progetto importante ed entusiamante per i soci che ne hanno portato avanti l’idea, lo spirito e la relizzazione effettiva e che insieme hanno deciso di intitolare Fonderia Aperta Teatro a Roberto Totola, attore e regista teatrale, nonché Presidente del gruppo che per primo, con passione e forza di volontà, ha creduto in questo sogno e ha portato avanti questa impresa. In un periodo storico difficile per l’arte dove i teatri chiudono, lo spirito di Fonderia Aperta è quello di ridare nuovo fermento alle attività artistiche e culturali, e nuovo entusiasmo a tutti coloro che vorranno avvicinarsi a questa affascinante realtà. Tour in via definizione giannimaroccolo.com giannimaroccolo.official fonderiaperta.com/it/ 10 BRUNORI SAS O cchiali, barba folta e un physique du rôle da cantautore impegnato. Ecco Dario Brunori, dal 2009 Brunori Sas, pseudonimo mutuato dalla ditta edile di famiglia. Calabrese, cittadino del mondo, Brunori è uno dei nomi di spicco del panorama indipendente italiano, e da poco nuovo socio della filiale Doc di Milano. Una carriera iniziata nel 2003 con il collettivo virtuale italo-svizzero Minuta, e proseguita con la fondazione nel 2005 della band Blume, insieme al socio storico Matteo Zanobini (con il quale fonderà in seguito l’etichetta indipendente Picicca) e Francesca Storai. Poi la pubblicazione dei tre dischi da solista: Vol. 1 (2009), Vol. 2 – Poveri Cristi (2011) e Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi (2013). Puntuale come un orologio svizzero, a distanza di due anni, Brunori nel 2015 porta in giro per l’Italia il tour teatrale dal titolo Brunori Srl – una società a responsabilità limitata, sorta di “stand-up comedy” in bilico tra cabaret, teatro canzone e concerto che ha registrato ovunque il tutto esaurito. Allo spettacolo è ispirato “Una società a responsabilità limitata”, viaggio tra Roma e la Calabria documentato da Dario Brunori e Neri Marcorè, andato in onda a maggio scorso in prima assoluta su La Effe (canale 50 DTT e 139 di Sky) e dedicato alla generazione cresciuta negli anni ’70 e ’80 e al senso di responsabilità in un’Italia che cambia. to, e soprattutto perché permette alla Brunori S.a.s. di portare avanti il suo disegno malefico, che come ben sai è quello di scrivere canzoni al solo scopo di lucro. Io sì, ma spieghiamolo a chi non lo sa… Quello di palesare un’attitudine da bieco imprenditore è un giochino ironico che funziona su tre piani: prende in giro le poche economie che caratterizzano il mio brunorisas Quanto è importante, nella musica come nella vita, non prendersi troppo sul serio? Beh, penso sia l’unica via per godere realmente di ciò che si fa, in qualsiasi ambito. “Fai sul serio ma non prenderti sul serio!” è un motto che cerco, con difficoltà, di seguire da tempo. Sappiamo che stai lavorando al nuovo album. Puoi darci qualche anticipazione sui temi? Al momento mi colpisce molto quella che appare, a tutti gli effetti, una “involuzione interiore dell’uomo”, un ritorno a una sorta di età della pietra postmoderna, priva di autorità morali, di grandi ideali, di grandi narrazioni e altrettanto priva di razionalità e buon senso. Sarà, con tutta probabilità, un disco sulla morale e sul costume, spero non bacchettone e reazionario. Non sono mai stato manicheo, non penso si possa banalmente dividere l’umanità in buoni e cattivi. Piuttosto credo che gli esseri umani (me compreso) reagiscano piuttosto che agire, e che siano fortemente influenzati dal contesto in cui sono calati. Per cui sto facendo proprio questo: analizzo il contesto e cerco di descriverne gli effetti indesiderati. Il tour di Brunori Srl è stato un incredibile successo di pubblico. Allora è vero che non esiste solo il pubblico dei circuiti musicali mainstream? Esiste un pubblico che non si accontenta delle proposte che arrivano dai canali tradizionali, un pubblico che gode di tutta la mia ammirazione perché è curioso e atten- brunorisaspage ambito musicale, stempera l’apologia un po’ retorica e polverosa del cantautore che vive di sola poesia e, in ultima istanza, prende di mira le logiche del mainstream per le quali il lucro molto spesso è l’unico parametro di valutazione della bontà di un percorso artistico. Cosa manca al sud in termini di opportunità artistiche? Parlo di quel conosco e del posto in cui vivo, cioè la Calabria. Da noi manca un tessuto economico reale e solido che non sia basato sulla politica o sulla brunorisas.it Dodici anni di carriera, tre dischi da solista, tanti premi – tra cui Ciampi e Tenco – e tantissime collaborazioni. La tournée teatrale da poco conclusa di “Brunori Srl” e il nuovo album in lavorazione. Intervista al primo progetto musicale del mondo esplicitamente a scopo di lucro. 11 malavita, per intenderci, che permetta alle persone di emanciparsi culturalmente dalla priorità del pane sulle rose e che le stimoli a essere curiose e al passo coi tempi. Ottenere favori grazie alle “conoscenze”, che sia per un lavoro, per saltare la fila alla posta o in ospedale, non solo è eticamente scorretto nei confronti degli altri, ma genera anche esseri umani pigri e disinteressati al miglioramento, all’aggiornamento, alla crescita. Si pensa solo al miglior modo per ottenere la pagnotta e poi si ripete un’esistenza del tutto simile alle generazioni precedenti, seppur con forme estetiche differenti. Finché la situazione generale rimane questa, c’è poco spazio per un’evoluzione del gusto in senso estetico e perché si possano apprezzare cose differenti e nuove. I finanziamenti istituzionali certamente possono dare una mano alla partenza e allo sviluppo iniziale delle idee, ma è necessario coltivare e far crescere un pubblico che sia in grado di apprezzare e rispettare le differenti espressioni artistiche del territorio, che ci sono e che hanno un loro valore. Ti faccio la stessa domanda che abbiamo rivolto anche a Gianni Maroccolo. Come vedi la situazione della scena indipendente italiana, e perché un artista emergente oggi fa così fatica a superare la diffidenza della critica e in certi casi anche del pubblico? Non esiste una scena indipendente così come la si pensava venti anni fa. Il concetto di alternativo e/o antagonista, cioè di artista fuori dagli schemi, come rappresentazione a sua volta di una parte di umanità fuori dagli schemi, mi sembra abbia perso il suo fascino, a vantaggio invece di artisti più “normali” che somigliano molto al pubblico che li ascolta. Vedo la nostra scena indipendente come una sorta di alternativa genuina al pop mainstream, in cui trovano posto espressioni musicali e artistiche differenti, se vuoi più naturali, più umane, più oneste e meno spettacolari, in cui una parte di gioventù si riconosce e si identifica con facilità. In questo senso l’«intellighenzia» sembra invece per lo più rimasta ancorata al vecchio schema, rifiuta questa virata verso un’attitudine pop o postmoderna, e tende a premiare i progetti alternativi e sperimentali in senso lato, che però poi non riescono ad avere un pubblico consistente. Il pubblico d’altro canto spesso non concede un secondo ascolto e spesso premia solo quei progetti che hanno un appeal rapido, un messaggio chiaro e vanno dritto al sodo senza fronzoli. Purtroppo così facendo tanta roba buona rimane ingiustamente ignorata, per mancanza di attenzione e di pazienza. Ma così è se ci pare, e il compito di un artista è anche quello di comprendere cosa gli gira intorno e di reinventarsi costantemente. TERZO GRADO a... 12 Arianna Bargiglione Filiale di Torino Il tratto principale del tuo carattere? L’astrattismo. Il tuo principale difetto? La testardaggine. Ciò che ami di più nel tuo lavoro? La diversità. La qualità che preferisci in un artista? Il rispetto. Musicisti preferiti? Troppi: dai Faith No More a Chopin, passando per Billie Holiday, Mogwai e Fats Waller. L’ultimo libro che hai letto? “Piglia un uovo che ti sbatto”, di Dario Benedetto. La città in cui vorresti vivere? Nel mondo. Il luogo più bello in cui hai lavorato? Londra. Il tuo sogno nel cassetto? Trovare la mia strada. Il dono di natura che vorresti avere? La calma. Stato attuale del tuo animo? Irrequieto. Sei in Doc dal? Aprile 2014. Il tuo motto? Ciò che non ti uccide ti fortifica. FLASH CULTURA ANDREA PONTIROLI, Un concerto da manuale, NdA Press 2012 Ristampato nel 2015, il volume è l’unico manuale dedicato all’organizzazione della musica dal vivo. Un mondo impervio, fatto di orari impossibili e dove si moltiplicano le competenze: geografia, meccanica, legge, economia, fisica, fotografia, grafica e – perché no – anche matematica e astronomia. L’autore, Andrea Pontiroli (coadiuvato da una serie di esperti, tra cui Daniela Amati, Simone Ravasi, Giovanni Segattini, Sabrina Bottari, Federico Dragona, Filippo Cecconi e tanti altri), si potrebbe definire un creativo tout court: direttore artistico, organizzatore di eventi, freelance, scrittore, insegnante, musicista, fondatore del centro culturale Santeria e dell’agenzia di management e booking Godzilla Market. Tutta questa esperienza è raccolta nelle 151 pagine del manuale, con la prefazione di Enrico Molteni (Tre allegri ragazzi morti). Testimonianze dirette di quanti si muovono nell’intricato mondo degli eventi live, con le difficoltà e le complicanze del caso: dalle questioni fiscali alla struttura dell’industria musicale, dalla logistica al booking, dalla parte tecnica al backstage, dalla biglietteria ai sistemi di prevendita, perfino il dizionario dell’organizzatore e i consigli per gli acquisti. Tutto quello che occorre per prepararsi alla produzione, gestione e organizzazione di un evento live, lavorando in team. Un linguaggio semplice, immediato, comprensibile da chiunque, per un testo consigliato sia ai grandi gruppi e al loro staff per ricordarsi quanto fatto e come migliorarsi, sia alle piccole realtà per ottenere un successo facile e senza intoppi. E La classifica dei migliori live italiani votati dai direttori artistici dei Live Club #ilpalcononmentemai cco la KeepOn Live Parade, la graduatoria italiana relativa alla musica dal vivo, fornita dai club che aderiscono al circuito KeepOn Live. La classifica raccoglie mensilmente, da ottobre a giugno, le segnalazioni di una grande giuria composta da oltre duecento direttori artistici dei locali aderenti al circuito KeepOn. Sulla base della classifica, a luglio vengono decretati gli artisti più votati per qualità del live e successo di pubblico. Particolare attenzione viene data alla sezione Rivelazioni Live, che ogni anno sforna i nomi degli artisti che si distingueranno negli anni successivi. Da quest’anno la classifica KeepOn Live si avvale della collaborazione di Shure, azienda leader nella produzione di microfoni per performance live, che metterà in palio un CASE SHURE “Limited Edition”. Le band più votate della stagione 2015/2016 si aggiudicheranno i premi KeepOn Live e avranno la possibilità di esibirsi sul palco del KeepOn LIVE CLUB Fest 2016. Su Deezer, il primo sito per ascoltare musica on demand, è possibile ascoltare le band della KeepOn LIVE PARADE di ottobre. A cura della redazione di KeepOn Iosonouncane Zeus! Duo Bucolico Missincat I Camillas Eugenio In Via Di Gioia Bologna Violenta Vincenzo Fasano Johnny Mox Simona Norato Joseph Martone & The Travelling Souls Bamboo Giona Any Other Twee Lo spinoso Nonostanteclizia Cento Flying Vaginas Ishaq keeponlive.com/home 13 LA FORMAZIONE PASSA DAL WEB 14 Sottoscritto il patto per la musica, una promessa per il rilancio dell’industria musicale dello spettacolo dal vivo. Adesioni aperte al link http://goo.gl/forms/iyFIoJItYK Importante aderire per dare maggiore forza al documento. È La formazione Doc in e-learning D stato sottoscritto a Milano lo scorso 5 novembre il patto di conclusione dei lavori del Convegno “Musica Viva. Verso un patto per la musica live nella città del futuro”, che si è svolto a Palazzo Reale il 23 e il 24 ottobre 2015. Il documento nasce dal lavoro e dal coinvolgimento di numerosi soggetti, sia pubblici sia privati, uniti dall’intento comune di promuovere e valorizzare la complessa filiera dell’industria della musica dal vivo, nel riconoscimento del suo valore sociale, culturale, economico in termini di indotto e occupazione. Le linee di intervento proposte per sostenere la Musica, equiparandola alle altre forme di spettacolo dal vivo, sono riconducibili a quattro marco temi: formazione, produzione, promozione/diffusione, fruizione. Tra le proposte operative il documento contiene: che gestiscono progetti di pubblico spettacolo; • la diffusione e la valorizzazione delle buone pratiche adottate da Comuni o enti nell’ambito di progetti di pubblico spettacolo; • il miglioramento complessivo del sistema della tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi da parte di SIAE • la semplificazione normativa per licenze e autorizzazioni • l’istituzione di un’anagrafe dei luoghi di spettacolo e di partnership pubblico/privato • agevolazioni fiscali e non al settore musicale e valorizzazione indotto • lavoro e sicurezza dei luoghi e degli allestimenti: “The show must go on: come coniugare diritto alla musica e diritto alla sicurezza” • l’abrogazione/spostamento della disciplina di pubblico spettacolo dal TULPS ad altro Ministero; • la necessità di formazione e consulenza trasversale degli uffici, enti competenti e operatori del settore A firmare il documento, i soggetti promotori (Comune di Milano, ExpoinCittà, SIAE, ANCI, ARCI e ARCI Lombardia, Assomusica, Tavolo Lavoro Legalità e Sicurezza per lo spettacolo, Sindacati di categoria, Alleanza delle Cooperative Italiane Cultura, ASAL/ANS, Comune di Bologna, MTV Italia, RockIt, Zero Edizioni), il comitato di coordinamento (Alberto Artese, Umberto Carretti, Chiara Chiappa, Paolo De Biasi, Fulvio De Rosa, Gennaro Milzi, Andrea Minetto, Felice Monaco, Luca Perreca, Andrea Pontiroli, Vincenzo Santoro, Veronica Tentori, Silvia Tarassi, Francesco Temporin) e i soggetti aderenti (Santeria, Keepon, Musicraft, Italian Quality Music Festivals, ASL Milano, MEIRete dei Festival). Il Patto, che attraverso dieci proposte suddivise per macro aree di interesse definisce l’impegno di tutte le Istituzioni e i soggetti coinvolti a tradurlo in proposte concrete e misurabili nel prossimo futuro, è aperto all’adesione da parte di tutti i soggetti interessati ad allargare la rete a sostegno delle proposte elaborate durante il convegno. Più saranno le adesioni, maggiore forza e concretezza avrà il patto. Pertanto tutti gli interessati, operatori del settore e non, sono invitati ad aderire. #musicaviva #pattoperlamusica PER LEGGERE IL PATTO E DARE LA PROPRIA ADESIONE http://goo.gl/forms/iyFIoJItYK Per ulteriori informazioni: www.comune.milano.it/musicaviva/ a sempre Doc Servizi è in prima linea nella formazione per la sicurezza sul luogo di lavoro secondo D. Lgs. 81/08. Nell’ottica di un continuo miglioramento nell’erogazione di servizi, la cooperativa promuove per il 2016 una grande novità in ambito formativo: la nuova piattaforma e-learning. L’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 ha stabilito in maniera chiara come erogare la formazione, in particolare quella minima obbligatoria. Nell’accordo si specifica che la formazione può essere erogata al 50% attraverso lezioni frontali (formazione specifica) e al restante 50% in modalità e-learning, con l’ausilio di piattaforme web (formazione obbligatoria). Essendo Doc Servizi un’azienda a rischio basso, la formazione minima obbligatoria per tutti i lavoratori è di otto ore. Di queste, quattro possono essere erogate in modalità e-learning insieme gli aggiornamenti periodici. Ogni socio neo-assunto riceverà un link con username e password per accedere alla piattaforma dalla quale potrà, comodamente da casa ma sempre nei tempi prestabiliti dalla legge, seguire la formazione con un computer e una connessione internet. L’aspetto più interessante del progetto, attualmente in fase di sperimentazione, è l’area riservata che ogni socio avrà a disposizione per accedere a tutte le lezioni in qualsiasi momento. Inoltre, attraverso un sistema “forum”, potrà interfacciarsi con i docenti e con gli altri utenti su aspetti particolari del proprio lavoro e sui contenuti oggetto della formazione. Doc Servizi, in collaborazione con Pandora Srl, sta sperimentando questa tipologia di piattaforma per la formazione iniziale, con l’obiettivo di estendere nel corso dell’anno il metodo anche in altri campi, come per esempio l’apprendimento dell’inglese, l’utilizzo dei social e molto altro ancora. La piattaforma e-learning è uno dei nuovi strumenti con il quale Doc Servizi amplia la propria offerta ai soci ai fini di un continuo e costante miglioramento dei metodi di lavoro cooperativi. Per ulteriori informazioni [email protected] 15 16