MONDOMIX musiche e culture nel mondo GRATUITO 05 esstate_09 www.mondomix.com susana Baca Ry Cooder tinariwen Orchestre Multietniche L’estate dei festival stewaRt COpeland MauRO pagani e la notte della Taranta estate 2009 05 03 Sommario Magazine Mondomix — n°05 estate/2009 03 EDITORIALE 14 L’ESTATE DELLA TARANTA 04 NOTIZIARIO 16 SUSANA BACA Federico Scoppio 06 JUSTIN ADAMS ElogiodEll’uomocomunE Vittorio Pio 07 TINARIWEN 08 SPECIALE OUD l’attualitàdiunsognomillEnario Davide Zucchi 11 MARIO CRISPI l’EquilibrioEtnico Luca Vitali 22 ORCHESTRE MULTIETNICHE Alessio Biancucci aFricaaFrica.napolinapoli Leonardo Vietri Martina Neri 12 MEXICAN INSTITUTE OF SOUND 29 PETE SEEGER 13 RY COODER 31 I CLARINETTI LIQUIDI l’ingEgnErEdElsogno Andrea Morandi questonumeroèdedicatoa damiano.Ecomequestotutti quellicheverranno.conla speranzacheunpo’dibuona musicaaccompagninoi,perchélui l’avràsempreconsé laredazione 26 MARCO ZURZOLO 28 DEOLINDA scavandonEllastoria Andrea Scaccia Raffaele Costantino Roots 20 JON BALKE igrandicompagniguErriEri Gianluca Diana cantachabucagranda Antonio Blasi EditoRiALE buoncomplEanno Guido Gaito > T utti al mare, gridava qualcuno. Oppure tutti ad ascoltare buona musica. L’estate, si sa, è tempo di vacanze ma anche di festival. Grandi e pic- coli. Quest’anno duramente messi alla prova dagli ennesimi tagli nelle sovvenzioni, come del resto già nell’anno precedente. Ancora una volta il più impo- aconFrontoconlaWorldmusic nente, soprattutto per l’affluenza di pubblico, rimane Alessio Biancucci La Notte della Taranta. Nella Grecìa salentina, terra antica di nove comuni in cui si parla un dialetto neo- // RUBRiCHE greco noto come grecanico o griko ai quali, in epoca 17 DIETRO LE QUINTE - Andrea Scaccia 24 BUSTINA DI CACHACA - Alberto Riva 18 AFRODISIA - Mauro Zanda 32 RECENSIONI recente, si sono uniti altri due non ellenofoni, per riunirsi nell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina. Ma non avranno mica tanto storto il naso gli altri, visto che provengono da una terra abituata a commistioni di vario tipo. Così la nostra copertina non poteva che toccare alla rassegna. E, data la particolarità 07 Tinariwen dell’evento, abbiamo pensato di trattarla in maniera 13 personale, con sentite dichiarazioni. Però c’è tanto Ry Cooder altro in queste nostre pagine. Come non parlare dei Tinariwen, guerrieri del deserto con chitarre; Susana Baca la regina. E poi un fenomeno che ci riguarda 16 Susana Baca da vicino, in quanto italiani[?]. In quanto popolo non 22 Orchestre Multietniche ancora in grado di fare i conti con le nuove società, le nuove ondate di immigrazioni. Ossia le orchestre multietniche. Che forse un giorno non ci saranno più; periodico gratuito Editore Fm2 Direttore responsabile Federico Scoppio [email protected] Coordinatore editoriale Andrea Scaccia [email protected] Pubblicità [email protected] Impaginazione EsseGi Studio [email protected] Hanno collaborato Alessio Biancucci, Antonio Blasi, Plinio Bonato, Raffaele Costantino, Laura Cozzani, Gianluca Diana, Guido Gaito, Andrea morandi, martina Neri, Alberto Riva, Luca Vitali. Leonardo Vietri, mauro Zanda, Davide Zucchi Redazione via di Porta Fabbrica 25, 00165, Roma [email protected] Stampa Ages Arti Grafiche corso Traiano 124, 10127 Torino Distribuzione [email protected] registrazione al tribunale oppure ce ne saranno talmente tante che nessuno avrà più voglia di chiamarle così. Ora due appunti di ordine tecnico. Il primo riguarda di Torino n. 49 del 9 Luglio 2008 la grafica: seguendo l’esempio dei cugini francesi [periodico culturale]. l’abbiamo rivoluzionata, sperando di far cosa gra- The mondomix magazine in Italy is an authorized licensee of mondomix media. The logo and the trademark of mondomix are registered and the exclusive property of mondomix media SAS. Only mondomix and its authorized licensees may use the mondomix Logo in publications, advertising, and promotional materials. dita. Il secondo riguarda una piccola dimenticanza nel numero precedente: il bel disegno di De André è a firma di Laura Cozzani, con noi anche in questo numero estivo. E ne siamo contenti. 4 notiziario MondoMix.coM SEGNALI gong FEstival SU E giù... / VILLA ADA: ROMA INCONTRA IL MONDO ..... Un villaggio che vive coi suoni del mondo, nel cuore verde di Roma. Il Parco di Villa Ada è il teatro dei 53 concerti che si tengono ininterrottamente dal 16 giugno all’8 agosto. Per gli appassionati di world music [o giù di lì], si evidenziano Rosalia De Souza [Bra], La Shica [Spa], Radiodervish con i solisti dell’Orhestra di Nazareth, il gruppo multietnico Trilok Gurtu Band, Sidh [Alg], Noa [Isr], Rabih Abou-Khalil “em Portugues” [Libano], Speed Caravan [Alg/Fra]. E poi ancora Nour Eddine, la sensualità argentina di Melingo, Tete Alhinho [Capoverde], Zakir Hussain [India], la follia dei Balkan Beat Box e Tarantolati di Tricarico. Le otto serate d’agosto chiudono la manifestazione tra Eugenio Bennato e la Brigada Internazionale di Daniele Sepe. www.villaada.org // IL MITO DI UN FESTIVAL ................................ Settembre in musica, il Festival Internazionale che unisce Torino e Milano. Dal 3 al 24 settembre si suona di tutto, dal barocco al contemporaneo, dalle liturgie cristiane alla etnie più lontane. Ad esempio la cultura nipponica con la ieratica gestualità del teatro nō, con la tradizione musicale danzata del gagaku, con i grandi tamburi taiko, con il canto e i flauti e il liuto biwa o la cetra koto, con la sapiente ritualità della cerimonia del tè. Spazio poi per l’Orchestra Sinfonica del Qatar, per le polifonie sacre di Palestrina e di Dufay, i festeggiamenti per gli anniversari plurisecolari di Haydn, Mendelssohn-Bartholdy, del Futurismo e perfino di Abraham Lincoln. www.mitosettembremusica.it /// LA CORNICE DI LOCOROTONDO ................ giuntoallasuanonaedizione, La fiabesca cornice di Locorotondo ospita la quinta edizione del Locus Festival. Dal 18 luglio al 13 agosto si snoda un itinerario che parte dal luogo di origine per intraprendere un percorso di ricerca. Eccezionale protagonista di quest’anno è David Byrne che il 24 luglio si esibirà nello spazio Off Locus, unico appuntamento non gratuito. In cartellone Stefano Bollani, Eric Truffaz, Five Corners quintet, Nitin Sahwney, Danilo Rea, Francesco Cafiso, Joe Barbieri, The Bumps con Flavio Boltro, Fabrizio Bosso e Filippo Timi che realizzano insieme uno spettacolo prodotto dal festival in omaggio a Chet Baker. www.locusfestival.it gongallargaisuoiorizzonti presentandogruppimusicali ineditieinstaurandouna collaborazioneconilmao [museod’arteorientale]dove ilfestivalsiapreil15luglio conlamusicaclassicaindiana dialainpantéléimonoff[nella foto]eFedericosanesie ospitail28agostolavirtuosa suonatricedipipalinglingYu. glialtriappuntamentisono nelborgomedievaleditorino: ilprogetto“tammurriatella” diugomaiorano&ivirtuosi dellatarantella[7agosto], ilballooccitanodidario& manuel[14agosto],ledanze eicantideimonacitibetani delmonasterodiseraJe[21 agosto],acquaragiadrom / ORIENTOCCIDENTE ........................................ Nel Valdarno e in provincia di Arezzo c’è attenzione per il movimento zingaro e alle radici popolari. Dal 12 luglio al 30 agosto sono in programma nei diversi centri aretini gli spettacoli di Simone Cristicchi con il Coro dei minatori di Santa Fiora, Orchestra Tzigana di Budapest, Fanfare Ciocarlia, Moni Ovadia con “Ebrei zingari”, Maram Oriental Ensemble, Ziad & Carthage Mosaique e Cantori di Carpino e la Piccola Banda Ikona. Si rinnova anche l’appuntamento con la tradizione toscana: martedì 21 luglio c’è “Una notte di ottava rima” [ovvero improvvisar cantando… anno quarto]. www.orienteoccidente.net // SENTIERI ACUSTICI ........................................ Di nuovo in scena i suoni e i colori che accendono la provincia di Pistoia. Il festival diretto da Riccardo Tesi si svolge quest’anno da mercoledì 19 a sabato 22 agosto. Sul palco sono attesi progetti esclusivi e curiosità internazionali: Nada con Fausto Mesolella, le canzoni a sorpresa di Giua, il Solis String Quartet con Gavino Murgia e Ginaluca Calmieri, l’alchimista occitano André Minvielle, i finlandesi Tsuumi Sound System e il Portogallo di Custodio Castelo. La chiusura è affidata all’organetto di Riccardo Tesi e al suo sodale Maurizio Geri con un omaggio a Caterina Bueno. www.provincia.pistoia.it/sentieriacustici/ /// VOCI ALTE ................... Terza edizione per la rassegna gratuita che anima i lunedì torinesi. Il 13 luglio apre Mauro Pagani, già collaboratore di De André, che arricchisce il suo autorevole repertorio con i gioielli di “Creuza deMa”. Vengono invece dal Portogallo i Deolinda, attesi per il 20 luglio: una scommessa per Voci Alte che cerca di proporre idee sempre originali. Vieux Farka Touré è invece un figlio d’arte che valorizza la tradizione del Mali con un sound che ha ben presente la lezione del blues: sarà lui a chiudere il 27 luglio. www.musicalista.it [4settembre]emunicipale NEWS CANTI ERRANTI ................. Un nuovo progetto che unisce eccellenti solisti si affaccia nel panorama estivo. Cantierrantiè la tradizione ebraica di Enrico Fink, il canto cosmopolita di Anna Granata, la musica latinoamericana di Ruben Chaviano Fabian e Mino Cavallo, i sapori mediterranei di Vittorio Catalano, le sperimentazioni di Arlo Bigazzi e i ritmi rock di Marzio Del Testa [già batterista di Ginevra di Marco e di Cisco], la forte presenza africana dei Djeli-kan guidati da Yacouba Dembelé. Il debutto venerdì 3 luglio all’On The Road Festival di Pelago [Fi]. Domenica 30 agosto, nuovo appuntamento a Castelfranco di Sopra [Ar] nell’ambito del Festival Orientoccidente. www.matson.it UN PREMIO PER BABA SISSOKO ............ Il ministro degli esteri del Mali Badara Aliou Macalou ha consacrato Baba Sissoko ArtisteHommedelaDiaspora Malien2009. Baba Sissoko, musicista maliano griot, è da anni impegnato nella diffusione della tradizione musicale del Mali in ambito internazionale. L’ESTATE DI LOU DALFIN .... Estate intensa per i Lou Dalfin, il gruppo che coniuga la tradizione dell’Occitania con le forme d’espressione moderne. Ecco alcune date: il 2 luglio a Borgo San Dalmazzo [Cn], il 4 Roma [Villa Ada, Roma Incontra il Mondo], il 12 Lou Dalfin a Bardonecchia [Forte di Bramafam], il 24 a Tuscania [Vt]. Ad agosto invece saranno a Sanremo [sabato 1], al Nuvolari di Cuneo [sabato 8], ad Ham, in Belgio [sabato 15] e ad Eindhoven [domenica 16]. ANDAR PER MUSICA ......... A Bergamo e dintorni si guarda alle musiche del nord. La 25ª rassegna internazionale di folk contemporaneo ospita il in esclusiva nazionale la songwriter irlandese Paul Brady e poi Sarah Pierce & Band, l’energia dei Kila, il nuovo folk scozzese dei Bodega.e la musica celtica ad alta gradazione dei Mabon. L’evento parallelo prevede l’esibizione dei Jethro Tull che aprono il Summer Sound Festival a Bergamo il 4 luglio. www.frameevents.com SZIGET FESTIVAL ................ A Budapest, nell’isola di Obuda, torna il festival che non ha eguali in Europa. Dall’11 al 17 agosto, oltre alle tante stars del rock e dell’elettronica, c’è anche un palco dedicato alla world music con So Kalmery, Napra, Oi Va Voi, Calexico, 08001, Orquesta Buena Vista Social Club, Figli Di Madre Ignota, Amadou & Mariam, Speed Caravan, Khaled, Tiken Jah Fakoly e il progetto Broterhood of Brass: Boban Markovic Orkestar + Frank London’s Klezmer Brass Allstars. www.szigetfestival.it CASTELLI IN AFRICA I Castelli Romani si colorano d’Africa. Quest’anno la kermesse si articola in tre diversi momenti su tre diversi comuni: Genzano Romano, Velletri e Lanuvio. In omaggio alla compianta Miriam Makeba ci sono Officina Zoè e Baba Sissoko. www.castellinews.it SAN MARINO ETNOFESTIVAL Edizione numero 12 per la rassegna di musica etnica targata San Marino. Dal 13 al 18 luglio si alternano Gong Myoung [Corea], Mamady Keita [Guinea], Coetus [Spagna], Vocal Tempo [Cuba], Vanessa da Mata [Brasile] e LA-33 [Colombia]. www.visitsanmarino.com balcanica[5settembre]. n°05 EStAtE 2009 2009 EStAtE n°05 notiziario MondoMix.coM MondoMix.coM AFRICA / intErViSta AFRICA MondoMix.coM 7 Tinariwen Gianluca Diana Tornano i leoni del deserto, con chitarre elettrificate e testi sociali MALI ©2009 Real World Records Ltd/ York Tillyer 6 MALI daascoltarE affair] “Tell no lies” [Real world / Family Justin Adams Vittorio Pio “Sono molto emozionato e orgoglioso di partire proprio da qui per presentare questo nuovo disco. Suonare con Juldeh, la cui spiritualità è così tangibile, è come stare accanto ad una forza della natura. Un’ispirazione quasi karmica” cinque anni da allora, abbiamo suonato in posti molto diversi come Marocco e Siberia. n Il disco stupisce per le sue atmosfere ruvide, è stato difficile condensarne il suono? Prima di entrare in studio ho fatto sentire a Juldeh i riferimenti più I grandI compagni guerrieri disparati: brani di Bo Diddley, Johnny Otis, poi di nuovo in Africa con L’importanza delle parole e l’uso che se ne può fare, oltre gli slogan e regionedelKidalnda],unpiccolovillaggiovicinoalconfinealgerino. qualcosa di quel fantastico fermento che c’era in Nigeria e Senegal le strategie di marketing, è dote invero rara nel mondo musicale. Sarà èunpostotranquillo.Leregistrazionihannoavutoluogotralametà durante gli anni settanta. Volevo qualcosa di molto ritmico e asso- per la storie personali e la conseguente abitudine ad un sano pragma- didicembre2008elametàdifebbraio2009.Ilproduttore,nonché lutamente lontano da ogni forma edulcorata di contaminazione fra tismo, ma davvero i Tinariwen sanno modulare il linguaggio in modo tecnicodelsuono,èstatoJean-PaulRomann,giàproduttoreeinge- l’occidente e la grande madre Africa. opportuno e senza alcun sofismo. Il loro penultimo lavoro portava il gneredelsuono.Laformazioneèrimasta sostanzialmentelastessa, n Una ricerca presente prima della tua collaborazione con titolo di “Amaniman:WaterIsLife”. E davvero non aveva bisogno di pur se con delle novità. Tra queste la presenza di Sanou, già nella Con quella faccia che potrebbe essere scambiata per uno dei tanti Robert Plant che poi hai ulteriormente messo a punto? commenti. Ancor più ciò accade con il nuovo disco in uscita in questi band Terakaft”. Touareg, gente concreta a cui piace cantare storie colletti bianchi che brulicano nella “city”, Justin Adams riuscirebbe Ovviamente lavorare con Robert è stato un grande privilegio, ma io giorni “Imidiwan: Companions”. Amici, compagni. E per l’appunto: di strada e di deserto. “Lanatura,lacultura,labellezzadelledonne, a mimetizzarsi a piacimento nell’atmosfera della vicina Camden. E ero già dentro il blues del delta che poi ho approfondito alle radici e “‘Imidiwan’èunaparolamoltoimportantenellanostracultura.Avrete lalealtà,l’istruzione,lasiccità,laribellione,lanostalgia,lasolitudine, invece è proprio lui il protagonista del concerto in programma al con i suoi incroci con il rock. Ho ascoltato migliaia di nastri di musi- forse notato ci sono diverse canzoni dove il nostro canto inizia con edaltroancora.Elofacciamoovviamenteancheinquestodisco.In “Jazz Cafè”. Insieme a Juldeh Camara [un griot appartenente alla cisti africani, e più il suono era sporco, maggiore il mio godimento. I parole come Imidiwan o Amidinin o Imidiwanin. Ognuna di queste ImidiwanAfricaTendam,parliamodisofferenzaedioppressionedei dinastia Fulani, originaria del Gambia], Adams ha eseguito in an- Tinariwen sono stati un’altra esperienza formidabile, perché mi han- parolesignifica‘amici’.Mailsensoèancorpiùprofondo,perchènon fratellineldeserto,equantodureràancoraquestasituazione.InLull, teprima assoluta alcuni brani estratti da “TellNoLies”, il suo terzo no permesso di esplorare a fondo il Sahara Groove. parliamosolodiunamico‘illuminato’odiunasempliceconoscenza. cheèunnomedidonna,echecipermettediraccontaredidiversi lavoro pubblicato dalla Real World, dopo i grandi consensi arrivati n Dopo la sovraesposizione degli anni passati quel è oggi il Imidiwanèveramentealtro.Uncompagnodelcuoreediesperienze tipididonne.Tenhertèuncantocheparladellabellezzadeldeser- anche per la sua febbrile attività di produttore [da Robert Plant a Na- senso della world music? profonde, qualcuno fatto nel tuo stesso modo, e che ha condiviso to, gli animali e della natura. Tenalle Chegret è una canzone molto tacha Atlas attraverso Tinariwen e Jah Wobble], che ne fanno uno Probabilmente il suo stesso spirito. La tecnologia aumenta oggi la latuastessaesperienzaefilosofiadivita.Quindipernoiquestoal- importante che fa parte del vecchio repertorio dei Tinariwen. Parla dei nomi tutelari della scena world. Poco prima di salire sul palco, il sua capacità di penetrazione e conoscenza, ma dall’altra parte con bum è una sorta di atto di devozione ai nostri fratelli e alle nostre dellaribellione,cheècomeunlungofilo,faciledapiegare,difficileda musicista inglese si ferma a parlare con noi. tutte le applicazioni studiate per il computer, si rischia di compro- sorelle,comecompagnidiviaggio.IltitoloèstatosceltodaIbrahim. raggiungere.Raccontadicolorochesonostatisceltiperguidarela n Come vi siete conosciuti? metterne l’essenza. Non sono un ultraconservatore, ma tutto quello In passato molto della sua musica è stata musica della solitudine. missioneperlanostragente”. Dopo aver ascoltato il mio album d’esordio, Juldeh mi ha chiesto che suona perfetto non fa certo per me. Nella Wooden Room dei Probabilmenteconquestotitolohavolutosalutarelagenteattornoa di iniziare a fare qualcosa insieme. Ne sono stato fiero perché lo Real World Studios abbiamo registrato in presa diretta anche sudo- lui,celebrandoneilcaloreumano”. Parole di Hassan Ag Touhami, co- conoscevo e stimavo da tempo. Come spesso accade quando si ha re e sangue, lasciando tutto com’era: il titolo che abbiamo scelto fondatore assieme ad Ibrahim Ag Ahabib oramai trenta anni fa dei Ti- alle spalle un percorso comune, ci siamo intesi al volo. Sono passati allude anche a questo. nariwen: “Ilnuovoalbum‘Imidiwan’èstatoregistratoaTessalit[Mali, n°05 EStAtE 2009 2009 EStAtE n°05 daascoltarE “Imidiwan: Companions” [Indipendiente-Pias / Self] VI CONTINENTE 8 MondoMix.coM L’attualità di un suono Speciale Oud Davide Zucchi 6° continEntE 9 tuoso e attento al significato profondo più zione del sound. L’oud risulta più imbrigliato “Kali Sultana” rimanda infatti a quell’ideale che all’evanescenza del gesto tecnico. Se nell’elettronica che in passato, ma la verità femminino, inteso come simbolo di grazia e scomponiamo i termini degli arditi paragoni è che i Duoud hanno ampliato il range delle di armonia che ogni artista e ogni uomo ri- resta, come dato opinabile quanto sensi- proprie influenze, aggiungendo al calderone cerca nel corso della sua esistenza. A que- bile, la bellezza dell’opera musicale degli jazz e qualcosa di afferibile al gitano. sto punto Robin inserisce un passaggio che 6° continEntE SpECiALE millenario mette in relazione musica ed etica: “un’opera scolano come in tradizione e innovazione, ThiERRy “TiTi” RobiN in un inno dissacrante [il titolo dell’album, Spostiamoci in Bretagna, dove vive e lavora ni”. Vuol dire che è vero che siamo soli. Vuol ve Family affair], un album di debutto che “Kalashnik Love”, si basa su un gioco di Titi Robin, un compositore e polistrumenti- dire che senza musica, senza arte non pos- ha sottoposto l’oud di Mehdi Haddab, il parole facilmente intuibile -nda], rivoluzio- sta di cui è davvero difficile dare riferimenti siamo vivere bene. Vuol dire che sopra le leg- leader della band, all’attenzione di un va- nario e orgogliosamente non omologato. e definizioni musicalmente soddisfacenti. Ro- gi, sopra i costumi, sopra le religioni e sopra sto pubblico. Il miscuglio di attitudini che sostiene la proposta musicale degli Speed Caravan crea una disorganica sintesi di musica popolare algerina, rock, pop ed elettronica. Nessuno stupore, dunque, quando si scopre che al disco hanno collaborato personaggi come il rocker algerino Rachid Taha – che Haddab ha più volte d’arte è un ponte tra le solitudini degli uomi- «Ho iniziato a esibirmi su palchi più grandi, con più pubblico e mi sono accorto che il suono dell’oud si sentiva sempre meno. Ho pensato quindi di amplificarlo» definito un nume tutelare – o Rocky Singh, ex membro degli Asian Dub Foundation. “Giocavo con un gattino che è diventato bin ha pubblicato quest’anno “KaliSultana”, i confini si può individuare un territorio su Il timbro dell’oud, strumento a corde credibili attestazioni ci dimostrano che Mehdi Haddab suona un oud amplificato una tigre”, ha detto Haddab, riferendosi un’opera per bouzuki, altri strumenti a corde cui esercitare una “simpatia”, un da cui quasi certamente deriva il nostro era diffuso addirittura presso i Sumeri], e personalmente modificato con la consa- al suo oud. Felice metafora, questa, che e [poco] canto, che attinge senza paura dalle territorio su cui “sentire e liuto, è da annoverare tra questi ultimi l’oud si dimostra oggi uno strumento pevolezza resistente del francese di origine ben si adatta ad altri maestri oudisti a noi mille sonorità del Mediterraneo. Timbri profu- vivere insieme”. suoni. Ancestrale e subito riconoscibile particolarmente versatile, cui ci si affida algerina che vuole dar voce a una cultu- coevi. mati di deserto e nord Africa non esitano così tra mille, l’oud può essere considerato con ottimi risultati anche in un’ottica di ra minoritaria, ma non minore. “Ho inizia- la quintessenza della musica di origine sperimentazione e rinnovamento. toaesibirmisupalchipiùgrandi,conpiù DoUD pubblico”, racconta Haddab, “eprestomi Restando in Francia, e ancor più precisa- sino a trasportarci giù giù per sono accorto che il suono del mio oud si mente nell’alveo della sperimentazione, si la Grecia e poi in Asia Mino- araba. Un po’ quello che il pianoforte a mostrare la propria metamorfica natura. Allora, presto soffia il vento balcanico, rappresenta per la musica euro colta SPEED CARAVAN e popolare occidentale. Ora, è natura- È proprio in questo solco che si inserisce sentiva sempre meno. Ho pensato quin- finisce per imbattersi nel progetto Duoud, re, finendo per prometterci le le che uno strumento simile eserciti un il tesoretto di dischi di cui vogliamo parlare di di amplificarlo, tutto qui”. Come logica che si ripropone di creare un’esplicita e im- porte di Babilonia e poi, chis- grande fascino su artisti diversi tra loro, in queste righe. Primo caso: Speed Cara- vuole, questa “svolta elettrica” si è rivelata mediata sinergia tra oud e strumentazione sà, l’India. Tutto questo viaggio ma che individuano nel bacino del Me- van. Trattasi di un ensemble franco-alge- gravida di virtuose conseguenze. Sull’onda elettronica. In “Ping Kong” [World village / rimane tuttavia rigorosamente diterraneo la prima pietra miliare del loro rino che ha ottenuto un più che discreto di un più che comprensibile entusiasmo, Egea], l’ultimo lavoro di questo duo solo re- implicito, come implicito rimane itinerario artistico. Sebbene la sua origi- successo nel 2008 con “Kalashnik Love” qualcuno ha visto in Haddab un novello centemente impiantatosi a Parigi, si assiste il significato di quest’opera, basata ne si perda nella notte dei tempi, [alcune [Real World in distribuzione in Italia a bre- Jimi Hendrix; sperimentatore e profeta, vir- a un’ulteriore complicazione, o forse raffina- su una vera e propria filosofia di vita. n°05 EStAtE 2009 2009 EStAtE n°05 daascoltarEanchE Khaled AlJaramani munir Bachir Simon Shaheen Roupen Altiparmakian Roman Bunka Rabih Abou-Khalil Dhafer Youssef datEspEEdcaravan 11/7 Villa Ada - Roma 24/7 Diari sonori - mantova VI CONTINENTE Vi sono in musica, come in natura, suoni che sanno immediatamente identificare un contesto e rievocare un mondo. Vi sono poi altri suoni, altri timbri che possiedono un valore simbolico, etnico ed etico che supera la contingenza dell’ascolto. Suoni che in qualche misura sintetizzano lo spirito profondo del popolo che li ha concepiti. Speed Caravan. Nuovo e vecchio si me- EUroPa / intErViSta MondoMix.coM 11 la rappresentazione di sovrapposizione di ere, culture, suoni, popoli e parole. n Per le registrazioni ha scelto dei posti incredibili… Ci sono una serie di luoghi simbolici molto interessanti dal punto di vista sonoro che ho voluto visitare per catturarne gli umori e l’ispirazione. Alcuni luoghi sono molto pregnanti, come il mercato ittico, uno spazio che prende vita mentre la città dorme. Poi sono andato - tra gli altri luoghi - alla Tomba del principe, un insediamento neolitico scavato nell’arenaria: sette ambienti di dimensione diverse con investigazione sonora è stato un invito a nozze… n Dal punto di vista compositivo come si è mosso? Il discorso è collegato alla dimensione isolana e alla lingua siciliana. Ci sono alcuni brani come Cuntudiguerra in cui uso la tecnica del cuntu palermitano per parlare della guerra del golfo. È una tecnica utilizzata per celebrare le gesta dei paladini in cui la voce proclama la scena d’azione, e l’accento delle parole viene emesso in funzione ritmica. Ad un certo punto si perde anche il senso del testo dal punto di vista della leggibilità acustica, ma se ne acquisisce in senso figurato attraverso il gesto. n Parallelamente, insieme a Francesco Calabria, ha creato un progetto molto interessante come quello del Folkalab. È un’esperienza frutto di riflessioni fatte lo scorso anno in Pakistan SCAVANDO dove in un festival mi è capitato di esibirmi con musicisti di una bravura tecnica impressionamene. Abbiamo quindi provato a ricreare una cosa analoga in Sicilia. Tutto è partito da una pagina di myspace NELLA STORiA Mario Crispi • suonare, abbiamo avuto performance con 20 persone, alcune musicali altre multimediali, ragazzini che si trovavano sul palco con musicisti adulti. gli artisti con cui vorrebbe lavorare, /folkal myspace.com ab anche se molto spesso per motivi di budget gli incontri sono territoriali. È tutto autofinanziato, però ne vale la pena, sia dal punto Andrea Scaccia Secoli di storia raccolti in una roccia, stratificazioni che racchiudono il segreto del tempo come fossero uno scrigno. Mario Crispi con il suo ultimo lavoro “Arenaria” torna a raccontare la propria terra, la Sicilia, attraverso uno spendido concept. artisti. Dopodichè abbiamo iniziato a All’interno del network ognuno cerca rE daascolta no records / Egea] uo “Arenaria” [S sito mariocrispi.it alla quale si sono iscritti più di 150 di vista etico che culturale. Lo scorso anno abbiamo anche ospitato un musicista inglese e successivamente una nostra delegazione è andata a suonare nel suo paese. n Cosa le resta invece del lungo percorso fatto con Agricantus? È stato importante, trent’anni della mia vita… Però è una fase che si è esaurita, anche perché sto andando avanti nella mia ricerca musicale e, obbiettivamente, le esperienze che sto sviluppando sarebbero difficili da realizzare oggi insieme. n Perché proprio l’arenaria? n Quindi, nonostante il periodo storico fortemente votato alle Questo disco è una dedica alla mia terra. L’arenaria è una roccia reunion, si sente di escludere un ritorno al passato? che ha a che fare con la stratificazione. È una roccia con cui si Mah?! Chi sa… in genere si fanno queste cose. Però in questo mo- costruiscono le case nella zona di Catania, facilmente lavorabile, mento ognuno di noi è concentrato su progetti personali e, dopo 12 una materia che trae origine nella notte dei tempi. Nel mio caso è dischi, penso che sia normale prendere strade diverse. 2009 EStAtE n°05 ITALIA una riverberazione diversa, da due a sette secondi. Per me questa MESSICO 12 aMErica MondoMix.coM Mexican institute of sound oggi lo chef propone: “insalatona del giorno” Camilo Lara messicana. Discografico [quindi “trend-setter” per vocazione], dj/pro- Raffaele Costantino schi [quindi un tipo esperto]… Insomma uno che vive la [e della] musica Ingredienti per 500.000 persone: cetrioli, uova sode, olio, maionese, aceto balsamico, anatra, olive nere, gamberetti, pollo, origano e basilico, angostura, pesto 13 L’INGEGNERE DEL SOGNO ducer [quindi un tipo “cool” per definizione], grande collezionista di diin tutte le sue forme. Uno come lui non può farsi certo sfuggire i segnali che l’elettronica, nella sua accezione più dance, sta lanciando da tempo. “Elettronica” intesa come mezzo per far evolvere forme espressive consolidate: non certo una fredda brodaglia di suoni digitali spremuti da un laptop, quanto piuttosto attitudine alla composizione ed alla rielaborazione; “non- potrebbe farsi incuriosire da una tale accozzaglia d’ingredienti. Per cari- genere” in esponenziale fase d’espansione, caratterizzato da una sua tà, sapori più o meno mediterranei, tutti certamente buoni, ma forse non intrinseca vocazione raffinatamente egemonica, che lo porta ad essere proprio facili da assemblare nello stesso piatto. esposto e disposto a qualsiasi tipo d’incontro, per non dire compro- Lo chef avrà anche studiato, conoscerà tutti i segreti della cucina, ma messo. difficilmente un’insalatona del genere risulterà azzeccata. Certo però Negli anni l’elettronica ha incontrato il jazz, il soul, il tango, il funk, il che se solo fosse accettabile, lo chef avrebbe iniziato un arduo per- reggae e molti altri macrogeneri musicali, che si sono lasciati sedurre corso verso la santificazione culinaria. Bisogna pur supportare chi apre dalla freschezza dei suoni, dalla potenza delle ritmiche e dalla facilità di nuove strade... produzione. In pochissimo tempo, tutti questi territori hanno aperto le Questa è la sfida che ha deciso di affrontare Camillo Lara, non un cuo- proprie frontiere al freddo conquistatore venuto dal nord. co, ma un esponente importantissimo della fiorente scena musicale La scena dance mondiale continua a estrarre linfa vitale da tutto il repertorio tradizionale della world music: un processo di universalizzazione del ritmo che prende il nome di global beat. Il baile funk in brasile, Ry Cooder Andrea morandi Quarant’anni di carriera e una strada impolverata alle spalle che da Los Angeles lo ha portato fino a Cuba passando per Timbuctù: Ry Cooder e un concetto di musica che non conosce confini. arE r] daascolt ” [Nonesuch / Warne “I, Flathead - milano lEdatE Arcimboldi 26/6 Teatro um - Roma ri 27/6 Audito consiglio? Non scommettete mai su quale sarà il prossimo passo di Ry Cooder perché non lo sa nessuno, nemmeno lui. “Eperchédovrei?Ame il kwaito in Africa, il reggaeton nei paesi latini… le discoteche di tutto il mondo trasformate in affollati laboratori di etno-musicologia. piaceesplorare.Incarrieranonhomaiseguitoungeneremusicale,solole Anche il progetto M.I.S. appartiene a questo movimento, ne conosce il Quando risponde al telefono dalla sua casa di Santa Monica, la voce è cal- miepassioni,daCubaalMali.Permequestoèl’unicomodopossibiledi linguaggio e ne utilizza i codici. Forse esagera un po’. ma, regolare, senza ansia. Alterna parole e pause, non si fa mettere fretta faremusica:divertendomi”. Fu lui a portare Wenders a L’Avana al Buena Probabilmente lo chef Camilo Lara ha deciso di frullare troppe cose in da nessuno, Ry Cooder, nemmeno dal tempo, tanto che negli ultimi anni Vista Social Club [“Glidissidifidarsi,elui,dopoaversentitolacassettache unico album: la cumbia, [genere che dà il titolo alla prima traccia del- è volontariamente sparito dalla scena, spedendo al mondo dischi [mera- glidiedi,lofece”], sempre lui ad aprire il mercato americano [e non solo] a l’album], l’hip house [con continue citazioni ai produttori dance del mo- vigliosi] dal suo buen retiro: prima ha raccontato la comunità messicana sonorità diverse come quelle cubane portando per la prima volta la banda mento, tipo Crookers, Switch e Blody Beetrotoos], il rock, l’hip hop di di Los Angeles degli anni Cinquanta con “ChavezRavine”, poi la storia di del Buena Vista alla Carnegie Hall. J Dilla [mitico produttore morto a trent’anni dopo aver riscritto le regole un gatto nella Grande Depressione in “MynameisBuddy” e infine, l’anno del beat-making], il pop dei Verve [con una versione divertente di Bitter- scorso con “I,Flathead”, la vicenda di un ragazzo del deserto tra corse sweetSymphony tradotta come “Sinfonia Agridulce”] e tanto altro. illegali e speranze. Ma Cooder, che a fine giugno sarà in Italia per tre date a NoN ho mAi SEgUiTo UN gENERE mUSiCAlE, Solo lE miE PASSioNi, DA CUbA Al mAli Il risultato è divertente al primo ascolto, un po’ scontato al secondo. quindici anni di distanza dalla sua ultima volta. Se la musica etnica oggi ha un futuro [e un mercato] un profondo ringra- Ma esperimenti come questi sono sempre i benvenuti. Forse tra qual- ziamento lo dovrebbe rivolgere proprio a questo signore apparentemente zione, consegnando ai popoli un nuovo modo di concepire la musica, Per me questo è l’unico modo Possibile Di fARE mUSiCA: DiVERTENDomi senza catalogazioni, senza differenze di genere e soprattutto senza Accompagnato da una band di lusso [Nick Lowe, il figlio Joachim e il gran- [“Maseoggiqualcunotornassedopoquarant’annifaticherebbearicono- limiti. Per fare questo bisogna provare a sperimentare, mettendosi in de Flaco Jimenez], in realtà è molto meglio delle definizioni che da sempre scerla.L’hannoricostruitaquasiinteramente”], ascoltando Johnny Cash gioco, provando ad inventare nuove forme, abbozzando goffi tentativi lo inseguono: ultimo degli eclettici, architetto sonoro, ingegnere dei sogni, [“Loadoravo,nonfacevoicompitidaragazzinoperattaccarmiallaradio o scrivendo pagine importanti della storia della musica. un uomo conosciuto in Italia per i lavori fatti assieme a Wim Wenders su eascoltarlo”] e Robert Johnson. La sua storia però è figlia di un viaggio Dicono che le prime insalate di Ferràn Adrià non fossero il massimo. Paris, Texas e Buena Vista Social Club, ma in realtà in grado di lavorare ancor più lungo [forse per questo la sua musica è senza radici], quello fatto con artisti diversi e lontani tra loro come l’hawaiano Gabby Pahinui e il dalla madre, un’italiana emigrata. “Mammaeraitaliana,èvero:sichiamava maliano Ali Farka Touré, Mavis Staples e Manuel Galban, tra folk, salsa, EmmaCasaroli,nataaParma,poivenutainAmericaconmiononnoche che anno avranno contribuito a far evolvere il concetto di contamina- daascoltarE “Soy sauce” [Cooking vinyl / Edel] n°05 EStAtE 2009 burbero e cieco da un occhio [quello sinistro, fin da bambino, a causa di un incidente], nato e cresciuto in California, sua amata e odiata Terra madre boleri cubani, jazz e ovviamente blues, come quello suonato assieme ai successivamentedaNewYorkvenneaLosAngelesacercarfortuna.Se Rolling Stones negli anni settanta, quando era solo un session man. Un l’hatrovata?Beh,inuncertosensosì”. 2009 EStAtE n°05 STATI UNITI Magari qualcuno, non proprio un buongustaio, forse amante del rischio, 14 EUroPa / coPErtina MondoMix.coM Come ogni anno ormai il festival La Notte della Taranta fa molto parlare di sé. Si fa, non si fa? Quanto sborsano le amministrazioni? È diventato un affare di stato, un gioco politico. Già, perché un’affluenza di giovani da tutta Italia così numerosa fa gola. Ma questo a noi non interessa. Sapete perché? Perché ITALIA dove ci sono giovani vuol dire che c’è fermen- La notte della Taranta sito ranta.it lanottedellata nta EdEllatara datElanott Eland op tc ar W tE togallo) FEat.s ed - Loulé (Por 28/6 Festival m ntra il mondo - Roma co 30/6 Roma in stival fe 1/7 Chicobum ese (To) Borgaro Torin gano (Svizzera) Lu z jaz al tiv 3/7 Es ival - milano 4/7 Jazzin’ fest testo di Alessio Biancucci, Nando Popu, Federico Scoppio disegno di Laura Cozzani Neotarantismo o meno, rimane il più ingente evento folclorico del sud Italia EUroPa / coPErtina MondoMix.coM 1 La Taranta è la gente del Salento Stewart Copeland ricorda to. Mai come in questo festival itinerante, che La taranta è la pizzica salentina... i tamburelli, il ritmo scandito, penso si svolge nei comuni dell’Unione della Grecìa al 12/8 con tamburello, pazzesco; ma è soprattutto la gente del luogo Salentina, con Concertone finale il 22 agosto che possiede tutto ciò nel proprio dna. nel Comune di Melpignano, si consuma una Ogni volta che mi sono trovato a dovermi confrontare con l’ensemble palingenesi del genere che il nostro giornale ho provato emozioni collegate al ritmo, al concetto della ripetizione. tratta. Innovazione e tradizione al festival lot- Abbiamo suonato pizzica in Germania il giorno dopo che l’Italia aveva tano, giocano insieme, si annullano e rigene- battuto la loro nazionale ai mondiali del 2006 e, nonostante l’atmosfe- rano in un’esperienza unica. Il Concertone è ra che si può immaginare, sono bastati pochi minuti di musica e tutti un appuntamento unico. Vuoi perché i maestri si sono messi a ballare. concertatori di tutte le edizioni sono e sono Aver guidato l’ensemble mi ha dato molto, soprattutto perché ho stati eroi mondiali assoluti, da Daniele Sepe imparato dalle persone, quest’attitudine italiana di sospendere il quoti- ad Ambrogio Sparagna, da Mauro Pagani a Stewart Copeland e Joe diano per ritagliarsi un momento rituale. Zawinul, Vittorio Cosma e Piero Milesi; vuoi perché gli ospiti non sono La prima volta fu una gran sorpresa, non la conoscevo proprio e da meno, rimane l’evento dell’estate dei festival. appena arrivato lì i musicisti locali hanno cercato di raccontarmi cosa Abbiamo intercettato per voi due maestri concertatori esclusivi: il significasse. È bastato suonare un po’ e ci siamo trovati, mi hanno grande ex Police Stewart Copeland, il quale è rimasto così affe- così spiegato le origini di questa musica e mi sono reso conto che zionato a quell’esperienza che oggi torna in Italia e in Europa con paragonandola alla tarantella che già conoscevo, mi sembra sia molto l’ensemble; Mauro Pagani, a capo delle ultime due e di questa im- più viva ancora oggi. Ci sono i giovani che la rivisitano in chiave mo- minente edizione. E chiudiamo con una lettera spontanea, sentita derna, la suonano e la ballano in maniera moderna. e divertita di Nando Popu dei Sud Sound System [che ringraziamo Tanti musicisti di cui non conoscevo l’esistenza ho trovato; in partico- vivamente], che lì giocano in casa, riuscendo però a imprimere una lare ricordo la partecipazione di Raiz e di tanti altri, soprattutto i mu- loro cifra al grande sapere tradizionale che hanno ereditato. sicisti locali che si improvvisavano e si intrufolano, hanno una grande carica e riescono a trasmetterla, più di tanti divi del rock. Sono qui per imparare, non per imporre dei Sud Sound System laforzadidiffondersiintuttoilmondocomeèaccadutoalreggae”. “LaNottedellaTarantaèlamanifestazioneculturalepiùimportante Ai detrattori che temono la deriva turistica della Notte della Taranta Alcuni ritengono che “La Notte della Taranta” sia un antico pro- Pagani risponde con chiarezza: cedere di noialtri salentini, abituati a curare il “male di vivere” con “Io rispetto le origini: sono qui per imparare, non per imporre. Ed i colpi estenuanti dei tamburelli accompagnati da chitarre, man- è vero che bisogna stare attenti a non farsi prendere la mano, ad dolini e violini. delsudItalia”. Non ha dubbi Mauro Pagani, maestro concertatore invitaremusicistiadeguati.Maaitalebanidicocheèbellocrearele Ciò è vero e funziona da anni. per il terzo anno consecutivo. “Permeèstatal’occasionediappro- contaminazioni”. Hanno danzato i nostri nonni nel tentativo di rompere le catene fondireunafettadisaperemusicalecheconoscevopoco”. In effetti sono rare le culture popolari che vengono omaggiate da della schiavitù imposte dal castigo dei feudatari. Pagani cita Alain Lomax e De Martino per sottolineare che il taranti- artisti internazionali tipo Rokia Traoré o Stewart Copeland: “Così Allo stesso modo ballano i precari di oggi, costretti anche loro smo è uno tra i filoni più interessanti dell’etnomusicologia: la trance, ancheisalentinipossonoscoprirenuoveproposteedimpararead a subire i dispetti di una società lurida e decadente abituata al- i riti di liberazione corporea e il legame che la musica continua ad esserecuriosi”. l’abuso dei corpi altrui. avere con la popolazione: “Interefamigliesuonanoiltamburelloper- Insomma, Pagani ha un ottimo rapporto con il concertone di Mel- Forse la nostra danza non romperà nessuna catena, ma ci resti- chéèunatradizionecheisalentinisentonopropria”. pignano, pur sapendo che quest’anno si chiuderà probabilmente il tuirà i nostri corpi, e con essi la sensazione di essere degli Esseri E se un folclore musicale diventa un fenomeno di massa, il motivo è suo primo ciclo di collaborazione: “Serveuncontinuoricambioper Umani e non degli schiavi. chiaro: “Lapizzicaètravolgentecomepuòesserloilrock,èunritmo rinnovarel’offertamusicale.Magariilprossimoannoandròcometu- PequistutedicuDammeneAncora! primordialechefaballarelagentecomepochialtri.Avrebbeanche ristaaballaregliarrangiamentidiunnuovomaestroconcertatore”. n°05 EStAtE 2009 2009 EStAtE n°05 ITALIA Mauro Pagani racconta Nando Popu 16 aMErica MondoMix.coM talEnto / intErViSta MondoMix.coM 17 ITALIA PERù Dietro le quinte Andrea Scaccia In mezzo all’Appennino campano c’è un paese che in questi ultimi 12 anni si è ritagliato, con grande perseveranza e merito, una grande considerazione internazionale con il suo festival. Ad Ariano Irpino, infatti, ogni anno ad agosto, arrivano migliaia di persone per l’Ariano folk festival. Abbiamo incontrato lEdatE 18/8 Dj Shantel 19/8 Deolinda Caravane Passe Soko + Tagada set 20/8 Watcha Clan Nortec Collective present: Bostich + Fussible 21/8 Daria Pinelli italian trio Caravan Palace Lord Sassafras 22/8 Enrico Capuano + Zulu Lou Dalfin 23/8 Enzo Del Re Vinicio Capossela with Banda della posta di calitri il direttore artistico Francesco Fodarella per saperne di più. Chabuca Granda n In questi anni d’attività come siete riusciti ad ottenere una credibilità così forte? Non è stato per nulla facile. Trovandoci in mezzo all’Appennino, con Napoli capoluogo di regione, è fuori dubbio che le difficoltà per una realtà come la nostra sono tante, ma devo dire che da parte nostra c’è sempre stata una certa incoscienza che fortunatamente ci ha Susana Baca influenze della cultura africana nella società e nella cultura peruviane, premiato. poi Acquaragia Drom e Radiodervish. Da lì la suonano da noi siano poco conosciuti dal ed alla ricostruzione di una storia per larga parte frammentaria e non Credo che il tempo ci stia dando ragione, risposta della gente è via via aumentata. pubblico! Antonio Blasi documentata, quella appunto degli africani trapiantati loro malgrado anche se sono profondamente convinto che i Qual è, in definitiva, l’obbiettivo dell’Aff? n Per concludere, il suo più grande Nel nuovo disco Seis Poems omaggia la grande maestra di tutte le cantanti peruviane e non solo. Un lavoro intimo e sentito in Perù e del mix etnico e culturale che da lì si è originato. Tutto dopo margini di miglioramento siano ancora ampi. L’obiettivo è quello di proporre. Vogliamo orgoglio come direttore artistico? aver collaborato attivamente con l’Istituto Peruviano di Arte Moderna n Fa un certo effetto arrivare ad Ariano fare in modo che l’Ariano folk festival sia Il più grande successo è stato portare in e l’Istituto Nazionale di Cultura Peruviana. durante il festival e trovarsi una folla di una vetrina per i gruppi stranieri che non tempi non sospetti i Gogol Bordello pagandoli “Mio padre era un’autista che nel tempo libero suonava la chi- gente così eterogenea… hanno grandi richieste nel resto d’Italia, una cifra oggi impensabile, una bella chicca Ha cantato Damien Rice e la tradizione napoletana. Dice di aver ascol- tarra. Lo chiamavano ogni volta che c’era una festa, e lui an- Sì, è vero. Lo scorso anno abbiamo stimato perchè non abbiamo paura di investire e di per noi, e dalla quale abbiamo ottenuto tato Madonna e anche altre dive del pop molto più giovani. Eppure ha dava lì e suonava. Con mia sorella maggiore e con mio fratello circa 40000 persone, anche se le istituzioni ospitare gruppi che non si conoscono. Anzi, anche una visibilità molto importante a livello mantenuto un forte legame con la tradizione del suo Perù: è lei la vera cantavamo sempre, ci inventavamo degli spettacoli, cantavamo spesso non si accorgono di quanto facciamo ad essere sincero vogliamo che i gruppi che internazionale. prosecutrice del verbo rivoluzionario e impegnato della leggendaria sui dischi che nostra madre ci faceva ascoltare. Sentivo già da e di quanto sia importante il nostro lavoro per Chabuca Granda. La Granda, autodidatta, seppe rinnovare il valzer allora che era quella la mia strada, però quando sono cresciuta il territorio. creolo associandolo ad un bel po’ di ricercatezza ed accuratezza, mia mamma mi ha impedito di fare la cantante: diceva che ave- n C’è quindi anche una presenza di ebbe notorietà grazie a diverse composizioni, tra queste La Flor de va visto troppi artisti finire sul lastrico, e che aveva paura per pubblico che proviene da altri posti? la Canela. Ha attraversato diversi generi: valzer creoli, landòs, mari- me. Così mi sono diplomata e ho insegnato. Per un po’ almeno, Diciamo che il nostro pubblico proviene per la nera e molti altri ritmi. poi ho seguito la mia strada riprendendo a cantare e studiare la maggior parte dal centro sud, anche se ogni E Susana Baca, a cui piace rovistare sempre tra le memorie e le tra- cultura dei miei antenati”. anno aumentano le presenze internazionali. dizioni orali della sua gente, ha pensato così di dedicarle il suo nuovo L’incontro con Granda va ricercato proprio negli anni della Susana an- Quella più curiosa è stata di un giapponese album: “Seis Poems”. Talmente legata alle sue tradizioni che, diversi cora giovanissima, studentessa universitaria a Lima, quando aveva ca- appassionato di musica lusofona, venuto anni fa con il marito e sociologo Ricardo Pereira ha fondato l’Istituto pito che i ritmi afro/peruviani la interessavano assai, al punto che iniziò appositamente per il festival. Negro Continuo, che ora è un centro di ricerche conosciuto a livello a incorporarli progressivamente nella sua musica. n Come è nata questa esperienza? internazionale, ricco di una biblioteca, un fornito archivio e un gran- Melanconia e ritmo; gioia e melodia; impegno e realtà. Ogni suo atto Per scherzo, il primo anno organizzammo de spazio per le performance e la danza. Una fondazione dedicata pesa molto, dà voce a chi non la ha, oppure a chi, come la Granda una festa dove la musica era marginale. C’era però anche e soprattutto alla ricerca sul campo delle più nascoste potrebbe averne molta di più ancora oggi ed essere ricordata come un gruppo peruviano che incontrammo sul una diva internazionale. “Trovo per me gratificante dar valore alla Gargano e che suonò da noi per due giorni mia cultura. Non possiamo che esorcizzare il nostro passato di oltre ad un gruppo locale. schiavi e ricordarlo con un sorriso. Penso che la musica della Nel ‘97 abbiamo iniziato subito con proposte delle nostre origini ci aiuti in questo esorcismo”. più mirate. Antonio Infantino ad esempio, e daascoltarE “Seis Poems” [Luaka bop / Goodfellas] n°05 EStAtE 2009 2009 EStAtE n°05 18 afrodiSia MondoMix.coM AfRoDiSiA Afrodisia è l’orgogliosa consapevolezza del contagio, una zona temporaneamente autonoma da false purezze ed esotismi etnici. Afrodisia è un punto di fuga ibrido e sfrontato ove lasciar confluire i segni dell’Africa e la diaspora nera. Un’idea ambiziosa e necessaria, nata nel 2007 al Rialto Santambrogio di Roma, con l’obiettivo dichiarato di veder affiorare, anche dalle nostre parti, spiritualità e ritmo del grande cuore africano nell’esperienza Benda Bilili ha trovato una nuova ragione di vita. Tra questi, menzione speciale per il diciassettenne Roger, uno che è riuscito a tirar fuori da una scatola di latta e un filo metallico una rudimentale chitarra ad una corda e che - lungo tutto l’arco del disco - impreziosisce il suono della band CONGO con questa bizzarra e folle creatura. moSTRARE Ciò ChE è NASCoSTo BENDA BILILI: NULLA DA NASCONDERE Dietro tanto genio “Faidate” non poteva che celarsi il solito Vincent Kenis, già produttore di Zap Mama ed Hector Zazou, da qualche anno assurto alla gloria world internazionale grazie al formidabile lavoro svolto coi Konono n°1 e l’intera scena Congotronics. Col solito piglio pragmatico e non-invasivo, Kenis ha voluto registrare il disco in presa diretta, all’aperto [l’humus naturale della mauro Zanda ClASh URbANo Dalle vie di Kinshasa la band di paraplegici guidati dal produttore Vincent Kenis Cresciuto attorno all’area dello zoo cittadi- cavo elettrico [allacciato illegalmente ad un no, Staff Benda Bilili è un collettivo composi- bar adiacente abbandonato] e una dozzina to che vede da un lato i 4 cantanti/chitarristi di microfoni di cui uno, narra la leggenda, poliomielitici [veterani del sindacato Plate- usato in passato nientemeno che da Jac- BendaBililiin lingua lingala significa, letteral- forme], dall’altro alcuni ragazzi di strada, i ques Brel [cosa che sembra aver mandato mente, mettere in mostra ciò che è nasco- cosiddetti sheges di Kinshasa, alle prese completamente in bambola Ricky, il 55enne sto. Uno “staff” di poliomielitici di Kinshasa, con una sezione ritmica acustica e origina- fondatore dello staff]. Storie che sembrano Congo, che non solo non si vergogna del suo le. Un clash urbano che alligna nei vecchi e uscire dal dominio del fantastico, ma che handicap, ma possiede tanto di quel cuore intramontabili ritmi della rumba congolese, invece riflettono solo l’innata propensione da trasformarlo in uno spavaldo elemen- genere nato nell’ex Zaire durante la metà all’adattamento creativo, tipica del carattere to differenziale. Non c’è dubbio, un abbrivo degli anni cinquanta e poi divenuto centra- africano. Storie al confine tra iperrealismo obbligato; reso necessario, del resto, anche le nell’evoluzione di tutta la musica africana magico e denuncia sociale che sempre più da quegli scintillanti tricicli customizzati esi- moderna. Strani scherzi di ritorno gioca la spesso conquistano l’attenzione dei film- biti con fierezza nella copertina del disco di storia: a contatto per la prima volta con i maker occidentali. E così, sulla falsariga debutto, “Trèstrèsfort” [Crammed / Materiali ritmi cubani [grazie ai marinai], i congolesi di quanto già avvenuto coi vecchietti del sonori]. Ma tutto ciò non può e non deve di- percepiscono allora qualcosa di profonda- Buena Vista e i rifugiati della Sierra Leone, storcere di una sola virgola la considerazione mente familiare con le trame dei loro piani qualcuno [il team francese Belle Kinoise] ha di un gruppo assolutamente straordinario, a pollice, se ne innamorano perdutamente pensato bene d’individuare, anche in que- ricco d’idee e inventiva, che certo non merita e li riadattano - neanche a dirlo, in manie- st’avventura, materiale adatto alla realizza- commiserazione o pietismi di sorta. ra ingegnosa - sulle chitarre. Musica dolce, zione di un film destinato alla distribuzione sferzante; a tratti indolente, eppure, tremen- internazionale. Senza pietismo, senza falsi damente vitale. Corroborata poi da robuste pudori. Oltre le apparenze. Mostrando tutto dosi di funk e reggae, portate soprattutto ciò che di duro e paradigmatico porta con in dote da quel manipolo di street-kids che sé questa fantastica storia meta-musicale. daascoltarE Très très fort [Crammed / materiali sonori] band], con un laptop MacBook, 100 metri di n°05 EStAtE 2009 20 EUroPa / intErViSta MondoMix.coM L’equiLibrio etnico Jon Balke Luca Vitali Tutto quello che non ti aspetti quando meno te lo aspetti daascoltarE le] Siwan [Ecm / Duca NORVEGIA sito siwan.no lEdatE ds. Berlino 18/6 Shared Soun o con Furio Di Castri nel lile Ga val 22/9 Festi the place”. Venezia progetto “Space is ©Per Buhre / Ecm Records “Lavorarea‘Siwan’èstatoilluminantepertuttinoi!Dalcompositore pensato parecchio, ma alla fine sentendo Amina ho capito che non si [JonBalke]aimusicisti,dalproduttore[ManfredEicher],alpubblico, trattava di sola world music, ma di qualcosa di più profondo e com- allacritica.Tuttihannosperimentatoqualcosadiinaspettato,profon- plesso. Potevo fare musica nuova senza necessariamente lavorare do,veroenuovo–tantesuggestionidiverse,masemprenelrispetto sull’esistente. delletradizioni.Un’esperienzachehaaccomunatomusicistiepubbli- È un progetto interessante, per me assolutamente nuovo. Musicale, co,lasciandoungrandesensodisperanza”, dice uno dei protagoni- ma ricco di riverberi su storia della musica, filosofia e anche politica sti, il violinista Bjarte Eike, in partenza per Bergen. - trattando di Al-Andalus, epoca del dominio musulmano in Spagna. “Siwan” in Aljamiado [arabo-latino dell’Andalusia del medioevo] signi- Periodo quasi sconosciuto, considerato parte della storia araba piut- fica “equilibrio” ed è un progetto che va oltre la world music. Fonde tosto che di quella europea. A scuola non ho mai studiato nulla a tre tradizioni rievocando il rispetto e la tolleranza tra arabi, cattolici riguardo, ma lavorando a “Siwan” ho iniziato a leggere di quest’epoca ed ebrei nell’Andalusia del XII secolo per voce di tre grandi esponenti e ho scoperto di una cultura incredibilmente ricca in cui la Spagna è contemporanei dal diverso background – jazz per Balke, world per la progredita molto di più del resto d’Europa: tecnologia, architettura, cantante marocchina Amina Alaoui e barocco per il violinista Bjarte agricoltura. Una Spagna leader a tutti i livelli in Europa, per molti au- Eike. tentica base del Rinascimento. Tutte ragioni di grande interesse per Un progetto di crossover vero, in cui il trombettista americano Jon iniziare un progetto musicale volto a più direzioni. Hassell, il violinista algerino Kheir Eddine M’Kachiche e i percussioni- n Barocco, classico e tradizione popolare, perché? sti Pedram Khavar Zamini [persiano] e Helge Norbakken [norvegese], Ascoltando i dischi di Amina e le sue radici andaluse, ho sentito mol- sanno fondere al meglio tradizioni e gusti musicali per un risultato teplici somiglianze con ciò che faceva il gruppo barocco con cui la- unico. voravo e i musicisti jazz. La medesima relazione fra composizione e Balke, dopo Masqualero, Jokleba, Magnetic North Orchestra, Bata- improvvisazione, in fondo si tratta di libera interpretazione su materiali graf colpisce ancora una volta con un lavoro originale, solenne e di composti. grande freschezza. n Avrà sviluppi futuri? n Come è nato “Siwan”? Sì, questo gruppo ha molte potenzialità. Abbiamo passato così tanto Nel 2006 Miloud Guiderk del Cosmopolite di Oslo, marocchino e tempo a parlarne, a suonarlo, che solo sviluppando il già fatto po- grande divulgatore della world music in Norvegia, mi ha proposto una tremmo realizzare un secondo capitolo, ma per ora presentiamo il serie di concerti per festeggiare i quindici anni del suo locale. Ci ho disco e vediamo come andrà. n°05 EStAtE 2009 22 MondoMix.coM SpECiALE oRCHEStRE Banda di Piazza Caricamento, Genova Cocktail culturali Alessio Biancucci Dalle metropoli alla provincia si diffonde una colorata epidemia di ritmo ITALIA 23 EUroPa A I G O L O N E M FENO E H C I N T E I T L U M E R T S E H C DELLE OR scambio, l’apertura, il passaggio, la vitalità condivisa. E poi orchestra e banda, che esprimono l’essenza della cooperazione sonora, del- porta palazzo” rE daascolta rta palazzo “Orchestra di po di Orchestra [Promo music] osuoni] [Folkclub Ethn caricamento Babelsound lay / Universal] za sp di az pi no Banda di unjà” [Tec eticcia” via padova “T Orchestra di tietnica di arezzo “Animam eriali sonori] ul m ra / mat ltu cu Orchestra lla de e – Officin [maxresearch datEopv riatico sa. misano ad 04/7 Notte ro hall. Londra Roma Europa 17/7 Barbican agico. Teatro Olimpico m to au Fl Il /9 23 a Festival. Rom funebre. In quell’occasione si erano messi a suonare Porta Pila, un classico melodioso che racconta le migrazioni piemontesi, sennonché i nigeriani sono soliti elaborare il lutto ballando con entusiasmo e quella nenia postbellica non faceva al caso loro: li fecero smettere. D’altronde l’integrazione non è un pranzo di gala. Ma gli scettici a oltranza si pongono un dubbio gaberiano: non è che questa storia delle orchestre multietniche sta diventando una moda? “Magari”, risponde Massimo Ferri, ideatore dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. “Seinognicittàcifosseroesperienzedelgeneresarebbepiù facilesuperaregliostacolicheciseparanodallostraniero,dall’altro”. l’aggregazione tra numerosi e diversi musicisti. mini, fine 2001. Mario Tronco lascia gli Avion Travel per inseguire un’utopia: “Igruppimusicalisonosemprepiùmultietnicied’orainpoidovrem- UN Simbolo ARTiSTiCo DEllA CoNViVENzA, DEllA CREATiViTà E DEllA mETAmoRfoSi CUlTURAlE formare un’orchestra multietnica composta da musicisti immigrati, reclutati mosemplicementeprenderneatto,senzapiùribadireilconcettocon Ad Arezzo tutto è nato da un laboratorio didattico sulle musiche del per strada, in metro, muovendosi tra clochard e monolocali fatiscenti. L’im- nomialtisonanticomequellidellenostreformazioni”. mediterraneo, a partire dall’incontro tra le strutture arabe e quelle presa è ardua, faticosa [i virgulti in camicia verde direbbero persino crimi- Il processo sembra irreversibile, stando alle parole di Mauro Basilio che ebree. Ebreo è infatti il direttore Enrico Fink che guida 25 giovani, metà nosa], perché si tratta di allestire un ensemble eterogeneo, fatto di maghre- insieme a Elisa Fighera è coordinatore e musicista dell’Orchestra di Porta dei quali immigrati. Il Comune finanzia il progetto che recentemente ha bini, arabi, sudamericani e genti diverse venute dall’est. Il sogno si realizza Palazzo, un caravanserraglio costruito nelle strade del più grande mercato dato vita al cd “Animameticcia” e al relativo dvd. La titletrack è signifi- in un’aura internazionale che ne consacra la missione: nasce l’Orchestra di d’Europa, quello che ogni giorno anima Torino. Sono 14 i componenti e lì cativa perché si tratta di un tema melodico comune a tre diverse tra- Piazza Vittorio, un esperimento sociologico, prima che musicale. Il copione in mezzo c’è anche la cinese Liu Zhao con il suo erhu, strumento tradizio- dizioni: turca, bengalese ed ebraica. Narrano di un amore complicato è talmente neorealista da propiziare un ispirato documentario di Agostino nale a due corde, una rarità per la scena italiana. Quelli di Porta Palazzo [del resto i sentimenti non si soffermano sul colore della pelle]. Una te- Ferrente nel 2007. Un fenomeno contagioso, una colorata epidemia ritmi- hanno un’impostazione piuttosto rock, in cui s’inseriscono momenti da stimonianza del fatto che il dialogo aiuta a conoscersi e ad apprezzarsi. ca che in poco tempo contamina Torino, Genova, Milano, Napoli, Arezzo, ascolto e interventi di danza: il grosso del repertorio proviene dalle tradizio- Anche perché non sempre è tutto così roseo, e Ferri lo ammette: “A Trento. Un proliferare continuo di esperienze che Mondomix ha deciso di ni popolari che sono poi arrangiate collettivamente, con una declinazione voltelapoliticainternazionalegeneratensionitraimusicisti,maallafine, indagare senza velleità retoriche. funky, affidandosi all’estro e alle attitudini dei singoli musicisti. sulpalco,cisiabbracciatuttiesitrasmettonomessaggipositivi”. gli SCETTiCi Si ChiEDoNo SE STiA DiVENTANDo UNA moDA. “mAgARi”, RiSPoNDE qUAlCUNo lE iSTiTUzioNi SoSTENgoNo i PRogETTi, ma l’integrazione non è un Pranzo di gala Il viaggio parte dai pionieri di Piazza Vittorio, che in questo periodo porta Liberi tutti, quindi. E questo è un tratto comune alle orchestre multiet- in giro per l’Europa la loro ultima avventura, in equilibrio tra audacia e follia: niche. Ognuno porta in dote un costume musicale che aspetta solo la creazione della Banda di Piazza Caricamento: “Un simbolo artistico l’esecuzione de Ilflautomagico di Mozart. O si è diventati modelli intocca- di abbinarsi ad altre istanze tecniche ed armoniche. Ogni strumento dellaconvivenzaedellanonviolenza,dellacreativitàedellametamorfosi bili a cui tutto è consentito [venerati maestri, secondo il puntuale Edmondo può essere suonato da molteplici punti di vista, in un confronto inces- culturale,perladefinitivaconsacrazionediGenovacittàmultietnica”. Berselli] o si è uomini geniali che non contemplano la categoria dell’errore sante. Che solitamente prosegue anche a tavola. Soprattutto qui a In questo caso le parole d’ordine sono curiosità e sperimentazione. Qui perché hanno imparato da Joyce che ogni sbaglio è l’anticamera di una Torino dove il Comune ha messo a disposizione un locale che, oltre infatti si salpa dal molo delle proprie radici per navigare nelle acque agi- scoperta. Probabile che qui valgano entrambe le tesi. Certo è che l’Orche- a funzionare da sala prove, accoglie le più gustose disfide gastrono- tate dell’innovazione. Ne esce un sound che loro definiscono etnopunk. stra di Piazza Vittorio rappresenta un esempio da emulare. A partire dal miche: anche nei momenti conviviali s’incontrano umori, abitudini ed Punk inteso come energia, immediatezza, spontaneità. Ci sono solo bra- nome. Perché gli altri progetti analoghi si chiamano Orchestra di Porta Pa- ingredienti geograficamente lontani, ma instancabilmente propensi al- ni originali nella scaletta della banda più roots della città vecchia: “Portia- lazzo, Banda di Piazza Caricamento, Orchestra di Via Padova, Orchestra l’integrazione. Per dirne una: Alola è il chitarrista niegeriano che suona molamusicainstrada,organizzandoparateneiquartieridifficili,tantonei del Trianon Viviani, Orchestra Multietnica di Arezzo, Orchestra Terrestre. spesso ai matrimoni e ai funerali della sua comunità e gli è capitato di vicolidelladelinquenzaquantotragliorfanibosniaci:cosìcerchiamodi Piazza, via, porta: sono queste le parole che evocano l’incontro, lo chiamare Basilio e la Fighera ad esibirsi insieme a lui per una cerimonia rasserenarel’atmosfera,esprimendotuttalanostragioia”. n°05 EStAtE 2009 La musica dei popoli come mezzo d’integrazione di massa? Anche a Genova rispondono di sì, confidando nel sostegno delle istituzioni. Due anni fa nei carrugi del centro storico si intensificavano gli scontri tra etnie diverse, il clima si stava surriscaldando. Così Davide Ferrari ha ispirato 2009 EStAtE n°05 ITALIA In principio era Piazza Vittorio. La storia è nota. Roma, zona stazione Ter- 24 MondoMix.coM bUStina di cachaca Tutti i brasiliani in Italia frequentare la bottega di un vecchio artigiano di Rio, uscendone diplomato in breve tempo. Oggi le sue chitarre, i suoi cavaquinhos e i suoi mandolini sono tra i più richiesti. Basta lEdatE Gilberto Gil 01/07 Latinoamericando. milano 17 /07 Ethnofestival. San marino Guinga 12/07 Umbria Jazz. Perugia Hamilton de Holanda 26-27/06 Suedtirol Jazz Festival. Bolzano Yamandù Costa l’Orquestra Imperial di Rio de Janeiro presenziare al compleanno di Tercio in un vasto appartamento del quartiere collinare di Santa Teresa [con annesso laboratorio] per ritrovarsi in una specie di cenacolo choristico meno una è di quelle che tutti conosciamo. co fallito Noel Rosa [che per fortuna lasciò dove alcuni maestri del genere arrivano con il Jobim c’è tre volte, per esempio: il padre, la medicina per il samba]. Silvio Caldas era loro strumento costruito dal padrone di casa. Antonio Carlos, con Luiza [uno choro] e Pas- un cantante di carattere e Orestes Barbosa Se ci parli, Tercio racconta dei legni pregiati e sarim. E poi il figlio, Paulo, con Samba do un giornalista sagace, e insieme scrissero un proibiti [dunque bisogna cercare vecchi tavo- sonho. Ci sono Chico Buarque e il suo coe- capolavoro intitolato Chão de estrelas, che li da trasformare in note musicali], si dilunga taneo Edu Lobo, che insieme hanno scritto è senz’altro una delle più belle canzoni bra- sulle colle che non lasciano traccia, descrive Beatriz per il musical “Grande circo mistico”: siliane [basta ascoltare la versione di Maria i tempi morti, le attese e i risultati imprevisti ascoltandola risulta chiaro come Edu Lobo Bethania nel disco “Ambar”]. della sua arte [che non sapeva di possedere] sia il più pucciniano dei compositori brasilia- Hamilton de Holanda, solo in una stanza d’al- e quelle stesse parole le ascolti poi vibrare ni. E c’è, guarda un po’, Guinga, con la sua bergo, suona queste musiche per se stesso sotto le dita dei musicisti. Come nel mando- famosa seresta [serenata carioca], intitolata – per vincere la saudade del viaggio, la noia lino di Hamilton. Senhorina. Ci sono i padri spirituali dei com- delle serate di pausa. E mi viene un solo pa- positori che ho appena citato: innanzitutto ragone: “The melody at night with you” dove il Dorival Caymmi più melodioso di O bem Keith Jarrett interpreta vecchi standards di E ancor di più nel repertorio scelto per que- do mar [tratto dalla sua saga sui pescatori Broadway al pianoforte di casa. L’uomo e il sto soliloquio. Un inventario di alcune tra le di Bahia]. C’è l’imbianchino Cartola con As suo strumento. E la loro tradizione musicale. più belle melodie brasiliane. Tra le quali nem- rosasnãofalam. C’è FeitiçodaVila del medi- Esiste qualcosa di più intimo? BRASILE lE Più bEllE mEloDiE bRASiliANE Italia Brasile andata e ritorno l’estate, ma per un anno intero. Estate è tempo di concerti, festival, rasse- Jazz], indefinibile e meraviglioso composito- gne. Normalmente molti artisti brasiliani sono re, che unisce Villa Lobos a Jobim oltre a esi- in cartellone in Italia, sebbene quest’anno birsi spesso in duo con Gabriele Mirabassi. sembra siano meno del solito. Sarà la cosid- Sto sicuramente tralasciandone altri, come hAmilToN DE holANDA, TUTTA lA PoESiA DEl mANDoliNo detta crisi? [ovvio, per chi ci crede...]. l’Orquestra Imperial di Rio de Janeiro, swin- Si intitola “Intimo”. Il mandolinista nato a Rio Non mancheranno il solito Gilberto Gil, l’an- gante e umoristica gafieirain arrivo a Milano. ma cresciuto a Brasilia [dove c’è la più acca- cor meno insolito Carlinhos Brown, così pure Così pure il mandolinista Hamilton de Holanda, demica scuola di choro brasiliana, sebbene Marcos Sacramento [che ritorna con Bollani in programma con il suo gruppo Brasilianos. alcuni affermino che l’università dello choro è a Bolzano dopo il trionfo dello scorso inverno Su Hamilton però vorrei soffermarmi qualche il bar carioca] lo ha inciso durante il 2006 in a Orvieto]. altra linea, non tanto per raccomandare lo casa e negli alberghi in cui dormiva durante show con questo gruppo di choro moderno le tournée. Da solo, ovviamente. Con scarsi tendente al jazz, ma perché un semplice di- mezzi tecnici. Sufficienti a mostrarci l’anima sco di Hamilton de Holanda, uscito da poco del suo mandolino a dieci corde costruito dal E poi qualche gioiello della musica strumen- per l’etichetta indipendente Deckdisc potreb- liutaio Tercio Ribeiro, un ex otorinolaringoiatra, tale, come Yamandù Costa, virtuoso della be bastare a saziare il palato di un appassio- il quale a un certo punto della sua vita ha lan- chitarra a sette corde: e poi Guinga [a Umbria nato di musica brasiliana non solo per tutta ciato il camice dalla finestra e ha cominciato a quando l’estate PARlA bRASiliANo n°05 EStAtE 2009 2009 EStAtE n°05 BRASILE bUSTiNA Di CAChAçA di Alberto Riva 2 bUStina di cachaca 26 EUroPa / intErViSta MondoMix.coM poliVentredelSud”e“Pulcinella” un ideale trittico sulla tradizione musicale napoletana. Il suo ultimo album aveva tra gli ospiti stelle del firmamento jazz come il contrabbassista Marc Johnson e il clarinettista Gabriele ltarE daasco [Egea] ti n ra mig sito m rzolo.co marcozu Mirabassi. n Dal tuo ultimo lavoro, “Sette e Mezzo” sono passati tre anni. Cos’è successo in questo periodo? Secondo me i dischi si fanno quando c’è qualcosa da dire. “Migranti” ha richiesto un anno di lavoro. All’inizio non trovavo punti di svolta ma poi c’è stato l’incontro con l’Africa attraverso la mia città. Girando per i vicoli di Napoli, che oramai è una metropoli veramente multietnica, passo per i quartieri e vedo che c’è un quartiere quasi interamente africano ma non solo. Il punto di svolta è stato quando su YouTube ho visto un filmato, fatto da un americano in Kenya, con dei bambini sieropositivi che cantano e suonano con una propositività esagerata. Ho musicato questo piccolo film ed è venuta fuori una cosa sbalorditiva. n Cosa possiamo imparare dal mondo africano? Per me l’Africa ha rappresentato l’incontro con il ritmo, quello del percussionista Baba Sissoko come quello del cantante dei Senegal ITALIA Ritmo Mame Kheikh. Quando si lavora con la tradizione, di qualsiasi genere musicale, si riesce sempre a trovare l’accordo. Non c’è politica o guerra che possa fermarlo. C’è un unico messaggio, ed è la musica. Non c’è bisogno di capirsi, basta il suono. n E a Napoli qual è la situazione, cos’è cambiato dai tempi dei Napoli Centrale di James Senese? James Senese è uno dei miei punti di rife- AFRICA AFRICA NAPOLI NAPOLI Marco Zurzolo rimento assoluti, insieme a John Coltrane. C’è stata un’evoluzione ma anche un’involuzione, mi piange il cuore nel vedere Napoli in un momento cosi difficile della sua storia, umanamente e artisticamente. C’è una sorta di appiattimento culturale, colpa anche della televisione che propone modelli totalmente sbagliati. Basti pensare a programmi come X-Factor, che invogliano le persone che hanno un talento a spogliarsi e a buttarsi nella mischia televisiva, invece di iscriversi al conservatorio e fare sacrifici per diventare musicisti. n Prima parlavamo di “Ex-voto”, trovi che ci sia qualcosa di religioso contenuto in questo album? Leonardo Vietri L’ultimo brano, IWajaNo-No, è una preghiera in musica per fare in In viaggio con il sassofonista partenopeo modo di dare più importanza al mondo dei bambini. Nella nostra società i bambini non contano molto, cerchiamo di farli diventare come noi mentre avremmo molto da imparare da loro. Bisogna risalire ai Napoli Centrale di James Senese per trovare un n C’è molta poesia nell’intermezzo Sull’altra riva… album che parli cosi bene dell’essere napoletani in un mondo che Questa canzone è dedicata ai bambini che cantano nel coro di IWaja cambia, in una società che fatica ad ammettersi profondamente con- No-No e che ora non ci sono più. Trovo che la morte sia una cosa taminata. “Migranti” è il quinto lavoro marcato Egea del compositore e molto violenta e forte, specialmente quando succede a bambini così sassofonista partenopeo Marco Zurzolo. Partendo dalle origini con un piccoli. È scritta come se fosse una ninna nanna perché mi piace album fondamentale nella riscoperta della tradizione come “ExVoto” pensare alla morte come ad un sonno, alla fine del quale gli auguro [che gli è valso riconoscimenti in tutto il mondo] ha costruito con“Na- un risveglio in un posto bellissimo. n°05 EStAtE 2009 28 Deolinda martina Neri Faccia a faccia ltarE daasco ao lado” ] o a c n n / Egea “Ca onnectio [World c datE na alcunE do fado. Lisbo ta ino 20/6 Fes Alte. Torino riano Irp i 20/7 Voc no folk festival. A a 19/8 Ari contemporaneamente tradizionali I Deolinda sono una rivelazione: interpreti di un fado ironico, giocoso e intelligente con l’album d’esordio “Cancaoaolado” sono stati capaci di stravolgere tutti i cliché della tradizione, costruendo un progetto radicato nel cuore musicale del Portogallo, ma aperto a contaminazioni che provengono dal jazz e dalla musica classica. Risponde Ana Bacalhau, n Come nasce l’idea di lanciare un fado tradizionale ma allo stesso tempo innovativo? Facciamo parte di una generazione che non rinnega la tradizione ma che vuole creare un suono che sia contemporaneo, attuale. Assistiamo ad un rinnovamento di linguaggio sia all’interno del fado che nella musica portoghese. n Non c’è mai stato un momento in cui avete rifiutato la tradizione per fare qualcosa, magari, in lingua inglese? Pete Seeger E oltar llads” daascan favorite ba Egea] / ic r n e nia Am mithso 5 cd [S Guido Gaito Novant’anni di musica e protesta. Ne parliamo con il direttore di Jam, Ezio Guaitamacchi e Stefano Fratini dell’Ansa Nella nostre famiglie si cantava e ascoltava fado, siamo cresciuti con Forse ad alcuni il nome Pete Seeger dirà poco o nulla ma ci sono canzoni coerenza intellettule che troppo spesso l’ha portato a non scendere a questi suoni per cui è stato un processo molto naturale. In più, perce- come IfIhadahammer, WeshallOvercomee Wherehavealltheflowers compromessi di alcun genere. “Lacoerenza – continua Guaitamacchi piamo la voglia nel pubblico di ascoltare musica nella propria lingua. gone che rimangono pietre miliari della musica folk americana. Pete See- – fapartedellaqualitàdiunapersona.Lesueposizioninegliannicin- Si pensa che il fado sia fatto solo di canzoni tristi, mentre c’è tutto un ger non è solo l’autore di questi brani immortali ma il padre fondatore di quanta,maancoraoggi,eranomoltoscomode.Ipersonaggicomelui repertorio che ha un registro molto più leggero, addirittura allegro, lo quella musica, impegnata e di protesta, che ha trovato in Dylan e Baez elaBaezhannoavutounattivismocontinuonelcorsodellalorocarriera proponeva anche Amália Rodrigues. le voci più popolari. e,perquesto,sonocontentidiaverfattomusicainuncertomodoein n C’è una vostra canzone che in Portogallo è diventata ormai unacertadirezione”. un inno? novant’anni di imPegno sociale Sì, è Movimentoperpètuoassociativo. Rappresenta precisamente una Seeger ha celebrato a maggio di quest’anno i suoi novant’anni con un UNA VASTiSSimA DiSCogRAfiA caratteristica duplice dell’animo portoghese: la smania di voler fare le concerto al Madison Square Garden cui hanno partecipato Bruce Sprin- A rendere immortale la sua figura, rimane oggi una vastissima disco- cose con impeto e decisione che però si perde al momento di farle. gsteen, Joan Baez, Eddie Vedder e Ben Harper; ma la fama di questo grafia che comprende, oltre ai grandi successi, anche alcune chicche Finisce con una frase del tipo “andate voi che poi vi raggiungo”. È artista non si spiega solo con i grandi nomi che oggi lo accompagnano. meno conosciute dal grande pubblico. “Quellechepreferisco – racconta un’abitudine molto condivisa a quanto abbiamo capito. La storia di Pete Seeger è segnata infatti dalle battaglie sociali per l’eco- Stefano Fratini [Ansa] – sonobranicomeLittleboxes,cheironizzasulla n Oltre al fado cosa ascoltavate? logia e i diritti umani, battaglie in cui, dagli anni cinquanta in poi, ha sem- omogeneizzazionedellasocietàamericana;Whatdidyoulearninschool Musica classica, jazz ma anche Nirvana, Pearl Jam, Jimi Hendrix, Janis pre lottato contro lo zoccolo duro dell’America conservatrice. “Ancora today,doveunpadrechiedealfigliocosahaimparatoascuolaeilfiglio Joplin, Nina Simone, Ella Fitzgerald e molta musica brasiliana. oggi – spiega Ezio Guaitamacchi – l’immaginediSeegerèpericolosa,è risponde:‘Cheilgovernohasempreragioneemaitorto’e‘Chelaguerra n Quali sono le difficoltà per i gruppi emergenti in Portogallo? comeunmarchiovistosempreconsospetto.Nonostantelasuastoria nonèpoicosìmale,Checisibattespessoperilpropriopaese,eforse È più facile che il mercato internazionale si apra ad un progetto can- eisuoisuccessic’èancoramoltadiffidenza,l’Americaèanchequesto. anch’io ne avrò l’occasione’. Come ricordo la sorpresa che ho avuto tato in portoghese piuttosto che in inglese. Nel mondo globalizzato BastipensarecheTheSeegerSessionBandTour,laseriediconcertiche per There’s a hole in the bucket, che era la versione originale di una quando c’è qualcosa che rispecchia una particolare cultura è molto vedevaSpringsteeneSeegerassieme,èandatamalissimo”. canzoncina[inrealtàpienadidoppisensi]checantavodabambino:‘C’è più valorizzato. Quello che rende Seeger diverso da tanti altri artisti “impegnati” è la sua unbuconelsecchio’ ”. n°05 EStAtE 2009 2009 EStAtE n°05 STATI UNITI PORTOGALLO cantante e nuova diva. Buon compleanno EUroPa MondoMix.coM 31 3 clarinetti a spasso MEDITERRANEO Matt Darriau Ismail Lumanovsky Patrick Novara Alessio Biancucci I Clarinetti Liquidi a confronto con la World Music perdedicarciaquestoworkinprogresschehaprodottodapprimaun concertoriuscitoepoiundiscodavverosoddisfacente”. Si sono concentrati sulle specificità del clarinetto, uno strumento che garantisce la necessaria duttilità, ma che richiede una considerevole Quando li hanno chiamati a suonare al Gong Festival, nell’agosto sensibilità, soprattutto se usato per percorrere gli insidiosi crocevia 2008, non avevano idea di cosa sarebbe successo. Matt Darriau [già della world music. membro dei Klezmatics e leader del Paradox Trio e dei Ballin’ the Un incontro profondo tra musicisti veri: “Ognuno - racconta Nova Jack], il talentuoso macedone Ismail Lumanovski e il franco-italiano - ha portato le sue idee: io, ad esempio, ho portato la tradizione Patrick Novara [attivo con Moni Ovadia] non avevano mai suonato dell’Italia centromeridionale e gli altri sono rimasti entusiasti perché insieme. Sulle rive del Po, nel borgo medievale di Torino, salirono nonconoscevanoletarantelle”. sul palco portandosi dietro i loro clarinetti, un po’ di brani popolari, Hanno affidato le soluzioni armoniche alla sapienza e alla fisarmonica un paio di nuove composizioni, qualche idea di arrangiamento e un di Vougioukas. Ad issare le improvvisazioni più feconde ci ha pensato sorprendente feeling con l’improvvisazione. L’ovazione del pubblico Darriau, mentre il giovane Lumanovski ha affrontato le parti solistiche li indusse a chiudersi in studio nei giorni successivi, accompagnati e virtuose con la disinvoltura di chi sa destreggiarsi tra le diverse dal fisarmonicista greco Dimos Vougioukas e dalle percussioni tecniche di suono: turca, macedone, greca. partenopee di Francesco Manna. Sono bastate 72 ore per generare Le prospettive per il futuro di Patrick Nova coniugano il pessimismo “Liquidclarinets” [Felmay / Egea], un disco che affronta la natura della della ragione con l’ottimismo della volontà: “Il problema è capire musica tradizionale con sapiente rigore filologico. Per levigare i brani cosa succederà in Italia, dove la situazione della cultura musicale non c’è stato tempo, ma forse non ce n’era nemmeno bisogno, visto nonèincoraggiante,masperopropriochequestaavventurapossa che il risultato punta dritto all’essenza dei temi klezmer, balcanici e continuare e che si possa lavorare ad un nuovo capitolo di questo mediterranei. gratificanteprogetto”. Patrick Nova racconta questa esperienza con l’orgoglio di chi l’ha vissuta direttamente: “Sono state giornate davvero intense, suonavamodallamattinaallasera:siamostatiinsiemepercinquegiorni 2009 EStAtE n°05 daascoltarE “Liquid clarinets” [Felmay / Egea] EURopA 32 AfRiCA DVD 33 ENZO FAVATA TENTET FEAT. TENORES DI BITTI [LeonardoVietri] THE NEW VILLAGE. LIVE IN SARDINIA [Isola dei suoni] Che strana meraviglia si prova ascoltando Enzo Fa- MIGUEL POVEDA FLAMENCO MARCO TESTONI & HANG CAMERA [World village / Egea] IMPATIENS In questo cofanetto propone due vata con i Tenores de Bitti. La secolare tradizione BLICK BASSY TONY ALLEN NNEKA VIEUX FARKA TOURÉ del canto a tenore che si unisce al jazz e si sporca LÉMAN SECRET AGENT NO LONGER AT EASE FONDO [World connection / Egea] [World circuit / Ird] [Yo Mama’s recordings / Family affair] [Six degrees / Family affair] contrappuntano una delle più antiche memorie del L’anima nera del continente africano Se Fela Kuti è stato l’inventore del- A discapito del titolo del disco la In questo nuovo disco il figlio di Ali mediterraneo. Non due culture e tradizioni che viag- si fonde con il soul occidentale in l’afrobeat, colui che per primo ne giovane promessa del hip hop Farka Touré miscela la tradizione di elettronica. Il free anni ’70 e la black music che [Trelune records] dei suoi primissimi album in cui ha Storia recente quella dell’hang, dato prova della sua precocissima metallofono nato a Berna meno di giano parallelamente, ma un meltin’pot che crea una un groove pop irresistibile. “Léman” strutturò le fondamenta, chi trasci- internazionale si muove assoluta- musicale di famiglia a trovate in- maturità artistica: “Suena Flamen- dieci anni fa e che in pochi anni ha terza via, dove ci si ascolta e ci si asseconda, dove le rispettive ibrida i Gipsy King con Sting mante- nava il motore ritmico della carret- mente a suo agio tra le ritmiche di novative: inni di ringraziamento e co” del 1999 [album nominato ai saputo attirare l’attenzione di un conoscenze sono al servizio l’uno dell’altro. Enzo Favata, le cui nendo salde le ritmiche afro-beat di ta, era proprio Tony Allen, suo bat- questo album, frullando il migliore impianti armonici più o meno tra- Grammy Awards Latini del 2000] e gran numero di musicisti. capacità di musicista sono state più volte ricordate, si contrad- Fela Kuti. Tutto questo e molto di più terista dal 1964 al 1980 che creò old school con il breakbeat e l’ab- dizionali guidati da accenti funk; “Zaguàn” del 2001. Due momenti Affascinato da questo suono e distingue come attento architetto ed organizzatore di suoni. La riesce a fare Blick Bassy. Con i Jazz la classica segnatura ritmica del stract hip hop [Gipsy], riuscendo presenti anche sonorità blues e romantici nel prisma artistico di una da quello di alcuni metallofoni scelta dei musicisti del tentetto è quanto mai azzeccata e ben Crew e i Macase Bassy aveva inte- genere. “SecretAgent” è un disco in un crossover ben calibrato dove reggae che colorano l’intero la- delle stelle del canto flamenco. Un di nuova generazione, il plu- documentata in questo dvd, a partire dal bassista Danilo Gallo grato le tradizioni africane con il jazz di afrobeat vero e crudo, suonato molti altri falliscono. voro. Qua e là persino ammicca- po’ frainteso e sottovaluto, un po’ ristrumentista passando per l’elettronica e il rhodes di Alfonso Santimone agli e la bossa nova. Per questo nuovo da un ensemble molto ampio che Pur con le dovute differenze menti pop che non penalizzano per moralismo un po’ per vera e ha dato vita a “Impatiens” un ottantotto tasti di Daniele di Bonaventura. lavoro Blick registra nello studio di coinvolge musicisti dalla Nigeria, vocali, Nneka aggiorna la le- le sonorità songhai e peul. Ovvia- propria cecità, al di fuori dei confini album in cui convivono le sug- Salif Keita ma torna ai suoi anni pas- Cameroon, Martinica e Francia. zione di Lauryn Hill e arriva a mente non potevano mancare col- nazionali. Dunque il consiglio è di gestioni della musica tradizio- sati tra gli ascolti materni a Yaoun- Tra yoruba e inglese e orobo, rispolverare il mito dei Fugees laborazioni con artisti di spessore non farselo scappare dovesse pas- nale e il minimalismo di matrice dé e gli insegnamenti della cultura scorre via un disco che trova i suoi di TheScore, senza tralasciare come Toumani Diabaté alla kora sare, per sbaglio, dalle vostre parti. [AlessioBiancucci] Marco Testoni [AndreaScaccia] ELENI KARAINDROU ELEGY OF THE UPROOTING Bassa a Mintaba, villaggio dei nonni. momenti migliori nel Pariwo, nel influenze come gli Asian Dub in Paradise; Afel Bocum in Mali e incontrano l’ispirazione ritmica Una meritata celebrazione in video da parte della Acqua fresca per il cuore distillata in manifesto programmatico del ge- Fondation in Suffri. tanti altri. di matrice sefardita. compositrice preferita da Theo Angelopoulos, di cui quindici tracce da capogiro. nere Oke’s. almeno sette dei tredici temi presenti, sono riferiti reichiana, sfumature jazz che [Ecm \ Ducale] [PlinioBonato] [L.V.] [L.V.] [AntonioBlasi] ASiA alle pellicole del maestro greco. Evocativa e nostalgica come poche, la musica della Karaindrou in [GianlucaDiana] AMERiCA questa occasione si avvale di un organico molto allargato per una lunga suite cui elementi di estrazione [LeonardoVietri] ZINA colta [fagotto, oboe] si mescolano con la più ortodossa tradizione AFREEQUE greca, rappresentata in primo luogo dalla lira e da altri strumenti TAKANA ZION RAPPEL à L’ORDRE [11/8 records / Felmay] 17 HIPPIES cordofoni. Nel coro imponente che domina lo scenario, spicca la Con gli Opa Cupa ha mescolato EL DORADO presenza di Maria Farantouri, a lungo collaboratrice di un’altra ico- [Buda / Felmay] [Makafresh / Family affair] na come Theodorakis. Tutt’altra cosa vederla rispetto al pur valido Iron Lion Zion. Non è sacrilego ci- PLATEAU sanguigno, ha militato in band In quattordici anni di attività live e doppio cd uscito qualche tempo fa e che allineava il medesimo tare Bob Marley parlando di questa SONAME come i Tax Free e Quintetto X ai con più di 1500 concerti nelle scar- contenuto. giovane realtà del reggae mondiale. [World village / Egea] tempi in cui il Fez di Bari era la per, i 17 Hippies hanno stramerita- Guineano di appena ventuno anni, culla della via italiana all’acid jazz. tamente guadagnato sul campo il con le radici che affondano nel reg- Ora l’istrionico trombettista Cesa- titolo di ambasciatori mondiali del re Dell’Anna in “Afreeque” formula nuovo stile berlinese. l’inevitabile incontro tra il Salento e la cultura africana coinvolgendo elementi balcanici con il jazz più UNA MAS TRIO CALYPSO ROSE RITMO DEL FUTURA CALYPSO ROSE [Agogo records / Audioglobe] [World village / Egea] Una vita in fuga dalla propria terra, La bossa nova non è un crimine, re- Pur essendo una Repubblica, an- il Tibet, tra India ed Inghilterra. Una citava un disco dei Juju Orchestra. che lo stato di Trinidad e Tobago gae politico di Peter Tosh e un sound famiglia aristocratica così vicina al Tenendo questo diktat in mente, ha la sua regina: Calypso Rose. zioni. E proprio al secondo caso che lo identifica come il nuovo Siz- Dalai Lama da essere costretta un membro degli Juju insieme al Classe 1940 la signora per eccel- Nei pezzi di “El dorado” i suoni corrisponde la storia di Naftule zla, il giovane Takana Zion è già un all’esilio. “Plateau” è un omaggio produttore e compositore tedesco lenza della musica caraibica, con balcanici entrano in contatto con Brandwein, uno dei più brillanti ed punto di riferimento importante per alla musica del tetto del mondo, Christian Schilgen forma gli Una questo nuovo album continua a una trentina di musicisti intorno a il folk inglese e con la tradizione eclettici clarinettisti apparsi all’ini- il rastafarianesimo, grazie al mix vin- una commistione di suggestioni Mas Trio e si prefigge di riaggiornare far ballare milioni di persone in giro Zina, progetto aperto di collettivo rock americana senza troppi con- zio dello scorso secolo. È a lui che cente contenuto nel primo album che mescola il pop agli strumenti un po’ il ritmo latino americano, sal- per il mondo. musicale spaziante fra reggae, venevoli. YOM con grande ironia Yom oggi dedica Zion Prophet. Con “Rappel à l’Or- e agli umori di culture differenti. sa cubana in primis. Risultato? Fre- La sua musica è energia allo stato canti griŏt, afro-beat, dub, rap [Dj Nessun timore nel mischiare tradi- NEW KING OF KLEZMER CLARINET questo nuovo lavoro. Quattordi- dre”, Takana miscela differenti sono- Non è certo un caso che a pro- sco e melodioso uptempo, con una puro che fonde impegno sociale, Gruff] e jazz. Musiche del mediter- zioni, culture o stilemi, e ad ascol- ci tracce, in cui oltre alla musica rità [dalla dancehall al roots] e idiomi durre il disco sia stato nientemeno traccia da antologia come Clearas testi di denuncia e, come nel caso [Buda / Felmay] [VittorioPio] raneo con voci dal Salento, Tuni- tare bene il disco la scelta paga. La storia della musica è costella- composta da Brandwein lo stesso [soussou, malinke, francese] denun- che Dave M. Allen, già producer di water [featuring Bajka] e suggestioni di Back to Africa, invoca il ritorno sia, Senegal, Marocco, Palestina, Se c’è un filo conduttore nell’al- ta di titoli nobiliari… duchi, conti Yom ha provato a calarsi nei panni ciando le inaccettabili condizioni di Depeche Mode, Cure e Sister of dalla breakbeat [la title track Ritmo alla madre Africa. Sardegna e Germania. bum? La buona musica e re, alcuni strappati sul campo, di nuovo re della musica Klezmer. vita del popolo africano. Mercy. delfutura] e molto altro. Da ascoltare. altri frutto di arbitrarie autoattribu- [LeonardoVietri] [A.S.] [A.S.] n°05 EStAtE 2009 [L.V.] 2009 EStAtE n°05 [P.B.] [L.V.] [A.S] 6° CoNtiNENtE 34 ROBOTNIK ACQUAVIVA MIKE COOPER JON HASSELL bRODO MILLENNIUM KLIMA TRUTH IN THE AbSTRACT bLUES LAST NIGHT THE MOON CAME [Folk club torino / Egea] [Weltlabyrinth / Egea] [Rai trade-Tracce / Goodfellas] DROPPING ITS CLOTHES Difficile etichettare questo disco, Nato da una costola degli Agri- Leila Adu voce e pianoforte, Fabri- “Brodo” dei Robotnik si colloca nel- cantus e del progetto Weltla- zio Spera batteria e percussioni. Il materiale è preso qua e là da re- l’avanguardia pura. Nati nel 1999 byrinth, il nuovo lavoro di Tonj Anime perfette per essere parte gistrazioni in studio e alcuni detta- come semplice collettivo sperimenta- Acquaviva continua - attraverso attiva del progetto ideato e diretto gli aggiunti da alcuni concerti, più il le, oggi i Robotnik, grazie anche alle la storica frequentazione con la da Mike Cooper. Lui e il suo talen- remix di un brano originariamente eccellenti collaborazioni di Igor Scia- cantante Rosie Wiederkehr - il to smisurato, lui e la sua devozio- pensato per un film di Wim Wen- volino e Barbarins Fourchus, primeg- percorso di ricerca e sperimen- ne antica al blues di Son House, ders. giano con quest’album nella musica tazione che ha caratterizzato la N. Skip James ed altri ancora. E Ogni membro della formazione più emergente italiana. Con audaci riferi- vita artistica musicista siciliano. l’incredibile rispetto a questa for- che sentirsi protagonista si sente menti musicali [Cage e Stockhausen], Un album sospeso tra fascina- ma di musica qui diviene un’idea una pedina importante di un insieme la musica di “Brodo” si basa sulla tec- zioni world ed elettronica con piena di significati e brilla di luce sonoro giocato su note sussurrate, nica innovativa della traccia musicale, uno sguardo teso verso i suo- propria. Il senso? effettate, trasformate, spesso nean- criptata al pubblico ma non ai musi- ni dell’avanguardia europea, in Nel titolo. L’essenza? Dal passa- che riconoscibili, in cui le pause e cisti, che consente di improvvisare cui la voce inconfondibile della to alla contemporaneità, nelle sue i lunghi silenzi minimalisti svolgono liberamente, dando alla sessione una Wiederkehr delinea una ideale corde e nella sua voce. un ruolo fondamentale. Musica fil- struttura con cui misurarsi e, a volte, unicum sonoro. Grandissimo. lottare. [GuidoGaito] [A.B.] MATERIALI SONORI AGOGO RECORDS MAXRESEARCH OFFICINE DELLA CULTURA 11-8rEcOrDS.cOM AGOGO-rEcOrDS.cOM MAXrESEArch.cOM BUDA NONESuch.cOM COOKING VINYL pIASrEcOrDINGS.cOM CRAMMED prOMOMuSIc.cOM AuDIOGLObE.It buDAMuSIquE.cOM cOOkINGvINyL.cOM crAMMED.bE DUCALE DucALEMuSIc.It ECM EcMrEcOrDS.cOM EDEL EDEL.It EGEA EGEAMuSIc.cOM FAMILY AFFAIR fAMILy-AffAIr.It FELMAY fELMAy.cOM FOLKCLUB ETHNOSUONI fOLkcLubEthNOSuONI.cOM GOODFELLAS GOODfELLAS.It IRD IrD.It ISOLA DEI SUONI ISOLADEISuONI.cOM LUAKA BOP LuAkAbOp.cOM MAKAFRESH MAkASOuND.cOM AbbONATI A MAtSON.It AUDIOGLOBE NONESUCH PIAS RECORDINGS [ECM / Ducale] mica per definizione. [A.S.] [G.D.] CASE DiSCogRAfiChE E DiSTRibUToRi 11/8 RECORDS IN THE STREET ! e scegli uno fra i seguenti omaggi tra le seguenti guide Rough guide che ti saranno spedite direttamente a casa q NYC [valore 12 €] q Viaggiare al minimo [valore 10 €] q Parigi [valore 12 €] q Sopravvivenza in viaggio [valore 14.50 €] q Londra [valore 12 €] q ABC del viaggio [valore 16 €] PROMO MUSIC RAI TRADE rAItrADE.cOM REAL WORLD rEALwOrLDrEcOrDS.cOM SELF SELf.It SMITHSONIAN fOLkwAyS.SI.EDu SUONO RECORDS SuONO.It TRELUNE RECORDS trELuNErEcOrDS.It UNIVERSAL uNIvErSALMuSIc.It WARNER wArNErMuSIc.It WELTLABYRINTH wELtLAbyrINth.cOM WORLD CIRCUIT wOrLDcIrcuIt.cO.uk WORLD CONNECTION wOrLDcONNEctION.NL WORLD VILLAGE wOrLDvILLAGEMuSIc.cOM YO MAMA’S rEcOrDINGSyOMAMA.DE/ Nome ...................................................................................................................... Cognome .............................................................................................................. 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