IL SUONO DEI SOLI RASSEGNA INTERNAZIONALE DI MUSICA CONTEMPORANEA PALERMO 2 MAGGIO 1 GIUGNO 2007 9A EDIZIONE 2/13 MAGGIO CONCERTI 2/12 MAGGIO LE PAROLE DELLA MUSICA 13 MAGGIO 10 ANNI/ASCOLTA PALERMO/THE GREAT LEARNING/ CONTEMPORARY MUSIC PARTY 31 MAGGIO/1 GIUGNO STRADE DEL CINEMA/ SELEZIONI CONCORSO GIOVANI MUSICISTI EUROPEI 7 MAGGIO/11 GIUGNO ASCOLTIAMO LA RADIO/CONTEMPORARY SOUNDS/ 90,600 MHZ PRIMARADIO Cornelius Cardew Paolo Emilio Carapezza Federico Incardona Alvin Curran Giovanni Damiani Howard Skempton Guido Barbieri Gordon Mumma Stefano Zorzanello Alessandro Zambito Eva Geraci Adalgisa Badano Marco Spagnolo Daan Vandewalle Guido Peri John Cage Salvatore Sciarrino Karlheinz Stockhausen Simone Mancuso Serena Pantè Giuseppe Riggi Michael Parsons Dave Smith Henry Purcell Horatiu Radulescu Dario Buccino Palermo Scratch Orchestra Lelio Giannetto Daniela Orlando Goethe Chor IL SUONO DEI SOLI 2 MAGGIO 21.00 LA CUBA MISTERI DA CAMERA GERACI BADANO ZAMBITO 9 MAGGIO 21.00 LA CUBA STOCKHAUSEN SERVES IMPERIALISM SIMONE MANCUSO 10 MAGGIO 19.00 LA CUBA PROVE APERTE THE GREAT LEARNING 11 MAGGIO 21.00 LA CUBA CORNELIUS & COMPAGNI JOHN TILBURY 12 MAGGIO 21.00 LA CUBA FOR CORNELIUS DAAN VADEWALLE 13 MAGGIO 12.00 ATTRAVERSAMENTI VIARI ABBANNIATE, DIFFUSIONI SONORE, PERFORMANCE ASCOLTA PALERMO 13 MAGGIO 18.30 LA CUBA THE GREAT LEARNING JOHN TILBURY& PALERMO SCRATCH ORCHESTRA 13 MAGGIO 21.15 LA CUBA 10 ANNI CONTEMPORARY MUSIC PARTY SICILIAN SLOW FOOD & WINE 13 MAGGIO 22.30 LA CUBA 10 ANNI MUSIC NIGHT... CLUB MANCUSO BUCCINO DAMIANI ZAMBITO 31 MAGGIO 21.00 CONSERVATORIO V. BELLINI STRADE DEL CINEMA 1 GIUGNO 21.00 CONSERVATORIO V. BELLINI STRADE DEL CINEMA 2 MAGGIO/ 1 GIUGNO CONFERENZE LE PAROLE DELLA MUSICA 2 Maggio ore 20 La Cuba/ Carapezza/ Barbieri/ Damiani/ Peri/ Spagnolo 9 Maggio ore 20 La Cuba/ Peri/ Giannetto 11 Maggio ore 20 La Cuba/ Zorzanello: sulle orme di Cornelius Cardew 12 Maggio ore 20 La Cuba/ Zorzanello: sulle orme di Cornelius Cardew 31 Maggio ore 18 Conservatorio V. Bellini/ Montrosset/ Barbera 1 Giugno ore 18 Conservatorio V. Bellini/ Montrosset/ Barbera 7 MAGGIO 11 GIUGNO ASCOLTIAMO LA RADIO CURVA MINORE & PRIMARADIO CURVA MINORE CONTEMPORARY SOUNDS I concerti di Curva Minore Ogni lunedì dal 7 maggio al 11 giugno 2007 ore 23 via radio FM 90,600 MHz on line su www.primaradio.net l semplice fatto che una rassegna di musica contemporanea come IL SUONO DEI SOLI abbia dato il segno della continuità per ben nove anni dimostra la validità della stessa operazione: validità ancora più evidente se si considera che, oltre all’attività concertistica, la manifestazione si distende tra lezioni e corsi teorico-pratici presso alcune scuole secondarie, in collegamento con le università ed i conservatori di musica: rivolgersi ai giovani per “preparar l’avvenire”. Inoltre una fitta rete di relazioni istituzionali con fondazioni ed associazioni culturali su territorio nazionale ed internazionale ed il coinvolgimento di musicisti (interpreti e compositori) siciliani, insieme ai colleghi provenienti da tutto il mondo, permette di ritenere valida e sostenibile a pieno titolo questa importante manifestazione culturale dedicata al pensiero musicale del nostro tempo. A Lelio Giannetto, musicista e direttore artistico dell’associazione Curva Minore, i nostri migliori auguri di continuità ed il nostro istituzionale e personale sostegno. I Lino Leanza Vicepresidente della Regione Siciliana Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione MUSICA. ESSENZIBILITÀ D’ASCOLTO a nona edizione della nostra piccola rassegna internazionale di musica contemporanea coincide con il compimento del decimo annodi attività dell’associazione Curva Minore che, come si sa, è stata molto presente ed attiva nel promuovere e divulgare percorsi sonori innovativi ed attuali. Si sono infatti realizzate in questi dieci anni una serie di programmi ed operazioni culturali che hanno avuto, se non altro, il merito della continuità: una scansione ciclica di operatività ritmicamente incessante, motivata (e motivante), ma aperta a differenti modi di sentire oggi la musica. Percorrendo ogni possibile traccia o sentiero sonoro, ma al contempo non tralasciando il rapporto con le L 6 Tradizioni della Musica, stiamo pian piano disegnando alcune altre possibili mappe delle nuove geografie sonore che continuamente si vanno creando, dove il nuovo è rappresentato dalla diversa metodologia di concepire il rapporto con i suoni: possibili riconsiderazioni dell’esperienza sonora, includendo anche la funzione sociale che essa può intrinsecamente possedere. Come si fa quindi ad esprimere senso nelle complesse ed intricate trame della globalizzata (e globalizzante) società in continua trasformazione? (evoluzione?). La questione non può essere risolta. Si potrà forse non far recedere la propria essenzibilità, operando comunque secondo il principio della disponibilità al dialogo: per far ciò occorre sicuramente dotarsi della capacità d’ascolto. Ascoltare può essere una capacità dell’anima prima che dell’orecchio. L’Anima, sensibile all’ascolto, può quindi esercitare importanti influenze al sentire della Ragione aiutando il cervello ad una e-motiva espressione dell’ES. Infinite, per fortuna, sono le forme in cui Musica può esprimersi, ma tutte dipendono oggettivamente da due (dialettici?) elementi essenziali: il suono e l’ascolto. Ogni suono, a sua volta è segno non solo di se stesso, ma anche di senso altro: questo, in un gioco infinito di possibili rimandi, ha inevitabilmente una funzione di socialità a partire dall’elemento minimo da cui essa viene generata, possedendo in sé l’intenzione di comunicare. Sarebbe quindi opportuno che ogni posizione, ogni essenzialità, ogni presenza di esistenza sonora possa essere presa in considerazione veramente: predisporsi all’ascolto ed alla comprensione del sentire per poter eventualmente anche dissentire, ma percependone comunque il senso... anche della distanza... per dosarne una corretta relazione. L’idea tematica che abbiamo voluto dare a questa speciale edizione è legata al compositore inglese prematuramente scomparso nel 1981. Figura estrema che ha suscitato notevoli discussioni per le sue utopiche e discusse scelte maturate durante tutto il percorso della sua opera, Cornelius Cardew rimane ancora oggi un personaggio scomodo come del resto molte altre figure estreme di intellettuali, artisti, letterati, poeti, musicisti, cineasti, del XX secolo e non solo - ma che ha deciso di assumere chiare ed inequivocabili posizioni di fronte a problematiche creative sulla musica, ma anche alle funzioni che essa potesse e dovesse assumere di fronte alle questioni sociali e politiche. Ci è sembrato giusto offrire il nostro spazio minore per evidenziare alcuni aspetti della sua opera dal punto di vista del processo creativo, ma anche riflettendo sulle conseguenze utopiche del suo pensiero sociale. Ricordiamo come già nel dicembre 2002 > 7 realizzammo per la prima volta in Italia, in collaborazione con il GRIM di Marsiglia, il Dipartimento Aglaia – sezione musica e la Fondazione Teatro Massimo di Palermo, le pagine del suo famoso Treatise, partitura di estrema difficoltà che responsabilizza gli esecutori di fronte a scelte di carattere estetico. Cardew infatti spinge l’interprete oltre la ‘semplice’ scelta della selezione del materiale sonoro coinvolgendolo anche sotto il profilo estetico chiedendogli di entrare, in sostanza, in diretto contatto con il procedimento generativo della stessa composizione... forse una sorta di tensione verso l’annientamento del ‘diritto’ di proprietà dell’idea, richiedendo quindi all’esecutore una vera e propria partecipazione creativa di Senso. Il primo concerto è comunque interamente dedicato alla grande figura umana ed artistica di Federico Incardona che circa un anno addietro 8 lasciava, anch’egli prematuramente, le densità terrene per rendersi Puro Spirito: la sua musica cristallina e necessaria risuonerà ancora per tutti noi grazie alla dedizione ed all’opera di Giovanni Damiani, legato a Federico da sincera e profonda amicizia, che ha ideato e coordinato il lavoro dei tre valenti musicisti che di Federico più volte ne hanno eseguito le musiche, interpretando a fondo il suo pensiero e la sua scrittura. Ad Eva Geraci, Adalgisa Badano ed Alessandro Zambito il mio personale ringraziamento per la loro profonda e sentita partecipazione. Alcuni brani ancora inediti saranno inseriti in un CD di nostra imminente pubblicazione. Il secondo evento è legato ad un giovane musicista di Alcamo, residente da anni negli Stati Uniti d’America, il percussionista Simone Mancuso che, con grande disciplina interiore e grande chiarezza d’intenti, sta svolgendo un importante lavoro di ricerca, approfondimento e divulgazione del pensiero musicale applicato agli strumenti a percussione. Simone presenterà un programma con accostamenti ed opposizioni pensato con grande sensibilità ed onestà artistica ed intellettuale di cui pochi (grandi) sono capaci. A Simone vada il mio ringraziamento per essere stato presente sin dalla prima edizione della nostra rassegna svoltasi nel 1998. Il terzo concerto è invece realizzato dal più importante musicista che con Cornelius Cardew ne ha condiviso l’opera essendo stato strettissimo collaboratore e co-fondatore della Scratch Orchestra ed avendone seguito e partecipato fino in fondo le scelte artistiche e la politica culturale attivata sin dagli anni ’60: John Tilbury. Il grande pianista inglese, oltre ad eseguire alcuni brani composti da Cardew e dai suoi amici Michael Parson, Howard Skempton e Dave Smith, realizzerà il coordinamento e la direzione del Paragrafo 5 della monumentale opera The Great Learning composta da Cardew su testo del Grande Saggio cinese Confucio. A John che ha da poco ultimato la registrazione dell’opera integrale per pianoforte di Morton Feldman, il mio infinito ringraziamento per aver voluto onorare, in prima esecuzione nazionale, un così grande impegno. Il quarto concerto realizzato dal virtuoso pianista belga Daan Vandewalle figura di spicco del panorama internazionale, con cui ho avuto il piacere di condividere la realizzazione del già citato Treatise. Daan, che ringrazio tantissimo per l’entusiasmo, la continua disponibilità e la sua genialità interpretativa, oltre ad essere un profondo conoscitore dell’opera del Nostro, è egli stesso impegnato nel proporre, attraverso la musica, contenuti collegati anche a questioni inerenti la socialità della musica. Di recente ha anche registrato un CD con musiche di Gordon Mumma ed è il dedicatario di molte opere originali tra cui la monumentale > 9 opera di Alvin Curran Inner Cities della durata di 8 ore: compositori questi stretti amici di Cardew. Desidero in questa sede evidenziare il lavoro di preparazione svolto con gli studenti dei licei ‘Almeyda’, ‘Garibaldi’, ‘Einstein’ curati da Daniela Orlando e ‘R. Margherita’ di Palermo curati da Valeria Fazzi senza il cui paziente lavoro non si sarebbe potuto realizzare questa straordinaria esecuzione. Il 13 maggio si festeggerà a partire dalle prime ore del mattino la ricorrenza dei primi 10 anni di attività di Curva Minore. Un grazie ad Alessandro Zambito per la sua gentile nuova composizione; a Dario Buccino per le sue straordinarie ‘Lamiere’: grazie alle sue meravigliose sperimentazioni ci siamo lasciati trasportare in un magico nuovo universo sonoro. Ringrazio Stefano Zorzanello per avermi insegnato... il desiderio del mare aperto. Lelio Giannetto 10 MUSICA PUÒ NASCERE DA SFERE PIÙ O MENO DISTANTI DAL FUOCO IPERBOLICO DELL’UMANO. NELLE SUE PIÙ DIVERSE FORME, NON DEVE PERÒ MAI PERDERE SENSO. QUESTO, SENZA NATURA, PERDE A SUA VOLTA RAGIONE... D’ESSERE SUONO. IL CONTRABBASSO PARLANTE XX PUNTATA A CORNELIUS CARDEW A FEDERICO INCARDONA When things had been classified in organic categories Knowledge moved towards fulfillment. Given the extreme knowable points the inarticulate thoughts were difined with precision, the sun’s lance coming to rest on the precise spot verbally. Having attained this precise verbal definition, this sincerity, they then stabilized their hearts. They disciplined themselves. Havinh attained this self-discipline they set their own houses in order. Having order in their own homes they brought good government to their own states. And when their states were wellgoverned the Empire was brought into equilibium Quando le cose furono classificate in categorie organiche, la conoscenza si avvicinò alla completezza. Dati gli estremi punti conoscibili, i pensieri inarticolati furono definiti con precisione, la lancia del sole arrivando verbalmente a ripososul punto preciso. Avendo raggiunto questa esatta definizione verbale, questa sincerità, essi resero infine stabili i loro cuori. Disciplinarono se stessi. Avendo raggiunto questa autodisciplina, misero ordine nelle proprie case. Avendo ordine nelle proprie case, governarono giustamente i loro stati. E quando i loro stati furono ben governati, l’Impero fu condotto all’equilibrio. Confucio 11 MERCOLEDÌ 2 MAGGIO Palermo/La Cuba MISTERI DA CAMERA FEDERICO INCARDONA ore 20 conferenza Guido Barbieri, Paolo Emilio Carapezza, Giovanni Damiani, Guido Peri, Marco Spagnolo ore 21 concerto Eva Geraci flauti Alessandro Zambito violino Adalgisa Badano pianoforte (1958-2006) 3 frammenti dal Favara (1999) per vl. solo Bocca (1984) per fl. basso e pianoforte Sulla lontananza dell'amico dilettissimo – rondò variato (1986) per fl.basso/ottavino, vl. e pf/celesta ad lib. 3 studi per pianoforte (2000) Iskra II (2005) per fl. e vl. 12 a musica di Federico Incardona ci ricorda sempre come si possa comunicare con i suoni riscoprendo una spontaneità espressiva che attraversa le classi sociali, e che anzi a un ascolto le divide al loro interno tra chi è disposto a una rigorosa autoanalisi dei disagi stratificati in noi, sfruttando i sensi e le arti per la conoscenza di sè, e chi no, cioè chi si accontenta del piacere sonoro, delle maschere stilistiche commerciali per perpetuare uno stupro organizzato al fine della narcosi e del consumo controllabile. Apparentemente sdegnosa e aristocratica, la sua arte è invece estremamente diretta, appunto supera le categorie codificate, condensando nel segno scritto enormi tensioni: nel suono e tra i suoni, corpi vibranti in relazione umana, erotica, affettiva, fraterna, sempre generosa di relazioni. La sua musica opera una strategia di eversione che ha sempre saputo coniugare estremi di violenza e grazia, tenerezza e disgusto, algide nostalgie L dell’espressione comunicativa; estremamente radicata alla sua città di Palermo, ai suoi suoni e colori, in forza di ciò e della minuzia dei particolari veramente ossessiva nelle sue partiture, tale musica lambisce così l’universale, come universale è l’esperienza del dolore e del suo superamento: tutta la sua musica è dichiarazione di fraternità nel lutto, e anche le memorie del canto siciliano sgorgano quasi spontanee dal suo calamo come privazioni, come perdita irrevocabile dell’innocenza: le vicariote, invocazioni di carcerati alla madre, i lamenti tirrurusi sono evocati come ‘umili’ antenati senza età né luogo, perché il luogo natìo è un non-luogo: Palermo per Federico era ‘centro esperimentale del mondo’. Volendo abbozzare con nomi noti un’immagine di tale musica, adotterei l’intersecarsi paradossale fra estremi apparentemente inconciliabili: un percorso che coniuga Webern e Bussotti, l’altro Nono e Cage. > 13 La prassi etica e sociale, prima ancora che estetica, da un lato, coniugata con ‘la fulgida sinergia di rigore ed emozione’. Giovanni Damiani l catalogo delle opere di Federico Incardona, curato da Tonin Tarnaku, fu pubblicato dal CIMS nel 1999. Allora collaborai alla stesura del catalogo e la prima cosa che mi fu evidente nell’avvicinarmi alla musica di Federico Incardona fu il particolare carattere della sua opera che nel complesso appariva come un insieme di composizioni che avevano tutta l’aria di essere incompiute o, cosa forse più raccapricciante, di frammenti in continuo divenire. Questo era in un certo senso un ostacolo per me e Tonin che ci trovavamo costretti a compilare un catalogo che sapevamo già essere incompleto, e non solo per la giovane età del compositore. Me ne ero quasi fatto un cruccio, anche perché una volta che provai a chiedere qualche I 14 spiegazione a Federico mi accorsi che lui semplicemente non aveva considerato la finitezza delle opere come segno di compiutezza, e il concetto che avevo di opera aperta non calzava alla sua musica, all’uso della tecnica seriale e soprattutto sembrava lontanissimo dal suo pensiero. Forse non ci riuscì allora neppure lo scritto (in verità assai chiarificatore in tal senso) di Amalia Collisani che apriva la pubblicazione e che mi dava modo di intendere l’opera di Federico come “aperta”: «Basta questo sguardo frettoloso al catalogo per capire che il suo carattere provvisorio riflette un nonfinito dell’opera che non deriva semplicemente e, direi, banalmente, dall’insoddisfazione dell’artista; piuttosto dalla sua aspirazione all’infinito che si traduce in volontà di non finire, di continuare ogni composizione nell’opera che utopisticamente dica tutto quel che c’è da dire, e, più realisticamente sommi tutto il suo dire. I “frammenti” di Federico Incardona non sono dunque parti di composizioni incompiute ma elementi fecondi pronti a germinare altre voci, atti ad essere elaborati con nuovi procedimenti, ad essere continuati in nuovi capitoli. L’opera di Federico Incardona è “aperta” nel senso della sua inesaurita e inesauribile possibilità di accrescersi e modificarsi, di trasmutarsi». Nulla di preordinato, quindi, soltanto la necessità di dover dire tutto. Ma questa necessità che conduce alla volontà di non finire cozzava con la scrittura coerente e rigorosa di Federico, con il suo concetto di serie quale “summa gnoseologica”, assoluta verità umana; eppure a ben vedere le contraddizioni in lui erano evidenti e convivevano tutte bene, così poteva parlare del rigore della sua elaboratissima scrittura come unica e sola possibile manifestazione di pulsioni istintive, o esortava a seguire una regola che poi lui stesso non applicava (una volta mi ricordò che Schönberg non applicava alla lettera le rigide formule della dodecafonia). Con il tempo accettai che la sua musica fosse compiuta anche grazie al fatto di avere ancora da dire; adesso il tempo mi costringe a vedere come finita un’opera che non potrà più essere in divenire. Di recente, ascoltando la revisione critica di Malor me bat, ho quasi ceduto alla tentazione di credere, seppure per un momento, che la sua opera potesse vivere ancora di trasmutazioni, di questo suo carattere precipuo, ma in verità non è così: non sarà mai una trasmutazione continua e radicale, come radicale era la sua bellissima scrittura. Guido Peri da circa un anno che Federico ci ha lasciato… e ci ha lasciato una bella serie di produzione di atti sonori (anche a lui piaceva scherzare). Questi non sono stati - e non lo sono tuttora - delle ‘semplici’ composizioni musicali, ma un insieme > È 15 consustanziale di espressioni di vita e suono. Il mio incontro con Federico è iniziato soltanto nel ’94 - di ritorno dal mio ‘esilio’ bolognese - ascoltando insieme un motorino dell’acqua, di quelli che a Palermo sono molto diffusi soprattutto nel centro storico e nei quartieri popolari: ne ascoltammo tutte le frequenze udibili, le sue ‘armoniche’… tutte naturali e, tra un bicchiere e l’altro, cominciammo ad ipotizzare varie possibilità di senso che poteva esprimere quel suono - non lo considerammo neppure per un attimo ‘rumore’ poiché tutte le nostre attenzioni erano rivolte proprio alla musica di quei suoni e probabilmente se in quello stesso frangente una radio ci avesse permesso di udire una sinfonia di Mozart, o uno ‘scherzo’ rossiniano, lo avremmo percepito come un segnale di disturbo rispetto al ‘meraviglioso’ tappeto sonoro ricco di tantissime soluzioni cromatiche espresso meccanicamente da una qualunque pompa dell’acqua in via 16 Gagini a Palermo (erano circa le 5 del mattino). I riferimenti al caso di Cage ed ai suoi elettrodomestici; alle meccaniche industriali; ad un solo suono di Scelsi; alla politica del comunismo; alle questioni teoretiche di cui, figlio d’arte, era capace di discettare con la forza estetica del suo iper-linguaggio, sublime anche per le intonazioni che assumeva il suono della sua voce ricca e calda dalle tinte gravi, ma netta e cristallina sulle frequenze medio-alte; alle questioni sociali. Molti, quindi, i punti di discussione e di contatto con Federico: non parlammo mai di Cardew, io allora non ero ancora entrato in contatto con l’opera del rivoluzionario compositore inglese, ma le questioni legate alla emancipazione delle classi sociali nei suoi aspetti soprattutto culturali, ricordo perfettamente, erano oggetto delle nostre periodiche discussioni, esprimendone punti di vista ed ipotesi risolutive a volte coincidenti, a volte diverse. Si discuteva. Si discuteva e si agiva al contempo: ognuno di noi con i nostri differenti mezzi e, probabilmente, seguendo percorsi diversi, ma nella stessa direzione. Certo consapevoli che la/e questione/i non si potevano risolvere e che oltretutto i mezzi di cui disponevamo non erano e non sarebbero mai stati tali da consentire una reale rivoluzione del sistema culturale: il problema, però, veniva affrontato e discusso con ostinazione, senza arrendersi. Resisteva la consapevolezza della nostra essenza umana e la necessità di voler continuare a credere nelle nostre idee, anche se qualcosa di più forte e potente impediva di veder realizzare il sogno (appunto: un sogno) utopico. Del resto si sa: ognuno di noi è, per fortuna, capace di esprimersi liberamente. L’importante, ritengo, sia vivere dentro alle questioni con sincero spirito di attiva partecipazione. Grazie ancora, Federico. Lelio Giannetto 17 MERCOLEDÌ 9 MAGGIO Palermo/La Cuba STOCKHAUSEN SERVES IMPERIALISM (1936-1981) Octet ’61 (12’) Versione per vibrafono preparato amplificato di S.Mancuso JOHN CAGE (1912-1992) Child of Tree (8’) per solo strumenti a percussione Branches (8’) per solo strumenti a percussione SALVATORE SCIARRINO (1947) Il Legno e la Parola (8’) per marimbone (prima esecuzione italiana) JOHN CAGE (1912-1992) Variations II (18’) versione per percussione e contrabbasso KARLHEINZ STOCKHAUSEN (1928) Zyklus (13’) per un percussionista CORNELIUS CARDEW ore 20 conferenza Guido Peri, Lelio Giannetto ore 21 concerto Simone Mancuso strumenti a percussione Giuseppe Riggi contrabbasso 18 Sono convinto che quando un gruppo di persone si riuniscono e cantano L’Internazionale, questo è più complesso, subdolo, forte e musicalmente interessante, di tutta l’avanguardia messa assieme”. Partendo da questa citazione di Cornelius Cardew, non posso escludere che nel programma del concerto non si avverta un certo “bisbiglio” politico. Cardew, dopo un inizio come assistente di Stockhausen dal 1958 al ’60 allo Studio di Musica Elettronica di Colonia, e poi in contrapposizione, sostenitore delle idee estetiche di Cage e quindi della New York School, ha maturato col tempo una certa avversità nei confronti di quei compositori come Boulez o Stockhausen, per citarne alcuni, che perseguivano una strada delineata dall’accademismo piu’ sfrenato. Le posizioni assunte da Cardew sono testimoniate da alcuni momenti fondamentali della sua breve vita: fu’ “ fondatore della Scratch Orchestra, autore del libro “Stockhausen Serves Imperialism” e membro co-fondatore del Partito Rivoluzionario Comunista Britannico. Con quanto detto non intendo raccontare la storia della musica del ‘900, né tanto meno fare un discorso politico, ma mettere in luce il dualismo estetico/storico presente nel concerto. Ho infatti pensato di porre a confronto compositori come Stockhausen e Sciarrino a Cage e Cardew. Ai primi, dalle ingegnose impalcature musicali dettate da regole strutturaliste, si contrappone una scuola di pensiero nuova, che reagisce a questi dando spesso importanza a elementi casuali e all’improvvisazione. Da un lato quindi ascolteremo Zyklus di Karlheinz Stockhausen, capolavoro della musica strutturalista/seriale degli anni ’60* e primo lavoro pensato per percussione sola. > 19 La sua struttura ciclica e’ rispecchiata dalla disposizione degli strumenti a cerchio, al cui interno si muove il solista, partendo e arrivando allo stesso punto dopo aver completato un ciclo. Qui Stockhausen, influenzato forse da Cage, Cardew e dalla corrente Alea del periodo, stava sperimentando alcuni aspetti della parziale indeterminazione della forma. Infatti in zone ben precise della partitura il percussionista “deve” scegliere delle strutture o delle sequenze di suoni da interporre alla struttura fissa. Una interessante caratteristica della partitura e’ che la si puo leggere sia in senso orario che antiorario, senza perdere il rigore strutturale della partitura (vi ricordo che siamo nel 1959!). Dall’altro lato ascolteremo la “leggerezza” di Child of Tree e Branches di John Cage, lavori di grande profondità pensati per qualsiasi strumento purché vegetale: piante secche o vive, che non siano 20 diventate già uno strumento. Cage impone la durata (8 minuti), due strumenti (un cactus amplificato e dei fagioli messicani secchi) e l’uso dell’IChing per la struttura dell’improvvisazione. Il solista è poi libero di scegliere gli altri “strumenti” e di improvvisare. Octet ’61 fà parte dei lavori indeterministici di Cardew. Consiste in 60 segni derivanti da notazioni convenzionali musicali, i quali costituiscono ognuno un singolo evento musicale di cui l’interprete ha il compito di determinarne la forma, improvvisando. Un lavoro estremo che si antepone perfino a Cage. Qui l’interprete e’ lasciato veramente libero di creare, partendo da un piccolo incipit dato dal compositore. Variations II è un’opera la cui particolarità è la partitura. Essa consiste in cinque piccoli fogli trasparenti dove su ognuno di essi e’ disegnato un punto, e sei fogli un po’ più grandi con una linea per ogni foglio. Sovrapponendoli si otterranno delle configurazioni di linee perpendicolari che determineranno punti di frequenza, ampiezza, timbro e durata dei suoni. La versione presentata per questa edizione de Il SUONO DEI SOLI ’07 è per contrabbasso e percussione. Il legno e la Parola di Salvatore Sciarrino è una composizione recentissima per marimba 5 ottave; la descrivo come una immagine sonora, forse fiabesca, dove il legno quasi mormora e tenta di dire parole. Concludendo, il concerto vuole essere uno specchio sonoro del dualismo sopra descritto: vuole trasportare il contrasto estetico in un mondo sonoro unico, puro, chiaro sulla carta e nella logica ...e spero anche nell’ ascolto! Simone Mancuso *Stockhausen in Zyklus allarga i parametri di serializzazione anche al timbro strumentale. 21 (1936-81) February Piece 1 (1959) Material (1964) February Piece 2 (1960) Croppy Boy (1973) Father Murphy (1973) Treatise - extract (1963-67) February Pieces 3 & 4 (1961) Unintended piano music (1970) CORNELIUS CARDEW VENERDÌ 11 MAGGIO Palermo/La Cuba CORNELIUS & COMPAGNI ore 20 guida all’ascolto Lelio Giannetto presenta SULLE TRACCE DI CORNELIUS CARDEW di Stefano Zorzanello HOWARD SKEMPTON Well, well Cornelius (1982) DAVE SMITH Progressive Salon Threat (2005) Bambuco Excentrico (2005) Postmodern Hawk (2005) Backtrack Disco (2006) Brazilian Whispers (2005) In Modo Langsando (2006) ore 21 concerto John Tilbury pianoforte MICHAEL PARSONS Oblique Pieces 6&7 (2006) HENRY PURCELL A New Ground in E minor (1659-95) 22 ohn Tilbury è un pianista anomalo. Potrei definirlo Tonkunstler, alla Andor Foldes. Cioè un “artista del suono”, come pochissimi altri pianisti sopravvissuti alla mania dattilo-digitale del nostro secolo. Già nel lontano 1989 egli parlava di Morton Feldman disegnando una linea esegetica cristallina: Feldman - Cardew. Il secondo, Cornelius, scriveva delle trasparenti composizioni di Feldman riferendosi ad una luce fioca, alla quale i nostri occhi, abbagliati da canonici sfavillii, devono abituarsi prima di cogliere sfumature significative. Oggi forse non si ha nemmeno il tempo di ascoltare un cd normalizzato all’estremo sfruttando curve RMS (radice quadrata media dell’ampiezza); figuriamoci quando mai avremo la possibilità di abituare l’orecchio a cogliere sfumature che si susseguono in fasce di minima ampiezza, dal fruscio al cicaleggio degli oscillatori. Eppure, leggendo quello che scriveva Cornelius Cardew J potremmo ricrederci, e per una volta osare un impiego del tempo volto alla ricerca di suoni più labili e tenui: “Per Feldman i suoni si riverberano all’infinito, senza mai perdersi completamente, la loro risonanza muta man mano che essi svaniscono o, piuttosto, essi non svaniscono ma recedono dal nostro orecchio, delicatamente, perché la delicatezza è irresistibile, poiché un’insidiosa invasione dei nostri sensi è più efficace di un attacco frontale. E i nostri orecchi, nello sforzo di afferrare la musica, diventano più sensibili, più preparati a percepire il mondo sonoro nel quale ha sede la musica di Feldman”. Suoni che indietreggiano! E la linea rossa passa per quello che invece Feldman a sua volta ricorda del geniale recensore: “Cornelius suonava la mia musica meravigliosamente e ha scritto cose bellissime a proposito delle mie prime opere”. Una stringa di senso ulteriore va da John Cage a Morton Feldman, > 23 >da questi a Cornelius Cardew (lo splendido nome echeggia racconti di E.T.A. Hoffmann), grande pianista, poi illustre divulgatore di musica nuova, strana, semplice ma ardita, pensata e suonata per/nelle fabbriche. La linea infine approda a John Tilbury. Per tutti, non in egual misura, la lontananza dalle accademie musicali, dalla musica ‘ufficiale’, da quelli che vengono definiti come “i mostruosi edifici seriali concepiti a Darmstadt durante gli anni Cinquanta”. E giù strali contro un certo modo di suonare, quello politicamente corretto, quello che articola e fraseggia soltanto nel modo riconosciuto ed apprezzato nei Teatri Ufficiali. Nulla a che vedere, dunque, con le metodiche anomalie di Giuseppe Chiari! Quel fraseggio ufficiale legge e dà sensi univoci, riesce a decodificare soltanto Stockhausen e Boulez. Tilbury apprezza invece Cardew e Tudor, altro grande interprete “da polpastrello”, grande re-inventore della non-musica 24 di Cage. Pronuncia un’irrinunciabile verità: la necessità di intendere il “virtuosismo” come distante anni luce dal “meschino parapiglia digitale” (Barthes), come cosa che invece riguarda la “virtù di estrarre dal pianoforte sonorità straordinarie”. Per questo Tilbury è un artista del suono, Tonkunstler. Si rivolge all’Oriente, allo stesso modo degli altri grandi eroi dell’Eterna ghirlanda appena citata (la stringa Cage-Feldman...), e cita tecniche cinesi di ‘vibrato’, dove a vibrare veramente, aggiungo io, non è naturalmente la corda (cosa meccanicamente impossibile) ma l'interprete. Smettiamo dunque di suonare come scimmiette ammaestrate, e prendiamo a modello il detto taoista che ha ispirato i due “John”: “La musica più grande ha le note più tenui”. Girolamo De Simone (1935) da Sixpac Sonatas for H. Wiley Hitchcock for Julia Wilson for Homer Keller for David Bernstein da Sushi Box for Merce Cunningham Octet for David Behrman for Lou Harrison for William Colvig for C.T. Mumma Perspectives 1 Perspectives 2 Perspectives 3 CORNELIUS CARDEW (1940-1981) Thalmann Variations (1974) ALVIN CURRAN (1938) For Cornelius (1982-1993) GORDON MUMMA SABATO 12 MAGGIO Palermo/La Cuba FOR CORNELIUS ore 20 guida all’ascolto Lelio Giannetto presenta SULLE TRACCE DI CORNELIUS CARDEW di Stefano Zorzanello ore 21 concerto Daan Vandewalle pianoforte 25 uesto concerto contiene musiche di Cornelius Cardew e dei suoi colleghi e amici più cari Gordon Mumma e Alvin Curran. Le Thalmann Variations composte da Cardew sono parte centrale del programma. Esse riflettono la musica della Scratch Orchestra, un tentativo, spinto da motivazioni politiche, di scaricare gli stili modernisti esoterici degli anni cinquanta e sessanta, e soprattutto una musica che vuole costruire un ponte tra il pubblico e l'avanguardia. La composizione commemora la tragica sorte del comunista tedesco Ernst Thalmann, vittima del regime nazista degli anni trenta e quaranta. Le variazioni sono organizzate attorno alla canzone di Thalmann e sono scritte in più idiomi. Cardew parla diverse lingue nello stesso tempo, per comunicare più chiaramente possibile il suo messaggio politico. Ha quindi adottato un approccio poli-stilistico. Le variazioni rispecchiano insieme Beethoven, Eisler, la pop music ecc. Q 26 Non c'è dubbio che questo metodo compositivo servì da esempio per The People United Will Never Be Defeated (“Il popolo unito non sarà mai sconfitto”, ndr), un altro set di variazioni in molti stili differenti in una canzone politica, composto da Frederic Rzewski nel 1976. Il 13 dicembre 1981, Cornelius Cardew rimase ucciso in un incidente causato da un pirata della strada, per ironia della sorte in un giorno che col senno di poi sarebbe stato importante per la caduta dei regimi comunisti nell'Europa dell'Est. Dopo tutto il 13 dicembre fu anche il giorno in cui venne decretata la legge marziale in Polonia. La morte di Cardew fu un argomento molto discusso all’epoca. Anche se veramente in pochi condividevano le sue convinzioni politiche, che al momento della sua morte erano incentrate sul Maoismo e il suo “successo” in Albania, la comunità avanguardistica percepiva comunque il ruolo centrale giocato da Cardew nella musica di quel tempo. For Cornelius di Alvin Curran non è nient'altro che un grande omaggio al legame con il musicista. La composizione si apre sullo stile di Satie (o come si potrebbe anche dire, come un piccolo valzer di Scratch). La Parte B è comunque un'immediata, monolitica e multitimbrica massa sonora che sembra riconciliare la Noise-Art e la musica basata sulla ripetizione. Gordon Mumma fu pure un amico stretto di Cardew. Le miniature che precedono la musica di Curran e Cardew in questo programma riflettono sia nei titoli (che si riferiscono principalmente alla personale amicizia del compositore), sia nel metodo compositivo, una ricerca della precisione, della sintesi e della poesia. La musica di Mumma non è quella della gestualità esasperata o del pathos portato all'estremo. È una musica interiore, spirituale, riflessiva. Una musica in cui ciò che non è detto è tanto importante quanto quello che viene detto. Daan Vandewalle 27 John Tilbury coordinamento artistico Daniela Orlando maestro preparatore DOMENICA 13 MAGGIO Palermo/La Cuba CURVA MINORE 10 ANNI SUONARE LA CITTÀ CONTEMPORARY MUSIC PARTY ore 8 -17,00 ASCOLTA PALERMO Attraversamenti viari della Città abbanniate, diffusioni musicali, performance su scala ambientale, paesaggio sonoro, video-expo A cura di Lelio Giannetto, Valeria Fazzi, Davide Barbarino ore 18,30 THE GREAT LEARNING CORNELIUS CARDEW Studio sul paragrafo 5 per un gran numero di musicisti educati e non 28 Palermo Scratch Orchestra Marco Annaloro, Vincenzo Alonzo, Marko Bonarius, Adriana Di Bell,a Alba Liberto, Sandro Librio, Anna Maria Nicchi, Antonella Campisano, Benedetto Casamento, Valeria Cuffaro, Stefania Riccobono, Paolo Crivello, Simone Fenoaltea, Lombardo Marina, Simone Oca, Sara Caracappa, Marzia Giglio, Emilia Piscitello, Sarjan Birriolo, Camillo Amalfi, Cinzia Zangara, Corrado Salemi, Cristina Arena, Valeria Fazzi, Valentina Spirio, Davide Barbarino, Davide Gambino, Fabio Lattuca, Gianira Ferrara, Giulio Maddaloni, Giusalba Borsellino, Giusi La Barbera, Ilenya Molica, Irene Paderni, Serena Pantè, Paola Giacalone, Antonina Calabrese, Lorenzo Caltagirone, Salvatore Angileri, Danilo Mercadante, Roberta Caly, Roberta Mantegna, Roberto Conigliaro, Rossella Aprile, Silvia Gandolfo, Tiziana Privitera, Valerio Nicosia, Vera Naselli, Veronica Moncada, Laura Privitera, Loredana Vesco, Maria Muratore, Ugo Lo Casto, Stefano Zorzanello, Francesca Zummo, Filippo Cuti, Goethe Chor DARIO BUCCINO Ero già a me n° 85 per lamiera d’acciaio solista Dario Buccino lamiera d’acciaio ore 21,15 SICILIAN SLOW FOOD &... WINE Cibo, vino, proiezioni video ed... altro ore 22,30 MUSIC NIGHT... CLUB HORATIU RADULESCU The Origin per due gran casse Simone Mancuso strumenti a percussione GIOVANNI DAMIANI Melancolia Generosa II per vibrafono e pianoforte (2003) Simone Mancuso vibrafono Giovanni Damiani pianoforte ALESSANDRO ZAMBITO Bal(l)ata per violino solo (2007, prima esecuzione assoluta) Alessandro Zambito violino 29 na giornata eccezionale, una vera e propria festa dei suoni... coi suoni. Dalle ore 8 del mattino Palermo sarà percorsa da una folta schiera di abbanniaturi. Questi artigiani, di solito avvezzi alla vendita di beni o servizi attraverso messaggi auto-promozionali piuttosto sonori (fino a qualche anno addietro a voce viva, oggi attraverso l’uso di diffusori magnetici) durante tutta la giornata, in molti degli attraversamenti viari della Città, alterneranno alle proprie usuali abbanniate diffusione in ambiente di musiche selezionate dai programmi svolti in questi anni da Curva Minore. Ascolteremo quindi in sequenza le rispettive abbanniate del sale, della riparazione delle cucine a gassi, dell’ombrellaio e dell’arrotino, dello sfinciuneddu cavuru e ciavurusu, dei cacoccioli, delle sarde e così via, insieme a brani di musiche del nostro tempo: abbanniate e musiche che costituiscono, per chi non se ne fosse U 30 ancora reso conto, preziosi tesori della nostro ‘tradizionale’ paesaggio sonoro (in estinzione?). Così abbiamo utopicamente pensato di offrire alla Gente di Palermo una giornata diversa: non ‘la solita musica’ insomma, ma dando voce, metaforicamente e realmente, ad una serie di fenomeni sonori espressione di un diverso sentire che potrebbe, tutto sommato, essere utile o addirittura, in qualche caso, anche piacere. L’utopia, si sa, non è il corrispettivo della realtà, ma può costituire un punto di tensione, una linea guida presso cui... distendere le espressioni ideali del pensiero umano. Non è finita: un gruppo di studiosi, che in questi anni hanno svolto un’attenta indagine sui fenomeni del paesaggio sonoro della nostra Città, realizzeranno, insieme ad alcuni studenti del liceo Scientifico “Einstein” di Palermo, in collaborazione con Ars Nova - associazione siciliana per la musica da camera, la performance su scala ambientale dal titolo ‘Ascolta Palermo/ Palermo Ascolta’: i performer assumeranno contestualmente il ruolo attivo dell’esecutore ‘semplicemente’ ascoltando tutti i suoni che la città saprà offrire, in quel dato ambiente acustico ed in quella durata, a chi sarà in grado di raccoglierli e concepirli come una composizione casuale, ma determinata dalla volontà dei suoi stessi cittadini o anche da eventi sonori naturali. Una sorta di “suonare la città” (per citare G. Chiari) o meglio ‘comporre la città’ attraverso un ascolto attento e attivo, non periferico e passivo. Comporre attraverso l’ascolto può essere una pratica sostenibile per esercitare non solo l’acquisizione di un senso ecologico del suono, ma anche “per sviluppare una sensibilità estetica” (R.M. Schafer) ed una sempre più consapevole capacità d’incidenza nel complesso sistema vitale dei suoni in cui noi continuamente viviamo: “l’orecchio non ha palpebre” (J. Cage) Dalle ore 18,30 presso La Cuba (c.so Calatafimi, 100) si ‘consumerà’ invece la festa con 8 ore di musica tra performance, concerti, proiezioni video, che culminerà con una vera e propria orgia di suoni e cibo della più succulenta cucina tradizionale palermitana innaffiata con vini d.o.c. delle culture siciliane. Saranno alcuni musicisti che in questi anni hanno svolto un ruolo importante per aver più volte partecipato alle attività di Curva Minore ad ‘intrattenere’ il pubblico della ‘Festa’. Le performance incomincieranno con un evento speciale mai realizzato in Italia: l’esecuzione del Paragrafo 5, in forma di studio, della monumentale opera The Great Learning basata sul testo del Grande Saggio cinese Confucio: questo brano, della durata di 2 ore circa, coinvolgerà infatti circa 100 esecutori, tra musicisti educati e non educati - così come previsto in partitura dal compositore inglese > 31 Cornelius Cardew - accuratamente preparati, con un’intensa attività durata più di sei mesi, dalla coreografa e regista etnea Daniela Orlando. Il gruppo degli esecutori è costituito da alcuni musicisti; alcuni gruppi corali come Cantori Nuovi diretti da Norino Buogo, Goethe Chor diretto da Serena Pantè; gruppi di studenti dei licei “Almeyda”, “Garibaldi”e “R. Margherita” di Palermo insieme ad alcuni studenti del Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. La direzione del Paragrafo 5 sarà affidata a John Tilbury, già amico e collaboratore di Cardew, che coordinerà l’importantissimo lavoro preliminare svolto da Daniela Orlando e da Valeria Fazzi. Ma l’eccezionalità di questo evento consiste anche nella sua fruibilità: il pubblico infatti non assisterà passivamente all’esecuzione musicale come di solito avviene tradizionalmente, ma circolerà tra gli esecutori. Questi, disposti a gruppi secondo una ben precisa disposizione 32 indicata in partitura, si dislocheranno in diversi spazi creando, contestualmente, diversi eventi sonori: sarà data al pubblico la facoltà di scegliere tempi e luoghi di fruizione. Alle ore 21,15 si aprirà l’ingresso alla Cuba ai sollazzi: carretti ambulanti introdurranno cibo e vino rosso secondo la tradizione popolare siciliana (pani ca meusa, mussu, quarume e scannaruzzato, sfincionello, cazzilli, arancini, zucchero filato e mennulata ed altre prelibatezze di ‘casa nostra’). Durante il ristoro e le libagioni, saranno proiettati alcuni film su alcuni musicisti che hanno costituito un importante punto di riferimento per Curva Minore. Alle ore 22,30 toccherà al percussionista di Alcamo, ma residente a Washington, Simone Mancuso che riprenderà le esibizioni dal vivo con musiche di Horatiu Radulescu per due gran casse a cui si aggiungerà il pianista Giovanni Damiani per eseguire Melancolia Generosa dallo stesso composta, si proseguirà con il violinista Alessandro Zambito che eseguirà Bal(l)ata sua originale composizione per la circostanza. La conclusione della festa sarà affidata alle splendide, meravigliose lamiere di Dario Buccino che, reduce dallo splendido, apprezzatissimo concerto realizzato nel marzo scorso presso l’Auditorium di Roma, eseguirà Mi Dico (n°85) per solo lamiera d’acciaio, conducendoci tutti nell’immaginario mondo fantastico delle iper-frequenze sonore: ci trasporterà come in un tappeto volante di suoni, nel ‘sogno’ della ragione. L’utopia concreta. Le sorprese? Non mancheranno di certo! A tutti coloro che hanno partecipato in questi anni sostenendo le nostre idee A mia moglie Valeria Ai miei figli Gabriele e Luca Lelio Giannetto 33 GIOVEDÌ 31 MAGGIO Palermo/Conservatorio V. Bellini STRADE DEL CINEMA CONCORSO GIOVANI MUSICISTI EUROPEI Associazione Strade del Cinema di Aosta Con la partecipazione di Museo Nazionale del Cinema/ Fondazione Maria Adriana Prolo in collaborazione con Conservatorio V. Bellini di Palermo Fondazione Ignazio Buttitta 34 ore 18 seminario Enrico Montrosset Una musicazione dal vivo del Cinema Muto Beppe Barbera metodi di composizione per il Cinema Muto. Esemplificazioni ore 21 selezioni del concorso in forma di esibizione aperta al pubblico I diversi concorrenti musicheranno dal vivo il medesimo estratto di 10’ di un film del cinema muto Enrico Montrosset Beppe Barbera Lelio Giannetto giuria REGOLAMENTO (estratto) Art.1 L’Associazione Culturale Strade del Cinema bandisce un concorso internazionale per la composizione di una partitura da eseguirsi dal vivo nel corso dell’edizione 2007 del concorso giovani musicisti europei durante il FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA MUTO MUSICATO DAL VIVO “STRADE DEL CINEMA” (Aosta, 7/11 agosto 2007). Art.2 Il Concorso è aperto a musicisti, singoli o gruppi, di qualsiasi nazionalità che non abbiano compiuto il trentacinquesimo anno di età alla data dell’11 agosto 2007. Per l’ammissione dei gruppi conterà la media dell’età dei musicisti. Art.3 I candidati che desiderano partecipare alle selezioni compileranno in ogni sua parte il modulo di iscrizione disponibile sul sito www.stradedelcinema.it e lo invieranno, entro e non oltre il 15 maggio 2007, all’indirizzo di posta elettronica [email protected] Art.5 I candidati alla selezione riceveranno a mezzo posta una copia in formato DVD con timecode di un cortometraggio muto, per il quale comporranno una musicazione da eseguire dal vivo nel corso delle selezioni ufficiali che si terranno a Palermo il 31 maggio e l’1 giugno 2007 (ma anche a Firenze, Liegi ed Aosta) Art.6 ... Dieci, tra tutti i candidati presentatisi alle selezioni, saranno selezionati per la fase finale del concorso giovani musicisti europei del festival strade del cinema, che si terrà ad Aosta dal 07/08/2007 ... Ai 10 finalisti (solisti o gruppi) verrà riconosciuto un gettone di presenza pari a euro200 (per gruppo o solista) come rimborso per le spese di trasporto. Al primo classificato saranno commissionate la composizione e l’esecuzione di una musicazione originale per un > 35 lungometraggio messo a disposizione dal Museo Nazionale del Cinema/ Fondazione Maria Adriana Prolo per le quali riceveranno un compenso di euro1.500(millecinquecento) messo a disposizione da Strade del Cinema. I primi tre classificati inoltre vedranno la propria musicazione dal vivo pubblicata su un cd della collana “Notes on Frames” (uscita gennaio 2008). Regione Siciliana Strade del Cinema Info Curva Minore cell. 347 6035179 e-mail [email protected] www.curvaminore.org Strade del Cinema tel. 0165 060106 e-mail [email protected] www.stradedelcinema.it 36 OGNI LUNEDÌ DAL 7 MAGGIO AL 11 GIUGNO 2007 ORE 23 Primaradio e Curva Minore Presentano ASCOLTIAMO LA RADIO CURVA MINORE. CONTEMPORARY SOUNDS FM 90,600 MHz on line su www.primaradio.net Per la prima volta si tenta un esperimento di diffusione radiofonica su circuito locale dedicato alle musiche contemporanee provenienti dai diversi ambiti ed espressioni sonore innovative. Saranno trasmessi alcuni brani od estratti di musiche registrate dal vivo durante i programmi concertistici che Curva Minore ha realizzato durante questi primi 10 anni di attività. Primaradio è un’emittente radiofonica che, collegata in network, ricopre il territorio regionale e da venti anni trasmette quotidianamente secondo un palinsesto diversificato tra world music, informazione, sport, programmi d’intrattenimento. Entrata in rapporto con le programmazioni di Curva Minore ha deciso di proporre in via sperimentale anche una programmazione culturale dedicata alle musiche contemporanee non d’intrattenimento. Primaradio e Curva Minore credono così di dare il proprio contributo alla divulgazione di percorsi innovativi di ascolto delle musiche e dei suoni contemporanei. 37 Il Suono dei Soli Grazie a Lelio Giannetto direzione artistica coordinamento della produzione Giovanni Angileri Lucio Augello Dario Buccino Norino Buogo Ignazio Buttitta Paolo Emilio Carapezza Fabio Caronna Carmelo Caruso Amalia Collisani Sibilla Cupertino Giovanni Damiani Paolo Di Vita Eliana Mauro Pietro Misuraca Adele Mormino Serena Pantè Gaetano Pennino Guido Peri Maria Grazia Raimondi Giuseppe Rapisarda Gigi Razete Tommaso Romano Piero Violante Stefano Zorzanello Davide Barbarino Valeria Fazzi Daniela Orlando didattica Valeria Fazzi Francesco Gallea assistenza organizzativa Davide Gambino Roberto Conigliaro Assistenza tecnica Maurizio Schifano/Studio Forward riprese video Davide Carrozza fotografia Gano Scancarello ingegneria del suono Nino Mazzara Stefano Zorzanello traduzioni Corrado Salemi sito web Paolo Di Vita progetto grafico 38 Regione Siciliana Salvatore Cuffaro Presidente Assessorato BB.CC.AA. e P. I. Lino Leanza Assessore Università degli Studi di Palermo Dipartimento Aglaia sez. Musica Amalia Collisani Direttore vicario Fondazione Orestiadi di Gibellina Ludovico Corrao Presidente Calogero Pumilia Segretario Generale Enzo Fiammetta Direttore Museo Trame Mediterranee Piero Violante Consulente sez. musica Fondazione Ignazio Buttitta Tullio De Mauro Presidente Tommaso Romano Vicepresidente Ignazio Buttitta Direttore Generale Conservatorio V. Bellini/Palermo Francesco Giambrone Presidente Carmelo Caruso Direttore Liceo Ginnasio G. Garibaldi Antonio Martorana Preside Ignazio Ciappa, Emanuele Lanzetta Docenti Liceo Scientifico A. Einstein Salvo Chiaramonte Preside Patrizia Muto, Giuseppe Buccheri Docenti Istituto Magistrale Statale R. Margherita Concetta Guagenti Preside Enza Calca, Lucia Ievolella Vicepresidi Liceo Scientifico G. Almeyda Lia Gerbino Preside Ezio Leone Vicepreside Maria Muratore Docente Associazione Strade del Cinema di Aosta Enrico Montrosset Presidente PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO REGIONALE BB. CC. AA. E P.I. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO/ DIPARTIMENTO AGLAIA SEZIONE MUSICA CONSERVATORIO VINCENZO BELLINI DI PALERMO FONDAZIONE ORESTIADI DI GIBELLINA FONDAZIONE IGNAZIO BUTTITTA ASSOCIAZIONE STRADE DEL CINEMA CURVA MINORE Info Curva Minore 347 6035179 www.curvaminore.it