>> F. S. Fitzgerald MUSIC///////////////////////////////// MUSIC//MUSIC//MUSIC//MUSIC /////////////////////////////////MUSIC// MUSIC// MUSIC//////////////MUSIC//MUSIC//MUSIC//MUSIC //////////////////MUSIC//MUSIC// MUSIC//MUSIC//MUSIC//MUSIC/////////////MUSIC// MUSIC//MUSIC//MUSIC//MUSIC// MUSIC////////////////// MUSIC//MUSIC/////////////////MUSIC/// MUSIC///////////////////////////////// MUSIC//MUSIC//MUSIC//MUSIC //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// MUSIC//MUSIC// //////////////MUSIC//MUSIC//MUSIC//MUSIC //////////////////MUSIC//MUSIC// MUSIC//MUSIC//MUSIC/////////////MUSIC// MUSIC//MUSIC//MUSIC//MUSIC// MUSIC//////////////////MUSIC//MUSIC/////////////////MUSIC/// FATE ATTENZIONE ALL’ARTISTA CHE È ANCHE UN INTELLETTUALE: È L’ARTISTA CHE È DI TROPPO music 214 MUSICIANS // DRAGAN RISTIC / NEAT JUNUZI / DRAGAN MITROVIC / DUSKO POPOVIC / DJORDJE BELKIC / VLADAN MITROVIC / DRAGAN RUNIC SUBJECT: FOLK / ETHNO (SCUOLA ESTIVA « AMALA » PER LA CULTURA E LA LINGUA ROM) A Spirale nasce nel 2002 dall’incontro fra Maurizio Argenziano e Massimo Spezzaferro, chitarra e batteria, Mario Gabola, sassofonista e Anita Furlani, violista. La musica suonata alterna al suo interno frammenti folclorici, improvvisati, rock, rumoristici, jazzistici ed elettronici. Questa fase è documentata dal disco “Come una lastra” (Lizard, 2004). La band, dal gennaio 2004, si presenta nella formazione a 3 (batteria/chitarra/sax), e ha suonato in vari festival nazionali. La musica di a spirale si forma per accumulazione di eventi sonori ordinati emotivamente. L’intenzione è quella di suonare un qualcosa che si crei sempre nell’istante in cui lo si sta suonando, alternando sentieri più noti con parti improvvisate e lasciando che a guidare il tutto sia il gioco di rimandi fra suono ed emozioni così da creare una struttura sempre in movimento. E’ una situazione in cui il musicista mette in gioco tutto se stesso e tutto il suo bagaglio, per questo nella musica di a spirale c’è posto per incisi folk, sfuriate free, stasi ambientali, fratture post punk o ossessivo minimalismo. AMALA SUMMER SCHOOL FOR ROMANI CULTURE AND LANGUAGE NATION ROM SUBJECT: FOLK / ROCK A SPIRALE NAPLES // ITALY GUITAR // MAURIZIO ARGENZIANO SAX // MARIO GABOLA DRUMS // MASSIMO SPEZZAFERRO A spirale was born in 2002, when Maurizio Argenziano and Massimo Spezzaferro guitar and drums, met Mario Gabola, sax , and Anita Furlani, violist. Post-punk, folk, noise, rock, electronic music, r.i.o., free-jazz… the music each member loves influences the pieces and the impros a spirale plays. “Come una lastra” (Lizard, 2004) is the first band release. Now the band is a trio (guitar/sax/drums) and with this line-up has played at several Italian independent rock festivals. A Spirale music is formed accumulating sound splinters emotionally ordered. Our intention is to play pieces composing them while we are playing, alternating defined parts with improvised sections, and leaving this stream of sound to be directed by the game of interplay and emotions, to create an ever changing structure. This is a situation in which the player is fully involved with his immediate present, playing, and with all his past of memory and suggestion... for this reason in our music there is incidental folk, free jazz, post punk fractures, obsessing minimalism and so on. SUBJECT: FOLK / ETHNO OUD/VOCE_OUD/VOCALS // ZIYAD SAHHAB PIANO // KHALED SOUBEIH PERCUSSIONS // AHMAD KHATEEB QUANOON // GHASSAN SAHHAB VOCALS // NADINE HASSAN The group performs songs and compositions from the classical Arabic music repertory and pieces of its own members’ composition. The objectives of the group are to reactivate the classical Arabic heritage (Turath), to try to create a link between Arabic youth and the Arabic traditional music of 20th century and to present new compositions related to the Arabic musical tradition. The Beirut Group will soon release its 1st album. 216 music Le canzoni e le composizioni suonate dal gruppo vengono dal repertorio della musica classica araba e alcuni pezzi sono stati composti da membri della band. Gli obiettivi del gruppo sono di riabilitare l’eredità araba classica (Turath), di cercare di creare un legame fra la gioventù araba e la musica tradizionale araba del 20° secolo e, inoltre, presentare nuove composizioni vicine alla tradizione musicale araba. The Beirut Group pubblicherà presto il primo album. BEIRUT // LIBAN BEIRUT BAND FOR ARABIC MUSIC AND SONGS SUBJECT: FOLK / ETHNO AURELIO AND THE BIG BAND NATION ROM FAMIGLIA TANASE Fanfare trascinanti e melodie struggenti, valzer pomposi e romantiche ballate: è la musica Rom che con sempre maggior irruenza riempie le strade e i mezzi pubblici d'Italia col suo universo di emozioni e suggestioni. Spesso ridotta a musica da mendicanti e come tale trattata, la musica rom ha pervaso la storia musicale dell'occidente senza che ne resti memoria, da Liszt, Brahms, Schubert, Ravel, Debussy, Dvorak, per finire a Goran Bregovich. E' una musica dai tratti dissonanti, malinconici, ribelli, ma allo stesso tempo una musica viva, briosa, piena di ritmi incalzanti e di vita. Nell'Europa Unita la musica rom è simbolo spesso di emarginazione con i musicisti che suonano nei vagoni della metropolitana e sui tram. A gruppi di tre, quattro, imbracciano il loro violino, la fisarmonica, la chitarra regalando sprazzi di colore e gioia a città grigie fino a quando la sorveglianza non li blocca: rischiando maltrattamenti e il sequestro degli strumenti musicali. La fisarmonica, il sassofono, il contrabbasso e il violino sono gli strumenti privilegiati dal gruppo "Aurelio and the big band", nato a Craiova in Romania e oggi trasferitosi a Milano. La provenienza è Craiova, una cittadina della Romania in cui la comunità rom è dedita alla costruzione di mattoni e ad attività artistico-musicali. Agli inizi degli anni novanta, subito dopo la caduta di Ceaucescu, a causa dell'esclusione sociale, delle precarie condizioni di vita delle famiglie e con il desiderio di trovare nuove opportunità altrove, la comunità ha iniziato un progressivo esodo in diverse direzioni: Germania, U.S.A. ed infine anche l'Italia. Nel 1985, Sabreen ha raccolto quasi 20 bambini a Gerusalemme, dando vita ad un gruppo di bambini chiamato Bidayat, che in arabo significa “inizi”. Il nome ricorda il processo secondo il quale quei bambini sono stati esposti alla cultura e alla vita di un gruppo musicale come punto di partenza per lo sviluppo della musica locale. Nel 2004, sotto la guida di Wissam Murad, Sabreen ha rinnovato la tradizione dei Bidayat, stavolta con un gruppo di musicisti adulti, diplomatisi di recente presso le istituzioni musicali della zona. Prima di andare in tournée come gruppo, i musicisti hanno partecipato a numerosi programmi musicali della comunità Sabreen, si sono esibiti in varie scuole, comunità e centri artistici dei territori palestinesi, e nel 2004 si sono esibiti in diversi festival di musica e cultura locale. Il repertorio di Bidayat è composto da una fusione di canzoni e pezzi strumentali composti da compositori famosi ma anche da una selezione di canzoni di Sabreen riarrangiate da Wissam Murad. La performance è una ricca miscela di strumenti orientali e occidentali, in un ambiente che porta i due mondi a un dialogo musicale. In 1985, Sabreen gathered close to 20 children in Jerusalem and started a children group that went by the name Bidayat, Beginnings in Arabic. The name signifies the process within which those children were exposed to the culture and life of a music group as a spring point to local music development. In the year 2004, and led By Wissam Murad, Sabreen furthered up the Bidayat tradition, this time with a group of adult musicians, recent graduates of music institution in the area. Before it started touring as a group, the musicians joined several of Sabreen community music program and performed at several; schools, community and art based centers in the Palestinian territories and have performed in the year 2004 at several local music and cultural festivals. The repertoire of Bidayat consists of a fusion of songs and instrumentation of pieces composed by renowned composers as well as a selection of Sabreen songs that are rearranged by Wissam Murad. The performance is a rich blend between oriental and western instruments in an ambience that brings the two worlds in a musical dialogue. 218 music SUBJECT: FOLK / ETHNO MUSICIANS // JESSY RAKOTOMANGA / GUILLAUME LYS / MICHEL GAGLIOLO SINGER // MPHO SKEEF SOUND TECHNICIANS // STEEF BUS / GAËL BLONDEAU BIDAYAT JERUSALEM // PALESTINE SUBJECT: DIGITAL CHAMADE BEAT TOULON // FRANCE La musica di Chamade Beat fluttua tra neo soul, hip-hop e drum’bass, una miscela di strumenti dal vivo e suoni di musica elettronica. Il loro album dal vivo "Sweat Cinnamon & Chamade Beat" trae ispirazione quasi organica dalla musica soul. Gli strumenti dal vivo prendono il loro posto ancora una volta senza sradicare i campioni e gli altri suoni generati sinteticamente. Le loro voci morbide ricordano i "soul brothers" degli anni Sessanta: Marvin Gaye, Stevie Wonder, Dionne Warwick. Chamade Beat's music fluctuates between neo soul, hip-hop and drum’bass, a mix of live instruments and electronic music sounds. Their live album "Sweat Cinnamon & Chamade Beat" draws an almost organic inspiration from soul music. The live instruments take their place again without eradicating the samples and other synthetically generated sounds. Their smooth voices are a reminder of the "soul brothers" of the 1960's: Marvin Gaye, Stevie Wonder, Dionne Warwick. MUSICIANS // WASSIM ISSAQASSIS / CHARLIE RISHMAWI / MARYOU QUMSEYA / JOHN HANDAL / MOHAMMAD NIJEM / IBRAHIM NIJEM SUBJECT: ROCK MONSIEUR COCHON LISBON // PORTUGAL MURCIA // SPAIN SUBJECT: FOLK / ETHNO DIEGO CANTERO music Progetto aperto alla collaborazione tra musicisti con buone idee e che condividono concetti e gusti estetici identici. La base delle canzoni consente loro di esistere sotto forma di cantautore, e allo stesso tempo consente di dar vita ad arrangiamenti strumentali che danno luogo ad una presenzaione più ricca e musicalmente più complessa. Ciò consente la realizzazione di uno degli aspetti più affascinanti della musica dal vivo: l’adattamento di un determinato progetto, e del suo congiunto di musiche, ad uno spazio e a un pubblico che lo attende. Queste quattro canzoni che oggi vedono la luce del giorno sono state registrate d’intuito, senza regole né spartiti, tentando semplicemente di ottenere un buon risultato sonoro finale. Monsieur Cochon riconosce la propria ammirazione per i cantautori (nazionali, brasiliani, britannici, americani, francesi, vivi o morti) e si lascia sedurre dalla semplicità e dalla “musicalità del rumore” del cosiddetto rock alternativo/indie. Project opened to the collaboration among musicians with good ideas and that share identical concepts/aesthetic tastes. The base of the songs allows them to exist in a singersongwriter format, although, at the same time, instrumental arrangements may come up, resulting in a richer and more musically complex presentation. This allows one of the most fascinating aspects of performed music: the adaptation of a certain project, and its set of songs, to a space and an audience awaiting them. These four songs were intuitively recorded, no rules or scores, trying only to get a good final result. Monsieur Couchon assumes his admiration for singer-songwriters [national, Brazilian, British, American, French, dead or alive] and lets himself be seduced by the simplicity and by the “musicality of noise“ of the so called alternative/indie rock. 220 Ha raccolto così tanti premi e riconoscimenti che faremmo prima a citare le competizioni e le gare alle quali non ha preso parte. Ha viaggiato per talmente tante città e cittadine con la sua chitarra che faremmo meglio a non cominciare ad enumerarle. Il segreto del suo successo crescente (e apparentemente senza limiti) è da ricercarsi nel suo modo di interpretare e nella peculiarità della voce, nella sua perseveranza e assoluta dedizione alla musica, diretta e efficace, nella sua grande lucidità compositiva e nella concezione della musica nel senso più ampio, sempre aliena da pregiudizi al momento di comporre. It has harvested so many prizes and recognitions that we would finish before he we named the competitions and contests in those that he has not been present. He has traveled with his guitar so many towns and domestic cities that better neither we begin to enumerate them. The secret of his strictly growing success (and without limit at sight) it resides in his owns way of interpreting and the peculiarity of his voice, their perseverance and absolute dedication for the music, a direct one really rolling, his great lucidity to write and the music's conception in wide sense, always unaware to any prejudice type when composing. MUSICIANS // JOÃO VEIGA / ANTÓNIO PEDRO FIGUEIREDO / PEDRO BALSE / PEDRO FARIA GONÇALVES/ ZÉ PINTO / FRANCISCO FURTADO music SUBJECT: CONTEMPORARY The Europa Ensemble will perform four composions by Karl Fiorini. One of the works “Les Voix Oubliées” will be conducted by Bjørn Bantock. MUSICIANS // ILIR A TOLAJ / LUAN MACULA / AGRON PENI / EDON RAMADANI / XHEMIL GJINI COMPOSER // KARL FIORINI MUSICIANS // CARINA ALBUQUERQUE / LUISA ROSINA / AISA IJIRI / BJORN BANTOCK / JOSE ZALBA / STEVEN BURKE / PAOLA CABALLERO 222 L’Europa Ensemble eseguirà quattro composizioni di Karl Fiorini. Una di queste opere, “Les Voix Oubliées”, sarà diretta da Bjørn Bantock. PENBROKE // MALTE EUROPA ENSEMBLE Ethnically Plugged is a new formed band from some of the best musicians in Kosovo. They call their music as a Ethno Ambient Jazz. SUBJECT: ETHNO AMBIENT JAZZ ETHNICALLY PLUGGED PRISHTINA // KOSOVO Ethnically Plugged è una band di nuova formazione che raggruppa alcuni dei migliori musicisti del Kosovo. Definiscono la loro musica Ethno Ambient Jazz. Ganjazz è una band che nasce dall'amicizia fra i musicisti che la compongono e dallo speciale feeling creativo che si è creato tra loro. I concerti di GanJazz sono pieni di groove e di ritmi. Una band nata nel 2002, suonando soltanti pezzi strumentali fino all'ingresso nella band di Alex Domínguez, cantante e dj. I pilastri ritmici di GanJazz sono il basso e le percussioni. Le due chitarre seguono strade decisamente diverse: mentre una suona essenzialmente jazz l'altra vibra alla maniera di Jimi Hendrix. Il flautista guida il gruppo con le sue melodie. Ma la voce è il legame finale, con testi freschi e positivi. 224 MALAGA // SPAIN music CLARINET // PECE NIKOLOVSKI VOICE // BRANISLAV NIKOLOV ORGAN // PETAR DIMITROVSKI ACCORDION,AC. GUITAR // PECE TRAJKOVSKI DOUBLE BASS // GOCE JOVANOVSKI DRUMS // SLAVCO JOVEV SUBJECT: FOLK / ETHNO GANJAZZ FOLTIN SKOPJE // FYROM SUBJECT: FOLK / ETHNO Il gruppo è stato fondato nel 1995 e ha pubblicato tre album: Outre – Mer, Archimed e Donkey Hot. Il quarto, intitolato Lo – Lee – Ta – Too sta per uscire. Dal 1999 creano e suonano inoltre musica e colonne sonore per il teatro, per iniziative nazionali. Ogni tentativo di etichettare questo gruppo è destinato a fallire. Nonostante l’uso di strumentistica consolidata, il loro approccio alla costruzione del suono e dell’atmosfera è imprevedibile e estremamente originale, quindi è impossibile paragonarli con qualsiasi altra espressione musicale nazionale o mondiale. I testi sono scritti in una lingua originale: un’imitazione fonetica o una mescola fantasiosa di più lingue mondiali (spagnolo, francese, rumeno, portoghese...) Hanno suonato con successo a livello sia nazionale che internazionale in molte occasioni come il DNEVI MAKEDONSKE KULTURE V SLOVENIJI, al Castello di Vogrsko a Nova Gorica, Slovenija e al OHRID SUMMER FESTIVAL, St. Sofia, in Macedonia nel 1997. Nel 2000 hanno partecipato a: NEW AGE a Skopje, Macedonia; AQUARIUA ERA – Festival del nuovo oriente – in Bulgaria; TONI CORTI a Padova, Italia; BELGRADE SUMMER FESTIVAL a Belgrado, Serbia; MACEDONIAN OPEN FESTIVAL a Skopje, Macedonia; al BEOGRADSKO NARODNO POZORISTE a Belgrado, Serbia. The group exists since 1995 and so far they've published 3 albums: Outre – Mer, Archimed e Donkey Hot. The fourth Lo – Lee – Ta – Too is on the way. Since 1999 they hare also created and performed music and sound design for theatre, for national events. Every attempt to label this group is a failure. Despite the fact that they are using established musical component, their approach of building the sound and the atmosphere is unpredictable and extremely original, so it is impossible to compare them with any home or world musical expression. The lyrics are in authentic language: phonetic imitation or imagination mixture of different world languages (Spanish, French, Romanian, Portugal…) Except in Macedonia they have successfully entertained in DNEVI MAKEDONSKE KULTURE V SLOVENIJI at the Vogrsko Castle, Nova Gorica, Slovenija and in OHRID SUMMER FESTIVAL in St. Sofia, Macedonia in 1997. In 2000 they participated to : NEW AGE in Skopje, Macedonia ; AQUARIUA ERA – Festival of new east – in Bulgaria ; TONI CORTI in Padova, Italy ; BELGRADE SUMMER FESTIVAL in Belgrade, Serbia ; MACEDONIAN OPEN FESTIVAL in Skopje, Macedonia ; BEOGRADSKO NARODNO POZORISTE in Belgrade, Serbia GanJazz is a band that leans on all members beings friends and the special creative feeling born among them. GanJazz's live shows are packed with grooves and rythms. The band was born in 2002, starting to play instrumental songs until Alex Domínguez joined in as singer and dj. The solid bassement of the band are the bass and the drums. The guitars are totally different: one of them plays jazz and the other sounds the way Jimi Hendrix did. The flute player drives the group along with his melodies. The voice is the final link, with fresh and positive texts. GUITARS // ANTONIO TORRES AVILÉS / LUCAS CASTAÑO SÁNCHEZ FLUTES // ADRIÁN SANTOS LLAURADO BASS // EMILIO JOSÉ MÁRQUEZ RODRÍGUEZ SINGER AND DJ // ALEJANDRO DOMÍNGUEZ CUESTA DRUMS // JOSÉ MARÍA CALVO SÁNCHEZ BELGRADE // SERBIA MONTENEGRO SUBJECT: JAZZ MUSICIANS // FILIPPO BRILLI / TIZIANO CANCIALLI / FRANCESCO FROSINI / LUCA GIROTTI / LUCA ROMANELLI / ALBERTO ROSSI ASSISTANT // VALENTINA RUSSO SEX MACHIGNO The work “Sex Machigno” wants to propose itself as the beginning of a new approach to music and its styles. It's an attempt to find a link among different musical traditions, making experiments with rhythm structures and typical features of single styles without losing the original value and catchiness of each one of them. The result is a medley of quotations and different styles, completed by the funny attitude of the band, both on records and live gigs. On the stage, the band presents a crazy show, with comic interludes, quotations, jam-oriented, and often integrated with videoclips. JASNA & BALKANESKA SUBJECT: JAZZ music Il gruppo Jasna & Balkaneska è stato fondato quasi tre anni fa da Jasna Jovicevic nel contesto dell’Accademia musicale Franz Liszt di Budapest. Tutti i componenti del gruppo erano studenti di quella scuola. Il gruppo ha cominciato ad arrangiare canzoni folk a modo suo, portando elementi jazz in quelle canzioni, ma ben presto ha scelto di comporre musica propria, con stile e immagine propri. Jasna, nata e cresciuta in Serbia, ha composto la maggior parte del repertorio del gruppo. La sua idea è di avvicinare la gente all’essenza della musica tradizionale, contaminandola con altri linguaggi musicali quali il jazz e la musica contemporanea. Anche le orchestrazioni sono una fusione tra vecchio e nuovo mondo. Jasna & Balkaneska sono ben conosciuti dal pubblico ungherese e serbo. Hanno suonato nei più grandi festival jazz e mondiali quali: Budapest Jazz Festival, Open Jazz Days di Zsambek, Live at Bartok National Radio, Spin Festival, Subotica Parlament, BalkanArt Festival di Ljubljana, Etno Music Competition di Milano. Il gruppo progetta di comporre altra musica nuova, di incidere un disco e di incontrare il nuovo pubblico europeo. 226 PRATO // ITALY IL COMUNE SENSO DEL RUMORE SEX MACHIGNO L'opera “Sex Macigno” vuole proporsi come manifesto di un approccio nuovo ai generi e agli stili musicali. Il tentativo è quello di accostare tradizioni musicali lontane e di giocare con le strutture ritmiche e tematiche che caratterizzano i generi senza snaturarne il valore e l'orecchiabilità. Il risultato è un gioco di citazioni e riferimenti a cui fa da collante l'atteggiamento divertito del gruppo sia su disco che nelle esibizioni live. Dal vivo il gruppo propone uno spettacolo surreale, con intermezzi cabarettistici e citazioni, aperto a collaborazioni e integrazioni con video-proiezioni. Jasna & Balkaneska exists almost 3 years, former Jasna Jovicevic put this band together on Franc Liszt Music Academy in Budapest. All the members were the students on that school. It started with arranging the folk songs on own way, bringing some jazz world into it,but soon, they choosed to make own music with original face and style. Jasna compose the most of their repertor, who was born and grown up in Serbia. Her conception is to bring close to the people the essence of traditional music, mixed with other music languages as jazz and contemporary music. Also the orcestrations are the fusion of old and the new world. Jasna & Balkaneska is well known to Hungarian and Serbian audience. They played on the biggest Jazz and World music festivals as Budapest Jazz Festival, Open Jazz DaysZsambek, Live at Bartok National Radio, Spin Festival, Subotica Parlament, BalkanArt Festival- Ljubljana, Etno Music CompetitionMilan. The plan of the band is to make more new music, to make a record and meet the new european audiance. MUSICIANS // JASNA JOVICEVIC / ATTILA BLAHO / HORVATH ANDOR / SZABO HUNOR SINGER // EVA BOLBA RIJEKA // CROATIA SUBJECT: ELECTRONIC MÉKANIK KANTATIK una creazione visiva e musicale per la quale ha tratto ispirazione da una miscela di jazz e musica contemporanea e che risiede in una trasversalità tra suono e video gestiti in tempo reale utilizzando vari processi interattivi. Il risultato è un confronto tra l’acustico e il digitale, tra il tradizionale e il moderno, l’umano e il robotico. Questo spettacolo dal vivo attiva un universo sonoro vicino alla sfera di Monk, atmosfere degne di John Cage, arricchite con melodie popolari destrutturate e tocchi pianisticamente modificati di swing, tutto in tempo reale. MÉKANIK KANTATIK a musical and visual creation for which he drew his inspiration from a mixture of jazz and contemporary music, and which resides in a transversality between sound and video, managed in real time using various interactive processes.The result is a confrontation between the acoustic and the digital, the traditional and the modern, the human and the robotic. This live show activates a sonic universe close to the “Monkian” sphere, atmospheres worthy of John Cage, enriched with destructured popular melodies, and pianistaically modified touches of swing, all in real time. LABOSH SUBJECT: CONTEMPORARY AIX EN PROVENCE // FRANCE PIANO MÉKANIK KANTATIK METODO DI DISUMANIZZAZIONE Method of Dehumanization è un esperimento sonoro basato sulla tradizione europea del “giradischismo”. Questo progetto sperimentale si basa sullo sviluppo di una fonte nuova e inesauribile di ripetizione infinita della frase (loop) alla fine della registrazione di ciascun brano/disco fonografico, quale unità base di musica elettronica, manipolandola poi con i principali strumenti del DJ. La parte di disco di cui sopra non reca inciso alcun suono ed è risultato esclusivo del processo di produzione del disco. Poiché questa parte della registrazione non rientra nel campo del diritto d’autore che tutela il contenuto audiovisivo di un disco, questo progetto costituisce anche una provocazione riguardo all’inflessibilità dei metodi attuali di tutela del diritto d’autore. Questo album è pubblicato secondo la licenza Creative Commons e rivela un metodo che può essere utilizzato da chiunque nell’industria della musica (Metodo). Questo materiale è considerato da Labosh come “inascoltabile” e in quanto tale rappresenta una critica alla maggioranza dei meccanismi attuali di creazione, presentazione e consumo della musica “techno” e allo stesso tempo è una critica nei confronti di se stesso in qualità di produttore, DJ e consumatore. Di qui la Disumanizzazione. music 228 MUSICIANS // NICOLAS CANTE / ALEXANDER ALTAIN ALDEA / GILLES TOUTEVOIX METHOD OF DEHUMANIZATION Method of Dehumanization is a sound experiment based on tradition of European "Turntableism". This experimental project is based on devising a new and inexorable source of loop (endlessly repeated phrase) at the end of cut/recording of each gramophone record as a basic unit of electronic music and its manipulation using basic DJ tools. The referred to part of a record bears no sound recording, and is an exclusive result of a record's manufacturing process. As this part of the recording is not in the domain of copyrights protecting audiovisual content of a record, this is a reason why this project also provokes inflexibilities of the existent mechanisms of copyright protection. The album is published under a Creative Commons License and discloses a method that can be used by anyone in the music making business (Method). This material is considered by Labosh "unlistenable" and as such presents a critique of the majority of existing mechanisms of creation, presentation and consummation of "techno" music and simultaneously a critique of himself as a producer, DJ and consumer. Hence Dehumanisation. ˇ AUTHOR // LABOSH VISESLAV ˇ (WHITH VJ EIRENAH) LABOS VJ // EIRENAH IRENAH ANDREIÇ SOUND TECHNICIAN // TOMISLAV GJERGJA AKA T_LIVE CERCHIO ROSSO: TECNOLOGIA SENTIMENTALE Musica per un night-club E quando balliamo, cosa resta dei movimenti rituali ancestrali, della massiccia passione della folla? Se la luce forma uno schermo protettivo alle spalle del quale il pubblico si raccoglie in una posizione comune – non isolamento ma partecipazione. Con il vago movimento individuale. “D’improvviso, i germogli delle vigne e delle edere rampicanti cominciano ad allacciarsi da qualche parte, rubinetti che scorrono ecc. Dio è qui” “Mitologia greca”, Volume 2, pag. 323, Ekdotike Athenon SA 1986 230 music SUBJECT: DIGITAL Le Lavatrici Rosse (The red washing machines) Andrea Beccaro (drums, sampler) and Riccardo Ruggeri (voice, loop machine) met in 2001, coming from different experiences. After recording a free improvisation in April 2002 they decided to compete at the ” Percfest – Festival delle percussioni” where, to their surprise, won the first prize. This led to a series of concerts and performances (the project won the award “Premio Aosta Classica” in August 2002) in which they had the chance to expand and refine their vocabulary, sometimes improvising freely at a contemporary art exhibition, sometimes trying to meet the expectations of a groove-hungry rave party-like audience. As a “drums/voice/electronics” duo they have no precedent, so their aim consist in pushing the boundaries of the instrument as known and create for themselves a whole new set of musical expressions. Influences: King Crimson, ancient italian folk music, Edgard Varese, Bobby McFerrin, John Coltrane, Luciano Berio, Nine Inch Nails, Bela Bartok, Zakir Hussain… After winning, in June 2004, the competition “Demetrialmente – Omaggio a Demetrio Stratos” they recorded and published their first cd “Le Lavatrici Rosse”. Along with Andrea Manzoni (piano) and Luca Bertinaria (acoustic bass) they form the quartet Lomè (www.lome.it) . Their first cd “Fiori su Marte” (July 2004) is published by the label Leubage. ESTHER LEMI ATHENS // GREECE TURIN // ITALY SUBJECT: CONTEMPORARY LE LAVATRICI ROSSE Le Lavatrici Rosse nascono nell'Aprile 2002 dall'incontro del batterista Andrea Beccaro con il cantante Ruggeri Riccardo. Con la prima registrazione effettuata a fine Aprile accedono alle finali del concorso nazionale “Percfest 2002” svoltesi a Laigueglia a fine Giugno. Il brano presentato alle selezioni del concorso consisteva in una performance di musica improvvisata, vista come composizione istantanea, con uso non convenzionale degli strumenti. La voce è stata impiegata in due modalità, una basata sull'imitazione del suono di strumenti percussivi, l'altra sull'uso ritmico del suo stesso suono naturale. La batteria, invece, è stata usata come fonte inesauribile di suoni e colori mediante l'impiego di tecniche non convenzionali e battenti diversi in una continua ricerca timbrica, ritmica e melodica. Sono stati usati inoltre campionatori e loop machine. Altro elemento fondamentale del lavoro presentato è stata la rielaborazione dei diversi generi musicali, dal jazz all'etnico, dal rock al rumoristico, esposti con coerenza senza banali folklorismi. Grazie a questo lavoro i due musicisti si sono aggiudicati il primo premio al concorso Percfest 2002, il “Premio Aosta Classica 2002” e un concerto all'interno della stessa rassegna Aosta Classica. Nell'autunno dello stesso anno hanno partecipato alla manifestazione “Convergenze” a Biella, presso la fondazione Pistoletto, con una performance di musica improvvisata. Dall'esperienza live è stata ricavata una prima registrazione nella quale non vengono smentite le ambizioni iniziali del progetto di ricerca, esplorazione, rielaborazione e creazione del mondo sonoro nella sua interezza, sia quello proprio degli strumenti usati, sia quello che circonda e interagisce con l'esistenza di ognuno. Riscoprire le qualità primarie del suono e dei mezzi che ne permettono la nascita e lo sviluppo, un percorso verso la decostruzione dei tradizionali canoni estetici e uno stimolo per un ascolto intelligente. L'uso della tecnologia come mezzo, come supporto per oltrepassare i “limiti” degli strumenti primari, si sposa con il suo opposto, con l'improvvisazione, atto viscerale ed irripetibile. Un ulteriore sviluppo del progetto è stato presentato all'interno della rassegna “Suoni del nuovo millennio” presso il “Sound Town” di Torino. Nel gennaio 2004 viene inciso il primo disco autoprodotto “le Lavatrici Rosse”, uscito poi a dicembre dello stesso anno. Nel frattempo, tra le attività più importanti, ci sono la vittoria del concorso “Omaggio a Demetrio Stratos 2004” e la partecipazione alla rassegna di arte contemporanea BIARTECA tenutasi a Rosazza a Luglio. Al momento le Lavatrici Rosse stanno valutando alcune proposte di distribuzione e sono state selezionate per la Biennale di Napoli 2005 in rappresentanza del Piemonte per la sezione musica. RED CIRCLE: SENTIMENTAL TECHNOLOGY Music for a night-club And when we dance, what is left from the ancestral ritual movements, the massive passion of the crowd? Whether the light forms a protective shield behind which the audience is gathered in a common position - not isolation but participation. With the vague individual movement. “Suddenly, sprouts from climbing vines and ivies start to entangle in some place, running taps etc. God is here” “Greek Mythology”, Band 2, pg.323, Ekdotike Athenon SA 1986 SINGER // RICCARDO RUGGERI MUSICIAN // ANDREA BECCARO MUSICIAN // ESTHER LEMI VISUAL SUPERVISOR // EUGENIA LAMBRINIDOU music 232 SUBJECT: ROCK DAMASCUS // TUNISIE MUSICIAN // ALESSANDRA FALCA VISUAL SUPERVISOR // MAURIZIO MUZZI / ELENA MELLINO / DOMINICI EMILIANO / FRANCESCA BIANCHI / KATIA CIANCI MADSHOCK SUBJECT: POP LIVORNO // ITALY LOUNGERIE Lo spettacolo è prevalentemente brillante, composto da parti cantate intermezzate da brevi dialoghi. L'intenzione è quella di ricreare un salotto immaginario ai bordi della strada con suggestioni che ricordano la televisione italiana degli anni '70, i jingles pubblicitari americani degli anni '50/60, il cabaret e l'avanspettacolo con le varie macchiette. I personaggi interagiscono tra loro e con il pubblico, rivisitando in chiave ironica i vari stereotipi e le contraddizioni dell'epoca moderna. Il progetto nasce dalla stesura di alcune nostre canzoni inerenti a questo tema. La ritmica dei pezzi è sostenuta da cori, giochi vocali, rime e piccoli strumenti pseudomusicali, come lo shaker o una lamina di ferro per simulare le perturbazioni atmosferiche. I dialoghi sono costruiti alla maniera delle vecchie reclames, attraverso nonsense e giochi di parole. Le frasi rimbalzano velocemente da un personaggio all'altro, creando una sensazione di vertigine nel pubblico. La prima cantante, vestita in maniera molto appariscente, ricorda il personaggio della sciantosa dell'avanspettacolo. Il coro è composto da tre clown: un bianco che dirige gli altri due. Insieme creano gags e coreografie durante tutto lo spettacolo, intralciando la prima cantante che tenta di interpretare al meglio i suoi pezzi da solista. La chitarrista interagisce col resto del gruppo lanciando i temi e le presentazioni dei vari pezzi. I personaggi sono tutti vestiti in modo elegante e colorato, e bevono acqua blu. The show is mostly witty and comic, made of original songs and short dialogues. The aim of the show is to recreate an imaginary living room at the side of the road (or stage), reminding the cabaret, the Italian TV of the 60s and 70s, the American jingles of the 50s, the comedy of art with its different personalities. The actors interact with them and with the audience, rivisiting the stereotypes of the modern age from an ironic point of view. The songs are enriched by vocal games, puns, rhymes, gags, silly dances and some pseudo-musical instruments. The dialogues are built like old “reclames”, through nonsenses and word games. The sentences bounce quickly from one character to another, causing a sensation of dizziness in the audience. All characters are well dressed, in a colourful and elegant way, vaguely inspired by the fashion of the 50s and 60s; and they all drink blue water. MUSICIANS // HAMMADI GUERMAZI / NADIM BEN TARA / SAMI KHOUJA / SOUFIANNE MAHJOUB / ZIYAD KHALGUI 234 music SINGER // NICOLA DELLA VALLE MUSICIANS // FRANCESCO SANCISI / ANDREA MARCO POLLICE / PAOLO MACINA / GIANLUCA CAPELINI The songs were written using a hardware sequencer [Rm1x], the recording results from controlling the sequencer in real time and from synthesizer manipulation. The result was recorded in a computer using the ProTools system. Le canzoni sono state scritte usando un sequenziatore hardware [Rm1x], l’incisione risulta dal controllo del sequenziatore in tempo reale e dalla manipolazione del sintetizzatore. Il risultato è stato registrato in un computer usando il sistema ProTools. SUBJECT: DIGITAL MI ODIO With this work, we have tried to go beyond music and create an audio-visual opera able to entertain the spectator in a complete way and stimulate him/her emotionally. We have constructed a sort of videoclip, which skims the different forms of Passion, and is able to accompany and integrate our electro-pop sounds. It represents the mirror of the world in which we live, that reality everyone tries to ignore but which inexorably belongs to us. MOON 1010 LISBOA // PORTUGAL SUBJECT: ROCK SAN MARINO // REP. SAN MARINO MIODIO MI ODIO Con questo lavoro abbiamo cercato di spingerci oltre alla musica, creando un'opera audio-visiva che potesse intrattenere lo spettatore in modo completo, stimolandolo emotivamente. Abbiamo costruito una sorta di videoclip, che sfiorasse le diverse forme di Passione, e che potesse accompagnare ed integrare le nostre sonorità elettro-pop. Rappresenta lo specchio del mondo in cui viviamo, quella realtà che tutti cercano di ignorare ma che inesorabilmente ci appartiene. MUSICIANS // MUSICISTI JOSÉ FERREIRA / HELENA JOANA HENRIQUES MUSICIANS // BEN SAHLI MOURAD / KERRI MEHDI NAPLES // ITALY MUHE The band, set up in 2005, is made up of two musicians: Ben Sahli Mourad and Kerri Mehdi. Ben is 24 years old and is a percussionist. He was a member of the following bands: Zalathoustra, yakem, Thaoura, Tooklao, Kif-H, Eclipse. Currently he plays with Mouhdi, Safari, Diwan e Dzair. He performed at concerts at Ibn Zeydoun, Les beaux-arts d’Alger, the Riad El Feth strip and Ibn Khaldoun. Kerri is 26 years old and plays the guitar. He was a member of the following bands: Slam, El-Rimmel, Arak, Eclipse, KifH. He took part in numerous concerts and festivals at Ibn Zeydoun, Afrik, “Les beauxarts d’Alger”, Kazif, l‘Astrolabe and Ibn Khaldoun. SUBJECT: ELECTRONIC IAME Muhe è un progetto di musica elettronica di scuola tedesca nato nel 2003, dalla mente gioviale, malinconica e fanciullesca di Luigi Cozzolino. Tra il 2004 e 2005 Luigi Cozzolino suona con Tujiko Noriko, Tarwater, Ikue Mori e Zeena Parkins, Retina, Giardini di Mirò, Vanishing. Finalista di Progetto Demo 2004 e del Six Day Sonic Madness 2005. Muhe è un progetto electonic glitch (indie-tronica). Synth, laptop and loops sono usati per la creazione di un tessuto sonoro intriso di sonorità Morr Music, dai Lali Puna ai Mùm ai Sigur Ròs: un vero e proprio viaggio nei sogni dei bambini. MUSICIANS // LUIGI COZZOLINO / TIZIANA SCOGNAMIGLIO / ILARIA SCARICO VIDEO MAKER // MICHELE CIRO FRANZESE IAME Muhe is a German-school electronic music project born in 2003 from the joyful, melancholic and childish mind of Luigi Cozzolino. In 2004 and 2005, Luigi Cozzolino played with Tujiko Noriko, Tarwater, Ikue Mori and Zeena Parkins, Retina, Giardini di Mirò, Vanishing. He was a finalist at the Demo Project 2004 and at the Six Day Sonic Madness 2005. Muhe is an electronic glitch project (indie-tronic). Synth, laptop and loops are used for creating a dreamlike atmosphere drawing inspiration from Morr Music sound, from Lali Puna to Mum and Sigur Ròs: an absolute trip in children’s dreams. 236 music SUBJECT: WORLD MUSIC ALGER // ALGERIA MOUHDI Il gruppo, formatosi nel 2005, è composto da due musicisti: Ben Sahli Mourad e Kerri Mehdi. Ben ha 24 anni, ed è un percussionista. E’ stato membro dei gruppi: Zalathoustra, yakem, Thaoura, Tooklao, Kif-H, Eclipse; attualmente suona con Mouhdi, Safari, Diwan e Dzair. Ha partecipato a concerti a Ibn Zeydoun, a “Les beaux-arts d’Alger”, alla spianata di Riad El Feth e nella Ibn Khaldoun. Kerri ha 26 anni ed è un chitarrista. E’ stao membro dei gruppi: Slam, El-Rimmel, Arak, Eclipse, Kif-H. Ha preso parte a vari concerti e rassegne a Ibn Zeydoun, Afrik, “Les beaux-arts d’Alger”, Kazif, l‘Astrolabe e Ibn Khaldoun. SQUARE Gli Op*ac sono un giovane gruppo dalla geometria variabile (da 2 a 23 persone) con un vasto repertorio che varia dal jazz alla acousmatic, alla contemporanea, dal rock al pop. Gli Op*ac coinvolgono il pubblico con esperimenti scenografici e visivi, inseparabili dall’evento musicale. Nelle loro esibizioni, la musica – al tempo stesso avvolgente ed aggressiva, contemplativa e vendicativa – è il cuore di una performance pluralistica che mette in moto luci, proiezioni, colori, fumo e perfino gli spettatori, in uno spazio in cui vengono recitati i fondamenti dell’umanità: vita, morte, passioni. Lo spettacolo presentato alla Biennale, Square, è un dispositivo aperto in seno ad una comunità di individui (musicisti, operatori, spettatori…) mirato, grazie alla loro interazione, a modificare o amplificare una situazione già esistente. Lo scopo del progetto non risiede soltanto nell’ascolto passivo ma nell’interazione tra attori, uditori e sistemi, e propone una deambulazione nello spazio piuttosto che la messa in scena di percezioni. SQUARE Op*ac are a young group of variable geometry (from 2 to 23 people) with a vast repertoire, covering jazz, acousmatic music, contemporary music, rock or pop. Op*ac attract the public by means of scenographic and visual experiments, which are inseparable from the sound event. In their shows the music – at once embracing and aggressive, contemplative and vengeful – is the heart of a pluralistic performance that sets everything in motion: lights, projections, colours, smoke, and even the spectators, in a space where human essentials are played out: life, death, the passions. The show presented at the Biennale, Square, is an open device in the heart of a community of individuals (musicians, cameramen, spectators…) aimed at changing or amplifying an already existing situation, thanks to their interaction. The purpose of this project is not only about passive listening but also about interaction between actors, audience and systems; it proposes to walking about the space rather than the mise-en-scène of perceptions. MUSIC_INSTALLATION_ DEVELOPMENT // MATTHIEU VOIRIN DIGITAL PAINTING_INSTALLATION // STEVE STUART / ARIE VAN EGMOND SELF MADE INSTRUMENT // SEBASTIEN RAYMONDO GUITAR // MARC LAPEYRE CELLO // CAMILLE GUILLARDIS PROGRAMATION MAX MSP // TAREK ATOUI SOUND & VISUAL WORKS // MARILINE FIORI 238 music SUBJECT: CONTEMPORARY SINGER // PÉREZ-CARRO SÁNCHEZ MARCOS MUSICIAN // RODRÍGUEZ AROCA CRISTOBAL / NAVARRO SÁNCHEZ GONZALO / PÉREZ RIPIO ALFONSO / PASTOR ROSKOTEN LUIS / MARSILLA SOLER PEPE OP*AC MARSEILLE // FRANCE SUBJECT: ROCK MURCIA // SPAIN NAHIA Al momento attuale paiono imporsi come i nuovi leader della movimentata scena MMM (Murcia Modern Metal), sebbene si discostino stilisticamente dal metallo puro e dal percorso nu-metal per autoetichettarsi all’interno della corrente del metal alternativo. E quando parliamo di questa sconcertante etichetta ci riferiamo esattamente a un riuscito cocktail del miglior rock alternativo, con lampi del già citato nu-metal e una ricaduta più melodica tipica dell’hardcore. Per avere un’idea dell’amalgama sonora di marca Nahia, possiamo alludere a influenze più o meno meridiane di gruppi come Rage Against The Machine, Smashing Pumpkins, Tool, Incubus, Deftones, Glassjaw o Minus The Bear. Nemmeno a dirlo, shakerando con cura questo cocktail i Nahia danno vita a un nettare dal sapore francamente ricco e personale. At the present time they seem to be erected as the new leaders of the rocking scene MMM (Murcia Modern Metal), although, they are unmarked stylistically of the pure metal and of the appealed nu-metal and they pass to auto-label inside the current of the alternative metal. And when we speak of that disconcerting label we are in fact referring to a good cocktail of the best alternative rock, with lashes of the mentioned nu-metal and the most melodic slope in the hardcore. So that they are made a previous idea of the sound amalgam that Nahia bills, we can make allusion to approximately meridian influences of such bands as Rage Against The Machine, Smashing Pumpkins, Tool, Incubus, Deftones, Glassjaw or Minus The Bear. Neither what to say has that of the hit upon agitation of that cocktail, Nahia believes a nectar with a frankly rich and personal flavor. 240 music MADRID // SPAIN SUBJECT: POP LUIS VICENTE RAMIRO SUBJECT: FOLK / ETHNO STRUMICA // FYROM ORKESTAR VELINCI SAXOFON // REDZEP MEMEDOV KONTRABAS // NEBUS KURTOV DRUM // SERIV DEMOV TRUMPET // ISIN AGUSHEV / ALI MEMEDOV BARITON // TEFIK ASANOV / NEJBI KURTOV MI VECINA DE ENFRENTE (LA MIA VICINA DI FRONTE) E DOS COPLAS (DUE CANZONI) Luis Vicente Ramiro nasce nel quartiere madrileno di San Cristòbal di Los Angeles. Comincia a dedicarsi alla musica a vent’anni, entrando a far parte di vari gruppi di stili diversi, fino a che, due anni fa, all’età di 25 anni, decide di cantare in proprio le sue canzoni. Oggi suona in locali quali il Galileo Galilei, Libertad 8 o Clamores, punti di riferimento per il mondo dei cantautori. Pur non avendo ancora inciso un disco e con appena due anni di esperienza alle spalle, la sua musica si è diffusa e viene suonata nei circuiti dei cantautori di tutta la Spagna e in paesi come il Messico e l’Argentina. Cantautori famosi come Tontxu, Hilario Camacho o Alberto Péres (La Mandràgora) hanno suonato con lui in alcuni dei suoi concerti. Questo è il primo concorso al quale partecipa. MUSICIANS // LUIS VICENTE RAMIRO / MARWAN ABU-TAHOUN RECIO / DAVID FERNÁNDEZ CALLEJA / PEDRO BARRIGA HERNANDEZ MI VECINA DE ENFRENTE (MY SHE-NEIGHBOUR LIVING OPPOSITE ME) E DOS COPLAS (TWO SONGS) Luis Vicente Ramiro was born in the Madrid neighbourhood of San Cristòbal de Los Angeles. He started to engage in music at 20 years old, becoming a member of various bands characterized by different styles, and at 25 years old he decided to sing his own songs. Today he sings in clubs like the Galileo Galilei, Libertad 8 or Clamores, true points of reference for singersongwriters. Although he hasn’t still published any record, and with only two years of experience, Vicente Ramiro’s music has become known and is performed in the singer-songwriters’ circuits throughout Spain and in countries like Mexico and Argentina. Famous singersongwriters such as Tontxu, Hilario Camacho or Alberto Péres (La Mandràgora) occasionally performed with him at his concerts. This is the first contest in which he takes part. Sikter è un band di Sarajevo nata prima della guerra in Bosnia ed Erzegovina, all' inizio degli anni 90. In questi anni ha cambiato diversi stili musicali. La combinazione di soul, funk e rock'n'roll è la musica che Sikter suona adesso, il loro spettacolo è multimediale, accompagnato da proiezioni di video di artisti di Sarajevo. Nel 1994/95 è stata la prima band della Bosnia ed Erzegovina di cui il video clip era presente su MTV. Nel 1995 hanno partecipato con Vasco Rossi al grande concerto "Rock Sotto L'Assedio" allo stadio di San Siro a Milano. Nel 1996 hanno suonato come band di supporto nella tournè di Vasco Rossi in Italia e nel 1997 hanno suonato con gli U2 allo stadio di Kosevo a Sarajevo. Nel 1997 con Jovanotti e Bono si sono esibiti all'inaugurazione del centro musicale di Pavarotti a Mostar. Il 1998 è l’anno del loro primo album "Now, Always, Never", il 2002 quello del secondo "Queen Of The Disco" e nel 2005 è uscito il terzo album "My Music". 242 music SUBJECT: ROCK SINGERS // MARIANGELA PAVONE / FABRIZIO RUSSO MUSICIANS // ROBERTO NAPOLETANO / ALDO IEZZA / PATRIZIO FORTE / ORESTE SBARRA / GIANNI NARDACCHIONE SARAJEVO // BOSNIA-HERZÉGOVINA nostro mondo e delle nostre culture e società. Nella “RISERVA MOAC” abitano: Fabrizio “Pacha Mama” Russo (voce); Mariangela “Maya” Pavone (voce); Roberto “Zanna” Napoletano (percussioni, fisa, voce); Aldo “Zephiro” Iezza (zampogna, aerofoni etnici); Gianni “Kilone” Nardacchione (chitarra elettro/acustica), Patrizio “Basko” Forte (basso); Oreste “Sir Amur” Sbarra (batteria, programmazioni). Tutti hanno alle spalle un proprio percorso musicale diverso da quello degli altri e ognuno inserisce la propria esperienza all’interno del gruppo, conferendogli così i caratteri di apertura e contaminazione che gli sono propri. La “RISERVA MOAC” è composta da musicisti, la maggioranza dei quali diplomati presso il Conservatorio. SIKTER LIVORNO // ITALY SUBJECT: FOLK / ETHNO RISERVA MOAC Riserva Moac è un collettivo folk-over mosso dal desiderio di trovare una nuova espressione della “sonorità tradizionale” mediante una miscela di peculiari caratteristiche ritmiche, stilistiche e letterarie che spesso si spingono al di là di una mera evocazione folk. Alla base di tutto c’è una scelta minimale di creare un sound basato principalmente sulla forza di strumenti acustici come la zampogna, ciaramella, fisarmonica o la sezione degli aerofoni, fatti letteralmente incidentare con ritmiche e strumenti provenienti da più parti del mondo e con basso, chitarra, batteria che hanno il compito di traghettarci nell’attualità e creare quelle sonorità che la realtà musicale moderna ci offre. E la terra, la cultura d’origine sono come la punta metallica di un compasso, tenendo ferma la quale, si possono compiere cerchi perfetti, viaggi di qualunque intensità. Questo vuol sottolineare il carattere non chiuso e con lo sguardo sempre rivolto all’indietro, ma l’apertura del gruppo verso le nuove esperienze e le nuove considerazioni che il presente e la modernità gli permettono di fare. Da quanto detto si può intuire anche la passione per una comunicazione nuova di tematiche più o meno attuali, o che guardano al futuro del Riserva Moac is a folk-over collective moved by the desire to find a new expression of "traditional sonority" through a mixture of peculiar rhythmics, stylistic and literary characteristics often beyond a folk evocation. This reserch is based on the minimal choise to create a sound mainly based on the collision among instruments, like “zampogna”, “ciaramella” accordion and the section of sound locators, and rhythmics from all over the word and bass, guitar, drum that carry us to actually and create those sonorities offered by the modern music reality and the earth, the origin culture is like the metallictip of a caliper that can make perfect circle travels of different intensity. This wants to emphasize the open character of the group towards new experience and the new consideration that the present time and the modernity allow to do. So, the passion for a new comunication of actual thematics, that look at the future. In RISERVA MOAC live: Frabrizio “Pacha Mama” Russo (voice); Mariangela “Maya” Pavone (voice); Roberto “Zanna” Napoletano (percussions, accordion, voice); Aldo “Zephiro” Lezza (zampogna, ethnic sound locators); Gianni “Kilone” Nardacchione (elettroacoustic guitar); Patrizio “Basko” Forte (bass); Oreste “Sir Amur” Sbarra (drum, programme). All of them have different music experience and each one puts this experience into the group, giving to it the character of actuality and contamination. Sikter is a Sarajevo based band. Sikter set up at the beginning of the Nineties, before the outburst of the war in Bosnia and Herzegovina. During years it has changed many different music styles. Today, Sikter plays a combination of soul, funk and rock ’n’ roll, with a multimedia performance accompanied by video by Sarajevo’s artists. In 1994/95 Sikter is the first band from Bosnia and Herzegovina to air a video clip on MTV. In 1995 they perform in the "Rock Sotto L'Assedio" concert in San Siro, Milan, with Vasco Rossi. In 1996 Sikter tour Italy as a support band to Vasco Rossi while in 1997 they play with U2 at the Kosevo Stadium in Sarajevo, once again as a support band. In 1997 the band plays together with Jovanotti and Bono on the opening ceremony of the Pavarotti Musical Center in Mostar. During 1998 Sikter release their first produced album, "Now, Always, Never", in 2002 they release their second album, "Queen Of The Disco" and in 2005 their third one "My Music". MUSICIANS // ENES ZLATAR / DRAGAN ROKVIC / ESAD BRATOVIC / IGOR CAMO / NEDIM ZLATAR / REDZINALD SIMEK / TIMUR MAKAREVIC / MAJA HODZIC / DUNJA GELINEO SUBJECT: ROCK I nostri percorsi si sono incrociati per la prima volta nel vicino 2002 e da allora abbiamo creato il nostro postrock (così lo chiamano i critici) “thang”. Beh, cosa possiamo dirvi di interessante di noi stessi?? Una domanda molto frequente è... indovinate un po’... cosa suonate?? ...Ebbene, a tal proposito: non ci poniamo alcun limite di genere perché non sai mai dove potranno portarti i percorsi futuri e in genere abbiamo un atteggiamento molto fluido e flessibile nei confronti della musica. A giudicare dalla critica però, rientriamo nella categoria post-rock-heavy-noise. Nei nostri tre anni di crogiuolo sonoro, abbiamo collezionato molta esperienza sul palco e abbiamo vissuto molti lati sia positivi che negativi del gioco. Siamo stati anche invitati a iscriverci al “sindacato” Prekmurje di gruppi di musica alternativa (PNC – Prekmurje Noise Conspiracy). These artists first crossed as recently as in 2002 and from then on we've been creating our post-rock (so the critics say) “thang”. Well, what interesting facts could we tell you about ourselves?? A very frequent question is … come on tell … what do you play?? … Well, with regards to that: we do not limit ourselves by genre in any way because you never know where future paths might lead to and in general we're also very fluid and flexible about music. Judging by the critics though, we fall into the post-rockheavy-noise category of the industry. During the time of our three year long sound forging, we have collected a scooped basket of stage spirit and have experienced many positive as well as negative shades of the game. We have also been invited to join the Prekmurje “union” of alternative music groups (PNC – Prekmurje Noise Conspiracy). 244 music MUSICIANS // STEFANO VICARELLI / PIETRO POMPEI / GIOVANNI ROSACE / GIUSEPPE PECORELLI LJUBLJANA // SLOVENIA SUMMER OF MY YOUTH (Disaster By Choice/Wide) is the result of an opening to more “pop” sonority than the previous works of Slow Motion. The post-wave inspiration, mindful of the end of 80' and of the beginning of 90' atmosphere becomes a concrete reality in the pieces where the melody is the most important element. The diversity of character, style and aesthetics, in balance between electronic, acoustic sonorities and the sampling of concrete sound, sets up the coordinates in which the artistic creation shifts. In the balance between emphasis and minimalism, homesick quotation and avant-garde, rhythmic construction which follows mathematical rules and melodic sensibility, traditional song and its disintegration, the weaving of pieces stratifies on glitch, micro-frequencies and interferences and creates complex sound panoramas of great evocative insight. The use of a laptop like a composition instrument or a mean of expression during the live act represents an electronics meant as a creative experiment. The live set foresees, the use of the laptop, double bass, analogical and digital synthesizers, vibraphone, marimba and the voice. SPHERICUBE SUBJECT: DIGITAL SLOW MOTION ROME // ITALY SUMMER OF MY YOUTH (Disaster By Choice/Wide) è frutto di un'apertura a sonorità più “pop” rispetto ai lavori precedenti di Slow Motion. L'ispirazione postwave memore di atmosfere fine anni '80-primi '90, si concretizza in brani cantati o in cui comunque la melodia fa da elemento portate. La varietà di carattere, di stile, di estetica, in equilibrio fra sonorità elettroniche, acustiche e campionate di suono concreto, costituiscono le coordinate all'interno delle quali si muove la creazione artistica. In bilico fra enfasi e minimalismo, citazione nostalgica e avanguardia, costruzione ritmica strutturata secondo canoni matematici e sensibilità melodica, forma canzone tradizionale e destrutturazione di essa, la tessitura dei brani si stratifica su glitch, microfrequenze e interferenze creando paesaggi sonori complessi di grande spessore evocativo. L'uso del laptop sia come strumento compositivo sia come mezzo di espressione durante il live act è rappresentativo di un'elettronica intesa come esperimento creativo. Il live set prevede, oltre all'uso del laptop, contebbasso, sintetizzatori analogici e digitali, vibrafono, marimba e voce. MUSICIANS // MANUEL HAHN / DAVID HALB / DAVID HAHN / ˇ ANDREJ LAPOSA TECHNICAL STAFF - SOUND // STEFAN KOVACˇ TECHNICAL STAFF - LIGHTS // ˇ IVANA ZIDANSEK music Fondato nel settembre 2003. I primi componenti del gruppo sono stati Mera e Pema, che hanno sperimentato incroci per lo più folk, blues e rock. In seguito, con l’arrivo degli altri componenti il gruppo è andato scivolando verso la musica alternativa, l’elettronica e l’ambient. La maggior parte delle performance del gruppo si svolge nei pub e nei bar, ma anche in occasioni importanti quali festival albanesi e varie attività musicali in Albania. The band was founded in September 2003. The first members of the group were Mera and Pema, experimenting crossover with mostly folk, blues and rock. Later with the arrival of the other members of the group they slipped until alternative, electro and ambient music. Mostly of their performances are in pub-s and bars, but also in important events as Albanian festivals and different music activities in Albania. MUSICIANS // GJERGJI MERA / DRITAN MESAREJA / KLODIAN BURRI SINGER // ARJEL LIÇI / ILIR PEMA SOUND TECHNICIAN // FATJON GERCALIU 246 TIRANA // ALBANIA SUBJECT: FOLK / ETNO THE WAY SOUNDS MAKE UP THEIR MINDS. An open computer music installation. Thinking about the threefold relation between brain mind and sound, one is initially tempted by the cognitive model in which the brain, acting as a mind, is controlling sound. Asaf’s experiment shows the alternative model in which sound assumes a more significant computational role in the synthesis of musical structure. In this experiment a very simple digital brain is interacting with a more complex sound generating mechanism to form a local, temporary, musical mind. The mechanical piano is controlled by software written by the artist, simulating a simple artificial neural net whose input is the sound omitted by the piano. The computer has no musical memory, nor it contains any predefined sequences, and it simply responding to the acoustic input. However, due to the moderate non-linearity of the mechanical system, and due to the relatively large time scale in which piano sounds are taking place, the whole system generates a perpetually changing and surprisingly rich musical result. The non-linearity is gradually increased and shaped by the user that can add parts and create different behaviors. TE TJERET (THE OTHERS) HOLON // ISRAEL SUBJECT: DIGITAL ASSAF K. TALMUDI THE WAY SOUNDS MAKE UP THEIR MINDS. Un’installazione di musica computerizzata aperta. Pensando alla triplice relazione tra cervello mente e suono, all’inizio si è tentati dal modello cognitivo nel quale il cervello, agendo in qualità di mente, controlla il suono. L’esperimento di Asaf mostra il modello alternativo nel quale il suono assume un ruolo computazionale più significativo nella sintesi della struttura musicale. In questo esperimento una semplicissima mente digitale interagisce con un più complesso meccanismo per la generazione di suoni per formare una mente musicale locale e temporanea. Il pianoforte meccanico è controllato da un software scritto dall’artista, che simula una semplice rete neurale artificiale il cui input è costituito dal suono emesso dal piano. Il computer non ha alcuna memoria musicale, né contiene alcuna sequenza predefinita, e risponde semplicemente all’input acustico. Tuttavia, a causa della moderata non-linearità del sistema meccanico, e a causa della scala di tempo relativamente ampia in cui si susseguono i suoni del pianoforte, l’intero sistema genera un risultato musicale in perpetua mutazione e sorprendentemente ricco. La non linearità viene gradualmente aumentata e modellata dall’utente, che può aggiungere parti e creare comportamenti diversi. UTOPIA rappresenta il sogno di una generazione che crede in un domani migliore. Il gruppo si ispira ad ogni genere di musica: blues, rock, reggae, gnaoua, ritmo orientale, oltre che al ricco patrimonio musicale marocchino. Ambisce a creare una musica che fonde tutte le scuole musicali esistenti, per mantenere coesione tra le culture ritmiche del mondo. Utopia tratta i problemi dei giovani marocchini: il loro quotidiano, le loro differenze con la società, ma con grande semplicità nella scelta delle parole e dei temi, perché possano essere alla portata di tutti. Il gruppo è animato da uno spirito militante e di parte: il loro lavoro si incentra infatti sui principi cardine della cittadinanza e della modernità, preservando al contempo l’identità marocchina, che è alla base di ogni apertura che arricchisca e sia durevole. Sono stati privilegiati temi che secondo questi autori non hanno suscitato l’interesse che avrebbero meritato, quali: l’emigrazione clandestina, il razzismo culturale e la pace che non è mai stata opera della violenza. UTOPIA represent the dream of a generation that believes in a better tomorrow. The group draw inspiration from all sorts of music: blues, rock, reggae, gnaoua, oriental rhythm, and also from the rich Moroccan heritage. They seek to create a music that merges all the existing musical schools, with a view to maintaining cohesion between the rhythmical cultures of the world. Utopia deal with the problems of Moroccan youth: their daily lives, their differences with respect to society. However, they wilfully adopt plain words and issues, so that they can be within reach of all. The group are animated by a militant and partisan esprit: their work in fact revolves around the pivotal principles of citizenship and modernity, while also preserving the Moroccan identity, which is the starting point for any and all enriching and lasting opening. The authors privileged those themes which, in their opinion, failed to raise the interest they deserved such as: illegal emigration, cultural racism and peace which is never rooted in violence. 248 music SUBJECT: CONTEMPORARY MUSICIANS // CAROLINA DE LA MORENA RUBIO / RICARDO DE LA MORENA RUBIO / PEDRO HOLGUÍN PALMA. TERUEL / HUGO GUERRERO VIEGA TÉTOUAN // MAROCCO Urban Glad was born in 1996, formed by five elements (acoustic guitar, electric guitar, drummer, bass and voice). This was the band till 1999. In 2002 Urban Glad sets up as it is nowadays, with a group formed by four components. In this renewed band there is the guitar vibrating playing, together with the drummer, the bass and the voice. Since the beginning Urban Glad has given expression to the constant evolution of their songs, using classic rhythms of 70’s and lyrics in English. They created energetic melodies, lively beats, using both English and Spanish lyrics and transmitting the real circle of life. In 1996 they recorded the first album “Playing with fire”, while in 1997 they released the new album in CD format titled “Drooping Eyelid Song”. In 1999 Urban Glad wins the first prize in the 1st Competition Sevilla University Rock with the song “Here come the troubles” and in 1999 it’s the losing finalist in “Imagina Rock ‘99”. In the same year they win the Competition “Generation Next By Pepsi” and in 2004 the first prize in the 4th Competition Sevilla Young Music “Memorial Quique Granados”. UTOPIA SUBJECT: POP SEVILLA // SPAIN URBAN GLAD Gli Urban Glad sono un gruppo nato nel 1996 la cui formazione originale prevedeva cinque elementi (chitarra acustica, chitarra elettrica, batteria, basso e voce). La formazione è rimasta invariata fino al 1999. Nel 2002 gli Urban Glad hanno assunto la attuale formazione a quattro. In questa rinnovata formazione troviamo chitarra, batteria, basso e voce. Sin dagli esordi gli Urban Glad hanno dato espressione alla costante evoluzione delle loro canzoni, avvalendosi dei ritmi classici degli anni Settanta e scrivendo i testi in inglese. Hanno creato melodie energiche, ritmi vivaci, con testi sia in spagnolo che in inglese, trasmettendo la vera giostra della vita. Il primo album inciso è stato “Playing with fire” nel 1996, mentre il nuovo album su CD si intitola “Drooping Eyelid Song” ed è del 1997. Nel 1999 vincono il primo premio al 1° Concorso Sevilla University Rock con la canzone “Here come the troubles” e nel 1999 sono finalisti sconfitti a “Imagina Rock ‘99”. Nello stesso anno vincono il concorso “Generation Next By Pepsi” e nel 2004 il primo premio al 4° Concorso Sevilla Young Music “Memorial Quique Granados”. MUSICIANS // ZOUHAIR EL KHALIDI / NAJIB EL ARAKI / MOHCINE KARZAZI SCENIC DESIGNER // EL HASSANI MOHAMED SUBJECT: ELECTRO ACUSTIC MOSTAR // BOSNIA–HERZEGOVINA Il Trio elettroacustico Vuneny è stato fondato dai musicisti ´ ˇ ´ Andrian Zovko e Nedim Cisic, all’inizio del 2003. Andrijan Zovko suona il campionatore e le tastiere. ´ ˇ ´ suona la chitarra Nedim Cisic elettrica. Asmir Sabic, percussionista e vocalist, si unisce al progetto. La musica dei Vuneny è un crossover di elettronica dalle radici rock, melodie dub, core, etno, drum 'n' bass, ambient e sound concreto sperimentale – un sound moderno e originale che si può adattare a qualsiasi tipo di spazio e di pubblico. I Vuneny hanno tenuto circa 120 concerti tra Bosnia Erzegovina, Croazia, Serbia, Italia, Slovenia, Germania, Danimarca, Austria, Belgio, Olanda, Francia, ecc. Hanno inciso due singoli autoprodotti. Il loro primo album, “Play That Silence”, ha ricevuto una nomination per il premio musicale Davorin. I Vuneny hanno composto colonne sonore per film (Pljuska e Paris Sleeping) e hanno realizzato remix per numerose band e collettivi elettro quali i Dubioza Kolektiv, gli Ultra Red e i Mostar Sevdah Reunion. 250 music MUSICIANS // MICHELE MOZZILLO / MASSIMO COPPOLA / LUIGI DI MARTINO / DOMENICO MARINO / RAFFAELE MOZZILLO The weltanshauung is a philosophic concept developed by the German wave of Sturm und Drang and it literary means “vision of world and life”. This concept is applied to a subjective vision, so everyone can have his “weltanshauung”. To make it easier to understand we decided to use the English name, becoming veltanshaung. The Veltanshaung project starts at the summer of the 2002, after different personal projects that played on a lot of stages: Arezzo Wave, Rock Targato Italia, Indipendenti, Feedback and more in Italy. The Veltanshaung played as a support band with 24Grana, Ulan Bator, Virginiana Miller, and played on the final stage of Destinazione Neapolis. In 2003 we have a multiform show inspired to the “La sagra della primavera” by Stravinskij, with a lot of Neapolitan artists. In 2004 Veltanshaung was in the final of Arezzo Wave and played in Spoleto on the stage of Chico Mendez Festival; then in November played on the stage of Interland Music festival with Scriming Hedless Torsos, Melon rouge, and others. VUNENY NAPLES // ITALY SUBJECT: ROCK VELTANSHAUNG Il weltanshauung è un concetto filosofico sviluppato dalla corrente tedesca dello Sturm und Drang che significa letteralmente “visione del mondo e della vita”. Il concetto è applicato ad una visione soggettiva, per cui ognuno può avere il suo “weltanshauung”. Per renderla più accessibile abbiamo scelto di scriverlo in inglese, divenendo appunto: veltanshaung. I Veltanshaung si sono formati nell’estate del 2002 dopo lunghe esperienze in altri progetti, che hanno permesso loro di calcare palchi come quello di Arezzo Wave, Rock Targato Italia, Indipendenti, Feedback e molti altri festival e locali in tutta Italia. Hanno suonato come gruppo di supporto ai 24 Grana, agli Ulan Bator, e ai Virginiana Miller, sono stati finalisti al concorso nazionale “Destinazione Neapolis” 2003, e hanno rappresentato “La Sagra della Primavera” di Stravinskij, in una rivisitazione “stravolta” dell’opera, insieme a molti altri artisti partenopei (scultori, sceneggiatori, pittori, ecc.) e di cui è stato prodotto un DVD, ora in fase di montaggio. Finalisti ad Arezzo Wave nel 2004, nello stesso periodo hanno suonato al Chico Mendez Festival di Spoleto, e a novembre nel Interland Music Festival con gli artisti newyorkesi Scriming Hedless Torsos, Melon rouge e altri. Electroacustic trio Vuneny was founded by musicians Andrian Zovko and Nedim ´ ˇ ´ at begining of 2003. Cisic, Andrijan Zovko plays samplers and keyboards, ´ ˇ ´ plays electric Nedim Cisic guitar. As a percussionist and vocalist, Asmir Sabic joins the project. Music that Vuneny creates is a crossover of eletronics with rock roots and dub, core, etno, drum'n'bass, ambiental melodies and experimental concrete sound – modern original sound that can adjust itself to any kind of space and audience. Vuneny have played around 120 concerts in Bosnia and Herzegovina, Croatia, Serbia, Italy, Slovenia, Germany, Denmark, Austria, Belgium, Holland, France etc. They recorded 2 singles in their own production. Their first album “Play That Silence” was nominated for Bosnian music prize Davorin. Vuneny created soundtrack for movies (Pljuska and Paris Sleeping) and have been doing remixes for different bands and electro collectives such as Dubioza Kolektiv, Ultra Red and Mostar Sevdah Reunion. ´ˇ´ GUITARS // NEDIM CISIC SAMPLERS // ANDRIJAN ZOVKO PERCUSSION // ASMIR SABIC L’ULTIMO INVERNO L'ultimo inverno è uno spettacolo musicale dalle sfumature intimiste, un viaggio in cui le note, le parole e le immagini celano un universo di ricordi e di emozioni. Grazie all'elegante utilizzo della chitarra classica e degli strumenti etnici che caratterizzano il suo estro musicale, Vincent racconta una storia fantastica, in un luogo indefinito, dove ogni istante è scandito dal rigido divenire del tempo, che silenzioso non muta gli eventi, ma ne altera la percezione nel corso degli anni. La voce narrante di Carlo Ferreri (I Cento Passi) ci accompagna tra le fobie e i desideri umani, tra il passato che siamo costretti a dimenticare e l'affannosa ricerca di un traguardo futuro che giustifichi il presente, seppur in maniera illusoria. Il testo, arricchito dalla poesia di Peppuccio Schembari, e illustrato dalle immagini evocative dei disegni di Guglielmo Manenti e dei video artistici di Vincenzo Cascone, esalta le delicate atmosfere create dalle musiche de L'ultimo inverno, eseguite con passione ed eleganza dai Dubsize4, ovvero Carlo Natoli all'elettronica, Claudio Donzella al basso elettrico, Peppe Burrafato alla batteria, Dario De Filippo alle percussioni. THE LAST WINTER L'ultimo inverno is a music show with intimist nuances, a journey in which notes, words and images conceal a world of recollections and emotions. Thanks to the fine use of classic guitar and ethnical instruments, a trademark of his musical talent, Vincent tells a fantastic tale, in an undefined location, where every instant is marked by the rigid becoming of time, the silent time that does not change events but rather alters their perception as the years go by. The narrating voice of Carlo Ferreri (I Cento Passi) leads us through human phobias and desires, through the past that we are bound to forget and the painstaking research for a future goal that will justify our present, albeit only in an illusionary fashion. The text, enriched by the verse of Peppuccio Schembari and illustrated by the evocative images of Guglielmo Manenti’s drawings and Vincenzo Cascone’s artistic videos, enhances the delicate atmospheres created by the music of L'ultimo inverno, performed with both passion and elegance by Dubsize4, i.e. Carlo Natoli (electronics), Claudio Donzella (electric bass), Peppe Burrafato (drums), Dario De Filippo (percussions). 252 music CATANIA // ITALY SUBJECT: CONTEMPORARY SINGER // LORENZO BARBERO CANESTRI MUSICIANS // SERGIO VALCÁRCEL DIAZ / RUBÉN FERNÁNDEZ ARENAS “PIN” / FULGENCIO GARCÍA LÓPEZ “PURGA” / GARRES AGUILAR JOSE ANTONIO / GÓMEZ MERCADER VICENTE PABLO SOUND TECHNICIAN // DAVID ALBIN ALBALADEJO HIDALGO VINCENT & DUBSIZE 4 MURCIA // SPAIN SUBJECT: COMTEMPORARY ZOO BARBERO I suoni di questa band di Murcia richiamano a tutti gli effetti quelli di un vero e proprio zoo musicale. Formato agli inizi dell'anno 2003, Zoo Barbero lavora intorno alla rumba, al reggae e al son, con un' attenzione particolare al Brasile e all'Africa. Il loro primo lavoro dal titolo “Ad limitum”, è una fortissima evocazione dello stile metticcio. La loro caratteristica principale è l'eclettismo grazie al quale i Zoo Barbero hanno percorso molti chilometri e hanno conquistato tanti fans sempre all'insegna del divertimento e del ballo. The sounds of this band from Murcia remind to a true, actual musical Zoo. Formed at the beginning of the 2003, Zoo Barbero rotate around rumba, reggae and son, with a particular attention to Brazil and Africa. Their first album was "ad limitum", an overwhelming evocation to the hybrid style. Their main feature is the eclecticism with which they have already travelled many kilometres, and they have conquered numberless fans under the flag of fun and dance. MUSICIANS // VINCENT MIGLIORISI / CARLO NATOLI / CLAUDIO DONZELLA / DARIO DE FILIPPO / GIUSEPPE BURRAFATO / VINCENZO CASCONE