Gruppo Cooperativo Cooperare Cambia Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Documento curato da: Claudia Fiaschi, Luca Dal Pozzo, Stefano Granata, Vincenzo Linarello, Giacomo Libardi, Mauro Maurino, Danila Beato, Mauro Ponzi, Patrizia Stasi, Massimo De Rosa, Johnny Dotti, Pierluca Ghibelli, Antonio Benedetti, Simona Taraschi, Francesco Gaeta, Monica Pasinetti, Stefano Domenghini, Alberto Leoni, Mariagrazia Fioretti, Paola De Cesari, Simonetta Martinelli, Dario Cassata, Alessandro Giussani, Lorenzo Terzani, Orazio Micalizzi, Giuseppe Scozzari, Nicola Di Vanna, Gianni Pizzera. Gruppo Cooperativo Indice 1. La visione ........................................................................................................................ 5 2. Le scelte strategiche: territorio, rete e qualità .................................................................... 6 2.1 Il territRULRHO¶DSSUoccio comunitario .......................................................................... 6 2.1.1 Il consorzio di comunità: animatore attivo di un sistema di governance territoriale ......................................................................................................... 7 2.1.2 Le società geocomunitarie: tra identità di sistema e sviluppo .......................... 11 2.1.3 I progetti internazionali.................................................................................... 13 2.2 Il valore della cooperazione sociale in rete: un modello di sviluppo socioeconomico ................................................................... 16 &JPXQDUHWHFDSLOODUHLQJUDGRGL³GLVWULEXLUH´XQ¶RIIHUWDGLYHUVLILFDWDH di servizi di Welfare ........................................................................................ 17 2.3 La scelta della qualità .............................................................................................. 20 3. Le azioni del piano: la produzione, tra mercati tradizionali e mercati emergenti 3.1 Le società del Gruppo volano per una maggiore competitività dei consorzi e delle cooperative ...................................................................................................... 23 3.1.1 Le società del Gruppo cooperativo e i mercati tradizionali .............................. 24 3.1.2 Strategie di sistema per una maggiore competitività in alcuni mercati maturi: cura e ambiente ...................................................................... 24 3.1.3 Le società del Gruppo cooperativo e i mercati emergenti: catalizzare l'innovazione ................................................................................. 25 3.1.4 Le politiche di marchio al servizio della competetitività e dello sviluppo .......... 26 3.2 La finanza di sistema al servizio dello sviluppo........................................................ 32 4. Le azioni del piano: la rete 4.1 Rafforzare identità e appartenenza .......................................................................... 37 4.1.1 Le persone ..................................................................................................... 37 4.1.2 La formazione ................................................................................................. 42 4.1.3 Ricerca e sviluppo .......................................................................................... 50 4.2 Consolidare e sviluppare la rete ............................................................................... 52 4.3 La comunicazione .................................................................................................... 52 4.3.1 Comunicazione esterna ................................................................................... 53 4.3.2 Comunicazione interna .................................................................................... 54 4.4 La cura della rete 4.4.1 La verifica del patto associativo di sistema ...................................................... 55 4.4.2 Accompagnamento dei nuovi soci ................................................................... 57 4.4.3 La partecipazione attiva ai processi decisionali del sistema ............................. 58 3 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 5. L'organizzazione 5.1 Il Gruppo cooperativo .............................................................................................. 63 5.2 Le società in ingresso nel Gruppo cooperativo ........................................................ 71 6. Alleanze e partnership ..................................................................................................... 75 7. Rapporti con l'organizzazione di rappresentanza ............................................................. 77 7.1 L'adeguamento degli strumenti giuridici .................................................................... 77 7.2 Regolazione del mercato in cui la cooperazione sociale si muove............................ 78 7.3 L'organizzazione della rappresentanza .................................................................... 78 Assetti proprietari del Gruppo cooperativo Cgm Allegato 1 Documento di analisi Allegato 2 Analisi dei fattori di successo e dei risultati del Gruppo cooperativo Cgm 4 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 1. La visione Il Gruppo Cgm vicino ad ogni comunità e ³RFFDVLRQH´SHUFKpRJQLFRPXQLWjVWLDSLYLFLQRDOPRQGR, attraverso gli strumenti GHOO¶HFRQRPLDFDSDFLGLWXWHODUHHSURPXRYHUHEHQHFRPXQH, per un cambiamento che promuova il benessere (responsabilità e libertà) delle persone, rafforzi la dimensione della prossimità e della solidarietà nel tessuto della comunità. 5 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 2. Le scelte strategiche: territorio, rete e qualità Il Gruppo Cgm (cooperative, consorzi, società del Gruppo, capogruppo) è caratterizzato da XQ¶LGHQWLWjGLVWLQWLYDGLTXDOLWjFKHVLIRQGDVXDOFXQLHOHPHQWLFRQGLYLVLFKHKDQQRUHVRSRVVLELOHLO suo sviluppo e che sono, anche nella prospettiva futura, un valore aggiunto sociale ed imprenditoriale da esprimere a vantaggio della comunità. Territorio, rete e orientamento alla qualità sono i fattori di successo che hanno consentito al Gruppo di crescere e rafforzarsi e che rappresentano oggi, insieme al rilancio della mutualità cooperativa, i vantaggi competitivi su cui puntare anche per le nuove sfide. Il Gruppo Cgm, proprio a partire dalla valorizzazione di questi suoi vantaggi competitivi, intende muoversi su due direttrici principali: x rafforzare il posizionamento attuale della rete x misurarsi con nuove progettualità in risposta ai nuovi bisogni 2.1 ,OWHUULWRULRHO¶approccio comunitario Siamo interessati al territorio in cui viviamo ed operiamo. Crediamo che il benessere di un territorio sia legato allo sviluppo armonico di cultura, economia e socialità. &UHGLDPR FKH O¶DWWHQ]LRQH DOOR VYLOXSSR ORFDOH QRQ SRVVD SUHVFLQGHUH GDOOH FRQQHVVLRQL FRQ L SURFHVVLGLVYLOXSSRJOREDOHFKHULJXDUGDQRO¶,WDOLDO¶(XURSDHLOPRQGRQHOVXRcomplesso. &UHGLDPR FKH O¶LPSUHVD VRFLDOH sia uno strumento prezioso, per essere protagonisti dei processi di sviluppo delle comunità. Gli strumenti di cui il sistema si è dotato per operare in questa logica di prossimità al territorio sono: x il consorzio di comunità x le società geocomunitarie x l¶LPSHJQRLQWHUQD]LRQDOH /¶D]LRQH GL TXHVWL VWUXPHQWL è resa più dinamica e qualificata grazie ai processi di scambio, ricerca, innovazione, formazione e partnership promossi in rete da Cgm attraverso le società del Gruppo paritetico e le società partecipate. 6 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 2.1.1 Il consorzio di comunità: animatore attivo di un sistema di governance territoriale La storia dei consorzi territoriali in Cgm: l¶HYROX]LRQHGD ³consorzio di servizi´ (rete di imprese) a ³impresa a rete´ I conVRU]L GL ³SULPD JHQHUD]LRQH´ sono nati per favorire e accompagnare lo sviluppo di un modello di impresa cooperativa sociale vocato alla costruzione di risposte precise a bisogni emergenti o non più soddisfatti, anche con processi di coinvolgimento del territorio. In questa fase hanno svolto principalmente funzioni di accompagnamento alla costituzione e alla gestione delle cooperative sociali, consulenza e formazione del management alla gestione, offerta di servizi centralizzati per la gestione di impresa. In una seconda fase a questi servizi si è aggiunto il General Contractor, con due funzioni prioritarie: x incapsulamento del mercato e riduzione della potenziale concorrenzialità fra le cooperative (armonizzatore dello sviluppo dei diversi protagonismi delle cooperative sul territorio) x incremento del vantaggio competitivo sul mercato delle singole cooperative (soprattutto rispetto ai requisiti per la partecipazione alle gare). La nuova missione dei consorzi territoriali: l¶HYROX]LRQH GD ³impresa a rete´ a ³consorzio di comunità´ Le trasformazioni del contesto sociale, O¶HPHUJHUHGLQXRYLELVRJQLO¶HYROX]LRQHGHOOHSROLWLFKH spingono i consorzi ad una trasformazione profonda del ruolo verso la comunità e verso i propri soci nella prospettiva del consorzio / istituzione di comunità. Le trasformazioni della domanda di VHUYL]L GHO ³QRVWUR´ mercato tradizionale (diversificazione, innalzamento qualità, soglie di accesso, infrastrutturazione tecnologica, contenimento costi di produzione) UHQGRQRG¶DOWURFDQWR il consorzio territoriale uno strumento non sempre sufficiente e funzionale a mantenere elevata la competitività. Siamo in una nuova fase ed è necessario proseguire il processo di trasformazione in atto su cui si gioca la sfida per un nuovo welfare ancora universalistico e di natura comunitaria. Una trasformazione che si gioca su più versanti: x delle attività, contemplando nuovi fronti di iniziativa imprenditoriale e sociale, x della propria organizzazione, ipotizzando modalità più efficaci di vicinanza alle persone della comunità. I consorzi devonR GLYHQLUH VHPSUH SL OXRJKL G¶ascolto e di 7 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo progettazione di risposte ai bisogni della comunità, forti di una prossimità che tenga insieme la capacità di rispondere con offerta di qualità a vecchi bisogni con quella di farsi provocare dai bisogni emergenti. Luoghi di vero e proprio segretariato sociale di base, a fianco del cittadino, in grado di scegliere e progettare con lui servizi e opportunità (che vanno dai servizi sociali, educativi, sanitari, al lavoro, alla casa e al tempo libero) e di facilitarnH O¶DFFHVVR Fondamentale è la capacità di offrire, promuovere e rinnovare costantemente la proposta mutualistica e solidaristica della cooperativa sociale x sul fronte della propria rete di relazioni i consorzi devono farsi promotori e catalizzatori di coesione sociale attivando processi di integrazione tra tutti gli attori pubblici e privati che vogliono/debbono spendersi per il bene comune x degli strumenti di strutturazione delle alleanze e delle partnership: oggi più che mai è necessario mettere a punto strumenti di formalizzazione delle collaborazioni e delle alleanze, capaci di salvaguardare la matrice identitaria di natura comunitaria che intende animare il nostro impegno imprenditoriale e sociale Comunità diverse - diversi modelli di consorzio di comunità presenti nella rete La missione comunitaria dei consorzi ha necessità di essere interpretata in modo coerente ed efficace in base al contesto comunitario di riferimento. Gli elementi che rendono un luogo ± comunità presentano caratteristiche estremamente diversificate, legate a fattori: x territoriali (morfologia, ampiezza, fattori demografici, caratteristiche della residenzialità, mobilità e collegamenti, infrastrutture) x culturali (tradizioni, offerta formativa, TXDOLWjGHOO¶LVWUX]LRQHRIIHUWDFXOWXUDOH x sociali (rapporto agio/disagio, offerta di servizi e sue caratteristiche qualitative e quantitative, tasso di illegalità) x economiche (tessuto imprenditoriale, opportunità occupazionali, livello di benessere, caratteristiche dei redditi) Diventa quindi fondamentale per ogni consorzio conoscere la propria comunità di riferimento, JOLHOHPHQWLFKHQHFRVWLWXLVFRQRO¶LGHQWLWjOHIUDJLOLWje le risorse, per progettare il proprio ruolo in modo efficace, anche perché attento e rispettoso delle identità presenti e quindi capace di favorire la partecipazione a partire dal coinvolgimento. (¶ sen]¶DOWUR PROWR GLYHUVR PXRYHUVL GD ³FRVWUXWWRULGL FRPXQLWj´ LQXQD SLFFRODFLWWj R LQ XQD 8 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo metropoli, in aree rurali a residenzialità rarefatta o in territori con problemi di collegamenti e mobilità, in territori con un tessuto imprenditoriale ed economico sviluppato o in altri che soffrono di uno strutturale ritardo, in territori con dinamiche occupazioni più o meno favorevoli o con un andamento dei redditi più o meno funzionale al soddisfacimento dei bisogni fondamentali, in territori infine dove O¶LGHQWLWj FRPXQLWDULD sia fortemente condizionata da dinamiche complesse legate a forme diverse di illegalità. La missione comunitaria del consorzio è esercitabile anche in virt GHO ³ULFRQRVFLPHQWR HVWHUQR´ GDWR GDOOD FRPXQLWj DO FRQVRU]LR VWHVVR GDOO¶DPSLH]]D H GDOOD GLYHUVLILFD]LRQH GHOOH sue attività, dalla reputazione costruita nel tempo rispetto alla qualità e alla affidabilità; tutti elementi inevitabilmente legati anche al livello di consolidamento imprenditoriale. Siamo infine FRQYLQWL GL YLYHUH LQ ³una società liquido-moderna´ (Baumann) nella quale ³le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure´. ³*li individui non possono concretizzare i propri risultati in beni duraturi: in un attimo, infatti, le attività si traducano in passività e le capacità in incapacità. Le condizioni in cui opera e le strategie formulate in risposta a tali condizioni invecchiano rapidamente e diventano obsolete prima che gli attori abbiano avuta qualche possibiliWj GL DSSUHQGHUOH FRUUHWWDPHQWH´ ³$nche se qualcosD KD IXQ]LRQDWR´ LQ SDVVDWR ³OH circostanze cambiano in fretta e in modo imprevisto. Provare a capire come andrà in futuro sulODEDVHGLHVSHULHQ]DSUHJUHVVHGLYHQWDVHPSUHSLD]]DUGDWRHVLQWURSSRIXRUYLDQWH´. Il consorzio di comunità: una definizione 8Q¶impresa sociale affidabile, reputata e partecipata, capace di incidere nella prospettiva GHOO¶LVWLWX]LRQH GL FRPXQLWj VXOOR VYLOXSSR FXOWXUDOH VRFLDOH HFRQRPLFR GHO WHUULWRULR LQ FXL RSHUD PXRYH H RUJDQL]]D ULVRUVH DWWUDYHUVR O¶D]LRQH LQ UHWH GL FRRSHUDWLYH VRFLDOL H VRJJHWWL diversi del territorio. Il ruolo del consorzio verso la comunità: x anima e concerta con i diversi interlocutori lo sviluppo del territorio a partire da una visione condivisa del significato specifico che il concetto di bene comune riveste in generale e in quel territorio x incontra direttamente la famiglia, i cittadini (collettore di bisogni- ascolto attivo) 9 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Il ruolo del consorzio verso le cooperative: x contrattazione territoriale (non solo General Contracting, ma progettualità di sviluppo più ampie sia in termini territoriali che intersettoriali) x integrazione GHOO¶azione delle cooperative su progetti di riqualificazione e sviluppo del territorio x cura della formazione di dirigenti e soci delle cooperative x promozione dello sviluppo culturale, economico, sociale e solidaristico del territorio x servizi di supporto organizzativo, gestionale e commerciale x promozione di progetti di reciprocità e cooperazione internazionale x promuovere e sostenere processi di scambio sia a livello locale che di rete, valorizzando le opportunità messe a disposizione dalle società del Gruppo, contribuendo al contempo ad accrescerne le potenzialità. Il consorzio di comunità: un nuovo patto associativo (¶ QHFHVVDULD XQD ULPHVVD D PLVVLRQH GHL FRQVRU]L D SDUWLUH GD XQ SDWWR ULQQRYDWR WUD OH cooperative che lo costituiscono. Di seguito alcuni elementi che rappresentano la matrice comunitaria di un patto associativo consortile. x Stiamo insieme per generare sviluppo economico e sociale del territorio in cui operiamo; per fare questo uniamo le nostre risorse economiche, professionali, umane, valoriali; creiamo alleanze e partnership; realizziamo progetti e investimenti. x Sosteniamo che la somma dei bisogni del territorio non coincida solo con il perimetro dei bisogni espressi dalle cooperative. x Operiamo nella prospettiva solidaristica verso la comunità, cresciamo attraverso azioni concrete e costanti di mutualità e solidarietà anche interna tra i soci. x 8WLOL]]LDPRO¶LPSUHVDSHUWUDVIRUPDUHLOFRQWHVWR x Cediamo per questo alcune funzioni strategiche al consorzio che li esercita in nome del progetto collettivo. 10 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 2.1.2 Le società geocomunitarie: tra identità di sistema e sviluppo La storia /H VRFLHWj ³JHRFRPXQLWDULH´ sono nate DOO¶LQWHUQR GHO VLVWHPD, in genere come evoluzione imprenditoriale dei poli territoriali su iniziativa dei consorzi la cui operatività insisteva sullo stesso ambito regionale o interregionale, sulla base di specifici e differenziati bisogni: x FRRUGLQDUH JOL LQWHUYHQWL GHL FRQVRU]L SHU O¶DFFHVVR D ULVRUVH LQ DPELWR IRUPDWLYR finanziario x migliorare la competitività dei consorzi nella partecipazione a gare e appalti x coordinare gli sforzi per la ricerca e la progettazione innovativa x generare massa critica di investimento/competitività su processi complessi x migliorare la contrattualità con le Istituzioni regionali a copertura dei differenziali di sviluppo interni In attesa di armonizzarne ruolo e funzioni alla luce di un più complessivo ridisegno della governance del sistema, Cgm capogruppo ha sino ad oggi partecipato con quote di capitale e in alcuni casi ha esprHVVRDQFKHXQFRQVLJOLHUHG¶DPPLQLVWUD]LRQH Le diverse forme La morfologia delle società geocomunitarie ad oggi è molto diversificata: a. Società generaliste di service (Asis, Calabria Welfare): la finalità prevalente è quella di sostenere processi di consolidamento, sviluppo e integrazione imprenditoriale della rete b. Società di scopo: (GenerAzioni Toscane, le 3 Venezie): finalizzate a coordinare risorse e attività dei consorzi rispetto allo sviluppo di progettualità nei settori innovativi o a migliorare la competitività nei mercati tradizionali, attivando politiche di filiera su scala regionale e interregionale c. Connecting People: nata come società di prodotto su scala interregionale, cresce, diviene nazionale ed entra nel Gruppo cooperativo perdendo la connotazione tipica di società geocomunitaria In molte aree territoriali (Emilia Romagna, Puglia-Basilicata, Liguria, Sardegna) i consorzi stanno ipotizzando la nascita di ulteriori di strumenti imprenditoriali comuni in una logica geocomunitaria. 11 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Le ragioni delle differenze La differenzazione delle politiche regionali tende a richiedere sui singoli macroambiti territoriali strumenti agili e veloci per la contrattazione territoriale e la competitività nei mercati. I differenziali di sviluppo della rete nei territori (fasi diverse dello sviluppo imprenditoriale dei consorzi e delle loro cooperative) spingono di volta in volta alla messa a punto di strumenti di accompagnamento diversi. Le differenziazioni dei mercati (un declinante mercato pubblico al Nord, un mercato bilanciato al Centro e un ancora effervescente mercato pubblico a Sud) spingono alla messa a punto di strumenti territorialmente diversi: volti a potenziare la capacità di investimento e la rapidità del posizionamento anticipatorio sui mercati emergenti al Nord; il potenziamento delle tecnologie e degli strumenti, per la competizione nel mercato pubblico al Sud; la necessità di investimenti sul doppio fronte al Centro. I nuovi bisogni inoltre richiedono potenzialità di investimento economico e progettuale che spesso travalicano OH ³FDSDFLWj´ RUJDQL]]DWLYH H GL UHFOXWDPHQWR GHL VLQJROL FRQVRU]L trovando nella struttura interconsortile un livello di coordinamento, condivisione ed efficientamento delle risorse in grado di abbattere i costi di accesso e di successo per la nuova progettazione. Società geocomunitarie: una definizione Le società geocomunitarie sono aggregazioni sovraterrritoriali che interpretano la missione comunitaria, strutturando le seguenti funzioni: x integrazione imprenditoriale dei soci su ambito territoriale sovra consortile x sviluppo e consolidamento della rete dal punto di vista imprenditoriale, distributivo e del capitale sociale fiduciario. In una logica di efficientamento e semplificazione assolveranno anche alle funzioni tipiche del polo laddove la società geocomunitaria aggreghi la totalità di tutti e soli i consorzi territoriali aderenti a Cgm. Il futuro delle società geocomunitarie nel Gruppo cooperativo Cgm Riteniamo che le aggregazioni sovra territoriali possano rappresentare per il futuro uno strumento efficace per coordinare azioni e risorse della cooperazione sociale e di altri attori del territorio nella progettazione di nuove risposte a bisogni emergenti, nella realizzazione di strategie di un welfare di tipo comunitario adeguato ed in continuità con le politiche territoriali e regionali in materia di welfare e beni comuni. 12 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 2.1.3 I progetti internazionali /¶HVSHULHQ]a imprenditoriale del Gruppo Cgm, innestata su una risposta originale e controcorrente ai problemi posti dalla crisi dei sistemi europei di welfare, ha riscosso interesse in numerosi Paesi alle prese con gli stessi problemi di crescita della domanda dei VHUYL]LHGLGHFUHVFLWDQHOO¶LPSHJQo finanziario e politico dello Stato. La cooperativa sociale, con tutte le sue qualifiche espresse dal concetto di impresa sociale, ha avviato forme di applicazione e sperimentazione in diversi Paesi europei e in altre aree mondiali che si sono rivolte a Cgm SHU ULFHYHUH LVSLUD]LRQH H VRVWHJQR QHOO¶DPELWR GHOOD progettazione e della formazione. ,O ULOLHYR DVVXQWR GDOO¶HVSHULHQ]D LWDOLDQD di cooperazione sociale e dal tema GHOO¶LQWHUQD]LRQDOL]]D]LRQH GHOO¶LPSUHVDVRFLDOH GDOO¶,WDOLDDOO¶(XURSDHGDTXL LQDOWUL 3aesi, ha alimentato in Cgm una seria riflessione per le forti implicazioni interculturali di queste iniziative. Da qui O¶RSSRUWXQLWj di creare sinergie sia interne al Gruppo Cgm sia con altre organizzazioni impegnate nel contesto internazionale. Il risultato di queste riflessioni e degli accordi che ne sono seguiti hanno portato alla FRVWLWX]LRQHGLXQD)RQGD]LRQHSHUO¶LQWHUQD]LRQDOL]]D]LRQHGHOO¶LPSUHVDVRFLDOH6ROLGDUHWH nella quale Cgm collabora in modo stretto con FOCSIV e CTM-Altromercato. Rimangono inoltre operative le partecipazioni in Diesis e ECG, strumenti individuati per operare con efficacia in Europa, in connessione con Confcooperative, tramite Elabora sua struttura tecnica. 4XHVWH HVSHULHQ]H VRQR DOOD EDVH GHOO¶HODERUD]LRQH GL XQD YDVWD OHWWHUDWXUD europea VXOO¶LPSUHVDVRFLDOH, GHGLFDWDDOO¶DSSURIRQGLPHnto delle esperienze giuridiche e istituzionali attuate nei Paesi membri e delle funzioni svolte per fare fronte a livello locale ai problemi GHOO¶LQVHULPHQWRODYRUDWLYRGHLJUXSSLVRFLDOLYXOQHUDELOL 8QFRQWULEXWRVSHFLILFRG¶analisi è stato fornito da Cgm SHULOUXRORDYXWRQHOO¶HODERUD]LRQHH nel coordinamento del progetto WISE che ha coinvolto numerosi partner europei (Belgio, Spagna, Polonia, Malta, Finlandia, Francia, Romania, Bulgaria FRQ O¶obiettivo comune di YDOXWDUH O¶LPSDWWR H OH SROLWLFKH SHU O¶LPSUHVD VRFLDOH GL LQserimento lavorativo in 8 Paesi, arrivando a definire le linee guida possibili , da validare a livello europeo. Tra gli altri impegni di Cgm in ambito europeo va ricordata la 3LDWWDIRUPD SHU O¶impresa 6RFLDOH QHL 3DHVL GHOO¶(XURSD GHOO¶Hst: un progetto complesso che tramite lo scambio di esperienze si propone di verificare le possibilità di introdurre esperienze di impresa sociale 13 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo QHOO¶DUHD GHL VHUYL]L DOOD SHUVRQD H G¶LQVHULPHQWR ODYRUDWLYR GL VRJJHWWL LQ FRQGL]LRQL GL svantaggio, iQSDHVLGHOO¶(XURSDFHQWUR-orientale. NeOO¶DPELWR GL TXHVWH DWWLYLWj &JP ha stabilito o rinforzato rapporti con organizzazioni e centri di ricerca di altri Paesi, qualificando i propri interventi e potenziando le capacità di analisi e ricerca. Esperienze infine che hanno visto coinvolto Cgm, al di fuori del contesto europeo, sono quelle in Colombia, Uruguay, Costa Rica, Brasile e Vietnam. Si sono poi avviati contatti ed iniziative anche in Argentina, Ecuador e Cile. /DUHWH&JPHO¶LPSHJQRLQWHUQD]LRQale La rete Cgm, ai diversi livelli (cooperative, consorzi, società del Gruppo), si è misurata con O¶LPSHJQRLQ(XURSDHDOLYHOORLQWHUQD]LRQDOH Sono più del 55% i Consorzi della rete che agiscono in Europa (UE) con azioni, scambi e partnership progettuali. Sono inoltre il 25-30% i Consorzi che svolgono azioni anche in territori extraeuropei: in America Latina, Asia e Africa. /¶ GHL &RQVRU]L GLFKLDUD infine, nelle strategie esplicitate da piani programmatici di sviluppo, che la dimensione internazionale sia una frontiera futura in cui cimentarsi. La tavola che segue restituisce un quadro orientativo GHOO¶LPSHJQRLQWHUQD]LRQDOHLQHVVHUH DOO¶LQWHUQRdella rete1 Africa CapoVerde Kenia Mali Burundi Senegal Zambia TOTALI Europa non UE o allargamento Albania Croazia Kosovo Malta Cgm Cgm 1 1 RETE 2 3 1 1 3 1 11 America Latina Argentina Bolivia Brasile Cile Colombia Costa Rica Ecuador El Salvador RETE Guatemala 3 1 1 1 Perù Uruguay TOTALI Cgm 2 1 RETE 3 1 2 1 2 1 1 2 1 1 4 2 3 19 1 I dati sono riferiti esclusivamente ai consorzi e non alle cooperative che hanno restituito compilato un questionario di rilevazione inviato ad hoc. 14 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Polonia Romania Serbia Slovacchia Turchia Ucraina TOTALI 2 1 1 6 4 3 1 1 1 1 17 Asia e Medio Oriente India Israele Palestina Vietnam Cina TOTALI Cgm RETE 2 2 3 2 2 1 8 /¶DSHUWXUD DOOH HVSHULHQ]H HXURSHH UDSSUHVHnta, sia per i singoli individui che per le organizzazioni, una grande opportunità di accrescimento delle esperienze, delle competenze e della riflessione sulle politiche di supporto allo sviluppo dei sistemi di welfare. Lo scambio e il confronto nella dimensione internazionale sono parte di una strategia di formazione e aggiornamento delle professionalità impegnate nel sistema che determina vantaggi nel breve e nel lungo periodo: x rafforzamento delle motivazioni individuali e collettive che spingono al lavoro sociale x ampliamento degli orizzonti culturali, professionali, tecnici e operativi x trasferimento di pratiche di eccellenza x FRVWUX]LRQHGLXQ¶identità di sistema /¶LPSHJQR LQ SURJHWWL VSHFLILFL GL FRRSHUD]LRQH LQWHUQD]LRQDOH ROWUH D UDIIRU]DUH OD QDWXUD comunitaria delle cooperative e dei consorzi rispetto allo sviluppo di un benessere collettivo che guarda oltre lo steccato delle nostre piccole comunità per abbracciare il mondo, mantiene alta la predisposizione di soci, operatori e dirigenti a farsi provocare dalle diverse complessità della realtà, mettendo in gioco la creatività progettuale che nasce da sentimenti di autentica solidarietà. Le prospettive Nei prossimi 10-DQQLO¶LPSHJQRULVSHWWRalla dimensione internazionale nel sistema Cgm aumenterà in Europa e nel mondo. In Europa la nostra presenza, già forte in vari organismi di coordinamento delle cooperative sociali e della cooperazione in generale, è destinata ad estendersi per dare risposta alle domande crescenti delle comunità e dei mercati locali. Le iniziative europee in questi settori avranno a disposizione nuovi programmi e forme di finanziamento il cui accesso richiederà però una messa a punto di forme più strutturate e qualificate di partecipazione. Inoltre la strutturazione di Solidarete e O¶DYYLR GL SDUWQHUVKLS strategiche con altre reti, a partire da quelle di CTM Altromercato e Focsiv, farà si che la presenza di Cgm in Europa e nel mondo trovi nuovi strumenti, oltre a quelli sinora sperimentati, capaci di mettere al 15 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo servizio dello sviluppo comunitario internazionale, accanto DOO¶HVSHULHQ]D GHOO¶LPSUHVD sociale, le competenze e le strategie tipiche e peculiari di altre realtà come le ONG e il commercio equo. Il successo della formula Cgm LQ ,WDOLD q GRYXWR VLD DOO¶RULJLQDOLWj GHOOH Vue strutture organizzative sia alla qualità delle forme di intervento attuate. Dimensioni che possono essere riproposte a livello europeo e internazionale, ma senza improvvisazioni o tentazioni isomorfiche (¶ infatti necessario un impegno specifico, capace di riconoscere i bisogni di Paesi e contesti diversi e di inserirsi positivamente DOO¶LQWHUQR GL percorsi già esistenti o sviluppabili, nel rispetto della dimensione interculturale del lavoro da svolgere. Uno spazio di sviluppo futuro è la dimensione di un coordinamento internazionale per il Gruppo cooperativo. Tale attività già in parte avviata con i progetti di sviluppo di Mestieri QHOO¶(XURSD GHOO¶HVW H FRQ DOFXQL FRQWDWWL FRQ &RPXQLWj 6ROLGDOL SHU OD FRVWUX]LRQH GL XQD rete europea che si occupa di servizi per anziani, si deve consolidare, attivando uno strumento specifico di sviluppo internazionale del Gruppo. La cooperazione internazionale e lo sviluppo di comunità: ruolo dei consorzi territoriali e del Gruppo cooperativo Cgm Territori, comunità e reti sono le forme condivise e condivisibili di un processo di internazionalizzazione dHOO¶HFRQRPLD VRFLDOH ULVSHWWR DOOH quali il Gruppo Cgm si presenta con il suo patrimonio di attività e di esSHULHQ]D/¶LQFRQWURFRQDOWUL3aesi e altre esperienze ci ha consentito di acquistare consapevolezza sui valori positivi della nostra esperienza, di individuare il bisogno di arricchirne alcune parti, di rileggerle e riformularle in una prospettiva autenticamente interculturale. Dobbiamo ora migliorare la nostra capacità di lettura ed analisi delle esperienze altrui per trarne noi stessi vantaggio. Il lavoro interculturale da compiere, con la capacità che comporta di comprendere i vari punti di vista per poi rientrare, rielaborandoli, nel proprio specifico, è una delle sfide più importanti che abbiamo di fronte, anche per rileggere e rivitalizzare i nostri territori e le nostre comunità di partenza. 2.2. Il valore della cooperazione sociale in rete: un modello di sviluppo socioeconomico Cgm : un vero e proprio distretto di impresa sociale diffuso che presenta eccellenze dal punto di vista della qualità e della quantità dello sviluppo sociale ed economico, della flessibilità e della capacità di innovazione nelle fasi di cambiamento e di crisi, grazie alla 16 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo pratica mutualistica e solidaristica interna alla rete e alla capacità di strutturare alleanze e reti sui territori. Un modello cooperativo fondato su mutualità e solidarietà La cooperazione sociale che Cgm è impegnato a promuovere e praticare, è uno strumento peculiare e prezioso per la nostra economia e per lo sviluppo di un nuovo sistema di protezione sociale. Infatti: x in quanto impresa a finalità pubblica e non orientata a generare profitto per i suoi soci, ma per la comunità, è la forma imprenditoriale più coerente ed adeguata per trattare il PHUFDWRGHL³EHQLFRPXQL´ (istruzione, salute, assistenza, sociale, lavoro) x in quanto forma cooperativa a capitale diffuso riesce a portare a protagonismo imprenditoriale i talenti di molti giovani, che potrebbero non avere spazio per esprimere la propria creatività imprenditoriale in altre forme di impresa che richiedono la disponibilità di forte capitale concentrato x rappresenta un cantiere formidabile di prima occupazione e di ri-occupazione di alcune categorie di popolazione fondamentali per il rilancio socioeconomico del paese: giovani, donne, ultracinquantenni, svantaggiati) x il distretto di impresa a rete presenta eccellenze dal punto di vista della qualità e della quantità dello sviluppo sociale ed economico, della flessibilità e della capacità di innovazione nelle fasi di cambiamento e di crisi 2.2.1 &JP XQD UHWH FDSLOODUH LQ JUDGR GL ³GLVWULEXLUH´ XQ¶RIIHUta diversificata di servizi di Welfare Il Gruppo Cgm con 1.000 cooperative e 78 consorzi è presente in tutte le regioni, in 70 province e in oltre 5.000 Comuni; una presenza a fianco dei territori e delle famiglie paragonabile solo a quella degli enti locali. La capillarità e la prossimità al territorio rappresentano un importante punto di partenza per lo sviluppo di offerte innovative di servizi. l Gruppo Cgm rappresenta oggi una rete di opportunità per le famiglie e le persone che integra XQ¶RIIHUWD GL TXDOLWj FRQVROLGDWD FRQ ULVSRVWH specifiche e sostenibili, rispetto ai bisogni emergenti. La capacità distributiva del Gruppo non ha ancora espresso pienamente le sue potenzialità. 17 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Consorzi e Cooperative di tipo ³A´ Servizi Legati alla domanda degli Enti locali (Mercato Pubblico) Consorzi e Cooperative di tipo ³B´ Servizi Legati alla domanda di beni e servizi di cittadini o imprese (mercato privato) Occupazione di fasce deboli - legata alla domanda di beni e servizi degli Enti Pubblici (Mercato Pubblico) Anziani - Residenze socioassistenziali, - Assistenza domiciliare, Assistenza domiciliare integrata, - Centri diurni, - Centri Alzheimer, - Tempo libero Disabili Residenze assistite - Disabilità/Salute Mentale - Centri diurni Centri residenziali Servizi riabilitativi Tempo libero Assistenza scolastica Orientamento , formazione e lavoro doposcuola case-famiglia comunità alloggio affido prevenzione drop-out formazione e lavoro educativa domiciliare educativa di strada centri di aggregazione - Asili nido, Centri gioco, Spazi famiglia, Scuole materne, Consulenza Verde Raccolta differenziata Pulizie Lavanderia - Verde Pulizie Lavanderia Assemblaggio Produzione componenti Produzione beni Agricoltura Stampa Turismo Energie Salute mentale - Servizi riabilitativi Minori e giovani - Occupazione di fasce deboli - legata alla domanda di beni e servizi di cittadini e imprese (Mercato privato) Verde Raccolta differenziata Pulizie Lavanderia - Verde Pulizie Lavanderia Assemblaggio Produzione componenti Produzione beni Agricoltura Stampa Turismo Energie Stranieri - Formazione Verde Raccolta differenziata Pulizie Lavanderia - Verde Pulizie Lavanderia Assemblaggio Produzione componenti Produzione beni Agricoltura Stampa Turismo Energie Infanzia e famiglia - Asili Nido, - Scuole materne, - Servizi di cura: babysitter, baby parking, - Consulenza 18 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 3HUXQ¶DQDOLVLGLGHWWDJOLRVXLFRQVRU]LOHFRRSHUDWLYHHL ORURVHUYL]LVLULPDQGDDOO¶DOOHJDWR FRQWHQHQWH LO UHSRUW GHOOD ULFHUFD ³ANALISI DEI FATTORI DI SUCCESSO E DEI RISULTATI DEL GRUPPO COOPERATIVO CGM´. $QDOLVL GHOO¶HYROX]LRQH GHO UXROR GHO consorzio territoriale da centro servizi a impresa di comunità´ /¶RIIHUWDSRWHQ]LDOHGLVHUYL]LHRSSRUWXQLWjVXLPHUFDWLHPHUJHQWL ,PXWDPHQWLGLVFHQDULRHGLPHUFDWRKDQQRJLjGDWRDGLWRDOO¶LQWHUQRGHOODUHWHHQHLGLYHUVL territori a sperimentazioni e progettazioni più o meno complesse rispetto ai mercati emergenti. La tavola che segue individua (in modo ovviamente non esaustivo) le dinamiche GL VSHULPHQWD]LRQH FKH VRQR LQ DWWR DOO¶LQWHUQR GHO VLVWHPD verso le quali le società del Gruppo possono e vogliono rappresentare luoghi privilegiati di scambio e trasferimento di pratiche, eccellenze, ma anche e soprattutto di ricerca e innovazione in rete. Ambiti di intervento relativi ai mercati emergenti esplorati dalla rete Cgm Legati alla domanda di beni e servizi degli Enti locali (mercato pubblico) Stranieri: Strutture di Accoglienza (Ministero degli interni) Fragilità occupazionale/Contrasto alle povertà x Politiche attive per il collocamento di giovani x Donne x ultracinquantenni x Reddito 0 x Stranieri Giovani: Progettazione innovativa (sviluppo culturale e miglioramento della competitività dei giovani rispetto alle sfide future) Persone in esecuzione penale: x unità produttive nelle nuove carceri in costruzione x penale minorile Legati alla domanda privata di beni e servizi di cittadini e imprese (mercato privato) Famiglia x 6HUYL]L GL FXUD SHU O¶LQIDQ]LD EDE\VLWWHU baby parking x Badantato x Sportelli - consultori x Vacanze accessibili: per aziende oltre che per famiglie x Sanità leggera-centri famiglia x Scuole (laboratori in supporto alle classi e insegnanti; gestione materne; pensieri su elementari, medie e professionali) Housing per: x x x x x anziani autosufficienti disabili, immigrati, giovani coppie, studenti Energie rinnovabili x Turismo 19 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 2.3 La scelta della Qualità Il sistema Cgm ha dal 1994 investito fortemente sul fronte della qualità intesa come: x TXDOLWjGHOO¶LPSUHVDVRFLDOH x qualità dei servizi offerti alla comunità. Qualità del nostro impegno verso la comunità: dal B-RES al bilancio sociale di sistema Cgm ha iniziato a diffondere le prime riflessioni e le prime sperimentazioni nella rete in tema di bilancio sociale già a partire dal 1994. Intorno al 2000 il pensiero si è strutturato e sono state elaborate linee guida specifiche sulla realizzazione del bilancio di responsabilità etica e sociale (B-res). Il bilancio sociale rappresenta da sempre, per le imprese sociali della rete, uno strumento polifunzionale. Accanto allo scopo comunicativo si affianca una funzione gestionale e di governance; viene infatti utilizzato sia per misurare il valore creato dalle imprese sociali e dai diversi servizi in favore dei propri portatori di interessi, sia come occasione per dotarsi di un sistema di pianificazione, controllo, monitoraggio, valutazione e rendicontazione delle attività. Da sempre il bilancio sociale delle organizzazioni della rete ha avuto una particolare ³FHQWUDWXUD´ FRPH VWUXPHQWR XWLOH SHU HVSOLFLWDUH O¶LGHQWLWj GHOOH LPSUHVH VRFLDOL PHWWHQGR LQ evidenza non solo la missione in quanto tale, ma rivelando in maniera trasparente la finalizzazione delle azioni, la reputaziRQH GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH VXO WHUULWRULR H JOL HVLWL GHOOH proprie attività. /¶HYROX]LRQHGHOO¶DSSOLFD]LRQHGHOELODQFLRVRFLDOHSHULSURVVLPLDQQLYHGUjVHPSUHSLGDXQ lato, il coinvolgimento degli stakeholder esterni, non solo nella prospettiva di un welfare orientato ai risultati (che premia le organizzazioni più efficaci ed efficienti), ma soprattutto perché dai bilanci sociali con un approccio multistakeholder la lettura dei bisogni del cittadino e le potenzialità della comunità possono essere meglio esplorate valorizzando la vicinanza con il territorio 'DOO¶DOWUR ODWR VL VWDQQR FRQVROLGDQGR OH SULPH HVSHULHQ]H GL ELODQFLR VRFLDOH GL UHWH consortile (o di sistema) che ha un valore maggiore dello strumento di rendicontazione del singolo consorzio o della singola cooperativa in quanto valuta e comunica i risultati sociali della UHWH WHUULWRULDOH FRQVRU]LR H FRRSHUDWLYH ³UDFFRQWDQGR´ JOL HIIHWWL FKH LO VLVWHPD QHO VXR complesso produce. Oltre quindi a strumento di comunicazione e marketing territoriale, il ELODQFLRGLVLVWHPDGLYHQWDXQVXSSRUWRDOO¶RULHQWDPHQWRGHOODUHWHDLXWDDFDSLUHODVRVWHQLELOLWj delle imprese sociali dal punto di vista organizzativo, economico, delle risorse umane) e uno strumento di benchmarking interno ed esterno e, di conseguenza, di crescita complessiva. 20 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Qualità dei servizi: Iso 9001, Marchi di tutela collettiva I passi fatti sino ad oggi: &HUWLILFD]LRQH,62RTXDOLWjGHOO¶RUJDQL]]D]LRQH /¶DGHJXDPHQWRDGXQRVWDQGDUGGLULIHULPHQWRLQWHUQD]LRQDOPHQWHULFRQRVFLXWROa norma ISO) nasce inizialmente (1998) dalla necessità e dalla volontà di dotare cooperative e consorzi di uno strumento di consolidamento organizzativo e di modalità di governo da cui potesse derivare un miglioramento della qualità dei servizi erogati. NeOO¶HYROX]LRQHGHOO¶DSSOLFD]LRQHGHOODQRUPD,62DOOHFRRSHUDWLYHHai consorzi della rete negli ultimi 10 anni, il confronto con la norma ISO non si è risolto solo nella verifica di una parte terza O¶HQWH GL FHUWLILFD]LRQH ULVSHWWR DOOD FRQIRUPLWj H DOO¶efficacia del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni della rete. Piuttosto si è andato sviluppando un percorso evolutivo GLPDWXUD]LRQHGHOO¶LGHQWLWjGHOO¶RUJDQL]]D]LRQHDWWUDYHUVRODVLVWHPDWL]]D]LRQHGHOOHPRGDOLWjGL orientamento strategico (supporto alla formalizzazione della missione e alla sistematizzazione GHLYDORULGLIRQGRGHOO¶LPSUHVDGLJRYHUQRGHILQL]LRQHGLPRGDOLWjHRELHWWLYLGLOXQJRPHGLRH breve termine individuati in coerenza fra esigenze del territorio, sistema cliente e potenzialità e OLPLWL GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH GHILQL]LRQH GL RUJDQLJUDPPL H PDQVLRQDUL VSHFLILFL PRGDOLWj GL intervento e responsabilità H GL PRQLWRUDJJLR GHOO¶LPSUHVD VRFLDOH VWHVVD LQGLYLGXD]LRQH GL indicatori quali-quantitativi di processi e risultati al fine di effettuare una valutazione dei servizi, ecc.). /DSURVSHWWLYDGHOO¶DSSOLFD]LRQHGHOODQRUPD,62DOOHRUJDQL]]D]LRQLGHOODUHWH&JPSXQWD VHPSUHGLSLVXOO¶LQWHJUD]LRQHGHOVLVWHPDFHUWLILFDWRFRQJOLDOWULVWUXPHQWLGLJHVWLRQHELODQcio VRFLDOH PDUFKL VLFXUH]]D HFF SHU XQD YLVLRQH SL DUPRQLFD GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH H SHU LO perseguimento del miglioramento della qualità dei servizi gestiti. Marchi o qualità degli esiti Il cosiddetto percorso di eccellenza che ha portato alla strutturazione di alcuni marchi collettivi per la valutazione di specifiche filiere di servizi (asili nido, comunità per la salute mentale e ³dopo di noi´) prende avvio intorno al 2000 con lo scopo di mettere in luce elementi di valore aggiunto che derivano da ³XQFHUWRPRGRGLIDUHLPSUHVDVRFLDOH´DWWUDYHUVRXQPHFFDQLVPRGL accreditamento volontario. /¶HVLJHQ]DqVWDWDTXHOODGLJDUDQWLUHDJOLXWHQWLILQDOLHDJOLDOWULSRUWDWRULGLLQWHUHVVLO¶RULJLQHOD natura e la qualità dei prodotti/servizi (indicatori strutturali, di processo e di esito), al fine di 21 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo SURPXRYHUH H UDIIRU]DUH OD SURSULD LGHQWLWj GLVWLQWLYD DOO¶LQWHUQR GHOOD UHWH PD DQFKH H soprattutto nel proprio contesto di azione. Negli anni, i servizi che hanno ottenuto il marchio hanno sviluppato una tensione al miglioramento dal confronto con altri servizi simili, da cui hanno spesso saputo trarre stimoli e idee per rinnovarsi, oltre che adeguare la propria offerta rendendola più rispondente alle esigenze dei fruitori. Superata la fase di sperimentazione iniziale (consolidamento applicativo), la promozione del marchio nei prossimi anni anche verso O¶HVWHUQRSHUPHWWHUjXQDPDJJLRUHYLVLELOLWjGHLVHUYL]LDGHUHQWLJHQHUDQGRTXHOYDORUHDJJLXQWR atteso anche nei confronti dei diretti fruitori e della comunità. Quadro della diffusione degli strumenti di qualità (per Polo) al 30 giugno 2009 Polo Piemonte/Valle G¶$RVWD Lombardia Bilancio sociale (dato su consorzi e coop.) Certificazione 2 ISO (dato su consorzi e coop.) Marchio PAN (dato sui servizi) Marchio Comunità Solidali (dato sui servizi) 12 20 15 5 115 65 31 307 3 Triveneto 41 39 4 9 Liguria 0 1 2 5 Emilia Romagna 15 19 4 6 Toscana 25 44 25 4 Campania 1 3 1 4 BAM 8 0 2 0 Puglia 7 9 7 0 Calabria 0 0 0 0 Sardegna 7 30 2 0 Sicilia 2 5 0 2 Lazio 5 2 28 0 Marche/Umbria 9 0 4 2 439 (stima) 287 159 68 40,7% 26,6% TOTALE % soci rete Cgm 2 Certificazioni con Cisqcert. Considerando che altre cooperative sono certificate autonomamente e con altri enti, il dato può salire fino al 30% dei soci 3 Al 31 luglio 2009 tutte le cooperative VRFLDOL ORPEDUGH SHU PDQWHQHUH O¶LVFUL]LRQH DOO¶DOER KDQQR GRYXWR redigere il bilancio sociale 22 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 3. Le azioni del piano: la produzione, tra mercati tradizionali e mercati emergenti 3.1 Le società del Gruppo volano per una maggiore competitività dei consorzi e delle cooperative Le attività delle società del GUXSSR GHYRQRDYHUH FRPHILQDOLWjSULQFLSDOHO¶LQFUHPHQWR GHO potenziale competitivo dei consorzi e delle loro cooperative, coordinando a livello delle diverse filiere: x politiche di marchio (formazione, qualità, comunicazione di marca) sui mercati consolidati x messa a punto di strumenti competitivi ad hoc per mantenere livelli di competitività DGHJXDWL DOOH FDUDWWHULVWLFKH QXRYH GHL PHUFDWL H DOOD PXWDWH FRQGL]LRQL GHOO¶DUHQD competitiva x pLDWWDIRUPHGLVFDPELRSHUO¶LQQRYD]LRQHGLSURFHsso e di prodotto sui mercati emergenti Tali obiettivi sono raggiungibili attraverso alcuni processi sinergici: x la definizione delle filiere consolidate e la messa a sistema degli investimenti fatti ai vari livelli su settori di intervento, compreso le piattaforme per il benchmark delle sperimentazioni sui mercati emergenti (società del Gruppo e geocomunitarie di scopo) x O¶DUPRQL]]D]LRQH delle politiche di marchio tra le filiere delle diverse società per la creazione di una massa critica comunicativa sufficientemente ampia da attrarre risorse esterne per investimenti di marketing che ad oggi non sono compatibili con i margini RSHUDWLYL GHOO¶DWWLYLWj LPSUHQGLWRULDOH FDUDWWHULVWLFD GHOOH Fooperative e dei consorzi (Gruppo cooperativo Cgm) x la messa a punto di strumenti ad hoc per restituire competitività al sistema in alcuni ambiti specifici (anziani e non autosufficienze, settore ambientale, scuola) per i quali il consorzio territoriale presenta una dimensione insufficiente sia in termini di soglia di accesso al mercato sia in termini di forza competitiva rispetto ai principali concorrenti che operano in questi ambiti, pur rappresentando un valore in termini di qualità per i legami di prossimità che genera con il territorio. Questi nuovi strumenti devono caratterizzarsi per: x la valorizzazione dei caratteri distintivi e valoriali della nostra rete, ricollocandoli come nuovo valore aggiunto e vantaggio competitivo 23 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x una forte impronta imprenditoriale tipica dell'impresa sociale x la presenza di articolati sistemi di governance x una chiara condivisione delle strategie x il proseguimento dei processi di capitalizzazione non solo a livello nazionale, ma anche di consorzi e cooperative. 3.1.1 Le società del Gruppo cooperativo e i mercati tradizionali Le finalità del piano rispetto ai mercati consolidati sono: x il mantenimento della capacità competitiva della rete nei settori di filiera individuati x laddove esistono gli spazi legislativi, sostenere direttamente l'avvio di servizi a titolarità delle cooperative, alternativi agli appalti (accreditamenti, mercato privato, ecc..) x lo sviluppo di azioni di marketing di filiera (comunicazione e promozione, general contracting, ceQWUDOHG¶DFTXLVWL x il rafforzamento delle politiche di qualità delle filiere x la promozione di scambi e benchmark attraverso seminari e iniziative di formazione e sensibilizzazione x la costruzione di politiche di alleanze con i "fruitori" e gli stakeholders Le società del Gruppo costituiscono lo strumento per il coordinamento e lo sviluppo di queste attività. 3.1.2 Strategie di sistema per una maggiore competitività in alcuni mercati maturi: cura e ambiente Il settore dei servizi di Cura: /¶DUHQDFRPSHWLWLYDVLqVWUXWWXUDOPHQWHPRGLILFDWD. Si tratta di un mercato a buoni margini operativi lordi, prevalentePHQWH OHJDWR DOO¶LQL]LDWLYD delle pubbliche amministrazioni, pur essendo presenti anche iniziative private. Le pubbliche amministrazioni sono sempre più portate a: x costruire procedimenti di gara con importi base e soglie di accesso che tendono naturalmente a favorire sul mercato grossi competitori, molto specializzati 24 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x far fronte ai nuovi investimenti attraverso la forma del project financing che consente di aggirare i vincoli imposti dal patto di stabilità, strumento che privilegia competitor molto capitalizzati e dotati di buone partnership e capacità progettuale complessa x PXRYHUVL QHOOD GLUH]LRQH GHOO¶DFFUHGLWDPHQWR: strategia che premia i soggetti maggiormente abili sul versante imprenditoriale e commerciale L¶DUHQDFRPSHWLWLYDsi caratterizza inoltre per una maggiore aggressività di imprese profit e non profit che vedono contrarsi i margini operativi del loro consolidato e che tendono a compensare la perdita di marginalità conquistando nuovi spazi di mercato anche con politiche di costo particolarmente seduttive in questa fase per le pubbliche amministrazioni, alle strette con una spesa pubblica in crescita e con la coperta sempre più corta del gettito fiscale e dei trasferimenti nazionali Il settore dei servizi ambientali I fenomeni in corso registrano: x la tendenza delle aziende municipalizzate ad accorparsi progressivamente secondo meccanismi di crescente efficientamento x il conseguente innalzamento delle soglie e dei requisiti di accesso x O¶apertura del mercato a competitor su scala europea x il rischio di perdita di contrattualità del valore aggiunto rappresentato GDOO¶³LQVHULPHQWRODYRUDWLYR´, apprezzabile solo a livello territoriale In questo quadro saranno maggiormente incisivi soggetti di grosse dimensioni, con grande capacità di investimento, specializzati e con capacità di intervento su ambiti diversi (multi servizi) Alla luce di questi scenari può essere opportuno dotarsi di un vettore nazionale in grado di valorizzare il potenziale di sistema restituendo contrattualità alle cooperative e ai consorzi, anche ULVSHWWRDOYDORUHDJJLXQWRGHOO¶LQVHULPHQWRODYRUDWLYRGLFXLVLDPRSRUWDWRUL 3.1.3 Le società del Gruppo cooperativo e i mercati emergenti: catalizzare O¶LQQRYD]LRQH La cooperazione sociale sconta alcuni limiti nei processi di anticipazione dei mercati emergenti che presentano caratteristiche in buona parte diverse dai mercati tradizionali, rispetto a: x modello di produzione 25 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x approvvigionamento delle fonti x progettazione tecnico operativa x pianificazione economica e finanziaria x sistema dei competitor Diventa inoltre sempre più evidente la tensione che si va generando tra territori e mercati. Questi ultimi infatti assumono dimensioni sempre più ampie. Contemporaneamente è in atto uno spostamento progressivo sul versante della domanda, con contrattazioni che sempre più spesso si svolgono a livelli superiori (nazionale ed europeo). Ciò crea difficoltà nel riposizionamento di soggetti che hanno invece fatto della dimensione territoriale una propria caratteristica distintiva. In particolare in questi ambiti di intervento la cooperazione sociale rispetto ad altri concorrenti presenta: x scarsa capacità di investimento legata ad una limitata, seppur crescente, patrimonializzazione x lentezza legata ai processi decisionali di tipo democratico che nella fase di crisi scontano un ulteriore rallentamento dato da un più basso tasso di fiducia e da una minor propensione al rischio x la difficoltà (economica e culturale) ad attrarre e integrare profili pregiati sui nuovi settori Le società possono farsi promotrici, anche attraverso un coinvolgimento diretto, di veri e propri cantieri di ricerca e sviluppo sui mercati emergenti, basati sul benchmark delle sperimentazioni in rete, creando piattaforme di scambio di saperi, pratiche, competenze e interlocutori LQ XQ¶D]LRQH IXnzionale al rafforzamento delle possibili intersezioni tra le Società stesse HDOO¶integrazione dei propri servizi. 3.1.4 Le politiche di marchio al servizio della competitività e dello sviluppo Le politiche di marchio rappresentano uno strumento strategico centrale per valorizzare, in questa fase, i vantaggi competitivi della rete Cgm. Indirizzi Strategici Quelle che seguono sono le linee strategiche delle politiche di marchio condivise dal sistema Cgm ai vari livelli (cooperative, consorzi, società geocomunitarie, società del Gruppo). 26 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Gruppo cooperativo Cgm: è il marchio che contraddistingue la cooperazione sociale di tipo comunitario. Il bilancio sociale di sistema è lo strumento che consentirà di rendere evidenti e comunicabili gli indicatori di qualità GHOO¶identità: approccio comunitario (capacità di essere animatori attivi della governance territoriale), ruolo attivo nello sviluppo economico, occupazionale, sociale e culturale delle nostre comunità, valorizzazione delle risorse umane (gestione e formazione). Welfare Italia: è il marchio che contraddistingue i servizi del sistema Cgm che si sono presi impegni precisi sul fronte della qualità, della formazione specialistica, dello scambio: ³VHUYL]LDPLFLGHOOHIDPLJOLH´ Gli impegni del piano rispetto alle politiche di marchio: le filiere /RVYLOXSSRGLXQDSROLWLFD³FRPPHUFLDOH´GLILOLHUDQD]LRQDOHpresuppone, per la messa a SXQWRGLXQ¶azione efficace, che siano presenti alcuni elementi chiave relativi alle singole filiere individuate: x Massa critica di servizi / capacità distributiva Si raggiunge quando la massa critica dei prodotti/servizi che il sistema è in JUDGR GL GLVWULEXLUH q SDUL DO GL FRSHUWXUD GHOO¶RIIHUWD ULVSHWWR DO WHUULWRULR nazionale. x Scelte sulla qualità offerta Si presuppone che siano state operate, a livello di sistema, scelte precise in WHUPLQL GL TXDOLWj GHOO¶RIIHUWD H GL VWUXPHQWL, processi e protocolli operativi di controllo della qualità. x Politiche di marca e strategie commerciali (¶ QHFHVVDULR FKH YHQJDQR RSHUDWH a livello di sistema scelte di comunicazione e politiche di marca che consentano, attraverso la UDSSUHVHQWD]LRQHXQLWDULDGHOODFDSDFLWjGLVWULEXWLYDHGHOODTXDOLWjGHOO¶RIIHUWD, di dotare anche le più semplici unità operativa della forza contrattuale di una grande rete. Impegni di qualità assunti dal Gruppo Cgm ai suoi diversi livelli: 27 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Attività Comunità per la salute mentale Centri Diurni per la salute mentale Servizi domiciliari Salute mentale Comunità per la neuropsichiatria infantile 6HUYL]L3HUO¶,QIDQ]LD Servizi Dopo di Noi Sanità leggera Sistema qualità Comunità Solidali (marchio collettivo) Pan (marchio collettivo) Alfa (marchio collettivo) Welfare Italia Servizi n. strutture certificate ad oggi Obiettivi a tre anni 70 100 0 15 4 (sperimentali non ufficiali) 1 (sperimentale non ufficiale) 20 300 480 0 50 0 9 nuovi centri 5 La situazione relativa alle cooperative e ai consorzi certificati ISO 9001 è la seguente: Attività Sistema qualità 75 cooperative Interventi per la domiciliarità 39 cooperative gestiscono centri diurni per disabili, che diventano 56 considerando anche i servizi residenziali 41 cooperative Centri per disabili Inserimento lavorativo FRRSHUDWLYH³%´ Servizi formativi General Contractor 4 n. cooperative - consorzi certificati ad oggi 32 cooperative/consorzi Iso 9001 25 consorzi Servizi assistenza scolastica 21cooperative RSA 17 cooperative 6HUYL]LSHUO¶RFFXSD]LRQH 16 cooperative/consorzi Comunità per minori 9 cooperative Accoglienza immigrati 6 cooperative Scuole GHOO¶LQIDQ]LD 3 cooperative 4 La certificazione Iso non è specifica sui servizi, ma sulle cooperative o i consorzi che li gestiscono. Il dato si riferisce alle organizzazioni che spesso gestiscono diversi servizi della stessa tipologia. Non è quindi possibile sapere il numero esatto dei servizi in capo ad ogni cooperativa (la cooperativa è certificata per la sua capacità di gestire quella determinata tipologia di servizio). 28 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Le politiche di qualità saranno veicolate con il marchio Welfare Italia dalla società Welfare Italia srl Impresa sociale che coordinerà i processi di attribuzione del marchio (consulenza e valutazione) direttamente o avvalendosi dei servizi delle società del Gruppo. (¶ HYLGHQWH FKH O¶DWWXD]LRQH GHO SLDQR SUHYHGH GD XQ ODWR O¶LPSHJQR GL FRQVRU]L H cooperative a dotarsi di sistemi qualità in relazione ai servizi che offrono e producono e a mettere a sistema le informazioni UHODWLYHGDOO¶DOWURO¶LPSHJQRGHOOLYHOORQD]LRQDOHGruppo CgmDFRRUGLQDUHSROLWLFKHGLPDUFKLRVLDYHUVRO¶LQWHUQRVLVWHPDTXDOLWjIRUPD]LRQHsia YHUVR O¶esterno, ad esempio tramite il contracting centralizzato con sistemi assicurativi, mutualistici e fondi professionali. Le filiere Salute mentale Il Marchio Collettivo Europeo Comunità Solidali riferito ai servizi residenziali è attualmente concesso a circa 70 Comunità nel territorio nazionale, distribuite nei diversi gradi di protezione (alta, mHGLD EDVVD /¶RELHWWLYR q GL UDJJLXQJHUH LO GHL VHUYL]L della nostra rete. Riteniamo fondamentale realizzare un maggior posizionamento in termine di filiere di servizi offerti nei territori, integrando le politiche di marchio sino ad ora concentrate nei servizi residenziali, con altri servizi diurni e domiciliari, ormai in via di definizione o per i quali sono in corso sperimentazioni significative. I servizi residenziali di neuropsichiatria infantile, che per la loro poca diffusione nel territorio (sia rispetto alla nostra rete, ma anche in termini assoluti), accompagnata da un livello di altissima complessità gestionale, rappresentano un ambito da sviluppare esclusivamente laddove esistano competenze specifiche e solidità economiche consolidate. Comunità Solidali proseguirà il lavoro di studio del segmento e di monitoraggio delle poche sperimentazioni attualmente in corso, sia in termini di definizione che di accumulo di conoscenze specifiche. Il bisogno di servizi di qualità nella neuro psichiatria infantile è sicuramente in forte aumento e la mancanza di risposte adeguate è evidente, rendendo il settore uno dei possibili nuovi ambiti di sviluppo nei territori dove rispetto ai servizi per adulti si è raggiunto un solido posizionamento e non esistono spazi per ulteriori crescite. 29 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 6HUYL]LSHUO¶LQIDQ]LD, minori e giovani x La massa critica del 40%, necessaria DOO¶DWWLYD]LRQH GL SROLWLFKH GL PDUFKLR, pare raggiungibile solo nei confronti dei VHUYL]L SHU O¶LQIDQ]LD. La complessità nel raggiungere capillarmente tutti i nodi della rete da parte del livello nazionale, unitamente alla difficoltà dei servizi a farsi coinvolgere, QH DIIDWLFD O¶HQWUDWD QHO marchio, tanto più quando lo stesso ha ancora una caratteristica interna di autovalutazione/regolazione e QRQDQFRUDXQDYLVLELOLWjULFRQRVFLELOLWjDOO¶HVWHUQR. x Le comunità: riteniamo difficile portare tale servizio a filiera perché troppe le GLYHUVLWj G¶XWHQ]D H PROWHOHSRVVLELOL UHWL GL DSSartenenza che si sovrappongono. Più interessante e fattibile indiviGXDUHPRGHOOLHYHULILFDELOLWjGLULVXOWDWLQHOO¶DPELWR GHL SURFHVVL GL DXWRQRPLD H LQFOXVLRQH VRFLDOH GHL PLQRUL FKH ³SDVVDQR´ SHU OH comunità gestite dalla rete. I marchi condivisi, come nel caso di PAN, con altre organizzazioni sviluppano opportunità, ma hanno anche dimostrato la loro delicatezza e per certi versi fragilità, perché la gestione dei benefici del marchio per gli affiliati, in termini di reputazione di qualità sui territori, deve fare i conti con stili e livelli di qualità molto diversi, dentro ad ogni rete, ma anche tra le diverse realtà che quel marchio hanno creato. La qualità ancora troppo bassa nel suo punto medio, la fatica delle singole reti a riconoVFHUVLLQXQ¶LGHQWLWjFRQGLYLVDH in un sistema di qualità incrementale e premiante, QRQFKp O¶DQFRUD VFDUVD DELWXGLQH GHOOD nostra rete di gestire e riconoscersi, promuovendolo, in un marchio, ne rende difficile non solo il decollo ma anche il mantenimento. Dopo la fase nascente, è indispensabile un ulteriore investimento volto ad aumentare il livello della qualità riconosciuta e garantita dal marchio, nonché la sua legittimazione dentro i meccanismi premiali dei processi di accreditamento regionali. Luoghi per crescere sta verificando la fattibilità di creare una filiera tra la scuola, le politiche attive e creative per i giovani e le politiche attive del lavoro (in FROODERUD]LRQHFRQ0HVWLHULDSDUWLUHGDOODVSHULPHQWD]LRQHGHJOL³LQFXEDWRULG¶LPSUHVD´H la riedizione dei processi di orientamento e capacitazione verso il lavoro per giovani durante e dopo la scuola (e/o il percorso in strutture residenziali quali le comunità alloggio). /¶DOWUDLSRWHVLDOORVWXGLRULJXDUGDODUHDOL]]D]LRQHGLXQSRVVLELOH³SURGRWWRYDFDQ]D´FKH valorizzando la rete e le sue partnership territoriali, possa offrire diverse tipologie di 30 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo vacanzEsperienza (per scuole, per aziende, per famiglie esterne). Sono inoltre allo studio, in collaborazione con Accordi: proposte di soggiorni per figli di cooperatori della rete che prevedono delle agevolazioni economiche o degli incentivi alla partecipazione e SHUFRUVLVFDPEL DOO¶HVWHUR SHU JLRYDQL H VWXGHQWL 8QD GHOOH TXHVWLRQL SL XUJHQWL q OD necessità di mettere a sistema i tour operator già presenti tra i soci, a beneficio della rete e la definizione di percorsi contrattuali che rendano le offerte eque ma anche sostenibili in mercato ricco di competitors. Al.Fa. Dopo di Noi /¶RELHWWLYR GL $/)$ q TXHOOR GL JHQHUDUH QHOOH GXH UHWL HG LQ GXH DQQL FRPXQLWj alloggio per il Dopo di noi per persone con problemi di disabilità medio lieve, attraverso una serie di sostegni (marchio di qualità e manuale della qualità, strumenti di monitoraggio e misurazione delle performance, della soddisfazione del sistema stakeholder e di benchmarking; consulenza e supporto allo start-up, forte azione comunicativa e di diffusione, ecc.) 0ROWR GL TXDQWR ³SURGRWWR´ GDOOD UHWH &JP FRRSHUDWLYH H FRQVRU]L UHVWD DQFRUD GD valorizzare, sia in termini di capacità distributiva dei servizi che di qualità: x Comunità per minori x Residenze per anziani x Interventi per la domiciliarità x Attività di inserimento lavorativo x Servizi ambientali x Servizi di assistenza scolastica Un processo ormai ³XUJHQWH´ SHUFKp LQ JUDGo di restituire ai consorzi e alle cooperative massa critica e visibilità rispetto agli investimenti anche di tipo qualitativo fatti dal sistema (marchi collettivi, certificazione ISO 9001) e di potenziarne la forza contrattuale sui mercati. Welfare Italia Servizi srl (¶ XQD VRFLHWj D UHVSRQVDELOLWj OLPLWDWD FRQWUROODWD GD &JP $WWXDOPHQWH ha nel proprio capitale due soci finanziatori: Banco popolare (Banca popolare di Verona e Credito 31 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Bergamasco) e IntesaSanpaolo. La struttura societaria è concepita per prevedere O¶LQJUHVVRGLDOWULVRFLVLDILQDQ]LDWRULFKHQR-profit, mantenendo il controllo della società in capo a Cgm. 1HLSURVVLPLWUHDQQLO¶DWWLYLWjVLFRQFHQWUHUjVXOO¶DSHUWXUDLQ,WDOLDGLXQFHQWLQDLRGLFHQWUL :HOIDUH,WDOLD´FKHVYLOXSSHUDQQRVHUYL]LGLPHGLFLQDGLWHUULWRULRVDQLWjOHJJHUD,OPRGXOR prevede tre possibilità di DWWXD]LRQH ³FHQWUR RGRQWRLDWULFR´ ³SROLDPEXODWRULR´ ³FHQWUR RGRQWRLDWULFR H SROLDPEXODWRULR´ LQVLHPH /¶RIIHUWD GL SUHVWD]LRQL GHO SROLDPEXODWRULR SXz comprendere: una decina di visite specialistiche, fisioterapia ed attività di riabilitazione fisica, psicoterapia. La finalità è quella di promuovere servizi di qualità a prezzo equo per le famiglie italiane. /¶HTXLOLEULRHFRQRPLFRqGHWHUPLQDWRGDOOHUR\DOW\GLDIILOLD]LRQHSUHYLVWRSHURJQLVLQJROR centro. Gli eventuali utili prodotti sono distribuiti per una percentuale massima del 20% tra i soci, il restante 80% si accantona in un fondo per gli investimenti della società. La strategia di sviluppo imprenditoriale prevede che nel primo anno vengano privilegiati i consorzi Cgm, prevedendo una graduale apertura anche ad altri soggetti. Si auspica che VXO WHUULWRULR L FRQVRU]L FRLQYROJDQR QHOO¶LPSUHVD QHL PRGL ULWHQXWL SL RSSRUWXQL DOWUL soggetti (profit- no profit- ordini professionali- istituzioni pubbliche ), direttamente producendo servizi sanitari, iQ SURVSHWWLYD PHWWHQGR D GLVSRVL]LRQH DWWUDYHUVR LO ³FHQWUR :HOIDUH,WDOLD´DOWULVHUYL]LFHUWLILFDWLHJDUDQWLWLGHOODUHWH&JPDOOHIDPLJOLH 3.2 La finanza di sistema al servizio dello sviluppo I nodi finanziari della rete Cgm sono sostanzialmente due. IO SULPR ULJXDUGD O¶DFFHVVR DO credito, il secondo la ricerca di capitale di rischio per sostenere iniziative che prevedono un crescente fabbisogno di finanza. /¶DFFHVVRDOFUHGLWR Riguarda i mercati tradizionali della cooperazione sociale e lo sviluppo fisiologico delle cooperative (¶ dipendente sia dalla percezione che hanno le banche della cooperazione sociale, sia dalla considerazione che queste hanno del mercato dei servizi alla persona. In questi anni il sistema bancario si è fortemente orientato nei confronti delle imprese di servizi ed in alcuni casi specificatamente nei confronti della cooperazione sociale, con il risultato che OH DVLPPHWULH LQIRUPDWLYH FKH UHQGHYDQR GLIILFLOH O¶DFFHVVR DO FUHGLWR VL VRQR progressivamente ridotte. 32 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Anche il differenziale fra nord e sud si è stabilizzato, VRSUDWWXWWR SHU HIIHWWR GHOO¶DFFHVVR delle cooperative alla geVWLRQH GL VHUYL]L ULVSHWWR DOO¶iniziale attività di reperimento fondi tramite bandi o progetti. Evidentemente la rete al sud risente delle condizioni di svantaggio cui è sottoposta questa parte di Paese. Le richieste finanziarie che provengono dalla rete sono in questa fase di due tipologie: x anticipo fatture: le richieste provengono in maniera omogenea da tutto il Paese x mutui ipotecari finalizzati ad investimenti immobiliari. Sono una prerogativa esclusiva del nord, evidenziando la debolezza strutturale del sud. Altri tipi di finanziamento indirizzati a start up o a ristrutturazioni finanziarie sono, nei fatti, XQ¶eccezione. Tradizionalmente le cooperative sociali utilizzano banche di comunità, in particolare le Banche di Credito Cooperativo, per assolvere il proprio fabbisogno finanziario. La crescita dimensionale e la presenza disomogenea delle BCC sul territorio nazionale hanno evidenziato la necessità di supportare le cooperative con altri canali. A livello nazionale si è intervenuti con due modalità: x attraverso un sistema di convenzioni nazionali con banche che garantisse condizioni omogenee rispetto alla valutazione (rating) e al costo del denaro, x con Cgm Finance, DWWUDYHUVRXQRVWUXPHQWRFLRqFKHJDUDQWLVVHO¶DSSOLFD]LRQHGHOOH convenzioni e che eventualmente, oltre ad erogare in proprio, compartecipasse al rischio di credito. In questo momento sono attive due convenzioni, una con Banca (WLFD O¶DOWUD con Banca Prossima e si sta lavorando ad una terza con Banca Popolare Italiana, allargando una storica convenzione con Credito Bergamasco. Attualmente fra erogazioni dirette di Cgm Finance (circa 13 milioni di euro), di Banca Etica (circa 80 milioni di euro), di Banca Prossima (circa 20 milioni di euro) e di Credito Bergamasco (escluso Bergamo e Milano titolari della convenzione, circa 5 milioni di euro) il sistema nazionale garantisce credito deliberato per 118 milioni di euro, pari a circa un terzo del fabbisogno. Come ricordato in precedenza il credito è concesso prevalentemente su finanziamenti autoliquidanti o su mutui ipotecari Gli strumenti messi in campo risultano essere sufficienti, anche se vanno sottolineate alcune criticità: x il rischio che il ricorrere a finanza nazionale impoverisca la capacità di cooperative e consorzi di costruire proprie risorse reputazionali locali, x O¶LQVXIILFLHQ]D DO VXG GHL FRQVRU]L ILGL H OH GLIILFROWj FKH GRYUHPPR LQFRQWUDUH VH 33 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo fosse costituito un sistema nazionale fidi, soprattutto per la piccola dimensione delle nostre cooperative, x O¶LQFDSDFLWj GL DOFXQH banche locali, storiche partner delle cooperative e dei consorzi, di riconoscere ³O¶HVVHUHGLYHQWDWRDGXOWR³GHOQRVWURVLVWHPD x la difficoltà a costituire una relazione nazionale con il sistema del Credito Cooperativo data la sua forte attitudine ed autonomia territoriale. 1HOO¶DFFHVVRDOFUHGLWRLQRJQLFDVROHD]LRQLSUHYLVWHVRQR x Giungere alla terza convenzione nazionale con Banca Popolare Italiana; x Sviluppare relazioni con almeno un consorzio fidi per regione; x Supportare lo sviluppo dei due consorzi fidi nazionali specializzati: Solidarfidi e Microcredit; x Supportare la nascita di ulteriori strutture bancarie orientate al non profit, in particolare con Unicredito; x Favorire attraverso un sistema di convenzioni fra Cgm Finance ed i consorzi locali sistemi di erogazione del credito, raccolta fondi e gestione dei clienti congiunta. Attualmente questo avviene in modo formale in 4 realtà, due a livello cittadino (Milano e Catania), due a livello regionale (in Campania e Liguria) e in modo non formalizzato da una convenzione in altri territori; x Individuare modalità di intervento con le BCC, valutando in particolare la possibilità di una convenzione con Iccrea. Il capitale di rischio Il fabbisogno di capitale sociale espresso dalla rete ha strutturalmente modificato la propria QDWXUDVHQHJOLDQQLµ90 il fabbisogno era legato alle necessità di start up (in questo senso O¶LQWHUYHQWR GL &RVLV q VWDWR GHWHUPLQDQWH così come l¶DSSOLFD]LRQH in alcune realtà della convenzione Cgm±Federcasse), attualmente la ricerca di capitale sociale è connessa alle dinamiche di sviluppo delle cooperative e dei consorzi.. Si sta passando, in altri termini, da una funzione del capitale sociale di garanzia, ad un uso più proprio, di capitale di rischio da investire in attività innovative. Questa dinamica investe maggiormente i consorzi più che le cooperative, che sono invece RULHQWDWHSUHYDOHQWHPHQWHDOO¶LQYHVWLPHQWRLPPRELOLDUHHTXLQGLa sistemi di garanzia che si orientano verso le ipoteche. Al contrario i consorzi, proprio per il ruolo di agenzie comunitarie di sviluppo, intercettano opportunità la cui finanziabilità è strettamente 34 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo connessa alla disponibilità di capitale di rischio. Si tratta prevalentemente di operazioni di ristrutturazione ed adeguamento degli immobili, con la realizzazione di opere finalizzate alla produzione di servizi sociosanitari, FXOWXUDOLWXULVWLFLHGLQDOFXQLFDVLDOO¶KRXVLQJVRFLDOH Il consorzio assume un ruolo di regia e di titolarità contrattuale ed affida poi la gestione alle proprie associate. La finanziabilità di queste operazioni è particolarmente complessa poiché x i consorzi sono di difficile valutazione economico finanziaria e tendono a sviluppare grandi volumi di attività con margini minimi; x i processi di patrimonializzazione lenta tipici della cooperazione sociale sono incompatibili con i tempi di risposta di queste opportunità; x di norma questi interventi avvengono su beni concessi in uso, anche per periodi molto lunghi, ma sono inadeguati a prestare garanzie fondiarie. Va inoltre tenuto conto, che proprio perché il capitale sociale aveva una funzione di garanzia della continuità aziendale, ma non era percepito come capitale di rischio, si è creata una cultura che tende a non riconoscerne la remunerazione. In questi anni sono maturate alcune esperienze nella ricerca di capitale di rischio che hanno evidenziato alcuni aspetti problematici e sono riconducibili a tre fattispecie: x rapporti con società di venture capital filantropico. I OLPLWL GL TXHVW¶esperienza risiedono nelO¶elevato costo dHOO¶LQWHUYHQWR QHOO¶LQYDVLYLWj della compagnia venture nella gestione ordinaria delle attività, nella selettività degli interventi; x emissione di obbligazioni da parte di una banca, finalizzate allo sviluppo dell¶DWWLYLWj di un consorzio. Esperienza positiva, ma difficilmente replicabile sul contesto nazionale; x intervento di Cooperazione Finanza Impresa, utilizzabile dalle cooperative, ma non dai consorzi. Un suo elemento di SUREOHPDWLFLWjqO¶DPSLH]]DGHOO¶LQWHUYHQWRPLQLPR Pur avendo individuato alcune operazioni, non si è mai giunti ad un intervento a favore di cooperative sociali o consorzi da parte di Safea, questo anche per il quadro di scambi di capitale richiesto. RiPDQH LQILQH O¶LQWHUYHQWR GL )RQGRVYLOXSSR ma si tratta evidentemente di una possibilità limitata. Un problema così complesso non ha una sola risposta. Si possono individuare tre piste di lavoro: x eVWHQGHUH O¶HVSHULHQ]D GHOOH HPLVVLRQL GL REEOLJD]LRQL JDUDQtite da una banca e 35 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo finalizzate ad un singolo intervento percepibile dalla comunità di riferimento. Questo potrebbe essere un terreno di confronto con le BCC; x favorire la creazione di una finanziaria di partecipazione o di un fondo finalizzato ad interventL LQIHULRUL DL HXUR FKH JHVWLVFD VROR O¶HTXLW\, con un sistema di capitalizzazione misto (cooperative, consorzi, strutture associative, partner bancari) e finanzi solo iniziative di sviluppo; x iQGLYLGXDUH QXRYH PRGDOLWj GL FDSLWDOL]]D]LRQH FRPH O¶Hmissione di obbligazioni subordinate o prestiti partecipativi. Anche su questo terreno è fondamentale la relazione con le BCC. Cgm Finance svolge un ruolo centrale nei percorsi di sviluppo della finanza di sistema, ingegnerizzando i canali e gli strumenti a disposizione del sistema e sostenendo i consorzi nella gestione delle relazioni con gli istituti di credito e finanziari del territorio. 36 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 4. Le azioni del piano: la rete 4.1 Rafforzare identità e appartenenza Il quadro complessivo dei consorzi, dei quaOLEXRQDSDUWHGL³QXRYDJHQHUD]LRQH´HTXLQGL non figli della sedimentazione culturale ed esperienziale precedente e la sfida ad esprimere fino in fondo la missione comunitaria dei consorzi richiedono di rinnovare gli sforzi per consolidare O¶LGHQWLWjFRPune della rete . Alcuni strumenti, interpretati alla luce delle nuove esigenze possono supportare i consorzi, in particolare, nei processi di coinvolgimento e formazione delle persone, creando luoghi fisici e virtuali per lo scambio delle conoscenze e lo sviluppo di progetti comuni: x formazione x ricerca e sviluppo x consolidare e sviluppare la rete x comunicazione interna x comunicazione esterna x la governance 4.1.1. Le persone /H ULVRUVH LQWHUQH UDSSUHVHQWDQR L EHQL SURGXWWLYL SRVVHGXWL GD XQ¶LPSUHVD H QH determinano la capacità di agire la mission e realizzare le attività che le sono proprie. Si dividono tra risorse materiali (come ad esempio la sede, le attrezzature, i veicoli o le stesse disponibilità finanziarie), risorse intangibili (come la reputazione o i legami fiduciari) e risorse umane, che nel caso delle imprese sociali rappresentano non solo il costo più alto LVFULWWR D ELODQFLR PD VRSUDWWXWWR O¶DXWHQWLFR GLIIHUHQ]LDOH GL PHUFDWR 1RQ VWXSLVFRQR dunque le dichiarazioni che collocano da sempre la persRQDDOFHQWURGHOO¶RUJDQL]]D]LRQH LQWHVD VLD FRPH WHUPLQDOH VLD FRPH DWWRUH LQVRVWLWXLELOH GHOO¶D]LRQH FRRSHUDWLYD LQVLHPH XQLFR GL FRPSHWHQ]H GL VDSHUL GL HVSHULHQ]H H GL PRWLYD]LRQL (¶ GD TXL FKH SDVVD LQ VHQVRSLSLHQRO¶LQQRYD]LRQHWHFQRORJLFDGHOO¶LPSUHVDVRFLDOH La gestione delle risorse umane rappresenta un perno fondamentale ed imprescindibile di quelle strategie di sviluppo imprenditoriale che sono sempre più parte integrante dei piani strategico-programmatici delle imprese sociali, importanti strumenti nelle mani del PDQDJHPHQWFDSDFLGLVXSSRUWDWHODSUHVDGLGHFLVLRQHJUD]LHDOO¶LQWURGX]LRQHGLSDUDPHWUL 37 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo che permettono di ridurre la complessità e semplificare le scelte. Intorno alla declinazione delle strategie aziendali si costruisconR L SURFHVVL GL ODYRUR DOO¶LQWHUQR GHL TXDOL OH D]LRQL individuali del singolo si connettono e coordinano con quelle dei diversi gruppi presenti. La capacità connessa ai processi strategici di fornire visioni e prospettive di medio-lungo periodo può favorire e promuovere lo spirito di appartenenza delle persone che prestano il SURSULR LPSHJQR QHOO¶RUJDQL]]D]LRQH DJHQGR FRVu SRVLWLYDPHQWH VXOOD VWHVVD DGHVLRQH valoriale. In questo contesto la gestione delle risorse umane, si definisce come la gestione a lungo termine del rapporto tra persona ed organizzazione, nella convinzione che la qualità di tale relazione determini tanto i risultati immediati (efficacia delle prestazioni e dei servizi) quanto quelli di natura istituzionale, come ad esempio la legittimazione e il riconoscimento GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH FRPH LQWHUORFXWRUH FRPSHWHQWH HG HIILFLHQWH QHOOD FRVWUX]LRQH GHOOH politiche sociali di un territorio, di una comunità. ,QWURGXUUHVWUDWHJLHGLJHVWLRQHGHOOHULVRUVHXPDQHQRQVLJQLILFDFDODUHGDOO¶DOWRVWUumenti HWHURGLUHWWL H VWDQGDUGL]]DWL FKH LQJDEELQR O¶HWHURJHQHLWj GHOOH SHUVRQH R LQGXFDQR meccanismi organizzativi di tipo isomorfico, riducendo o addirittura azzerando la diversità organizzativa, gestionale, manageriale e culturale. Significa al contrario partire GDOO¶RVVHUYD]LRQH GHOOH SUDVVL HVLVWHQWL SHU FRVWUXLUH GDO EDVVR FDVR SHU FDVR PDJDUL IDFHQGROHHPHUJHUHGDOO¶LQIRUPDOHLQXQSURFHVVRGLUHLQYHQ]LRQHHDXWRJRYHUQRIRUPHGL standardizzazione e generalizzazione dei processi gestionali, riconducendoli ad un senso XQLWDULRFKHFRQVHQWDGLPLJOLRUDUHO¶HTXLWjSHUFHSLWD(¶SURSULRTXHVW¶XOWLPDDJLXVWLILFDUHLO costo di un investimento, che altrimenti potrebbe correre il rischio di essere percepito come eccessivo, in organizzazioni spesso caratterizzate da piccole dimensioni e organigrammi piatti. 6L WUDWWD GL XQ DSSURFFLR FKH q IXQ]LRQDOH DOO¶LQWURGX]LRQH GL SROLWLFKH GL JHVWLRQH FKH VDSSLDQR FRQLXJDUH O¶DUFKLWHWWXUD GDWD GDOOH ILORVRILH G¶LQWHUYHQWR GDOOH UHJROH H GDJOL scenari di sfondo, coQ L SURFHVVL UDSSUHVHQWDWL GDOO¶LQFRQWUR FRQ LO TXRWLGLDQR FRQ OD specifica casistica, con le singole persone. Reclutamento, selezione e percorsi di accompagnamento La cooperazione sociale rappresenta un settore di mercato capace di attrarre persone anche e forse soprattutto nei periodi di crisi; una caratteristica che ne ha fatto un bacino RFFXSD]LRQDOHGLULOHYDQ]DQD]LRQDOH6HGXQTXHO¶LPSUHVDVRFLDOHSXzFRQWDUHVXJOLDSSRUWL 38 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo di competenze e pensiero garantiti da un alto numero di risorse umane in ingresso, GDOO¶DOWUR ULVFKLD GL VFRQWDUH JOL HIIHWWL FROODWHUDOL GHWHUPLQDWL GD XQ LQJUHVVR FRVu PDVVLYR DOO¶LQWHUQRGLXQXQLYHUVRFKHSXUQHOO¶HWHURJHQHLWjFKHORFRQWUDGGLVWLQJXHHORYDORUL]]DVL connota chiaramente per identità del lavoro e di senso ben definite. Diventa importante allora investire nei processi di selezione, per ridurre quella casualità che VSHVVRFDUDWWHUL]]DWURSSRGLIIXVLYDPHQWHLSHUFRUVLG¶LQJUHVVRQHOODFRRSHUD]LRQHVRFLDOH La sempre maggiore professionalizzazione richiesta alle imprese sociali, che passa attraverso i processi della qualità, degli accreditamenti e dei marchi, richiede persone non solo preparate tecnicamente, ma anche consapevoli di essere parte di una specifica cultura organizzativa, che con il proprio operato e con la propria appartenenza concorrono a determinare. Ancora una volta non si tratta di eliminare quei percorsi informali (volontariato, contatti personali, segnalazioni di parenti e amici) che rappresentano statisticamente i SULQFLSDOL FDQDOL G¶DUULYR Dlla cooperazione, quanto piuttosto di introdurre, nei colloqui di lavoro, una prospettiva dello scambio, finalizzata a mettere in luce le aspettative delle parti, ULGXUUH O¶DVLPPHWULD LQIRUPDWLYD HVLVWHQWH H DYYLDUH XQ UDSSRUWR GL VFDPELR UHFLSURFR capace non solo di far conoscere i rispettivi punti di partenza, ma anche e soprattutto di JHQHUDUHXQ¶DWWHVDFRHUHQWHYHUVRXQSRVVLELOHUDSSRUWRIXWXUR Stimolati da un ambiente in costante evoluzione, supportati da un processo di continuo monitoraggio della domanda, delle opportunità e dei cambiamenti in atto, pronti a rendere patrimonio di sistema le diverse competenze e specificità della propria rete, la cooperazione si trova più che mai ad investire in innovazione. Una strategia che può essere sostenuta non solo grazie a significativi investimenti in termini di risorse economiche, ma anche umane, attraendo nuove competenze e professionalità, come pre-condizione per O¶DYYLR GL SHUFRUVL GL VSHULPHQWD]LRQH 6L UHQGRQR FRVu QHFHVVDUL SHUFRUVL GL ULFHUFD H reclutamento, nei quali sarà determinante la capacità attrattiva, la credibilità e la legittimazione delle nostre organizzazione e del messaggio che veicolano. Attrattività che ancora una volta dovrà essere esercitata anche nei confronti dei volontari, una risorsa che pur avendo mediamente una buona rappresentazione nelle basi sociali a livello nazionale, conosce aree di forte debolezza o di completa scopertura. Investire nella SUHVHQ]D GHO YRORQWDULDWR QRQ q VROR XQ PRGR SHU UHFXSHUDUH SDUWH GHOO¶LGHQWLWj RULginaria GHOODFRRSHUD]LRQHVRFLDOHPDVLWUDGXFHDQFKHQHOO¶LPSHJQRGLLQVHULUQHODJHVWLRQHQHOOH politiche delle risorse umane, valorizzandone pienamente il contributo nel raggiungimento 39 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo GHOODPLVVLRQG¶LPSUHVD Tra dinamiche naturali ed esigenze di crHVFLWDLIOXVVLG¶LQJUHVVRQHOOHLPSUHVHVRFLDOLVRQR destinati a rimanere consistenti. Culture organizzative consolidate da un lato, punti di vista HG HVSHULHQ]H QXRYH GDOO¶DOWUR VL WURYDQR VHPSUH SL D FRQIURQWDUVL LQ XQ SURFHVVR potenzialmente vocato a VRVWHQHUHO¶LQQRYD]LRQHRUJDQL]]DWLYDPDFKHWXWWDYLDULFKLHGHXQ considerevole investimento in azioni di coordinamento e socializzazione interna, che DFFRPSDJQLQR L QXRYL LQJUHVVL GD XQ ODWR H JRYHUQLQR O¶HYROX]LRQH LGHQWLWDULD GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH GDOO¶DOWUR ,Q TXHVWR FRQWHVWR VL FROORFD O¶RSSRUWXQLWj GL LQYHVWLUH LQ percorsi di inserimento QHL TXDOL OD OHYD IRUPDWLYD SXz VHQ]¶DOWUR JLRFDUH XQ UXROR determinante) che agiscano sul fronte dei processi di lavoro, di gestione e governo GHOO¶LPSUHVD PD DQFhe dei valori e della cultura organizzativa. Percorsi che non solo FRQVHQWDQR XQ LQVHULPHQWR QHJOL LQJUDQDJJL SURGXWWLYL GHOO¶LPSUHVD PD DO FRQWHPSR DJLVFDQR VXOOD GLPHQVLRQH LGHQWLWDULD GHO VHQVR H GHOO¶DSSDUWHQHQ]D TXDOL FRQGL]LRQL indispensabili non solo alla lettura e alla contestualizzazione della propria professionalità, ma anche a quella, auspicata, della responsabilità e della condivisione che è alla base della decisione di diventare soci della propria cooperativa. Sviluppo e percorsi di carriera Accanto al tema della formazione, che trova esplicita trattazione nel paragrafo successivo, VLFROORFDTXHOORSLDPSLRGHOORVYLOXSSRLQWHVRFRPHTXHOO¶LQVLHPHGLD]LRQLILQDOL]]DWHD GDUH XQD UHVWLWX]LRQH ULVSHWWR DOO¶RSHUDWR GL XQ SHUVRQD IRUQHQGR indicazioni utili sulla direzione in cui orientare i propri sforzi, in una prospettiva di crescita umana, professionale e di carriera. Introdurre il tema dei percorsi di carriera significa confrontarsi anche con quello degli incentivi: di natura economica (ovvero i sistemi di compensation, dati da salario e benefit materiali) e di natura extra-HFRQRPLFD FRPH OR VWDWXV LO FOLPD GL ODYRUR O¶DXWRQRPLD OD IOHVVLELOLWj OD VRGGLVID]LRQH « FROOHJDWL FLRq D PRWLYD]LRQL SHUVRQDOL H JUDWLILFDQWL *LRYD infatti ricordare che reddito e senso non sono categorie in compensazione reciproca. Il tema dei percorsi di carriera non riguarda solamente le posizioni dirigenziali, ma tutti i UXROL GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH D PDJJLRU UDJLRQH D IURQWH GHOO¶HYROX]LRQH GHOOH FDUDWWeristiche 40 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo GHOODIRU]DODYRURFKHVHPSUHSLVLFRQQRWDSHUODSUHVHQ]DGLDOWLOLYHOOLG¶LVWUX]LRQHHSHU XQ¶HWjPHGLDEDVVDFDUDWWHULVWLFKHTXHVWHFKHGHVFULYRQRXQDSRSROD]LRQHSHUODTXDOHOD progressione di competenze, ruoli e ricompense ha un peso significativo). La presenza di un numero spesso limitato di posizioni gerarchiche non deve infatti far dimenticare che la progressione di carriera rappresenta un importante elemento di continuità nei percorsi ODYRUDWLYL H XQ¶RFFDVLRQH SHU FRQIURQWDUVL FRQ Oe proprie aspettative, da cui discendono soddisfazione ed efficacia nel proprio lavoro. 3DUODUH GL SHUFRUVL GL FDUULHUD QHOO¶LPSUHVD VRFLDOH VLJQLILFD GXQTXH SDUODUH GL FUHVFLWD professionale, in un itinerario che vede la progressiva acquisizione di competenze, cui si può abbinare la copertura di diversi ruoli o livelli di responsabilità, cui corrispondono altrettante caratteristiche del lavoro che vanno ad incidere sul livello di soddisfazione personale e/o diverse remunerazioni. In questa logica, competenze e ruoli non sono necessariamente i pioli successivi di una medesima scala organizzativa, ma luoghi, FRQGL]LRQL FKH SRVVRQR HVVHUH YLVVXWL FRQWHPSRUDQHDPHQWH H DOO¶LQWHUQR GL GLYHUVH organizzazioni (è il tema delle pluri-appartenenze). Con questo non si negano i necessari percorsi di crescita interni alla singola organizzazione, ma si evidenzia la necessità VRSUDWWXWWR SHU L UXROL GLULJHQ]LDOL GL LPPDJLQDUH SURJUHVVLRQL GL FDUULHUD DOO¶LQWHUQR GL UHWL più ampie, non solo imprenditoriali e non solo di Terzo settore, in una dinamica che può inoltre contribuire allo scambio e alla circolazione dei saperi. Un dinamismo, quello descritto, che rende possibile il tema del ricambio dirigenziale e generazionale, che richiede, affinché diventi reale occasione di crescita personale e RUJDQL]]DWLYD SUHFLVH VWUDWHJLH GL JRYHUQR FKH LQVHULVFDQR OH SHUVRQH DOO¶LQWHUQR GL percorsi di crescita e sviluppo continui, in cui accrescere i propri saperi, maturare esperienze, stringere relazioni dentro e al di fuori della propria organizzazione, favorendo infine un allargamento della propria visione, che è condizione necessaria per ricoprire ruoli decisionali, in ambienti complessi e in costante trasformazione. Particolare attenzione merita la dimensione di genere. Se infatti la cooperazione dimostra il forte appeal nei confronti del lavoro femminile, al tempo stesso palesa ancora i propri limiti QHOO¶DEEDWWLPHQWR GL TXHL VRIILWWL GL FULVWDOOR FKH UHQGRQR DQFRUD GLIILFLOH H FHUWDPHQWH proporzionalmente sottodimensionata la presenza di donne nei ruoli dirigenziali. 41 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 4.1.2. La formazione )DUH³LPSUHVDVRFLDOHGLFRPXQLWjLQIRUPDFRRSHUDWLYDHLQUHWH´qXQ¶DWWLYLWjSHFXOLDUHFKH non può beneficiare, per essere realizzata con successo, di esperienze formative ordinarie. Siamo consapevoli che Cgm si configura come un fenomeno pressoché unico nel panorama sia delle imprese che delle imprese sociali: le scelte fondanti il patto associativo della rete Cgm, la prossimità al territorio e lo sviluppo come sistema O¶DSSURFFLR democratico e non profit hanno prodottR XQ¶impresa a rete che rappresenta un vero e proprio modello originario di sviluppo economico e sociale, alternativo e sostenibile. Se vogliamo che le persone che operano nel sistema si muovano con la necessaria consapevolezza di questa visione, delle diverse opportunità e responsabilità che si giocano ad ogni livello, della varietà degli strumenti che la rete esprime, è necessario investire sulla formazione non solo tecnico professionale, ma anche etico-manageriale. Abbiamo bisogno di dirigenti di cooperative, di consorzi, di società nazionali e geocomunitarie, professionalmente competenti e capaci di mettere i propri talenti al servizio di uno sviluppo che proprio in questo tempo continui a tenere insieme sviluppo economico e sviluppo sociale, sviluppo di servizi e promozione della comunità, sviluppo della singola cooperativa, del consorzio e della rete. La sfida del bene comune parte da questa profonda consapevolezza. La formazione ai diversi livelli del sistema (¶QHFessaria una riassunzione di responsabilità rispetto ai processi di cura e di formazione delle risorse umane a tutti i livelli del sistema: cooperative, consorzi, società geocomunitarie, società del Gruppo, Cgm. Riteniamo utile che ogni iniziativa possa a tendere essere progettata e realizzata valorizzando le esperienze GHOO¶LQWHUD UHWH e quelle dei territori in cui la cooperativa e il consorzio operano. La tavola che segue è una sintesi a titolo esemplificativo delle possibili responsabilità e iniziative dei diversi livelli del sistema sul piano formativo. 42 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Formazione territoriale Operatori unità operative Soci Dirigenti di cooperativa Società geocomunitaria Polo Cooperativa Consorzio Formazione tecnico professionale di base Formazione nuovi soci: (la cooperativa, il ruolo del socio..) Formazione soci avanzata (il consorzio, la rete, la comunità) Scuola Cgm Società del Gruppo Accademia della Cura Seminari Pan Seminari Solidarete Formazione dirigenti territoriali Seminari monotematici Viaggi in rete Formazione dirigenti territoriali Formazione tecnico manageriale Formazione dirigenti di sistema Cantieri Welfare territoriali Seminari monotematici Viaggi in rete Formazione dirigenti territoriali Dirigenti di sistema (sovra consortile e nazionale) Formazione dirigenti di sistema Formatori Responsabili Qualità Formazione Responsabile cooperative Responsabili Bilancio sociale Formazione cooperative Responsabili Comunicazione Percorsi base Percorsi base Cantieri Welfare territoriali Dirigenti di consorzio Viaggi in rete Viaggi in rete Cantieri Welfare territoriali Formazione tecnico manageriale Formazione tecnico manageriale Cgm capogruppo Comunicazione e marketing Marketing Commerciale Seminari monotematici Seminari monotematici Formazione Responsabile consortile Formazione bilancio sociale di sistema Formazione Responsabili Media 43 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo La scuola Cgm Formazione dirigenti: obiettivi e linee strategiche x caratterizzare e sviluppare l'identità della rete, rendendo maggiormente omogeneo l'approccio di sviluppo nei territori x fornire ai dirigenti, ad ogni livello (incluso il livello nazionale) le competenze necessarie al raggiungimento degli obiettivi del piano d'impresa e in particolare sostenere la transizione nei territori a consorzi di comunità x aiutare ad interpretare e utilizzare l'evoluzione dei mercati sviluppando innovazioni omogenee alla mission; potenziare competenze nei seguenti ambiti: costruzione di reti territoriali, aggregazione e tutela delle fasce deboli, animazione di comunità, sviluppo locale, sviluppo della cooperazione di tipo ³B´, gestione manageriale interaziendale, comunicazione e marketing, sviluppo del capitale fiduciario x diffondere modelli di innovazione tecnologica in funzione politico-strategica x facilitare la fruizione e incidere sull'orientamento strategico delle articolazioni del Gruppo Itinerari formativi Il percorso di formazione per dirigenti verrà strutturato secondo una propedeuticità modulare e sarà implicitamente ancorato ai percorsi di carriera. 44 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo I percorsi della scuola Destinatari Metodologia Percorso base Persone e responsabili locali in accesso nella rete. Mini-moduli locali. Master Universitari Percorso dirigenti territoriali Presidenti dei Consorzi territoriali Consiglieri dei Consorzi territoriali Presidenti e dirigenti delle cooperative Percorso formativo 8 giornate (di cui 4 giornate minimo di incontri residenziali). Percorso dirigenti di sistema Futuri dirigenti di rete nazionali, Presidenti, consiglieri e direttori delle società del Gruppo, consiglieri di CGM Percorso formativo gratuito, 5 moduli residenziali di 3 gg. ciascuno Conoscenza della rete. Seminari monotematici Presidenti e dirigenti di Consorzi e Cooperative, dirigenti e consiglieri nazionali, di società del Gruppo e geocomunitarie Moduli singoli a catalogo, da vendere a soggetti interni ed esterni della rete da parte delle società del Gruppo. Viaggi in rete Presidenti e dirigenti di Consorzi e Cooperative, dirigenti e consiglieri nazionali, di società Gruppo e geocomunitarie, dirigenti esterni al sistema. Innovazione di prodotto; innovazione di processo: itinerario tra le eccellenze della rete (a pagamento e a catalogo) La Formazione tecnico professionale Accanto alla formazione manageriale la Scuola Cgm curerà la messa a punto di percorsi formativi specialistici relativi ad attività specifiche (qualità, bilancio sociale di sistema, comunicazione) e alle singole filiere attraverso le società del Gruppo. Accademia della cura Modello formativo identitario e stimolante, in grado di mixare motivazioni, stare insieme, DSSURIRQGLPHQWLDQFKHJHVWLRQDOLVXLVHUYL]LGL&XUDDWWUDYHUVRXQ¶HVSHULHQ]DYLWDOHLQFXL la cultura possa essere vita, che porti ad una comunità di vita e pensiero e crei un sistema stabile di rinnovamento e manutenzione motivazionale, di incontro/confronto/scambio tra FKL RSHUD QHOOD &XUD H FKH FHUFKL O¶XQLWj WUD GLYHUVL LQ XQD ORJLFD GL SOXUDOLVPR FXOWXUDOH basato su una chiara proposta culturale. 45 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Si segnalano: - Seminari Comunità Solidali ECM - Seminari ALFA - Formazione relativa ai diversi Progetti e ai Marchi di Comunità Solidali. Infanzia, minori, giovani e seminari Pan In PAN è previsto un calendario di formazione continuativa e diversificata per figura operativa: educatori, coordinatori, valutatori, presidenti/dirigenti. Luoghi per crescere ha inoltre avviato la formazione per coordinatori di area consortile e FRRUGLQDWRULGLVHUYL]LRQHOO¶DUHDJLRYDQLVXWUHDVVL x cultura e nuove linee interne VXOO¶approccio alle politiche giovanili: la dimensione della creatività nei nuovi servizi per giovani; x lavoro/orientamento; x l¶LQWHUYHQWRGHQWURHGH[WUDVFXRODSHUla costruzione di condizioni utili allo sviluppo di politiche giovanili attive. Permane la necessità di aggiornare gli educatori a nuovi approcci, a nuove competenze, così come la necessità di accogliere nuove tipologie di bisogno e di ruolo. Sulle professionalità sociali ed educative in specifico, per concorrere con le numerose offerte delle diverse agenzie sui territori, è necessario puntare con chiarezza ad una formazione/aggiornamento di ruolo che ne sviluppi gli elementi cooperativi e di azione/atteggiamento di ricerca e di iniziativa, proprie di un ruolo che dentro la cooperazione sociale è centrale e per certi aspetti speculare alla funzione specifica della cooperazione di essere da un alto impresa e GDOO¶DOWURJUDQGHFDQWLHUHHGXFDWLYRGLSURFHVVL di autonomia, auto-organizzazione, cittadinanza, economia. /¶Rbiettivo diventa così quello di DXPHQWDUH OD FRPSHWHQ]D FRRSHUDWLYDLPSUHQGLWRULDOH PD DQFKH O¶RUJRJOLR GL HVVHUH cooperatori sociali della rete Cgm, dentro processi di cambiamento. ,QWHUQD]LRQDOL]]D]LRQHGHOO¶LPSUHVDVRFLDOH Le attività formative di Solidarete ruotano attorno a due macroaree che rappresentano O¶RJJHWWRVWHVVRdella fondazione: impresa sociale ed intercultura. ,O WHPD GHOO¶intercultura rimanda alla reciprocità come valore da cogliere e da vivere non solo nella dimensione internazionale (dove sicuramente le diversità, le difficoltà 46 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo comunicative, la risoluzione dei conflitti e la dimensione della comprensione appaiono più HYLGHQWLHGHFODWDQWLPDDQFKHDOO¶LQWHUQRGHOOHQRVWUHRUJDQL]]D]LRQLHWUDGLHVVH I temi GHOO¶impresa sociale e della sua sostenibilità richiedono un approfondimento di senso sulle diverse componenti che caratterizzano i modi di essere e di operare dentro le VWUXWWXUH GHOO¶HFRQRPLD H GHO PHUFDWR 6L WUDWWD GL LQGLYLGXDUH PHFFDQLVPL GL FRHUHQ]D WUD loro e gli obiettivi di bene comune, dando dimostrazione della capacità di soddisfare al contempo le aspirazioni e i bisogni delle persone che vi operano. Può oggi la forma GHOO¶LPSUHVD VRFLDOH UDSSUHVHQWDUH XQD VWUDGD QRQ XQLFD, ma significativa per le diverse comunità in Italia come in altri PDHVL GHO PRQGR H TXDOLILFDUH O¶HFRQRPLD VRFLDOH FRPH ³HFRQRPLDGLVHQVR´" Per rispondere a questa domanda è stato progettato un percorso formativo nazionale sperimentale, articolato in 3 moduli: 1. /¶LPSUHQGLWRULDOLWjVRFLDOH: x 8Q¶HFRQRPLD GL VHQVR FDUDWWHULVWLFKH GHO PHUFDWR H GHOO¶HFRQRPLD GHO EHQH comune; coerenza tra gli obiettivi e gli indicatori di valutazione ed efficacia; dal SURILWWRDJOLLQGLFDWRULGL³EHQLLQWDQJLELOL´ x 3RVVLELOLRJJHWWLGHOO¶LPSUHVDVRFLDOHODPXWXDOLWjGHOODGRPDQGDHGHOO¶RIIHUWDFRPH attivatore di un mercato sempre aperto. x 4XDOL SRVVRQR HVVHUH OH IRUPH JLXULGLFKH SL LGRQHH GHOO¶LPSUHVD VRFLDOH LQ relazione ai contesti e al tipo di domanda a cui si sta rispondendo; come rendere sostenibili tali esperienze. x Le alleanze possibili; con chi aggregarsi, con chi collegarsi, con chi agire. 2. La progettazione internazionale: x )DU HPHUJHUH OH GLIIHUHQ]H DOO¶LQWHUQR H IUD OH WUH RUJDQL]]D]LRQL SRWHQ]LDOPHQWH IRQWHGL³FRQIOLWWR´FRPHYHQJRQRULVROWH x Come la comunicazione, la cultura di appartenenza, i contesti educativi, politici e geografici incidono nella costruzione di relazioni personali, organizzative, istituzionali. ,QWHUQD]LRQDOL]]D]LRQHGHOO¶LPSUHVDVRFLDOH: x Dall¶LQWXL]LRQHDOOD)RQGD]LRQH 47 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x Come storie diverse si rafforzano in una visione ed una passione comune x Globalizzazione ed impresa sociale x Aspetti strutturali ed antropologici dei nuovi scenari economici e sociali x Cosa significa oggi rendere intHUQD]LRQDOHO¶LPSUHVDVRFLDOH x Interesse e dono Responsabili Qualità consortili /HDWWLYLWjIRUPDWLYHVLSRQJRQRO¶RELHWWLYRGL fornire le competenze a livello locale (consorzi) per la revisione/sistematizzazione delle prassi organizzative (ruoli, funzioni, mansioni, pianificazione a breve, medio e lungo, monitoraggio e valutazione processi e servizi) del consorzio e delle cooperative. Destinatari della formazione sono: x membri della direzione del consorzio x tecnici o figure che conoscono la rete delle cooperative e i servizi x responsabili di area o di processo dei consorzi I principali contenuti riguardano: x O¶incontro con la direzione x O¶integrazione fra sistemi gestionali (percorsi di ri-definizione della missione, marchi, bilancio sociale, sicurezza, privacy, ecc.) x i requisiti della norma Iso e la sua applicazione x O¶LPSRVWD]Lone del processo nel territorio specifico La formazione è su base locale (consorzi) o territoriale (poli). Solitamente alcune giornate di consulenza completano il passaggio del know how e del metodo da utilizzare da parte dei futuri Responsabili qualità consortili con la rete delle imprese sociali socie. Possono inoltre essere organizzati moduli e approfondimenti formativi su aspetti specifici legati al tema della qualità (integrazione sistema qualità e sistemi per la sicurezza, qualità e carta dei servizi, qualità e strumenti di valutazione dei servizi, ecc.). (¶ SUHYLVWR DQQXDOPHQWH XQ seminario di aggiornamento nazionale per tutti i Responsabili Qualità dei consorzi ,FKHUDSSUHVHQWDDQFKHXQ¶RFFDVLRQHGLVFDPELRGLEXRQHSUDVVL Responsabili e addetti agli sportelli lavoro Mestieri progetterà e realizzerà un corso di formazione-accompagnamento orientato principalmente al marketing del collocamento privato. 48 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Bilancio sociale di sistema /D IRUPD]LRQH LQ TXHVW¶DPELWR VL SRQH O¶RELHWWLYR GL costruire un team DOO¶LQWHUQR GL RJQL sistema territoriale che possa supportare la rete locale nelle scelte strategiche attraverso O¶DQDOLVL GHL GDWL HFRQRPLFL H VRFLDOL,O SHUFRUVRIRUQLVFHJOL HOHPHQWL XWLOL SHU XQD OHWWXUD H XQ¶DQDOLVL GHOOD VLWXD]LRQH GHO FRQVRU]LR H Gella rete dei soci (pianificazione strategica, strumenti gestionali, lettura dei dati economici, focalizzazione sulla missione, ecc.) che permetta XQDPLJOLRUHJRYHUQDQFHLQWHUQDHXQDPDJJLRUHYLVLELOLWjYHUVRO¶HVWHUQR. Destinatari sono: x membri del CdA consortile (in rappresentanza della rete delle cooperative socie), x direttori o componenti della direzione consortile, x referenti qualità consortili, x eventuali referenti consortili per il bilancio sociale della rete (o persona designata a diventarlo) Tra i principali contenuti segnaliamo: x la lettura del contesto e O¶analisi territoriale x gli strumenti del bilancio sociale GL VLVWHPD O¶LQWHJUD]LRQH IUD L GLYHUVL VLVWHPL gestionali x gli elementi del bilancio sociale di sistema: identità e missione, pianificazione e governance, la mappa GHLSRUWDWRULG¶interesse, gli indicatori quali-quantitativi di rete, la riclassificazione del valore aggiunto x le strategie di comunicazione La formazione può essere territoriale (polo) o nazionale. (¶Srevisto per le realtà consortili che lo desiderassero un supporto informatico interattivo (cd rom) che consente la raccolta e O¶analisi automatica di dati (economici, organizzativi, ecc.) della propria rete consortile, la costruzione di trend storici e il confronto rispetto ad altri sistemi locali (benchmark). Sono incluse nel costo del Cd rom, alcune giornate di consulenza in loco. Responsabili Media Al fine di favorire la comunicazione da parte dei consorzi sulle attività verso gli attori del territorio, si ritiene importante avviare la sperimentazione in almeno 15/20 consorzi della figura di un "responsabile media". I compiti saranno quelli di veicolare all'esterno le attività e i valori del mondo Cgm (in concreto delle cooperative che operano sul territorio) e di coordinare il flusso di notizie sul versante interno. 49 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Il percorso di formazione dei responsabili media, da intendersi come risorse impegnate a tempo pieno, prevede una prima fase di formazione erogata da Cgm (che può essere stimata in 5 giornate d'aula) volta a fornire elementi base di comunicazione (ruoli e tempistica del lavoro di una redazione giornalistica; confezioni di materiali stampa: dal comunicato, al sito, al video; gestione e ampliamento delle fonti e dei media del territorio). A questa si aggiunge una fase di affiancamento sui territori, funzionale a effettuare una ricognizione e un monitoraggio continuo dei media dell'area (quotidiani locali, radio, tv, portali internet istituzionali). Tale attività avrà il carattere di lavoro on stage su concreti progetti di comunicazione, nella logica del learning by doing. Su questo versante si prevede un rafforzamento dell'uso di tecnologie, dalla confezione in proprio di video in alta definizione per la documentazione delle attività salienti del consorzio alla gestione dello streaming (diretta sul web) di eventi di rilevanza esterna. Per la formazione e l'affiancamento si prevede un investimento congiunto da parte dei consorzi e di Cgm. La fase sperimentale riguardante i primi 15 consorzi avrà una durata non superiore a 12 mesi. L'obiettivo nel triennio è raggiungere quota 30 responsabili media in altrettanti consorzi. 4.1.3 Ricerca e sviluppo /¶LGHQWLWj GHO VLVWHPD VL FRQVROLGD DWWRUQR DG XQ¶LGHD GL 3DHVH DOO¶DQDOLVL GHOOH SULQFLSDOL dinamiche che lo attraversano dal punto di vista sociale, economico, demografico e FXOWXUDOH DOO¶DQDOLVL GHO UXROR FKH OD FRRSHUD]LRQH VRFLDOH GL &JP SXz DYHUH SHU determinare la promozione del benessere delle nostre comunità. Sono indispensabili investimenti e il consolidamento di attività e partnership strategiche, unitamente alla creazione di occasioni per la condivisione e la diffusione delle conoscenze e dei saperi connessi a percorsi di ricerca che siano finalizzati allo sviluppo della rete in prospettiva comunitaria. L'attività di ricerca Cgm si è caratterizzata per un preciso orientamento verso oggetti di indagine che ha contribuito a definire, ovvero l'impresa sociale e, più in generale, le organizzazioni di terzo settore. Rispetto a questi oggetti di interesse primario, l'attenzione della ricerca si è focalizzata sull'analisi dei contesti ambientali ove queste organizzazioni operano. Un ulteriore elemento di approfondimento è dato dalle strutture di rappresentanza e coordinamento che sostengono lo sviluppo delle imprese sociali. 50 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Gli approcci Il ri-orientamento strategico in prospettiva comunitaria passa anche attraverso la SUHFLVD]LRQH H O¶DPSOLDPHQWR GHJOL DSSURFFL GLVFLSOLQDUL FKH VRQR DOOD EDVH GHOOH LQGDJLQL svolte in questi ultimi anni. x Economico: si è sviluppato in diversi filoni che hanno riguardato gli aspetti più aziendalistici, orientati soprattutto sul tema della rendicontazione sociale, fino a TXHOOLGLDQDOLVLGHOO¶HIILFDFLDGHLSURFHVVLSURGXWWLYLHGHOOHUHOD]LRQLLVWLWX]LRQDOLWUDOH imprese sociali e i loro interlocutori più significativi (le amministrazioni pubbliche, gli altri soggetti di terzo settore, le imprese for profit, utenti, clienti ecc.). x Organizzativo, all'interno del quale sono da collocare le analisi sui diversi portatori di interesse dell'impresa sociale x Giuridico: ha dato origine ad importanti filoni di indagine soprattutto in due ambiti. Il primo è quello che si è orientato alla definizione dello statuto giuridico dell'impresa sociale, del terzo settore e delle altre organizzazioni che ne fanno parte. Il secondo è rappresentato dalle relazioni contrattuali delle imprese sociali con altri soggetti, soprattutto gli enti pubblici. x Sociologico: è strettamente legato a quello economico ed ha costituito il paradigma di riferimento soprattutto per le ricerche volte ad approfondire i sistemi di relazioni delle imprese sociali sia al loro interno che con gli interlocutori esterni. (¶ RUD QHFHVVDULR DSSURIRQGLUH l'insieme di studi che riguardano lo sviluppo locale e di comunità, rispetto al quale le imprese sociali sono riconosciute come soggetti dal notevole potenziale, ma i cui effetti non sono sempre visibili e adeguatamente valorizzati. Infine occorre potenziare l'approccio socio - psicologico per meglio approfondire le dinamiche delle relazioni di servizio, i settori di attività e il ruolo che in questi ambiti giocano i "sistemi esperti" nella gestione di questi processi, anche in un'ottica di carattere valutativo. Gli obiettivi Investire su una funzione di ricerca e sviluppo significa costruire le condizioni per poter disporre di un monitoraggio continuo dei fenomeni emergenti, così da anticipare le tendenze dei mercati e fornire una visione prospettiva ai territori. Un obiettivo che può essere perseguito analizzando e coordinando i dati delle più rilevanti ricerche realizzate dal mondo accademico e scientifico, a partire dalla valorizzazione dei propri partner. Informazioni che andranno ad aggiungersi ad una a disponibilità crescente di banche dati istituzionali che potranno essere acquisite e valorizzate (ad esempio Istat e Ministero del 51 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Lavoro). Sul fronte interno verrà proseguito il lavoro di monitoraggio delle cooperative e dei consorzi della rete Cgm che a regime fornirà una serie di informazioni statistiche su serie storiche. Partnership sulla formazione e la ricerca Anche nel settore delle cooperative sociali la formazione e la ricerca traggono giovamento da processi di scambio culturale e dalla costruzione di reti di relazione sia a livello nazionale sia a livello territoriale. In questa prospettiva saranno sviluppate le relazioni di Cgm con i sistemi universitari, le agenzie formative e i centri di ricerca. 4.2 Consolidare e sviluppare la rete Nonostante Cgm costituisca la più articolata e diffusa rete di cooperative sociali presente in Italia e in Europa, gli obiettivi GHO3LDQRG¶LPSUHVDGHO*UXSSR-2012 richiedono ancora un lavoro di consolidamento della rete dal punto di vista quantitativo e qualitativo che di norma è portato avanti dai livelli territoriali esistenti: consorzi territoriali, poli e società geocomunitarie, in una logica di reciprocità e sussidiarietà. Laddove il livello territoriale manifesti difficoltà strutturali ad attivare processi autonomi di sviluppo e consolidamento, può HVVHUHDWWLYDWDXQ¶azione diretta di Cgm capogruppo. /¶D]LRQHGL&JPè alimentata dal Fondo di Consolidamento e Sviluppo, la cui destinazione q GHOLEHUDWD DQQXDOPHQWH GDOO¶DVVHPEOHD GHL VRFL, su proposta del CdA, sulla base di progetti mirati e definiti nel tempo. 4.3 La comunicazione RipDUWHQGRGDJOLRELHWWLYLGHOSUHFHGHQWHSLDQRG¶LPSUHVDULDIIHUPLDPRFKH³Ll presidio della FRPXQLFD]LRQHDOO¶LQWHUQRGHOO¶LPSUHVD ha la funzione di generare un proficuo collegamento e uno scambio di flussi informativi tra: x LQWHUORFXWRULLQWHUQLDOO¶LPSUHVD (le persone che QHOO¶LPSUHVDVRQRLPSHJQDWHLQYDUL ruoli e funzioni funzionali allo sviluppo della produzione) x LQWHUORFXWRUL HVWHUQL DOO¶LPSUHVD UHODWLYL DL PHUFDWL GL acquisizione (fornitori di beni, servizi e professionalità, investitori) x interlocutori HVWHUQL DOO¶LPSUHVD UHODWLYL DL PHUFDWL GL vendita (clienti diretti, committenti) 52 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 4.3.1 Comunicazione esterna Incrementa complessivamente il capitale fiduciario, rende il sistema visibile, riconoscibile e attrattivo per i potenziali clienti e per i possibili partner imprenditoriali e strategici, aumentandone la reputazione, attraendo capitali e professionalità e generando nuove alleanze. I contenuti x Una rete che ha un posWR SHFXOLDUH QHOO¶HFRQRPLDGHO 3aese e a livello internazionale (non profit, democrazia economica, finalizzazione al bene comune) x /¶DSSURFFLRFRPXQLWDULRXQDVFHOWDFKHIDODGLIIHUHQ]D x Una rete che distribuisce servizi alla persona tradizionali, ma che è pronta a rispondere ai bisogni emergenti x Una rete che genera occupazione stabile (donne, giovani, ultracinquantenni, svantaggiati e professionalità deboli) Le azioni x Sito: oltre a rappresentare una vetrina per le società del Gruppo e per loro attività, costituisce uno strumento di marketing per le cooperative e i consorzi capace cioè di aumentare la visibilità e favorire la fruibilità dei servizi offerti sui vari territori. Tramite un PRWRUH GL ULFHUFD DFFHVVLELOH GDOO¶KRPH SDJH q LQIDWWL SRVVLELOH LQGLYLGXDUH SHU XWHQWL operatori e professionisti del settore e imprese, i servizi cercati, individuandoli sia per macro-categorie sia per chiave territoriale (regione e provincia). x Convention: si conferma la cadenza di un anno e mezzo tra un appuntamento e quello successivo (a metà e in conFOXVLRQH GHO PDQGDWR GHO &RQVLJOLR G¶$PPLQLVWUD]LRQH. Occasione di condivisione allargata della visione che coinvolge tutti i livelli della rete, coinvolgendo le singole persone. x &RRSHUDG¶DUWH e So.Docu. strategie narrative VXOOHSUDWLFKHGHOO¶LQL]LDWLYDVRFLDOH agite da cooperative e consorzi. x Cantieri Welfare Italia: incontri nei territori finalizzati alla condivisone di scenari e visioni che fanno da collante tra visione nazionale e territoriale alla luce di un condiviso orientamento comunitario. x Responsabili Media Cgm: si rimanda a quanto scritto nel paragrDIR ³ /D )RUPD]LRQH´ 53 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x Vita: spazio di visibilità e promozione a disposizione di cooperative e consorzi per rendere evidente gli interventi e la ricaduta sulla comunità delle proprie pratiche. Per il livello nazionale costituisce invece spazio per partecipare attivamente al dibattito sui grandi temi del Terzo settore. x Riviste/case editrici di settore (La Meridiana, Edizioni junior, Prospettive Sociali e Sanitarie, Pedagogika): accreditare competenze, pratiche e attività del Gruppo, a tutti i livelli, nei VLQJROLVHWWRULG¶LQWHUYHQWR. x Impresa sociale O¶RELHWWLYR q GL ridare al Gruppo una rivista di servizio, utile per aggiornamenti sugli strumenti giuridici, fiscali, gestionali e organizzativi, che fornisca spazi di comparazione internazionale su temi legati al Welfare e DOO¶impresa sociale in una visione orientata alla comunità. x Educa )HVWLYDOGHOO¶HGXFD]LRQHGRYUjVHPSUHPHJOLRGLYHQWDUHLOOXRJRGHOODYLVLELOLWj, delle sperimentazioni della rete sui temi educativi e di lancio dei prodotti della società o dei consorzi e delle cooperative. Rappresenta un luogo di intreccio tra le diverse società (dal punto di vista culturale e di riflessione sXOO¶RSHUDWLYLWj) e altri soggetti della comunità internazionale che si sentono ingaggiati sulle sfide educative, paradigma e leva del cambiamento futuro. 4.3.2 Comunicazione interna $FFUHVFH OD FRQVDSHYROH]]D GHO YDORUH H GHL YDQWDJJL GHOO¶HVVHUH una rete; favorisce un maggiore utilizzo del sistema per aumentare le opportunità di crescita economica e qualitativa dei soci; incrementa e consolida l'appartenenza comunitaria alla rete. I contenuti x Condivisione di scenari e visioni x Diffusione delle opportunità e delle alleanze generate a livello di Gruppo cooperativo x Valorizzazione delle eccellenze diffuse di tipo tecnico professionale x Valorizzazione dei modelli di imprese di comunità Le azioni x Banca dati della rete: la raccolta integrata di dati e informazioni, secondo i principi del knowledge management, rappresenta lo strumento necessario a costituire banche dati di sistema da cui trarre gli elementi necessari a fondare strumenti di conoscenza, 54 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo JHVWLRQH H JRYHUQR XWLOL]]DELOL VLD VXO YHUVDQWH LQWHUQR GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH &gm e società del Gruppo) sia su quello esterno (geocomunità, consorzi, cooperative, società partecipate e partner). Le informazioni riguardano dati economici (bilanci riclassificati), operativo-funzionali (video, bilanci sociali di sistema, schede anagrafiche cooperative e consorzi) e di governance (verbali CdA). x La comunità: è un mezzo di informazione, di comunicazione, ma è ancor più uno strumento capace di generare scambio: di conoscenze, di strumenti, di modalità di lavoro, di modi di fare cooperazione, di fare impresa sociale. Tutto questo, se condiviso e partecipato, genera cultura e la cultura, a sua volta, crea identità, rafforza le connessioni, il senso di appartenenza e la capacità di comunicare se stessi. Il progressivo utilizzo del portale da parte di consorzi, cooperative, dirigenti ed esperti ne fa sempre più uno strumento utile a supSRUWDUH OD JHVWLRQH G¶LPSUHVD D SDUWLUH GDOOR scambio generato dalle comunità di pratica e dal benchmark di progetti e iniziative) e la JRYHUQDQFH FRQ O¶DUFKLYLD]LRQH GL WXWWL L GRFXPHQWL VRFLHWDUL L YHUEDOL H L PDWHULDOL discussi dai coQVLJOLG¶DPPLQLVtrazione delle società del Gruppo). x Cgm News: Il gruppo dei responsabili media costituirà nel tempo una "redazione diffusa" sul territorio volta a sviluppare l'informazione sulla direttrice centro-periferia del Gruppo Cgm. Lo strumento attraverso il quale avviare e ampliare il flusso di notizie su questo versante sarà costituito da un periodico on line - Cgm News - che avrà una triplice mission: a) raccontare la vita delle società di prodotto, dei consorzi, delle cooperative; b) illustrare la linea del Gruppo su organizzazione interna, obiettivi e politiche messe in campo; c) fornire chiavi di lettura del sociale, attraverso dossier di approfondimento tematici 4.4 La cura della rete 4.4.1 La verifica del patto associativo di sistema La sempre maggiore importanza data al vantaggio competitivo rappresentato dalla rete e il moltiplicarsi dei luoghi di confronto imprenditoriale (Gruppo paritetico, società geocomunitarie e consorzi) e strategico (poli o società geocomunitarie) della base sociale, e la pianificazione di percorsi di accompagnamento mirati a un ingresso consapevole ed utile dei nuovi soci pongono la questione di come far evolvere la funzione di verifica del socio, della assemblea, del CdA, del Gruppo, svolta oggi dal Collegio di Garanzia della Base Sociale (CGBS). 55 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Il CGBS ha da sempre lavorato individuando nei piani di sviluppo e nei patti consortili GHOLEHUDWL GDOO¶DVVHPEOHD dei soci sia i criteri di priorità delle visite da effettuare, sia gli oggetti-indicatori da osservare con maggior attenzione durante le visite. '¶DOWURFDQWROa connotazione comunitaria si è sviluppata nei consorzi già soci della rete con diverse velocità e con diverse forme. Per questo il CGBS, nel recente mandato, ha in parte modificato la metodologia e gli indicatori della visita, assumendo anche un compito che sta tra il check-up aziendale HO¶LQGLYLGXD]LRQHGLEHQFKPDUN Il piano prevede che il bilancio sociale di sistema diventi uno strumento non solo di promozione verso il territorio, ma anche di adesione verso il patto associativo di Cgm in coerenza con le dimensioni individuate dal pianRG¶LPSUHVD La tabella che segue propone un elenco di aree di approfondimento che si ritengono importanti per rilevare il proprio rapporto con la rete e la comunità: Partecipazione governo democratico Vitalità imprenditoriale Impresa di comunità Praticare la rete Richiesta la presenza di rappresentanti di cooperative socie. Analisi della storia del Consorzio dalla data della visita precedente Conoscenza di Cgm Anagrafica di sistema (indicatori economici e patrimoniali) Attività, organizzazione, network Rapporto con cooperative socie e le forme di mutualità interne (anche fino al socio) Applicazione CCNL Prospettive e piani di sviluppo Individuazione benchmark Richieste a Cgm Presenza di una vision e di obiettivi di sviluppo in riferimento al territorio Partecipazione di organizzazioni non cooperative sociali alla vita consortile Qualità e quantità della produzione e degli investimenti realizzati sul territorio Partecipazione alle assemblee di Cgm Adesione e partecipazione alle società del Gruppo Partecipazione nei luoghi decentrati della governance (poli ± geocomunità) La situazione degli scambi patrimoniali (capitale sociale) ed economici Conoscenza del piano di impresa di Cgm Richieste (alla capogruppo, alle società, ai poli) 56 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Adesione al Piano di Sviluppo del Gruppo cooperativo Cgm (altri indicatori) 4.4.2 Capitalizzazione Formazione dirigenti 3DUWHFLSD]LRQHDOO¶D]LRQHGLPRQLWRUDJJLR Redazione di Bilanci di Responsabilità Sociale Accompagnamento dei nuovi soci I soci nuovi oggi sono meno omogenei per identità, frutto di strategie di sviluppo talvolta nazionali, talvolta territoriali e si devono rapportare alle diverse strutture della rete (poli, geocomunità, società di scopo) sia a livello locale che nazionale. Ciò conferma la necessità di accompagnarli nella conoscenza e nella frequentazione della rete. Le reti consortili del Gruppo Cgm devono diventare una reale opportunità, non solo per le aderenti, ma soprattutto per le persone e le comunità, laddove servono risposte integrate, dimensioni adeguate, sostenibilità economica e finanziaria, accessibilità e presa in carico integrale e non solo specialistica, laboratori multidisciplinari di costruzione di risposte di auto-mutuo-aiuto, investimenti sulla qualità e sulla innovazione, sfida e lancio di ipotesi FROODERUDWLYHFRQDOWUHGLPHQVLRQLGHOVRFLDOHHGHOO¶HFRQRPLD, condividendo parti comuni di Responsabilità Sociale. Il processo di adesione di un nuovo consorzio è uno snodo critico da affrontare in relazione sia alla mission che alla articolazione della rete. Richiede: x che il consorzio possa arrivare a definire un proprio piano di sviluppo imprenditoriale orientato al territorio sostenuto da alcune performance imprenditoriali importanti: patrimonializzazione, classe dirigente formata, sistemi di analisi di mercato, controllo di gestione e monitoraggio delle prestazioni, investimenti misurabili sul territorio di riferimento. Caratteristiche importanti del processo di accompagnamento: x essere svolto a stretto contatto con i poli e le geocomunità x prevedere attività di formazione per il trasferimento di ampie conoscenze circa i contenuti, LSURFHVVLLQRGLOHUHOD]LRQLGHOODUHWH&JPHODSUHSDUD]LRQHDOO¶XVR di alcuni strumenti x effettuare un check-up SHUO¶LQGLYLGXD]LRQHGHLEHQFKPDUN 57 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x progettare eventuali consulenze sul bisogno prevalente (prodotti innovativi, consolidamento del business, organizzazione) con esperti delle società del Gruppo o attivando processi di reciprocità con altri consorzi x predisporre un eventuale affiancamento nella definizione del piano di impresa 4.4.3 La partecipazione attiva ai processi decisionali del sistema Ruolo dei poli territoriali La compattezza e la funzionalità di un sistema a rete passano dalla condivisione di una visione condivisa, che si costruisce attraverso un lavoro comune, che si sostanzia nello scambio di informazioni, conoscenze, idee e persone. ,3ROLKDQQRDYXWRXQ¶HYROX]LRQHHXQDFDSDFLWjGLLPSDWWDUHVXOORVYLOXSSRGHOODUHWH diverse. Pur con LQHFHVVDULGLVWLQJXRULVSHWWRDOO¶HIILFDFLDGHOODIXQ]LRQHVYROWDHDO riconoscimento ottenuto, possiamo affermare che il loro operato ha contribuito a GHWHUPLQDUH O¶DWWXDOH VWDGLR HYROXWLYR GHOOD UHWH, contribuendo al rafforzamento di XQ¶identità legata DOO¶DSSURFFLR FRPXQLWDULR H alla creazione di una nuova classe dirigente. In alcuni casi sono stati DOO¶RULJLQH GHOOD nascita e della strutturazione stabile di attività imprenditoriali tra i consorzi, nella forma delle società geocomunitarie. Si confermano in tal senso come strumenti di governance funzionali alle strategie di sviluppo della rete. Oggi però non rappresentano più O¶XQLFDRS]LRQH percorribile. Come già affermato infatti, laddove i territori si siano organizzati con società geocomunitarie e tutti e soli i consorzi Cgm GHOO¶area vi aderiscano, è funzionale che dette società assumano anche le funzioni del polo. Quando invece ciò non accada, il polo mantiene le proprie funzioni, che a titolo esemplificativo possono così essere riassunte: x x FUNZIONE ISTITUZIONALE SOCIETARIA x x x x Luogo istituzionale territoriale della assemblea dei soci Luogo decentrato-territoriale della partecipazione qualificata alle decisioni strategiche Partecipazione alla definizione degli organi strategici del Gruppo Promozione del patto Consortile Realizzazione cantieri Welfare Italia /XRJRVLQHUJLFRFRQOD)HGHUD]LRQHSHUO¶D]LRQHGL lobby regionale 58 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x x x FUNZIONE STRUTTURALE E STRUTTURANTE DELLA RETE x x x x x x x x FUNZIONE OPERATIVA x x x x Costruire e mantenere un equilibrio dinamico tra i fattori differenziali presenti nella rate Consolidamento e diffusione della rete e aumento della coesione interna (cultura e valori, rinforzo della partecipazione) Animazione territoriale finalizzata alla creazione di QXRYL FRQVRU]L HFRQQRWDWD GD XQ SHUFRUVR³LGHQWLWDULR:,´ FKH SRrti gli stessi ad una maggiore FRQVDSHYROH]]D LQ PHULWR DOO¶HVLJHQ]D GL FRQGLYLGHUH con altri un progetto di cambiamento regionale e nazionale Diffusione della rete Analisi potenziali di sviluppo Cura e governo delle connessioni del sistema (nazionale/locale, con le società di Gruppo, scambi economici, diffusione dei saperi, interpretazione locale delle relazioni istituzionali) Lettura di dinamiche e processi e richieste della rete La cooperazione e la costruzione di partnership con gli enti pubblici sulle politiche sociali e le politiche attive del lavoro /DUDSSUHVHQWDQ]DHO¶LQWHUORFX]LRQHSROLWLFDSHULSURSUL soci /DSURPR]LRQHGHOODFRRSHUD]LRQHHGHOO¶HGXFD]LRQH cooperativistica sul modello sviluppato nella rete Cgm Consolidamento, sviluppo, messa a valore dei benchmark della rete consortile territoriale Pianificazione strategica imprenditoriale delle rete locale Progetti di sviluppo locale/territorio regionale monitoraggio delle opportunità per le imprese (bandi di gara, accesso a finanziamenti, bandi progetto, studi e analisi di mercato, ricerca e innovazione, infrastrutture tecnologiche di supporto, ecc.), costruzione, con azioni diversificate e contestualizzate, del welfare di comunità 59 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo La Conferenza Sud La Conferenza Sud nasce come gruppo di lavoro sud Italia con delibera del CdA di Cgm QHOSHU³FRQFHQWUDUHOHD]LRQLGLVLVWHPDVXOVXG,WDOLD«>H@«FRVWUXLUHRFFDVLRQLSHU facilitare lo scambio reciproco di informazioni, il confronto sulle politiche di sviluppo perseguLELOLHFF«´ 3XU QRQ FRVWLWXHQGR XQD QXRYD ³VWUXWWXUD´ H TXLQGL QRQ DVVXPHQGR ULOHYDQ]D QHOO¶RUJDQLJUDPPDGL&JPOD&RQIHUHQ]D6XG, sostenuta economicamente e politicamente da Cgm, ha lavorato con continuità, in ordine al confronto e alla cooperazione tra i consorzi del sud, anche attraverso la produzione di opportunità, progetti, materiali e decisioni, creando un sinergico scambio tra le dinamiche tipiche dei territori del mezzogiorno e quelle delle altre aree territoriali. Tra le attività svolte e ancora oggi rilevanti e da valorizzare ulteriormente, segnaliamo: - O¶LPSRVWD]LRQHGHOODYRURQD]LRQDOHVXOODOHJDOLWj - O¶LPSRVWD]LRQHGHLFRQVRU]LGLFRPXQLWj - O¶LPSRVWD]LRQHGHOOH)RQGD]LRQLGL&RPXQLWjDOVXG - i rapporti di reciprocità nord-sud e sud-sud - il coordinamento su piani sovra o inter-regionali (Fertilità, Fondazione Sud) - la tenuta della rete Cgm al sud nel modificarsi dei sistemi di alleanza - le prime indicazioni sulle geo-comunità a partire dalle esperienze nate (Consorzio ASIS, Consorzio Calabria Welfare, Associazione Comunità Libere, Consorzio Connecting People) e sulle connessioni orizzontali e verticali tra queste, i poli, le società di scopo - i cantieri Welfare Italia al sud - vicinanza, confronto e scambio tra dirigenti In modo particolare la Conferenza ha dato maggiore voce, nella rete Cgm, alle esperienze del sud H KD PDQWHQXWR DOWR H FRQWLQXR O¶RUJRJOLR GL DSSDUWHQHUH DG XQD UHWH FDSDFH GL mettere a patrimonio comune le diversità deL WDQWL ³VXG´ H ³QRUG´ G¶,WDOLD VXSHUDQGR oggettive difficoltà connesse alle distanze e ai costi necessari a coprirle. Questa esperienza ha pieno riconoscimento in questo Piano di impresa che rilancia il senso della Conferenza Sud in ordine ai seguenti punti: 1. Alcune dimensioni culturali, economiche e sociali sono strutturDOLQHLSXUGLYHUVL³VXG´ GHOO¶,WDOLD H ULFKLHGRQR XQ FRQIURQWR HG XQ SHQVLHUR VXOOH SROLWLFKH GL VYLOXSSR 60 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo perseguibili dalla cooperazione sociale nel Mezzogiorno: non per una rivendicazione socio-SROLWLFD PD SHU XQ¶attenta valutazione e pianificazione dello sviluppo di impresa. A partire da quella azione di confronto la Conferenza Sud è chiamata a: a. (VVHUH XQ¶DUWLFROD]LRQH WHUULWRULDOH GHOO¶$VVHPEOHD GHL 6RFL ILQDOL]]DWD DOOD focalizzazione di tematiche specifiche inerenti lo sviluppo socioeconomico dei coQVRU]LHGHOOHVRFLHWjJHRFRPXQLWDULHFKHLQVLVWRQRQHOO¶DUHDGHO0H]]RJLRUQR di Italia b. ,QGLYLGXDUH DUWLFRODUH H SRUUH ³OH TXHVWLRQL PHULGLRQDOL´ GHQWUR OH VWUDWHJLH GL sviluppo del Paese Italia, orientando la pianificazione e le strategie di Cgm: il lavRUR O¶LPPLJUD]LRQH OD ULSUHVD GHOO¶emigrazione, il ruolo sul Mediterraneo, le esperienze di reti di economie solidali nelle comunità (a fianco delle attuali soluzioni geocomunitarie ed in linea con le esperienze di partecipazione e di distretti), la sovraesposizione al bisogno, le leve finanziarie, la legalità e la UHVLVWHQ]DDOOHLQILOWUD]LRQLPDODYLWRVH«FRPHHVHPSLGLTXHVWLRQL c. Individuare le migliori strategie e soluzioni imprenditoriali rispetto alle situazioni strutturali ed alle diverse velocità di sviluppo, destinate ad aumentare il reddito delle nostre imprese, in stretto raccordo con tutte le società del gruppo d. Coordinare azioni imprenditoriali sovra-regionali, tese a: x orientare leve ed opportunità di sviluppo (Progetti di sviluppo della cooperD]LRQHSURJHWWL)RQGD]LRQH6XG« x VRVWHQHUH H VYLOXSSDUH O¶LPPDJLQH HG LO PHUFDWR GHOOH QRVWUe aziendecooperative sociali (realizzare cantieri Welfare-Italia in tutto il sud) x sviluppare ulteriormente i rapporti di reciprocità 2. Il ciclo di vita dei consorzi al sud non ha ancora sviluppato, in modo diffuso, sistemi di reale aggregazione e partecipazione dei propri soci ad orientare e realizzare il consorzio di comunità. Sussiste il problema di un limitato riciclo della classe dirigente. Ci sono conseguenti maggiori difficoltà (e resistenze) ad una frequentazione diffusa della rete Cgm, anche dei pezzi di rete distanti poche centinaia di chilometri. La Conferenza Sud è chiamata a: a. Aumentare le relazioni tra i dirigenti di sistema dei consorzi del sud e concorrere alla pianificazione della formazione manageriale. b. Aumentare le relazioni tra persone, comunità e servizi tramite la realizzazione 61 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo efficace ed efficiente di Cantieri di Welfare Italia c. Sollecitare le relazioni di filiera, anche inter-regionali e comunque sostenere processi di integrazione, di scambio tra i consorzi e le cooperative della rete, oltre i propri confini geografici, culturali o a volte ideologici 3. La Conferenza Sud è chiamata inoltre a confrontare e sostenere lo sviluppo del sistema di alleDQ]HGHLFRQVRU]LGHO6XGFRQO¶D]LRQHSROLWLFR-sindacale, con le realtà di terzo settore, con attori del sistema economico-finanziario. 62 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 5. L¶RUJDQL]]D]LRQH 5.1 Il Gruppo cooperativo Attualmente, oltre alla Capogruppo Cgm, è composto da 5 società: Accordi, Comunità Solidali, Luoghi per crescere, Mestieri e Cgm Finance Accordi Presente in 10 regioni, è costituito da 26 soci. Nel corso del 2009 si è proceduto, nelO¶LSRWHVLGLIXVLRQHIUDLOFRQVRU]LR$FFRUGLH0HVWLHUL DOODQRPLQDGLXQ&RQVLJOLRG¶$PPLQLstrazione unico. Innovazione in materia di ... 7XULVPRVRFLDOH( VWDWRDWWLYDWRXQJUXSSRGLUHJLDFRQO¶RELHWWLYRGLFRPSOHWDUHODUDFFROWD dei dati sulle strutture ricettive della rete Accordi-Cgm. La mappatura diventerà un vero e proprio portale a se stante in collaborazione con Italia Holiday. Sarà poi pubblicato un catalogo con le offerte della rete Cgm. Partnership in corso con ... x Con Federsolidarietà Regionale Lombardia per costituire nella Regione tavoli di coordinamento coinvolgendo cooperative sociali impegnate in attività di reinserimento socio-lavorativo di detenuti. Questa partnership ha positivamente stimolato anche Fedagri e Federlavoro a eventuali future collaborazioni. x Con il consorzio Mestieri per il progetto Riesco, finanziato dalla regione Lombardia H ULYROWR DOO¶RULHQWDPHQWR IRUPD]LRQH H UHLQVHULPHQWR GL ULVWUHWWL HG H[ GHWHQXWL (Legge Regionale 8). x Con il consorzio Luoghi per Crescere per la realizzazione sul territorio nazionale del 3URJHWWR ³0LWLFR´ ILQDQ]LDWR GDOOD &DVVD GHOOe Ammende. Tale progetto coinvolge sei consorzi della rete, dislocati territorialmente in aree differenti, ed è il primo in Italia a ricevere finanziamenti dalla Cassa delle Ammende, ente solitamente deputato a finanziare progetti per i detenuti adulti. Il progetto consiste in un percorso di formazione, orientamento al lavoro, partecipazione a iniziative occupazionali. 63 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Eccellenze in materia di ... x General contractor e altre attività di coordinamento commesse. Si prevede il consolidamento del rapporto con alcuni importanti interlocutori (Gros market Italia ± Sardegna per il lavoro di pulizie industriali in 16 sedi; Compagnie des wagon lits per il servizio di lavanderia industriale per le stazioni di Mestre e Santa Lucia Venezia; IKEA per lo smontaggio e smaltimento mobili per 13 centri IKEA; Gemeaz Cusin per servizi alle aziende/servizio maggiordomo di Milano ± Roma - Torino) accanto ad una nuova importante acquisizione (Fidelitas per il lavoro di pulizie di uffici sedi di Milano e Bergamo). x Attività di consulenza e di accompagnamento allo sviluppo svolte a favore di detenuti ed ex detenuti, che rappresentano ormai, insieme alle attività di general contractor, il core business consolidato su cui Accordi ha acquisito una competenza riconosciuta. x Progettazione di alcune nuove iniziative imprenditoriali, che hanno visto la loro approvazione e il conseguente stanziamento di fondi da parte del Dap, di Cassa delle Ammende o dei Prap locali. Mestieri Il Consorzio ha una base sociale di 29 soci5. /¶HVSHULHQ]D GHJOL XOWLPL DQQL FRQIHUPD TXDQWR LO PHUFDWR GHL VHUYL]L SHU O¶RFFXSD]LRQH H delle politiche attive del lavoro non sia affatto un mercato maturo, bensì un ambito in cui persistono margini significativi di espansione per la rete. Sia per ciò che concerne O¶LQWHJUD]LRQH FRQ LO VLVWHPD SXEEOLFRSHU O¶LPSLHJR - cogliendo le opportunità derivanti dal processo in atto di privatizzazione, esternalizzazione e ricerca di partenariati relativamente a molte funzioni per la ricollocazione e il reinserimento lavorativo di competenza di Regioni e Province -, sia per ciò che attiene al campo meno esplorato da Mestieri dei servizi verso privati in ambito profit e del terzo settore, su entrambe i fronti si registrano possibilità di sviluppo non ancora sufficientemente mietute: cLzULFKLHGHXQ¶D]LRQHPDJJLRUPHQWHLQFLVLYD non solo da parte dei consorzi soci, ma anche da parte delle competenze cosiddette ³FHQWUDOL´ LQ JUDGR GL RULHQWDUH VXSSRUWDUH H VROOHFLWDUH L WHUULWRUL DG XQD SURGX]LRQH incrementale di servizi e ad un migliore posizionamento di Mestieri sui mercati di pertinenza VHUYL]L SHU O¶RFFXSD]LRQH ULYROWL DOOD FRRSHUD]LRQH VXOOD EDVH GL DFFRUGL FRQ OH GLYHUVH 5 Dato al 30 settembre 2009 64 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo articolazioni di Confcooperative, ed altre Associazioni Imprenditoriali, servizi per il reclutamento e per lo sviluppo delle risorse umane nel campo dei servizi alla persona e del terzo settore, servizi verso privati per il collocamento di soggetti svantaggiati in ottemperanza agli obblighi di legge e di fasce oggetto di facilitazioni e incentivi DOO¶LQVHULPHQWR servizi accreditati e gestiti su incarichi di amministrazioni pubbliche per la realizzazione di politiche e programmi pubblici di ricollocazione e di inclusione socioODYRUDWLYD« Si ravvede quindi la necessità che programma di sviluppo così come sopra delineato, trovi appropriate traduzioni organizzative per la sua implementazione, in termini di: attribuzione di specifiche responsabilità per aumentare la vicinanza di Mestieri ai mercati di riferimento (pubblico e privato), con incarichi fortemente incentrati sul tema dello sviluppo; configurazione di funzioni centrali come organi in grado di creare piattaforme di GLVWULEX]LRQH GL VHUYL]L VSHFLDOLVWLFL GL SROLWLFKH DWWLYHGHO ODYRUR VXOO¶LQWHUDUHWH H LQ JUDGR GL RULHQWDUH LQ PDQLHUD VWUDWHJLFD O¶D]LRne delle sedi, affinchè non sia ad esclusivo appannaggio ed iniziativa delle sedi locali la capacità di lettura e di crescita; la funzione distributiva va opportunamente organizzata anche in ragione GHOOD SURVVLPD UHDOL]]D]LRQH GHOO¶LQYHVWLPHQWR LQ DWWR SHr la realizzazione del sistema web, quale strumento telematico di accesso e vendita dei servizi su scala extra-territoriale; ULFRPSRVL]LRQHULGX]LRQH GHOO¶DWWXDOH GLVSHUVLRQH GL ULVRUVH H FRPSHWHQ]H SUHVHQWL sui territori per rispondere tempestivamente alle opportunità di espansione (tale effetto di dispersione è ad oggi presente in ragione di uno sbilanciamento degli equilibri organizzativi verso la dimensione decentrata, con un debole presidio da parte delle funzioni centrali per contenere i rischi di frammentazione e dissipazione di energie); standardizzazione maggiore dei contenuti e degli output di servizio, definizione del complessivo sistema di offerta a beneficio della comunità di operatori addetti alla progettazione ed erogazione dei servizi (per consentire la sopra citata distribuzione GHL VHUYL]L VXOO¶LQWHUR WHUULWRULR QD]LRQDOH D WDO ULJXDUGR YDQQR SRWHQ]LDWL RSSRUWXQDPHQWHO¶DSSOLFD]LRQHGHOOHSURFHGXUHHJOLVWUXPHQWLGLPRGHOOL]]D]LRQHJLj presenti; 65 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo migliore stratificazione e distribuzione delle competenze sui ruoli della sede FHQWUDOH DIILQFKq O¶LQYHVWLPHQWR HFRQRPLFR VRSSRUWDWR FRUULVSRQGD DG XQD migliorata capacità di gestione centrale delle attività. Luoghi per crescere Base sociale e suo sviluppo Il consorzio ha una base sociale di 37 soci ordinari (37 consorzi e 3 cooperative) e 4 soci sovventori. I soci sono presenti in 15 regioni Soci al nord: Aosta, Torino, Ivrea, Biella, Chiavari, Milano (3), Bergamo, Mantova, Lecco, Como, Trento, Reggio Emilia, Forlì, Imola. Interesse e collaborazioni in atto con Savona, Val seriana, Varese, Cremona, Val Camonica. Soci al centro: Roma (2), Firenze, Siena, Lucca, Empoli, Ascoli Piceno. Interesse e collaborazioni con Livorno Soci al sud: Brindisi, Taranto, Bari, Salerno, Avellino, Napoli (2); collaborazioni in atto con Napoli (Proodos), Cosenza e Potenza. Soci nelle isole: Cagliari, Nuoro, Palermo, Catania; interesse e collaborazioni in atto con Trapani Principali progetti/programmi in essere: x ³0LWLFR´ 0LQLVWHUR GHOOD *LXVWL]LD-Dipartimento giustizia minorile (interventi di reinserimento a favore di giovani in situazioni di restrizione della libertà personale) e Centri di Giustizia Minorile x ³6PLOH´ILQDOL]]DWRDLQGLYLGXDUHQXRYLVWUXPHQWLGLFXLGRWDUHJOLRSHUDWRULGHLVHUYL]L per la prima infDQ]LDSHUIDUHGHLSDVVLDYDQWLYHUVRO¶LQWHJUD]LRQHGHOOHIDPLJOLHHGHL bambini immigrati frequentanti i nidi. x Hub creativ x Formazione Foncoop x Leve giovanili (manifesto, protocollo, Fond wave, rete Iter, etc) Principali obiettivi strategici/imprenditoriali/organizzativo ed economici di mercato e G¶LQQRYD]LRQH 66 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Area servizi infanzia e famiglia x ODVRVWHQLELOLWjGHLVHUYL]LDOO¶LQIDQ]LDHODORURGLYHUVLILFD]LRQHULPRGHOOL]]D]LRQH Fondazione Aiutare i Bambini (nuovi modelli di attivazione e utilizzo di risorse della comunità per una maggiore sostenibilità dei nidi) x Associazione Nazionale nidi (sviluppo della cultura sulla prima infanzia) x VRFLHWj $FFRU 6HUYLFH DOOR VWXGLR XQ YRXFKHU SHU L VHUYL]L DOO¶LQIDQ]LD D IDYRUH GHL dipendenti delle aziende). x La filiera da 0-3 e da 0-6 anni (nidi e materna): sviluppo approcci educativi di qualità e coerenza con modello cooperativo aperto e istituzione di comunità sul territorio x 3URGRWWR FRQVXOHQ]D SHU VWDUW XS R ULRUJDQL]]D]LRQH QLGL H VHUYL]L DOO¶LQIDQ]LD QRQ solo gestiti da cooperative sociali, ma a supporto di enti pubblici e realtà del terzo settore che li hanno attivati Area leve adolescenti e giovanili x Percorso Hub con Mestieri x /¶DJHQ]LDGHOODFUHDWLYLWj x Orientamento e autonomia Area uscire dal disagio x Le comunità x /¶DIILGR x Le nuove frontiere dei minori non accompagnati (strutturare ipotesi di collaborazione con Connecting people) Area scuola Area cultura/eventi/formazione e comunicazione x /DULFHUFDODFXOWXUDLOSHQVLHURHO¶D]LRQH - educa annuale, - formazione nuove scenari e professionalità - le pubblicazioni (ed La meridiana): 2-OLEULO¶DQQRQHOODORURFROODQDPartenze a partire dal 2010 x ,SRWHVLGLULYLVWDLQWHUQDULYROWDDLJHQLWRULDFXUDVLVWHPDVHUYL]LDOO¶LQIDQ]LD/S& ,OVLWRQRQVRORYHUVRO¶LQWHUQRGella rete ma verso nuovi interlocutori 67 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Comunità Solidali I soci del consorzio Comunità Solidali sono complessivamente 46. Comunità Solidali è presente in 15 Regioni diverse, anche se la distribuzione dei soci non è omogenea (la Lombardia, per esempio, associa ben 16 realtà). 'DOO¶DVVHWWRRULJLQDULRPXWXDWRGDL3URJHWWL,VWLWX]LRQDOLVXGGLYLVRLQ$UHD$Q]LDQL'LVDELOLH Salute Mentale, dentro le quali venivano messe in atto azioni specifiche (seminari, modellizzazione di servizi, ecc), si è passati in via definitiva ad una organizzazione su Linee di Prodotto, dentro le quali agiscono a livello trasversale le competenze specialistiche necessarie. L¶DVVHWWRRUJDQL]]DWLYRDGRWWDWRqVWDWRLOVHJXHQWH x Formazione e Conoscenza, x Area Marchio, x Area sviluppo. /¶area sviluppo, in particolare comprende: x Consulenza: riguarda scambi e supporti fra i consorzi. Le consulenze riguardano soprattutto il settore Anziani e la nuova area della sanità leggera. x Progetti finanziati. x Sostegno diretto allo sviluppo attraverso: - azioni di micro sviluppo su attività a marchio attraverso la partecipazione societaria nelle cooperative; - creazione di una cooperativa destinata alla gestione di attività complesse nei territori, conciliando il bisogno di rispondere alle sollecitazioni imprenditoriali impegnative, mantenendo legami territoriali forti e qualificanti; - specifico impegno nel rispondere alle sollecitazioni provenienti dagli Ordini Religiosi. Principali partnership x con FISH per la sperimentazione nei territori e la diffusione di rapporti qualificati e sinergici fra la nostra rete e le associazioni di aderenti alla Federazione. x con ANFFAS per la diffusione del progetto ALFA, oltre alla realizzazione nei territori di sinergie con le associazioni ed i diversi Enti gestori a loro afferenti; x con l'Università Sophia ed il Movimento dell'Economia di Comunione. 68 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Verranno inoltre mantenute vive le positive relazioni esistenti con: CEI, Caritas Nazionale, Fondazione Casa della Carità, Fondazione Talenti, Campagna Salute Mentale della Lombardia, Ministero della Salute dipartimento Salute Mentale, Fondazione Cariplo, Fondazione Vodafone, Banca Intesa, Banca Prossima, ecc.. Cgm Finance La base sociale conta, al 30 novembre 2009, 372 associati (più in dettaglio: 266 cooperative, 79 consorzi ( incluso CGM), 14 associazioni, 7 fondazioni, 1 impresa sociale e 5 soci sovventori). Principali progetti-programmi in essere/in fase di elaborazione: (ODERUD]LRQHGLXQQXRYRVRIWZDUHSHUO¶DQDOLVLILQDQ]LDULD Fino ad ora per individuare il rating dei soggetti richiedenti finanziamenti è stato utilizzato un modello di analisi finanziaria sviluppato su supporto Excel. Tale metodo si è però rivelato rigido e, soprattutto, non permette una efficace valorizzazione dei dati storici accumulati. Per ovviare a WDOLLQFRQYHQLHQWLVLqLSRWL]]DWRO¶XWLOL]]RGLXQVRIWZDUHDGKRFJLjHVLVWHQWHH utilizzato da altri soggetti oppure creato appositamente per CGM Finance. Attualmente sono in corso contatti con il Consorzio CGM per il potenziamento del software ³5HWL´ che contiene tutti i dati di bilancio degli associati alla rete CGM e permette la costruzione di alcuni indici di bilancio elementari. È stata interpellata la software house che ha elaborato il programma per verificare le possibilità di introdurre modifiche e valorizzarne il costo. Principali obiettivi:strategici, imprenditoriali, organizzativi, economici, di mercato x 6XSSRUWRDOO¶LQWHJUD]LRQHILQDQ]LDPHQWLHRFRILQDQ]LDPHQWLDJHYRODWLFRQVLVWHPLGL garanzie appropriate x Informazione e formazione: news periodiche, seminari, corsi di formazione, interventi personalizzati x Pacchetto di prodotti finanziari: consulenza finanziaria 69 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x Rete di referenti territoriali: individuazione dei referenti e loro formazione, definizione delle procedure per raccolta e impieghi, azioni di promozione e formazione a livello territoriale x 5DIIRU]DPHQWRGHOO¶RUJDQLFR5LTXDOLILFD]LRQHGHOSHUVRQDOHGLPDJJLRUHHVSHULHQ]D attraverso il coinvolgimento in operazioni di maggiore profilo x Confronto con CGM, consorzi locali, enti non profit e profit: raccolta di bisogni, esigenze e suggerimenti, definizione di collaborazioni, integrazioni ed alleanze Principali tappe del piano di lavoro- piano industriale x Consolidamento dello sviluppo territoriale con particolare riferimento al veneto, al trentino nonché ad alcune aree della Lombardia QFXLO¶RSHUDWLYLWj GL&*0)LQDQFHH¶ attualmente limitata(Cremona, Valle canonica in provincia di Brescia). x Definizione delle convenzioni consortili. x Creazione di presidi territoriali in cui personale dei consorzi possa gestire le problematiche finanziarie degli associati in maniera globale . x Corsi di formazione gestiti da Finance al fine di formare personale dei consorzi in tal senso. x Gestione accentrata delle operazioni rilevanti di finanza ordinaria e di finanza straordinaria e decentrata delle operazioni ordinarie. Stipula di convenzioni operative x Convenzioni operative con i Consorzi "Roberto Tassano" (GE) - "Sistema Imprese Sociali" (MI)- ³6RO&R &UHPRQD´ &5) -³ 6RO&R &DPXQLD´BS) per rafforzare l'attività finanziaria già in corso. x Banca Popolare Etica, su finanziamenti che verranno erogati dalla banca applicando le condizioni previste dalla convenzione stipulata con Cgm x BCC Cassa Padana, applicazione condizioni favorevoli su c/c e finanziamenti ai nostri associati, sviluppo di progetti locali a valenza strategica x Solidarfidi Veneto e MCC Servire, per concedere garanzie ai nostri associati, favorendo LO ULFRUVR DO FUHGLWR DQFKH DL VRJJHWWL SL GHEROL H FRQVHQWHQGR O¶HURJD]LRQH GL finanziamenti di importi più elevati 70 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo x %DQFD 3URVVLPD SHU O¶DSSOLFD]LRQH GL FRQGL]LRQL DJHYRODWH VX FF H ILQDQ]LDPHQWL concessi agli aderenti alla rete Cgm x Credito Bergamasco applicazione condizioni favorevoli su c/c e finanziamenti ai nostri associati, sviluppo di progetti locali a valenza strategica 5.2 Le società in ingresso nel Gruppo cooperativo Welfare Italia srl Impresa Sociale DHWLHQHLOPDUFKLR³:HOIDUH,WDOLD´SHUQRPHHSHUFRQWRGHO*UXSSRFRRSHUDWLYR&JP Tre sono le aree di attività nel prossimo triennio: x Elaborazione analisi di scenari di Welfare, condivisione riflessione sui territori attraverso i cantieri Welfare Italia x Sviluppo e coordinamento della strategia qualità/marchi del Gruppo e delle sue partecipate x Rapporto con realtà di aggregazione della domanda, fondi sanitari, fondi aziendali, mutue. A questi soggetti Welfare IWDOLDJDUDQWLVFHXQ¶DJJUHJD]LRQHGHOO¶RIIHUWDSUHVHQWHVXWXWWRLO territorio nazionale) garantita nella qualità e la conseguente connessione con le società del Gruppo e le Società partecipate/controllate. Soci di Welfare Italia sono, oltre a Cgm, i consorzi del gruppo Cgm (Comunità solidali, Mestieri, Accordi, Luoghi per crescere) e &RQQHFWLQJ SHRSOH D FXL q FRQFHVVR O¶XVR GHO marchio. Il presidente di Cgm è amministratore unico di Welfare Italia $FFDQWR DOO¶DPPLQLVWUDWRUH YD SUHYLVWRXQ GLUHWWRUHSHUFRRUGLQDUH OH DWWLYLWjSURSULH GHOOD società e le diverse connessioni con il Gruppo cooperativo Cgm. Due sono le principali entrate: la concessione del marchio e i rapporti economici con gli aggregatori della domanda. 71 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Si ritiene opportuno che sul versante dell¶DJJUHJD]LRQHGHOODGRPDQGD&JP elabori una propria cultura e strategia, non proponendosi solamente come fornitore qualificato, ma agendo come promotore di soggettività imprenditoriali anche in tal senso. Connecting People Spiegare il senso di appartenenza al gruppo Cgm di Connecting People, potrebbe equivalere a spiegare la ragione per cui ognuno di noi appartiene alla propria famiglia ed alla propria storia. Connecting nasce nell'alveo del Piano d'Impresa Cgm del triennio 2005-2007, fondato da 4 consorzi della rete, retto da dirigenti della rete, intriso della sua cultura e della sua esperienza. Nasce con una mission ed una vision focalizzate su una delle questioni centrali dei prossimi decenni: le migrazioni e le trasformazioni che queste porteranno nel nostro vivere quotidiano. Il bene ed il male, l'attesa e la paura, il bisogno e le aspirazioni di coloro che partono e di coloro che vedono arrivare. Attività d'impresa e scelte di comunità che necessitano di uno strumento ad hoc, che oggi il gruppo Cgm ha in Connecting People. La domanda a cui sarebbe difficile oggi rispondere, da parte di tutti coloro che vivono l'esperienza di Cgm, è la seguente: che senso avrebbe che Connecting non fosse all'interno del Gruppo? L'immigrazione in Italia è ormai un fatto strutturale, non è un evento transitorio, ma una delle condizioni ineludibili per permettere al nostro Paese di continuare a crescere. La scelta fatta dalla politica di esasperare o stigmatizzare le tensioni sociali che genera il fenomeno a noi appare miope e dannosa, e nel migliore dei casi inutile. Le nuove comunità che si vanno componendo nel nostro Paese devono trovare luoghi e soggetti capaci di formulare proposte di gestione dell'accoglienza, della permanenza, dell'integrazione delle persone che giungono in Italia per lavorare oppure per stabilirsi definitivamente. Parlare di migrazione non può ridursi alla badanza di coloro che giungono in Italia ma significa farsi carico del percorso migratorio nel suo complesso a partire dalle comunità di provenienza sino alle comunità d'insediamento. Agire nel flusso della globalizzazione dal basso promuovendo relazioni che superino i confini e consentano radicamento nella nuova sede senza eliminare le radici che contribuiscono a rendere fertile l'integrazione è un impegno necessario. L'immagine di un'Italia plurale, capace di cogliere la sfida della transnazionalità di parte dei suoi cittadini, multietnica e rispettosa 72 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo delle religioni è la vision che perseguiamo. La nostra mission è quella di promuovere questa idea di Paese, scegliendo di servire le persone immigrate e i territori, in tutti i luoghi in cui interveniamo, siano questi di sofferenza o di promozione, per riportare al centro l'Uomo nella sua pienezza. Lo sviluppo di progetti territoriali e nazionali che contribuiscano in tutti i campi della vita sociale a produrre integrazione e cittadinanza sono la mission della nostra organizzazione. Attualmente i soci di Connecting People sono 11, vanno dal Nord al Sud d'Italia. La scelta di associarsi a Connecting People è fortemente connotata dalla realizzazione di specifici progetti d'intervento nel settore delle migrazioni. Le adesioni promosse sono caratterizzate non soltanto dall'adesione alla vision ed alla mission, ma anche dalla possibilità di partecipare allo svolgimento di specifiche attività imprenditoriali. Principali progetti-programmi in essere/in fase di elaborazione x Gestione di numerosi Centri per immigrati sia destinati all'accoglienza e alla verifica dei requisiti per il riconoscimento dello status di rifugiato che orientati all'identificazione ed all'espulsione degli immigrati privi dei titoli di permanenza sul territorio nazionale in base all'attuale legislazione. x Attività di consulenza per lo sviluppo di progetti destinati ai migranti per le realtà legate alla rete Cgm x Progetti di sviluppo in Albania x Sviluppo del settore comunicazione che attualmente conta: - un ufficio stampa a Roma - una pXEEOLFD]LRQHWULPHVWUDOH³6WRULHGL4XHVWR0RQGR´ - attività di formazione e ricerca - organizzazione eventi e convegni Obiettivi principali del prossimo triennio: x Gestione di eccellenza dei centri gestiti per conto del Ministero dell'Interno x Apertura di servizi/attività in autonomia su alcuni territori del nostro Paese x Partecipazione attiva al dibattito teso ad individuare le politiche d'integrazione del nostro Paese x Costruzione di sinergie imprenditoriali con le altre società del gruppo cooperativo Cgm x Rafforzamento dello Stato Patrimoniale della società 73 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Principali tappe del piano di lavoro-piano industriale x Consolidamento della base sociale x Consolidamento della struttura organizzativa e di gestione delle commesse in general contractor e/o in gestione diretta x Supporto all'avvio di attività correlate alla gestione dei centri da parte dei soci di Connecting (si veda ad esempio il servizio catering) x Consolidamento del settore comunicazione (formazione di una redazione di professionisti, ) Alleanze e partnership Il consorzio persegue due tipi di alleanze: x nei singoli territori con il tessuto di associazioni e di altre organizzazioni che possono favorire il successo dei progetti di Connecting People x a livello nazionale con organizzazioni nazionali o internazionali che hanno nella loro mission attività a favore dei migranti. Tra queste troviamo ad esempio, l'Organizzazione Internazionale dei Migranti OIM, l'Università di Palermo, l'Università di Catania A queste alleanze vanno aggiunte le appartenenze: Cgm e ConfCooperative. 74 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 6. Alleanze e partnership x Il mondo della cooperazione/¶LQWHUORFX]LRQHFRQOHDOWUHIDPLJOLHFRRSHUDWLYHLQ una logica di valorizzazione intersettoriale, è finalizzata al rafforzamento delle politiche di innovazione e sviluppo del sistema. Oltre a quanto già evidenziato nei UDSSRUWL FRQ OH %DQFKH GL &UHGLWR &RRSHUDWLYR VL OHJJRQR LQ TXHVW¶RWWLFD L UDSSRUWL con la cooperazione edilizia QHOO¶Kousing sociale; con le cooperative di cultura per quanto attiene la scuola; con la produzione e lavoro rispetto al turismo sociale. x /¶Xniversità: VH GD XQ ODWR KD PROWLSOLFDWR OD SURSULD RIIHUWD VSHFLDOLVWLFD GDOO¶DOWUR KD FUHDWR QRQ VROR XQD ULGRQGDQ]D LQIRUPDWLYD DOO¶LQWHUQR GHOOD TXDOH q GLIILFLOH PXRYHUVLQHOO¶LQWHQWRGLHIIHWWXDUHXQDVFHOWDFRnsapevole, ma anche un surplus di domanda, certificando profili non sempre coerenti con il fabbisogno delle imprese. (¶ PDWXUR LO WHPSR SHU OD FRRSHUD]LRQH VRFLDOH GL HVVHUH FR-protagonista nei processi di costruzione dei percorsi formativi, portando non solo le proprie richieste, PD DQFKH OD SURSULD HVSHULHQ]D IDWWD GL PRGHOOL G¶LPSUHVD RUJDQL]]DWLYL H GL VHUYL]LRGLSURIHVVLRQDOLWjHGLHODERUD]LRQHWHRULFD(¶TXHVWRLOVHQVRSURIRQGRGL quella corresponsabilità formativa e di quelle passerelle tra scuola e lavoro che trovano sempre più spazio nei documenti ministeriali e che possono sdoganare la FRRSHUD]LRQHGDOO¶HVVHUHLOPHURWHUPLQDOHGLWLURFLQLRXQDVHPSOLFHWHVWLPRQLDQ]D G¶LPSUHVD GD SRUWDUH LQ DXOD 1RQ VL WUDWWD DOWUR FKH GL YDORUL]]DUH TXHOOa componente educativa che esercitiamo quotidianamente nelle cooperative e nei consorzi, formando al lavoro sociale e cooperativo anche coloro che sono in possesso di titoli specifici. x Banche: la strategia relazionale si incardina su due binari: le convenzioni su un versante FRPPHUFLDOH SXUR GD XQ ODWR OH SDUWQHUVKLS GL ILOLHUD GDOO¶DOWUR 1HO paragrafo ³ /D ILQDQ]D GL VLVWHPD DO VHUYL]LR GHOOR VYLOXSSR´ sono descritti i rapporti in essere e le possibili nuove collaborazioni. x Fondazioni: si tratta di un partner ancora poco esplorato a livello di accordi e collaborazioni sul piano nazionale. Anche in questo caso identifichiamo un duplice canale: fondazioni nazionali, specializzate su ambiti settoriali: rappresentano un interlocutore significativo soprattutto per le società del Gruppo; fondazioni con una chiara vocazione territoriale, che le rende potenziali partner per i 75 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo consorzi. x Terzo settore: nonostante il coordinamento al suo interno rappresenti ancora un traguardo da raggiungere, non mancano esempi GL HFFHOOHQ]D DOO¶LQWHUQR GHO Gruppo, dove sono state consolidate alleanza importanti: con Fish in Comunità Solidali; con Anffas in Al.Fa.; con Legacoop e Compagnia delle Opere in PAN; con C.I.S.M. e U.S.M.I. in Talenti; oltre alla ramificata rete di interlocutori presenti in Vita e nel comitato editoriale nello specifico). Come testimoniato da questi esempi, la strategia relazionale non è finalizzata a fare massa critica, secondo una logica di advocacy, ma a costruire concrete progettualità comuni. x Media: per un dettaglio degli strumenti e delle strategie di sviluppo si rimanda al paragrafo ³&RPXQLFD]LRQHHVWHUQD´. x Imprese: Ove si eccettui per le banche, Cgm non costituisce un appeal vero e SURSULR SHU LO PRQGR GHOO¶LPSUHQGLWRULDIRU SURILWVHQon all¶LQWHUQR GL SDUWQHUVKLS LQ progetti finalizzati (come ad esempio i poliambulatori o gli studi dentisti, con cui si sta cimentando Welfare Italia Servizi). 8Q¶XOWHULRUH HFFH]LRQH SXz HVVHUH rappresentata da Accor-services, con cui si stanno stringendo rapporti sul versante dei voucher . 76 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 7. Rapporti FRQO¶RUJDQL]]D]LRQHGLUDSSUHVHQWDQ]D /¶RUJDQL]]D]LRQH GL UDSSUHVHQWDQ]D GL ULIHULPHQWR GHO *UXSSR FRRSHUDWLYR &JP q Confcooperative-)HGHUVROLGDULHWj FRHUHQWHPHQWH FRQ O¶RULHQWDPHQWR SULRULWDULR GHL FRQVRU]L soci e delle loro cooperative. 7.1 /¶DGHJXDPHQWRGHJOLVWUXPHQWLJLXULGLFL x Norme di riconoscimento e legittimazione GHOO¶RSHUDWLYLWj GHOOD FRRSHUD]LRQH VRFLDOH con un particolare riferimento DOO¶LPSUHVDDUHWH QRUPDWLYDVXOO¶,PSUHVD6RFLDOH/, distretto di impresa sociale diffuso) alla luce di quanto sino ad oggi realizzato e delle frontiere di intervento emergenti con cui la cooperazione sociale di Cgm si sta misurando (housing, turismo, sanità, cultura, scuola) x CCNL 2010-2012: la piattaformD SUHYHGH OD UHYLVLRQH H O¶DSSOLFD]LRQH GL XQD QXRYD normativa contrattualH D SDUWLUH GDOO¶DSSUHQGLVWDWR FKH VHSSXU ULYHQGLFDWD q ULPDVWD inevasa in quella precedente. Il ruolo di Confcooperative-Federsolidarietà sarà determinante non solo sul versante della contrattazione nazionale, ma anche di quella GHFHQWUDWD RYH VDUDQQR ULGHILQLWH OH FRPSHWHQ]H QHOO¶LQWHQWR GL UDIIRU]DUH O¶HVLJHQ]D GHO miglioramento delle condizioni di lavoro e professionali da un lato con quella di rafforzare la competetitività delle imprese GDOO¶DOWUR ,O ULSHQVDPHQWR GHOOH SROLWLFKH GL ZHOIDUH ORFDOL prevede inoltre O¶LQGLYLGXD]LRQHGLulteriori strumenti, tra i quali si segnalano nuovi soggetti bilaterali. Si rileva infine la necessità di avviare un confronto su forme di welfare integrativo come la previdenza complementare e O¶assistenza sanitaria integrativa, sviluppando le SRWHQ]LDOLWjGLFUHVFLWDGLTXHO³QXRYRVHFRQGRSLODVWUR´SUHYLVWRGDO/LEURELDQFRVXOIXWXUR GHOPRGHOORVRFLDOH³/DYLWDEXRQDQHOODVRFLHWjDWWLYD´ Prima di tutto ciò è però necessario YHULILFDUH O¶HIIHWWLYD DSSOLFD]LRQH GHO SUHFHGHQWH &&1/, la cui sostenibilità non è stata sempre raggiunta, a causa di mancati accordi con gli enti locali e per i limiti della contrattazione sindacale. x Norme inerenti la formazione, la rLFHUFD H O¶LQQRYD]LRQH LQ TXHVWR VHWWRUH la specificità dei fattori di produzione (80% rappresentato da persone) legato a questo tipo di impresa richiede un approccio culturale al tema dello ricerca e dello sviluppo che superi il binomio innovazione e nuove tecnologie e renda più pregnante il rapporto tra imprese che operano in questi ambiti e il sistema della formazione superiore e universitaria per ULFRVWLWXLUH XQ FLFOR SL HIILFDFH WUD UHDOWj GHOO¶LPSUHVD H L OXRJKL GRYH VL IRUPDQR OH professionalità. 77 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo 7.2 Regolazione del mercato in cui la cooperazione sociale si muove x Settori consolidati: revisione della contrattazione collettiva di settore, itinerari normativi per la definizione di standard di riferimento per lo sviluppo di qualità dei servizi GHOOD FRRSHUD]LRQH GL WLSR ³$´, promozione della cooperazione sociale di tipo ³B´ con particolare riferimento ai rapporti con le azienda municipalizzate. x Settori emergenti: adeguamento degli strumenti giuridici 7.3 /¶RUJDQL]]D]LRQHGHOODUDSSUesentanza x Aggiornamento del modello di rappresentanza (forme, luoghi) al fine di rappresentare in modo efficace non solo la singola cooperativa, ma anche sistemi a rete che autodeterminano, al proprio interno, modalità peculiari di coordinamento e sviluppo x Formazione dei dirigenti sindacali VXOOH PRGDOLWj GL UDSSUHVHQWDQ]D GHOO¶LPSUHVD D rete x Organizzazione di strumenti agili per la rappresentanza dei settori consolidati di intervento basata su criteri di efficienza ed efficacia x Finanza di sistema 78 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012 Gruppo Cooperativo Note conclusive $ VHJXLWR GHOO¶HYHQWXDOH DSSURYD]LRQH GD SDUWH GHOO¶$VVHPEOHD 6RFL GHO SUHVHQWH GRFXPHQWR YLHQHDXWRPDWLFDPHQWHGDWRPDQGDWRDO&RQVLJOLRG¶$PPLQLVWUD]LRQHGLDYYLDUHODSUHGLVSRVL]LRQH di tutti i regolamenti attuativi necessari a rendere operative le azioni e gli obiettivi previsti dal Piano G¶LPSUHVD Vengono in tal modo avviate le procedure di decadimento o modifica di tutti i regolamenti in vigore, interessato dal presente piano. La validità di detti regolamenti UHVWHUjHIIHWWLYDILQRDOO¶DSSURYD]LRQH dei nuovi regolamenti. 79 Piano di impresa Gruppo cooperativo Cgm 2010 ± 2012