Struttura Ricerca, Innovazione tecnologica e Servizi alle imprese SCHEDA FINALE PROGETTO DI RICERCA N. 910 STRATEGIE DIAGNOSTICHE E DI CONTROLLO DELLE PATOLOGIE RESPIRATORIE DEL SUINO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL VIRUS INFLUENZALE E AL RUOLO EPIDEMIOLOGICO CHE TALE SPECIE PUÒ AVERE NEI CONFRONTI DI VIRUS INFLUENZALI AVIARI. ALLESTIMENTO DI PROTOCOLLI OPERATIVI PER LA DIAGNOSI PRECOCE DI PASSAGGIO DI VIRUS INFLUENZALI DALLE SPECIE AVIARIE AI SUINI (SUINFL) Obiettivi del progetto sono state la conoscenza e la caratterizzazione dei virus influenzali circolanti nella popolazione suina e l'allestimento di protocolli operativi per la evidenziazione e gestione dell'eventuale passaggio di virus influenzali aviari nel suino. Questo è di estrema importanza per la possibilità che il suino sia diffusore di virus e creatore di nuove varianti virali che potrebbero essere molto diffusive per l'uomo. Il programma di monitoraggio degli allevamenti nei confronti delle forme respiratorie si è proposto di controllare e tipizzare i virus influenzali presenti e, nei casi di epidemie influenzali aviarie, ha previsto un controllo mirato a verificarne la presenza negli allevamenti suini. Progetto triennale terminato nell’anno 2009. Gli attori Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna (IZSLER) Associazione Regionale Allevatori della Lombardia (ARAL) Responsabile scientifico: dott. G.Loris Alborali, IZSLER Brescia Gli obiettivi L’ipotesi che un virus influenzale aviare prima di trasmettersi all’uomo necessiti di una fase di “adattamento” in un ospite intermedio nasce dall’evidenza della scarsa presenza di recettori Siaα 2,3 a livello delle prime vie respiratorie dell’uomo, oltre che da prove sperimentali che dimostrano che i virus aviari replicano con difficoltà in quest’ultimo. La specie suina è un possibile ospite intermedio e punto di incontro e di riassortimento genetico di più sottotipi virali, i quali possono dare origine a ceppi geneticamente nuovi e potenzialmente pandemici. In questo contesto si inserisce la presente indagine sperimentale, che si è proposta i seguenti obiettivi principali: AZIONE 1: scelta degli allevamenti. AZIONE 2: infezione sperimentale nei suini con virus aviare. Tale sezione si è proposta di documentare con evidenza sperimentale la possibilità di trasmissione di diversi sottotipi influenzali aviari alla specie suino e l’eventuale passaggio orizzontale da suini infetti a suini SPF, quando tenuti in stretto contatto fra loro; a tale scopo si sono impiegati ceppi virali aviari isolati nel corso delle epidemie influenzali verificatesi tra il 1999 ed il 2005 in allevamenti del Nord Italia. AZIONE 3: diagnosi di forme respiratorie e tipizzazione dei ceppi isolati. Il controllo costante degli episodi di patologia respiratoria nel suino ha permesso di approfondire le conoscenze relative alla diffusione ed alla circolazione dei diversi sottotipi virali all’interno degli allevamenti intensivi suinicoli del Nord Italia; particolare attenzione è stata posta alla tipologia di allevamento coinvolto, alla categoria produttiva interessata ed all’eventuale coinvolgimento del virus influenzale in episodi più complessi di PRDC (Porcine Respiratory Disease Complex). AZIONE 4: interventi in allevamenti circostanti a focolai di influenza aviare. Obiettivo di tale sezione è stato quello di indagare in campo l’eventuale passaggio di virus influenzali aviari in allevamenti suini; a tale scopo si sono selezionate quelle aziende localizzate, all’interno di un area del raggio di 1 Km, vicino ai siti focolaio di influenza aviare registrati in Lombardia nella primavera del 2005. AZIONE 5: stesura di protocolli operativi per la diagnosi di virus influenzali del suino responsabili di forme respiratorie e protocolli e metodiche di laboratorio atte ad evidenziare la presenza di virus aviari nel suino. Valutazione della possibilità di utilizzo anche sul suino di test sierologici standardizzati e validati per i polli. Pagina 1 di 3 Struttura Ricerca, Innovazione tecnologica e Servizi alle imprese SCHEDA FINALE PROGETTO DI RICERCA N. 910 I risultati ottenuti e le nuove conoscenze acquisite AZIONE 1: scelta degli allevamenti. Sono state identificate e monitorate 78 aziende suine ubicate nel raggio di 1 Km rispetto agli allevamenti avicoli focolaio di influenza aviare. Inoltre, nel corso dei 3 anni di indagine, 131 allevamenti sono stati oggetto di monitoraggio per influenza suina in occasione di episodi di patologia respiratoria. AZIONE 2: infezione sperimentale nei suini con virus aviare. L’ELISA, l’AGID e la SN hanno permesso di evidenziare l’avvenuta sieroconversione nei suini infettati sperimentalmente sia con i due sottotipi LPAI che con il sottotipo ad alta patogenicità (HPAI); tale aspetto è di particolare interesse poiché dimostra la capacità dei sottotipi influenzali aviari, sia ad alta che a bassa patogenicità, di infettare e moltiplicare nell’ospite suino. E’ stato tuttavia possibile rilevare il genoma virale, sia con l’esame virologico che con la PCR, in un unico soggetto infettato con il ceppo ad alta patogenicità. I soggetti SPF (Specific Pathogen Free) posti a stretto contatto con i suini infettati sono risultati sia sierologicamente che virologicamente negativi per l’intero periodo di osservazione. Tali dati confermano, come precedentemente osservato da altri autori, che i virus influenzali aviari possono replicare nell’ospite suino, ma con minore efficienza rispetto ai sottotipi virali tipici del suino; allo stesso tempo si rafforza l’ipotesi che tali infezioni abbiano maggiori probabilità di essere autolimitanti, dal momento che non si dimostra il passaggio suino-suino dell’infezione. Tale eventualità è infatti probabilmente subordinata a processi di mutazione o riassortimento genetico fra diversi ceppi virali. AZIONE 3: diagnosi di forme respiratorie e tipizzazione dei ceppi isolati. Nei tre anni di indagine (20062008) è stato possibile individuare 131 unità aziendali, prevalentemente allevamenti da riproduzione con sistema ciclo-aperto, con dimostrata circolazione di influenza virus tipo A. La fase produttiva maggiormente coinvolta è quella dello svezzamento ed i sottotipi isolati e tipizzati sono, in ordine di prevalenza, H1N1 (nel 41,2% delle aziende), H3N2 (32,4%) e H1N2 (10,3%). Lo studio degli episodi respiratori nel loro complesso ha permesso poi di valutare e comprendere in quale misura diversi agenti patogeni possano cooperare ed interagire, risultando in quadri clinici ed anatomopatologici di difficile risoluzione e con tendenza alla cronicizzazione. Dall’elaborazione dei dati in nostro possesso si può concludere che il virus influenzale spesso - in oltre l’80% degli allevamenti - si presenta associato ad uno o più agenti primari o secondari di patologia respiratoria. AZIONE 4: interventi in allevamenti circostanti a focolai di influenza aviare. La presenza di anticorpi specifici per influenzavirus tipo A è stata dimostrata nel 97,7% (1294/1325) dei campioni di siero in esame; tale condizione di elevata sieroprevalenza, associata alla assenza di sieri positivi per gli antigeni H7N1, H7N3 ed H5N2, è provante la costante circolazione, all’interno dei diversi allevamenti, di sottotipi influenzali propri del suino. Nonostante quindi la contiguità con focolai di influenza aviare non si è avuto passaggio di virus H5N2 alla popolazione suina presa in esame. AZIONE 5: stesura di protocolli operativi per la diagnosi di virus influenzali del suino responsabili di forme respiratorie e protocolli e metodiche di laboratorio atte ad evidenziare la presenza di virus aviari nel suino. L’attività di monitoraggio promossa in modo sistematico e puntuale, seguendo procedure e protocolli operativi definiti, ha permesso di affinare la diagnostica sia dell’influenza suina sia nel settore più ampio della patologia respiratoria del suino; il progetto è stato infatti una occasione importante per evidenziare il ruolo ed il coinvolgimento di co-infezioni, sia di natura virale che batterica, dimostrate in presenza di SIV (Swine Influenza Virus). Sono state redatte le seguenti pubblicazioni: - Sozzi E., Nassuato C., Luppi A., Lelli D., Moreno A., Cordioli P. (2006): Sieroprevalenzade11’inf1uenza suina in Lombardia. Atti del XXXII meeting annuale Sipas , Modena, p.189-191. - Sozzi E., Moreno A., Luppi A., Lelli D., Cattoli G., Lombardi G., Cordioli P. (2006): Studiosulla trasmissione dei virus influenzali aviari al suino. Atti del XXXII meeting annuale Sipas, Modena, p. 193198. - Luppi A., Barbieri I., Moreno A.M., Lelli D., Sozzi E., Zanoni M.G., Fiorentini L., AlboraliL., Cordioli P. (2007): Caratterizzazione genetica delle emoagglutinine e neuroaminidasi di virus influenzali suini circolanti nel Nord Italia nel periodo 1998-2006. Atti del XXXIII meeting annuale Sipas, Modena, p. 231242. - Lelli D., Moreno A., Sozzi E., Luppi A., Canelli E., Brocchi E., Cordioli P. (2008): Tipizzazione di virus influenzali suini con anticorpi monoclonali. Atti del XXXIV meeting annuale Sipas, Salsomaggiore Terme, p. 445-450. - Gradassi M., Sozzi E., Zanoni M., Salogni C., Cordioli P., Alborali L. (2009): Il virusinfluenzale suino Pagina 2 di 3 Struttura Ricerca, Innovazione tecnologica e Servizi alle imprese SCHEDA FINALE PROGETTO DI RICERCA N. 910 - - - (SIV) e le principali associazioni virali, batteriche e da Mycoplasmahyopneumoniae in 150 episodi di patologia respiratoria del suino. Atti del XXXV meeting annuale Sipas, Modena, p. 229-241. Moreno A.M., Barbieri I., Sozzi E., Luppi A., Canelli E., Foni E., Alborali L., Cordioli P. (2008): Genetic th characterization of swine influenza H3N2 subtype in Italy. Poster Proceedings of the 20 [PVS Congress, Durban, South Africa, 22-26 June 2008, p. 25. Moreno A.M., Barbieri I., Sozzi E., Luppi A., Lelli D., Lombardi G., Zanoni M.G., CordioliP. (2008): Novel th swine influenza virus subtype H3N1 in Italy. Poster Proceedings of the 20 IPVS Congress, Durban, South Africa, 22-26 June 2008, p. 26. Sozzi E., Canelli E., Bonazza V. (2007): Sorveglianza epidemiologica dell’influenza aviaria in Lombardia nel 2006. L ’osservatorio, 4: 8-14. Altre informazioni Valore totale progetto Spesa a carico del bilancio regionale Compartecipazione Anno di approvazione € 382.054,58 € 65.000,00 € 300.000,00 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna (IZSLER) € 17.054,58 Associazione Regionale Allevatori della Lombardia (ARAL) Piano della ricerca 2005 Allegati: Relazione finale del progetto Pagina 3 di 3