S l di D tt t L Scuola di Dottorato Leonardo da Vinci – d d Vi i a.a. 2008/09 LASER: CARATTERISTICHE, PRINCIPI FISICI, APPLICAZIONI Versione 2 – Luglio 09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida Parte 3 Qualche richiamo di meccanica quantistica i i i Ve 03 03.07.09 07 09 12-13 12 13 aula DIC Ma 07.07.09 10-13 aula DIC Laser a.a. 2008/09 – Laser a.a. http://www.df.unipi.it/~fuso/dida 2007/08 ‐ Parte 3 Versione 1 ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 1 SOMMARIO ‐Approccio classico classico ai sistemi materiali mostra che non c’è possibilità di avere un laser: radiazione di corpo nero radiazione di corpo nero assorbimento da mezzi dielettrici ‐Necessario usare approccio almeno semiclassico ‐Necessario usare approccio almeno semiclassico (radiazione classica, materia quant.): semiclassico (radiazione classica materia quant ): cenni su concetti e strumenti per descrizione quantistica quantistica materia funzioni d’onda, confinamento e quantizzazione livelli discreti di energia livelli discreti di energia Obiettivo finale : mostrare che si può avere amplificazione di radiazione amplificazione di radiazione da parte di un mezzo materiale se si considerano di un mezzo materiale se si considerano sistemi quantistici e l’emissione stimolata emissione stimolata Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 2 MECCANICA QUANTISTICA Effetti quantistici diventano rilevanti (e predominanti) nei sistemi di interesse Effetti quantistici diventano rilevanti (e predominanti) nei sistemi di interesse per la produzione di luce laser (atomi, molecole, solidi) Punto di partenza della MQ: Complementarità (o dualismo) onda corpuscolo (e.g., onda e.m. è rappresentabile con fotone e, viceversa, particella materiale d deve poter essere rappresentata come onda) d ) Strumento fondamentale della MQ (diretta conseguenza di sopra): Strumento fondamentale della MQ (diretta conseguenza di sopra): Funzione d’onda Ψ(r,t) per descrivere una particella quantistica (e.g., elettrone, fotone, etc.) Æ approccio probabilistico: |Ψ(r,t)|2 è la probabilità di trovare particella in r, r+dr Æ decade il concetto di traiettoria decade il concetto di traiettoria Infatti il principio di indeterminazione 3 stabilisce, e.g., per un moto unidimensionale: ΔxΔp ≥ ≥ =/2 Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 3 CLASSICO VS QUANTISTICO Problema fondamentale della meccanica classica (del punto): - Determinare r(t) e v(t) (la traiettoria) a partire dalle forze F - Strumento principe: equazione del moto a = F/m Problema fondamentale della meccanica quantistica: -Determinare Ψ(r,t) e interpretarla probabilisticamente -Strumento principe: equazione di Schroedinger (casi non relativistici!): G =2 2 G ∂Ψ (r , t ) G ∇ Ψ (r , t ) + V (r , t ) = i = − 2m ∂t con ∂2 ∂2 ∂2 G G ∇ Ψ (r , t ) = ( 2 + 2 + 2 )Ψ ( r , t ) (in coordinate cartesiane) ∂x ∂y ∂z 2 V(r,t) potenziale che controlla la dinamica del corpo), generciamente dipendente da r,t Equazione di Schroedinger nel caso unidimensionale: =2 ∂ 2 ∂Ψ ( x, t ) − Ψ ( x , t ) + V ( x , t ) = i = ∂t 2m ∂x 2 Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 Derivate parziali! 4 FONDAMENTI DELL’EQ. SCHROEDINGER Semplici ragionamenti generali conducono alla formulazione dell’equazione Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 5 AUTOFUNZIONI E AUTOVALORI Soluzione dell’eq dell eq. di Schroedinger è in genere complicata (derivate parziali!) Fortunatamente esistono casi in cui l’equazione è più semplice Se V non dipende dal tempo, cioè è V(x), allora: E Ψ ( x, t ) = ψ ( x)ϕ (t ) con ϕ (t ) = e −i t = e =2 d 2 − ψ ( x) + V ( x) = Eψ ( x) 2 2m dx La f.ne d’onda degli stati stazionari è fattorizzabile Ψ(x) : autofunzione o autostato E : autovalore dell’energia Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 6 DERIVAZIONE EQ. AUTOSTATI Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 7 ESEMPIO 1: FUNZIONE D’ONDA PARTICELLA LIBERA V=0 Esempio: particella libera (cfr. fotone) che si muove lungo X avendo quantità di moto definita p p X Ψ ( x, t ) ∝ eikx e − iωt = ψ ( x)ϕ (t ) Secondo de Broglie si ha: ψ ( x) = eikx con p = =k con p = Lunghezza d’onda di de Broglie Lunghezza d’onda di de Broglie: : λdB=2π/k = h/p Attenzione: la funzione d’onda di de Broglie ha |ψ|2 = 1 p p q Æ la probabilità è sempre e ovunque unitaria Æ ∫ |ψ|2 dx (fattore di normalizzazione) diverge! D’altra parte, per principio di indeterminazione: Δp = 0 Æ Δx → ∞ (realisticamente occorre pacchetto d’onda, cfr. serie di Fourier) Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 8 VALORI DI ASPETTAZIONE E MISURE Il valore “medio” di una grandezza (misurabile) su un sistema quantistico è definito come < f >= ∫ Ψ * (r , t ) f Ψ (r , t )d 3 r =<Ψ * | f | Ψ > Esempio: <x> = 0 per particella libera La grandezza misurata dipende dalla “sovrapposizione spaziale” delle funzioni che compaiono nell’integrazione (di volume) Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 9 ESEMPIO 2: POTENZIALE A GRADINO Classicamente: per E<V0 ho solo riflessione sulla barriera (esempio: un piano inclinato che deve essere risalito da una particella) Quantisticamente ho riflessione, ma anche trasmissione!! trasmissione Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 10 POTENZIALE A GRADINO II Autofunzione determinata completamente dalla continuità a parte un coefficiente di normalizzazione Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 11 POTENZIALE A GRADINO III V0 E d Nota: la particella può “tunnellare” se il gradino termina dopo d < λdB Nota: nel caso (meno interessante) in cui E<V0 la soluzione si trova con procedimento simile, ma manca l’andamento l andamento esponenziale decrescente Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 12 ESEMPIO 3: BUCA DI POTENZIALE (INFINITA) a Esempio: particella libera (elettrone) che si muove lungo X essendo confinata in intervallo –a/2, a/2 da potenziale p X Suppongo, ragionevolmente, che la particella sia costretta a stare nella buca Ψ(x,t) sarà sovrapposizione di particella/onda che si muove vs dx e verso sin Ψ ( x, t ) = Ae i ( kx −ωt ) + Be i ( − kx −ωt ) con ω= E = Condizioni al bordo: Ψ = 0 per x = 0 e x = a A = B oppure A = -B Nota: qui non vale continuità della derivata a causa di V Æ ∞ Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 13 BUCA DI POTENZIALE (INFINITA) II Le condizioni al contorno sono le stesse della radiazione nella cavità (scatola) Si era ottenuto: kn = n π a Essendo la particella libera p l’energia è solo cinetica: g 2 2 pn2 = 2 k 2 = π 2 = =n En = 2m 2m 2ma 2 Sistema con livelli discreti discreti (q (quantizzati) di energia ) g Nota: n ≠ 0 Energia stato fondamentale non è nulla Esempio: pallina m = 0.1 kg in scatola a = 10 cm Æ E1~10-64 J !! Elettrone m ~ 10-30 kg in scatola a = 1 nm Æ Æ E1~5x10-20 J ~ 0.5 eV Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 14 BUCA DI POTENZIALE FINITA Le condizioni al contorno non impongono più Ψ = 0 - La funzione d’onda “deborda” esponenzialmente dalla buca - Il numero di livelli possibili è limitato In ogni caso:: confinamento spaziale ÅÆ quantizzazione livelli Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 15 ESEMPIO 4: OSCILLATORE ARMONICO V(x)=(C/2)x2 Soluzione autofunzioni oscillatore armonico più complicata Sempre p autofunzioni confinate spazialmente p ((decadono esponenzialmente oltre i punti di inversione) Livelli equispaziati Autovalori: En = (n+1/2) (n+1/2)h hν (cfr energia fotoni (cfr. fotoni, che sono autofunzioni di oscillatore armonico di radiazione) Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 16 RIASSUMENDO… Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 17 MATERIA QUANTISTICA La descrizione quantistica della materia è essenziale per interpretare correttamente l’interazione radiazione/materia, con approcci sia semiclassici (radiazione come onda) che quantistici (radiazione come fotoni) Paradiigma della materia è l’atomo, anzi il più semplice tra gli atomi: idrogeno Modello planetario dell’atomo (classico): ‐ Equilibrio (forza Coulomb dà acc. centr.) ‐ Energia (elettrostatica + cinetica) V(r) ~1/r r ~1/r Confinamento Æ quantizzazione Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 18 ATOMO DI BOHR (OLD QUANTUM THEORY) Ipotesi di Bohr Bohr (quantistica): E Quantizzazione raggio orbitale: n=4 n=3 Quantizzazione energia: n=2 n=1 Sistema con livelli discreti discreti (quantizzati) di energia (quantizzati) di energia Esistono orbite stabili con momento angolare quantizzato Æ energia quantizzata Æ possibilità di transizioni tra livelli discreti (spiegazione spettri sperimentali) Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 19 ATOMO (DI IDROGENO) “DI SCHROEDINGER” Ricerca autofunzioni complicata da simmetria sferica (coordinate sferiche) Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 20 ATOMO (DI IDROGENO) II Autovalori simili a Bohr Autofunzioni con “armoniche armoniche sferiche” sferiche Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 21 ATOMO (DI IDROGENO) III Autofunzioni dipendenti da r Risolvendo atomo di idrogeno con Schroedinger si trovano stati stazionari Esistono livelli stabili con energia quantizzata Applicabile anche ad altri atomi (con maggiori difficoltà) Esistono “degenerazioni” dei livelli (scompaiono per altri atomi e scompaiono in parte anche per idrogeno in trattazione relativistica) Laser a.a. 2008/09 – Laser a.a. 2007/08 ‐ http://www.df.unipi.it/~fuso/dida Parte 3 ‐ Versione 1 ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 22 CONCLUSIONI La MQ rappresenta un approccio molto potente per interpretare i sistemi fisici La MQ mostra che sistemi “confinati” hanno livelli discreti di energia La MQ si applica molto bene alla materia, in particolare agli atomi (vedremo poi ulteriori estensioni a sistemi di diversa natura) i lt i i t i i i t i di di t ) La semplice ipotesi di Bohr mostra livelli discreti (in accordo con esperimenti) Schroedinger conferma, ed estende portando alla determinazione delle autofunzioni Faremo interagire sistemi di questo tipo con la radiazione e vedremo cosa succede Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 23 FONTI E. Arimondo, Struttura della Materia (ETS, 2005) http://www.wikipedia.org D.Batani, Seminario Sicurezza Laser (UniBicocca) D.Batani, Seminario Sicurezza Laser (UniBicocca) W. Demtroeder, Laser Spectroscopy, (Springer, 1991) Eisberg Resnick, Quantum Physics of…., second ed. (Wiley,) Laser a.a. 2008/09 – http://www.df.unipi.it/~fuso/dida ‐ Parte 3 ‐ Versione 2 24