Unità di valvole programmabile tipo 03 Descrizione dell’elettronica del blocco di comando SF 3 PLC Festo integrato Protocollo Fieldbus: Fieldbus Festo Descrizione 0503d 165 446 I VISF 3 Autori: Uwe Gräff Eberhard Klotz Helmut Wilhelm Redattori: H.-J. Drung, M. Holder Layout: Festo AG & Co., KI-TD TN 362 115 Stampato su 100 % carta riciclata Composizione e traduzione : 0503d transline Deutschland, Dr.-Ing. Sturz GmbH Edizione: 0503d (Festo AG & Co., D-73726 Esslingen, 1998) È vietata la riproduzione, la distribuzione, la diffusione a terzi, nonché l’uso arbitrario, totale o parziale, del contenuto dell’allegata documentazione, senza nostra preventiva autorizzazione. Qualsiasi infrazione comporta il risarcimento di danni. Tutti i diritti riservati, ivi compreso il diritto di deposito brevetti, modelli registrati o di design. I VISF 3 II Cod. ord.: 165 446 Titolo: DESCRIZIONE Denominazione: P.BE-VISF 3-03-I 9809c VISF 3 Vantaggi dell’unità di valvole programmabile Molteplici funzioni di comando nel campo della pneumatica (ad es. con cilindri, sensori, I/O analogici) possono essere automatizzate senza necessità di un quadro elettrico. Una unità di valvole con sistema di comando programmabile incorporato (blocco di comando SF 3), con il set di istruzioni e le funzioni di un PLC compatto ed efficiente consente una facile programmazione attraverso il software di programmazione Festo FST 200. Il blocco di comando è disponibile in due versioni • SF 3-02 per unità di valvole tipo 02 • SF 3-03 per unità di valvole tipo 03/04-B/05. Vantaggi dell’unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 • PLC integrato con modulo di connessione Fieldbus • Grado di protezione IP65 – non è richiesto il quadro elettrico • Struttura trasparente dell’impianto grazie al comando indipendente in loco • Lavoro di cablaggio ridotto • Fino a 128 ingressi e 128 uscite locali • Modi di funzionamento Stand-alone, come Master oppure come Slave • Unità collaudata • Ingressi elettrici, ad es. per sensori • Ingressi elettrici, ad es. per attuatori elettrici • A seconda del tipo di unità di valvole: moduli con I/O analogici, Master AS-i oppure modulo di connessione CP supplementare 9809c III VISF 3 IV 9809c VISF 3 Indice dei capitoli Capitolo 1 Indicazioni per l’utilizzatore e panoramica del sistema contiene informazioni, non connesse direttamente al tipo dell’unità di valvole e al nodo in uso. Capitolo 2 Descrizione dell’unità di valvole Parte 2a (opzionale): Unità di valvole tipo 02 Parte 2b (opzionale): Unità di valvole tipo 03 Capitolo 3 Descrizione del blocco di comando SF 3 contiene tutte le informazioni specifiche per il funzionamento del PLC in modo Stand-alone. Capitolo 4 Descrizione del modulo di connessione Fieldbus contiene informazioni aggiuntive per la predisposizione come Master o Slave nel Fieldbus. Capitolo 5 Descrizione dei moduli analogici (solo per tipo 03...05) contiene tutte le informazioni circa la gestione dei moduli analogici. Capitolo 6 Descrizione del Master AS-i (solo per tipo 03...05) contiene tutte le informazioni concernenti la gestione di un sistema bus AS-i. Capitolo 7 Descrizione del modulo di connessione CP (solo per tipo 03...05) contiene tutte le informazioni concernenti la gestione di un sistema CP. Appendice A Appendice tecnica, Esempi di collegamento Appendice B Tabella degli operandi, dei moduli di funzione (CFM) e delle segnalazioni di errore Appendice C Interprete dei comandi Appendice D Glossario/Indice analitico 9809c V VISF 3 VI 9809c VISF 3 Modifiche rispetto alla versione del manuale 9610a (Software-Release 0198, V1.6 e superiori) Modifica Parole dati permanenti supplementari, supportate dai moduli di funzione 5 e 6 Funzione/Effetto Nella release hardware 1097 e superiori i valori permanenti dei dati (salvati a prova di caduta di tensione) sono stati ampliati di 512 parole (multipli di 16 bit). Queste parole dati permanenti sono liberamente accessibili e possono essere utilizzate tramite i moduli di funzione 5 ("Read Remanent Data (Leggi dati permanenti)") e 6 ("Write Remanent Data (Scrivi dati permanenti)"). Gli operandi permanenti predisposti finora rimangono invariati (in modo compatibile). Se all’attivazione del modulo di funzione 35 viene Ampliamento del modulo di funzione 35 trasmesso un parametro qualsiasi, nel parametro di ritorno P4 figura l’indirizzo del primo Slave AS-i (diagnosi di tutti gli interessato dall’anomalia sotto forma di valore Slave AS-i) decimale. Il valore è uguale a 0, se lo Slave AS-i interrogato non presenta nessun danno funzionale. Se l’attivazione non si accompagna a parametri di trasmissione, rimane intatto il funzionamento attuale. Avviamento in caso E’ stata modificata la procedura di avviamento del di errore AS-i blocco di comando SF 3 in seguito a un errore AS-i. La nuova impostazione di default effettuata nello stabilimento equivale alla reazione flessibile in caso di errore, che ammette cioè una correzione dell’errore manifestatosi dal programma applicativo. La nuova impostazione viene utilizzata sia nel caso di errori AS-i causati da un power failure nel Master AS-i, sia nel caso di errori AS-i causati da un’anomalia o dal guasto di uno Slave AS-i. La reazione rigida in caso di errore (fermata di tutti i programmi e disattivazione delle uscite locali) può ancora essere impostata tramite il modulo di funzione 37. Ampliamento del mo- Se all’attivazione del modulo di funzione 44 non viene trasmesso nessun parametro, nei parametri dulo di funzione 44 di ritorno appaiono sotto forma di valore decimale (interrogazione dello l’indirizzo del primo Slave Fieldbus interessato da stato di un utente anomalia e l’indirizzo del primo Slave Fieldbus. Il Fieldbus) valore è uguale a 0, se lo Slave Fieldbus interrogato non presenta nessun danno funzionale. Se l’attivazione viene eseguita impostando l’indirizzo di uno Slave Fieldbus come parametro di trasmissione, si conserva il modo di funzionamento corrente. 9809c Pag. 3-24, 3-43, B.18, B-19 6-96, B-37 6-80, B-40 4-38, B-55 VII VISF 3 Modifica Moduli di funzione nuovi 50 e 51 per l’identificazione di un utente Fieldbus Festo Moduli di funzione nuovi 10 e 11 per timer/contatori comandati mediante interrupt VIII Funzione/Effetto Qualora sia necessario identificare in modo univoco uno Slave rilevato come Master Fieldbus Festo dal blocco di comando SF 3, utilizzando il modulo di funzione 50 (lettura dell’informazione di un utente Fieldbus) è possibile leggere l’informazione, che specifica il tipo di Slave, sotto forma di messaggio evidenziato e di memorizzarla sotto forma di stringa nel campo riservato agli operandi speciali FU48...FU4095. L’indirizzo dell’operando speciale viene indicato al momento dell’attivazione sotto forma di parametro di trasmissione. Per riuscire a leggere più volte il messaggio evidenziato di un utente Fieldbus, per la maggior parte degli Slave Fieldbus Festo è necessario resettare innanzitutto l’utente tramite il modulo di funzione 51 (Reset field bus user (reset utente Fieldbus)). I moduli di funzione 10 e 11 mettono in condizione di interrogare conteggi rapidi o di gestire operazioni in funzione del tempo, a prescindere dal tempo di ciclo per l’elaborazione dei programmi applicativi. Utilizzando il modulo di funzione 10 (definizione/ esportazione di timer/contatori comandati mediante interrupt) si esegue la parametrizzazione, mentre con il modulo di funzione 11 (disabilitazione/abilitazione di timer/contatori comandati mediante interrupt) è possibile avviare o fermare i timer/contatori comandati mediante interrupt. Pag. B-61, B-63 3-46, B-20, B-26 9809c VISF 3 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. prod. 362 113 Capitolo 1: Indicazioni per l’utente e panoramica del sistema 9809c 1-I VISF 3 Indice 1.1 AVVERTENZE GENERALI DI SICUREZZA Usi consentiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Destinatari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Categorie di pericolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pittogrammi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni relative alla presente descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-3 1-4 1-5 1-6 1-7 1-8 1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA Struttura del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . Unità di valvole in modo Stand-alone . . . . . Unità di valvole in modo Master . . . . . . . . . Unità di valvole in modo Slave . . . . . . . . . . Gestione dell’impianto con l’unità ABG. . . . Emulatore per la messa in servizio. . . . . . . Software di programmazione FST 200 . . . . Unità di valvole con modulo analogico . . . . Unità di valvole con Master AS-i. . . . . . . . . Unità di valvole con modulo di connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11 1-12 1-14 1-16 1-18 1-19 1-20 1-22 1-24 1-26 1.3 LIMITI DEL SISTEMA E PROGETTAZIONE Limiti del sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-29 Progettazione di valvole tipo 03...05. . . . . . 1-31 1-II 9809c VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sicurezza 1.1 AVVERTENZE GENERALI DI SICUREZZA 9809c 1-1 VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sucurezza Indice 1.1 AVVERTENZE GENERALI DI SICUREZZA Usi consentiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Destinatari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Categorie di pericolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pittogrammi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni relative alla presente descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-2 1-3 1-4 1-5 1-6 1-7 1-8 9809c VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sicurezza 1.1 AVVERTENZE GENERALI DI SICUREZZA Usi consentiti L’unità di valvole illustrata nella presente descrizione è destinata esclusivamente al seguente impiego: • comando di attuatori pneumatici ed elettrici (valvole e moduli di uscita). • rilevamento di segnali elettrici provenienti dai sensori attraverso i moduli di ingresso. L’unità di valvole deve essere utilizzata esclusivamente • per gli usi consentiti • in condizioni tecnicamente perfette • senza apportare modifiche. In caso di collegamento di componenti commerciali, quali sensori e attuatori, è necessario attenersi ai valori limite indicati per pressione, temperatura, dati elettrici, momenti ecc. Attenersi alle prescrizioni delle associazioni di categoria, dell’Ente di Sorveglianza Tecnica Tedesco TÜV, alle norme VDE o alle norme nazionali equivalenti. 9809c 1-3 VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sucurezza Destinatari La presente descrizione è rivolta esclusivamente a personale qualificato nelle tecniche di comando ed automazione, che abbia esperienza nell’installazione, messa in servizio, programmazione e diagnosi di sistemi di comando a logica programmabile (PLC) e sistemi Fieldbus. 1-4 9809c VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sicurezza Categorie di pericolo Il presente manuale fornisce indicazioni circa i pericoli che possono insorgere in caso di uso improprio del prodotto. Si distinguono le seguenti indicazioni: AVVERTENZA: ... la mancata osservanza di questa indicazione può provocare danni a persone e cose. ATTENZIONE: ... la mancata osservanza di questa indicazione può provocare danni a cose. NOTA: ... occorre tenere in considerazione anche questa indicazione. 9809c 1-5 VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sucurezza Pittogrammi Le indicazioni di pericolo sono integrate da pittogrammi e figure, che evidenziano il tipo e le conseguenze dei pericoli. Vengono impiegati i seguenti pittogrammi: Movimenti incontrollabili di tubi scollegati. Movimenti indesiderati degli attuatori collegati. Elevata tensione elettrica oppure stati di commutazione indefiniti dell’elettronica, con relative conseguenze all’interno dei circuiti elettrici collegati. Elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. Il contatto con le superfici può causarne la distruzione. In caso di utilizzo di un’unità di valvole programmabile provvista di moduli analogici o Master AS-i, fare riferimento alle indicazioni fondamentali contenute nei capitoli 5 e 6. Elevato peso dell’unità di valvole. Provvedere ad un adeguato fissaggio. Indossare scarpe di protezione. 1-6 9809c VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sicurezza Indicazioni relative alla presente descrizione Nella presente descrizione vengono impiegate le seguenti abbreviazioni specifiche di alcuni prodotti: Abbreviazione Significato Unità o unità di valvole Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Nodo Blocco di comando SF 3 Sottobase Sottobase pneumatica per valvole Sottobase M Sottobase per due valvole monostabili tipo 03 (MIDI/MAXI) Sottobase I Sottobase per due valvole bistabili o a tre posizioni tipo 03 (MIDI/MAXI) Sottobase ISO Piastra di interconnessione per 4, 8 o 12 valvole tipo 05 (ISO 5599/I, taglia 1 o 2) oppure Piastra di interconnessione con piastra intermedia magnetica tipo MUH per una valvola tipo 04-B; (ISO 5599/II, taglia 1, 2 o 3) I O I/O I/O AS-i Ingresso Uscita Ingresso e/o uscita Ingresso e/o uscita sul sistema bus AS-i Modulo P Modulo pneumatico in genere Modulo I/O Modulo elettrico con ingressi o uscite digitali Modulo analogico Modulo elettrico con ingressi o uscite analogiche Master AS-i Modulo elettrico con connessione Master AS-i per un massimo di 31 Slave AS-i Connessione CP Modulo elettrico con quattro connessioni per un massimo di otto moduli CP PLC di comando Sistema di comando a memoriaprogrammabile; abbreviato: sistema di comando Fig. 1/1: Elenco delle abbreviazioni I termini specifici sono spiegati nel glossario, Appendice D. 9809c 1-7 VISF 3 1.1 Avvertenze generali di sucurezza Le unità di valvole programmabili si compongono di diversi elementi: • nodo con blocco di comando SF 3 • nelle unità di valvole tipo 02: sottobase in funzione del numero di valvole • nelle unità di valvole tipo 03, 04-B e 05: - moduli pneumatici ed elettrici. NOTA: • La presente descrizione può contenere il Capitolo 2a o 2b, in relazione al tipo di unità di valvole ordinato. • L’abbinamento è il seguente: Capitolo 2a - tipo 02 Capitolo 2b - tipo 03 • Nella maggior parte dei disegni contenuti nella presente descrizione appare a titolo esemplificativo un’unità di valvole tipo 03 composta da 4 sottobasi pneumatiche e da altrettanti moduli di ingresso/uscita. Fig. 1/2: Equipaggiamento standard proposto nelle figure Assistenza In caso di problemi tecnici, rivolgersi al locale servizio di assistenza tecnica locale Festo. 1-8 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema 1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA 9809c 1-9 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Indice 1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA Struttura del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . Unità di valvole in modo Stand-alone . . . . . Unità di valvole in modo Master . . . . . . . . . Unità di valvole in modo Slave . . . . . . . . . . Gestione dell’impianto con l’unità ABG. . . . Emulatore per la messa in servizio . . . . . . Software di programmazione FST 200 . . . . Schema a contatti (LDR). . . . . . . . . . . . . . . Lista istruzioni (STL) . . . . . . . . . . . . . . . . . . Convert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Apparecchiature per la compilazione dei programmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Unità di valvole con modulo analogico . . . . Unità di valvole con Master AS-i. . . . . . . . . Unità di valvole con modulo di connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-10 1-11 1-12 1-14 1-16 1-18 1-19 1-20 1-20 1-20 1-21 1-21 1-22 1-24 1-26 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema 1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA Struttura del sistema Il sistema di comando incorporato è un PLC compatto ed efficiente con modulo di connessione Fieldbus. Operativamente sono disponibili le seguenti possibilità: • pulsantiera (START/STOP) • tastiera con display di testo (ABGx) • PC con software FST Per la programmazione occorre un PC e il software di programmazione Festo FST 200. Il PC viene collegato all’interfaccia diagnostica dell’unità di valvole. Sono disponibili i seguenti linguaggi di programmazione: • LDR (schema a contatti/ladder diagram) • STL (lista istruzioni/statement list) La figura seguente fornisce una panoramica del sistema: Comando Start/Stop Quadro operativo Quadro operativo ABGx Programmazione PC (IBM-compatibile) con software FST 200 V3.2*) *) Software-Release V3.2 o superiore Fig. 1/3: Struttura del sistema con SF 3 9809c 1-11 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole in modo Stand-alone Si tratta di un’unità di valvole con SF 3 adatta per il comando di una macchina autonoma. L’unità di valvole con SF 3 è in grado di gestire piccole macchine o parti di impianti indipendenti. Inoltre, consente la realizzazione di sottosistemi indipendenti come parte di un impianto più complesso. Il programma di gestione può essere realizzato in maniera molto semplice attraverso il software di programmazione FST 200 che consente una soluzione flessibile dei vari compiti di comando. L’impiego dell’unità di valvole programmabile presenta i seguenti vantaggi: - Non vi sono lunghi lavori di cablaggio e installazione. - Ingombro ridotto grazie alle dimensioni limitate e alla forma compatta. - Elementi pneumatici e moduli elettrici precablati e collaudati. - Impegno minimo per l’allacciamento di attuatori pneumatici ed elettrici e dei sensori, grazie ai moduli aggiuntivi. - Grazie alla memoria EEPROM integrata non è richiesta nessuna manutenzione. 1-12 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Programmazione + configurazione Visualizzazione + comando Start/Stop Quadro operativo Uscite digitali Ingressi digitali Quadro operativo ABGx PC (IBM-compatibile) con software di programmazione Uscite Valvole Attuatore Sensori Fig. 1/4: Panoramica del sistema: unità di valvole in modo Stand-alone 9809c 1-13 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole in modo Master Si tratta di un’unità di valvole con SF 3 ed espansione Fieldbus per la gestione di impianti. All’unità di valvole programmabile con connessione Fieldbus integrata possono essere collegati altri utenti Fieldbus, oltre alle valvole ed agli ingressi/uscite locali. Ciò consente la risoluzione anche di funzioni di automazione che comprendono un numero rilevante di componenti pneumatici, sensori elettrici ed altri attuatori. Inoltre, consente la realizzazione di sottosistemi indipendenti come parte di un impianto più complesso. L’impiego dell’unità di valvole programmabile con Fieldbus presenta i seguenti vantaggi: - Le possibilità offerte dall’SF 3 in funzionamento Stand-alone rimangono invariate. - Il Fieldbus è integrato a livello standard. - Di facile installazione e con possibilità di ampliamento in modo flessibile fino a un massimo di 31 utenti Fieldbus. - Semplice configurazione degli utenti Fieldbus grazie a un programma di configurazione integrato nell’FST 200. 1-14 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Visualizzazione + comando Programmazione + configurazione Master unità di valvole con SF 3 Slave (passivo) unità di valvole tipo 02 Slave (passivo) unità di valvole tipo 03 Slave (passivo) unità di valvole tipo 05 Slave (passivo) I/O Fieldbus FB202 Max. 31 utenti Fieldbus Fig. 1/5: Panoramica del sistema: Unità di valvole in modo Master 9809c 1-15 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole in modo Slave Un’unità di valvole con SF 3 allacciata al Fieldbus come Slave controlla le unità funzionali dell’impianto e comunica attraverso il Fieldbus con il Master di gestione. Utilizzando l’unità di valvole programmabile come Slave, è possibile "ricostruire" la struttura meccanica di una macchina o di un impianto grazie alla suddivisione del PLC. Tutti i moduli o unità di funzione indipendenti avranno pertanto programmi di gestione autonomi atti a controllare settori di un impianto. L’impiego dell’unità di valvole programmabile come Slave presenta i seguenti vantaggi: - Le possibilità offerte dall’SF 3 in funzionamento Stand-alone rimangono invariate. - Possibilità di composizione modulare dell’impianto/della macchina. - I moduli di funzione dell’impianto possono essere assemblati individualmente. - Possibilità di una comoda messa in servizio parziale. - Elevata flessibilità della macchina grazie ai settori indipendenti. - Possibilità di attivazione di funzioni di visualizzazione e comando a livello periferico. 1-16 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Master di gestione PC/PC ind. PLC Unità di valvole programmabile Unità operative e di visualizzazione locali (Slave indipendenti con SF 3) Slave (attivo) Unità di valvole tipo 03 Slave (attivo) Unità di valvole tipo 02 Slave (attivo) Unità di valvole tipo 03 Fig. 1/6: Panoramica del sistema: unità di valvole in modo Slave 9809c 1-17 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Gestione dell’impianto con l’unità ABG Macchine ed impianti, oltre al vero e proprio sistema di comando e agli attuatori e sensori, necessitano anche di apparecchiature per la gestione dell’impianto e per la visualizzazione degli stati di esercizio. Per l’unità di valvole programmabile con SF 3 sono disponibili le seguenti varianti: - Gestione convenzionale attraverso interruttori o tasti e visualizzazione attraverso indicatori ottici - Unità operative e di visualizzazione (ABG) Fig. 1/7: Unità operativa e di visualizzazione (esempio) Le unità operative e di visualizzazione presentano i seguenti vantaggi: - visualizzazione dello stato dell’impianto attraverso testi di segnalazione - gestione economicamente conveniente attraverso tasti di funzione - facile progettazione dell’ABG grazie all’editor di testo di display integrato nell’FST 200 - messa in servizio e test delle unità ABG mediante emulazione software La superficie operativa convenzionale viene collegata ai moduli I/O digitali, mentre le unità operative e di visualizzazione vengono collegate all’interfaccia diagnostica dell’unità di valvole. 1-18 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Emulatore per la messa in servizio Durante la messa in servizio il PC è collegato all’ unità di valvole programmabile attraverso l’interfaccia diagnostica DIAG, che consente di caricare i programmi e di seguirne l’esecuzione. In tal caso, la gestione attraverso l’unità ABGx risulta interrotta. Per poter ugualmente eseguire le impostazioni richieste attraverso l’ABGx, sono stati creati dei programmi che emulano le unità operative e di visualizzazione. A seconda del programma utilizzato, l’emulatore corrispondente viene caricato come programma di background nella memoria del PC. Azionando i tasti ALT F10, detto emulatore viene attivato e l’unità ABGx appare sullo schermo. Fig. 1/8: Emulatore per l’unità ABG (esempio) 9809c 1-19 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Software di programmazione FST 200 FST 200 Il software FST 200 offre una superficie di programmazione dedicata per l’unità di valvole programmabile. Essa comprende tutti i moduli software necessari per la programmazione, il test e la messa in servizio dell’SF 3 e dell’SB 202 / SF 202. La programmazione del blocco di comando può avvenire nei seguenti linguaggi: Schema a contatti (LDR) I2.3 I4.3 O1.6 () I3.2 Lista istruzioni (STL) STEP mark IF I 2.3 AND I 4.3 OR I 3.2 THEN SET O 1.6 1-20 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Il software di programmazione consente una progettazione coerente delle unità di valvole con PLC Festo incorporato, riducendo in questo modo anche i tempi di avviamento. Inoltre è possibile copiare i dati di progetto, risparmiando costi di progettazione. Questo software di programmazione consente: • Conversione da software FST 202 fino a FST 203 • Programmazione in schema a contatti e lista istruzioni • Configurazione per le unità operative e di visualizzazione*) • Emulazione per le unità operative e di visualizzazione*) • Configurazione del modulo di connessione Fieldbus • Configurazione e messa in servizio dell’unità di valvole con Master AS-i *) Descrizione nel manuale dell’FST 200 (V3.2) – Parte 2 Convert All’interno del software FST 200 è possibile attivare il software Convert tramite il comando Program execution (Attivazione del programma). Convert consente di convertire per l’SF 3 le configurazioni eseguite con i blocchi di comando SB 202/ SF 202 (conversione degli operandi). Eventuali indicazioni sulla funzionalità possono essere ricercate nell’"Help Online" (tasto F9). Apparecchiature per la compilazione dei programmi I programmi per il blocco di comando SF 3 possono essere compilati sui seguenti apparecchi: 20 0 9809c • PC/Laptop con software di programmazione FST 200 1-21 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole con modulo analogico Per realizzare numerose funzioni di automazione occorrono, oltre agli ingressi/uscite digitali, anche i segnali analogici. Per questo motivo, per l’unità di valvole programmabile con SF 3 (tipo 03...05) sono disponibili specifici moduli analogici, che consentono l’elaborazione sia di segnali di ingresso analogici, quali parametri di riferimento e segnalazioni di valori reali, che di uscite analogiche per l’azionamento degli attuatori. I moduli analogici sono disponibili nelle seguenti versioni: • Universale (a scelta con interfaccia in tensione o in corrente) - Interfaccia in corrente 4...20 mA, frequenza limite 116 Hz - Interfaccia in tensione 0...10 V, frequenza limite 116 Hz • Proporzionale (predisposta per il controllo di valvole proporzionali; 4...20 mA, frequenza limite 100 Hz) L’impiego dell’unità di valvole programmabile con moduli analogici presenta i seguenti vantaggi: - pre-elaborazione di segnali analogici direttamente nel processo - facile collegamento di valvole proporzionali - linee brevi e pertanto minore incidenza dei radiodisturbi. 1-22 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole con I/O analogici Programmazione (incl. I/O analogici) Visualizzazione + comando Moduli analogici I/O analogici Modulo proporzionale I/O analogici Modulo universale I P Valvole proporzionali (ad es. MPPE, MPYE) Attuatore con pressione di spinta o (velocitàdi) avanzamento variabile Fig. 1/9: Panoramica del sistema: unità di valvole con modulo analogico 9809c 1-23 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole con Master AS-i In molti impianti e macchine gli attuatori pneumatici sono decentrati. Utilizzando l’interfaccia attuatoresensore (AS-i), tali elementi digitali possono facilmente essere allacciati all’unità di valvole programmabile (tipo 03...05). L’impiego dell’unità di valvole programmabile con Master AS-i presenta i seguenti vantaggi: - Le possibilità offerte dall’SF 3 in modo Stand-alone rimangono invariate. - Facile collegamento di attuatori pneumatici e sensori nell’ambito di sistemi articolati. - Flessibilità per eventuali ampliamenti. - L’impianto pneumatico viene adeguato alla struttura meccanica della macchina o dell’impianto. - Si riduce la lunghezza delle tubature. - Facile configurazione della rete AS-i attraverso l’unità di indirizzamento e il software di programmazione FST 200 (configuratore bus AS-i). 1-24 9809c VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole con Master AS- i Programmazione + configurazione (incl. AS-i) Visualizzazione + comando Slave AS-i unità di valvole tipo 03 Slave AS-i modulo I/O 4I Slave AS-i modulo I/O 2I2O Max. 31 utenti bus AS-i Unità di indirizzamento AS-i Fig. 1/10: Panoramica del sistema: unità di valvole con Master AS-i 9809c 1-25 VISF 3 1.2 Panoramica del sistema Unità di valvole con modulo di connessione CP Il principio di progettazione delle unità di valvole CP Festo consente, grazie alla struttura modulare, di inserire le unità di valvole e i moduli I/O in maniera ottimale nei macchinari ed impianti esistenti. SF 3 con modulo di connessione CP Moduli CP (valvole, moduli di ingresso e uscita) Fig. 1/11: Struttura di un sistema CP Il sistema CP è composto di singoli moduli, collegati tra loro mediante cavi CP, consentendo così la disposizione decentrata del sistema stesso. Vantaggi: - Sistema CP indipendente con un massimo di 64 ingressi e 64 uscite - Unità di valvole CP compatte - Montaggio in prossimità dei cilindri - Linee pneumatiche corte - Tempi di alimentazione e scarico ridotti - Possibilità di utilizzare valvole di taglia piccola (ottimizzazione dei costi) - Moduli I/O CP decentrati 1-26 9809c VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione 1.3 LIMITI DEL SISTEMA E PROGETTAZIONE 9809c 1-27 VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione Indice 1.3 LIMITI DEL SISTEMA E PROGETTAZIONE Limiti del sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Progettazione di valvole tipo 03...05. . . . . . Aspetto 1 di pianificazione Alimentazione comune di tutte le uscite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aspetto 2 di pianificazione Alimentazione separata di singoli moduli di uscita per assorbimenti elevati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aspetto 3 di pianificazione Possibilità di combinazione dei moduli I/O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-28 1-29 1-31 1-32 1-34 1-36 9809c VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione 1.3 LIMITI DEL SISTEMA E PROGETTAZIONE Limiti del sistema La struttura teorica di un sistema completo di valvole programmabile può essere la seguente: - SF 3 come Master con un massimo di 128 ingressi e 128 uscite locali. - 31 utenti Fieldbus quali Slave intelligenti o periferiche decentrate (ad es. unità di valvole Fieldbus) con un massimo di 128 ingressi e 128 uscite (max. 1048 I/O nel Fieldbus). - Master AS-i con 31 Slave AS-i (max. 128 ingressi e 128 uscite AS-i). - Moduli di ingresso e uscita analogici e digitali (max. 12 moduli in qualsiasi combinazione a piacere). - Unità operativa e di visualizzazione (ABG) nell’ SF 3. 9809c 1-29 VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione In realtà, il numero sopra indicato di apparecchiature o ingressi/uscite è limitato dalla capacità della memoria d’utente (128 kbyte) e dal tempo di ciclo (1 ms/1 K di istruzioni). Il numero di ingressi e uscite gestibili dipende in ogni caso dalla complessità della funzione di comando e dall’impiego di periferiche specifiche, quali ad es. unità operative e di visualizzazione, che occupano ulteriore spazio di memoria. Valore di massima per una applicazione "media": ca. 300 I/O (incl. ABG). NOTA: Il numero di ingressi e uscite dipende sempre dalla complessità della funzione di comando e dall’impiego di periferiche specifiche. In caso di applicazioni piuttosto estese, la capacità di memoria necessaria deve essere valutata di caso in caso. 1-30 9809c VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione Progettazione di valvole tipo 03...05 Il presente capitolo vi offrirà suggerimenti circa i seguenti aspetti della progettazione di unità di valvole modulari: NOTA: Verificare nell’ambito del sistema di sicurezza progettato quali dispositivi debbano entrare in funzione in caso di arresto di emergenza allo scopo di commutare la macchina/impianto in condizioni di sicurezza (ad es. disinserzione della tensione di esercizio delle valvole e dei moduli di uscita, disinserzione della pressione). • Aspetto 1 di pianificazione Alimentazione comune di tutte le uscite. E’ prevista la disinserzione separata della tensione di esercizio per le valvole e le uscite (tensione di carico). • Aspetto 2 di pianificazione Alimentazione separata di singoli moduli di uscita per assorbimenti elevati. Le uscite ad alto assorbimento elettrico alimentate mediante il modulo di alimentazione supplementare sono distinte dalla tensione di esercizio per le valvole e le uscite (tensione di carico). • Aspetto 3 di pianificazione Possibilità di combinazione dei moduli I/O. Indicazioni per la progettazione, ordine di successione in cui montare e combinare sulla stessa unità di valvole i moduli I/O. 9809c 1-31 VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione Aspetto 1 di pianificazione Alimentazione comune di tutte le uscite In questo caso, tutti i componenti dell’unità di valvole vengono alimentati attraverso i pin 1 e 2 del nodo/blocco adattatore. • Pin 1: 24 V (± 25 %), max. 2,2 A Tensione di esercizio per l’elettronica interna del nodo e di tutti i moduli I/O. Alimentazione di tutti gli ingressi/sensori (PNP e NPN) con 24 VCC. • Pin 2: 24 V (± 10 %), max. 10 A Tensione di esercizio per le valvole e le uscite elettriche. Con la disinserzione delle valvole, si disattivano anche tutte le uscite elettriche. 1-32 9809c VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione Uscite elettriche Uscite Valvole Disinserzione di tutte le uscite Alimentatore per nodo/ blocco adattatore (pin 1+2) con disinserzione separata della tensione di esercizio per le valvole e moduli di uscita Fig. 1/12: Esempio di alimentazione comune di tutte le uscite Vantaggi: • Facilità di installazione − basta collegare un alimentatore. • Possibilità di disattivare le uscite dell’unità di valvole a livello di hardware (in modo sicuro). Svantaggio: • Non è possibile ottenere una disinserzione differenziata, nella quale determinate uscite elettriche rimangono attive. 9809c 1-33 VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione Aspetto 2 di pianificazione Alimentazione separata di singoli moduli di uscita per assorbimenti elevati In questo caso, a sinistra del nodo viene montato un modulo di alimentazione supplementare a 24 V. Tramite questo modulo si ottiene l’isolamento galvanico della parte I/O elettrica. I moduli di uscita per assorbimenti elevati vengono montati a sinistra del modulo di alimentazione supplementare e alimentati esclusivamente con la tensione di 24 V fornita da quest’ultimo. Il montaggio "misto" di moduli ad alto assorbimento elettrico a commutazione positiva e negativa è consentito. Alimentazione elettrica attraverso il nodo: • Pin 1: 24 V (± 25 %), max. 2,2 A Tensione di esercizio per l’elettronica interna del nodo e di tutti i moduli I/O. Alimentazione di tutti gli ingressi/sensori (PNP e NPN) con 24 VCC. • Pin 2: 24 V (± 10 %), max. 10 A Tensione di esercizio per le valvole e solo per le uscite elettriche (PNP; 0,5 A). Con la disinserzione delle valvole, si disattivano solo queste uscite elettriche (PNP; 0,5 A). Alimentazione attraverso modulo supplementare: • Morsetto 2: 24 V (± 25 %), max. 25 A Tensione di esercizio per tutte le uscite ad alto assorbimento elettrico (PNP o NPN; 2 A) a sinistra del modulo di alimentazione supplementare (l’alimentazione termina all’altezza dell’ultimo modulo di uscita per assorbimenti elevati). Osservazione: Grazie all’alimentazione supplementare, la tensione di esercizio delle uscite ad alto assorbimento elettrico risulta completamente isolata dal pin 2 del nodo. I moduli di uscita "normali" (PNP; 0,5 A) montati a sinistra dell’ultimo modulo di uscita per assorbimenti elevati vengono alimentati, invece, attraverso il pin 2 del nodo. 1-34 9809c VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione Vantaggi: • L’utilizzo dispone di 25 A addizionali per ogni modulo di alimentazione supplementare, destinati ad utenti con elevato assorbimento elettrico (ad es. valvole idrauliche). • A sinistra dell’alimentazione supplementare possono essere alimentati moduli con 4 uscite ad alto assorbimento elettrico (HC-OUTPUT, ciascuno, a scelta PNP o NPN). • Le uscite elettriche ad alto assorbimento poste a sinistra del modulo di alimentazione supplementare possono rimanere attivate alla disinserzione della tensione di esercizio per uscite e valvole. • E’ possibile installare più moduli di alimentazione supplementare per ciascuna unità di valvole. Svantaggi: • Il modulo di alimentazione supplementare occupa il posto di un modulo I/O (max. 12 moduli). Per un’eventuale disattivazione anche delle uscite ad alto assorbimento elettrico poste a sinistra del modulo di alimentazione supplementare è necessario prevedere adeguati dispositivi. Uscite elettriche Uscite elettriche Uscite Valvole Disinserzione separata valvole/ uscite elettriche 4 Uscite ad alto assorbimento elettrico (con alimentazione separata) Alimentatore modulo di alimentazione supplementare + 24 V 0V PE Alimentatore per nodo/blocco adattatore (pin 1+2) con disinserzione separata della tensione di esercizio per le valvole e le uscite Fig. 1/13: Esempio di alimentazione separata di tutte le uscite 9809c 1-35 VISF 3 1.3 Limiti del sistema e progrettazione Aspetto 3 di pianificazione Possibilità di combinazione dei moduli I/O Per le unità di valvole modulari sono disponibili molteplici moduli I/O universali e speciali, che possono essere combinati in modo praticamente illimitato. Durante la progettazione o la modifica dell’unità occorre tuttavia tener conto delle combinazioni ammissibili. I criteri di massima sono i seguenti: max. 12 moduli elettrici per ciascuna unità di valvole. Per i singoli moduli elettrici vale quanto segue: • I moduli I/O digitali (4I, 8I, 4O, PNP o NPN) possono essere mischiati a piacere e inseriti in qualsiasi posizione (5). • I moduli I/O analogici (PROPORZIONALE, UNIVERSALE) possono essere mischiati a piacere e inseriti in qualsiasi posizione (4). • I moduli di alimentazione supplementare possono, in linea di massima, essere inseriti in qualsiasi posizione (3). • I moduli con uscite ad alto assorbimento elettrico (HC-OUTPUT, PNP oppure NPN) possono essere inseriti soltanto a sinistra del modulo di alimentazione supplementare, dove comunque possono essere mischiati a piacere (2). • La connessione CP deve essere montata sempre nell’ultima posizione a destra (6). • Il Master AS-i deve essere montato sempre nell’ultima posizione a sinistra (1). 1-36 9809c VISF 3 Moduli: 1 2* Max. 1 modulo Master AS-i 1.3 Limiti del sistema e progrettazione 2 2 Moduli 2 ... 5 a piacere* 3 4 4 2* 3 Moduli 2 ... 5 a piacere* 5 5 6 7 Max. Moduli 1 modulo 2 ... 5 a piacere connessione CP Possibilità di combinazione * Alimentazione per assorbimenti elevati (striscia grigia) termina dopo l’ultimo modulo HC-Output 1 = Master AS-i 4 = Modulo analogico 2 = HC-Output 5 = Modulo I/O 4I, 8I (PNP/NPN) (PNP/NPN) oppure 3 = Alimentazione supplement. 4O (solo PNP) 6 = Modulo di connessione CP 7 = Nodo Fig. 1/14: Possibilità di combinazione dei moduli I/O elettrici (esempio) Ulteriori informazioni sui moduli si trovano in: • Capitolo 2 per i moduli I/O • "Descrizione aggiuntiva dei moduli I/O" (fascicolo allegato) nel Capitolo 2 per il modulo di alimentazione supplementare ed i moduli di uscita ad alto assorbimento elettrico • Capitolo 5 per i moduli I/O analogici • Capitolo 6 per il Master AS-i • Capitolo 7 per la connessione CP 9809c 1-37 VISF 3 1-38 1.3 Limiti del sistema e progrettazione 9809c VISF 3-03 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. . prod. 362115 Parte 2b: Descrizione dell’unità di valvole tipo 03 9809c 2b-I VISF 3-03 Indice 2.1 COMPONENTI Struttura dell’unità di valvole tipo 03 . . . . . . 2-3 2.2 MONTAGGIO Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . . . . 2-9 Moduli di ingresso/uscita . . . . . . . . . . . . . . 2-10 Piastre terminali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12 Unità di serraggio su guida "omega" . . . . . 2-14 Montaggio dell’unità di valvole . . . . . . . . . . 2-15 2.3 ALLACCIAMENTI ELETTRICI Collegamento della tensione di esercizio . . Calcolo dell’assorbimento elettrico . . . . . . . Messa a terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Collegamento dell’interfaccia diagnostica. . Collegamento dell’interfaccia Fieldbus . . . . Collegamento dei moduli di ingresso/uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cavi DUO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Identificazione degli ingressi e delle uscite . 2.4 INDIRIZZAMENTO Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . Determinazione dei dati di configurazione . Calcolo del numero di ingressi/uscite locali . Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione degli indirizzi dopo ampliamento/ modifica . . . . . . . . . . . . . . . . 2-22 2-24 2-27 2-28 2-30 2-35 2-36 2-37 2-41 2-41 2-42 2-43 2-47 2.5 DATI TECNICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-51 2b-II 9809c VISF 3-03 2.1 Componenti 2.1 COMPONENTI 9809c 2b-1 VISF 3-03 2.1 Componenti Indice 2.1 COMPONENTI Struttura dell’unità di valvole tipo 03 . . . . . . 2-3 2b-2 9809c VISF 3-03 2.1 Componenti 2.1 COMPONENTI Struttura dell’unità di valvole tipo 03 L’unità di valvole tipo 03 è composta da singoli moduli, ognuno dei quali ha funzione ed elementi di collegamento, segnalazione e comando differenti. La figura seguente ne offre una panoramica: 5 3 Pos. 2 1 4 4 4 6 Modulo 1 Nodo 2 Moduli elettrici (moduli di ingresso/uscita), provvisti di • ingressi digitali (moduli a 4 o 8 ingressi) PNP/NPN • uscite digitali (moduli a 4 uscite) PNP • moduli supplementari 3 Piastra terminale sinistra, con foro per l’allacciamento di un secondo connettore di terra 4 Moduli pneumatici MIDI, MAXI (blocchi di collegamento) provvisti di valvole tipo S: • elettrovalvole 5/2 • valvole bistabili 5/2 • valvole 5/3 (in scarico, alimentate, chiuse) • piastre di copertura S = aria di prepilotaggio 5 Moduli pneumatici per l’alimentazione supplementare di aria compressa 6 Piastra terminale destra • con e senza attacchi • con e senza riduttore della pressione di pilotaggio Fig. 2/1: Moduli dell’unità di valvole tipo 03 9809c 2b-3 VISF 3-03 2.1 Componenti Sui moduli elettrici sono ubicati i seguenti elementi di collegamento e segnalazione: 1 2 O4 3 O4 4 I4 5 6 7 8 I8 Moduli supplementari 13 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 12 11 10 9 Significato Connessione per uscita elettrica (PNP) LED giallo (segnalazione di stato per ogni uscita) LED rosso (segnalazione di errore per ogni uscita) Connessione per un ingresso elettrico (PNP o NPN) LED verde (segnalazione di stato per ogni ingresso) Connessione per due ingressi elettrici (PNP o NPN) Due LED verdi (per la segnalazione di stato di un ingresso ciascuno) Nodo con LED, interfaccia diagnostica e Fieldbus, descrizione dettagliata al capitolo "Allacciamenti elettrici" Piastra terminale destra Fusibile degli ingressi/sensori Connessione tensione di esercizio Moduli supplementari • I/O analogici • Master AS-i • Alimentazione supplementare 24 V/25 A • Uscite ad alto assorbimento (PNP o NPN) Piastra terminale sinistra Fig. 2/2: Elementi di segnalazione e di collegamento dei moduli elettrici 2b-4 9809c VISF 3-03 2.1 Componenti Sui componenti dei moduli pneumatici MIDI tipo 03 sono ubicati gli elementi di collegamento, segnalazione e comando sottoindicati. 2 1 2 4 3 5 6 10 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 9 8 7 Significato Nodo con LED, interfaccia diagnostica e Fieldbus, descrizione dettagliata al capitolo "Allacciamenti elettrici" LED giallo (uno per ogni solenoide) Azionatore manuale (uno per ogni solenoide) Campo identificazione valvola Posto valvola non utilizzato con piastra di copertura Connessioni pneumatiche comuni Riduttore per la limitazione della pressione di prepilotaggio Connessioni di lavoro (2 per ogni valvola, sovrapposte) Fusibile degli ingressi/sensori Connessione tensione di esercizio Fig. 2/3: Elementi di comando, segnalazione e collegamento dei moduli pneumatici MIDI 9809c 2b-5 VISF 3-03 2.1 Componenti Sui componenti dei moduli pneumatici MAXI tipo 03 sono ubicati gli elementi di collegamento, segnalazione e comando sottoindicati. 1 2 3 4 5 6 10 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 9 8 7 Significato Nodo con LED, interfaccia diagnostica e Fieldbus, descrizione dettagliata al capitolo "Allacciamenti elettrici" LED giallo (uno per ogni solenoide) Azionatore manuale (uno per ogni solenoide) Campo identificazione valvola (targhette identificative) Posto valvola non utilizzato con piastra di copertura Connessioni pneumatiche comuni Connessioni di lavoro (2 per ogni valvola, sovrapposte) Riduttore per la limitazione della pressione di prepilotaggio Connessione pneumatica comune Scarichi Fig. 2/4: Elementi di comando, segnalazione e collegamento dei moduli pneumatici MAXI 2b-6 9809c VISF 3-03 2.2 Montaggio 2.2 MONTAGGIO 9809c 2b-7 VISF 3-03 2.2 Montaggio Indice 2.2 MONTAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9 Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . . . . 2-9 Moduli di ingresso/uscita Smontaggio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-10 Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-11 Piastre terminali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12 Unità di serraggio su guida "omega" . . . . . 2-14 Montaggio dell’unità di valvole Montaggio a parete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-15 Montaggio su guida "omega" (tipo 03). . . . 2-16 2b-8 9809c VISF 3-03 2.2 Montaggio 2.2 MONTAGGIO Montaggio dei componenti AVVERTENZA: Prima di iniziare i lavori di montaggio e di manutenzione scollegare quanto segue: • alimentazione dell’aria compressa • alimentazione della tensione di esercizio dell’ elettronica (pin 1 del connettore della tensione di esercizio) • alimentazione della tensione di esercizio alle uscite/valvole (pin 2 del connettore della tensione di esercizio). In tal modo si evitano: • movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati. • movimenti indesiderati degli attuatori collegati. • stati di commutazione indefiniti dell’elettronica. ATTENZIONE: I componenti dell’unità di valvole contengono elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. • Pertanto non toccare le superfici contatto sui connettori laterali dei componenti. • Attenersi alle norme per la manipolazione di elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. In questo modo si evita la distruzione dei componenti dell’unità di valvole. 9809c 2b-9 VISF 3-03 2.2 Montaggio NOTA: Maneggiare con cura tutti i moduli e i componenti dell’unità di valvole. Prestare attenzione in particolare a quanto segue: • Avvitare senza torsioni e tensioni meccaniche. • Applicazione corretta delle viti (in caso contrario si può danneggiare il filetto). • Rispetto dei valori di coppia indicati. Evitare un disassamento tra i moduli (IP65). • Pulizia delle superfici di collegamento (si evitano trafilamenti e assenza di contatto). • Contatti dei solenoidi delle valvole non piegati (non sono elastici e possono rompersi al tentativo di raddrizzarli). Nel caso di moduli e componenti ordinati successivamente, prestare attenzione anche alle istruzioni per il montaggio contenute nel foglio illustrativo del prodotto. Moduli di ingresso/uscita Per ampliare o modificare l’unità di valvole è necessario smontare l’unità avvitata. Smontaggio (vedere anche la fig. seguente): • Rimuovere le viti dei moduli in oggetto. Ora i moduli sono uniti soltanto dai connettori elettrici ad innesto. • Staccare i moduli dai connettori elettrici con cautela e senza piegarli. • Sostituire le guarnizioni danneggiate. 2b-10 9809c VISF 3-03 2.2 Montaggio Montaggio (vedere anche la fig. seguente): NOTA: • Collocare i moduli ordinati in un secondo tempo possibilmente dopo l’ultimo modulo prima della piastra terminale. • Master AS-i accanto alla piastra terminale sinistra. • Collocare sempre il modulo di connessione CP accanto al nodo. • Non installare più di 12 moduli elettrici (ingressi e uscite digitali, moduli analogici e Master AS-i). Montare i moduli nel seguente modo: • inserire una (nuova) guarnizione sulla superficie di contatto destra rivolta verso il nodo. • effettuare il montaggio in base alla figura seguente. Guarnizione Coppia di serraggio delle viti di fissaggio max. 1 Nm Fig. 2/5: Montaggio dei moduli elettrici 9809c 2b-11 VISF 3-03 2.2 Montaggio Piastre terminali Per la chiusura meccanica dell’unità occorrono rispettivamente una piastra terminale destra e una sinistra. Le piastre terminali assolvono alle seguenti funzioni: • garantiscono il grado di protezione IP65, • sono provviste di connessioni e contatti per la terra, • sono provviste di fori per il montaggio a parete e dell’unità di serraggio su guida "omega". La piastra terminale destra è disponibile in tre versioni: • MIDI: completa di connessioni pneumatiche comuni per l’alimentazione dell’aria compressa ai moduli pneumatici e di un riduttore integrato per l’aria di prepilotaggio (5 bar). • MIDI / MAXI: completa di connessioni pneumatiche comuni per l’alimentazione dell’aria compressa ai moduli pneumatici senza riduttore. • MAXI: senza connessioni pneumatiche comuni. ATTENZIONE: Prima di procedere all’assemblaggio dell’unità, collegare a terra la piastra terminale destra con il cavo di terra. In tal modo si evitano anomalie di funzionamento causate da radiodisturbi. 2b-12 9809c VISF 3-03 2.2 Montaggio Effettuare la messa a terra delle piastre terminali nel seguente modo: • Piastra terminale destra: per la messa a terra della piastra terminale destra, collegare il cavo precablato sul lato interno agli appositi contatti dei moduli pneumatici o del nodo (vedi fig. seguente). • Piastra terminale sinistra: la piastra terminale sinistra viene collegata elettricamente agli altri componenti tramite contatti a molla premontati. Osservazione: per le istruzioni relative alla messa a terra di tutta l’unità di valvole, fare riferimento al capitolo "Allacciamenti elettrici". La figura seguente illustra il montaggio di entrambe le piastre terminali: Guarnizione Contatto per cavo di terra Guarnizione Cavo di terra precablato Coppia di serraggio delle viti di fissaggio max. 1 Nm Fig. 2/6: Messa a terra e montaggio delle piastre terminali 9809c 2b-13 VISF 3-03 2.2 Montaggio Unità di serraggio su guida "omega" L’unità di serraggio su guida "omega" è necessaria nel caso in cui si debba montare l’unità di valvole su una guida "omega" (guida portante a norme EN 50022). L’unità di serraggio su guida "omega" viene fissata sul retro delle piastre terminali, come indicato nella figura seguente. Prima di effettuare il montaggio, prestare attenzione a quanto segue: • pulizia delle superfici di contatto (pulire con alcool). Dopo il montaggio, prestare attenzione a: • serraggio adeguato delle viti a testa piana (Pos. 6). • bloccaggio delle leve tramite vite di sicurezza (Pos. 7). 1 2 3 4 5 6 7 Piedino in gomma autoadesivo Tassello Leva sinistra Vite destra O-ring Vite a testa piana Vite di sicurezza Fig. 2/7: Montaggio dell’unità di serraggio su guida "omega" 2b-14 9809c VISF 3-03 2.2 Montaggio Montaggio dell’unità di valvole Montaggio a parete ATTENZIONE: Nel caso di unità lunghe, utilizzare squadrette di fissaggio supplementari per i moduli ogni 200 mm circa. In tal modo si evitano: • il sovraccarico delle asole di fissaggio sulle piastre terminali • una flessione dell’unità di valvole • risonanze proprie. Procedere nel seguente modo: • Determinare il peso dell’unità in questione (tramite pesatura o calcolo). Formula approssimativa: MIDI MAXI Per ogni modulo pneumatico 800 g Per ogni nodo 1000 g Per ogni modulo elettronico 400 g 1200 g 1000 g 400 g • Assicurarsi che la superficie di fissaggio possa sorreggere questo peso. • Fissare l’unità con quattro viti M6 (vedi fig. successiva, posizione di montaggio a piacere). Utilizzare eventualmente delle rondelle. Squadretta di fissaggio supplementare M6 M6 Fig. 2/8: Montaggio a parete dell’unità di valvole 9809c 2b-15 VISF 3-03 2.2 Montaggio Montaggio su guida "omega" (tipo 03) L’unità è adatta ad essere montata su di una guida "omega" (guida portante a norme EN 50022). A tal scopo sul lato posteriore di tutti i moduli si trova una scanalatura per l’aggancio alla guida "omega". ATTENZIONE: • Non è consentito montare la guida "omega" senza la relativa unità di serraggio. • In caso di montaggio in posizione obliqua o in presenza di carichi oscillanti assicurare ulteriormente l’unità di serraggio su guida "omega" contro eventuali slittamenti e utilizzare le viti previste (7) per evitare allentamenti/aperture involontari. NOTA: • In caso di montaggio in posizione orizzontale e in presenza di carichi fermi, l’unità di serraggio su guida "omega" è fissata adeguatamente anche senza le viti (7). • Eventuali unità di serraggio mancanti in un’unità di valvole possono essere ordinate e montate in un secondo tempo. • L’impiego di unità di serraggio MIDI o MAXI dipende dalle piastre terminali presenti (MIDI/ MAXI). Procedere nel seguente modo: • Determinare il peso dell’unità di valvole (tramite pesatura o calcolo). Formula approssimativa: MIDI Per ogni modulo pneumatico 800 g Per ogni nodo 1000 g Per ogni modulo elettronico 400 g 2b-16 MAXI 1200 g 1000 g 400 g 9809c VISF 3-03 2.2 Montaggio • Assicurarsi che la superficie di fissaggio possa sorreggere questo peso. • Montare una guida "omega" (guida portante a norme EN 50022 - 35x15; larghezza 35 mm, altezza 15 mm). • Fissare la guida "omega" alla superficie di fissaggio ogni 100 mm. • Per le unità di serraggio su guida "omega" preassemblate in stabilimento: sbloccare l’unità di serraggio. • Agganciare l’unità alla guida "omega". Assicurare l’unità da entrambi i lati con l’unità di serraggio su guida "omega", onde prevenirne il ribaltamento o lo slittamento (vedi fig. seguente). • In caso di carichi oscillanti o di posizione di montaggio obliqua, fissare l’unità di serraggio della guida "omega" con due viti (Fig. pos. 7) onde prevenirne allentamenti/aperture involontarie. Unità di serraggio su guida "omega" aperta (sbloccata) Unità di valvole tipo 03 Unità di serraggio su guida "omega" bloccata Vite di sicurezza (7) Fig. 2/9: Montaggio dell’unità di valvole su guida "omega" 9809c 2b-17 VISF 3-03 2b-18 2.2 Montaggio 9809c VISF 3-03 2.3 Connexions electriques 2.3 CONNEXIONS ELECTRIQUES 0503d 2b-19 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Sommaire 2.3 CONNEXIONS ELECTRIQUES . . . . . . . . . Raccordement des alimentations . . . . . . . . Calcul du courant consommé. . . . . . . . . . . Mise à la terre. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Connexion de l’interface de diagnostic . . . Connexion de l’interface du bus de terrain Connexion des modules d’E/S . . . . . . . . . Câble DUO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Désignation des entrées et sorties . . . . . . 2b-20 2-21 2-22 2-24 2-27 2-28 2-30 2-35 2-36 2-36 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques 2.3 CONNEXIONS ELECTRIQUES DANGER : Avant l’installation ou tous travaux d’entretien, couper les alimentations suivantes : • alimentation en air comprimé, • alimentation de l’électronique (broche 1). • alimentation des sorties/distributeurs (broche 2). On évite ainsi : • des mouvements incontrôlés des tuyaux débranchés, • des mouvements incontrôlés des actionneurs, • des états indéterminés des circuits électroniques. Sur le couvercle du noeud se trouvent les éléments de connexion et de signalisation suivants : LED verte PO W E R Conn. pour l’interface du bus de terrain BUS Conn. pour l’interface de diagnostic D IAG 24V D C Connecteur d’alimentation R UN E R RO R FUS E 2A LED verte LED rouge Fusible pour l’alimentation des entrées Fig. 2/10 : Couvercle de l’automate REMARQUE : • Les réglages (vitesse de transmission et adresse du bus de terrain, résistance de terminaison) s’effectuent via le logiciel. • Il n’est pas nécessaire d’ouvrir le couvercle. 0503d 2b-21 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Raccordement des alimentations Avertissement • Utiliser exclusivement pour l’approvisionnement électrique des circuits électriques TBT (Très Basse Tension) - PELV (Protective Extra-Low Voltage) selon CEI/DIN EN 60204-1. Tenir compte également des exigences générales qui s’appliquent aux circuits électriques TBT selon CEI/EN 60204-1. • Utiliser exclusivement des sources d’énergie qui garantissent une isolation électrique fiable de la tension de service selon CEI/DIN EN 60204-1. L’utilisation des circuits électriques TBT permet d’assurer l’isolation (protection contre la manipulation directe et indirecte) selon CEI/DIN EN 60204-1 (Equipement de machines électriques). ATTENTION : L’alimentation des sorties et des distributeurs (broche 2) doit être protégée par un fusible externe de 10 A max. Ce fusible protège le terminal en cas de court-circuit. 2b-22 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Avant de procéder au raccordement des alimentations sur le noeud, prendre connaissance des points suivants : • pour le choix d’une alimentation appropriée et la définition des sections des conducteurs, calculer la consommation électrique totale à l’aide du tableau de la page suivante (voir également l’annexe A). • Eviter des grandes distances entre l’alimentation et le terminal de distributeurs. Si nécessaire, calculer la distance maximale à l’aide des indications de l’annexe A. Formule approximative : Consommation Section du conducteur Terminal de di- 1,5 mm2 stributeurs (AWG 16) V0 = 24 V 2,5 mm2 broche 1 = 2,2 A (AWG 14) broche 2 = 10 A Distance ≤8m ≤14m REMARQUE : En cas d’utilisation d’une alimentation auxiliaire, se reporter aux tableaux et valeurs correspondants ; voir "Compléments sur les modules d’E/S" à la fin de ce chapitre. 0503d 2b-23 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Calcul du courant consommé Le tableau ci-dessous permet le calcul de la consommation totale du terminal. Noter que la consommation des distributeurs MIDI et MAXI est différente. Les valeurs indiquées sont arrondies. Le connecteur de l’alimentation 24 Vcc est situé Courant consommé par les composants électroniques du nœud et par les entrées (broche 1, 24V 25%) Noeud Nombre d’entreés pour capteurs utilises simultanément 0,200A ____ x 0,010 A + Σ A Alimentation des capteurs (voir indications du fournisseur) ____ x _____ A + Σ A Consommation de l’électronique du noeud et des entres (broche 1) max. 2,2 A = Σ A + Σ A + Σ A + Σ A + Σ A = Σ A Courant consommé par les distributeurs et par les sorties (broche 2, 24V 10%) Nombre de bobines de distributeurs MIDI (alimentées simultanément) ____ x 0,055 A Nombre de bobines de distributeurs MAXI (alimentées simultanément) ____ x 0,095 A Nombre de sorties activées simultanément : ____ x 0,010 A Consommation des sorties activées simultanément : ____ x _____ A Courant consomm par les sorties (broche 2) max. 10 A Consommation totale du terminal de distributeurs type 03 A + = A Σ A Fig. 2/11: Calcul du courant consommé par un terminal de distributeurs 2b-24 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques sur le couvercle de l’automate en bas à gauche. Ce connecteur assure l’alimentation séparée en Connecteur d’alimentation Fusible pour l’alimentation des entrées Fig. 2/12a: Position du connecteur d’alimentation + 24 Vcc des composants suivants du terminal de distributeurs : • Electronique interne et entrées des modules d’entrées (broche 1) + 24 V cc, Tolérance ± 25 %). • Sorties des distributeurs et sorties des modules de sorties (broche 2 : + 24 V cc, Tolérance ± 10 %, fusible externe max. 10 A recommandé). 0503d 2b-25 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques La figure ci-après montre l’affectation des broches du connecteur d’alimentation : Alimentation 24 V des distributeurs et des sorties Alimentation 24 V de l’électronique et des entres 1 2 4 3 Borne de terre (contact avancé) 0V Fig. 2/12b: Affectation des broches du connecteur d’alimentation REMARQUE : En cas d’alimentation commune de la broche 1 (électronique et entrées) et de la broche 2 (sorties/distributeurs), une tolérance réduite de ±10 % doit être respectée pour les deux circuits ! Contrôler la tension de l’alimentation 24 V cc des sorties en cours de fonctionnement. S’assurer que la tension d’alimentation des sorties reste toujours dans la tolérance admissible, même en régime maximal. Recommandation : Utiliser une alimentation stabilisée. 2b-26 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Mise à la terre Le terminal de distributeurs dispose des bornes de terre suivantes permettant le raccordement de la ligne équipotentielle : • sur le connecteur d’alimentation (broche 4, contact avancé), • sur la plaque d’extrémité gauche (filetage M4). REMARQUE : • Toujours raccorder le potentiel de terre sur la broche 4 du connecteur d’alimentation. • Relier la borne de terre de la plaque d’extrémité gauche au potentiel de mise à la terre par un câble de faible impédance (câble court de forte section). • Établir la liaison équipotentielle entre le boîtier du terminal et la borne de terre de la borne 4 à l’aide d’un câble de faible impédance afin d’éviter les courants de compensation. • Respecter pour cela l’exemple de raccordement donné dans l’annexe A. On évite ainsi : • des incidents dus aux perturbations électromagnétiques. 0503d 2b-27 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Connexion de l’interface de diagnostic Eléments nécessaires à la programmation du terminal de distributeurs : • PC ou ordinateur portable avec interface série RS-232interface (V.24), • câble blindé (p. ex. câble de diagnostic Festo KDI-SB202-BU25 ou -BU9) Raccorder le câble de diagnostic de la façon suivante : • raccorder le connecteur 4 pôles à l’interface de diagnostic du terminal de distributeurs (DIAG), • raccorder le connecteur 25 ou 9 pôles à l’interface série RS-232 du PC/ordinateur portable (COM1 ou 2) 2b-28 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques En cas d’utilisation d’un autre câble de liaison, respecter l’affectation des broches suivante : Affectation des broches du câble de diagnostic 25 pôles Connecteur circulaire 4 pôles pour connexion de l’interface de diagnostic sur l’automate SF 3 Connecteur 25 pôles sur PC/ordinateur portable (interface srie RS232/V.24) RxD 1 2 TxD TxD 2 3 RxD Masse 3 7 Masse Blindage 4 1 Blindage Affectation des broches du câble de diagnostic 9 pôles Connecteur circulaire 4 pôles pour connexion de l’interface de diagnostic sur l’automate SF 3 Connecteur 9 pôles sur PC/ordinateur portable (interface srie RS-232/V.24) RxD 1 3 TXD TxD 2 2 RxD Masse 3 5 Masse Blindage 4 Affectation des broches de l’interface de diagnostic sur l’automate Masse Blindage TxD 3 2 4 1 RxD Fig. 2/13 : Affectation des broches du câble de diagnostic et de l’interface de diagnostic 0503d 2b-29 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Connexion de l’interface du bus de terrain REMARQUE : Respecter les spécifications des câbles ! Les vitesses élevées de transmission des données peuvent provoquer des échos et atténuations de signaux. Ces derniers peuvent conduire à des erreurs de transmission. Les échos peuvent être dus à : • résistance de terminaison absente ou incorrecte, • des dérivations. Les causes des atténuations de signaux peuvent être : • des grandes distances de transmission. • des câbles inappropriés. Les câbles mentionnés peuvent être utilisés pour le transfert de données sur les distances préconisées, le connecteur approprié (PG) est donné entre parenthèses. 1. câbles utilisable de manière universelle sur des éloignements allant jusqu’à 1000 m (tenir compte de la tenue du câble à la tension) : Belden 9841 (connecteur PG9) : câble double blindage torsadé par paire (brins 24AWG; 30 V) 2. Types de câbles recommandés en fonction de la vitesse de transmission et de l’éloignement (voir aussi le tableau suivant) : A câble coaxial (connecteur PG 9) (Twinax ; brins 20AWG, 600 V): BICC H8106 Belden 8227 ou 1162A Helektra HE-TW-K 105 N réf. 1107304 B câble coaxial, blindé (connecteur PG 7) (brins 25 AWG ; 300 V) Belden 9271 2b-30 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques C Câble torsadé par paire avec blindage (connecteur PG 7) (brins 20 AWG ; 250 V) Kabelmetal DUE4001 N réf. 444101 Helektra HE-DUE 4CY AWG20 N réf. 1109401 D Câble de commande blindé torsadé par paire (connecteur PG 13) Belden 9860 Siemens L-2Y2YcY 2• 1• 1, (1,5 mm2, 900 V) 5kf40 N réf. V45551-F21-B5 Vitesse de Type de câbles pour distances [m] transmission 500 1000 2000 4000 AB AB ABCD ABCD A ACD ACD ACD ACD D [kBd] 375,00 187,50 62,50 31,25 Approvisionnement en Allemagne : BICC Deutschland GmbH, Düsseldorfer Str. 186, 41460 Neuss. Belden Electronics GmbH Fuggerstr. 2, 41468 Neuss. Helektra GmbH, Boschweg 12- 16, 12057 Berlin 44. kabelmetal electro GmbH, Schafhofstr. 35 90411 Nürnberg. Siemens AG, UB NK Kistlerhofstr. 170 81379 München 70. 0503d 2b-31 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Le noeud possède deux connecteurs pour le branchement du câble de bus. Sur l’un d’eux, on peut connecter le câble entrant et sur l’autre, le câble sortant. Les fils de signaux des deux connecteurs sont interconnectés à l’intérieur du noeud. Ceci autorise deux variantes de connexion : • Connexion des terminaux en série. Les deux connecteurs de bus sont utilisés. • Connexion en dérivation à l’aide d’un adaptateur en T. Un seul des connecteurs de bus est utilisé. ATTENTION : Les dérivations du réseau (p. ex. avec des adaptateurs en T) peuvent provoquer des échos de signaux, en particulier pour de grandes vitesses de transmission. Ceci peut créer des erreurs de transmission et provoquer des décrochages temporaires des distributeurs. Recommandation : - Respecter la distance maximale admise entre l’adaptateur en T et le connecteur de bus afin d’éviter les échos de signaux. - Utiliser l’adaptateur en T Festo FB-TA. 2b-32 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques PO W ER R UN ERROR Bus de terrain entrant BUS Bus de terrain sortant D IA G FUS E 2A 24V DC Fig. 2/14 : Variante de connexion du bus de terrain Adaptateur en T Bus de terrain Bus de terrain sortant entrant POWER RUN E R RO R Câble de dérivation max. 15 cm BUS Connecteur protégé par bouchon (IP 65) DI A G 24VDC FUS E 2A Fig. 2/14b :Variante de connexion du bus de terrain 0503d 2b-33 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques ATTENTION : • Respecter les polarités lors de la connexion de l’interface du bus de terrain. • Raccorder le blindage. On évite ainsi des incidents dus aux perturbations électromagnétiques. La figure ci-après indique l’affectation des broches de l’interface du bus de terrain. En tenir compte lors du câblage des connecteurs femelles du câble de bus. 3 2 4 1 Libre S- S+ Blindage BUS 3 2 S- Libre S+ 4 1 MΩ 1 220 nF Rseau RC interne Botier du noeud Fig. 2/15 : Affectation des broches de l’interface du bus de terrain Si un terminal SF 3 se trouve à une extrémité de la branche du réseau de bus, une résistance de terminaison doit être utilisée. Cette dernière est déjà intégrée et peut être activée sur le logiciel FST 200 en mode Online (voir le manuel d’utilisation du logiciel FST 200). 2b-34 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Connexion des modules d’E/S DANGER : Avant l’installation ou tous travaux d’entretien, couper les alimentations suivantes : • l’alimentation en air comprimé, • l’alimentation de l’électronique (broche 1), • l’alimentation des sorties/distributeurs (broche 2). On évite ainsi : • des mouvements incontrôlés des tuyaux débranchés, • des mouvements incontrôlés des vérins connectés, • des états indéterminés des circuits électroniques. REMARQUE : Les indications relatives aux différents modules d’extension (pour le type 03...05) sont données dans les chapitres des manuels suivants : • Modules d’entrées/sorties, Sorties de puissance, Module à E/S multiples: "Complément au manuel des modules d’E/S" • E/S analogiques : partie 5 • Maître AS-i : partie 6 • Coupleur CP : partie 7 et manuel du système CP "Installation et mise en service". 0503d 2b-35 VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Câble DUO Les câbles DUO avec deux entrées conviennent pour connecter facilement des capteurs. Les connecteurs situés du côté des capteurs sont prévus pour un raccord M8. Il existe trois paires différentes de connecteurs. 0,6 m A B 0,5 m C Câble DUO Fixation par vis Fixation par tendeur Etiquette de repérage Adaptateur en Y Prise Rallonge 2,5 m 5,0 m Connecteur M12 x 1 se visse sur les terminaux de distributeurs avec connecteurs femelle Fig. 2/16: Câble DUO et rallonge pour le raccordement simple de capteurs 2b-36 0503d VISF 3-03 2.3 Connexions electriques Désignation des entrées et sorties Utiliser les étiquettes de repérage pour identifier les E/S. Cela donne une vue globale : - lors de la mise en service, - lors de l’entretien, - dans le schéma électrique, - lors de la programmation. 18576 (par lot de 64 unités) 18182 (par lot de 20 unités) 18183 (5 unités par sachet) Fig. 2/17: Support pour étiquettes de repérage des entrées et sorties électriques (terminal type 03 ... 05) 0503d 2b-37 VISF 3-03 2b-38 2.3 Connexions electriques 0503d VISF 3-03 2.4 Indirizzamento 2.4 INDIRIZZAMENTO 9809c 2b-39 VISF 3-03 2.4 Indirizzamento Indice 2.4 INDIRIZZAMENTO Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . Determinazione dei dati di configurazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Calcolo del numero di ingressi/ uscite locali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Regola base 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Regola base 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Regola base 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione degli indirizzi dopo ampliamento/modifica . . . . . . . . . . . . . . . . . 2b-40 2-41 2-41 2-42 2-43 2-44 2-45 2-45 2-47 9809c VISF 3-03 2.4 Indirizzamento 2.4 INDIRIZZAMENTO Informazioni generali Prima della programmazione redigere una lista di configurazione di tutti gli ingressi/uscite collegati, che in un secondo tempo semplificherà notevolmente le operazioni di indirizzamento e di programmazione. L’indirizzamento dell’unità di valvole richiede una procedura precisa, dal momento che, data la struttura modulare, ogni unità di valvole potrebbe richiedere una definizione differente. Si raccomanda di attenersi rigorosamente alle indicazioni fornite nei paragrafi successivi. Le procedure di indirizzamento dei moduli I/O analogici e dei moduli AS-i sono descritte dettagliatamente nei Capitoli 5 e 6, mentre la descrizione dell’indirizzamento del modulo di connessione CP è contenuta nel Capitolo 7 e nel Capitolo "Installazione e messa in servizio" della descrizione del sistema CP. Determinazione dei dati di configurazione Il blocco di comando SF 3 è in grado di controllare fino a un massimo di 128 ingressi locali e 128 uscite locali, anche se il numero di I/O occupati in ogni modulo è diverso. Nella tabella sottostante sono indicati gli I/O richiesti per ogni modulo. Tipo modulo Numero di I/O occupati*) Sottobase M 2O Sottobase I 4O Modulo a 4 uscite (4 uscite digitali) 4O Modulo a 4 ingressi (4 ingressi digitali) 4I Modulo a 8 ingressi (8 ingressi digitali) 8I Modulo di connessione CP (I/O digitali) 64I 64O *) L’unità di valvole esegue automaticamente l’occupazione, degli ingressi e delle uscite, a prescindere dal fatto che essi vengano effettivamente utilizzati. Fig. 2/18: Numero di I/O occupati per ogni modulo 9809c 2b-41 VISF 3-03 2.4 Indirizzamento Calcolo del numero di ingressi/uscite locali Riprodurre la tabella per eventuali calcoli successivi e calcolare il numero degli ingressi/uscite. Calcolo degli ingressi/uscite dell’unità di valvole tipo 03 INGRESSI: Σ I Σ I Σ 64I Σ I Σ O + Σ O = Σ O + Σ 2O + Σ O 8. Modulo di connessione CP (se presente) + Σ 64O Somma delle uscite locali occupate (software max. 128 / equipaggiamento senza modulo di connessione CP max. 74+2) = Σ O 1. Numero dei moduli a 4 ingressi _____ ∗ 4 2. Numero dei moduli a 8 ingressi _____ ∗ 8 + 3. Modulo di connessione CP (se presente) + Somma degli ingressi locali occupati (software max. 128 / equipaggiamento senza modulo di connessione CP max. 96) = USCITE: 4. Numero delle sottobasi M (MIDI + MAXI) _____ ∗ 2 5. Numero delle sottobasi I (MIDI + MAXI) _____ ∗ 4 Parziale dei punti 4. + 5. 6. Controllare se la somma dei punti 3. + 4. è divisibile per 4. Questo controllo deve essere effettuato perché l’indirizzamento interno dell’unità di valvole è a 4 bit. A seconda dei casi: a) Se il totale è divisibile per 4: → passare al punto 7. b) Se non lo è: → arrotondare per eccesso (+ 2O) 7. Numero di moduli di uscita elettrici _____ ∗ 4 Fig. 2/19: Calcolo del numero di ingressi e uscite occupati nell’unità di valvole tipo 03 2b-42 9809c VISF 3-03 2.4 Indirizzamento Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole L’occupazione degli indirizzi delle uscite di un’unità di valvole modulare varia a seconda dell’equipaggiamento dell’unità. L’equipaggiamento può essere costituito: • da valvole e da moduli I/O digitali, • solamente da valvole, • solamente da moduli I/O digitali. Per effettuare di volta in volta l’indirizzamento con gli equipaggiamenti diversi seguire le regole base descritte alla pagina successiva. Le procedure di indirizzamento dei moduli I/O analogici e dei moduli AS-i sono descritte dettagliatamente nei Capitoli 5 e 6, mentre la descrizione dell’indirizzamento del modulo di connessione CP è contenuta nei manuali CP. NOTA: Con il Software di programmazione FST 200 è possibile visualizzare sullo schermo l’assegnazione degli indirizzi. Se un posto valvola occupa due indirizzi, la combinazione è la seguente: • indirizzo più basso → solenoide pilota 14 • indirizzo più alto → solenoide pilota 12. 9809c 2b-43 VISF 3-03 2.4 Indirizzamento Regola base 1 In caso di equipaggiamento misto si considera l’occupazione degli indirizzi: • delle valvole, • dei moduli I/O digitali. 1. Uscite: L’occupazione degli indirizzi delle uscite è indipendente dagli ingressi. 1.1 Occupazione degli indirizzi delle valvole: • Assegnare gli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni. • Conteggio a partire dal nodo, da sinistra verso destra. • Le sottobasi M occupano sempre 2 indirizzi. • Le sottobasi I occupano sempre 4 indirizzi • Possono essere indirizzati al massimo 26 solenoidi. 1.2 Arrotondamento per eccesso ogni 4 bit: A seconda dei casi: a) Se il numero degli indirizzi delle valvole è divisibile per 4, continuare al punto 1.3. b) Se il numero degli indirizzi delle valvole non è divisibile per 4, si deve arrotondare per eccesso al multiplo di 4 successivo, dato l’indirizzamento a 4 bit. I 2 bit aggiunti in questo modo al range di indirizzi non possono essere utilizzati. 1.3 Occupazione degli indirizzi dei moduli di uscita: Dopo gli indirizzi delle valvole (arrotondati al multiplo di 4 bit) vengono indirizzate le uscite digitali. • Assegnare gli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni. • Conteggio a partire dal nodo, da destra verso sinistra. • Sui singoli moduli si conta dall’ alto verso il basso. • I moduli di uscita digitali occupano sempre 4 indirizzi. 2b-44 9809c VISF 3-03 2.4 Indirizzamento 2. Ingressi: L’occupazione degli indirizzi degli ingressi è indipendente dalle uscite. 2.1 Occupazione degli indirizzi dei moduli di ingresso: • Assegnare gli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni. • Conteggio a partire dal nodo, dadestra verso sinistra. • Sui singoli moduli si conta dall’alto verso il basso. • I moduli a 4 ingressi occupano 4 indirizzi. • I moduli a 8 ingressi occupano 8 indirizzi. Regola base 2 Se l’equipaggiamento è costituito esclusivamente da valvole, la procedura di occupazione degli indirizzi è sostanzialmente analoga a quanto descritto nella regola base 1. NOTA: Si possono indirizzare al massimo 26 solenoidi. Non occorre eseguire l’arrotondamento per eccesso delle ultime due posizioni sul lato valvola. Regola base 3 Se l’equipaggiamento è costituito esclusivamente da ingressi/uscite elettrici, la procedura di occupazione degli indirizzi è sostanzialmente analoga a quanto descritto nella regola base 1. NOTA: • Conteggio: Il conteggio degli indirizzi inizia subito a sinistra del nodo. • Non occorre eseguire l’arrotondamento per eccesso delle ultime due posizioni sul lato valvola. • Si possono indirizzare al massimo 48 uscite o 96 ingressi digitali. 9809c 2b-45 VISF 3-03 2.4 Indirizzamento Arrotondare per eccesso Blocco valvole bistabili Blocco valvole bistabili Blocco valvole bistabili Blocco valvole monostabili Modulo a 4 uscite Modulo a 4 uscite Modulo a 8 ingressi Modulo a 4 ingressi All’inserzione della tensione di esercizio, l’unità di valvole riconosce automaticamente tutti i moduli pneumatici (max. 13) e i moduli I/O (max. 12) esistenti, assegnando loro i rispettivi indirizzi locali. Se un posto valvola rimane inutilizzato (piastra di chiusura) oppure un ingresso/uscita digitale non viene collegato, il rispettivo indirizzo viene comunque occupato. Nella figura seguente è riportato un esempio di occupazione degli indirizzi con un equipaggiamento costituito da valvole, ingressi e uscite: Fig. 2/20: Occupazione degli indirizzi di un’unità di valvole con ingressi e uscite elettrici Osservazioni sulla figura: • Installando delle valvole monostabili sulle sottobasi I, si occupano quattro indirizzi per i solenoidi. L’indirizzo di peso maggiore non risulta pertanto occupato (v. indirizzo 3). • Risultano occupati anche gli indirizzi dei posti valvola, che in realtà non lo sono e sono sostituiti da piastre di copertura (v. indirizzi 12, 13). • Dato l’indirizzamento a 4 bit dell’unità di valvole modulare, l’indirizzo dell’ultimo posto valvola viene sempre arrotondato al successivo bit multiplo di 4 (sempre che l’equipaggiamento non occupi già i 4 bit). Per questo può verificarsi che due indirizzi risultino inutilizzabili (v. indirizzo 14, 15). 2b-46 9809c VISF 3-03 2.4 Indirizzamento Occupazione degli indirizzi dopo ampliamento/ modifica Una particolarità delle unità di valvole modulari è rappresentata dalla loro flessibilità, che consente di variarne la configurazione in base alle esigenze a cui la macchina deve fare fronte. ATTENZIONE: Ampliando o modificando successivamente l’unità di valvole, si possono verificare degli spostamenti degli indirizzi degli ingressi/uscite. Ciò si verifica in tutti i casi seguenti: • Inserimento o eliminazione di uno o più moduli pneumatici. • Sostituzione di un modulo pneumatico equipaggiato con valvole monostabili con un nuovo modulo con valvole bistabili o viceversa. • Inserimento di moduli di ingresso/uscita supplementari tra il nodo e i moduli di ingresso uscita esistenti. • Sostituzione dei moduli a 4 ingressi esistenti con moduli a 8 ingressi o viceversa. NOTA: In vista dell’ampliamento o della modifica dell’unità, tenere in considerazione i limiti meccanici (12 moduli I/O, 13 moduli P) e quindi il limite di 96 ingressi locali oppure 74(+2) uscite locali (escluso il modulo di connessione CP). 9809c 2b-47 VISF 3-03 2.4 Indirizzamento Nessun arrotondamento Sottobase M Sottobase I ALIMENTAZIONE Sottobase I Sottobase I Sottobase I Sottobase M Modulo a 4 uscite Modulo a 4 uscite Modulo a 8 ingressi Modulo a 4 ingressi Nella figura successiva è schematizzato un esempio di ampliamento dell’equipaggiamento standard della figura precedente, da cui risultano le modifiche risultanti nell’occupazione degli indirizzi. Fig. 2/21: Occupazione degli indirizzi di un’unità di valvole dopo ampliamento/modifica Nota relativa alla figura: I moduli di alimentazione e i moduli di alimentazione a pressione differenziata non occupano nessun indirizzo. 2b-48 9809c VISF 3 2.5 Caractéristiques techniques 2.5 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES 0503d 2b-49 VISF 3 2.5 Caractéristiques techniques Sommaire 2.5 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES . . . Généralités . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Compatibilité électromagnétique (CEM) . . . Protection contre les chocs électriques . . . Automate SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bus de terrain . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alimentation de l’électronique et des entrées . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alimentation des sorties et des distributeurs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2b-50 2-51 2-51 2-51 2-51 2-52 2-52 2-53 2-53 0503d VISF 3 2.5 Caractéristiques techniques 2.5 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES Généralités Indice de protection (selon la norme DIN 40050) Température • de service • de stockage / transport Tenue aux vibrations (selon DIN/CEI 68 partie 2-6 et selon CEI 721/partie 2-3) • de transport IP 65 -5 oC . . . +50 oC -20 oC . . . +60 oC 3,5 mm de déplacement entre 2 et 8 Hz 1 g accélération entre 8 et 25 Hz • de service 0,35 mm de déplacement entre 25 et 57 Hz 5 g accélération entre 57 et 150 Hz et 1 g accélération entre 150 et 200 Hz Tenue aux chocs (selon DIN/CEI 68 partie 2-27 et CEI 721) 30 g pour une durée de 11 ms Compatibilité électromagnétique (CEM) • Emission de perturbations • Immunité aux perturbations Contrôlée selon DIN EN 61000-6-4 (Industrie)1) Contrôlée selon DIN EN 61000-6-2 (Industrie) Protection contre les chocs électriques protection contre les contacts di- Par circuits électriques rects et indirects selon la norTBT (Très Basse me CEI/DIN EN 60204-1 Tension) - PELV (Protective Extra-Low Voltage) 1) Le composant est destiné à être utilisé dans le domaine industriel. 0503d 2b-51 VISF 3 2.5 Caractéristiques techniques Automate SF 3 Interface de diagnostic • Version • Mode de transmission • Vitesse de transmission RS 232, isolé série, asynchrone, duplex intégral Handshake logiciel (1 bit de départ, 8 bits de données, 1 bit d’arrêt) 9600 Baud Mémoire utilisateur • RAM • EEPROM – cycles de programmation – fréquence de coupures 128 kBaud 128 kBaud 1000 5∗109 • Synchronisation Entrées/sorties programmables (max.) E/S locales 128E+128S E/S AS-i 128E+128S E/S du bus de terrain : 1048E/S E/S analogiques 36E+ 12S Bus de terrain Version RS 485, isolé Protocole Bus de terrain Festo (Maître/Esclave) Vitesse de transmission 31,25 62,5 187,5 375 kBaud kBaud kBaud kBaud (4000 m) (2000 m) (1000 m) (500 m) Longueur de câble (en fonction de la vitesse de jusqu’à 4000 m transmission) Type de câble (en fonction de la longueur de câble et de la vitesse réglée) 2b-52 voir Choix du câble au chapitre 2.3 0503d VISF 3 2.5 Caractéristiques techniques Alimentation de l’électronique et des entrées (broche 1 – du connecteur d’alimentation) • valeur nominale (protégé contre une inversion de polarité) • tolérance • ondulation résiduelle • consommation (sous 24 V) • protection de l’alimentation des entrées/capteurs 24 V CC ± 25 % (18 V CC. . . 30 V) 4 Vcc 200 mA + somme des courants consommés par les entrées interne 2 A, retardé Puissance absorbée (P) • Détermination P[W] = (0,2 A + ∑ I entrées) ∀ 24 V Alimentation des sorties et des distributeurs (broche 2 – du connecteur d’alimentation) • valeur nominale (protégé contre une inversion de polarité) • tolérance • ondulation résiduelle • courant consommé (à 24 V) fusible externe nécessaire 24 V CC, max. 10 A ± 10% (21,6 V ... 26,4 V CC) 4 Vcc 10 mA + Somme des courants consommés par les sorties électriques + somme des courants consommés par les bobines commutées (p. ex. par les bobines MIDI55 mA Puissance absorbée (P) • Détermination 0503d P[W] = (0,01 A + ∑ Isorties élec. + ∑ Ibobine) ∀ 24 V 2b-53 VISF 3 2b-54 2.5 Caractéristiques techniques 0503d VISF 3 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. prod. 362 113 Capitolo 3: Descrizione del blocco di comando SF 3 9809c 3-I VISF 3 Indice 3.1 MESSA IN SERVIZIO Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-3 Collegamento del cavo diagnostico . . . . . . . 3-3 Lavoro con FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-4 Caricamento programmi . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8 Programmazione EEPROM . . . . . . . . . . . . 3-10 Scarico dei programmi dal sistema di comando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-12 Caricamento dei dati nella EEPROM . . . . . 3-13 Boot-mode. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15 Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16 3.2 PROGRAMMAZIONE Programmazione con l’FST 203 . . . . . . . . . Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Operatori, set di istruzioni . . . . . . . . . . . . . . Operandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Panoramica dell’area di indirizzi . . . . . . . . . 3-II 3-19 3-19 3-20 3-23 3-26 9809c VISF 3 3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE Strutturazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Interconnessione tra programmi e moduli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . . Funzionamento Multitasking . . . . . . . . . . . . Riproduzione di processo . . . . . . . . . . . . . . Tempo di ciclo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rilevamento del tempo di elaborazione del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . . Attivazione di moduli in LDR/STL senza STEP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Programmi e moduli in STL con STEP. . . . Moduli per emissione caratteri . . . . . . . . . . Parole dati permanenti supplementari . . . . Elaborazione indicizzata . . . . . . . . . . . . . . . Possibili applicazioni delle parole dati permanenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Esempio pratico: memorizzazione di ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Timer/contatori comandati mediante interrupt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Possibili applicazioni dei contatori comandati da interrupt . . . . . . . . . . . . . . . . Possibili applicazioni dei timer comandati mediante interrupt . . . . . . . . . . . 3-31 3-33 3-34 3-36 3-37 3-38 3-38 3-39 3-39 3-40 3-42 3-43 3-43 3-44 3-45 3-46 3-49 3-51 3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Panoramica delle possibilità diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi in loco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . . Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Byte diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Correzione degli errori. . . . . . . . . . . . . . . . . Segnalazioni degli errori del sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9809c 3-55 3-56 3-60 3-60 3-60 3-62 3-62 3-III VISF 3 3-IV 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio 3.1 MESSA IN SERVIZIO 9809c 3-1 VISF3 3.1 Messa in servizio Indice 3.1 MESSA IN SERVIZIO Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-3 Collegamento del cavo diagnostico . . . . . . . 3-3 Lavoro con FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-4 Caricamento programmi . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8 Programmazione EEPROM . . . . . . . . . . . . 3-10 Scarico dei programmi dal sistema di comando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-12 Caricamento dei dati nella EEPROM . . . . . 3-13 Boot-mode. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15 Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16 3-2 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio 3.1 MESSA IN SERVIZIO Premesse Per la messa in servizio è necessario: • che l’unità di valvole programmabile sia completamente collegata • che la tensione di esercizio sia presente all’unità di valvole • che sia noto l’uso del Software di programmazione FESTO FST 203. Il Software di programmazione FESTO FST 203 consente una rapida e sicura messa in servizio. Esso viene installato su un Personal Computer a sua volta collegato all’unità di valvole programmabile attraverso il cavo diagnostico. Collegamento del cavo diagnostico Requisiti: • PC o Laptop con interfaccia RS 232 seriale (V.24) • Cavo di collegamento schermato (ad es. cavo diagnostico Festo SB-202-BU25 oppure -BU9) Per connettere il cavo diagnostico: • Inserire il connettore a 4 poli nell’interfaccia diagnostica dell’unità di valvole • collegare la presa a 25 o 9 poli all’interfaccia RS 232 seriale del PC/Laptop (COM1 o 2) 9809c 3-3 VISF3 3.1 Messa in servizio Lavoro con FST 200 L’installazione e l’uso del software sono descritti dettagliatamente nel relativo manuale. Per maggiori informazioni sui Software Tool Festo (FST) si prega di consultare detto manuale. I paragrafi seguenti forniscono soltanto una breve indicazione circa le fasi principali della messa in servizio. NOTA: Una volta lanciato l’FST 200, verificare il modo software. Per poter programmare il blocco di comando SF 3, nella riga di intestazione deve comparire l’indicazione: FST 203 V 3.2 In caso contrario passare al modo software FESTO 203 azionando il tasto F7. Fig. 3/1: Menu principale del software di programmazione 3-4 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio Il Software di programmazione FST 200 comprende tra l’altro le seguenti funzioni: • programmazione in STL • programmazione in LDR • attivazione e disattivazione di singole uscite/operandi • commutazione tra i modi software FST 203/FST 202C Modo operativo online Selezionando il modo operativo online, compare la seguente schermata iniziale: Fig. 3/2: Schermata di selezione per l’esercizio online La schermata iniziale indica la configurazione del blocco di comando e l’area di memoria ancora disponibile. Azionando il tasto F1 viene attivato il menu per l’attivazione e disattivazione delle uscite e di altri operandi (visualizzazione info SF 3). 9809c 3-5 VISF3 3.1 Messa in servizio Visualizzazione Info SF 3: In questo menu viene segnalato lo stato degli ingressi/uscite nel seguente modo: AVVERTENZA: Se l’impianto è acceso, le uscite reagiscono immediatamente alle impostazioni effettuate a video. Accertarsi pertanto che l’attivazione o disattivazione delle uscite non possa causare pericoli per le persone o la macchina. Fig. 3/3: Attivazione / Disattivazione delle uscite 3-6 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio Attivazione / Disattivazione delle uscite: • Selezionare con il tasto TAB (→I) l’impostazione a bit. • Selezionare l’uscita desiderata con i tasti freccia oppure con il mouse. • Attivare, disattivare o commutare l’uscita selezionata utilizzando i tasti F1...F3 (toggle). 9809c 3-7 VISF3 3.1 Messa in servizio Caricamento programmi I programmi per l’unità di valvole programmabile vengono raggruppati all’interno dell’FST 203 in un progetto e caricati nell’unità attraverso l’interfaccia RS 232. Le singole fasi dell’operazione sono indicate di seguito. Una descrizione più dettagliata è contenuta nel manuale dell’FST 200. NOTA: Funzionamento dell’unità di valvole programmabile durante il caricamento di progetti o programmi: durante il caricamento di progetti o programmi l’unità di valvole programmabile disinserisce tutte le uscite ed interrompe l’elaborazione del programma. Procedura: • Utilizzando i tasti freccia oppure il mouse, attivare nel menu gestione progetti la funzione "Load project". • Nella finestra successiva selezionare i singoli programmi o moduli da caricare nell’unità di valvole programmabile. • Abilitare il caricamento dei programmi azionando il tasto F1. 3-8 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio Fig. 3/4: Caricamento progetto e selezione programma Nel caso si tratti di programmi nuovi o aggiornati, a questo punto viene effettuata la traduzione nel codice macchina. Soltanto quando tutti i programmi sono disponibili in codice macchina, l’FST 203 li carica nell’unità di valvole. Quando il processo di caricamento è stato completato, appare il messaggio "Loading was successful (Caricamento eseguito)". 9809c 3-9 VISF3 3.1 Messa in servizio Programmazione EEPROM Generalità: Una volta caricato e testato un programma, quest’ultimo può essere memorizzato in modo permanente in una memoria EEPROM, selezionando il Bootmode EEPROM. - Boot-mode EEPROM: Nel boot-mode EEPROM i seguenti operandi risultano permanenti, ossia restano invariati anche in caso di caduta di tensione e vengono nuovamente rimessi a disposizione al ripristino dell’alimentazione elettrica: Parole di flag FW0...FW31 Flag F0.0...F31.15 Parole di contatori CW0...CW31 Preset per contatori CP0...CP31 Contatori C0...C31 Preset per timer TP0...TP31 Registri R0...R99 - Selezione del boot-mode EEPROM: • Selezionare la funzione "EEPROM programming (programmazione EEPROM)" tra i programmi di utilità, quindi premere F4 per avviare il processo di programmazione. • Premendo F3, selezionare il Boot-mode EEPROM. Alla successiva inserzione della tensione di esercizio (POWER ON) si verifica il trasferimento dei programmi dalla EEPROM alla RAM. 3-10 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio - Boot-mode RAM: Nel boot-mode RAM sono validi i dati presenti in RAM nel momento dell’accensione. Il mantenimento dei dati (programmi/operandi) in caso di caduta di tensione non può essere garantito, anche se durasse soltanto pochi secondi. In questo caso bisogna prevedere la perdita dei dati. EEPROM RAM Alimentazione di rete inserita Programma Programmazione con l’FST max. 1000 volte Permanente Programma Operandi di tipo permanente Operandi di tipo Alimentazione di rete inserita Alimentazione di rete disinserita Fig. 3/5: Gestione della memoria in funzionamento con EEPROM NOTA: Di norma, l’EEPROM viene programmata soltanto al termine della messa in servizio, durante la quale si opera, invece, sulla memoria RAM. Prima di programmare l’EEPROM occorre dunque caricare i dati contenuti nel sistema di comando. 9809c 3-11 VISF3 3.1 Messa in servizio Scarico dei programmi dal sistema di comando Procedura: • Con l’ausilio dei tasti freccia oppure del mouse attivare la funzione "Upload" nei programmi "Utilities". Fig. 3/6: Scarico programmi da sistema di comando A questo punto, l’FST 203 scarica l’intero programma, inclusa la directory, dal sistema di comando e lo memorizza in un file. 3-12 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio Caricamento dei dati nella EEPROM Il file scarico può ora essere memorizzato su EEPROM. Procedura: • Con l’ausilio dei tasti freccia o del mouse attivare la funzione "EEPROM programming". Fig. 3/7: Attivazione del programma "Programmazione EEPROM" 9809c 3-13 VISF3 3.1 Messa in servizio Il programmatore EEPROM si ricollega quindi con la schermata iniziale riportata qui di seguito. Procedura: • Avviare il processo di programmazione azionando il tasto F4. Fig. 3/8: Schermata iniziale del programmatore EEPROM 3-14 9809c VISF3 3.1 Messa in servizio Boot-mode Una volta effettuata la programmazione della EEPROM, in genere si procede al trasferimento dei programmi applicativi dalla memoria EEPROM al successivo start del sistema (Boot-mode EEPROM). Procedura: • Selezionare il "Boot-mode" con il tasto F3. Nell’FST 200 appare una richiesta di conferma. Rispondere "Y" (=YES). Fig. 3/9: Conversione del boot-mode su EEPROM NOTA: Il boot-mode selezionato deve essere quello per EEPROM. Nel boot-mode RAM non può essere garantito il mantenimento dei dati in caso di caduta di tensione, anche se durasse soltanto pochi secondi. In questo caso bisogna prevedere la perdita dei dati. 9809c 3-15 VISF3 3.1 Messa in servizio Automode Quale ultima fase della messa in servizio può essere selezionato il modo "Automode ON". Selezionando "Automode ON", l’unità di valvole programmabile dà inizio automaticamente all’elaborazione del programma immediatamente dopo l’inserzione della tensione di esercizio, partendo dal programma con il numero più basso (in genere programma 0). Procedura: • Selezionare il menu "On-line operation". • Selezionare con il tasto F5 il modo "Automode". • Rispondere Y (=YES) alla domanda "Automode on/off". Fig. 3/10: Selezione del modo Automode A questo punto, la messa in servizio è terminata. 3-16 9809c VISF 3 3.2 Programmazione 3.2 PROGRAMMAZIONE 9809c 3-17 VISF 3 3.2 Programmazione Indice 3.2 PROGRAMMAZIONE Programmazione con l’FST 203 . . . . . . . . . Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Operatori, set di istruzioni . . . . . . . . . . . . . . Operandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Panoramica dell’area di indirizzi . . . . . . . . . 3-18 3-19 3-19 3-20 3-23 3-26 9809c VISF 3 3.2 Programmazione 3.2 PROGRAMMAZIONE Programmazione con l’FST 203 Per la stesura dei programmi applicativi e dei moduli di programma sono disponibili i linguaggi Lista istruzioni (STL) e Schema a contatti (LDR). La descrizione delle condizioni, dei linguaggi e delle tecniche di programmazione è contenuta nel manuale: • FESTO Software Tools Lista istruzioni e Schema a contatti dell’SF 3 Manuale FST 200, codice 165 484 Chi si accinge per la prima volta alla programmazione con questi linguaggi è pregato di fare riferimento ai manuali specifici per il linguaggio prescelto: • Lista istruzioni (STL) cod. ord. 18351 • Schema a contatti (LDR) cod. ord. 18347 Una volta sviluppato e strutturato un programma o un progetto, si può procedere alla programmazione. A tal scopo occorrono: • Moduli di funzione • Operatori / set di istruzioni • Operandi (permanenti e non) Moduli di funzione I moduli di funzione costituiscono una parte del sistema operativo*) e sono spiegati nell’appendice B. *) 9809c Eccezione: i moduli di funzione 90...99 vengono generati attraverso gli editor del testo del display oppure la funzione "Link in module (inserisci modulo)" e caricati nel sistema con la funzione "Load project (Carica configurazione)". 3-19 VISF 3 3.2 Programmazione Operatori, set di istruzioni A seconda del linguaggio di programmazione prescelto (STL o LDR), per la stesura del programma sono disponibili operatori differenti. Segue l’elenco degli operatori (set di istruzioni) ammissibili. NOTA: Per una descrizione più dettagliata degli operatori si rimanda al manuale FST. STEP IF THEN OTHRW NOP CFMn CPMn JMP TO SET RESET LOAD Per programmmi sequenziali, sono consentiti anche indicatori di passo simbolici Introduce una parte condizionale Introduce la parte esecutiva dell’istruzione, viene eseguita soltanto se risulta vera la condizione specificata con IF Introduce una parte esecutiva alternativa, se non risulta vera la condizione introdotta da IF. Nessuna operazione, nella parte condizionale significa che non viene posta alcuna condizio-ne (IF NOP), nella parte esecutiva serve ad occupare spazio di "riserva" Attivazione di un modulo di funzione (CFM 0 .... CFM 255) Attivazione di un modulo di programma (CPM 0 .... CPM 15) Salto ad un indicatore di passo, l’istruzione segue nella parte esecutiva Gli operandi a singolo bit vengono portati allo stato logico "1", se riferito a timer, contatori o programmi, se ne ottiene lo start. L’istruzione segue nella parte esecutiva. Questa istruzione resta attivata fino alla disattivazione con un’istruzione contraria. Gli operandi a singolo bit vengono portati allo stato logico "0", se riferito a timer, contatori o programmi, se ne ottiene lo stop. L’istruzione segue nella parte esecutiva. Questa istruzione resta attivata fino alla disattivazione con un’istruzione contraria. Questa istruzione permette di caricare nell’accumulatore gli operandi a uno o più bit e le costanti. Fig. 3/11a: Operatori del blocco di comando SF 3 3-20 9809c VISF 3 3.2 Programmazione SWAP SHL SHR ROL ROR PSE DUD DED [X], [Y] ( + * / < <= = => Nell’accumulatore multi-bit vengono invertiti i byte di minore e maggiore peso. All’interno dell’accumulatore multi-bit tutti i bit vengono spostati di una posizione verso sinistra. I bits fuoriusciti a sinistra sono persi. All’interno dell’accumulatore multi-bit tutti i bit vengono spostati di una posizione verso destra. I bit fuoriusciti a destra sono persi. Nell’accumulatore multi-bit tutti i bit vengono shiftati di una posizione verso sinistra, l’ultimo bit diventa così il primo, il penultimo diventa ultimo, ecc. Nell’accumulatore multi-bit tutti i bit vengono shiftati di una posizione verso destra, il primo bit diventa così ultimo, il secondo diventa primo, ecc. Causa un cambio di task di programma; viene utilizzato per terminare un programma. Converte il contenuto dell’accumulatore multi-bit dal codice binario al codice decimale. Converte il contenuto dell’accumulatore multi-bit dal codice decimale al codice binario. Registro di indicizzazione per l’indirizzamento indicizzato (facilitazione della programmazione). Parentesi aperta, inizio di una sequenza di più istruzioni. Istruzione aritmetica di addizione, anche segno matematico per costanti. Istruzione aritmetica di sottrazione Istruzione aritmetica di moltiplicazione Istruzione aritmetica di divisione Comparazione aritmetica (inferiore a ....) Comparazione aritmetica (inferiore o uguale a ... ) Comparazione aritmetica (uguale a ...) Comparazione aritmetica (uguale oppure uguale/maggiore di ...) Fig. 3/11b: Operatori del blocco di comando SF 3 9809c 3-21 VISF 3 3.2 Programmazione > <> ) AND OR EXOR TO SHIFT INC DEC WITH N CPL INV Comparazione aritmetica (maggiore di .... ) Comparazione aritmetica (differente da .... ) Parentesi chiusa, fine di una sequenza di istruzioni Istruzione logica per la connessione AND di singoli bit Istruzione logica per la connessione OR di singoli bit Istruzione logica per la connessione OR esclusiva di singoli bit In combinazione con l’istruzione LOAD, trasferisce l’operando 1 all’operando 2 Sostituisce l’operando a singolo bit specificato di seguito con il valore contenuto nell’accumulatore ad un bit Incrementa di 1 il valore degli operandi multi-bit Decrementa di 1 il valore degli operandi multi-bit Nelle istruzioni di attivazione dei moduli, serve a dare inizio al trasferimento dei parametri (CPM .... WITH ....) Negazione: Esegue la negazione degli operandi, ossia verifica la presenza di uno stato logico "0" Esegue il complemento degli operandi multi-bit con il metodo del complemento di 2 Esegue il complemento degli operandi multi-bit con il metodo del complemento di 1 Fig. 3/11c: Operatori del blocco di comando SF 3 Utilizzando il linguaggio di programmazione STL sono disponibili tutte le istruzioni elencate. Utilizzando il linguaggio di programmazione LDR, alcune istruzioni non sono disponibili o devono essere espresse in altra forma. Tutte le operazioni aritmetiche vengono effettuate mediante "box". La sintassi esatta è descritta dettagliatamente nel manuale dell’ FST 200. 3-22 9809c VISF 3 3.2 Programmazione Operandi La tabella seguente indica gli operandi gestiti dal sistema operativo del blocco di comando SF 3 in modo operativo Stand-alone (I/O locali, valori per la diagnosi locale) programmabili sia in lista istruzioni che in schema a contatti. Una panoramica completa di tutti gli operandi è contenuta nell’appendice B. Boot-mode RAM: Nel boot-mode RAM il mantenimento dei dati (programmi/operandi) in caso di caduta di tensione non può essere garantito, anche se durasse soltanto pochi secondi. Sussiste quindi il rischio di perdere i dati. Boot-mode EEPROM: Nel boot-mode EEPROM sono permanenti gli operandi contrassegnati in tabella (colonna "Remanent"(permanenti)/"Yes"). In caso di caduta di tensione detti operandi vengono salvati e ripresentati in seguito al ripristino dell’alimentazione. Gli altri operandi (non permanenti) vanno persi. Le figure seguenti forniscono una panoramica: • degli operandi disponibili nel modo operativo Stand-alone • degli operandi permanenti (boot-mode EEPROM). 9809c 3-23 VISF 3 Operandi Ingressi Parole di ingresso Uscite 3.2 Programmazione Numero Denomi- Parametri nazione 128 I {0...31}.{0...7} Commento Operando a singolo bit, occupazione in funzione della configurazione Permanente no 31 128 IW O {0...31} {0...31}.{0...7} Operando multi-bit Operando a singolo bit, occupazione in funzione della configurazione no no 31 OW {0...31} Operando multi-bit 32 I {0}.{0...3}.{0...7 Operando a singolo bit, } per la diagnosi di I/O locali e di errori cumulativi no IW {0}.{0...3} no no Parole di uscita Diagnosi • Ingressi • Parole di ingresso Flag 512 F Parole di flag 32 FW Operando multi-bit per la diagnosi di I/O locali e di errori cumulativi {0...31}.{0...15} Operando a singolo bit 31 parole di flag a 16 flag ciascuna Operando multi-bit {0...31} 1 FI 1 2 32 X Y C Preset dei contatori 32 Parole di contatori Timer 4 sì sì no nessuno {0...31} Operando a singolo bit, esiste solo in LDR Registro di indirizzamento indicizzato Operando a singolo bit CP {0...31} Operando multi-bit sì 32 CW {0...31} Operando multi-bit sì 32 T/TON/ TOFF {0...31} Operando a singolo bit, no tutti i timer possono essere programmati come timer ad impulsi T, in LDR anche come timer con ritardo di inserzione TON, o ritardo di disinserzione TOFF Preset dei timer 32 TP {0...31} Operando multi-bit sì Parole di timer 32 TW {0...31} Operando multi-bit no Flag "Init" Reg. di indicizzazione Contatori no sì Fig. 3/12a: Operandi disponibili nel modo operativo Stand-alone 3-24 9809c VISF 3 Operandi Contatori/ timer comandati da interrupt Registro Errore Parola di errore Programmi Moduli di programma 3.2 Programmazione Numero Denominazione 4 128 E EW Permanente Vedi Contatori/timer coman- no Appendice B dati mediante interrupt liberamente disponibili, accessibili solo attraverso CFM 10 e CFM 11 {0...99} Operando multi-bit sì {100...127} no 1 Operando a singolo bit no 1 Operando multi-bit no P CPM {0...15} {0...15} R 1 1 16 16 Moduli di funzione CFM Parole dati permanenti 512 DW Operandi speciali 4096 FU Parametri Commento Operando a singolo bit Compilazione nei linguaggi STL o LDR sul PC vedi Contenuti nell’ Appendice B EPROM del sistema operativo vedi Parole permanenti, Appendice B da 16 bit liberamente disponibili accessibili solo attraverso CFM 5 e CFM 6 {0...4095} Operando multi-bit sì sì sì sì no Fig. 3/12b: Operandi disponibili nel modo operativo Stand-alone NOTA: • Non tutti gli ingressi e uscite sono anche fisicamente presenti e quindi collegabili. • Una panoramica completa di tutti gli operandi è contenuta nell’Appendice B. Indicazioni circa gli operandi speciali: • Gli operandi speciali FU0...FU4 sono riservati per i flag di sistema del sistema operativo. • Gli operandi speciali FU32...FU47 sono riservati per i parametri di trasferimento dei moduli di programma e dei moduli di funzione. 9809c 3-25 VISF 3 3.2 Programmazione Panoramica dell’area di indirizzi L’area di indirizzi disponibile è determinata da: • tipo dell’unità di valvole (02; 03...05) • composizione hardware dell’unità di valvole a struttura modulare (a seconda della presenza di un Master AS-i o di un modulo di connessione CP) • modo operativo dell’unità di valvole (Stand-alone / Master / Slave). La figura seguente indica l’area di indirizzi disponibile nel modo operativo Stand-alone (ossia senza Master AS-i, senza Fieldbus, senza modulo di connessione CP). La figura indica schematicamente la composizione dell’unità di valvole e riporta una tabella con la distinta dell’area di indirizzi. Altre raffigurazioni dell’area di indirizzo sono contenute in: • Capitolo 4, per i modi operativi Master e Slave (incl. Fieldbus) • Capitolo 6, in presenza di un Master AS-i • Capitolo 7, in presenza di un modulo di connessione CP • Appendice B: panoramica completa 3-26 9809c VISF 3 3.2 Programmazione SF 3 nel modo operativo Stand-alone Ingressi Locali IW0...15 Uscite Locali OW0...15 SF 3 Diagnosi I/O locali IW0.0...0.3 Valvole Locali OW0...15 IW/OW Modo operativo Stand-alone IW0...15 OW0...15 Ingressi locali Uscite locali - Valvole - Uscite IW0.0...0.3 I/O diagnostici - Diagnosi degli I/O locali - Errori cumulativi dell’unità Fig. 3/13: Panoramica dell’area di indirizzi dell’SF 3 nel modo operativo Stand-alone 9809c 3-27 VISF 3 3-28 3.2 Programmazione 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione 3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE 9809c 3-29 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Indice 3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE Strutturazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Interconnessione tra programmi e moduli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . . Funzionamento Multitasking . . . . . . . . . . . . Riproduzione di processo . . . . . . . . . . . . . . Tempo di ciclo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rilevamento del tempo di elaborazione del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . . Attivazione di moduli in LDR/STL senza STEP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Programmi e moduli in STL con STEP. . . . Moduli per emissione caratteri . . . . . . . . . . Parole dati permanenti supplementari . . . . Elaborazione indicizzata . . . . . . . . . . . . . . . Possibili applicazioni delle parole dati permanenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Esempio pratico: memorizzazione di ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Timer/contatori comandati mediante interrupt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Possibili applicazioni dei contatori comandati da interrupt . . . . . . . . . . . . . . . . Possibili applicazioni dei timer comandati mediante interrupt . . . . . . . . . . . 3-30 3-31 3-33 3-34 3-36 3-37 3-38 3-38 3-39 3-39 3-40 3-42 3-43 3-43 3-44 3-45 3-46 3-49 3-51 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione 3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE Il presente capitolo descrive alcune peculiarità del sistema operativo che possono essere utili per la realizzazione di programmi complessi e consentono l’ottimizzazione della sequenza dei programmi. Strutturazione Per la strutturazione di un programma o configurazione, l’unità di valvole programmabile mette a disposizione i seguenti strumenti ausiliari: • Programmi (P0...P15) • Moduli di programma (CPM 0...CPM 15) • Moduli di funzione (CFM 0...CFM 255) I moduli di programma e di funzione possono essere richiamati da un programma attivato. Programmi: L’unità di valvole programmabile è in grado di elaborare più programmi parallelamente (Multitasking). Precisamente, si possono elaborare contemporaneamente fino a 16 programmi. Moduli di programma: Per ottenere una programmazione strutturata e una limitazione dello spazio di memoria occupato dal programma applicativo, le sequenze di istruzioni frequentemente ripetute possono essere realizzate nei moduli di programma (sottoprogrammi). Questi ultimi possono essere programmati attraverso il Software di programmazione Festo in Lista istruzioni (STL) o in Schema a contatti (LDR), oppure attraverso l’editor del testo del display sotto forma di modulo di testo. 9809c 3-31 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Programma di gestione Moduli di funzione: Alcune funzioni dell’unità di valvole programmabile, come ad esempio la diagnosi ed il controllo delle periferiche, sono predefinite nel sistema operativo (EPROM) e consentono un accesso pratico alle periferiche. Programmi CPM 0 CFM 0 CPM 7 CFM 9 CPM 15 CFM 255 Moduli di programma Moduli di funzione Fig. 3/14: Strutturazione di un programma/progetto 3-32 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Interconnessione tra programmi e moduli I moduli di programma e di funzione possono essere richiamati dai programmi attivati. I moduli di funzione possono essere richiamati anche dai moduli di programma. NOTA: I moduli di funzione CFM 90...99 possono essere richiamati solo direttamente dai programmi. Massimo grado di interconnessione CPMn CFMn Attivazione diretta di un modulo di funzione CFMx Modulo di programma condiviso (sottoprogramma) CPMn+1 Modulo di programma condiviso (funzioni) CFMn+1 Fig. 3/15: Livello di interconnessione tra programmi e moduli 9809c 3-33 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Elaborazione programmi Un programma (preferibilmente P0) può essere avviato mediante il comando RUN oppure con Automode. Suggerimento: Utilizzare il programma P0 come programma di gestione delle seguenti funzioni: • start e stop di altri programmi • monitoraggio generale. Una volta attivato, il programma P0 può avviare (attivare) o fermare (disattivare) altri programmi, ad es. P1, P3, P13. 3-34 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Start in Automode attivato Programma di gestione Modo RUN Attivazione P1 Attivazione P3 Attivazione P13 attivato disattivato attivato attivato disattivato disattivato Fig. 3/16: Elaborazione con programma di gestione P0 9809c 3-35 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Funzionamento Multitasking Il sistema operativo del blocco di comando SF 3 consente l’elaborazione contemporanea (Multitasking) di più programmi (task). Complessivamente l’utente può disporre di 16 programmi diversi. Nei programmi in STL il cambio di task avviene sempre prima di un’istruzione STEP oppure con l’istruzione "Processor change" (PW); nei programmi in LDR, invece, il cambio di task avviene sempre al termine del programma oppure con un comando di ritorno. Esempio con 2 programmi attivati: I due programmi attivati vengono elaborati alternativamente, ossia le parti di programma (STEP, sequenza dello schema a contatti) di tutti i programmi attivati vengono elaborate in rapida successione. Programma x Programma y STEP 1 STEP 1 STEP 2 STEP 2 STEP 3 STEP 3 = Modalità multitasking Fig. 3/17: Funzionamento Multitasking con due programmi attivati (esempio) Il passo (Step) 1 del programma y viene elaborato soltanto dopo che il passo 1 del programma x è stato eseguito una volta. L’elaborazione è talmente rapida che dall’esterno sembra che tutto avvenga contemporaneamente. 3-36 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Riproduzione di processo L’unità di valvole lavora con una riproduzione del processo. All’inizio di un ciclo di elaborazione viene rilevato lo stato logico di tutti gli ingressi e quindi memorizzato nella riproduzione di processo degli ingressi (PII). Se durante il ciclo di elaborazione vengono modificati gli stati delle uscite, ciò viene memorizzato nella riproduzione di processo delle uscite (PIO). Al termine di un ciclo, detto PIO viene trasferito sulle uscite dell’unità di valvole. Vantaggi: • La riproduzione del processo è indipendente dal tempo di ciclo del progetto complessivo. • Cicli di elaborazione estremamente rapidi, dato che il PII/PIO viene aggiornato/eseguito ad ogni cambio di task. attivato disattivato PII: riproduzione di processo degli ingressi attivato Elaborazione del programma P1 - istruzioni - ritorno con STEP o PW PIO: riproduzione di processo delle uscite Fig. 3/18: Riproduzione del processo (PII/PIO) ad ogni cambio di task 9809c 3-37 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Tempo di ciclo Il tempo di ciclo globale dell’intero progetto non risulta dalla lunghezza complessiva del progetto stesso (ossia di tutti i programmi), ma in linea generale: dal numero x di programmi attivati (tempo di esecuzione delle istruzioni nello STEP attivo del programma attivato + tempi di esecuzione del cambio di task). Un’analisi più dettagliata potrà essere effettuata con l’ausilio del modulo di funzione CFM 4. Rilevamento del tempo di elaborazione del programma Il modulo di funzione CFM 4 consente il rilevamento sia del tempo di ciclo dei programmi 0...15, che del tempo di singole sezioni di programma. A causa di eventi dovuti ad interrupt durante l’elaborazione del programma, il rilevamento ripetuto della stessa sezione di programma interessata potrà dare risultati differenti. Per i tempi di ciclo dei programmi 0...15, invece, viene calcolato il valore massimo sull’intera durata del rilevamento (vedi descrizione delle unità di funzione in appendice B). NOTA: Il tempo di ciclo del programma aumenta, se durante la sua elaborazione viene contemporaneamente utilizzato anche l’FST 200 nel modo online. 3-38 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Elaborazione programmi Attivazione di moduli in LDR/STL senza STEP L’attivazione di un modulo di programma o di funzione viene interpretata come attivazione di un sottoprogramma. Dopo la completa elaborazione del modulo di programma o di funzione, il programma viene ripreso dal punto di interruzione. Ciò vale per • Moduli in LDR (eccetto il comando di ritorno) • Moduli in STL senza STEP attivato CPMn disattivato Modulo di programma CPMn Istruzioni attivato Istruzioni Istruzioni Fig. 3/19: Elaborazione di moduli senza STEP 9809c 3-39 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Programmi e moduli in STL con STEP Prima dell’istruzione STEP 2 (vedi Fig. 3/20: A’) all’interno di un programma e di un modulo attivato, viene effettuato un cambio di task. Le istruzioni successive del programma o modulo richiamato non vengono elaborate. L’istruzione viene trasferita al successivo programma attivato. Una volta elaborati i successivi programmi attivati, il task ritorna di nuovo al programma precedente (vedi Fig. 3/20: P1). Se la parte esecutiva dell’ultima frase prima dell’istruzione STEP 2 era stata eseguita, l’elaborazione delle istruzioni riprende dal punto di interruzione (vedi Fig. 3/20:B ). Se invece la parte esecutiva dell’ultima frase prima dell’istruzione STEP 2 non era stata eseguita, viene ripetuto il passo STEP 1 ancora da eseguire (vedi Fig. 3/20: A). NOTA: • Al primo avvio di un programma contenente istruzioni STEP, con la prima istruzione STEP avviene un cambio di task. Le istruzioni successive vengono elaborate soltanto al successivo cambio di task. • Se l’ultima istruzione programmata all’interno di un programma contenente istruzioni STEP è PW, la task viene ininterrottamente passata allo stesso programma ed elaborate le istruzioni dell’ultimo passo. 3-40 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione attivato CPMn Programma 1 (attivato) Modulo di programma CPMn A STEP 1 Istruzioni disattivato B attivato C STEP 2 Istruzioni STEP 3 Istruzioni A’ B’ C’ Fig. 3/20: Elaborazione programmi STL con STEP (esempio) 9809c 3-41 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Moduli per emissione caratteri Un comportamento simile a quello dei programmi e moduli con istruzioni STEP si ottiene nell’output di testi attraverso l’interfaccia seriale. Il programma chiamante (vedi Fig.: ... P1) viene interrotto fino a quando non sono stati trasmessi tutti i caratteri. Questo aspetto va considerato nella strutturazione del programma. attivato disattivato attivato CPMn/ CFM Modulo n A B C D E E Carattere n+1 Carattere n+2 Carattere n+3 Carattere n+4 Carattere n+5 Carattere n+6 A’ B’ C’ D’ E’ F’ Fig. 3/21: Elaborazione di moduli per output di caratteri (esempio) 3-42 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Parole dati permanenti supplementari A partire dal release hardware 1097, i valori a dati permanenti (memorizzati a prova di caduta di tensione) sono stati incrementati di 512 parole (valori a 16 bit). Tali parole dati permanenti (identificate come DW) sono liberamente accessibili e vi si può accedere dai moduli di funzione 5 ("Read Remanent Data (Leggi dati permanenti)") e 6 ("Write Remanent Data (Scrivi dati permanenti)"). Elaborazione indicizzata Per accedere alle parole dati permanenti dai moduli di funzione è necessario indicare da quale indirizzoorigine debba essere letto o scritto il numero di parole dati desiderato (max. 15). Lettura di parole dati permanenti DW0 → Contenuto DWn Indirizzo-origine in DWn → DW1 → Contenuto DWn+1 → Numero DW<1...15> DW2 → Contenuto DWn+2 CFM 5 DW3 → ... DW4 → Contenuto DWn+14 ... DW10 Indirizzo-origine DW11 Scrittura di parole dati permanenti DW12 Numero DW13 → Indirizzo-origine in DWn → Contenuto aggiornato DWn DW14 → Contenuto aggiornato DWn+1 ... CFM 6 → Contenuto aggiornato DWn+2 DW511 ... → Contenuto aggiornato DWn+14 → Fig. 3/22: Accesso indicizzato Per una descrizione dettagliata della procedura di attivazione dei moduli di funzione 5 e 6 (CFM 5, CFM 6), si rimanda all’Appendice B. 9809c 3-43 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Possibili applicazioni delle parole dati permanenti Le parole dati permanenti possono essere utilizzate per raccogliervi tutti i dati relativi all’utilizzatore, che richiedono un salvataggio a prova di caduta di tensione. Può trattarsi ad esempio di percentuali di dosaggio per determinate miscele oppure di dati di processo, quali ad esempio conteggi totali o altri valori statistici. 3-44 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Esempio pratico: memorizzazione di ricette Acqua Zucchero Succo 3 Succo 2 Succo 1 Fig. 3/23: Percentuali di dosaggio Parole dati: DW0 = 30 Acqua [%] | DW1 = 10 Zucchero [%] | DW2 = 1 N. succo [-] | DW3 = 60 Percentuale succo [%] | DW4 = 5 Tempo miscelazione[min]| ... DW10 = 15 Acqua [%] | DW11 = 5 Zucchero [%] | DW12 = 2 N. succo [-] | DW13 = 80 Percentuale succo [%] | DW14 = 2 Tempo miscelazione [min] | ... DW20 = 70 Acqua [%] | DW21 = 20 Zucchero [%] | DW22 = 3 N. succo [-] | DW23 = 10 Percentuale succo [%] | DW24 = 8 Tempo miscelazione [min] | ... DW511 9809c Record dati 1 per il prodotto 1 Record dati 2 per il prodotto 2 Record dati 3 per il prodotto 3 3-45 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Timer/contatori comandati mediante interrupt A partire dalla versione hardware 10 97, il blocco di comando SF 3 dispone di 4 contatori/timer comandati da interrupt supplementari. Tali dispositivi mettono in condizione di rilevare conteggi rapidi (modo operativo Contatori) o di gestire operazioni in funzione del tempo (modo operativo Timer), a prescindere dal tempo di ciclo richiesto per l’elaborazione dei programmi applicativi. Le funzioni di interrupt (max. 4) possono essere attivate a piacimento nei modi operativi Timer o Contatori. Anche la procedura di conteggio (incrementale/decrementale) può essere definita in modo del tutto autonomo. Al manifestarsi dell’evento che determina lo scatto (underflow o overflow del contatore/timer) è possibile settare, resettare o commutare a scelta un’uscita e/o un flag (funzione toggle). Interrupt 2 Interrupt 1 Interrupt 3 Interrupt 4 ⇑ ⇓ Contatore veloce Timer Ingresso – fronte positivo – fronte negativo – fronte pos. e neg. Flag – fronte positivo – fronte negativo – fronte pos. e neg. Uscita – settaggio – reset – toggle Flag – settaggio – reset – toggle Fig. 3/24: Panoramica dei contatori/timer comandati mediante interrupt 3-46 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione La parametrizzazione e il comando dei contatori/timer vengono eseguiti attraverso i moduli di funzione 10 e 11 (CFM 10, CFM 11). Per una descrizione dettagliata della procedura di attivazione dei moduli di funzione 10 e 11 (CFM 10, CFM 11) si rimanda all’Appendice B. L’attivazione dei contatori/timer comandati mediante interrupt non influisce praticamente sui tempi dell’ SF 3. NOTA: Se l’obiettivo dello scatto è costituito da un’uscita, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto non viene settata solamente l’uscita-obiettivo mediante intervento diretto, ma vengono aggiornate anche tutte le altre uscite presenti sullo stesso modulo con i valori correnti memorizzati nella riproduzione del processo. Questa procedura è differente dal normale funzionamento dell’aggiornamento ciclico delle periferiche in seguito a un cambio di task. Nel modo Reload, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto il valore iniziale parametrizzato viene ricaricato nel valore corrente del contatore o del timer. L’interrupt rimane abilitato, finché interviene il modulo di funzione 11 a disabilitarlo esplicitamente. 9809c 3-47 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Nel modo normale (funzionamento senza funzione di ricaricamento), al verificarsi dell’evento che determina lo scatto subentra anche la disabilitazione dell’interrupt. Il valore iniziale viene caricato nel valore corrente del contatore/timer. E’ possibile fare scattare nuovamente il contatore/timer attivando il modulo di funzione 11 dal programma applicativo. Non è necessario eseguire una riparametrizzazione tramite il modulo di funzione 10, in quanto si mantengono i valori ’vecchi’ della parametrizzazione più recente. Parametrizzazione dei contatori/timer comandati mediante interrupt Numero e modo Origine scatto e funzione Obiettivo scatto uscita Obiettivo scatto flag Valore iniziale → → → → → CFM 10 Lettura di contatori/timer comandati mediante interrupt → Numero e modo CFM 10 → Valore reale Abilitazione/disabilitazione di contatori/timer comandati mediante interrupt Numero e stato (bit di comando) → CFM 11 Fig. 3/25: Parametrizzazione/gestione dei contatori/timer comandati mediante interrupt Se il modulo di funzione 10 riceve solo un parametro corrispondente al numero del contatore/timer, nel parametro di ritorno apparirà il valore corrente del contatore/timer. Tramite questa funzione è possibile ad es. misurare la durata di impulso di un segnale in ingresso. 3-48 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione NOTA: I valori risalenti all’ultima parametrizzazione eseguita con il CFM 10 rimangono invariati. Per questo motivo è fondamentale che i contatori/timer vengano parametrizzati solo una volta, salvo successive modfiche. Questo criterio è riferito in modo particolare ai contatori/timer nel modo di funzionamento normale, nel quale per la riattivazione dei contatori/timer è sufficiente riabilitarli dal modulo CFM 11. Possibili applicazioni dei contatori comandati da interrupt L’impiego di contatori comandati da interrupt consente di realizzare ad esempio le seguenti applicazioni: - rapido rilevamento di componenti (a prescindere dal tempo di ciclo) - rilevamento di velocità (a prescindere dal tempo di ciclo) - utilizzando il modulo di ingresso ’veloce’ (ritardo del segnale in ingresso di 1 ms), è possibile ottenre ingressi contatori fino a 300 Hz, con scatto sul fronte positivo e/o negativo. 9809c 3-49 VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Ix.y Valore nominale Valore reale Ox.y Fig. 3/26: Esempio pratico di contatori comandati mediante interrupt Esempio di programma per contatori comandati mediante interrupt: STEP IF THEN (1) NOP CFM 10 WITH V$2001 WITH WITH WITH WITH CFM 11 WITH V$4104 V$4203 V$0000 V$000A V3 "Modo normale contatore decrementali n. 1 "Ingresso I4.1 in fronte negativo "Settare uscita O3.2 allo scatto "Flag non condizionato "Valore nominale 10 "Contatore n. 1 abilitato I4.1 Valore nominale Valore reale O3.2 Abilitazione Disabilitazione Abilitazione Fig. 3/27: Abilitazione e disabilitazione degli interrupt 3-50 9809c VISF 3 3.3 Tecnica di programmazione Possibili applicazioni dei timer comandati mediante interrupt - Con il modo operativo Timer è possibile gestire eventi legati al tempo con un grado di risoluzione di ± 1 ms (uscita veloce a impulsi, durata 0...65535 ms). - Attivando una connessione AND diretta con un ingresso o un flag, è possibile ottenere una funzione gate. La funzione gate viene definita come ingresso o come flag attraverso l’origine dello scatto impostata nel parametro di trasmissione P2. - ricaricamento automatico del valore iniziale (modo Reload). Esempio di programma per timer comandati mediante interrupt: STEP IF THEN (1) NOP CFM 10 WITH V$4003 WITH WITH WITH WiTH CFM 11 WITH V$4003 V$6201 V$0000 V$0014 V$0300 "Modo Reload timer decrementale n. 3 "Ingresso I3.0 gate basso "Toggle uscita O1.2 allo scatto "Flag non condizionato "Valore nominale 20 "Timer n. 3 abilitato I3.0 Valore nominale Funzione gate O1.2 Fig. 3/28: Esempio pratico di timer comandati mediante interrupt 9809c 3-51 VISF 3 3-52 3.3 Tecnica di programmazione 9809c VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori 3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI 9809c 3-53 VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Indice 3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Panoramica delle possibilità diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi in loco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi via programma ............ Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Byte diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Correzione degli errori . . . . . . . . . . . . . . . . Segnalazioni degli errori del sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-54 3-55 3-56 3-60 3-60 3-60 3-61 3-62 9809c VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori 3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Panoramica delle possibilità diagnostiche L’unità di valvole programmabile offre numerose possibilità di diagnosi e di correzione degli errori. A prescindere dall’equipaggiamento, un’unità di valvole è in grado di eseguire le seguenti funzioni: Unità di valvole programmabile Possibilità LED diagnostiche POWER Byte diagnostici (IW 0.0...0.3) Parola di errore EW (operando multi-bit) RUN ERROR BUS DI AG 24VDC FUSE 2A Moduli di funzione CFM 1 CFM 2 La lettura e l’analisi del byte di stato e dei moduli di funzione devono essere gestite dal programma applicativo. Breve descrizione I LED segnalano direttamente gli errori di configurazione, di hardware ecc. Vantaggio Rapido riconosci- Rapido riconoscimento di anomento degli errori malie di funzionamento "in loco" dell’impianto elettrico via programma Descrizione dettagliata 3.4.1 3.4.2 La lettura e l’analisi dellaparola di errore devono essere gestite dal programma applicativo. Preciso riconoscimento di errori di programmazione o del sistema operativo via programma. 3.4.3 Fig. 3/29: Possibilità diagnostiche e di correzione degli errori 9809c 3-55 VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Diagnosi in loco LED di segnalazione Blocco di comando SF 3 I diodi luminosi (LED) sul coperchio del nodo Fieldbus segnalano le condizioni di funzionamento dell’ unità di valvole: LED verde POWER RUN LED verde ERROR BUS LED rosso DIAG 24VDC FUSE 2A Fig. 3/30: LED del blocco di comando SF 3 3-56 9809c VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Nella figura successiva sono sintetizzate le possibili indicazioni dei LED in corrispondenza delle condizioni di funzionamento dell’unità di valvole programmabile: LED Stato POWER Acceso (verde) Spento RUN (verde) Acceso Spento ERROR (rosso) Acceso Spento Condizioni di funzionamento Tensione di esercizio per l’elettronica in condizioni normali (pin 1). Eccezione: con l’uscita attivata (LED giallo sulla valvola acceso) una valvola non commuta. Possibili cause: • Tensione di esercizio delle uscite fuori tolleranza o assente (pin 2). • Anomalia dell’alimentazione dell’aria compressa. • Il circuito di prepilotaggio è bloccato. Tensione di esercizio dell’ elettronica non presente. E’ attivato il modo RUN. E’ in corso di elaborazione un programma. Non è stato avviato nessun programma Correzione dell’errore Nessuna Verificare ... • la tensione di esercizio delle uscite (pin 2). Tolleranza: 21,6...26,4 V. • l’alimentazione dell’aria compressa (delle linee di lavoro ed ev. del servopilotaggio) • i canali di scarico dell’aria di prepilotaggio. Controllare il connettore della tensione di esercizio dell’elettronica (pin 1). Nessuna Nessuna oppure avviare il programma (impostare l’Automode) oppure oppure Interpretare l’errore in base Un programma in corso è stato arrestato in seguito a un errore. alla parola di errore (vedi segnalazioni di errore). Errore del sistema di comando o Interpretare l’errore in base di programma. alla parola di errore (vedi segnalazioni di errore). Sistema di comando/programma Nessuna privo di errori. Fig. 3/31: LED di segnalazione delle condizioni di funzionamento 9809c 3-57 VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Valvole I solenoidi sono collegati ciascuno a un LED giallo, che ne indica lo stato di commutazione. E’ stata scelta l’unità di valvole tipo 03 per esemplificare il funzionamento dei LED. Le altre unità di valvole si comportano in modo analogo. LED gialli LED Posizione di commutazione del solenoide Significato Giallo spento Posizione di riposo 0 logico (segnale non presente) Giallo acceso • posizione di commutazione o • posizione di partenza 1 logico (segnale presente) 1 logico ma: • la tensione di esercizio delle uscite è inferiore al limite minimo di tolleranza (21,6 VCC...26,4 VCC) oppure • anomalia dell’alimentazione dell’aria compressa oppure • il circuito di prepilotaggio è bloccato oppure • chiamare il servizio di assistenza. Fig. 3/32: Stati di commutazione dei solenoidi 3-58 9809c VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Moduli di ingresso/uscita Sui moduli di ingresso/uscita sono presenti, oltre alle connessioni, anche uno o due LED (indicatori di stato) di colore: • verde (segn. di stato degli ingressi digitali). • giallo (segn. di stato delle uscite digitali). • rosso (segnalazione di errore delle uscite digitali). I LED gialli e verdi forniscono indicazioni circa il segnale presente al momento nel rispettivo ingresso / uscita. I LED rossi delle uscite segnalano la presenza di un cortocircuito/sovraccarico. E’ stata scelta l’unità di valvole tipo 03 per esemplificare il funzionamento dei LED. Le altre unità di valvole si comportano in modo analogo. LED gialli (segnalazione dello stato delle uscite) LED verdi (segnalazione dello stato degli ingressi) I8 LED Giallo spento oppure verde spento Giallo acceso oppure verde acceso Rosso spento I8 I4 LED rossi (segnalazione del cortocircuito o sovraccarico delle uscite) O4 Significato 0 logico (segnale non presente) 1 logico (segnale presente) Uscita non interessata da cortocircuito/sovraccarico Fig. 3/33: Indicatori LED dei moduli di ingresso/uscita 9809c 3-59 VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Diagnosi via programma La diagnosi via programma viene effettuata attraverso i moduli di funzione o tramite byte diagnostici preposti alla diagnosi locale dei moduli I/O. Moduli di funzione I moduli di funzione CFM 1 e CFM 2 sono particolarmente funzionali a scopi diagnostici in presenza di un cortocircuito. Suggerimento: Accedere al programma e procedere nel seguente modo: 1. Rilevare il cortocircuito dal byte diagnostico (errore cumulativo I0.0.2) 2. Individuare il cortocircuito con l’ausilio del modulo CFM 1o delle parole IW0.2 (numero bit) e IW0.3 (numero parola) 3. Disattivare l’uscita interessata ed eventualmente resettarla dal modulo CFM 2. I moduli di funzione sono elencati e descritti nell’Appendice B. Byte diagnostici Le informazioni diagnostiche locali relative a un’unità di valvole vengono raggruppate in byte diagnostici e riprodotte nelle parole d’ingresso 0.0...0.3 [IW0.0... IW0.3]. Questi byte diagnostici consentono l’individuazione e la segnalazione al blocco di comando delle seguenti condizioni di errore a livello locale: Informazione diagnostica Uvalvole (Uval) Uoutput (Uout) Uinput (UInp) sc/o Significato Causa Controlla la tolleranza della tensione di esercizio delle valvole e delle uscite elettriche. Controlla la tensione di esercizio delle valvole e delle uscite elettriche (caduta di tensione). Controlla la tensione di alimentazione degli ingressi/sensori. Controlla le uscite elettriche dei moduli di uscita. Tensione di esercizio sul pin 2 del connettore della tensione di esercizio < 21,6 V Tensione di esercizio sul pin 2 del connettore della tensione di esercizio 10 V E’ intervenuto il fusibile interno. Cortocircuito (sc) oppure sovraccarico (o) Fig. 3/34: Condizioni di errore locale dell’unità di valvole 3-60 9809c VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Struttura e significato dei byte diagnostici locali: IW0.0 N. bit 7 6 Informazione Nes- Uout diagnostica suna 5 Uval 4 Uinp 3 Unità di valvole 02: sc/o A0.1 Unità di valvole 03: nessuna 2 1 Nessuna Unità di valvole 02: nel modo sc/o O0.0 Standalone Unità di valvole 03: messaggio 0 Nessuna nel modo Standalone Generale sc/o vedi IW0.2 e IW0.3 o CFM 1 Stato segnale 0 o 1 Significato Stato segnale 0: nessun errore Stato segnale 1: errore IW0.1 N. bit 7 6 5 4 3 2 Informazione Nes- Nes- Nes- Nes- Nes- Messaggio diagnostica suna suna suna suna suna generale errore individuale componente(i) CP - vedi CFM 25 Stato segnale 0 o 1 1 Messaggio generale guasto componente(i) CP - vedi CFM 25 - 0 Boot del sistema CP IW0.2 N. bit 7 6 5 4 3 2 Informazione Numero byte cortocircuito uscite elettriche locali diagnostica Stato segnale 0 o 1 1 0 1 0 IW0.3 N. bit 7 6 5 4 3 2 Informazione Numero byte cortocircuito uscite elettriche locali diagnostica Stato segnale 0 o 1 Fig. 3/35: Struttura dei byte diagnostici (parole di ingresso IW0.0...IW0.3) 9809c 3-61 VISF 3 3.4 Diagnosi e correzione degli errori Correzione degli errori Segnalazioni degli errori del sistema operativo L’accensione del LED di errore rosso (ERROR) segnala la presenza di una condizione di errore diversa da 0. I numeri degli errori vengono registrati nella parola di errore. Un elenco completo delle segnalazioni di errore del sistema operativo è contenuto nell’Appendice B. 3-62 9809c VISF 3 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. prod. 362 113 Capitolo 4: Descrizione del modulo di connessione Fieldbus 9809c 4-I VISF 3 Indice 4.1 MESSA IN SERVIZIO Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3 Struttura del sistema con il modulo di connessione Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3 Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole nei modi operativi Master e Slave . . 4-4 Regola base 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4 Modo operativo online con il Fieldbus . . . . . 4-8 Impostazione del modo Master o Slave . . . . 4-9 Attivazione/disattivazione di uscite . . . . . . . 4-10 Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Master . . . . . . . . . . . . 4-11 Configurazione del Fieldbus con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-12 Strutturazione della configurazione del Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-13 Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . 4-15 4.2 PROGRAMMAZIONE Operandi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-19 Moduli di funzione Fieldbus 40...49 . . . . . . 4-20 Assegnazione dell’area di indirizzi . . . . . . . 4-21 4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE Comunicazione tra l’SF3 con predisposizione Master e lo Slave . . . . . . . Comunicazione ciclica. . . . . . . . . . . . . . . . . Comunicazione aciclica. . . . . . . . . . . . . . . . Avviamento successivo all’accensione . . . . Intervento in caso di errori di trasmissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Intervento in caso di errori utenti . . . . . . . . 4-II 4-25 4-27 4-32 4-34 4-36 4-38 9809c VISF 3 4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Panoramica delle possibilità diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi in modo Master . . . . . . . . . . . . . . Modulo di funzione per diagnosi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . . Parole di errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9809c 4-43 4-44 4-44 4-48 4-50 4-50 4-III VISF 3 4-IV 9809c VISF 3 4.1 Messa in servizio 4.1 MESSA IN SERVIZIO 9809c 4-1 VISF 3 4.1 Messa in servizio Indice 4.1 MESSA IN SERVIZIO Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3 Struttura del sistema con il modulo di connessione Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3 Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole nei modi operativi Master e Slave . . 4-4 Regola base 4 (a completamento delle regole base fissate al capitolo 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4 Modo operativo online con il Fieldbus . . . . . 4-8 Impostazione del modo Master o Slave . . . . 4-9 Attivazione/disattivazione di uscite . . . . . . . 4-10 Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Master . . . . . . . . . . . . 4-11 Configurazione del Fieldbus con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-12 Strutturazione della configurazione del Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-13 Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . 4-15 4-2 9809c VISF 3 4.1 Messa in servizio 4.1 MESSA IN SERVIZIO Premesse Per la messa in servizio dei Fieldbus occorre aggiungere alle operazioni descritte al capitolo 3, riguardanti il modo Stand-alone anche: • la compilazione delle liste di occupazione del Master e di tutti gli Slave attivi, • la configurazione del Master. Struttura del sistema con il modulo di connessione Fieldbus Il modulo di connessione Fieldbus integrato rende possibile il collegamento dell’unità di valvole programmabile al Fieldbus Festo sia come Master che come Slave, estendendo quanto indicato per il modo Stand-alone di ulteriori due possibilità d’impiego nel campo dell’automazione: • Unità di valvole nel modo Master: Rispetto alla soluzione Stand-alone vengono aggiunti utenti passivi del Fieldbus (ad es. unità di valvole, moduli di espansione I/O). Il Master gestisce gli ingressi/uscite locali e inoltre, a livello centralizzato, tutti gli ingressi/uscite del Fieldbus. • Unità di valvole nel modo Slave: A un Master vengono aggiunti utenti attivi del Fieldbus (ad es. unità di valvole programmabili con interfaccia Fieldbus SF 3). Il Master si limita a gestire gli ingressi/uscite locali e ad effettuare eventualmente lo scambio di informazioni diagnostiche attraverso il Fieldbus. Gli utenti attivi gestiscono in modo indipendente i propri ingressi/uscite locali. E’ possibile realizzare una configurazione "mista" utilizzando Slave attivi e passivi. 9809c 4-3 VISF 3 4.1 Messa in servizio Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole nei modi operativi Master e Slave L’unità di valvole programmabile SF 3 è predisposta per la gestione di un massimo di 128 ingressi e 128 uscite locali. I criteri fondamentali dell’indirizzamento sono elencati nei Capitoli 2 e 3. Le istruzioni supplementari per l’indirizzamento nel Fieldbus sono state sintetizzate nella regola base 4. Per ulteriori informazioni consultare: • Capitolo 6, nel caso in cui oltre al Fieldbus sia presente un Master AS-i • Capitolo 7, nel caso in cui oltre al Fieldbus sia presente un modulo di connessione CP • Appendice B: panoramica completa. Regola base 4 (a completamento delle regole base fissate al capitolo 2) 1. I/O locali: ogni unità è predisposta per l’indirizzamento di un massimo di 128 ingressi e 128 uscite locali. Per l’occupazione degli indirizzi degli ingressi/uscite locali valgono anche nei modi operativi Master e Slave le regole base 1...3. 2. Ingressi/uscite Fieldbus: L’occupazione degli indirizzi degli ingressi e delle uscite nel Fieldbus varia a seconda delle caratteristiche dello Slave. Il Fieldbus consente l’indirizzamento di un massimo di 1048 I/O (max. 31 Slave con 128 ingressi e 128 uscite ciascuno). Ogni identificativo FST è preceduto da una cifra che identifica l’indirizzo Fieldbus dello Slave. Esempio: I 2.4.2 Bit 2 Byte 4 Indirizzo Fieldbus 4-4 9809c VISF 3 4.1 Messa in servizio Gli ingressi Fieldbus non presenti hanno sempre lo stato logico 0. NOTA: Rispettare le differenze di indirizzamento tra gli Slave organizzati per byte o per parole. Esempio: • Slave organizzato per byte con indirizzo 1: I1.0.0...I1.15.7 O1.0.0...O1.15.7 • Slave organizzato per parole con indirizzo 1: I1.0.0...I1.7.15 O1.0.0...O1.7.15 Osservazione: Gli Slave passivi vengono indirizzati dal Master (indirizzamento diretto). In caso di modifica dell’equipaggiamento di uno Slave passivo, occorre adeguare anche l’indirizzamento da parte del Master. Gli Slave attivi sono invece dotati di un PLC integrato, che ne controlla direttamente l’indirizzamento e la gestione attraverso i propri programmi. Il Master non può intervenire direttamente sugli ingressi/uscite locali degli Slave attivi. E’ abilitato solamente a un indirizzamento ossia una comunicazione indiretti. Vantaggio: in seguito alla modifica dell’equipaggiamento di uno Slave attivo, è sufficiente aggiornare l’indirizzamento dello Slave stesso, in quanto l’indirizzamento del Fieldbus (Master) non è interessato dalla modifica. Il range di indirizzi I/O con indirizzo FB 0 può essere impegnato nel seguente modo: • Master: diagnosi locale e diagnosi ciclica Fieldbus (fare riferimento al capitolo 4.4 "Diagnosi"). • Slave: diagnosi locale e comunicazione ciclica con il Master (0...12 byte, fare riferimento al capitolo 4.3 "Tecnica di programmazione"). Nelle figure successive sono stati schematizzati alcuni esempi di abbinamento degli ingressi /uscite tra Master e Slave e di indirizzamento tramite l’FST. 9809c 4-5 VISF 3 4.1 Messa in servizio Esempio: indirizzamento diretto di Slave passivi (rispettivamente orientato a byte/a parola) e indirizzamento indiretto (comunicazione ciclica) di Slave attivi (SF 3). Indirizzamento diretto Indirizzamento indiretto SF 3 con predisposizione Master SF 3 con predisposizione Master SF 3 con predisposizione Master O1.0.0 ... O1.15.7 O2.0.0 ... O2.7.15 O3.0.0 ... O3.11.7 I1.0.0 ... I1.15.7 I2.0.0 ... I2.7.15 I3.0.0 ... I3.11.7 ---------------- I0.4.0 ... I0.15.7 Slave passivo con l’indirizzo 1 organizzato per byte max. 128 O max. 128 I Slave passivo con l’indirizzo 2 organizzato per parole max. 128 O max. 128 I O0.4.0 ... O0.15.7 SF 3 con funzione di Slave attivo con l’indirizzo 3 organizzato per byte I/O locali OW0...15 IW0...15 Fig. 4/1: Esempio di indirizzamento diretto e indiretto 4-6 9809c I4 9 8 10 11 9809c O4 9 8 0 1 2 3 10 11 4 5 6 7 I8 20 16 21 17 22 18 23 19 O4 O4 0 1 2 3 24 20 25 21 4 5 6 7 26 22 27 23 O1.1.6,O1.1.7 O1.2.0,O1.2.1 O1.2.2 O1.2.3 I8 O0.0 O0.1 O0.2, O0.3 O0.4, O0.5 O0.6, O0.7 O1.0, O1.1 O1.2, O1.3 O1.4, O1.5 (O1.6, O1.7 non occupati) O2.0, O2.1 O2.2, O2.3 O2.4, O2.5 O2.6, O2.7 I1.0, I1.1. I1.2, I1.3 I0.0, I0.1 I0.2, I0.3, I0.4, I0.5, I0.6, I0.7 I4 O1.0.0 O1.0.1 O1.0.2,O1.0.3 O1.0.4,O1.0.5 O1.0.6,O1.0.7 O1.1.0,O1.1.1 O1.1.2,O1.1.3 O1.1.4,O1.1.5 I1.0.0,I1.1.1 I1.1.2,I1.1.3 I1.0.0, I1.0.1, I1.0.2, I1.0.3 I1.0.4, I1.0.5, I1.0.6, I1.0.7 O1.3.0, O1.3.1 O1.3.2, 1.3.3 O1.2.4, O1.2.5 O1.2.6, O1.2.7 VISF 3 4.1 Messa in servizio MASTER – I/O locali – O4 14 0 12 14 1 3 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 0 1 2 5 4 7 6 9 8 10 12 14 11 13 15 SLAVE (passivo) Indirizzo Fieldbus 1 2 4 6 8 10 12 14 16 18 19 3 5 7 9 11 15 17 13 12 12 12 12 12 12 Altri utenti Fieldbus Fig. 4/2: Esempio di indirizzamento di Slave passivi (organizzati per byte) 4-7 VISF 3 4.1 Messa in servizio Modo operativo online con il Fieldbus Nel modo operativo online è possibile visualizzare gli stati attuali degli ingressi e delle uscite (I/O). E’ inoltre possibile eseguire semplici test mediante attivazione delle uscite. Dette funzioni possono essere utilizzate nei seguenti modi: • con SF 3 come Master per gli I/O locali e gli I/O Fieldbus • con SF 3 come Slave per gli I/O locali. E’ inoltre possibile effettuare la configurazione del sistema di comando (impostazioni del Fieldbus, impostazioni dell’Automode), a cui si può accedere tramite il tasto di funzione F5. Fig. 4/3: Funcionamiento online - Configuración del sistema de bus de campo master/slave 4-8 9809c VISF 3 4.1 Messa in servizio Impostazione del modo Master o Slave Master: Per impostare il modo operativo Master premere il tasto di funzione F1 per attivare il modo "Fieldbus Master". Si possono inoltre selezionare: • con F2 il baudrate del Fieldbus (31,25/62,5/187,5/375 kBaud) • con F3 l’inserzione/disinserzione della resistenza terminale Bus *) • con F7 l’attivazione/disattivazione dell’Automode *) Osservazione: Se l’unità di valvole è posizionata all’inizio o alla fine di una linea Fieldbus, deve essere dotata di resistenza terminale. Dal momento che questa resistenza è già integrata nel blocco di comando SF, è sufficiente attivarla o disattivarla secondo necessità tramite il tasto di funzione F3. Slave: Per impostare il modo operativo Slave premere il tasto di funzione F1 per attivare il modo "Fieldbus Slave". Oltre al baudrate, all’attivazione della resistenza terminale bus e all’Automode si possono impostare anche: • con F4 l’indirizzo del Fieldbus • con F5 i byte d’ingresso per la trasmissione ciclica dei dati (0...12; default: 2 byte IW 0.4 e 0.5) • con F6 i byte di uscita per la trasmissione ciclica dei dati (...12; default: 2 byte OW 0.4 e 0.5). AVVERTENZA: Prima di impostare il modo "Automode" nel Master o in uno degli Slave attivi, accertarsi che gli avvii automatici del programma in Master/ Slave o negli utenti Fieldbus passivi non diano luogo a movimenti indesiderati o pericolosi. 9809c 4-9 VISF 3 4.1 Messa in servizio Attivazione/disattivazione di uscite AVVERTENZA: Se l’impianto è acceso, le uscite recepiscono immediatamente le impostazioni eseguite a computer! Accertarsi che l’attivazione/disattivazione delle uscite non possa causare pericoli per le persone o per la macchina. Con questa funzione è possibile eseguire direttamente semplici test prima e durante la messa in servizio. Il funzionamento negli stati Master e Slave è identico. Procedere nel seguente modo: • Dal menu "On-line operation" selezionare con il tasto F1 la maschera relativa all’attivazione/disattivazione a bit delle uscite. • Con il tasto TAB selezionare l’impostazione a bit. • Con i tasti freccia o con il mouse scegliere l’uscita che interessa. • Con i tasti F1...F3 modificare lo stato dell’uscita/ operando (a scelta: attivazione, disattivazione o commutazione/"toggle"). • Solo nel modo Master: con il tasto F7 è inoltre possibile visualizzare gli ingressi/uscite del Fieldbus e modificarli agendo sui tasti F1...F3. 4-10 9809c VISF 3 4.1 Messa in servizio Le successive fasi della messa in servizio (configurazione, compilazione delle liste di occupazione) richiedono procedure diverse per gli stati di modo Master e Slave, che vengono illustrate nei paragrafi a seguire: • Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Master • Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Slave Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Master Il funzionamento di un’unità di valvole SF 3 con predisposizione Master presuppone le seguenti condizioni: • impostazione del modo operativo Master. • collegamento di utenti Fieldbus e impostazione degli indirizzi Fieldbus • impostazione dello stesso baudrate Fieldbus per tutti gli utenti • installazione o attivazione delle resistenze terminali alle estremità del Fieldbus. 9809c 4-11 VISF 3 4.1 Messa in servizio Configurazione del Fieldbus con l’FST 200 Durante la configurazione viene generata una lista di tutti gli utenti Fieldbus collegati che stabilisce la connessione logica tra gli utenti Fieldbus (Slave) e il Master. Su questa lista figurano tra l’altro: • gli indirizzi Fieldbus di tutti gli utenti • la tipologia di ogni utente (ingressi, uscite o entrambi) • la configurazione prevista degli utenti (numero di byte richiesti per l’indirizzamento - questa verifica viene effettuata soltanto per i tipi con un numero di ingressi/uscite variabile). Tale lista consente un confronto tra le configurazioni NOMINALE e REALE, al fine di individuare eventuali errori di collegamento. Per una descrizione dettagliata della configurazione del Fieldbus si rimanda al capitolo 8 del manuale dell’FST 200. Fig. 4/4: Configurazione Fieldbus con l’FST 200 4-12 9809c VISF 3 4.1 Messa in servizio Strutturazione della configurazione del Fieldbus Un’unità di valvole programmabile SF 3 utilizzata come Master è in grado di gestire nel Fieldbus fino a 31 utenti con 128 ingressi e 128 uscite ciascuno, per un massimo di 1048 I/O. In caso di superamento di questo limite di ingressi/uscite nel corso della configurazione viene emessa una segnalazione di errore. Si consiglia pertanto di verificare la possibilità di indirizzare tutti gli I/O necessari prima di iniziare la procedura di configurazione (vedi fig. successiva). 9809c 4-13 VISF 3 4.1 Messa in servizio Utenti Fieldbus (tipo) (schema) Slave passivi Unità di valvole tipo 02 Unità di valvole e sensori tipo 02 Unità di valvole tipo 03...05 *) varia a seconda dell’equipaggiamento Numero valvole Numero I/O Fieldbus occupati 4...8 16 (2 byte) 10...14 32 (4 byte) 4...6 32 (4 byte) 8...14 64 (8 byte) valvole 0...26 *) Uscite el. 0...48 *) Ingressi el. 0...60 *) max. 64 I (8 byte) *) + 64 O (8 byte) *) 32 (a 4 byte) 64 (a 8 byte) 96 (a 12 byte) 128 (a 16 byte) Fieldbus - 202 (I/O) con 1 modulo di espansione con 2 moduli di espansione con 3 moduli di espansione Slave attivi Unità di valvole programmabile SF-202 tipo 02...05 (Slave) I/O occupati 32 a prescinde- (4 byte, IW4, 5 re dal nume- OW4, 5) ro di valvole Unità di valvole programmabile con SF 3 tipo 03...05 (Slave) 0...12 byte (I) 0...12 byte (O) Possibilità di configurazione autonoma dei byte di ingresso/ uscita (IW/OW0.4...0.15) (valore di default: 4 byte, IW/OW0.4+0.5) Fig. 4/5: Numero di I/O occupati nel Fieldbus 4-14 9809c VISF 3 4.1 Messa in servizio Procedure specifiche per la messa in servizio nel modo Slave L’impiego di un’unità di valvole SF 3 con predisposizione Slave nel Fieldbus Festo presuppone le seguenti condizioni: • impostazione dello stato di modo Slave • impostazione di un indirizzo Fieldbus da 1 a 31 • definizione del numero di I/O ciclici (IW/OW 0.4...0.15) • eventuale attivazione della resistenza terminale. Utilizzando l’unità di valvole SF 3 come Slave, la messa in servizio richiede le seguenti operazioni da effettuare su ciascun sistema SF 3: • compilazione della lista di occupazione • stesura dei programmi, programmazione dell’ EEPROM • impostazione di Boot-mode e Automode. Per una descrizione dettagliata di queste operazioni si rimanda al manuale dell’FST 200. 9809c 4-15 VISF 3 4-16 4.1 Messa in servizio 9809c VISF 3 4.2 Programmazione 4.2 PROGRAMMAZIONE 9809c 4-17 VISF 3 4.2 Programmazione Indice 4.2 PROGRAMMAZIONE Operandi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-19 Moduli di funzione Fieldbus 40...49 . . . . . . 4-20 Assegnazione dell’area di indirizzi . . . . . . . 4-21 4-18 9809c VISF 3 4.2 Programmazione 4.2 PROGRAMMAZIONE Operandi Fieldbus A completamento della tabella riportata al capitolo 3 abbiamo schematizzato nella tabella seguente gli operandi legati alla connessione Fieldbus (ingressi/uscite Fieldbus, operandi speciali, moduli di funzione), programmabili sia in lista istruzioni che in schema a contatti. Significato Ingressi Fieldbus - organizzati per byte - organizzati per parole Parole di ingresso - organizzate per byte - organizzate per parole Diagnosi o comunicazione ciclica (organizzata per byte) Denomi- Parametri nazione Commento I {1...31}.{0...15}.{0...7} {1...31}.{0...7}.{0...15} Operando a singolo bit IW {1...31}.{0...15} {1.31}.{0.7} Operando multi-bit (Per maggiori dettagli fare riferimento al capitolo 4.4) - Ingressi - Parole di ingresso Uscite Fieldbus - organizzate per byte - organizzate per parole Parole di uscita - organizzate per byte - organizzate per parole Diagnosi o comunicazione ciclica (orientata a byte) I IW {0}.{0.15}.{0.7} {0}.{0...15} Operando a singolo bit Operando multi-bit O {1...31}.{0...15}.{0...7} {1...31}.{0...7}.{0...15} Operando a singolo bit OW {1...31}.{0...15} {1.31}.{0.7} Operando multi-bit - Uscite - Parole di uscita Moduli di funzione O OW CFM {0}.{0.15}.{0.7} {0}.{0-15} {4...44, 47...49} Operandi speciali FU {0, 1, 2} (Per maggiori dettagli fare riferimento al capitolo 4.4) Operando a singolo bit Operando multi-bit Presenti nel sistema operativo EPROM, vedi Appendice B. Operando multi-bit per informazioni Fieldbus, vedi Appendice B. Fig. 4/7: Operandi supplementari dell’unità di valvole programmabile con connessione Fieldbus 9809c 4-19 VISF 3 4.2 Programmazione Moduli di funzione Fieldbus 40...49 L’SF 3 è dotato di alcuni moduli di funzione che facilitano la comunicazione con gli utenti Fieldbus collegati. Questi moduli di funzione possono essere attivati dai programmi applicativi. NOTA: La sintassi dei moduli di funzione 41 e 42 è diversa nei modi operativi Master e Slave. I moduli di funzione sono elencati e descritti nell’Appendice B. 4-20 9809c VISF 3 4.2 Programmazione Assegnazione dell’area di indirizzi Nella figura seguente è riportata l’area di indirizzi per i modi operativi Master e Slave, con un’indicazione schematica della struttura dell’unità di valvole, e, in forma tabellare, dell’area di indirizzi stessa. Osservazioni sugli operandi (I/O): • Non tutti gli I/O locali e gli I/O Fieldbus esistono anche fisicamente. • Notare le differenze tra l’indirizzamento a byte e a parola (a seconda dell’utente Fieldbus). SF 3 in modo Master Ingressi Uscite SF 3 Valvole Diagnosi Locali IW0...15 Locali OW0...15 I/O locali IW0.0...0.3 Locali OW0...15 Modo Master IW0...15 OW0...15 Ingressi locali Uscite locali - valvole - uscite elettriche IW0.0...0.3 Diagnosi I/O locali IW0.4...0.15 Diagnosi I/O Fieldbus IW/OW 1.0...1.15 Slave FB 1 IW/OW 2.0...2.15 Slave FB 2 IW/OW 31.0...31.15 Slave FB 31 IW1.0...31.15 OW1.0...31.15 FB IW/OW Fig. 4/8a: Area di indirizzi nel modo Master (esempio di indirizzamento organizzato per byte) 9809c 4-21 VISF 3 4.2 Programmazione Modo Slave IW0...15 OW0...15 Ingressi locali Uscite locali - valvole - uscite elettriche IW0.0...0.3 Diagnosi I/O locali IW0.4...0.15 OW0.4...0.15 Dati ciclici IW0.4...0.15 OW0.4...0.15 IW/OW FB Ingressi Uscite SF 3 Comunicazione ciclica SF 3 in modo Slave Valvole Diagnosi Locali IW0...15 Locali OW0...15 I/O locali IW0.0...0.3 Locali OW0...15 Fig. 4/8b: Area di indirizzi nel modo Slave 4-22 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione 4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE 9809c 4-23 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Indice 4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE Comunicazione tra l’SF3 con predisposizione Master e lo Slave . . . . . . . Comunicazione ciclica. . . . . . . . . . . . . . . . . Comunicazione aciclica. . . . . . . . . . . . . . . . Avviamento successivo all’accensione . . . . Intervento in caso di errori di trasmissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Intervento in caso di errori utenti . . . . . . . . 4-24 4-25 4-27 4-32 4-34 4-36 4-38 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione 4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE Comunicazione tra l’SF3 con predisposizione Master e lo Slave La trasmissione di dati nel Fieldbus si divide in comunicazioni cicliche o acicliche. L’obiettivo delle due modalità di comunicazione è di trasferire informazioni sotto forma di bit o di parole; negli Slave passivi la comunicazione è limitata all’elaborazione degli ingressi/uscite e alla lettura del byte diagnostico. Una "vera" comunicazione si attua solamente negli Slave attivi, che presentano tuttavia le seguenti particolarità per i singoli tipi di comunicazione. Comunicazione ciclica: elaborazione ciclica degli ingressi/uscite di un sistema Fieldbus. Ogni 4 ms ca. il sistema operativo esegue automaticamente le seguenti operazioni: - trasmissione dello stato delle uscite - lettura dello stato attuale degli ingressi. Per definire queste attività si parla anche di "riproduzione del processo" (PIO, PII). La comunicazione ciclica genera una comunicazione in bit tra il Master e gli Slave. Nell’ambito di un ciclo di trasmissione si distinguono i seguenti processi. - Master: Il Master elabora gli ingressi/uscite locali (I/O fisicamente esistenti) e tutti gli ingressi/uscite Fieldbus (I/O logici). - Slave: • Gli Slave passivi hanno la funzione di ricevere i segnali Fieldbus inviati dal Master e di riprodurli direttamente sugli I/O locali (fisicamente esistenti). • Gli Slave attivi hanno la funzione di ricevere i segnali Fieldbus inviati dal Master e di riprodurli sugli I/O logici. Soltanto in seguito a questa procedura è possibile l’ulteriore elaborazione da parte del PLC integrato nello Slave. 9809c 4-25 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Comunicazione aciclica: con la comunicazione aciclica, attivabile solo dal programma, i dati vengono trasmessi sotto forma di parole (informazioni a parole). Nell’unità di valvole programmabile sono dedicati a questa funzione i moduli di funzione Fieldbus CFM 40...49. Per una vera comunicazione tra il Master e gli Slave attivi risultano particolarmente adatti i CFM 41 e 42, in quanto consentono un trasferimento del contenuto dei contatori, dei timer e dei registri via Fieldbus. Il trasferimento ha luogo solamente nel momento in cui viene attivato il modulo di funzione. NOTA: Le comunicazioni acicliche si vanno a inserire tra le comunicazioni cicliche all’interno del protocollo Fieldbus. L’elaborazione delle comunicazioni cicliche viene pertanto ritardata in ragione della complessità e della frequenza di utilizzo della comunicazione aciclica. I due modi di comunicazione vengono descritti dettagliatamente nei paragrafi a seguire. 4-26 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Comunicazione ciclica La trasmissione ciclica di informazioni si differenzia nel Master e negli Slave per le seguenti caratteristiche: SF 3 con predisposizione Master: L’area di indirizzi I/O del Master si articola in I/O locali e I/O Fieldbus. A ogni utente Fieldbus della stazione Master corrisponde quindi una determinata area di memoria, nella quale vengono memorizzate ciclicamente le informazioni relative a tutti gli ingressi e le uscite, quali ad esempio: • ingressi e uscite logiche degli slave attivi (SF 3 con predisposizione Slave, a seconda della configurazione dello Slave), • ingressi e uscite fisicamente esistenti di tutti gli Slave passivi. Il Master esegue l’indirizzamento a byte o a parola di un ingresso o uscita Fieldbus secondo lo schema sottoindicato: <Indirizzo Fieldbus>.<n. byte>.<n. bit> Esempio: I1.0.0 oppure O1.0.7 9809c 4-27 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione SF 3 con predisposizione Master Lettura/scrittura ciclica, ogni 4 ms ca. I/O Fieldbus I/O locali Uscite fisicamente esistenti (valvole e moduli di uscita locali) Ingressi fisicamente esistenti (moduli di ingresso locali) O0.0...O0.7 O15.0...O15.7 O1.0.0...O1.0.7 O1.15.0...O1.15.7 Uscite Fieldbus Slave 1 O2.0.0...O2.0.7 O2.15.0...O2.15.7 Uscite Fieldbus Slave 2 O31.0.0..O31.0.7 O31.15.0..O31.15.7 Uscite Fieldbus Slave 31 I0.0...I0.7 I15.0...I15.7 I1.0.0...I1.0.7 I1.15.0...I1.15.7 I2.0.2...I2.0.7 I2.15.0...I2.15.7 I31.0.0..I31.0.7 I31.15.0..I31.15.7 Ingressi Fieldbus Slave 1 Ingressi Fieldbus Slave 2 Ingressi Fieldbus Slave 31 Rappresentazione parziale della memoria/campo di indirizzamento Fig. 4/9: Comunicazione ciclica tra Master e stazione – (esempio di indirizzamento a byte) 4-28 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione SF 3 con predisposizione Slave Oltre agli ingressi e uscite fisicamente esistenti, ogni unità di valvole programmabile SF 3 con predisposizione Slave (Slave attivo) è dotata di ingressi e uscite logici, cioè Fieldbus (byte IW/OW0.4...0.15), trasmessi appunto tramite il Fieldbus, che possono essere utilizzati per la comunicazione ciclica tra il Master e lo Slave. Questo tipo di comunicazione risulta funzionale ad es. in caso di: • start/stop di programmi nello Slave • trasmissione di segnalazioni di stato e di errore al Master • trasmissione di messaggi di "esecuzione terminata" al Master • attivazione di un handshaking supplementare di protezione della comunicazione aciclica. Ogni stazione Slave è in grado di leggere gli ingressi logici e di attivare le uscite tramite il PLC interno. Questi I/O Fieldbus logici (IW/OW0.4...0.15) possono essere configurati a piacere e in modo reciprocamente indipendente, con un numero di byte da 0 a 12. La configurazione di default è di 2 byte (IW/OW 0.4 e 0.5). 9809c 4-29 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione SF 3 con predisposizione Slave (Slave attivo) Lettura/scrittura ciclica, ogni 4 ms ca. Ingressi/uscite Fieldbus (I/O logici) I/O locali I0.0...I0.7 I15.0...I15.7 Ingressi logici *) (I/O Fieldbus dal Master) I0.4.0...I0.4.7 I0.15.0...I0.15.7 O0.0...O0.7 O15.0...O15.7 Uscite logiche*) (I/O Fieldbus dal Master) *) Ingressi fisicamente esistenti (moduli di ingresso locali) Uscite fisicamente esistenti (valvole e moduli di uscita locali) O0.4.0...O0.4.7 O0.15.0...O0.15.7 A configurazione libera (0...12 byte), default ogni 2 byte Rappresentazione parziale della memoria/ campo di indirizzamento (Slave) Fig. 4/10: Comunicazione ciclica della stazione Slave (indirizzamento per byte) Il contenuto di ogni byte viene trasmesso ciclicamente al Master (ogni 4 ms). Nella figura successiva vediamo la rappresentazione schematica di una possibile comunicazione ciclica tra un Master e alcuni Slave attivi, in ognuno dei quali sono stati configurati cinque byte. 4-30 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione MASTER (SF 3) Slave 1 I/O logici (Master e Slave) I/O locali (Master) Uscite (locali) SLAVE attivi (SF 3) O0.0...O0.7 O15.0...O15.7 O1.0.0...O1.0.7 O1.5.0...O1.5.7 I/O fisicamente esistenti (Slave) I0.0...I0.7 I15.0...I15.7 I/O Fieldbus Ingressi (locali) I0.4.0...I0.4.7 I0.9.0...I0.9.7 5 byte Ingressi (locali) I0.0...I.07 I15.0...I15.7 I1.0.0...I1.0.7 I1.5.0...I1.5.7 O0.0...O0.7 O15.0...O15.7 Uscite (locali) I/O Fieldbus O0.4.0...O0.4.7 O0.9.0...O0.9.7 Slave 5 5 byte I0.0...I0.7 I15.0...I15.7 O5.0.0...O5.0.7 O5.5.0...O5.5.7 I/O Fieldbus O0.4.0...O0.4.7 O0.9.0...O0.9.7 5 byte O0.0...O0.7 O15.0...O15.7 I5.0.0...I5.0.7 I5.5.0...I5.5.7 Rappresentazione parziale della memoria/campo di indirizzamento (Master) Ingressi (locali) I/O Fieldbus Uscite (locali) O0.4.0...O0.4.7 O0.9.0...O0.9.7 5 byte Rappresentazione parziale della memoria/campo di indirizzamento (Slave 1 e 5) Fig. 4/11: Esempio di comunicazione ciclica tra Master e Slave attivi SF 3 9809c 4-31 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Comunicazione aciclica Ogni stazione Slave è dotata di un campo parametri, un’area di memoria predisposta a contenere informazioni da 16 bit, a cui può accedere sia la stazione Master sia lo Slave di appartenenza. , Detto campo parametri consente lo scambio di dati, memorie, contatori o registri. Un campo parametri ha una capacità di memoria di 256 parole di 16 bit ciascuna. I dati contenuti nella memoria vengono trasmessi con il supporto dei moduli di funzione 41 e 42 che vengono attivati dal programma ed elaborati sotto forma di comunicazione aciclica. 4-32 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Trasmissione Fieldbus – comunicazione aciclica – Master Slave attivo (indirizzo Fieldbus 1) Lettura/scrittura aciclica con CFM 41, 42 Lettura/scrittura con CFM 41, 42 Campo parametri 0 Parola 1 Parola ... Parola 254 Parola 255 Parola da da da da da 16 16 16 16 16 bit bit bit bit bit Slave attivo (indirizzo Fieldbus 5) Lettura/scrittura aciclica con CFM 41, 42 Lettura/scrittura con CFM 41, 42 Campo parametri 0 Parola da 16 bit 1 Parola da 16 bit ... Parola da 16 bit 254 Parola da 16 bit 255 Parola da 16 bit Fig. 4/12: Rappresentazione schematica di "comunicazione aciclica" tra il Master e gli Slave attivi 9809c 4-33 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Avviamento successivo all’accensione L’inserzione dell’unità di valvole programmabile SF 3 con predisposizione Master deve essere contemporanea o ritardata rispetto agli altri utenti Fieldbus. Questo accorgimento assicura che la configurazione reale venga rilevata correttamente e memorizzata nella memoria di lavoro. Le fasi dell’avviamento sono schematizzate nella figura successiva. Al rilevamento della configurazione reale segue l’operazione di confronto con la configurazione nominale, il cui risultato viene memorizzato nell’operando speciale FU0. Il dato presente in FU0 può essere: FU0 FU0 FU0 FU0 = = = = 0 2 3 4 errore presente lista conf. reale = lista conf. nominale lista conf. reale < > lista conf. nominale Esiste solamente una lista di configurazione reale NOTA: • La configurazione nominale deve essere impostata prima della messa in servizio con l’ausilio del configuratore Fieldbus dell’FST 203. • L’analisi del confronto tra le due configurazioni (FU0) deve essere eseguita dal programma. Le segnalazioni di errore o eventuali interventi sono infatti conseguenti a tale analisi. • Per motivi tecnici, l’eventuale mancato rilevamento di un utente Fieldbus durante la compilazione della configurazione reale può essere verificato da programma solamente attraverso il confronto con la lista di configurazione nominale. Suggerimento: Predisporre sempre la lista di configurazione nominale! 4-34 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Attivazione di tutti gli utenti Fieldbus Accensione dell’SF 3 Pausa interna SF 3 2s Rilevamento della configurazione reale Conf. reale = Conf. nom.? No Sì FU0=2 FU0 = 0 (3,4) Avviamento del Fieldbus Start elaborazione programmi Analisi FU0 Punto di ingresso durante la "riconfigurazione" tramite CFM 48 Fig. 4/13: Procedura di avviamento successiva all’accensione 9809c 4-35 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Intervento in caso di errori di trasmissione Durante la trasmissione dei dati attraverso il Fieldbus possono verificarsi degli errori solitamente dovuti a: • mancata risposta di un utente Fieldbus per due volte successive • interruzione del cavo Fieldbus (difettoso o scollegato) • mancanza di tensione di alimentazione nell’utente interessato. In presenza di un errore di trasmissione il bit errori cumulativi I0.0.0 viene settato su 1 (errore cumulativo: anomalia Fieldbus). Per individuare con precisione l’errore di trasmissione e/o gli utenti difettosi, controllare: • IW0.4...0.7, in questi byte il numero di bit segnala il/gli utente/i difettoso/i (fare riferimento al capitolo 4.4, "Byte diagnostico IW0.4...IW0.7") • Operando speciale FU1 indica qual è l’utente Fieldbus 1...16 difettoso (fare riferimento al capitolo 4.4, "Diagnosi con l’ausilio degli operandi speciali FU1 e FU2"). 4-36 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione E’ possibile scegliere la reazione dell’unità di valvole programmabile SF 3 con predisposizione Master agli errori di trasmissione intervenendo sul modulo di funzione 47 (CFM 47), impostandolo nei modi indicati: Sì (default) Impostazione tramite CFM 47 Reazione "rigida"? No L’elaborazione dei programmi prosegue! SF 3 si ferma "Ingresso" I0.0.0 = 1 logico! SF 3: Errore 4 L’errore deve essere eliminato! Tutte le uscite Fieldbus e le uscite locali vengono disattivate ! Utente FB con errore codificato a bit in IW0.4...IW0.7. L’errore deve essere gestito dal programma Fig. 4/14: Reazione a un errore di trasmissione 9809c 4-37 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Intervento in caso di errori utenti Durante il funzionamento possono verificarsi degli errori negli utenti Fieldbus Errori di partecipanti caratteristici sono: • tensione di esercizio valvole < 21,6 Volt • tensione di esercizio valvole < 10 Volt • tensione di alimentazione sensori < 10 Volt (intervento del fusibile interno) • uscita elettrica cortocircuitata (modulo di uscita nell’unità di valvole tipo 03/05 oppure uscita supplementare nell’unità di valvole e sensori tipo 02) In presenza di un errore di un utente Fieldbus, il bit errori cumulativi I0.0.1 viene settato su 1 (errore cumulativo: diagnosi utente). Per localizzare l’utente difettoso, controllare: • IW0.8...0.11, in questi byte il numero di bit segnala il/gli utente/i difettoso/i (fare riferimento al capitolo 4,4 "Byte diagnostico IW0.8...IW0.11"). • Operando speciale FU2 indica qual è l’utente difettoso tra gli utenti Fieldbus 1...16 (fare riferimento al capitolo 4.4, "Diagnosi con l’ausilio degli operandi speciali FU1 e FU2"). • Modulo di funzione 44 (CFM 44) All’attivazione del modulo di funzione 44 senza i parametri di trasmissione, nei parametri di ritorno figurano l’indirizzo del primo Slave Fieldbus difettoso e del primo Slave Fieldbus interessato dall’anomalia. 4-38 9809c VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Possibili interventi in caso di errore di un utente Fieldbus: Controllare regolarmente il bit errori cumulativi I0.0.1, ad es. nel programma 0. No E’ settato il bit I0.0.1 ? Nessun errore da utente Fieldbus Sì Analisi IW0.8...0.11 L’utente Fieldbus con errore si trova in IW0.8...0.11 con codifica a bit. L’errore deve essere gestito dal programma! Fig. 4/15: Reazione a errori degli utenti 9809c 4-39 VISF 3 4.3 Tecnica di programmazione Informazioni diagnostiche sull’utente Fieldbus Una volta localizzato l’utente Fieldbus difettoso, attraverso il modulo di funzione 44 (CFM 44) si può effettuare la lettura del relativo byte diagnostico, che fornisce informazioni dettagliate circa lo stato dell’utente in questione. Per una descrizione delle informazioni diagnostiche relative ai vari tipi di unità si rimanda al capitolo 4.4. 4-40 9809c VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori 4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI 9809c 4-41 VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori Indice 4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Panoramica delle possibilità diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi in modo Master . . . . . . . . . . . . . . Modulo di funzione per diagnosi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . . Parole di errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-42 4-43 4-44 4-44 4-48 4-50 4-50 9809c VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori 4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Panoramica delle possibilità diagnostiche L’unità di valvole programmabile SF 3 offre numerose possibilità di diagnosi ed eliminazione degli errori. A prescindere dall’equipaggiamento, un’unità di valvole è in grado di eseguire le seguenti funzioni: Unità di valvole programmabile Possibilità LED diagnostiche P OWE R RU N E RRO R Byte di diagnosi IW0.0...0.3 (diagnosi locale) IW0.4...0.7 (errore di trasmissione Fieldbus) Parola di errore EW (operando multi-bit) BU S IW0.8...0.11 (diagnosi utente Fieldbus) D IA G 24V DC Breve descrizione Vantaggio Descrizione dettagliata FUS E 2A Moduli di funzione Fieldbus CFM 44 CFM 50 Il LED rosso segnala direttamente errori di trasmissione e di utenti (in presenza di una reazione "rigida" all’errore). Rapido riconoscimento degli errori in loco La lettura e l’analisi del byte di stato e dei moduli di funzione devono essere gestite dal programma applicativo. La lettura e l’analisi della parola di errore devono essere gestite dal programma applicativo. Preciso riconoscimento via programma di errori nell’impianto elettrico e nel Fieldbus. Capitolo 3.4 Capitolo 4.4 Preciso riconoscimento via programma di errori di programmazione o del sistema operativo. Elenco generale delle segnalazioni in Appendice B Fig. 4/16: Possibilità diagnostiche e di correzione degli errori 9809c 4-43 VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori Diagnosi via programma A prescindere dal modo operativo impostato (Master/Slave), l’unità di valvole SF 3 offre diverse possibilità per eseguire una diagnosi via programma. Diagnosi in modo Master • Segnalazioni di errore cumulative I0.0.0 (errore di trasmissione) e I 0.0.1 (errore utente) • Byte diagnostici IW0.4...IW0.7 (localizzazione dell’utente in caso di errore di trasmissione) • Byte diagnostici IW0.8...IW0.11 (localizzazione dell’utente in caso di errore utente) • Operandi speciali FU1 e FU2 Allo scopo di assicurare la compatibilità tra l’unità di valvole SF 3 e l’SF 202, gli operandi speciali FU 1 e FU 2 abilitano la diagnosi degli utenti Fieldbus 1...16. • CFM 44 (modulo di funzione per il rilevamento individuale dei byte di stato degli utenti Fieldbus) • CFM 50 (lettura della informazioni relative a un utente Fieldbus) • Diagnosi locale IW0.0...IW0.3 (v. cap. 3.4) Nota: Accedere al programma e procedere nel seguente modo: - rilevare costantemente i bit errori cumulativi I0.0.0 e I0.0.1. In presenza di un errore: verificare i valori presenti in IW0.4...0.11 oppure FU1+2. - Determinare il numero dell’utente. - Verificare lo stato dell’utente in questione attraverso CFM 44. 4-44 9809c VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori Master: struttura del byte diagnostico IW0.0: (segnalazioni di errore cumulative bit I0.0.0...I0.0.1) N. bit Informazione diagnostica Stato segnale Significato 7 6 5 4 3 2 Diagnosi locale, fare riferimento al capitolo 3.4 1 Mastermode messaggio generale errore/ diagnosi utente Fieldbus. Vedi IW0.8...IW0.11 0o1 0 Mastermode messaggio generale errore di trasmissione. Vedi IW0.4...IW0.7 Stato segnale 0: Nessun errore Stato segnale 1: Errore Fig. 4/17: Struttura del byte diagnostico IW0.0 in modo Master Errore di trasmissione Se il valore presente nel bit I0.0.0 in modo Master è "1", l’utente difettoso va ricercato attraverso i byte IW0.4...0.7 (utenti 1...31). Byte diagnostico IW0.4...0.7 N. bit EW 7 0.4 7 0.5 15 0.6 23 0.7 31 x = Contenuto bit non 6 5 6 5 14 13 22 21 30 29 significativo 4 4 12 20 28 3 3 11 19 27 2 2 10 18 26 1 1 9 17 25 0 x 8 16 24 Fig. 4/18: Errore di trasmissione - l’utente è codificato a bit 9809c 4-45 VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori Errore utente/Diagnosi Se il valore presente nel bit I0.0.1 in modo Master è "1", è possibile desumere dai byte IW0.8...0.11 da quale utente provenga l’informazione diagnostica (1...31). Byte diagnostico IW0.8...0.11 N. bit EW 7 0.8 7 0.9 15 0.10 23 0.11 31 x = Contenuto bit non 6 5 6 5 14 13 22 21 30 29 significativo 4 4 12 20 28 3 3 11 19 27 2 2 10 18 26 1 1 9 17 25 0 x 8 16 24 Fig. 4/19: Errore utente - l’utente è codificato a bit Verificare a scopo diagnostico: • la correttezza del modo operativo impostato (Master/Slave) • la correttezza del numero di stazione assegnato • la corrispondenza del baudrate di tutti gli utenti Fieldbus • eventuali anomalie del cavo Fieldbus (guasto/interruzione). 4-46 9809c VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori Diagnosi con l’ausilio degli operandi speciali FU1 e FU2 Per motivi di compatibilità, gli operandi speciali FU1 e FU2 vengono predisposti sia nell’SF 3 sia nell’SF 202. Essi consentono tuttavia solamente la diagnosi per gli utenti Fieldbus da 1 a 16. Al momento della diagnosi è possibile leggere il numero dell’utente Fieldbus nel bit settato su "1". Struttura dell’operando speciale FU1 N. bit 15 14 13 12 11 10 9 Utente 16 15 14 13 12 11 10 Fieldbus 8 9 7 8 6 7 5 6 4 5 3 4 2 3 1 2 0 1 Fig. 4/20: Segnalazione di errori di trasmissione nell’operando speciale FU1 Struttura dell’operando speciale FU2 N. bit 15 14 13 12 11 10 9 Utente 16 15 14 13 12 11 10 Fieldbus 8 9 7 8 6 7 5 6 4 5 3 4 2 3 1 2 0 1 Fig. 4/21: Segnalazione di errori di utenti nell’operando speciale FU2 Sulla base del numero dell’utente Fieldbus riscontrato nei byte IW0.4...0.7, IW0.8...0.11 o nell’operando FU1/FU2 si può ricercare tramite CFM 44 l’informazione diagnostica esatta dello Slave che interessa (stato utente). 9809c 4-47 VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori Modulo di funzione per diagnosi Fieldbus Nello modo operativo Master il modulo CFM 44 consente la lettura delle informazioni diagnostiche (stato utente) di tutti gli utenti Fieldbus. 1. Accertare l’errore/cortocircuito nell’ utente Fieldbus con l’ausilio del modulo CFM 44. 2. Resettare l’uscita locale interessata e ripristinarla eventualmente da programma. Per una descrizione dettagliata dei moduli di funzione, si rimanda all’Appendice B. Riportiamo di seguito le risposte fornite dal modulo CFM 44 in corrispondenza dei vari Slave: Unità di valvole tipo 03/04-B/05 N. bit 7 6 5 4 3 Informazione Nessuna UOut UVal UInp Nessuna diagnostica Stato segnale 0o1 Significato Stato segnale 0: Nessun errore Stato segnale 1: Errore 2 sc/o 1 0 Nessuna Nessuna 1 Utente cicl. Fig. 4/22: Informazioni di stato nelle unità di valvole tipo 03/04-B/05 (Slave passivo) Unità di valvole tipo 02 N. bit 7 6 5 4 Informazione Nessuna U_Out U_Val U_Inp diagnostica Stato segnale 0o1 Significato Stato segnale 0: Nessun errore Stato segnale 1: Errore 3 SA1 2 SA0 1 0 Nessuna Nessuna 1 Utente cicl. Fig. 4/23: Informazioni di stato nell’unità di valvole tipo 02 (Slave passivo) 4-48 9809c VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori FB 202 N. bit 7 6 5 4 3 2 1 0 Informazione Nessuna Nessuna Nessuna Nessuna Nessuna Nessuna Errore Nessuna diagnostica di output Stato segnale 0o1 1 Significato Stato segnale 0: Nessun errore Utente cicl. Stato segnale 1: Errore Fig. 4/24: Informazioni di stato nell’FB 202 (Slave passivo) SF 202 con predisposizione Slave N. bit 7 6 5 4 Informazione Nessun U_Out U_Val U_Inp diagnostica a Stato segnale Significato 3 SA1 SA0 (tipo 02) oppure sc/o (tipo 03) 0o1 Stato segnale 0: Nessun errore Stato segnale 1: Errore 2 Run Stop 1 0 Error Nessun a 1= Stop 1 1 = Utente Errore ciclico Fig. 4/25: Informazioni di stato nell’SF 202 con predisposizione Slave SF 3 con predisposizione Slave N. bit 7 6 5 4 3 Informazione nessuna nessuna nessuna nessuna nessuna diagnostica Stato segnale 0o1 Significato Stato segnale 0: Nessun errore Stato segnale 1: Errore 2 Run Stop 1 Error 0 nessuna 1= Stop 1= Errore 1 utente ciclico Fig. 4/26: Informazioni di stato nell’SF 3 (Slave attivo) 9809c 4-49 VISF 3 4.4 Diagnosi e correzione degli errori Diagnosi nel modo Slave • Segnalazioni di errore cumulative I0.0.0 (errore di trasmissione, anomalia Fieldbus) • Diagnosi locale IW0.0...IW0.3 (fare riferimento al capitolo 3.4) Nota: accedere al programma dello Slave e procedere nel seguente modo: - rilevare costantemente la diagnosi locale - rilevare costantemente le segnalazioni di errore cumulative I0.0.0 - Se non è presente nessuna anomalia nel Fieldbus, trasmettere al Master le informazioni diagnostiche locali relative alla comunicazione ciclica (byte diagnostici configurati OW0.4...0.15). Osservazione: le informazioni diagnostiche contenute nei byte IW0.0...0.3 dello Slave sono più significativedi quelle fornite al Master dall’SF 3 con predisposizione Slave tramite il modulo CFM 44 (vedi fig. precedente). Parole di errore L’accensione dell’indicatore di errore rosso (ERROR) segnala la presenza di uno stato di errore diverso da 0. I numeri errore vengono registrati nella parola di errore. Le segnalazioni di errore del sistema operativo sono elencate nell’Appendice B. 4-50 9809c VISF 3 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Capitolo 5: Descrizione dei moduli analogici Cod. prod. 362 115 Moduli analogici predisposti solamente per il collegamento con le unità tipo 03...05 9809c 5-I VISF 3 Indice 5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI Vantaggi degli I/O analogici . . . . . . . . . . . . 5-3 Descrizione dei componenti dei moduli di ingresso/uscita analogici. . . . . . . . . . . . . 5-4 5.2 MONTAGGIO DEGLI I/O ANALOGICI Moduli di ingresso/uscita analogici . . . . . . 5-9 5.3 INSTALLAZIONE I/O ANALOGICI Scelta dei cavi per i segnali analogici . . 5-13 Schermatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-14 Collegamento dei moduli I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-15 Occupazione dei pin valvole proporzionali Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-16 Occupazione dei pin I/O analogici in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-17 Occupazione dei pin I/O analogici in corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-18 5.4 MESSA IN SERVIZIO I/O ANALOGICI Fondamenti di indirizzamento. . . . . . . . . . 5-21 Indirizzamento degli ingressi/uscite analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22 Indirizzamento degli I/O analogici per canali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-23 Occupazione degli indirizzi dopo espansione/modifica . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-25 Azionamento degli I/O analogici con l’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-26 Programmazione con l’FST 200. . . . . . . . 5-26 Funzionamento dei moduli I/O analogici in seguito all’inserzione . . . . . . 5-27 Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-27 5-II 9809c VISF 3 5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI DEGLI I/O ANALOGICI Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39 Indicatori LED sul modulo analogico PROP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39 Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in corrente (VIAU-I) . . . . . . . . . . . 5-40 Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in tensione (VIAU-U) . . . . . . . . . . 5-41 Eliminazione del sovraccarico/ cortocircuito di uscite analogiche in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-42 Sovraccarico/cortocircuito dell’alimentazione degli attuatori . . . . . . . 5-43 Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . 5-44 5.6 DATI TECNICI DEGLI I/O ANALOGICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-47 9809c 5-III VISF 3 5-IV 9809c VIFS 3 5.1 Panoramica degli I/O analogici 5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI 9809c 5-1 VIFS 3 5.1 Panoramica degli I/O analogici Indice 5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI Vantaggi degli I/O analogici . . . . . . . . . . . . 5-3 Descrizione dei componenti dei moduli di ingresso/uscita analogici . . . . . . 5-4 5-2 9809c VIFS 3 5.1 Panoramica degli I/O analogici 5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI Vantaggi degli I/O analogici I moduli con ingressi/uscite analogici presentano i seguenti vantaggi: • ottimizzazione del collegamento delle valvole proporzionali Festo (MPPE/MPYE) • adattamento individuale e generale per il rilevamento e l’elaborazione dei segnali analogici • rilevamento ed elaborazione dei segnali analogici in corrente e in tensione • semplici procedure di programmazione e diagnostiche tramite moduli di funzione Festo predisposti • possibilità di espansione/modifica successiva • unità collaudata. NOTA: I moduli dotati di ingressi/uscite analogici possono essere installati esclusivamente sulle unità di valvole tipo 03...05. 9809c 5-3 VIFS 3 5.1 Panoramica degli I/O analogici Descrizione dei componenti dei moduli di ingresso/uscita analogici L’unità di valvole tipo 03...05 si compone di diversi moduli. I moduli di ingresso/uscita analogici presentano i seguenti elementi di collegamento: 1 3 2 4 Moduli supplementari, ad es. Master AS-i VIAU-U 9 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 8 VIAU-I 7 VIAP 6 5 Significato VIAU-U: Modulo analogico di ingresso/uscita in tensione (0...10 V, 116 Hz) VIAU-I: Modulo analogico di ingresso/uscita in corrente (4...20 mA, 1116 Hz) VIAP: Modulo analogico di ingresso/uscita in corrente (4...20 mA, 100 Hz) LED (per ulteriori dettagli, vedi capitolo 5.5 "Diagnosi") Connettore per MPPE/MPYE (moduli di ingresso/uscita in corrente + alimentazione attuatori) Connettori per moduli analogici di ingresso in corrente + alimentazione sensori Connettori per moduli analogici di ingresso/uscita in corrente + alimentazione attuatori Connettori per moduli analogici di ingresso/uscita in tensione + alimentazione attuatori Connettori per moduli analogici di ingresso in tensione + alimentazione sensori Fig. 5/1: Elementi operativi e di collegamento dei moduli analogici 5-4 9809c VISF 3 5.2 Montaggio I/O analogici 5.2 MONTAGGIO I/O ANALOGICI 9809c 5-5 VISF 3 5.2 Montaggio I/O analogici Indice 5.2 MONTAGGIO DEGLI I/O ANALOGICI Moduli di ingresso/uscita analogici . . . . . . 5-9 5-6 9809c VISF 3 5.2 Montaggio I/O analogici 5.2 MONTAGGIO DEGLI I/O ANALOGICI AVVERTENZA: Prima di iniziare i lavori di montaggio, scollegare quanto segue: • alimentazione dell’aria compressa • alimentazione della tensione di esercizio delle uscite (pin 2) • alimentazione della tensione di esercizio dell’ elettronica (pin 1). In tal modo si evitano: • movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati. • movimenti indesiderati degli attuatori collegati. • stati di commutazione indefiniti dell’elettronica. ATTENZIONE: I componenti dell’unità di valvole contengono elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. • Pertanto non toccare le superfici di contatto dei connettori ad innesto sul lato dei componenti. • Attenersi alle norme per la manipolazione di elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. In questo modo si evita la distruzione dei componenti dell’unità di valvole. 9809c 5-7 VISF 3 5.2 Montaggio I/O analogici NOTA: I moduli dotati di ingressi/uscite analogici sono predisposti per il montaggio sulle unità di valvole tipo 03...05. • Non montare più di 12 moduli elettrici (digitali o analogici) per ogni unità di valvole. • Inserire eventuali moduli acquistati in un secondo tempo possibilmente dopo l’ultimo modulo e prima della piastra terminale sinistra. • Nel caso delle unità di valvole dotate di Master AS-i: il Master AS-i deve sempre essere posto in coda al blocco, ossia immediatamente prima della piastra terminale sinistra. In tal modo si evitano: • errori di indirizzamento e di sistema • uno spostamento degli indirizzi degli ingressi/uscite di moduli I/O precedentemente installati. NOTA: Maneggiare con cura tutti i moduli e i componenti dell’unità di valvole. Prestare attenzione in particolare a quanto segue: • avvitare senza torsioni e tensioni meccaniche. • applicazione corretta delle viti (in caso contrario si può danneggiare il filetto). • rispetto dei valori di coppia indicati. • evitare disassamenti fra i moduli (IP65). • pulizia delle superfici di collegamento (si evitano trafilamenti e assenza di contatto). Nel caso di moduli e componenti ordinati successivamente, prestare attenzione anche alle istruzioni per il montaggio contenute nella confezione. 5-8 9809c VISF 3 5.2 Montaggio I/O analogici Moduli di ingresso/uscita analogici Per espandere o modificare l’unità di valvole è necessario smontare l’unità avvitata. Smontaggio (vedi anche fig. seguente): • svitare completamente le viti dei moduli in oggetto. Ora i moduli sono uniti soltanto dai connettori elettrici ad innesto. • staccare i moduli dai connettori elettrici con cautela e senza inclinarli. • sostituire le guarnizioni danneggiate. Montaggio (vedi anche fig. seguente): • inserire una guarnizione (nuova) sulla superficie di contatto destra rivolta verso il basso. • effettuare il montaggio in base alla figura seguente. 9809c 5-9 VISF 3 5.2 Montaggio I/O analogici Guarnizione Viti di fissaggio max. 1 Nm Fig. 5/2: Montaggio dei moduli I/O Per le istruzioni di montaggio e di messa a terra dei moduli elettrici rimandiamo ai capitoli relativi ai singoli moduli. Le istruzioni di montaggio dei componenti pneumatici sono contenute nella descrizione della parte pneumatica. 5-10 9809c VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici 5.3 INSTALLAZIONE DEGLI I/O ANALOGICI 9809c 5-11 VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici Indice 5.3 INSTALLAZIONE I/O ANALOGICI Scelta dei cavi per i segnali analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-13 Schermatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-14 Collegamento dei moduli I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-15 Occupazione dei pin valvole proporzionali Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-16 Occupazione dei pin I/O analogici in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-17 Occupazione dei pin I/O analogici in corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-18 5-12 9809c VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici 5.3 INSTALLAZIONE I/O ANALOGICI Scelta dei cavi per i segnali analogici Nota: Si raccomanda di utilizzare i cavi e i connettori precablati Festo. Collegare le valvole proporzionali Festo utilizzando i cavi cablati indicati nella seguente tabella: Cavo di collegamento per Cod. prod. Tipo Valvola proporzionale MPPE-.. 163882 KVIA-MPPE-5 5 163883 KVIA-MPPE-10 10 161984 KVIA-MPYE-5 5 161985 KVIA-MPYE-10 10 Valvola proporzionale MPYE-.. Lunghezza in metri Per il collegamento di unità analogiche di segnalazione di altre marche utilizzare i seguenti cavi: Cavi per il collegamento di unità analogiche di segnalazione di altre marche 9809c Cod. prod. Festo Tipo 163960 KVIA-5 163961 KVIA-10 5-13 VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici Chi desidera preparare da sé i cavi di collegamento deve utilizzare esclusivamente i cavi e i connettori sottoindicati per la trasmissione dei segnali analogici: • cavi schermati • cavi intrecciati a coppie (le linee di ingresso vanno accoppiate con linee di ingresso e le linee di uscita con linee di uscita e linee di alimentazione) • connettori maschio con corpo metallico E’ particolarmente adatto allo scopo il cavo: microconnettore cilindrico, marca Binder esecuzione a norme DIN 45322, a 6 poli, con contatti in oro Cod. ord. (marca Binder): 99-5621-19-06 (PG9) 99-5121-19-06 (PG7) Schermatura NOTA: Collegare lo schermo del cavo al modulo di ingresso/uscita analogico solo dalla parte del corpo del connettore. In tal modo si evitano: • anomalie causate da radiodisturbi. 5-14 9809c VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici Collegamento dei moduli I/O analogici AVVERTENZA: Prima di iniziare i lavori di montaggio e manutenzione, scollegare quanto segue: • alimentazione dell’aria compressa. • alimentazione della tensione di esercizio dell’ elettronica (pin 1). • alimentazione della tensione di esercizio delle uscite/valvole (pin 2). In tal modo si evitano: • movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati. • movimenti indesiderati degli attuatori collegati. • stati di commutazione indefiniti dell’elettronica. NOTA: Accertarsi che le linee degli ingressi in tensione collegate al connettore I/O del modulo analogico e tuttavia inutilizzate siano cortocircuitate. In tal modo si evitano: • anomalie causate da radiodisturbi. 9809c 5-15 VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici Occupazione dei pin valvole proporzionali Festo I moduli analogici vengono prodotti in tre versioni caratterizzate ognuna da una diversa occupazione dei pin, per assicurare un impiego ottimale delle valvole proporzionali Festo. La figura seguente mostra l’occupazione dei pin del modulo per le valvole proporzionali: Occupazione dei pin modulo VIAP-03-FB PROP II0 0 V II0 + OI0+ 3 2 4 6 1 5 OGND 24 VP Filettatura per corpo connettore maschio 1 II0+ 2 II03 OI0+ 4 OGND 5 24 VP 6 0 V Corpo Segnale di ingresso in corrente positivo Segnale di ingresso in corrente negativo Segnale di uscita in corrente positivo Segnale di uscita in corrente Tensione 24 V di alimentazione degli attuatori Tensione 0 V di alimentazione degli attuatori Attacco schermo cavo Fig. 5/3: Occupazione dei pin del modulo analogico VIAP-03-FB 5-16 9809c VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici Occupazione dei pin I/O analogici in tensione ATTENZIONE: Prestare attenzione alla particolare occupazione dei pin nel connettore 2. La figura seguente mostra l’occupazione dei pin nei connettori per gli ingressi/uscite in tensione: Occupazione dei pin modulo VIAU-03-FB-U Non 0 0 V 0 V 0 V IU2+ IUx+ IUxOU0+ OGND 24 V P 24 V Sen 0 V Corpo 24 VSen 5 1 AD IU1+ 3 2 4 6 1 Non IU2- IU0- 6 1 Non Non IU0+ 3 2 4 5 2 DA IU124 VSen OU0+ 3 2 4 OGND 6 24 VP 1 5 Filettatura per corpo connettore maschio Segnale di ingresso in tensione positivo Segnale di ingresso in tensione negativo Segnale di uscita in tensione positivo Segnale di uscita in tensione Tensione 24 V di alimentazione degli attuatori Tensione 24 V di alimentazione dei sensori Tensione 0 V di alimentazione degli attuatori/ sensori Attacco schermo cavo Fig. 5/4: Occupazione dei pin del modulo analogico VIAU-03-FB-U (ingressi/uscite in tensione) 9809c 5-17 VISF 3 5.3 Installazione degli I/O analogici Occupazione dei pin I/O analogici in corrente La figura seguente mostra l’occupazione dei pin nei connettori per gli ingressi/uscite in corrente: Occupazione dei pin modulo VIAU-03-FB-I EI0- 0 0 V 0 V 24 VSen 5 1 AD Non attivato 3 2 4 6 1 EI1+ EI2- Non attivato 6 1 EI0+ EI1- Non attivato 3 2 4 5 2 DA Non attivato 24 VSen OI0+ 0 V 3 2 4 OGND 6 24 VP EI2+ 1 IIx+ IIxOI0+ OGND 24 VSen 24 VP 0 V Corpo 5 Filettatura per corpo connettore maschio Segnale di ingresso in corrente positivo Segnale di ingresso in corrente negativo Segnale di uscita in corrente positivo Segnale di uscita in corrente Tensione 24 V di alimentazione dei sensori Tensione 24 V di alimentazione degli attuatori Tensione 0 V di alimentazione degli attuatori/ sensori Attacco schermo cavo Fig. 5/5: Occupazione dei pin del modulo analogico VIAU-03-FB-I (ingressi/uscite in corrente) 5-18 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici 5.4 MESSA IN SERVIZIO DEGLI I/O ANALOGICI 9809c 5-19 VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Indice 5.4 MESSA IN SERVIZIO I/O ANALOGICI Fondamenti di indirizzamento. . . . . . . . . . 5-21 Indirizzamento degli ingressi/uscite analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22 Indirizzamento degli I/O analogici per canali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-23 Occupazione degli indirizzi dopo espansione/modifica. . . . . . . . . . . . . 5-25 Azionamento degli I/O analogici con l’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-26 Programmazione con l’FST 200. . . . . . . . 5-26 Funzionamento dei moduli I/O analogici in seguito all’inserzione . . . . . . 5-27 Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-27 5-20 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici 5.4 MESSA IN SERVIZIO I/O ANALOGICI Fondamenti di indirizzamento Prima di iniziare la programmazione, determinare il numero esatto degli ingressi/uscite analogici esistenti. Un’unità di valvole modulare è costituita da un numero variabile di I/O, che dipende dalla configurazione richiesta dal cliente. Nella tabella seguente sono indicati gli I/O analogici richiesti per la programmazione in corrispondenza del modulo impiegato: Tipo di modulo Numero di I/O analogici Modulo analogico proporzionale VIAP-03-FB 1 ingresso analogico 1 uscita analogica Modulo analogico ingressi/uscite in tensione VIAU-03-FB-U 3 ingressi analogici 1 uscita analogica Modulo analogico ingressi/uscite in corrente VIAU-03-FB-I 3 ingressi analogici 1 uscita analogica 9809c 5-21 VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Indirizzamento degli ingressi/uscite analogici NOTA: Il numero massimo degli ingressi/uscite digitali è determinato: • dal numero massimo ammissibile di moduli elettrici (12) • dall’assorbimento elettrico massimo per le uscite (10 A). L’occupazione degli indirizzi negli ingressi/uscite di una unità di valvole modulare dipende dalla composizione dell’unità stessa. I criteri di indirizzamento delle valvole e degli I/O digitali vengono descritti dettagliatamente nel capitolo 2, Paragrafo 2.4 "Indirizzamento". Per l’occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole completa di I/O analogici valgono le regole di base descritte di seguito. 5-22 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Indirizzamento degli I/O analogici per canali L’unità di valvole SF 3 può contenere fino a 12 moduli elettrici. L’unità può essere equipaggiata esclusivamente con moduli analogici. L’unità di valvole SF 3 predispone gli indirizzi richiesti per gli I/O analogici, successivamente identificati come canali di ingresso e di uscita, che possono essere al massimo: • 36 canali di ingresso (12 * 3) • 12 canali di uscita (12 * 1). Indirizzamento di I/O analogici: 1. L’occupazione degli indirizzi degli ingressi/ uscite analogici avviene in modo distinto rispetto a quella degli ingressi/uscita digitali. 1.1 Gli ingressi/uscite analogici vengono indirizzati (contati) in relazione alla posizione dei moduli I/O analogici. 1.2 Le uscite e gli ingressi digitali vengono indirizzati (contati) separatamente. • conteggio a partire dal nodo da destra verso sinistra. • assegnazione degli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni. • conteggio sui singoli moduli dall’alto verso il basso. 9809c 5-23 VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Nella figura seguente è riportata, a titolo di esempio, l’occupazione degli indirizzi (numerazione dei canali analogici) in caso di composizione con I/O digitali e analogici: Canali analogici AI4 AI5 AI6 AO2 ADDA AI1 AI2 AI3 AO1 ADDA Ingressi digitali AI0 I0 .. AO0 I7 PROP AI = Ingressi analogici AO = Uscite analogiche Fig. 5/6: Occupazione degli indirizzi (numeri di canale) nei moduli I/O analogici 5-24 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Occupazione degli indirizzi dopo espansione/ modifica Una particolarità delle unità di valvole modulari è rappresentata dalla flessibilità, che consente di modificare la configurazione delle unità in base alle esigenze a cui la macchina deve fare fronte. ATTENZIONE: Espandendo o modificando successivamente l’unità, si possono verificare degli spostamenti dei numeri dei canali degli ingressi e delle uscite analogici. Ciò si verifica in tutti questi casi: • aggiunta di moduli di ingresso/uscita analogici supplementari tra il nodo e i moduli di ingresso/ uscita analogici esistenti. • sostituzione di moduli di ingresso/uscita analogici esistenti (ad es. moduli proporzionali) con moduli I/O standard o viceversa. 9809c 5-25 VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Azionamento degli I/O analogici con l’SF 3 Programmazione con l’FST 200 Per la stesura dei programmi applicativi e dei moduli di programma sono disponibili i linguaggi Lista istruzioni (STL) e Schema a contatti (LDR). La descrizione delle condizioni, dei linguaggi e delle tecniche di programmazione è contenuta nel manuale: • Software-Tools Festo Lista istruzioni e Schema a contatti dell’SF 3 Le pagine successive comprendono informazioni specifiche circa i moduli I/O analogici: • Funzionamento successivo all’accensione • Azionamento tramite i moduli di funzione dell’SF 3 • Diagnosi e correzione degli errori 5-26 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Funzionamento dei moduli I/O analogici in seguito all’inserzione Successivamente all’inserzione della tensione di esercizio è possibile accedere ai dati dei moduli I/O analogici nei seguenti modi: Area dati Accesso Output dati Valori in ingresso Immediato – Valori in uscita - tensione - corrente – 0 V 0 mA Successivamente all’attivazione del modulo di funzione 61 viene fornito un valore valido di corrente in uscita compreso nel campo nominale 4...20 mA relativo a un modulo con uscite in corrente. Moduli di funzione • I moduli di funzione fanno parte del sistema operativo. All’interno dell’SF 3 sono implementati i seguenti moduli di funzione per l’azionamento dei moduli I/O: • CFM 60: Lettura valori analogici • CFM 61: Output valori analogici • CFM 63: Diagnosi moduli analogici 9809c 5-27 VISF 3 CFM 60 Lettura valori analogici 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Formato input THEN CFM 60 WITH <P1> Parametri P1 = numero canale ingresso (0,..., 35) Parametri di ritorno P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata {0} elaborazione errata P2 (FU33) = valore digitalizzato dell’ingresso oppure numero di errore (100, 101, 112), se P1 = 0 Esempi con livelli di corrente/tensione Corrente di ingresso risoluzione a 11 bit nessun codice mancante Valore numerico (corrente di ingresso = 16 mA x valore numerico / 4096) + 4 mA ≥ 19,992 mA 12,000 mA ... 4,0078 mA < 4,000 mA 4094 2048 ... 2 (risoluzione minima) 0 Tensione di ingresso risoluzione a 12 bit nessun codice mancante Valore numerico (tensione di ingresso = 10 V x valore numerico / 4096) ≥ 4095 2048 ... 1 (risoluzione minima) 0 9,9975 V 5,000 V ... < 0,00244 V 0,000 V 5-28 9809c VISF 3 CFM 61 Output valori analogici 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Formato input THEN CFM 61 WITH <P1> WITH <P2> Parametri P1 = numero canale uscita (0,..., 11) P2 = valore di output (0...4095) Parametri di ritorno P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata {0} elaborazione errata P2 (FU33) = <non rilevante> oppure numero di errore (100, 101, 102, 112), se P1 = 0 Esempi con livelli di corrente/tensione Corrente di uscita risoluzione a 12 bit nessun codice mancante Valore numerico (valore numerico = 4096 x (corrente di uscita- 4 mA)/16 mA) ≥ 19,996 mA 12,000 mA ... 4,0039 mA < 4,000 mA 4095 2048 ... 1 (risoluzione minima) 0 Tensione di uscita risoluzione a 12 bit nessun codice mancante Valore numerico (valore numerico = 4096 x (tensione di uscita)/ 10 V ≥ 4095 2048 ... 1 (risoluzione minima) 0 9,9975 V 5,000 V ... < 0,00244 V 0,000 V 9809c 5-29 VISF 3 CFM 63 Diagnosi dei canali analogici 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Utilizzando questo modulo, si ottengono informazioni diagnostiche circa i moduli I/O analogici dell’unità di valvole in questione. Nel modulo sono predisposte 6 funzioni diagnostiche. I risultati della diagnosi vengono messi a disposizione in una delle unità di funzione speciali FU33...FU35 a seconda della funzione diagnostica utilizzata. Adottando un’adeguata tecnica di programmazione si possono ottenere informazioni cumulative oppure specifiche per ogni singolo canale. Formato input THEN CFM 63 WITH <P1> WITH <P2> Parametri P1 = numero di canale (0...11) per i canali di uscita (0...35) per i canali di ingresso oppure -1 per tutti i canali esistenti P2 = funzione diagnostica (0...5) Parametri di ritorno P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata {0} elaborazione errata P2 (FU33) = risultati della diagnosi oppure numero di errore (100, 101, 102, 112), se P1 = 0 Con le funzioni diagnostiche 2, 4, 5 P3 (FU34) = risultati della diagnosi 5-30 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici I risultati della diagnosi descritti di seguito vengono elaborati solamente se il modulo di funzione CFM 63 ha segnalato l’esito positivo dell’elaborazione (FU32 = -1). Funzione diagnostica 0 Sovraccarico/cortocircuito di uscite analogiche in tensione; rappresentazione per canali Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1) Numeri dei canali Numeri dei bit dati (FU33) D15 D14 D13 D12 0 0 0 0 D11 D10 D9 D8 O11 O10 O9 Valore log. A0...A1i1 D7 O8 O7 D6 D5 O6 O5 D4 D3 O4 O3 D2 D1 O2 O1 D0 O0 Descrizione 0 Uscita in tensione O... non interessata da sovraccarico/cortocircuito 1 Uscita in tensione O... interessata da sovraccarico, l’output per questa uscita non è possibile I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico "0". Anche i bit dati superiori a D11 danno sempre il valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 canali di uscita (O0...O11). 9809c 5-31 VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Funzione diagnostica 1 Sovraccarico/cortocircuito/eccessivo calo della tensione di alimentazione degli attuatori di 24 VCC per i moduli I/O analogici esistenti; rappresentazione a moduli. Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1) Numeri dei moduli Numeri dei bit dati (FU33) D15 D14 D13 D12 0 0 0 0 D11 D10 D9 D8 V11 V10 V9 Valore log. V0...V11 V8 D7 D6 V7 V6 D5 V5 D4 V4 D3 V3 D2 V2 D1 V1 D0 V0 Descrizione 0 Alimentazione di 24 V del modulo V... non interessata da sovraccarico, non interessata da cortocircuito, nessun calo eccessivo della tensione 1 Sovraccarico, cortocircuito opp. eccessivo calo della tensione di alimentazione di 24 VCC del modulo V... I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico "0". Anche i bit dati superiori a D11 danno sempre il valore logico "0". Non si tratta comunque di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 moduli I/O analogici (V0...V11). 5-32 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Funzione diagnostica 2 Diagnosi di rottura del cavo per ingressi analogici in corrente, corrente di ingresso < 2 mA; rappresentazione per canali Risultato della diagnosi in FU33...FU35 (FU32 = -1) FU33: Numeri dei canali Numeri dei bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 I15 I14 I13 I12 I11 I10 D9 I9 D8 I8 D7 I7 D6 I6 D5 I5 D4 I4 D3 I3 D2 I2 D1 D0 I1 I0 FU34: D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16 FU35: D15 D14 D13 D12 D11 D10 0 0 0 0 0 0 Valore log. I0...I35 D9 D8 D7 D6 D5 D4 0 0 0 0 0 0 D3 D2 D1 D0 I35 I34 I33 I32 Descrizione 0 Segnale di ingresso in corrente >= 2 mA 1 Segnale di ingresso in corrente < 2 mA I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico "0". Anche i numeri di canali superiori a I35 danno sempre il valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35). 9809c 5-33 VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Funzione diagnostica 3 Diagnosi di rottura del cavo per uscite analogiche in corrente: funzionamento a vuoto/eccessiva resistenza di carico; rappresentazione per canali NOTA: Il funzionamento a vuoto viene individuato solo in seguito all’output dei primi valori analogici. Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1) Numeri dei canali Numeri dei bit dati (FU33) D15 D14 D13 D12 0 0 0 0 D11 D10 D9 D8 O11 O10 O9 Valore log. A0...A11 D7 D6 O8 O7 D5 O6 O5 D4 D3 O4 O3 D2 D1 D0 O2 O1 O0 Descrizione 0 Non è intervenuto il funzionamento a vuoto 1 Funzionamento a vuoto dell’uscita in corrente; l’output del valore previsto per questa uscita non è possibile I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico "0". Anche i bit dati superiori a D11 danno sempre il valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 canali di uscita (O0...O11). 5-34 9809c VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Funzione diagnostica 4 Rilevamento degli ingressi analogici in tensione; rappresentazione per canali. Questa funzione diagnostica consente di effettuare una verifica della configurazione dell’unità di valvole riferita agli ingressi in tensione installati. Risultato della diagnosi in FU33...FU35 (FU32 = -1) FU33: Numeri dei canali Numeri dei bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 I15 I14 I13 I12 I11 I10 D9 I9 D8 I8 D7 I7 D6 I6 D5 I5 D4 I4 D3 I3 D2 I2 D1 I1 D0 I0 FU34: D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16 FU35: D15 D14 D13 D12 D11 D10 0 0 0 0 0 0 Valore log. I0...I35 D9 D8 D7 D6 D5 D4 0 0 0 0 0 0 D3 D2 D1 D0 I35 I34 I33 I32 Descrizione 0 Nessun ingresso in tensione 1 Ingresso in tensione I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico "0". Anche i numeri di canali superiori a I35 danno sempre il valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35). 9809c 5-35 VISF 3 5.4 Messa in servizio degli I/O analogici Funzione diagnostica 5 Rilevamento di ingressi analogici in corrente; rappresentazione per canali. Questa funzione diagnostica consente di effettuare una verifica della configurazione dell’unità di valvole riferita agli ingressi in corrente installati. Risultato della diagnosi in FU33...FU35 (FU32 = -1) FU33: Numeri dei canali Numeri dei bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 I15 I14 I13 I12 I11 I10 D9 I9 D8 I8 D7 D6 I7 I6 D5 I5 D4 I4 D3 I3 D2 I2 D1 I1 D0 I0 FU34: D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16 FU35: D15 D14 D13 D12 D11 D10 0 0 0 0 0 0 Valore log. I0...I35 D9 0 D8 0 D7 D6 0 0 D5 0 D4 0 D3 D2 D1 D0 I35 I34 I33 I32 Descrizione 0 Nessun ingresso in corrente 1 Ingresso in corrente I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico "0". Anche i numeri di canali superiori a I35 danno sempre il valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35). 5-36 9809c VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori 5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI DEGLI I/O ANALOGICI 9809c 5-37 VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori Indice 5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI DEGLI I/O ANALOGICI Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39 Indicatori LED sul modulo analogico PROP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39 Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in corrente (VIAU-I) . . . . . . . . . . . 5-40 Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in tensione (VIAU-U) . . . . . . . . . . 5-41 Eliminazione del sovraccarico/ cortocircuito di uscite analogiche in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-42 Sovraccarico/cortocircuito dell’alimentazione degli attuatori . . . . . . . 5-43 Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . 5-44 5-38 9809c VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori 5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI DEGLI I/O ANALOGICI Diagnosi in loco Indicatori LED sul modulo analogico PROP LED Stato di esercizio Correzione dell’errore Acceso Pronto per l’esercizio Nessuna Spento Errore hardware Chiamare il servizio di assistenza Acceso Sovraccarico/cortocircuito Eliminare il sovracdell’alimentazione degli carico/cortocircuito attuatori Spento Alimentazione attuatori ok Verde Rosso 9809c Nessuna 5-39 VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in corrente (VIAU-I) LED Stato di esercizio Correzione dell’errore Acceso Pronto per l’esercizio Nessuna Spento Errore hardware Chiamare il servizio di assistenza Spento Intervallo segnale in corrente 4...20 mA --- Acceso Sovraccarico/cortocircuito dell’alimentazione attuatori Eliminare il sovraccarico/cortocircuito Spento Alimentazione attuatori ok Nessuna Verde Giallo Rosso 5-40 9809c VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in tensione (VIAU-U) LED Stato di esercizio Correzione dell’errore Acceso Pronto per l’esercizio Nessuna Spento Errore hardware Chiamare il servizio di assistenza Acceso Intervallo segnale in tensione 0..10 V --- Acceso Sovraccarico/cortocircuito - dell’alimentazione degli attuatori - dell’uscita in tensione Verde Giallo Eliminare il sovraccarico/cortocircuito Rosso Spento 9809c Ok (nessun sovraccarico/ cortocircuito) Nessuna 5-41 VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori Eliminazione del sovraccarico/cortocircuito di uscite analogiche in tensione Le uscite analogiche in tensione vengono permanentemente sottoposte a un controllo per il rilevamento di sovraccarichi o cortocircuiti. In seguito al rilevamento di un cortocircuito o del sovraccarico di un’uscita, procedere nel modo sottoindicato allo scopo di continuare l’elaborazione dei dati I/O analogici: Errore Reazione Correzione dell’errore Sovraccarico/ cortocircuito nell’ uscita in tensione • Output di 0 V nell’uscita analogica in tensione • LED rosso acceso 1. Eliminare il sovraccarico/ cortocircuito 2. Output di 0 V nell’uscita analogica interessata 3. Impostare l’output del valore desiderato. Agendo sul modulo di funzione 61, impostare l’output di 0 V (valore digitale 0) nell’uscita in tensione interessata. In tal modo si ripristina completamente la funzionalità di questa uscita per l’output di valori analogici in tensione. 5-42 9809c VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori Sovraccarico/cortocircuito dell’alimentazione degli attuatori NOTA: Tenere presente le diverse procedure da seguire per la correzione degli errori nei moduli VIAP-.. e VIAU-.. al termine del sovraccarico. E’ prevista una protezione elettronica interna per la tensione di alimentazione degli attuatori di 24 V. In caso di errore possono verificarsi i seguenti casi: Sovraccarico Reazione Modulo analogico VIAP-.. Correzione dell’errore • Disinserzione della • Eliminare il sovracc./cortocirc.; tensione di alimentazione la tensione di alimentazione degli attuatori per tutto il degli attuatori viene reinserita nel tempo in cui è presente un momento in cui la temperatura sovracc./cortocirc. rientra nei limiti normali • Il LED rosso è acceso Modulo analogico VIAU-.. • Disinserzione della tensione di alimentazione degli attuatori 1. Eliminare il sovracc./cortocirc.; 2. Disinserire e reinserire la tensione di esercizio del nodo di 24 V (pin 2) • Il LED rosso è acceso 9809c 5-43 VIFS 3 5.5 Diagnosi e correzione degli errori Diagnosi via programma Le informazioni diagnostiche possono essere richiamate via programma tramite il modulo di funzione CFM 63. Per eventuali informazioni dettagliate in merito, rimandiamo al Paragrafo 5.4. 5-44 9809c VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques 5.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES DES E/S ANALOGIQUES 0503d 5-45 VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques Sommaire 5.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES DES E/S ANALOGIQUES . . . . . . . . . . . . 5-47 Généralités . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-47 Alimentation de l’électronique . . . . . . . . 5-48 Alimentation des actionneurs . . . . . . . . . . 5-48 Entrées analogiques en courant module VIAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-49 Sorties analogiques en courant, module VIAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-49 Entrées analogiques en tension, module U-VIAU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-50 Sorties analogiques en tension, module VIAU-..-U . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-50 Entrées analogiques en courant, module VIAU-..-I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-51 Sorties analogiques en courant, module VIAU-..-I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-51 Compatibilité électromagnétique (CEM) . 5-52 Différence de potentiel max. autorisée . . 5-52 Séparation galvanique . . . . . . . . . . . . . . . 5-52 Protection contre les chocs électriques . 5-52 5-46 0503d VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques 5.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES DES E/S ANALOGIQUES Généralités Indice de protection (selon norme DIN 40050) IP 65 Température de • service • stockage/transport - 5 oC ... +50 oC -20 oC ... +70 oC Humidité relative max. 95% (25 oC, sans condensation) 0503d 5-47 VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques Alimentation de l’électronique (broche 1 – connecteur d’alimentation) • Valeur nominale (protégé contre une inversion de polarité) • Tolérance • Ondulation résiduelle DC 24 V ± 25 % (DC18 V ... 30 V) 4Vss • Courant consommé par les modules d’E/S analogiques sous 24 V (courants max. des entrées /sorties analogiques) 64 mA • Protection de l’alimentation des entrées/capteurs interne 2 A, retardé Alimentation des actionneurs (broche 2 – connecteur d’alimentation électrique • tension nominale (protégé contre une inversion de polarité) • tolérance • ondulation résiduelle • consommation (sous 24 V) Alimentation des actionneurs • consommation moyenne maximale admissible en service continu • courant de pointe max. admissible • chute de tension max. par rapport au point d’alimentation du noeud avec Icharge = 1 A 5-48 fusible interne obligatoire 24 V CC (type 10 A) ± 10 % (21,6 V ... 26,4 V CC) 4 Vcc Courant permanent 14,5 mA VIAP-.. 0,5 A VIAU-.. 1,0 A 1,0 A 1,0 A 2,5 V 2,5 V 0503d VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques Entrées analogiques en courant - module VIAP-.. Entrée en courant • • • • • • plage du signal résolution nombre d’unités précision absolue résistance d’entrée courant d’entrée max. admissible (limite de destruction) Signal d’entrée, fréquence limite Linéarité • non-linéarité différentielle • non-linéarité intégrale (absolue) Entrée différentielle 4 à 20 mA 11 bits 2048 0,45 % 50 Ohm 65 mA 100 Hz 2 LSB 3 LSB Sorties analogiques en courant, module VIAP-..Zone des sorties en courant • plage du signal • résolution • nombre d’unités • précision absolue • résistance de charge (résistance ohmique) Linéarité • différentielle non linéarité • intégrale (absolue) non linéarité 0503d 4 ... 20 mA 12 Bit 4096 0,5 % ≤ 250 Ohm 2 LSB 4 LSB 5-49 VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques Entrées analogiques en tension, module U-VIAU Entrée en tension • • • • • • plage du signal résolution nombre d’unités précision absolue résistance d’entrée tension d’entrée max. admissible (limite de destruction) Fréquence limite du signal d’entrée Linéarité • différentielle non linéarité • intégrale (absolue) non linéarité entrée différentielle 0 ... 10 V 12 Bit 4096 0,4 % ≥ 20 kOhm 30 V 116 Hz 2 LSB 3 LSB Sorties analogiques en tension, module VIAU-..-U Sortie en tension • plage du signal • résolution • nombre d’unités • précision absolue • résistance de charge (résistance ohmique) linéarité • différentielle non linéarité • intégrale (absolue) non linéarité 5-50 protection contre les court-circuits 0 ... 10 V 12 Bit 4096 0,45 % ≥ 3,3 kOhm 2 LSB 3 LSB 0503d VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques Entrées analogiques en courant, module VIAU-..-I Entrée en courant • • • • • • plage du signal résolution nombre d’unités précision absolue résistance d’entrée courant d’entrée max. admissible (limite de destruction) Signal d’entrée, fréquence limite Linéarité • non-linéarité différentielle • non-linéarité intégrale (absolue) Entrée différentielle 4 à 20 mA 11 bits 2048 0,45 % 50 Ohm 65 mA 116 Hz 2 LSB 3 LSB Sorties analogiques en courant, module VIAU-..-I Sortie en courant • plage du signal • résolution • nombre d’unités • précision absolue • résistance de charge (résistance ohmique) Linéarité • non-linéarité différentielle • intégrale (absolue) non linéarité 0503d 4 ... 20 mA 12 Bit 4096 0,5 % ≤ 250 Ohm 2 LSB 4 LSB 5-51 VISF 3 5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques Compatibilité électromagnétique (CEM) - Emission de perturbations - Immunité aux perturbations 1) Contrôlée selon DIN EN 61000-6-4 (Industrie)1) Contrôlée selon DIN EN 61000-6-2 (Industrie) Le composant est destiné à être utilisé dans le domaine industriel. Protection contre les chocs électriques protection contre les contacts directs et indirects selon la norme CEI/DIN EN 60204-1 Par circuits électriques TBT (Très Basse Tension) - PELV (Protective Extra-Low Voltage) Séparation galvanique Séparation galvanique existante entre - entrée analogique et logique interne 5 V - sortie analogique et logique interne 5 V Séparation galvanique non existante - entre entrée analogique et sortie analogique - en cas d’utilisation de l’alimentation 24 Vcap et/ou 24 VP disponible sur le connecteur d’E/S Différence de potentiel max. autorisée - entre entrées analogiques - entre entrées/sorties analogiques - entre entrées/sorties analogiques et les 0 V de l’alimentation ou PE (mise à la terre centrale) 5-52 1 V 1 V 30 V 0503d VISF 3 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Capitolo 6: Descrizione del Master AS-i Cod. prod. 362 115 Master AS-i predisposto solamente per il collegamento con le unità tipo 03...05 9809c 6-I VIASI-03...05 NOTA: – Il presente manuale integra la documentazione della vostra unità di valvole aggiungendo le informazioni necessarie per il Master AS-i/ sistema bus AS-i. – Nei punti contrassegnati dal pittogramma indicato a fianco, si prega di attenersi alle informazioni importanti contenute nel manuale della "Parte elettronica" dell’unità di valvole in uso. Indice 6.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL SISTEMA 6.1.1 Indicazioni importanti per l’utilizzatore. . . . . 6-3 Indicazioni relative a questo manuale . . . . . 6-3 6.1.2 Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . 6-4 Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-4 Dati generali di sistema AS-i . . . . . . . . . . . . 6-5 Sistemi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-6 Varianti di base di un sistema bus AS-i . . . 6-9 Master AS-i dell’unità di valvole . . . . . . . . 6-10 Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . 6-11 Descrizione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . 6-12 6.2 MONTAGGIO 6.2.1 Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . . Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Messa a terra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Montaggio a parete e su guida "omega" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-II 6-17 6-18 6-18 6-18 6-18 9809c VISF 3 6.3 INSTALLAZIONE 6.3.1 Sistema generale di collegamento . . . . . . Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . Scelta dei cavi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . Scelta dei cavi per l’interfaccia diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Collegamento dei cavi ai connettori . . . . . Collegamento dei cavi piatti con la tecnica a perforazione di isolante . . . . . . . Collegamento dei cavi piatti ai connettori cilindrici M12 . . . . . . . . . . . . . . . 6.3.2 Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Collegamento dell’interfaccia diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Connettore di configurazione. . . . . . . . . . . Collegamento del bus AS-i . . . . . . . . . . . . Comportamento del sistema bus AS-i in caso di EMERGENZA . . . . . . . . . . . . . . Occupazione dei pin dell’interfaccia AS-i . Collegamento dell’alimentatore AS-i . . . . . Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . Collocazione nel bus AS-i . . . . . . . . . . . . . Vantaggi dell’alimentatore AS-i Combi Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9809c 6-21 6-22 6-22 6-23 6-23 6-24 6-25 6-26 6-26 6-26 6-27 6-27 6-29 6-30 6-30 6-31 6-34 6-III VIASI-03...05 6.4 MESSA IN SERVIZIO 6.4.1 Prima della messa in servizio . . . . . . . . . . Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . Lista di controllo "Prima della messa in servizio" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tutto il necessario per una configurazione AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indirizzamento degli Slave AS-i. . . . . . . . . Indirizzamento degli Slave AS-i con l’unità di indirizzamento AS-i . . . . . . . . . . . Indirizzamento degli Slave AS-i con l’FST 200 (senza unità di indirizzamento AS-i). . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.4.2 Presupposti per la messa in servizio. . . . . Attivazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . . Quadro d’insieme dell’ampiezza degli indirizzi AS-i e loro assegnazione . . . . . . . Suggerimenti circa il quadro d’insieme degli indirizzi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabelle Festo (tabella campo indirizzi e loro assegnazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella Festo per il blocco di comando SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assegnazione I/O AS-i † I/O del PLC . . . . 6-IV 6-37 6-37 6-40 6-42 6-44 6-45 6-47 6-49 6-49 6-51 6-52 6-53 6-56 6-57 9809c VISF 3 6.4.3 Messa in servizio con l’FST 200 . . . . . . . . Presupposti per la messa in servizio . . . . Operandi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Panoramica dell’area di indirizzi AS-i . . . . Indirizzamento sul bus AS-i. . . . . . . . . . . . Configurazione del sistema bus AS-i con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Menù "Project planning AS-i slaves (configurazione slave AS-i)" (configurazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Funzione "SET POINT-ACTUAL comparison (confronto lista di configurazione nominale-reale)" . . . . . . . . Menù "Assigning/Altering AS-i slave address (assegnazione/modifica indirizzi Slave AS-i)" . . . . . . . . . . . . . . . . . Menù "SF 3 Online mode (modo operativo online SF 3)". . . . . . . . . . Trasmissione dei parametri degli Slave AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.4.4 Programmazione della reazione all’accensione/durante il funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i successivamente all’accensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i durante il funzionamento . . . . Reazione alla caduta della tensione di esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . Reazione in caso di errore di un utente . . 9809c 6-58 6-59 6-60 6-61 6-62 6-63 6-64 6-66 6-69 6-73 6-75 6-76 6-76 6-79 6-79 6-80 6-V VIASI-03...05 6.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI 6.5.1 Panoramica delle possibilità diagnostiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-85 6.5.2 Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicatori LED sul Master AS-i . . . . . . . . . Indicatori LED sugli Slave AS-i . . . . . . . . . FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.5.3 Procedure di eliminazione degli errori specifiche del sistema AS-i . . . . . . . Localizzazione di Slave difettosi . . . . . . . . Indirizzamento tramite l’unità di indirizzamento AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indirizzamento con l’FST 200 . . . . . . . . . . Indirizzamento mediante autoprogrammazione . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-86 6-86 6-87 6-88 6-91 6-91 6-92 6-93 6-94 6.5.4 Correzione degli errori con il modulo CFM 35 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-96 6.6 6-VI DATI TECNICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-101 9809c VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema 6.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL SISTEMA 9809c 6-1 VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema Indice 6.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL SISTEMA 6.1.1 Indicazioni importanti per l’utilizzatore. . . . . 6-3 Indicazioni relative a questo manuale . . . . . 6-3 6.1.2 Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . 6-4 Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-4 Dati generali di sistema AS-i . . . . . . . . . . . . 6-5 Sistemi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-6 Varianti di base di un sistema bus AS-i . . . 6-9 Master AS-i dell’unità di valvole . . . . . . . . 6-10 Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . 6-11 Descrizione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . 6-12 6-2 9809c VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema 6.1.1 Indicazioni importanti per l’utilizzatore Indicazioni relative a questo manuale Per i punti contrassegnati da questo pittogramma osservare le informazioni fondamentali riportate al capitoli 3 e 4. Simbologia nel testo • Il punto contraddistingue attività che possono essere effettuate seguendo qualsiasi ordine. 1. Le cifre contraddistinguono quelle attività che devono essere eseguite nell’ordine dei numeri, dall’alto verso il basso. – I trattini vengono utilizzati per le elencazioni generiche. In questo manuale si utilizzano le seguenti abbreviazioni specifiche per il prodotto: Abbreviazione Significato AS-i Interfaccia attuatore-sensore PLC Controllore logico programmabile. Le unità di valvole sono disponibili anche con PLC integrato DI Ingresso digitale DO Uscita digitale I/O AS-i Ingresso e/o uscita nel sistema bus AS-i Per informazioni più dettagliate e per l’acquisizione di conoscenze fondamentali sul sistema bus AS-i e le relative caratteristiche rimandiamo alla letteratura specializzata, come ad es. il libro: "AS-i – Das Aktuator-Sensor-Interface für die Automation" (AS-i l’interfaccia sensore/attuatore per l’automazione), Werner Kriesel/Otto W. Madelung (Hanser-Verlag, ISBN 3-446-17825-2). 9809c 6-3 VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema 6.1.2 Panoramica del sistema Informazioni generali L’interfaccia sensore-attuatore AS-i – rappresenta un sistema bus al livello più basso dei sistemi di automazione. Questo tipo di sistema bus presenta i seguenti vantaggi: – collegamento in rete di singoli attuatori e sensori binari a costi contenuti. – impianti flessibili in sistemi decentrati. – protocollo estremamente semplice e rapido (praticamente in tempo reale). – impiego di un solo cavo per la trasmissione dei dati e dell’elettricità. Livello di gestione Unità di comando PROFIBUS Livello di sistema Bus a celle, MAP Livello di produzione Bus di fabbrica, MAP AS-i può quindi essere utilizzato come alternativa di facile installazione o come sottosistema di sistemi Fieldbus esistenti. Sensori e attuatori Fig. 6/1: AS-i al livello più basso della piramide della tecnologia dell’ automazione 6-4 9809c VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema Dati generali di sistema AS-i Nella seguente tabella sono elencati i parametri fondamentali di un sistema bus AS-i: Dati di sistema di un sistema bus AS-i Corrente max. al bus AS-i 2 A per ogni linea Corrente max. per Slave Max. 100 mA per ogni Slave Lunghezza conduttore Max. 100 m per ogni linea, molteplici possibilità di prolunga grazie a ripetitori Numero di Slave Max. 31 Slave AS-i per Master Numero di sensori/ attuatori (I/O) collegabili Fino a 4 ingressi e/o uscite per ogni Slave (max. 124 e/o per ogni Master AS-i) Tempo ciclo < 5 ms con massima espansione Struttura rete Struttura a stella, a linee o ad albero Mezzo di trasmissione Conduttore bipolare non schermato, un solo cavo per l’alimentazione e la trasmissione di dati Fig. 6/2: Tabella dei dati più importanti del sistema AS-i 9809c 6-5 VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema Sistemi bus AS-i L’impiego di componenti pneumatici integrabili nell’ ambiente AS-i risulta economico in numerosi casi. Esempi: – linee di trasmissione difficoltose. – azionamento di piccoli gruppi di valvole. – attuatori posti a notevole distanza all’interno della macchina/impianto. Alcuni campi di applicazione sono ad esempio: – nastri trasportatori – sistemi di movimentazione – linee di montaggio e confezionamento. Nella figura seguente sono schematizzati i componenti richiesti per l’installazione e la messa in servizio di un sistema bus AS-i: 6-6 9809c VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema SF 3 con Master AS-i Alimentatore AS-i Combi Alimentazione aria compressa Vout AS I-CNT-115/ 230 VAC Input: n.c. 100-127Vac / 6A 220-240Vac / 2,8A 50 / 60 Hz T8A/250V (internal) Fuse: Output: 1 +26V GND 1: 26V / 6A 2: 30,5V / 2,2A ASI shield L 2 AS I+ N ASI - VASI Slave AS-i 4O 23 0V 24VDC BUS - + - + Slave AS-i 4O 24VDC BUS Connettore Combi AS-i 4O per 4 bobine - + - + Modulo I/O 2I2O Connettore Combi AS-i 2I2O per 2 bobine e 2 sensori Modulo I/O 4I Cavo piatto di alimentazione supplementare (nero) Cavo piatto AS-i (giallo) 24VDC BUS Unità di indirizzamento AS-i Slave AS-i con indirizzo Slave impostato Fig. 6/3: Panoramica di un sistema bus AS-i con SF 3 in funzione di Master 9809c 6-7 VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema La struttura dei sistemi bus AS-i risulta semplice e flessibile. Nella figura seguente sono schematizzate le principali strutture bus e di rete in uso: – Stella – Linea (con/senza derivazioni) – Albero Stella Master Linea (con/senza derivazioni) Master Albero Master Fig. 6/4: Possibili layout del sistema bus AS-i 6-8 9809c VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema Varianti di base di un sistema bus AS-i Le principali varianti di un sistema bus AS-i possono essere i Master o unità di comando di gestione elencati di seguito: – PLC con connessione Master AS-i oppure unità di valvole con PLC integrato (blocco di comando SF 3) e Master AS-i – scheda PC con connessione Master AS-i – accoppiamento a un sistema di comando attraverso un sistema Fieldbus esistente (ad es. attraverso un’unità di valvole Festo facente funzione di accoppiatore/Gateway) Accoppiatore/Gateway Master AS-i PC PLC Linea bus AS-i Slave AS-i Bus di campo (PROFIBUS ecc.) Linea bus AS-i Slave AS-i Linea bus AS-i Slave AS-i Fig. 6/5: Possibili varianti di base del sistema bus AS-i 9809c 6-9 VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema Master AS-i dell’unità di valvole Con il Master AS-i per le unità di valvole, Festo offre la predisposizione accoppiatore/Gateway per i protocolli dei bus di campo (come ad es. il protocollo Fieldbus Festo, PROFIBUS-DP, INTERBUS-S). I sistemi bus AS-i risultano pertanto compatibili con tutti gli elementi dei livelli superiori nella gerarchia dei sistemi di automazione. E’ inoltre possibile impiegare anche le unità di valvole con comando integrato (blocco di comando SF 3), che mettono i sistemi bus AS-i in condizione di esercitare funzioni autonome di comando in loco. Master AS-i predisposto come accoppiatore/Gateway Bus di campo (ad es. Fieldbus Festo) S S S S S = Slave AS-i S S Nodo Fieldbus predisposto come Gateway/accoppiatore del bus di campo Festo PROFIBUS-DP, INTERBUS-S o simili Master AS-i con PLC integrato (blocco di comando SF 3) S S S S S PLC integrato S = Slave AS-i S Fig. 6/6: Predisposizione del Master AS-i Festo come accoppiatore/ Gateway del Fieldbus oppure con PLC integrato (blocco di comando SF 3) 6-10 9809c VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema Descrizione dei componenti Le unità di valvole modulari sono costituite da singoli moduli, ognuno dei quali viene predisposto per l’esecuzione di funzioni diverse o associato a determinati elementi di collegamento, di segnalazione o di comando. Il Master AS-i comprende i seguenti elementi: 1 2 3 4 CONF DIAG ON BUS 7 6 5 N. Significato 1 Interfaccia diagnostica V.24/RS 232 (da non utilizzare in caso di collegamento al nodo SF 3) LED giallo Targhetta di identificazione del Master AS-i Logo AS-i Connessione bus AS-i con connettore AS-i (in dotazione) LED verde Connettore di configurazione (da non utilizzare in caso di collegamento al nodo SF 3) 2 3 4 5 6 7 Fig. 6/7: Elementi di segnalazione, collegamento e comandare del Master AS-i NOTA: In presenza del nodo SF 3, il connettore di configurazione non deve essere utilizzato. 9809c 6-11 VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema Descrizione delle funzioni Il Master AS-i Festo esegue le seguenti funzioni: – controlla la trasmissione dei dati nel sistema bus AS-i. – controlla lo scambio di dati con il nodo dell’unità di valvole. – modifica gli indirizzi di tutti gli Slave AS-i secondo lo schema di indirizzamento del protocollo Fieldbus o del PLC. – è predisposto per l’esecuzione di funzioni fondamentali per la messa in servizio del sistema bus AS-i, quali per esempio - configurazione del sistema bus AS-i - parametrizzazione degli Slave AS-i - scambio automatico degli indirizzi di Slave AS-i in seguito a un’inversione. - esegue la modifica/assegnazione dell’indirizzo Slave AS-i. – rende possibile la diagnosi del sistema bus AS-i. 6-12 9809c VISF 3 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema 1 Unità di valvole con Master AS-i POWER RUN ERROR CONF BUS DIAG 2 ON DIAG 24VDC BUS 3 FUSE 2A Nodo SF 3 4 4 N. Significato 1 Configurazione, diagnosi e messa in servizio tramite l’interfaccia PC diagnostica e di programmazione DIAG del blocco di comando SF 3 Scambio dati con il nodo Linea bus AS-i Trasmissione dei dati a tutte le utenze bus AS-i 2 3 4 Fig. 6/8: Layout di funzione del Master AS-i 9809c 6-13 VISF 3 6-14 6.1 Indicazioni e panoramica del sistema 9809c VISF 3 6.2 Montaggio 6.2 MONTAGGIO 9809c 6-15 VISF 3 6.2 Montaggio Indice 6.2 MONTAGGIO 6.2.1 Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . . Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Messa a terra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Montaggio a parete e su guida "omega" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-16 6-17 6-18 6-18 6-18 6-18 9809c VISF 3 6.2 Montaggio 6.2.1 Montaggio dei componenti AVVERTENZA: Prima di iniziare i lavori di montaggio, scollegare quanto segue: • alimentazione dell’aria compressa • alimentazione della tensione di esercizio uscite (pin 2) • alimentazione della tensione di esercizio dell’ elettronica (pin 1). In tal modo si evitano: • movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati. • movimenti indesiderati degli attuatori collegati. • stati di commutazione indefiniti dell’elettronica. ATTENZIONE: I componenti dell’unità di valvole contengono elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. • Pertanto non toccare le superfici di contatto dei connettori a innesto sul lato dei componenti. • Attenersi alle norme per la manipolazione di elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. In questo modo si evita la distruzione dei componenti dell’unità di valvole. NOTA: Attenersi alle istruzioni di montaggio contenute nel capitolo 2. 9809c 6-17 VISF 3 6.2 Montaggio Master AS-i NOTA: • Il Master AS-i può essere collocato unicamente a fianco della piastra terminale sinistra. • Non si devono installare più di 12 moduli elettrici (incl. Master AS-i). Montaggio Per il montaggio del Master AS-i utilizzare tre viti a esagono cavo M4. Messa a terra Per il collegamento elettrico agli altri componenti, il Master AS-i è dotato di contatti a molla preassemblati. Montaggio a parete e su guida "omega" Per calcolare il peso complessivo del Master AS-i applicare la formula approssimativa indicata nel manuale dell’unità di valvole e aggiungere ca. 600 g. 6-18 9809c VISF 3 6.3 Installazione 6.3 INSTALLAZIONE 9809c 6-19 VISF 3 6.3 Installazione Indice 6.3 INSTALLAZIONE 6.3.1 Sistema generale di collegamento . . . . . . Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . Scelta dei cavi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . Scelta dei cavi per l’interfaccia diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Collegamento dei cavi ai connettori . . . . . Collegamento dei cavi piatti con la tecnica a perforazione di isolante . . . . . . . Collegamento dei cavi piatti ai connettori cilindrici M12 . . . . . . . . . . . . . . . 6.3.2 Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Collegamento dell’interfaccia diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Connettore di configurazione. . . . . . . . . . . Collegamento del bus AS-i . . . . . . . . . . . . Comportamento del sistema bus AS-i in caso di EMERGENZA . . . . . . . . . . . . . . Occupazione dei pin dell’interfaccia AS-i . Collegamento dell’alimentatore AS-i . . . . . Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . Collocazione nel bus AS-i . . . . . . . . . . . . . Vantaggi dell’alimentatore AS-i Combi Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-20 6-21 6-22 6-22 6-23 6-23 6-24 6-25 6-26 6-26 6-26 6-27 6-27 6-29 6-30 6-30 6-31 6-34 9809c VISF 3 6.3 Installazione 6.3.1 Sistema generale di collegamento AVVERTENZA: Prima di effettuare lavori di installazione e manutenzione, scollegare le seguenti alimentazioni: • alimentazione dell’aria compressa • tensione di esercizio dell’elettronica (pin 1) • tensione di esercizio delle uscite/valvole (pin 2) • tensione di esercizio del sistema bus AS-i (alimentatore AS-i) • modulo di alimentazione supplementare nel sistema bus AS-i. In tal modo si evitano: – movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati. – movimenti indesiderati degli attuatori collegati. – stati di commutazione indefiniti dell’elettronica. 9809c 6-21 VISF 3 6.3 Installazione Informazioni generali Per i sistemi bus AS-i sono stati messi a punto speciali cavi piatti con codifica meccanica in grado di trasmettere contemporaneamente l’energia elettrica e i segnali. Questi cavi piatti permettono di collegare in modo semplice tutte le utenze bus AS-i, senza alcun rischio di inversione di polarità. I contatti vengono assicurati tramite appositi connettori AS-i collegati con la speciale tecnica a perforazione di isolante (grado di protezione IP65). Il collegamento può essere anche effettuato con raccordi filettati PG, per i quali è tuttavia richiesto l’impiego di apposite guarnizioni (grado di protezione IP65). Per il collegamento di cavi di tipo diverso, si raccomanda di verificare la polarità dell’interfaccia AS-i. Scelta dei cavi bus AS-i Per il bus AS-i e l’alimentazione supplementare, Festo propone rispettivamente cavi piatti di colore giallo e nero, da utilizzare nel seguente modo: Cavo piatto Cod. prod./tipo Impiego Cavo piatto AS-i giallo 18 940 KAS-i-1.5-Y-100 Bus AS-i Cavo piatto nero 18 941 KAS-i-1.5-Z-100 Disinserzione separata dell’alimentazione supplementare o nel caso di utenze dall’assorbimento elettrico elevato NOTA: Questi cavi piatti AS-i non vanno installati nei cingoli portacavi. 6-22 9809c VISF 3 6.3 Installazione Scelta dei cavi per l’interfaccia diagnostica NOTA: • L’interfaccia diagnostica del Master AS-i non deve essere impiegata in presenza del nodo "Blocco di comando SF 3". • E’ sufficiente utilizzare l’interfaccia diagnostica del nodo stesso. In tal modo si evitano errori di configurazione e di indirizzamento. Collegamento dei cavi ai connettori Collegare i cavi opportunamente scelti ai connettori maschio/femmina come descritto qui di seguito. 9809c 6-23 VISF 3 6.3 Installazione Collegamento dei cavi piatti con la tecnica a perforazione di isolante La figura seguente illustra le varie fasi del collegamento del cavo piatto AS-i a un connettore AS-i Festo con la tecnica a perforazione di isolante: 1 Targhette di identificazione Max. 0,3 Nm 2 3 4 CLICK 1 2 2 3 CLICK Osservazione: Nella posizione 2 il cavo è ancora mobile. Fig. 6/9: Collegamento del cavo piatto AS-i con la tecnica di collegamento a perforazione di isolante – esempio Festo 6-24 9809c VISF 3 6.3 Installazione Collegamento dei cavi piatti ai connettori cilindrici M12 La particolare forma geometrica del cavo piatto AS-i richiede l’inserimento di guarnizioni adeguate all’interno del raccordo filettato oppure l’impiego di speciali connettori maschio per il collegamento ai connettori cilindrici M12, allo scopo di assicurare il grado di protezione IP65. Nota: Si raccomanda di utilizzare il connettore AS-i-SDPG-M12, cod. prod. 18789 (ad es. per derivazioni) oppure AS-i-SD-FK-M12, cod. prod. 18788 (ad es. per l’uscita/passaggio di linee), per le quali sono disponibili le apposite guarnizioni speciali. M12 M12 AS-i-SD-FK-M12 AS-i-SD-PG-M12 Fig. 6/10: Collegamento dei cavi piatti AS-i a connettori cilindrici M12 – esempio Festo 9809c 6-25 VISF 3 6.3 Installazione 6.3.2 Master AS- i Collegamento dell’interfaccia diagnostica NOTA: • L’interfaccia diagnostica del Master AS-i non deve essere impiegata in presenza del nodo "Blocco di comando SF 3". • E’ sufficiente utilizzare l’interfaccia diagnostica del nodo stesso. In tal modo si evitano errori di configurazione e di indirizzamento. Connettore di configurazione In presenza del nodo "Blocco di comando SF 3", si sconsiglia di impiegare il connettore di configurazione per il Master AS-i eventualmente utilizzato per sistemi precedenti, dal momento che l’FST 200 offre già di per sé svariate soluzioni per agevolare la messa in servizio dell’intero sistema, e quindi anche del Master AS-i. 6-26 9809c VISF 3 6.3 Installazione Collegamento del bus AS-i Comportamento del sistema bus AS-i in caso di EMERGENZA Il sistema di arresto di emergenza non dovrebbe possibilmente prevedere la disattivazione del sistema bus, che dovrebbe al contrario mantenere attive alcune funzioni fondamentali, quali ad es. – la trasmissione dei dati agli utenti bus – la segnalazione delle condizioni di processo. Dal momento che nel sistema bus AS-i la corrente e i dati viaggiano su un unico cavo, non è possibile disinserire separatamente le uscite collegate al bus per motivi legati all’hardware. ATTENZIONE: – Le uscite alimentate elettricamente attraverso il sistema bus AS-i non possono essere disattivate attraverso il circuito di emergenza per motivi legati all’hardware. – Un eventuale guasto del Master AS-i durante il funzionamento non determina pertanto la disattivazione delle uscite degli Slave. – Le uscite degli Slave si disattivano invece in seguito all’interruzione dell’alimentazione AS-i a uno Slave. 9809c 6-27 VISF 3 6.3 Installazione Prima di alimentare la tensione di esercizio all’impianto, verificare per quali uscite del sistema bus AS-i configurato si debba prevedere la disinserzione separata. Per queste uscite utilizzare Slave AS-i dotati di un’alimentazione supplementare. Predisporre l’alimentazione supplementare (cavo piatto nero) nel sistema di arresto di emergenza. 2 3 1 4 5 6 7 N. Significato 1 2 3 Unità di valvole con il blocco di comando SF 3 Master AS-i Alimentatore AS-i con disaccoppiamento dati incorporato Alimentatore ausiliario 24 V Relè di disinserzione dell’alimentazione supplementare Slave AS-i senza alimentazione supplementare Slave AS-i con alimentazione supplementare 4 5 6 7 Fig. 6/11: Esempio di Slave AS-i con e senza arresto di emergenza 6-28 9809c VISF 3 6.3 Installazione Occupazione dei pin dell’interfaccia AS-i NOTA: Connettere all’interfaccia AS-i solamente utenze conformi alle specifiche AS-i. Questo accorgimento consente di prevenire eventuali guasti del Master AS-i e degli Slave. Per il collegamento dell’interfaccia AS-i utilizzare il connettore AS-i-SD-FK Festo (in dotazione). Per eventuali ordini successivi di connettori AS-i specificare il codice prodotto 18785. Rispettare la coppia massima indicata. CONF DIAG BUS AS-i – (azzurro) Max. 0,3 Nm BUS + AS-i + (marrone) AS-i-SD-FK Fig. 6/12: Occupazione dei pin nell’interfaccia AS-i (connessione bus) e nel connettore AS-i Festo 9809c 6-29 VISF 3 6.3 Installazione Collegamento dell’alimentatore AS-i AVVERTENZA: Allo scopo di assicurare un sezionamento elettrico sicuro, è indispensabile impiegare un alimentatore AS-i completo di trasformatore di separazione a norme EN 60742 (DIN/VDE 0551/IEC742) con una resistenza minima di isolamento di 4 kV. Informazioni generali Gli alimentatori realizzati appositamente per i sistemi bus AS-i consentono la trasmissione contemporanea della corrente e dei segnali su un unico cavo. Scegliere solamente apparecchiature con il logo AS-i. Suggerimento: Utilizzare l’alimentatore AS-i Combi AS-i-CNT115/230VCA, cod. prod. 18949, che presenta i seguenti vantaggi: – isolamento elettrico assoluto a norme EN 60742 – conformità alla direttiva comunitaria sui radiodisturbi (marchio CE) – equipaggiamento con modulo di alimentazione integrato AS-i completo di disaccoppiamento dati – equipaggiamento con un’uscita supplementare a 24 V (6 A) per circuiti elettrici con disinserzione separata e Slave ad assorbimento elevato. Si raccomanda di seguire le indicazioni riportate nelle pagine seguenti circa la collocazione dell’alimentatore AS-i e il dimensionamento del sistema bus. 6-30 9809c VISF 3 6.3 Installazione Collocazione nel bus AS-i NOTA: In generale l’alimentatore AS-i può essere collocato in qualsiasi punto del bus AS-i. Rispettare in ogni caso i valori limite e le condizioni di funzionamento, che possono comportare delle limitazioni alla collocazione dell’alimentatore AS-i. – La lunghezza massima complessiva di ogni linea del sistema bus AS-i (incl. derivazioni) è 100 m. L’inserimento di ripetitori consente l’allacciamento di linee addizionali, a loro volta di lunghezza complessiva massima di 100 m ciascuna. Per ogni linea è richiesta l’installazione di un alimentatore AS-i. 2 1 2 4 4 4 4 4 4 3 N. Significato 1 2 Master AS-i Alimentatore AS-i con disaccoppiamento dati incorporato Ripetitore Slave AS-i 3 4 4 4 Fig. 6/13: Esempio di sistema bus AS-i completo di ripetitore 9809c 6-31 VISF 3 6.3 Installazione – L’assorbimento elettrico massimo ammissibile di uno Slave è di 100 mA. Per gli Slave con un assorbimento elettrico superiore (ad es. valvole o solenoidi di grandi dimensioni) si deve prevedere un alimentatore supplementare a parte (alimentazione supplementare) a 24 V. In tutti gli Slave Festo con assorbimento elettrico elevato è predisposto un apposito attacco a 24 V per il collegamento all’alimentazione supplementare. Questi Slave si possono impiegare anche per la realizzazione di sistemi di emergenza. 2 1 5 2 6 4 7 4 4 4 4 3 7 7 N. Significato 1 2 Master AS-i Alimentatore AS-i con disaccoppiamento dati incorporato Ripetitore Slave AS-i Alimentatore a 24 V per modulo di alimentazione supplementare Contatti di disinserzione dell’alimentazione supplementare Slave AS-i ad assorbimento elettrico elevato e modulo di alimentazione supplementare a 24 V 3 4 5 6 7 Fig. 6/14: Esempio di Slave AS-i con assorbimento elettrico elevato e modulo di alimentazione supplementare a 24 V 6-32 9809c VISF 3 6.3 Installazione – L’assorbimento elettrico massimo del sistema bus AS-i è di 2 A per ogni linea. Suggerimento: - collocare l’alimentatore AS-i in una posizione favorevole all’interno del sistema bus AS-i. - collocare gli Slave con assorbimento elettrico elevato in prossimità dell’alimentatore. In caso di dubbio, è opportuno eseguire un’analisi dettagliata della distribuzione della corrente e dei livelli di tensione nel punto più distante del sistema bus AS-i (linea). 9809c 6-33 VISF 3 6.3 Installazione Vantaggi dell’alimentatore AS-i Combi Festo L’alimentatore AS-i Combi Festo eroga tensione di esercizio AS-i in conformità della specifica AS-i e tensione di alimentazione supplementare a 24 V (la tensione viene incrementata a 26 V in uscita per compensare eventuali cadute di tensione). Il modulo a 24 V può essere inserito in circuiti di emergenza oppure fornire un’alimentazione supplementare per utilizzi con assorbimento elettrico elevato. I dati tecnici dell’alimentatore Combi sono indicati nel capitolo 6.6. Vout ASI-CNT-115/230 VAC Input: Fuse: 100-127Vac / 6A 220-240Vac / 2,8A 50/ 60 Hz n.c. 1 +26V + 24 V T8A/250V (internal) GND Output: 1: 26V / 6A 2: 30,5V / 2,2A ASI Uscita per il modulo di alimentazione supplementare (con predisposizione per la disinserzione separata) cavo piatto nero: - marrone 24 V - azzurro 0V shield L 2 ASI+ N ASI- VASI 230 230VV Uscita per sistema bus AS-i, cavo piatto giallo: - marrone AS-i + - azzurro AS-i Logo AS-i Allacciamento alla rete commutabile 115/230 VCA Fig. 6/15: Alimentatore AS-i Combi Festo 6-34 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio 6.4 MESSA IN SERVIZIO 9809c 6-35 VISF 3 6.4 Messa in servizio Indice 6.4 MESSA IN SERVIZIO 6.4.1 Prima della messa in servizio . . . . . . . . . . . . . . Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lista di controllo "Prima della messa in servizio" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tutto il necessario per una configurazione AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indirizzamento degli Slave AS-i . . . . . . . . . . . . . 6-40 6-42 6-44 6.4.2 Presupposti per la messa in servizio. . . . . . . . . Attivazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Quadro d’insieme dell’ampiezza degli indirizzi AS-i e loro assegnazione . . . . . . . . . . . Suggerimenti circa il quadro d’insieme degli indirizzi AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabelle Festo (tabella campo indirizzi e loro assegnazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-49 6-49 6.4.3 Messa in servizio con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . Presupposti per la messa in servizio. . . . . . . . . Operandi AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Panoramica dell’area di indirizzi AS-i . . . . . . . . Indirizzamento sul bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . Configurazione del sistema bus AS-i con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Menù "Project planning AS-i slaves (configurazione slave AS-i)" (configurazione) . . Funzione "SET POINT-ACTUAL comparison (confronto lista di configurazione nominale-reale)" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Menù "Assigning/Altering AS-i slave address (assegnazione/modifica indirizzi Slave AS-i)" . . Menù "SF 3 Online mode (modo operativo online SF 3)" . . . . . . . . . . . . . . Trasmissione dei parametri degli Slave AS-i . . 6-58 6-59 6-60 6-61 6-62 6.4.4 Programmazione della reazione all’accensione/durante il funzionamento . . . . . . Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i successivamente all’accensione . . . . . . . . Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i durante il funzionamento . . . . . . . . . . . . . . Reazione alla caduta della tensione di esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Reazione in caso di errore di un utente . . . . . . 6-36 6-37 6-37 6-51 6-52 6-53 6-63 6-64 6-66 6-69 6-73 6-75 6-76 6-76 6-79 6-79 6-80 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio 6.4.1 Prima della messa in servizio Informazioni generali Per la messa in servizio di un sistema bus AS-i si devono osservare alcuni criteri fondamentali. Nelle pagine seguenti vengono fornite alcune indicazioni generali allo scopo di prevenire errori di installazione. – Indirizzamento degli Slave AS-i Tutti gli Slave AS-i vengono forniti con l’indirizzo 00, salvo altre indicazioni. Durante l’installazione si deve assegnare a ogni Slave un indirizzo (1...31) prima di effettuare il collegamento al bus AS-i, utilizzando ad es. l’unità di indirizzamento Festo. Attenersi rigorosamente alle istruzioni contenute nella documentazione specifica per i singoli Slave. ATTENZIONE: Al momento della messa in servizio il Master ignora gli Slave che presentano ancora un indirizzo 00. Questi Slave non vengono pertanto ripresi nella lista di configurazione reale, i relativi ingressi non vengono letti e le uscite non vengono impostate. Il Master non segnala nessun errore. Se durante la messa in servizio o il funzionamento si verifica un guasto di un altro Slave regolarmente indirizzato (con codici I/O e ID identici), nello Slave con indirizzo #00 si avvia la cosiddetta autoprogrammazione (vedi capitolo 6.5.3 "Indirizzamento mediante autoprogrammazione") e si ha l’attivazione immediata di tutti gli I/O. In alternativa, è possibile ripetere in modo mirato l’indirizzamento dello Slave via software utilizzando il menu dell’FST 200 "Assigning/altering AS-i-slave address" (assegnazione/modifica indirizzo Slave AS-i). 9809c 6-37 VISF 3 6.4 Messa in servizio – Assegnazione degli indirizzi Slave: in un sistema bus AS-i gli indirizzi Slave devono essere assegnati una volta sola. L’assegnazione doppia di indirizzi dà luogo a errori e a condizioni di processo imprevedibili al momento della messa in servizio. ATTENZIONE: L’assegnazione doppia di indirizzi Slave può dare luogo a stati di commutazione indefiniti delle uscite durante la messa in servizio e il funzionamento. In determinate circostanze può verificarsi che le uscite vengano impostate parallelamente o cancellate! Evitare pertanto in qualsiasi modo di assegnare due volte un indirizzo Slave. In generale gli indirizzi Slave possono essere assegnati seguendo qualsiasi ordine e non necessariamente in ordine progressivo. 6-38 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio – Pianificazione della tensione di alimentazione: gli Slave AS-i vengono alimentati in generale tramite il cavo bus giallo in uscita dall’alimentatore AS-i. L’alimentazione della tensione di esercizio agli Slave con assorbimento elettrico elevato o dotati di modulo di alimentazione supplementare deve essere predisposta attraverso una connessione supplementare e un alimentatore separato . Il gruppo di alimentazione deve essere collegato in parallelo oppure in quest’ordine: 1. bus AS-i 2. Master AS-i (tramite il nodo dell’unità di valvole) 3. unità di comando e sistemi di gestione. 9809c 6-39 VISF 3 6.4 Messa in servizio Lista di controllo "Prima della messa in servizio" Lista di controllo Gli indirizzi degli Slave sono impostati su 1...31? Gli indirizzi Slave sono stati assegnati solo una volta? Il sistema di arresto di emergenza, se previsto, contempla tutti gli Slave interessati in conformità alle normative vigenti? E’ stato predisposto un modulo supplementare separato per l’alimentazione degli Slave con assorbimento elettrico elevato? Sono state previste le varianti con inserzione della tensione di alimentazione in parallelo o nella sequenza corretta? Si è proceduto in base alle specifiche AS-i? - max. assorbimento sul bus AS-i 2O - max. lunghezza del cavo senza ripetitore 100 m Esiste una configurazione del bus AS-i nel FST 200? - E’ stata compilata la lista di configurazione nominale completa di indirizzi Slave AS-i, codice ID e codice I/O? Fig. 6/16: Tabella/lista di controllo "Prima della messa in servizio" Nella figura seguente sono rappresentati alcuni dei componenti AS-i necessari per la messa in servizio. 6-40 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Laptop/PC con modulo di configurazione bus AS-i dell’FST 200 Interruttore principale dell’impianto 200 V out ASI-CNT-115/230 VAC 100-127Vac / 6A 220-240Vac / 2,8A 50 / 60 Hz n.c. Input: Fuse: 1 +26V T8A/250V(internal) GND Output : 1: 26V / 6A 2: 30,5V / 2,2A ASI shi eld L 2 ASI+ N ASI- V ASI 230V Unità di valvole con Master AS-i Alimentatore AS-i Combi Cavo piatto AS-i (giallo) Alimentazione 2 4V DC B US Circuito di emergenza Slave AS-i Indirizzo Slave 01 Slave AS-i 02 03 Unità di indirizzamento AS-i Fig. 6/17: Rete di componenti AS-i per la messa in servizio 9809c 6-41 VISF 3 6.4 Messa in servizio Tutto il necessario per una configurazione AS-i Per consentire una identificazione univoca di un utente AS-i sono state definite le specifiche e i profili AS-i, a cui sono vincolati tutti i produttori nel caso del sistema bus aperto. Uno Slave AS-i viene identificato in modo univoco tramite un codice ID e un codice I/O. Queste codifiche, che vengono memorizzate nella memoria permanente nello Slave e stampate sulla targhetta di identificazione dello stesso ancora in fase di produzione, contengono le seguenti informazioni: – Codice ID Il codice ID indica il tipo di Slave (ad es. modulo I/O semplice, sensore intelligente, interruttore salvamotore) e definisce i profili utilizzati (ad es. bit dati e bit parametri). Il codice ID, espresso per convenzione in formato esadecimale (ad es.. FH), consente pertanto di identificare Slave di marche diverse con caratteristiche analoghe e quindi intercambiabili. NOTA: - Il Master AS-i riconosce automaticamente tutti i codici ID, predisponendo ogni volta la variante di protocollo corretta. - Gli Slave con codice ID FH: - non sono conformi a nessun profilo AS-i - vengono definiti caso per caso tra produttore e cliente. 6-42 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio – Codice I/O Il codice I/O definisce le modalità di utilizzo dei quattro bit dati del protocollo AS-i. La combinazione tra il codice I/O e il codice ID consente di identificare in modo univoco ogni singolo Slave. Nella tabella seguente sono riportati alcuni esempi di codici I/O utilizzati per gli Slave. Cod. I/O D3 D2 D1 D0 Esempio Festo 0H 1H 2H 3H 4H 5H 6H 7H 8H I O I/O O I/O O I/O I/O O I I I O I/O O I/O I/O O I I I I I O I/O I/O O I I I I I I I I/O O Mod. AS-i a 4 ingressi 9H AH BH CH DH EH FH I I/O I I/O I I/O TRI O O I I/O I I/O TRI O O O O I I/O TRI O O O O O O TRI Mod. AS-i 2I2O Connettore Combi AS-i 4O, Unità di valvole AS-i, mod. AS-i 4O Connettore Combi AS-i 2O2I opp. 1O1I Legenda: I Ingresso binario proveniente dalla linea O Uscita binaria alla linea I/O Funzione bidirezionale della porta TRI Nessuna configurazione o nessuna configurazione riconosciuta in seguito a reset Fig. 6/18: Specifiche AS-i sui codici I/O ammessi Osservazione: gli Slave con 2 ingressi e 2 uscite possono avere i seguenti codici I/O: - 3H (ad es. modulo 2I2O Festo) - BH (ad es. connettore Combi Festo 2O/2I). Questi Slave non sono pertanto intercambiabili. 9809c 6-43 VISF 3 6.4 Messa in servizio Indirizzamento degli Slave AS-i Il Master AS-i Festo, in combinazione con il blocco di comando SF 3 e l’FST 200, offre due possibilità per l’indirizzamento degli Slave AS-i: • con l’unità di indirizzamento AS-i: gli indirizzi vengono impostati individualmente sugli Slave AS-i tramite l’unità di indirizzamento AS-i. • senza l’unità di indirizzamento AS-i: gli indirizzi degli Slave As-i vengono impostati individualmente nel modulo di configurazione bus AS-i dell’FST 200. Successivamente all’indirizzamento è possibile eseguire il confronto tra la configurazione nominale e quella reale, riprendere la configurazione reale come configurazione nominale e concludere la messa in servizio del sistema bus AS-i. Osservazione: L’autoprogrammazione rende possibile la configurazione automatica di uno Slave difettoso o sostituito all’interno di un bus AS-i pronto ad entrare in funzione. Per la descrizione dell’autoprogrammazione si rimanda al capitolo 6.5.3 "Diagnosi e correzione degli errori". 6-44 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Indirizzamento degli Slave AS-i con l’unità di indirizzamento AS-i Per eseguire questa operazione è necessario disporre di un’unità di indirizzamento AS-i, ad es. l’unità di indirizzamento Festo, cod. prod. 18959. NOTA: Si raccomanda di indirizzare individualmente gli Slave AS-i prima di installarli sul bus AS-i. Procedere nel seguente modo (vedi anche fig. successiva): 1. Collegare l’unità di indirizzamento AS-i allo Slave AS-i (ev. fare riferimento alla descrizione dello Slave AS-i interessato). 2. Leggere l’indirizzo attuale dello Slave (per gli Slave nuovi perlopiù #00) 3. Assegnare allo Slave un indirizzo AS-i non ancora occupato (1...31 - nella figura è l’indirizzo #07. 4. Installare lo Slave indirizzato nel bus AS-i. 9809c 6-45 VISF 3 6.4 Messa in servizio 4 1 2 #00 3 24VDC 24VDC BUS BUS #07 Fig. 6/19: Indirizzamento degli Slave AS-i con l’unità di indirizzamento AS-i 6-46 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Indirizzamento degli Slave AS-i con l’FST 200 (senza unità di indirizzamento AS-i) Questa operazione non richiede l’impiego dell’unità di indirizzamento AS-i. Attivare il modulo di configurazione bus AS-i dell’ FST 200 (cfr. manuale dell’FST 200, capitolo 8). NOTA: Indirizzare gli Slave AS-i uno ad uno immediatamente dopo averli installati. Procedere nel seguente modo (vedi anche fig. successiva): 1. Collegare lo Slave al bus AS-i (ev. fare riferimento alla descrizione dello Slave AS-i interessato). Lo Slave dovrebbe avere come indirizzo 0. 2. Attivare il modulo di configurazione bus AS-i dell’FST 200. Il PC deve essere collegato all’interfaccia diagnostica del blocco di comando SF 3. Tramite il menu "Assigning/ altering AS-i-slave address" (assegnazione/modifica indirizzi Slave AS-i) assegnare un indirizzo agli Slave con indirizzo 0. 3. Selezionare l’indirizzo Slave 0 con F2. 4. Scorrendo l’elenco con i tasti freccia, selezionare un indirizzo AS-i non ancora occupato (1...31), quindi premere F3, per associare lo Slave nuovo a questo indirizzo (nella figura: #07). 5. Installare solo in questo momento lo Slave successivo, quindi procedere all’indirizzamento. 9809c 6-47 VISF 3 6.4 Messa in servizio 2 3 FST 200 #00 0 1 1 F2 4 0 #07 FST 200 7 F3 Fig. 6/20: Indirizzamento degli Slave AS-i con l’FST 200 (senza unità di indirizzamento AS-i) 6-48 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio 6.4.2 Presupposti per la messa in servizio Attivazione del sistema NOTA: – Tenere in considerazione anche le istruzioni per l’attivazione contenute nei capitoli 2, 3 e 4. – Le procedure specifiche per la messa in servizio indicate a seguire presuppongono la conoscenza dei capitoli precedenti, e in particolare del paragrafo 6.4.1 "Prima della messa in servizio". Prima di attivare il sistema, completare la configurazione e la messa in servizio del Master AS-i/sistema bus AS-i. Procedere quindi all’attivazione del sistema come segue: • Alimentazione generale Attivare l’alimentazione generale del sistema di comando, di tutti gli utenti Fieldbus e di tutte le utenze AS-i (incl. alimentatore AS-i) tramite un alimentatore centrale Combi) oppure un interruttore generale. • Alimentazione separata Se sono previsti gruppi di alimentazione separati per il sistema di comando, gli utenti Fieldbus e AS-i, attivare il sistema seguendo rigorosamente questo ordine: 1. Attivare tutti gli Slave AS-i (alimentatore AS-i ed eventuale alimentazione supplementare). 2. Attivare gli utenti Fieldbus. 3. Attivare l’unità di comando di gestione. 9809c 6-49 VISF 3 6.4 Messa in servizio Assegnazione degli I/O AS-i agli operandi I/O dell’FST NOTA: I/O AS-i dell’unità di valvole: – Gli I/O AS-i occupano sempre il range di indirizzi IW/OW16...31. – Il Master AS-i predispone in aggiunta altri quattro bit di stato per lo svolgimento di funzioni diagnostiche. Per effetto della struttura simmetrica caratteristica dell’indirizzamento AS-i, il Master riserva anche quattro uscite AS-i in aggiunta (che risultano tuttavia inutilizzabili). – Questi bit di stato AS-i occupano in aggiunta quattro indirizzi di ingresso AS-i e quattro indirizzi di uscita AS-i (IW/OW16.0...16.3). – Se è presente un Master AS-i, l’occupazione dei bit di stato AS-i (4I, 4O) avviene sempre automaticamente. Ampliamento/modifica: – Gli I/O AS-i occupano sempre il range di indirizzi IW/OW16...31, a prescindere dall’estensione dell’unità di valvole. 6-50 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Quadro d’insieme dell’ampiezza degli indirizzi AS-i e loro assegnazione Gli I/O dei vari tipi (I/O locali, I/O AS-i) vengono configurati in blocchi singoli interconnessi, che consentono di raggiungere il numero di I/O indicato nella tabella successiva nelle unità di valvole dotate di Master AS-i: Nodo I/O locali per unità di valvole I/O AS-i per unità di valvole Blocco di comando SF 3 Max. 128I Max. 128O Max. 124+4I * Max. 124+4O * * Incl. bit di stato AS-i Osservazione: – In seguito alla configurazione di uno Slave AS-i risultano occupati nella norma quattro indirizzi di ingresso e quattro indirizzi di uscita nell’ambito dell’area di indirizzi AS-i, a prescindere dal codice I/O dello Slave. – Il Master AS-i riserva quattro indirizzi di ingresso per i bit di stato AS-i e quattro indirizzi di uscita supplementari (che risultano tuttavia inutilizzabili). 9809c 6-51 VISF 3 6.4 Messa in servizio Suggerimenti circa il quadro d’insieme degli indirizzi AS-i – Allo scopo di evitare errori di indirizzamento, definire esattamente il quadro d’insieme dell’area di indirizzi e dell’assegnazione degli I/O di tutti gli Slave AS-i (vedi esempio 1 e le relative tabelle Festo). – Le tabelle Festo riferite all’esempio 1 possono essere utilizzate da un lato come modelli per la progettazione e la configurazione dell’area di indirizzi e dall’altro come supporto per l’assegnazione dei singoli Slave ai byte (parole) I/O del sistema di comando. 6-52 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Tabelle Festo (tabella campo indirizzi e loro assegnazione) Le tabelle Festo riferite all’esempio 1 sono volte a semplificare la progettazione dell’area di indirizzi e l’assegnazione dei singoli Slave ai byte I/O (parole I/O) del sistema di comando. Unità di valvole AS-i Cod. IO 8H Sensori Codice IO BH connettore Combi 2I1O Cod. IO BH Modulo 2I2O Cod. IO 3H Modulo 4I Cod. IO 0H Esempio 1 (esempio di utilizzo delle tabelle Festo): si registrano innanzitutto quattro Slave AS-i con gli indirizzi AS-i 1, 2, 3 e 7 e il Master in una tabella I/O, allo scopo di determinare l’estensione dell’area di indirizzi e di definire i rispettivi ingressi e uscite fisicamente presenti. In seguito è possibile creare una tabella complementare, dove assegnare con precisione gli ingressi/uscite AS-i agli ingressi/uscite del sistema di comando. 24 VD C Indirizzo AS-i: I/O fisicamente presenti: #1 #2 4I 2I2O 2I2O Campo indirizzi occupato: 4I 4O 4I 4O 4I 4O Spazio non utilizzato BU S (12I) (12O) #3 4O 4I 4O Fig. 6/21a: Esempio di applicazione delle tabelle Festo riportate nelle pagine seguenti 9809c 6-53 VISF 3 6.4 Messa in servizio Continuazione di esempio 1: Registrazioni nella tabella d’insieme (campo indirizzi I/O AS-i): Byte PLC Bit 7 Bit 6 Bit 5 Bit 4 Bit 3 Slave AS-i 1 (codice IO 0H) 16 17 I4 I3 I2 I1 Bit 2 Bit 1 Bit 0 Master AS-i Quattro bit di stato AS-i Slave AS-i 3 (codice IO BH) Slave AS-i 2 (codice IO 3H) I2 O2 I1 X O1 Slave AS-i 5 O1 I2 I1 Slave AS-i 4 18 Slave AS-i 7 (codice IO 8H) 19 O4 O3 O2 Slave AS-i 6 O1 Fig. 6/21b: Esempio di schema di occupazione del campo indirizzi I/O AS-i 6-54 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Continuazione di esempio 1: Registrazioni nella tabella di assegnazione: IW/OW16...31: configurazione del blocco di comando SF 3 D0...D3: bit dati degli Slave AS-i AS-i Byte PLC IW OW D3 D2 D1 D0 D3 D2 D1 D0 Bit 7 Bit 6 Bit 5 Bit 4 Bit 3 Bit 2 Bit 1 Bit 0 Slave AS-i 1 (codice IO 3H) 16 16 I4 I3 I2 I1 Quattro bit di stato AS-i (I) x x x x Quattro uscite riservate (simmetria) Slave AS-i 3 (codice IO BH) 17 17 Master AS-i Slave AS-i 2 (codice IO 3H) I2 I1 x x x x I2 I1 x x (O2)1 O1 O2 O1 x x Slave AS-i 5 18 18 x x x Slave AS-i 4 x x Slave AS-i 7 (codice IO (8H) 19 19 x x x x O4 O3 O2 O1 x x x Slave AS-i 6 x x x x 1 = Uscita non realmente esistente sullo Slave (connettore Combi 2I/1O) x = Contenuto bit non significativo/non utilizzabile Fig. 6/21c: Esempio di assegnazione di I/O AS-i ⇔ I/O PLC Si consiglia di fotocopiare le tabelle delle pagine seguenti in formato ingrandito per facilitare l’inserimento dei dati e per effettuare eventuali calcoli successivi. 9809c 6-55 VISF 3 6.4 Messa in servizio Tabella Festo per il blocco di comando SF 3 Panoramica del campo indirizzi I/O AS-i Byte PLC Bit 7 Bit 6 Bit 5 Slave AS-i 1 16 Bit 4 Bit 3 Bit 2 Bit 1 Bit 0 Master AS-i Quattro bit di stato Slave AS-i 3 Slave AS-i 2 Slave AS-i 5 Slave AS-i 4 Slave AS-i 7 Slave AS-i 6 Slave AS-i 9 Slave AS-i 8 Slave AS-i 11 Slave AS-i 10 Slave AS-i 13 Slave AS-i 12 Slave AS-i 15 Slave AS-i 14 Slave AS-i 17 Slave AS-i 16 Slave AS-i 19 Slave AS-i 18 Slave AS-i 21 Slave AS-i 20 Slave AS-i 23 Slave AS-i 22 Slave AS-i 25 Slave AS-i 24 Slave AS-i 27 Slave AS-i 26 Slave AS-i 29 Slave AS-i 28 Slave AS-i 31 Slave AS-i 30 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Fig. 6/22: Schema di occupazione del campo indirizzi I/O AS-i 6-56 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Tabella Festo per il blocco di comando SF 3 Assegnazione I/O AS-i ⇔ I/O del PLC AS-i Byte PLC IW OW D3 D2 D1 Bit 7 Bit 6 Bit 5 Slave AS-i 1 D0 D3 D2 D1 Bit 4 Bit 3 Bit 2 Bit 1 Master AS-i D0 Bit 0 Quattro bit di stato AS-i Quattro uscite riservate (simmetria) 16 16 Slave AS-i 3 Slave AS-i 2 Slave AS-i 5 Slave AS-i 4 Slave AS-i 7 Slave iAS-i 6 Slave AS-i 9 Slave AS-i 8 Slave AS-i 11 Slave AS-i 10 Slave AS-i 13 Slave AS-i 12 Slave AS-i 15 Slave AS-i 14 Slave AS-i 17 Slave AS-i 16 Slave AS-i 19 Slave AS-i 18 Slave AS-i 21 Slave AS-i 20 Slave AS-i 23 Slave AS-i 22 Slave AS-i 25 Slave AS-i 24 Slave AS-i 27 Slave AS-i 26 Slave AS-i 29 Slave AS-i 28 Slave AS-i 31 Slave AS-i 30 17 17 18 18 19 19 20 20 21 21 22 22 23 23 24 24 25 25 26 26 27 27 28 28 29 29 30 30 31 31 Fig. 6/23: Assegnazione I/O AS-i ⇔ I/O PLC 9809c 6-57 VISF 3 6.4 Messa in servizio 6.4.3 Messa in servizio con l’FST 200 L’FST 200 comprende un modulo di configurazione bus AS-i e funzioni AS-i ampliate nel modo operativo online finalizzato a semplificare le operazioni di configurazione e di messa in servizio del sistema AS-i, esistono le seguenti possibilità: – progettazione e configurazione del sistema AS-i sul PC – confronto tra la lista di configurazione nominale e reale – caricamento da PC dei dati di configurazione nel blocco di comando SF3 – indirizzamento degli slave collegati al sistema AS-i – test degli ingressi e delle uscite AS-i nel modo operativo online – visualizzazione delle segnalazioni di errore nel sistema AS-i – trasmissione dei parametri degli Slave agli Slave AS-i predisposti (tramite i CFM, ad es. per l’esecuzione di test sui sensori). NOTA: La configurazione e la messa in servizio del Master AS-i e/o del sistema bus AS-i con l’FST 200 vanno sempre interfacciate con l’interfaccia diagnostica del blocco di comando SF 3. Il blocco di comando SF 3 esegue quindi uno scambio di dati interno con il Master AS-i. 6-58 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Presupposti per la messa in servizio Oltre alle procedure per la messa in funzione menzionate nei capitoli 3 e 4, nei sistemi bus AS-i si devono eseguire anche le seguenti operazioni: – indirizzamento di tutti gli Slave AS-i – configurazione del Master AS-i/sistema bus AS-i (stesura di una lista di configurazione nominale, confronto lista nominale-lista reale ecc.) – messa in servizio del sistema bus AS-i. L’unità di valvole dotata del blocco di comando SF 3 è in grado di azionare anche 128 ingressi e 128 uscite AS-i, oltre ai 128 ingressi e 128 uscite locali. Le modalità di indirizzamento degli I/O locali sono in linea di massima analoghe a quelle descritte ai Capitoli 2 e 3. Nelle pagine seguenti sono state sintetizzate le istruzioni complementari per l’indirizzamento degli I/O AS-i. Per ulteriori informazioni rimandiamo a: – descrizione dei moduli CP, se è presente un modulo di connessione CP oltre al Master AS-i; – Appendice B, panoramica completa degli operandi (I/O). 9809c 6-59 VISF 3 6.4 Messa in servizio Operandi AS-i Operandi Nume- Sigla ro Parametri Commento Ingressi 128 I {16...31}.{0...7} Operando ad un bit Parole di ingresso 16 IW {16...31} Uscite 128 O {16...31}.{0...7} Operando ad un bit Parole di uscita 16 OW {16...31} Permanenti No Operando a più bit No Operando a più bit Osservazione: – Gli ingressi AS-i I16.0 - I16.3 occupati automaticamente dal Master AS-i vengono definiti bit di stato AS-i. Contengono informazioni diagnostiche inerenti al bus AS-i (vedi capitolo 6.5). – Le uscite AS-i O16.0...O16.3 vengono occupate automaticamente dal Master AS-i per questioni di simmetria e non sono utilizzabili. – Gli Slave AS-i vengono indirizzati a partire dall’operando I16.4 oppure O16.4. Fig. 6/24: Operandi AS-i disponibili nell’unità di valvole con blocco di comando SF 3 NOTA: Non tutti gli ingressi e uscite AS-i registrati esistono fisicamente né possono essere collegati. 6-60 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Panoramica dell’area di indirizzi AS-i L’area di indirizzi AS-i disponibile non dipende dall’esercizio dell’unità di valvole programmabile SF 3 (Stand-alone, Master o Slave) e occupa sempre l’area di indirizzi/gli operandi IW/OW16...31 dell’FST. Anche gli indirizzi degli I/O locali e della diagnosi locale non dipendono dal modo di esercizio. Nella figura seguente è schematizzata la struttura generale: Master AS-i Ingressi Locali IW0...15 Uscite Locali OW0...15 SF 3 Diagnosi Locali I/O IW0.0...0.3 Valvole Locali OW0...15 AS-i IW16...31 OW16...31 Area di indirizzi AS-i Fig. 6/25: Schema di occupazione area di indirizzi AS-i e area di indirizzi locale 9809c 6-61 VISF 3 6.4 Messa in servizio Indirizzamento sul bus AS-i 16 17 22 23 18 19 O0.0 O0.1 O0.2 O0.4 O0.6 O1.0 O1.2 O1.4 O1.6 0 1 3 2 5 4 7 6 9 8 11 12 14 10 13 15 Unità di valvole AS-i 4O Codice IO 8H 4 5 6 7 20 21 Sensori Modulo I/O 2I2O Codice IO 3H 10 11 O4 Codice IO BH 8 9 O4 0 1 2 3 Modulo I/O 2I2O Codice IO 3H 4 bit di stato AS-i I8 Connettore Combi 2I1O I4 O0.3 O0.5 O0.7 O1.1 O1.3 O1.5 O1.7 I0.0 I0.1 I0.2 I0.3 I0.4 I0.5 I0.6 I0.7 O2.4 O2.5 O2.6 O2.7 O2.0 O2.1 O2.2 O2.3 I1.0 I1.1 I1.2 I1.3 Uscite O16.0...O16.3 non occupate Bit di stato AS-i I16.0, I16.1 I16.2, I16.3 In generale, per l’indirizzamento degli I/O AS-i si procede analogamente agli I/O locali. Nella figura successiva è esemplificato l’indirizzamento di quattro Slave AS-i con gli indirizzi 1, 2, 3 e 7 (cfr. tabelle Festo al capitolo 6.4.2): 24VDC #01 #02 #03 I16.4 I16.5 O16.6 O16.7 I17.0 I17.1 O17.2 O17.3 O17.4 (O17.5) I17.6 I17.7 Spazio non utilizzato # 04, BUS #07 O19.4 O19.5 O19.6 O19.7 Fig. 6/26: Esempio di indirizzamento degli Slave AS-i con l’FST 200 6-62 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Configurazione del sistema bus AS-i con l’FST 200 Una volta creato o selezionato un progetto nell’ FST 200, si può attivare il modulo di configurazione bus AS-i per configurare un sistema bus AS-i oppure definirne un progetto preliminare (cioè senza ricorrere all’hardware AS-i). Procedere nel seguente modo: • Selezionare la funzione "Configuration (configurazione)" nel menù "Utilities (programmi utility)". • Dal menù "Configuration" selezionare la funzione "Fieldbus/AS-i" con il tasto F6. • Selezionare quindi dal menù "Bus configuration (configurazione bus)" la funzione "AS-i bus (bus AS-i)", azionando il tasto F2. NOTA: Premendo il tasto F9, è possibile richiamare a video una finestra di Help da qualsiasi menù. Nell’Help si ritrovano informazioni dettagliate circa la configurazione del bus AS-i. E’ possibile aprire la finestra di Help anche cliccando con il mouse sulla voce desiderata della riga dei messaggi. Le funzioni del modulo di configurazione bus AS-i sono descritte nel manuale dell’FST 200. Nelle pagine seguenti è stata riportata semplicemente una sintesi delle operazioni principali, per le quali si presuppone in ogni caso la conoscenza del manuale dell’FST 200. 9809c 6-63 VISF 3 6.4 Messa in servizio Menù "Project planning AS-i slaves (configurazione slave AS-i)" (configurazione) Attivando questo menù, si accede alla seguente videata: Displaying configured slaves Fig. 6/27: Menù "Project planning AS-i slaves" (configurazione Slave AS-i) dell’FST 200 Questo menù consente di effettuare la configurazione degli Slave AS-i (ossia la definizione del relativo indirizzo e dei codici ID e IO), in modo particolare quando il sistema bus AS-i non è ancora installato. Una volta configurato, il sistema bus AS-i (lista di configurazione nominale) viene quindi caricato nel blocco di comando SF 3 prima della messa in servizio. 6-64 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio NOTA: I codici ID e IO di uno Slave sono riportati sulla targhetta di identificazione o nel libretto di istruzioni dello stesso. Al termine della configurazione è possibile effettuare un confronto tra la configurazione nominale e reale per il bus AS-i, allo scopo di individuare eventuali errori di installazione o configurazione. ATTENZIONE: Ogni volta che si esegue un confronto tra lista di configurazione nominale e reale ha luogo la riconfigurazione del sistema bus AS-i. Il sistema di comando va in arresto. Tutte le uscite AS-i vengono disattivate. 9809c 6-65 VISF 3 6.4 Messa in servizio Funzione "SET POINT- ACTUAL comparison (confronto lista di configurazione nominalereale)" ATTENZIONE: Ogni volta che si esegue un confronto tra lista di configurazione nominale e reale ha luogo la riconfigurazione del sistema bus AS-i. Il sistema di comando va in arresto. Tutte le uscite AS-i vengono disattivate. La funzione "SET POINT-ACTUAL comparison (confronto lista di configurazione nominale-reale)" presuppone l’esistenza di un sistema bus AS-i installato e il collegamento tra il PC e l’interfaccia diagnostica del blocco di comando SF 3. Richiamando questa funzione, appare la seguente videata: Fig. 6/28: Configurazione degli Slave AS-i – confronto tra configurazione nominale e reale 6-66 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Osservazioni sul confronto tra lista di configurazione nominale e reale – Ha luogo la riconfigurazione del sistema bus AS-i, durante la quale tutte le uscite AS-i vengono disattivate. – Confronto tra la lista configurata (lista di configurazione nominale del PC) e la lista degli Slave riconosciuti dal Master AS-i. – Il sistema segnala a video tutte le differenze riscontrate rispetto alla lista di configurazione nominale del PC. Azionando il tasto di funzione F4, si registra ogni volta il dato di configurazione reale differente tra i parametri della lista di configurazione nominale. Osservazione: in seguito al confronto tra la lista di configurazione nominale e reale vengono evidenziati eventuali errori o alcuni Slave mancanti. Se il numero degli Slave installati nel sistema bus AS-i è superiore a quello degli Slave configurati, questo scostamento non dà luogo all’emissione di nessuna segnalazione di errore. – Se la lista configurata (lista di configurazione nominale del PC) è vuota, la lista degli Slave riconosciuti viene copiata immediatamente nella lista di configurazione. NOTA: Quando il confronto tra la lista di configurazione nominale e reale è concluso, attivare immediatamente la funzione "Load config. (carica configurazione)" per assicurare la perfetta corrispondenza tra la lista di configurazione nominale dell’SF 3 e la lista di configurazione nominale del PC. 9809c 6-67 VISF 3 6.4 Messa in servizio "Load configuration (carica configurazione)" (tasto di funzione F5) – La lista degli Slave configurati che appare a video viene caricata nella RAM dell’SF 3 e corrisponde alla configurazione nominale del bus AS-i. – Al termine viene eseguito automaticamente un confronto tra le liste di configurazione nominale e reale. NOTA: Al termine della messa in servizio, hanno luogo lo scarico di tutti i dati del sistema di comando dalla RAM e la relativa programmazione nella EEPROM. Nel corso di quest’ultima vengono programmati nella EEPROM del blocco di comando SF 3 anche i dati delle utenze bus AS-i (vedi capitolo 3 "Programmazione della EEPROM" e manuale dell’FST 200, capitolo 7 "Dialogo con il sistema di comando"). F7 - 6-68 Con questo tasto di funzione si accede al menù di indirizzamento degli Slave AS-i con il PC. La procedura di indirizzamento è descritta in modo particolareggiato nel paragrafo successivo. 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Menù "Assigning/Altering AS-i slave address (assegnazione/modifica indirizzi Slave AS-i)" Premendo il tasto di funzione F7 si accede al menù "Prog. address (programma indirizzo)", dove è possibile eseguire la modifica degli indirizzi degli Slave AS-i installati. In questo menù ha luogo la verifica continua dello stato del bus AS-i e vengono visualizzati tutti gli Slave AS-i riconosciuti. All’interno di questo menù è possibile: – effettuare da PC l’indirizzamento individuale degli Slave collegati al bus AS-i (senza utilizzare un’unità di indirizzamento AS-i), in presenza di un impianto nuovo. Si deve procedere innanzitutto all’assegnazione di nuovi indirizzi agli Slave AS-i con indirizzo 0, prima di iniziare la modifica degli indirizzi di altri Slave AS-i esistenti. – Assegnare (da PC) indirizzi nuovi a Slave AS-i già indirizzati. – Avere sempre a disposizione un riferimento chiaro alla lista configurata. Tutti gli indirizzi degli Slave configurati nella lista di configurazione nominale finiscono con la lettera "P". Se gli Slave nel bus AS-i differiscono, possono apparire sul video: - una riga vuota: sta a significare che non è stato ritrovato nessuno Slave. - un punto di domanda accanto al codice ID e/o I/O: sta a significare che lo Slave individuato si differenzia per il codice evidenziato. 9809c 6-69 VISF 3 6.4 Messa in servizio Attivando questo menù, si accede alla seguente videata: Fig. 6/29: FST 200 – assegnazione/modifica dell’indirizzo di uno Slave AS-i 6-70 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Il tasto F5 "SET POINT ID/IO (configurazione nominale ID/IO)" consente di richiamare a video i dati dello Slave configurato a scopo verifica. Si devono eliminare le eventuali differenze esistenti. Procedere nel seguente modo: • smontare lo Slave erroneamente installato e • sostituirlo con il tipo di Slave configurato oppure • riprendere lo Slave installato nella lista di configurazione nominale prevista richiamando il menù di configurazione AS-i ("Planning AS-i slaves") e ripetendo in questo menù il confronto tra le liste di configurazione nominale e reale. Riprendere quindi lo Slave che risulta differente con F4. Il seguente esempio illustra come assegnare successivamente un indirizzo a uno Slave. 9809c 6-71 VISF 3 6.4 Messa in servizio Esempio (assegnazione di indirizzo Slave nuovo): – indirizzo esistente (impostazione di fabbrica): 0 – indirizzo da assegnare: 23 Procedura generale: 1. Assegnazione del nuovo indirizzo Slave. 2. Inserimento dello Slave nuovo nella lista di configurazione. Procedere nel seguente modo: 1. Assegnare il nuovo indirizzo Slave: • Individuare l’indirizzo Slave 0 da modificare. • Selezionarlo azionando il tasto F2 "Select (seleziona)" (la riga selezionata viene marcata con un colore diverso). • Selezionare quindi l’indirizzo di destinazione desiderato (23). • Azionando il tasto F3 "Modify address (modifica indirizzo)" associare lo Slave 0 all’indirizzo 23. 2. Inserimento dello Slave nuovo nella lista di configurazione: ora si tratta di riprendere la configurazione dello Slave con il nuovo indirizzo nella lista di configurazione nominale. • Richiamare il menù "Planning AS-i slaves (configurazione Slave AS-i)". • Registrare il nuovo Slave. In tal modo, l’assegnazione di un nuovo indirizzo a uno Slave AS-i si è conclusa. 6-72 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Menù "SF 3 Online mode (modo operativo online SF 3)" Oltre alle funzioni note, da questo menù è possibile anche: – Visualizzare tutti gli Slave installati nel sistema bus AS-i (lista di configurazione reale). Per vedere sullo schermo gli I/O AS-i si deve scorrere la videata con F1 o F2. – Controllare gli ingressi AS-i e attivare le uscite AS-i. – Trasmettere i parametri degli Slave agli Slave AS-i corrispondenti (sotto forma di macro tramite il CFM oppure in modo terminale). Richiamando il modo operativo online dal menù principale dell’FST 200 appare la seguente videata sullo schermo: Fig. 6/30: FST 200 – modo operativo online dell’SF3 con gli I/O AS-i Si ricorda che, richiamando questo menù, viene visualizzata l’installazione reale. 9809c 6-73 VISF 3 6.4 Messa in servizio In presenza di numerosi I/O, scorrere la videata con F1/F2 fino a visualizzare gli I/O AS-i. L’attivazione/disattivazione delle uscite AS-i sono analoghe all’attivazione/disattivazione delle uscite locali. Osservazione: – Gli I/O non esistenti vengono visualizzati su uno sfondo grigio. – In caso di guasto di uno Slave AS-i durante il funzionamento, questo Slave viene evidenziato con la lettera "E" in coda all’indirizzo. AVVERTENZA: – Nel modo operativo online attivare solamente uscite di cui si conoscono gli effetti/la reazione. – Se l’impianto è acceso, le uscite reagiscono immediatamente alle impostazioni effettuate a video. – Accertarsi pertanto che l’attivazione o disattivazione delle uscite non possa causare pericoli per le persone o la macchina. Sulla base di queste istruzioni, il tecnico è in grado di eseguire agevolmente la messa in servizio. 6-74 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Trasmissione dei parametri degli Slave AS-i Con i moduli di funzione CFM 31 e 32 è possibile leggere o scrivere agevolmente da programma i parametri negli Slave AS-i adeguati. Con l’impianto in funzione si hanno due possibilità di modificare i parametri degli Slave: – attivando i CFM 31/32 tramite una macro – attivando i CFM 31/32 nel modo terminale. ATTENZIONE: – Modificare solamente i parametri, di cui si conoscono gli effetti/la reazione. – Se l’impianto è acceso, le uscite reagiscono immediatamente alle impostazioni effettuate a video. – Accertarsi pertanto che le modifiche introdotte dei parametri Slave non possano causare pericoli per le persone o per la macchina. Per la sintassi dei moduli di funzione CFM 31/32, rimandiamo all’Appendice B del presente manuale. La gestione delle macro o del modo terminale è invece descritta nel manuale dell’FST 200. NOTA: Indicazioni sulla parametrizzazione degli Slave AS-i e sui relativi effetti vengono fornite nel libretto di istruzioni specifico di ogni Slave AS-i. 9809c 6-75 VISF 3 6.4 Messa in servizio 6.4.4 Programmazione della reazione all’accensione/durante il funzionamento Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i successivamente all’accensione L’unità di valvole programmabile SF 3 dotata di Master AS-i deve essere attivata insieme o successivamente alle utenze AS-i. Solo con questa procedura è possibile assicurare un rilevamento corretto della configurazione reale e la sua memorizzazione nella memoria di lavoro. Il rilevamento della configurazione reale consiste nel confronto della stessa con la lista di configurazione nominale e nella memorizzazione del relativo risultato nei bit di stato AS-i I16.0... I16.3. Ecco una legenda dei dati possibili: Ingresso I16.1 Ingresso I16.0 Significato 0 1 Errore cumulativo: errore in uno Slave AS-i 1 X Caduta di tensione (power failure) sulla linea AS-i X Contenuto bit non significativo Ingresso I16.3 Ingresso I16.2 Significato 0 0 NOMINALE = REALE (Slave registrati) 0 1 NOMINALE < > REALE 1 0 Non esiste nessuna lista di configurazione nominale. La procedura di avviamento è schematizzata nel seguente grafico. 6-76 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Attivazione di tutte le utenze AS-i Punto di ingresso per la "Riconfigurazione bus AS-i" con il modulo CFM 38 Attivare l’SF 3 Rilevare la configurazione reale NOMINALE = REALE No Esiste la lista di configurazione nominale? Sì Sì No I16.2 = 0 I16.3 = 1 I16.2 = 0 I16.3 = 0 I16.0 o I16.1 attivati? I16.2 = 1 I16.3 = 0 No Sì Reazione "rigida" all’errore? No (default) Sì SF 3 va in STOP Disattivazione di tutti gli I/O AS-i LED di errore acceso Segnalazione di errore 13 con I16.1 = 1 Segnalazione di errore 12 con I16.0 = 1 Con "Automode ON": avviamento dell’elaborazione del programma Fig. 6/31: Procedura di avviamento successiva all’accensione nel bus AS-i 9809c 6-77 VISF 3 6.4 Messa in servizio NOTA: – La configurazione nominale deve essere preparata prima della messa in servizio utilizzando il modulo di configurazione bus AS-i dell’ FST 200. – Il risultato del confronto tra le liste nominale e reale deve essere analizzato dal programma; solo l’analisi da programma determina l’emissione di eventuali segnalazioni di errore o predisposti altri interventi. Suggerimento: utilizzare sempre una lista di configurazione nominale! 6-78 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i durante il funzionamento Reazione alla caduta della tensione di esercizio Un’eventuale caduta della tensione di esercizio sulla linea AS-i (power failure) viene segnalata dall’attivazione del bit di ingresso I16.1. In questo caso lo stato del bit di ingresso 16.0 (messaggio generico di errore individuale Slave AS-i) non è significativo. Il modulo di funzione CFM 37 definisce la reazione dell’unità di valvole in caso di power failure sulla linea AS-i nel seguente modo: reazione rigida: - interruzione di tutti i programmi - disattivazione degli I/O locali e e degli I/O AS-i - LED di errore acceso, segnalazione di errore 13 reazione flessibile: - correzione degli errori nel programma applicativo. NOTA: La reazione in caso di errore presente nel CFM 37 è memorizzata in modo permanente a prova di caduta di tensione. 9809c 6-79 VISF 3 6.4 Messa in servizio Reazione in caso di errore di un utente Possono verificarsi degli errori nelle utenze AS-i durante il funzionamento. Errori caratteristici delle utenze sono: – diminuzione della tensione di esercizio di un utente sotto i limiti di tollerabilità – cortocircuito in un’uscita AS-i – errore hardware (Slave difettoso) In presenza di un errore di un utente AS-i viene attivato il bit errori cumulativi I16.0. Per localizzare l’utente interessato dall’anomalia, utilizzare: – CFM 35 (localizzazione di singoli errori; vedi Appendice B). Questa procedura è attuabile solamente nel caso di una reazione ’flessibile’ in caso di errore (impostazione di fabbrica raggiungibile attraverso il CFM 37). – FST 200 nel modo operativo online. Il guasto di un utente AS-i è segnalato da una "E" in coda al rispettivo indirizzo. 6-80 9809c VISF 3 6.4 Messa in servizio Nel grafico successivo sono schematizzate le possibili reazioni in caso di caduta della tensione di esercizio (power failure) o di errori in utenze AS-i: I16.1 attivato? Sì No No I16.0 attivato? Sì Reazione "rigida" all’errore No (default) Sì Sì SF 3 in arresto Disattivazione di tutti gli I/O locali e AS-i, LED di errore acceso, Segnalazione di errore 12 Normale elaborazione del programma Reazione "rigida" all’errore No (default) Localizzare i singoli errori degli Slave AS-i con il modulo CFM 35 SF 3 in arresto Disattivazione di tutti gli I/O locali e AS-i, LED di errore acceso, Segnalazione di errore 13 Reagire alla caduta di tensione tramite il programma applicativo Fig. 6/32: Reazione alla caduta di tensione o all’errore di un utente nel bus AS-i 9809c 6-81 VISF 3 6-82 6.4 Messa in servizio 9809c VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori 6.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI 9809c 6-83 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Indice 6.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI 6.5.1 Panoramica delle possibilità diagnostiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-85 6.5.2 Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicatori LED sul Master AS-i . . . . . . . . . Indicatori LED sugli Slave AS-i . . . . . . . . . FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.5.3 Procedure di eliminazione degli errori specifiche del sistema AS-i . . . . . . . Localizzazione di Slave difettosi . . . . . . . . Indirizzamento tramite l’unità di indirizzamento AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indirizzamento con l’FST 200 . . . . . . . . . . Indirizzamento mediante autoprogrammazione . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-86 6-86 6-87 6-88 6-91 6-91 6-92 6-93 6-94 6.5.4 Correzione degli errori con il modulo CFM 35 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-96 6-84 9809c VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori 6.5.1 Panoramica delle possibilità diagnostiche Vi sono diverse possibilità diagnostiche nel bus AS-i allo scopo di individuare eventuali Slave difettosi: – LED periferici – diagnosi nel modo operativo online dell’FST 200 – diagnosi con i bit di stato AS-i – diagnosi con il modulo di funzione 35 (CFM 35) che verranno descritte in dettaglio nelle pagine successive. 9809c 6-85 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori 6.5.2 Diagnosi in loco Indicatori LED sul Master AS-i LED Significato Correzione dell’errore CONF (LED giallo) In presenza dell’SF3, il LED è sempre spento/non è significativo. Nessuna Acceso Tensione AS-i presente, alimentatore AS-i regolarmente collegato al bus AS-i (cavo giallo)1. Nessuna Spento Tensione non presente nel Master AS-i / bus AS-i1. Collegare l’alimentatore AS-i al Master AS-i e accenderlo. Se il LED non si accende: errore hardware nel Master AS-i. Chiamare il servizio di assistenza. BUS 1 (LED verde) 1 Questo LED non serve per il controllo dell’alimentazione supplementare a 24 V eventualmente presente. Fig. 6/33: I LED sul Master AS-i 6-86 9809c VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Indicatori LED sugli Slave AS-i Tutti gli Slave AS-i Festo sono dotati di un LED del bus verde e, in relazione al numero di ingressi/uscite, di LED di colore (indicatori di stato): – verde (segnalazione dello stato degli ingressi digitali) – giallo (segnalazione dello stato delle uscite digitali) I LED gialli e verdi mostrano il segnale presente in quel momento nel rispettivo ingresso/uscita. LED Ingresso/ uscita Significato Correzione dell’errore Acceso 1 logico (segnale presente) Se l’uscita/attuatore non commuta: - Controllare il modulo di alimentazione supplementare 24 V, altrimenti: sostituire lo Slave difettoso. Spento 0 logico (segnale non presente) Se l’uscita è stata attivata: - verificare lindirizzamento in alternativa: sostituire lo Slave difettoso. Acceso Tensione AS-i presente, Slave AS-i regolarmente collegato all’alimentatore (cavo giallo)1. Nessuna Spento Tensione AS-i non presente sullo Slave / bus AS-i1. Collegare l’alimentatore AS-i allo Slave e accenderlo. Se il LED non si accende: errore hardware nello Slave. Sostituire lo slave difettoso giallo o verde BUS 1 (LED verde) 1 Questo LED non serve per il controllo dell’alimentazione supplementare a 24 V eventualmente presente. Fig. 6/34: I LED degli Slave AS-i Festo 9809c 6-87 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori FST 200 L’FST 200 offre alcune funzioni supplementari, che agevolano e velocizzano l’esecuzione della diagnosi di tutti gli Slave AS-i connessi. Procedere nel seguente modo: 1. In relazione all’impianto di sicurezza esistente nell’ impianto/macchina: commutare il blocco di comando SF 3 su STOP. Osservazione: Richiamando la funzione "SET POINT-ACTUAL comparison (confronto lista nominale-reale)" si genera un arresto automatico del sistema di comando e la disattivazione di tutte le uscite! 2. Collegare il PC all’interfaccia diagnostica del blocco di comando SF 3. 3. Avviare l’FST 200. 4. Per effettuare la diagnosi selezionare a scelta i menù - "SF 3 Online operation (Gestione online SF 3)" oppure - "Project planning AS-i slaves (configurazione Slave AS-i)" nel modulo di configurazione bus AS-i. 6-88 9809c VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Il menù "SF 3 Online operation" comprende i seguenti supporti diagnostici: Supporti diagnostici nell’"Online Mode" (modo operativo online) dell’SF 3 Visualizzazione degli I/O AS-i Funge da supporto per la localizzazione di ingressi/uscite difettosi di uno Slave AS-i (lettera "E" in coda all’indirizzo AS-i). Attivazione/disattivazione di singole uscite AS-i (toggle) Tasti F1...F3 Trasmissione dei parametri di Slave Lettura/Scrittura di parametri di Slave con il modulo CFM 31/32 sotto forma di macro o in modo terminale (solo per gli Slave parametrizzabili). Fig. 6/35: Supporti diagnostici nel menù "Online AS-i" Per una descrizione dettagliata di queste funzioni si rimanda al capitolo 6.4.3 del presente manuale e al capitolo 7.4 del manuale dell’FST. 9809c 6-89 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Il menù "Project planning AS-i slaves" comprende i seguenti supporti diagnostici: Supporti diagnostici nella "Configuration" (configurazione) Visualizzazione di tutti gli Slave configurati Funge da supporto per la localizzazione di errori di configurazione (codice IO/ID errato). Confronto NOMINALE-REALE Funge da supporto per la localizzazione di errori di installazione o di Slave difettosi. Nota: Il bit di confronto tra configurazione nominale (nell’EEPROM) e reale si attiva, in seguito allo smontaggio/modifica o mancato riconoscimento di uno Slave durante il funzionamento. Il bit non si attiva invece in caso di, inserimento di nuovi Slave durante il funzionamento. Elaborazione/ disattivazione Correzione dell’errore nella lista di configurazione nominale Fig. 6/36: Supporti diagnostici nel menù "Project planning AS-i slaves" (configurazione degli slave AS-i) Per una descrizione dettagliata di queste funzioni si rimanda al capitolo 6.4.3 del presente manuale e al capitolo 8.2 del manuale dell’FST. 6-90 9809c VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori 6.5.3 Procedure di eliminazione degli errori specifiche del sistema AS-i Localizzazione di Slave difettosi Vi sono diverse possibilità per individuare eventuali Slave difettosi: – LED periferici – diagnosi nel modo operativo online dell’FST 200 – diagnosi con i bit di stato AS-i e il CFM 35. Una volta individuato e sostituito lo Slave difettoso, lo Slave nuovo ha nella norma l’indirizzo 0 (impostazione di fabbrica). L’indirizzamento del nuovo Slave può essere eseguito: – tramite l’unità di indirizzamento AS-i – tramite l’FST 200 – mediante autoprogrammazione attraverso l’indirizzo Slave 00. 9809c 6-91 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Indirizzamento tramite l’unità di indirizzamento AS-i Questa procedura si può applicare in presenza di uno o più slave difettosi nel bus AS-i. AVVERTENZA: Per la sostituzione degli Slave difettosi, prestare attenzione a quanto segue: • prima di intervenire, disinserire tutte le tensioni di esercizio del sistema bus AS-i; • sostituire uno Slave difettoso solamente con uno Slave AS-i con codici I/O e ID identici. Solo questo accorgimento garantisce il funzionamento regolamentare e sicuro del sistema bus AS-i. Procedere nel seguente modo: 1. Disinserire le tensioni di esercizio del sistema bus AS-i. 2. Smontare lo Slave difettoso dal bus AS-i e annotarne l’indirizzo. 3. Impostare nello Slave nuovo l’indirizzo dello Slave sostituito utilizzando l’unità di indirizzamento AS-i. 4. Installare lo Slave nuovo nel bus AS-i. 5. Reinserire le tensioni di esercizio del sistema bus AS-i. 6-92 9809c VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Indirizzamento con l’FST 200 Questa procedura si può applicare passo-passo in presenza di uno o più slave difettosi nel bus AS-i. AVVERTENZA: Per la sostituzione degli Slave difettosi, prestare attenzione a quanto segue: • Le operazioni indicate devono essere effettuate a tensione di esercizio inserita (unità di valvole + bus AS-i). Accertarsi che la modifica dell’indirizzo dello Slave nuovo non dia luogo a pericoli per le persone e per la macchina. • Sostituire uno Slave difettoso solamente con uno Slave AS-i con codici ID e I/O identici. Solo questo accorgimento garantisce il funzionamento regolamentare e sicuro del sistema bus AS-i. Procedere nel seguente modo: 1. Smontare lo Slave difettoso dal bus AS-i e annotarne l’indirizzo. 2. Installare lo Slave nuovo nel bus AS-i. 3. Avviare l’FST 200 e selezionare il menù "Assigning/Altering AS-i slave address (assegnazione/ modifica indirizzi Slave AS-i)" all’interno del modulo di configurazione bus AS-i. - Lo Slave nuovo figurerà con l’indirizzo AS-i 0. 9809c 6-93 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori - Al posto dello Slave difettoso appare una "P" (se esiste una lista di configurazione nominale). Procedere nel seguente modo: • selezionare lo Slave 0; • azionando il tasto F2, selezionare • l’indirizzo dello Slave difettoso; • riprendere lo Slave nuovo azionando il tasto F3. 4. Solo a questo punto installare un eventuale Slave nuovo e ripetere le operazioni indicate. Indirizzamento mediante autoprogrammazione L’autoprogrammazione è una particolarità del sistema bus AS-i: si tratta della sostituzione di uno Slave difettoso con uno Slave con codici ID e I/O identici (indirizzo Slave 00). Al ripristino delle tensioni di esercizio, il Master AS-i riconosce lo Slave nuovo, assegnandogli automaticamente l’indirizzo dello Slave sostituito. Questa procedura può essere seguita solamente se vi è solo uno Slave difettoso all’interno del bus AS-i. AVVERTENZA: Per la sostituzione degli Slave difettosi, prestare attenzione a quanto segue: • Prima di intervenire, disinserire tutte le tensioni di esercizio del sistema bus AS-i; • Sostituire uno Slave difettoso solamente con uno Slave AS-i con codici ID e I/O identici. Solo questo accorgimento garantisce il funzionamento regolamentare e sicuro del sistema bus AS-i. Il processo di autoprogrammazione ignora tutti gli Slave con codici ID o IO differenti: ciò significa che gli I/O dell’indirizzo dello Slave vecchio non vengono rielaborati successivamente al ripristino. 6-94 9809c VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Eseguire l’autoprogrammazione come segue: 1. Disinserire le tensioni di esercizio del sistema bus AS-i. 2. Installare lo Slave nuovo nel bus AS-i con l’indirizzo 00. 3. Ripristinare le tensioni di esercizio del sistema bus AS-i. Al ripristino delle tensioni, il Master AS-i rileva lo Slave nuovo sulla base dell’indirizzo (00) e lo associa all’indirizzo dello Slave sostituito, a condizione che i codici ID e IO siano identici. AVVERTENZA: – Se il nuovo Slave non è identico al precedente, viene ignorato e gli I/O dell’indirizzo dello Slave precedente non vengono elaborati. – Il sistema bus AS-i si avvia lo stesso. – In ogni caso viene attivato il bit di stato I16.2 (NOMINALE<> REALE), che consente di reagire a questo errore via programma. Osservazione: l’individuazione e la segnalazione a video di uno Slave con eventuale assegnazione errata si verificano solo richiamando il menù "Assign/modify AS-i slave address" dell’FST 200. 9809c 6-95 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori 6.5.4 Correzione degli errori con il modulo CFM 35 I moduli di funzione fanno parte del sistema operativo. Nell’SF 3 è stato implementato il seguente modulo di funzione per la diagnosi degli Slave AS-i: • CFM 35: Diagnosi di tutti gli Slave AS-i Per una descrizione dettagliata del modulo CFM 35 si rimanda alle pagine successive. Le descrizioni di tutti gli altri moduli di funzione AS-i sono raccolte nell’Appendice B. 6-96 9809c VISF 3 CFM 35 Diagnosi di tutti gli Slave AS-i 6.5 Diagnosi e correzione degli errori Utilizzando questo modulo si ottengono informazioni diagnostiche per tutti gli Slave AS-i configurati nel sistema bus AS-i impiegato. I risultati della diagnosi vengono messi a disposizione nelle unità di funzione speciali FU33...FU34. A seconda del tipo di programmazione, si possono ottenere informazioni generiche e cumulative oppure informazioni specifiche per singoli Slave AS-i. Formato input THEN CFM 35 WITH <P1> (opzionale) Parametri Nessun parametro oppure P1 = qualsiasi valore (opzionale) Parametri Caso 1: P1 (FE32) P2 (FE33) P3 (FE34) P4 (FE35) di ritorno = {-1} elaborazione riuscita = errore Slave AS-i 1...15 = errore Slave AS-i 16...31 = (opzionale, solo in caso di attivazione con parametri di trasmissione) indirizzo dello Slave AS-i di valore più basso interessato dall’anomalia (decimale) Caso 2: P1 (FE32) = {0} elaborazione errata P2 (FE33) = {numero errore} possibili numeri di errore 14, 100 9809c 6-97 VISF 3 6.5 Diagnosi e correzione degli errori I risultati della diagnosi elencati nella seguente figura vengono elaborati solamente se il modulo di funzione CFM 35 ha inviato la segnalazione di "elaborazione terminata" (FU32= -1). Risultati della diagnosi in FU33...FU34 (FU32 = -1) FU33: Indirizzo Slave AS-i Numero bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 X D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 FU34: Valore log. Descrizione 0 Nessun errore utente/Slave non configurato 1 Anomalia/Interruzione Slave AS-i x = Contenuto bit non significativo I bit dati di Slave AS-i inesistenti portano il valore logico "0". Solo gli Slave configurati possono dare luogo a errori. Se all’attivazione del modulo di funzione CFM 35 viene trasmesso un parametro qualsiasi, dal parametro di ritorno P4 appare l’indirizzo del primo Slave AS-i interessato da un’anomalia sotto forma di valore decimale. Il valore è 0, se Slave AS-i analizzato non presenta nessuna anomalia di funzionamento. Il primo Slave AS-i interessato da un’anomalia è lo Slave di valore più basso, nel quale si è manifestata un’anomalia di funzionamento in quell’istante. 6-98 9809c VISF 3 6.6 Caractéristiques techniques 6.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES 0503d 6-99 VISF 3 6.6 Caractéristiques techniques Sommaire 6.6 6-100 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES . 6-99 Caractéristiques techniques . . . . . . . . . 6-101 0503d VISF 3 6.6 Caractéristiques techniques CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES Maître AS-i Indice de protection (selon la norme DIN 40050) IP 65 (complètement assemblé) Température ambiante - 5o à + 50o C Température de stockage - 20o à + 60o C Compatibilité électromagnétique Contrôlée selon DIN • Emission de perturbations EN 61000-6-4 (Industrie)1) Contrôlée selon DIN • Immunité aux perturbations EN 61000-6-2 (Ind.) Connexion du bus AS-i (+ AS-i, marron) • Connexion uniquement via un bloc d’alimentation AS-i spécifique • courant max. consommé (AS-i –, bleu clair) bus AS-i p. ex. bloc d’alimentation combiné AS-i, référence de la pièce 18 949 max. 65 mA CC 0 V Connexion du terminal (alimentation des composants du terminal; par la broche 1 du connecteur d’alimentation) • courant supplémentairepour les 165 mA composants internes du Maître AS-i sous 24 V Remarque : Les esclaves AS-i sont alimentés en tension/courant par des blocs d’alimentation AS-i auxiliaires Interface de diagnostic • Conception • Type de transmission • Synchronisation • Vitesse de transmission 1) RS 232, isolé série, asynchrone, duplex intégral Handshake (1 bit de départ, 8 bits de données, 1 bit d’arrêt) 9600 baud Le composant est destiné à être utilisé dans le domaine industriel. Toutes les autres caractéristiques sont indiquées dans le chapitre 2 de ce manuel. 0503d 6-101 VISF 3 6.6 Caractéristiques techniques Bloc d’alimentation combiné AS-i Sortie Les sorties sont protégées contre les surcharges, les courtcircuits permanents et le fonctionnement en roue libre Tension Uout1 Uout2 Plage de tolérance 30,55 V 24,0 V - 3 % + 15 % Ballast Puissance en sortie Pout Ondulation résiduelle – max. 240 W max. 50 mVcc fixe fixe y compris équilibrage en usine, régulation de la charge et régulation du réseau facultatif montage par encastrement latéral 0...20 MHz courant constant ou charge résistive Sécurité TBT (PELV) CEI/DIN EN 60204-1) 100...127 VAC 88...132 VAC 220...240 VAC 187...264 VAC 47...63 Hz max. 6 Aeff/2,8 Aeff min. 20 ms max. 25 A position 115 V sans perte de données position 230 V sans perte de données DC ou 400 Hz à 115/230 VAC à 187 V/100 % Last à froid (+ 25o C) Entrée Tension nominale 1 • Plage Tension nominale 2 • Plage Fréquence nominale Courant d’entrée Temps de maintien Courant d’appel Compatibilité électromagnétique 1) Contrôlée selon DIN EN 61000-6-4 (Industrie) • Emission de perturbations • Immunité aux perturbations Contrôlée selon DIN EN 61000-6-2 (Industrie) Immunité aux perturbations selon NAMUR • Application des directives NAMUR 1) Le composant est destiné à être utilisé dans le domaine industriel. 6-102 0503d VISF 3 6.6 Caractéristiques techniques Caractéristiques techniques générales Protection Protection électrique • Tension d’isolement • Classe de protection • Résistance du conducteur de protection • Indice de protection • Courant de perte • Catégorie de surtension Conditions ambiantes et de service Température de service Température de stockage Humidité relative Sens de montage Ventilation Vibrations Chocs 0503d min. 5 ΜΩ• I• < 0,1 Ω• VDE 0551• VDE 0106/1, CEI536• VDE 0805• IP 20• max. 0,75 mA• II• DIN 40 050, CEI 529• EN 60950• VDE 0110/1, CEI 664• max. - 10o...+ 70o C typ. - 20o...+ 70o C max. 95 % debout Convection naturelle 0,075 mm 11 ms/15 g Tamb (avec un écart de 1 cm) Tamb sans condensation assurer la circulation d’air CEI 68-2-6(10-60 Hz) CEI 68-2-27 (3x) 6-103 VISF 3 6-104 6.6 Caractéristiques techniques 0503d VISF 3-03 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Capitolo 7: Descrizione modulo di connessione CP Cod. prod. 362 115 Modulo di connessione CP predisposto solamente per il collegamento con le unità tipo 03...05 9809c 7-I VISF 3-03 NOTA: Il presente manuale integra la documentazione della vostra unità di valvole aggiungendo le informazioni necessarie per il modulo di connessione CP. Indice 7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL SISTEMA . . . . . . . . . . 7-3 Indicazioni relative a questa descrizione . . . 7-3 Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . 7-5 Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . . . 7-6 7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE . . . . . . . 7-9 Indicazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-9 7.3 MESSA IN SERVIZIO. . . . . . . . . . . . . . . . . 7-13 Predisposizione del sistema CP . . . . . . . . . FST 200 nel modo operativo online . . . . . . Attivazione del sistema CP dotato dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Funzionamento del sistema CP dotato dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Area di indirizzi del sistema CP . . . . . . . . . Regole base per l’indirizzamento del sistema CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione degli indirizzi in seguito a espansione/modifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-13 7-15 7-17 7-19 7-21 7-23 7-25 7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-29 Indicatori LED del modulo di connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Reazione del sistema CP in caso di guasto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi del sistema CP con l’FST 200 . . . Moduli di funzione del sistema CP . . . . . . . Significato dei byte diagnostici delle linee 0...3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-II 7-29 7-30 7-32 7-33 7-35 9809c VISF 3-03 7.1 Indicazioni e panoramica del sistema 7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL SISTEMA 9809c 7-1 VISF 3-03 7.1 Indicazioni e panoramica del sistema Indice 7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL SISTEMA Indicazioni relative a questa descrizione . . . 7-3 Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . 7-5 Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . . . 7-6 7-2 9809c VISF 3-03 7.1 Indicazioni e panoramica del sistema 7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL SISTEMA Indicazioni relative a questa descrizione Nel presente manuale vengono utilizzate le seguenti abbreviazioni specifiche del prodotto: Definizione/ Abbr. Significato Sistema CP Sistema completo costituito dal nodo, dal modulo di connessione SP e dai moduli CP. Modulo CP Termine generale utilizzato per definire i vari moduli integrabili in un sistema CP. Attacco CP Connettore femmina o maschio posto sul modulo CP, che consente il collegamento tra i moduli con l’ausilio del cavo CP. Cavo CP Cavo speciale utilizzato per l’allacciamento dei moduli CP. Salvataggio (tasto SAVE) Memorizzazione dell’occupazione attuale della linea (I/O collegati); al momento del ripristino, il sistema CP confronta l’occupazione della linea attuale con l’ultima occupazione memorizzata. Un LED lampeggiante segnala la presenza di eventuali differenze. Linea Insieme dei moduli I/O, collegati ad una stessa unità di connessione CP di un modulo di connessione CP. Occupazione della linea Complesso di moduli I/O, collegati al modulo di connessione CP tramite le diverse linee. Per informazioni specifiche su altri moduli CP si rimanda ai relativi libretti di istruzioni. 9809c 7-3 VISF 3-03 7.1 Indicazioni e panoramica del sistema Manuali di istruzione dei componenti del sistema CP Periferiche Manuali "Sistema CP, installazione e messa in servizio" Contenuto Informazioni generali e fondamentali sul funzionamento, montaggio, installazione e messa in funzione dei sistemi CP Manuali Unità di valvole programmabile tipo 03 con blocco di comando SF 3 Unità di valvole CP, impianto pneumatico Moduli CP, elettronica Informazioni relative al montaggio, all’installazione e alla messa in servizio delle unità di valvole CP Informazioni relative al montaggio, all’installazione e alla messa in servizio dei moduli I/O CP Il presente manuale Cod. prod. 165446 Contenuto Informazioni specifiche sulla messa in servizio, programmazione e diagnosi riferite al nodo utilizzato 1 2 3 4 Fig. 7/1: Manuali di istruzione dei componenti del sistema CP 7-4 9809c VISF 3-03 7.1 Indicazioni e panoramica del sistema Panoramica del sistema I sistemi CP sono composti dai moduli indicati nella tabella seguente. Moduli CP Funzionamento Nodo con modulo di connessione CP Esiste un modulo di connessione CP per i diversi bus di campo. 1 - Predispone il collegamento per determinati nodi (in questo caso: SF 3) - Consente di collegare fino a quattro linee, alle quali vengono collegati moduli e unità di valvole CP - Trasmette i segnali di comando ai moduli collegati e ne controlla il funzionamento Unità di valvole CP 2 - Tramite le piastre per valvole predispongono diverse funzioni delle valvole per l’azionamento di attuatori pneumatici - Possono essere integrate con, piastre relè, di separazione della pressione e di riserva Moduli di ingresso Moduli di uscita 3 - Sono disponibili esecuzioni speciali per diverse soluzioni di allacciamento, onde consentire la verifica delle posizioni dei cilindri. 4 - Si tratta di gruppi di uscite elettriche universali per il comando dei piccoli utilizzi (valvole supplementari, lampade ecc.). Fig. 7/2: Suddivisione generale dei moduli CP 9809c 7-5 VISF 3-03 7.1 Indicazioni e panoramica del sistema Descrizione dei componenti Nelle seguenti figure sono riprodotti gli elementi di comando, di segnalazione e di collegamento del modulo di connessione CP. NOTA: Per informazioni specifiche sulla struttura del nodo utilizzato, si rimanda al capitolo 2. 12 3 SAVE 0 1 2 24 V DC 3 FUSE 5 4 1 2 3 4 5 Tasto SAVE LED di errore linea Nodo SF 3, vedi capitolo 2 Targhette di identificazione Connessioni CP per un massimo di 4 linee (0...3) Fig. 7/3: Panoramica degli elementi di comando, segnalazione e collegamento 7-6 9809c VISF 3-03 7.2 Montaggio e installazione 7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE 9809c 7-7 VISF 3-03 7.2 Montaggio e installazione Indice 7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE Indicazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-9 7-8 9809c VISF 3-03 7.2 Montaggio e installazione 7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE Indicazioni generali AVVERTENZA: Prima di iniziare i lavori di montaggio e manutenzione, scollegare quanto segue: • alimentazione dell’aria compressa. • alimentazione della tensione di esercizio al nodo (pin 1 e 2). • alimentazione della tensione di esercizio ai moduli di uscita CP. In tal modo si evitano: – movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati. – movimenti indesiderati degli attuatori collegati. – stati di commutazione indefiniti dell’elettronica. NOTA: • Montare sempre il modulo di connessione CP immediatamente a sinistra del nodo. • Si può montare un solo modulo di connessione CP per ogni nodo. • Per ulteriori informazioni circa il montaggio e l’installazione di un sistema CP fare riferimento alla descrizione del sistema CP "Installazione e messa in servizio". 9809c 7-9 VISF 3-03 7-10 7.2 Montaggio e installazione 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio 7.3 MESSA IN SERVIZIO 9809c 7-11 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Indice 7.3 MESSA IN SERVIZIO Predisposizione del sistema CP . . . . . . . . . FST 200 nel modo operativo online . . . . . . Attivazione del sistema CP dotato dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Funzionamento del sistema CP dotato dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Area di indirizzi del sistema CP . . . . . . . . . Regole base per l’indirizzamento del sistema CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione degli indirizzi in seguito a espansione/modifica. . . . . . . . . . . . . . . . . 7-12 7-13 7-15 7-17 7-19 7-21 7-23 7-25 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio 7.3 MESSA IN SERVIZIO Predisposizione del sistema CP NOTA: Prima di effettuare la messa in servizio, è necessario predisporre il sistema CP a questa operazione (vedi descrizione "Sistema CP"). Prima della messa in servizio del sistema CP effettuare le seguenti operazioni: 1. Collegamento della tensione di esercizio del nodo. 2. Collegare i moduli CP. 3. Inserire la tensione di esercizio. 4. Memorizzare l’occupazione della linea. Per eseguire questa operazione si può procedere in tre modi: 9809c 7-13 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio 4.a Premendo il tasto SAVE del modulo di connessione CP. 4.b Nel modo operativo online con l’FST 200. Memorizzare l’occupazione della linea nel modo operativo online. • Attivare il modo operativo online dell’FST 200. • Attivare la visualizzazione statica degli I/O CP (F1 "SF3-Info", quindi F1 "On/Off"). • Premere F7 "Register CP new" ("aggiornamento rilevamento CP"). 4.c Impostare dal programma la reazione flessibile in caso di errore. Attivare il modulo CFM 28 "Riconfigurazione del sistema CP". 7-14 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio FST 200 nel modo operativo online Attivando le funzioni "SF3-Info" (F1) e "On/Off" (F1) di seguito, appaiono sullo schermo i valori istantanei degli ingressi e uscite digitali locali collegati. Gli ingressi/uscite CP non esistenti vengono visualizzati su sfondo grigio. Durante l’installazione di un modulo di connessione CP gli operandi (I/O8.x...15.x) vengono assegnati stabilmente al sistema CP. Premendo i tasti F1 e F2, si richiama la videata degli ingressi e delle uscite CP. Fig. 7/4: Visualizzazione degli ingressi e delle uscite nel modo operativo online 9809c 7-15 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Osservazioni: • Nel momento in cui si vede sullo schermo l’elenco degli ingressi e delle uscite CP (v. Fig. 7/4), il tasto SAVE del modulo di connessione CP è disattivato. • Azionando il tasto F7, è possibile rilevare e memorizzare l’occupazione della linea del sistema CP (la funzione è analoga a quella del tasto SAVE del modulo di connessione CP). Se è già attivata un’uscita CP, appare la richiesta di conferma: Caution! Output already set will be reset briefly. New outputs can be set. Do you wish to continue (Yes/No) ? Per evitare questa richiesta, è necessario: – fermare prima tutti i programmi. – disattivare preventivamente tutte le uscite CP. 7-16 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Attivazione del sistema CP dotato dell’SF 3 All’inserzione del sistema CP segue una fase di avviamento, in cui ha luogo il rilevamento dell’occupazione della linea. Se l’occupazione della linea esistente è identica a quella memorizzata, il sistema è pronto da subito a entrare in funzione e il bit di start I0.1.0 viene disattivato. Se viene riscontrata una differenza (ad es. al primo avviamento), iniziano a lampeggiare i LED della linea del modulo di connessione CP interessata e i LED di esercizio dei moduli CP. Il bit di start I0.1.0 per il sistema CP rimane attivo finché l’operatore: • corregge l’occupazione della linea (eliminazione manuale dell’errore) oppure • preme il tasto SAVE del modulo di connessione CP oppure • con l’FST nel modo operativo online per CP, aziona il tasto F7 "New configuration CP system (riconfigurazione sistema CP)" oppure • esegue una riconfigurazione del sistema CP dal programma applicativo mediante attivazione del modulo CFM 28 (possibile solo in caso di impostazione della reazione flessibile all’errore, vedi CFM 27; regolazione di default: reazione rigida in caso di errore) ATTENZIONE: Se si esegue la riconfigurazione del sistema CP, si deve ricordare che: • le uscite esistenti vengono brevemente disattivate. • è possibile attivare nuove uscite. Questa situazione viene opportunamente segnalata dall’FST nel modo operativo online per CP. 9809c 7-17 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Inserzione Rilevamento dell’occupazione attuale della linea Sì Occupazione linea attuale = Occupazione linea in memoria? Sistema CP pronto per l’esercizio No Lampeggio LED linea corrispondente SF3: I 0.1.0 = 0 SF3: I 0.1.0 = 1 Continuazione elaborazione programmi 1 Tasto SAVE oppure Online FST Azionamento tasto "F7" oppure attivazione CFM 28? Possibile eliminazione errore tramite processo manuale No Sì Memorizzazione dell’ occupazione linea attuale 1 Durante il primo avviamento, in questo punto si deve memorizzare l’occupazione della linea. Fig. 7/5: Attivazione del sistema CP 7-18 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Funzionamento del sistema CP dotato dell’SF 3 NOTA: Seguire anche le indicazioni contenute nella descrizione dell’installazione e della messa in servizio del sistema CP utilizzato, paragrafo "Sostituzione dei moduli durante il funzionamento". Il CFM 27 consente di definire il funzionamento e la reazione in caso di errore in caso di guasto di uno o più moduli CP. • Reazione rigida: fermata di tutti i programmi, accensione del LED di errore, segnalazione di ritardo 21. • Reazione flessibile: possibilità di correzione degli errori dal programma applicativo. Se è impostata la reazione flessibile all’errore, è possibile scollegare provvisoriamente uno o più moduli dal sistema CP durante il funzionamento (guasto di un modulo) e/o sostituirli con uno o più moduli di struttura analoga. Contemporaneamente: • il LED della linea interessata è acceso • si attiva il bit errori cumulativi I0.1.1 • l’FST nel modo operativo online per CP emette la segnalazione "CP connection interrupted" (interruzione connessione CP) in riferimento alla linea interessata • se viene attivato, il CFM 25 segnala uno stato di errore. 9809c 7-19 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Il modulo interessato non viene più servito, mentre prosegue lo scambio dati con gli altri moduli funzionanti; ciò significa che l’elaborazione degli ingressi/uscite CP può proseguire come segue: – nel modo operativo online; – nel programma applicativo, a condizione che sia stata impostata nel CFM 27 la "reazione flessibile in caso di errore". Nel momento in cui viene ricollegato, il modulo riprende a funzionare normalmente e l’SF 3 rileva e memorizza la sua costruzione/tipo. In caso di sostituzione di uno o più moduli di costruzione diversa questi possono funzionare nei limiti ammessi solo • premendo il tasto F7 nel modo operativo online dell’FST per CP • premendo il tasto SAVE del modulo di connessione CP • attivando il modulo CFM 28 (a condizione che sia stata impostata la reazione flessibile in caso di errore). Il bit errori cumulativi I0.1.2 consente di visualizzare eventuali altri messaggi diagnostici dei moduli, che possono essere approfonditi attivando il modulo CFM 25 (vedi capitolo "Diagnosi"). 7-20 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Area di indirizzi del sistema CP L’area di indirizzi disponibile è determinata dalla composizione hardware delle unità di valvole a struttura modulare. Nella figura successiva è schematizzata l’area di indirizzi nel modo operativo Stand-alone con connessione CP. Sono riportate rispettivamente la struttura dell’unità di valvole nella parte superiore e l’elencazione dei componenti dell’area di indirizzi nella tabella sottostante. Uscite Locali IW0...7 Locali OW0...7 Sistema CP CP SF 3 Valvole Locali OW0...7 IW8...15 OW8...15 Ingressi IW/OW Modo Master/Slave/Stand-alone IW0...7 OW0...7 I/O locali: Ingressi Uscite/Valvole IW8...15 OW8...15 Sistema CP (linee 0...3) per: Ingressi CP Uscite CP, valvole CP Fig. 7/6: Operandi (indirizzi I/O) del sistema CP 9809c 7-21 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio A differenza di quanto riportato nella descrizione generale CP "Installazione e messa in servizio", nel range di indirizzi dell’SF 3 sono riservati indirizzi fissi per il sistema CP. Detti indirizzi (IW/OW8...15) vengono assegnati stabilmente al sistema CP e definiscono l’area di indirizzi degli I/O locali a 64 ingressi/64 uscite (IW/OW 0...7), – nel momento stesso in cui il modulo di connessione CP viene installato – a prescindere dal fatto che una linea CP sia occupata o meno. ATTENZIONE: Per eseguire l’indirizzamento o in programmi esistenti, prestare attenzione ai seguenti elementi: • In caso di inserimento successivo di un modulo di connessione CP, l’area di indirizzi IW/OW8...15 viene assegnata stabilmente al sistema CP, per cui non risulta più disponibile per gli I/O locali. • In caso di eliminazione successiva di un modulo di connessione CP, l’area di indirizzi IW/OW8...15 viene messa nuovamente a disposizione degli I/O locali. 7-22 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Regole base per l’indirizzamento del sistema CP – Un modulo di connessione CP dispone di quattro linee per complessivi 64 indirizzi di ingresso e 64 indirizzi di uscita. – Ogni linea occupa 16 indirizzi di ingresso e 16 indirizzi di uscita. – All’interno di ogni linea si ha un’assegnazione stabile dell’occupazione degli indirizzi in ordine crescente. Numero linea Indirizzi di ingresso Indirizzi di uscita 0 I8.0...9.7 O8.0... 9.7 1 I10.0...11.7 O10.0...11.7 2 I12.0...13.7 O12.0...13.7 3 I14.0...15.7 O14.0...15.7 Il parametro determinante per l’assegnazione degli indirizzi sui singoli moduli CP è costituito dalla linea a cui sono allacciati i moduli. 9809c 7-23 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Nella figura successiva è riportata a titolo esemplificativo l’occupazione degli indirizzi di un sistema CP dotato dell’SF 3. 2 3 — O8.0...O8.7 — (O9.0...O9.7) 3 — (I8.0...I9.7) 2 — I10.0...I11.7 1 OW8...15 IW8...15 2 3 — O10.0...O10.7 — (O11.0...O11.7) SAVE 0 1 2 3 — (O12.0...O13.7) 3 — (I12.0...I13.7) 3 2 3 — O14.0...O14.7 — (O15.0...O15.7) 1 0 1 2 3 3 — I14.0...I15.7 2 3 Range di indirizzi occupato dal sistema CP Range di indirizzi utilizzati dal modulo ( ) = Range di indirizzi riservato O = uscita I = Ingresso Fig. 7/7: Occupazione degli indirizzi di un sistema CP con blocco di comando SF 3 7-24 9809c VISF 3-03 7.3 Messa in servizio Occupazione degli indirizzi in seguito a espansione/modifica ATTENZIONE: Eseguire con cautela eventuali modifiche successive dell’occupazione della linea del sistema CP. Gli indirizzi di ingresso e di uscita dei moduli cambiano in seguito al collegamento degli stessi a un’altra linea. Una particolarità del sistema CP è rappresentata dalla sua flessibilità, che consente di sostituire o eliminare moduli esistenti o inserirne di nuovi in base alle diverse esigenze a cui la macchina deve fare fronte, senza che gli indirizzi di ingresso e di uscita dei moduli esistenti subiscano alcuna variazione, purché i moduli interessati rimangano collegati alla stessa linea. Nella figura successiva è riportata a titolo esemplificativo l’occupazione degli indirizzi modificata in seguito alla variazione dell’occupazione della linea della Fig. 7/7. Rispetto alla Fig. 7/7, le linee 0 e 2 sono state modificate per l’aggiunta di nuovi moduli. Nella linea 0, l’unità di valvole CP con 4 posti valvole è stata sostituita con un’unità di valvole con 8 posti valvole. Da notare che l’occupazione degli indirizzi di ingresso e di uscita sulle linee non ha subito modifiche. 9809c 7-25 VISF 3-03 7.3 Messa in servizio 2 1 OW8...15 IW8...15 2 3 — O8.0...O9.7 — O10.0...O10.7 — (O11.0...O11.7) 3 2 — I8.0...I9.7 — I10.0...I11.7 SAVE 0 1 2 2 3 — O12.0...O12.7 — (O13.0...O13.7) 2 — I12.0...I13.7 3 2 3 — O14.0...O14.7 — (O15.0...O15.7) 1 0 3 — I14.0...I15.7 2 3 Fig. 7/8: Occupazione ampliata degli indirizzi di un sistema CP con blocco di comando SF 3 7-26 9809c VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori 7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI 9809c 7-27 VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori Indice 7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Indicatori LED del modulo di connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Reazione del sistema CP in caso di guasto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi del sistema CP con l’FST 200 . . . Moduli di funzione del sistema CP . . . . . . . Significato dei byte diagnostici delle linee 0...3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-28 7-29 7-30 7-32 7-33 7-35 9809c VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori 7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI Indicatori LED del modulo di connessione CP I diodi luminosi (LED) posti sul modulo di connessione CP consentono di eseguire una rapida diagnosi in loco. SAVE 0 1 1 2 24 V DC 3 FUSE 1 LED della linea Fig. 7/9: LED del modulo di connessione CP Significato dei LED della linea • Nella fase di avviamento: il lampeggio dei LED indica che l’occupazione della linea è stata modificata rispetto all’ultimo modo operativo. • Durante il funzionamento: i LED si illuminano in caso di interruzione di una connessione CP. 9809c 7-29 VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori Reazione del sistema CP in caso di guasto Se si verifica un guasto in un modulo CP durante il funzionamento (ad es. rottura del cavo), si illumina il LED collegato alla linea interessata, mentre si spegne il LED di stato sul modulo CP in questione. Tutti i moduli funzionanti continuano a essere pronti per l’esercizio. E’ inoltre possibile analizzare i guasti del sistema CP a livello software. Esistono le seguenti possibilità: • messaggio generico "Guasto componenti CP" I0.1.1 = 1 (ad es. rottura di un cavo) • messaggio generico "Errore individuale componente CP" I0.1.2 = 1 (ad es. cortocircuito). E’ possibile localizzare con maggiore precisione entrambi gli errori cumulativi nel modo operativo online con l’FST 200 oppure attivando il modulo CFM 25. Entrambe le soluzioni vengono descritte dettagliatamente nei paragrafi successivi. E’ possibile ripristinare il collegamento interessato dal guasto con il modulo in funzione oppure sostituire l’intero modulo difettoso, senza compromettere il funzionamento degli moduli delle altre linee. Nel momento in cui si ripristina il collegamento o si sostituisce il modulo si ristabiliscono automaticamente le funzioni interessate. 7-30 9809c VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori Guasto, interruzione collegamento CP Lampeggio LED di errore linea, errore cumulativo "Guasto CP" I0.1.1 = 1 (vedi anche CFM 25); i moduli non interessati da guasti rimangono in funzione. L’errore è stato eliminato manualmente? No Sì No Non sono stati sostitutiti più di 1 modulo di ingresso 1 modulo di uscita/unità di valvole? 1) (max. 2 moduli) I moduli CP difettosi non sono attivati. 2) Sì Disattivazione del LED di errore linea. I moduli CP vengono riattivati. 1) Con il sistema in funzione è possibile sostituire contemporaneamente in una stessa linea solamente moduli dello stesso tipo. 2) Operazioni di ripristino: - azionare "F7" nel modo operativo online oppure - attivare CFM 28 oppure - ripristinare la tensione di esercizio e premere il tasto SAVE. Fig. 7/10: Reazione in presenza di guasti del sistema 9809c 7-31 VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori Diagnosi del sistema CP con l’FST 200 Le indicazioni inerenti lo stato degli ingressi e delle uscite CP e le informazioni diagnostiche sul sistema CP sono raccolte in una videata disponibile nel modo operativo online (online dell’FST per CP). – Gli ingressi e le uscite non esistenti appaiono su uno sfondo grigio. – I messaggi diagnostici vengono visualizzati su sfondo chiaro. Fig. 7/11: Diagnosi del sistema CP nel modo operativo online Possibili messaggi diagnostici: – interruzione connessione CP – caduta tensione di carico unità di valvole – tensione valvole insufficiente – cortocircuito alimentazione sensori – messaggio generico cortocircuito *) – caduta di tensione moduli di uscita *) 7-32 Min. 1 uscita CP 9809c VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori Moduli di funzione del sistema CP I moduli di funzione fanno parte del sistema operativo. Per la diagnosi del sistema CP è consigliabile utilizzare il seguente modulo di funzione: • CFM 25: Diagnosi modulo di connessione CP, moduli di ingresso e di uscita Per una descrizione dettagliata del modulo CFM 25, si rimanda alle pagine successive. Le descrizioni degli altri moduli di funzione CP sono raccolte nell’Appendice B. 9809c 7-33 VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori CFM 25 Diagnosi unità di valvole CP, moduli di ingresso e di uscita Formato input THEN CFM 25 Parametri Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata P2 (FU33) = byte diagnostico linea 0 P3 (FU34) = byte diagnostico linea 1 P4 (FU35) = byte diagnostico linea 2 P5 (FU36) = byte diagnostico linea 3 Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 19, 100 Osservazione: i byte diagnostici occupano sempre i bit 0...7 del parametro di ritorno (i bit 8...15 hanno sempre lo stato logico a 0). I significati dei byte diagnostici sono riportati nella seguente tabella: 7-34 9809c VISF 3-03 7.4 Diagnosi e correzione degli errori Significato dei byte diagnostici delle linee 0...3 N. FU Linea Tipo N. bit 33 0 Moduli CP 34 1 35 2 36 3 7 6 5 4 3 2 1 0 EX Uval Usen Uout SC/O Einp Eout " EX Uval Usen Uout SC/O Einp Eout " EX Uval Usen Uout SC/O Einp Eout " EX Uval Usen Uout SC/O Einp Eout Interruzione connessione CP modulo X*) (* il modulo X è attualmente in fase di preparazione) Uval Tensione inferiore al limite di tolleranza valvole Usen Cortocircuito alimentazione sensori Uout Caduta tensione di carico moduli di uscita CP SC/O Cortocircuito/sovraccarico moduli di uscita CP Einp Interruzione connessione CP "modulo di ingresso" Eout Interruzione connessione CP "modulo di uscita" (unità di valvole o modulo di uscita elettrico) EX Osservazione: – Il messaggio generico "Guasto componente/i CP" I0.1.1 è composto dai bit 0, 1, 7 dei byte diagnostici della linea 0...3. – Il messaggio generale "Guasto di un componente/i CP" I0.1.2 è composto dai bit 2...5 dei byte diagnostici della linea 0...3 (vedi anche capitolo 3.4 "Diagnosi e correzione degli errori"). 9809c 7-35 VISF 3-03 7-36 7.4 Diagnosi e correzione degli errori 9809c VISF 3 Appendice A Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. prod. 362 113 APPENDICE A: Sistema generale di collegamento Lunghezza dei cavi e messa a terra 9809c A-I VISF 3 Appendice A Indice A.1 SISTEMA GENERALE DI COLLEGAMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . A-3 Collegamento dei cavi ai connettori . . . . . . A-4 A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI. . . . . A-9 Determinazione mediante grafici. . . . . . . . A-10 Determinazione mediante formula . . . . . . A-12 A.3 MESSA A TERRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-17 Esempio di collegamento . . . . . . . . . . . . . A-17 A-II 9809c VISF 3 A.1 Sistema generale di collegamento A.1 SISTEMA GENERALE DI COLLEGAMENTO 9809c A-1 VISF 3 A.1 Sistema generale di collegamento Indice A.1 SISTEMA GENERALE DI COLLEGAMENTO Collegamento dei cavi ai connettori . . . . . . A-4 A-2 9809c VISF 3 A.1 Sistema generale di collegamento A.1 SISTEMA GENERALE DI COLLEGAMENTO AVVERTENZA: Prima di iniziare i lavori di montaggio e di manutenzione scollegare quanto segue: • alimentazione dell’aria compressa • alimentazione della tensione di esercizio dell’ elettronica (pin 1) • alimentazione della tensione di esercizio delle uscite/valvole (pin 2). In tal modo si evitano: – movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati – movimenti indesiderati degli attuatori collegati. – stati di commutazione indefiniti dell’elettronica. 9809c A-3 VISF 3 A.1 Sistema generale di collegamento Collegamento dei cavi ai connettori ATTENZIONE: La posizione dei pin è differente per i connettori maschio e femmina! • I collegamenti degli ingressi e delle uscite sono realizzati con connettori femmina. • I collegamenti dell’interfaccia diagnostica e della connessione della tensione di esercizio sono realizzati con connettori maschio. Per l’occupazione dei pin fare riferimento ai capitoli seguenti. Una volta scelti i cavi adatti, allacciarli ai connettori maschio/femmina rispettando i seguenti punti 1.... 7. 1. Aprire i connettori maschio/femmina nel seguente modo (vedi figura): • Connettore di rete: Inserire il connettore nel connettore della tensione di esercizio dell’unità di valvole. Svitare il corpo del connettore. Estrarre quindi l’elemento di connessione inserito nel connettore della tensione di esercizio. • Connettori dei sensori/Connettore diagnostico femmina: Allentare il dado zigrinato centrale. A-4 9809c VISF 3 A.1 Sistema generale di collegamento 2. Svitare il dado antistrappo che si trova nella parte posteriore del corpo, quindi farvi passare il cavo come segue (vedi figura). Diametro esterno del cavo: PG7: 4,0...6,0 mm PG9: 6,0...8,0 mm PG13,5: 10,0...12,0 mm Connettori maschio/femmina (diritti o angolari): Connettore di rete: PG7, 9 o 13,5 Connettore sensore: PG7 Connettore bus: PG7, 9 o 13,5 Cavo Dado antistrappo Corpo Elemento di connessione Connettore femmina Connettore maschio Fig. A/1: Componenti dei connettori maschio/ femmina e dado antistrappo 9809c A-5 VISF 3 A.1 Sistema generale di collegamento 3. Spelare le estremità dei conduttori per 5 mm. 4. Dotare i cavetti di capocorda. 5. Collegare le estremità dei conduttori. 6. Innestare nuovamente l’elemento di connessione sul corpo del connettore maschio/femmina ed avvitare i due componenti. Tirare indietro il cavo in modo che nell’alloggiamento non si formino anse di cavo. 7. Serrare con cura il dado antistrappo. A-6 9809c VISF 3 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI 9809c A-7 VISF 3 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi Indice A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI Determinazione mediante grafici. . . . . . . . A-10 Determinazione mediante formula . . . . . . A-12 A-8 9809c VISF 3 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI NOTA: Le seguenti informazioni presuppongono la conoscenza di quanto esposto nei capitoli "Installazione" del presente manuale e sono rivolte esclusivamente a personale elettrotecnico specializzato. In tutti e tre i cavi della tensione di esercizio si verifica una caduta di tensione in funzione del carico. Pertanto è possibile che la tensione di esercizio presente ai pin 1 o 2 del corrispondente connettore non rientri nei limiti di tolleranza ammessi. Suggerimento: • Non porre l’alimentatore a una distanza eccessiva dall’unità. • Determinare le lunghezze e le sezioni dei cavi adeguate in base ai seguenti grafici o formule. Ricordare che: – I grafici forniscono valori approssimativi per le sezioni 1,5 e 2,5 mm2; – Le formule forniscono valori esatti per qualsiasi sezione. NOTA: Nei grafici e nelle formule seguenti si presuppone che le sezioni dei cavi di alimentazione della tensione di esercizio (pin 1, 2 e 3) siano uguali. 9809c A-9 VISF 3 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi Determinazione mediante grafici Procedere nel seguente modo: 1. Calcolare l’assorbimento elettrico massimo delle uscite/valvole (I2). 2. Determinare la minima tensione prevista (V0min) sull’alimentatore durante il funzionamento, tenendo in considerazione: • la dipendenza dal carico dell’alimentatore • le oscillazioni della tensione di rete primaria. 3. Rilevare dalla tabella la lunghezza di cavo ammessa per la sezione prescelta. Esempio per 1,5 mm2: = 22,8 V, V0min = 2 A; I2 = 25 m Lmax A-10 9809c VISF 3 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi V0min in Volt V Corrente I2 in Ampere 14A 12A 10A +10% 26,4 6A 8A 4A 26 3A 25 2A 24 23 22 -10% Sezione 1,5 mm2 21,6 (AWG 16) 0 10 20 30 40 50 m Lunghezza cavo in m V0min in Volt V Corrente I2 in Ampere 14A +10% 26,4 12A 10A 8A 26 6A 25 4A 24 3A 2A 23 22 -10% Sezione 2,5 mm2 21,6 (AWG 14) 0 10 20 30 40 50 m Lunghezza cavo in m 9809c A-11 VISF 3 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi Determinazione mediante formula Procedere nel seguente modo: 1. Calcolare l’assorbimento elettrico massimo degli ingressi e dell’elettronica (I1) e delle uscite/valvole (I2). 2. Determinare la minima tensione prevista (V0min) sull’alimentatore durante il funzionamento, tenendo in considerazione: • la dipendenza dal carico dell’alimentatore • le oscillazioni della tensione di rete primaria. 3. Riportare i valori nella rispettiva formula. Le correlazioni sono spiegate nello schema elettrico sostitutivo e nell’esempio. Alimentazione della tensione di esercizio Schema elettrico sostitutivo VOmin Unità di valvole VOmin 3,15 AT 10 AT VL1 I1 Pin 1 I2 Pin 2 AC CC RL1 Resistenza di linea (in ingresso) RI1 *) RL2 VL2 RI2 VUNITÀ I0 Pin 3 0V Distanza (lunghezza cavo) L RL0 VL2 + VL1 Resistenza di linea 0 V (in uscita) *) Disinserzione separata della tensione di esercizio per uscite/valvole Fig. A/3: Lunghezza del cavo (L) e resistenza di linea (RL) A-12 9809c VISF 3 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi Formula per il calcolo della lunghezza massima della linea: L≤ (V0min − VUNITÀmin) ⋅ A ⋅ κCu 2 ⋅ I2 + I1 Significato: • VUNITÀ = 24 V ± 10 %, min.: VUNITÀmin ≥ 21,6 V • V0min = alimentazione minima di tensione di esercizio (sull’alimentatore) • Corrente I1 = corrente per l’elettronica e gli ingressi • Corrente I2 = corrente per le uscite e le valvole • A = sezione del cavo (unificata ad es. 1,5 mm2) • κ = conduttanza dei cavi (unificata ad es. κCu = 56 Esempio: I1 I2 V0 VUNITÀmin κCu m mm 2 ⋅ Ω ) = = = = 1 A; 5 A; 24 V; 21,6 V ; m = 56 ; mm 2 ⋅ Ω Risultato: L ≤ 18 m per A = 1,5 mm2 L ≤ 30 m per A = 2,5 mm2 9809c A-13 VISF 3 A-14 A.2 Lunghezza e sezione dei cavi 9809c VISF 3 A.3 Messa a terra A.3 MESSA A TERRA 9809c A-15 VISF 3 A.3 Messa a terra Indice A.3 MESSA A TERRA Esempio di collegamento . . . . . . . . . . . . . A-17 A-16 9809c VISF 3 A.3 Messa a terra A.3 MESSA A TERRA Esempio di collegamento Nella figura seguente è riportato uno schema di collegamento comune a 24 V per i pin 1 e 2, tenendo presente che: • L’alimentazione delle uscite/valvole deve essere protetta contro eventuali cortocircuiti/sovraccarichi tramite un fusibile esterno lento di max. 10 A. • L’alimentazione dell’elettronica e degli ingressi deve essere protetta contro eventuali cortocircuiti/sovraccarichi tramite un fusibile esterno lento di max. 3,15 A. • Occorre rispettare la tolleranza complessiva 24 VCC ± 10 %. • Entrambe le connessioni sono collegate alla compensazione di potenziale e si devono evitare le correnti transitorie. • La tensione di esercizio nel pin 2 (valvole/uscite elettriche) può essere disinserita separatamente. 9809c A-17 VISF 3 A.3 Messa a terra Fusibile per gli ingressi sensori (2 A) CA 3,15 A Fusibili esterni CC 10 A Disinserzione separata della tensione di esercizio Pin 4 connessione di terra dimensionato per 12 A PE Compensazione di potenziale Fig. A/4: Esempio di collegamento di un’alimentazione comune a 24 V e di due connessioni di terra A-18 9809c VISF 3 Appendice B Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. prod. 362 113 APPENDICE B: Tabelle degli operandi (I/O), dei moduli di funzione (CFM) e delle segnalazioni di errore 9809c B-I VISF 3 Appendice B Indice B.1 TABELLA OPERANDI (ingressi/uscite) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-3 Indirizzi I/O del blocco di comando SF 3 . . B-4 I/O diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-5 Ingressi/uscite Fieldbus. . . . . . . . . . . . . . . . B-6 B.2 TABELLA MODULI DI FUNZIONE (CFM) . . . . . . . . . . . . . . . . . B-9 B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI DI ERRORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-77 B-II 9809c VISF 3 B.1 Tabella operandi B.1 Tabella operandi (ingressi/uscite) 9809c B-1 VISF 3 B.1 Tabella operandi Indice B.1 TABELLA OPERANDI (ingressi/uscite) Indirizzi I/O del blocco di comando SF 3 . . B-4 I/O diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-5 Ingressi/uscite Fieldbus. . . . . . . . . . . . . . . . B-6 B-2 9809c VISF 3 B.1 Tabella operandi B.1 TABELLA OPERANDI (ingressi/uscite) La seguente figura indica l’espansione massima di un’unità di valvole tipo 03 in modo Master con Master AS-i e modulo di connessione CP. Ingressi Locali IW0...7 Uscite CP Locali OW0...7 AS-i IW8...15 OW8...15 IW16...31 OW16...31 CP Sistema bus AS-i IW/OW IW0...7 OW0...7 IW8...15 OW8...15 IW16...31 OW16...31 IW0.0...0.3 IW0.4...0.15 IW1.0...1.15 OW1.0...1.15 IW2.0...2.15 OW2.0...2.15 . . . IW31.0...31.15 OW31.0...31.15 SF 3 Diagnosi - I/O locali IW0.0...0.3 - Fieldbus IW0.4...0.15 Valvole Locali OW0...7 FB IW1.0...31.15 OW1.0...31.15 Master AS-i Sistema CP Fieldbus Modo operativo Master locali Ingressi, Uscite, Valvole CP Ingressi, Uscite, Valvole Master AS-i Ingressi AS-i, Uscite AS-i Diagnosi I/O locali Diagnosi I/O Fieldbus Slave utenti Fieldbus 1 Slave utenti Fieldbus 2 . . . Slave utenti Fieldbus 31 Fig. B/1: Tabella operandi indirizzi I/O 9809c B-3 VISF 3 B.1 Tabella operandi Indirizzi I/O del blocco di comando SF 3 Nella seguente tabella è schematizzata la suddivisione tra I/O, I/O AS-i e I/O CP in un’unità di valvole con blocco di comando SF 3. IW/OW 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Senza CP/AS-i Con AS-i Con CP Con CP/AS-i Ingressi e uscite locali Ingressi e uscite locali Ingressi e uscite locali Ingressi e uscite locali Ingressi e uscite sistema CP Ingressi e uscite sistema CP Ingressi e uscite AS-i Ingressi e uscite AS-i Fig. B/2a: Suddivisione degli indirizzi degli I/O locali B-4 9809c VISF 3 B.1 Tabella operandi I/O diagnostici Suddivisione e significato degli I/O diagnostici in relazione al modo operativo del blocco di comando SF 3. IW/OW Lunghezza Modo Master Modo Slave parola [bit] 0.0 8 Byte diagnostici I/O Byte diagnostici I/O 0.1 8 0.2 8 N. bit per cortocircuito N. bit per cortocircuito 0.3 8 N. byte per N. byte per cortocircuito cortocircuito 0.4 8 Errore di trasmissione utente Fieldbus 1...7 0.5 8 Errore di trasmissione utente Fieldbus 8...15 0.6 8 Errore di trasmissione utente Fieldbus 16...23 0.7 8 Errore di Area dati per trasmissione utente scambio ciclico Fieldbus 24...31 tramite Fieldbus 0.8 8 Difetto utente Fieldbus 1...7 0.9 8 Difetto utente Fieldbus 8...15 0.10 8 Difetto utente Fieldbus 16...23 Grandezza 0.11 8 Difetto utente configurabile Fieldbus 24...31 0...12 byte 0.12 8 default: 2 byte 0.13 8 0.14 8 0.15 8 Stand-alone (senza Fieldbus) Byte diagnostici I/O N. bit per cortocircuito N. byte per cortocircuito Fig. B/2b: Suddivisione degli indirizzi degli I/O diagnostici 9809c B-5 VISF 3 B.1 Tabella operandi Ingressi/uscite Fieldbus Suddivisione degli I/O Fieldbus in relazione alla lunghezza di parola dell’utente Fieldbus (struttura a 8 o 16 bit). IW/OW 1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 1.12 1.13 1.14 1.15 2.0 • • 31.0 31.1 31.2 31.3 31.4+ 31.5 31.6 31.7 31.8 31.9 31.10 31.11 31.12 31.13 31.14 31.15 Lunghezza parola [bit] 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8 8 8 8 8 8 8 8 8/16 • • 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8/16 8 8 8 8 8 8 8 8 Utenti Fieldbus - Slave 1 0...8 parole per gli ingressi 0...8 parole per le uscite oppure 0...16 byte per gli ingressi 0...16 byte per le uscite Termine strutture a 16 bit Termine strutture a 8 bit Utenti Fieldbus - Slave 2 • • Utenti Fieldbus - Slave 31 0...8 parole per gli ingressi 0...8 parole per le uscite oppure 0...16 byte per gli ingressi 0...16 byte per le uscite Termine strutture a 16 bit Termine strutture a 8 bit Fig. B/3: Suddivisione degli indirizzi degli ingressi/uscite Fieldbus B-6 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione B.2 Tabella moduli di funzione (CFM) 9809c B-7 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Indice B.2 TABELLA MODULI DI FUNZIONE (CFM) . . . . . . . . . . . . . . . . . B-9 B-8 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione B.2 TABELLA MODULI DI FUNZIONE (CFM) N. Applicazione Funzione CFM 0 SF 3 Cancellazione di operandi interni 1 Localizzazione dei cortocircuiti 2 Attivazione / disattivazione indiretta di uscite locali 3 Lettura degli operandi FU0...FU4095 4 Rilevamento del tempo di elaborazione del programma 5 Lettura delle parole dati permanenti 6 Scrittura delle parole dati permanenti 10 Parametrizzazione o lettura dei contatori/timer comandati mediante interrupt 11 Abilitazione o diasbilitazione dei contatori/timer comandati mediante interrupt 21 Modulo di Lettura e scrittura dei dati del modulo aggiuntivo CP connessione Disattivazione di tutte le uscite accessibili tramite CP 23 CP 25 Diagnosi dell’unità di valvole CP, moduli di ingresso e di uscita 27 Parametrizzazione della reazione in caso di errore del modulo CP 28 Rilevamento della configurazione CP 31 Sistema Lettura dei parametri di uno Slave AS-i Master AS-i/ Scrittura dei parametri di uno Slave AS-i 32 bus AS-i 33 Disattivazione di tutte le uscite accessibili dal bus AS-i 35 Diagnosi di tutti gli Slave AS-i 37 Parametrizzazione della reazione dell’SF 3 in caso di errore AS-i 38 Rilevamento della configurazione del bus AS-i 40 Fieldbus SF 3 Rilevamento della configurazione Fieldbus 41 Modo Master/Slave: lettura dei parametri di un utente Fieldbus 42 Modo Master/Slave: scrittura dei parametri di un utente Fieldbus 43 Disattivazione di tutte le uscite accessibili tramite Fieldbus 44 Interrogazione dello stato degli utenti Fieldbus 47 Parametrizzazione della reazione in caso di errore Fieldbus 48 Rilevamento della configurazione reale 49 Confronto tra le liste di configurazione reale e nominale 50 Lettura dell’informazione relativa a un utente Fieldbus 51 Reset utenti Fieldbus Fig. B/4a: Tabella moduli di funzione 9809c B-9 VISF 3 N. CFM 60 61 63 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 B.2 Tabella moduli di funzione Applicazione Funzione Moduli analogici SF 3 Lettura di valori analogici Output dei valori analogici Diagnosi dei canali analogici Richiamo di programmi Assembler (moduli di funzione) Fig. B/4b: Tabella moduli di funzione B-10 9809c VISF 3 CFM 0 Cancellazione di operandi interni B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 0 WITH <P1> Parametri P1: modo (0...3) (vedi sotto) Il dato in P1 può indicare: 0: cancellazione di tutti i registri, flag, timer e conta-tori 1: cancellazione di tutti i registri 2: cancellazione di tutti i flag 3: cancellazione di tutti i timer e contatori 4: cancellazione delle unità di funzione FU48...FU4095 Il parametro P1 può essere una costante (ad es. V3) oppure una variabile (ad es. R33). Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = 9809c {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100 B-11 VISF 3 CFM 1 Localizzazione del cortocircuito B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 1 Parametri Nessun parametro Commento: Al momento dell’attivazione viene segnalata la prima uscita elettrica che ha subito un cortocircuito. Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata P2 (FU33) = {-1} nessun cortocircuito o nessuna uscita presente P3 (FU34) = non significativo Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = P3 (FU34) = Caso 3: P1 (FU32) = P2 (FU33) = {-1} elaborazione terminata Della prima uscita numero parola cortocircuitata numero bit {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 110 I moduli di funzione 1+2 sono predisposti per la diagnosi e la correzione degli errori. Per ulteriori indicazioni si rimanda al capitolo 3.4 "Diagnosi e correzione degli errori". B-12 9809c VISF 3 CFM 2 Attivazione indiretta/reset indiretto di uscite locali B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 2 WITH <P1> WITH <P2> WITH <P3> Parametri P1 = {0, 1} I parametri indicano: P1 = 0: disattivazione uscita = 1: attivazione uscita P2 = numero parola dell’uscita P3 = numero bit dell’uscita Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 102, 103 I moduli di funzione 1+2 sono predisposti per la diagnosi e la correzione degli errori. Per ulteriori indicazioni si rimanda al capitolo 3.4 "Diagnosi e correzione degli errori". 9809c B-13 VISF 3 CFM 3 - Lettura Lettura di operandi speciali (FU0... FU4095) B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 3 WITH <P1> Parametri P1 = {0...4095} Il parametro indica: P1 = numero dell’operando speciale FU0...4095 (accesso di sola lettura) Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata (accesso di sola lettura) P2 (FU33) = contenuto dell’operando speciale selezionato (FU) Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-14 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM 3 - Scrittura Scrittura di operandi speciali (FU0...FU4095) Formato input THEN CFM 3 WITH <P1> WITH <P2> Parametri P1 = {0...4095} P2 = scrittura paroli dati (16 bit) Il parametro indica: P1 = numero dell’operando speciale FU0...4095 (accesso per scrittura) P2 = contenuto aggiornato dell’operando speciale selezionato (FU) Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata (accesso per scrittura) Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = 9809c {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101 B-15 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM 4 Rilevamento del tempo di elaborazione del programma Formato input THEN CFM 4 WITH <P1> Parametri P1 = {0...17} Il dato in P1 può indicare: 0...15 avviamento della misurazione del tempo di ciclo dei programmi 0...15 16 avviamento della misurazione di una sezione di programma 17 stop della misurazione I tempi risultati dalla misurazione vengono memorizzati negli operandi speciali FU3 (tempo in ms) e FU4 (tempo in µs). Tenere conto anche delle indicazioni riportate alla pagina seguente. Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata FU3 = risultato in ms FU4 = risultato in µs Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-16 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Nota relatival al modulo CFM 4: misurazione del tempo di ciclo nel CFM 4: per i programmi 0...15, il tempo di ciclo massimo viene calcolato sull’intera durata del rilevamento. Misurazione di una sezione di programma: a causa di eventi dovuti ad interrupt durante l’elaborazione del programma, il rilevamento ripetuto della stessa sezione di programma interessata potrà dare risultati differenti. NOTA: Il tempo di ciclo del programma aumenta, se durante la sua elaborazione viene contemporaneamente utilizzato anche l’FST 200 nel modo operativo online. 9809c B-17 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM 5 Lettura di parole dati permanenti Funzione Lettura di una o più parole dati permanenti (max.15) in relazione ai parametri trasmessi. Formato input THEN CFM 5 WITH <P1> WITH <P2> (opzionale) Parametri P1 = {0...511} P2 = {1...15} indirizzo della parola dati permanente n (opzionale) numero delle parole dati permanenti da esportare a partire dall’ indirizzo selezionato mediante P1 Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata P2 (FU33) = contenuto dell’indirizzo selezionato n Opzionale (solo in caso di attivazione del modulo mediante il parametro corrispondente P2): P3 (FU34) = ... P16 (FU47) = Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-18 contenuto dell’indirizzo n+1 contenuto dell’indirizzo n+14 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 106 (release hardware < 1097) 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM 6 Scrittura delle parole dati permanenti Funzione Scrittura di una o più parole dati permanenti (max.15) in relazione ai parametri trasmessi. Formato input THEN CFM 6 WITH <P1> WITH <P2> WITH <P3> (opzionale) ... (opzionale) WITH <P16> (opzionale) Parametri P1 = {0...511} P2 = {0...65535} P3 = {0...65535} indirizzo della parola dati permanente contenuto aggiornato dell’ indirizzo selezionato n contenuto aggiornato dell’ indirizzo selezionato n+1 (opzionale) ... ... P16 = {0...65535} contenuto aggiornato dell’ indirizzo selezionato n+14 (opzionale) Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 106 (release hardware < 1097) I dati permanenti scritti con l’ausilio del modulo di funzione 6 non vengono scaricati dal programma utility ‘Upload (Scarico programmi da sistema di comando)’ dell’FST200. 9809c B-19 VISF 3 CFM B.2 Tabella moduli di funzione Funzione 10 Parametrizzazione o lettura di contatori/timer comandati mediante interrupt. I timer/contatori vengoParametrizzazio- no avviati e fermati mediante il modulo CFM 11. ne o lettura di contatori/timer Formato input comandati THEN CFM 10 WITH <P1> mediante WITH <P2> (opzionale) interrupt WITH <P3> (opzionale) WITH <P4> (opzionale) WITH <P5> (opzionale) Parametri Variante 1: Definizione dei contatori/timer Numero dei parametri di trasmissione = 5 P1: Numero e modo del contatore/timer P2: Origine scatto e funzione P3: Uscita obiettivo scatto P4: Flag obiettivo scatto P5: Valore iniziale per contatori/timer Variante 2: Scaricare valore attuale contatori/ timer Numero dei parametri di trasmissione = 1 P1: Numero del contatore/timer I parametri sono illustrati nelle pagine successive. Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata P2 (FU33) = (solo in caso di attivazione della variante 2) valore corrente del contatore/timer Caso 2: P1 (FU32) = {0} elaborazione errata P2 (FU33) = possibili numeri di errore 100, 101, 102*, 103*, 104* *) Solo nel caso della variante 1 B-20 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione NOTA: I valori parametrizzati per ultimi con CFM 10 rimangono. La parametrizzazione dei contatori/timer, fino a che non viene modificata, deve quindi essere eseguita una volta sola. Questo vale in particolare per contatori/timer in funzionamento normale, per riattivarli cioé è sufficiente l’abilitazione tramite CFM 11. I moduli di funzione 10 e 11 mettono in condizione di interrogare conteggi rapidi o di gestire operazioni in funzione del tempo, a prescindere dal tempo di ciclo richiesto per l’elaborazione dei programmi applicativi. Utilizzando il modulo di funzione 10 si esegue la parametrizzazione, mentre con il modulo di funzione 11 è possibile avviare o fermare i timer/contatori comandati mediante interrupt. Modo operativo Contatori Nel modo operativo Contatori e mediante l’impiego del modulo di ingresso ’veloce’ (ritardo del segnale in ingresso di 1 ms), è possibile ottenere ingressi contatori fino a 300 Hz, con scatto sul fronte positivo e/o negativo. Modo operativo Timer Nel modo operativo Timer è possibile gestire eventi legati al tempo con una risoluzione di ± 1 ms, con o senza funzione gate. La funzione gate viene definita come ingresso o come flag attraverso l’origine dello scatto impostata nel parametro di trasmissione P2. 9809c B-21 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Le funzioni di interrupt (max. 4) possono essere attivate a piacimento nei modi operativi timer o contatori. Anche la procedura di conteggio (incrementale/decrementale) può essere definita in modo del tutto autonomo. Al manifestarsi dell’evento che determina lo scatto (underflow o overflow del contatore/timer) è possibile settare, resettare o commutare a scelta un’uscita e/o un flag (funzione toggle). NOTA: Se l’obiettivo dello scatto è costituito da un’uscita, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto non viene settata solamente l’uscita-obiettivo mediante intervento diretto, ma vengono aggiornate anche tutte le altre uscite presenti sullo stesso modulo con i valori correnti memorizzati nella riproduzione del processo. Questa procedura è differente dal normale funzionamento dell’aggiornamento ciclico delle periferiche in seguito a un cambio di task. Nel modo Reload, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto il valore iniziale parametrizzato viene ricaricato nel valore corrente del contatore o del timer. L’interrupt rimane abilitato, finché interviene il modulo di funzione 11 a disabilitarlo esplicitamente. Nel modo normale (funzionamento senza funzione di ricaricamento), al verificarsi dell’evento che determina lo scatto subentra anche la disabilitazione dell’interrupt. E’ possibile fare scattare nuovamente il contatore/timer attivando il modulo di funzione 11 dal programma applicativo. B-22 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Se il modulo di funzione 10 riceve solo un parametro corrispondente al numero del contatore/timer, nel parametro di ritorno apparirà il valore corrente del contatore/timer. Tramite questa funzione è possibile ad es. misurare la durata di impulso di un segnale in ingresso. L’attivazione dei contatori/timer comandati mediante interrupt non influisce praticamente sui tempi dell’ SF 3. Variante 1: definizione dei contatori/timer no. dei parametri di trasmissione = 5 Parametri di trasmissione P1: numero e modo del contatore/timer High-byte P1 7 6 5 X X X 0 1 0 1 0 1 9809c 4 0 3 0 2 0 1 0 0 0 Low-byte P1 7 6 5 Numeri 1...4 4 3 2 1 0 Modo timer Modo contatori Modo normale: l’interrupt viene disabilitato al verificarsi dell’evento che determina lo scatto. Il contatore/timer viene fermato Modo ricaricamento: l’interrupt non viene disabilitato al verificarsi dell’evento che determina lo scatto. Nel contatore/timer viene ricaricato il valore iniziale e continua a funzionare. Conteggio decrementale (scatto per underflow1 → 0) Conteggio incrementale (scatto per overflow 65535 → 0) B-23 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Parametri di trasmissione P2: origine scatto e funzionamento High-byte P2 7 6 5 X X X 4 3 2 Numero bit 1 0 Low-byte P2 7 6 5 4 Numero parola 0 0 1 0 1 0 0 0 0 Origine dello scatto da ingresso Significato nel modo operativo timer: senza funzione gate con la funzione gate l’ingresso è limite inferiore con la funzione gate l’ingresso è limite superiore 0 0 1 0 1 0 0 0 0 Significato nel modo operativo contatori: ingresso veloce su fronte positivo ingresso veloce su fronte negativo ingresso veloce su fronte positivo e negativo 0 0 1 0 1 0 1 1 1 Origine dello scatto da flag: Significato nel modo operativo timer: senza funzione gate con la funzione gate il flag è limite inferiore con la funzione gate il flag è limite superiore 0 0 1 0 1 0 1 1 1 Significato nel modo operativo contatori: flag su fronte positivo flag su fronte negativo flag su fronte positivo e negativo 3 2 1 0 Le configurazioni non illustrate non sono consentite. B-24 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Parametri di trasmissione P3: obiettivo scatto uscita High-byte P3 7 6 5 4 3 X X Numero bit 0 0 1 1 0 1 0 1 L’uscita L’uscita L’uscita L’uscita 2 1 0 Low-byte P3 7 6 5 4 Numero parola 3 2 1 0 3 2 1 0 rimane invariata viene settata al verificarsi dell’evento viene resettata al verificarsi dell’evento viene commutata al verificarsi dell’evento Parametri di trasmissione P4: obiettivo scatto flag High-byte P4 7 6 5 4 3 X X Numero bit 0 0 1 1 0 1 0 1 Il Il Il Il flag flag flag flag 2 1 0 Low-byte P4 7 6 5 4 Numero parola rimane invariato viene settato al verificarsi dell’evento viene resettatoa al verificarsi dell’evento viene commutato al verificarsi dell’evento Parametri di trasmissione P5: valore iniziale contatori/ timer Variante 2: Lettura valore corrente contatore/timer numero dei parametri di trasmissione = 1 Parametri di trasmissione P1: numero contatore/ timer High-byte P1 7 6 5 0 0 0 9809c 4 0 3 0 2 0 1 0 0 0 Low-byte P1 7 6 5 Numeri 1...4 4 3 2 1 0 B-25 VISF 3 CFM 11 Abilitazione/ disabilitazione dei contatori/ timer comandati mediante interrupt B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Abilitazione e disabilitazione dei timer/contatori comandati mediante interrupt. La parametrizzazione o lettura dei contatori/timer avviene mediante il modulo CFM 10. Formato input THEN CFM 11 WITH <P1> Parametri P1: Numero e stato del contatore/timer Il parametro viene illustrato nelle pagine successive. Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) B-26 {0} elaborazione errata possibili numeri di errore 100, 101 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Parametri di trasmissione P1: numero e condizioni del contatore/timer High-byte P1 7 6 5 4 0 0 X X 3 0 Contatore/timer 4 X 0 Nessuna modifica all’interrupt Disabilitazione interrupt 0 1 (disable) Abilitazione interrupt 1 1 (enable) Contatore/timer 3 Nessuna modifica all’interrupt Disabilitazione interrupt (disable) Abilitazione interrupt (enable) 2 0 1 X 0 X X 0 1 0 1 1 Low-byte P1 7 6 5 4 0 0 X X Contatore/timer 2 Nessuna modifica all’interrupt Disabilitazione interrupt (disable) Abilitazione interrupt (enable) X 0 1 3 0 1 X 0 X X 0 1 0 1 1 0 1 1 Contatore/timer 1 Nessuna modifica all’interrupt Disabilitazione interrupt (disable) Abilitazione interrupt (enable) 9809c 2 0 B-27 VISF 3 CFM 21 Lettura e scrittura dei dati del modulo aggiuntivo B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Attivazione contemporanea delle funzioni di lettura e di scrittura nei moduli X*) del sistema CP. Al momento dell’attivazione è possibile impostare anche i parametri P2...P5. I parametri di ritorno possono essere al massimo 4, a seconda del modulo X presente (v. descrizione del modulo X in uso). Formato input THEN CFM 21 WITH <P1> WITH <P2> ... WITH <P5> Parametri P1 = {0...3} P2 = scrittura P3 = scrittura P4 = scrittura P5 = scrittura 1 2 3 4 valore valore valore valore dati dati dati dati (16 (16 (16 (16 bit) bit) bit) bit) P1 Numero linea 0...3 *) I moduli X sono attualmente in fase di preparazione Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata (accesso per lettura e scrittura) P2 (FU33) = 1 parola dati (acc. di sola lettura) P3 (FU34) = 2 parola dati (acc. di sola lettura) P4 (FU35) = 3 parola dati (acc. di sola lettura) P5 (FU36) = 4 parola dati (acc. di sola lettura) Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-28 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 19, 20, 21, 100 9809c VISF 3 CFM 23 Disattivazione di tutte le uscite accessibili tramite CP B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 23 Parametri Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P2 (FU32) = P3 (FU33) = 9809c {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 19, 100 B-29 VISF 3 CFM 25 Diagnosi dell’ unità di valvole CP, moduli di ingresso e di uscita B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 25 Parametri Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata P2 (FU33) = byte diagnostico linea 0 P3 (FU34) = byte diagnostico linea 1 P4 (FU35) = byte diagnostico linea 2 P5 (FU36) = byte diagnostico linea 3 Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 19, 100 Osservazione: i byte diagnostici occupano sempre i bit 0...7 del parametro di ritorno (i bit 8...15 hanno sempre lo stato logico a 0). I significati dei byte diagnostici sono riportati nella seguente tabella: B-30 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Significato dei byte diagnostici delle linee 0...3 N. FU 33 34 35 36 Linea Tipo N. bit 0 1 2 3 Moduli CP " " " 7 EX EX EX EX 6 5 4 3 2 1 0 Uval Uval Uval Uval Usen Usen Usen Usen Uout Uout Uout Uout SC/O SC/O SC/O SC/O Einp Einp Einp Einp Eout Eout Eout Eout Collegamento CP interrotto modulo X *) ( *) modulo X in preparazione) EInp Collegamento CP interrotto - modulo di ingresso EOut Collegamento CP interrotto - modulo di uscita (unità di valvole o modulo con uscite elettriche) UVal Tensione valvole inferiore al limite di tolleranza USen Cortocircuito alimentazione sensore UOut Caduta tensione di carico moduli di uscita CP sc/o Cortocircuito/sovraccarico moduli di uscita CP EX Osservazione: - Il messaggio generico "Guasto componente/i CP" I0.1.1 è composto dai bit 0, 1, 7 dei byte diagnostici della linea 0...3. - Il messaggio generale "Guasto di un componente/i CP" I0.1.2 è composto dai bit 2...5 dei byte diagnostici della linea 0...3 (vedi anche capitolo 3.4 "Diagnosi e correzione degli errori"). 9809c B-31 VISF 3 CFM 27 B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 27 WITH <P1> Parametrizzazio- Parametri ne della P1: = {0, 1} reazione in caso di errore del modulo CP Il dato in P1 può indicare: 0: un errore nel modulo CP blocca tutti i programmi (reazione "rigida"). 1: L’errore del modulo CP non ne causa lo "stop". L’errore può essere gestito dal programma applicativo (reazione flessibile). Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-32 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 19, 100, 101 9809c VISF 3 CFM 28 Rilevamento della configurazione CP B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 28 WITH <P1> Parametri P1: = {0, 1} Il dato in P1 può indicare: 0: rilevamento della configurazione senza memorizzazione (confronto reale/nominale) 1: rilevamento e memorizzazione della configurazione (cfr. tasto SAVE) Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} configurazione in corso Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = 9809c {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 19, 100 B-33 VISF 3 CFM 31 Parametri di lettura dello Slave AS-i B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Il parametro attuale (0...F) dello Slave AS-i viene letto e copiato sotto forma di valore esadecimale nel parametro P2 (FU33). Il significato del parametro è descritto nel manuale dello Slave AS-i. Se lo Slave AS-i attivato non è predisposto per l’elaborazione di parametri, il messaggio di risposta è sempre FH. Non viene emessa nessuna segnalazione di errore. Formato input THEN CFM 31 WITH <P1> Parametri P1: = {0...31} (indirizzo dello Slave AS-i) Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata P2 (FU33) = {0...F} attuale Slave AS-i parametri Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-34 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 14, 15, 100, 101 9809c VISF 3 CFM 32 Parametri scrittura Slave AS-i B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Carica un valore compreso tra 0 e F (in esadecimale) nel rispettivo Slave AS-i. Formato input THEN CFM 32 WITH <P1> WITH <P2> Parametri P1 = {0...31} P2 = {0...F} I parametri indicano: P1 = indirizzo dello Slave AS-i P2 = parametri Slave per lo Slave AS-i parametrizzabile Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 15, 100, 101, 102 Osservazione: indicazioni sulla parametrizzazione degli Slave AS-i e sui relativi effetti vengono fornite nel libretto di istruzioni specifico di ogni Slave AS-i. ATTENZIONE: - I vari parametri vanno modificati solo conoscendo perfettamente i movimenti che ne conseguono! - Se l’impianto è acceso, gli Slave recepiscono immediatamente le impostazioni inserite a terminale! - Accertarsi che la modifica dei parametri degli Slave non possa causare pericoli per le persone o per la macchina. 9809c B-35 VISF 3 CFM 33 Disattivazione di tutte le uscite accessibili dal bus AS-i B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 33 Parametri Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-36 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 14, 100 9809c VISF 3 CFM B.2 Tabella moduli di funzione Funzione 35 Utilizzando questo modulo si ottengono informazioni diagnostiche per tutti gli Slave AS-i configurati nel Diagnosi di tutti sistema bus AS-i impiegato. gli Slave AS-i I risultati della diagnosi vengono messi a disposizione nelle unità di funzione speciali FU33...FU34. A seconda del tipo di programmazione, si possono ottenere informazioni generali oppure informazioni specifiche per singoli Slave AS-i. Formato input THEN CFM 35 WITH <P1> (opzionale) Parametri Nessun parametro oppure P1 = qualsiasi valore (opzionale) Soltanto gli Slave precedentemente configurati possono fornire segnalazioni di errore. Parametri di Caso 1: P1 (FU32) = P2 (FU33) = P3 (FU34) = P4 (FU35) = Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = 9809c ritorno {-1} elaborazione terminata errore Slave AS-i 1...15 errore Slave AS-i 16...31 (opzionale solo in caso di attivazione mediante il parametro di trasmissione) indirizzo dello Slave AS-i meno significativo interessato dall’anomalia (valore decimale) {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 14, 100 B-37 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione I risultati della diagnosi elencati nella seguente figura vengono elaborati solamente se ilmodulo di funzione CFM 35 ha inviato la segnalazione di "elaborazione terminata" (FU32= -1). Risultati della diagnosi in FU33...FU34 (FU32 = -1) FU33: Indirizzo Slave AS-i Numero bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 X FU34: D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 Valore log. 0 1 x = Contenuto Descrizione Nessun errore utente/Slave non configurato Anomalia/guasto Slave AS-i bit non significativo I bit dati degli Slave AS-i non configurati portano il valore log. 0. Soltanto gli Slave precedentemente configurati possono fornire segnalazioni di errore. B-38 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Se all’attivazione del modulo di funzione 35 viene trasmesso un parametro qualsiasi, nel parametro di ritorno P4 figura sotto forma di valore decimale l’indirizzo del primo Slave Fieldbus interessato da un’anomalia. Il valore è uguale a zero, se lo Slave Fieldbus interrogato non è interessato da anomalie di funzionamento. Il primo Slave Fieldbus interessato da un’anomalia è lo Slave meno significativo interessato in quel momento da un’anomalia di funzionamento. 9809c B-39 VISF 3 CFM 37 B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 37 WITH <P1> Parametrizzazio- Parametri ne della P1: = {0, 1} reazione dell’ SF 3 in caso Il dato in P1 può indicare: di errore AS-i 0: Un errore del modulo AS-i blocca tutti i programmi (reazione "rigida"). 1: Un errore del modulo AS-i non ne causa lo stop". L’errore può essere gestito dal programma applicativo (reazione flessibile). Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = B-40 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 14, 100, 101 9809c VISF 3 CFM 38 Rilevamento della configurazione reale del bus AS-i B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Rilevamento della configurazione reale, generazione della lista della configurazione reale. Il modulo di funzione esegue: • avviamento controllato dall’utente di un processo di riconfigurazionedel sistema bus AS-i. ATTENZIONE: Durante lo svolgimento della configurazione il controllore SF 3 si ferma e vengono disattivate tutte le uscite del Fieldbus. Tutti gli ingressi AS-i non vengono aggiornati per ca. 2 s. Formato input THEN CFM 38 Parametri Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: P1 (FU32) = {-1} configurazione conclusa Il risultato del confronto tra configurazione nominale e reale è contenuto nei bit di stato AS-i I16.2 e I16.3 Caso 2: P1 (FU32) = P2 (FU33) = 9809c {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 14, 100, 115 B-41 VISF 3 CFM 40 Verifica della configurazione Fieldbus B.2 Tabella moduli di funzione Funzionamento In seguito all’accensione (POWER ON), l’SF 3 verifica la configurazione degli utenti installati eseguendo un confronto tra dati nominali e reali. Il modulo di funzione 40 verifica i dati di configurazione reali e li scrive nei parametri di ritorno. Formato input THEN CFM 40 WITH V <P1> Parametri P1: indirizzo dell’utente Fieldbus Parametri di ritorno Caso 1: FU32: {-1} i dati di configurazione nominali e reali corrispondono FU32: {+1} differenze tra dati di configurazione nominali e reali FU33: configurazione reale dell’utente Fieldbus (cfr. tabella) FU34: numero reale di ingressi dell’utente Fieldbus (in byte) FU35: numero reale di uscite dell’utente Fieldbus (in byte) Caso 2: FU32 = {0} elaborazione errata FU33: {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 113 Esempio THEN CFM 40 WITH V11 Nell’SF 3 ha luogo il rilevamento della configurazione dell’utente Fieldbus11. B-42 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Configurazione reale dell’utente Fieldbus: FU33 (dec.) 1 Unità di valvole tipo 01* max. 8 valvole (*tipo in esaurimento) 34 Unità di valvole tipo 01* con più di 8 valvole (*tipo in esaurimento) 35 Unità di valvole tipo 02 max. 8 valvole 36 Unità di valvole tipo 02 con più di 8 valvole 37 Unità di installazione max. 6 valvole 38 Unità di installazione con più di 6 valvole 5 129 Unità di valvole modulare 03/04/05 Unità di valvole programmabile SF tipo 02...05 (Slave) 4 FSI (interfaccia FB 19) 3 Modulo I/O FB-202 byte (indirizzamento standard a byte) 33 Modulo I/O FB-202 parola (indirizzamento straordinario a parole) 81 Modulo I/O FB-405 (solo I/O analogici) 161 9809c Configurazione reale dell’utente Fieldbus Modulo I/O FB-405 (I/O digitali e/o analogici) 65 Open Interface Jumo 66 Open Interface RS 232 80 Open Interface Hartmann & Braun 70 Display di testo FD-2/40-F 166 FB-ADA ... Aggiornato all’aprile ’96, altri tipi sono in fase di preparazione B-43 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM SF 3 nel modo operativo "Master" 41 Funzione – Master – Lettura del campo parametri L’SF 3 con predisposizione Master è in grado di leggere un campo parametri di 256 x 16 bit all’interno di ciascun utente Fieldbus. Il modulo di funzione 41 serve per la lettura di un’area selezionabile del campo parametri di un utente Fieldbus "intelligente" (ad es. SF 202 predisposto come Slave). A ogni attivazione del modulo die funzione 41 viene letta una parola di 16 bit del campo parametri indirizzata tramite il parametro P2 e le quattro parole successive. Esempio di un campo parametri di un utente Fieldbus N: 256 parole di 16 bit Indirizzo PAROLA 0 1 2 ... n n+1 n+2 n+3 n+4... 255 BIT 0 1 2 ... 14 15 Parola di parametri indirizzata B-44 Parole di parametri lette 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Formato input (Master) THEN CFM 41 WITH V <P1> WITH V <P2> Parametri P1: indirizzo dell’utente Fieldbus 1,..., 31 P2: indirizzo della parola di parametri n= 0,..., 255 Parametri di ritorno (Master) Caso 1: FU32 = {-1} il comando è stato eseguito FU33: stato dell’utente Fieldbus 7 5 4 3 2 1 =1 Dati ASCII presenti Bit di errore: se = ’1’, è presente un errore utente (vedi manuale utente Fieldbus oppure capitolo 4, paragrafo 4.4) FU34: parola di parametri selezionato n parola di parametri n+1 parola di parametri n+2 parola di parametri n+3 parola di parametri n+4 FU35: FU36: FU37: FU38: Caso 2: FU32 = FU33: 9809c 6 0 0 = utente acicl. 1 = utente cicl. dell’indirizzo dell’indirizzo dell’indirizzo dell’indirizzo dell’indirizzo {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 102, 110, 111, 113 B-45 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Esempio (Master) THEN CFM 41 WITH V9 WITH V11 All’interno dell’utente Fieldbus 9 vengono lette le parole di 16 bit 11, 12, 13, 14 e 15, con indicazione dell’avvenuta esecuzione del comando e dello stato dell’utente. FU32: FU33: FU34: FU35: FU36: FU37: FU38: -1 o 0 stato parola parola parola parola parola 11 12 13 14 15 Rappresentazione grafica: SF 3 nel modo operativo "Slave" Attivazione CFM (Master) Parametri di ritorno THEN CFM 41 WITH V9 WITH V11 FU32 – comando ok? FU33 – stato dell’utente FB FU34 n n+1 FU35 n+2 FU36 n+3 FU37 n+4 FU38 n+5 n+6 n+7 Campo parametri dell’SF 3 predisposto come Slave 9 Fig. B/5: Esempio CFM 41 (Master) B-46 9809c VISF 3 CFM 41 – Slave – Lettura del campo parametri B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Tutti i SF 3 con predisposizione Slave contengono al proprio interno un campo parametri di 256 x 16 bit. Il modulo di funzione 41 serve per la lettura del campo parametri proprio dell’SF 3 predisposto come Slave. A ogni attivazione del modulo di funzione 41 viene letta una parola di 16 bit del campo parametri indirizzata tramite il parametro P1 e le cinque parole successive. Esempio di campo parametri dell’SF 3 predisposto come Slave: 256 parole di 16 bit Indirizzo PAROLA 0 1 2 ... n n+1 n+2 ... n+5 255 BIT 0 1 2 ... 14 15 Parola di parametri indirizzata 9809c Parole di parametri lette B-47 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Formato input (Slave) THEN CFM 41 WITH V <P1> Parametri P1: indirizzo della parola di parametri n= 0,..., 255 Parametri di ritorno (Slave) Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata FU33: praola di parametri dell’inidirizzo selezionato n FU34: parola di parametri dell’indirizzo n+1 FU35: parola di parametri dell’indirizzo n+2 FU36: parola di parametri dell’indirizzo n+3 FU37: parola di parametri dell’indirizzo n+4 Caso 2: FU32 = FU33: B-48 {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 113 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Esempio (Slave) THEN CFM 41 WITH V11 Nella stazione Slave vengono lette le parole da 11 a 15 e viene indicato l’esito del comando. FU32: FU33: FU34: FU35: FU36: FU37: -1 o 0 parola parola parola parola parola 11 12 13 14 15 Rappresentazione grafica: Attivazione del CFM (Slave) THEN WITH CFM 41 V11 Parametri di ritorno FU32 - comando ok? FU33 FU34 FU35 FU36 FU37 Campo parametri SF 3 nello Slave Fig. B/6: Esempio CFM 41 (Slave) 9809c B-49 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM SF 3 nel modo operativo "Master" 42 Funzione – Master – Scrittura dati nel campo parametri Il modulo di funzione 42 serve per la scrittura di dati in un campo parametri selezionabile di un utente Fieldbus (per il campo parametri, vedi CFM 41). Formato input (Master) THEN CFM 42 WITH V <P1> WITH V <P2> WITH V <P3> WITH V <P4> WITH V <P5> WITH V <P6> WITH V <P7> Parametri P1: ind. dell’utente Fieldbus 1,..., 31 P2: ind. della parola di parametri n= 0,..., 255 P3: valore aggiornato della parola di parametri con l’indirizzo n selezionato in P2 P4: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n+1 (opzionale) P5: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n+2 (opzionale) P6: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n+3 (opzionale) P7: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n+4 (opzionale) Parametri di ritorno (Master) Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata FU33: stato dell’utente Fieldbus Caso 2: FU32 = FU33: B-50 {0} elaborazione errata numero di errore possibili numeri di errore 100, 101, 102, 110, 111, 113 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Esempio (Master) THEN CFM 42 WITH V5 WITH V8 WITH V1000 WITH V33 All’interno dell’utente Fieldbus 5 nella parola 8 (= n) viene inserito il valore 1000 e nella parola 9 (= n +1) il valore 33. Rappresentazione grafica: Attivazione CFM (Master) THEN CFM 42 WITH V5 WITH V8 Parametri di ritorno FU32 – comando ok? FU33 – stato dell’utente FB n WITH V1000 WITH V33 n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7 Campo parametri dell’SF 3 predisposto come Slave 5 Fig. B/7: Esempio CFM 42 (Master) 9809c B-51 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM SF 3 nel modo operativo "Slave" 42 Funzione – Slave – Scrittura dati nel campo parametri Il modulo di funzione 42 serve per la scrittura di dati nel campo parametri dell’SF 3 con predisposizione Slave (per il campo parametri, vedi CFM 41). Formato input (Slave) THEN CFM 42 WITH V <P1> WITH V <P2> WITH V <P3> WITH V <P4> WITH V <P5> WITH V <P6> Parametri P1: ind. della parola di parametri n= 0,.., 255 P2: valore aggiornato della parola di parametri con l’indirizzo n selezionato in P2 P3: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n+1 (opzionale) P4: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n+2 (opzionale) P5: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n + 3 (opzionale) P6: valore aggiornato della parola di parametri dell’indirizzo n + 4 (opzionale) Parametri di ritorno (Slave) Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata Caso 2: FU32 = FU33: B-52 {0} elaborazione errata numero di errore possibili numeri di errore 100, 101, 113 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Esempio (Slave) THEN CFM 42 WITH V8 WITH V1000 WITH V33 All’interno della stazione Slave, nella parola 8 (= n) del campo parametri viene scritto il valore 1000 e nella parola 9 il valore 33 (= n +1). Rappresentazione grafica: Attivazione del CFM (Slave) THEN CFM 42 WITH V8 WITH V1000 Parametri di ritorno FU32 - comando ok? n WITH V33 n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7 Campo parametri SF 3 nello Slave Fig. B/8: Esempio CFM 42 (Slave) 9809c B-53 VISF 3 CFM 43 Disattivazione di tutte le uscite accessibili tramite Fieldbus B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Il modulo di funzione 43 resetta tutte le uscite presenti nell’area di memoria dell’SF 3 accessibili tramite Fieldbus. In altre parole: tutte le uscite a comando ciclico nel Fieldbus presentano il segnale "0", finché non vengono riattivate da programma o tramite un comando diretto. Formato input THEN CFM 43 Parameter Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata Caso 2: FU32 = FU33: {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 113 Esempio Tutte le uscite dell’SF 3 controllate dal Fieldbus vengono disattivate. THEN B-54 CFM 43 9809c VISF 3 CFM 44 Verifica dello stato degli utenti Fieldbus B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Il modulo di funzione 44 esegue la verifica di stato e degli errori dell’utente Fieldbus indirizzato. Formato input THEN CFM 44 WITH V<P1> (opzionale) Parametri Nessun parametro oppure P1 = {1...31} indirizzo dell’utente Fieldbus Se all’attivazione del modulo di funzione 44 non viene inviato nessun parametro, nei parametri di ritorno figurano sotto forma di valore decimale l’indirizzo del primo Slave Fieldbus interessato da un’anomalia e del primo Slave Fieldbus difettoso. Il valore è uguale a zero, se lo Slave Fieldbus rilevato non è interessato da anomalie di funzionamento. Il primo Slave Fieldbus interessato da un’anomalia e/o difettoso è lo Slave meno significativo interessato in quel momento da un’anomalia di funzionamento. 9809c B-55 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Parametri di ritorno (attivazione senza parametro di trasmissione P1) Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata FU33: indirizzo del primo Slave Fieldbus difettoso sotto forma di valore decimale FU34: indirizzo del primo Slave Fieldbus interessato da anomalia sotto forma di valore decimale Caso 2: FU32 = {0} elaborazione errata FU33: possibili numeri di errore 100, 113 Parametri di ritorno (attivazione con parametri di trasmissione P1) Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata FU33: stato dell’utente Fieldbus 7 =1 Dati ASCII presenti Caso 2: FU32 = FU33: 6 5 4 3 2 1 Bit di errore: se = ’1’, è presente un errore nell’utente (vedi manuale utente Fieldbus oppure capitolo 4, paragrafo 4.4) 0 0 = utente aciclico 1 = utente ciclico { 0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 113 Esempio Lettura dello stato dell’utente Fieldbus 5 THEN B-56 CFM 44 WITH V5 9809c VISF 3 CFM 47 Parametrizzazione reazione in caso di errore B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Parametrizzazione della reazione dell’SF 3 in caso di errore Fieldbus. Si possono impostare le seguenti reazioni: Formato input THEN CFM 47 WITH V<P1> Parametri Caso 1: P1 = {0} reazione rigida in caso di errore (default) Caso 2: P1 = {1} reazione flessibile in caso di errore (possibilità di eliminazione degli errori dal programma applicativo) Parametri di ritorno Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata Caso 2: FU32 = FU33: 9809c {0} elaborazione errata {numero di errore} possibili numeri di errore 100, 101, 113 B-57 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Effetti della reazione impostata: Impostazione Reazione del sistema di comando CFM 47 (default): Arresto del sistema P1 = 0 di comando CFM 47: Correzione errore P1 = 1 tramite programma errori Segnalazione di errore Errore 4 Bit errori cumulativi I0.0.0. = 1 E’ possibile individuare l’utente Fieldbus difettoso tramite i byte diagnostici IW0.4...0.7 o l’unità di funzione FU1 (vedi sotto). Reazione dell’utente Eliminare l’errore! In precedenza: creare il programma di correzione errori. Fig. B/9: Reazione in caso di errori di trasmissione nella fase operativa Se I0.0.0. nel modo operativo Master è settato su "1", è possibile localizzare l’utente difettoso per mezzo dell’IW0.4...0.7 (utenti 1...31) o dell’unità FU1 (utenti 1...16). Byte diagnostico IW0.4...0.7 IW 7 0.4 7 0.5 15 0.6 23 0.7 31 Errore di trasmissione 6 6 14 22 30 - l’utente N. bit 5 4 5 4 13 12 21 20 29 28 è codificato a bit 3 3 11 19 27 2 2 10 18 26 1 1 9 17 25 0 8 16 24 Fig. B/10a: Possibilità di diagnosi e correzione degli errori (IW0.4...0.7) FU1, abbinamento: Bit FU1 *) 15 14 13 12 11 10 9 Indirizzo utente 16 15 14 13 12 11 10 *) ’1’ Utenti 1...16 difettosi ’0’ Nessun errore di trasmissione 8 7 6 5 4 3 2 1 0 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Fig. B10b: Possibilità di diagnosi e correzione degli errori (FU1) B-58 9809c VISF 3 CFM 48 Rilevamento della configurazione reale Fieldbus B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Registrazione della configurazione reale, generazione della lista di configurazione reale. Il modulo di funzione esegue: • avviamento controllato dall’utente di un processo di riconfigurazione del sistema Fieldbus. ATTENZIONE: Durante lo svolgimento della configurazione vengono disattivate tutte le uscite del Fieldbus per ca. 2 sec. Tutti gli ingressi del Fieldbus non vengono aggiornati per ca. 2 sec. Formato input THEN CFM 48 Parametri Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: FU32 = {-1} lista conf. reale = lista configurazione nominale FU32 = {1} lista conf. reale < > lista configurazione nominale FU32 = {2} esiste solamente la lista di configurazione reale Caso 2: FU32 = {0} elaborazione errata FU32: possibili numeri di errore 100 Il risultato viene memorizzato anche in FU0 FU0 = {0} errore presente FU0 = {2} lista conf. reale = lista configurazione nominale FU0 = {3} lista conf. reale < > lista configurazione nominale FU0 = {4} esiste solamente la lista di configurazione reale 9809c B-59 VISF 3 CFM 49 Confronto fra le liste di configurazione reale e nominale B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Confronto tra la lista di configurazione reale e nominale. Il modulo di funzione esegue: • confronto tra la lista di configurazione reale e nominale, senza riconfigurazione. Formato input THEN CFM 49 Parametri Nessun parametro Parametri di ritorno Caso 1: FU32 = {-1} lista conf. reale = lista configurazione nominale FU32 = {1} lista conf. reale < > lista configurazione nominale FU32 = {2} esiste solamente la lista di configurazione reale Caso 2: FU32 = FU33: {0} confronto impossibile {numero di errore} possibili numeri di errore Osservazione: Il risultato viene memorizzato anche in FU0 FU 0 = {0} errore presente FU 0 = {2} lista conf. reale = lista configurazione nominale FU 0 = {3} lista conf. reale < > lista configurazione nominale FU 0 = {4} esiste solamente la lista di configurazione reale B-60 9809c VISF 3 CFM 50 Lettura dell’ informazione di un utente Fieldbus B.2 Tabella moduli di funzione Funzione Qualora sia necessario identificare in modo univoco uno Slave rilevato dal blocco di comando come Master Fieldbus Festo, è possibile leggere con l’ausilio del modulo di funzione 50 l’informazione relativa allo Slave che interessa sotto forma di messaggio evidenziato, memorizzandola successivamente sotto forma di stringa nel campo riservato agli operandi speciali FU48...FU4095 nel modo sottoindicato: lunghezza della stringa con indirizzo n (FUn) contenuto della stringa a partire dall’indirizzo n+1 (FUn+1) L’indirizzo dell’operando speciale figura tra i parametri di trasmissione al momento dell’attivazione. Formato input THEN CFM 50 WITH <P1> WITH <P2> Parametro P1 = {1...31} P2 = {48...4095} indirizzo dell’utente Fieldbus indirizzo n dell’operando speciale, a partire dal quale viene memorizzata l’informazione (stringa) nel seguente modo: lunghezza della stringa con l’indirizzo n (= FUn) contenuto della stringa a partire dall’indirizzo n+1 (= FUn+1) 9809c B-61 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Parametri di ritorno Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata FU33 stato dell’utente Fieldbus Caso 2: FU32 = FU33 {0} elaborazione errata possibili numeri di errore 100, 101, 102, 110, 111, 113 Esempio di messaggio evidenziato di un nodo Fieldbus IFB5 con un’unità di valvole tipo 03 predisposto come Slave Fieldbus ‘Terminale 03/FB5’, la stringa verrebbe memorizzata nel seguente modo: FUn...FUn+15 = 15,84,101,114,109,105,110,97,108,32,48,51,47,70,66,53 1. Caratteri ASCII della stringa... Numero dei caratteri ASCII successivi ricevuti B-62 9809c VISF 3 CFM 51 Reset utente Fieldbus B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM 51 WITH <P1> Parametri P1 = {1...31} indirizzo dell’utente Fieldbus Parametri di ritorno Caso 1: FU32 = {-1} elaborazione terminata Caso 2: FU32 = FU33 9809c {0} elaborazione errata possibili numeri di errore 100, 101, 110, 111, 113 B-63 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM Formato input THEN CFM 60 WITH <P1> 60 Lettura valori analogici Parametri P1 = numero canale ingresso (0,..., 35) Parametri di ritorno P1 (FU32)= P2 (FU33)= {-1} elaborazione terminata {0} elaborazione errata valore digitalizzato dell’ingresso o numero di errore (100, 101, 112), con P1 = 0 Esempi con livelli di corrente/tensione Corrente di ingresso risoluzione a 11 bit nessun codice mancante ≥ 19,992 mA 12,000 mA ... 4,0078 mA < 4,000 mA Tensione di ingresso risoluzione a 12 bit nessun codice mancante ≥ 9,9975 V 5,000 V ... 0,00244 V < 0,000 V B-64 Valore numerico (corrente di ingresso = 16 mA x valore numerico/4096) + 4 mA 4094 2048 ... 2 (risoluzione minima) 0 Valore numerico (tensione di ingresso = 10 V x valore numerico/4096) 4095 2048 ... 1 (risoluzione minima) 0 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione CFM Formato input THEN CFM 61 WITH <P1> WITH <P2> 61 Output valori analogici Parametro P1 = n. canale uscita (0,.., 11) P2 = valore output (0...4095) Parametri di ritorno P1 (FU32) = P2 (FU33) = {-1} elaborazione terminata {0} elaborazione errata <non rilevante> oppure numero di errore (100, 101, 102, 112), con P1 = 0 Esempi con livelli di corrente/tensione Corrente di uscita risoluzione a 12 bit nessun codice mancante ≥ 19,996 mA 12,000 mA ... 4,0039 mA < 4,000 mA Tensione di uscita risoluzione a 12 bit nessun codice mancante ≥ 9,9975 V 5,000 V ... 0,00244 V < 0,000 V 9809c Valore numerico (valore numerico = 4096 x (corrente di uscita 4 mA)/16 mA) 4095 2048 ... 1 (risoluzione minima) 0 Valore numerico (valore numerico = 4096 x (tensione di uscita)/10 V 4095 2048 ... 1 (risoluzione minima) 0 B-65 VISF 3 CFM 63 Diagnosi dei canali analogici B.2 Tabella moduli di funzione Utilizzando questo modulo, si ottengono informazioni diagnostiche circa i moduli I/O dell’unità di valvole in questione. Nel modulo sono predisposte 6 funzioni diagnostiche. I risultati della diagnosi vengono messi a disposizione in una delle unità di funzione speciali FU33...FU35 a seconda della funzione diagnostica utilizzata. Adottando un’adeguata tecnica di programmazione si possono ottenere informazioni cumulative oppure specifiche per ogni singolo canale. Formato input THEN CFM 63 WITH <P1> WITH <P2> Parametri P1 = numero canale (0...11) per i canali di uscita (0...35) per i canali di ingresso oppure -1 per tutti i canali esistenti P2 = funzione diagnostica (0...5) Parametri di ritorno P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata {0} elaborazione errata P2 (FU33) = risultato della diagnosi oppure numero di errore (100, 101, 102, 112), con P1 = 0 Per funzioni diagnostiche 2, 4, 5 P3 (FU34) = risultato della diagnosi P4 (FU35) = risultato della diagnosi B-66 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione I risultati della diagnosi descritti di seguito si ottengono solo se il modulo di funzione CFM 63 ha segnalato l’esito positivo dell’elaborazione (FU32 = -1). Funzione diagnostica 0 Sovraccarico/cortocircuito di uscite analogiche in tensione; rappresentazione per canali Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1) Numeri dei canali Numeri dei bit dati (FU33) D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 0 0 0 0 O11 O10 O9 Valore log. O0...O11 D8 D7 O8 O7 D6 D5 O6 O5 D4 D3 O4 O3 D2 D1 D0 O2 O1 O0 Descrizione 0 Uscita in tensione O... non sovraccarica/non cortocircuitata 1 Uscita in tensione O... sovraccarica, l’output per questa uscita non è possibile I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico 0. Anche nei bit dati superiori a D11 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 canali di uscita (O0...O11). 9809c B-67 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Funzione diagnostica 1 Sovraccarico/cortocircuito/eccessivo calo della tensione di alimentazione di 24 VCC per i moduli I/O analogici esistenti; rappresentazione a moduli Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1) Numeri dei moduli Numeri dei bit dati (FU33) D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 0 0 0 0 V11 V10 V9 Valore log. V0...V11 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 V8 V7 V6 V5 V4 V3 V2 V1 V0 Descrizione 0 Alimentazione di 24 V del modulo V... non sovraccarica, non cortocircuitata, nessun calo eccessivo della tensione 1 Sovraccarico, cortocircuito opp. eccessivo calo della tensione di alimentazione di 24 VCC del modulo V... I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico 0. Anche nei bit dati superiori a D11 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 moduli I/O analogici (V0...V11). B-68 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Funzione diagnostica 2 Diagnosi di rottura del cavo per ingressi analogici in corrente, corrente di ingresso < 2 mA; rappresentazione per canali Risultato della diagnosi in FU33...FU35 (FU32 = -1) FU33: Numeri dei canali Numeri dei bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 I15 I14 I13 I12 I11 I10 I9 I8 I7 I6 I5 I4 I3 I2 I1 I0 D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 FU34: I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16 FU35: D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 0 0 0 0 0 0 Valore log. I0...I35 0 D8 D7 D6 D5 D4 0 0 0 0 0 D3 D2 D1 D0 I35 I34 I33 I32 Descrizione 0 Segnale di ingresso in corrente >= 2 mA 1 Segnale di ingresso in corrente < 2 mA I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico 0. Anche nei numeri di canale superiori a I35 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35). 9809c B-69 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Funzione diagnostica 3 Diagnosi di rottura del cavo per uscite analogiche in corrente: funzionamento a vuoto/eccessiva resistenza di carico; rappresentazione per canali. NOTA: il funzionamento a vuoto viene individuato solo in seguito all’output dei primi valori analogici. Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1) Numeri dei canali Numeri dei bit dati (FU33) D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 0 0 0 0 O11 O10 O9 Valore log. O0...O11 D8 D7 O8 O7 D6 D5 O6 O5 D4 D3 O4 O3 D2 D1 D0 O2 O1 O0 Descrizione 0 Non è intervenuto il funzionamento a vuoto 1 Funzionamento a vuoto dell’uscita in corrente; l’output del valore previsto per questa uscita non è possibile I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico 0. Anche nei bit dati superiori a D11 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 canali di uscita (O0...O11). B-70 9809c VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Funzione diagnostica 4 Rilevamento degli ingressi analogici in tensione; rappresentazione per canali. Questa funzione diagnostica consente di effettuare una verifica della configurazione dell’unità di valvole riferita agli ingressi in tensione installati. Risultati della diagnosi in FU33...FU35 (FU32 = -1) FU33: Numeri dei canali Numeri dei bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 I15 I14 I13 I12 I11 I10 I9 I8 I7 I6 I5 I4 I3 I2 I1 I0 D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 FU34: I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16 FU35: D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 0 0 0 0 0 0 Valore log. I0...I35 0 D8 D7 D6 D5 D4 0 0 0 0 0 D3 D2 D1 D0 I35 I34 I33 I32 Descrizione 0 Nessun ingresso in tensione 1 Ingresso in tensione I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico 0. Anche nei numeri di canale superiori a I35 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35). 9809c B-71 VISF 3 B.2 Tabella moduli di funzione Funzione diagnostica 5 Rilevamento di ingressi analogici in corrente; rappresentazione per canali. Questa funzione diagnostica consente di effettuare una verifica della configurazione dell’unità di valvole riferita agli ingressi in corrente montati. Risultato della diagnosi in FU33...FU35 (FU32 = -1) FU33: Numeri dei canali Numeri dei bit dati D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 I15 I14 I13 I12 I11 I10 I9 I8 I7 I6 I5 I4 I3 I2 I1 I0 D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 D8 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 FU34: I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16 FU35: D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9 0 0 0 0 0 0 Valore log. I0...I35 0 D8 D7 D6 D5 D4 0 0 0 0 0 D3 D2 D1 D0 I35 I34 I33 I32 Descrizione 0 Nessun ingresso in corrente 1 Ingresso in corrente I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati portano il valore logico 0. Anche nei numeri di canale superiori a I35 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35). B-72 9809c VISF 3 CFM 90...99 Richiamo di Assembler B.2 Tabella moduli di funzione Formato input THEN CFM {90...99} WITH <P1> WITH <P2> ... WITH<P16> Parametri P... = in relazione al CFM Il numero e le caratteristiche dei parametri dipendono dal modulo di funzione. Parametri di ritorno Il numero e i contenuti dei parametri variano in relazione al modulo di funzione. 9809c B-73 VISF 3 B-74 B.2 Tabella moduli di funzione 9809c VISF 3 B.3 Tabella delle segnalazioni di errori B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI DI ERRORE 9809c B-75 VISF 3 B.3 Tabella delle segnalazioni di errore Indice B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI DI ERRORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-77 B-76 9809c VISF 3 B.3 Tabella delle segnalazioni di errori B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI DI ERRORE L’accensione del LED rosso di errore (ERROR) segnala la presenza di uno stato di errore diverso da 0 nel bit di errore F. Nella parola di errore possono comparire i seguenti numeri di errore (errori di inserzione, di inizializzazione e dei tempi di esecuzione): N. errore esad. dec. 02 02 04 04 07 07 08 08 09 09 A 10 B 11 C 12 D 13 E 14 F 15 13 19 14 20 ... Segue alla Descrizione Causa / Possibili interventi / Effetti Errore hardware nel Hardware del nodo o del modulo I/O difettoso. nodo o nel modulo I/O Lo start del sistema di comando avviene ugualmente. Utente (Slave) Verificare...: difettoso • la presenza di anomalie o interruzioni del Fieldbus • l’alimentazione dell’utente. Altrimenti: chiamare il servizio di assistenza. Errore hardware nel Hardware del modulo P difettoso; lo start del modulo P sistema di comando avviene ugualmente. EEPROM difettosa o Il numero massimo di interruzioni della assente tensione di esercizio è stato raggiunto o programma applicativo è nullo. Occorre riparazione. Il sistema di comando va in stop. Memoria utente Hardware difettoso, chiamare il servizio di difettosa assistenza. Memoria utente Questo errore non compare, quando è inizializzata selezionato il Boot-mode EEPROM. Memoria del sistema Hardware difettoso, chiamare il servizio di operativo difettosa assistenza. Errore cumulativo bus Errore individuale di uno Slave AS-i; vedi AS-i manuale dello Slave AS-i. Alimentazione dell’ Guasto dell’alimentatore AS-i oppure AS-i difettosa del cavo piatto giallo (power failure). Master AS-i E’ stato attivato il CFM del Master AS-i, ma inesistente quest’ultimo non esiste. Slave AS-i Verificare l’installazione sul sistema bus AS-i. inesistente E’ stato attivato il CFM del modulo di Modulo di connessione CP connessione CP, pur non esistendo nessun inesistente modulo di connessione CP. Componente CP Verificare l’installazione del sistema CP. inesistente pagina successiva Fig. B/11a: Segnalazioni di errore del sistema operativo 9809c B-77 VISF 3 B.3 Tabella delle segnalazioni di errore Numero di errore esad. dec. 15 21 Descrizione Causa / Possibili interventi / Effetti Componente CP difettoso Il cavo CP è interrotto oppure il modulo CP è difettoso. Adattare il progetto / programma allo spazio di memoria disponibile. Ripetere quindi il caricamento. Il sistema di comando va in stop. Errore di funzionamento (time-out) durante lo svolgimento del programma (reset del software eseguito) Installare esclusivamente moduli I/O o P ammissibili. Lo start del sistema di comando avviene ugualmente. Ridurre il numero di moduli I/O. Lo start del sistema di comando avviene ugualmente. Ridurre il numero di moduli I/O o di valvole. Lo start del sistema di comando avviene ugualmente. Cfr. manuale modulo CP 17 23 Memoria piena 19 25 Watchdog overflow 30 48 Modulo di tipo non ammissibile 31 49 Sono stati installati più di 12 moduli I/O 33 51 Eccessiva occupazione dell’area di indirizzi I/O 35 53 64 65 66 67 68 69 6A 100 101 102 103 104 105 106 Il modulo CP non è il primo modulo Numero di parametri errato Errore parametro 1 Errore parametro 2 Errore parametro 3 Errore parametro 4 Errore in altri parametri Errore di attivazione modulo 6B 107 Errore di attivazione programma 6C 108 Divisione errata Verificare i parametri di trasmissione. L’elaborazione del programma prosegue. Il numero di modulo indicato è inesistente. L’elaborazione del programma prosegue. Il numero di programma indicato è inesistente. L’elaborazione del programma prosegue. Divisione per zero oppure divisore ≤ - 32768. L’elaborazione del programma prosegue. ... Segue alla pagina successiva Fig. B/11b: Segnalazioni di errore del sistema operativo B-78 9809c VISF 3 B.3 Tabella delle segnalazioni di errori Numero di errore esad. dec. 6D 109 Descrizione Causa / Possibili interventi / Effetti Moltiplicazione errata Intervallo valori di moltiplicazione superato (± 32767). L’elaborazione del programma prosegue. L’elaborazione del modulo di funzione era errata o l’utente indirizzatoera di tipo sbagliato. Timeout nel corso dell’elaborazione di un trasferimento dati controllato da programma (ad es. utente difettoso). Modulo in questione inesistente odifettoso. Il modo operativo selezionato non è previsto per il modulo di funzione attivato. Impostare un altro modo operativo. Il numero massimo dei moduli I/O Fieldbus ammissibili è stato superato. Nessuna risposta dal Master AS-i (time out). Attivare/disattivare l’unità di valvole. Verificare l’installazione del modulo Master AS-i (corretto inserimento dei connettori, contatti deformati). Altrimenti: errore hardware, chiamare il servizio di assistenza. 6E 110 6F 111 Accesso a parametri controllati da programma impossibile Timeout 70 112 Errore modulo I/O 71 113 Selezione modo operativo errata 72 114 73 115 Errore di configurazione del Fieldbus Errore di configurazione dell’AS-i Fig. B/11c: Segnalazioni di errore del sistema operativo 9809c B-79 VISF 3 B-80 B.3 Tabella delle segnalazioni di errore 9809c VISF 3 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. prod. 362 113 APPENDICE C: Interprete dei comandi 9809c C-I VISF 3 Indice C. INTERPRETE DEI COMANDI Definizione generale . . . . . . . . . . . . . . . . . C-1 Collegamento con un’unità di dialogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-3 Attivazione dell’interprete dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-4 Uscita dall’interprete dei comandi . . . . . C-5 Struttura dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . . C-5 Codifica dei comandi. . . . . . . . . . . . . . . . . . C-6 Definizione dei parametri . . . . . . . . . . . . . . C-7 Formato di caricamento . . . . . . . . . . . . . . C-8 DESCRIZIONE DEI COMANDI . . . . . . . . . C-9 HEXDUMP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-9 Visualizzazione del contenuto della memoria (comando H) . . . . . . . . . . . . . . . . C-9 Visualizzazione delle aree di memoria . . . . C-9 DISPLAY. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-10 Visualizzazione degli operandi (comando D) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Operandi ad un solo bit . . . . . . . . . . . . Operandi multi-bit . . . . . . . . . . . . . . . . . Operandi speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . A) Formato del display . . . . . . . . . . . B) Procedure di handshaking . . . . . . C) Programma. . . . . . . . . . . . . . . . . . C-II C-10 C-10 C-11 C-12 C-12 C-12 C-12 9809c VISF 3 Tipo di programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . D) Modulo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E) Libreria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . F) Memoria d’utente libera . . . . . . . . G) EEPROM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . H) Modo Run. . . . . . . . . . . . . . . . . . . I) Comando DKS (vedi MODIFY) . . C-13 C-15 C-16 C-16 C-17 C-17 C-17 CIFRA DI CONTROLLO (CHECK-SUM) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-18 Calcolo della cifra di controllo (check-sum) (comando C) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-18 Cifra e byte di controllo . . . . . . . . . . . . . . . C-18 MODIFY . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-19 Modifiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Modifica degli operandi (comando M). . . . Operandi ad un solo bit . . . . . . . . . . . . Operandi multi-bit . . . . . . . . . . . . . . . . . Operandi speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . A) Formato del display . . . . . . . . . . . B) Procedure di handshaking . . . . . . C) Modo esecutivo . . . . . . . . . . . . . . D) MKF Configurazione nominale del sistema Fieldbus. . . . . . . . . . . C-19 C-19 C-20 C-21 C-22 C-22 C-22 C-22 C-22 ALLOCAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-23 Gestione della memoria . . . . . . . . . . . . . . Allocazione di memoria (comando Z) . . . . Creazione di un programma/ modulo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Creazione di una libreria. . . . . . . . . . C-23 C-23 C-24 C-24 INITIALIZE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-25 Cancellazione della memoria d’utente (comando Y) . . . . . . . . . . . . . . . . C-25 A) Cancellazione di tutti i file . . . . . . C-25 9809c C-III VISF 3 NULLIFY . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-25 B) Cancellazione di singoli programmi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . C) Cancellazione di singoli moduli . . D) Cancellazione di singole librerie . Cancellazione degli operandi . . . . . . . . . . A) Cancellazione di tutti i flag . . . . . . B) Cancellazione di tutti i registri . . . C) Cancellazione di tutti i timer. . . . . D) Cancellazione di tutti i contatori. . C-25 C-26 C-26 C-27 C-27 C-27 C-27 C-27 PROM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-28 Backup . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-28 Backup dell’EEPROM (comando P) . . . . . C-28 E) Selezione RAM/EEPROM . . . . . . C-28 WRITE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-29 Lettura di dati (comando W) . . . . . . . . . . . C-29 LOAD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-30 Caricamento dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-30 RUN. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-31 Start del programma (comando R) . . . . . . C-31 STOP. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-31 Stop del programma (comando S) . . . . . . C-31 MODULO DI FUNZIONE . . . . . . . . . . . . . C-32 Attivazione di un modulo di funzione (comando F) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-32 C-IV 9809c VISF 3 C. C. Interprete dei comandi INTERPRETE DEI COMANDI Definizione generale L’interprete dei comandi è una parte del sistema operativo dell’unità di valvole programmabile che consente di controllare agevolmente dall’esterno l’unità di valvole programmabile tramite un terminale e costituisce l’interfaccia verso l’FST 200 nel modo operativo online (funzione di terminale avanzata). Terminale FST 200 nel modo operativo online Programmi applicativi AWL, KOP Compiler dell’FST Interprete dei comandi Programmi applicativi compilati Sistema operativo dell’unità di valvole programmabile Fig. C/1: Schema generale dell’interprete dei comandi 9809c C-1 VISF 3 C. Interprete dei comandi Attraverso il terminale si possono svolgere le seguenti operazioni: Programmi • start • stop • caricamento • cancellazione (individuale o generale) • modifica dei programmi • calcolo della cifra di controllo (check-sum) Unità di funzione • modifica dei programmi. • visualizzazione delle unità di funzione Aree di memoria • visualizzazione delle aree di memoria (di singole aree o dell’intera area di programma) • visualizzazione della directory • visualizzazione di tutti i dati memorizzati. NOTA: I termini "comando" e "istruzione" vengono utilizzati nelle seguenti pagine con lo stesso significato. C-2 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Collegamento con un’unità di dialogo L’utilizzo dell’interprete dei comandi presuppone che l’unità di valvole programmabile sia collegata a un’unità di dialogo idonea. Esistono diverse possibilità di scelta: • PC con interfaccia RS 232 • terminale con interfaccia RS 232. L’interfaccia diagnostica svolge anche la funzione di interfaccia dell’unità di valvole programmabile. Si tratta di un’interfaccia RS 232 (V.24) con isolamento galvanico mediante optoaccoppiatore (per le relative specifiche vedi capitolo 2, "Dati tecnici"). Per il collegamento, procedere nel seguente modo: • Disinserire la tensione di esercizio dell’unità di dialogo e dell’unità di valvole programmabile.s • Impostare (a livello di hardware) i parametri dell’ interfaccia RS 232. • Collegare l’interfaccia. • Inserire nell’ordine la tensione di esercizio 1. dell’unità di valvole programmabile 2. dell’unità di dialogo. • Impostare eventualmente (a livello di software) i parametri dell’interfaccia RS 232. 9809c C-3 VISF 3 C. Interprete dei comandi Il programma utility "On-line operation" (modo online) è parte integrante dell’FST 200. Consente di visualizzare o variare gli stati del sistema durante il funzionamento. Con questo programma è inoltre possibile fissare la configurazione di sistema dell’ SF 3. L’interprete dei comandi dell’SF 3 si attiva nel momento stesso in cui viene richiamato. Attivazione dell’interprete dei comandi AVVERTENZA: • Le istruzioni contenute nell’interprete dei comandi possono dare luogo alla riorganizzazione o alla cancellazione di spazi di memoria, causando la perdita dei dati in essi contenuti. • Si raccomanda di utilizzare esclusivamente istruzioni di cui si conoscono gli effetti. Attivazione tramite FST 200 L’interprete dei comandi può essere agevolmente comandato tramite i tasti di funzione. • Selezionare "On-line operation" nel menu "Utilities" (programmi utility). Nell’FST 200 è prevista anche una simulazione del terminale. • Nel menu "On-line operation" selezionare con F3 "Terminal Mode" (modo terminale). C-4 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Attivazione tramite terminale E’ possibile attivare l’interprete dei comandi anche tramite il terminale procedendo nel modo indicato di seguito. Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi CTRL T SF 3 V1.1 >_ Osservazione: L’interprete dei comandi può essere riavviato in qualsiasi momento azionando i tasti CTRL+T. Uscita dall’interprete dei comandi Il comando di uscita dall’interprete dei comandi può essere introdotto dal sistema di comando o dall’unità di dialogo. Formato input Segnalazione dell’ interprete dei comandi X <CR> Nessuna segnalazione da parte dell’interprete dei comandi Struttura dei comandi Per ogni istruzione è previsto un preciso formato di input composto da: • una lettera (di identificazione del comando) • un parametro (lettera o numero stabilito in base alla definizione dei parametri) • un indirizzo di memoria (non sempre necessario). 9809c Formato input Segnalazione dell’ interprete dei comandi <Lettera del comando>, [<Parametro>] [<Indirizzo di memoria>] A seconda del comando C-5 VISF 3 C. Interprete dei comandi Osservazione: • Le impostazioni possono essere eseguite indifferentemente in lettere maiuscole o minuscole. • Le impostazioni devono essere concluse digitando <CR>. • Per correggere le impostazioni premere DEL, Backspace oppure CTRL+H. Codifica dei comandi Nella seguente tabella riportiamo le lettere utilizzate per abbreviare i diversi comandi e il rispettivo significato. Codice e descrizione del comando Significato H = HEX-DUMP D = DISPLAY (= raffig. parz.esadecim. della memoria) (= visualizzazione di operandi) Visualizzazione di contenuti della memoria/operandi. C = CHECKSUM (= check-sum) Calcolo della check-sum. M = MODIFY (= modifica operandi) Modifica. Z = ALLOCATION N = NULLIFY Gestione della memoria. Y = INITIALISE (= assegnazione spazio di memoria) (= cancellazione di programmi e di operandi) (= inizializzazione della directory) P = PROM (= EEPROM) Programmazione dell’EEPROM, impostazione del Boot-mode. W = WRITE L = LOAD (= output dati) (= input dati) Backup dei dati. R = RUN (= start) Avviamento del programma. S = STOP (= stop) Arresto del programma. F = FUNCTION (= moduli di funzione) Attivazione dei moduli di funzione. C-6 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Definizione dei parametri L’impostazione dei parametri varia a seconda che il comando sia riferito a un operando, a un file o a un’area di memoria. Parametro Significato C Contenuto globale della memoria, esclusi la memoria d’utente libera e lo stato del sistema. S Memoria d’utente disponibile oppure verifica del sistema (varia a seconda del comando precedente). D Directory (directory del programma) oppure formato del display (varia a seconda del comando precedente). K Configurazione L<x> Libreria H Procedure di handshaking P<x> Programma n. x B<x> Modulo di programma n. x I<y>.<x> Ingresso n. y.x *) IW<y> Parola di ingresso n. y *) O<y>.<x> Uscita n. y.x *) OW<y> Parola di uscita y *) F<y>.<x> Flag n. y.x FW<y> Parola di flag n. y C<y> Contatori n. y CW<y> Parola di contatori n. y CP<y> Preselezione contatore n. y T<y> Timer n. y TW<y> Parola di timer n. y TP<y> Preselezione timer n. y R<z> Registro n. z O<u> Operando speciale n. u u = {0 ... 4095} x = {0,...,15} y = {0,...,31} z = {0,...,127} *) Relativo alle dimensioni dell’unità di valvole 9809c C-7 VISF 3 C. Interprete dei comandi Formato di caricamento I dati vengono letti o prelevati nell’/dall’interprete dei comandi nel formato dati INTELHEX attraverso la connessione diagnostica. La particolarità di questo formato è che ogni riga comprende sia il proprio indirizzo di memoria che la propria cifra di controllo (check-sum), il che garantisce una maggiore sicurezza nella trasmissione seriale dei dati. Un file caricato nel formato INTELHEX viene rappresentato come segue: <Lunghezza> <AA> <Tipo> <Dati><Byte di controllo> Lunghezza: numero (a due cifre esadecimali) dei byte di dati presenti in ogni riga. AA: indirizzo iniziale del primo byte di dati (a 4 caratteri). Tipo: 00 = la riga contiene un’informazione 01 = la riga è l’ultima riga di trasmissione e non contiene informazioni. Il presente record è un record di "fine trasmissione". Dati: byte di dati (di due caratteri ciascuno) Byte di controllo: byte di controllo per tutti i byte della riga. Esempio Indirizzo relativo Byte di dati : 10 0230 00 0640170017C0188019401A001AC01B801 46 La riga comprende La riga comprende (10 esad.=16 dec.) informazione byte di dati C-8 Byte di controllo 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Descrizione dei comandi Nella pagine a seguire è riportata la descrizione dei singoli comandi, in qualche caso anche con il supporto di esempi. HEXDUMP H Visualizzazione del contenuto della memoria (comando H) Per visualizzare i dati in memoria si utilizzano i seguenti comandi: • HEXDUMP: visualizzazione dell’area di memoria • DISPLAY: visualizzazione degli operandi Visualizzazione delle aree di memoria Con il comando H è possibile ottenere la visualizzazione sul display delle aree di memoria in formato esadecimale. Per annullare il comando H, azionare il tasto <CR>. Si possono visualizzare le aree di memoria relative: • all’intera area di memoria • alla directory • a singoli file. Formato input HD HP {0,...,15} HB {0,...,15} Significato Visualizzazione della directory Visualizzazione dei programmi dal n. 0 al n. 15 Visualizzazione dei moduli di programma dal n. 0 al n. 15 HL { 0,...,15} Visualizzazione della lista di configurazione nominale HI { 0,...,15} Visualizzazione della lista di configurazione reale HK Visualizzazione della configurazione del sistema 9809c C-9 VISF 3 C. Interprete dei comandi DISPLAY D Visualizzazione degli operandi (comando D) L’istruzione DISPLAY consente di visualizzare gli stati e i contenuti degli operandi oltre che lo stato attuale dei programmi. La risposta dell’interprete dei comandi viene sempre visualizzata nella riga di immissione. Operandi ad un solo bit Visualizzazione dello stato dell’operando selezionato (segnale "0" o "1"). Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi Timer D T <y> DT<y> = {0/1} Contatori D Z <y> DZ<y> = {0/1} Ingressi D E <y>.<x> DE<y.x> = {0/1} Uscite D A <y>.<x> DA<y.x> = {0/1} Flag D M<y>.<y> DM<y.x> = {0/1} x = {0,..., 15}, y = {0,..., 31} Esempio 1 Visualizzazione dello stato dell’operando ad un bit uscita 0.6 DA0.6=1 >_ Esempio 2 Visualizzazione dello stato dell’operando ad un bit ingresso 1.5 DE1.5=0 >_ C-10 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Operandi multi-bit Per richiamare sul video i contenuti delle varie unità di funzione multi-bit sono previsti i seguenti rilevamenti: Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi Parole di ingresso: D E W <y> DEW<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Parole di uscita: D A W <y> DAW<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Parole flag: D M W <y> DMW<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Parole di timer: D T W <y> DTW<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Parole di contatori: D Z W <y> DZW<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Preselezione timer: D T V <y> DTV<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Preselezione contatori: D Z V <y> DZV<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Parola di errore: D F DF = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Registro: D R <z> DR<z> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} Operando speciale: DO <u> DO<u> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN} x = {0,..., 15}, u = {0,..., 4095}, y = {0,..., 31}, z = {0,...,127} 9809c C-11 VISF 3 C. Interprete dei comandi Operandi speciali A) Formato del display Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi DD >DD={S/D/H/B} S = Decimale segnato (default), H = Esadecimale, D = Decimale, B = Binario B) Procedure di handshaking Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi DH >DH={0/1} 0 = Senza handshaking, 1 = Con handshaking (default) C) Programma Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi D P <x> >DPx = <Tipo programma>,*) <Lunghezza programma>,*) <Stato programma>,*) [, . step attuale del programma>*) [,<Numero modulo>,*) <N. step attuale del modulo>]]*). x = {0,..., 15) *) Per una spiegazione dettagliata delle segnalazioni, vedi pagine successive C-12 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Tipo di programma Il tipo di programma viene visualizzato in formato decimale o esadecimale con il seguente schema di codifica a bit: BIT 7 6 5 4 3 2 1 0 Nome file: 000 = programma 001 = modulo 010 = libreria 011 = file esterno Memoria: 0 = rilocabile 1 = assoluta Linguaggio: 000 = LDR 001 = STL 010 = Assembler Bit per cifra di controllo (check-sum): 0 o 1 Fig. C/2: Codifica del tipo di programma 9809c C-13 VISF 3 C. Interprete dei comandi Esempio: Modulo STL riallocabile ("mobile") con bit per cifra di controllo (check-sum) Codifica: 1 0 0 1 0 0 0 1 Rappresentazione: >DP3=145,... decimale >DP3=$0091,... esadecimale Fig. C/3: Esempio di tipo di programma Lunghezza del programma La lunghezza del programma indica il numero dei byte di dati di un programma. Stato del programma Lo stato del programma = 0 significa che il programma non è attivato, mentre lo stato del programma = 1 significa che il programma è attivato. N. step di programma Il numero dello step attuale di programma (0...255) appare solo quando il programma corrispondente è attivato (stato di programma = 1). Progr. LDR.: n. 0 Progr. STL: n. 0...255 Numero modulo e numero step del modulo Il numero del modulo (0...15) e il numero dello step del modulo (0...255) vengono visualizzati al momento dell’elaborazione di tale modulo da parte del programma attivato. C-14 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi D) Modulo Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi D B <x> >DB<x>= <Tipo di modulo>, <Lunghezza modulo> x = {0,..., 15} Tipo di modulo Vedi "Tipo di programma" Lunghezza del modulo La lunghezza del modulo indica il numero dei byte di dati contenuti in un modulo. 9809c C-15 VISF 3 C. Interprete dei comandi E) Libreria Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi D L {0...15} DL{0...15} = <Nr.><Lunghezza libreriaä><Nome> Lunghezza della libreria La lunghezza della libreria indica il numero dei byte di dati contenuti in una libreria. F) Memoria d’utente libera Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi DS >DS = <ü memoria d’utente disponibile> Area di memoria dell’utente ancora disponibile Con il comando DS è possibile visualizzare lo spazio disponibile di memoria dell’utente (a scelta in caratteri decimali, esadecimali o decimali segnati). C-16 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi G) EEPROM Comprende il numero dei cicli di programmazione completati per i programmi e l’output del Boot-mode attuale. Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi DC >DC = <N. cicli di programmazione>, <Boot-mode> Numero cicli di programmazione = {0...999} Boot-mode = {80, 82} 80 = EEPROM 82 = RAM H) Modo Run Formato input DKR = {0/1} 0 = avviamento automatico off 1 = avviamento automatico on I) Comando DKS (vedi MODIFY) 9809c C-17 VISF 3 C. Interprete dei comandi CIFRA DI CONTROLLO (CHECK-SUM) C Calcolo della cifra di controllo (check-sum) (comando C) L’interprete dei comandi consente di controllare qualsiasi area della memoria dell’utente. Cifra e byte di controllo Con il comando C è possibile determinare la cifra (check-sum) e il byte di controllo per una data area di memoria e visualizzarli sul display. La cifra e il byte di controllo, entrambi in formato esadecimale, sono composti rispettivamente da sei e da due cifre. E’ possibile calcolare in modo analogo la cifra di controllo (check-sum) sull’intera area di memoria, sulla directory o sui singoli file. Formato input Significato CC Cifra di controllo (check-sum) su tutti i programmi, moduli di programma, librerie CD Cifra di controllo (check-sum) sulla directory CP {0,..., 15} Cifra di controllo (check-sum) sui programmi n. 0...15 CB {0,..., 15} Cifra di controllo (check-sum) sui moduli di programma n. 0...15 CL {0,...,15} Cifra di controllo (check-sum) sulle librerie Esempio 1 CP2=001500:00 Esempio 2 CL2 = 02F300:00 Il byte di controllo dell’area di memoria, della directory o dei file deve essere sempre 00. Un byte di controllo differente da 00 segnala la presenza di un’anomalia nell’area di memoria. C-18 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi MODIFY M Modifiche L’interprete dei comandi consente di modificare gli operandi. Modifica degli operandi (comando M) Con il comando M è possibile modificare i contenuti o gli stati degli operandi, e, a scelta, di visualizzarli. • Per modificare direttamente un operando senza averlo precedentemente visualizzato, si deve fare seguire all’istruzione l’immissione del valore desiderato e chiudere con <CR>. Esempio: >MAW1=255 • Qualora si desideri visualizzare il contenuto o lo stato dell’operando prima di modificarlo, una volta immessa l’istruzione si deve digitare <CR>. L’interprete dei comandi fornirà il valore attuale. Impostare il valore desiderato dopo i due puntie chiudere con <CR>. Esempio: >MAW1=255:126 L’immissione dei valori può avvenire in caratteri decimali, esadecimali o decimali segnati (vedi "Formato del display"). 9809c C-19 VISF 3 C. Interprete dei comandi Operandi ad un solo bit Per modificare lo stato di questo tipo di operandi immettere i seguenti dati: Formato input: Uscite:M A <y>.<x> Stato flag:M M <y>.<y> Stato timer:M T <y> Stato contatori:M Z <y> x = {0,...,15}, y = {0,..., 31} Esempio >MA1.6 = 1 : 0 Prima della modifica C-20 Dopo la modifica 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Operandi multi-bit Per modificare i contenuti degli operandi multi-bit immettere i seguenti dati: Formato input: Parola di uscita: M A W <y> Parola di flag: M M W <y> Parola di timer: M T W<y> Preselezione timer: M T V <y> Parola di contatore: M Z W <y> Preselezione contatori: M Z V <y> Registro: M R <z> Errore: M F Operando speciale: M O <u> x = {0,..., 15}, y = {0,..., 31}, z = {0,..., 127}, u = {0...4095} Esempio >MZW0=9662:xxxxx Valore attuale del contatore 9809c Nuova preselezione del contatore C-21 VISF 3 C. Interprete dei comandi Operandi speciali A) Formato del display Formato input M D = {D/S/H/B} D = Decimale, H = Esadecimale S = Decimale segnato, B = Binario B) Procedure di handshaking Formato input M H = {0/1} 0 = Senza handshaking, 1 = Con handshaking C) Modo esecutivo Formato input MkR = {0,1} 0 = Avviamento automatico off, 1 = Avviamento automatico on DKS - Configurazione reale del sistema Fieldbus. Visualizzazione delle impostazioni attuali del Fieldbus. DKF - Configurazione nominale del sistema Fieldbus. Visualizzazione delle impostazioni del Fieldbus, che entreranno in uso all’avviamento successivo (accensione) del sistema. D) MKF Configurazione nominale del sistema Fieldbus Nessun Fieldbus: MkS = K Master: MkS = M, baud FB =, bus Slave: MkS = S, baud FB, bus, indirizzo, numero ingressi, numero uscite Modo: Baud FB: Term.bus: Indirizzo: Numero di ingressi: Numero di uscite: C-22 K (0), M (1), S (2) 0 = 375 kB, 1 = 187,5 kB, 2 = 62,5 kB, 3 = 31,25 kB 0 = terminale bus off, 1 = terminale bus on Indirizzo FB degli Slave (1...31) Numero dei byte di ingresso FB (0...12) Numero dei byte di uscita FB (0...12) 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi ALLOCAZIONE Z Gestione della memoria Per la cancellazione o il caricamento di programmi nel sistema di comando è necessario fornire le istruzioni necessarie per organizzare l’area di memoria. Allocazione di memoria (comando Z) Il comando Z deve essere immesso prima di caricare: • programmi • moduli • librerie (vedi anche "Caricamento dati"). Organizza l’area di memoria ed esegue le seguenti funzioni: • verifica l’esistenza di spazio di memoria sufficiente; • crea nuove aree di memoria per i programmi, i moduli e le librerie; • qualora si debba caricare un programma o un modulo con lo stesso numero di un programma o modulo già esistente, trasferisce quest’ultimo in fondo alla memoria utente; • verifica il numero della versione di una libreria esistente. 9809c C-23 VISF 3 C. Interprete dei comandi Creazione di un programma/modulo Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi ZP <N. di programma> $"Indirizzo compreso tra 0000 e 7FFE" <Lunghezza programma> oppure E9: MEMORY FULL *) >_ ZB <N. di modulo>, <Lunghezza modulo> $"Indirizzo compreso tra 0000 e 7FFE" oppure E9: MEMORY FULL *) >_ Numero programma o modulo = {0...7} Lunghezza programma o modulo = lunghezza del file in byte *) La capacità della memoria dell’utente non basta più per contenere il programma da caricare Creazione di una libreria Formato input Segnalazione dell’ interprete dei comandi Significato ZL <x>, <Lunghezza libreria> $"Indirizzo compreso tra 0000 e 7FFF" La libreria non è ancora stata attivata e può essere caricata con il comando LL. oppure $"Indirizzo compreso tra 0000 e 7FFE" La libreria è già attivata, per cui è superfluo caricarla nuovamente nel sistema di comando. oppure E8: ACCESS ERROR La versione della libreria attivata è errata oppure è già stato caricato il numero massimo di librerie. oppure E9: MEMORY FULL La capacità della memoria dell’utente è insufficiente per contenere la libreria. x = {0...15} C-24 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi INITIALIZE Y Cancellazione della memoria d’utente (comando Y) Per ottenere la cancellazione contemporanea di tutti i dati (programmi, moduli di programma, librerie) e la cancellazione di singoli dati è necessario immettere comandi diversi. ATTENZIONE: con il comando Y si cancella tutta la memoria d’utente (directory compresa) e non esiste più nessuna possibilità di ripristinare i dati. A) Cancellazione di tutti i file Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi Y >DEL ALL ? [Y/N]:_ Formato input Y<CR> se si desidera cancellare tutto <CR> se non si desidera eseguire il comando Y NULLIFY B) Cancellazione di singoli programmi N Formato input N P <N. di programma> N. di programma = {0,..., 15} 9809c C-25 VISF 3 C. Interprete dei comandi C) Cancellazione di singoli moduli Formato input N B <N. di modulo> Numero modulo = {0,..., 15} D) Cancellazione di singole librerie Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi NL<Tipo di libreria> DEL ALL ? [Y/N]:_ Tipo libreria = {A/K/F} Formato input Y <CR> se si desidera cancellare tutto <CR> se non si desidera eseguire il comando Y C-26 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi Cancellazione degli operandi A) Cancellazione di tutti i flag Formato input NM B) Cancellazione di tutti i registri Formato input NR C) Cancellazione di tutti i timer Formato input NT D) Cancellazione di tutti i contatori Formato input NZ 9809c C-27 VISF 3 C. Interprete dei comandi PROM P Backup L’interprete dei comandi è dotato di diversi comandi per eseguire il backup dei dati, che consentono di: • copiare i dati dalla RAM all’EEPROM (backup in caso di caduta di tensione) • leggere i dati dal sistema di comando e memorizzarli in unità esterne (ridondanza) • caricare i dati nel sistema di comando dopo averne eseguito il backup su unità esterne. Backup dell’EEPROM (comando P) E) Selezione RAM/EEPROM Esistono tre comandi per abilitare la copia del programma dalla RAM nell’EEPROM. Si tratta di comandi protetti, a cui è possibile accedere digitando CTRL A. Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi CTRL A > *)Abilitazione dei comandi protetti PE Copiare il contenuto della RAM nell’EEPROM > PE = {-1} elaborazione terminata > PE = {0, numero di errore} PP Boot-mode EEPROM > PP = {-1} elaborazione terminata > PP = {0, numero di errore} PR Boot-mode RAM > PR = {-1} elaborazione terminata > PR = {0, numero di errore} *) C-28 I comandi non sono protetti finché • si ripete la digitazione CTRL A oppure • si esce dall’interprete dei comandi. 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi WRITE W Lettura di dati (comando W) Con il comando W è possibile leggere una determinata area della memoria utente in formato caricamento (= formato INTELHEX) attraverso la connessione diagnostica. L’indirizzo delle righe dati visualizzate tramite il comando W è relativo, essendo riferito all’indirizzo iniziale dell’area di memoria in questione. Tramite questo comando è possibile richiamare a video anche l’intera area di memoria, la directory o singoli file. 9809c Formato input Significato WC Lettura di tutti i programmi, moduli di programma e librerie WD Lettura della directory WP {0,...,15} Lettura dei programmi n. 0...15 WB {0,...,15} Lettura dei moduli n. 0...15 WL {0 ... 15} Lettura della libreria C-29 VISF 3 C. Interprete dei comandi LOAD L Caricamento dati Il comando di caricamento consente di trasferire dei file (programmi, moduli di programma, librerie) dall’unità di dialogo alla memoria dell’unità di valvole programmabile. NOTA: • Prima di attivare il comando L è necessario creare il nuovo programma nell’area di memoria mediante il comando Z oppure spostarlo alla fine della memoria utente valida. • I dati caricati vengono memorizzati a partire dall’indirizzo specificato con il comando Z. Formato input Significato LC Caricamento dell’intera area di memoria LD Caricamento della directory LP {0,..., 15} Caricamento dei programmi n. 0...15 LB {0,..., 15} Caricamento dei moduli n. 0...15 LL {0,..., 15} Caricamento delle librerie n. 0...15 Il criterio di interruzione è dato dal record di "fine" (in alternativa, spegnere e reinserire la tensione di esercizio); digitare sul terminale <DC1> o <CR> (con o senza handshaking). L’interprete dei comandi trasmette i dati in formato INTELHEX. C-30 9809c VISF 3 C. Interprete dei comandi RUN R Start del programma (comando R) Il comando R serve per attivare un programma eseguibile nel sistema di comando. Formato input R Introducendo il comando R si avvia il primo programma eseguibile riportato nella directory. Suggerimento: dare al programma di gestione il numero 0. Qualora si desideri avviare un programma specifico, occorre indicarlo espressamente. Formato input R P <N. di programma> N. di programma = {0,..., 15} STOP S Stop del programma (comando S) Formato input S Con il comando S si interrompono tutti i programmi in corso di elaborazione. 9809c C-31 VISF 3 C. Interprete dei comandi MODULO DI FUNZIONE I Attivazione di un modulo di funzione (comando F) I moduli di funzione vengono attivati tramite il comando F. Se l’attivazione ha avuto esito positivo, il messaggio di risposta consiste nell’emissione di max. 6 parametri. Formato input Segnalazione dell’interprete dei comandi F <FBN> [,P1 [,P2 [,P3 [,P4 [,P5 [,P6 ] ] ] ] ] ] FBN:= Numero del modulo di funzione* {0...255} Vedi Appendice B, Tabella moduli di funzione C-32 9809c VISF 3 Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3 Cod. prod. 362 113 APPENDICE D: Glossario, indice analitico 9809c D-I VISF 3 Indice D.1 GLOSSARIO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D-1 D.2 INDICE ANALITICO . . . . . . . . . . . . . . . . . D-13 D-II 9809c VISF 3 D.1 Glossario D.1 GLOSSARIO A Automode (Termine inglese utilizzato per indicare lo start automatico) Se si seleziona questo modo di funzionamento per l’unità di valvole programmabile, all’inserzione della tensione verrà avviato il programma con il numero più basso. In caso contrario, sarà necessario avviare un programma specifico (p.es. con il terminale/interprete dei comandi, PC/FST 200). Se le unità di valvole programmabili con connessione Fieldbus sono impiegate come Slave indipendenti, occorre impostare la funzione Automode per ognuno di questi Slave. E’ tuttavia necessario garantire che lo start automatico del programma nel Fieldbus non dia luogo a movimenti indesiderati degli attuatori collegati. B Baud Unità di misura della velocità di trasmissione dei dati. 1 baud = 1 bit/s Baud rate Il baudrate indica la velocità con cui vengono trasmessi i dati. L’unità trasmittente e l’unità ricevente devono avere lo stesso baudrate, altrimenti possono verificarsi errori di trasmissione. 9809c D-1 VISF3 D.1 Glossario Blocco di comando Il blocco di comando rappresenta la "componente intelligente" dell’unità di valvole programmabile, in quanto comprende l’elettronica (PLC) che rende programmabile un’unità di valvole standard. Il blocco di comando viene realizzato con il grado di protezione IP65, il che consente di applicare il PLC integrato direttamente sulla macchina. Boot-mode Per "boot" si intende l’avviamento/il riavviamento delle apparecchiature programmabili (PC, PLC, unità di valvole programmabili). Il Boot-mode definisce quello che accade nella fase di avviamento. Nell’unità di valvole programmabile sono disponibili i seguenti Boot-mode: • Boot-mode RAM All’inserzione della tensione di esercizio il sistema accede al programma applicativo esistente nella memoria RAM. • Boot-mode EEPROM All’inserzione della tensione di esercizio il contenuto dell’EEPROM viene copiato per intero nella RAM, dove ha luogo la successiva elaborazione del programma. Byte diagnostico In presenza di un errore, il byte diagnostico fornisce informazioni rilevanti circalo stato della periferica collegata (ad es. Master AS-i o altri utenti Fieldbus). L’interrogazione dei byte diagnostici viene effettuata dal programma applicativo del PLC tramite il Fieldbus. Le informazioni così ottenute possono essere elaborate dal programma. Ciò consente ad es. la visualizzazione di messaggi di errore sul display di testo. Byte di stato (Vedi byte diagnostico) D-2 9809c VISF 3 D.1 Glossario C Cambio di task In caso di elaborazione contemporanea di più programmi, il sistema operativo suddivide i singoli programmi in task, che il processore esegue in successione. Si ha un cambio di task: • al termine dell’esecuzione di un programma a connessioni logiche in LDR o STL • al termine di uno step di programma all’interno di un programma sequenziale in STL. A ogni cambio di task ha luogo la lettura/scrittura delle riproduzioni di processo (PIO/PII). Ciò rende l’unità di valvole SF 3 estremamente veloce, se adeguatamente programmata. D Diagnosi Individuazione, localizzazione, classificazione, visualizzazione, analisi approfondita di errori, anomalie di funzionamento e segnalazioni. Il sistema diagnostico esegue funzioni di controllo che vengono svolte automaticamente durante il funzionamento della macchina. 9809c D-3 VISF3 D.1 Glossario E EEPROM (Electrically Erasable Programmable Read Only Memory) Memoria non volatile, il cui contenuto può essere cancellato elettricamente e che può essere riprogrammata mediante inserimento di nuove informazioni. Le EEPROM possono essere riprogrammate fino a 100 000 volte. Nel sistema di comando dell’SF 3 i programmi applicativi possono essere copiati fino a 1000 volte nell’EEPROM. Emulazione, emulare Imitazione di una funzione o di un’apparecchiatura tramite computer. L’FST 200 è dotato di emulatori in grado di riprodurre il funzionamento delle unità operative e di visualizzazione nel PC. Questa funzione contribuisce a semplificare la messa in servizio. F Fieldbus Sistema bus seriale per lo scambio di informazioni tra gli elementi di una sequenza o di un processo produttivo posti a notevole distanza gli uni dagli altri. Le stazioni remote del processo sono dotate di sensori, attuatori e unità di comando più o meno complessi. I principali vantaggi offerti dall’impiego di un Fieldbus sono costituiti dalla limitazione del cablaggio in parallelo, l’alleggerimento del carico di funzioni del controllore grazie alla pre-elaborazione e all’eliminazione delle difficoltà causate dalla trasmissione di valori analogici grazie alla digitalizzazione all’interno dell’utente Fieldbus. Funzione multitasking Capacità di un PC o di un sistema di comando di elaborare contemporaneamente più programmi o processi (da "task" = compito, processo). D-4 9809c VISF 3 D.1 Glossario G Gestione centralizzata Un sistema Fieldbus si dice "a gestione centralizzata" se un solo Master è responsabile dellagestione delle informazioni nel Fieldbus e dell’azionamento di tutti gli ingressi e le uscite. Si ha un esempio di sistema a gestione centralizzata quando le unità di valvole sono collegate al Fieldbus Festo. I Indipendente Le unità di valvole programmabili dispongono di un PLC integrato e sono pertanto indipendenti da un Master di gestione. Una volta effettuata la messa in servizio, l’unità di valvole programmabile SF 3 è in grado di funzionare senza l’ausilio di dispositivi supplementari, ossia in modo indipendente. Indirizzo Fieldbus L’indirizzo è necessario per poter identificare i singoli utenti all’interno del sistema Fieldbus. L’indirizzo Fieldbus viene impostato sull’utente Fieldbus tramite il selettore di indirizzi o il Software FST 200. Interfaccia diagnostica L’interfaccia diagnostica rappresenta il punto di connessione tra l’unità di valvole programmabile e le seguenti apparecchiature: • unità operative (unità operative e di visualizzazione ABG e ABG-2, terminale) • programmatore (PC con interfaccia RS 232). L’interfaccia diagnostica è conforme allo standard internazionale V.24/RS 232. 9809c D-5 VISF3 D.1 Glossario Interrupt Interruzione di un processo o di un programma generata da un evento esterno. Un evento connesso a un interrupt ha priorità assoluta e viene quindi elaborato immediatamente. Il processo o programma viene quindi ripreso dal punto in cui è stato interrotto. L LDR (schema a contatti) Modo di rappresentazione grafica delle funzioni di comando organizzate per connessioni logiche; corrisponde allo schema elettrico. M Modulo di connessione Fieldbus Il modulo di connessione Fieldbus permette di collegare un sistema di comando elettronico (ad es. PLC, PC, unità di valvole programmabile) a un sistema Fieldbus. Il modulo di connessione Fieldbus deve essere abbinato al rispettivo tipo di Fieldbus, per potere supportare le funzioni fisiche e logiche del sistema bus. Modulo di programma Per semplificare la programmazione e snellire i programmi applicativi, le sequenze di istruzioni o gli output di testo più frequenti vengono raggruppati in moduli di programma (sottoprogrammi). Gli output (moduli) di testo vengono scritti con uno speciale editor di testi di visualizzazione e memorizzati sotto forma di moduli di programma. I moduli di programma vengono richiamati direttamente dal programma durante l’elaborazione. L’unità di valvole programmabile SF 3 è in grado di gestire un massimo di 16 moduli di programma nella memoria dell’utente. Ogni Slave indipendente dispone di 16 moduli di programma. D-6 9809c VISF 3 D.1 Glossario O Operando L’istruzione di comando del programma per un controllore logico programmabile è composta nella maggior parte dei casi da un’operazione e un operando: l’operazione indica lafunzione da svolgere e l’operando indica su quale elemento tale operazione deve esere eseguita. L’operando può essere costituito sia dall’indirizzo di un modulo I/O che da un indirizzo interno al sistema di comando (ad es. un flag, un timer, un contatore ecc.). Esempio: nell’istruzione: AND I3.2 "AND" è l’operazione (AND logico) e "I3.2" l’operando. Operazione Componente del set di istruzioni di un PLC (vedi anche "Operando"). P Permanente Gli operandi permanenti non sono soggetti a cambiamenti di stato in seguito allo spegnimento e alla riaccensione del sistema di comando. In caso di caduta della tensione di esercizio, alcuni degli operandi dell’unità di valvole programmabile vengono "salvati" in una memoria non volatile (EEPROM). Al ripristino della tensione, detti operandi vengono recuperati per essere utilizzati dal programma applicativo. Gli operandi non permanenti (non salvati) perdono il loro contenuto subito dopo la disinserzione della tensione di esercizio. 9809c D-7 VISF3 D.1 Glossario PII (vedi "Riproduzione del processo") PIO (vedi "Riproduzione del processo") Power failure Caduta della tensione di esercizio. Per il bus AS-i è opportuno fare una distinzione più precisa: il Master AS-i segnala un "power failure" quando manca la tensione di esercizio AS-i sul Master AS-i. Possono esistere diverse cause: - interruzione del cavo piatto AS-i di alimentazione del Master AS-i - guasto dell’alimentatore AS-i. Programma applicativo Programma scritto per un sistema di comando da o per un utente, p.es. un PLC, che consente l’esecuzione di una funzione di comando specifica per quell’utente. Nell’unità di valvole SF 3 i programmi applicativi vengono scritti in linguaggio STL o LDR e possono essere memorizzati in modo permanente nell’EEPROM. Protocollo Convenzione che consente la comunicazione tra due o più apparecchiature: definisce ad es. dopo quale carattere di controllo un testo inizia o finisce. D-8 9809c VISF 3 D.1 Glossario R RAM (Random Access Memory) Memoria ad accesso casuale. Il contenuto di queste memorie puòessere letto, cancellato o modificato da computer. Per accedere ai dati memorizzati occorre indicare il relativo indirizzo. Questa procedura consente di accedere rapidamente ai dati memorizzati. Dato che, in caso di caduta della tensione di esercizio, queste memorie non sono in grado di mantenere i propri dati, il loro contenuto deve essere preventivamente memorizzato su un altro supporto dati (EEPROM, hard-disk) o tamponato con l’ausilio di una batteria, per prevenire la perdita dei dati. Resistenza terminale Serie di resistenze posta all’estremità del cavo del bus; le resistenze terminali devono sempre essere inserite al termine di un cavo o del segmento di una linea. Rilocabile (ricollocabile, spostabile; contrario: assoluto) In linea generale, un programma scritto in un linguaggio di programmazione evoluto (LDR, STL) può essere inserito (riallocato) in qualsiasi punto della memoria. Se al momento della traduzione del programma nel linguaggio macchina di un processore vengono definiti degli indirizzi di salto fissi (assoluti), detto programma può essere eseguito in un solo punto della memoria. Riproduzione di processo (PIO = Memorizzazione della riproduzione di processo delle uscite, PII = Memorizzazione della riproduzione di processo degli ingressi). Per ottenere, in un sistema di comando, una commutazione degli ingressi e delle uscite (I/O locali e 9809c D-9 VISF3 D.1 Glossario I/O Fieldbus) definita nel tempo, questi vengono rilevati/attivati soltanto in un preciso momento. Nel sistema operativo dell’unità di valvole programmabile, questa operazione coincide sempre con un cambio di task. Si ha un cambio di task: • al termine di uno step di programma all’interno di un programma sequenziale in STL • al termine dell’esecuzione di un programma a connessioni logiche in STL o LDR. Nelle unità di valvole programmabili SF 3 questa funzione è valida anche per gli ingressi/uscite Fieldbus. RS 232 Formato unificato a livello internazionale per la trasmissione di dati tra apparecchiature di diversa natura (PC, stampante, unità operative e altri). La trasmissione dei dati all’unità di valvole e sensori programmabile, che avvienetramite un’interfaccia RS 232 (interfaccia diagnostica), ha le seguenticaratteristiche: seriale, asincrona, full-duplex e con handshaking a livello software. La velocità di trasmissione può essere 300, 2400, 4800 oppure 9600 baud. S Set di istruzioni Comprende tutte le istruzioni inerenti alla programmazione delle unità di valvole programmabili nei linguaggi STL e LDR. L’estensione del set di istruzioni varia a seconda del linguaggio. D-10 9809c VISF 3 D.1 Glossario Sistema operativo Il sistema operativo è la componente di qualsiasi sistema computerizzato e ne determina le capacità e il campo di impiego. Il sistema operativo delleunità di valvole programmabili gestisce il processore, la memoria utente e di programma nonché le periferiche collegate all’interfaccia diagnostica (apparecchio programmatore, terminale, unità operativa e di visualizzazione). Le unità di valvole programmabili SF 3 sono inoltre dotate di un modulo di connessione Fieldbus integrato (Fieldbus FESTO) che permette al sistema operativo di gestire anche tutti gli utenti Fieldbus passivi e di controllare lo scambio di dati che passano attraverso il Fieldbus. Software-Tools Festo Pacchetti software (FST) Festo per la programmazione dei sistemi di comando Festo tramite menù e mouse. STL (Lista istruzioni) Linguaggio di programmazione dei PLC e delle unità di valvole programmabili; si tratta di un set di istruzioni che consentono la programmazione di tutte le sequenze e connessioni logiche. Una lista istruzioni può contenere sia elementi di step che elementi di connessione logica. T Task (Termine inglese per "funzione, procedura") Termine in uso nelle tecnologie di comando per definire la capacità di un sistema di processori/operativo di eseguire contemporaneamente più funzioni. Si parla allora di "sistema operativo multitasking" (es. unità di valvole programmabile). 9809c D-11 VISF3 D.1 Glossario Toggle Attivazione/disattivazione continua di un’uscita con l’FST 200 nel modo operativo online. U Unità di valvole programmabile L’unità di valvole programmabile è composta da: • un’unità di valvole standard • un’unità di comando (blocco di comando). Il blocco di comando comprende l’intera elettronica di comando, ossia il PLC, i moduli di memoria (RAM ed EEPROM) e il sistema operativo completo dell’interprete dei comandi. L’impiego di un’unità di valvole programmabile consente pertanto l’esecuzione autonoma di funzioni di automazione in loco (vedi anche "Unità di valvole e unità di valvole e sensori"). Utente del bus Utente Fieldbus/dispositivo predisposto per la trasmissione, ricezione o amplificazione dei dati tramite il bus, ad es.: stazione Master, stazione Slave, ripetitore, ecc. D-12 9809c VISF 3 D.2 Indice analitico D.2 INDICE ANALITICO A Abbreviazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-7 Allacciamenti elettrici tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . 2-21 Anomalie Blocco di comando . . . . . . . . . . . . 3-62, 4-50, B-77 Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-32 Programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-60, 4-44 Sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-62, B-77 Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-62 Attivazione AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-76 Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16 AWL. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11 B Boot-mode. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15 Byte di stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-40, 4-44 C Calcolo dell’assorbimento elettrico tipo 03. . . . . . 2-24 Calcolo numero ingressi/uscite tipo 03 . . . . . . . . 2-42 Categorie di pericolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-5 Cavi Collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4 Interfaccia diagnostica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28 Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-30 Scelta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-13 Cavi diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28 Cavi DUO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-36 Collegamenti Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-30 Collegamento alimentatore AS-i. . . . . . . . . . . . . . 6-30 Collegamento cavi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-24 Collegamento moduli di ingresso/uscita. . . . . . . . 2-35 Configurazione Fondamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-21 Cortocircuito Eliminazione . . . . . . . . . . . . . . . . 3-61 - 3-62, 4-45 Protezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-18 9809c D-13 VISF3 D.2 Indice analitico D Dati tecnici AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-101 I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-47 Dati tecnici tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-51 Determinazione dei dati di configurazione tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41 Diagnosi Bit di stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-55, 4-43 Byte di stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-60, 4-44 LED . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-55, 4-43 LED (PROP) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39 LED I/O in corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-40 LED I/O in tensione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-41 LED modulo di connessione CP. . . . . . . . . . . 7-29 Moduli CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-32 Modulo di funzione . . . . . . . 3-55, 3-61, 4-43, 4-45 Parola di errore . . . . . . . . . . 3-55, 3-62, 4-43, B-77 Diagnosi errori AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-85 Distanze ammissibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-23 E Emulatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-19 Errore Analisi . . . . . . . . 3-55, 3-60, 3-62, 4-43, 4-50, B-77 F Festo-Software-Tools . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fieldbus Interfaccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fusibile Esterno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11 2-30 3-19 A-18 I Identificazione degli ingressi e delle uscite . . . . . 2-37 Indicatori LED Master AS-i LED diagnostici AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-86 Indicatori LED Slave AS-i LED diagnostici AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-87 Indicazioni per l’utilizzatore su AS-i . . . . . . . . . . . . 6-3 Indicazioni sulla descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-7 D-14 9809c VISF 3 D.2 Indice analitico Indirizzamento Canali analogici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-23 Ingressi/uscite analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22 Indirizzamento AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-44 Indirizzamento AS-i con FST 200 . . . . . . . . . . . . 6-47 Indirizzamento I/O analogici Fondamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-21 Indirizzamento tipo 03. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41 Indirizzo Fondamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-21 Ingressi/uscite Fieldbus. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4 Modulo di connessione CP. . . . . . . . . . . . . . . 7-23 Valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22 Ingressi/uscite analogici Azionamento con l’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-26 CFM 60 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-28, B-64 Diagnosi canali analogici . . . . . . . . . . . . . . . . 5-30 Funzionamento successivo a inserzione . . . . 5-27 Output valori analogici . . . . . . . . . . . . . . 5-29, B-65 Ingressi/uscite analogici in corrente Occupazione dei pin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-18 Ingressi/uscite analogici in corrente (PROP) Occupazione dei pin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-16 Ingressi/uscite analogici in tensione Occupazione dei pin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-17 Ingressi/uscite digitali Diagnosi semplificata canali analogici . . . . . . B-66 Interfaccia RS 232 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28, 3-3 Interfaccia V.24 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28, 3-3 L LDR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11, LED Ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Linguaggio di programmazione . . . . . . . . . . . . . . 3-19 3-59 3-59 3-58 3-22 M Messa a terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-13 Messa a terra tipo 03/05. . . . . . . . . . . 2-27, A-15, A-17 Messa in servizio Modulo di connessione CP. . . . . . . . . . . . . . . 7-13 9809c D-15 VISF3 D.2 Indice analitico SF 3 con predisposizione Master . . . . . . . . . . 4-11 SF 3 con predisposizione Slave . . . . . . . . . . . 4-14 Messa in servizio AS-i - Presupposti . . . . . . . . . . 6-49 Messa in servizio sistema AS-i con l’FST 200 . . 6-58 Modo online. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-5, C-1 Modo operativo Master . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-20, 4-34 Slave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-20 Modo operativo online AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-73 Moduli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-61, 4-45 Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . 3-19, 3-61, 4-45 Azionamento I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . 5-27 Diagnosi canali analogici . . . . . . . . . . . . 5-30, B-66 Lettura valori analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-28 Output valori analogici . . . . . . . . . . . . . . 5-29, B-65 Tabella moduli di funzione . . . . . . . . . . . . B-7, B-9 Moduli di ingresso/uscita analogici Elementi operativi e di collegamento . . . . . . . . 5-4 m=Montaggio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-9 Moduli di ingresso/uscita tipo 03/05 . . . . . . . . . . . 2-10 Moduli funzionali Lettura valori analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-64 Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-9 Montaggio dei componenti AS-i . . . . . . . . . . . . . . 6-17 Montaggio dei componenti tipo 03 . . . . . . . . . . . . . 2-9 Montaggio moduli di ingresso/uscita . . . . . . . . . . 2-11 O Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione degli indirizzi dopo ampliamento/modifica tipo 03. . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione dei pin Ingressi/uscite analogici in corrente . . . . . . . . Ingressi/uscite analogici in tensione . . . . . . . . Interfaccia diagnostica . . . . . . . . . . . . . . . . . . Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Per valvole proporzionali. . . . . . . . . . . . . . . . . Occupazione pin AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Operandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-23, Contatoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Di tipo permanente RAM/EEPROM . . . . . . . . Errore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Flag . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Flag "Init" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D-16 2-43 2-47 5-18 5-17 2-29 2-34 5-16 6-29 4-19 3-24 3-11 3-25 3-24 3-24 3-24 9809c VISF 3 D.2 Indice analitico Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Moduli di programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parole contatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Preset contatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parola errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parole di flag . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parole di ingresso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parole di uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parole timer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Programmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Registro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Timer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Operandi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Operatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-20, 3-25 3-25 3-24 3-24 3-25 3-24 3-24 3-24 3-24 3-25 3-25 3-24 3-24 6-60 3-22 P Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11 Panoramica del sistema CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-5 Parametri di ritorno . . . . . . . . . . 5-28, 5-29, 5-30, 6-97, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-34, B-11 - B-16, B-18 - B-20, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-26, B-28, B-30, B-32 - B-37, . . . . . . . . . . . . . . B-40 - B-42, B-45, B-48, B-50, B-52, . . . . B-54, B-56, B-57, B-59 - B-60, B-62 - B-66, B-73 Piastre terminali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12 PII . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-25 PIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-25 Pittogrammi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-6 Preset timer. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-24 Programmatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-21 Programmazione Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16 Boot-mode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15 Caricamento programmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8 Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-42 Tecnica di programmazione . . . . . . . . . . 3-19, 4-19 Project . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8 Protocollo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-3 R RAM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Regola base di indirizzamento tipo 03 . . . . . . . . . Rilocabile. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Riproduzione del processo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9809c 3-23 2-44 C-13 4-25 D-17 VISF3 D.2 Indice analitico S Scelta cavi AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-22 Schermatura I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-14 Interfaccia diagnostica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-29 Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-34 Segnalazioni di errore. . . 3-60, 3-62, 4-44, 4-50, B-77 Sistema operativo . . . . . . . . . . . . . 3-62, 4-50, B-77 Set di istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-20 Sezione dei cavi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-23 Sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-19, 4-19 Smontaggio moduli di ingresso/uscita . . . . . . . . . 2-10 Sovraccarico/cortocircuito Tensione di alimentazione degli attuatori . . . . 5-43 Uscite analogiche in tensione . . . . . . . . . 5-31, B-67 Stato di commutazione Ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-59 Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-62 Valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-58 STL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-19 Struttura del sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11, 4-3 Struttura unità di valvole tipo 03. . . . . . . . . . . . . . . 2-3 T Tensione Collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4 Tensione alimentazione attuatori Sovraccarico / cortocircuito. . . . . . . . . . . . . . . 5-43 Tensione di esercizio, tolleranza . . . . . . . . . 2-25, A-17 Trasmissione dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-25 Impostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28, 3-3, C-3 U Unità di serraggio su guida "omega" . . . . . . . . . . 2-14 V Varianti di base AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-9 D-18 9809c