Manuale

annuncio pubblicitario
Unità di valvole programmabile tipo 03
Descrizione dell’elettronica
del blocco di comando SF 3
PLC Festo integrato
Protocollo Fieldbus: Fieldbus Festo
Descrizione
0503d
165 446 I
VISF 3
Autori:
Uwe Gräff
Eberhard Klotz
Helmut Wilhelm
Redattori:
H.-J. Drung, M. Holder
Layout:
Festo AG & Co., KI-TD
TN 362 115 Stampato su 100 % carta riciclata
Composizione
e traduzione :
0503d
transline Deutschland,
Dr.-Ing. Sturz GmbH
Edizione: 0503d
 (Festo AG & Co., D-73726 Esslingen, 1998)
È vietata la riproduzione, la distribuzione, la diffusione a terzi, nonché l’uso arbitrario, totale o parziale,
del contenuto dell’allegata documentazione, senza
nostra preventiva autorizzazione.
Qualsiasi infrazione comporta il risarcimento di danni. Tutti i diritti riservati, ivi compreso il diritto di deposito brevetti, modelli registrati o di design.
I
VISF 3
II
Cod. ord.:
165 446
Titolo:
DESCRIZIONE
Denominazione:
P.BE-VISF 3-03-I
9809c
VISF 3
Vantaggi dell’unità di valvole programmabile
Molteplici funzioni di comando nel campo della
pneumatica (ad es. con cilindri, sensori, I/O analogici) possono essere automatizzate senza necessità
di un quadro elettrico. Una unità di valvole con sistema di comando programmabile incorporato (blocco di comando SF 3), con il set di istruzioni e le
funzioni di un PLC compatto ed efficiente consente
una facile programmazione attraverso il software di
programmazione Festo FST 200.
Il blocco di comando è disponibile in due versioni
• SF 3-02 per unità di valvole tipo 02
• SF 3-03 per unità di valvole tipo 03/04-B/05.
Vantaggi dell’unità di valvole programmabile con
blocco di comando SF 3
• PLC integrato con modulo di connessione Fieldbus
• Grado di protezione IP65 – non è richiesto il quadro elettrico
• Struttura trasparente dell’impianto grazie al comando indipendente in loco
• Lavoro di cablaggio ridotto
• Fino a 128 ingressi e 128 uscite locali
• Modi di funzionamento Stand-alone, come
Master oppure come Slave
• Unità collaudata
• Ingressi elettrici, ad es. per sensori
• Ingressi elettrici, ad es. per attuatori elettrici
• A seconda del tipo di unità di valvole:
moduli con I/O analogici, Master AS-i oppure modulo di connessione CP supplementare
9809c
III
VISF 3
IV
9809c
VISF 3
Indice dei capitoli
Capitolo 1
Indicazioni per l’utilizzatore e panoramica del
sistema
contiene informazioni, non connesse direttamente al
tipo dell’unità di valvole e al nodo in uso.
Capitolo 2
Descrizione dell’unità di valvole
Parte 2a (opzionale): Unità di valvole tipo 02
Parte 2b (opzionale): Unità di valvole tipo 03
Capitolo 3
Descrizione del blocco di comando SF 3
contiene tutte le informazioni specifiche per il
funzionamento del PLC in modo Stand-alone.
Capitolo 4
Descrizione del modulo di connessione Fieldbus
contiene informazioni aggiuntive per la
predisposizione come Master o Slave nel Fieldbus.
Capitolo 5
Descrizione dei moduli analogici
(solo per tipo 03...05)
contiene tutte le informazioni circa la gestione dei
moduli analogici.
Capitolo 6
Descrizione del Master AS-i (solo per tipo 03...05)
contiene tutte le informazioni concernenti la gestione
di un sistema bus AS-i.
Capitolo 7
Descrizione del modulo di connessione CP
(solo per tipo 03...05)
contiene tutte le informazioni concernenti la gestione
di un sistema CP.
Appendice A Appendice tecnica, Esempi di collegamento
Appendice B Tabella degli operandi, dei moduli di funzione
(CFM) e delle segnalazioni di errore
Appendice C Interprete dei comandi
Appendice D Glossario/Indice analitico
9809c
V
VISF 3
VI
9809c
VISF 3
Modifiche rispetto alla versione del manuale
9610a (Software-Release 0198, V1.6 e superiori)
Modifica
Parole dati permanenti supplementari, supportate dai moduli di
funzione 5 e 6
Funzione/Effetto
Nella release hardware 1097 e superiori i valori
permanenti dei dati (salvati a prova di caduta di
tensione) sono stati ampliati di 512 parole (multipli
di 16 bit). Queste parole dati permanenti sono
liberamente accessibili e possono essere utilizzate
tramite i moduli di funzione 5 ("Read Remanent
Data (Leggi dati permanenti)") e 6 ("Write Remanent Data (Scrivi dati permanenti)"). Gli operandi
permanenti predisposti finora rimangono invariati
(in modo compatibile).
Se all’attivazione del modulo di funzione 35 viene
Ampliamento del
modulo di funzione 35 trasmesso un parametro qualsiasi, nel parametro
di ritorno P4 figura l’indirizzo del primo Slave AS-i
(diagnosi di tutti gli
interessato dall’anomalia sotto forma di valore
Slave AS-i)
decimale. Il valore è uguale a 0, se lo Slave AS-i
interrogato non presenta nessun danno funzionale.
Se l’attivazione non si accompagna a parametri di
trasmissione, rimane intatto il funzionamento
attuale.
Avviamento in caso
E’ stata modificata la procedura di avviamento del
di errore AS-i
blocco di comando SF 3 in seguito a un errore
AS-i. La nuova impostazione di default effettuata
nello stabilimento equivale alla reazione flessibile
in caso di errore, che ammette cioè una correzione
dell’errore manifestatosi dal programma applicativo.
La nuova impostazione viene utilizzata sia nel caso
di errori AS-i causati da un power failure nel Master
AS-i, sia nel caso di errori AS-i causati da un’anomalia o dal guasto di uno Slave AS-i. La reazione
rigida in caso di errore (fermata di tutti i programmi
e disattivazione delle uscite locali) può ancora
essere impostata tramite il modulo di funzione 37.
Ampliamento del mo- Se all’attivazione del modulo di funzione 44 non
viene trasmesso nessun parametro, nei parametri
dulo di funzione 44
di ritorno appaiono sotto forma di valore decimale
(interrogazione dello
l’indirizzo del primo Slave Fieldbus interessato da
stato di un utente
anomalia e l’indirizzo del primo Slave Fieldbus. Il
Fieldbus)
valore è uguale a 0, se lo Slave Fieldbus interrogato non presenta nessun danno funzionale. Se
l’attivazione viene eseguita impostando l’indirizzo di
uno Slave Fieldbus come parametro di trasmissione, si conserva il modo di funzionamento corrente.
9809c
Pag.
3-24,
3-43,
B.18,
B-19
6-96,
B-37
6-80,
B-40
4-38,
B-55
VII
VISF 3
Modifica
Moduli di funzione
nuovi 50 e 51 per
l’identificazione di un
utente Fieldbus Festo
Moduli di funzione
nuovi 10 e 11 per
timer/contatori
comandati mediante
interrupt
VIII
Funzione/Effetto
Qualora sia necessario identificare in modo univoco
uno Slave rilevato come Master Fieldbus Festo dal
blocco di comando SF 3, utilizzando il modulo di
funzione 50 (lettura dell’informazione di un utente
Fieldbus) è possibile leggere l’informazione, che
specifica il tipo di Slave, sotto forma di messaggio
evidenziato e di memorizzarla sotto forma di stringa
nel campo riservato agli operandi speciali
FU48...FU4095. L’indirizzo dell’operando speciale
viene indicato al momento dell’attivazione sotto
forma di parametro di trasmissione. Per riuscire a
leggere più volte il messaggio evidenziato di un
utente Fieldbus, per la maggior parte degli Slave
Fieldbus Festo è necessario resettare innanzitutto
l’utente tramite il modulo di funzione 51 (Reset field
bus user (reset utente Fieldbus)).
I moduli di funzione 10 e 11 mettono in condizione
di interrogare conteggi rapidi o di gestire operazioni
in funzione del tempo, a prescindere dal tempo di
ciclo per l’elaborazione dei programmi applicativi.
Utilizzando il modulo di funzione 10 (definizione/
esportazione di timer/contatori comandati mediante
interrupt) si esegue la parametrizzazione, mentre
con il modulo di funzione 11 (disabilitazione/abilitazione di timer/contatori comandati mediante interrupt) è possibile avviare o fermare i timer/contatori
comandati mediante interrupt.
Pag.
B-61,
B-63
3-46,
B-20,
B-26
9809c
VISF 3
Unità di valvole programmabile
con blocco di comando SF 3
Cod. prod. 362 113
Capitolo 1:
Indicazioni per l’utente e panoramica
del sistema
9809c
1-I
VISF 3
Indice
1.1 AVVERTENZE GENERALI DI SICUREZZA
Usi consentiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Destinatari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Categorie di pericolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Pittogrammi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni relative alla presente
descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Assistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1-3
1-4
1-5
1-6
1-7
1-8
1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA
Struttura del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Unità di valvole in modo Stand-alone . . . . .
Unità di valvole in modo Master . . . . . . . . .
Unità di valvole in modo Slave . . . . . . . . . .
Gestione dell’impianto con l’unità ABG. . . .
Emulatore per la messa in servizio. . . . . . .
Software di programmazione FST 200 . . . .
Unità di valvole con modulo analogico . . . .
Unità di valvole con Master AS-i. . . . . . . . .
Unità di valvole con modulo
di connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1-11
1-12
1-14
1-16
1-18
1-19
1-20
1-22
1-24
1-26
1.3 LIMITI DEL SISTEMA E PROGETTAZIONE
Limiti del sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-29
Progettazione di valvole tipo 03...05. . . . . . 1-31
1-II
9809c
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sicurezza
1.1 AVVERTENZE GENERALI
DI SICUREZZA
9809c
1-1
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sucurezza
Indice
1.1 AVVERTENZE GENERALI DI SICUREZZA
Usi consentiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Destinatari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Categorie di pericolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Pittogrammi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni relative alla presente
descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Assistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1-2
1-3
1-4
1-5
1-6
1-7
1-8
9809c
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sicurezza
1.1 AVVERTENZE GENERALI DI SICUREZZA
Usi consentiti
L’unità di valvole illustrata nella presente descrizione
è destinata esclusivamente al seguente impiego:
• comando di attuatori pneumatici ed elettrici (valvole e moduli di uscita).
• rilevamento di segnali elettrici provenienti dai sensori attraverso i moduli di ingresso.
L’unità di valvole deve essere utilizzata esclusivamente
• per gli usi consentiti
• in condizioni tecnicamente perfette
• senza apportare modifiche.
In caso di collegamento di componenti commerciali,
quali sensori e attuatori, è necessario attenersi ai
valori limite indicati per pressione, temperatura, dati
elettrici, momenti ecc.
Attenersi alle prescrizioni delle associazioni di categoria, dell’Ente di Sorveglianza Tecnica Tedesco
TÜV, alle norme VDE o alle norme nazionali equivalenti.
9809c
1-3
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sucurezza
Destinatari
La presente descrizione è rivolta esclusivamente a
personale qualificato nelle tecniche di comando ed
automazione, che abbia esperienza nell’installazione, messa in servizio, programmazione e diagnosi
di sistemi di comando a logica programmabile (PLC)
e sistemi Fieldbus.
1-4
9809c
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sicurezza
Categorie di pericolo
Il presente manuale fornisce indicazioni circa i pericoli che possono insorgere in caso di uso improprio
del prodotto.
Si distinguono le seguenti indicazioni:
AVVERTENZA:
... la mancata osservanza di questa indicazione
può provocare danni a persone e cose.
ATTENZIONE:
... la mancata osservanza di questa indicazione
può provocare danni a cose.
NOTA:
... occorre tenere in considerazione anche questa
indicazione.
9809c
1-5
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sucurezza
Pittogrammi
Le indicazioni di pericolo sono integrate da pittogrammi e figure, che evidenziano il tipo e le conseguenze dei pericoli. Vengono impiegati i seguenti
pittogrammi:
Movimenti incontrollabili di tubi scollegati.
Movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
Elevata tensione elettrica oppure stati di commutazione indefiniti dell’elettronica, con relative conseguenze all’interno dei circuiti elettrici collegati.
Elementi sensibili alle cariche elettrostatiche. Il contatto con le superfici può causarne la distruzione.
In caso di utilizzo di un’unità di valvole programmabile provvista di moduli analogici o Master AS-i, fare
riferimento alle indicazioni fondamentali contenute
nei capitoli 5 e 6.
Elevato peso dell’unità di valvole.
Provvedere ad un adeguato fissaggio.
Indossare scarpe di protezione.
1-6
9809c
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sicurezza
Indicazioni relative alla presente descrizione
Nella presente descrizione vengono impiegate le seguenti abbreviazioni specifiche di alcuni prodotti:
Abbreviazione
Significato
Unità o unità di
valvole
Unità di valvole programmabile con blocco di comando SF 3
Nodo
Blocco di comando SF 3
Sottobase
Sottobase pneumatica per valvole
Sottobase M
Sottobase per due valvole monostabili tipo 03 (MIDI/MAXI)
Sottobase I
Sottobase per due valvole bistabili o a tre posizioni tipo 03
(MIDI/MAXI)
Sottobase ISO
Piastra di interconnessione per 4, 8 o 12 valvole tipo 05
(ISO 5599/I, taglia 1 o 2)
oppure
Piastra di interconnessione con piastra intermedia magnetica
tipo MUH per una valvola tipo 04-B; (ISO 5599/II, taglia 1,
2 o 3)
I
O
I/O
I/O AS-i
Ingresso
Uscita
Ingresso e/o uscita
Ingresso e/o uscita sul sistema bus AS-i
Modulo P
Modulo pneumatico in genere
Modulo I/O
Modulo elettrico con ingressi o uscite digitali
Modulo analogico
Modulo elettrico con ingressi o uscite analogiche
Master AS-i
Modulo elettrico con connessione Master AS-i per un massimo
di 31 Slave AS-i
Connessione CP
Modulo elettrico con quattro connessioni per un massimo di
otto moduli CP
PLC di comando
Sistema di comando a memoriaprogrammabile; abbreviato:
sistema di comando
Fig. 1/1: Elenco delle abbreviazioni
I termini specifici sono spiegati nel glossario, Appendice D.
9809c
1-7
VISF 3
1.1 Avvertenze generali di sucurezza
Le unità di valvole programmabili si compongono di
diversi elementi:
• nodo con blocco di comando SF 3
• nelle unità di valvole tipo 02:
sottobase in funzione del numero di valvole
• nelle unità di valvole tipo 03, 04-B e 05:
- moduli pneumatici ed elettrici.
NOTA:
• La presente descrizione può contenere il
Capitolo 2a o 2b, in relazione al tipo di unità di
valvole ordinato.
• L’abbinamento è il seguente:
Capitolo 2a - tipo 02
Capitolo 2b - tipo 03
• Nella maggior parte dei disegni contenuti nella
presente descrizione appare a titolo esemplificativo un’unità di valvole tipo 03 composta da 4
sottobasi pneumatiche e da altrettanti moduli di
ingresso/uscita.
Fig. 1/2: Equipaggiamento standard proposto nelle
figure
Assistenza
In caso di problemi tecnici, rivolgersi al locale servizio di assistenza tecnica locale Festo.
1-8
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA
9809c
1-9
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Indice
1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA
Struttura del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Unità di valvole in modo Stand-alone . . . . .
Unità di valvole in modo Master . . . . . . . . .
Unità di valvole in modo Slave . . . . . . . . . .
Gestione dell’impianto con l’unità ABG. . . .
Emulatore per la messa in servizio . . . . . .
Software di programmazione FST 200 . . . .
Schema a contatti (LDR). . . . . . . . . . . . . . .
Lista istruzioni (STL) . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Convert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Apparecchiature per la compilazione
dei programmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Unità di valvole con modulo analogico . . . .
Unità di valvole con Master AS-i. . . . . . . . .
Unità di valvole con modulo
di connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1-10
1-11
1-12
1-14
1-16
1-18
1-19
1-20
1-20
1-20
1-21
1-21
1-22
1-24
1-26
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
1.2 PANORAMICA DEL SISTEMA
Struttura del sistema
Il sistema di comando incorporato è un PLC compatto ed efficiente con modulo di connessione Fieldbus. Operativamente sono disponibili le seguenti
possibilità:
• pulsantiera (START/STOP)
• tastiera con display di testo (ABGx)
• PC con software FST
Per la programmazione occorre un PC e il software
di programmazione Festo FST 200. Il PC viene collegato all’interfaccia diagnostica dell’unità di valvole.
Sono disponibili i seguenti linguaggi di programmazione:
• LDR (schema a contatti/ladder diagram)
• STL (lista istruzioni/statement list)
La figura seguente fornisce una panoramica del sistema:
Comando
Start/Stop
Quadro
operativo
Quadro
operativo
ABGx
Programmazione
PC (IBM-compatibile)
con software
FST 200 V3.2*)
*) Software-Release V3.2 o superiore
Fig. 1/3: Struttura del sistema con SF 3
9809c
1-11
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole in modo Stand-alone
Si tratta di un’unità di valvole con SF 3 adatta per il
comando di una macchina autonoma.
L’unità di valvole con SF 3 è in grado di gestire piccole macchine o parti di impianti indipendenti. Inoltre, consente la realizzazione di sottosistemi indipendenti come parte di un impianto più complesso.
Il programma di gestione può essere realizzato in
maniera molto semplice attraverso il software di programmazione FST 200 che consente una soluzione
flessibile dei vari compiti di comando.
L’impiego dell’unità di valvole programmabile presenta i seguenti vantaggi:
- Non vi sono lunghi lavori di cablaggio e installazione.
- Ingombro ridotto grazie alle dimensioni limitate e
alla forma compatta.
- Elementi pneumatici e moduli elettrici precablati e
collaudati.
- Impegno minimo per l’allacciamento di attuatori
pneumatici ed elettrici e dei sensori, grazie ai moduli aggiuntivi.
- Grazie alla memoria EEPROM integrata non è richiesta nessuna manutenzione.
1-12
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Programmazione
+ configurazione
Visualizzazione
+ comando
Start/Stop
Quadro operativo
Uscite
digitali
Ingressi
digitali
Quadro
operativo ABGx
PC (IBM-compatibile)
con software di programmazione
Uscite
Valvole
Attuatore
Sensori
Fig. 1/4: Panoramica del sistema: unità di valvole in modo Stand-alone
9809c
1-13
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole in modo Master
Si tratta di un’unità di valvole con SF 3 ed espansione Fieldbus per la gestione di impianti.
All’unità di valvole programmabile con connessione
Fieldbus integrata possono essere collegati altri
utenti Fieldbus, oltre alle valvole ed agli ingressi/uscite locali. Ciò consente la risoluzione anche di
funzioni di automazione che comprendono un numero rilevante di componenti pneumatici, sensori elettrici ed altri attuatori. Inoltre, consente la realizzazione di sottosistemi indipendenti come parte di un impianto più complesso.
L’impiego dell’unità di valvole programmabile con
Fieldbus presenta i seguenti vantaggi:
- Le possibilità offerte dall’SF 3 in funzionamento
Stand-alone rimangono invariate.
- Il Fieldbus è integrato a livello standard.
- Di facile installazione e con possibilità di ampliamento in modo flessibile fino a un massimo di 31
utenti Fieldbus.
- Semplice configurazione degli utenti Fieldbus grazie a un programma di configurazione integrato
nell’FST 200.
1-14
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Visualizzazione
+ comando
Programmazione
+ configurazione
Master unità
di valvole
con SF 3
Slave (passivo)
unità di valvole
tipo 02
Slave (passivo)
unità di valvole
tipo 03
Slave (passivo)
unità di valvole
tipo 05
Slave (passivo)
I/O Fieldbus FB202
Max. 31 utenti Fieldbus
Fig. 1/5: Panoramica del sistema: Unità di valvole in modo Master
9809c
1-15
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole in modo Slave
Un’unità di valvole con SF 3 allacciata al Fieldbus
come Slave controlla le unità funzionali dell’impianto
e comunica attraverso il Fieldbus con il Master di
gestione.
Utilizzando l’unità di valvole programmabile come
Slave, è possibile "ricostruire" la struttura meccanica
di una macchina o di un impianto grazie alla suddivisione del PLC. Tutti i moduli o unità di funzione indipendenti avranno pertanto programmi di gestione
autonomi atti a controllare settori di un impianto.
L’impiego dell’unità di valvole programmabile come
Slave presenta i seguenti vantaggi:
- Le possibilità offerte dall’SF 3 in funzionamento
Stand-alone rimangono invariate.
- Possibilità di composizione modulare dell’impianto/della macchina.
- I moduli di funzione dell’impianto possono essere
assemblati individualmente.
- Possibilità di una comoda messa in servizio parziale.
- Elevata flessibilità della macchina grazie ai settori
indipendenti.
- Possibilità di attivazione di funzioni di visualizzazione e comando a livello periferico.
1-16
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Master di gestione
PC/PC ind.
PLC
Unità di valvole programmabile
Unità operative e di visualizzazione locali
(Slave indipendenti con SF 3)
Slave (attivo)
Unità di valvole
tipo 03
Slave (attivo)
Unità di valvole
tipo 02
Slave (attivo)
Unità di valvole
tipo 03
Fig. 1/6: Panoramica del sistema: unità di valvole in modo Slave
9809c
1-17
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Gestione dell’impianto con l’unità ABG
Macchine ed impianti, oltre al vero e proprio sistema
di comando e agli attuatori e sensori, necessitano
anche di apparecchiature per la gestione dell’impianto e per la visualizzazione degli stati di esercizio. Per l’unità di valvole programmabile con SF 3
sono disponibili le seguenti varianti:
- Gestione convenzionale attraverso interruttori o tasti e visualizzazione attraverso indicatori ottici
- Unità operative e di visualizzazione (ABG)
Fig. 1/7: Unità operativa e di visualizzazione
(esempio)
Le unità operative e di visualizzazione presentano i
seguenti vantaggi:
- visualizzazione dello stato dell’impianto attraverso
testi di segnalazione
- gestione economicamente conveniente attraverso
tasti di funzione
- facile progettazione dell’ABG grazie all’editor di testo di display integrato nell’FST 200
- messa in servizio e test delle unità ABG mediante
emulazione software
La superficie operativa convenzionale viene collegata ai moduli I/O digitali, mentre le unità operative e
di visualizzazione vengono collegate all’interfaccia
diagnostica dell’unità di valvole.
1-18
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Emulatore per la messa in servizio
Durante la messa in servizio il PC è collegato all’
unità di valvole programmabile attraverso l’interfaccia diagnostica DIAG, che consente di caricare i
programmi e di seguirne l’esecuzione.
In tal caso, la gestione attraverso l’unità ABGx risulta interrotta. Per poter ugualmente eseguire le impostazioni richieste attraverso l’ABGx, sono stati creati
dei programmi che emulano le unità operative e di
visualizzazione. A seconda del programma utilizzato, l’emulatore corrispondente viene caricato come
programma di background nella memoria del PC.
Azionando i tasti ALT F10, detto emulatore viene
attivato e l’unità ABGx appare sullo schermo.
Fig. 1/8: Emulatore per l’unità ABG (esempio)
9809c
1-19
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Software di programmazione FST 200
FST 200
Il software FST 200 offre una superficie di programmazione dedicata per l’unità di valvole programmabile.
Essa comprende tutti i moduli software necessari
per la programmazione, il test e la messa in servizio
dell’SF 3 e dell’SB 202 / SF 202.
La programmazione del blocco di comando può avvenire nei seguenti linguaggi:
Schema a contatti (LDR)
I2.3
I4.3
O1.6
()
I3.2
Lista istruzioni (STL)
STEP mark
IF
I 2.3
AND
I 4.3
OR I 3.2
THEN SET
O 1.6
1-20
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Il software di programmazione consente una progettazione coerente delle unità di valvole con PLC
Festo incorporato, riducendo in questo modo anche
i tempi di avviamento. Inoltre è possibile copiare i
dati di progetto, risparmiando costi di progettazione.
Questo software di programmazione consente:
• Conversione da software FST 202 fino a FST 203
• Programmazione in schema a contatti e lista istruzioni
• Configurazione per le unità operative e di visualizzazione*)
• Emulazione per le unità operative e di visualizzazione*)
• Configurazione del modulo di connessione Fieldbus
• Configurazione e messa in servizio dell’unità di
valvole con Master AS-i
*) Descrizione nel manuale dell’FST 200 (V3.2) –
Parte 2
Convert
All’interno del software FST 200 è possibile attivare
il software Convert tramite il comando Program execution (Attivazione del programma).
Convert consente di convertire per l’SF 3 le configurazioni eseguite con i blocchi di comando SB 202/
SF 202 (conversione degli operandi). Eventuali indicazioni sulla funzionalità possono essere ricercate
nell’"Help Online" (tasto F9).
Apparecchiature per la compilazione dei
programmi
I programmi per il blocco di comando SF 3 possono
essere compilati sui seguenti apparecchi:
20 0
9809c
• PC/Laptop con software di programmazione
FST 200
1-21
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole con modulo analogico
Per realizzare numerose funzioni di automazione
occorrono, oltre agli ingressi/uscite digitali, anche i
segnali analogici.
Per questo motivo, per l’unità di valvole programmabile con SF 3 (tipo 03...05) sono disponibili specifici
moduli analogici, che consentono l’elaborazione sia
di segnali di ingresso analogici, quali parametri di
riferimento e segnalazioni di valori reali, che di uscite analogiche per l’azionamento degli attuatori.
I moduli analogici sono disponibili nelle seguenti versioni:
• Universale
(a scelta con interfaccia in tensione o in corrente)
- Interfaccia in corrente 4...20 mA, frequenza limite 116 Hz
- Interfaccia in tensione 0...10 V, frequenza limite
116 Hz
• Proporzionale
(predisposta per il controllo di valvole proporzionali; 4...20 mA, frequenza limite 100 Hz)
L’impiego dell’unità di valvole programmabile con
moduli analogici presenta i seguenti vantaggi:
- pre-elaborazione di segnali analogici direttamente
nel processo
- facile collegamento di valvole proporzionali
- linee brevi e pertanto minore incidenza dei radiodisturbi.
1-22
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole
con I/O analogici
Programmazione
(incl. I/O analogici)
Visualizzazione
+ comando
Moduli analogici
I/O analogici
Modulo proporzionale
I/O analogici
Modulo universale
I
P
Valvole
proporzionali
(ad es. MPPE,
MPYE)
Attuatore con
pressione
di spinta o
(velocitàdi)
avanzamento
variabile
Fig. 1/9: Panoramica del sistema: unità di valvole con modulo analogico
9809c
1-23
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole con Master AS-i
In molti impianti e macchine gli attuatori pneumatici
sono decentrati. Utilizzando l’interfaccia attuatoresensore (AS-i), tali elementi digitali possono facilmente essere allacciati all’unità di valvole programmabile (tipo 03...05).
L’impiego dell’unità di valvole programmabile con
Master AS-i presenta i seguenti vantaggi:
- Le possibilità offerte dall’SF 3 in modo Stand-alone rimangono invariate.
- Facile collegamento di attuatori pneumatici e sensori nell’ambito di sistemi articolati.
- Flessibilità per eventuali ampliamenti.
- L’impianto pneumatico viene adeguato alla struttura meccanica della macchina o dell’impianto.
- Si riduce la lunghezza delle tubature.
- Facile configurazione della rete AS-i attraverso
l’unità di indirizzamento e il software di programmazione FST 200 (configuratore bus AS-i).
1-24
9809c
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole con Master AS- i
Programmazione +
configurazione (incl. AS-i)
Visualizzazione + comando
Slave AS-i
unità di valvole
tipo 03
Slave AS-i
modulo I/O 4I
Slave AS-i
modulo I/O 2I2O
Max. 31 utenti bus AS-i
Unità di indirizzamento AS-i
Fig. 1/10: Panoramica del sistema: unità di valvole con Master AS-i
9809c
1-25
VISF 3
1.2 Panoramica del sistema
Unità di valvole con modulo di connessione CP
Il principio di progettazione delle unità di valvole CP
Festo consente, grazie alla struttura modulare, di inserire le unità di valvole e i moduli I/O in maniera
ottimale nei macchinari ed impianti esistenti.
SF 3 con modulo
di connessione CP
Moduli CP
(valvole, moduli di
ingresso e uscita)
Fig. 1/11: Struttura di un sistema CP
Il sistema CP è composto di singoli moduli, collegati
tra loro mediante cavi CP, consentendo così la disposizione decentrata del sistema stesso.
Vantaggi:
- Sistema CP indipendente con un massimo di 64
ingressi e 64 uscite
- Unità di valvole CP compatte
- Montaggio in prossimità dei cilindri
- Linee pneumatiche corte
- Tempi di alimentazione e scarico ridotti
- Possibilità di utilizzare valvole di taglia piccola
(ottimizzazione dei costi)
- Moduli I/O CP decentrati
1-26
9809c
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
1.3 LIMITI DEL SISTEMA E
PROGETTAZIONE
9809c
1-27
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
Indice
1.3 LIMITI DEL SISTEMA E PROGETTAZIONE
Limiti del sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Progettazione di valvole tipo 03...05. . . . . .
Aspetto 1 di pianificazione
Alimentazione comune di tutte
le uscite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Aspetto 2 di pianificazione
Alimentazione separata di singoli
moduli di uscita per assorbimenti
elevati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Aspetto 3 di pianificazione
Possibilità di combinazione
dei moduli I/O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1-28
1-29
1-31
1-32
1-34
1-36
9809c
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
1.3 LIMITI DEL SISTEMA E PROGETTAZIONE
Limiti del sistema
La struttura teorica di un sistema completo di valvole
programmabile può essere la seguente:
- SF 3 come Master con un massimo di 128 ingressi e 128 uscite locali.
- 31 utenti Fieldbus quali Slave intelligenti o periferiche decentrate (ad es. unità di valvole Fieldbus)
con un massimo di 128 ingressi e 128 uscite
(max. 1048 I/O nel Fieldbus).
- Master AS-i con 31 Slave AS-i (max. 128 ingressi
e 128 uscite AS-i).
- Moduli di ingresso e uscita analogici e digitali
(max. 12 moduli in qualsiasi combinazione a piacere).
- Unità operativa e di visualizzazione (ABG) nell’
SF 3.
9809c
1-29
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
In realtà, il numero sopra indicato di apparecchiature o ingressi/uscite è limitato dalla capacità della
memoria d’utente (128 kbyte) e dal tempo di ciclo
(1 ms/1 K di istruzioni).
Il numero di ingressi e uscite gestibili dipende in
ogni caso dalla complessità della funzione di comando e dall’impiego di periferiche specifiche, quali
ad es. unità operative e di visualizzazione, che occupano ulteriore spazio di memoria.
Valore di massima per una applicazione "media":
ca. 300 I/O (incl. ABG).
NOTA:
Il numero di ingressi e uscite dipende sempre dalla complessità della funzione di comando e dall’impiego di periferiche specifiche. In caso di applicazioni piuttosto estese, la capacità di memoria
necessaria deve essere valutata di caso in caso.
1-30
9809c
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
Progettazione di valvole tipo 03...05
Il presente capitolo vi offrirà suggerimenti circa i seguenti aspetti della progettazione di unità di valvole
modulari:
NOTA:
Verificare nell’ambito del sistema di sicurezza progettato quali dispositivi debbano entrare in funzione in caso di arresto di emergenza allo scopo di
commutare la macchina/impianto in condizioni di
sicurezza (ad es. disinserzione della tensione di
esercizio delle valvole e dei moduli di uscita, disinserzione della pressione).
• Aspetto 1 di pianificazione
Alimentazione comune di tutte le uscite. E’ prevista la disinserzione separata della tensione di
esercizio per le valvole e le uscite (tensione di carico).
• Aspetto 2 di pianificazione
Alimentazione separata di singoli moduli di uscita
per assorbimenti elevati. Le uscite ad alto assorbimento elettrico alimentate mediante il modulo
di alimentazione supplementare sono distinte dalla tensione di esercizio per le valvole e le uscite
(tensione di carico).
• Aspetto 3 di pianificazione
Possibilità di combinazione dei moduli I/O.
Indicazioni per la progettazione, ordine di successione in cui montare e combinare sulla stessa
unità di valvole i moduli I/O.
9809c
1-31
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
Aspetto 1 di pianificazione
Alimentazione comune di tutte le uscite
In questo caso, tutti i componenti dell’unità di valvole vengono alimentati attraverso i pin 1 e 2 del
nodo/blocco adattatore.
• Pin 1: 24 V (± 25 %), max. 2,2 A
Tensione di esercizio per l’elettronica interna del
nodo e di tutti i moduli I/O. Alimentazione di tutti
gli ingressi/sensori (PNP e NPN) con 24 VCC.
• Pin 2: 24 V (± 10 %), max. 10 A
Tensione di esercizio per le valvole e le uscite
elettriche. Con la disinserzione delle valvole, si
disattivano anche tutte le uscite elettriche.
1-32
9809c
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
Uscite elettriche
Uscite
Valvole
Disinserzione di tutte le uscite
Alimentatore per nodo/ blocco adattatore (pin 1+2) con
disinserzione separata della
tensione di esercizio per le
valvole e moduli di uscita
Fig. 1/12: Esempio di alimentazione comune di tutte le uscite
Vantaggi:
• Facilità di installazione − basta collegare un alimentatore.
• Possibilità di disattivare le uscite dell’unità di valvole a livello di hardware (in modo sicuro).
Svantaggio:
• Non è possibile ottenere una disinserzione differenziata, nella quale determinate uscite elettriche
rimangono attive.
9809c
1-33
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
Aspetto 2 di pianificazione
Alimentazione separata di singoli moduli di uscita per assorbimenti elevati
In questo caso, a sinistra del nodo viene montato un
modulo di alimentazione supplementare a 24 V. Tramite questo modulo si ottiene l’isolamento galvanico
della parte I/O elettrica. I moduli di uscita per assorbimenti elevati vengono montati a sinistra del modulo
di alimentazione supplementare e alimentati esclusivamente con la tensione di 24 V fornita da quest’ultimo. Il montaggio "misto" di moduli ad alto assorbimento elettrico a commutazione positiva e negativa è
consentito.
Alimentazione elettrica attraverso il nodo:
• Pin 1: 24 V (± 25 %), max. 2,2 A
Tensione di esercizio per l’elettronica interna del
nodo e di tutti i moduli I/O. Alimentazione di tutti
gli ingressi/sensori (PNP e NPN) con 24 VCC.
• Pin 2: 24 V (± 10 %), max. 10 A
Tensione di esercizio per le valvole e solo per le
uscite elettriche (PNP; 0,5 A). Con la disinserzione delle valvole, si disattivano solo queste uscite
elettriche (PNP; 0,5 A).
Alimentazione attraverso modulo supplementare:
• Morsetto 2: 24 V (± 25 %), max. 25 A
Tensione di esercizio per tutte le uscite ad alto assorbimento elettrico (PNP o NPN; 2 A) a sinistra
del modulo di alimentazione supplementare (l’alimentazione termina all’altezza dell’ultimo modulo
di uscita per assorbimenti elevati).
Osservazione:
Grazie all’alimentazione supplementare, la tensione
di esercizio delle uscite ad alto assorbimento elettrico
risulta completamente isolata dal pin 2 del nodo. I
moduli di uscita "normali" (PNP; 0,5 A) montati a sinistra dell’ultimo modulo di uscita per assorbimenti
elevati vengono alimentati, invece, attraverso il pin 2
del nodo.
1-34
9809c
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
Vantaggi:
• L’utilizzo dispone di 25 A addizionali per ogni modulo di alimentazione supplementare, destinati ad
utenti con elevato assorbimento elettrico (ad es.
valvole idrauliche).
• A sinistra dell’alimentazione supplementare possono essere alimentati moduli con 4 uscite ad
alto assorbimento elettrico (HC-OUTPUT, ciascuno, a scelta PNP o NPN).
• Le uscite elettriche ad alto assorbimento poste a
sinistra del modulo di alimentazione supplementare possono rimanere attivate alla disinserzione
della tensione di esercizio per uscite e valvole.
• E’ possibile installare più moduli di alimentazione
supplementare per ciascuna unità di valvole.
Svantaggi:
• Il modulo di alimentazione supplementare occupa il
posto di un modulo I/O (max. 12 moduli).
Per un’eventuale disattivazione anche delle uscite
ad alto assorbimento elettrico poste a sinistra del
modulo di alimentazione supplementare è necessario prevedere adeguati dispositivi.
Uscite
elettriche
Uscite
elettriche
Uscite
Valvole
Disinserzione
separata valvole/
uscite elettriche
4
Uscite ad alto assorbimento elettrico
(con alimentazione separata)
Alimentatore
modulo di
alimentazione supplementare
+ 24 V
0V
PE
Alimentatore per
nodo/blocco adattatore (pin 1+2) con
disinserzione separata della tensione di
esercizio per le
valvole e le uscite
Fig. 1/13: Esempio di alimentazione separata di tutte le uscite
9809c
1-35
VISF 3
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
Aspetto 3 di pianificazione
Possibilità di combinazione dei moduli I/O
Per le unità di valvole modulari sono disponibili molteplici moduli I/O universali e speciali, che possono
essere combinati in modo praticamente illimitato.
Durante la progettazione o la modifica dell’unità occorre tuttavia tener conto delle combinazioni ammissibili. I criteri di massima sono i seguenti: max. 12
moduli elettrici per ciascuna unità di valvole.
Per i singoli moduli elettrici vale quanto segue:
• I moduli I/O digitali (4I, 8I, 4O, PNP o NPN) possono essere mischiati a piacere e inseriti in qualsiasi posizione (5).
• I moduli I/O analogici (PROPORZIONALE, UNIVERSALE) possono essere mischiati a piacere e
inseriti in qualsiasi posizione (4).
• I moduli di alimentazione supplementare possono, in linea di massima, essere inseriti in qualsiasi posizione (3).
• I moduli con uscite ad alto assorbimento elettrico
(HC-OUTPUT, PNP oppure NPN) possono essere inseriti soltanto a sinistra del modulo di alimentazione supplementare, dove comunque possono
essere mischiati a piacere (2).
• La connessione CP deve essere montata sempre nell’ultima posizione a destra (6).
• Il Master AS-i deve essere montato sempre nell’ultima posizione a sinistra (1).
1-36
9809c
VISF 3
Moduli:
1
2*
Max.
1 modulo
Master AS-i
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
2
2
Moduli
2 ... 5
a piacere*
3
4
4
2*
3
Moduli
2 ... 5
a piacere*
5
5
6
7
Max.
Moduli
1 modulo
2 ... 5
a piacere connessione CP
Possibilità
di combinazione
* Alimentazione per assorbimenti elevati (striscia grigia)
termina dopo l’ultimo modulo HC-Output
1 = Master AS-i
4 = Modulo analogico
2 = HC-Output
5 = Modulo I/O 4I, 8I
(PNP/NPN)
(PNP/NPN) oppure
3 = Alimentazione supplement.
4O (solo PNP)
6 = Modulo di connessione CP
7 = Nodo
Fig. 1/14: Possibilità di combinazione dei moduli I/O elettrici (esempio)
Ulteriori informazioni sui moduli si trovano in:
• Capitolo 2 per i moduli I/O
• "Descrizione aggiuntiva dei moduli I/O" (fascicolo
allegato) nel Capitolo 2 per il modulo di alimentazione supplementare ed i moduli di uscita ad alto
assorbimento elettrico
• Capitolo 5 per i moduli I/O analogici
• Capitolo 6 per il Master AS-i
• Capitolo 7 per la connessione CP
9809c
1-37
VISF 3
1-38
1.3 Limiti del sistema e progrettazione
9809c
VISF 3-03
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Cod. . prod. 362115
Parte 2b: Descrizione
dell’unità di valvole tipo 03
9809c
2b-I
VISF 3-03
Indice
2.1 COMPONENTI
Struttura dell’unità di valvole tipo 03 . . . . . . 2-3
2.2 MONTAGGIO
Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . . . . 2-9
Moduli di ingresso/uscita . . . . . . . . . . . . . . 2-10
Piastre terminali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12
Unità di serraggio su guida "omega" . . . . . 2-14
Montaggio dell’unità di valvole . . . . . . . . . . 2-15
2.3 ALLACCIAMENTI ELETTRICI
Collegamento della tensione di esercizio . .
Calcolo dell’assorbimento elettrico . . . . . . .
Messa a terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Collegamento dell’interfaccia diagnostica. .
Collegamento dell’interfaccia Fieldbus . . . .
Collegamento dei moduli di
ingresso/uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Cavi DUO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Identificazione degli ingressi e delle uscite .
2.4 INDIRIZZAMENTO
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Determinazione dei dati di configurazione .
Calcolo del numero di ingressi/uscite locali .
Occupazione degli indirizzi dell’unità
di valvole. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione degli indirizzi dopo
ampliamento/ modifica . . . . . . . . . . . . . . . .
2-22
2-24
2-27
2-28
2-30
2-35
2-36
2-37
2-41
2-41
2-42
2-43
2-47
2.5 DATI TECNICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-51
2b-II
9809c
VISF 3-03
2.1 Componenti
2.1 COMPONENTI
9809c
2b-1
VISF 3-03
2.1 Componenti
Indice
2.1 COMPONENTI
Struttura dell’unità di valvole tipo 03 . . . . . . 2-3
2b-2
9809c
VISF 3-03
2.1 Componenti
2.1 COMPONENTI
Struttura dell’unità di valvole tipo 03
L’unità di valvole tipo 03 è composta da singoli moduli, ognuno dei quali ha funzione ed elementi di
collegamento, segnalazione e comando differenti.
La figura seguente ne offre una panoramica:
5
3
Pos.
2
1
4
4
4
6
Modulo
1
Nodo
2
Moduli elettrici (moduli di ingresso/uscita), provvisti di
• ingressi digitali (moduli a 4 o 8 ingressi) PNP/NPN
• uscite digitali (moduli a 4 uscite) PNP
• moduli supplementari
3
Piastra terminale sinistra, con foro per l’allacciamento di un secondo
connettore di terra
4
Moduli pneumatici MIDI, MAXI (blocchi di collegamento) provvisti di valvole tipo S:
• elettrovalvole 5/2
• valvole bistabili 5/2
• valvole 5/3 (in scarico, alimentate, chiuse)
• piastre di copertura
S = aria di prepilotaggio
5
Moduli pneumatici per l’alimentazione supplementare di aria compressa
6
Piastra terminale destra
• con e senza attacchi
• con e senza riduttore della pressione di pilotaggio
Fig. 2/1: Moduli dell’unità di valvole tipo 03
9809c
2b-3
VISF 3-03
2.1 Componenti
Sui moduli elettrici sono ubicati i seguenti elementi
di collegamento e segnalazione:
1
2
O4
3
O4
4
I4
5
6
7 8
I8
Moduli supplementari
13
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
12
11
10
9
Significato
Connessione per uscita elettrica (PNP)
LED giallo (segnalazione di stato per ogni uscita)
LED rosso (segnalazione di errore per ogni uscita)
Connessione per un ingresso elettrico (PNP o NPN)
LED verde (segnalazione di stato per ogni ingresso)
Connessione per due ingressi elettrici (PNP o NPN)
Due LED verdi (per la segnalazione di stato di un ingresso ciascuno)
Nodo con LED, interfaccia diagnostica e Fieldbus,
descrizione dettagliata al capitolo "Allacciamenti elettrici"
Piastra terminale destra
Fusibile degli ingressi/sensori
Connessione tensione di esercizio
Moduli supplementari
• I/O analogici
• Master AS-i
• Alimentazione supplementare 24 V/25 A
• Uscite ad alto assorbimento (PNP o NPN)
Piastra terminale sinistra
Fig. 2/2: Elementi di segnalazione e di collegamento dei moduli elettrici
2b-4
9809c
VISF 3-03
2.1 Componenti
Sui componenti dei moduli pneumatici MIDI tipo 03
sono ubicati gli elementi di collegamento, segnalazione e comando sottoindicati.
2
1
2
4
3
5
6
10
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
9
8
7
Significato
Nodo con LED, interfaccia diagnostica e Fieldbus,
descrizione dettagliata al capitolo "Allacciamenti elettrici"
LED giallo (uno per ogni solenoide)
Azionatore manuale (uno per ogni solenoide)
Campo identificazione valvola
Posto valvola non utilizzato con piastra di copertura
Connessioni pneumatiche comuni
Riduttore per la limitazione della pressione di prepilotaggio
Connessioni di lavoro (2 per ogni valvola, sovrapposte)
Fusibile degli ingressi/sensori
Connessione tensione di esercizio
Fig. 2/3: Elementi di comando, segnalazione e collegamento dei
moduli pneumatici MIDI
9809c
2b-5
VISF 3-03
2.1 Componenti
Sui componenti dei moduli pneumatici MAXI tipo 03
sono ubicati gli elementi di collegamento, segnalazione e comando sottoindicati.
1
2
3
4
5
6
10
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
9
8
7
Significato
Nodo con LED, interfaccia diagnostica e Fieldbus,
descrizione dettagliata al capitolo "Allacciamenti elettrici"
LED giallo (uno per ogni solenoide)
Azionatore manuale (uno per ogni solenoide)
Campo identificazione valvola (targhette identificative)
Posto valvola non utilizzato con piastra di copertura
Connessioni pneumatiche comuni
Connessioni di lavoro (2 per ogni valvola, sovrapposte)
Riduttore per la limitazione della pressione di prepilotaggio
Connessione pneumatica comune
Scarichi
Fig. 2/4: Elementi di comando, segnalazione e collegamento dei
moduli pneumatici MAXI
2b-6
9809c
VISF 3-03
2.2 Montaggio
2.2 MONTAGGIO
9809c
2b-7
VISF 3-03
2.2 Montaggio
Indice
2.2 MONTAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9
Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . . . . 2-9
Moduli di ingresso/uscita
Smontaggio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-10
Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-11
Piastre terminali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12
Unità di serraggio su guida "omega" . . . . . 2-14
Montaggio dell’unità di valvole
Montaggio a parete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-15
Montaggio su guida "omega" (tipo 03). . . . 2-16
2b-8
9809c
VISF 3-03
2.2 Montaggio
2.2 MONTAGGIO
Montaggio dei componenti
AVVERTENZA:
Prima di iniziare i lavori di montaggio e di manutenzione scollegare quanto segue:
• alimentazione dell’aria compressa
• alimentazione della tensione di esercizio dell’
elettronica (pin 1 del connettore della tensione
di esercizio)
• alimentazione della tensione di esercizio alle
uscite/valvole (pin 2 del connettore della tensione di esercizio).
In tal modo si evitano:
• movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati.
• movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
• stati di commutazione indefiniti dell’elettronica.
ATTENZIONE:
I componenti dell’unità di valvole contengono elementi sensibili alle cariche elettrostatiche.
• Pertanto non toccare le superfici contatto sui
connettori laterali dei componenti.
• Attenersi alle norme per la manipolazione di
elementi sensibili alle cariche elettrostatiche.
In questo modo si evita la distruzione dei componenti dell’unità di valvole.
9809c
2b-9
VISF 3-03
2.2 Montaggio
NOTA:
Maneggiare con cura tutti i moduli e i componenti
dell’unità di valvole.
Prestare attenzione in particolare a quanto segue:
• Avvitare senza torsioni e tensioni meccaniche.
• Applicazione corretta delle viti (in caso contrario
si può danneggiare il filetto).
• Rispetto dei valori di coppia indicati. Evitare un
disassamento tra i moduli (IP65).
• Pulizia delle superfici di collegamento (si evitano
trafilamenti e assenza di contatto).
• Contatti dei solenoidi delle valvole non piegati
(non sono elastici e possono rompersi al tentativo di raddrizzarli).
Nel caso di moduli e componenti ordinati successivamente, prestare attenzione anche alle istruzioni per il montaggio contenute nel foglio illustrativo
del prodotto.
Moduli di ingresso/uscita
Per ampliare o modificare l’unità di valvole è necessario smontare l’unità avvitata.
Smontaggio (vedere anche la fig. seguente):
• Rimuovere le viti dei moduli in oggetto. Ora i moduli sono uniti soltanto dai connettori elettrici ad
innesto.
• Staccare i moduli dai connettori elettrici con cautela e senza piegarli.
• Sostituire le guarnizioni danneggiate.
2b-10
9809c
VISF 3-03
2.2 Montaggio
Montaggio (vedere anche la fig. seguente):
NOTA:
• Collocare i moduli ordinati in un secondo tempo
possibilmente dopo l’ultimo modulo prima della
piastra terminale.
• Master AS-i accanto alla piastra terminale
sinistra.
• Collocare sempre il modulo di connessione CP
accanto al nodo.
• Non installare più di 12 moduli elettrici (ingressi
e uscite digitali, moduli analogici e Master AS-i).
Montare i moduli nel seguente modo:
• inserire una (nuova) guarnizione sulla superficie
di contatto destra rivolta verso il nodo.
• effettuare il montaggio in base alla figura seguente.
Guarnizione
Coppia di serraggio delle
viti di fissaggio max. 1 Nm
Fig. 2/5: Montaggio dei moduli elettrici
9809c
2b-11
VISF 3-03
2.2 Montaggio
Piastre terminali
Per la chiusura meccanica dell’unità occorrono rispettivamente una piastra terminale destra e una sinistra. Le piastre terminali assolvono alle seguenti
funzioni:
• garantiscono il grado di protezione IP65,
• sono provviste di connessioni e contatti per la
terra,
• sono provviste di fori per il montaggio a parete e
dell’unità di serraggio su guida "omega".
La piastra terminale destra è disponibile in tre versioni:
• MIDI:
completa di connessioni pneumatiche comuni per
l’alimentazione dell’aria compressa ai moduli
pneumatici e di un riduttore integrato per l’aria di
prepilotaggio (5 bar).
• MIDI / MAXI:
completa di connessioni pneumatiche comuni per
l’alimentazione dell’aria compressa ai moduli
pneumatici senza riduttore.
• MAXI:
senza connessioni pneumatiche comuni.
ATTENZIONE:
Prima di procedere all’assemblaggio dell’unità,
collegare a terra la piastra terminale destra con il
cavo di terra. In tal modo si evitano anomalie di funzionamento causate da radiodisturbi.
2b-12
9809c
VISF 3-03
2.2 Montaggio
Effettuare la messa a terra delle piastre terminali nel
seguente modo:
• Piastra terminale destra:
per la messa a terra della piastra terminale destra, collegare il cavo precablato sul lato interno
agli appositi contatti dei moduli pneumatici o del
nodo (vedi fig. seguente).
• Piastra terminale sinistra:
la piastra terminale sinistra viene collegata elettricamente agli altri componenti tramite contatti a
molla premontati.
Osservazione:
per le istruzioni relative alla messa a terra di tutta l’unità di valvole, fare riferimento al capitolo "Allacciamenti
elettrici".
La figura seguente illustra il montaggio di entrambe
le piastre terminali:
Guarnizione
Contatto per cavo di terra
Guarnizione
Cavo di terra
precablato
Coppia di serraggio delle
viti di fissaggio max. 1 Nm
Fig. 2/6: Messa a terra e montaggio delle piastre terminali
9809c
2b-13
VISF 3-03
2.2 Montaggio
Unità di serraggio su guida "omega"
L’unità di serraggio su guida "omega" è necessaria
nel caso in cui si debba montare l’unità di valvole su
una guida "omega" (guida portante a norme
EN 50022). L’unità di serraggio su guida "omega"
viene fissata sul retro delle piastre terminali, come
indicato nella figura seguente.
Prima di effettuare il montaggio, prestare attenzione
a quanto segue:
• pulizia delle superfici di contatto
(pulire con alcool).
Dopo il montaggio, prestare attenzione a:
• serraggio adeguato delle viti a testa piana
(Pos. 6).
• bloccaggio delle leve tramite vite di sicurezza
(Pos. 7).
1
2
3
4
5
6
7
Piedino in gomma autoadesivo
Tassello
Leva sinistra
Vite destra
O-ring
Vite a testa piana
Vite di sicurezza
Fig. 2/7: Montaggio dell’unità di serraggio su guida "omega"
2b-14
9809c
VISF 3-03
2.2 Montaggio
Montaggio dell’unità di valvole
Montaggio a parete
ATTENZIONE:
Nel caso di unità lunghe, utilizzare squadrette
di fissaggio supplementari per i moduli ogni
200 mm circa. In tal modo si evitano:
• il sovraccarico delle asole di fissaggio sulle
piastre terminali
• una flessione dell’unità di valvole
• risonanze proprie.
Procedere nel seguente modo:
• Determinare il peso dell’unità in questione (tramite pesatura o calcolo). Formula approssimativa:
MIDI
MAXI
Per ogni modulo pneumatico 800 g
Per ogni nodo
1000 g
Per ogni modulo elettronico 400 g
1200 g
1000 g
400 g
• Assicurarsi che la superficie di fissaggio possa
sorreggere questo peso.
• Fissare l’unità con quattro viti M6 (vedi fig. successiva, posizione di montaggio a piacere). Utilizzare eventualmente delle rondelle.
Squadretta di fissaggio
supplementare
M6
M6
Fig. 2/8: Montaggio a parete dell’unità di valvole
9809c
2b-15
VISF 3-03
2.2 Montaggio
Montaggio su guida "omega" (tipo 03)
L’unità è adatta ad essere montata su di una guida
"omega" (guida portante a norme EN 50022). A tal
scopo sul lato posteriore di tutti i moduli si trova una
scanalatura per l’aggancio alla guida "omega".
ATTENZIONE:
• Non è consentito montare la guida "omega"
senza la relativa unità di serraggio.
• In caso di montaggio in posizione obliqua o in
presenza di carichi oscillanti assicurare ulteriormente l’unità di serraggio su guida "omega"
contro eventuali slittamenti e utilizzare le viti
previste (7) per evitare allentamenti/aperture
involontari.
NOTA:
• In caso di montaggio in posizione orizzontale e
in presenza di carichi fermi, l’unità di serraggio
su guida "omega" è fissata adeguatamente anche senza le viti (7).
• Eventuali unità di serraggio mancanti in un’unità
di valvole possono essere ordinate e montate in
un secondo tempo.
• L’impiego di unità di serraggio MIDI o MAXI
dipende dalle piastre terminali presenti (MIDI/
MAXI).
Procedere nel seguente modo:
• Determinare il peso dell’unità di valvole (tramite
pesatura o calcolo). Formula approssimativa:
MIDI
Per ogni modulo pneumatico 800 g
Per ogni nodo
1000 g
Per ogni modulo elettronico 400 g
2b-16
MAXI
1200 g
1000 g
400 g
9809c
VISF 3-03
2.2 Montaggio
• Assicurarsi che la superficie di fissaggio possa
sorreggere questo peso.
• Montare una guida "omega" (guida portante a
norme EN 50022 - 35x15; larghezza 35 mm,
altezza 15 mm).
• Fissare la guida "omega" alla superficie di fissaggio ogni 100 mm.
• Per le unità di serraggio su guida "omega" preassemblate in stabilimento: sbloccare l’unità di serraggio.
• Agganciare l’unità alla guida "omega".
Assicurare l’unità da entrambi i lati con l’unità di
serraggio su guida "omega", onde prevenirne il ribaltamento o lo slittamento (vedi fig. seguente).
• In caso di carichi oscillanti o di posizione di montaggio obliqua, fissare l’unità di serraggio della
guida "omega" con due viti (Fig. pos. 7) onde prevenirne allentamenti/aperture involontarie.
Unità di serraggio su guida
"omega" aperta (sbloccata)
Unità di valvole
tipo 03
Unità di serraggio su guida "omega" bloccata
Vite di sicurezza (7)
Fig. 2/9: Montaggio dell’unità di valvole su guida "omega"
9809c
2b-17
VISF 3-03
2b-18
2.2 Montaggio
9809c
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
2.3 CONNEXIONS ELECTRIQUES
0503d
2b-19
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Sommaire
2.3 CONNEXIONS ELECTRIQUES . . . . . . . . .
Raccordement des alimentations . . . . . . . .
Calcul du courant consommé. . . . . . . . . . .
Mise à la terre. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Connexion de l’interface de diagnostic . . .
Connexion de l’interface du bus de terrain
Connexion des modules d’E/S . . . . . . . . .
Câble DUO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Désignation des entrées et sorties . . . . . .
2b-20
2-21
2-22
2-24
2-27
2-28
2-30
2-35
2-36
2-36
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
2.3 CONNEXIONS ELECTRIQUES
DANGER :
Avant l’installation ou tous travaux d’entretien,
couper les alimentations suivantes :
• alimentation en air comprimé,
• alimentation de l’électronique (broche 1).
• alimentation des sorties/distributeurs
(broche 2).
On évite ainsi :
• des mouvements incontrôlés des tuyaux débranchés,
• des mouvements incontrôlés des actionneurs,
• des états indéterminés des circuits électroniques.
Sur le couvercle du noeud se trouvent les éléments de connexion et de signalisation suivants :
LED verte
PO W E R
Conn. pour l’interface du
bus de terrain
BUS
Conn. pour
l’interface
de diagnostic
D IAG
24V D C
Connecteur
d’alimentation
R UN
E R RO R
FUS E
2A
LED
verte
LED
rouge
Fusible pour
l’alimentation
des entrées
Fig. 2/10 : Couvercle de l’automate
REMARQUE :
• Les réglages (vitesse de transmission et
adresse du bus de terrain, résistance de
terminaison) s’effectuent via le logiciel.
• Il n’est pas nécessaire d’ouvrir le couvercle.
0503d
2b-21
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Raccordement des alimentations
Avertissement
• Utiliser exclusivement pour l’approvisionnement électrique des circuits électriques TBT
(Très Basse Tension) - PELV (Protective Extra-Low Voltage) selon CEI/DIN EN 60204-1.
Tenir compte également des exigences générales qui s’appliquent aux circuits électriques
TBT selon CEI/EN 60204-1.
• Utiliser exclusivement des sources d’énergie
qui garantissent une isolation électrique fiable
de la tension de service selon CEI/DIN EN
60204-1.
L’utilisation des circuits électriques TBT permet
d’assurer l’isolation (protection contre la manipulation directe et indirecte) selon CEI/DIN EN
60204-1 (Equipement de machines électriques).
ATTENTION :
L’alimentation des sorties et des distributeurs
(broche 2) doit être protégée par un fusible externe de 10 A max. Ce fusible protège le terminal en cas de court-circuit.
2b-22
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Avant de procéder au raccordement des alimentations sur le noeud, prendre connaissance des
points suivants :
• pour le choix d’une alimentation appropriée et la
définition des sections des conducteurs, calculer la consommation électrique totale à l’aide du
tableau de la page suivante (voir également l’annexe A).
• Eviter des grandes distances entre l’alimentation et le terminal de distributeurs. Si nécessaire, calculer la distance maximale à l’aide des
indications de l’annexe A.
Formule approximative :
Consommation Section du
conducteur
Terminal de di- 1,5 mm2
stributeurs
(AWG 16)
V0 = 24 V
2,5 mm2
broche 1 = 2,2 A (AWG 14)
broche 2 = 10 A
Distance
≤8m
≤14m
REMARQUE :
En cas d’utilisation d’une alimentation auxiliaire, se reporter aux tableaux et valeurs correspondants ; voir "Compléments sur les modules d’E/S" à la fin de ce chapitre.
0503d
2b-23
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Calcul du courant consommé
Le tableau ci-dessous permet le calcul de la consommation totale du terminal. Noter que la consommation des distributeurs MIDI et MAXI est
différente. Les valeurs indiquées sont arrondies.
Le connecteur de l’alimentation 24 Vcc est situé
Courant consommé par les composants
électroniques du nœud et par les entrées
(broche 1, 24V 25%)
Noeud
Nombre d’entreés pour
capteurs utilises
simultanément
0,200A
____ x 0,010 A +
Σ
A
Alimentation des capteurs
(voir indications du fournisseur) ____ x _____ A +
Σ
A
Consommation de l’électronique du noeud et
des entres (broche 1) max. 2,2 A
=
Σ
A
+
Σ
A
+
Σ
A
+
Σ
A
+
Σ
A
=
Σ
A
Courant consommé par les distributeurs
et par les sorties (broche 2, 24V 10%)
Nombre de bobines de
distributeurs MIDI
(alimentées simultanément) ____ x 0,055 A
Nombre de bobines de
distributeurs MAXI
(alimentées simultanément) ____ x 0,095 A
Nombre de sorties
activées simultanément :
____ x 0,010 A
Consommation des sorties
activées simultanément :
____ x _____ A
Courant consomm par les sorties (broche 2)
max. 10 A
Consommation totale du terminal de distributeurs type 03
A
+
=
A
Σ
A
Fig. 2/11: Calcul du courant consommé par un terminal de distributeurs
2b-24
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
sur le couvercle de l’automate en bas à gauche.
Ce connecteur assure l’alimentation séparée en
Connecteur
d’alimentation
Fusible pour
l’alimentation
des entrées
Fig. 2/12a: Position du connecteur d’alimentation
+ 24 Vcc des composants suivants du terminal
de distributeurs :
• Electronique interne et entrées des modules
d’entrées (broche 1) + 24 V cc, Tolérance
± 25 %).
• Sorties des distributeurs et sorties des modules de sorties (broche 2 : + 24 V cc, Tolérance ± 10 %, fusible externe max. 10 A recommandé).
0503d
2b-25
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
La figure ci-après montre l’affectation des broches du connecteur d’alimentation :
Alimentation 24 V
des distributeurs et
des sorties
Alimentation 24 V
de l’électronique
et des entres
1
2
4
3
Borne de terre
(contact avancé)
0V
Fig. 2/12b: Affectation des broches du
connecteur d’alimentation
REMARQUE :
En cas d’alimentation commune de la broche 1
(électronique et entrées) et de la broche 2 (sorties/distributeurs), une tolérance réduite de
±10 % doit être respectée pour les deux circuits !
Contrôler la tension de l’alimentation 24 V cc des
sorties en cours de fonctionnement. S’assurer
que la tension d’alimentation des sorties reste
toujours dans la tolérance admissible, même en
régime maximal.
Recommandation :
Utiliser une alimentation stabilisée.
2b-26
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Mise à la terre
Le terminal de distributeurs dispose des bornes
de terre suivantes permettant le raccordement de
la ligne équipotentielle :
• sur le connecteur d’alimentation
(broche 4, contact avancé),
• sur la plaque d’extrémité gauche (filetage M4).
REMARQUE :
• Toujours raccorder le potentiel de terre sur la
broche 4 du connecteur d’alimentation.
• Relier la borne de terre de la plaque
d’extrémité gauche au potentiel de mise à la
terre par un câble de faible impédance
(câble court de forte section).
• Établir la liaison équipotentielle entre le
boîtier du terminal et la borne de terre de la
borne 4 à l’aide d’un câble de faible
impédance afin d’éviter les courants de
compensation.
• Respecter pour cela l’exemple de
raccordement donné dans l’annexe A.
On évite ainsi :
• des incidents dus aux perturbations électromagnétiques.
0503d
2b-27
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Connexion de l’interface de diagnostic
Eléments nécessaires à la programmation du terminal de distributeurs :
• PC ou ordinateur portable avec interface série
RS-232interface (V.24),
• câble blindé (p. ex. câble de diagnostic Festo
KDI-SB202-BU25 ou -BU9)
Raccorder le câble de diagnostic de la façon suivante :
• raccorder le connecteur 4 pôles à l’interface
de diagnostic du terminal de distributeurs
(DIAG),
• raccorder le connecteur 25 ou 9 pôles à
l’interface série RS-232 du PC/ordinateur portable (COM1 ou 2)
2b-28
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
En cas d’utilisation d’un autre câble de liaison,
respecter l’affectation des broches suivante :
Affectation des broches du câble de diagnostic 25 pôles
Connecteur circulaire 4 pôles
pour connexion de l’interface de
diagnostic sur l’automate SF 3
Connecteur 25 pôles sur PC/ordinateur portable (interface srie RS232/V.24)
RxD
1
2
TxD
TxD
2
3
RxD
Masse
3
7
Masse
Blindage
4
1
Blindage
Affectation des broches du câble de diagnostic 9 pôles
Connecteur circulaire 4 pôles
pour connexion de l’interface de
diagnostic sur l’automate SF 3
Connecteur 9 pôles sur PC/ordinateur
portable (interface srie RS-232/V.24)
RxD
1
3
TXD
TxD
2
2
RxD
Masse
3
5
Masse
Blindage
4
Affectation des broches de l’interface de diagnostic sur l’automate
Masse
Blindage
TxD
3
2
4
1
RxD
Fig. 2/13 : Affectation des broches du câble de diagnostic et de
l’interface de diagnostic
0503d
2b-29
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Connexion de l’interface du bus de terrain
REMARQUE :
Respecter les spécifications des câbles !
Les vitesses élevées de transmission des données peuvent provoquer des échos et atténuations de signaux. Ces derniers peuvent conduire à des erreurs de transmission. Les
échos peuvent être dus à :
• résistance de terminaison absente ou incorrecte,
• des dérivations.
Les causes des atténuations de signaux peuvent être :
• des grandes distances de transmission.
• des câbles inappropriés.
Les câbles mentionnés peuvent être utilisés pour
le transfert de données sur les distances préconisées, le connecteur approprié (PG) est donné
entre parenthèses.
1. câbles utilisable de manière universelle sur
des éloignements allant jusqu’à 1000 m (tenir
compte de la tenue du câble à la tension) :
Belden 9841 (connecteur PG9) :
câble double blindage torsadé par paire
(brins 24AWG; 30 V)
2. Types de câbles recommandés en fonction
de la vitesse de transmission et de l’éloignement (voir aussi le tableau suivant) :
A câble coaxial (connecteur PG 9)
(Twinax ; brins 20AWG, 600 V):
BICC H8106
Belden 8227 ou 1162A
Helektra HE-TW-K 105 N réf. 1107304
B câble coaxial, blindé
(connecteur PG 7)
(brins 25 AWG ; 300 V)
Belden 9271
2b-30
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
C Câble torsadé par paire avec blindage
(connecteur PG 7)
(brins 20 AWG ; 250 V)
Kabelmetal DUE4001 N réf. 444101
Helektra HE-DUE 4CY AWG20
N réf. 1109401
D Câble de commande blindé torsadé par paire
(connecteur PG 13)
Belden 9860
Siemens L-2Y2YcY 2• 1• 1,
(1,5 mm2, 900 V) 5kf40
N réf. V45551-F21-B5
Vitesse de
Type de câbles pour distances [m]
transmission
500
1000
2000
4000
AB
AB
ABCD
ABCD
A
ACD
ACD
ACD
ACD
D
[kBd]
375,00
187,50
62,50
31,25
Approvisionnement en Allemagne :
BICC Deutschland GmbH,
Düsseldorfer Str. 186,
41460 Neuss.
Belden Electronics GmbH
Fuggerstr. 2,
41468 Neuss.
Helektra GmbH,
Boschweg 12- 16,
12057 Berlin 44.
kabelmetal electro GmbH,
Schafhofstr. 35
90411 Nürnberg.
Siemens AG,
UB NK
Kistlerhofstr. 170
81379 München 70.
0503d
2b-31
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Le noeud possède deux connecteurs pour le
branchement du câble de bus. Sur l’un d’eux, on
peut connecter le câble entrant et sur l’autre, le
câble sortant. Les fils de signaux des deux connecteurs sont interconnectés à l’intérieur du noeud.
Ceci autorise deux variantes de connexion :
• Connexion des terminaux en série.
Les deux connecteurs de bus sont utilisés.
• Connexion en dérivation
à l’aide d’un adaptateur en T. Un seul des
connecteurs de bus est utilisé.
ATTENTION :
Les dérivations du réseau (p. ex. avec des
adaptateurs en T) peuvent provoquer des
échos de signaux, en particulier pour de grandes vitesses de transmission. Ceci peut créer
des erreurs de transmission et provoquer des
décrochages temporaires des distributeurs.
Recommandation :
- Respecter la distance maximale admise entre
l’adaptateur en T et le connecteur de bus afin
d’éviter les échos de signaux.
- Utiliser l’adaptateur en T Festo FB-TA.
2b-32
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
PO W ER
R UN
ERROR
Bus de terrain
entrant
BUS
Bus de terrain
sortant
D IA G
FUS E
2A
24V DC
Fig. 2/14 : Variante de connexion du bus de terrain
Adaptateur en T
Bus de terrain
Bus de terrain sortant
entrant
POWER
RUN
E R RO R
Câble de dérivation
max. 15 cm
BUS
Connecteur protégé
par bouchon (IP 65)
DI A G
24VDC
FUS E
2A
Fig. 2/14b :Variante de connexion du bus de terrain
0503d
2b-33
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
ATTENTION :
• Respecter les polarités lors de la connexion
de l’interface du bus de terrain.
• Raccorder le blindage.
On évite ainsi des incidents dus aux
perturbations électromagnétiques.
La figure ci-après indique l’affectation des broches de l’interface du bus de terrain. En tenir
compte lors du câblage des connecteurs femelles du câble de bus.
3
2
4
1
Libre
S-
S+
Blindage
BUS
3
2
S-
Libre
S+
4
1 MΩ
1
220 nF
Rseau RC interne
Botier du noeud
Fig. 2/15 : Affectation des broches de l’interface du bus de terrain
Si un terminal SF 3 se trouve à une extrémité de
la branche du réseau de bus, une résistance de
terminaison doit être utilisée. Cette dernière est
déjà intégrée et peut être activée sur le logiciel
FST 200 en mode Online (voir le manuel d’utilisation du logiciel FST 200).
2b-34
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Connexion des modules d’E/S
DANGER :
Avant l’installation ou tous travaux d’entretien,
couper les alimentations suivantes :
• l’alimentation en air comprimé,
• l’alimentation de l’électronique
(broche 1),
• l’alimentation des sorties/distributeurs
(broche 2).
On évite ainsi :
• des mouvements incontrôlés des tuyaux débranchés,
• des mouvements incontrôlés des vérins connectés,
• des états indéterminés des circuits électroniques.
REMARQUE :
Les indications relatives aux différents modules d’extension (pour le type 03...05) sont
données dans les chapitres des manuels suivants :
• Modules d’entrées/sorties, Sorties de
puissance, Module à E/S multiples:
"Complément au manuel des modules d’E/S"
• E/S analogiques : partie 5
• Maître AS-i : partie 6
• Coupleur CP : partie 7 et manuel du
système CP "Installation et mise en service".
0503d
2b-35
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Câble DUO
Les câbles DUO avec deux entrées conviennent
pour connecter facilement des capteurs. Les
connecteurs situés du côté des capteurs sont
prévus pour un raccord M8. Il existe trois paires
différentes de connecteurs.
0,6 m
A
B
0,5 m
C
Câble DUO
Fixation par vis
Fixation par tendeur
Etiquette de repérage
Adaptateur en Y
Prise
Rallonge
2,5 m
5,0 m
Connecteur
M12 x 1
se visse sur
les terminaux de distributeurs
avec connecteurs femelle
Fig. 2/16: Câble DUO et rallonge pour le
raccordement simple de capteurs
2b-36
0503d
VISF 3-03
2.3 Connexions electriques
Désignation des entrées et sorties
Utiliser les étiquettes de repérage pour identifier
les E/S. Cela donne une vue globale :
- lors de la mise en service,
- lors de l’entretien,
- dans le schéma électrique,
- lors de la programmation.
18576
(par lot de 64
unités)
18182
(par lot
de 20 unités)
18183
(5 unités
par sachet)
Fig. 2/17: Support pour étiquettes de repérage
des entrées et sorties électriques
(terminal type 03 ... 05)
0503d
2b-37
VISF 3-03
2b-38
2.3 Connexions electriques
0503d
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
2.4 INDIRIZZAMENTO
9809c
2b-39
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
Indice
2.4 INDIRIZZAMENTO
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Determinazione dei dati di
configurazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Calcolo del numero di ingressi/
uscite locali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione degli indirizzi
dell’unità di valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regola base 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regola base 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regola base 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione degli indirizzi dopo
ampliamento/modifica . . . . . . . . . . . . . . . . .
2b-40
2-41
2-41
2-42
2-43
2-44
2-45
2-45
2-47
9809c
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
2.4 INDIRIZZAMENTO
Informazioni generali
Prima della programmazione redigere una lista di
configurazione di tutti gli ingressi/uscite collegati,
che in un secondo tempo semplificherà notevolmente le operazioni di indirizzamento e di programmazione. L’indirizzamento dell’unità di valvole richiede
una procedura precisa, dal momento che, data la
struttura modulare, ogni unità di valvole potrebbe richiedere una definizione differente. Si raccomanda
di attenersi rigorosamente alle indicazioni fornite nei
paragrafi successivi.
Le procedure di indirizzamento dei moduli I/O analogici e dei moduli AS-i sono descritte dettagliatamente nei Capitoli 5 e 6, mentre la descrizione dell’indirizzamento del modulo di connessione CP è contenuta nel Capitolo 7 e nel Capitolo "Installazione e
messa in servizio" della descrizione del sistema CP.
Determinazione dei dati di configurazione
Il blocco di comando SF 3 è in grado di controllare
fino a un massimo di 128 ingressi locali e 128 uscite
locali, anche se il numero di I/O occupati in ogni
modulo è diverso. Nella tabella sottostante sono indicati gli I/O richiesti per ogni modulo.
Tipo modulo
Numero di
I/O occupati*)
Sottobase M
2O
Sottobase I
4O
Modulo a 4 uscite (4 uscite digitali)
4O
Modulo a 4 ingressi (4 ingressi digitali)
4I
Modulo a 8 ingressi (8 ingressi digitali)
8I
Modulo di connessione CP
(I/O digitali)
64I
64O
*) L’unità di valvole esegue automaticamente l’occupazione, degli
ingressi e delle uscite, a prescindere dal fatto che essi vengano
effettivamente utilizzati.
Fig. 2/18: Numero di I/O occupati per ogni modulo
9809c
2b-41
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
Calcolo del numero di ingressi/uscite locali
Riprodurre la tabella per eventuali calcoli successivi
e calcolare il numero degli ingressi/uscite.
Calcolo degli ingressi/uscite dell’unità di valvole tipo 03
INGRESSI:
Σ
I
Σ
I
Σ
64I
Σ
I
Σ
O
+
Σ
O
=
Σ
O
+
Σ
2O
+
Σ
O
8. Modulo di connessione CP (se presente)
+
Σ
64O
Somma delle uscite locali occupate
(software max. 128 / equipaggiamento senza modulo di connessione
CP max. 74+2)
=
Σ
O
1. Numero dei moduli a 4 ingressi
_____ ∗ 4
2. Numero dei moduli a 8 ingressi
_____ ∗ 8
+
3. Modulo di connessione CP (se presente)
+
Somma degli ingressi locali occupati
(software max. 128 / equipaggiamento senza modulo di connessione
CP max. 96)
=
USCITE:
4. Numero delle sottobasi M (MIDI + MAXI)
_____ ∗ 2
5. Numero delle sottobasi I (MIDI + MAXI)
_____ ∗ 4
Parziale dei punti 4. + 5.
6. Controllare se la somma dei punti 3. + 4. è divisibile per 4.
Questo controllo deve essere effettuato perché l’indirizzamento
interno dell’unità di valvole è a 4 bit.
A seconda dei casi:
a) Se il totale è divisibile per 4: → passare al punto 7.
b) Se non lo è: → arrotondare per eccesso (+ 2O)
7. Numero di moduli di uscita elettrici
_____ ∗ 4
Fig. 2/19: Calcolo del numero di ingressi e uscite occupati nell’unità di
valvole tipo 03
2b-42
9809c
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole
L’occupazione degli indirizzi delle uscite di un’unità
di valvole modulare varia a seconda dell’equipaggiamento dell’unità. L’equipaggiamento può essere costituito:
• da valvole e da moduli I/O digitali,
• solamente da valvole,
• solamente da moduli I/O digitali.
Per effettuare di volta in volta l’indirizzamento con
gli equipaggiamenti diversi seguire le regole base
descritte alla pagina successiva.
Le procedure di indirizzamento dei moduli I/O analogici e dei moduli AS-i sono descritte dettagliatamente nei Capitoli 5 e 6, mentre la descrizione dell’indirizzamento del modulo di connessione CP è contenuta nei manuali CP.
NOTA:
Con il Software di programmazione FST 200 è
possibile visualizzare sullo schermo l’assegnazione degli indirizzi.
Se un posto valvola occupa due indirizzi, la combinazione è la seguente:
• indirizzo più basso → solenoide pilota 14
• indirizzo più alto → solenoide pilota 12.
9809c
2b-43
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
Regola base 1
In caso di equipaggiamento misto si considera l’occupazione degli indirizzi:
• delle valvole,
• dei moduli I/O digitali.
1. Uscite:
L’occupazione degli indirizzi delle uscite
è indipendente dagli ingressi.
1.1 Occupazione degli indirizzi delle valvole:
• Assegnare gli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni.
• Conteggio a partire dal nodo, da sinistra verso destra.
• Le sottobasi M occupano sempre 2 indirizzi.
• Le sottobasi I occupano sempre 4 indirizzi
• Possono essere indirizzati al massimo
26 solenoidi.
1.2 Arrotondamento per eccesso ogni 4 bit:
A seconda dei casi:
a) Se il numero degli indirizzi delle valvole è
divisibile per 4, continuare al punto 1.3.
b) Se il numero degli indirizzi delle valvole non è
divisibile per 4, si deve arrotondare per eccesso al multiplo di 4 successivo, dato l’indirizzamento a 4 bit. I 2 bit aggiunti in questo modo
al range di indirizzi non possono essere utilizzati.
1.3 Occupazione degli indirizzi dei moduli di uscita:
Dopo gli indirizzi delle valvole (arrotondati al multiplo di 4 bit) vengono indirizzate le uscite digitali.
• Assegnare gli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni.
• Conteggio a partire dal nodo, da destra verso
sinistra.
• Sui singoli moduli si conta dall’ alto verso il
basso.
• I moduli di uscita digitali occupano sempre
4 indirizzi.
2b-44
9809c
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
2. Ingressi:
L’occupazione degli indirizzi degli ingressi è
indipendente dalle uscite.
2.1 Occupazione degli indirizzi dei moduli di ingresso:
• Assegnare gli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni.
• Conteggio a partire dal nodo, dadestra verso
sinistra.
• Sui singoli moduli si conta dall’alto verso il basso.
• I moduli a 4 ingressi occupano 4 indirizzi.
• I moduli a 8 ingressi occupano 8 indirizzi.
Regola base 2
Se l’equipaggiamento è costituito esclusivamente da
valvole, la procedura di occupazione degli indirizzi è
sostanzialmente analoga a quanto descritto nella regola base 1.
NOTA:
Si possono indirizzare al massimo 26 solenoidi.
Non occorre eseguire l’arrotondamento per eccesso delle ultime due posizioni sul lato valvola.
Regola base 3
Se l’equipaggiamento è costituito esclusivamente da
ingressi/uscite elettrici, la procedura di occupazione
degli indirizzi è sostanzialmente analoga a quanto
descritto nella regola base 1.
NOTA:
• Conteggio: Il conteggio degli indirizzi inizia
subito a sinistra del nodo.
• Non occorre eseguire l’arrotondamento per
eccesso delle ultime due posizioni sul lato
valvola.
• Si possono indirizzare al massimo 48 uscite o
96 ingressi digitali.
9809c
2b-45
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
Arrotondare
per eccesso
Blocco valvole
bistabili
Blocco valvole
bistabili
Blocco valvole
bistabili
Blocco valvole
monostabili
Modulo
a 4 uscite
Modulo
a 4 uscite
Modulo
a 8 ingressi
Modulo
a 4 ingressi
All’inserzione della tensione di esercizio, l’unità di
valvole riconosce automaticamente tutti i moduli
pneumatici (max. 13) e i moduli I/O (max. 12) esistenti, assegnando loro i rispettivi indirizzi locali. Se
un posto valvola rimane inutilizzato (piastra di chiusura) oppure un ingresso/uscita digitale non viene
collegato, il rispettivo indirizzo viene comunque occupato.
Nella figura seguente è riportato un esempio di occupazione degli indirizzi con un equipaggiamento
costituito da valvole, ingressi e uscite:
Fig. 2/20: Occupazione degli indirizzi di un’unità di valvole con ingressi e
uscite elettrici
Osservazioni sulla figura:
• Installando delle valvole monostabili sulle sottobasi I, si occupano quattro indirizzi per i solenoidi.
L’indirizzo di peso maggiore non risulta pertanto occupato (v. indirizzo 3).
• Risultano occupati anche gli indirizzi dei posti valvola, che in realtà non lo sono e sono sostituiti
da piastre di copertura (v. indirizzi 12, 13).
• Dato l’indirizzamento a 4 bit dell’unità di valvole
modulare, l’indirizzo dell’ultimo posto valvola viene sempre arrotondato al successivo bit multiplo
di 4 (sempre che l’equipaggiamento non occupi
già i 4 bit). Per questo può verificarsi che due indirizzi risultino inutilizzabili (v. indirizzo 14, 15).
2b-46
9809c
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
Occupazione degli indirizzi dopo ampliamento/
modifica
Una particolarità delle unità di valvole modulari è
rappresentata dalla loro flessibilità, che consente di
variarne la configurazione in base alle esigenze a
cui la macchina deve fare fronte.
ATTENZIONE:
Ampliando o modificando successivamente l’unità di valvole, si possono verificare degli spostamenti degli indirizzi degli ingressi/uscite. Ciò si
verifica in tutti i casi seguenti:
• Inserimento o eliminazione di uno o più moduli
pneumatici.
• Sostituzione di un modulo pneumatico equipaggiato con valvole monostabili con un nuovo modulo con valvole bistabili o viceversa.
• Inserimento di moduli di ingresso/uscita supplementari tra il nodo e i moduli di ingresso uscita
esistenti.
• Sostituzione dei moduli a 4 ingressi esistenti
con moduli a 8 ingressi o viceversa.
NOTA:
In vista dell’ampliamento o della modifica dell’unità, tenere in considerazione i limiti meccanici
(12 moduli I/O, 13 moduli P) e quindi il limite di
96 ingressi locali oppure 74(+2) uscite locali
(escluso il modulo di connessione CP).
9809c
2b-47
VISF 3-03
2.4 Indirizzamento
Nessun arrotondamento
Sottobase M
Sottobase I
ALIMENTAZIONE
Sottobase I
Sottobase I
Sottobase I
Sottobase M
Modulo a 4 uscite
Modulo a 4 uscite
Modulo a 8 ingressi
Modulo a 4 ingressi
Nella figura successiva è schematizzato un esempio
di ampliamento dell’equipaggiamento standard della
figura precedente, da cui risultano le modifiche risultanti nell’occupazione degli indirizzi.
Fig. 2/21: Occupazione degli indirizzi di un’unità di valvole dopo ampliamento/modifica
Nota relativa alla figura:
I moduli di alimentazione e i moduli di alimentazione
a pressione differenziata non occupano nessun indirizzo.
2b-48
9809c
VISF 3
2.5 Caractéristiques techniques
2.5 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES
0503d
2b-49
VISF 3
2.5 Caractéristiques techniques
Sommaire
2.5 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES . . .
Généralités . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Compatibilité électromagnétique (CEM) . . .
Protection contre les chocs électriques . . .
Automate SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Bus de terrain . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Alimentation de l’électronique et
des entrées . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Alimentation des sorties et
des distributeurs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2b-50
2-51
2-51
2-51
2-51
2-52
2-52
2-53
2-53
0503d
VISF 3
2.5 Caractéristiques techniques
2.5 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES
Généralités
Indice de protection
(selon la norme DIN 40050)
Température
• de service
• de stockage / transport
Tenue aux vibrations
(selon DIN/CEI 68 partie 2-6 et
selon CEI 721/partie 2-3)
• de transport
IP 65
-5 oC . . . +50 oC
-20 oC . . . +60 oC
3,5 mm de déplacement
entre 2 et 8 Hz
1 g accélération
entre 8 et 25 Hz
• de service
0,35 mm de déplacement
entre 25 et 57 Hz
5 g accélération
entre 57 et 150 Hz et
1 g accélération
entre 150 et 200 Hz
Tenue aux chocs
(selon DIN/CEI 68
partie 2-27 et CEI 721)
30 g pour une durée de
11 ms
Compatibilité électromagnétique (CEM)
• Emission de perturbations
• Immunité aux perturbations
Contrôlée selon DIN EN
61000-6-4 (Industrie)1)
Contrôlée selon DIN EN
61000-6-2 (Industrie)
Protection contre les chocs électriques
protection contre les contacts di- Par circuits électriques
rects et indirects selon la norTBT (Très Basse
me CEI/DIN EN 60204-1
Tension) - PELV
(Protective Extra-Low
Voltage)
1) Le composant est destiné à être utilisé dans le domaine
industriel.
0503d
2b-51
VISF 3
2.5 Caractéristiques techniques
Automate SF 3
Interface de diagnostic
• Version
• Mode de transmission
• Vitesse de transmission
RS 232, isolé
série, asynchrone, duplex
intégral
Handshake logiciel
(1 bit de départ, 8 bits de
données, 1 bit d’arrêt)
9600 Baud
Mémoire utilisateur
• RAM
• EEPROM
– cycles de programmation
– fréquence de coupures
128 kBaud
128 kBaud
1000
5∗109
• Synchronisation
Entrées/sorties
programmables (max.)
E/S locales
128E+128S
E/S AS-i
128E+128S
E/S du bus de
terrain :
1048E/S
E/S analogiques
36E+ 12S
Bus de terrain
Version
RS 485, isolé
Protocole
Bus de terrain Festo
(Maître/Esclave)
Vitesse de transmission
31,25
62,5
187,5
375
kBaud
kBaud
kBaud
kBaud
(4000 m)
(2000 m)
(1000 m)
(500 m)
Longueur de câble
(en fonction de la vitesse de jusqu’à 4000 m
transmission)
Type de câble
(en fonction de
la longueur de câble et
de la vitesse réglée)
2b-52
voir Choix du câble
au chapitre 2.3
0503d
VISF 3
2.5 Caractéristiques techniques
Alimentation de l’électronique et des entrées
(broche 1 – du connecteur
d’alimentation)
• valeur nominale
(protégé contre une
inversion de polarité)
• tolérance
• ondulation résiduelle
• consommation (sous 24 V)
• protection de l’alimentation des entrées/capteurs
24 V CC
± 25 %
(18 V CC. . . 30 V)
4 Vcc
200 mA + somme
des courants consommés
par les entrées
interne 2 A, retardé
Puissance absorbée (P)
• Détermination
P[W] = (0,2 A +
∑ I entrées) ∀ 24 V
Alimentation des sorties et des distributeurs
(broche 2 – du connecteur
d’alimentation)
• valeur nominale
(protégé contre une
inversion de polarité)
• tolérance
• ondulation résiduelle
• courant consommé (à 24
V)
fusible externe
nécessaire
24 V CC, max. 10 A
± 10%
(21,6 V ... 26,4 V CC)
4 Vcc
10 mA
+ Somme
des courants consommés
par les sorties électriques
+ somme
des courants consommés
par les bobines commutées (p. ex. par les
bobines MIDI55 mA
Puissance absorbée (P)
• Détermination
0503d
P[W] = (0,01 A +
∑ Isorties élec. +
∑ Ibobine) ∀ 24 V
2b-53
VISF 3
2b-54
2.5 Caractéristiques techniques
0503d
VISF 3
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Cod. prod. 362 113
Capitolo 3:
Descrizione del blocco di comando SF 3
9809c
3-I
VISF 3
Indice
3.1 MESSA IN SERVIZIO
Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-3
Collegamento del cavo diagnostico . . . . . . . 3-3
Lavoro con FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-4
Caricamento programmi . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8
Programmazione EEPROM . . . . . . . . . . . . 3-10
Scarico dei programmi dal sistema
di comando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-12
Caricamento dei dati nella EEPROM . . . . . 3-13
Boot-mode. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15
Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16
3.2 PROGRAMMAZIONE
Programmazione con l’FST 203 . . . . . . . . .
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operatori, set di istruzioni . . . . . . . . . . . . . .
Operandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Panoramica dell’area di indirizzi . . . . . . . . .
3-II
3-19
3-19
3-20
3-23
3-26
9809c
VISF 3
3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
Strutturazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Interconnessione tra programmi
e moduli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . .
Funzionamento Multitasking . . . . . . . . . . . .
Riproduzione di processo . . . . . . . . . . . . . .
Tempo di ciclo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Rilevamento del tempo di elaborazione
del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . .
Attivazione di moduli in LDR/STL
senza STEP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Programmi e moduli in STL con STEP. . . .
Moduli per emissione caratteri . . . . . . . . . .
Parole dati permanenti supplementari . . . .
Elaborazione indicizzata . . . . . . . . . . . . . . .
Possibili applicazioni delle parole dati
permanenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Esempio pratico: memorizzazione
di ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Timer/contatori comandati mediante
interrupt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Possibili applicazioni dei contatori
comandati da interrupt . . . . . . . . . . . . . . . .
Possibili applicazioni dei timer
comandati mediante interrupt . . . . . . . . . . .
3-31
3-33
3-34
3-36
3-37
3-38
3-38
3-39
3-39
3-40
3-42
3-43
3-43
3-44
3-45
3-46
3-49
3-51
3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
Panoramica delle possibilità
diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi in loco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . .
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Byte diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Correzione degli errori. . . . . . . . . . . . . . . . .
Segnalazioni degli errori del
sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9809c
3-55
3-56
3-60
3-60
3-60
3-62
3-62
3-III
VISF 3
3-IV
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
3.1 MESSA IN SERVIZIO
9809c
3-1
VISF3
3.1 Messa in servizio
Indice
3.1 MESSA IN SERVIZIO
Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-3
Collegamento del cavo diagnostico . . . . . . . 3-3
Lavoro con FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-4
Caricamento programmi . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8
Programmazione EEPROM . . . . . . . . . . . . 3-10
Scarico dei programmi dal sistema
di comando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-12
Caricamento dei dati nella EEPROM . . . . . 3-13
Boot-mode. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15
Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16
3-2
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
3.1 MESSA IN SERVIZIO
Premesse
Per la messa in servizio è necessario:
• che l’unità di valvole programmabile sia completamente collegata
• che la tensione di esercizio sia presente all’unità
di valvole
• che sia noto l’uso del Software di programmazione FESTO FST 203.
Il Software di programmazione FESTO FST 203
consente una rapida e sicura messa in servizio.
Esso viene installato su un Personal Computer a
sua volta collegato all’unità di valvole programmabile
attraverso il cavo diagnostico.
Collegamento del cavo diagnostico
Requisiti:
• PC o Laptop con interfaccia
RS 232 seriale (V.24)
• Cavo di collegamento schermato
(ad es. cavo diagnostico Festo SB-202-BU25 oppure -BU9)
Per connettere il cavo diagnostico:
• Inserire il connettore a 4 poli nell’interfaccia diagnostica dell’unità di valvole
• collegare la presa a 25 o 9 poli all’interfaccia
RS 232 seriale del PC/Laptop (COM1 o 2)
9809c
3-3
VISF3
3.1 Messa in servizio
Lavoro con FST 200
L’installazione e l’uso del software sono descritti dettagliatamente nel relativo manuale. Per maggiori informazioni sui Software Tool Festo (FST) si prega di
consultare detto manuale. I paragrafi seguenti forniscono soltanto una breve indicazione circa le fasi
principali della messa in servizio.
NOTA:
Una volta lanciato l’FST 200, verificare il modo
software. Per poter programmare il blocco di comando SF 3, nella riga di intestazione deve comparire l’indicazione:
FST 203 V 3.2
In caso contrario passare al modo software
FESTO 203 azionando il tasto F7.
Fig. 3/1: Menu principale del software di programmazione
3-4
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
Il Software di programmazione FST 200 comprende
tra l’altro le seguenti funzioni:
• programmazione in STL
• programmazione in LDR
• attivazione e disattivazione di singole uscite/operandi
• commutazione tra i modi software
FST 203/FST 202C
Modo operativo online
Selezionando il modo operativo online, compare la
seguente schermata iniziale:
Fig. 3/2: Schermata di selezione per l’esercizio online
La schermata iniziale indica la configurazione del
blocco di comando e l’area di memoria ancora disponibile.
Azionando il tasto F1 viene attivato il menu per l’attivazione e disattivazione delle uscite e di altri operandi (visualizzazione info SF 3).
9809c
3-5
VISF3
3.1 Messa in servizio
Visualizzazione Info SF 3:
In questo menu viene segnalato lo stato degli ingressi/uscite nel seguente modo:
AVVERTENZA:
Se l’impianto è acceso, le uscite reagiscono immediatamente alle impostazioni effettuate a video.
Accertarsi pertanto che l’attivazione o disattivazione delle uscite non possa causare pericoli per le
persone o la macchina.
Fig. 3/3: Attivazione / Disattivazione delle uscite
3-6
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
Attivazione / Disattivazione delle uscite:
• Selezionare con il tasto TAB (→I) l’impostazione
a bit.
• Selezionare l’uscita desiderata con i tasti freccia
oppure con il mouse.
• Attivare, disattivare o commutare l’uscita selezionata utilizzando i tasti F1...F3 (toggle).
9809c
3-7
VISF3
3.1 Messa in servizio
Caricamento programmi
I programmi per l’unità di valvole programmabile
vengono raggruppati all’interno dell’FST 203 in un
progetto e caricati nell’unità attraverso l’interfaccia
RS 232. Le singole fasi dell’operazione sono indicate di seguito. Una descrizione più dettagliata è contenuta nel manuale dell’FST 200.
NOTA:
Funzionamento dell’unità di valvole programmabile durante il caricamento di progetti o programmi:
durante il caricamento di progetti o programmi
l’unità di valvole programmabile disinserisce tutte
le uscite ed interrompe l’elaborazione del programma.
Procedura:
• Utilizzando i tasti freccia oppure il mouse, attivare nel menu gestione progetti la funzione "Load
project".
• Nella finestra successiva selezionare i singoli programmi o moduli da caricare nell’unità di valvole
programmabile.
• Abilitare il caricamento dei programmi azionando
il tasto F1.
3-8
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
Fig. 3/4: Caricamento progetto e selezione programma
Nel caso si tratti di programmi nuovi o aggiornati, a
questo punto viene effettuata la traduzione nel codice macchina. Soltanto quando tutti i programmi
sono disponibili in codice macchina, l’FST 203 li carica nell’unità di valvole. Quando il processo di caricamento è stato completato, appare il messaggio
"Loading was successful (Caricamento eseguito)".
9809c
3-9
VISF3
3.1 Messa in servizio
Programmazione EEPROM
Generalità:
Una volta caricato e testato un programma, quest’ultimo può essere memorizzato in modo permanente
in una memoria EEPROM, selezionando il Bootmode EEPROM.
- Boot-mode EEPROM:
Nel boot-mode EEPROM i seguenti operandi risultano permanenti, ossia restano invariati anche in
caso di caduta di tensione e vengono nuovamente rimessi a disposizione al ripristino dell’alimentazione elettrica:
Parole di flag
FW0...FW31
Flag
F0.0...F31.15
Parole di contatori
CW0...CW31
Preset per contatori
CP0...CP31
Contatori
C0...C31
Preset per timer
TP0...TP31
Registri
R0...R99
- Selezione del boot-mode EEPROM:
• Selezionare la funzione "EEPROM programming
(programmazione EEPROM)" tra i programmi di
utilità, quindi premere F4 per avviare il processo
di programmazione.
• Premendo F3, selezionare il Boot-mode
EEPROM.
Alla successiva inserzione della tensione di
esercizio (POWER ON) si verifica il trasferimento dei programmi dalla EEPROM alla RAM.
3-10
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
- Boot-mode RAM:
Nel boot-mode RAM sono validi i dati presenti in
RAM nel momento dell’accensione. Il mantenimento dei dati (programmi/operandi) in caso di caduta di tensione non può essere garantito, anche
se durasse soltanto pochi secondi. In questo
caso bisogna prevedere la perdita dei dati.
EEPROM
RAM
Alimentazione
di rete inserita
Programma
Programmazione
con l’FST
max.
1000 volte
Permanente
Programma
Operandi di tipo
permanente
Operandi
di tipo
Alimentazione
di rete inserita
Alimentazione di
rete disinserita
Fig. 3/5: Gestione della memoria in funzionamento con EEPROM
NOTA:
Di norma, l’EEPROM viene programmata soltanto al termine della messa in servizio, durante la
quale si opera, invece, sulla memoria RAM. Prima di programmare l’EEPROM occorre dunque
caricare i dati contenuti nel sistema di comando.
9809c
3-11
VISF3
3.1 Messa in servizio
Scarico dei programmi dal sistema di comando
Procedura:
• Con l’ausilio dei tasti freccia oppure del mouse attivare la funzione "Upload" nei programmi "Utilities".
Fig. 3/6: Scarico programmi da sistema di comando
A questo punto, l’FST 203 scarica l’intero programma, inclusa la directory, dal sistema di comando e
lo memorizza in un file.
3-12
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
Caricamento dei dati nella EEPROM
Il file scarico può ora essere memorizzato su
EEPROM.
Procedura:
• Con l’ausilio dei tasti freccia o del mouse attivare
la funzione "EEPROM programming".
Fig. 3/7: Attivazione del programma "Programmazione EEPROM"
9809c
3-13
VISF3
3.1 Messa in servizio
Il programmatore EEPROM si ricollega quindi con la
schermata iniziale riportata qui di seguito.
Procedura:
• Avviare il processo di programmazione azionando il tasto F4.
Fig. 3/8: Schermata iniziale del programmatore EEPROM
3-14
9809c
VISF3
3.1 Messa in servizio
Boot-mode
Una volta effettuata la programmazione della
EEPROM, in genere si procede al trasferimento dei
programmi applicativi dalla memoria EEPROM al
successivo start del sistema (Boot-mode EEPROM).
Procedura:
• Selezionare il "Boot-mode" con il tasto F3.
Nell’FST 200 appare una richiesta di conferma. Rispondere "Y" (=YES).
Fig. 3/9: Conversione del boot-mode su EEPROM
NOTA:
Il boot-mode selezionato deve essere quello per
EEPROM.
Nel boot-mode RAM non può essere garantito il
mantenimento dei dati in caso di caduta di tensione, anche se durasse soltanto pochi secondi. In
questo caso bisogna prevedere la perdita dei dati.
9809c
3-15
VISF3
3.1 Messa in servizio
Automode
Quale ultima fase della messa in servizio può essere selezionato il modo "Automode ON".
Selezionando "Automode ON", l’unità di valvole programmabile dà inizio automaticamente all’elaborazione del programma immediatamente dopo l’inserzione della tensione di esercizio, partendo dal programma con il numero più basso (in genere programma 0).
Procedura:
• Selezionare il menu "On-line operation".
• Selezionare con il tasto F5 il modo "Automode".
• Rispondere Y (=YES) alla domanda "Automode
on/off".
Fig. 3/10: Selezione del modo Automode
A questo punto, la messa in servizio è terminata.
3-16
9809c
VISF 3
3.2 Programmazione
3.2 PROGRAMMAZIONE
9809c
3-17
VISF 3
3.2 Programmazione
Indice
3.2 PROGRAMMAZIONE
Programmazione con l’FST 203 . . . . . . . . .
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operatori, set di istruzioni . . . . . . . . . . . . . .
Operandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Panoramica dell’area di indirizzi . . . . . . . . .
3-18
3-19
3-19
3-20
3-23
3-26
9809c
VISF 3
3.2 Programmazione
3.2 PROGRAMMAZIONE
Programmazione con l’FST 203
Per la stesura dei programmi applicativi e dei moduli
di programma sono disponibili i linguaggi Lista istruzioni (STL) e Schema a contatti (LDR). La descrizione delle condizioni, dei linguaggi e delle tecniche di
programmazione è contenuta nel manuale:
• FESTO Software Tools
Lista istruzioni e Schema a contatti dell’SF 3
Manuale FST 200, codice 165 484
Chi si accinge per la prima volta alla programmazione con questi linguaggi è pregato di fare riferimento
ai manuali specifici per il linguaggio prescelto:
• Lista istruzioni (STL) cod. ord. 18351
• Schema a contatti (LDR) cod. ord. 18347
Una volta sviluppato e strutturato un programma o
un progetto, si può procedere alla programmazione.
A tal scopo occorrono:
• Moduli di funzione
• Operatori / set di istruzioni
• Operandi (permanenti e non)
Moduli di funzione
I moduli di funzione costituiscono una parte del sistema operativo*) e sono spiegati nell’appendice B.
*)
9809c
Eccezione: i moduli di funzione 90...99 vengono
generati attraverso gli editor del testo del display
oppure la funzione "Link in module (inserisci modulo)" e caricati nel sistema con la funzione
"Load project (Carica configurazione)".
3-19
VISF 3
3.2 Programmazione
Operatori, set di istruzioni
A seconda del linguaggio di programmazione prescelto (STL o LDR), per la stesura del programma
sono disponibili operatori differenti. Segue l’elenco
degli operatori (set di istruzioni) ammissibili.
NOTA:
Per una descrizione più dettagliata degli operatori si rimanda al manuale FST.
STEP
IF
THEN
OTHRW
NOP
CFMn
CPMn
JMP TO
SET
RESET
LOAD
Per programmmi sequenziali, sono consentiti
anche indicatori di passo simbolici
Introduce una parte condizionale
Introduce la parte esecutiva dell’istruzione, viene
eseguita soltanto se risulta vera la condizione
specificata con IF
Introduce una parte esecutiva alternativa, se non
risulta vera la condizione introdotta da IF.
Nessuna operazione, nella parte condizionale
significa che non viene posta alcuna condizio-ne
(IF NOP), nella parte esecutiva serve ad
occupare spazio di "riserva"
Attivazione di un modulo di funzione
(CFM 0 .... CFM 255)
Attivazione di un modulo di programma
(CPM 0 .... CPM 15)
Salto ad un indicatore di passo, l’istruzione segue
nella parte esecutiva
Gli operandi a singolo bit vengono portati allo
stato logico "1", se riferito a timer, contatori o programmi, se ne ottiene lo start. L’istruzione segue
nella parte esecutiva. Questa istruzione resta attivata fino alla disattivazione con un’istruzione
contraria.
Gli operandi a singolo bit vengono portati allo
stato logico "0", se riferito a timer, contatori o programmi, se ne ottiene lo stop. L’istruzione segue
nella parte esecutiva. Questa istruzione resta
attivata fino alla disattivazione con un’istruzione
contraria.
Questa istruzione permette di caricare nell’accumulatore gli operandi a uno o più bit e le costanti.
Fig. 3/11a: Operatori del blocco di comando SF 3
3-20
9809c
VISF 3
3.2 Programmazione
SWAP
SHL
SHR
ROL
ROR
PSE
DUD
DED
[X], [Y]
(
+
*
/
<
<=
=
=>
Nell’accumulatore multi-bit vengono invertiti i
byte di minore e maggiore peso.
All’interno dell’accumulatore multi-bit tutti i bit
vengono spostati di una posizione verso sinistra.
I bits fuoriusciti a sinistra sono persi.
All’interno dell’accumulatore multi-bit tutti i bit
vengono spostati di una posizione verso destra. I
bit fuoriusciti a destra sono persi.
Nell’accumulatore multi-bit tutti i bit vengono
shiftati di una posizione verso sinistra, l’ultimo bit
diventa così il primo, il penultimo diventa ultimo,
ecc.
Nell’accumulatore multi-bit tutti i bit vengono
shiftati di una posizione verso destra, il primo bit
diventa così ultimo, il secondo diventa primo, ecc.
Causa un cambio di task di programma; viene
utilizzato per terminare un programma.
Converte il contenuto dell’accumulatore multi-bit
dal codice binario al codice decimale.
Converte il contenuto dell’accumulatore multi-bit
dal codice decimale al codice binario.
Registro di indicizzazione per l’indirizzamento
indicizzato (facilitazione della programmazione).
Parentesi aperta, inizio di una sequenza di più
istruzioni.
Istruzione aritmetica di addizione, anche segno
matematico per costanti.
Istruzione aritmetica di sottrazione
Istruzione aritmetica di moltiplicazione
Istruzione aritmetica di divisione
Comparazione aritmetica (inferiore a ....)
Comparazione aritmetica (inferiore o uguale a ... )
Comparazione aritmetica (uguale a ...)
Comparazione aritmetica
(uguale oppure uguale/maggiore di ...)
Fig. 3/11b: Operatori del blocco di comando SF 3
9809c
3-21
VISF 3
3.2 Programmazione
>
<>
)
AND
OR
EXOR
TO
SHIFT
INC
DEC
WITH
N
CPL
INV
Comparazione aritmetica (maggiore di .... )
Comparazione aritmetica (differente da .... )
Parentesi chiusa, fine di una sequenza di
istruzioni
Istruzione logica per la connessione AND di
singoli bit
Istruzione logica per la connessione OR di
singoli bit
Istruzione logica per la connessione OR
esclusiva di singoli bit
In combinazione con l’istruzione LOAD, trasferisce l’operando 1 all’operando 2
Sostituisce l’operando a singolo bit specificato di
seguito con il valore contenuto nell’accumulatore ad un bit
Incrementa di 1 il valore degli operandi multi-bit
Decrementa di 1 il valore degli operandi multi-bit
Nelle istruzioni di attivazione dei moduli, serve a
dare inizio al trasferimento dei parametri
(CPM .... WITH ....)
Negazione: Esegue la negazione degli operandi,
ossia verifica la presenza di uno stato logico "0"
Esegue il complemento degli operandi multi-bit
con il metodo del complemento di 2
Esegue il complemento degli operandi multi-bit
con il metodo del complemento di 1
Fig. 3/11c: Operatori del blocco di comando SF 3
Utilizzando il linguaggio di programmazione STL
sono disponibili tutte le istruzioni elencate.
Utilizzando il linguaggio di programmazione LDR, alcune istruzioni non sono disponibili o devono essere
espresse in altra forma. Tutte le operazioni aritmetiche vengono effettuate mediante "box". La sintassi
esatta è descritta dettagliatamente nel manuale dell’
FST 200.
3-22
9809c
VISF 3
3.2 Programmazione
Operandi
La tabella seguente indica gli operandi gestiti dal
sistema operativo del blocco di comando SF 3 in
modo operativo Stand-alone (I/O locali, valori per
la diagnosi locale) programmabili sia in lista istruzioni che in schema a contatti. Una panoramica
completa di tutti gli operandi è contenuta nell’appendice B.
Boot-mode RAM:
Nel boot-mode RAM il mantenimento dei dati (programmi/operandi) in caso di caduta di tensione non
può essere garantito, anche se durasse soltanto pochi secondi. Sussiste quindi il rischio di perdere i
dati.
Boot-mode EEPROM:
Nel boot-mode EEPROM sono permanenti gli operandi contrassegnati in tabella (colonna "Remanent"(permanenti)/"Yes"). In caso di caduta di tensione detti operandi vengono salvati e ripresentati in
seguito al ripristino dell’alimentazione. Gli altri operandi (non permanenti) vanno persi.
Le figure seguenti forniscono una panoramica:
• degli operandi disponibili nel modo operativo
Stand-alone
• degli operandi permanenti (boot-mode EEPROM).
9809c
3-23
VISF 3
Operandi
Ingressi
Parole di
ingresso
Uscite
3.2 Programmazione
Numero Denomi- Parametri
nazione
128
I
{0...31}.{0...7}
Commento
Operando a singolo bit,
occupazione in funzione
della configurazione
Permanente
no
31
128
IW
O
{0...31}
{0...31}.{0...7}
Operando multi-bit
Operando a singolo bit,
occupazione in funzione
della configurazione
no
no
31
OW
{0...31}
Operando multi-bit
32
I
{0}.{0...3}.{0...7 Operando a singolo bit,
}
per la diagnosi di I/O locali e di errori cumulativi
no
IW
{0}.{0...3}
no
no
Parole di uscita
Diagnosi
• Ingressi
• Parole di
ingresso
Flag
512
F
Parole di flag
32
FW
Operando multi-bit per la
diagnosi di I/O locali e di
errori cumulativi
{0...31}.{0...15} Operando a singolo bit
31 parole di flag a
16 flag ciascuna
Operando multi-bit
{0...31}
1
FI
1
2
32
X
Y
C
Preset dei
contatori
32
Parole di
contatori
Timer
4
sì
sì
no
nessuno
{0...31}
Operando a singolo bit,
esiste solo in LDR
Registro di indirizzamento indicizzato
Operando a singolo bit
CP
{0...31}
Operando multi-bit
sì
32
CW
{0...31}
Operando multi-bit
sì
32
T/TON/
TOFF
{0...31}
Operando a singolo bit,
no
tutti i timer possono essere programmati come
timer ad impulsi T, in
LDR anche come timer
con ritardo di inserzione
TON, o ritardo di disinserzione TOFF
Preset dei
timer
32
TP
{0...31}
Operando multi-bit
sì
Parole di timer
32
TW
{0...31}
Operando multi-bit
no
Flag "Init"
Reg. di
indicizzazione
Contatori
no
sì
Fig. 3/12a: Operandi disponibili nel modo operativo Stand-alone
3-24
9809c
VISF 3
Operandi
Contatori/
timer
comandati da
interrupt
Registro
Errore
Parola di
errore
Programmi
Moduli di
programma
3.2 Programmazione
Numero Denominazione
4
128
E
EW
Permanente
Vedi
Contatori/timer coman- no
Appendice B dati mediante interrupt liberamente
disponibili, accessibili
solo attraverso
CFM 10 e CFM 11
{0...99}
Operando multi-bit
sì
{100...127}
no
1
Operando a singolo bit no
1
Operando multi-bit
no
P
CPM
{0...15}
{0...15}
R
1
1
16
16
Moduli di
funzione
CFM
Parole dati
permanenti
512
DW
Operandi
speciali
4096
FU
Parametri
Commento
Operando a singolo bit
Compilazione nei
linguaggi STL o LDR
sul PC
vedi
Contenuti nell’
Appendice B EPROM del sistema
operativo
vedi
Parole permanenti,
Appendice B da 16 bit liberamente
disponibili accessibili
solo attraverso
CFM 5 e CFM 6
{0...4095}
Operando multi-bit
sì
sì
sì
sì
no
Fig. 3/12b: Operandi disponibili nel modo operativo Stand-alone
NOTA:
• Non tutti gli ingressi e uscite sono anche
fisicamente presenti e quindi collegabili.
• Una panoramica completa di tutti gli operandi è
contenuta nell’Appendice B.
Indicazioni circa gli operandi speciali:
• Gli operandi speciali FU0...FU4 sono riservati per
i flag di sistema del sistema operativo.
• Gli operandi speciali FU32...FU47 sono riservati
per i parametri di trasferimento dei moduli di programma e dei moduli di funzione.
9809c
3-25
VISF 3
3.2 Programmazione
Panoramica dell’area di indirizzi
L’area di indirizzi disponibile è determinata da:
• tipo dell’unità di valvole (02; 03...05)
• composizione hardware dell’unità di valvole a
struttura modulare (a seconda della presenza di
un Master AS-i o di un modulo di connessione
CP)
• modo operativo dell’unità di valvole
(Stand-alone / Master / Slave).
La figura seguente indica l’area di indirizzi disponibile nel modo operativo Stand-alone (ossia senza Master AS-i, senza Fieldbus, senza modulo di connessione CP). La figura indica schematicamente la
composizione dell’unità di valvole e riporta una tabella con la distinta dell’area di indirizzi.
Altre raffigurazioni dell’area di indirizzo sono contenute in:
• Capitolo 4,
per i modi operativi Master e Slave (incl. Fieldbus)
• Capitolo 6,
in presenza di un Master AS-i
• Capitolo 7,
in presenza di un modulo di connessione CP
• Appendice B: panoramica completa
3-26
9809c
VISF 3
3.2 Programmazione
SF 3 nel modo operativo Stand-alone
Ingressi
Locali
IW0...15
Uscite
Locali
OW0...15
SF 3
Diagnosi
I/O locali
IW0.0...0.3
Valvole
Locali
OW0...15
IW/OW
Modo operativo Stand-alone
IW0...15
OW0...15
Ingressi locali
Uscite locali
- Valvole
- Uscite
IW0.0...0.3
I/O diagnostici
- Diagnosi degli I/O locali
- Errori cumulativi dell’unità
Fig. 3/13: Panoramica dell’area di indirizzi dell’SF 3 nel modo operativo Stand-alone
9809c
3-27
VISF 3
3-28
3.2 Programmazione
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
9809c
3-29
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Indice
3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
Strutturazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Interconnessione tra programmi
e moduli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . .
Funzionamento Multitasking . . . . . . . . . . . .
Riproduzione di processo . . . . . . . . . . . . . .
Tempo di ciclo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Rilevamento del tempo di elaborazione
del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Elaborazione programmi . . . . . . . . . . . . . . .
Attivazione di moduli in LDR/STL
senza STEP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Programmi e moduli in STL con STEP. . . .
Moduli per emissione caratteri . . . . . . . . . .
Parole dati permanenti supplementari . . . .
Elaborazione indicizzata . . . . . . . . . . . . . . .
Possibili applicazioni delle parole
dati permanenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Esempio pratico: memorizzazione
di ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Timer/contatori comandati mediante
interrupt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Possibili applicazioni dei contatori
comandati da interrupt . . . . . . . . . . . . . . . .
Possibili applicazioni dei timer
comandati mediante interrupt . . . . . . . . . . .
3-30
3-31
3-33
3-34
3-36
3-37
3-38
3-38
3-39
3-39
3-40
3-42
3-43
3-43
3-44
3-45
3-46
3-49
3-51
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
3.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
Il presente capitolo descrive alcune peculiarità del
sistema operativo che possono essere utili per la
realizzazione di programmi complessi e consentono
l’ottimizzazione della sequenza dei programmi.
Strutturazione
Per la strutturazione di un programma o configurazione, l’unità di valvole programmabile mette a disposizione i seguenti strumenti ausiliari:
• Programmi (P0...P15)
• Moduli di programma (CPM 0...CPM 15)
• Moduli di funzione (CFM 0...CFM 255)
I moduli di programma e di funzione possono essere
richiamati da un programma attivato.
Programmi:
L’unità di valvole programmabile è in grado di elaborare più programmi parallelamente (Multitasking).
Precisamente, si possono elaborare contemporaneamente fino a 16 programmi.
Moduli di programma:
Per ottenere una programmazione strutturata e una
limitazione dello spazio di memoria occupato dal
programma applicativo, le sequenze di istruzioni frequentemente ripetute possono essere realizzate nei
moduli di programma (sottoprogrammi).
Questi ultimi possono essere programmati attraverso il Software di programmazione Festo in Lista
istruzioni (STL) o in Schema a contatti (LDR), oppure attraverso l’editor del testo del display sotto forma
di modulo di testo.
9809c
3-31
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Programma di gestione
Moduli di funzione:
Alcune funzioni dell’unità di valvole programmabile,
come ad esempio la diagnosi ed il controllo delle
periferiche, sono predefinite nel sistema operativo
(EPROM) e consentono un accesso pratico alle periferiche.
Programmi
CPM 0
CFM 0
CPM 7
CFM 9
CPM 15
CFM
255
Moduli di programma
Moduli di funzione
Fig. 3/14: Strutturazione di un programma/progetto
3-32
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Interconnessione tra programmi e moduli
I moduli di programma e di funzione possono essere richiamati dai programmi attivati. I moduli di funzione possono essere richiamati anche dai moduli di
programma.
NOTA:
I moduli di funzione CFM 90...99 possono essere
richiamati solo direttamente dai programmi.
Massimo grado di interconnessione
CPMn
CFMn
Attivazione diretta di un modulo di funzione
CFMx
Modulo di programma condiviso (sottoprogramma)
CPMn+1
Modulo di programma condiviso (funzioni)
CFMn+1
Fig. 3/15: Livello di interconnessione tra programmi e moduli
9809c
3-33
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Elaborazione programmi
Un programma (preferibilmente P0) può essere avviato mediante il comando RUN oppure con Automode.
Suggerimento:
Utilizzare il programma P0 come programma di gestione delle seguenti funzioni:
• start e stop di altri programmi
• monitoraggio generale.
Una volta attivato, il programma P0 può avviare (attivare) o fermare (disattivare) altri programmi, ad es.
P1, P3, P13.
3-34
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Start in
Automode
attivato
Programma di gestione
Modo RUN
Attivazione P1
Attivazione P3
Attivazione P13
attivato
disattivato
attivato
attivato
disattivato
disattivato
Fig. 3/16: Elaborazione con programma di gestione P0
9809c
3-35
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Funzionamento Multitasking
Il sistema operativo del blocco di comando SF 3
consente l’elaborazione contemporanea (Multitasking) di più programmi (task). Complessivamente l’utente può disporre di 16 programmi diversi. Nei
programmi in STL il cambio di task avviene sempre
prima di un’istruzione STEP oppure con l’istruzione
"Processor change" (PW); nei programmi in LDR,
invece, il cambio di task avviene sempre al termine
del programma oppure con un comando di ritorno.
Esempio con 2 programmi attivati:
I due programmi attivati vengono elaborati alternativamente, ossia le parti di programma (STEP, sequenza dello schema a contatti) di tutti i programmi
attivati vengono elaborate in rapida successione.
Programma x
Programma y
STEP 1
STEP 1
STEP 2
STEP 2
STEP 3
STEP 3
= Modalità multitasking
Fig. 3/17: Funzionamento Multitasking con due
programmi attivati (esempio)
Il passo (Step) 1 del programma y viene elaborato
soltanto dopo che il passo 1 del programma x è stato eseguito una volta. L’elaborazione è talmente rapida che dall’esterno sembra che tutto avvenga contemporaneamente.
3-36
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Riproduzione di processo
L’unità di valvole lavora con una riproduzione del
processo.
All’inizio di un ciclo di elaborazione viene rilevato lo
stato logico di tutti gli ingressi e quindi memorizzato
nella riproduzione di processo degli ingressi (PII).
Se durante il ciclo di elaborazione vengono modificati gli stati delle uscite, ciò viene memorizzato nella
riproduzione di processo delle uscite (PIO). Al termine di un ciclo, detto PIO viene trasferito sulle uscite
dell’unità di valvole.
Vantaggi:
• La riproduzione del processo è indipendente dal
tempo di ciclo del progetto complessivo.
• Cicli di elaborazione estremamente rapidi, dato
che il PII/PIO viene aggiornato/eseguito ad ogni
cambio di task.
attivato
disattivato
PII: riproduzione di processo
degli ingressi
attivato
Elaborazione del programma
P1 - istruzioni
- ritorno con STEP o PW
PIO: riproduzione di processo
delle uscite
Fig. 3/18: Riproduzione del processo (PII/PIO) ad ogni cambio di task
9809c
3-37
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Tempo di ciclo
Il tempo di ciclo globale dell’intero progetto non risulta dalla lunghezza complessiva del progetto stesso (ossia di tutti i programmi), ma in linea generale:
dal numero x di programmi attivati (tempo di esecuzione delle istruzioni nello STEP attivo del programma attivato + tempi di esecuzione del cambio di
task).
Un’analisi più dettagliata potrà essere effettuata con
l’ausilio del modulo di funzione CFM 4.
Rilevamento del tempo di elaborazione del
programma
Il modulo di funzione CFM 4 consente il rilevamento
sia del tempo di ciclo dei programmi 0...15, che del
tempo di singole sezioni di programma.
A causa di eventi dovuti ad interrupt durante l’elaborazione del programma, il rilevamento ripetuto della
stessa sezione di programma interessata potrà dare
risultati differenti.
Per i tempi di ciclo dei programmi 0...15, invece, viene calcolato il valore massimo sull’intera durata del
rilevamento (vedi descrizione delle unità di funzione
in appendice B).
NOTA:
Il tempo di ciclo del programma aumenta, se
durante la sua elaborazione viene contemporaneamente utilizzato anche l’FST 200 nel modo
online.
3-38
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Elaborazione programmi
Attivazione di moduli in LDR/STL senza STEP
L’attivazione di un modulo di programma o di funzione viene interpretata come attivazione di un sottoprogramma. Dopo la completa elaborazione del modulo di programma o di funzione, il programma viene ripreso dal punto di interruzione. Ciò vale per
• Moduli in LDR (eccetto il comando di ritorno)
• Moduli in STL senza STEP
attivato
CPMn
disattivato
Modulo di
programma CPMn
Istruzioni
attivato
Istruzioni
Istruzioni
Fig. 3/19: Elaborazione di moduli senza STEP
9809c
3-39
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Programmi e moduli in STL con STEP
Prima dell’istruzione STEP 2 (vedi Fig. 3/20: A’) all’interno di un programma e di un modulo attivato,
viene effettuato un cambio di task. Le istruzioni
successive del programma o modulo richiamato
non vengono elaborate. L’istruzione viene trasferita
al successivo programma attivato.
Una volta elaborati i successivi programmi attivati, il
task ritorna di nuovo al programma precedente
(vedi Fig. 3/20: P1). Se la parte esecutiva dell’ultima frase prima dell’istruzione STEP 2 era stata
eseguita, l’elaborazione delle istruzioni riprende dal
punto di interruzione (vedi Fig. 3/20:B ). Se invece
la parte esecutiva dell’ultima frase prima dell’istruzione STEP 2 non era stata eseguita, viene ripetuto
il passo STEP 1 ancora da eseguire (vedi Fig. 3/20:
A).
NOTA:
• Al primo avvio di un programma contenente
istruzioni STEP, con la prima istruzione STEP
avviene un cambio di task. Le istruzioni
successive vengono elaborate soltanto al
successivo cambio di task.
• Se l’ultima istruzione programmata all’interno di
un programma contenente istruzioni STEP è
PW, la task viene ininterrottamente passata allo
stesso programma ed elaborate le istruzioni
dell’ultimo passo.
3-40
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
attivato
CPMn
Programma 1 (attivato)
Modulo di programma CPMn
A
STEP 1
Istruzioni
disattivato
B
attivato
C
STEP 2
Istruzioni
STEP 3
Istruzioni
A’
B’
C’
Fig. 3/20: Elaborazione programmi STL con STEP (esempio)
9809c
3-41
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Moduli per emissione caratteri
Un comportamento simile a quello dei programmi e
moduli con istruzioni STEP si ottiene nell’output di
testi attraverso l’interfaccia seriale. Il programma
chiamante (vedi Fig.: ... P1) viene interrotto fino a
quando non sono stati trasmessi tutti i caratteri.
Questo aspetto va considerato nella strutturazione
del programma.
attivato
disattivato
attivato
CPMn/
CFM
Modulo n
A
B
C
D
E
E
Carattere n+1
Carattere n+2
Carattere n+3
Carattere n+4
Carattere n+5
Carattere n+6
A’
B’
C’
D’
E’
F’
Fig. 3/21: Elaborazione di moduli per output di caratteri (esempio)
3-42
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Parole dati permanenti supplementari
A partire dal release hardware 1097, i valori a dati
permanenti (memorizzati a prova di caduta di tensione) sono stati incrementati di 512 parole (valori a
16 bit).
Tali parole dati permanenti (identificate come DW)
sono liberamente accessibili e vi si può accedere
dai moduli di funzione 5 ("Read Remanent Data
(Leggi dati permanenti)") e 6 ("Write Remanent Data
(Scrivi dati permanenti)").
Elaborazione indicizzata
Per accedere alle parole dati permanenti dai moduli
di funzione è necessario indicare da quale indirizzoorigine debba essere letto o scritto il numero di parole dati desiderato (max. 15).
Lettura di parole dati permanenti
DW0
→ Contenuto DWn
Indirizzo-origine in DWn →
DW1
→ Contenuto DWn+1
→
Numero DW<1...15>
DW2
→ Contenuto DWn+2
CFM 5
DW3
→ ...
DW4
→ Contenuto DWn+14
...
DW10
Indirizzo-origine
DW11
Scrittura di parole dati permanenti
DW12
Numero
DW13
→
Indirizzo-origine in DWn
→
Contenuto aggiornato DWn
DW14
→
Contenuto aggiornato DWn+1
...
CFM 6
→
Contenuto aggiornato DWn+2
DW511
...
→
Contenuto aggiornato DWn+14 →
Fig. 3/22: Accesso indicizzato
Per una descrizione dettagliata della procedura di
attivazione dei moduli di funzione 5 e 6 (CFM 5,
CFM 6), si rimanda all’Appendice B.
9809c
3-43
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Possibili applicazioni delle parole dati
permanenti
Le parole dati permanenti possono essere utilizzate
per raccogliervi tutti i dati relativi all’utilizzatore, che
richiedono un salvataggio a prova di caduta di tensione. Può trattarsi ad esempio di percentuali di dosaggio per determinate miscele oppure di dati di
processo, quali ad esempio conteggi totali o altri valori statistici.
3-44
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Esempio pratico: memorizzazione di ricette
Acqua
Zucchero
Succo
3
Succo
2
Succo 1
Fig. 3/23: Percentuali di dosaggio
Parole dati:
DW0 = 30 Acqua [%]
|
DW1 = 10 Zucchero [%]
|
DW2 = 1 N. succo [-]
|
DW3 = 60 Percentuale succo [%]
|
DW4 = 5 Tempo miscelazione[min]|
...
DW10 = 15 Acqua [%]
|
DW11 = 5 Zucchero [%]
|
DW12 = 2 N. succo [-]
|
DW13 = 80 Percentuale succo [%] |
DW14 = 2 Tempo miscelazione [min] |
...
DW20 = 70 Acqua [%]
|
DW21 = 20 Zucchero [%]
|
DW22 = 3 N. succo [-]
|
DW23 = 10 Percentuale succo [%] |
DW24 = 8 Tempo miscelazione [min] |
...
DW511
9809c
Record dati 1
per il
prodotto 1
Record dati 2
per il
prodotto 2
Record dati 3
per il
prodotto 3
3-45
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Timer/contatori comandati mediante interrupt
A partire dalla versione hardware 10 97, il blocco di
comando SF 3 dispone di 4 contatori/timer comandati da interrupt supplementari.
Tali dispositivi mettono in condizione di rilevare conteggi rapidi (modo operativo Contatori) o di gestire
operazioni in funzione del tempo (modo operativo
Timer), a prescindere dal tempo di ciclo richiesto per
l’elaborazione dei programmi applicativi.
Le funzioni di interrupt (max. 4) possono essere attivate a piacimento nei modi operativi Timer o Contatori. Anche la procedura di conteggio (incrementale/decrementale) può essere definita in modo del
tutto autonomo.
Al manifestarsi dell’evento che determina lo scatto
(underflow o overflow del contatore/timer) è possibile settare, resettare o commutare a scelta un’uscita
e/o un flag (funzione toggle).
Interrupt 2
Interrupt 1
Interrupt 3
Interrupt 4
⇑
⇓
Contatore veloce
Timer
Ingresso
– fronte positivo
– fronte negativo
– fronte pos. e neg.
Flag
– fronte positivo
– fronte negativo
– fronte pos. e neg.
Uscita
– settaggio
– reset
– toggle
Flag
– settaggio
– reset
– toggle
Fig. 3/24: Panoramica dei contatori/timer comandati mediante interrupt
3-46
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
La parametrizzazione e il comando dei contatori/timer vengono eseguiti attraverso i moduli di funzione
10 e 11 (CFM 10, CFM 11).
Per una descrizione dettagliata della procedura di
attivazione dei moduli di funzione 10 e 11 (CFM 10,
CFM 11) si rimanda all’Appendice B.
L’attivazione dei contatori/timer comandati mediante
interrupt non influisce praticamente sui tempi dell’
SF 3.
NOTA:
Se l’obiettivo dello scatto è costituito da un’uscita, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto non viene settata solamente l’uscita-obiettivo
mediante intervento diretto, ma vengono aggiornate anche tutte le altre uscite presenti sullo stesso modulo con i valori correnti memorizzati nella
riproduzione del processo.
Questa procedura è differente dal normale funzionamento dell’aggiornamento ciclico delle periferiche in seguito a un cambio di task.
Nel modo Reload, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto il valore iniziale parametrizzato viene ricaricato nel valore corrente del contatore o del
timer. L’interrupt rimane abilitato, finché interviene il
modulo di funzione 11 a disabilitarlo esplicitamente.
9809c
3-47
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Nel modo normale (funzionamento senza funzione
di ricaricamento), al verificarsi dell’evento che determina lo scatto subentra anche la disabilitazione dell’interrupt. Il valore iniziale viene caricato nel valore
corrente del contatore/timer. E’ possibile fare scattare nuovamente il contatore/timer attivando il modulo
di funzione 11 dal programma applicativo.
Non è necessario eseguire una riparametrizzazione
tramite il modulo di funzione 10, in quanto si mantengono i valori ’vecchi’ della parametrizzazione più
recente.
Parametrizzazione dei contatori/timer comandati mediante interrupt
Numero e modo
Origine scatto e funzione
Obiettivo scatto uscita
Obiettivo scatto flag
Valore iniziale
→
→
→
→
→
CFM 10
Lettura di contatori/timer comandati mediante interrupt
→
Numero e modo
CFM 10
→ Valore reale
Abilitazione/disabilitazione di contatori/timer comandati mediante interrupt
Numero e stato (bit di comando)
→
CFM 11
Fig. 3/25: Parametrizzazione/gestione dei contatori/timer comandati
mediante interrupt
Se il modulo di funzione 10 riceve solo un parametro corrispondente al numero del contatore/timer, nel
parametro di ritorno apparirà il valore corrente del
contatore/timer.
Tramite questa funzione è possibile ad es. misurare
la durata di impulso di un segnale in ingresso.
3-48
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
NOTA:
I valori risalenti all’ultima parametrizzazione eseguita con il CFM 10 rimangono invariati. Per questo motivo è fondamentale che i contatori/timer
vengano parametrizzati solo una volta, salvo successive modfiche.
Questo criterio è riferito in modo particolare ai
contatori/timer nel modo di funzionamento normale, nel quale per la riattivazione dei contatori/timer è sufficiente riabilitarli dal modulo CFM 11.
Possibili applicazioni dei contatori comandati
da interrupt
L’impiego di contatori comandati da interrupt consente di realizzare ad esempio le seguenti applicazioni:
- rapido rilevamento di componenti (a prescindere
dal tempo di ciclo)
- rilevamento di velocità (a prescindere dal tempo
di ciclo)
- utilizzando il modulo di ingresso ’veloce’ (ritardo
del segnale in ingresso di 1 ms), è possibile ottenre ingressi contatori fino a 300 Hz, con scatto sul
fronte positivo e/o negativo.
9809c
3-49
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Ix.y
Valore nominale
Valore reale
Ox.y
Fig. 3/26: Esempio pratico di contatori comandati mediante interrupt
Esempio di programma per contatori comandati mediante interrupt:
STEP
IF
THEN
(1)
NOP
CFM 10
WITH
V$2001
WITH
WITH
WITH
WITH
CFM 11 WITH
V$4104
V$4203
V$0000
V$000A
V3
"Modo normale contatore decrementali
n. 1
"Ingresso I4.1 in fronte negativo
"Settare uscita O3.2 allo scatto
"Flag non condizionato
"Valore nominale 10
"Contatore n. 1 abilitato
I4.1
Valore nominale
Valore reale
O3.2
Abilitazione Disabilitazione Abilitazione
Fig. 3/27: Abilitazione e disabilitazione degli interrupt
3-50
9809c
VISF 3
3.3 Tecnica di programmazione
Possibili applicazioni dei timer comandati
mediante interrupt
- Con il modo operativo Timer è possibile gestire
eventi legati al tempo con un grado di risoluzione
di ± 1 ms (uscita veloce a impulsi, durata
0...65535 ms).
- Attivando una connessione AND diretta con un ingresso o un flag, è possibile ottenere una funzione gate. La funzione gate viene definita come ingresso o come flag attraverso l’origine dello scatto impostata nel parametro di trasmissione P2.
- ricaricamento automatico del valore iniziale
(modo Reload).
Esempio di programma per timer comandati mediante interrupt:
STEP
IF
THEN
(1)
NOP
CFM 10
WITH
V$4003
WITH
WITH
WITH
WiTH
CFM 11 WITH
V$4003
V$6201
V$0000
V$0014
V$0300
"Modo Reload timer decrementale
n. 3
"Ingresso I3.0 gate basso
"Toggle uscita O1.2 allo scatto
"Flag non condizionato
"Valore nominale 20
"Timer n. 3 abilitato
I3.0
Valore nominale
Funzione gate
O1.2
Fig. 3/28: Esempio pratico di timer comandati mediante interrupt
9809c
3-51
VISF 3
3-52
3.3 Tecnica di programmazione
9809c
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE
DEGLI ERRORI
9809c
3-53
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Indice
3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
Panoramica delle possibilità
diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi in loco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi via programma
............
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Byte diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Correzione degli errori . . . . . . . . . . . . . . . .
Segnalazioni degli errori
del sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . .
3-54
3-55
3-56
3-60
3-60
3-60
3-61
3-62
9809c
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
3.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
Panoramica delle possibilità diagnostiche
L’unità di valvole programmabile offre numerose
possibilità di diagnosi e di correzione degli errori. A
prescindere dall’equipaggiamento, un’unità di valvole
è in grado di eseguire le seguenti funzioni:
Unità di valvole programmabile
Possibilità
LED
diagnostiche
POWER
Byte diagnostici (IW 0.0...0.3)
Parola di errore
EW (operando
multi-bit)
RUN
ERROR
BUS
DI AG
24VDC
FUSE
2A
Moduli di funzione
CFM 1
CFM 2
La lettura e l’analisi del byte di
stato e dei moduli di funzione
devono essere gestite dal
programma applicativo.
Breve
descrizione
I LED segnalano
direttamente gli
errori di configurazione, di
hardware ecc.
Vantaggio
Rapido riconosci- Rapido riconoscimento di anomento degli errori malie di funzionamento
"in loco"
dell’impianto elettrico via
programma
Descrizione
dettagliata
3.4.1
3.4.2
La lettura e
l’analisi
dellaparola di
errore devono
essere gestite
dal programma
applicativo.
Preciso riconoscimento di errori di
programmazione
o del sistema
operativo via
programma.
3.4.3
Fig. 3/29: Possibilità diagnostiche e di correzione degli errori
9809c
3-55
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Diagnosi in loco
LED di segnalazione
Blocco di comando SF 3
I diodi luminosi (LED) sul coperchio del nodo Fieldbus segnalano le condizioni di funzionamento dell’
unità di valvole:
LED verde
POWER
RUN
LED
verde
ERROR
BUS
LED
rosso
DIAG
24VDC
FUSE
2A
Fig. 3/30: LED del blocco di comando SF 3
3-56
9809c
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Nella figura successiva sono sintetizzate le possibili
indicazioni dei LED in corrispondenza delle condizioni di funzionamento dell’unità di valvole programmabile:
LED
Stato
POWER Acceso
(verde)
Spento
RUN
(verde)
Acceso
Spento
ERROR
(rosso)
Acceso
Spento
Condizioni di funzionamento
Tensione di esercizio per l’elettronica in condizioni normali (pin 1).
Eccezione:
con l’uscita attivata (LED
giallo sulla valvola acceso)
una valvola non commuta.
Possibili cause:
• Tensione di esercizio delle
uscite fuori tolleranza o assente
(pin 2).
• Anomalia dell’alimentazione
dell’aria compressa.
• Il circuito di prepilotaggio è
bloccato.
Tensione di esercizio dell’
elettronica non presente.
E’ attivato il modo RUN.
E’ in corso di elaborazione un
programma.
Non è stato avviato nessun
programma
Correzione dell’errore
Nessuna
Verificare ...
• la tensione di esercizio delle
uscite (pin 2).
Tolleranza: 21,6...26,4 V.
• l’alimentazione dell’aria
compressa (delle linee di
lavoro ed ev. del servopilotaggio)
• i canali di scarico dell’aria di
prepilotaggio.
Controllare il connettore della
tensione di esercizio dell’elettronica (pin 1).
Nessuna
Nessuna oppure avviare
il programma (impostare
l’Automode)
oppure
oppure
Interpretare l’errore in base
Un programma in corso è stato
arrestato in seguito a un errore. alla parola di errore (vedi
segnalazioni di errore).
Errore del sistema di comando o Interpretare l’errore in base
di programma.
alla parola di errore
(vedi segnalazioni di errore).
Sistema di comando/programma Nessuna
privo di errori.
Fig. 3/31: LED di segnalazione delle condizioni di funzionamento
9809c
3-57
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Valvole
I solenoidi sono collegati ciascuno a un LED giallo,
che ne indica lo stato di commutazione. E’ stata
scelta l’unità di valvole tipo 03 per esemplificare il
funzionamento dei LED. Le altre unità di valvole si
comportano in modo analogo.
LED gialli
LED
Posizione di
commutazione
del solenoide
Significato
Giallo spento
Posizione di riposo
0 logico (segnale non presente)
Giallo acceso
• posizione di
commutazione
o
• posizione di
partenza
1 logico (segnale presente)
1 logico ma:
• la tensione di esercizio delle uscite è
inferiore al limite minimo di tolleranza
(21,6 VCC...26,4 VCC)
oppure
• anomalia dell’alimentazione dell’aria
compressa
oppure
• il circuito di prepilotaggio è bloccato
oppure
• chiamare il servizio di assistenza.
Fig. 3/32: Stati di commutazione dei solenoidi
3-58
9809c
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Moduli di ingresso/uscita
Sui moduli di ingresso/uscita sono presenti, oltre alle
connessioni, anche uno o due LED (indicatori di stato) di colore:
• verde (segn. di stato degli ingressi digitali).
• giallo (segn. di stato delle uscite digitali).
• rosso (segnalazione di errore delle uscite digitali).
I LED gialli e verdi forniscono indicazioni circa il segnale presente al momento nel rispettivo ingresso /
uscita. I LED rossi delle uscite segnalano la presenza di un cortocircuito/sovraccarico. E’ stata scelta l’unità di valvole tipo 03 per esemplificare il funzionamento dei LED. Le altre unità di valvole si comportano in modo analogo.
LED gialli (segnalazione
dello stato delle uscite)
LED verdi (segnalazione dello stato degli ingressi)
I8
LED
Giallo spento
oppure
verde spento
Giallo acceso
oppure
verde acceso
Rosso spento
I8
I4
LED rossi (segnalazione del
cortocircuito o sovraccarico
delle uscite)
O4
Significato
0 logico
(segnale non presente)
1 logico
(segnale presente)
Uscita non interessata da cortocircuito/sovraccarico
Fig. 3/33: Indicatori LED dei moduli di ingresso/uscita
9809c
3-59
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Diagnosi via programma
La diagnosi via programma viene effettuata attraverso i moduli di funzione o tramite byte diagnostici
preposti alla diagnosi locale dei moduli I/O.
Moduli di funzione
I moduli di funzione CFM 1 e CFM 2 sono particolarmente funzionali a scopi diagnostici in presenza
di un cortocircuito.
Suggerimento:
Accedere al programma e procedere nel seguente
modo:
1. Rilevare il cortocircuito dal byte diagnostico
(errore cumulativo I0.0.2)
2. Individuare il cortocircuito con l’ausilio del modulo CFM 1o delle parole IW0.2 (numero bit) e
IW0.3 (numero parola)
3. Disattivare l’uscita interessata ed eventualmente
resettarla dal modulo CFM 2. I moduli di funzione
sono elencati e descritti nell’Appendice B.
Byte diagnostici
Le informazioni diagnostiche locali relative a un’unità
di valvole vengono raggruppate in byte diagnostici e
riprodotte nelle parole d’ingresso 0.0...0.3 [IW0.0...
IW0.3]. Questi byte diagnostici consentono l’individuazione e la segnalazione al blocco di comando
delle seguenti condizioni di errore a livello locale:
Informazione
diagnostica
Uvalvole
(Uval)
Uoutput
(Uout)
Uinput
(UInp)
sc/o
Significato
Causa
Controlla la tolleranza della tensione di esercizio delle valvole e delle
uscite elettriche.
Controlla la tensione di esercizio
delle valvole e delle uscite elettriche (caduta di tensione).
Controlla la tensione di alimentazione degli ingressi/sensori.
Controlla le uscite elettriche dei
moduli di uscita.
Tensione di esercizio sul pin 2
del connettore della tensione di
esercizio < 21,6 V
Tensione di esercizio sul pin 2
del connettore della tensione di
esercizio 10 V
E’ intervenuto il fusibile interno.
Cortocircuito (sc) oppure
sovraccarico (o)
Fig. 3/34: Condizioni di errore locale dell’unità di valvole
3-60
9809c
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Struttura e significato dei byte diagnostici locali:
IW0.0
N. bit
7
6
Informazione Nes- Uout
diagnostica
suna
5
Uval
4
Uinp
3
Unità di
valvole
02: sc/o
A0.1
Unità di
valvole
03:
nessuna
2
1
Nessuna
Unità di
valvole 02: nel modo
sc/o O0.0 Standalone
Unità di
valvole
03:
messaggio
0
Nessuna
nel modo
Standalone
Generale
sc/o vedi
IW0.2 e
IW0.3 o
CFM 1
Stato segnale 0 o 1
Significato
Stato segnale 0: nessun errore
Stato segnale 1: errore
IW0.1
N. bit
7
6
5
4
3
2
Informazione Nes- Nes- Nes- Nes- Nes- Messaggio
diagnostica
suna suna suna suna suna generale
errore
individuale
componente(i) CP
- vedi
CFM 25 Stato segnale 0 o 1
1
Messaggio
generale
guasto
componente(i) CP
- vedi
CFM 25 -
0
Boot del
sistema
CP
IW0.2
N. bit
7
6
5
4
3
2
Informazione Numero byte cortocircuito uscite elettriche locali
diagnostica
Stato segnale 0 o 1
1
0
1
0
IW0.3
N. bit
7
6
5
4
3
2
Informazione Numero byte cortocircuito uscite elettriche locali
diagnostica
Stato segnale 0 o 1
Fig. 3/35: Struttura dei byte diagnostici (parole di ingresso
IW0.0...IW0.3)
9809c
3-61
VISF 3
3.4 Diagnosi e correzione degli errori
Correzione degli errori
Segnalazioni degli errori del sistema operativo
L’accensione del LED di errore rosso (ERROR) segnala la presenza di una condizione di errore diversa da 0. I numeri degli errori vengono registrati nella
parola di errore.
Un elenco completo delle segnalazioni di errore del
sistema operativo è contenuto nell’Appendice B.
3-62
9809c
VISF 3
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Cod. prod. 362 113
Capitolo 4: Descrizione
del modulo di connessione Fieldbus
9809c
4-I
VISF 3
Indice
4.1 MESSA IN SERVIZIO
Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3
Struttura del sistema con il modulo di
connessione Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3
Occupazione degli indirizzi dell’unità di
valvole nei modi operativi Master e Slave . . 4-4
Regola base 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4
Modo operativo online con il Fieldbus . . . . . 4-8
Impostazione del modo Master o Slave . . . . 4-9
Attivazione/disattivazione di uscite . . . . . . . 4-10
Procedure specifiche per la messa
in servizio nel modo Master . . . . . . . . . . . . 4-11
Configurazione del Fieldbus
con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-12
Strutturazione della configurazione
del Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-13
Procedure specifiche per la messa
in servizio nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . 4-15
4.2 PROGRAMMAZIONE
Operandi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-19
Moduli di funzione Fieldbus 40...49 . . . . . . 4-20
Assegnazione dell’area di indirizzi . . . . . . . 4-21
4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
Comunicazione tra l’SF3 con
predisposizione Master e lo Slave . . . . . . .
Comunicazione ciclica. . . . . . . . . . . . . . . . .
Comunicazione aciclica. . . . . . . . . . . . . . . .
Avviamento successivo all’accensione . . . .
Intervento in caso di errori
di trasmissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Intervento in caso di errori utenti . . . . . . . .
4-II
4-25
4-27
4-32
4-34
4-36
4-38
9809c
VISF 3
4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
Panoramica delle possibilità
diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi in modo Master . . . . . . . . . . . . . .
Modulo di funzione per
diagnosi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . .
Parole di errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9809c
4-43
4-44
4-44
4-48
4-50
4-50
4-III
VISF 3
4-IV
9809c
VISF 3
4.1 Messa in servizio
4.1 MESSA IN SERVIZIO
9809c
4-1
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Indice
4.1 MESSA IN SERVIZIO
Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3
Struttura del sistema con il modulo di
connessione Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-3
Occupazione degli indirizzi dell’unità di
valvole nei modi operativi Master e Slave . . 4-4
Regola base 4
(a completamento delle regole base
fissate al capitolo 2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4
Modo operativo online con il Fieldbus . . . . . 4-8
Impostazione del modo Master o Slave . . . . 4-9
Attivazione/disattivazione di uscite . . . . . . . 4-10
Procedure specifiche per la messa
in servizio nel modo Master . . . . . . . . . . . . 4-11
Configurazione del Fieldbus
con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-12
Strutturazione della configurazione
del Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-13
Procedure specifiche per la messa
in servizio nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . 4-15
4-2
9809c
VISF 3
4.1 Messa in servizio
4.1 MESSA IN SERVIZIO
Premesse
Per la messa in servizio dei Fieldbus occorre aggiungere alle operazioni descritte al capitolo 3, riguardanti il modo Stand-alone anche:
• la compilazione delle liste di occupazione del Master e di tutti gli Slave attivi,
• la configurazione del Master.
Struttura del sistema con il modulo di
connessione Fieldbus
Il modulo di connessione Fieldbus integrato rende
possibile il collegamento dell’unità di valvole programmabile al Fieldbus Festo sia come Master che
come Slave, estendendo quanto indicato per il
modo Stand-alone di ulteriori due possibilità d’impiego nel campo dell’automazione:
• Unità di valvole nel modo Master:
Rispetto alla soluzione Stand-alone vengono aggiunti utenti passivi del Fieldbus (ad es. unità di
valvole, moduli di espansione I/O). Il Master gestisce gli ingressi/uscite locali e inoltre, a livello centralizzato, tutti gli ingressi/uscite del Fieldbus.
• Unità di valvole nel modo Slave:
A un Master vengono aggiunti utenti attivi del
Fieldbus (ad es. unità di valvole programmabili
con interfaccia Fieldbus SF 3). Il Master si limita
a gestire gli ingressi/uscite locali e ad effettuare
eventualmente lo scambio di informazioni diagnostiche attraverso il Fieldbus. Gli utenti attivi gestiscono in modo indipendente i propri ingressi/uscite locali.
E’ possibile realizzare una configurazione "mista"
utilizzando Slave attivi e passivi.
9809c
4-3
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole
nei modi operativi Master e Slave
L’unità di valvole programmabile SF 3 è predisposta
per la gestione di un massimo di 128 ingressi e 128
uscite locali. I criteri fondamentali dell’indirizzamento
sono elencati nei Capitoli 2 e 3. Le istruzioni supplementari per l’indirizzamento nel Fieldbus sono state
sintetizzate nella regola base 4.
Per ulteriori informazioni consultare:
• Capitolo 6, nel caso in cui oltre al Fieldbus sia
presente un Master AS-i
• Capitolo 7, nel caso in cui oltre al Fieldbus sia
presente un modulo di connessione CP
• Appendice B: panoramica completa.
Regola base 4
(a completamento delle regole base fissate al
capitolo 2)
1. I/O locali:
ogni unità è predisposta per l’indirizzamento di
un massimo di 128 ingressi e 128 uscite locali.
Per l’occupazione degli indirizzi degli ingressi/uscite locali valgono anche nei modi operativi
Master e Slave le regole base 1...3.
2. Ingressi/uscite Fieldbus:
L’occupazione degli indirizzi degli ingressi e delle
uscite nel Fieldbus varia a seconda delle caratteristiche dello Slave. Il Fieldbus consente l’indirizzamento di un massimo di 1048 I/O (max. 31 Slave
con 128 ingressi e 128 uscite ciascuno). Ogni
identificativo FST è preceduto da una cifra che
identifica l’indirizzo Fieldbus dello Slave. Esempio:
I 2.4.2
Bit 2
Byte 4
Indirizzo Fieldbus
4-4
9809c
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Gli ingressi Fieldbus non presenti hanno sempre
lo stato logico 0.
NOTA:
Rispettare le differenze di indirizzamento tra gli
Slave organizzati per byte o per parole.
Esempio:
• Slave organizzato per byte con indirizzo 1:
I1.0.0...I1.15.7
O1.0.0...O1.15.7
• Slave organizzato per parole con indirizzo 1:
I1.0.0...I1.7.15
O1.0.0...O1.7.15
Osservazione:
Gli Slave passivi vengono indirizzati dal Master (indirizzamento diretto). In caso di modifica dell’equipaggiamento di uno Slave passivo, occorre adeguare anche l’indirizzamento da parte del Master. Gli
Slave attivi sono invece dotati di un PLC integrato,
che ne controlla direttamente l’indirizzamento e la
gestione attraverso i propri programmi. Il Master non
può intervenire direttamente sugli ingressi/uscite locali degli Slave attivi. E’ abilitato solamente a un indirizzamento ossia una comunicazione indiretti.
Vantaggio:
in seguito alla modifica dell’equipaggiamento di uno
Slave attivo, è sufficiente aggiornare l’indirizzamento
dello Slave stesso, in quanto l’indirizzamento del
Fieldbus (Master) non è interessato dalla modifica.
Il range di indirizzi I/O con indirizzo FB 0 può essere
impegnato nel seguente modo:
• Master: diagnosi locale e diagnosi ciclica Fieldbus (fare riferimento al capitolo 4.4 "Diagnosi").
• Slave: diagnosi locale e comunicazione ciclica
con il Master (0...12 byte, fare riferimento al capitolo 4.3 "Tecnica di programmazione").
Nelle figure successive sono stati schematizzati alcuni esempi di abbinamento degli ingressi /uscite tra
Master e Slave e di indirizzamento tramite l’FST.
9809c
4-5
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Esempio:
indirizzamento diretto di Slave passivi (rispettivamente orientato a byte/a parola) e indirizzamento indiretto (comunicazione ciclica) di Slave attivi (SF 3).
Indirizzamento diretto
Indirizzamento indiretto
SF 3 con predisposizione
Master
SF 3 con predisposizione
Master
SF 3 con predisposizione
Master
O1.0.0
...
O1.15.7
O2.0.0
...
O2.7.15
O3.0.0
...
O3.11.7
I1.0.0
...
I1.15.7
I2.0.0
...
I2.7.15
I3.0.0
...
I3.11.7
----------------
I0.4.0
...
I0.15.7
Slave passivo con
l’indirizzo 1 organizzato per byte
max.
128 O
max.
128 I
Slave passivo con
l’indirizzo 2 organizzato per parole
max.
128 O
max.
128 I
O0.4.0
...
O0.15.7
SF 3 con funzione di
Slave attivo con l’indirizzo 3 organizzato
per byte
I/O locali
OW0...15
IW0...15
Fig. 4/1: Esempio di indirizzamento diretto e indiretto
4-6
9809c
I4
9
8
10
11
9809c
O4
9
8
0
1
2
3
10
11
4
5
6
7
I8
20
16
21
17
22
18
23
19
O4
O4
0
1
2
3
24
20
25
21
4
5
6
7
26
22
27
23
O1.1.6,O1.1.7
O1.2.0,O1.2.1
O1.2.2
O1.2.3
I8
O0.0
O0.1
O0.2, O0.3
O0.4, O0.5
O0.6, O0.7
O1.0, O1.1
O1.2, O1.3
O1.4, O1.5
(O1.6, O1.7
non occupati)
O2.0, O2.1
O2.2, O2.3
O2.4, O2.5
O2.6, O2.7
I1.0, I1.1. I1.2, I1.3
I0.0, I0.1 I0.2, I0.3,
I0.4, I0.5, I0.6, I0.7
I4
O1.0.0
O1.0.1
O1.0.2,O1.0.3
O1.0.4,O1.0.5
O1.0.6,O1.0.7
O1.1.0,O1.1.1
O1.1.2,O1.1.3
O1.1.4,O1.1.5
I1.0.0,I1.1.1
I1.1.2,I1.1.3
I1.0.0, I1.0.1, I1.0.2, I1.0.3
I1.0.4, I1.0.5, I1.0.6, I1.0.7
O1.3.0, O1.3.1
O1.3.2, 1.3.3
O1.2.4, O1.2.5
O1.2.6, O1.2.7
VISF 3
4.1 Messa in servizio
MASTER – I/O locali –
O4
14
0
12 14
1
3
14 14 14 14 14 14 14
14 14 14 14
0
1
2
5
4
7
6
9
8 10 12 14
11
13 15
SLAVE (passivo) Indirizzo Fieldbus 1
2
4
6
8 10 12
14 16 18 19
3
5
7
9 11
15 17
13
12
12 12 12
12 12
Altri utenti Fieldbus
Fig. 4/2: Esempio di indirizzamento di Slave passivi
(organizzati per byte)
4-7
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Modo operativo online con il Fieldbus
Nel modo operativo online è possibile visualizzare
gli stati attuali degli ingressi e delle uscite (I/O). E’
inoltre possibile eseguire semplici test mediante attivazione delle uscite. Dette funzioni possono essere
utilizzate nei seguenti modi:
• con SF 3 come Master per gli I/O locali e gli I/O
Fieldbus
• con SF 3 come Slave per gli I/O locali.
E’ inoltre possibile effettuare la configurazione del
sistema di comando (impostazioni del Fieldbus, impostazioni dell’Automode), a cui si può accedere tramite il tasto di funzione F5.
Fig. 4/3: Funcionamiento online - Configuración del sistema de bus de
campo master/slave
4-8
9809c
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Impostazione del modo Master o Slave
Master:
Per impostare il modo operativo Master premere il
tasto di funzione F1 per attivare il modo "Fieldbus
Master". Si possono inoltre selezionare:
• con F2 il baudrate del Fieldbus
(31,25/62,5/187,5/375 kBaud)
• con F3 l’inserzione/disinserzione della resistenza
terminale Bus *)
• con F7 l’attivazione/disattivazione dell’Automode
*)
Osservazione:
Se l’unità di valvole è posizionata all’inizio o alla
fine di una linea Fieldbus, deve essere dotata di
resistenza terminale. Dal momento che questa
resistenza è già integrata nel blocco di comando
SF, è sufficiente attivarla o disattivarla secondo
necessità tramite il tasto di funzione F3.
Slave:
Per impostare il modo operativo Slave premere il tasto
di funzione F1 per attivare il modo "Fieldbus Slave".
Oltre al baudrate, all’attivazione della resistenza terminale bus e all’Automode si possono impostare anche:
• con F4 l’indirizzo del Fieldbus
• con F5 i byte d’ingresso per la trasmissione ciclica dei dati (0...12; default: 2 byte IW 0.4 e 0.5)
• con F6 i byte di uscita per la trasmissione ciclica
dei dati (...12; default: 2 byte OW 0.4 e 0.5).
AVVERTENZA:
Prima di impostare il modo "Automode" nel
Master o in uno degli Slave attivi, accertarsi che
gli avvii automatici del programma in Master/
Slave o negli utenti Fieldbus passivi non diano
luogo a movimenti indesiderati o pericolosi.
9809c
4-9
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Attivazione/disattivazione di uscite
AVVERTENZA:
Se l’impianto è acceso, le uscite recepiscono
immediatamente le impostazioni eseguite a computer!
Accertarsi che l’attivazione/disattivazione delle
uscite non possa causare pericoli per le persone
o per la macchina.
Con questa funzione è possibile eseguire direttamente semplici test prima e durante la messa in
servizio. Il funzionamento negli stati Master e Slave
è identico.
Procedere nel seguente modo:
• Dal menu "On-line operation" selezionare con il
tasto F1 la maschera relativa all’attivazione/disattivazione a bit delle uscite.
• Con il tasto TAB selezionare l’impostazione a bit.
• Con i tasti freccia o con il mouse scegliere l’uscita che interessa.
• Con i tasti F1...F3 modificare lo stato dell’uscita/
operando (a scelta: attivazione, disattivazione o
commutazione/"toggle").
• Solo nel modo Master:
con il tasto F7 è inoltre possibile visualizzare gli
ingressi/uscite del Fieldbus e modificarli agendo
sui tasti F1...F3.
4-10
9809c
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Le successive fasi della messa in servizio (configurazione, compilazione delle liste di occupazione) richiedono procedure diverse per gli stati di modo
Master e Slave, che vengono illustrate nei paragrafi
a seguire:
• Procedure specifiche per la messa in servizio nel
modo Master
• Procedure specifiche per la messa in servizio nel
modo Slave
Procedure specifiche per la messa in servizio
nel modo Master
Il funzionamento di un’unità di valvole SF 3 con predisposizione Master presuppone le seguenti condizioni:
• impostazione del modo operativo Master.
• collegamento di utenti Fieldbus e impostazione
degli indirizzi Fieldbus
• impostazione dello stesso baudrate Fieldbus per
tutti gli utenti
• installazione o attivazione delle resistenze terminali alle estremità del Fieldbus.
9809c
4-11
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Configurazione del Fieldbus con l’FST 200
Durante la configurazione viene generata una lista
di tutti gli utenti Fieldbus collegati che stabilisce la
connessione logica tra gli utenti Fieldbus (Slave) e il
Master.
Su questa lista figurano tra l’altro:
• gli indirizzi Fieldbus di tutti gli utenti
• la tipologia di ogni utente (ingressi, uscite o entrambi)
• la configurazione prevista degli utenti (numero di
byte richiesti per l’indirizzamento - questa verifica
viene effettuata soltanto per i tipi con un numero
di ingressi/uscite variabile).
Tale lista consente un confronto tra le configurazioni
NOMINALE e REALE, al fine di individuare eventuali errori di collegamento. Per una descrizione dettagliata della configurazione del Fieldbus si rimanda al
capitolo 8 del manuale dell’FST 200.
Fig. 4/4: Configurazione Fieldbus con l’FST 200
4-12
9809c
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Strutturazione della configurazione del Fieldbus
Un’unità di valvole programmabile SF 3 utilizzata
come Master è in grado di gestire nel Fieldbus fino
a 31 utenti con 128 ingressi e 128 uscite ciascuno,
per un massimo di 1048 I/O.
In caso di superamento di questo limite di ingressi/uscite nel corso della configurazione viene emessa una segnalazione di errore. Si consiglia pertanto
di verificare la possibilità di indirizzare tutti gli I/O
necessari prima di iniziare la procedura di configurazione (vedi fig. successiva).
9809c
4-13
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Utenti Fieldbus
(tipo)
(schema)
Slave passivi
Unità di valvole
tipo 02
Unità di valvole e sensori
tipo 02
Unità di valvole
tipo 03...05
*) varia a seconda dell’equipaggiamento
Numero
valvole
Numero I/O
Fieldbus occupati
4...8
16 (2 byte)
10...14
32 (4 byte)
4...6
32 (4 byte)
8...14
64 (8 byte)
valvole
0...26 *)
Uscite el.
0...48 *)
Ingressi el.
0...60 *)
max.
64 I (8 byte) *)
+
64 O (8 byte) *)
32 (a 4 byte)
64 (a 8 byte)
96 (a 12 byte)
128 (a 16 byte)
Fieldbus - 202 (I/O)
con 1 modulo di espansione
con 2 moduli di espansione
con 3 moduli di espansione
Slave attivi
Unità di valvole
programmabile
SF-202
tipo 02...05 (Slave)
I/O occupati 32
a prescinde- (4 byte, IW4, 5
re dal nume- OW4, 5)
ro di valvole
Unità di valvole
programmabile con SF 3 tipo 03...05 (Slave)
0...12 byte (I)
0...12 byte (O)
Possibilità di
configurazione
autonoma dei
byte di ingresso/
uscita
(IW/OW0.4...0.15)
(valore di default:
4 byte,
IW/OW0.4+0.5)
Fig. 4/5: Numero di I/O occupati nel Fieldbus
4-14
9809c
VISF 3
4.1 Messa in servizio
Procedure specifiche per la messa in servizio
nel modo Slave
L’impiego di un’unità di valvole SF 3 con predisposizione Slave nel Fieldbus Festo presuppone le seguenti condizioni:
• impostazione dello stato di modo Slave
• impostazione di un indirizzo Fieldbus da 1 a 31
• definizione del numero di I/O ciclici
(IW/OW 0.4...0.15)
• eventuale attivazione della resistenza terminale.
Utilizzando l’unità di valvole SF 3 come Slave, la
messa in servizio richiede le seguenti operazioni da
effettuare su ciascun sistema SF 3:
• compilazione della lista di occupazione
• stesura dei programmi, programmazione dell’
EEPROM
• impostazione di Boot-mode e Automode.
Per una descrizione dettagliata di queste operazioni si
rimanda al manuale dell’FST 200.
9809c
4-15
VISF 3
4-16
4.1 Messa in servizio
9809c
VISF 3
4.2 Programmazione
4.2 PROGRAMMAZIONE
9809c
4-17
VISF 3
4.2 Programmazione
Indice
4.2 PROGRAMMAZIONE
Operandi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-19
Moduli di funzione Fieldbus 40...49 . . . . . . 4-20
Assegnazione dell’area di indirizzi . . . . . . . 4-21
4-18
9809c
VISF 3
4.2 Programmazione
4.2 PROGRAMMAZIONE
Operandi Fieldbus
A completamento della tabella riportata al capitolo 3
abbiamo schematizzato nella tabella seguente gli
operandi legati alla connessione Fieldbus (ingressi/uscite Fieldbus, operandi speciali, moduli di funzione), programmabili sia in lista istruzioni che in
schema a contatti.
Significato
Ingressi Fieldbus
- organizzati per byte
- organizzati per parole
Parole di ingresso
- organizzate per byte
- organizzate per parole
Diagnosi o
comunicazione ciclica
(organizzata per byte)
Denomi- Parametri
nazione
Commento
I
{1...31}.{0...15}.{0...7}
{1...31}.{0...7}.{0...15}
Operando a singolo bit
IW
{1...31}.{0...15}
{1.31}.{0.7}
Operando multi-bit
(Per maggiori dettagli
fare riferimento al
capitolo 4.4)
- Ingressi
- Parole di ingresso
Uscite Fieldbus
- organizzate per byte
- organizzate per parole
Parole di uscita
- organizzate per byte
- organizzate per parole
Diagnosi o
comunicazione ciclica
(orientata a byte)
I
IW
{0}.{0.15}.{0.7}
{0}.{0...15}
Operando a singolo bit
Operando multi-bit
O
{1...31}.{0...15}.{0...7}
{1...31}.{0...7}.{0...15}
Operando a singolo bit
OW
{1...31}.{0...15}
{1.31}.{0.7}
Operando multi-bit
- Uscite
- Parole di uscita
Moduli di funzione
O
OW
CFM
{0}.{0.15}.{0.7}
{0}.{0-15}
{4...44, 47...49}
Operandi speciali
FU
{0, 1, 2}
(Per maggiori dettagli
fare riferimento al
capitolo 4.4)
Operando a singolo bit
Operando multi-bit
Presenti nel sistema
operativo EPROM, vedi
Appendice B.
Operando multi-bit per
informazioni Fieldbus,
vedi Appendice B.
Fig. 4/7: Operandi supplementari dell’unità di valvole programmabile
con connessione Fieldbus
9809c
4-19
VISF 3
4.2 Programmazione
Moduli di funzione Fieldbus 40...49
L’SF 3 è dotato di alcuni moduli di funzione che facilitano la comunicazione con gli utenti Fieldbus collegati. Questi moduli di funzione possono essere attivati dai programmi applicativi.
NOTA:
La sintassi dei moduli di funzione 41 e 42 è diversa nei modi operativi Master e Slave.
I moduli di funzione sono elencati e descritti nell’Appendice B.
4-20
9809c
VISF 3
4.2 Programmazione
Assegnazione dell’area di indirizzi
Nella figura seguente è riportata l’area di indirizzi
per i modi operativi Master e Slave, con un’indicazione schematica della struttura dell’unità di valvole,
e, in forma tabellare, dell’area di indirizzi stessa.
Osservazioni sugli operandi (I/O):
• Non tutti gli I/O locali e gli I/O Fieldbus esistono
anche fisicamente.
• Notare le differenze tra l’indirizzamento a byte e
a parola (a seconda dell’utente Fieldbus).
SF 3 in modo Master
Ingressi
Uscite
SF 3
Valvole
Diagnosi
Locali
IW0...15
Locali
OW0...15
I/O locali
IW0.0...0.3
Locali
OW0...15
Modo Master
IW0...15
OW0...15
Ingressi locali
Uscite locali
- valvole
- uscite elettriche
IW0.0...0.3
Diagnosi
I/O locali
IW0.4...0.15
Diagnosi I/O Fieldbus
IW/OW 1.0...1.15
Slave FB 1
IW/OW 2.0...2.15
Slave FB 2
IW/OW 31.0...31.15
Slave FB 31
IW1.0...31.15
OW1.0...31.15
FB
IW/OW
Fig. 4/8a: Area di indirizzi nel modo Master (esempio di indirizzamento
organizzato per byte)
9809c
4-21
VISF 3
4.2 Programmazione
Modo Slave
IW0...15
OW0...15
Ingressi locali
Uscite locali
- valvole
- uscite elettriche
IW0.0...0.3
Diagnosi
I/O locali
IW0.4...0.15
OW0.4...0.15
Dati ciclici
IW0.4...0.15
OW0.4...0.15
IW/OW
FB
Ingressi
Uscite
SF 3
Comunicazione ciclica
SF 3 in modo Slave
Valvole
Diagnosi
Locali
IW0...15
Locali
OW0...15
I/O locali
IW0.0...0.3
Locali
OW0...15
Fig. 4/8b: Area di indirizzi nel modo Slave
4-22
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
9809c
4-23
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Indice
4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
Comunicazione tra l’SF3 con
predisposizione Master e lo Slave . . . . . . .
Comunicazione ciclica. . . . . . . . . . . . . . . . .
Comunicazione aciclica. . . . . . . . . . . . . . . .
Avviamento successivo all’accensione . . . .
Intervento in caso di errori
di trasmissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Intervento in caso di errori utenti . . . . . . . .
4-24
4-25
4-27
4-32
4-34
4-36
4-38
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
4.3 TECNICA DI PROGRAMMAZIONE
Comunicazione tra l’SF3 con predisposizione
Master e lo Slave
La trasmissione di dati nel Fieldbus si divide in comunicazioni cicliche o acicliche.
L’obiettivo delle due modalità di comunicazione è di
trasferire informazioni sotto forma di bit o di parole;
negli Slave passivi la comunicazione è limitata all’elaborazione degli ingressi/uscite e alla lettura del
byte diagnostico. Una "vera" comunicazione si attua
solamente negli Slave attivi, che presentano tuttavia
le seguenti particolarità per i singoli tipi di comunicazione.
Comunicazione ciclica:
elaborazione ciclica degli ingressi/uscite di un sistema Fieldbus. Ogni 4 ms ca. il sistema operativo
esegue automaticamente le seguenti operazioni:
- trasmissione dello stato delle uscite
- lettura dello stato attuale degli ingressi.
Per definire queste attività si parla anche di "riproduzione del processo" (PIO, PII). La comunicazione ciclica genera una comunicazione in bit tra il Master e
gli Slave. Nell’ambito di un ciclo di trasmissione si
distinguono i seguenti processi.
- Master:
Il Master elabora gli ingressi/uscite locali
(I/O fisicamente esistenti) e tutti gli ingressi/uscite
Fieldbus (I/O logici).
- Slave:
• Gli Slave passivi hanno la funzione di ricevere i
segnali Fieldbus inviati dal Master e di riprodurli
direttamente sugli I/O locali (fisicamente esistenti).
• Gli Slave attivi hanno la funzione di ricevere i
segnali Fieldbus inviati dal Master e di riprodurli
sugli I/O logici. Soltanto in seguito a questa procedura è possibile l’ulteriore elaborazione da
parte del PLC integrato nello Slave.
9809c
4-25
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Comunicazione aciclica:
con la comunicazione aciclica, attivabile solo dal
programma, i dati vengono trasmessi sotto forma di
parole (informazioni a parole). Nell’unità di valvole
programmabile sono dedicati a questa funzione i
moduli di funzione Fieldbus CFM 40...49. Per una
vera comunicazione tra il Master e gli Slave attivi
risultano particolarmente adatti i CFM 41 e 42, in
quanto consentono un trasferimento del contenuto
dei contatori, dei timer e dei registri via Fieldbus. Il
trasferimento ha luogo solamente nel momento in
cui viene attivato il modulo di funzione.
NOTA:
Le comunicazioni acicliche si vanno a inserire tra
le comunicazioni cicliche all’interno del protocollo
Fieldbus. L’elaborazione delle comunicazioni cicliche viene pertanto ritardata in ragione della complessità e della frequenza di utilizzo della comunicazione aciclica.
I due modi di comunicazione vengono descritti dettagliatamente nei paragrafi a seguire.
4-26
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Comunicazione ciclica
La trasmissione ciclica di informazioni si differenzia
nel Master e negli Slave per le seguenti caratteristiche:
SF 3 con predisposizione Master:
L’area di indirizzi I/O del Master si articola in I/O
locali e I/O Fieldbus. A ogni utente Fieldbus della
stazione Master corrisponde quindi una determinata
area di memoria, nella quale vengono memorizzate
ciclicamente le informazioni relative a tutti gli ingressi e le uscite, quali ad esempio:
• ingressi e uscite logiche degli slave attivi (SF 3
con predisposizione Slave, a seconda della configurazione dello Slave),
• ingressi e uscite fisicamente esistenti di tutti gli
Slave passivi.
Il Master esegue l’indirizzamento a byte o a parola
di un ingresso o uscita Fieldbus secondo lo schema
sottoindicato:
<Indirizzo Fieldbus>.<n. byte>.<n. bit>
Esempio: I1.0.0 oppure O1.0.7
9809c
4-27
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
SF 3 con predisposizione Master
Lettura/scrittura
ciclica, ogni 4 ms ca.
I/O Fieldbus
I/O locali
Uscite fisicamente
esistenti (valvole
e moduli di
uscita locali)
Ingressi fisicamente
esistenti (moduli
di ingresso
locali)
O0.0...O0.7
O15.0...O15.7
O1.0.0...O1.0.7
O1.15.0...O1.15.7
Uscite Fieldbus Slave 1
O2.0.0...O2.0.7
O2.15.0...O2.15.7
Uscite Fieldbus Slave 2
O31.0.0..O31.0.7
O31.15.0..O31.15.7
Uscite Fieldbus Slave 31
I0.0...I0.7
I15.0...I15.7
I1.0.0...I1.0.7
I1.15.0...I1.15.7
I2.0.2...I2.0.7
I2.15.0...I2.15.7
I31.0.0..I31.0.7
I31.15.0..I31.15.7
Ingressi Fieldbus Slave 1
Ingressi Fieldbus Slave 2
Ingressi Fieldbus Slave 31
Rappresentazione parziale della memoria/campo di indirizzamento
Fig. 4/9: Comunicazione ciclica tra Master e stazione –
(esempio di indirizzamento a byte)
4-28
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
SF 3 con predisposizione Slave
Oltre agli ingressi e uscite fisicamente esistenti, ogni
unità di valvole programmabile SF 3 con predisposizione Slave (Slave attivo) è dotata di ingressi e
uscite logici, cioè Fieldbus (byte IW/OW0.4...0.15),
trasmessi appunto tramite il Fieldbus, che possono
essere utilizzati per la comunicazione ciclica tra il
Master e lo Slave. Questo tipo di comunicazione risulta funzionale ad es. in caso di:
• start/stop di programmi nello Slave
• trasmissione di segnalazioni di stato e di errore
al Master
• trasmissione di messaggi di "esecuzione terminata" al Master
• attivazione di un handshaking supplementare di
protezione della comunicazione aciclica.
Ogni stazione Slave è in grado di leggere gli ingressi logici e di attivare le uscite tramite il PLC interno.
Questi I/O Fieldbus logici (IW/OW0.4...0.15) possono essere configurati a piacere e in modo reciprocamente indipendente, con un numero di byte da 0 a
12. La configurazione di default è di 2 byte (IW/OW
0.4 e 0.5).
9809c
4-29
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
SF 3 con predisposizione Slave (Slave attivo)
Lettura/scrittura
ciclica, ogni 4 ms ca.
Ingressi/uscite Fieldbus
(I/O logici)
I/O locali
I0.0...I0.7
I15.0...I15.7
Ingressi logici *)
(I/O Fieldbus dal
Master)
I0.4.0...I0.4.7
I0.15.0...I0.15.7
O0.0...O0.7
O15.0...O15.7
Uscite logiche*)
(I/O Fieldbus dal
Master)
*)
Ingressi fisicamente
esistenti (moduli di
ingresso locali)
Uscite fisicamente
esistenti (valvole e
moduli di uscita locali)
O0.4.0...O0.4.7
O0.15.0...O0.15.7
A configurazione libera
(0...12 byte),
default ogni 2 byte
Rappresentazione parziale della memoria/
campo di indirizzamento (Slave)
Fig. 4/10: Comunicazione ciclica della stazione Slave (indirizzamento
per byte)
Il contenuto di ogni byte viene trasmesso ciclicamente al Master (ogni 4 ms).
Nella figura successiva vediamo la rappresentazione
schematica di una possibile comunicazione ciclica
tra un Master e alcuni Slave attivi, in ognuno dei
quali sono stati configurati cinque byte.
4-30
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
MASTER (SF 3)
Slave 1
I/O logici
(Master e Slave)
I/O locali
(Master)
Uscite
(locali)
SLAVE attivi (SF 3)
O0.0...O0.7
O15.0...O15.7
O1.0.0...O1.0.7
O1.5.0...O1.5.7
I/O fisicamente
esistenti (Slave)
I0.0...I0.7
I15.0...I15.7
I/O Fieldbus
Ingressi
(locali)
I0.4.0...I0.4.7
I0.9.0...I0.9.7
5 byte
Ingressi
(locali)
I0.0...I.07
I15.0...I15.7
I1.0.0...I1.0.7
I1.5.0...I1.5.7
O0.0...O0.7
O15.0...O15.7
Uscite
(locali)
I/O Fieldbus
O0.4.0...O0.4.7
O0.9.0...O0.9.7
Slave 5
5 byte
I0.0...I0.7
I15.0...I15.7
O5.0.0...O5.0.7
O5.5.0...O5.5.7
I/O Fieldbus
O0.4.0...O0.4.7
O0.9.0...O0.9.7
5 byte
O0.0...O0.7
O15.0...O15.7
I5.0.0...I5.0.7
I5.5.0...I5.5.7
Rappresentazione parziale della
memoria/campo di indirizzamento
(Master)
Ingressi
(locali)
I/O Fieldbus
Uscite
(locali)
O0.4.0...O0.4.7
O0.9.0...O0.9.7
5 byte
Rappresentazione parziale della
memoria/campo di indirizzamento
(Slave 1 e 5)
Fig. 4/11: Esempio di comunicazione ciclica tra Master e Slave attivi
SF 3
9809c
4-31
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Comunicazione aciclica
Ogni stazione Slave è dotata di un campo parametri,
un’area di memoria predisposta a contenere informazioni da 16 bit, a cui può accedere sia la stazione
Master sia lo Slave di appartenenza. , Detto campo
parametri consente lo scambio di dati, memorie, contatori o registri. Un campo parametri ha una capacità
di memoria di 256 parole di 16 bit ciascuna. I dati contenuti nella memoria vengono trasmessi con il supporto dei moduli di funzione 41 e 42 che vengono attivati
dal programma ed elaborati sotto forma di comunicazione aciclica.
4-32
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Trasmissione Fieldbus
– comunicazione aciclica –
Master
Slave attivo (indirizzo Fieldbus 1)
Lettura/scrittura
aciclica con CFM 41, 42
Lettura/scrittura con
CFM 41, 42
Campo parametri
0
Parola
1
Parola
...
Parola
254
Parola
255
Parola
da
da
da
da
da
16
16
16
16
16
bit
bit
bit
bit
bit
Slave attivo (indirizzo Fieldbus 5)
Lettura/scrittura
aciclica con CFM 41, 42
Lettura/scrittura con
CFM 41, 42
Campo parametri
0
Parola da 16 bit
1
Parola da 16 bit
...
Parola da 16 bit
254
Parola da 16 bit
255
Parola da 16 bit
Fig. 4/12: Rappresentazione schematica di "comunicazione aciclica"
tra il Master e gli Slave attivi
9809c
4-33
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Avviamento successivo all’accensione
L’inserzione dell’unità di valvole programmabile SF 3
con predisposizione Master deve essere contemporanea o ritardata rispetto agli altri utenti Fieldbus.
Questo accorgimento assicura che la configurazione
reale venga rilevata correttamente e memorizzata
nella memoria di lavoro. Le fasi dell’avviamento
sono schematizzate nella figura successiva.
Al rilevamento della configurazione reale segue l’operazione di confronto con la configurazione nominale, il cui risultato viene memorizzato nell’operando
speciale FU0. Il dato presente in FU0 può essere:
FU0
FU0
FU0
FU0
=
=
=
=
0
2
3
4
errore presente
lista conf. reale = lista conf. nominale
lista conf. reale < > lista conf. nominale
Esiste solamente una lista di configurazione reale
NOTA:
• La configurazione nominale deve essere impostata prima della messa in servizio con l’ausilio
del configuratore Fieldbus dell’FST 203.
• L’analisi del confronto tra le due configurazioni
(FU0) deve essere eseguita dal programma. Le
segnalazioni di errore o eventuali interventi sono
infatti conseguenti a tale analisi.
• Per motivi tecnici, l’eventuale mancato rilevamento di un utente Fieldbus durante la compilazione della configurazione reale può essere
verificato da programma solamente attraverso il
confronto con la lista di configurazione nominale.
Suggerimento:
Predisporre sempre la lista di configurazione
nominale!
4-34
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Attivazione di tutti gli
utenti Fieldbus
Accensione dell’SF 3
Pausa interna SF 3
2s
Rilevamento della
configurazione reale
Conf.
reale = Conf.
nom.?
No
Sì
FU0=2
FU0 = 0 (3,4)
Avviamento del Fieldbus
Start
elaborazione programmi
Analisi FU0
Punto di ingresso durante la
"riconfigurazione" tramite CFM 48
Fig. 4/13: Procedura di avviamento successiva all’accensione
9809c
4-35
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Intervento in caso di errori di trasmissione
Durante la trasmissione dei dati attraverso il Fieldbus possono verificarsi degli errori solitamente dovuti a:
• mancata risposta di un utente Fieldbus per due
volte successive
• interruzione del cavo Fieldbus (difettoso o scollegato)
• mancanza di tensione di alimentazione nell’utente interessato.
In presenza di un errore di trasmissione il bit errori
cumulativi I0.0.0 viene settato su 1 (errore cumulativo: anomalia Fieldbus).
Per individuare con precisione l’errore di trasmissione e/o gli utenti difettosi, controllare:
• IW0.4...0.7, in questi byte il numero di bit segnala il/gli utente/i difettoso/i (fare riferimento al capitolo 4.4, "Byte diagnostico IW0.4...IW0.7")
• Operando speciale FU1
indica qual è l’utente Fieldbus 1...16 difettoso
(fare riferimento al capitolo 4.4, "Diagnosi con
l’ausilio degli operandi speciali FU1 e FU2").
4-36
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
E’ possibile scegliere la reazione dell’unità di valvole
programmabile SF 3 con predisposizione Master
agli errori di trasmissione intervenendo sul modulo
di funzione 47 (CFM 47), impostandolo nei modi indicati:
Sì
(default)
Impostazione
tramite CFM 47
Reazione
"rigida"?
No
L’elaborazione
dei programmi
prosegue!
SF 3 si ferma
"Ingresso"
I0.0.0 = 1 logico!
SF 3: Errore 4
L’errore deve essere eliminato!
Tutte le uscite Fieldbus e le
uscite locali vengono disattivate !
Utente FB con
errore codificato
a bit in
IW0.4...IW0.7.
L’errore deve essere gestito
dal programma
Fig. 4/14: Reazione a un errore di trasmissione
9809c
4-37
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Intervento in caso di errori utenti
Durante il funzionamento possono verificarsi degli
errori negli utenti Fieldbus Errori di partecipanti caratteristici sono:
• tensione di esercizio valvole < 21,6 Volt
• tensione di esercizio valvole < 10 Volt
• tensione di alimentazione sensori < 10 Volt
(intervento del fusibile interno)
• uscita elettrica cortocircuitata
(modulo di uscita nell’unità di valvole tipo 03/05
oppure uscita supplementare nell’unità di valvole
e sensori tipo 02)
In presenza di un errore di un utente Fieldbus, il bit
errori cumulativi I0.0.1 viene settato su 1 (errore cumulativo: diagnosi utente).
Per localizzare l’utente difettoso, controllare:
• IW0.8...0.11, in questi byte il numero di bit segnala il/gli utente/i difettoso/i (fare riferimento al capitolo 4,4 "Byte diagnostico IW0.8...IW0.11").
• Operando speciale FU2
indica qual è l’utente difettoso tra gli utenti Fieldbus 1...16 (fare riferimento al capitolo 4.4, "Diagnosi con l’ausilio degli operandi speciali FU1 e
FU2").
• Modulo di funzione 44 (CFM 44)
All’attivazione del modulo di funzione 44 senza i
parametri di trasmissione, nei parametri di ritorno
figurano l’indirizzo del primo Slave Fieldbus difettoso e del primo Slave Fieldbus interessato dall’anomalia.
4-38
9809c
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Possibili interventi in caso di errore di un utente
Fieldbus:
Controllare regolarmente
il bit errori cumulativi
I0.0.1, ad es. nel
programma 0.
No
E’ settato il bit
I0.0.1 ?
Nessun errore
da utente Fieldbus
Sì
Analisi IW0.8...0.11
L’utente Fieldbus con
errore si trova in
IW0.8...0.11 con
codifica a bit.
L’errore deve essere
gestito dal programma!
Fig. 4/15: Reazione a errori degli utenti
9809c
4-39
VISF 3
4.3 Tecnica di programmazione
Informazioni diagnostiche sull’utente Fieldbus
Una volta localizzato l’utente Fieldbus difettoso, attraverso il modulo di funzione 44 (CFM 44) si può
effettuare la lettura del relativo byte diagnostico, che
fornisce informazioni dettagliate circa lo stato dell’utente in questione.
Per una descrizione delle informazioni diagnostiche
relative ai vari tipi di unità si rimanda al capitolo 4.4.
4-40
9809c
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE
DEGLI ERRORI
9809c
4-41
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
Indice
4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
Panoramica delle possibilità
diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi in modo Master . . . . . . . . . . . . . .
Modulo di funzione per
diagnosi Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi nel modo Slave . . . . . . . . . . . . . .
Parole di errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4-42
4-43
4-44
4-44
4-48
4-50
4-50
9809c
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
4.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
Panoramica delle possibilità diagnostiche
L’unità di valvole programmabile SF 3 offre numerose possibilità di diagnosi ed eliminazione degli errori.
A prescindere dall’equipaggiamento, un’unità di valvole è in grado di eseguire le seguenti funzioni:
Unità di valvole programmabile
Possibilità
LED
diagnostiche
P OWE R
RU N
E RRO R
Byte di diagnosi
IW0.0...0.3 (diagnosi locale)
IW0.4...0.7 (errore di trasmissione Fieldbus)
Parola di errore
EW (operando
multi-bit)
BU S
IW0.8...0.11 (diagnosi utente
Fieldbus)
D IA G
24V DC
Breve
descrizione
Vantaggio
Descrizione
dettagliata
FUS E
2A
Moduli di funzione Fieldbus
CFM 44
CFM 50
Il LED rosso
segnala direttamente errori di
trasmissione e
di utenti (in
presenza di una
reazione "rigida"
all’errore).
Rapido riconoscimento degli
errori in loco
La lettura e l’analisi del byte di
stato e dei moduli di funzione
devono essere gestite dal programma applicativo.
La lettura e
l’analisi della
parola di errore
devono essere
gestite dal
programma
applicativo.
Preciso riconoscimento via
programma di errori nell’impianto elettrico e nel Fieldbus.
Capitolo 3.4
Capitolo 4.4
Preciso riconoscimento via programma di errori
di programmazione o del sistema operativo.
Elenco generale
delle segnalazioni in
Appendice B
Fig. 4/16: Possibilità diagnostiche e di correzione degli errori
9809c
4-43
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
Diagnosi via programma
A prescindere dal modo operativo impostato (Master/Slave), l’unità di valvole SF 3 offre diverse possibilità per eseguire una diagnosi via programma.
Diagnosi in modo Master
• Segnalazioni di errore cumulative I0.0.0 (errore di
trasmissione) e I 0.0.1 (errore utente)
• Byte diagnostici IW0.4...IW0.7 (localizzazione dell’utente in caso di errore di trasmissione)
• Byte diagnostici IW0.8...IW0.11 (localizzazione
dell’utente in caso di errore utente)
• Operandi speciali FU1 e FU2
Allo scopo di assicurare la compatibilità tra l’unità di valvole SF 3 e l’SF 202, gli operandi speciali FU 1 e FU 2 abilitano la diagnosi degli utenti
Fieldbus 1...16.
• CFM 44 (modulo di funzione per il rilevamento individuale dei byte di stato degli utenti Fieldbus)
• CFM 50 (lettura della informazioni relative a un
utente Fieldbus)
• Diagnosi locale IW0.0...IW0.3 (v. cap. 3.4)
Nota:
Accedere al programma e procedere nel seguente
modo:
- rilevare costantemente i bit errori cumulativi I0.0.0
e I0.0.1. In presenza di un errore: verificare i valori presenti in IW0.4...0.11 oppure FU1+2.
- Determinare il numero dell’utente.
- Verificare lo stato dell’utente in questione attraverso CFM 44.
4-44
9809c
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
Master: struttura del byte diagnostico IW0.0:
(segnalazioni di errore cumulative bit I0.0.0...I0.0.1)
N. bit
Informazione
diagnostica
Stato segnale
Significato
7
6
5
4
3
2
Diagnosi locale, fare riferimento al
capitolo 3.4
1
Mastermode
messaggio generale errore/
diagnosi
utente Fieldbus. Vedi
IW0.8...IW0.11
0o1
0
Mastermode
messaggio generale errore di
trasmissione.
Vedi
IW0.4...IW0.7
Stato segnale 0: Nessun errore
Stato segnale 1: Errore
Fig. 4/17: Struttura del byte diagnostico IW0.0 in modo Master
Errore di trasmissione
Se il valore presente nel bit I0.0.0 in modo Master
è "1", l’utente difettoso va ricercato attraverso i byte
IW0.4...0.7 (utenti 1...31).
Byte diagnostico IW0.4...0.7
N. bit
EW
7
0.4
7
0.5
15
0.6
23
0.7
31
x = Contenuto bit non
6
5
6
5
14
13
22
21
30
29
significativo
4
4
12
20
28
3
3
11
19
27
2
2
10
18
26
1
1
9
17
25
0
x
8
16
24
Fig. 4/18: Errore di trasmissione - l’utente è codificato a bit
9809c
4-45
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
Errore utente/Diagnosi
Se il valore presente nel bit I0.0.1 in modo Master è
"1", è possibile desumere dai byte IW0.8...0.11 da
quale utente provenga l’informazione diagnostica
(1...31).
Byte diagnostico IW0.8...0.11
N. bit
EW
7
0.8
7
0.9
15
0.10
23
0.11
31
x = Contenuto bit non
6
5
6
5
14
13
22
21
30
29
significativo
4
4
12
20
28
3
3
11
19
27
2
2
10
18
26
1
1
9
17
25
0
x
8
16
24
Fig. 4/19: Errore utente - l’utente è codificato a bit
Verificare a scopo diagnostico:
• la correttezza del modo operativo impostato
(Master/Slave)
• la correttezza del numero di stazione assegnato
• la corrispondenza del baudrate di tutti gli utenti
Fieldbus
• eventuali anomalie del cavo Fieldbus (guasto/interruzione).
4-46
9809c
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
Diagnosi con l’ausilio degli operandi speciali FU1 e
FU2
Per motivi di compatibilità, gli operandi speciali FU1
e FU2 vengono predisposti sia nell’SF 3 sia nell’SF 202. Essi consentono tuttavia solamente la diagnosi per gli utenti Fieldbus da 1 a 16. Al momento
della diagnosi è possibile leggere il numero dell’utente Fieldbus nel bit settato su "1".
Struttura dell’operando speciale FU1
N. bit
15 14 13 12 11 10 9
Utente
16 15 14 13 12 11 10
Fieldbus
8
9
7
8
6
7
5
6
4
5
3
4
2
3
1
2
0
1
Fig. 4/20: Segnalazione di errori di trasmissione nell’operando speciale
FU1
Struttura dell’operando speciale FU2
N. bit
15 14 13 12 11 10 9
Utente
16 15 14 13 12 11 10
Fieldbus
8
9
7
8
6
7
5
6
4
5
3
4
2
3
1
2
0
1
Fig. 4/21: Segnalazione di errori di utenti nell’operando speciale FU2
Sulla base del numero dell’utente Fieldbus riscontrato nei byte IW0.4...0.7, IW0.8...0.11 o nell’operando
FU1/FU2 si può ricercare tramite CFM 44 l’informazione diagnostica esatta dello Slave che interessa
(stato utente).
9809c
4-47
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
Modulo di funzione per diagnosi Fieldbus
Nello modo operativo Master il modulo CFM 44 consente la lettura delle informazioni diagnostiche (stato
utente) di tutti gli utenti Fieldbus.
1. Accertare l’errore/cortocircuito nell’ utente Fieldbus con l’ausilio del modulo CFM 44.
2. Resettare l’uscita locale interessata e ripristinarla
eventualmente da programma.
Per una descrizione dettagliata dei moduli di funzione, si rimanda all’Appendice B. Riportiamo di seguito le risposte fornite dal modulo CFM 44 in corrispondenza dei vari Slave:
Unità di valvole tipo 03/04-B/05
N. bit
7
6
5
4
3
Informazione Nessuna UOut
UVal
UInp Nessuna
diagnostica
Stato segnale
0o1
Significato
Stato segnale 0: Nessun errore
Stato segnale 1: Errore
2
sc/o
1
0
Nessuna Nessuna
1
Utente
cicl.
Fig. 4/22: Informazioni di stato nelle unità di valvole tipo 03/04-B/05
(Slave passivo)
Unità di valvole tipo 02
N. bit
7
6
5
4
Informazione Nessuna U_Out U_Val U_Inp
diagnostica
Stato segnale
0o1
Significato
Stato segnale 0: Nessun errore
Stato segnale 1: Errore
3
SA1
2
SA0
1
0
Nessuna Nessuna
1
Utente
cicl.
Fig. 4/23: Informazioni di stato nell’unità di valvole tipo 02
(Slave passivo)
4-48
9809c
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
FB 202
N. bit
7
6
5
4
3
2
1
0
Informazione Nessuna Nessuna Nessuna Nessuna Nessuna Nessuna Errore Nessuna
diagnostica
di
output
Stato segnale
0o1
1
Significato
Stato segnale 0: Nessun errore
Utente
cicl.
Stato segnale 1: Errore
Fig. 4/24: Informazioni di stato nell’FB 202 (Slave passivo)
SF 202 con predisposizione Slave
N. bit
7
6
5
4
Informazione Nessun U_Out U_Val U_Inp
diagnostica
a
Stato segnale
Significato
3
SA1
SA0
(tipo 02)
oppure sc/o
(tipo 03)
0o1
Stato segnale 0: Nessun errore
Stato segnale 1: Errore
2
Run
Stop
1
0
Error Nessun
a
1=
Stop
1
1 = Utente
Errore ciclico
Fig. 4/25: Informazioni di stato nell’SF 202 con predisposizione Slave
SF 3 con predisposizione Slave
N. bit
7
6
5
4
3
Informazione nessuna nessuna nessuna nessuna nessuna
diagnostica
Stato segnale
0o1
Significato
Stato segnale 0: Nessun errore
Stato segnale 1: Errore
2
Run
Stop
1
Error
0
nessuna
1=
Stop
1=
Errore
1
utente
ciclico
Fig. 4/26: Informazioni di stato nell’SF 3 (Slave attivo)
9809c
4-49
VISF 3
4.4 Diagnosi e correzione degli errori
Diagnosi nel modo Slave
• Segnalazioni di errore cumulative I0.0.0 (errore di
trasmissione, anomalia Fieldbus)
• Diagnosi locale IW0.0...IW0.3 (fare riferimento al
capitolo 3.4)
Nota:
accedere al programma dello Slave e procedere nel
seguente modo:
- rilevare costantemente la diagnosi locale
- rilevare costantemente le segnalazioni di errore
cumulative I0.0.0
- Se non è presente nessuna anomalia nel Fieldbus, trasmettere al Master le informazioni diagnostiche locali relative alla comunicazione ciclica
(byte diagnostici configurati OW0.4...0.15).
Osservazione:
le informazioni diagnostiche contenute nei byte
IW0.0...0.3 dello Slave sono più significativedi quelle
fornite al Master dall’SF 3 con predisposizione Slave
tramite il modulo CFM 44 (vedi fig. precedente).
Parole di errore
L’accensione dell’indicatore di errore rosso (ERROR) segnala la presenza di uno stato di errore diverso da 0. I numeri errore vengono registrati nella
parola di errore.
Le segnalazioni di errore del sistema operativo sono
elencate nell’Appendice B.
4-50
9809c
VISF 3
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Capitolo 5: Descrizione dei moduli analogici
Cod. prod. 362 115
Moduli analogici
predisposti solamente
per il collegamento con
le unità tipo 03...05
9809c
5-I
VISF 3
Indice
5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI
Vantaggi degli I/O analogici . . . . . . . . . . . . 5-3
Descrizione dei componenti dei moduli
di ingresso/uscita analogici. . . . . . . . . . . . . 5-4
5.2 MONTAGGIO DEGLI I/O ANALOGICI
Moduli di ingresso/uscita analogici . . . . . . 5-9
5.3 INSTALLAZIONE I/O ANALOGICI
Scelta dei cavi per i segnali analogici . . 5-13
Schermatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-14
Collegamento dei moduli I/O
analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-15
Occupazione dei pin valvole
proporzionali Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-16
Occupazione dei pin I/O analogici
in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-17
Occupazione dei pin I/O analogici
in corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-18
5.4 MESSA IN SERVIZIO I/O ANALOGICI
Fondamenti di indirizzamento. . . . . . . . . . 5-21
Indirizzamento degli ingressi/uscite
analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22
Indirizzamento degli I/O analogici
per canali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-23
Occupazione degli indirizzi dopo
espansione/modifica . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-25
Azionamento degli I/O analogici
con l’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-26
Programmazione con l’FST 200. . . . . . . . 5-26
Funzionamento dei moduli I/O
analogici in seguito all’inserzione . . . . . . 5-27
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-27
5-II
9809c
VISF 3
5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
DEGLI I/O ANALOGICI
Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39
Indicatori LED sul modulo
analogico PROP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39
Indicatori LED sul modulo analogico
per I/O in corrente (VIAU-I) . . . . . . . . . . . 5-40
Indicatori LED sul modulo analogico
per I/O in tensione (VIAU-U) . . . . . . . . . . 5-41
Eliminazione del sovraccarico/
cortocircuito di uscite analogiche
in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-42
Sovraccarico/cortocircuito
dell’alimentazione degli attuatori . . . . . . . 5-43
Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . 5-44
5.6 DATI TECNICI DEGLI I/O
ANALOGICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-47
9809c
5-III
VISF 3
5-IV
9809c
VIFS 3
5.1 Panoramica degli I/O analogici
5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI
9809c
5-1
VIFS 3
5.1 Panoramica degli I/O analogici
Indice
5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI
Vantaggi degli I/O analogici . . . . . . . . . . . . 5-3
Descrizione dei componenti dei
moduli di ingresso/uscita analogici . . . . . . 5-4
5-2
9809c
VIFS 3
5.1 Panoramica degli I/O analogici
5.1 PANORAMICA DEGLI I/O ANALOGICI
Vantaggi degli I/O analogici
I moduli con ingressi/uscite analogici presentano i
seguenti vantaggi:
• ottimizzazione del collegamento delle valvole
proporzionali Festo (MPPE/MPYE)
• adattamento individuale e generale per il
rilevamento e l’elaborazione dei segnali analogici
• rilevamento ed elaborazione dei segnali analogici in corrente e in tensione
• semplici procedure di programmazione e diagnostiche tramite moduli di funzione Festo
predisposti
• possibilità di espansione/modifica successiva
• unità collaudata.
NOTA:
I moduli dotati di ingressi/uscite analogici possono
essere installati esclusivamente sulle unità di valvole tipo 03...05.
9809c
5-3
VIFS 3
5.1 Panoramica degli I/O analogici
Descrizione dei componenti dei moduli di
ingresso/uscita analogici
L’unità di valvole tipo 03...05 si compone di
diversi moduli. I moduli di ingresso/uscita analogici presentano i seguenti elementi di collegamento:
1
3
2
4
Moduli
supplementari,
ad es.
Master AS-i
VIAU-U
9
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
8
VIAU-I
7
VIAP
6
5
Significato
VIAU-U: Modulo analogico di ingresso/uscita in tensione
(0...10 V, 116 Hz)
VIAU-I: Modulo analogico di ingresso/uscita in corrente
(4...20 mA, 1116 Hz)
VIAP: Modulo analogico di ingresso/uscita in corrente
(4...20 mA, 100 Hz)
LED (per ulteriori dettagli, vedi capitolo 5.5 "Diagnosi")
Connettore per MPPE/MPYE (moduli di ingresso/uscita in corrente +
alimentazione attuatori)
Connettori per moduli analogici di ingresso in corrente + alimentazione
sensori
Connettori per moduli analogici di ingresso/uscita in corrente +
alimentazione attuatori
Connettori per moduli analogici di ingresso/uscita in tensione +
alimentazione attuatori
Connettori per moduli analogici di ingresso in tensione + alimentazione
sensori
Fig. 5/1: Elementi operativi e di collegamento dei moduli analogici
5-4
9809c
VISF 3
5.2 Montaggio I/O analogici
5.2 MONTAGGIO I/O ANALOGICI
9809c
5-5
VISF 3
5.2 Montaggio I/O analogici
Indice
5.2 MONTAGGIO DEGLI I/O ANALOGICI
Moduli di ingresso/uscita analogici . . . . . . 5-9
5-6
9809c
VISF 3
5.2 Montaggio I/O analogici
5.2 MONTAGGIO DEGLI I/O ANALOGICI
AVVERTENZA:
Prima di iniziare i lavori di montaggio, scollegare
quanto segue:
• alimentazione dell’aria compressa
• alimentazione della tensione di esercizio delle
uscite (pin 2)
• alimentazione della tensione di esercizio dell’
elettronica (pin 1).
In tal modo si evitano:
• movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati.
• movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
• stati di commutazione indefiniti dell’elettronica.
ATTENZIONE:
I componenti dell’unità di valvole contengono elementi sensibili alle cariche elettrostatiche.
• Pertanto non toccare le superfici di contatto dei
connettori ad innesto sul lato dei componenti.
• Attenersi alle norme per la manipolazione di
elementi sensibili alle cariche elettrostatiche.
In questo modo si evita la distruzione dei
componenti dell’unità di valvole.
9809c
5-7
VISF 3
5.2 Montaggio I/O analogici
NOTA:
I moduli dotati di ingressi/uscite analogici sono
predisposti per il montaggio sulle unità di valvole
tipo 03...05.
• Non montare più di 12 moduli elettrici (digitali o
analogici) per ogni unità di valvole.
• Inserire eventuali moduli acquistati in un secondo tempo possibilmente dopo l’ultimo modulo e
prima della piastra terminale sinistra.
• Nel caso delle unità di valvole dotate di Master
AS-i:
il Master AS-i deve sempre essere posto in coda
al blocco, ossia immediatamente prima della
piastra terminale sinistra.
In tal modo si evitano:
• errori di indirizzamento e di sistema
• uno spostamento degli indirizzi degli ingressi/uscite di moduli I/O precedentemente installati.
NOTA:
Maneggiare con cura tutti i moduli e i componenti dell’unità di valvole. Prestare attenzione in particolare a quanto segue:
• avvitare senza torsioni e tensioni meccaniche.
• applicazione corretta delle viti (in caso contrario
si può danneggiare il filetto).
• rispetto dei valori di coppia indicati.
• evitare disassamenti fra i moduli (IP65).
• pulizia delle superfici di collegamento (si evitano trafilamenti e assenza di contatto).
Nel caso di moduli e componenti ordinati successivamente, prestare attenzione anche alle istruzioni per il montaggio contenute nella confezione.
5-8
9809c
VISF 3
5.2 Montaggio I/O analogici
Moduli di ingresso/uscita analogici
Per espandere o modificare l’unità di valvole è
necessario smontare l’unità avvitata.
Smontaggio (vedi anche fig. seguente):
• svitare completamente le viti dei moduli in
oggetto. Ora i moduli sono uniti soltanto dai
connettori elettrici ad innesto.
• staccare i moduli dai connettori elettrici con
cautela e senza inclinarli.
• sostituire le guarnizioni danneggiate.
Montaggio (vedi anche fig. seguente):
• inserire una guarnizione (nuova) sulla superficie di contatto destra rivolta verso il basso.
• effettuare il montaggio in base alla figura
seguente.
9809c
5-9
VISF 3
5.2 Montaggio I/O analogici
Guarnizione
Viti di fissaggio
max. 1 Nm
Fig. 5/2: Montaggio dei moduli I/O
Per le istruzioni di montaggio e di messa a terra
dei moduli elettrici rimandiamo ai capitoli relativi ai
singoli moduli.
Le istruzioni di montaggio dei componenti pneumatici sono contenute nella descrizione della
parte pneumatica.
5-10
9809c
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
5.3 INSTALLAZIONE DEGLI I/O ANALOGICI
9809c
5-11
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
Indice
5.3 INSTALLAZIONE I/O ANALOGICI
Scelta dei cavi per i segnali
analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-13
Schermatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-14
Collegamento dei moduli
I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-15
Occupazione dei pin valvole
proporzionali Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-16
Occupazione dei pin I/O analogici
in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-17
Occupazione dei pin I/O analogici
in corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-18
5-12
9809c
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
5.3 INSTALLAZIONE I/O ANALOGICI
Scelta dei cavi per i segnali analogici
Nota:
Si raccomanda di utilizzare i cavi e i connettori
precablati Festo.
Collegare le valvole proporzionali Festo utilizzando i cavi cablati indicati nella seguente tabella:
Cavo di
collegamento per
Cod. prod.
Tipo
Valvola proporzionale
MPPE-..
163882
KVIA-MPPE-5
5
163883
KVIA-MPPE-10
10
161984
KVIA-MPYE-5
5
161985
KVIA-MPYE-10
10
Valvola proporzionale
MPYE-..
Lunghezza
in metri
Per il collegamento di unità analogiche di segnalazione di altre marche utilizzare i seguenti cavi:
Cavi per il collegamento di unità analogiche
di segnalazione di altre marche
9809c
Cod. prod. Festo
Tipo
163960
KVIA-5
163961
KVIA-10
5-13
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
Chi desidera preparare da sé i cavi di collegamento deve utilizzare esclusivamente i cavi e i
connettori sottoindicati per la trasmissione dei
segnali analogici:
• cavi schermati
• cavi intrecciati a coppie
(le linee di ingresso vanno accoppiate con
linee di ingresso e le linee di uscita con linee
di uscita e linee di alimentazione)
• connettori maschio con corpo metallico
E’ particolarmente adatto allo scopo il cavo:
microconnettore cilindrico, marca Binder
esecuzione a norme DIN 45322,
a 6 poli, con contatti in oro
Cod. ord. (marca Binder):
99-5621-19-06 (PG9)
99-5121-19-06 (PG7)
Schermatura
NOTA:
Collegare lo schermo del cavo al modulo di ingresso/uscita analogico solo dalla parte del corpo
del connettore.
In tal modo si evitano:
• anomalie causate da radiodisturbi.
5-14
9809c
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
Collegamento dei moduli I/O analogici
AVVERTENZA:
Prima di iniziare i lavori di montaggio e manutenzione, scollegare quanto segue:
• alimentazione dell’aria compressa.
• alimentazione della tensione di esercizio dell’
elettronica (pin 1).
• alimentazione della tensione di esercizio delle
uscite/valvole (pin 2).
In tal modo si evitano:
• movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati.
• movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
• stati di commutazione indefiniti dell’elettronica.
NOTA:
Accertarsi che le linee degli ingressi in tensione
collegate al connettore I/O del modulo analogico
e tuttavia inutilizzate siano cortocircuitate.
In tal modo si evitano:
• anomalie causate da radiodisturbi.
9809c
5-15
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
Occupazione dei pin valvole proporzionali Festo
I moduli analogici vengono prodotti in tre versioni
caratterizzate ognuna da una diversa occupazione
dei pin, per assicurare un impiego ottimale delle
valvole proporzionali Festo.
La figura seguente mostra l’occupazione dei pin
del modulo per le valvole proporzionali:
Occupazione dei pin modulo VIAP-03-FB
PROP
II0 0 V
II0 +
OI0+
3
2 4
6
1 5
OGND
24 VP
Filettatura
per corpo
connettore
maschio
1 II0+
2 II03 OI0+
4 OGND
5 24 VP
6 0 V
Corpo
Segnale di ingresso in corrente positivo
Segnale di ingresso in corrente negativo
Segnale di uscita in corrente positivo
Segnale di uscita in corrente
Tensione 24 V di alimentazione degli attuatori
Tensione 0 V di alimentazione degli attuatori
Attacco schermo cavo
Fig. 5/3: Occupazione dei pin del modulo analogico
VIAP-03-FB
5-16
9809c
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
Occupazione dei pin I/O analogici in tensione
ATTENZIONE:
Prestare attenzione alla particolare occupazione
dei pin nel connettore 2.
La figura seguente mostra l’occupazione dei pin
nei connettori per gli ingressi/uscite in tensione:
Occupazione dei pin modulo VIAU-03-FB-U
Non
0
0 V
0 V
0 V
IU2+
IUx+
IUxOU0+
OGND
24 V P
24 V Sen
0 V
Corpo
24 VSen
5
1
AD
IU1+
3
2 4
6
1
Non
IU2-
IU0-
6
1
Non
Non
IU0+
3
2 4
5
2
DA
IU124 VSen
OU0+
3
2 4
OGND
6
24 VP
1
5
Filettatura per
corpo connettore
maschio
Segnale di ingresso in tensione positivo
Segnale di ingresso in tensione negativo
Segnale di uscita in tensione positivo
Segnale di uscita in tensione
Tensione 24 V di alimentazione degli attuatori
Tensione 24 V di alimentazione dei sensori
Tensione 0 V di alimentazione degli attuatori/
sensori
Attacco schermo cavo
Fig. 5/4: Occupazione dei pin del modulo analogico
VIAU-03-FB-U (ingressi/uscite in tensione)
9809c
5-17
VISF 3
5.3 Installazione degli I/O analogici
Occupazione dei pin I/O analogici in corrente
La figura seguente mostra l’occupazione dei pin
nei connettori per gli ingressi/uscite in corrente:
Occupazione dei pin modulo VIAU-03-FB-I
EI0-
0
0 V
0 V
24 VSen
5
1
AD
Non attivato
3
2 4
6
1
EI1+
EI2-
Non attivato
6
1
EI0+
EI1-
Non attivato
3
2 4
5
2
DA
Non attivato
24 VSen
OI0+
0 V
3
2 4
OGND
6
24 VP
EI2+
1
IIx+
IIxOI0+
OGND
24 VSen
24 VP
0 V
Corpo
5
Filettatura per
corpo connettore
maschio
Segnale di ingresso in corrente positivo
Segnale di ingresso in corrente negativo
Segnale di uscita in corrente positivo
Segnale di uscita in corrente
Tensione 24 V di alimentazione dei sensori
Tensione 24 V di alimentazione degli attuatori
Tensione 0 V di alimentazione degli attuatori/
sensori
Attacco schermo cavo
Fig. 5/5: Occupazione dei pin del modulo analogico
VIAU-03-FB-I (ingressi/uscite in corrente)
5-18
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
5.4 MESSA IN SERVIZIO
DEGLI I/O ANALOGICI
9809c
5-19
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Indice
5.4 MESSA IN SERVIZIO I/O ANALOGICI
Fondamenti di indirizzamento. . . . . . . . . . 5-21
Indirizzamento degli ingressi/uscite
analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22
Indirizzamento degli I/O analogici
per canali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-23
Occupazione degli indirizzi
dopo espansione/modifica. . . . . . . . . . . . . 5-25
Azionamento degli I/O analogici
con l’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-26
Programmazione con l’FST 200. . . . . . . . 5-26
Funzionamento dei moduli I/O
analogici in seguito all’inserzione . . . . . . 5-27
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-27
5-20
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
5.4 MESSA IN SERVIZIO I/O ANALOGICI
Fondamenti di indirizzamento
Prima di iniziare la programmazione, determinare
il numero esatto degli ingressi/uscite analogici
esistenti. Un’unità di valvole modulare è costituita
da un numero variabile di I/O, che dipende dalla
configurazione richiesta dal cliente.
Nella tabella seguente sono indicati gli I/O
analogici richiesti per la programmazione in corrispondenza del modulo impiegato:
Tipo di modulo
Numero di I/O analogici
Modulo analogico proporzionale
VIAP-03-FB
1 ingresso analogico
1 uscita analogica
Modulo analogico ingressi/uscite in tensione
VIAU-03-FB-U
3 ingressi analogici
1 uscita analogica
Modulo analogico ingressi/uscite in corrente
VIAU-03-FB-I
3 ingressi analogici
1 uscita analogica
9809c
5-21
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Indirizzamento degli ingressi/uscite analogici
NOTA:
Il numero massimo degli ingressi/uscite digitali è
determinato:
• dal numero massimo ammissibile di moduli
elettrici (12)
• dall’assorbimento elettrico massimo per le uscite
(10 A).
L’occupazione degli indirizzi negli ingressi/uscite
di una unità di valvole modulare dipende dalla
composizione dell’unità stessa. I criteri di indirizzamento delle valvole e degli I/O digitali vengono
descritti dettagliatamente nel capitolo 2, Paragrafo
2.4 "Indirizzamento".
Per l’occupazione degli indirizzi dell’unità di valvole completa di I/O analogici valgono le regole di
base descritte di seguito.
5-22
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Indirizzamento degli I/O analogici per canali
L’unità di valvole SF 3 può contenere fino a 12
moduli elettrici. L’unità può essere equipaggiata
esclusivamente con moduli analogici. L’unità di
valvole SF 3 predispone gli indirizzi richiesti per
gli I/O analogici, successivamente identificati
come canali di ingresso e di uscita, che possono
essere al massimo:
• 36 canali di ingresso (12 * 3)
• 12 canali di uscita (12 * 1).
Indirizzamento di I/O analogici:
1.
L’occupazione degli indirizzi degli ingressi/
uscite analogici avviene in modo distinto
rispetto a quella degli ingressi/uscita digitali.
1.1 Gli ingressi/uscite analogici vengono indirizzati
(contati) in relazione alla posizione dei moduli
I/O analogici.
1.2 Le uscite e gli ingressi digitali vengono indirizzati (contati) separatamente.
• conteggio a partire dal nodo da destra
verso sinistra.
• assegnazione degli indirizzi in ordine crescente senza interruzioni.
• conteggio sui singoli moduli dall’alto verso
il basso.
9809c
5-23
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Nella figura seguente è riportata, a titolo di
esempio, l’occupazione degli indirizzi (numerazione dei canali analogici) in caso di composizione
con I/O digitali e analogici:
Canali analogici
AI4
AI5
AI6
AO2
ADDA
AI1
AI2
AI3
AO1
ADDA
Ingressi digitali
AI0
I0
..
AO0
I7
PROP
AI = Ingressi analogici
AO = Uscite analogiche
Fig. 5/6: Occupazione degli indirizzi (numeri di canale) nei moduli I/O
analogici
5-24
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Occupazione degli indirizzi dopo espansione/
modifica
Una particolarità delle unità di valvole modulari è
rappresentata dalla flessibilità, che consente di
modificare la configurazione delle unità in base
alle esigenze a cui la macchina deve fare fronte.
ATTENZIONE:
Espandendo o modificando successivamente
l’unità, si possono verificare degli spostamenti
dei numeri dei canali degli ingressi e delle uscite
analogici.
Ciò si verifica in tutti questi casi:
• aggiunta di moduli di ingresso/uscita analogici
supplementari tra il nodo e i moduli di ingresso/
uscita analogici esistenti.
• sostituzione di moduli di ingresso/uscita analogici esistenti (ad es. moduli proporzionali) con
moduli I/O standard o viceversa.
9809c
5-25
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Azionamento degli I/O analogici con l’SF 3
Programmazione con l’FST 200
Per la stesura dei programmi applicativi e dei
moduli di programma sono disponibili i linguaggi
Lista istruzioni (STL) e Schema a contatti (LDR).
La descrizione delle condizioni, dei linguaggi e
delle tecniche di programmazione è contenuta nel
manuale:
• Software-Tools Festo Lista istruzioni e Schema
a contatti dell’SF 3
Le pagine successive comprendono informazioni
specifiche circa i moduli I/O analogici:
• Funzionamento successivo all’accensione
• Azionamento tramite i moduli di funzione
dell’SF 3
• Diagnosi e correzione degli errori
5-26
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Funzionamento dei moduli I/O analogici in seguito all’inserzione
Successivamente all’inserzione della tensione di
esercizio è possibile accedere ai dati dei moduli
I/O analogici nei seguenti modi:
Area dati
Accesso
Output dati
Valori in ingresso
Immediato
–
Valori in uscita
- tensione
- corrente
–
0 V
0 mA
Successivamente all’attivazione del modulo di
funzione 61 viene fornito un valore valido di
corrente in uscita compreso nel campo nominale
4...20 mA relativo a un modulo con uscite in
corrente.
Moduli di funzione
• I moduli di funzione fanno parte del sistema
operativo. All’interno dell’SF 3 sono implementati i seguenti moduli di funzione per l’azionamento dei moduli I/O:
• CFM 60: Lettura valori analogici
• CFM 61: Output valori analogici
• CFM 63: Diagnosi moduli analogici
9809c
5-27
VISF 3
CFM
60
Lettura valori
analogici
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Formato input
THEN
CFM 60
WITH <P1>
Parametri
P1 = numero canale ingresso (0,..., 35)
Parametri di ritorno
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
{0} elaborazione errata
P2 (FU33) = valore digitalizzato dell’ingresso
oppure numero di errore (100, 101, 112),
se P1 = 0
Esempi con livelli di corrente/tensione
Corrente di ingresso
risoluzione a 11 bit
nessun codice mancante
Valore numerico
(corrente di ingresso = 16 mA x
valore numerico / 4096) + 4 mA
≥ 19,992 mA
12,000 mA
...
4,0078 mA
< 4,000 mA
4094
2048
...
2 (risoluzione minima)
0
Tensione di ingresso
risoluzione a 12 bit
nessun codice mancante
Valore numerico
(tensione di ingresso =
10 V x valore numerico / 4096)
≥
4095
2048
...
1 (risoluzione minima)
0
9,9975 V
5,000 V
...
<
0,00244 V
0,000 V
5-28
9809c
VISF 3
CFM
61
Output valori
analogici
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Formato input
THEN
CFM 61
WITH <P1>
WITH <P2>
Parametri
P1 = numero canale uscita (0,..., 11)
P2 = valore di output (0...4095)
Parametri di ritorno
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
{0} elaborazione errata
P2 (FU33) = <non rilevante>
oppure numero di errore (100, 101, 102,
112), se P1 = 0
Esempi con livelli di corrente/tensione
Corrente di uscita
risoluzione a 12 bit
nessun codice mancante
Valore numerico
(valore numerico = 4096 x (corrente di
uscita- 4 mA)/16 mA)
≥ 19,996 mA
12,000 mA
...
4,0039 mA
< 4,000 mA
4095
2048
...
1 (risoluzione minima)
0
Tensione di uscita
risoluzione a 12 bit
nessun codice mancante
Valore numerico
(valore numerico =
4096 x (tensione di uscita)/ 10 V
≥
4095
2048
...
1 (risoluzione minima)
0
9,9975 V
5,000 V
...
<
0,00244 V
0,000 V
9809c
5-29
VISF 3
CFM
63
Diagnosi dei
canali analogici
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Utilizzando questo modulo, si ottengono informazioni diagnostiche circa i moduli I/O analogici
dell’unità di valvole in questione.
Nel modulo sono predisposte 6 funzioni diagnostiche. I risultati della diagnosi vengono messi a
disposizione in una delle unità di funzione speciali
FU33...FU35 a seconda della funzione diagnostica
utilizzata. Adottando un’adeguata tecnica di programmazione si possono ottenere informazioni
cumulative oppure specifiche per ogni singolo
canale.
Formato input
THEN
CFM 63
WITH <P1>
WITH <P2>
Parametri
P1 = numero di canale
(0...11) per i canali di uscita
(0...35) per i canali di ingresso
oppure -1 per tutti i canali esistenti
P2 = funzione diagnostica (0...5)
Parametri di ritorno
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
{0} elaborazione errata
P2 (FU33) = risultati della diagnosi
oppure numero di errore (100, 101, 102,
112), se P1 = 0
Con le funzioni diagnostiche 2, 4, 5
P3 (FU34) = risultati della diagnosi
5-30
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
I risultati della diagnosi descritti di seguito vengono elaborati solamente se il modulo di funzione
CFM 63 ha segnalato l’esito positivo dell’elaborazione (FU32 = -1).
Funzione diagnostica 0
Sovraccarico/cortocircuito di uscite analogiche in
tensione; rappresentazione per canali
Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1)
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati (FU33)
D15
D14
D13
D12
0
0
0
0
D11
D10
D9
D8
O11 O10 O9
Valore log.
A0...A1i1
D7
O8 O7
D6
D5
O6 O5
D4
D3
O4 O3
D2
D1
O2 O1
D0
O0
Descrizione
0
Uscita in tensione O... non interessata da
sovraccarico/cortocircuito
1
Uscita in tensione O... interessata da
sovraccarico, l’output per questa uscita non
è possibile
I bit dati relativi a canali inesistenti o non
selezionati portano il valore logico "0".
Anche i bit dati superiori a D11 danno sempre il
valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in
quanto non possono esistere più di 12 canali di
uscita (O0...O11).
9809c
5-31
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Funzione diagnostica 1
Sovraccarico/cortocircuito/eccessivo calo della
tensione di alimentazione degli attuatori di 24 VCC
per i moduli I/O analogici esistenti; rappresentazione a moduli.
Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1)
Numeri dei moduli
Numeri dei bit dati (FU33)
D15
D14
D13
D12
0
0
0
0
D11
D10
D9
D8
V11 V10 V9
Valore log.
V0...V11
V8
D7
D6
V7
V6
D5
V5
D4
V4
D3
V3
D2
V2
D1
V1
D0
V0
Descrizione
0
Alimentazione di 24 V del modulo V... non
interessata da sovraccarico, non interessata
da cortocircuito, nessun calo eccessivo
della tensione
1
Sovraccarico, cortocircuito opp. eccessivo
calo della tensione di alimentazione di
24 VCC del modulo V...
I bit dati relativi a canali inesistenti o non
selezionati portano il valore logico "0".
Anche i bit dati superiori a D11 danno sempre il
valore logico "0". Non si tratta comunque di dati
rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12
moduli I/O analogici (V0...V11).
5-32
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Funzione diagnostica 2
Diagnosi di rottura del cavo per ingressi analogici
in corrente, corrente di ingresso < 2 mA;
rappresentazione per canali
Risultato della diagnosi in FU33...FU35
(FU32 = -1)
FU33:
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati
D15
D14
D13
D12
D11
D10
I15 I14 I13 I12 I11 I10
D9
I9
D8
I8
D7
I7
D6
I6
D5
I5
D4
I4
D3
I3
D2
I2
D1
D0
I1
I0
FU34:
D15
D14
D13
D12
D11
D10
D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16
FU35:
D15
D14
D13
D12
D11
D10
0
0
0
0
0
0
Valore log.
I0...I35
D9
D8
D7
D6
D5
D4
0
0
0
0
0
0
D3
D2
D1
D0
I35 I34 I33 I32
Descrizione
0
Segnale di ingresso in corrente >= 2 mA
1
Segnale di ingresso in corrente < 2 mA
I bit dati relativi a canali inesistenti o non
selezionati portano il valore logico "0".
Anche i numeri di canali superiori a I35 danno
sempre il valore logico "0". Non si tratta di dati
rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36
canali analogici di ingresso (I0...I35).
9809c
5-33
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Funzione diagnostica 3
Diagnosi di rottura del cavo per uscite analogiche
in corrente: funzionamento a vuoto/eccessiva
resistenza di carico; rappresentazione per canali
NOTA:
Il funzionamento a vuoto viene individuato solo in
seguito all’output dei primi valori analogici.
Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1)
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati (FU33)
D15
D14
D13
D12
0
0
0
0
D11
D10
D9
D8
O11 O10 O9
Valore log.
A0...A11
D7
D6
O8 O7
D5
O6 O5
D4
D3
O4 O3
D2
D1
D0
O2 O1
O0
Descrizione
0
Non è intervenuto il funzionamento a vuoto
1
Funzionamento a vuoto dell’uscita in
corrente; l’output del valore previsto per
questa uscita non è possibile
I bit dati relativi a canali inesistenti o non
selezionati portano il valore logico "0".
Anche i bit dati superiori a D11 danno sempre il
valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in
quanto non possono esistere più di 12 canali di
uscita (O0...O11).
5-34
9809c
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Funzione diagnostica 4
Rilevamento degli ingressi analogici in tensione;
rappresentazione per canali. Questa funzione
diagnostica consente di effettuare una verifica
della configurazione dell’unità di valvole riferita
agli ingressi in tensione installati.
Risultato della diagnosi in FU33...FU35
(FU32 = -1)
FU33:
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati
D15
D14
D13
D12
D11
D10
I15 I14 I13 I12 I11 I10
D9
I9
D8
I8
D7
I7
D6
I6
D5
I5
D4
I4
D3
I3
D2
I2
D1
I1
D0
I0
FU34:
D15
D14
D13
D12
D11
D10
D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16
FU35:
D15
D14
D13
D12
D11
D10
0
0
0
0
0
0
Valore log.
I0...I35
D9
D8
D7
D6
D5
D4
0
0
0
0
0
0
D3
D2
D1
D0
I35 I34 I33 I32
Descrizione
0
Nessun ingresso in tensione
1
Ingresso in tensione
I bit dati relativi a canali inesistenti o non
selezionati portano il valore logico "0". Anche i
numeri di canali superiori a I35 danno sempre il
valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in
quanto non possono esistere più di 36 canali
analogici di ingresso (I0...I35).
9809c
5-35
VISF 3
5.4 Messa in servizio degli I/O analogici
Funzione diagnostica 5
Rilevamento di ingressi analogici in corrente;
rappresentazione per canali. Questa funzione
diagnostica consente di effettuare una verifica
della configurazione dell’unità di valvole riferita
agli ingressi in corrente installati.
Risultato della diagnosi in FU33...FU35
(FU32 = -1)
FU33:
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati
D15
D14
D13
D12
D11
D10
I15 I14 I13 I12 I11 I10
D9
I9
D8
I8
D7
D6
I7
I6
D5
I5
D4
I4
D3
I3
D2
I2
D1
I1
D0
I0
FU34:
D15
D14
D13
D12
D11
D10
D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16
FU35:
D15
D14
D13
D12
D11
D10
0
0
0
0
0
0
Valore log.
I0...I35
D9
0
D8
0
D7
D6
0
0
D5
0
D4
0
D3
D2
D1
D0
I35 I34 I33 I32
Descrizione
0
Nessun ingresso in corrente
1
Ingresso in corrente
I bit dati relativi a canali inesistenti o non
selezionati portano il valore logico "0". Anche i
numeri di canali superiori a I35 danno sempre il
valore logico "0". Non si tratta di dati rilevanti, in
quanto non possono esistere più di 36 canali
analogici di ingresso (I0...I35).
5-36
9809c
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE
DEGLI ERRORI
DEGLI I/O ANALOGICI
9809c
5-37
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
Indice
5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI
ERRORI DEGLI I/O ANALOGICI
Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39
Indicatori LED sul modulo
analogico PROP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39
Indicatori LED sul modulo analogico
per I/O in corrente (VIAU-I) . . . . . . . . . . . 5-40
Indicatori LED sul modulo analogico
per I/O in tensione (VIAU-U) . . . . . . . . . . 5-41
Eliminazione del sovraccarico/
cortocircuito di uscite analogiche
in tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-42
Sovraccarico/cortocircuito
dell’alimentazione degli attuatori . . . . . . . 5-43
Diagnosi via programma . . . . . . . . . . . . . . 5-44
5-38
9809c
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
5.5 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI DEGLI I/O
ANALOGICI
Diagnosi in loco
Indicatori LED sul modulo analogico PROP
LED
Stato di esercizio
Correzione dell’errore
Acceso
Pronto per l’esercizio
Nessuna
Spento
Errore hardware
Chiamare il servizio di
assistenza
Acceso
Sovraccarico/cortocircuito Eliminare il sovracdell’alimentazione degli
carico/cortocircuito
attuatori
Spento
Alimentazione
attuatori ok
Verde
Rosso
9809c
Nessuna
5-39
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in
corrente (VIAU-I)
LED
Stato di esercizio
Correzione dell’errore
Acceso
Pronto per l’esercizio
Nessuna
Spento
Errore hardware
Chiamare il servizio di
assistenza
Spento
Intervallo segnale in
corrente 4...20 mA
---
Acceso
Sovraccarico/cortocircuito
dell’alimentazione attuatori
Eliminare il sovraccarico/cortocircuito
Spento
Alimentazione attuatori ok
Nessuna
Verde
Giallo
Rosso
5-40
9809c
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
Indicatori LED sul modulo analogico per I/O in
tensione (VIAU-U)
LED
Stato di esercizio
Correzione dell’errore
Acceso
Pronto per l’esercizio
Nessuna
Spento
Errore hardware
Chiamare il servizio
di assistenza
Acceso
Intervallo segnale in
tensione 0..10 V
---
Acceso
Sovraccarico/cortocircuito
- dell’alimentazione degli
attuatori
- dell’uscita in tensione
Verde
Giallo
Eliminare il sovraccarico/cortocircuito
Rosso
Spento
9809c
Ok
(nessun sovraccarico/
cortocircuito)
Nessuna
5-41
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
Eliminazione del sovraccarico/cortocircuito di
uscite analogiche in tensione
Le uscite analogiche in tensione vengono permanentemente sottoposte a un controllo per il
rilevamento di sovraccarichi o cortocircuiti. In
seguito al rilevamento di un cortocircuito o del
sovraccarico di un’uscita, procedere nel modo
sottoindicato allo scopo di continuare l’elaborazione dei dati I/O analogici:
Errore
Reazione
Correzione dell’errore
Sovraccarico/
cortocircuito nell’
uscita in tensione
• Output di 0 V nell’uscita
analogica in tensione
• LED rosso acceso
1. Eliminare il sovraccarico/
cortocircuito
2. Output di 0 V nell’uscita
analogica interessata
3. Impostare l’output del
valore desiderato.
Agendo sul modulo di funzione 61, impostare
l’output di 0 V (valore digitale 0) nell’uscita in
tensione interessata. In tal modo si ripristina
completamente la funzionalità di questa uscita per
l’output di valori analogici in tensione.
5-42
9809c
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
Sovraccarico/cortocircuito dell’alimentazione
degli attuatori
NOTA:
Tenere presente le diverse procedure da seguire
per la correzione degli errori nei moduli VIAP-.. e
VIAU-.. al termine del sovraccarico.
E’ prevista una protezione elettronica interna per
la tensione di alimentazione degli attuatori di
24 V. In caso di errore possono verificarsi i
seguenti casi:
Sovraccarico Reazione
Modulo
analogico
VIAP-..
Correzione dell’errore
• Disinserzione della
• Eliminare il sovracc./cortocirc.;
tensione di alimentazione
la tensione di alimentazione
degli attuatori per tutto il
degli attuatori viene reinserita nel
tempo in cui è presente un
momento in cui la temperatura
sovracc./cortocirc.
rientra nei limiti normali
• Il LED rosso è acceso
Modulo
analogico
VIAU-..
• Disinserzione della
tensione di alimentazione
degli attuatori
1. Eliminare il sovracc./cortocirc.;
2. Disinserire e reinserire la
tensione di esercizio del nodo
di 24 V (pin 2)
• Il LED rosso è acceso
9809c
5-43
VIFS 3
5.5 Diagnosi e correzione degli errori
Diagnosi via programma
Le informazioni diagnostiche possono essere richiamate via programma tramite il modulo di
funzione CFM 63. Per eventuali informazioni
dettagliate in merito, rimandiamo al Paragrafo 5.4.
5-44
9809c
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
5.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES DES
E/S ANALOGIQUES
0503d
5-45
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
Sommaire
5.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES
DES E/S ANALOGIQUES . . . . . . . . . . . . 5-47
Généralités . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-47
Alimentation de l’électronique . . . . . . . . 5-48
Alimentation des actionneurs . . . . . . . . . . 5-48
Entrées analogiques en courant module VIAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-49
Sorties analogiques en courant,
module VIAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-49
Entrées analogiques en tension,
module U-VIAU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-50
Sorties analogiques en tension,
module VIAU-..-U . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-50
Entrées analogiques en courant,
module VIAU-..-I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-51
Sorties analogiques en courant,
module VIAU-..-I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-51
Compatibilité électromagnétique (CEM) . 5-52
Différence de potentiel max. autorisée . . 5-52
Séparation galvanique . . . . . . . . . . . . . . . 5-52
Protection contre les chocs électriques . 5-52
5-46
0503d
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
5.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES DES E/S ANALOGIQUES
Généralités
Indice de protection
(selon norme DIN 40050)
IP 65
Température de
• service
• stockage/transport
- 5 oC ... +50 oC
-20 oC ... +70 oC
Humidité relative
max. 95% (25 oC,
sans condensation)
0503d
5-47
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
Alimentation de l’électronique
(broche 1 – connecteur
d’alimentation)
• Valeur nominale
(protégé contre une
inversion de polarité)
• Tolérance
• Ondulation résiduelle
DC 24 V
± 25 %
(DC18 V ... 30 V)
4Vss
• Courant consommé par
les modules d’E/S analogiques sous 24 V
(courants max. des entrées
/sorties analogiques)
64 mA
• Protection de l’alimentation
des entrées/capteurs
interne 2 A, retardé
Alimentation des actionneurs
(broche 2 – connecteur
d’alimentation électrique
• tension nominale
(protégé contre une
inversion de polarité)
• tolérance
• ondulation résiduelle
• consommation (sous 24 V)
Alimentation des actionneurs
• consommation moyenne
maximale admissible en
service continu
• courant de pointe
max. admissible
• chute de tension max.
par rapport au point
d’alimentation du noeud
avec Icharge = 1 A
5-48
fusible interne
obligatoire
24 V CC (type 10 A)
± 10 %
(21,6 V ... 26,4 V CC)
4 Vcc
Courant permanent
14,5 mA
VIAP-..
0,5 A
VIAU-..
1,0 A
1,0 A
1,0 A
2,5 V
2,5 V
0503d
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
Entrées analogiques en courant - module VIAP-..
Entrée en courant
•
•
•
•
•
•
plage du signal
résolution
nombre d’unités
précision absolue
résistance d’entrée
courant d’entrée
max. admissible
(limite de destruction)
Signal d’entrée,
fréquence limite
Linéarité
• non-linéarité
différentielle
• non-linéarité
intégrale (absolue)
Entrée différentielle
4 à 20 mA
11 bits
2048
0,45 %
50 Ohm
65 mA
100 Hz
2 LSB
3 LSB
Sorties analogiques en courant, module VIAP-..Zone des sorties en courant
• plage du signal
• résolution
• nombre d’unités
• précision absolue
• résistance de charge
(résistance ohmique)
Linéarité
• différentielle
non linéarité
• intégrale (absolue)
non linéarité
0503d
4 ... 20 mA
12 Bit
4096
0,5 %
≤ 250 Ohm
2 LSB
4 LSB
5-49
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
Entrées analogiques en tension, module U-VIAU
Entrée en tension
•
•
•
•
•
•
plage du signal
résolution
nombre d’unités
précision absolue
résistance d’entrée
tension d’entrée
max. admissible
(limite de destruction)
Fréquence limite du
signal d’entrée
Linéarité
• différentielle
non linéarité
• intégrale (absolue)
non linéarité
entrée différentielle
0 ... 10 V
12 Bit
4096
0,4 %
≥ 20 kOhm
30 V
116 Hz
2 LSB
3 LSB
Sorties analogiques en tension, module VIAU-..-U
Sortie en tension
• plage du signal
• résolution
• nombre d’unités
• précision absolue
• résistance de charge
(résistance ohmique)
linéarité
• différentielle
non linéarité
• intégrale (absolue)
non linéarité
5-50
protection contre les
court-circuits
0 ... 10 V
12 Bit
4096
0,45 %
≥ 3,3 kOhm
2 LSB
3 LSB
0503d
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
Entrées analogiques en courant, module VIAU-..-I
Entrée en courant
•
•
•
•
•
•
plage du signal
résolution
nombre d’unités
précision absolue
résistance d’entrée
courant d’entrée
max. admissible
(limite de destruction)
Signal d’entrée,
fréquence limite
Linéarité
• non-linéarité
différentielle
• non-linéarité
intégrale (absolue)
Entrée différentielle
4 à 20 mA
11 bits
2048
0,45 %
50 Ohm
65 mA
116 Hz
2 LSB
3 LSB
Sorties analogiques en courant, module VIAU-..-I
Sortie en courant
• plage du signal
• résolution
• nombre d’unités
• précision absolue
• résistance de charge
(résistance ohmique)
Linéarité
• non-linéarité
différentielle
• intégrale (absolue)
non linéarité
0503d
4 ... 20 mA
12 Bit
4096
0,5 %
≤ 250 Ohm
2 LSB
4 LSB
5-51
VISF 3
5.6 Caractéristiques...des E/S analogiques
Compatibilité électromagnétique (CEM)
- Emission de perturbations
- Immunité aux
perturbations
1)
Contrôlée selon DIN EN
61000-6-4 (Industrie)1)
Contrôlée selon DIN EN
61000-6-2 (Industrie)
Le composant est destiné à être utilisé dans le
domaine industriel.
Protection contre les chocs électriques
protection contre les contacts directs et indirects selon la norme CEI/DIN EN
60204-1
Par circuits électriques
TBT (Très Basse
Tension) - PELV
(Protective Extra-Low
Voltage)
Séparation galvanique
Séparation galvanique existante entre
- entrée analogique et logique interne 5 V
- sortie analogique et logique interne 5 V
Séparation galvanique non existante
- entre entrée analogique et sortie analogique
- en cas d’utilisation de l’alimentation
24 Vcap et/ou 24 VP disponible sur
le connecteur d’E/S
Différence de potentiel max. autorisée
- entre entrées analogiques
- entre entrées/sorties analogiques
- entre entrées/sorties analogiques
et les 0 V de l’alimentation ou PE
(mise à la terre centrale)
5-52
1 V
1 V
30 V
0503d
VISF 3
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Capitolo 6: Descrizione del Master AS-i
Cod. prod. 362 115
Master AS-i
predisposto solamente
per il collegamento con
le unità tipo 03...05
9809c
6-I
VIASI-03...05
NOTA:
– Il presente manuale integra la documentazione della vostra unità di valvole aggiungendo le
informazioni necessarie per il Master AS-i/
sistema bus AS-i.
– Nei punti contrassegnati dal pittogramma indicato a fianco, si prega di attenersi alle informazioni importanti contenute nel manuale della
"Parte elettronica" dell’unità di valvole in uso.
Indice
6.1
INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E
PANORAMICA DEL SISTEMA
6.1.1 Indicazioni importanti per l’utilizzatore. . . . . 6-3
Indicazioni relative a questo manuale . . . . . 6-3
6.1.2 Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . 6-4
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-4
Dati generali di sistema AS-i . . . . . . . . . . . . 6-5
Sistemi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-6
Varianti di base di un sistema bus AS-i . . . 6-9
Master AS-i dell’unità di valvole . . . . . . . . 6-10
Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . 6-11
Descrizione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . 6-12
6.2
MONTAGGIO
6.2.1 Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . .
Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Messa a terra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Montaggio a parete e su guida
"omega" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6-II
6-17
6-18
6-18
6-18
6-18
9809c
VISF 3
6.3
INSTALLAZIONE
6.3.1 Sistema generale di collegamento . . . . . .
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Scelta dei cavi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . .
Scelta dei cavi per l’interfaccia
diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Collegamento dei cavi ai connettori . . . . .
Collegamento dei cavi piatti con la
tecnica a perforazione di isolante . . . . . . .
Collegamento dei cavi piatti ai
connettori cilindrici M12 . . . . . . . . . . . . . . .
6.3.2 Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Collegamento dell’interfaccia
diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Connettore di configurazione. . . . . . . . . . .
Collegamento del bus AS-i . . . . . . . . . . . .
Comportamento del sistema bus AS-i
in caso di EMERGENZA . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione dei pin dell’interfaccia AS-i .
Collegamento dell’alimentatore AS-i . . . . .
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Collocazione nel bus AS-i . . . . . . . . . . . . .
Vantaggi dell’alimentatore AS-i
Combi Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9809c
6-21
6-22
6-22
6-23
6-23
6-24
6-25
6-26
6-26
6-26
6-27
6-27
6-29
6-30
6-30
6-31
6-34
6-III
VIASI-03...05
6.4
MESSA IN SERVIZIO
6.4.1 Prima della messa in servizio . . . . . . . . . .
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Lista di controllo "Prima della messa
in servizio" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tutto il necessario per una
configurazione AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indirizzamento degli Slave AS-i. . . . . . . . .
Indirizzamento degli Slave AS-i con
l’unità di indirizzamento AS-i . . . . . . . . . . .
Indirizzamento degli Slave AS-i
con l’FST 200 (senza unità di
indirizzamento AS-i). . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.4.2 Presupposti per la messa in servizio. . . . .
Attivazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . .
Quadro d’insieme dell’ampiezza degli
indirizzi AS-i e loro assegnazione . . . . . . .
Suggerimenti circa il quadro d’insieme
degli indirizzi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabelle Festo (tabella campo indirizzi
e loro assegnazione) . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella Festo per il blocco
di comando SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Assegnazione I/O AS-i † I/O del PLC . . . .
6-IV
6-37
6-37
6-40
6-42
6-44
6-45
6-47
6-49
6-49
6-51
6-52
6-53
6-56
6-57
9809c
VISF 3
6.4.3 Messa in servizio con l’FST 200 . . . . . . . .
Presupposti per la messa in servizio . . . .
Operandi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Panoramica dell’area di indirizzi AS-i . . . .
Indirizzamento sul bus AS-i. . . . . . . . . . . .
Configurazione del sistema bus AS-i
con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Menù "Project planning AS-i slaves
(configurazione slave AS-i)"
(configurazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Funzione "SET POINT-ACTUAL
comparison (confronto lista di
configurazione nominale-reale)" . . . . . . . .
Menù "Assigning/Altering AS-i
slave address (assegnazione/modifica
indirizzi Slave AS-i)" . . . . . . . . . . . . . . . . .
Menù "SF 3 Online mode
(modo operativo online SF 3)". . . . . . . . . .
Trasmissione dei parametri degli
Slave AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.4.4 Programmazione della reazione
all’accensione/durante il
funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Reazione dell’unità di valvole con
Master AS-i successivamente
all’accensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Reazione dell’unità di valvole con
Master AS-i durante il funzionamento . . . .
Reazione alla caduta della
tensione di esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . .
Reazione in caso di errore di un utente . .
9809c
6-58
6-59
6-60
6-61
6-62
6-63
6-64
6-66
6-69
6-73
6-75
6-76
6-76
6-79
6-79
6-80
6-V
VIASI-03...05
6.5
DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
6.5.1 Panoramica delle possibilità
diagnostiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-85
6.5.2 Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicatori LED sul Master AS-i . . . . . . . . .
Indicatori LED sugli Slave AS-i . . . . . . . . .
FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.5.3 Procedure di eliminazione degli
errori specifiche del sistema AS-i . . . . . . .
Localizzazione di Slave difettosi . . . . . . . .
Indirizzamento tramite l’unità di
indirizzamento AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indirizzamento con l’FST 200 . . . . . . . . . .
Indirizzamento mediante
autoprogrammazione . . . . . . . . . . . . . . . . .
6-86
6-86
6-87
6-88
6-91
6-91
6-92
6-93
6-94
6.5.4 Correzione degli errori con il
modulo CFM 35 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-96
6.6
6-VI
DATI TECNICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-101
9809c
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
6.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE
E
PANORAMICA DEL SISTEMA
9809c
6-1
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Indice
6.1
INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E
PANORAMICA DEL SISTEMA
6.1.1 Indicazioni importanti per l’utilizzatore. . . . . 6-3
Indicazioni relative a questo manuale . . . . . 6-3
6.1.2 Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . 6-4
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-4
Dati generali di sistema AS-i . . . . . . . . . . . . 6-5
Sistemi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-6
Varianti di base di un sistema bus AS-i . . . 6-9
Master AS-i dell’unità di valvole . . . . . . . . 6-10
Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . 6-11
Descrizione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . 6-12
6-2
9809c
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
6.1.1 Indicazioni importanti per l’utilizzatore
Indicazioni relative a questo manuale
Per i punti contrassegnati da questo pittogramma
osservare le informazioni fondamentali riportate al
capitoli 3 e 4.
Simbologia nel testo
• Il punto contraddistingue attività che possono essere effettuate seguendo qualsiasi ordine.
1. Le cifre contraddistinguono quelle attività che devono essere eseguite nell’ordine dei numeri, dall’alto verso il basso.
– I trattini vengono utilizzati per le elencazioni generiche.
In questo manuale si utilizzano le seguenti abbreviazioni specifiche per il prodotto:
Abbreviazione Significato
AS-i
Interfaccia attuatore-sensore
PLC
Controllore logico programmabile. Le unità
di valvole sono disponibili anche con PLC
integrato
DI
Ingresso digitale
DO
Uscita digitale
I/O AS-i
Ingresso e/o uscita nel sistema bus AS-i
Per informazioni più dettagliate e per l’acquisizione
di conoscenze fondamentali sul sistema bus AS-i e
le relative caratteristiche rimandiamo alla letteratura
specializzata, come ad es. il libro: "AS-i – Das Aktuator-Sensor-Interface für die Automation" (AS-i l’interfaccia sensore/attuatore per l’automazione),
Werner Kriesel/Otto W. Madelung (Hanser-Verlag,
ISBN 3-446-17825-2).
9809c
6-3
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
6.1.2 Panoramica del sistema
Informazioni generali
L’interfaccia sensore-attuatore AS-i – rappresenta
un sistema bus al livello più basso dei sistemi di
automazione. Questo tipo di sistema bus presenta i
seguenti vantaggi:
– collegamento in rete di singoli attuatori e sensori
binari a costi contenuti.
– impianti flessibili in sistemi decentrati.
– protocollo estremamente semplice e rapido (praticamente in tempo reale).
– impiego di un solo cavo per la trasmissione dei
dati e dell’elettricità.
Livello di gestione
Unità di comando
PROFIBUS
Livello di sistema
Bus a celle, MAP
Livello di produzione
Bus di fabbrica, MAP
AS-i può quindi essere utilizzato come alternativa di
facile installazione o come sottosistema di sistemi
Fieldbus esistenti.
Sensori e attuatori
Fig. 6/1: AS-i al livello più basso della piramide della tecnologia dell’
automazione
6-4
9809c
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Dati generali di sistema AS-i
Nella seguente tabella sono elencati i parametri fondamentali di un sistema bus AS-i:
Dati di sistema di un sistema bus AS-i
Corrente max. al bus
AS-i
2 A per ogni linea
Corrente max. per Slave
Max. 100 mA per ogni Slave
Lunghezza conduttore
Max. 100 m per ogni linea,
molteplici possibilità di prolunga
grazie a ripetitori
Numero di Slave
Max. 31 Slave AS-i per Master
Numero di sensori/
attuatori (I/O) collegabili
Fino a 4 ingressi e/o
uscite per ogni Slave
(max. 124 e/o per ogni Master AS-i)
Tempo ciclo
< 5 ms con massima espansione
Struttura rete
Struttura a stella, a linee o ad
albero
Mezzo di trasmissione
Conduttore bipolare non schermato, un solo cavo per l’alimentazione
e la trasmissione di dati
Fig. 6/2: Tabella dei dati più importanti del sistema
AS-i
9809c
6-5
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Sistemi bus AS-i
L’impiego di componenti pneumatici integrabili nell’
ambiente AS-i risulta economico in numerosi casi.
Esempi:
– linee di trasmissione difficoltose.
– azionamento di piccoli gruppi di valvole.
– attuatori posti a notevole distanza all’interno della
macchina/impianto.
Alcuni campi di applicazione sono ad esempio:
– nastri trasportatori
– sistemi di movimentazione
– linee di montaggio e confezionamento.
Nella figura seguente sono schematizzati i componenti richiesti per l’installazione e la messa in servizio di un sistema bus AS-i:
6-6
9809c
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
SF 3 con Master AS-i
Alimentatore AS-i Combi
Alimentazione
aria compressa
Vout
AS I-CNT-115/ 230 VAC
Input:
n.c.
100-127Vac / 6A
220-240Vac / 2,8A
50 / 60 Hz
T8A/250V (internal)
Fuse:
Output:
1
+26V
GND
1: 26V / 6A
2: 30,5V / 2,2A ASI
shield
L
2
AS I+
N
ASI -
VASI
Slave AS-i 4O
23 0V
24VDC
BUS
-
+
-
+
Slave AS-i 4O
24VDC
BUS
Connettore Combi
AS-i 4O per 4 bobine
-
+
-
+
Modulo I/O 2I2O
Connettore Combi AS-i
2I2O per 2 bobine e
2 sensori
Modulo I/O 4I
Cavo piatto di alimentazione
supplementare (nero)
Cavo piatto AS-i (giallo)
24VDC
BUS
Unità di
indirizzamento AS-i
Slave AS-i con
indirizzo Slave
impostato
Fig. 6/3: Panoramica di un sistema bus AS-i con SF 3 in funzione di
Master
9809c
6-7
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
La struttura dei sistemi bus AS-i risulta semplice e
flessibile. Nella figura seguente sono schematizzate
le principali strutture bus e di rete in uso:
– Stella
– Linea (con/senza derivazioni)
– Albero
Stella
Master
Linea (con/senza
derivazioni)
Master
Albero
Master
Fig. 6/4: Possibili layout del sistema bus AS-i
6-8
9809c
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Varianti di base di un sistema bus AS-i
Le principali varianti di un sistema bus AS-i possono
essere i Master o unità di comando di gestione
elencati di seguito:
– PLC con connessione Master AS-i oppure
unità di valvole con PLC integrato
(blocco di comando SF 3) e Master AS-i
– scheda PC con connessione Master AS-i
– accoppiamento a un sistema di comando attraverso un sistema Fieldbus esistente (ad es. attraverso un’unità di valvole Festo facente funzione di
accoppiatore/Gateway)
Accoppiatore/Gateway
Master AS-i
PC
PLC
Linea bus AS-i
Slave AS-i
Bus di campo
(PROFIBUS ecc.)
Linea bus AS-i
Slave AS-i
Linea bus AS-i
Slave AS-i
Fig. 6/5: Possibili varianti di base del sistema bus AS-i
9809c
6-9
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Master AS-i dell’unità di valvole
Con il Master AS-i per le unità di valvole, Festo offre
la predisposizione accoppiatore/Gateway per i protocolli dei bus di campo (come ad es. il protocollo
Fieldbus Festo, PROFIBUS-DP, INTERBUS-S). I sistemi bus AS-i risultano pertanto compatibili con tutti
gli elementi dei livelli superiori nella gerarchia dei sistemi di automazione. E’ inoltre possibile impiegare
anche le unità di valvole con comando integrato
(blocco di comando SF 3), che mettono i sistemi
bus AS-i in condizione di esercitare funzioni autonome di comando in loco.
Master AS-i predisposto come accoppiatore/Gateway
Bus di campo (ad es. Fieldbus Festo)
S
S
S
S
S = Slave AS-i
S
S
Nodo Fieldbus predisposto come
Gateway/accoppiatore del bus di
campo Festo PROFIBUS-DP,
INTERBUS-S o simili
Master AS-i con PLC integrato (blocco di comando SF 3)
S
S
S
S
S
PLC integrato
S = Slave AS-i
S
Fig. 6/6: Predisposizione del Master AS-i Festo come accoppiatore/
Gateway del Fieldbus oppure con PLC integrato (blocco di
comando SF 3)
6-10
9809c
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Descrizione dei componenti
Le unità di valvole modulari sono costituite da singoli moduli, ognuno dei quali viene predisposto per l’esecuzione di funzioni diverse o associato a determinati elementi di collegamento, di segnalazione o di
comando. Il Master AS-i comprende i seguenti elementi:
1
2
3
4
CONF
DIAG
ON
BUS
7
6
5
N.
Significato
1
Interfaccia diagnostica V.24/RS 232
(da non utilizzare in caso di collegamento al nodo SF 3)
LED giallo
Targhetta di identificazione del Master AS-i
Logo AS-i
Connessione bus AS-i con connettore AS-i (in dotazione)
LED verde
Connettore di configurazione
(da non utilizzare in caso di collegamento al nodo SF 3)
2
3
4
5
6
7
Fig. 6/7: Elementi di segnalazione, collegamento e
comandare del Master AS-i
NOTA:
In presenza del nodo SF 3, il connettore di configurazione non deve essere utilizzato.
9809c
6-11
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Descrizione delle funzioni
Il Master AS-i Festo esegue le seguenti funzioni:
– controlla la trasmissione dei dati nel sistema bus
AS-i.
– controlla lo scambio di dati con il nodo dell’unità
di valvole.
– modifica gli indirizzi di tutti gli Slave AS-i secondo
lo schema di indirizzamento del protocollo Fieldbus o del PLC.
– è predisposto per l’esecuzione di funzioni fondamentali per la messa in servizio del sistema bus
AS-i, quali per esempio
- configurazione del sistema bus AS-i
- parametrizzazione degli Slave AS-i
- scambio automatico degli indirizzi di Slave AS-i
in seguito a un’inversione.
- esegue la modifica/assegnazione dell’indirizzo
Slave AS-i.
– rende possibile la diagnosi del sistema bus AS-i.
6-12
9809c
VISF 3
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
1
Unità di valvole con Master AS-i
POWER
RUN
ERROR
CONF
BUS
DIAG
2
ON
DIAG
24VDC
BUS
3
FUSE
2A
Nodo SF 3
4
4
N.
Significato
1
Configurazione, diagnosi e messa in servizio tramite l’interfaccia PC diagnostica
e di programmazione DIAG del blocco di comando SF 3
Scambio dati con il nodo
Linea bus AS-i
Trasmissione dei dati a tutte le utenze bus AS-i
2
3
4
Fig. 6/8: Layout di funzione del Master AS-i
9809c
6-13
VISF 3
6-14
6.1 Indicazioni e panoramica del sistema
9809c
VISF 3
6.2 Montaggio
6.2 MONTAGGIO
9809c
6-15
VISF 3
6.2 Montaggio
Indice
6.2
MONTAGGIO
6.2.1 Montaggio dei componenti . . . . . . . . . . . .
Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Messa a terra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Montaggio a parete e su
guida "omega" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6-16
6-17
6-18
6-18
6-18
6-18
9809c
VISF 3
6.2 Montaggio
6.2.1 Montaggio dei componenti
AVVERTENZA:
Prima di iniziare i lavori di montaggio, scollegare
quanto segue:
• alimentazione dell’aria compressa
• alimentazione della tensione di esercizio uscite
(pin 2)
• alimentazione della tensione di esercizio dell’
elettronica (pin 1).
In tal modo si evitano:
• movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati.
• movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
• stati di commutazione indefiniti dell’elettronica.
ATTENZIONE:
I componenti dell’unità di valvole contengono
elementi sensibili alle cariche elettrostatiche.
• Pertanto non toccare le superfici di contatto dei
connettori a innesto sul lato dei componenti.
• Attenersi alle norme per la manipolazione di
elementi sensibili alle cariche elettrostatiche.
In questo modo si evita la distruzione dei componenti dell’unità di valvole.
NOTA:
Attenersi alle istruzioni di montaggio contenute
nel capitolo 2.
9809c
6-17
VISF 3
6.2 Montaggio
Master AS-i
NOTA:
• Il Master AS-i può essere collocato unicamente
a fianco della piastra terminale sinistra.
• Non si devono installare più di 12 moduli
elettrici (incl. Master AS-i).
Montaggio
Per il montaggio del Master AS-i utilizzare tre viti a
esagono cavo M4.
Messa a terra
Per il collegamento elettrico agli altri componenti, il
Master AS-i è dotato di contatti a molla preassemblati.
Montaggio a parete e su guida "omega"
Per calcolare il peso complessivo del Master AS-i
applicare la formula approssimativa indicata nel manuale dell’unità di valvole e aggiungere ca. 600 g.
6-18
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
6.3 INSTALLAZIONE
9809c
6-19
VISF 3
6.3 Installazione
Indice
6.3
INSTALLAZIONE
6.3.1 Sistema generale di collegamento . . . . . .
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Scelta dei cavi bus AS-i . . . . . . . . . . . . . .
Scelta dei cavi per l’interfaccia
diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Collegamento dei cavi ai connettori . . . . .
Collegamento dei cavi piatti con la
tecnica a perforazione di isolante . . . . . . .
Collegamento dei cavi piatti ai
connettori cilindrici M12 . . . . . . . . . . . . . . .
6.3.2 Master AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Collegamento dell’interfaccia
diagnostica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Connettore di configurazione. . . . . . . . . . .
Collegamento del bus AS-i . . . . . . . . . . . .
Comportamento del sistema bus AS-i
in caso di EMERGENZA . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione dei pin dell’interfaccia AS-i .
Collegamento dell’alimentatore AS-i . . . . .
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Collocazione nel bus AS-i . . . . . . . . . . . . .
Vantaggi dell’alimentatore AS-i
Combi Festo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6-20
6-21
6-22
6-22
6-23
6-23
6-24
6-25
6-26
6-26
6-26
6-27
6-27
6-29
6-30
6-30
6-31
6-34
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
6.3.1 Sistema generale di collegamento
AVVERTENZA:
Prima di effettuare lavori di installazione e manutenzione, scollegare le seguenti alimentazioni:
• alimentazione dell’aria compressa
• tensione di esercizio dell’elettronica (pin 1)
• tensione di esercizio delle uscite/valvole (pin 2)
• tensione di esercizio del sistema bus AS-i
(alimentatore AS-i)
• modulo di alimentazione supplementare nel
sistema bus AS-i.
In tal modo si evitano:
– movimenti incontrollabili di tubi flessibili scollegati.
– movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
– stati di commutazione indefiniti dell’elettronica.
9809c
6-21
VISF 3
6.3 Installazione
Informazioni generali
Per i sistemi bus AS-i sono stati messi a punto speciali cavi piatti con codifica meccanica in grado di
trasmettere contemporaneamente l’energia elettrica
e i segnali. Questi cavi piatti permettono di collegare
in modo semplice tutte le utenze bus AS-i, senza
alcun rischio di inversione di polarità. I contatti vengono assicurati tramite appositi connettori AS-i collegati con la speciale tecnica a perforazione di isolante (grado di protezione IP65). Il collegamento può
essere anche effettuato con raccordi filettati PG, per
i quali è tuttavia richiesto l’impiego di apposite guarnizioni (grado di protezione IP65).
Per il collegamento di cavi di tipo diverso, si raccomanda di verificare la polarità dell’interfaccia AS-i.
Scelta dei cavi bus AS-i
Per il bus AS-i e l’alimentazione supplementare, Festo propone rispettivamente cavi piatti di colore giallo e nero, da utilizzare nel seguente modo:
Cavo piatto
Cod. prod./tipo
Impiego
Cavo piatto AS-i
giallo
18 940
KAS-i-1.5-Y-100
Bus AS-i
Cavo piatto nero
18 941
KAS-i-1.5-Z-100
Disinserzione separata dell’alimentazione supplementare o nel caso di
utenze dall’assorbimento elettrico
elevato
NOTA:
Questi cavi piatti AS-i non vanno installati nei
cingoli portacavi.
6-22
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
Scelta dei cavi per l’interfaccia diagnostica
NOTA:
• L’interfaccia diagnostica del Master AS-i non
deve essere impiegata in presenza del nodo
"Blocco di comando SF 3".
• E’ sufficiente utilizzare l’interfaccia diagnostica
del nodo stesso.
In tal modo si evitano errori di configurazione e di
indirizzamento.
Collegamento dei cavi ai connettori
Collegare i cavi opportunamente scelti ai connettori
maschio/femmina come descritto qui di seguito.
9809c
6-23
VISF 3
6.3 Installazione
Collegamento dei cavi piatti con la tecnica a
perforazione di isolante
La figura seguente illustra le varie fasi del collegamento del cavo piatto AS-i a un connettore AS-i Festo con la tecnica a perforazione di isolante:
1
Targhette di identificazione
Max. 0,3 Nm
2
3
4
CLICK
1
2
2
3
CLICK
Osservazione:
Nella posizione 2 il cavo
è ancora mobile.
Fig. 6/9: Collegamento del cavo piatto AS-i con la tecnica di collegamento a perforazione di isolante – esempio Festo
6-24
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
Collegamento dei cavi piatti ai connettori
cilindrici M12
La particolare forma geometrica del cavo piatto AS-i
richiede l’inserimento di guarnizioni adeguate all’interno del raccordo filettato oppure l’impiego di speciali connettori maschio per il collegamento ai connettori cilindrici M12, allo scopo di assicurare il grado di protezione IP65.
Nota:
Si raccomanda di utilizzare il connettore AS-i-SDPG-M12, cod. prod. 18789 (ad es. per derivazioni)
oppure AS-i-SD-FK-M12, cod. prod. 18788 (ad es.
per l’uscita/passaggio di linee), per le quali sono
disponibili le apposite guarnizioni speciali.
M12
M12
AS-i-SD-FK-M12
AS-i-SD-PG-M12
Fig. 6/10: Collegamento dei cavi piatti AS-i a connettori cilindrici M12
– esempio Festo
9809c
6-25
VISF 3
6.3 Installazione
6.3.2 Master AS- i
Collegamento dell’interfaccia diagnostica
NOTA:
• L’interfaccia diagnostica del Master AS-i non
deve essere impiegata in presenza del nodo
"Blocco di comando SF 3".
• E’ sufficiente utilizzare l’interfaccia diagnostica
del nodo stesso.
In tal modo si evitano errori di configurazione e di
indirizzamento.
Connettore di configurazione
In presenza del nodo "Blocco di comando SF 3", si
sconsiglia di impiegare il connettore di configurazione per il Master AS-i eventualmente utilizzato per
sistemi precedenti, dal momento che l’FST 200 offre
già di per sé svariate soluzioni per agevolare la
messa in servizio dell’intero sistema, e quindi anche
del Master AS-i.
6-26
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
Collegamento del bus AS-i
Comportamento del sistema bus AS-i in caso di
EMERGENZA
Il sistema di arresto di emergenza non dovrebbe
possibilmente prevedere la disattivazione del sistema bus, che dovrebbe al contrario mantenere attive
alcune funzioni fondamentali, quali ad es.
– la trasmissione dei dati agli utenti bus
– la segnalazione delle condizioni di processo.
Dal momento che nel sistema bus AS-i la corrente e
i dati viaggiano su un unico cavo, non è possibile
disinserire separatamente le uscite collegate al bus
per motivi legati all’hardware.
ATTENZIONE:
– Le uscite alimentate elettricamente attraverso il
sistema bus AS-i non possono essere disattivate attraverso il circuito di emergenza per
motivi legati all’hardware.
– Un eventuale guasto del Master AS-i durante il
funzionamento non determina pertanto la disattivazione delle uscite degli Slave.
– Le uscite degli Slave si disattivano invece in
seguito all’interruzione dell’alimentazione AS-i
a uno Slave.
9809c
6-27
VISF 3
6.3 Installazione
Prima di alimentare la tensione di esercizio all’impianto, verificare per quali uscite del sistema bus
AS-i configurato si debba prevedere la disinserzione
separata. Per queste uscite utilizzare Slave AS-i dotati di un’alimentazione supplementare. Predisporre
l’alimentazione supplementare (cavo piatto nero) nel
sistema di arresto di emergenza.
2
3
1
4
5
6
7
N.
Significato
1
2
3
Unità di valvole con il blocco di comando SF 3
Master AS-i
Alimentatore AS-i con disaccoppiamento dati
incorporato
Alimentatore ausiliario 24 V
Relè di disinserzione dell’alimentazione supplementare
Slave AS-i senza alimentazione supplementare
Slave AS-i con alimentazione supplementare
4
5
6
7
Fig. 6/11: Esempio di Slave AS-i con e senza
arresto di emergenza
6-28
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
Occupazione dei pin dell’interfaccia AS-i
NOTA:
Connettere all’interfaccia AS-i solamente utenze
conformi alle specifiche AS-i.
Questo accorgimento consente di prevenire eventuali guasti del Master AS-i e degli Slave.
Per il collegamento dell’interfaccia AS-i utilizzare il
connettore AS-i-SD-FK Festo (in dotazione). Per
eventuali ordini successivi di connettori AS-i specificare il codice prodotto 18785. Rispettare la coppia
massima indicata.
CONF
DIAG
BUS
AS-i – (azzurro)
Max. 0,3 Nm
BUS
+
AS-i + (marrone)
AS-i-SD-FK
Fig. 6/12: Occupazione dei pin nell’interfaccia AS-i (connessione bus) e
nel connettore AS-i Festo
9809c
6-29
VISF 3
6.3 Installazione
Collegamento dell’alimentatore AS-i
AVVERTENZA:
Allo scopo di assicurare un sezionamento elettrico
sicuro, è indispensabile impiegare un alimentatore
AS-i completo di trasformatore di separazione a
norme EN 60742 (DIN/VDE 0551/IEC742) con
una resistenza minima di isolamento di 4 kV.
Informazioni generali
Gli alimentatori realizzati appositamente per i sistemi
bus AS-i consentono la trasmissione contemporanea della corrente e dei segnali su un unico cavo.
Scegliere solamente apparecchiature con il logo
AS-i.
Suggerimento:
Utilizzare l’alimentatore AS-i Combi AS-i-CNT115/230VCA, cod. prod. 18949, che presenta i seguenti vantaggi:
– isolamento elettrico assoluto a norme EN 60742
– conformità alla direttiva comunitaria sui radiodisturbi (marchio CE)
– equipaggiamento con modulo di alimentazione integrato AS-i completo di disaccoppiamento dati
– equipaggiamento con un’uscita supplementare a
24 V (6 A) per circuiti elettrici con disinserzione
separata e Slave ad assorbimento elevato.
Si raccomanda di seguire le indicazioni riportate nelle pagine seguenti circa la collocazione dell’alimentatore AS-i e il dimensionamento del sistema bus.
6-30
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
Collocazione nel bus AS-i
NOTA:
In generale l’alimentatore AS-i può essere collocato in qualsiasi punto del bus AS-i.
Rispettare in ogni caso i valori limite e le condizioni
di funzionamento, che possono comportare delle limitazioni alla collocazione dell’alimentatore AS-i.
– La lunghezza massima complessiva di ogni linea
del sistema bus AS-i (incl. derivazioni) è 100 m.
L’inserimento di ripetitori consente l’allacciamento
di linee addizionali, a loro volta di lunghezza complessiva massima di 100 m ciascuna. Per ogni linea è richiesta l’installazione di un alimentatore
AS-i.
2
1
2
4
4
4
4
4
4
3
N.
Significato
1
2
Master AS-i
Alimentatore AS-i con disaccoppiamento dati
incorporato
Ripetitore
Slave AS-i
3
4
4
4
Fig. 6/13: Esempio di sistema bus AS-i completo di
ripetitore
9809c
6-31
VISF 3
6.3 Installazione
– L’assorbimento elettrico massimo ammissibile di
uno Slave è di 100 mA.
Per gli Slave con un assorbimento elettrico superiore (ad es. valvole o solenoidi di grandi dimensioni) si deve prevedere un alimentatore supplementare a parte (alimentazione supplementare) a
24 V.
In tutti gli Slave Festo con assorbimento elettrico
elevato è predisposto un apposito attacco a 24 V
per il collegamento all’alimentazione supplementare. Questi Slave si possono impiegare anche
per la realizzazione di sistemi di emergenza.
2
1
5
2
6
4
7
4
4
4
4
3
7
7
N.
Significato
1
2
Master AS-i
Alimentatore AS-i con disaccoppiamento dati
incorporato
Ripetitore
Slave AS-i
Alimentatore a 24 V per modulo di alimentazione
supplementare
Contatti di disinserzione dell’alimentazione
supplementare
Slave AS-i ad assorbimento elettrico elevato e
modulo di alimentazione supplementare a 24 V
3
4
5
6
7
Fig. 6/14: Esempio di Slave AS-i con assorbimento
elettrico elevato e modulo di alimentazione
supplementare a 24 V
6-32
9809c
VISF 3
6.3 Installazione
– L’assorbimento elettrico massimo del sistema
bus AS-i è di 2 A per ogni linea.
Suggerimento:
- collocare l’alimentatore AS-i in una posizione
favorevole all’interno del sistema bus AS-i.
- collocare gli Slave con assorbimento elettrico
elevato in prossimità dell’alimentatore.
In caso di dubbio, è opportuno eseguire un’analisi
dettagliata della distribuzione della corrente e dei livelli di tensione nel punto più distante del sistema
bus AS-i (linea).
9809c
6-33
VISF 3
6.3 Installazione
Vantaggi dell’alimentatore AS-i Combi Festo
L’alimentatore AS-i Combi Festo eroga tensione di
esercizio AS-i in conformità della specifica AS-i e
tensione di alimentazione supplementare a 24 V (la
tensione viene incrementata a 26 V in uscita per
compensare eventuali cadute di tensione). Il modulo
a 24 V può essere inserito in circuiti di emergenza
oppure fornire un’alimentazione supplementare per
utilizzi con assorbimento elettrico elevato. I dati tecnici dell’alimentatore Combi sono indicati nel capitolo 6.6.
Vout
ASI-CNT-115/230 VAC
Input:
Fuse:
100-127Vac / 6A
220-240Vac / 2,8A
50/ 60 Hz
n.c.
1
+26V
+ 24
V
T8A/250V (internal)
GND
Output: 1: 26V / 6A
2: 30,5V / 2,2A ASI
Uscita per il modulo
di alimentazione
supplementare (con
predisposizione per
la disinserzione separata) cavo piatto
nero:
- marrone
24 V
- azzurro
0V
shield
L
2
ASI+
N
ASI-
VASI
230
230VV
Uscita per sistema
bus AS-i, cavo
piatto giallo:
- marrone
AS-i +
- azzurro
AS-i Logo AS-i
Allacciamento alla rete
commutabile 115/230 VCA
Fig. 6/15: Alimentatore AS-i Combi Festo
6-34
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
6.4 MESSA IN SERVIZIO
9809c
6-35
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Indice
6.4
MESSA IN SERVIZIO
6.4.1 Prima della messa in servizio . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Lista di controllo "Prima della messa
in servizio" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tutto il necessario per una configurazione
AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indirizzamento degli Slave AS-i . . . . . . . . . . . . .
6-40
6-42
6-44
6.4.2 Presupposti per la messa in servizio. . . . . . . . .
Attivazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Quadro d’insieme dell’ampiezza degli
indirizzi AS-i e loro assegnazione . . . . . . . . . . .
Suggerimenti circa il quadro d’insieme
degli indirizzi AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabelle Festo (tabella campo indirizzi
e loro assegnazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6-49
6-49
6.4.3 Messa in servizio con l’FST 200 . . . . . . . . . . . .
Presupposti per la messa in servizio. . . . . . . . .
Operandi AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Panoramica dell’area di indirizzi AS-i . . . . . . . .
Indirizzamento sul bus AS-i . . . . . . . . . . . . . . . .
Configurazione del sistema bus AS-i
con l’FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Menù "Project planning AS-i slaves
(configurazione slave AS-i)" (configurazione) . .
Funzione "SET POINT-ACTUAL comparison
(confronto lista di configurazione
nominale-reale)" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Menù "Assigning/Altering AS-i slave address
(assegnazione/modifica indirizzi Slave AS-i)" . .
Menù "SF 3 Online mode
(modo operativo online SF 3)" . . . . . . . . . . . . . .
Trasmissione dei parametri degli Slave AS-i . .
6-58
6-59
6-60
6-61
6-62
6.4.4 Programmazione della reazione
all’accensione/durante il funzionamento . . . . . .
Reazione dell’unità di valvole con Master
AS-i successivamente all’accensione . . . . . . . .
Reazione dell’unità di valvole con Master
AS-i durante il funzionamento . . . . . . . . . . . . . .
Reazione alla caduta della tensione
di esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Reazione in caso di errore di un utente . . . . . .
6-36
6-37
6-37
6-51
6-52
6-53
6-63
6-64
6-66
6-69
6-73
6-75
6-76
6-76
6-79
6-79
6-80
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
6.4.1 Prima della messa in servizio
Informazioni generali
Per la messa in servizio di un sistema bus AS-i si
devono osservare alcuni criteri fondamentali. Nelle
pagine seguenti vengono fornite alcune indicazioni
generali allo scopo di prevenire errori di installazione.
– Indirizzamento degli Slave AS-i
Tutti gli Slave AS-i vengono forniti con l’indirizzo
00, salvo altre indicazioni. Durante l’installazione si
deve assegnare a ogni Slave un indirizzo (1...31)
prima di effettuare il collegamento al bus AS-i, utilizzando ad es. l’unità di indirizzamento Festo. Attenersi rigorosamente alle istruzioni contenute nella documentazione specifica per i singoli Slave.
ATTENZIONE:
Al momento della messa in servizio il Master
ignora gli Slave che presentano ancora un indirizzo 00. Questi Slave non vengono pertanto
ripresi nella lista di configurazione reale, i relativi ingressi non vengono letti e le uscite non
vengono impostate. Il Master non segnala nessun errore.
Se durante la messa in servizio o il funzionamento si verifica un guasto di un altro Slave regolarmente indirizzato (con codici I/O e ID identici),
nello Slave con indirizzo #00 si avvia la cosiddetta autoprogrammazione (vedi capitolo 6.5.3 "Indirizzamento mediante autoprogrammazione") e si
ha l’attivazione immediata di tutti gli I/O. In alternativa, è possibile ripetere in modo mirato l’indirizzamento dello Slave via software utilizzando il
menu dell’FST 200 "Assigning/altering AS-i-slave
address" (assegnazione/modifica indirizzo Slave
AS-i).
9809c
6-37
VISF 3
6.4 Messa in servizio
– Assegnazione degli indirizzi Slave:
in un sistema bus AS-i gli indirizzi Slave devono
essere assegnati una volta sola. L’assegnazione
doppia di indirizzi dà luogo a errori e a condizioni
di processo imprevedibili al momento della messa
in servizio.
ATTENZIONE:
L’assegnazione doppia di indirizzi Slave può
dare luogo a stati di commutazione indefiniti
delle uscite durante la messa in servizio e il
funzionamento.
In determinate circostanze può verificarsi che
le uscite vengano impostate parallelamente o
cancellate!
Evitare pertanto in qualsiasi modo di
assegnare due volte un indirizzo Slave.
In generale gli indirizzi Slave possono essere assegnati seguendo qualsiasi ordine e non necessariamente in ordine progressivo.
6-38
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
– Pianificazione della tensione di alimentazione:
gli Slave AS-i vengono alimentati in generale tramite il cavo bus giallo in uscita dall’alimentatore
AS-i.
L’alimentazione della tensione di esercizio agli
Slave con assorbimento elettrico elevato o dotati
di modulo di alimentazione supplementare deve
essere predisposta attraverso una connessione
supplementare e un alimentatore separato .
Il gruppo di alimentazione deve essere collegato
in parallelo oppure in quest’ordine:
1. bus AS-i
2. Master AS-i
(tramite il nodo dell’unità di valvole)
3. unità di comando e sistemi di gestione.
9809c
6-39
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Lista di controllo "Prima della messa in servizio"
Lista di controllo
Gli indirizzi degli Slave sono impostati su
1...31?
Gli indirizzi Slave sono stati assegnati solo
una volta?
Il sistema di arresto di emergenza, se previsto, contempla tutti gli Slave interessati in
conformità alle normative vigenti?
E’ stato predisposto un modulo supplementare separato per l’alimentazione degli Slave
con assorbimento elettrico elevato?
Sono state previste le varianti con inserzione
della tensione di alimentazione in parallelo o
nella sequenza corretta?
Si è proceduto in base alle specifiche AS-i?
- max. assorbimento sul bus AS-i 2O
- max. lunghezza del cavo senza ripetitore
100 m
Esiste una configurazione del bus AS-i nel
FST 200?
- E’ stata compilata la lista di configurazione
nominale completa di indirizzi Slave AS-i,
codice ID e codice I/O?
Fig. 6/16: Tabella/lista di controllo "Prima della
messa in servizio"
Nella figura seguente sono rappresentati alcuni dei
componenti AS-i necessari per la messa in servizio.
6-40
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Laptop/PC con
modulo di configurazione
bus AS-i dell’FST 200
Interruttore principale dell’impianto
200
V out
ASI-CNT-115/230 VAC
100-127Vac / 6A
220-240Vac / 2,8A
50 / 60 Hz
n.c.
Input:
Fuse:
1
+26V
T8A/250V(internal)
GND
Output : 1: 26V / 6A
2: 30,5V / 2,2A ASI
shi eld
L
2
ASI+
N
ASI-
V ASI
230V
Unità di valvole con Master AS-i
Alimentatore AS-i Combi
Cavo piatto AS-i (giallo)
Alimentazione
2 4V DC
B US
Circuito di
emergenza
Slave AS-i
Indirizzo Slave
01
Slave AS-i
02
03
Unità di indirizzamento AS-i
Fig. 6/17: Rete di componenti AS-i per la messa in servizio
9809c
6-41
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Tutto il necessario per una configurazione AS-i
Per consentire una identificazione univoca di un
utente AS-i sono state definite le specifiche e i profili
AS-i, a cui sono vincolati tutti i produttori nel caso
del sistema bus aperto. Uno Slave AS-i viene identificato in modo univoco tramite un codice ID e un
codice I/O. Queste codifiche, che vengono memorizzate nella memoria permanente nello Slave e stampate sulla targhetta di identificazione dello stesso
ancora in fase di produzione, contengono le seguenti informazioni:
– Codice ID
Il codice ID indica il tipo di Slave (ad es. modulo
I/O semplice, sensore intelligente, interruttore salvamotore) e definisce i profili utilizzati (ad es. bit
dati e bit parametri). Il codice ID, espresso per
convenzione in formato esadecimale (ad es.. FH),
consente pertanto di identificare Slave di marche
diverse con caratteristiche analoghe e quindi intercambiabili.
NOTA:
- Il Master AS-i riconosce automaticamente
tutti i codici ID, predisponendo ogni volta la
variante di protocollo corretta.
- Gli Slave con codice ID FH:
- non sono conformi a nessun profilo AS-i
- vengono definiti caso per caso tra
produttore e cliente.
6-42
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
– Codice I/O
Il codice I/O definisce le modalità di utilizzo dei
quattro bit dati del protocollo AS-i. La combinazione tra il codice I/O e il codice ID consente di
identificare in modo univoco ogni singolo Slave.
Nella tabella seguente sono riportati alcuni esempi di codici I/O utilizzati per gli Slave.
Cod. I/O D3
D2
D1
D0
Esempio Festo
0H
1H
2H
3H
4H
5H
6H
7H
8H
I
O
I/O
O
I/O
O
I/O
I/O
O
I
I
I
O
I/O
O
I/O
I/O
O
I
I
I
I
I
O
I/O
I/O
O
I
I
I
I
I
I
I
I/O
O
Mod. AS-i a 4 ingressi
9H
AH
BH
CH
DH
EH
FH
I
I/O
I
I/O
I
I/O
TRI
O
O
I
I/O
I
I/O
TRI
O
O
O
O
I
I/O
TRI
O
O
O
O
O
O
TRI
Mod. AS-i 2I2O
Connettore Combi AS-i 4O,
Unità di valvole AS-i, mod. AS-i 4O
Connettore Combi AS-i 2O2I opp. 1O1I
Legenda:
I
Ingresso binario proveniente dalla linea
O
Uscita binaria alla linea
I/O Funzione bidirezionale della porta
TRI Nessuna configurazione o nessuna configurazione riconosciuta in seguito a reset
Fig. 6/18: Specifiche AS-i sui codici I/O ammessi
Osservazione:
gli Slave con 2 ingressi e 2 uscite possono avere i
seguenti codici I/O:
- 3H (ad es. modulo 2I2O Festo)
- BH (ad es. connettore Combi Festo 2O/2I).
Questi Slave non sono pertanto intercambiabili.
9809c
6-43
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Indirizzamento degli Slave AS-i
Il Master AS-i Festo, in combinazione con il blocco
di comando SF 3 e l’FST 200, offre due possibilità
per l’indirizzamento degli Slave AS-i:
• con l’unità di indirizzamento AS-i: gli indirizzi
vengono impostati individualmente sugli Slave
AS-i tramite l’unità di indirizzamento AS-i.
• senza l’unità di indirizzamento AS-i: gli indirizzi
degli Slave As-i vengono impostati individualmente nel modulo di configurazione bus AS-i
dell’FST 200.
Successivamente all’indirizzamento è possibile eseguire il confronto tra la configurazione nominale e
quella reale, riprendere la configurazione reale come
configurazione nominale e concludere la messa in
servizio del sistema bus AS-i.
Osservazione:
L’autoprogrammazione rende possibile la configurazione automatica di uno Slave difettoso o sostituito
all’interno di un bus AS-i pronto ad entrare in funzione. Per la descrizione dell’autoprogrammazione si rimanda al capitolo 6.5.3 "Diagnosi e correzione degli
errori".
6-44
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Indirizzamento degli Slave AS-i con l’unità di
indirizzamento AS-i
Per eseguire questa operazione è necessario disporre di un’unità di indirizzamento AS-i, ad es.
l’unità di indirizzamento Festo, cod. prod. 18959.
NOTA:
Si raccomanda di indirizzare individualmente gli
Slave AS-i prima di installarli sul bus AS-i.
Procedere nel seguente modo (vedi anche fig. successiva):
1. Collegare l’unità di indirizzamento AS-i allo Slave
AS-i (ev. fare riferimento alla descrizione dello
Slave AS-i interessato).
2. Leggere l’indirizzo attuale dello Slave (per gli Slave nuovi perlopiù #00)
3. Assegnare allo Slave un indirizzo AS-i non ancora occupato (1...31 - nella figura è l’indirizzo #07.
4. Installare lo Slave indirizzato nel bus AS-i.
9809c
6-45
VISF 3
6.4 Messa in servizio
4
1
2
#00
3
24VDC
24VDC
BUS
BUS
#07
Fig. 6/19: Indirizzamento degli Slave AS-i con l’unità di indirizzamento
AS-i
6-46
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Indirizzamento degli Slave AS-i con l’FST 200
(senza unità di indirizzamento AS-i)
Questa operazione non richiede l’impiego dell’unità
di indirizzamento AS-i.
Attivare il modulo di configurazione bus AS-i dell’
FST 200 (cfr. manuale dell’FST 200, capitolo 8).
NOTA:
Indirizzare gli Slave AS-i uno ad uno
immediatamente dopo averli installati.
Procedere nel seguente modo (vedi anche fig. successiva):
1. Collegare lo Slave al bus AS-i (ev. fare riferimento alla descrizione dello Slave AS-i interessato).
Lo Slave dovrebbe avere come indirizzo 0.
2. Attivare il modulo di configurazione bus AS-i dell’FST 200.
Il PC deve essere collegato all’interfaccia diagnostica del blocco di comando SF 3. Tramite il
menu "Assigning/ altering AS-i-slave address"
(assegnazione/modifica indirizzi Slave AS-i) assegnare un indirizzo agli Slave con indirizzo 0.
3. Selezionare l’indirizzo Slave 0 con F2.
4. Scorrendo l’elenco con i tasti freccia, selezionare
un indirizzo AS-i non ancora occupato (1...31),
quindi premere F3, per associare lo Slave nuovo
a questo indirizzo (nella figura: #07).
5. Installare solo in questo momento lo Slave successivo, quindi procedere all’indirizzamento.
9809c
6-47
VISF 3
6.4 Messa in servizio
2
3
FST 200
#00
0
1
1
F2
4
0
#07
FST 200
7
F3
Fig. 6/20: Indirizzamento degli Slave AS-i con l’FST 200 (senza unità di
indirizzamento AS-i)
6-48
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
6.4.2 Presupposti per la messa in servizio
Attivazione del sistema
NOTA:
– Tenere in considerazione anche le istruzioni
per l’attivazione contenute nei capitoli 2, 3 e 4.
– Le procedure specifiche per la messa in servizio indicate a seguire presuppongono la conoscenza dei capitoli precedenti, e in particolare
del paragrafo 6.4.1 "Prima della messa in servizio".
Prima di attivare il sistema, completare la configurazione e la messa in servizio del Master AS-i/sistema
bus AS-i.
Procedere quindi all’attivazione del sistema come
segue:
• Alimentazione generale
Attivare l’alimentazione generale del sistema di
comando, di tutti gli utenti Fieldbus e di tutte le
utenze AS-i (incl. alimentatore AS-i) tramite un
alimentatore centrale Combi) oppure un interruttore generale.
• Alimentazione separata
Se sono previsti gruppi di alimentazione separati
per il sistema di comando, gli utenti Fieldbus e
AS-i, attivare il sistema seguendo rigorosamente
questo ordine:
1. Attivare tutti gli Slave AS-i
(alimentatore AS-i ed eventuale alimentazione
supplementare).
2. Attivare gli utenti Fieldbus.
3. Attivare l’unità di comando di gestione.
9809c
6-49
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Assegnazione degli I/O AS-i agli operandi I/O
dell’FST
NOTA:
I/O AS-i dell’unità di valvole:
– Gli I/O AS-i occupano sempre il range di indirizzi IW/OW16...31.
– Il Master AS-i predispone in aggiunta altri quattro bit di stato per lo svolgimento di funzioni
diagnostiche. Per effetto della struttura simmetrica caratteristica dell’indirizzamento AS-i, il
Master riserva anche quattro uscite AS-i in
aggiunta (che risultano tuttavia inutilizzabili).
– Questi bit di stato AS-i occupano in aggiunta
quattro indirizzi di ingresso AS-i e quattro indirizzi di uscita AS-i (IW/OW16.0...16.3).
– Se è presente un Master AS-i, l’occupazione
dei bit di stato AS-i (4I, 4O) avviene sempre
automaticamente.
Ampliamento/modifica:
– Gli I/O AS-i occupano sempre il range di indirizzi IW/OW16...31, a prescindere dall’estensione dell’unità di valvole.
6-50
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Quadro d’insieme dell’ampiezza degli indirizzi
AS-i e loro assegnazione
Gli I/O dei vari tipi (I/O locali, I/O AS-i) vengono configurati in blocchi singoli interconnessi, che consentono di raggiungere il numero di I/O indicato nella
tabella successiva nelle unità di valvole dotate di
Master AS-i:
Nodo
I/O locali per
unità di valvole
I/O AS-i per unità di
valvole
Blocco di
comando SF 3
Max. 128I
Max. 128O
Max. 124+4I *
Max. 124+4O *
* Incl. bit di stato AS-i
Osservazione:
– In seguito alla configurazione di uno Slave AS-i
risultano occupati nella norma quattro indirizzi di
ingresso e quattro indirizzi di uscita nell’ambito
dell’area di indirizzi AS-i, a prescindere dal codice
I/O dello Slave.
– Il Master AS-i riserva quattro indirizzi di ingresso
per i bit di stato AS-i e quattro indirizzi di uscita
supplementari (che risultano tuttavia inutilizzabili).
9809c
6-51
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Suggerimenti circa il quadro d’insieme degli
indirizzi AS-i
– Allo scopo di evitare errori di indirizzamento, definire esattamente il quadro d’insieme dell’area di
indirizzi e dell’assegnazione degli I/O di tutti gli
Slave AS-i (vedi esempio 1 e le relative tabelle
Festo).
– Le tabelle Festo riferite all’esempio 1 possono essere utilizzate da un lato come modelli per la progettazione e la configurazione dell’area di indirizzi
e dall’altro come supporto per l’assegnazione dei
singoli Slave ai byte (parole) I/O del sistema di
comando.
6-52
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Tabelle Festo (tabella campo indirizzi e loro
assegnazione)
Le tabelle Festo riferite all’esempio 1 sono volte a
semplificare la progettazione dell’area di indirizzi e
l’assegnazione dei singoli Slave ai byte I/O (parole
I/O) del sistema di comando.
Unità di
valvole AS-i
Cod. IO 8H
Sensori
Codice IO BH
connettore Combi 2I1O
Cod. IO BH
Modulo 2I2O
Cod. IO 3H
Modulo 4I
Cod. IO 0H
Esempio 1 (esempio di utilizzo delle tabelle Festo):
si registrano innanzitutto quattro Slave AS-i con gli
indirizzi AS-i 1, 2, 3 e 7 e il Master in una tabella
I/O, allo scopo di determinare l’estensione dell’area
di indirizzi e di definire i rispettivi ingressi e uscite
fisicamente presenti. In seguito è possibile creare
una tabella complementare, dove assegnare con
precisione gli ingressi/uscite AS-i agli ingressi/uscite
del sistema di comando.
24 VD C
Indirizzo AS-i:
I/O fisicamente
presenti:
#1
#2
4I
2I2O
2I2O
Campo indirizzi
occupato:
4I
4O
4I
4O
4I
4O
Spazio non
utilizzato
BU S
(12I)
(12O)
#3
4O
4I
4O
Fig. 6/21a: Esempio di applicazione delle tabelle Festo riportate nelle
pagine seguenti
9809c
6-53
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Continuazione di esempio 1:
Registrazioni nella tabella d’insieme (campo indirizzi
I/O AS-i):
Byte
PLC
Bit 7
Bit 6
Bit 5
Bit 4
Bit 3
Slave AS-i 1 (codice IO 0H)
16
17
I4
I3
I2
I1
Bit 2
Bit 1
Bit 0
Master AS-i
Quattro bit di stato AS-i
Slave AS-i 3 (codice IO BH)
Slave AS-i 2 (codice IO 3H)
I2
O2
I1
X
O1
Slave AS-i 5
O1
I2
I1
Slave AS-i 4
18
Slave AS-i 7 (codice IO 8H)
19
O4
O3
O2
Slave AS-i 6
O1
Fig. 6/21b: Esempio di schema di occupazione del campo indirizzi I/O
AS-i
6-54
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Continuazione di esempio 1:
Registrazioni nella tabella di assegnazione:
IW/OW16...31: configurazione del blocco di comando SF 3
D0...D3:
bit dati degli Slave AS-i
AS-i
Byte PLC
IW
OW
D3
D2
D1
D0
D3
D2
D1
D0
Bit 7
Bit 6
Bit 5
Bit 4
Bit 3
Bit 2
Bit 1
Bit 0
Slave AS-i 1 (codice IO 3H)
16
16
I4
I3
I2
I1
Quattro bit di stato AS-i (I)
x
x
x
x
Quattro uscite riservate
(simmetria)
Slave AS-i 3 (codice IO BH)
17
17
Master AS-i
Slave AS-i 2 (codice IO 3H)
I2
I1
x
x
x
x
I2
I1
x
x
(O2)1
O1
O2
O1
x
x
Slave AS-i 5
18
18
x
x
x
Slave AS-i 4
x
x
Slave AS-i 7 (codice IO (8H)
19
19
x
x
x
x
O4
O3
O2
O1
x
x
x
Slave AS-i 6
x
x
x
x
1
= Uscita non realmente esistente sullo Slave (connettore Combi 2I/1O)
x = Contenuto bit non significativo/non utilizzabile
Fig. 6/21c: Esempio di assegnazione di I/O AS-i ⇔ I/O PLC
Si consiglia di fotocopiare le tabelle delle pagine seguenti in formato ingrandito per facilitare l’inserimento dei dati e per effettuare eventuali calcoli successivi.
9809c
6-55
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Tabella Festo per il blocco di comando SF 3
Panoramica del campo indirizzi I/O AS-i
Byte
PLC
Bit 7
Bit 6
Bit 5
Slave AS-i 1
16
Bit 4
Bit 3
Bit 2
Bit 1
Bit 0
Master AS-i
Quattro bit di stato
Slave AS-i 3
Slave AS-i 2
Slave AS-i 5
Slave AS-i 4
Slave AS-i 7
Slave AS-i 6
Slave AS-i 9
Slave AS-i 8
Slave AS-i 11
Slave AS-i 10
Slave AS-i 13
Slave AS-i 12
Slave AS-i 15
Slave AS-i 14
Slave AS-i 17
Slave AS-i 16
Slave AS-i 19
Slave AS-i 18
Slave AS-i 21
Slave AS-i 20
Slave AS-i 23
Slave AS-i 22
Slave AS-i 25
Slave AS-i 24
Slave AS-i 27
Slave AS-i 26
Slave AS-i 29
Slave AS-i 28
Slave AS-i 31
Slave AS-i 30
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
Fig. 6/22: Schema di occupazione del campo indirizzi I/O AS-i
6-56
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Tabella Festo per il blocco di comando SF 3
Assegnazione I/O AS-i ⇔ I/O del PLC
AS-i
Byte PLC
IW
OW
D3
D2
D1
Bit 7
Bit 6
Bit 5
Slave AS-i 1
D0
D3
D2
D1
Bit 4
Bit 3
Bit 2
Bit 1
Master AS-i
D0
Bit 0
Quattro bit di stato AS-i
Quattro uscite riservate (simmetria)
16
16
Slave AS-i 3
Slave AS-i 2
Slave AS-i 5
Slave AS-i 4
Slave AS-i 7
Slave iAS-i 6
Slave AS-i 9
Slave AS-i 8
Slave AS-i 11
Slave AS-i 10
Slave AS-i 13
Slave AS-i 12
Slave AS-i 15
Slave AS-i 14
Slave AS-i 17
Slave AS-i 16
Slave AS-i 19
Slave AS-i 18
Slave AS-i 21
Slave AS-i 20
Slave AS-i 23
Slave AS-i 22
Slave AS-i 25
Slave AS-i 24
Slave AS-i 27
Slave AS-i 26
Slave AS-i 29
Slave AS-i 28
Slave AS-i 31
Slave AS-i 30
17
17
18
18
19
19
20
20
21
21
22
22
23
23
24
24
25
25
26
26
27
27
28
28
29
29
30
30
31
31
Fig. 6/23: Assegnazione I/O AS-i ⇔ I/O PLC
9809c
6-57
VISF 3
6.4 Messa in servizio
6.4.3 Messa in servizio con l’FST 200
L’FST 200 comprende un modulo di configurazione
bus AS-i e funzioni AS-i ampliate nel modo operativo online finalizzato a semplificare le operazioni di
configurazione e di messa in servizio del sistema
AS-i, esistono le seguenti possibilità:
– progettazione e configurazione del sistema AS-i
sul PC
– confronto tra la lista di configurazione nominale e
reale
– caricamento da PC dei dati di configurazione nel
blocco di comando SF3
– indirizzamento degli slave collegati al sistema AS-i
– test degli ingressi e delle uscite AS-i nel modo
operativo online
– visualizzazione delle segnalazioni di errore nel sistema AS-i
– trasmissione dei parametri degli Slave agli Slave
AS-i predisposti (tramite i CFM, ad es. per l’esecuzione di test sui sensori).
NOTA:
La configurazione e la messa in servizio del
Master AS-i e/o del sistema bus AS-i con
l’FST 200 vanno sempre interfacciate con
l’interfaccia diagnostica del blocco di comando
SF 3.
Il blocco di comando SF 3 esegue quindi uno
scambio di dati interno con il Master AS-i.
6-58
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Presupposti per la messa in servizio
Oltre alle procedure per la messa in funzione menzionate nei capitoli 3 e 4, nei sistemi bus AS-i si
devono eseguire anche le seguenti operazioni:
– indirizzamento di tutti gli Slave AS-i
– configurazione del Master AS-i/sistema bus AS-i
(stesura di una lista di configurazione nominale,
confronto lista nominale-lista reale ecc.)
– messa in servizio del sistema bus AS-i.
L’unità di valvole dotata del blocco di comando SF 3
è in grado di azionare anche 128 ingressi e 128
uscite AS-i, oltre ai 128 ingressi e 128 uscite locali.
Le modalità di indirizzamento degli I/O locali sono in
linea di massima analoghe a quelle descritte ai Capitoli 2 e 3. Nelle pagine seguenti sono state sintetizzate le istruzioni complementari per l’indirizzamento degli I/O AS-i.
Per ulteriori informazioni rimandiamo a:
– descrizione dei moduli CP, se è presente un modulo di connessione CP oltre al Master AS-i;
– Appendice B, panoramica completa degli operandi (I/O).
9809c
6-59
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Operandi AS-i
Operandi
Nume- Sigla
ro
Parametri
Commento
Ingressi
128
I
{16...31}.{0...7} Operando ad un bit
Parole di ingresso
16
IW
{16...31}
Uscite
128
O
{16...31}.{0...7} Operando ad un bit
Parole di uscita
16
OW
{16...31}
Permanenti
No
Operando a più bit
No
Operando a più bit
Osservazione:
– Gli ingressi AS-i I16.0 - I16.3 occupati automaticamente dal Master AS-i vengono
definiti bit di stato AS-i. Contengono informazioni diagnostiche inerenti al bus AS-i
(vedi capitolo 6.5).
– Le uscite AS-i O16.0...O16.3 vengono occupate automaticamente dal Master AS-i
per questioni di simmetria e non sono utilizzabili.
– Gli Slave AS-i vengono indirizzati a partire dall’operando I16.4 oppure O16.4.
Fig. 6/24: Operandi AS-i disponibili nell’unità di valvole con blocco di
comando SF 3
NOTA:
Non tutti gli ingressi e uscite AS-i registrati esistono fisicamente né possono essere collegati.
6-60
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Panoramica dell’area di indirizzi AS-i
L’area di indirizzi AS-i disponibile non dipende dall’esercizio dell’unità di valvole programmabile SF 3
(Stand-alone, Master o Slave) e occupa sempre l’area di indirizzi/gli operandi IW/OW16...31 dell’FST.
Anche gli indirizzi degli I/O locali e della diagnosi
locale non dipendono dal modo di esercizio. Nella
figura seguente è schematizzata la struttura generale:
Master AS-i
Ingressi
Locali
IW0...15
Uscite
Locali
OW0...15
SF 3
Diagnosi
Locali I/O
IW0.0...0.3
Valvole
Locali
OW0...15
AS-i
IW16...31
OW16...31
Area di indirizzi AS-i
Fig. 6/25: Schema di occupazione area di indirizzi AS-i e area di
indirizzi locale
9809c
6-61
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Indirizzamento sul bus AS-i
16
17
22
23
18
19
O0.0
O0.1
O0.2
O0.4
O0.6
O1.0
O1.2
O1.4
O1.6
0 1 3 2 5 4 7 6 9 8 11 12 14
10 13 15
Unità di valvole
AS-i 4O
Codice IO 8H
4
5
6
7
20
21
Sensori
Modulo I/O 2I2O
Codice IO 3H
10
11
O4
Codice IO BH
8
9
O4
0
1
2
3
Modulo I/O 2I2O
Codice IO 3H
4 bit di
stato AS-i
I8
Connettore Combi 2I1O
I4
O0.3
O0.5
O0.7
O1.1
O1.3
O1.5
O1.7
I0.0 I0.1 I0.2 I0.3
I0.4 I0.5 I0.6 I0.7
O2.4 O2.5
O2.6 O2.7
O2.0 O2.1
O2.2 O2.3
I1.0 I1.1 I1.2 I1.3
Uscite O16.0...O16.3
non occupate
Bit di stato AS-i
I16.0, I16.1
I16.2, I16.3
In generale, per l’indirizzamento degli I/O AS-i si
procede analogamente agli I/O locali. Nella figura
successiva è esemplificato l’indirizzamento di quattro Slave AS-i con gli indirizzi 1, 2, 3 e 7 (cfr. tabelle
Festo al capitolo 6.4.2):
24VDC
#01
#02
#03
I16.4
I16.5
O16.6
O16.7
I17.0
I17.1
O17.2
O17.3
O17.4
(O17.5)
I17.6
I17.7
Spazio non utilizzato # 04,
BUS
#07
O19.4
O19.5
O19.6
O19.7
Fig. 6/26: Esempio di indirizzamento degli Slave AS-i con l’FST 200
6-62
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Configurazione del sistema bus AS-i con
l’FST 200
Una volta creato o selezionato un progetto nell’
FST 200, si può attivare il modulo di configurazione
bus AS-i per configurare un sistema bus AS-i oppure definirne un progetto preliminare (cioè senza ricorrere all’hardware AS-i). Procedere nel seguente
modo:
• Selezionare la funzione "Configuration (configurazione)" nel menù "Utilities (programmi utility)".
• Dal menù "Configuration" selezionare la funzione
"Fieldbus/AS-i" con il tasto F6.
• Selezionare quindi dal menù "Bus configuration
(configurazione bus)" la funzione "AS-i bus (bus
AS-i)", azionando il tasto F2.
NOTA:
Premendo il tasto F9, è possibile richiamare a video una finestra di Help da qualsiasi menù. Nell’Help si ritrovano informazioni dettagliate circa la
configurazione del bus AS-i. E’ possibile aprire la
finestra di Help anche cliccando con il mouse sulla voce desiderata della riga dei messaggi.
Le funzioni del modulo di configurazione bus AS-i
sono descritte nel manuale dell’FST 200. Nelle pagine seguenti è stata riportata semplicemente una sintesi delle operazioni principali, per le quali si presuppone in ogni caso la conoscenza del manuale dell’FST 200.
9809c
6-63
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Menù "Project planning AS-i slaves
(configurazione slave AS-i)" (configurazione)
Attivando questo menù, si accede alla seguente videata:
Displaying configured slaves
Fig. 6/27: Menù "Project planning AS-i slaves" (configurazione Slave
AS-i) dell’FST 200
Questo menù consente di effettuare la configurazione degli Slave AS-i (ossia la definizione del relativo
indirizzo e dei codici ID e IO), in modo particolare
quando il sistema bus AS-i non è ancora installato.
Una volta configurato, il sistema bus AS-i (lista di
configurazione nominale) viene quindi caricato nel
blocco di comando SF 3 prima della messa in servizio.
6-64
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
NOTA:
I codici ID e IO di uno Slave sono riportati sulla
targhetta di identificazione o nel libretto di istruzioni dello stesso.
Al termine della configurazione è possibile effettuare
un confronto tra la configurazione nominale e reale
per il bus AS-i, allo scopo di individuare eventuali
errori di installazione o configurazione.
ATTENZIONE:
Ogni volta che si esegue un confronto tra lista di
configurazione nominale e reale ha luogo la riconfigurazione del sistema bus AS-i.
Il sistema di comando va in arresto.
Tutte le uscite AS-i vengono disattivate.
9809c
6-65
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Funzione "SET POINT- ACTUAL comparison
(confronto lista di configurazione nominalereale)"
ATTENZIONE:
Ogni volta che si esegue un confronto tra lista di
configurazione nominale e reale ha luogo la riconfigurazione del sistema bus AS-i.
Il sistema di comando va in arresto.
Tutte le uscite AS-i vengono disattivate.
La funzione "SET POINT-ACTUAL comparison
(confronto lista di configurazione nominale-reale)"
presuppone l’esistenza di un sistema bus AS-i installato e il collegamento tra il PC e l’interfaccia diagnostica del blocco di comando SF 3.
Richiamando questa funzione, appare la seguente
videata:
Fig. 6/28: Configurazione degli Slave AS-i – confronto tra configurazione nominale e reale
6-66
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Osservazioni sul confronto tra lista di configurazione
nominale e reale
– Ha luogo la riconfigurazione del sistema bus AS-i,
durante la quale tutte le uscite AS-i vengono disattivate.
– Confronto tra la lista configurata (lista di configurazione nominale del PC) e la lista degli Slave
riconosciuti dal Master AS-i.
– Il sistema segnala a video tutte le differenze riscontrate rispetto alla lista di configurazione nominale del PC. Azionando il tasto di funzione F4, si
registra ogni volta il dato di configurazione reale
differente tra i parametri della lista di configurazione nominale.
Osservazione:
in seguito al confronto tra la lista di configurazione nominale e reale vengono evidenziati eventuali
errori o alcuni Slave mancanti. Se il numero degli
Slave installati nel sistema bus AS-i è superiore a
quello degli Slave configurati, questo scostamento
non dà luogo all’emissione di nessuna segnalazione di errore.
– Se la lista configurata (lista di configurazione nominale del PC) è vuota, la lista degli Slave riconosciuti viene copiata immediatamente nella lista di
configurazione.
NOTA:
Quando il confronto tra la lista di configurazione
nominale e reale è concluso, attivare immediatamente la funzione "Load config. (carica configurazione)" per assicurare la perfetta corrispondenza tra la lista di configurazione nominale dell’SF 3 e la lista di configurazione nominale del PC.
9809c
6-67
VISF 3
6.4 Messa in servizio
"Load configuration (carica configurazione)" (tasto di
funzione F5)
– La lista degli Slave configurati che appare a video viene caricata nella RAM dell’SF 3 e corrisponde alla configurazione nominale del bus
AS-i.
– Al termine viene eseguito automaticamente un
confronto tra le liste di configurazione nominale e
reale.
NOTA:
Al termine della messa in servizio, hanno luogo
lo scarico di tutti i dati del sistema di comando
dalla RAM e la relativa programmazione nella
EEPROM. Nel corso di quest’ultima vengono programmati nella EEPROM del blocco di comando
SF 3 anche i dati delle utenze bus AS-i (vedi
capitolo 3 "Programmazione della EEPROM" e
manuale dell’FST 200, capitolo 7 "Dialogo con il
sistema di comando").
F7 -
6-68
Con questo tasto di funzione si accede al
menù di indirizzamento degli Slave AS-i con il
PC. La procedura di indirizzamento è descritta
in modo particolareggiato nel paragrafo successivo.
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Menù "Assigning/Altering AS-i slave address
(assegnazione/modifica indirizzi Slave AS-i)"
Premendo il tasto di funzione F7 si accede al menù
"Prog. address (programma indirizzo)", dove è possibile eseguire la modifica degli indirizzi degli Slave
AS-i installati. In questo menù ha luogo la verifica
continua dello stato del bus AS-i e vengono visualizzati tutti gli Slave AS-i riconosciuti. All’interno di questo menù è possibile:
– effettuare da PC l’indirizzamento individuale degli
Slave collegati al bus AS-i (senza utilizzare un’unità di indirizzamento AS-i), in presenza di un impianto nuovo. Si deve procedere innanzitutto all’assegnazione di nuovi indirizzi agli Slave AS-i
con indirizzo 0, prima di iniziare la modifica degli
indirizzi di altri Slave AS-i esistenti.
– Assegnare (da PC) indirizzi nuovi a Slave AS-i
già indirizzati.
– Avere sempre a disposizione un riferimento chiaro alla lista configurata.
Tutti gli indirizzi degli Slave configurati nella lista
di configurazione nominale finiscono con la lettera "P". Se gli Slave nel bus AS-i differiscono, possono apparire sul video:
- una riga vuota: sta a significare che non è stato ritrovato nessuno Slave.
- un punto di domanda accanto al codice ID e/o
I/O: sta a significare che lo Slave individuato si
differenzia per il codice evidenziato.
9809c
6-69
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Attivando questo menù, si accede alla seguente videata:
Fig. 6/29: FST 200 – assegnazione/modifica dell’indirizzo di uno Slave
AS-i
6-70
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Il tasto F5 "SET POINT ID/IO (configurazione nominale ID/IO)" consente di richiamare a video i dati
dello Slave configurato a scopo verifica.
Si devono eliminare le eventuali differenze esistenti.
Procedere nel seguente modo:
• smontare lo Slave erroneamente installato e
• sostituirlo con il tipo di Slave configurato
oppure
• riprendere lo Slave installato nella lista di configurazione nominale prevista richiamando il menù di
configurazione AS-i ("Planning AS-i slaves") e ripetendo in questo menù il confronto tra le liste di
configurazione nominale e reale. Riprendere quindi lo Slave che risulta differente con F4.
Il seguente esempio illustra come assegnare successivamente un indirizzo a uno Slave.
9809c
6-71
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Esempio (assegnazione di indirizzo Slave nuovo):
– indirizzo esistente (impostazione di fabbrica): 0
– indirizzo da assegnare:
23
Procedura generale:
1. Assegnazione del nuovo indirizzo Slave.
2. Inserimento dello Slave nuovo nella lista di
configurazione.
Procedere nel seguente modo:
1. Assegnare il nuovo indirizzo Slave:
• Individuare l’indirizzo Slave 0 da modificare.
• Selezionarlo azionando il tasto F2 "Select (seleziona)" (la riga selezionata viene marcata con un
colore diverso).
• Selezionare quindi l’indirizzo di destinazione desiderato (23).
• Azionando il tasto F3 "Modify address (modifica
indirizzo)" associare lo Slave 0 all’indirizzo 23.
2. Inserimento dello Slave nuovo nella lista di configurazione:
ora si tratta di riprendere la configurazione dello
Slave con il nuovo indirizzo nella lista di configurazione nominale.
• Richiamare il menù "Planning AS-i slaves (configurazione Slave AS-i)".
• Registrare il nuovo Slave.
In tal modo, l’assegnazione di un nuovo indirizzo a
uno Slave AS-i si è conclusa.
6-72
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Menù "SF 3 Online mode (modo operativo
online SF 3)"
Oltre alle funzioni note, da questo menù è possibile
anche:
– Visualizzare tutti gli Slave installati nel sistema
bus AS-i (lista di configurazione reale). Per vedere sullo schermo gli I/O AS-i si deve scorrere la
videata con F1 o F2.
– Controllare gli ingressi AS-i e attivare le uscite
AS-i.
– Trasmettere i parametri degli Slave agli Slave
AS-i corrispondenti (sotto forma di macro tramite
il CFM oppure in modo terminale).
Richiamando il modo operativo online dal menù
principale dell’FST 200 appare la seguente videata
sullo schermo:
Fig. 6/30: FST 200 – modo operativo online dell’SF3 con gli I/O AS-i
Si ricorda che, richiamando questo menù, viene visualizzata l’installazione reale.
9809c
6-73
VISF 3
6.4 Messa in servizio
In presenza di numerosi I/O, scorrere la videata con
F1/F2 fino a visualizzare gli I/O AS-i. L’attivazione/disattivazione delle uscite AS-i sono analoghe all’attivazione/disattivazione delle uscite locali.
Osservazione:
– Gli I/O non esistenti vengono visualizzati su uno
sfondo grigio.
– In caso di guasto di uno Slave AS-i durante il funzionamento, questo Slave viene evidenziato con
la lettera "E" in coda all’indirizzo.
AVVERTENZA:
– Nel modo operativo online attivare solamente
uscite di cui si conoscono gli effetti/la reazione.
– Se l’impianto è acceso, le uscite reagiscono
immediatamente alle impostazioni effettuate a
video.
– Accertarsi pertanto che l’attivazione o disattivazione delle uscite non possa causare pericoli
per le persone o la macchina.
Sulla base di queste istruzioni, il tecnico è in grado
di eseguire agevolmente la messa in servizio.
6-74
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Trasmissione dei parametri degli Slave AS-i
Con i moduli di funzione CFM 31 e 32 è possibile
leggere o scrivere agevolmente da programma i parametri negli Slave AS-i adeguati.
Con l’impianto in funzione si hanno due possibilità di
modificare i parametri degli Slave:
– attivando i CFM 31/32 tramite una macro
– attivando i CFM 31/32 nel modo terminale.
ATTENZIONE:
– Modificare solamente i parametri, di cui si
conoscono gli effetti/la reazione.
– Se l’impianto è acceso, le uscite reagiscono
immediatamente alle impostazioni effettuate a
video.
– Accertarsi pertanto che le modifiche introdotte
dei parametri Slave non possano causare pericoli per le persone o per la macchina.
Per la sintassi dei moduli di funzione CFM 31/32,
rimandiamo all’Appendice B del presente manuale.
La gestione delle macro o del modo terminale è invece descritta nel manuale dell’FST 200.
NOTA:
Indicazioni sulla parametrizzazione degli Slave
AS-i e sui relativi effetti vengono fornite nel libretto di istruzioni specifico di ogni Slave AS-i.
9809c
6-75
VISF 3
6.4 Messa in servizio
6.4.4 Programmazione della reazione all’accensione/durante il
funzionamento
Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i
successivamente all’accensione
L’unità di valvole programmabile SF 3 dotata di Master AS-i deve essere attivata insieme o successivamente alle utenze AS-i. Solo con questa procedura
è possibile assicurare un rilevamento corretto della
configurazione reale e la sua memorizzazione nella
memoria di lavoro. Il rilevamento della configurazione reale consiste nel confronto della stessa con la
lista di configurazione nominale e nella memorizzazione del relativo risultato nei bit di stato AS-i
I16.0... I16.3. Ecco una legenda dei dati possibili:
Ingresso
I16.1
Ingresso
I16.0
Significato
0
1
Errore cumulativo:
errore in uno Slave AS-i
1
X
Caduta di tensione (power failure)
sulla linea AS-i
X Contenuto bit non significativo
Ingresso
I16.3
Ingresso
I16.2
Significato
0
0
NOMINALE = REALE
(Slave registrati)
0
1
NOMINALE < > REALE
1
0
Non esiste nessuna lista di
configurazione nominale.
La procedura di avviamento è schematizzata nel seguente grafico.
6-76
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Attivazione di tutte
le utenze AS-i
Punto di ingresso per la "Riconfigurazione bus AS-i" con il modulo CFM 38
Attivare l’SF 3
Rilevare la
configurazione reale
NOMINALE
= REALE
No
Esiste la lista di
configurazione
nominale?
Sì
Sì
No
I16.2 = 0
I16.3 = 1
I16.2 = 0
I16.3 = 0
I16.0 o
I16.1 attivati?
I16.2 = 1
I16.3 = 0
No
Sì
Reazione "rigida"
all’errore?
No (default)
Sì
SF 3 va in STOP
Disattivazione di tutti gli I/O AS-i
LED di errore acceso
Segnalazione di errore 13 con I16.1 = 1
Segnalazione di errore 12 con I16.0 = 1
Con "Automode ON":
avviamento dell’elaborazione
del programma
Fig. 6/31: Procedura di avviamento successiva all’accensione nel bus
AS-i
9809c
6-77
VISF 3
6.4 Messa in servizio
NOTA:
– La configurazione nominale deve essere
preparata prima della messa in servizio utilizzando il modulo di configurazione bus AS-i dell’
FST 200.
– Il risultato del confronto tra le liste nominale e
reale deve essere analizzato dal programma;
solo l’analisi da programma determina l’emissione di eventuali segnalazioni di errore o predisposti altri interventi.
Suggerimento:
utilizzare sempre una lista di configurazione nominale!
6-78
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Reazione dell’unità di valvole con Master AS-i
durante il funzionamento
Reazione alla caduta della tensione di esercizio
Un’eventuale caduta della tensione di esercizio sulla
linea AS-i (power failure) viene segnalata dall’attivazione del bit di ingresso I16.1. In questo caso lo stato del bit di ingresso 16.0 (messaggio generico di
errore individuale Slave AS-i) non è significativo. Il
modulo di funzione CFM 37 definisce la reazione
dell’unità di valvole in caso di power failure sulla linea AS-i nel seguente modo:
reazione rigida:
- interruzione di tutti i programmi
- disattivazione degli I/O locali e
e degli I/O AS-i
- LED di errore acceso, segnalazione di errore 13
reazione flessibile: - correzione degli errori nel programma applicativo.
NOTA:
La reazione in caso di errore presente nel
CFM 37 è memorizzata in modo permanente
a prova di caduta di tensione.
9809c
6-79
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Reazione in caso di errore di un utente
Possono verificarsi degli errori nelle utenze AS-i durante il funzionamento. Errori caratteristici delle
utenze sono:
– diminuzione della tensione di esercizio di un utente sotto i limiti di tollerabilità
– cortocircuito in un’uscita AS-i
– errore hardware (Slave difettoso)
In presenza di un errore di un utente AS-i viene attivato il bit errori cumulativi I16.0.
Per localizzare l’utente interessato dall’anomalia, utilizzare:
– CFM 35 (localizzazione di singoli errori;
vedi Appendice B). Questa procedura è attuabile
solamente nel caso di una reazione ’flessibile’ in
caso di errore (impostazione di fabbrica raggiungibile attraverso il CFM 37).
– FST 200 nel modo operativo online.
Il guasto di un utente AS-i è segnalato da una "E"
in coda al rispettivo indirizzo.
6-80
9809c
VISF 3
6.4 Messa in servizio
Nel grafico successivo sono schematizzate le possibili reazioni in caso di caduta della tensione di esercizio (power failure) o di errori in utenze AS-i:
I16.1
attivato?
Sì
No
No
I16.0
attivato?
Sì
Reazione "rigida"
all’errore
No (default)
Sì
Sì
SF 3 in arresto
Disattivazione di tutti
gli I/O locali e AS-i,
LED di errore acceso,
Segnalazione di
errore 12
Normale elaborazione del programma
Reazione "rigida"
all’errore
No
(default)
Localizzare i
singoli errori
degli Slave
AS-i con il
modulo
CFM 35
SF 3 in arresto
Disattivazione di tutti
gli I/O locali e AS-i,
LED di errore acceso,
Segnalazione di
errore 13
Reagire alla caduta
di tensione tramite
il programma applicativo
Fig. 6/32: Reazione alla caduta di tensione o all’errore di un utente nel
bus AS-i
9809c
6-81
VISF 3
6-82
6.4 Messa in servizio
9809c
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
6.5 DIAGNOSI E
CORREZIONE DEGLI ERRORI
9809c
6-83
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Indice
6.5
DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
6.5.1 Panoramica delle possibilità
diagnostiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-85
6.5.2 Diagnosi in loco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicatori LED sul Master AS-i . . . . . . . . .
Indicatori LED sugli Slave AS-i . . . . . . . . .
FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.5.3 Procedure di eliminazione degli
errori specifiche del sistema AS-i . . . . . . .
Localizzazione di Slave difettosi . . . . . . . .
Indirizzamento tramite l’unità di
indirizzamento AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indirizzamento con l’FST 200 . . . . . . . . . .
Indirizzamento mediante
autoprogrammazione . . . . . . . . . . . . . . . . .
6-86
6-86
6-87
6-88
6-91
6-91
6-92
6-93
6-94
6.5.4 Correzione degli errori con il
modulo CFM 35 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-96
6-84
9809c
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
6.5.1 Panoramica delle possibilità diagnostiche
Vi sono diverse possibilità diagnostiche nel bus AS-i
allo scopo di individuare eventuali Slave difettosi:
– LED periferici
– diagnosi nel modo operativo online dell’FST 200
– diagnosi con i bit di stato AS-i
– diagnosi con il modulo di funzione 35 (CFM 35)
che verranno descritte in dettaglio nelle pagine successive.
9809c
6-85
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
6.5.2 Diagnosi in loco
Indicatori LED sul Master AS-i
LED
Significato
Correzione
dell’errore
CONF
(LED giallo)
In presenza dell’SF3, il LED è
sempre spento/non è significativo.
Nessuna
Acceso
Tensione AS-i presente, alimentatore AS-i regolarmente collegato al
bus AS-i (cavo giallo)1.
Nessuna
Spento
Tensione non presente nel Master
AS-i / bus AS-i1.
Collegare l’alimentatore AS-i al Master AS-i
e accenderlo.
Se il LED non si accende:
errore hardware nel Master AS-i.
Chiamare il servizio di
assistenza.
BUS 1
(LED verde)
1
Questo LED non serve per il controllo dell’alimentazione supplementare a 24 V
eventualmente presente.
Fig. 6/33: I LED sul Master AS-i
6-86
9809c
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Indicatori LED sugli Slave AS-i
Tutti gli Slave AS-i Festo sono dotati di un LED del
bus verde e, in relazione al numero di ingressi/uscite, di LED di colore (indicatori di stato):
– verde (segnalazione dello stato degli ingressi digitali)
– giallo (segnalazione dello stato delle uscite digitali)
I LED gialli e verdi mostrano il segnale presente in
quel momento nel rispettivo ingresso/uscita.
LED
Ingresso/
uscita
Significato
Correzione dell’errore
Acceso
1 logico
(segnale presente)
Se l’uscita/attuatore non
commuta:
- Controllare il modulo
di alimentazione
supplementare 24 V,
altrimenti:
sostituire lo Slave
difettoso.
Spento
0 logico
(segnale non presente)
Se l’uscita è stata
attivata:
- verificare lindirizzamento
in alternativa:
sostituire lo Slave
difettoso.
Acceso
Tensione AS-i presente,
Slave AS-i regolarmente collegato
all’alimentatore (cavo giallo)1.
Nessuna
Spento
Tensione AS-i non presente sullo
Slave / bus AS-i1.
Collegare l’alimentatore
AS-i allo Slave e
accenderlo.
Se il LED non si accende:
errore hardware nello Slave.
Sostituire lo slave
difettoso
giallo
o
verde
BUS 1
(LED verde)
1
Questo LED non serve per il controllo dell’alimentazione supplementare a 24 V
eventualmente presente.
Fig. 6/34: I LED degli Slave AS-i Festo
9809c
6-87
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
FST 200
L’FST 200 offre alcune funzioni supplementari, che
agevolano e velocizzano l’esecuzione della diagnosi
di tutti gli Slave AS-i connessi. Procedere nel seguente modo:
1. In relazione all’impianto di sicurezza esistente nell’
impianto/macchina:
commutare il blocco di comando SF 3 su STOP.
Osservazione:
Richiamando la funzione "SET POINT-ACTUAL
comparison (confronto lista nominale-reale)" si
genera un arresto automatico del sistema di comando e la disattivazione di tutte le uscite!
2. Collegare il PC all’interfaccia diagnostica del
blocco di comando SF 3.
3. Avviare l’FST 200.
4. Per effettuare la diagnosi selezionare a scelta i
menù
- "SF 3 Online operation (Gestione online SF 3)"
oppure
- "Project planning AS-i slaves (configurazione
Slave AS-i)" nel modulo di configurazione bus
AS-i.
6-88
9809c
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Il menù "SF 3 Online operation" comprende i seguenti supporti diagnostici:
Supporti diagnostici nell’"Online Mode" (modo operativo
online) dell’SF 3
Visualizzazione degli
I/O AS-i
Funge da supporto per la
localizzazione di ingressi/uscite
difettosi di uno Slave AS-i (lettera
"E" in coda all’indirizzo AS-i).
Attivazione/disattivazione di singole uscite
AS-i (toggle)
Tasti F1...F3
Trasmissione dei
parametri di Slave
Lettura/Scrittura di parametri
di Slave con il modulo CFM 31/32
sotto forma di macro o in modo
terminale (solo per gli Slave
parametrizzabili).
Fig. 6/35: Supporti diagnostici nel menù "Online
AS-i"
Per una descrizione dettagliata di queste funzioni si
rimanda al capitolo 6.4.3 del presente manuale e al
capitolo 7.4 del manuale dell’FST.
9809c
6-89
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Il menù "Project planning AS-i slaves" comprende i
seguenti supporti diagnostici:
Supporti diagnostici nella "Configuration" (configurazione)
Visualizzazione di tutti
gli Slave configurati
Funge da supporto per la
localizzazione di errori di configurazione (codice IO/ID errato).
Confronto
NOMINALE-REALE
Funge da supporto per la localizzazione di errori di installazione o
di Slave difettosi.
Nota:
Il bit di confronto tra configurazione nominale (nell’EEPROM) e
reale si attiva, in seguito allo
smontaggio/modifica o mancato
riconoscimento di uno Slave
durante il funzionamento. Il bit
non si attiva invece in caso di,
inserimento di nuovi Slave durante il funzionamento.
Elaborazione/
disattivazione
Correzione dell’errore nella lista di
configurazione nominale
Fig. 6/36: Supporti diagnostici nel menù "Project
planning AS-i slaves" (configurazione
degli slave AS-i)
Per una descrizione dettagliata di queste funzioni si
rimanda al capitolo 6.4.3 del presente manuale e al
capitolo 8.2 del manuale dell’FST.
6-90
9809c
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
6.5.3 Procedure di eliminazione degli errori specifiche del sistema
AS-i
Localizzazione di Slave difettosi
Vi sono diverse possibilità per individuare eventuali
Slave difettosi:
– LED periferici
– diagnosi nel modo operativo online dell’FST 200
– diagnosi con i bit di stato AS-i e il CFM 35.
Una volta individuato e sostituito lo Slave difettoso,
lo Slave nuovo ha nella norma l’indirizzo 0 (impostazione di fabbrica). L’indirizzamento del nuovo Slave
può essere eseguito:
– tramite l’unità di indirizzamento AS-i
– tramite l’FST 200
– mediante autoprogrammazione attraverso l’indirizzo Slave 00.
9809c
6-91
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Indirizzamento tramite l’unità di indirizzamento
AS-i
Questa procedura si può applicare in presenza di
uno o più slave difettosi nel bus AS-i.
AVVERTENZA:
Per la sostituzione degli Slave difettosi, prestare
attenzione a quanto segue:
• prima di intervenire, disinserire tutte le tensioni
di esercizio del sistema bus AS-i;
• sostituire uno Slave difettoso solamente con
uno Slave AS-i con codici I/O e ID identici.
Solo questo accorgimento garantisce il funzionamento regolamentare e sicuro del sistema bus
AS-i.
Procedere nel seguente modo:
1. Disinserire le tensioni di esercizio del sistema
bus AS-i.
2. Smontare lo Slave difettoso dal bus AS-i e annotarne l’indirizzo.
3. Impostare nello Slave nuovo l’indirizzo dello Slave sostituito utilizzando l’unità di indirizzamento
AS-i.
4. Installare lo Slave nuovo nel bus AS-i.
5. Reinserire le tensioni di esercizio del sistema bus
AS-i.
6-92
9809c
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Indirizzamento con l’FST 200
Questa procedura si può applicare passo-passo in
presenza di uno o più slave difettosi nel bus AS-i.
AVVERTENZA:
Per la sostituzione degli Slave difettosi, prestare
attenzione a quanto segue:
• Le operazioni indicate devono essere effettuate
a tensione di esercizio inserita (unità di valvole
+ bus AS-i). Accertarsi che la modifica dell’indirizzo dello Slave nuovo non dia luogo a pericoli
per le persone e per la macchina.
• Sostituire uno Slave difettoso solamente con
uno Slave AS-i con codici ID e I/O identici.
Solo questo accorgimento garantisce il funzionamento regolamentare e sicuro del sistema bus
AS-i.
Procedere nel seguente modo:
1. Smontare lo Slave difettoso dal bus AS-i e annotarne l’indirizzo.
2. Installare lo Slave nuovo nel bus AS-i.
3. Avviare l’FST 200 e selezionare il menù "Assigning/Altering AS-i slave address (assegnazione/
modifica indirizzi Slave AS-i)" all’interno del modulo di configurazione bus AS-i.
- Lo Slave nuovo figurerà con l’indirizzo AS-i 0.
9809c
6-93
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
-
Al posto dello Slave difettoso appare una "P"
(se esiste una lista di configurazione nominale).
Procedere nel seguente modo:
• selezionare lo Slave 0;
• azionando il tasto F2, selezionare
• l’indirizzo dello Slave difettoso;
• riprendere lo Slave nuovo azionando il tasto
F3.
4. Solo a questo punto installare un eventuale Slave
nuovo e ripetere le operazioni indicate.
Indirizzamento mediante autoprogrammazione
L’autoprogrammazione è una particolarità del sistema bus AS-i: si tratta della sostituzione di uno Slave
difettoso con uno Slave con codici ID e I/O identici
(indirizzo Slave 00). Al ripristino delle tensioni di
esercizio, il Master AS-i riconosce lo Slave nuovo,
assegnandogli automaticamente l’indirizzo dello Slave sostituito.
Questa procedura può essere seguita solamente se
vi è solo uno Slave difettoso all’interno del bus AS-i.
AVVERTENZA:
Per la sostituzione degli Slave difettosi, prestare
attenzione a quanto segue:
• Prima di intervenire, disinserire tutte le tensioni
di esercizio del sistema bus AS-i;
• Sostituire uno Slave difettoso solamente con
uno Slave AS-i con codici ID e I/O identici.
Solo questo accorgimento garantisce il funzionamento regolamentare e sicuro del sistema bus
AS-i. Il processo di autoprogrammazione ignora
tutti gli Slave con codici ID o IO differenti: ciò
significa che gli I/O dell’indirizzo dello Slave vecchio non vengono rielaborati successivamente al
ripristino.
6-94
9809c
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Eseguire l’autoprogrammazione come segue:
1. Disinserire le tensioni di esercizio del sistema bus
AS-i.
2. Installare lo Slave nuovo nel bus AS-i con l’indirizzo 00.
3. Ripristinare le tensioni di esercizio del sistema
bus AS-i.
Al ripristino delle tensioni, il Master AS-i rileva lo
Slave nuovo sulla base dell’indirizzo (00) e lo associa all’indirizzo dello Slave sostituito, a condizione che i codici ID e IO siano identici.
AVVERTENZA:
– Se il nuovo Slave non è identico al precedente, viene ignorato e gli I/O dell’indirizzo
dello Slave precedente non vengono elaborati.
– Il sistema bus AS-i si avvia lo stesso.
– In ogni caso viene attivato il bit di stato I16.2
(NOMINALE<> REALE), che consente di
reagire a questo errore via programma.
Osservazione:
l’individuazione e la segnalazione a video di uno
Slave con eventuale assegnazione errata si verificano solo richiamando il menù "Assign/modify
AS-i slave address" dell’FST 200.
9809c
6-95
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
6.5.4 Correzione degli errori con il modulo CFM 35
I moduli di funzione fanno parte del sistema operativo. Nell’SF 3 è stato implementato il seguente modulo di funzione per la diagnosi degli Slave AS-i:
• CFM 35: Diagnosi di tutti gli Slave AS-i
Per una descrizione dettagliata del modulo CFM 35
si rimanda alle pagine successive. Le descrizioni di
tutti gli altri moduli di funzione AS-i sono raccolte
nell’Appendice B.
6-96
9809c
VISF 3
CFM
35
Diagnosi di
tutti gli Slave
AS-i
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
Utilizzando questo modulo si ottengono informazioni
diagnostiche per tutti gli Slave AS-i configurati nel
sistema bus AS-i impiegato.
I risultati della diagnosi vengono messi a disposizione nelle unità di funzione speciali FU33...FU34. A
seconda del tipo di programmazione, si possono ottenere informazioni generiche e cumulative oppure
informazioni specifiche per singoli Slave AS-i.
Formato input
THEN
CFM 35
WITH <P1> (opzionale)
Parametri
Nessun parametro
oppure P1 = qualsiasi valore (opzionale)
Parametri
Caso 1:
P1 (FE32)
P2 (FE33)
P3 (FE34)
P4 (FE35)
di ritorno
= {-1} elaborazione riuscita
=
errore Slave AS-i 1...15
=
errore Slave AS-i 16...31
=
(opzionale, solo in caso di
attivazione con parametri di
trasmissione) indirizzo dello
Slave AS-i di valore più basso
interessato dall’anomalia
(decimale)
Caso 2:
P1 (FE32) = {0} elaborazione errata
P2 (FE33) =
{numero errore}
possibili numeri di errore
14, 100
9809c
6-97
VISF 3
6.5 Diagnosi e correzione degli errori
I risultati della diagnosi elencati nella seguente figura vengono elaborati solamente se il modulo di funzione CFM 35 ha inviato la segnalazione di "elaborazione terminata" (FU32= -1).
Risultati della diagnosi in FU33...FU34
(FU32 = -1)
FU33:
Indirizzo Slave AS-i
Numero bit dati
D15
D14
D13
D12
D11
D10
D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
X
D15
D14
D13
D12
D11
D10
D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
31
30
29
28
27
26
25
24
23
22
21
20
19
18
17
16
FU34:
Valore log.
Descrizione
0
Nessun errore utente/Slave non configurato
1
Anomalia/Interruzione Slave AS-i
x = Contenuto bit non significativo
I bit dati di Slave AS-i inesistenti portano il valore
logico "0". Solo gli Slave configurati possono dare
luogo a errori.
Se all’attivazione del modulo di funzione CFM 35
viene trasmesso un parametro qualsiasi, dal parametro di ritorno P4 appare l’indirizzo del primo Slave
AS-i interessato da un’anomalia sotto forma di valore decimale. Il valore è 0, se Slave AS-i analizzato
non presenta nessuna anomalia di funzionamento.
Il primo Slave AS-i interessato da un’anomalia è lo
Slave di valore più basso, nel quale si è manifestata
un’anomalia di funzionamento in quell’istante.
6-98
9809c
VISF 3
6.6 Caractéristiques techniques
6.6 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES
0503d
6-99
VISF 3
6.6 Caractéristiques techniques
Sommaire
6.6
6-100
CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES . 6-99
Caractéristiques techniques . . . . . . . . . 6-101
0503d
VISF 3
6.6 Caractéristiques techniques
CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES
Maître AS-i
Indice de protection (selon la
norme DIN 40050)
IP 65 (complètement
assemblé)
Température ambiante
- 5o à + 50o C
Température de stockage
- 20o à + 60o C
Compatibilité électromagnétique
Contrôlée selon DIN
• Emission de perturbations
EN 61000-6-4
(Industrie)1)
Contrôlée selon DIN
• Immunité aux perturbations
EN 61000-6-2 (Ind.)
Connexion du bus AS-i
(+ AS-i, marron)
• Connexion uniquement via un
bloc d’alimentation AS-i spécifique
• courant max. consommé
(AS-i –, bleu clair)
bus AS-i
p. ex. bloc d’alimentation
combiné AS-i, référence
de la pièce 18 949
max. 65 mA
CC 0 V
Connexion du terminal
(alimentation des composants
du terminal; par la broche 1 du
connecteur d’alimentation)
• courant supplémentairepour les 165 mA
composants internes du Maître
AS-i sous 24 V
Remarque :
Les esclaves AS-i sont alimentés en tension/courant par des
blocs d’alimentation AS-i auxiliaires
Interface de diagnostic
• Conception
• Type de transmission
• Synchronisation
• Vitesse de transmission
1)
RS 232, isolé
série,
asynchrone, duplex
intégral Handshake
(1 bit de départ, 8 bits
de données, 1 bit d’arrêt)
9600 baud
Le composant est destiné à être utilisé dans le
domaine industriel.
Toutes les autres caractéristiques sont indiquées
dans le chapitre 2 de ce manuel.
0503d
6-101
VISF 3
6.6 Caractéristiques techniques
Bloc d’alimentation combiné AS-i
Sortie
Les sorties sont protégées contre les surcharges, les courtcircuits permanents et le fonctionnement en roue libre
Tension
Uout1
Uout2
Plage de tolérance
30,55 V
24,0 V
- 3 % + 15 %
Ballast
Puissance en sortie
Pout
Ondulation résiduelle
–
max. 240 W
max. 50 mVcc
fixe
fixe
y compris équilibrage en usine,
régulation de la charge et régulation
du réseau
facultatif
montage par encastrement latéral 0...20
MHz courant constant ou charge résistive
Sécurité
TBT (PELV)
CEI/DIN EN 60204-1)
100...127 VAC
88...132 VAC
220...240 VAC
187...264 VAC
47...63 Hz
max. 6 Aeff/2,8 Aeff
min. 20 ms
max. 25 A
position 115 V
sans perte de données
position 230 V
sans perte de données
DC ou 400 Hz
à 115/230 VAC
à 187 V/100 % Last
à froid (+ 25o C)
Entrée
Tension nominale 1
• Plage
Tension nominale 2
• Plage
Fréquence nominale
Courant d’entrée
Temps de maintien
Courant d’appel
Compatibilité électromagnétique
1)
Contrôlée selon DIN EN 61000-6-4 (Industrie)
• Emission de perturbations
• Immunité aux perturbations Contrôlée selon DIN EN 61000-6-2 (Industrie)
Immunité aux perturbations selon NAMUR
• Application des directives NAMUR
1)
Le composant est destiné à être utilisé dans le domaine industriel.
6-102
0503d
VISF 3
6.6 Caractéristiques techniques
Caractéristiques techniques générales
Protection
Protection électrique
• Tension d’isolement
• Classe de protection
• Résistance du conducteur
de protection
• Indice de protection
• Courant de perte
• Catégorie de surtension
Conditions ambiantes et
de service
Température de service
Température de stockage
Humidité relative
Sens de montage
Ventilation
Vibrations
Chocs
0503d
min. 5 ΜΩ•
I•
< 0,1 Ω•
VDE 0551•
VDE 0106/1, CEI536•
VDE 0805•
IP 20•
max. 0,75 mA•
II•
DIN 40 050, CEI 529•
EN 60950•
VDE 0110/1, CEI 664•
max. - 10o...+ 70o C
typ. - 20o...+ 70o C
max. 95 %
debout
Convection naturelle
0,075 mm
11 ms/15 g
Tamb (avec un écart de 1 cm)
Tamb
sans condensation
assurer la circulation d’air
CEI 68-2-6(10-60 Hz)
CEI 68-2-27 (3x)
6-103
VISF 3
6-104
6.6 Caractéristiques techniques
0503d
VISF 3-03
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Capitolo 7: Descrizione modulo
di connessione CP
Cod. prod. 362 115
Modulo di connessione
CP predisposto
solamente per il
collegamento con le
unità tipo 03...05
9809c
7-I
VISF 3-03
NOTA:
Il presente manuale integra la documentazione
della vostra unità di valvole aggiungendo le informazioni necessarie per il modulo di connessione
CP.
Indice
7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E
PANORAMICA DEL SISTEMA . . . . . . . . . . 7-3
Indicazioni relative a questa descrizione . . . 7-3
Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . 7-5
Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . . . 7-6
7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE . . . . . . . 7-9
Indicazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-9
7.3 MESSA IN SERVIZIO. . . . . . . . . . . . . . . . . 7-13
Predisposizione del sistema CP . . . . . . . . .
FST 200 nel modo operativo online . . . . . .
Attivazione del sistema CP dotato
dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Funzionamento del sistema CP
dotato dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Area di indirizzi del sistema CP . . . . . . . . .
Regole base per l’indirizzamento
del sistema CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione degli indirizzi in seguito a
espansione/modifica . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7-13
7-15
7-17
7-19
7-21
7-23
7-25
7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE
DEGLI ERRORI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-29
Indicatori LED del modulo di
connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Reazione del sistema CP
in caso di guasto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi del sistema CP con l’FST 200 . . .
Moduli di funzione del sistema CP . . . . . . .
Significato dei byte diagnostici
delle linee 0...3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7-II
7-29
7-30
7-32
7-33
7-35
9809c
VISF 3-03
7.1 Indicazioni e panoramica del sistema
7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E
PANORAMICA DEL SISTEMA
9809c
7-1
VISF 3-03
7.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Indice
7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E
PANORAMICA DEL SISTEMA
Indicazioni relative a questa descrizione . . . 7-3
Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . 7-5
Descrizione dei componenti . . . . . . . . . . . . . 7-6
7-2
9809c
VISF 3-03
7.1 Indicazioni e panoramica del sistema
7.1 INDICAZIONI PER L’UTILIZZATORE E PANORAMICA DEL
SISTEMA
Indicazioni relative a questa descrizione
Nel presente manuale vengono utilizzate le seguenti
abbreviazioni specifiche del prodotto:
Definizione/
Abbr.
Significato
Sistema CP
Sistema completo costituito dal nodo, dal
modulo di connessione SP e dai moduli CP.
Modulo CP
Termine generale utilizzato per definire i vari
moduli integrabili in un sistema CP.
Attacco CP
Connettore femmina o maschio posto sul
modulo CP, che consente il collegamento tra
i moduli con l’ausilio del cavo CP.
Cavo CP
Cavo speciale utilizzato per l’allacciamento
dei moduli CP.
Salvataggio
(tasto SAVE)
Memorizzazione dell’occupazione attuale
della linea (I/O collegati); al momento del
ripristino, il sistema CP confronta l’occupazione della linea attuale con l’ultima occupazione memorizzata. Un LED lampeggiante
segnala la presenza di eventuali differenze.
Linea
Insieme dei moduli I/O, collegati ad una
stessa unità di connessione CP di un modulo
di connessione CP.
Occupazione
della linea
Complesso di moduli I/O, collegati al modulo
di connessione CP tramite le diverse linee.
Per informazioni specifiche su altri moduli CP si rimanda ai relativi libretti di istruzioni.
9809c
7-3
VISF 3-03
7.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Manuali di istruzione dei componenti del sistema CP
Periferiche
Manuali
"Sistema CP, installazione e messa in servizio"
Contenuto
Informazioni generali e fondamentali
sul funzionamento, montaggio, installazione
e messa in funzione dei sistemi CP
Manuali
Unità di valvole programmabile tipo 03
con blocco di
comando SF 3
Unità di valvole
CP, impianto
pneumatico
Moduli CP,
elettronica
Informazioni
relative al
montaggio,
all’installazione
e alla messa in
servizio delle
unità di valvole
CP
Informazioni
relative al
montaggio,
all’installazione
e alla messa in
servizio dei
moduli I/O CP
Il presente manuale
Cod. prod. 165446
Contenuto
Informazioni
specifiche sulla
messa in servizio,
programmazione e
diagnosi riferite al
nodo utilizzato
1
2
3
4
Fig. 7/1: Manuali di istruzione dei componenti del sistema CP
7-4
9809c
VISF 3-03
7.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Panoramica del sistema
I sistemi CP sono composti dai moduli indicati nella
tabella seguente.
Moduli CP
Funzionamento
Nodo con modulo di
connessione CP
Esiste un modulo di connessione CP
per i diversi bus di campo.
1
- Predispone il collegamento per determinati nodi (in questo caso: SF 3)
- Consente di collegare fino a quattro
linee, alle quali vengono collegati
moduli e unità di valvole CP
- Trasmette i segnali di comando ai
moduli collegati e ne controlla il
funzionamento
Unità di valvole CP
2
- Tramite le piastre per valvole predispongono diverse funzioni delle
valvole per l’azionamento di attuatori
pneumatici
- Possono essere integrate con, piastre
relè, di separazione della pressione
e di riserva
Moduli di ingresso
Moduli di uscita
3
- Sono disponibili esecuzioni speciali
per diverse soluzioni di allacciamento,
onde consentire la verifica delle
posizioni dei cilindri.
4
- Si tratta di gruppi di uscite elettriche
universali per il comando dei piccoli
utilizzi (valvole supplementari, lampade ecc.).
Fig. 7/2: Suddivisione generale dei moduli CP
9809c
7-5
VISF 3-03
7.1 Indicazioni e panoramica del sistema
Descrizione dei componenti
Nelle seguenti figure sono riprodotti gli elementi di
comando, di segnalazione e di collegamento del
modulo di connessione CP.
NOTA:
Per informazioni specifiche sulla struttura del
nodo utilizzato, si rimanda al capitolo 2.
12
3
SAVE
0
1
2
24 V DC
3
FUSE
5 4
1
2
3
4
5
Tasto SAVE
LED di errore linea
Nodo SF 3, vedi capitolo 2
Targhette di identificazione
Connessioni CP per un massimo di 4 linee (0...3)
Fig. 7/3: Panoramica degli elementi di comando, segnalazione e
collegamento
7-6
9809c
VISF 3-03
7.2 Montaggio e installazione
7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE
9809c
7-7
VISF 3-03
7.2 Montaggio e installazione
Indice
7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE
Indicazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-9
7-8
9809c
VISF 3-03
7.2 Montaggio e installazione
7.2 MONTAGGIO E INSTALLAZIONE
Indicazioni generali
AVVERTENZA:
Prima di iniziare i lavori di montaggio e manutenzione, scollegare quanto segue:
• alimentazione dell’aria compressa.
• alimentazione della tensione di esercizio al nodo
(pin 1 e 2).
• alimentazione della tensione di esercizio ai
moduli di uscita CP.
In tal modo si evitano:
– movimenti incontrollabili di tubi flessibili
scollegati.
– movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
– stati di commutazione indefiniti dell’elettronica.
NOTA:
• Montare sempre il modulo di connessione CP
immediatamente a sinistra del nodo.
• Si può montare un solo modulo di connessione
CP per ogni nodo.
• Per ulteriori informazioni circa il montaggio e
l’installazione di un sistema CP fare riferimento
alla descrizione del sistema CP "Installazione e
messa in servizio".
9809c
7-9
VISF 3-03
7-10
7.2 Montaggio e installazione
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
7.3 MESSA IN SERVIZIO
9809c
7-11
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Indice
7.3 MESSA IN SERVIZIO
Predisposizione del sistema CP . . . . . . . . .
FST 200 nel modo operativo online . . . . . .
Attivazione del sistema CP
dotato dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Funzionamento del sistema CP
dotato dell’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Area di indirizzi del sistema CP . . . . . . . . .
Regole base per l’indirizzamento
del sistema CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione degli indirizzi in seguito
a espansione/modifica. . . . . . . . . . . . . . . . .
7-12
7-13
7-15
7-17
7-19
7-21
7-23
7-25
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
7.3 MESSA IN SERVIZIO
Predisposizione del sistema CP
NOTA:
Prima di effettuare la messa in servizio, è necessario predisporre il sistema CP a questa operazione (vedi descrizione "Sistema CP").
Prima della messa in servizio del sistema CP effettuare le seguenti operazioni:
1. Collegamento della tensione di esercizio del nodo.
2. Collegare i moduli CP.
3. Inserire la tensione di esercizio.
4. Memorizzare l’occupazione della linea.
Per eseguire questa operazione si può procedere
in tre modi:
9809c
7-13
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
4.a Premendo il tasto SAVE del modulo di connessione CP.
4.b Nel modo operativo online con l’FST 200.
Memorizzare l’occupazione della linea nel modo
operativo online.
• Attivare il modo operativo online dell’FST 200.
• Attivare la visualizzazione statica degli I/O CP
(F1 "SF3-Info", quindi F1 "On/Off").
• Premere F7 "Register CP new" ("aggiornamento rilevamento CP").
4.c Impostare dal programma la reazione flessibile
in caso di errore. Attivare il modulo CFM 28
"Riconfigurazione del sistema CP".
7-14
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
FST 200 nel modo operativo online
Attivando le funzioni "SF3-Info" (F1) e "On/Off" (F1)
di seguito, appaiono sullo schermo i valori istantanei
degli ingressi e uscite digitali locali collegati. Gli ingressi/uscite CP non esistenti vengono visualizzati
su sfondo grigio.
Durante l’installazione di un modulo di connessione
CP gli operandi (I/O8.x...15.x) vengono assegnati
stabilmente al sistema CP. Premendo i tasti F1 e
F2, si richiama la videata degli ingressi e delle uscite CP.
Fig. 7/4: Visualizzazione degli ingressi e delle uscite nel modo operativo online
9809c
7-15
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Osservazioni:
• Nel momento in cui si vede sullo schermo l’elenco degli ingressi e delle uscite CP (v. Fig. 7/4), il
tasto SAVE del modulo di connessione CP è disattivato.
• Azionando il tasto F7, è possibile rilevare e memorizzare l’occupazione della linea del sistema
CP (la funzione è analoga a quella del tasto
SAVE del modulo di connessione CP).
Se è già attivata un’uscita CP, appare la richiesta di
conferma:
Caution!
Output already set will be reset briefly.
New outputs can be set.
Do you wish to continue (Yes/No) ?
Per evitare questa richiesta, è necessario:
– fermare prima tutti i programmi.
– disattivare preventivamente tutte le uscite CP.
7-16
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Attivazione del sistema CP dotato dell’SF 3
All’inserzione del sistema CP segue una fase di avviamento, in cui ha luogo il rilevamento dell’occupazione della linea. Se l’occupazione della linea esistente è identica a quella memorizzata, il sistema è
pronto da subito a entrare in funzione e il bit di start
I0.1.0 viene disattivato.
Se viene riscontrata una differenza (ad es. al primo
avviamento), iniziano a lampeggiare i LED della linea del modulo di connessione CP interessata e i
LED di esercizio dei moduli CP. Il bit di start I0.1.0
per il sistema CP rimane attivo finché l’operatore:
• corregge l’occupazione della linea (eliminazione
manuale dell’errore) oppure
• preme il tasto SAVE del modulo di connessione
CP oppure
• con l’FST nel modo operativo online per CP,
aziona il tasto F7 "New configuration CP system
(riconfigurazione sistema CP)" oppure
• esegue una riconfigurazione del sistema CP dal
programma applicativo mediante attivazione del
modulo CFM 28 (possibile solo in caso di impostazione della reazione flessibile all’errore, vedi
CFM 27; regolazione di default: reazione rigida in
caso di errore)
ATTENZIONE:
Se si esegue la riconfigurazione del sistema CP,
si deve ricordare che:
• le uscite esistenti vengono brevemente disattivate.
• è possibile attivare nuove uscite.
Questa situazione viene opportunamente segnalata dall’FST nel modo operativo online per CP.
9809c
7-17
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Inserzione
Rilevamento dell’occupazione attuale della linea
Sì
Occupazione
linea attuale
=
Occupazione linea
in memoria?
Sistema CP pronto per
l’esercizio
No
Lampeggio LED linea
corrispondente
SF3: I 0.1.0 = 0
SF3: I 0.1.0 = 1
Continuazione
elaborazione programmi
1
Tasto SAVE
oppure Online FST
Azionamento tasto "F7"
oppure attivazione
CFM 28?
Possibile eliminazione errore
tramite processo manuale
No
Sì
Memorizzazione dell’
occupazione linea attuale
1
Durante il primo avviamento, in questo punto si deve memorizzare l’occupazione
della linea.
Fig. 7/5: Attivazione del sistema CP
7-18
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Funzionamento del sistema CP dotato dell’SF 3
NOTA:
Seguire anche le indicazioni contenute nella descrizione dell’installazione e della messa in servizio del sistema CP utilizzato, paragrafo "Sostituzione dei moduli durante il funzionamento".
Il CFM 27 consente di definire il funzionamento e la
reazione in caso di errore in caso di guasto di uno o
più moduli CP.
• Reazione rigida:
fermata di tutti i programmi, accensione del LED
di errore, segnalazione di ritardo 21.
• Reazione flessibile:
possibilità di correzione degli errori dal programma applicativo.
Se è impostata la reazione flessibile all’errore, è
possibile scollegare provvisoriamente uno o più moduli dal sistema CP durante il funzionamento (guasto di un modulo) e/o sostituirli con uno o più moduli
di struttura analoga. Contemporaneamente:
• il LED della linea interessata è acceso
• si attiva il bit errori cumulativi I0.1.1
• l’FST nel modo operativo online per CP emette
la segnalazione "CP connection interrupted" (interruzione connessione CP) in riferimento alla linea interessata
• se viene attivato, il CFM 25 segnala uno stato di
errore.
9809c
7-19
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Il modulo interessato non viene più servito, mentre
prosegue lo scambio dati con gli altri moduli funzionanti; ciò significa che l’elaborazione degli ingressi/uscite CP può proseguire come segue:
– nel modo operativo online;
– nel programma applicativo, a condizione che sia
stata impostata nel CFM 27 la "reazione flessibile in caso di errore".
Nel momento in cui viene ricollegato, il modulo riprende a funzionare normalmente e l’SF 3 rileva e
memorizza la sua costruzione/tipo.
In caso di sostituzione di uno o più moduli di costruzione diversa questi possono funzionare nei limiti
ammessi solo
• premendo il tasto F7 nel modo operativo online
dell’FST per CP
• premendo il tasto SAVE del modulo di connessione CP
• attivando il modulo CFM 28 (a condizione che
sia stata impostata la reazione flessibile in caso
di errore).
Il bit errori cumulativi I0.1.2 consente di visualizzare
eventuali altri messaggi diagnostici dei moduli, che
possono essere approfonditi attivando il modulo
CFM 25 (vedi capitolo "Diagnosi").
7-20
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Area di indirizzi del sistema CP
L’area di indirizzi disponibile è determinata dalla
composizione hardware delle unità di valvole a struttura modulare.
Nella figura successiva è schematizzata l’area di indirizzi nel modo operativo Stand-alone con connessione CP. Sono riportate rispettivamente la struttura
dell’unità di valvole nella parte superiore e l’elencazione dei componenti dell’area di indirizzi nella tabella sottostante.
Uscite
Locali
IW0...7
Locali
OW0...7
Sistema CP
CP
SF 3
Valvole
Locali
OW0...7
IW8...15
OW8...15
Ingressi
IW/OW
Modo Master/Slave/Stand-alone
IW0...7
OW0...7
I/O locali:
Ingressi
Uscite/Valvole
IW8...15
OW8...15
Sistema CP (linee 0...3) per:
Ingressi CP
Uscite CP, valvole CP
Fig. 7/6: Operandi (indirizzi I/O) del sistema CP
9809c
7-21
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
A differenza di quanto riportato nella descrizione generale CP "Installazione e messa in servizio", nel
range di indirizzi dell’SF 3 sono riservati indirizzi fissi
per il sistema CP.
Detti indirizzi (IW/OW8...15) vengono assegnati stabilmente al sistema CP e definiscono l’area di indirizzi degli I/O locali a 64 ingressi/64 uscite (IW/OW
0...7),
– nel momento stesso in cui il modulo di connessione CP viene installato
– a prescindere dal fatto che una linea CP sia occupata o meno.
ATTENZIONE:
Per eseguire l’indirizzamento o in programmi esistenti, prestare attenzione ai seguenti elementi:
• In caso di inserimento successivo di un modulo
di connessione CP, l’area di indirizzi
IW/OW8...15 viene assegnata stabilmente al
sistema CP, per cui non risulta più disponibile
per gli I/O locali.
• In caso di eliminazione successiva di un modulo
di connessione CP, l’area di indirizzi
IW/OW8...15 viene messa nuovamente a disposizione degli I/O locali.
7-22
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Regole base per l’indirizzamento del sistema CP
– Un modulo di connessione CP dispone di quattro linee per complessivi 64 indirizzi di ingresso
e 64 indirizzi di uscita.
– Ogni linea occupa 16 indirizzi di ingresso e 16 indirizzi di uscita.
– All’interno di ogni linea si ha un’assegnazione
stabile dell’occupazione degli indirizzi in ordine
crescente.
Numero linea
Indirizzi di ingresso
Indirizzi di uscita
0
I8.0...9.7
O8.0... 9.7
1
I10.0...11.7
O10.0...11.7
2
I12.0...13.7
O12.0...13.7
3
I14.0...15.7
O14.0...15.7
Il parametro determinante per l’assegnazione degli
indirizzi sui singoli moduli CP è costituito dalla linea
a cui sono allacciati i moduli.
9809c
7-23
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Nella figura successiva è riportata a titolo esemplificativo l’occupazione degli indirizzi di un sistema CP
dotato dell’SF 3.
2
3
— O8.0...O8.7
— (O9.0...O9.7)
3
— (I8.0...I9.7)
2
— I10.0...I11.7
1
OW8...15
IW8...15
2
3
— O10.0...O10.7
— (O11.0...O11.7)
SAVE
0
1
2
3
— (O12.0...O13.7)
3
— (I12.0...I13.7)
3
2
3
— O14.0...O14.7
— (O15.0...O15.7)
1
0
1
2
3
3
— I14.0...I15.7
2
3
Range di indirizzi occupato dal sistema CP
Range di indirizzi utilizzati dal modulo
( ) = Range di indirizzi riservato
O = uscita
I = Ingresso
Fig. 7/7: Occupazione degli indirizzi di un sistema CP con blocco di
comando SF 3
7-24
9809c
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
Occupazione degli indirizzi in seguito a
espansione/modifica
ATTENZIONE:
Eseguire con cautela eventuali modifiche successive dell’occupazione della linea del sistema CP.
Gli indirizzi di ingresso e di uscita dei moduli cambiano in seguito al collegamento degli stessi a
un’altra linea.
Una particolarità del sistema CP è rappresentata
dalla sua flessibilità, che consente di sostituire o eliminare moduli esistenti o inserirne di nuovi in base
alle diverse esigenze a cui la macchina deve fare
fronte, senza che gli indirizzi di ingresso e di uscita
dei moduli esistenti subiscano alcuna variazione,
purché i moduli interessati rimangano collegati alla
stessa linea.
Nella figura successiva è riportata a titolo esemplificativo l’occupazione degli indirizzi modificata in seguito alla variazione dell’occupazione della linea della Fig. 7/7.
Rispetto alla Fig. 7/7, le linee 0 e 2 sono state modificate per l’aggiunta di nuovi moduli. Nella linea 0,
l’unità di valvole CP con 4 posti valvole è stata sostituita con un’unità di valvole con 8 posti valvole.
Da notare che l’occupazione degli indirizzi di ingresso e di uscita sulle linee non ha subito modifiche.
9809c
7-25
VISF 3-03
7.3 Messa in servizio
2
1
OW8...15
IW8...15
2
3
— O8.0...O9.7
— O10.0...O10.7
— (O11.0...O11.7)
3
2
— I8.0...I9.7
— I10.0...I11.7
SAVE
0
1
2
2
3
— O12.0...O12.7
— (O13.0...O13.7)
2
— I12.0...I13.7
3
2
3
— O14.0...O14.7
— (O15.0...O15.7)
1
0
3
— I14.0...I15.7
2
3
Fig. 7/8: Occupazione ampliata degli indirizzi di un sistema CP con
blocco di comando SF 3
7-26
9809c
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
9809c
7-27
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
Indice
7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE
DEGLI ERRORI
Indicatori LED del modulo
di connessione CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Reazione del sistema CP in
caso di guasto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagnosi del sistema CP con l’FST 200 . . .
Moduli di funzione del sistema CP . . . . . . .
Significato dei byte diagnostici
delle linee 0...3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7-28
7-29
7-30
7-32
7-33
7-35
9809c
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
7.4 DIAGNOSI E CORREZIONE DEGLI ERRORI
Indicatori LED del modulo di connessione CP
I diodi luminosi (LED) posti sul modulo di connessione CP consentono di eseguire una rapida diagnosi
in loco.
SAVE
0
1
1
2
24 V DC
3
FUSE
1 LED della linea
Fig. 7/9: LED del modulo di connessione CP
Significato dei LED della linea
• Nella fase di avviamento:
il lampeggio dei LED indica che l’occupazione
della linea è stata modificata rispetto all’ultimo
modo operativo.
• Durante il funzionamento:
i LED si illuminano in caso di interruzione di una
connessione CP.
9809c
7-29
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
Reazione del sistema CP in caso di guasto
Se si verifica un guasto in un modulo CP durante il
funzionamento (ad es. rottura del cavo), si illumina il
LED collegato alla linea interessata, mentre si spegne il LED di stato sul modulo CP in questione. Tutti
i moduli funzionanti continuano a essere pronti per
l’esercizio.
E’ inoltre possibile analizzare i guasti del sistema
CP a livello software. Esistono le seguenti possibilità:
• messaggio generico "Guasto componenti CP"
I0.1.1 = 1 (ad es. rottura di un cavo)
• messaggio generico "Errore individuale componente
CP" I0.1.2 = 1 (ad es. cortocircuito).
E’ possibile localizzare con maggiore precisione entrambi gli errori cumulativi nel modo operativo online
con l’FST 200 oppure attivando il modulo CFM 25.
Entrambe le soluzioni vengono descritte dettagliatamente nei paragrafi successivi.
E’ possibile ripristinare il collegamento interessato
dal guasto con il modulo in funzione oppure sostituire l’intero modulo difettoso, senza compromettere il
funzionamento degli moduli delle altre linee. Nel momento in cui si ripristina il collegamento o si sostituisce il modulo si ristabiliscono automaticamente le
funzioni interessate.
7-30
9809c
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
Guasto, interruzione
collegamento CP
Lampeggio LED di errore
linea, errore cumulativo
"Guasto CP" I0.1.1 = 1 (vedi
anche CFM 25); i moduli non
interessati da guasti rimangono in funzione.
L’errore
è stato
eliminato
manualmente?
No
Sì
No
Non sono stati
sostitutiti più di
1 modulo di ingresso
1 modulo di uscita/unità
di valvole? 1)
(max. 2 moduli)
I moduli CP
difettosi non sono
attivati. 2)
Sì
Disattivazione
del LED di errore
linea.
I moduli CP
vengono riattivati.
1) Con il sistema in funzione è possibile sostituire contemporaneamente
in una stessa linea solamente moduli dello stesso tipo.
2) Operazioni di ripristino:
- azionare "F7" nel modo operativo online oppure
- attivare CFM 28 oppure
- ripristinare la tensione di esercizio e premere il tasto SAVE.
Fig. 7/10: Reazione in presenza di guasti del sistema
9809c
7-31
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
Diagnosi del sistema CP con l’FST 200
Le indicazioni inerenti lo stato degli ingressi e delle
uscite CP e le informazioni diagnostiche sul sistema
CP sono raccolte in una videata disponibile nel
modo operativo online (online dell’FST per CP).
– Gli ingressi e le uscite non esistenti appaiono su
uno sfondo grigio.
– I messaggi diagnostici vengono visualizzati su
sfondo chiaro.
Fig. 7/11: Diagnosi del sistema CP nel modo operativo online
Possibili messaggi diagnostici:
– interruzione connessione CP
– caduta tensione di carico unità di valvole
– tensione valvole insufficiente
– cortocircuito alimentazione sensori
– messaggio generico cortocircuito *)
– caduta di tensione moduli di uscita
*)
7-32
Min. 1 uscita CP
9809c
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
Moduli di funzione del sistema CP
I moduli di funzione fanno parte del sistema operativo. Per la diagnosi del sistema CP è consigliabile
utilizzare il seguente modulo di funzione:
• CFM 25: Diagnosi modulo di connessione CP,
moduli di ingresso e di uscita
Per una descrizione dettagliata del modulo CFM 25,
si rimanda alle pagine successive. Le descrizioni
degli altri moduli di funzione CP sono raccolte nell’Appendice B.
9809c
7-33
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
CFM
25
Diagnosi unità
di valvole CP,
moduli di
ingresso e
di uscita
Formato input
THEN
CFM 25
Parametri
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
P2 (FU33) =
byte diagnostico linea 0
P3 (FU34) =
byte diagnostico linea 1
P4 (FU35) =
byte diagnostico linea 2
P5 (FU36) =
byte diagnostico linea 3
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
19, 100
Osservazione:
i byte diagnostici occupano sempre i bit 0...7 del parametro di ritorno (i bit 8...15 hanno sempre lo stato
logico a 0). I significati dei byte diagnostici sono riportati nella seguente tabella:
7-34
9809c
VISF 3-03
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
Significato dei byte diagnostici delle linee 0...3
N.
FU
Linea
Tipo
N.
bit
33
0
Moduli CP
34
1
35
2
36
3
7
6
5
4
3
2
1
0
EX
Uval
Usen
Uout
SC/O Einp
Eout
"
EX
Uval
Usen
Uout
SC/O Einp
Eout
"
EX
Uval
Usen
Uout
SC/O Einp
Eout
"
EX
Uval
Usen
Uout
SC/O Einp
Eout
Interruzione connessione CP modulo X*)
(* il modulo X è attualmente in fase di preparazione)
Uval Tensione inferiore al limite di tolleranza valvole
Usen Cortocircuito alimentazione sensori
Uout Caduta tensione di carico moduli di uscita CP
SC/O Cortocircuito/sovraccarico moduli di uscita CP
Einp Interruzione connessione CP "modulo di
ingresso"
Eout Interruzione connessione CP "modulo di
uscita" (unità di valvole o modulo di uscita
elettrico)
EX
Osservazione:
– Il messaggio generico "Guasto componente/i CP"
I0.1.1 è composto dai bit 0, 1, 7 dei byte diagnostici della linea 0...3.
– Il messaggio generale "Guasto di un componente/i CP" I0.1.2 è composto dai bit 2...5 dei byte
diagnostici della linea 0...3 (vedi anche capitolo
3.4 "Diagnosi e correzione degli errori").
9809c
7-35
VISF 3-03
7-36
7.4 Diagnosi e correzione degli errori
9809c
VISF 3
Appendice A
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Cod. prod. 362 113
APPENDICE A:
Sistema generale di collegamento
Lunghezza dei cavi e messa a terra
9809c
A-I
VISF 3
Appendice A
Indice
A.1 SISTEMA GENERALE
DI COLLEGAMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . A-3
Collegamento dei cavi ai connettori . . . . . . A-4
A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI. . . . . A-9
Determinazione mediante grafici. . . . . . . . A-10
Determinazione mediante formula . . . . . . A-12
A.3 MESSA A TERRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-17
Esempio di collegamento . . . . . . . . . . . . . A-17
A-II
9809c
VISF 3
A.1 Sistema generale di collegamento
A.1 SISTEMA GENERALE
DI COLLEGAMENTO
9809c
A-1
VISF 3
A.1 Sistema generale di collegamento
Indice
A.1 SISTEMA GENERALE DI COLLEGAMENTO
Collegamento dei cavi ai connettori . . . . . . A-4
A-2
9809c
VISF 3
A.1 Sistema generale di collegamento
A.1 SISTEMA GENERALE DI COLLEGAMENTO
AVVERTENZA:
Prima di iniziare i lavori di montaggio e di manutenzione scollegare quanto segue:
• alimentazione dell’aria compressa
• alimentazione della tensione di esercizio dell’
elettronica (pin 1)
• alimentazione della tensione di esercizio delle
uscite/valvole (pin 2).
In tal modo si evitano:
– movimenti incontrollabili di tubi flessibili
scollegati
– movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
– stati di commutazione indefiniti dell’elettronica.
9809c
A-3
VISF 3
A.1 Sistema generale di collegamento
Collegamento dei cavi ai connettori
ATTENZIONE:
La posizione dei pin è differente per i connettori
maschio e femmina!
• I collegamenti degli ingressi e delle uscite sono
realizzati con connettori femmina.
• I collegamenti dell’interfaccia diagnostica e della
connessione della tensione di esercizio sono
realizzati con connettori maschio.
Per l’occupazione dei pin fare riferimento ai capitoli seguenti.
Una volta scelti i cavi adatti, allacciarli ai connettori
maschio/femmina rispettando i seguenti punti 1.... 7.
1. Aprire i connettori maschio/femmina nel seguente
modo (vedi figura):
• Connettore di rete:
Inserire il connettore nel connettore della tensione di esercizio dell’unità di valvole.
Svitare il corpo del connettore. Estrarre quindi
l’elemento di connessione inserito nel connettore della tensione di esercizio.
• Connettori dei sensori/Connettore diagnostico
femmina:
Allentare il dado zigrinato centrale.
A-4
9809c
VISF 3
A.1 Sistema generale di collegamento
2. Svitare il dado antistrappo che si trova nella parte posteriore del corpo, quindi farvi passare il
cavo come segue (vedi figura).
Diametro esterno del cavo:
PG7:
4,0...6,0 mm
PG9:
6,0...8,0 mm
PG13,5:
10,0...12,0 mm
Connettori maschio/femmina (diritti o angolari):
Connettore di rete: PG7, 9 o 13,5
Connettore sensore: PG7
Connettore bus:
PG7, 9 o 13,5
Cavo
Dado antistrappo
Corpo
Elemento di
connessione
Connettore
femmina
Connettore maschio
Fig. A/1: Componenti dei connettori maschio/
femmina e dado antistrappo
9809c
A-5
VISF 3
A.1 Sistema generale di collegamento
3. Spelare le estremità dei conduttori per 5 mm.
4. Dotare i cavetti di capocorda.
5. Collegare le estremità dei conduttori.
6. Innestare nuovamente l’elemento di connessione
sul corpo del connettore maschio/femmina ed avvitare i due componenti. Tirare indietro il cavo in
modo che nell’alloggiamento non si formino anse di
cavo.
7. Serrare con cura il dado antistrappo.
A-6
9809c
VISF 3
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI
9809c
A-7
VISF 3
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
Indice
A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI
Determinazione mediante grafici. . . . . . . . A-10
Determinazione mediante formula . . . . . . A-12
A-8
9809c
VISF 3
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
A.2 LUNGHEZZA E SEZIONE DEI CAVI
NOTA:
Le seguenti informazioni presuppongono la conoscenza di quanto esposto nei capitoli "Installazione" del presente manuale e sono rivolte esclusivamente a personale elettrotecnico specializzato.
In tutti e tre i cavi della tensione di esercizio si verifica una caduta di tensione in funzione del carico.
Pertanto è possibile che la tensione di esercizio presente ai pin 1 o 2 del corrispondente connettore non
rientri nei limiti di tolleranza ammessi.
Suggerimento:
• Non porre l’alimentatore a una distanza eccessiva dall’unità.
• Determinare le lunghezze e le sezioni dei cavi
adeguate in base ai seguenti grafici o formule.
Ricordare che:
– I grafici forniscono valori approssimativi per le
sezioni 1,5 e 2,5 mm2;
– Le formule forniscono valori esatti per qualsiasi
sezione.
NOTA:
Nei grafici e nelle formule seguenti si presuppone che le sezioni dei cavi di alimentazione della
tensione di esercizio (pin 1, 2 e 3) siano uguali.
9809c
A-9
VISF 3
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
Determinazione mediante grafici
Procedere nel seguente modo:
1. Calcolare l’assorbimento elettrico massimo delle
uscite/valvole (I2).
2. Determinare la minima tensione prevista (V0min)
sull’alimentatore durante il funzionamento, tenendo in considerazione:
• la dipendenza dal carico dell’alimentatore
• le oscillazioni della tensione di rete primaria.
3. Rilevare dalla tabella la lunghezza di cavo ammessa per la sezione prescelta.
Esempio per 1,5 mm2:
= 22,8 V,
V0min
= 2 A;
I2
= 25 m
Lmax
A-10
9809c
VISF 3
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
V0min in Volt
V
Corrente I2 in Ampere
14A 12A 10A
+10% 26,4
6A
8A
4A
26
3A
25
2A
24
23
22
-10%
Sezione 1,5 mm2
21,6
(AWG 16)
0
10
20
30
40
50
m
Lunghezza cavo in m
V0min in Volt
V
Corrente I2 in Ampere
14A
+10% 26,4
12A
10A
8A
26
6A
25
4A
24
3A
2A
23
22
-10%
Sezione 2,5 mm2
21,6
(AWG 14)
0
10
20
30
40
50
m
Lunghezza cavo in m
9809c
A-11
VISF 3
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
Determinazione mediante formula
Procedere nel seguente modo:
1. Calcolare l’assorbimento elettrico massimo degli
ingressi e dell’elettronica (I1) e delle uscite/valvole (I2).
2. Determinare la minima tensione prevista (V0min)
sull’alimentatore durante il funzionamento, tenendo in considerazione:
• la dipendenza dal carico dell’alimentatore
• le oscillazioni della tensione di rete primaria.
3. Riportare i valori nella rispettiva formula. Le correlazioni sono spiegate nello schema elettrico sostitutivo e nell’esempio.
Alimentazione della tensione
di esercizio
Schema elettrico sostitutivo
VOmin
Unità di valvole
VOmin 3,15 AT
10 AT
VL1
I1
Pin 1
I2
Pin 2
AC
CC
RL1
Resistenza di linea
(in ingresso)
RI1
*)
RL2
VL2
RI2
VUNITÀ
I0 Pin 3
0V
Distanza (lunghezza cavo)
L
RL0
VL2 + VL1
Resistenza di linea
0 V (in uscita)
*) Disinserzione separata della tensione di esercizio per uscite/valvole
Fig. A/3: Lunghezza del cavo (L) e resistenza di linea (RL)
A-12
9809c
VISF 3
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
Formula per il calcolo della lunghezza massima della linea:
L≤
(V0min − VUNITÀmin) ⋅ A ⋅ κCu
2 ⋅ I2 + I1
Significato:
• VUNITÀ = 24 V ± 10 %,
min.: VUNITÀmin ≥ 21,6 V
• V0min = alimentazione minima di tensione di esercizio (sull’alimentatore)
• Corrente I1 = corrente per l’elettronica e gli ingressi
• Corrente I2 = corrente per le uscite e le valvole
• A = sezione del cavo (unificata ad es. 1,5 mm2)
• κ = conduttanza dei cavi
(unificata ad es. κCu = 56
Esempio:
I1
I2
V0
VUNITÀmin
κCu
m
mm 2 ⋅ Ω
)
=
=
=
=
1 A;
5 A;
24 V;
21,6 V ;
m
= 56
;
mm 2 ⋅ Ω
Risultato:
L ≤ 18 m per A = 1,5 mm2
L ≤ 30 m per A = 2,5 mm2
9809c
A-13
VISF 3
A-14
A.2 Lunghezza e sezione dei cavi
9809c
VISF 3
A.3 Messa a terra
A.3 MESSA A TERRA
9809c
A-15
VISF 3
A.3 Messa a terra
Indice
A.3 MESSA A TERRA
Esempio di collegamento . . . . . . . . . . . . . A-17
A-16
9809c
VISF 3
A.3 Messa a terra
A.3 MESSA A TERRA
Esempio di collegamento
Nella figura seguente è riportato uno schema di collegamento comune a 24 V per i pin 1 e 2, tenendo
presente che:
• L’alimentazione delle uscite/valvole deve essere
protetta contro eventuali cortocircuiti/sovraccarichi tramite un fusibile esterno lento di max. 10 A.
• L’alimentazione dell’elettronica e degli ingressi
deve essere protetta contro eventuali cortocircuiti/sovraccarichi tramite un fusibile esterno lento di
max. 3,15 A.
• Occorre rispettare la tolleranza complessiva
24 VCC ± 10 %.
• Entrambe le connessioni sono collegate alla compensazione di potenziale e si devono evitare le
correnti transitorie.
• La tensione di esercizio nel pin 2 (valvole/uscite
elettriche) può essere disinserita separatamente.
9809c
A-17
VISF 3
A.3 Messa a terra
Fusibile per gli ingressi
sensori (2 A)
CA
3,15 A
Fusibili esterni
CC
10 A
Disinserzione
separata della
tensione di
esercizio
Pin 4 connessione
di terra dimensionato
per 12 A
PE
Compensazione di potenziale
Fig. A/4: Esempio di collegamento di un’alimentazione comune a 24 V
e di due connessioni di terra
A-18
9809c
VISF 3
Appendice B
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Cod. prod. 362 113
APPENDICE B:
Tabelle degli operandi (I/O),
dei moduli di funzione (CFM) e
delle segnalazioni di errore
9809c
B-I
VISF 3
Appendice B
Indice
B.1 TABELLA OPERANDI
(ingressi/uscite) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-3
Indirizzi I/O del blocco di comando SF 3 . . B-4
I/O diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-5
Ingressi/uscite Fieldbus. . . . . . . . . . . . . . . . B-6
B.2 TABELLA MODULI
DI FUNZIONE (CFM) . . . . . . . . . . . . . . . . . B-9
B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI
DI ERRORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-77
B-II
9809c
VISF 3
B.1 Tabella operandi
B.1 Tabella operandi (ingressi/uscite)
9809c
B-1
VISF 3
B.1 Tabella operandi
Indice
B.1 TABELLA OPERANDI (ingressi/uscite)
Indirizzi I/O del blocco di comando SF 3 . . B-4
I/O diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-5
Ingressi/uscite Fieldbus. . . . . . . . . . . . . . . . B-6
B-2
9809c
VISF 3
B.1 Tabella operandi
B.1 TABELLA OPERANDI (ingressi/uscite)
La seguente figura indica l’espansione massima di
un’unità di valvole tipo 03 in modo Master con Master AS-i e modulo di connessione CP.
Ingressi
Locali
IW0...7
Uscite
CP
Locali
OW0...7
AS-i
IW8...15
OW8...15
IW16...31
OW16...31
CP
Sistema bus AS-i
IW/OW
IW0...7
OW0...7
IW8...15
OW8...15
IW16...31
OW16...31
IW0.0...0.3
IW0.4...0.15
IW1.0...1.15
OW1.0...1.15
IW2.0...2.15
OW2.0...2.15
.
.
.
IW31.0...31.15
OW31.0...31.15
SF 3
Diagnosi
- I/O locali
IW0.0...0.3
- Fieldbus
IW0.4...0.15
Valvole
Locali
OW0...7
FB
IW1.0...31.15
OW1.0...31.15
Master AS-i
Sistema CP Fieldbus
Modo operativo Master
locali
Ingressi, Uscite, Valvole
CP
Ingressi, Uscite, Valvole
Master AS-i
Ingressi AS-i, Uscite AS-i
Diagnosi
I/O locali
Diagnosi
I/O Fieldbus
Slave utenti Fieldbus 1
Slave utenti Fieldbus 2
.
.
.
Slave utenti Fieldbus 31
Fig. B/1: Tabella operandi indirizzi I/O
9809c
B-3
VISF 3
B.1 Tabella operandi
Indirizzi I/O del blocco di comando SF 3
Nella seguente tabella è schematizzata la suddivisione tra I/O, I/O AS-i e I/O CP in un’unità di valvole
con blocco di comando SF 3.
IW/OW
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
Senza CP/AS-i
Con AS-i
Con CP
Con CP/AS-i
Ingressi
e
uscite locali
Ingressi
e
uscite locali
Ingressi
e
uscite locali
Ingressi
e
uscite locali
Ingressi
e
uscite
sistema CP
Ingressi
e
uscite
sistema CP
Ingressi
e
uscite AS-i
Ingressi
e
uscite AS-i
Fig. B/2a: Suddivisione degli indirizzi degli I/O locali
B-4
9809c
VISF 3
B.1 Tabella operandi
I/O diagnostici
Suddivisione e significato degli I/O diagnostici in relazione al modo operativo del blocco di comando SF 3.
IW/OW Lunghezza Modo Master
Modo Slave
parola [bit]
0.0
8
Byte diagnostici I/O
Byte diagnostici I/O
0.1
8
0.2
8
N. bit per cortocircuito N. bit per
cortocircuito
0.3
8
N. byte per
N. byte per
cortocircuito
cortocircuito
0.4
8
Errore di
trasmissione utente
Fieldbus 1...7
0.5
8
Errore di
trasmissione utente
Fieldbus 8...15
0.6
8
Errore di
trasmissione utente
Fieldbus 16...23
0.7
8
Errore di
Area dati per
trasmissione utente
scambio ciclico
Fieldbus 24...31
tramite Fieldbus
0.8
8
Difetto utente
Fieldbus 1...7
0.9
8
Difetto utente
Fieldbus 8...15
0.10
8
Difetto utente
Fieldbus 16...23
Grandezza
0.11
8
Difetto utente
configurabile
Fieldbus 24...31
0...12 byte
0.12
8
default: 2 byte
0.13
8
0.14
8
0.15
8
Stand-alone
(senza Fieldbus)
Byte diagnostici I/O
N. bit per
cortocircuito
N. byte per
cortocircuito
Fig. B/2b: Suddivisione degli indirizzi degli I/O diagnostici
9809c
B-5
VISF 3
B.1 Tabella operandi
Ingressi/uscite Fieldbus
Suddivisione degli I/O Fieldbus in relazione alla lunghezza di parola dell’utente Fieldbus (struttura a 8 o
16 bit).
IW/OW
1.0
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
1.10
1.11
1.12
1.13
1.14
1.15
2.0
•
•
31.0
31.1
31.2
31.3
31.4+
31.5
31.6
31.7
31.8
31.9
31.10
31.11
31.12
31.13
31.14
31.15
Lunghezza
parola [bit]
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8
8
8
8
8
8
8
8
8/16
•
•
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8/16
8
8
8
8
8
8
8
8
Utenti Fieldbus - Slave 1
0...8 parole per gli ingressi
0...8 parole per le uscite
oppure
0...16 byte per gli ingressi
0...16 byte per le uscite
Termine strutture a 16 bit
Termine strutture a 8 bit
Utenti Fieldbus - Slave 2
•
•
Utenti Fieldbus - Slave 31
0...8 parole per gli ingressi
0...8 parole per le uscite
oppure
0...16 byte per gli ingressi
0...16 byte per le uscite
Termine strutture a 16 bit
Termine strutture a 8 bit
Fig. B/3: Suddivisione degli indirizzi degli ingressi/uscite Fieldbus
B-6
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
B.2 Tabella moduli di funzione (CFM)
9809c
B-7
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Indice
B.2 TABELLA MODULI
DI FUNZIONE (CFM) . . . . . . . . . . . . . . . . . B-9
B-8
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
B.2 TABELLA MODULI DI FUNZIONE (CFM)
N.
Applicazione Funzione
CFM
0
SF 3
Cancellazione di operandi interni
1
Localizzazione dei cortocircuiti
2
Attivazione / disattivazione indiretta di uscite locali
3
Lettura degli operandi FU0...FU4095
4
Rilevamento del tempo di elaborazione del programma
5
Lettura delle parole dati permanenti
6
Scrittura delle parole dati permanenti
10
Parametrizzazione o lettura dei contatori/timer comandati
mediante interrupt
11
Abilitazione o diasbilitazione dei contatori/timer comandati
mediante interrupt
21
Modulo di
Lettura e scrittura dei dati del modulo aggiuntivo CP
connessione Disattivazione di tutte le uscite accessibili tramite CP
23
CP
25
Diagnosi dell’unità di valvole CP, moduli di ingresso e di uscita
27
Parametrizzazione della reazione in caso di errore del modulo CP
28
Rilevamento della configurazione CP
31
Sistema
Lettura dei parametri di uno Slave AS-i
Master AS-i/ Scrittura dei parametri di uno Slave AS-i
32
bus AS-i
33
Disattivazione di tutte le uscite accessibili dal bus AS-i
35
Diagnosi di tutti gli Slave AS-i
37
Parametrizzazione della reazione dell’SF 3 in caso di errore AS-i
38
Rilevamento della configurazione del bus AS-i
40 Fieldbus SF 3 Rilevamento della configurazione Fieldbus
41
Modo Master/Slave: lettura dei parametri di un utente Fieldbus
42
Modo Master/Slave: scrittura dei parametri di un utente Fieldbus
43
Disattivazione di tutte le uscite accessibili tramite Fieldbus
44
Interrogazione dello stato degli utenti Fieldbus
47
Parametrizzazione della reazione in caso di errore Fieldbus
48
Rilevamento della configurazione reale
49
Confronto tra le liste di configurazione reale e nominale
50
Lettura dell’informazione relativa a un utente Fieldbus
51
Reset utenti Fieldbus
Fig. B/4a: Tabella moduli di funzione
9809c
B-9
VISF 3
N. CFM
60
61
63
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
B.2 Tabella moduli di funzione
Applicazione Funzione
Moduli
analogici
SF 3
Lettura di valori analogici
Output dei valori analogici
Diagnosi dei canali analogici
Richiamo di programmi Assembler (moduli di funzione)
Fig. B/4b: Tabella moduli di funzione
B-10
9809c
VISF 3
CFM
0
Cancellazione
di operandi
interni
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 0
WITH <P1>
Parametri
P1: modo (0...3) (vedi sotto)
Il dato in P1 può indicare:
0: cancellazione di tutti i registri,
flag, timer e conta-tori
1: cancellazione di tutti i registri
2: cancellazione di tutti i flag
3: cancellazione di tutti i timer e contatori
4: cancellazione delle unità di funzione
FU48...FU4095
Il parametro P1 può essere una costante (ad es.
V3) oppure una variabile (ad es. R33).
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
9809c
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore 100
B-11
VISF 3
CFM
1
Localizzazione
del cortocircuito
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 1
Parametri
Nessun parametro
Commento:
Al momento dell’attivazione viene segnalata la prima
uscita elettrica che ha subito un cortocircuito.
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
P2 (FU33) =
{-1} nessun cortocircuito o
nessuna uscita presente
P3 (FU34) =
non significativo
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
P3 (FU34) =
Caso 3:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
{-1} elaborazione terminata
Della prima uscita
numero parola
cortocircuitata
numero bit
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 110
I moduli di funzione 1+2 sono predisposti per la diagnosi e la correzione degli errori. Per ulteriori indicazioni si rimanda al capitolo 3.4 "Diagnosi e correzione degli errori".
B-12
9809c
VISF 3
CFM
2
Attivazione
indiretta/reset
indiretto di
uscite locali
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 2
WITH <P1>
WITH <P2>
WITH <P3>
Parametri
P1 = {0, 1}
I parametri indicano:
P1 = 0: disattivazione uscita
= 1: attivazione uscita
P2 = numero parola dell’uscita
P3 = numero bit dell’uscita
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 102, 103
I moduli di funzione 1+2 sono predisposti per la diagnosi e la correzione degli errori. Per ulteriori indicazioni si rimanda al capitolo 3.4 "Diagnosi e correzione degli errori".
9809c
B-13
VISF 3
CFM
3
- Lettura Lettura di
operandi speciali
(FU0... FU4095)
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 3
WITH <P1>
Parametri
P1 = {0...4095}
Il parametro indica:
P1 = numero dell’operando speciale FU0...4095
(accesso di sola lettura)
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
(accesso di sola lettura)
P2 (FU33) =
contenuto dell’operando speciale
selezionato (FU)
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-14
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
3
- Scrittura Scrittura di
operandi
speciali
(FU0...FU4095)
Formato input
THEN
CFM 3
WITH <P1>
WITH <P2>
Parametri
P1 = {0...4095}
P2 = scrittura paroli dati (16 bit)
Il parametro indica:
P1 = numero dell’operando speciale FU0...4095
(accesso per scrittura)
P2 = contenuto aggiornato dell’operando speciale
selezionato (FU)
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
(accesso per scrittura)
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
9809c
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101
B-15
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
4
Rilevamento
del tempo di
elaborazione
del programma
Formato input
THEN
CFM 4
WITH <P1>
Parametri
P1 = {0...17}
Il dato in P1 può indicare:
0...15 avviamento della misurazione del tempo di
ciclo dei programmi 0...15
16 avviamento della misurazione di una sezione di programma
17 stop della misurazione
I tempi risultati dalla misurazione vengono memorizzati negli operandi speciali FU3 (tempo in ms) e
FU4 (tempo in µs). Tenere conto anche delle indicazioni riportate alla pagina seguente.
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
FU3 =
risultato in ms
FU4 =
risultato in µs
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-16
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Nota relatival al modulo CFM 4:
misurazione del tempo di ciclo nel CFM 4:
per i programmi 0...15, il tempo di ciclo massimo
viene calcolato sull’intera durata del rilevamento.
Misurazione di una sezione di programma:
a causa di eventi dovuti ad interrupt durante l’elaborazione del programma, il rilevamento ripetuto della
stessa sezione di programma interessata potrà dare
risultati differenti.
NOTA:
Il tempo di ciclo del programma aumenta, se durante la sua elaborazione viene contemporaneamente utilizzato anche l’FST 200 nel modo operativo online.
9809c
B-17
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
5
Lettura di
parole dati
permanenti
Funzione
Lettura di una o più parole dati permanenti (max.15)
in relazione ai parametri trasmessi.
Formato input
THEN
CFM 5
WITH <P1>
WITH <P2> (opzionale)
Parametri
P1 = {0...511}
P2 = {1...15}
indirizzo della parola dati
permanente n
(opzionale)
numero delle parole dati permanenti da esportare a partire dall’
indirizzo selezionato mediante P1
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
P2 (FU33) =
contenuto dell’indirizzo
selezionato n
Opzionale (solo in caso di attivazione del modulo
mediante il parametro corrispondente P2):
P3 (FU34) =
...
P16 (FU47) =
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-18
contenuto dell’indirizzo n+1
contenuto dell’indirizzo n+14
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 106 (release hardware
< 1097)
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
6
Scrittura delle
parole dati
permanenti
Funzione
Scrittura di una o più parole dati permanenti
(max.15) in relazione ai parametri trasmessi.
Formato input
THEN
CFM 6
WITH <P1>
WITH <P2>
WITH <P3> (opzionale)
...
(opzionale)
WITH <P16> (opzionale)
Parametri
P1 = {0...511}
P2 = {0...65535}
P3 = {0...65535}
indirizzo della parola dati
permanente
contenuto aggiornato dell’
indirizzo selezionato n
contenuto aggiornato dell’
indirizzo selezionato n+1
(opzionale)
...
...
P16 = {0...65535} contenuto aggiornato dell’
indirizzo selezionato n+14
(opzionale)
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 106 (release hardware
< 1097)
I dati permanenti scritti con l’ausilio del modulo di
funzione 6 non vengono scaricati dal programma
utility ‘Upload (Scarico programmi da sistema di comando)’ dell’FST200.
9809c
B-19
VISF 3
CFM
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
10
Parametrizzazione o lettura di contatori/timer comandati mediante interrupt. I timer/contatori vengoParametrizzazio- no avviati e fermati mediante il modulo CFM 11.
ne o lettura di
contatori/timer
Formato input
comandati
THEN
CFM 10
WITH <P1>
mediante
WITH <P2> (opzionale)
interrupt
WITH <P3> (opzionale)
WITH <P4> (opzionale)
WITH <P5> (opzionale)
Parametri
Variante 1:
Definizione dei contatori/timer
Numero dei parametri di trasmissione = 5
P1: Numero e modo del contatore/timer
P2: Origine scatto e funzione
P3: Uscita obiettivo scatto
P4: Flag obiettivo scatto
P5: Valore iniziale per contatori/timer
Variante 2:
Scaricare valore attuale contatori/
timer
Numero dei parametri di trasmissione = 1
P1: Numero del contatore/timer
I parametri sono illustrati nelle pagine successive.
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
P2 (FU33) =
(solo in caso di attivazione della
variante 2) valore corrente del
contatore/timer
Caso 2:
P1 (FU32) =
{0} elaborazione errata
P2 (FU33) =
possibili numeri di errore
100, 101, 102*, 103*, 104*
*) Solo nel caso della variante 1
B-20
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
NOTA:
I valori parametrizzati per ultimi con CFM 10 rimangono. La parametrizzazione dei contatori/timer, fino a che non viene modificata, deve quindi
essere eseguita una volta sola.
Questo vale in particolare per contatori/timer in
funzionamento normale, per riattivarli cioé è sufficiente l’abilitazione tramite CFM 11.
I moduli di funzione 10 e 11 mettono in condizione
di interrogare conteggi rapidi o di gestire operazioni
in funzione del tempo, a prescindere dal tempo di
ciclo richiesto per l’elaborazione dei programmi applicativi.
Utilizzando il modulo di funzione 10 si esegue la parametrizzazione, mentre con il modulo di funzione
11 è possibile avviare o fermare i timer/contatori comandati mediante interrupt.
Modo operativo Contatori
Nel modo operativo Contatori e mediante l’impiego
del modulo di ingresso ’veloce’ (ritardo del segnale
in ingresso di 1 ms), è possibile ottenere ingressi
contatori fino a 300 Hz, con scatto sul fronte positivo e/o negativo.
Modo operativo Timer
Nel modo operativo Timer è possibile gestire eventi
legati al tempo con una risoluzione di ± 1 ms, con o
senza funzione gate. La funzione gate viene definita
come ingresso o come flag attraverso l’origine dello
scatto impostata nel parametro di trasmissione P2.
9809c
B-21
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Le funzioni di interrupt (max. 4) possono essere attivate a piacimento nei modi operativi timer o contatori. Anche la procedura di conteggio (incrementale/decrementale) può essere definita in modo del
tutto autonomo.
Al manifestarsi dell’evento che determina lo scatto
(underflow o overflow del contatore/timer) è possibile settare, resettare o commutare a scelta un’uscita
e/o un flag (funzione toggle).
NOTA:
Se l’obiettivo dello scatto è costituito da un’uscita, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto non viene settata solamente l’uscita-obiettivo
mediante intervento diretto, ma vengono aggiornate anche tutte le altre uscite presenti sullo stesso modulo con i valori correnti memorizzati nella
riproduzione del processo.
Questa procedura è differente dal normale funzionamento dell’aggiornamento ciclico delle periferiche in seguito a un cambio di task.
Nel modo Reload, al verificarsi dell’evento che determina lo scatto il valore iniziale parametrizzato viene ricaricato nel valore corrente del contatore o del
timer. L’interrupt rimane abilitato, finché interviene il
modulo di funzione 11 a disabilitarlo esplicitamente.
Nel modo normale (funzionamento senza funzione
di ricaricamento), al verificarsi dell’evento che determina lo scatto subentra anche la disabilitazione dell’interrupt. E’ possibile fare scattare nuovamente il
contatore/timer attivando il modulo di funzione 11
dal programma applicativo.
B-22
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Se il modulo di funzione 10 riceve solo un parametro corrispondente al numero del contatore/timer, nel
parametro di ritorno apparirà il valore corrente del
contatore/timer.
Tramite questa funzione è possibile ad es. misurare
la durata di impulso di un segnale in ingresso.
L’attivazione dei contatori/timer comandati mediante
interrupt non influisce praticamente sui tempi dell’
SF 3.
Variante 1: definizione dei contatori/timer
no. dei parametri di trasmissione = 5
Parametri di trasmissione P1:
numero e modo del contatore/timer
High-byte P1
7 6
5
X X
X
0
1
0
1
0
1
9809c
4
0
3
0
2
0
1
0
0
0
Low-byte P1
7
6
5
Numeri 1...4
4
3
2
1
0
Modo timer
Modo contatori
Modo normale: l’interrupt viene disabilitato al verificarsi dell’evento che
determina lo scatto.
Il contatore/timer viene fermato
Modo ricaricamento: l’interrupt non viene disabilitato al verificarsi dell’evento
che determina lo scatto.
Nel contatore/timer viene ricaricato il valore iniziale e continua a funzionare.
Conteggio decrementale (scatto per underflow1 → 0)
Conteggio incrementale (scatto per overflow 65535 → 0)
B-23
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Parametri di trasmissione P2:
origine scatto e funzionamento
High-byte P2
7
6
5
X
X
X
4
3
2
Numero bit
1
0
Low-byte P2
7
6
5
4
Numero parola
0
0
1
0
1
0
0
0
0
Origine dello scatto da ingresso
Significato nel modo operativo timer:
senza funzione gate
con la funzione gate l’ingresso è limite inferiore
con la funzione gate l’ingresso è limite superiore
0
0
1
0
1
0
0
0
0
Significato nel modo operativo contatori:
ingresso veloce su fronte positivo
ingresso veloce su fronte negativo
ingresso veloce su fronte positivo e negativo
0
0
1
0
1
0
1
1
1
Origine dello scatto da flag:
Significato nel modo operativo timer:
senza funzione gate
con la funzione gate il flag è limite inferiore
con la funzione gate il flag è limite superiore
0
0
1
0
1
0
1
1
1
Significato nel modo operativo contatori:
flag su fronte positivo
flag su fronte negativo
flag su fronte positivo e negativo
3
2
1
0
Le configurazioni non illustrate non sono consentite.
B-24
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Parametri di trasmissione P3:
obiettivo scatto uscita
High-byte P3
7 6
5
4
3
X X
Numero bit
0
0
1
1
0
1
0
1
L’uscita
L’uscita
L’uscita
L’uscita
2
1
0
Low-byte P3
7
6
5
4
Numero parola
3
2
1
0
3
2
1
0
rimane invariata
viene settata al verificarsi dell’evento
viene resettata al verificarsi dell’evento
viene commutata al verificarsi dell’evento
Parametri di trasmissione P4:
obiettivo scatto flag
High-byte P4
7 6
5
4
3
X X
Numero bit
0
0
1
1
0
1
0
1
Il
Il
Il
Il
flag
flag
flag
flag
2
1
0
Low-byte P4
7
6
5
4
Numero parola
rimane invariato
viene settato al verificarsi dell’evento
viene resettatoa al verificarsi dell’evento
viene commutato al verificarsi dell’evento
Parametri di trasmissione P5: valore iniziale contatori/
timer
Variante 2:
Lettura valore corrente contatore/timer
numero dei parametri di trasmissione = 1
Parametri di trasmissione P1: numero contatore/
timer
High-byte P1
7 6
5
0 0
0
9809c
4
0
3
0
2
0
1
0
0
0
Low-byte P1
7
6
5
Numeri 1...4
4
3
2
1
0
B-25
VISF 3
CFM
11
Abilitazione/
disabilitazione
dei contatori/
timer comandati
mediante
interrupt
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Abilitazione e disabilitazione dei timer/contatori comandati mediante interrupt.
La parametrizzazione o lettura dei contatori/timer
avviene mediante il modulo CFM 10.
Formato input
THEN
CFM 11
WITH <P1>
Parametri
P1: Numero e stato del contatore/timer
Il parametro viene illustrato nelle pagine successive.
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33)
B-26
{0} elaborazione errata
possibili numeri di errore
100, 101
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Parametri di trasmissione P1:
numero e condizioni del contatore/timer
High-byte P1
7 6 5 4
0 0 X X
3
0
Contatore/timer 4
X 0
Nessuna modifica
all’interrupt
Disabilitazione interrupt
0 1
(disable)
Abilitazione interrupt
1 1
(enable)
Contatore/timer 3
Nessuna modifica all’interrupt
Disabilitazione interrupt (disable)
Abilitazione interrupt (enable)
2
0
1
X
0
X
X
0
1
0
1
1
Low-byte P1
7 6 5 4
0 0 X X
Contatore/timer 2
Nessuna modifica all’interrupt
Disabilitazione interrupt (disable)
Abilitazione interrupt (enable)
X
0
1
3
0
1
X
0
X
X
0
1
0
1
1
0
1
1
Contatore/timer 1
Nessuna modifica all’interrupt
Disabilitazione interrupt (disable)
Abilitazione interrupt (enable)
9809c
2
0
B-27
VISF 3
CFM
21
Lettura e
scrittura dei
dati del modulo
aggiuntivo
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Attivazione contemporanea delle funzioni di lettura e
di scrittura nei moduli X*) del sistema CP.
Al momento dell’attivazione è possibile impostare
anche i parametri P2...P5.
I parametri di ritorno possono essere al massimo 4,
a seconda del modulo X presente (v. descrizione
del modulo X in uso).
Formato input
THEN
CFM 21
WITH <P1>
WITH <P2>
...
WITH <P5>
Parametri
P1 = {0...3}
P2 = scrittura
P3 = scrittura
P4 = scrittura
P5 = scrittura
1
2
3
4
valore
valore
valore
valore
dati
dati
dati
dati
(16
(16
(16
(16
bit)
bit)
bit)
bit)
P1 Numero linea 0...3
*) I moduli X sono attualmente in fase di preparazione
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
(accesso per lettura e scrittura)
P2 (FU33) =
1 parola dati (acc. di sola lettura)
P3 (FU34) =
2 parola dati (acc. di sola lettura)
P4 (FU35) =
3 parola dati (acc. di sola lettura)
P5 (FU36) =
4 parola dati (acc. di sola lettura)
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-28
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
19, 20, 21, 100
9809c
VISF 3
CFM
23
Disattivazione
di tutte le uscite
accessibili
tramite CP
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 23
Parametri
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P2 (FU32) =
P3 (FU33) =
9809c
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
19, 100
B-29
VISF 3
CFM
25
Diagnosi dell’
unità di valvole
CP, moduli di
ingresso e di
uscita
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 25
Parametri
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
P2 (FU33) =
byte diagnostico linea 0
P3 (FU34) =
byte diagnostico linea 1
P4 (FU35) =
byte diagnostico linea 2
P5 (FU36) =
byte diagnostico linea 3
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
19, 100
Osservazione:
i byte diagnostici occupano sempre i bit 0...7 del parametro di ritorno (i bit 8...15 hanno sempre lo stato
logico a 0). I significati dei byte diagnostici sono riportati nella seguente tabella:
B-30
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Significato dei byte diagnostici delle linee 0...3
N.
FU
33
34
35
36
Linea
Tipo
N.
bit
0
1
2
3
Moduli CP
"
"
"
7
EX
EX
EX
EX
6
5
4
3
2
1
0
Uval
Uval
Uval
Uval
Usen
Usen
Usen
Usen
Uout
Uout
Uout
Uout
SC/O
SC/O
SC/O
SC/O
Einp
Einp
Einp
Einp
Eout
Eout
Eout
Eout
Collegamento CP interrotto modulo X *)
( *) modulo X in preparazione)
EInp Collegamento CP interrotto - modulo di ingresso
EOut Collegamento CP interrotto - modulo di uscita
(unità di valvole o modulo con uscite elettriche)
UVal Tensione valvole inferiore al limite di tolleranza
USen Cortocircuito alimentazione sensore
UOut Caduta tensione di carico moduli di uscita CP
sc/o Cortocircuito/sovraccarico moduli di uscita CP
EX
Osservazione:
- Il messaggio generico "Guasto componente/i CP"
I0.1.1 è composto dai bit 0, 1, 7 dei byte diagnostici della linea 0...3.
- Il messaggio generale "Guasto di un componente/i CP" I0.1.2 è composto dai bit 2...5 dei byte
diagnostici della linea 0...3 (vedi anche capitolo
3.4 "Diagnosi e correzione degli errori").
9809c
B-31
VISF 3
CFM
27
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 27
WITH <P1>
Parametrizzazio- Parametri
ne della
P1: = {0, 1}
reazione in
caso di errore
del modulo CP Il dato in P1 può indicare:
0: un errore nel modulo CP blocca tutti i programmi (reazione "rigida").
1: L’errore del modulo CP non ne causa lo "stop".
L’errore può essere gestito dal programma applicativo (reazione flessibile).
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-32
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
19, 100, 101
9809c
VISF 3
CFM
28
Rilevamento
della configurazione CP
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 28
WITH <P1>
Parametri
P1: = {0, 1}
Il dato in P1 può indicare:
0: rilevamento della configurazione senza memorizzazione (confronto reale/nominale)
1: rilevamento e memorizzazione della configurazione (cfr. tasto SAVE)
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} configurazione in corso
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
9809c
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
19, 100
B-33
VISF 3
CFM
31
Parametri
di lettura dello
Slave AS-i
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Il parametro attuale (0...F) dello Slave AS-i viene
letto e copiato sotto forma di valore esadecimale nel
parametro P2 (FU33). Il significato del parametro è
descritto nel manuale dello Slave AS-i. Se lo Slave
AS-i attivato non è predisposto per l’elaborazione di
parametri, il messaggio di risposta è sempre FH.
Non viene emessa nessuna segnalazione di errore.
Formato input
THEN
CFM 31
WITH <P1>
Parametri
P1: = {0...31}
(indirizzo dello Slave AS-i)
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
P2 (FU33) =
{0...F} attuale Slave AS-i
parametri
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-34
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
14, 15, 100, 101
9809c
VISF 3
CFM
32
Parametri
scrittura Slave
AS-i
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Carica un valore compreso tra 0 e F (in esadecimale) nel rispettivo Slave AS-i.
Formato input
THEN
CFM 32
WITH <P1>
WITH <P2>
Parametri
P1 = {0...31}
P2 = {0...F}
I parametri indicano:
P1 = indirizzo dello Slave AS-i
P2 = parametri Slave per lo Slave AS-i parametrizzabile
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
15, 100, 101, 102
Osservazione:
indicazioni sulla parametrizzazione degli Slave AS-i
e sui relativi effetti vengono fornite nel libretto di
istruzioni specifico di ogni Slave AS-i.
ATTENZIONE:
- I vari parametri vanno modificati solo conoscendo perfettamente i movimenti che ne conseguono!
- Se l’impianto è acceso, gli Slave recepiscono
immediatamente le impostazioni inserite a terminale!
- Accertarsi che la modifica dei parametri degli
Slave non possa causare pericoli per le persone
o per la macchina.
9809c
B-35
VISF 3
CFM
33
Disattivazione
di tutte le uscite
accessibili
dal bus AS-i
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 33
Parametri
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-36
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
14, 100
9809c
VISF 3
CFM
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
35
Utilizzando questo modulo si ottengono informazioni
diagnostiche per tutti gli Slave AS-i configurati nel
Diagnosi di tutti sistema bus AS-i impiegato.
gli Slave AS-i
I risultati della diagnosi vengono messi a disposizione nelle unità di funzione speciali FU33...FU34. A
seconda del tipo di programmazione, si possono ottenere informazioni generali oppure informazioni
specifiche per singoli Slave AS-i.
Formato input
THEN
CFM 35
WITH <P1> (opzionale)
Parametri
Nessun parametro
oppure P1 = qualsiasi valore (opzionale)
Soltanto gli Slave precedentemente configurati possono fornire segnalazioni di errore.
Parametri di
Caso 1:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
P3 (FU34) =
P4 (FU35) =
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
9809c
ritorno
{-1} elaborazione terminata
errore Slave AS-i 1...15
errore Slave AS-i 16...31
(opzionale solo in caso di
attivazione mediante il parametro
di trasmissione) indirizzo dello
Slave AS-i meno significativo
interessato dall’anomalia (valore
decimale)
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
14, 100
B-37
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
I risultati della diagnosi elencati nella seguente figura vengono elaborati solamente se ilmodulo di funzione CFM 35 ha inviato la segnalazione di "elaborazione terminata" (FU32= -1).
Risultati della diagnosi in FU33...FU34
(FU32 = -1)
FU33:
Indirizzo Slave AS-i
Numero bit dati
D15
D14
D13
D12
D11
D10
D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
X
FU34:
D15
D14
D13
D12
D11
D10
D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
31
30
29
28
27
26
25
24
23
22
21
20
19
18
17
16
Valore log.
0
1
x = Contenuto
Descrizione
Nessun errore utente/Slave non configurato
Anomalia/guasto Slave AS-i
bit non significativo
I bit dati degli Slave AS-i non configurati portano il
valore log. 0. Soltanto gli Slave precedentemente
configurati possono fornire segnalazioni di errore.
B-38
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Se all’attivazione del modulo di funzione 35 viene
trasmesso un parametro qualsiasi, nel parametro
di ritorno P4 figura sotto forma di valore decimale
l’indirizzo del primo Slave Fieldbus interessato da
un’anomalia. Il valore è uguale a zero, se lo Slave
Fieldbus interrogato non è interessato da anomalie
di funzionamento.
Il primo Slave Fieldbus interessato da un’anomalia è
lo Slave meno significativo interessato in quel momento da un’anomalia di funzionamento.
9809c
B-39
VISF 3
CFM
37
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 37
WITH <P1>
Parametrizzazio- Parametri
ne della
P1: = {0, 1}
reazione dell’
SF 3 in caso
Il dato in P1 può indicare:
di errore AS-i
0: Un errore del modulo AS-i blocca tutti i programmi
(reazione "rigida").
1: Un errore del modulo AS-i non ne causa lo stop".
L’errore può essere gestito dal programma applicativo (reazione flessibile).
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
B-40
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
14, 100, 101
9809c
VISF 3
CFM
38
Rilevamento
della configurazione reale del
bus AS-i
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Rilevamento della configurazione reale, generazione
della lista della configurazione reale.
Il modulo di funzione esegue:
• avviamento controllato dall’utente di un processo
di riconfigurazionedel sistema bus AS-i.
ATTENZIONE:
Durante lo svolgimento della configurazione il
controllore SF 3 si ferma e vengono disattivate
tutte le uscite del Fieldbus. Tutti gli ingressi AS-i
non vengono aggiornati per ca. 2 s.
Formato input
THEN
CFM 38
Parametri
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
P1 (FU32) = {-1} configurazione conclusa
Il risultato del confronto tra
configurazione nominale e reale è
contenuto nei bit di stato AS-i
I16.2 e I16.3
Caso 2:
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
9809c
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
14, 100, 115
B-41
VISF 3
CFM
40
Verifica della
configurazione
Fieldbus
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzionamento
In seguito all’accensione (POWER ON), l’SF 3 verifica la configurazione degli utenti installati eseguendo
un confronto tra dati nominali e reali. Il modulo di
funzione 40 verifica i dati di configurazione reali e li
scrive nei parametri di ritorno.
Formato input
THEN
CFM 40
WITH V <P1>
Parametri
P1: indirizzo dell’utente Fieldbus
Parametri di ritorno
Caso 1:
FU32: {-1} i dati di configurazione nominali e
reali corrispondono
FU32: {+1} differenze tra dati di configurazione
nominali e reali
FU33: configurazione reale dell’utente Fieldbus
(cfr. tabella)
FU34: numero reale di ingressi dell’utente
Fieldbus (in byte)
FU35: numero reale di uscite dell’utente
Fieldbus (in byte)
Caso 2:
FU32 = {0} elaborazione errata
FU33: {numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 113
Esempio
THEN
CFM 40
WITH V11
Nell’SF 3 ha luogo il rilevamento della configurazione dell’utente Fieldbus11.
B-42
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Configurazione reale dell’utente Fieldbus:
FU33
(dec.)
1
Unità di valvole tipo 01* max. 8 valvole
(*tipo in esaurimento)
34
Unità di valvole tipo 01* con più di 8 valvole
(*tipo in esaurimento)
35
Unità di valvole tipo 02 max. 8 valvole
36
Unità di valvole tipo 02 con più di 8 valvole
37
Unità di installazione max. 6 valvole
38
Unità di installazione con più di 6 valvole
5
129
Unità di valvole modulare 03/04/05
Unità di valvole programmabile SF tipo 02...05
(Slave)
4
FSI (interfaccia FB 19)
3
Modulo I/O FB-202 byte
(indirizzamento standard a byte)
33
Modulo I/O FB-202 parola
(indirizzamento straordinario a parole)
81
Modulo I/O FB-405 (solo I/O analogici)
161
9809c
Configurazione reale dell’utente Fieldbus
Modulo I/O FB-405 (I/O digitali e/o analogici)
65
Open Interface Jumo
66
Open Interface RS 232
80
Open Interface Hartmann & Braun
70
Display di testo FD-2/40-F
166
FB-ADA
...
Aggiornato all’aprile ’96, altri tipi sono in fase di
preparazione
B-43
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
SF 3 nel modo operativo "Master"
41
Funzione
– Master –
Lettura del
campo
parametri
L’SF 3 con predisposizione Master è in grado di leggere un campo parametri di 256 x 16 bit all’interno
di ciascun utente Fieldbus.
Il modulo di funzione 41 serve per la lettura di un’area selezionabile del campo parametri di un utente
Fieldbus "intelligente" (ad es. SF 202 predisposto
come Slave).
A ogni attivazione del modulo die funzione 41 viene
letta una parola di 16 bit del campo parametri indirizzata tramite il parametro P2 e le quattro parole
successive.
Esempio
di un campo parametri di un utente Fieldbus N:
256 parole di 16 bit
Indirizzo
PAROLA
0
1
2 ...
n
n+1
n+2
n+3 n+4... 255
BIT
0
1
2
...
14
15
Parola di
parametri indirizzata
B-44
Parole di
parametri lette
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input (Master)
THEN
CFM 41
WITH V <P1>
WITH V <P2>
Parametri
P1: indirizzo dell’utente Fieldbus 1,..., 31
P2: indirizzo della parola di parametri n= 0,..., 255
Parametri di ritorno (Master)
Caso 1:
FU32 = {-1} il comando è stato eseguito
FU33:
stato dell’utente Fieldbus
7
5
4
3
2
1
=1
Dati ASCII
presenti
Bit di errore:
se = ’1’, è presente
un errore utente
(vedi manuale utente
Fieldbus oppure capitolo 4, paragrafo 4.4)
FU34:
parola di parametri
selezionato n
parola di parametri
n+1
parola di parametri
n+2
parola di parametri
n+3
parola di parametri
n+4
FU35:
FU36:
FU37:
FU38:
Caso 2:
FU32 =
FU33:
9809c
6
0
0 = utente acicl.
1 = utente cicl.
dell’indirizzo
dell’indirizzo
dell’indirizzo
dell’indirizzo
dell’indirizzo
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 102, 110, 111, 113
B-45
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Esempio (Master)
THEN
CFM 41
WITH V9
WITH V11
All’interno dell’utente Fieldbus 9 vengono lette le
parole di 16 bit 11, 12, 13, 14 e 15, con indicazione dell’avvenuta esecuzione del comando e
dello stato dell’utente.
FU32:
FU33:
FU34:
FU35:
FU36:
FU37:
FU38:
-1 o 0
stato
parola
parola
parola
parola
parola
11
12
13
14
15
Rappresentazione grafica:
SF 3 nel modo operativo "Slave"
Attivazione CFM (Master)
Parametri di ritorno
THEN CFM 41
WITH
V9
WITH
V11
FU32 – comando ok?
FU33 – stato dell’utente FB
FU34
n
n+1
FU35
n+2
FU36
n+3
FU37
n+4
FU38
n+5
n+6
n+7
Campo parametri dell’SF 3 predisposto come Slave 9
Fig. B/5: Esempio CFM 41 (Master)
B-46
9809c
VISF 3
CFM
41
– Slave –
Lettura del
campo
parametri
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Tutti i SF 3 con predisposizione Slave contengono
al proprio interno un campo parametri di 256 x 16
bit.
Il modulo di funzione 41 serve per la lettura del
campo parametri proprio dell’SF 3 predisposto come
Slave.
A ogni attivazione del modulo di funzione 41 viene
letta una parola di 16 bit del campo parametri indirizzata tramite il parametro P1 e le cinque parole
successive.
Esempio
di campo parametri dell’SF 3 predisposto come
Slave: 256 parole di 16 bit
Indirizzo
PAROLA
0
1
2
...
n
n+1
n+2
...
n+5
255
BIT
0
1
2
...
14
15
Parola di
parametri indirizzata
9809c
Parole di
parametri lette
B-47
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input (Slave)
THEN
CFM 41
WITH V <P1>
Parametri
P1: indirizzo della parola di parametri
n= 0,..., 255
Parametri di ritorno (Slave)
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
FU33:
praola di parametri dell’inidirizzo
selezionato n
FU34:
parola di parametri dell’indirizzo
n+1
FU35:
parola di parametri dell’indirizzo
n+2
FU36:
parola di parametri dell’indirizzo
n+3
FU37:
parola di parametri dell’indirizzo
n+4
Caso 2:
FU32 =
FU33:
B-48
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 113
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Esempio (Slave)
THEN
CFM 41
WITH V11
Nella stazione Slave vengono lette le parole da
11 a 15 e viene indicato l’esito del comando.
FU32:
FU33:
FU34:
FU35:
FU36:
FU37:
-1 o 0
parola
parola
parola
parola
parola
11
12
13
14
15
Rappresentazione grafica:
Attivazione del CFM (Slave)
THEN
WITH
CFM 41
V11
Parametri di ritorno
FU32 - comando ok?
FU33
FU34
FU35
FU36
FU37
Campo parametri SF 3 nello Slave
Fig. B/6: Esempio CFM 41 (Slave)
9809c
B-49
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
SF 3 nel modo operativo "Master"
42
Funzione
– Master –
Scrittura dati
nel campo
parametri
Il modulo di funzione 42 serve per la scrittura di dati
in un campo parametri selezionabile di un utente
Fieldbus (per il campo parametri, vedi CFM 41).
Formato input (Master)
THEN
CFM 42
WITH V <P1>
WITH V <P2>
WITH V <P3>
WITH V <P4>
WITH V <P5>
WITH V <P6>
WITH V <P7>
Parametri
P1: ind. dell’utente Fieldbus 1,..., 31
P2: ind. della parola di parametri n= 0,..., 255
P3: valore aggiornato della parola di parametri
con l’indirizzo n selezionato in P2
P4: valore aggiornato della parola di
parametri dell’indirizzo n+1 (opzionale)
P5: valore aggiornato della parola di parametri
dell’indirizzo n+2 (opzionale)
P6: valore aggiornato della parola di parametri
dell’indirizzo n+3 (opzionale)
P7: valore aggiornato della parola di parametri
dell’indirizzo n+4 (opzionale)
Parametri di ritorno (Master)
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
FU33:
stato dell’utente Fieldbus
Caso 2:
FU32 =
FU33:
B-50
{0} elaborazione errata
numero di errore
possibili numeri di errore
100, 101, 102, 110, 111, 113
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Esempio (Master)
THEN
CFM 42
WITH V5
WITH V8
WITH V1000
WITH V33
All’interno dell’utente Fieldbus 5 nella parola
8 (= n) viene inserito il valore 1000 e nella parola
9 (= n +1) il valore 33.
Rappresentazione grafica:
Attivazione CFM (Master)
THEN CFM 42
WITH V5
WITH V8
Parametri di ritorno
FU32 – comando ok?
FU33 – stato dell’utente FB
n
WITH V1000
WITH V33
n+1
n+2
n+3
n+4
n+5
n+6
n+7
Campo parametri dell’SF 3 predisposto come Slave 5
Fig. B/7: Esempio CFM 42 (Master)
9809c
B-51
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
SF 3 nel modo operativo "Slave"
42
Funzione
– Slave –
Scrittura dati
nel campo
parametri
Il modulo di funzione 42 serve per la scrittura di dati
nel campo parametri dell’SF 3 con predisposizione
Slave (per il campo parametri, vedi CFM 41).
Formato input (Slave)
THEN
CFM 42
WITH V <P1>
WITH V <P2>
WITH V <P3>
WITH V <P4>
WITH V <P5>
WITH V <P6>
Parametri
P1: ind. della parola di parametri n= 0,.., 255
P2: valore aggiornato della parola di parametri
con l’indirizzo n selezionato in P2
P3: valore aggiornato della parola di parametri
dell’indirizzo n+1 (opzionale)
P4: valore aggiornato della parola di parametri
dell’indirizzo n+2 (opzionale)
P5: valore aggiornato della parola di parametri
dell’indirizzo n + 3 (opzionale)
P6: valore aggiornato della parola di parametri
dell’indirizzo n + 4 (opzionale)
Parametri di ritorno (Slave)
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
FU32 =
FU33:
B-52
{0} elaborazione errata
numero di errore
possibili numeri di errore
100, 101, 113
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Esempio (Slave)
THEN
CFM 42
WITH V8
WITH V1000
WITH V33
All’interno della stazione Slave, nella parola
8 (= n) del campo parametri viene scritto il valore
1000 e nella parola 9 il valore 33 (= n +1).
Rappresentazione grafica:
Attivazione del CFM (Slave)
THEN CFM 42
WITH V8
WITH V1000
Parametri di ritorno
FU32 - comando ok?
n
WITH V33
n+1
n+2
n+3
n+4
n+5
n+6
n+7
Campo parametri SF 3 nello Slave
Fig. B/8: Esempio CFM 42 (Slave)
9809c
B-53
VISF 3
CFM
43
Disattivazione
di tutte le
uscite
accessibili
tramite
Fieldbus
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Il modulo di funzione 43 resetta tutte le uscite presenti nell’area di memoria dell’SF 3 accessibili tramite Fieldbus. In altre parole: tutte le uscite a comando ciclico nel Fieldbus presentano il segnale "0", finché non vengono riattivate da programma o tramite
un comando diretto.
Formato input
THEN
CFM 43
Parameter
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
FU32 =
FU33:
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 113
Esempio
Tutte le uscite dell’SF 3 controllate dal Fieldbus
vengono disattivate.
THEN
B-54
CFM 43
9809c
VISF 3
CFM
44
Verifica dello
stato degli
utenti Fieldbus
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Il modulo di funzione 44 esegue la verifica di stato e
degli errori dell’utente Fieldbus indirizzato.
Formato input
THEN
CFM 44
WITH V<P1> (opzionale)
Parametri
Nessun parametro
oppure
P1
= {1...31} indirizzo dell’utente Fieldbus
Se all’attivazione del modulo di funzione 44 non viene inviato nessun parametro, nei parametri di ritorno figurano sotto forma di valore decimale l’indirizzo
del primo Slave Fieldbus interessato da un’anomalia
e del primo Slave Fieldbus difettoso. Il valore è
uguale a zero, se lo Slave Fieldbus rilevato non è
interessato da anomalie di funzionamento.
Il primo Slave Fieldbus interessato da un’anomalia
e/o difettoso è lo Slave meno significativo interessato in quel momento da un’anomalia di funzionamento.
9809c
B-55
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Parametri di ritorno
(attivazione senza parametro di trasmissione
P1)
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
FU33:
indirizzo del primo Slave Fieldbus
difettoso sotto forma di valore
decimale
FU34:
indirizzo del primo Slave Fieldbus
interessato da anomalia sotto
forma di valore decimale
Caso 2:
FU32 = {0} elaborazione errata
FU33:
possibili numeri di errore
100, 113
Parametri di ritorno
(attivazione con parametri di trasmissione P1)
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
FU33:
stato dell’utente Fieldbus
7
=1
Dati ASCII
presenti
Caso 2:
FU32 =
FU33:
6
5
4
3
2
1
Bit di errore:
se = ’1’, è presente
un errore nell’utente
(vedi manuale utente
Fieldbus oppure capitolo 4, paragrafo 4.4)
0
0 = utente aciclico
1 = utente ciclico
{ 0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 113
Esempio
Lettura dello stato dell’utente Fieldbus 5
THEN
B-56
CFM 44
WITH V5
9809c
VISF 3
CFM
47
Parametrizzazione reazione in
caso di errore
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Parametrizzazione della reazione dell’SF 3 in caso
di errore Fieldbus. Si possono impostare le seguenti
reazioni:
Formato input
THEN
CFM 47
WITH V<P1>
Parametri
Caso 1:
P1 =
{0} reazione rigida in caso di errore
(default)
Caso 2:
P1 =
{1} reazione flessibile in caso di errore
(possibilità di eliminazione degli errori
dal programma applicativo)
Parametri di ritorno
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
FU32 =
FU33:
9809c
{0} elaborazione errata
{numero di errore}
possibili numeri di errore
100, 101, 113
B-57
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Effetti della reazione impostata:
Impostazione
Reazione del
sistema di comando
CFM 47 (default): Arresto del sistema
P1 = 0
di comando
CFM 47:
Correzione errore
P1 = 1
tramite programma
errori
Segnalazione di errore
Errore 4
Bit errori cumulativi
I0.0.0. = 1
E’ possibile individuare
l’utente Fieldbus
difettoso tramite i byte
diagnostici IW0.4...0.7 o
l’unità di funzione FU1
(vedi sotto).
Reazione
dell’utente
Eliminare
l’errore!
In precedenza:
creare il programma di
correzione errori.
Fig. B/9: Reazione in caso di errori di trasmissione nella fase operativa
Se I0.0.0. nel modo operativo Master è settato su
"1", è possibile localizzare l’utente difettoso per
mezzo dell’IW0.4...0.7 (utenti 1...31) o dell’unità FU1
(utenti 1...16).
Byte diagnostico IW0.4...0.7
IW
7
0.4
7
0.5
15
0.6
23
0.7
31
Errore di trasmissione
6
6
14
22
30
- l’utente
N. bit
5
4
5
4
13
12
21
20
29
28
è codificato a bit
3
3
11
19
27
2
2
10
18
26
1
1
9
17
25
0
8
16
24
Fig. B/10a: Possibilità di diagnosi e correzione degli errori (IW0.4...0.7)
FU1, abbinamento:
Bit FU1 *) 15 14 13 12 11 10 9
Indirizzo
utente
16 15 14 13 12 11 10
*) ’1’ Utenti 1...16 difettosi
’0’ Nessun errore di trasmissione
8
7
6
5
4
3
2
1
0
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Fig. B10b: Possibilità di diagnosi e correzione degli errori (FU1)
B-58
9809c
VISF 3
CFM
48
Rilevamento
della configurazione reale
Fieldbus
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Registrazione della configurazione reale, generazione della lista di configurazione reale.
Il modulo di funzione esegue:
• avviamento controllato dall’utente di un processo
di riconfigurazione del sistema Fieldbus.
ATTENZIONE:
Durante lo svolgimento della configurazione vengono disattivate tutte le uscite del Fieldbus per
ca. 2 sec. Tutti gli ingressi del Fieldbus non vengono aggiornati per ca. 2 sec.
Formato input
THEN
CFM 48
Parametri
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
FU32 = {-1} lista conf. reale = lista
configurazione nominale
FU32 = {1} lista conf. reale < > lista
configurazione nominale
FU32 = {2} esiste solamente la lista di
configurazione reale
Caso 2:
FU32 = {0} elaborazione errata
FU32: possibili numeri di errore 100
Il risultato viene memorizzato anche in FU0
FU0 = {0} errore presente
FU0 = {2} lista conf. reale = lista
configurazione nominale
FU0 = {3} lista conf. reale < > lista
configurazione nominale
FU0 = {4} esiste solamente la lista di
configurazione reale
9809c
B-59
VISF 3
CFM
49
Confronto fra le
liste di configurazione reale e
nominale
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Confronto tra la lista di configurazione reale e nominale.
Il modulo di funzione esegue:
• confronto tra la lista di configurazione reale e nominale, senza riconfigurazione.
Formato input
THEN
CFM 49
Parametri
Nessun parametro
Parametri di ritorno
Caso 1:
FU32 = {-1} lista conf. reale = lista
configurazione nominale
FU32 = {1} lista conf. reale < > lista
configurazione nominale
FU32 = {2} esiste solamente la lista di
configurazione reale
Caso 2:
FU32 =
FU33:
{0} confronto impossibile
{numero di errore}
possibili numeri di errore
Osservazione:
Il risultato viene memorizzato anche in FU0
FU 0 = {0} errore presente
FU 0 = {2} lista conf. reale = lista
configurazione nominale
FU 0 = {3} lista conf. reale < > lista
configurazione nominale
FU 0 = {4} esiste solamente la lista di
configurazione reale
B-60
9809c
VISF 3
CFM
50
Lettura dell’
informazione
di un utente
Fieldbus
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione
Qualora sia necessario identificare in modo univoco
uno Slave rilevato dal blocco di comando come Master Fieldbus Festo, è possibile leggere con l’ausilio
del modulo di funzione 50 l’informazione relativa allo
Slave che interessa sotto forma di messaggio evidenziato, memorizzandola successivamente sotto
forma di stringa nel campo riservato agli operandi
speciali FU48...FU4095 nel modo sottoindicato:
lunghezza della stringa con indirizzo n (FUn)
contenuto della stringa a partire dall’indirizzo n+1
(FUn+1)
L’indirizzo dell’operando speciale figura tra i parametri di trasmissione al momento dell’attivazione.
Formato input
THEN
CFM 50
WITH <P1>
WITH <P2>
Parametro
P1 = {1...31}
P2 = {48...4095}
indirizzo dell’utente Fieldbus
indirizzo n dell’operando
speciale, a partire dal quale
viene memorizzata l’informazione (stringa) nel seguente
modo:
lunghezza della stringa con l’indirizzo n (= FUn)
contenuto della stringa a partire dall’indirizzo
n+1 (= FUn+1)
9809c
B-61
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Parametri di ritorno
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
FU33
stato dell’utente Fieldbus
Caso 2:
FU32 =
FU33
{0} elaborazione errata
possibili numeri di errore
100, 101, 102, 110, 111, 113
Esempio di messaggio evidenziato di un nodo Fieldbus IFB5 con un’unità di valvole tipo 03 predisposto
come Slave Fieldbus ‘Terminale 03/FB5’, la stringa
verrebbe memorizzata nel seguente modo:
FUn...FUn+15 =
15,84,101,114,109,105,110,97,108,32,48,51,47,70,66,53
1. Caratteri ASCII della stringa...
Numero dei caratteri ASCII successivi ricevuti
B-62
9809c
VISF 3
CFM
51
Reset utente
Fieldbus
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM 51
WITH <P1>
Parametri
P1 = {1...31}
indirizzo dell’utente Fieldbus
Parametri di ritorno
Caso 1:
FU32 = {-1} elaborazione terminata
Caso 2:
FU32 =
FU33
9809c
{0} elaborazione errata
possibili numeri di errore
100, 101, 110, 111, 113
B-63
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
Formato input
THEN
CFM 60
WITH <P1>
60
Lettura
valori analogici
Parametri
P1 = numero canale ingresso (0,..., 35)
Parametri di ritorno
P1 (FU32)=
P2 (FU33)=
{-1} elaborazione terminata
{0} elaborazione errata
valore digitalizzato dell’ingresso o
numero di errore (100, 101, 112),
con P1 = 0
Esempi con livelli di corrente/tensione
Corrente di ingresso
risoluzione a 11 bit
nessun codice mancante
≥ 19,992 mA
12,000 mA
...
4,0078 mA
< 4,000 mA
Tensione di ingresso
risoluzione a 12 bit
nessun codice mancante
≥ 9,9975 V
5,000 V
...
0,00244 V
< 0,000 V
B-64
Valore numerico
(corrente di ingresso = 16 mA x valore
numerico/4096) + 4 mA
4094
2048
...
2 (risoluzione minima)
0
Valore numerico
(tensione di ingresso = 10 V x valore
numerico/4096)
4095
2048
...
1 (risoluzione minima)
0
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
CFM
Formato input
THEN
CFM 61
WITH <P1>
WITH <P2>
61
Output valori
analogici
Parametro
P1 = n. canale uscita (0,.., 11)
P2 = valore output (0...4095)
Parametri di ritorno
P1 (FU32) =
P2 (FU33) =
{-1} elaborazione terminata
{0} elaborazione errata
<non rilevante> oppure
numero di errore (100, 101,
102, 112), con P1 = 0
Esempi con livelli di corrente/tensione
Corrente di uscita
risoluzione a 12 bit
nessun codice mancante
≥ 19,996 mA
12,000 mA
...
4,0039 mA
< 4,000 mA
Tensione di uscita
risoluzione a 12 bit
nessun codice mancante
≥ 9,9975 V
5,000 V
...
0,00244 V
< 0,000 V
9809c
Valore numerico
(valore numerico =
4096 x (corrente di uscita 4 mA)/16 mA)
4095
2048
...
1 (risoluzione minima)
0
Valore numerico
(valore numerico =
4096 x (tensione di uscita)/10 V
4095
2048
...
1 (risoluzione minima)
0
B-65
VISF 3
CFM
63
Diagnosi dei
canali analogici
B.2 Tabella moduli di funzione
Utilizzando questo modulo, si ottengono informazioni diagnostiche circa i moduli I/O dell’unità di valvole
in questione.
Nel modulo sono predisposte 6 funzioni diagnostiche. I risultati della diagnosi vengono messi a disposizione in una delle unità di funzione speciali
FU33...FU35 a seconda della funzione diagnostica
utilizzata. Adottando un’adeguata tecnica di programmazione si possono ottenere informazioni cumulative oppure specifiche per ogni singolo canale.
Formato input
THEN
CFM 63
WITH <P1>
WITH <P2>
Parametri
P1 =
numero canale
(0...11) per i canali di uscita
(0...35) per i canali di ingresso
oppure -1 per tutti i canali esistenti
P2 =
funzione diagnostica (0...5)
Parametri di ritorno
P1 (FU32) =
{-1} elaborazione terminata
{0} elaborazione errata
P2 (FU33) = risultato della diagnosi oppure
numero di errore (100, 101,
102, 112), con P1 = 0
Per funzioni diagnostiche 2, 4, 5
P3 (FU34) = risultato della diagnosi
P4 (FU35) = risultato della diagnosi
B-66
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
I risultati della diagnosi descritti di seguito si ottengono solo se il modulo di funzione CFM 63 ha segnalato l’esito positivo dell’elaborazione (FU32 = -1).
Funzione diagnostica 0
Sovraccarico/cortocircuito di uscite analogiche in
tensione; rappresentazione per canali
Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1)
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati (FU33)
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
0
0
0
0
O11 O10 O9
Valore log.
O0...O11
D8
D7
O8 O7
D6
D5
O6 O5
D4
D3
O4 O3
D2
D1
D0
O2 O1
O0
Descrizione
0
Uscita in tensione O... non sovraccarica/non
cortocircuitata
1
Uscita in tensione O... sovraccarica, l’output
per questa uscita non è possibile
I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati
portano il valore logico 0.
Anche nei bit dati superiori a D11 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si
tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 canali di uscita (O0...O11).
9809c
B-67
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione diagnostica 1
Sovraccarico/cortocircuito/eccessivo calo della tensione di alimentazione di 24 VCC per i moduli I/O
analogici esistenti; rappresentazione a moduli
Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1)
Numeri dei moduli
Numeri dei bit dati (FU33)
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
0
0
0
0
V11 V10 V9
Valore log.
V0...V11
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
V8
V7
V6
V5
V4
V3
V2
V1
V0
Descrizione
0
Alimentazione di 24 V del modulo V... non
sovraccarica, non cortocircuitata, nessun calo
eccessivo della tensione
1
Sovraccarico, cortocircuito opp. eccessivo calo
della tensione di alimentazione di 24 VCC del
modulo V...
I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati
portano il valore logico 0.
Anche nei bit dati superiori a D11 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si
tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 moduli I/O analogici (V0...V11).
B-68
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione diagnostica 2
Diagnosi di rottura del cavo per ingressi analogici in
corrente, corrente di ingresso < 2 mA; rappresentazione per canali
Risultato della diagnosi in FU33...FU35
(FU32 = -1)
FU33:
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
I15 I14 I13 I12 I11 I10
I9
I8
I7
I6
I5
I4
I3
I2
I1
I0
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
FU34:
I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16
FU35:
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
0
0
0
0
0
0
Valore log.
I0...I35
0
D8
D7
D6
D5
D4
0
0
0
0
0
D3
D2
D1
D0
I35 I34 I33 I32
Descrizione
0
Segnale di ingresso in corrente >= 2 mA
1
Segnale di ingresso in corrente < 2 mA
I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati
portano il valore logico 0.
Anche nei numeri di canale superiori a I35 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0.
Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono
esistere più di 36 canali analogici di ingresso
(I0...I35).
9809c
B-69
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione diagnostica 3
Diagnosi di rottura del cavo per uscite analogiche in
corrente: funzionamento a vuoto/eccessiva resistenza di carico; rappresentazione per canali.
NOTA:
il funzionamento a vuoto viene individuato solo in
seguito all’output dei primi valori analogici.
Risultato della diagnosi in FU33 (FU32 = -1)
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati (FU33)
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
0
0
0
0
O11 O10 O9
Valore log.
O0...O11
D8
D7
O8 O7
D6
D5
O6 O5
D4
D3
O4 O3
D2
D1
D0
O2 O1
O0
Descrizione
0
Non è intervenuto il funzionamento a vuoto
1
Funzionamento a vuoto dell’uscita in corrente;
l’output del valore previsto per questa uscita
non è possibile
I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati
portano il valore logico 0.
Anche nei bit dati superiori a D11 in condizioni analoghe è sempre presente il valore logico 0. Non si
tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 12 canali di uscita (O0...O11).
B-70
9809c
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione diagnostica 4
Rilevamento degli ingressi analogici in tensione; rappresentazione per canali. Questa funzione diagnostica consente di effettuare una verifica della configurazione dell’unità di valvole riferita agli ingressi in
tensione installati.
Risultati della diagnosi in FU33...FU35 (FU32 = -1)
FU33:
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
I15 I14 I13 I12 I11 I10
I9
I8
I7
I6
I5
I4
I3
I2
I1
I0
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
FU34:
I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16
FU35:
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
0
0
0
0
0
0
Valore log.
I0...I35
0
D8
D7
D6
D5
D4
0
0
0
0
0
D3
D2
D1
D0
I35 I34 I33 I32
Descrizione
0
Nessun ingresso in tensione
1
Ingresso in tensione
I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati
portano il valore logico 0. Anche nei numeri di canale superiori a I35 in condizioni analoghe è sempre
presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35).
9809c
B-71
VISF 3
B.2 Tabella moduli di funzione
Funzione diagnostica 5
Rilevamento di ingressi analogici in corrente; rappresentazione per canali. Questa funzione diagnostica consente di effettuare una verifica della configurazione dell’unità di valvole riferita agli ingressi in
corrente montati.
Risultato della diagnosi in FU33...FU35
(FU32 = -1)
FU33:
Numeri dei canali
Numeri dei bit dati
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
I15 I14 I13 I12 I11 I10
I9
I8
I7
I6
I5
I4
I3
I2
I1
I0
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
D8
D7
D6
D5
D4
D3
D2
D1
D0
FU34:
I31 I30 I29 I28 I27 I26 I25 I24 I23 I22 I21 I20 I19 I18 I17 I16
FU35:
D15 D14 D13 D12 D11 D10 D9
0
0
0
0
0
0
Valore log.
I0...I35
0
D8
D7
D6
D5
D4
0
0
0
0
0
D3
D2
D1
D0
I35 I34 I33 I32
Descrizione
0
Nessun ingresso in corrente
1
Ingresso in corrente
I bit dati relativi a canali inesistenti o non selezionati
portano il valore logico 0. Anche nei numeri di canale superiori a I35 in condizioni analoghe è sempre
presente il valore logico 0. Non si tratta di dati rilevanti, in quanto non possono esistere più di 36 canali analogici di ingresso (I0...I35).
B-72
9809c
VISF 3
CFM
90...99
Richiamo di
Assembler
B.2 Tabella moduli di funzione
Formato input
THEN
CFM {90...99}
WITH <P1>
WITH <P2>
...
WITH<P16>
Parametri
P... = in relazione al CFM
Il numero e le caratteristiche dei parametri dipendono dal modulo di funzione.
Parametri di ritorno
Il numero e i contenuti dei parametri variano in
relazione al modulo di funzione.
9809c
B-73
VISF 3
B-74
B.2 Tabella moduli di funzione
9809c
VISF 3
B.3 Tabella delle segnalazioni di errori
B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI
DI ERRORE
9809c
B-75
VISF 3
B.3 Tabella delle segnalazioni di errore
Indice
B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI
DI ERRORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-77
B-76
9809c
VISF 3
B.3 Tabella delle segnalazioni di errori
B.3 TABELLA DELLE SEGNALAZIONI DI ERRORE
L’accensione del LED rosso di errore (ERROR) segnala la presenza di uno stato di errore diverso da 0
nel bit di errore F. Nella parola di errore possono
comparire i seguenti numeri di errore (errori di inserzione, di inizializzazione e dei tempi di esecuzione):
N. errore
esad. dec.
02
02
04
04
07
07
08
08
09
09
A
10
B
11
C
12
D
13
E
14
F
15
13
19
14
20
... Segue alla
Descrizione
Causa / Possibili interventi / Effetti
Errore hardware nel
Hardware del nodo o del modulo I/O difettoso.
nodo o nel modulo I/O Lo start del sistema di comando avviene
ugualmente.
Utente (Slave)
Verificare...:
difettoso
• la presenza di anomalie o interruzioni del
Fieldbus
• l’alimentazione dell’utente.
Altrimenti: chiamare il servizio di assistenza.
Errore hardware nel
Hardware del modulo P difettoso; lo start del
modulo P
sistema di comando avviene ugualmente.
EEPROM difettosa o
Il numero massimo di interruzioni della
assente
tensione di esercizio è stato raggiunto o
programma applicativo è nullo. Occorre
riparazione.
Il sistema di comando va in stop.
Memoria utente
Hardware difettoso, chiamare il servizio di
difettosa
assistenza.
Memoria utente
Questo errore non compare, quando è
inizializzata
selezionato il Boot-mode EEPROM.
Memoria del sistema
Hardware difettoso, chiamare il servizio di
operativo difettosa
assistenza.
Errore cumulativo bus Errore individuale di uno Slave AS-i; vedi
AS-i
manuale dello Slave AS-i.
Alimentazione dell’
Guasto dell’alimentatore AS-i oppure
AS-i difettosa
del cavo piatto giallo (power failure).
Master AS-i
E’ stato attivato il CFM del Master AS-i, ma
inesistente
quest’ultimo non esiste.
Slave AS-i
Verificare l’installazione sul sistema bus AS-i.
inesistente
E’ stato attivato il CFM del modulo di
Modulo di
connessione CP
connessione CP, pur non esistendo nessun
inesistente
modulo di connessione CP.
Componente CP
Verificare l’installazione del sistema CP.
inesistente
pagina successiva
Fig. B/11a: Segnalazioni di errore del sistema operativo
9809c
B-77
VISF 3
B.3 Tabella delle segnalazioni di errore
Numero di
errore
esad.
dec.
15
21
Descrizione
Causa / Possibili interventi / Effetti
Componente CP difettoso
Il cavo CP è interrotto oppure il modulo
CP è difettoso.
Adattare il progetto / programma allo
spazio di memoria disponibile. Ripetere
quindi il caricamento. Il sistema di
comando va in stop.
Errore di funzionamento (time-out)
durante lo svolgimento del programma
(reset del software eseguito)
Installare esclusivamente moduli I/O o
P ammissibili. Lo start del sistema di
comando avviene ugualmente.
Ridurre il numero di moduli I/O.
Lo start del sistema di comando
avviene ugualmente.
Ridurre il numero di moduli I/O o di
valvole. Lo start del sistema di
comando avviene ugualmente.
Cfr. manuale modulo CP
17
23
Memoria piena
19
25
Watchdog overflow
30
48
Modulo di tipo non
ammissibile
31
49
Sono stati installati più di
12 moduli I/O
33
51
Eccessiva occupazione
dell’area di indirizzi I/O
35
53
64
65
66
67
68
69
6A
100
101
102
103
104
105
106
Il modulo CP non è il
primo modulo
Numero di parametri errato
Errore parametro 1
Errore parametro 2
Errore parametro 3
Errore parametro 4
Errore in altri parametri
Errore di attivazione
modulo
6B
107
Errore di attivazione
programma
6C
108
Divisione errata
Verificare i parametri di trasmissione.
L’elaborazione del programma prosegue.
Il numero di modulo indicato è
inesistente. L’elaborazione del
programma prosegue.
Il numero di programma indicato è
inesistente. L’elaborazione del
programma prosegue.
Divisione per zero oppure
divisore ≤ - 32768.
L’elaborazione del programma prosegue.
... Segue alla pagina successiva
Fig. B/11b: Segnalazioni di errore del sistema operativo
B-78
9809c
VISF 3
B.3 Tabella delle segnalazioni di errori
Numero di
errore
esad.
dec.
6D
109
Descrizione
Causa / Possibili interventi / Effetti
Moltiplicazione errata
Intervallo valori di moltiplicazione
superato (± 32767).
L’elaborazione del programma
prosegue.
L’elaborazione del modulo di funzione
era errata o l’utente indirizzatoera di
tipo sbagliato.
Timeout nel corso dell’elaborazione di
un trasferimento dati controllato da
programma (ad es. utente difettoso).
Modulo in questione inesistente
odifettoso.
Il modo operativo selezionato non è
previsto per il modulo di funzione
attivato.
Impostare un altro modo operativo.
Il numero massimo dei moduli I/O
Fieldbus ammissibili è stato superato.
Nessuna risposta dal Master AS-i
(time out).
Attivare/disattivare l’unità di valvole.
Verificare l’installazione del modulo
Master AS-i (corretto inserimento dei
connettori, contatti deformati).
Altrimenti: errore hardware, chiamare il
servizio di assistenza.
6E
110
6F
111
Accesso a parametri
controllati da programma
impossibile
Timeout
70
112
Errore modulo I/O
71
113
Selezione modo operativo
errata
72
114
73
115
Errore di configurazione del
Fieldbus
Errore di configurazione
dell’AS-i
Fig. B/11c: Segnalazioni di errore del sistema operativo
9809c
B-79
VISF 3
B-80
B.3 Tabella delle segnalazioni di errore
9809c
VISF 3
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Cod. prod. 362 113
APPENDICE C:
Interprete dei comandi
9809c
C-I
VISF 3
Indice
C.
INTERPRETE DEI COMANDI
Definizione generale . . . . . . . . . . . . . . . . . C-1
Collegamento con un’unità
di dialogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-3
Attivazione dell’interprete
dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-4
Uscita dall’interprete dei comandi . . . . . C-5
Struttura dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . . C-5
Codifica dei comandi. . . . . . . . . . . . . . . . . . C-6
Definizione dei parametri . . . . . . . . . . . . . . C-7
Formato di caricamento . . . . . . . . . . . . . . C-8
DESCRIZIONE DEI COMANDI . . . . . . . . . C-9
HEXDUMP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-9
Visualizzazione del contenuto della
memoria (comando H) . . . . . . . . . . . . . . . . C-9
Visualizzazione delle aree di memoria . . . . C-9
DISPLAY. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-10
Visualizzazione degli operandi
(comando D) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operandi ad un solo bit . . . . . . . . . . . .
Operandi multi-bit . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operandi speciali . . . . . . . . . . . . . . . . .
A) Formato del display . . . . . . . . . . .
B) Procedure di handshaking . . . . . .
C) Programma. . . . . . . . . . . . . . . . . .
C-II
C-10
C-10
C-11
C-12
C-12
C-12
C-12
9809c
VISF 3
Tipo di programma . . . . . . . . . . . . . . . . . .
D) Modulo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
E) Libreria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
F) Memoria d’utente libera . . . . . . . .
G) EEPROM . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
H) Modo Run. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I) Comando DKS (vedi MODIFY) . .
C-13
C-15
C-16
C-16
C-17
C-17
C-17
CIFRA DI CONTROLLO
(CHECK-SUM) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-18
Calcolo della cifra di controllo (check-sum)
(comando C) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-18
Cifra e byte di controllo . . . . . . . . . . . . . . . C-18
MODIFY . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-19
Modifiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Modifica degli operandi (comando M). . . .
Operandi ad un solo bit . . . . . . . . . . . .
Operandi multi-bit . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operandi speciali . . . . . . . . . . . . . . . . .
A) Formato del display . . . . . . . . . . .
B) Procedure di handshaking . . . . . .
C) Modo esecutivo . . . . . . . . . . . . . .
D) MKF Configurazione nominale
del sistema Fieldbus. . . . . . . . . . .
C-19
C-19
C-20
C-21
C-22
C-22
C-22
C-22
C-22
ALLOCAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-23
Gestione della memoria . . . . . . . . . . . . . .
Allocazione di memoria (comando Z) . . . .
Creazione di un programma/
modulo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Creazione di una libreria. . . . . . . . . .
C-23
C-23
C-24
C-24
INITIALIZE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-25
Cancellazione della memoria
d’utente (comando Y) . . . . . . . . . . . . . . . . C-25
A) Cancellazione di tutti i file . . . . . . C-25
9809c
C-III
VISF 3
NULLIFY . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-25
B) Cancellazione di singoli
programmi. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
C) Cancellazione di singoli moduli . .
D) Cancellazione di singole librerie .
Cancellazione degli operandi . . . . . . . . . .
A) Cancellazione di tutti i flag . . . . . .
B) Cancellazione di tutti i registri . . .
C) Cancellazione di tutti i timer. . . . .
D) Cancellazione di tutti i contatori. .
C-25
C-26
C-26
C-27
C-27
C-27
C-27
C-27
PROM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-28
Backup . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-28
Backup dell’EEPROM (comando P) . . . . . C-28
E) Selezione RAM/EEPROM . . . . . . C-28
WRITE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-29
Lettura di dati (comando W) . . . . . . . . . . . C-29
LOAD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-30
Caricamento dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-30
RUN. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-31
Start del programma (comando R) . . . . . . C-31
STOP. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-31
Stop del programma (comando S) . . . . . . C-31
MODULO DI FUNZIONE . . . . . . . . . . . . . C-32
Attivazione di un modulo di funzione
(comando F) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-32
C-IV
9809c
VISF 3
C.
C. Interprete dei comandi
INTERPRETE DEI COMANDI
Definizione generale
L’interprete dei comandi è una parte del sistema
operativo dell’unità di valvole programmabile che
consente di controllare agevolmente dall’esterno l’unità di valvole programmabile tramite un terminale e
costituisce l’interfaccia verso l’FST 200 nel modo
operativo online (funzione di terminale avanzata).
Terminale
FST 200 nel
modo operativo online
Programmi applicativi
AWL, KOP
Compiler dell’FST
Interprete dei comandi
Programmi
applicativi compilati
Sistema operativo dell’unità di valvole programmabile
Fig. C/1: Schema generale dell’interprete dei comandi
9809c
C-1
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Attraverso il terminale si possono svolgere le seguenti operazioni:
Programmi
• start
• stop
• caricamento
• cancellazione (individuale o generale)
• modifica dei programmi
• calcolo della cifra di controllo (check-sum)
Unità di funzione
• modifica dei programmi.
• visualizzazione delle unità di funzione
Aree di memoria
• visualizzazione delle aree di memoria (di singole
aree o dell’intera area di programma)
• visualizzazione della directory
• visualizzazione di tutti i dati memorizzati.
NOTA:
I termini "comando" e "istruzione" vengono utilizzati nelle seguenti pagine con lo stesso significato.
C-2
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Collegamento con un’unità di dialogo
L’utilizzo dell’interprete dei comandi presuppone che
l’unità di valvole programmabile sia collegata a un’unità di dialogo idonea.
Esistono diverse possibilità di scelta:
• PC con interfaccia RS 232
• terminale con interfaccia RS 232.
L’interfaccia diagnostica svolge anche la funzione di
interfaccia dell’unità di valvole programmabile. Si
tratta di un’interfaccia RS 232 (V.24) con isolamento
galvanico mediante optoaccoppiatore (per le relative
specifiche vedi capitolo 2, "Dati tecnici").
Per il collegamento, procedere nel seguente modo:
• Disinserire la tensione di esercizio dell’unità di
dialogo e dell’unità di valvole programmabile.s
• Impostare (a livello di hardware) i parametri dell’
interfaccia RS 232.
• Collegare l’interfaccia.
• Inserire nell’ordine la tensione di esercizio
1. dell’unità di valvole programmabile
2. dell’unità di dialogo.
• Impostare eventualmente (a livello di software) i
parametri dell’interfaccia RS 232.
9809c
C-3
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Il programma utility "On-line operation" (modo online) è parte integrante dell’FST 200. Consente di visualizzare o variare gli stati del sistema durante il
funzionamento. Con questo programma è inoltre
possibile fissare la configurazione di sistema dell’
SF 3. L’interprete dei comandi dell’SF 3 si attiva nel
momento stesso in cui viene richiamato.
Attivazione dell’interprete dei comandi
AVVERTENZA:
• Le istruzioni contenute nell’interprete dei comandi possono dare luogo alla riorganizzazione o
alla cancellazione di spazi di memoria, causando la perdita dei dati in essi contenuti.
• Si raccomanda di utilizzare esclusivamente
istruzioni di cui si conoscono gli effetti.
Attivazione tramite FST 200
L’interprete dei comandi può essere agevolmente
comandato tramite i tasti di funzione.
• Selezionare "On-line operation" nel menu "Utilities" (programmi utility).
Nell’FST 200 è prevista anche una simulazione del
terminale.
• Nel menu "On-line operation" selezionare con F3
"Terminal Mode" (modo terminale).
C-4
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Attivazione tramite terminale
E’ possibile attivare l’interprete dei comandi anche
tramite il terminale procedendo nel modo indicato di
seguito.
Formato input
Segnalazione dell’interprete
dei comandi
CTRL T
SF 3 V1.1
>_
Osservazione:
L’interprete dei comandi può essere riavviato in
qualsiasi momento azionando i tasti CTRL+T.
Uscita dall’interprete dei comandi
Il comando di uscita dall’interprete dei comandi può
essere introdotto dal sistema di comando o dall’unità di dialogo.
Formato input
Segnalazione dell’
interprete dei comandi
X <CR>
Nessuna segnalazione da
parte dell’interprete dei
comandi
Struttura dei comandi
Per ogni istruzione è previsto un preciso formato di
input composto da:
• una lettera (di identificazione del comando)
• un parametro (lettera o numero stabilito in base
alla definizione dei parametri)
• un indirizzo di memoria (non sempre necessario).
9809c
Formato input
Segnalazione dell’
interprete dei comandi
<Lettera del comando>,
[<Parametro>]
[<Indirizzo di memoria>]
A seconda del comando
C-5
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Osservazione:
• Le impostazioni possono essere eseguite indifferentemente in lettere maiuscole o minuscole.
• Le impostazioni devono essere concluse digitando <CR>.
• Per correggere le impostazioni premere DEL,
Backspace oppure CTRL+H.
Codifica dei comandi
Nella seguente tabella riportiamo le lettere utilizzate
per abbreviare i diversi comandi e il rispettivo significato.
Codice e descrizione del comando
Significato
H = HEX-DUMP
D = DISPLAY
(= raffig. parz.esadecim. della memoria)
(= visualizzazione di operandi)
Visualizzazione di
contenuti della
memoria/operandi.
C = CHECKSUM
(= check-sum)
Calcolo della
check-sum.
M = MODIFY
(= modifica operandi)
Modifica.
Z = ALLOCATION
N = NULLIFY
Gestione della
memoria.
Y = INITIALISE
(= assegnazione spazio di memoria)
(= cancellazione di programmi e di
operandi)
(= inizializzazione della directory)
P = PROM
(= EEPROM)
Programmazione
dell’EEPROM,
impostazione del
Boot-mode.
W = WRITE
L = LOAD
(= output dati)
(= input dati)
Backup dei dati.
R = RUN
(= start)
Avviamento del
programma.
S = STOP
(= stop)
Arresto del
programma.
F = FUNCTION
(= moduli di funzione)
Attivazione dei
moduli di funzione.
C-6
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Definizione dei parametri
L’impostazione dei parametri varia a seconda che il
comando sia riferito a un operando, a un file o a
un’area di memoria.
Parametro
Significato
C
Contenuto globale della memoria, esclusi la memoria d’utente
libera e lo stato del sistema.
S
Memoria d’utente disponibile oppure verifica del sistema (varia
a seconda del comando precedente).
D
Directory (directory del programma) oppure formato del display
(varia a seconda del comando precedente).
K
Configurazione
L<x>
Libreria
H
Procedure di handshaking
P<x>
Programma n. x
B<x>
Modulo di programma n. x
I<y>.<x>
Ingresso n. y.x *)
IW<y>
Parola di ingresso n. y *)
O<y>.<x>
Uscita n. y.x *)
OW<y>
Parola di uscita y *)
F<y>.<x>
Flag n. y.x
FW<y>
Parola di flag n. y
C<y>
Contatori n. y
CW<y>
Parola di contatori n. y
CP<y>
Preselezione contatore n. y
T<y>
Timer n. y
TW<y>
Parola di timer n. y
TP<y>
Preselezione timer n. y
R<z>
Registro n. z
O<u>
Operando speciale n. u
u = {0 ... 4095}
x = {0,...,15}
y = {0,...,31}
z = {0,...,127}
*) Relativo alle dimensioni dell’unità di valvole
9809c
C-7
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Formato di caricamento
I dati vengono letti o prelevati nell’/dall’interprete dei
comandi nel formato dati INTELHEX attraverso la
connessione diagnostica. La particolarità di questo
formato è che ogni riga comprende sia il proprio indirizzo di memoria che la propria cifra di controllo
(check-sum), il che garantisce una maggiore sicurezza nella trasmissione seriale dei dati.
Un file caricato nel formato INTELHEX viene rappresentato come segue:
<Lunghezza> <AA> <Tipo> <Dati><Byte di controllo>
Lunghezza: numero (a due cifre esadecimali) dei
byte di dati presenti in ogni riga.
AA:
indirizzo iniziale del primo byte di dati
(a 4 caratteri).
Tipo:
00 = la riga contiene un’informazione
01 = la riga è l’ultima riga di trasmissione e non contiene informazioni. Il presente record è un record di "fine trasmissione".
Dati:
byte di dati (di due caratteri ciascuno)
Byte di
controllo:
byte di controllo per tutti i byte della riga.
Esempio
Indirizzo relativo
Byte di dati
: 10 0230 00 0640170017C0188019401A001AC01B801 46
La riga comprende La riga comprende
(10 esad.=16 dec.) informazione
byte di dati
C-8
Byte di controllo
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Descrizione dei comandi
Nella pagine a seguire è riportata la descrizione dei
singoli comandi, in qualche caso anche con il supporto di esempi.
HEXDUMP
H
Visualizzazione del contenuto della memoria (comando H)
Per visualizzare i dati in memoria si utilizzano i seguenti comandi:
• HEXDUMP: visualizzazione dell’area di memoria
• DISPLAY: visualizzazione degli operandi
Visualizzazione delle aree di memoria
Con il comando H è possibile ottenere la visualizzazione sul display delle aree di memoria in formato
esadecimale.
Per annullare il comando H, azionare il tasto <CR>.
Si possono visualizzare le aree di memoria relative:
• all’intera area di memoria
• alla directory
• a singoli file.
Formato
input
HD
HP {0,...,15}
HB {0,...,15}
Significato
Visualizzazione della directory
Visualizzazione dei programmi dal n. 0 al n. 15
Visualizzazione dei moduli di programma
dal n. 0 al n. 15
HL { 0,...,15} Visualizzazione della lista di configurazione
nominale
HI { 0,...,15} Visualizzazione della lista di configurazione reale
HK
Visualizzazione della configurazione del
sistema
9809c
C-9
VISF 3
C. Interprete dei comandi
DISPLAY
D
Visualizzazione degli operandi (comando D)
L’istruzione DISPLAY consente di visualizzare gli
stati e i contenuti degli operandi oltre che lo stato
attuale dei programmi. La risposta dell’interprete dei
comandi viene sempre visualizzata nella riga di immissione.
Operandi ad un solo bit
Visualizzazione dello stato dell’operando selezionato
(segnale "0" o "1").
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
Timer D T <y>
DT<y> = {0/1}
Contatori D Z <y>
DZ<y> = {0/1}
Ingressi D E <y>.<x>
DE<y.x> = {0/1}
Uscite D A <y>.<x>
DA<y.x> = {0/1}
Flag D M<y>.<y>
DM<y.x> = {0/1}
x = {0,..., 15}, y = {0,..., 31}
Esempio 1
Visualizzazione dello stato dell’operando ad un bit uscita 0.6
DA0.6=1
>_
Esempio 2
Visualizzazione dello stato dell’operando ad un bit ingresso 1.5
DE1.5=0
>_
C-10
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Operandi multi-bit
Per richiamare sul video i contenuti delle varie unità
di funzione multi-bit sono previsti i seguenti rilevamenti:
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei comandi
Parole di ingresso: D E W <y>
DEW<y> = {$HEXADEC./SIGNED
DEC./DEC./BIN}
Parole di uscita: D A W <y>
DAW<y> = {$HEXADEC./SIGNED
DEC./DEC./BIN}
Parole flag: D M W <y>
DMW<y> = {$HEXADEC./SIGNED
DEC./DEC./BIN}
Parole di timer: D T W <y>
DTW<y> = {$HEXADEC./SIGNED
DEC./DEC./BIN}
Parole di contatori: D Z W <y>
DZW<y> = {$HEXADEC./SIGNED
DEC./DEC./BIN}
Preselezione timer: D T V <y>
DTV<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN}
Preselezione contatori: D Z V <y>
DZV<y> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN}
Parola di errore: D F
DF = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN}
Registro: D R <z>
DR<z> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN}
Operando speciale: DO <u>
DO<u> = {$HEXADEC./SIGNED DEC./DEC./BIN}
x = {0,..., 15}, u = {0,..., 4095}, y = {0,..., 31}, z = {0,...,127}
9809c
C-11
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Operandi speciali
A) Formato del display
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
DD
>DD={S/D/H/B}
S = Decimale segnato (default),
H = Esadecimale,
D = Decimale,
B = Binario
B) Procedure di handshaking
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
DH
>DH={0/1}
0 = Senza handshaking, 1 = Con handshaking (default)
C) Programma
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
D P <x>
>DPx = <Tipo programma>,*)
<Lunghezza programma>,*)
<Stato programma>,*)
[, . step attuale del programma>*)
[,<Numero modulo>,*)
<N. step attuale del modulo>]]*).
x = {0,..., 15)
*)
Per una spiegazione dettagliata delle segnalazioni, vedi
pagine successive
C-12
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Tipo di programma
Il tipo di programma viene visualizzato in formato
decimale o esadecimale con il seguente schema di
codifica a bit:
BIT
7
6
5
4
3
2
1
0
Nome file: 000 = programma
001 = modulo
010 = libreria
011 = file esterno
Memoria: 0 = rilocabile
1 = assoluta
Linguaggio: 000 = LDR
001 = STL
010 = Assembler
Bit per cifra di controllo (check-sum): 0 o 1
Fig. C/2: Codifica del tipo di programma
9809c
C-13
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Esempio:
Modulo STL riallocabile ("mobile") con bit per cifra di
controllo (check-sum)
Codifica:
1
0 0 1 0
0 0 1
Rappresentazione: >DP3=145,... decimale
>DP3=$0091,... esadecimale
Fig. C/3: Esempio di tipo di programma
Lunghezza del programma
La lunghezza del programma indica il numero dei
byte di dati di un programma.
Stato del programma
Lo stato del programma = 0 significa che il programma non è attivato, mentre lo stato del programma =
1 significa che il programma è attivato.
N. step di programma
Il numero dello step attuale di programma (0...255)
appare solo quando il programma corrispondente è
attivato (stato di programma = 1).
Progr. LDR.: n. 0
Progr. STL: n. 0...255
Numero modulo e numero step del modulo
Il numero del modulo (0...15) e il numero dello step
del modulo (0...255) vengono visualizzati al momento dell’elaborazione di tale modulo da parte del programma attivato.
C-14
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
D) Modulo
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
D B <x>
>DB<x>= <Tipo di modulo>,
<Lunghezza modulo>
x = {0,..., 15}
Tipo di modulo
Vedi "Tipo di programma"
Lunghezza del modulo
La lunghezza del modulo indica il numero dei byte
di dati contenuti in un modulo.
9809c
C-15
VISF 3
C. Interprete dei comandi
E) Libreria
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
D L {0...15}
DL{0...15} = <Nr.><Lunghezza
libreriaä><Nome>
Lunghezza della libreria
La lunghezza della libreria indica il numero dei byte
di dati contenuti in una libreria.
F) Memoria d’utente libera
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
DS
>DS = <ü memoria d’utente disponibile>
Area di memoria dell’utente ancora disponibile
Con il comando DS è possibile visualizzare lo spazio disponibile di memoria dell’utente (a scelta in caratteri decimali, esadecimali o decimali segnati).
C-16
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
G) EEPROM
Comprende il numero dei cicli di programmazione
completati per i programmi e l’output del Boot-mode
attuale.
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
DC
>DC = <N. cicli di programmazione>,
<Boot-mode>
Numero cicli di programmazione = {0...999}
Boot-mode = {80, 82}
80 = EEPROM
82 = RAM
H) Modo Run
Formato input
DKR = {0/1}
0 = avviamento automatico off 1 = avviamento automatico on
I) Comando DKS (vedi MODIFY)
9809c
C-17
VISF 3
C. Interprete dei comandi
CIFRA DI CONTROLLO (CHECK-SUM)
C
Calcolo della cifra di controllo (check-sum)
(comando C)
L’interprete dei comandi consente di controllare
qualsiasi area della memoria dell’utente.
Cifra e byte di controllo
Con il comando C è possibile determinare la cifra
(check-sum) e il byte di controllo per una data area
di memoria e visualizzarli sul display.
La cifra e il byte di controllo, entrambi in formato
esadecimale, sono composti rispettivamente da sei
e da due cifre.
E’ possibile calcolare in modo analogo la cifra di
controllo (check-sum) sull’intera area di memoria,
sulla directory o sui singoli file.
Formato input
Significato
CC
Cifra di controllo (check-sum) su tutti i
programmi, moduli di programma, librerie
CD
Cifra di controllo (check-sum) sulla directory
CP {0,..., 15}
Cifra di controllo (check-sum) sui
programmi n. 0...15
CB {0,..., 15}
Cifra di controllo (check-sum) sui moduli di
programma n. 0...15
CL {0,...,15}
Cifra di controllo (check-sum) sulle librerie
Esempio 1
CP2=001500:00
Esempio 2
CL2 = 02F300:00
Il byte di controllo dell’area di memoria, della directory o dei file deve essere sempre 00.
Un byte di controllo differente da 00 segnala la presenza di un’anomalia nell’area di memoria.
C-18
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
MODIFY
M
Modifiche
L’interprete dei comandi consente di modificare gli
operandi.
Modifica degli operandi (comando M)
Con il comando M è possibile modificare i contenuti
o gli stati degli operandi, e, a scelta, di visualizzarli.
• Per modificare direttamente un operando senza
averlo precedentemente visualizzato, si deve fare
seguire all’istruzione l’immissione del valore desiderato e chiudere con <CR>.
Esempio:
>MAW1=255
• Qualora si desideri visualizzare il contenuto o lo
stato dell’operando prima di modificarlo, una volta immessa l’istruzione si deve digitare <CR>.
L’interprete dei comandi fornirà il valore attuale.
Impostare il valore desiderato dopo i due puntie
chiudere con <CR>.
Esempio:
>MAW1=255:126
L’immissione dei valori può avvenire in caratteri decimali, esadecimali o decimali segnati (vedi "Formato del display").
9809c
C-19
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Operandi ad un solo bit
Per modificare lo stato di questo tipo di operandi
immettere i seguenti dati:
Formato input:
Uscite:M A <y>.<x>
Stato flag:M M <y>.<y>
Stato timer:M T <y>
Stato contatori:M Z <y>
x = {0,...,15}, y = {0,..., 31}
Esempio
>MA1.6 = 1 : 0
Prima della
modifica
C-20
Dopo la
modifica
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Operandi multi-bit
Per modificare i contenuti degli operandi multi-bit immettere i seguenti dati:
Formato input:
Parola di uscita: M A W <y>
Parola di flag: M M W <y>
Parola di timer: M T W<y>
Preselezione timer: M T V <y>
Parola di contatore: M Z W <y>
Preselezione contatori: M Z V <y>
Registro: M R <z>
Errore: M F
Operando speciale: M O <u>
x = {0,..., 15},
y = {0,..., 31}, z = {0,..., 127}, u = {0...4095}
Esempio
>MZW0=9662:xxxxx
Valore attuale
del contatore
9809c
Nuova preselezione
del contatore
C-21
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Operandi speciali
A) Formato del display
Formato input
M D = {D/S/H/B}
D = Decimale,
H = Esadecimale
S = Decimale segnato,
B = Binario
B) Procedure di handshaking
Formato input
M H = {0/1}
0 = Senza handshaking, 1 = Con handshaking
C) Modo esecutivo
Formato input
MkR = {0,1}
0 = Avviamento automatico off,
1 = Avviamento automatico on
DKS - Configurazione reale del sistema Fieldbus.
Visualizzazione delle impostazioni attuali del Fieldbus.
DKF - Configurazione nominale del sistema Fieldbus. Visualizzazione delle impostazioni del Fieldbus,
che entreranno in uso all’avviamento successivo
(accensione) del sistema.
D) MKF Configurazione nominale del sistema Fieldbus
Nessun Fieldbus: MkS = K
Master:
MkS = M, baud FB =, bus
Slave:
MkS = S, baud FB, bus, indirizzo,
numero ingressi, numero uscite
Modo:
Baud FB:
Term.bus:
Indirizzo:
Numero di
ingressi:
Numero
di uscite:
C-22
K (0), M (1), S (2)
0 = 375 kB, 1 = 187,5 kB, 2 = 62,5 kB,
3 = 31,25 kB
0 = terminale bus off, 1 = terminale bus on
Indirizzo FB degli Slave (1...31)
Numero dei byte di ingresso FB (0...12)
Numero dei byte di uscita FB (0...12)
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
ALLOCAZIONE
Z
Gestione della memoria
Per la cancellazione o il caricamento di programmi
nel sistema di comando è necessario fornire le istruzioni necessarie per organizzare l’area di memoria.
Allocazione di memoria (comando Z)
Il comando Z deve essere immesso prima di caricare:
• programmi
• moduli
• librerie
(vedi anche "Caricamento dati"). Organizza l’area di
memoria ed esegue le seguenti funzioni:
• verifica l’esistenza di spazio di memoria sufficiente;
• crea nuove aree di memoria per i programmi, i
moduli e le librerie;
• qualora si debba caricare un programma o un
modulo con lo stesso numero di un programma o
modulo già esistente, trasferisce quest’ultimo in
fondo alla memoria utente;
• verifica il numero della versione di una libreria
esistente.
9809c
C-23
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Creazione di un programma/modulo
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei comandi
ZP <N. di programma>
$"Indirizzo compreso tra 0000 e 7FFE"
<Lunghezza programma> oppure
E9: MEMORY FULL *)
>_
ZB <N. di modulo>,
<Lunghezza modulo>
$"Indirizzo compreso tra 0000 e 7FFE"
oppure
E9: MEMORY FULL *)
>_
Numero programma o modulo
= {0...7}
Lunghezza programma o modulo = lunghezza del file in byte
*) La capacità della memoria dell’utente non basta più per contenere il programma da
caricare
Creazione di una libreria
Formato input
Segnalazione dell’
interprete dei comandi
Significato
ZL <x>,
<Lunghezza
libreria>
$"Indirizzo compreso tra 0000 e
7FFF"
La libreria non è ancora
stata attivata e può
essere caricata con il
comando LL.
oppure
$"Indirizzo compreso tra 0000 e
7FFE"
La libreria è già attivata,
per cui è superfluo
caricarla nuovamente
nel sistema di comando.
oppure
E8: ACCESS ERROR
La versione della libreria
attivata è errata oppure
è già stato caricato il
numero massimo di
librerie.
oppure
E9: MEMORY FULL
La capacità della
memoria dell’utente è
insufficiente per
contenere la libreria.
x = {0...15}
C-24
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
INITIALIZE
Y
Cancellazione della memoria d’utente (comando Y)
Per ottenere la cancellazione contemporanea di tutti
i dati (programmi, moduli di programma, librerie) e la
cancellazione di singoli dati è necessario immettere
comandi diversi.
ATTENZIONE:
con il comando Y si cancella tutta la memoria
d’utente (directory compresa) e non esiste più
nessuna possibilità di ripristinare i dati.
A) Cancellazione di tutti i file
Formato input
Segnalazione
dell’interprete dei
comandi
Y
>DEL ALL ? [Y/N]:_
Formato input
Y<CR> se si desidera
cancellare tutto
<CR> se non si desidera
eseguire il comando Y
NULLIFY
B) Cancellazione di singoli programmi
N
Formato input
N P <N. di programma>
N. di programma = {0,..., 15}
9809c
C-25
VISF 3
C. Interprete dei comandi
C) Cancellazione di singoli moduli
Formato input
N B <N. di modulo>
Numero modulo = {0,..., 15}
D) Cancellazione di singole librerie
Formato input
Segnalazione
dell’interprete dei
comandi
NL<Tipo di libreria>
DEL ALL ? [Y/N]:_
Tipo libreria = {A/K/F}
Formato input
Y <CR> se si desidera
cancellare tutto
<CR> se non si desidera
eseguire il comando Y
C-26
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
Cancellazione degli operandi
A) Cancellazione di tutti i flag
Formato input
NM
B) Cancellazione di tutti i registri
Formato input
NR
C) Cancellazione di tutti i timer
Formato input
NT
D) Cancellazione di tutti i contatori
Formato input
NZ
9809c
C-27
VISF 3
C. Interprete dei comandi
PROM
P
Backup
L’interprete dei comandi è dotato di diversi comandi
per eseguire il backup dei dati, che consentono di:
• copiare i dati dalla RAM all’EEPROM
(backup in caso di caduta di tensione)
• leggere i dati dal sistema di comando e memorizzarli in unità esterne (ridondanza)
• caricare i dati nel sistema di comando dopo averne eseguito il backup su unità esterne.
Backup dell’EEPROM (comando P)
E) Selezione RAM/EEPROM
Esistono tre comandi per abilitare la copia del
programma dalla RAM nell’EEPROM. Si tratta di
comandi protetti, a cui è possibile accedere digitando CTRL A.
Formato input
Segnalazione
dell’interprete dei comandi
CTRL A
> *)Abilitazione dei comandi
protetti
PE Copiare il contenuto
della RAM nell’EEPROM
> PE = {-1}
elaborazione terminata
> PE = {0, numero di errore}
PP Boot-mode EEPROM
> PP = {-1}
elaborazione terminata
> PP = {0, numero di errore}
PR Boot-mode RAM
> PR = {-1}
elaborazione terminata
> PR = {0, numero di errore}
*)
C-28
I comandi non sono protetti finché
• si ripete la digitazione CTRL A oppure
• si esce dall’interprete dei comandi.
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
WRITE
W
Lettura di dati (comando W)
Con il comando W è possibile leggere una determinata area della memoria utente in formato caricamento (= formato INTELHEX) attraverso la connessione diagnostica. L’indirizzo delle righe dati visualizzate tramite il comando W è relativo, essendo riferito all’indirizzo iniziale dell’area di memoria in questione.
Tramite questo comando è possibile richiamare a video anche l’intera area di memoria, la directory o
singoli file.
9809c
Formato input
Significato
WC
Lettura di tutti i programmi, moduli di
programma e librerie
WD
Lettura della directory
WP {0,...,15}
Lettura dei programmi n. 0...15
WB {0,...,15}
Lettura dei moduli n. 0...15
WL {0 ... 15}
Lettura della libreria
C-29
VISF 3
C. Interprete dei comandi
LOAD
L
Caricamento dati
Il comando di caricamento consente di trasferire dei
file (programmi, moduli di programma, librerie) dall’unità di dialogo alla memoria dell’unità di valvole
programmabile.
NOTA:
• Prima di attivare il comando L è necessario
creare il nuovo programma nell’area di memoria
mediante il comando Z oppure spostarlo alla fine
della memoria utente valida.
• I dati caricati vengono memorizzati a partire
dall’indirizzo specificato con il comando Z.
Formato input
Significato
LC
Caricamento dell’intera area di memoria
LD
Caricamento della directory
LP {0,..., 15}
Caricamento dei programmi n. 0...15
LB {0,..., 15}
Caricamento dei moduli n. 0...15
LL {0,..., 15}
Caricamento delle librerie n. 0...15
Il criterio di interruzione è dato dal record di "fine"
(in alternativa, spegnere e reinserire la tensione di
esercizio); digitare sul terminale <DC1> o <CR>
(con o senza handshaking).
L’interprete dei comandi trasmette i dati in formato
INTELHEX.
C-30
9809c
VISF 3
C. Interprete dei comandi
RUN
R
Start del programma (comando R)
Il comando R serve per attivare un programma eseguibile nel sistema di comando.
Formato input
R
Introducendo il comando R si avvia il primo programma eseguibile riportato nella directory.
Suggerimento:
dare al programma di gestione il numero 0.
Qualora si desideri avviare un programma specifico,
occorre indicarlo espressamente.
Formato input
R P <N. di programma>
N. di programma = {0,..., 15}
STOP
S
Stop del programma (comando S)
Formato input
S
Con il comando S si interrompono tutti i programmi
in corso di elaborazione.
9809c
C-31
VISF 3
C. Interprete dei comandi
MODULO DI FUNZIONE
I
Attivazione di un modulo di funzione
(comando F)
I moduli di funzione vengono attivati tramite il comando F. Se l’attivazione ha avuto esito positivo, il
messaggio di risposta consiste nell’emissione di
max. 6 parametri.
Formato input
Segnalazione dell’interprete dei
comandi
F <FBN> [,P1 [,P2 [,P3 [,P4 [,P5 [,P6 ] ] ] ] ] ]
FBN:= Numero del modulo di funzione* {0...255}
Vedi Appendice B, Tabella moduli di funzione
C-32
9809c
VISF 3
Unità di valvole programmabile
con
blocco di comando SF 3
Cod. prod. 362 113
APPENDICE D:
Glossario, indice analitico
9809c
D-I
VISF 3
Indice
D.1 GLOSSARIO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D-1
D.2 INDICE ANALITICO . . . . . . . . . . . . . . . . . D-13
D-II
9809c
VISF 3
D.1 Glossario
D.1 GLOSSARIO
A
Automode
(Termine inglese utilizzato per indicare lo start automatico)
Se si seleziona questo modo di funzionamento per
l’unità di valvole programmabile, all’inserzione della
tensione verrà avviato il programma con il numero
più basso. In caso contrario, sarà necessario avviare un programma specifico (p.es. con il terminale/interprete dei comandi, PC/FST 200).
Se le unità di valvole programmabili con connessione Fieldbus sono impiegate come Slave indipendenti, occorre impostare la funzione Automode per
ognuno di questi Slave. E’ tuttavia necessario garantire che lo start automatico del programma nel
Fieldbus non dia luogo a movimenti indesiderati degli attuatori collegati.
B
Baud
Unità di misura della velocità di trasmissione dei
dati. 1 baud = 1 bit/s
Baud rate
Il baudrate indica la velocità con cui vengono trasmessi i dati. L’unità trasmittente e l’unità ricevente
devono avere lo stesso baudrate, altrimenti possono
verificarsi errori di trasmissione.
9809c
D-1
VISF3
D.1 Glossario
Blocco di comando
Il blocco di comando rappresenta la "componente
intelligente" dell’unità di valvole programmabile, in
quanto comprende l’elettronica (PLC) che rende
programmabile un’unità di valvole standard. Il blocco
di comando viene realizzato con il grado di protezione IP65, il che consente di applicare il PLC integrato direttamente sulla macchina.
Boot-mode
Per "boot" si intende l’avviamento/il riavviamento
delle apparecchiature programmabili (PC, PLC, unità di valvole programmabili). Il Boot-mode definisce
quello che accade nella fase di avviamento. Nell’unità di valvole programmabile sono disponibili i seguenti Boot-mode:
• Boot-mode RAM
All’inserzione della tensione di esercizio il sistema accede al programma applicativo esistente
nella memoria RAM.
• Boot-mode EEPROM
All’inserzione della tensione di esercizio il contenuto dell’EEPROM viene copiato per intero nella
RAM, dove ha luogo la successiva elaborazione
del programma.
Byte diagnostico
In presenza di un errore, il byte diagnostico fornisce
informazioni rilevanti circalo stato della periferica
collegata (ad es. Master AS-i o altri utenti Fieldbus).
L’interrogazione dei byte diagnostici viene effettuata
dal programma applicativo del PLC tramite il Fieldbus. Le informazioni così ottenute possono essere
elaborate dal programma. Ciò consente ad es. la visualizzazione di messaggi di errore sul display di testo.
Byte di stato
(Vedi byte diagnostico)
D-2
9809c
VISF 3
D.1 Glossario
C
Cambio di task
In caso di elaborazione contemporanea di più programmi, il sistema operativo suddivide i singoli programmi in task, che il processore esegue in successione. Si ha un cambio di task:
• al termine dell’esecuzione di un programma a
connessioni logiche in LDR o STL
• al termine di uno step di programma all’interno di
un programma sequenziale in STL.
A ogni cambio di task ha luogo la lettura/scrittura
delle riproduzioni di processo (PIO/PII). Ciò rende
l’unità di valvole SF 3 estremamente veloce, se adeguatamente programmata.
D
Diagnosi
Individuazione, localizzazione, classificazione, visualizzazione, analisi approfondita di errori, anomalie di
funzionamento e segnalazioni.
Il sistema diagnostico esegue funzioni di controllo
che vengono svolte automaticamente durante il funzionamento della macchina.
9809c
D-3
VISF3
D.1 Glossario
E
EEPROM (Electrically Erasable Programmable Read Only Memory)
Memoria non volatile, il cui contenuto può essere
cancellato elettricamente e che può essere riprogrammata mediante inserimento di nuove informazioni. Le EEPROM possono essere riprogrammate
fino a 100 000 volte. Nel sistema di comando dell’SF 3 i programmi applicativi possono essere copiati
fino a 1000 volte nell’EEPROM.
Emulazione, emulare
Imitazione di una funzione o di un’apparecchiatura
tramite computer. L’FST 200 è dotato di emulatori in
grado di riprodurre il funzionamento delle unità operative e di visualizzazione nel PC. Questa funzione
contribuisce a semplificare la messa in servizio.
F
Fieldbus
Sistema bus seriale per lo scambio di informazioni
tra gli elementi di una sequenza o di un processo
produttivo posti a notevole distanza gli uni dagli altri.
Le stazioni remote del processo sono dotate di sensori, attuatori e unità di comando più o meno complessi. I principali vantaggi offerti dall’impiego di un
Fieldbus sono costituiti dalla limitazione del cablaggio in parallelo, l’alleggerimento del carico di funzioni del controllore grazie alla pre-elaborazione e all’eliminazione delle difficoltà causate dalla trasmissione
di valori analogici grazie alla digitalizzazione all’interno dell’utente Fieldbus.
Funzione multitasking
Capacità di un PC o di un sistema di comando di
elaborare contemporaneamente più programmi o
processi (da "task" = compito, processo).
D-4
9809c
VISF 3
D.1 Glossario
G
Gestione centralizzata
Un sistema Fieldbus si dice "a gestione centralizzata" se un solo Master è responsabile dellagestione
delle informazioni nel Fieldbus e dell’azionamento di
tutti gli ingressi e le uscite. Si ha un esempio di sistema a gestione centralizzata quando le unità di
valvole sono collegate al Fieldbus Festo.
I
Indipendente
Le unità di valvole programmabili dispongono di un
PLC integrato e sono pertanto indipendenti da un
Master di gestione. Una volta effettuata la messa in
servizio, l’unità di valvole programmabile SF 3 è in
grado di funzionare senza l’ausilio di dispositivi supplementari, ossia in modo indipendente.
Indirizzo Fieldbus
L’indirizzo è necessario per poter identificare i singoli utenti all’interno del sistema Fieldbus. L’indirizzo
Fieldbus viene impostato sull’utente Fieldbus tramite
il selettore di indirizzi o il Software FST 200.
Interfaccia diagnostica
L’interfaccia diagnostica rappresenta il punto di connessione tra l’unità di valvole programmabile e le
seguenti apparecchiature:
• unità operative (unità operative e di visualizzazione ABG e ABG-2, terminale)
• programmatore (PC con interfaccia RS 232).
L’interfaccia diagnostica è conforme allo standard
internazionale V.24/RS 232.
9809c
D-5
VISF3
D.1 Glossario
Interrupt
Interruzione di un processo o di un programma generata da un evento esterno. Un evento connesso a
un interrupt ha priorità assoluta e viene quindi elaborato immediatamente. Il processo o programma viene quindi ripreso dal punto in cui è stato interrotto.
L
LDR (schema a contatti)
Modo di rappresentazione grafica delle funzioni di
comando organizzate per connessioni logiche; corrisponde allo schema elettrico.
M
Modulo di connessione Fieldbus
Il modulo di connessione Fieldbus permette di collegare un sistema di comando elettronico (ad es.
PLC, PC, unità di valvole programmabile) a un sistema Fieldbus. Il modulo di connessione Fieldbus
deve essere abbinato al rispettivo tipo di Fieldbus,
per potere supportare le funzioni fisiche e logiche
del sistema bus.
Modulo di programma
Per semplificare la programmazione e snellire i programmi applicativi, le sequenze di istruzioni o gli
output di testo più frequenti vengono raggruppati in
moduli di programma (sottoprogrammi).
Gli output (moduli) di testo vengono scritti con uno
speciale editor di testi di visualizzazione e memorizzati sotto forma di moduli di programma. I moduli di
programma vengono richiamati direttamente dal programma durante l’elaborazione. L’unità di valvole
programmabile SF 3 è in grado di gestire un massimo di 16 moduli di programma nella memoria dell’utente.
Ogni Slave indipendente dispone di 16 moduli di
programma.
D-6
9809c
VISF 3
D.1 Glossario
O
Operando
L’istruzione di comando del programma per un controllore logico programmabile è composta nella maggior parte dei casi da un’operazione e un operando:
l’operazione indica lafunzione da svolgere e l’operando indica su quale elemento tale operazione
deve esere eseguita. L’operando può essere costituito sia dall’indirizzo di un modulo I/O che da un
indirizzo interno al sistema di comando (ad es. un
flag, un timer, un contatore ecc.).
Esempio: nell’istruzione:
AND I3.2
"AND" è l’operazione (AND logico) e "I3.2" l’operando.
Operazione
Componente del set di istruzioni di un PLC (vedi anche "Operando").
P
Permanente
Gli operandi permanenti non sono soggetti a cambiamenti di stato in seguito allo spegnimento e alla
riaccensione del sistema di comando.
In caso di caduta della tensione di esercizio, alcuni
degli operandi dell’unità di valvole programmabile
vengono "salvati" in una memoria non volatile (EEPROM). Al ripristino della tensione, detti operandi
vengono recuperati per essere utilizzati dal programma applicativo. Gli operandi non permanenti
(non salvati) perdono il loro contenuto subito dopo
la disinserzione della tensione di esercizio.
9809c
D-7
VISF3
D.1 Glossario
PII
(vedi "Riproduzione del processo")
PIO
(vedi "Riproduzione del processo")
Power failure
Caduta della tensione di esercizio. Per il bus AS-i è
opportuno fare una distinzione più precisa: il Master
AS-i segnala un "power failure" quando manca la
tensione di esercizio AS-i sul Master AS-i. Possono
esistere diverse cause:
- interruzione del cavo piatto AS-i di alimentazione
del Master AS-i
- guasto dell’alimentatore AS-i.
Programma applicativo
Programma scritto per un sistema di comando da o
per un utente, p.es. un PLC, che consente l’esecuzione di una funzione di comando specifica per
quell’utente. Nell’unità di valvole SF 3 i programmi
applicativi vengono scritti in linguaggio STL o LDR e
possono essere memorizzati in modo permanente
nell’EEPROM.
Protocollo
Convenzione che consente la comunicazione tra
due o più apparecchiature: definisce ad es. dopo
quale carattere di controllo un testo inizia o finisce.
D-8
9809c
VISF 3
D.1 Glossario
R
RAM (Random Access Memory)
Memoria ad accesso casuale. Il contenuto di queste
memorie puòessere letto, cancellato o modificato da
computer. Per accedere ai dati memorizzati occorre
indicare il relativo indirizzo. Questa procedura consente di accedere rapidamente ai dati memorizzati.
Dato che, in caso di caduta della tensione di esercizio, queste memorie non sono in grado di mantenere i propri dati, il loro contenuto deve essere preventivamente memorizzato su un altro supporto dati
(EEPROM, hard-disk) o tamponato con l’ausilio di
una batteria, per prevenire la perdita dei dati.
Resistenza terminale
Serie di resistenze posta all’estremità del cavo del
bus; le resistenze terminali devono sempre essere
inserite al termine di un cavo o del segmento di una
linea.
Rilocabile
(ricollocabile, spostabile; contrario: assoluto)
In linea generale, un programma scritto in un linguaggio di programmazione evoluto (LDR, STL) può
essere inserito (riallocato) in qualsiasi punto della
memoria. Se al momento della traduzione del programma nel linguaggio macchina di un processore
vengono definiti degli indirizzi di salto fissi (assoluti),
detto programma può essere eseguito in un solo
punto della memoria.
Riproduzione di processo
(PIO = Memorizzazione della riproduzione di processo delle uscite, PII = Memorizzazione della riproduzione di processo degli ingressi).
Per ottenere, in un sistema di comando, una commutazione degli ingressi e delle uscite (I/O locali e
9809c
D-9
VISF3
D.1 Glossario
I/O Fieldbus) definita nel tempo, questi vengono rilevati/attivati soltanto in un preciso momento. Nel sistema operativo dell’unità di valvole programmabile,
questa operazione coincide sempre con un cambio
di task.
Si ha un cambio di task:
• al termine di uno step di programma all’interno di
un programma sequenziale in STL
• al termine dell’esecuzione di un programma a
connessioni logiche in STL o LDR.
Nelle unità di valvole programmabili SF 3 questa
funzione è valida anche per gli ingressi/uscite Fieldbus.
RS 232
Formato unificato a livello internazionale per la trasmissione di dati tra apparecchiature di diversa natura (PC, stampante, unità operative e altri). La trasmissione dei dati all’unità di valvole e sensori programmabile, che avvienetramite un’interfaccia
RS 232 (interfaccia diagnostica), ha le seguenticaratteristiche: seriale, asincrona, full-duplex e con
handshaking a livello software. La velocità di trasmissione può essere 300, 2400, 4800 oppure 9600
baud.
S
Set di istruzioni
Comprende tutte le istruzioni inerenti alla programmazione delle unità di valvole programmabili nei linguaggi STL e LDR. L’estensione del set di istruzioni
varia a seconda del linguaggio.
D-10
9809c
VISF 3
D.1 Glossario
Sistema operativo
Il sistema operativo è la componente di qualsiasi sistema computerizzato e ne determina le capacità e
il campo di impiego. Il sistema operativo delleunità
di valvole programmabili gestisce il processore, la
memoria utente e di programma nonché le periferiche collegate all’interfaccia diagnostica (apparecchio
programmatore, terminale, unità operativa e di visualizzazione).
Le unità di valvole programmabili SF 3 sono inoltre
dotate di un modulo di connessione Fieldbus integrato (Fieldbus FESTO) che permette al sistema
operativo di gestire anche tutti gli utenti Fieldbus
passivi e di controllare lo scambio di dati che passano attraverso il Fieldbus.
Software-Tools Festo
Pacchetti software (FST) Festo per la programmazione dei sistemi di comando Festo tramite menù e
mouse.
STL (Lista istruzioni)
Linguaggio di programmazione dei PLC e delle unità
di valvole programmabili; si tratta di un set di istruzioni che consentono la programmazione di tutte le
sequenze e connessioni logiche. Una lista istruzioni
può contenere sia elementi di step che elementi di
connessione logica.
T
Task
(Termine inglese per "funzione, procedura")
Termine in uso nelle tecnologie di comando per definire la capacità di un sistema di processori/operativo
di eseguire contemporaneamente più funzioni. Si
parla allora di "sistema operativo multitasking" (es.
unità di valvole programmabile).
9809c
D-11
VISF3
D.1 Glossario
Toggle
Attivazione/disattivazione continua di un’uscita con
l’FST 200 nel modo operativo online.
U
Unità di valvole programmabile
L’unità di valvole programmabile è composta da:
• un’unità di valvole standard
• un’unità di comando (blocco di comando).
Il blocco di comando comprende l’intera elettronica
di comando, ossia il PLC, i moduli di memoria (RAM
ed EEPROM) e il sistema operativo completo dell’interprete dei comandi. L’impiego di un’unità di valvole
programmabile consente pertanto l’esecuzione autonoma di funzioni di automazione in loco (vedi anche
"Unità di valvole e unità di valvole e sensori").
Utente del bus
Utente Fieldbus/dispositivo predisposto per la trasmissione, ricezione o amplificazione dei dati tramite
il bus, ad es.: stazione Master, stazione Slave, ripetitore, ecc.
D-12
9809c
VISF 3
D.2 Indice analitico
D.2 INDICE ANALITICO
A
Abbreviazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-7
Allacciamenti elettrici tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . 2-21
Anomalie
Blocco di comando . . . . . . . . . . . . 3-62, 4-50, B-77
Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-32
Programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-60, 4-44
Sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-62, B-77
Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-62
Attivazione AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-76
Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16
AWL. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11
B
Boot-mode. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15
Byte di stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-40, 4-44
C
Calcolo dell’assorbimento elettrico tipo 03. . . . . . 2-24
Calcolo numero ingressi/uscite tipo 03 . . . . . . . . 2-42
Categorie di pericolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-5
Cavi
Collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4
Interfaccia diagnostica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28
Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-30
Scelta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-13
Cavi diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28
Cavi DUO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-36
Collegamenti
Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-30
Collegamento alimentatore AS-i. . . . . . . . . . . . . . 6-30
Collegamento cavi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-24
Collegamento moduli di ingresso/uscita. . . . . . . . 2-35
Configurazione
Fondamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-21
Cortocircuito
Eliminazione . . . . . . . . . . . . . . . . 3-61 - 3-62, 4-45
Protezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-18
9809c
D-13
VISF3
D.2 Indice analitico
D
Dati tecnici
AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-101
I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-47
Dati tecnici tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-51
Determinazione dei dati di configurazione
tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41
Diagnosi
Bit di stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-55, 4-43
Byte di stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-60, 4-44
LED . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-55, 4-43
LED (PROP) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-39
LED I/O in corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-40
LED I/O in tensione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-41
LED modulo di connessione CP. . . . . . . . . . . 7-29
Moduli CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-32
Modulo di funzione . . . . . . . 3-55, 3-61, 4-43, 4-45
Parola di errore . . . . . . . . . . 3-55, 3-62, 4-43, B-77
Diagnosi errori AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-85
Distanze ammissibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-23
E
Emulatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-19
Errore
Analisi . . . . . . . . 3-55, 3-60, 3-62, 4-43, 4-50, B-77
F
Festo-Software-Tools . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Fieldbus
Interfaccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
FST 200 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Fusibile
Esterno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1-11
2-30
3-19
A-18
I
Identificazione degli ingressi e delle uscite . . . . . 2-37
Indicatori LED Master AS-i
LED diagnostici AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-86
Indicatori LED Slave AS-i
LED diagnostici AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-87
Indicazioni per l’utilizzatore su AS-i . . . . . . . . . . . . 6-3
Indicazioni sulla descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-7
D-14
9809c
VISF 3
D.2 Indice analitico
Indirizzamento
Canali analogici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-23
Ingressi/uscite analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22
Indirizzamento AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-44
Indirizzamento AS-i con FST 200 . . . . . . . . . . . . 6-47
Indirizzamento I/O analogici
Fondamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-21
Indirizzamento tipo 03. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41
Indirizzo
Fondamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-21
Ingressi/uscite Fieldbus. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4
Modulo di connessione CP. . . . . . . . . . . . . . . 7-23
Valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-22
Ingressi/uscite analogici
Azionamento con l’SF 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-26
CFM 60 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-28, B-64
Diagnosi canali analogici . . . . . . . . . . . . . . . . 5-30
Funzionamento successivo a inserzione . . . . 5-27
Output valori analogici . . . . . . . . . . . . . . 5-29, B-65
Ingressi/uscite analogici in corrente
Occupazione dei pin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-18
Ingressi/uscite analogici in corrente (PROP)
Occupazione dei pin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-16
Ingressi/uscite analogici in tensione
Occupazione dei pin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-17
Ingressi/uscite digitali
Diagnosi semplificata canali analogici . . . . . . B-66
Interfaccia RS 232 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28, 3-3
Interfaccia V.24 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28, 3-3
L
LDR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11,
LED
Ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Linguaggio di programmazione . . . . . . . . . . . . . .
3-19
3-59
3-59
3-58
3-22
M
Messa a terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-13
Messa a terra tipo 03/05. . . . . . . . . . . 2-27, A-15, A-17
Messa in servizio
Modulo di connessione CP. . . . . . . . . . . . . . . 7-13
9809c
D-15
VISF3
D.2 Indice analitico
SF 3 con predisposizione Master . . . . . . . . . . 4-11
SF 3 con predisposizione Slave . . . . . . . . . . . 4-14
Messa in servizio AS-i - Presupposti . . . . . . . . . . 6-49
Messa in servizio sistema AS-i con l’FST 200 . . 6-58
Modo online. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-5, C-1
Modo operativo
Master . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-20, 4-34
Slave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-20
Modo operativo online AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-73
Moduli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-61, 4-45
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . 3-19, 3-61, 4-45
Azionamento I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . 5-27
Diagnosi canali analogici . . . . . . . . . . . . 5-30, B-66
Lettura valori analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-28
Output valori analogici . . . . . . . . . . . . . . 5-29, B-65
Tabella moduli di funzione . . . . . . . . . . . . B-7, B-9
Moduli di ingresso/uscita analogici
Elementi operativi e di collegamento . . . . . . . . 5-4
m=Montaggio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-9
Moduli di ingresso/uscita tipo 03/05 . . . . . . . . . . . 2-10
Moduli funzionali
Lettura valori analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-64
Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-9
Montaggio dei componenti AS-i . . . . . . . . . . . . . . 6-17
Montaggio dei componenti tipo 03 . . . . . . . . . . . . . 2-9
Montaggio moduli di ingresso/uscita . . . . . . . . . . 2-11
O
Occupazione degli indirizzi dell’unità
di valvole tipo 03 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione degli indirizzi dopo
ampliamento/modifica tipo 03. . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione dei pin
Ingressi/uscite analogici in corrente . . . . . . . .
Ingressi/uscite analogici in tensione . . . . . . . .
Interfaccia diagnostica . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Per valvole proporzionali. . . . . . . . . . . . . . . . .
Occupazione pin AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-23,
Contatoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Di tipo permanente RAM/EEPROM . . . . . . . .
Errore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Flag . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Flag "Init" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
D-16
2-43
2-47
5-18
5-17
2-29
2-34
5-16
6-29
4-19
3-24
3-11
3-25
3-24
3-24
3-24
9809c
VISF 3
D.2 Indice analitico
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Moduli di programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Parole contatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Preset contatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Parola errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Parole di flag . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Parole di ingresso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Parole di uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Parole timer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Programmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Registro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Timer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operandi AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Operatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-20,
3-25
3-25
3-24
3-24
3-25
3-24
3-24
3-24
3-24
3-25
3-25
3-24
3-24
6-60
3-22
P
Panoramica del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11
Panoramica del sistema CP . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-5
Parametri di ritorno . . . . . . . . . . 5-28, 5-29, 5-30, 6-97,
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-34, B-11 - B-16, B-18 - B-20,
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-26, B-28, B-30, B-32 - B-37,
. . . . . . . . . . . . . . B-40 - B-42, B-45, B-48, B-50, B-52,
. . . . B-54, B-56, B-57, B-59 - B-60, B-62 - B-66, B-73
Piastre terminali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12
PII . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-25
PIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-25
Pittogrammi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-6
Preset timer. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-24
Programmatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-21
Programmazione
Automode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-16
Boot-mode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15
Caricamento programmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8
Moduli di funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-42
Tecnica di programmazione . . . . . . . . . . 3-19, 4-19
Project . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-8
Protocollo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C-3
R
RAM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regola base di indirizzamento tipo 03 . . . . . . . . .
Rilocabile. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Riproduzione del processo . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9809c
3-23
2-44
C-13
4-25
D-17
VISF3
D.2 Indice analitico
S
Scelta cavi AS-i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-22
Schermatura
I/O analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-14
Interfaccia diagnostica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-29
Interfaccia Fieldbus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-34
Segnalazioni di errore. . . 3-60, 3-62, 4-44, 4-50, B-77
Sistema operativo . . . . . . . . . . . . . 3-62, 4-50, B-77
Set di istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-20
Sezione dei cavi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-23
Sistema operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-19, 4-19
Smontaggio moduli di ingresso/uscita . . . . . . . . . 2-10
Sovraccarico/cortocircuito
Tensione di alimentazione degli attuatori . . . . 5-43
Uscite analogiche in tensione . . . . . . . . . 5-31, B-67
Stato di commutazione
Ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-59
Uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-62
Valvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-58
STL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-19
Struttura del sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-11, 4-3
Struttura unità di valvole tipo 03. . . . . . . . . . . . . . . 2-3
T
Tensione
Collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4
Tensione alimentazione attuatori
Sovraccarico / cortocircuito. . . . . . . . . . . . . . . 5-43
Tensione di esercizio, tolleranza . . . . . . . . . 2-25, A-17
Trasmissione dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-25
Impostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28, 3-3, C-3
U
Unità di serraggio su guida "omega" . . . . . . . . . . 2-14
V
Varianti di base AS-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-9
D-18
9809c
Scarica