N°17. 8-21ottobre2007 pag.ventitre Aziende&Mercati Starbucks lancia il download musicale con Apple Il colosso delle caffetterie Starbucks regalerà milioni di canzoni ai propri clienti negli Stati Uniti, per promuovere il nuovo servizio di download musicale sviluppato in partnership con Apple. NEW BUSINESS, STRATEGIE, FINANZA Gli oceani hanno fame di banda In aumento le commesse della divisione Submarine di Alcatel-Lucent. I Pvs fanno da driver sate da Alcatel-Lucent sono in grado di fronteggiare l’attuale domanda di terabit, ma soprattutto sono state messe a punto per rispondere a necessità ben più elevate in termini di capacità di banda. “Le infrastrutture ottiche sottomarine - conclude Banfi – sono installate con una capacità potenziale superiore alle necessità attuali; la banda viene “riempita” in base alla cre- MILAFIORDALISI È un business che sembra non conoscere fasi di stallo quello delle reti sottomarine in fibra ottica. Anzi. L’evoluzione tecnologica e in particolare la crescente “fame” di banda larga da parte degli operatori di Tlc per l’erogazione di servizi sempre più declinati in nome della convergenza e delle applicazioni video, stanno ulteriormente spingendo gli affari delle aziende che sulla realizzazione e l’installazione dei cavi sottomarini hanno costruito il proprio business. A guidare la classifica è AlcatelLucent, che attraverso le proprie attività nelle reti ottiche sottomarine vanta all’attivo le maggiori istallazioni mondiali di cavi sottomarini. E nonostante i dati sul fatturato della costola Submarine restino top secret, è sufficiente una scorsa ai contratti annunciati per affermare, senza ombra di dubbio, che il business della società sta vivendo un ciclo di crescita. “Il business delle reti sottomarine è ciclico e si basa sulle grandi commesse - spiega Enrico Banfi (nella foto), vice presidente Marketing and Sales per le reti sottomarine di Alcatel-Lucent -. Saranno Cina e India a rappresentare di qui ai prossimi anni la base della crescita, e se è vero che al momento tra Europa e Stati Uniti vi sono interconnessioni di rete sufficienti a soddisfare la domanda di mercato è anche vero che certamente ci sarà in un prossimo futuro bisogno di aumentare ulteriormente questa capacità con nuovi sistemi più performanti”. Fra gli ultimi (in ordine temporale) progetti portati avanti dalla società c’è Neptune Canada, che vede in campo la University of Victoria. Dopo numerosi anni di pianificazione il progetto ha cominciato a prendere sostanza lo scorso mese di agosto, quando è iniziata la posa dei cavi per dare vita al primo osservatorio regionale mondiale cablato. Una volta portata a termine la posa dei cavi - per un’estensione di 800 km - il team di ricercatori potrà dare il via all’analisi approfondita della porzione oceanica interessata sfruttando la potenza dei cavi in fibra ottica per la trasmissione, in tempo reale, dei dati “catturati” dai sensori e della videocamere installate lungo tutta la dorsale. Alcatel-Lucent ha avviato la posa dell’infrastruttura, che sarà operativa ad una profondità di 2.800 metri, aggiudicandosi una commessa del valore di 50 milioni di dollari. E attualmente sta completando la posa per garantire la piena operatività dell’infrastruttura già a partire dal prossimo mese di ottobre. “Uno dei nostri punti di forza spiega ancora Banfi - è rappresentato dal know how combinato in materia di reti sottomarine e terrestri. Le nostre reti hanno raggiunto un tale livello di avanguardia tecnologica da aver sostituito l’utilizzo del satellite in numerose attività. Il tutto grazie a continui sviluppi di nuove tecnologie e funzionalità per soddisfare la domanda globale di mercato ma anche le singole esigenze dei nostri clienti”. Le infrastrutture sottomarine po- scente domanda che servizi di nuova generazione e tradizionali richiedono alla rete di supportare. Inoltre, grazie alla modularità offerta dai nostri sistemi, è possibile upgradare ulteriormente le capacità di rete incrementando la capacità dei terminali terrestri attraverso i quali viene anche mantenuta la completa supervisione della rete sottomarina”. Enrico Banfi (vp marketing & sales): «La banda disponibile viene riempita in base alla crescente domanda di servizi innovativi» STRATEGIE Brennercom punta sul Tirolo Conquistare quote di mercato in Tirolo. È questo l’obiettivo di Brennercom, azienda altoatesina attiva nel settore telecomunicazioni che da un anno ha aperto una sede a Innsbruck denominata Brennercom Tirol. Tra i suoi clienti ci sono aziende che hanno sedi a sud e a nord del Brennero come Bbt, Tiwag, Podini-Holding e Eneco. La vera offensiva sul mercato partirà però alla fine di quest’anno. “Andare all’estero è necessario per le aziende altoatesine. Non dobbiamo avere paura”, ha detto l’amministratore delegato Karl Manfredi. Brennercom, che ha tra i propri clienti 50 tra le 100 più importanti aziende dell’Alto Adige, ha chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato di 20,2 milioni di euro, con una crescita del 20% rispetto al 2005. Tappa italiana per i Tech Days, le giornate dedicate al linguaggio di programmazione Java vola sulle ali dellʼopen source ENRICOGARDUMI U na convention itinerante per diffondere il verbo di Java in tutto il mondo. La “giostra” organizzata da Sun Microsystems prevede 14 tappe in 5 continenti. “È un occasione di incontro tra gli esperti di laboratorio della corporate e gli oltre 6 milioni di sviluppatori di Java a livello mondiale spiega Emanuela Giannetta (nella foto), a capo del software product marketing di Sun Italia -. Inoltre i Tech Days celebrano il successo delle community in chiave open source, un modello che caratterizza sempre più il business della compagnia”. L’approdo, da un anno a questa parte, nel mondo del sotware libero - la società è quotata al Nasdaq con il titolo Java - ha messo le ali al linguaggio di programmazione open. Aziende e organizzazioni hanno potuto sperimentare le potenzialità di Java senza mettere mano al portafoglio, e ora Sun inizia a raccogliere i frutti della propria semina. “L’open source permette infatti di generare guadagni secondo una formula innovativa: a essere monetizzato non è il rilascio della piattaforma (che è accessibile a tutti), bensì i servizi ad essa correlati (come il quality assurence) che Sun offre in esclusiva alle aziende che vogliono fare di Java il perno del Giannetta (Sun): «Con il software libero si generano guadagni con una nuova formula. Si monetizzano i servizi e non l’hardware» proprio business”, dice Giannetta. Risultato: Java fa muovere applicazioni su oltre 5 miliardi di dispositivi e il suo raggio di utlizzo abbraccia cellulari (2,1 miliardi), set-top box (6 milioni) e oltre 800 milioni di computer desktop generando circa 120 miliardi di indotto all’anno”, puntualizza Giannetta. Le novità presentate nella tappa italiana dei Sun Tech Days fotografano bene la svolta creativa in atto. Oltre a essere piattaforma privilegiata per lo sviluppo di feature multimediali dedicate a videogame evoluti e servizi interattivi (che viaggiano su cellulari, tv e decoder), Java sta conquistando velocemente nuovi terreni di applicazione. In questa direzione va il programma Sun Spot, che permette di utilizzare Java per programmare sensori in grado di registrare l’alterazione di temeratura e calore. “A Londra l’intelligenza di Java permette il monitoraggio efficiente di tutta la rete fognaria - conclude Giannetta - Ma anche il telecontrollo a distanza è una strada sempre più battuta per l’utilizzo della piattaforma”. Java ha conquistato anche Google: il search engine offre infatti gratuitamente ai propri utenti la suite Star Office di Sun. Bocconi, gioco per manager sul telefonino Un gioco per cellulare dove sperimentare le proprie capacità imprenditoriali. È questa la novità lanciata dall’Università Bocconi di Milano e da Times Online, la versione Internet del quotidiano londinese, con Bocconi Fashion Empire. Sviluppato con l’aiuto dei docenti del Master in Fashion, experience and design management (Mafed) della Bocconi e scaricabile da Internet, Bocconi Fashion Empire è un gioco di simulazione per telefonini java il cui scopo è mettere in piedi e gestire per un anno un’impresa della moda, prendendo decisioni che vanno dalla localizzazione dei negozi alla produzione e distribuzione dei prodotti. “Vogliamo che Bocconi Fashion Empire - ha spiegato il rettore della Bocconi, Angelo Provasoli - sia un primo contatto con giovani europei autoselezionati interessati all’economia e al management”.