TEST DI AUTOVALUTAZIONE SUI CAPITOLI 5-6 DI “PSICOSOCIOLOGIA DELLA DEVIANZA” PARADIGMA SOCIALE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Come si chiama la teoria della scuola di Chicago? …………………………………………………….. Perché questo nome? A quale modello si rifà? ………………………………………………………… Da quali correnti culturali precedenti essa mutua i principi secondo cui fare ricerca…………………... Da cosa dipende la devianza secondo la scuola di Chicago? …………………………………………… Come definiresti la t. di Chicago: □ macrosociale □ microsociale? Ricordi cosa diceva Park ai suoi allievi? ……………………………………………………………….. Cosa dice il teorema di Thomas? ………………………………………………………………………. Sai dire in quante e quali “zone” si divideva la città di Chicago all’inizio del XX secolo? ……………. …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… 9. Chi ha indagato sulle difficoltà dei contadini polacchi immigrati in America? ………………………… Su quali materiali è stata fatta la ricerca? ……………………………………………………………….. 10. Chi è stato l’autore che ha indagato sugli “hobo”?…………… chi erano gli “hobo”?................ …………………………………………………………………………………………………………… 11. Sai dire quale impatto può avere la “disorganizzazione sociale” sulla personalità?............................. ………..………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… 12. Qualche altra scuola sociologica che ha utilizzato i metodi della scuola di Chicago nelle sue indagini? …………………………………………………………… 13. Il metodo di intervento sociale per prevenire la devianza attuato dalla scuola di Chicago ha funzionato? ………… Cosa prevedeva in particolare? …………………………………………………. 14. Valutazioni e critiche alla scuola di Chicago? ………………………………………………………….. 15. Cosa vuol dire “anomia” secondo Durkheim? …………………………………………………………. 16. Quale indicatore viene utilizzato da Durkheim per rilevare lo stato di “anomia” del suo tempo?............. 17. Quali variabili intervengono nel provocare l’anomia secondo Durkheim?............................................... 18. Qual è più lenta ………………………… quale più veloce? ……………………….. 19. Cos’é la devianza secondo Durkheim?...................................................................................................... Ricordi 2 celebri frasi con cui Durkheim definisce la devianza?.............................................................. …………………………………………………………………………………………………………… 20. Differenza tra Durkheim e Merton nel concetto di anomia? …………………………………………… 21. Le 5 tipologie che conseguono dall’applicazione del criterio di Merton? ……………………………… 22. Cosa significano ognuna di esse? ……………………………………………………………………….. 23. In che cosa consisteva il grande “sogno americano”? Quali mete prometteva? ………………………… 24. Possiamo dire che sono ancora presenti oggi? …………………………………………………………. 25. Quale altro concetto Merton introduce per indicare uno stato di povertà, anche se questa non è assoluta, ma soggettiva? ………………………………………………………………………………… 26. Quale altra variabile inseriscono Cloward ed Ohlin, oltre ai concetti di Merton, nella formazione della devianza? …………………………….. Quali tipologie ne conseguono? ……………………………… 27. Quale categoria di persone è indagata soprattutto da Cloward ed Ohlin? ……………………………... 28. A quale causa Cohen fa risalire la sottocultura delinquenziale? ……………………………………….. 29. Cosa vuol dire “Formazione reattiva” secondo Cohen? ………………………………………………… 30. Il termine “Formazione reattiva” ha lo stesso significato sia in Cohen che in psicologia? …………… 31. Differenza dei “parametri culturali” della classe media e della classi subalterne, secondo Cohen…….. 32. Qual è l’autore più rappresentativo dello “Struttural-funzionalismo” americano? …………………… 33. Cosa significa l’acronimo A.G.I.L?....................... Cosa rappresenta? ………………………………….. 34. Da quali mezzi è assicurato il consenso attorno alla società ideale? ………………………………….. 35. Cos’è la devianza secondo Parsons? …………………………………………………………………… 36. Differenze tra Parsons e Durkheim nel valutare la devianza…………..…………………………….. 37. La teoria di Parsons è di tipo: □ macrosociale □ microsociale? 38. Invece il contributo di Merton a quale livello si pone? ………………………………………………… 39. Valutazioni e critiche sulle concezioni funzionaliste della devianza …..…………….…………………. 40. I prosecutori della Scuola di Chicago dopo gli anni ’30 a quale variabile danno più importanza nello spiegare la devianza? …………………………………………..… 41. Ricordi qualche autore e/o modello di spiegazione di questa teoria? ………………………………….. 42. In che cosa si differenziano dalla 1^ fase della scuola di Chicago? ………………………………. 43. Chi parla di “Tecniche di neutralizzazione”? …………………. Quali sono e in che cosa consistono? 44. Quale autore prende spunto dalla teoria psicologica dell’attaccamento di Bowlby per spiegare la devianza? …………………………….. 45. Come si chiama la sua teoria e come spiega la devianza? ……………………………………………. 46. Secondo questo autore, cosa bisogna fare per prevenire la devianza? ……………………………….. 47. Nel 1990 quest’autore insieme ad un altro (……………………) dà un’interpretazione più generale della devianza: da che cosa dipende secondo questi due autori la devianza? …………………………… 48. Quali sono le 6 dimensioni che indicano la presenza o meno di tale variabile? 49. Quali condizioni sono necessarie, secondo questi autori, perché non ci sia devianza? ……………… 50. Differenze e possibilità di integrazione tra queste due teorie ………………………………………. PARADIGMA COSTRUTTIVISTA 51. Il paradigma costruttivista in quale periodo comincia ad affermarsi negli USA? ……………………… 52. Quali teorie possono rientrare in tale paradigma? ……………………………………………………… 53. Cos’hanno in comune queste teorie per giustificare il termine “costruttivista”? ……………………… 54. Dal punto di vista metodologico cosa cambia con questo nuovo paradigma? ………………………….. 55. La “Teoria della associazioni differenziali” da quale autore fu introdotta? ………………………… 56. Di quale altra teoria è la prosecuzione più immediata? ……………………………………… 57. Secondo questa teoria l’interpretazione della devianza su quali punti fa perno? ……………………… 58. Quali critiche si possono muovere a tale teoria? …………………………………. 59. Lo stesso autore ha scoperto anche un’altra classe di devianti. Chi sono? ……………………………… ………………………...……………… In quale opera li descrive? ……………………..…………… 60. A questo punto è possibile ampliare la tipologia criminale. Quali sono le 3 categorie? ………………………………………………………………………………………………………… 61. Quali sono i padri dell’interazionismo simbolico? ………………………. Quando sono vissuti? ……... 62. Quali sono i concetti principali dell’interazionismo simbolico? ………………………………… 63. Come spiegano tali autori la formazione della devianza? ………………………………………………. 64. C’è differenza, nella formazione, tra normalità e devianza? ……………………………………………. 65. Quali sono i passaggi comuni? ………………………………………………………………………….. 66. In che cosa si differenzia il processo deviante da quello normale? ……………………………………... 67. Come si chiama il giudizio colpevolizzante che la società emette nei confronti del deviante? ………… 68. Per cui questa teoria (approccio) si chiamerà …………………………………………………………… 69. Alcuni autori di tale corrente di pensiero e loro principali caratteristiche ……………………………… 70. In particolare chi ha confrontato il percorso dell’acquisizione dell’identità con quello della devianza?... 71. Di conseguenza si può parlare di 2 tipi di devianza. Quali sono e in che cosa si differenziano? ………. 72. Chi invece ha diviso le tappe attraverso cui si “diventa devianti” in 3 momenti? ……………. Quali sono e cosa significano? ………………………………….. 73. Come si può anche chiamare questo percorso attraverso cui si diventa devianti? ………………………. 74. Che cosa è necessario oltre a questo perché ci sia devianza vera e propria? …………………………… 75. Come chiama Becker i leader di una comunità che “fanno” le norme? ………………………………… 76. Quale autore invece riferisce l’episodio della comunità di Salem che abbiamo visto all’inizio del corso? ………………………… da quale teoria “classica” egli parte per fare tale analisi? …………… 77. Quali sono gli “attori” che concorrono nella definizione della devianza? ……..……………………….. 78. Quali funzioni hanno, secondo Goffman, le istituzioni totali? ……… Risolvono il problema? ………. Perché? ……………………………………………………………………… 79. Quale sviluppo ha avuto la “labelling theory” in seguito? (cfr. anche cap. 2, soprattutto il par. 2)….. 80. A quali modifiche ha prodotto nelle di politiche sociali? …………… E in Italia? …………………. 81. Confronta la definizione di devianza della B. Avanzini e cerca di scoprire di chi è debitrice tale definizione…… 82. Quali osservazioni e critiche si possono muovere alla labelling theory 83. In che cosa si differenziano le teorie del conflitto da quelle dello stigma? ……………………………… Che cos’hanno di uguale? ……………………………………………… 84. Cosa dice Marx della devianza? ……………………………………………………………….. 85. I 2 sociologi della devianza di ispirazione marxista ……………………………………………. 86. La teoria di almeno 1 di questi autori…………………………………………………………… 87. Qual è il contributo più rilevante di Foucault all’interpretazione della devianza? ……………………. 88. Quale funzione assegna alla devianza la “New Criminology”? ……………………………………. 89. Qualche autore del conflitto non marxista? …………………… 90. In che cosa differenzia dalle teorie marxiste? …………………………………………………………. 91. I principali capisaldi della teoria del controllo sociale (o deterrente) …… ………………………………………………………………………..………… 92. Una valutazione di queste teorie …………………………………….