INTRODUZIONE Il latino Ÿ lingua flessiva ≡ esprime categorie nelle desinenze ≡ l’italiano: parzialmente flessiva Ÿ libertà nell’ordine delle parole ≡ l’italiano: costruzioni con ordine delle parole marcato Ÿ indicativo e congiuntivo ≡ non c’è un modo condizionale Ÿ forme verbali senza ausiliare al passato Ÿ lessico contiene due strati ≡ latino classico ≡ latin popolare > lingue romanze Le lingue romanze Ÿ complicazioni del latino classico ≡ il modo condizionale ≡ forme verbali analitiche con ausiliare Ÿ semplificazioni del latino classico ≡ perdita del sistema dei casi ≡ consecutio temporum meno rigida ≡ perdita delle perifrastiche attiva/passiva ≡ perdita del gerundio come infinitivo declinato Caratteristiche dell’italiano Ÿ derivazione ≡ suffissi e prefissi ≡ conversioni Ÿ composizione Ÿ flessione verbale ≡ classe dei verbi in –a; –i/–e ≡ forme analitiche con ausiliare ≡ allomorfie e suppletivismo (=> conservatività dell’italiano) ≡ nuove forme perifrastiche esprimendo l’aspetto ≡ uso del gerundio innovativo ≡ infinito nominale sostantivato ≡ il modo condizionale - < infinitivo + forma passata di avere - non ancora del tutto diffuso nei dialetti meridionali ≡ il imperfetto in espansione Ÿ semplificazioni nell’italiano parlato ≡ poche forme verbali usate ≡ indebolimento del futuro ≡ espansione dell’imperfetto - sostituisce il congiuntivo della irrealtà ≡ paradigma dei pronomi clitici semplificata - indebolimento delle opposizione di genere e numero (gli viene usato per tutti) - ci sostituisce ne nel sub-standard ELEMENTI DI SINTASSI Unità elementare è il sintagma Ÿ organizzato secondo relazioni di reggenza ≡ rapporto gerarchico: testa con dipendenti ≡ la reggenza può essere - unilaterale: testa può apparire senza dipendente - bilaterale: testa non può apparire senza dipendente - reggenza coordinata: teste o dipendenti al stesso livello gerarchico Ÿ unità sintattica elementare: “sintagma” o “costituente” ≡ 3 prove per verificare se si tratta di un costituente - pronominalizzazione: sostituire il costituente con un pronome/avverbio - permutazione: i costituenti devono rispettare l’ordine interna fissa - enfasi: l’intonazione enfatica deve pronunciarsi sul costituente intero Ÿ il sintagma nominale (SN) ≡ può fungere da testa con dipendenti ≡ testa interna = il nome - modificato da determinativi, aggettivi, possessivi, complementi, quantificatori, un sintagma preposizionale, etc. Ÿ il sintagma preposizionale (SP) ≡ può fungere da testa con dipendenti ≡ testa interna = la preposizione ≡ può contenere un sintagma nominale Ÿ il sintagma verbale (SV) ≡ analisi tradizionale della frase: “F = SN + SV” - problema con frase come Piove. (dove è il SN?) ≡ analisi alternativa: “F = V = argomenti” ≡ il SV può analizzarsi in tre modi - SV1 : “SN + SV” (soggetto + predicato verbale, gerarchicamente uguali) - SV2 : “gruppo verbali” - SV3 : “V + dipendenti” ≡ ogni frase ha un nucleo - non necessariamente un V, può essere anche un nominale, etc. Valenza la valenza verbale = tipo di reggenza sintattica numero di valenze = numero di argomenti dipendenti che sono necessari per completare il verbo in modo semantico (I), sintattico (II) e enunciativo (III) Ÿ (I) ARGOMENTI SEMANTICI ≡ agente - compie l’azione più o meno volontariamente - Mario rompe il vaso. ≡ paziente - cambia stato o condizione a causa dell’azione - Il gatto è morto. ≡ tema - è coinvolto, è spostato o cambia possessore, ma NON cambia stato - Piero dà un libro a Maria. ≡ beneficiario - colui al quale è destinato o rivolto l’azione, riceve beneficio o danno - Maria riceve un libro da Piero. ≡ locativo - il luogo dove avviene l’azione - Il parco è pieno di alberi. - il verbo avere richiede un locativo come soggetto (il luogo del oggetto “avuto”) - Lino ha una macchina. ≡ strumento - utilizzato per compiere l’azione - Il coltello taglia bene. ≡ esperiente - sperimenta l’evento, lo stato d’animo o la sensazione fisica - Luca sente una melodia. Ÿ (II) ARGOMENTI SINTATTICI ≡ argomenti diretti: senza preposizione - il soggetto (termine) - l’oggetto diretto (termine) ≡ argomenti obliqui: con preposizione - l’oggetto indiretto (termine) - complementi preposizionali (non termine) ≡ numero di valenze - verbi monovalenti s richiedono solo un soggetto (1 arg.) - verbi bivalenti s richiedono un soggetto + un ogg dir. / compl. prep. (2 arg.) - verbi trivalenti s richiedono un soggetto + un ogg. dir. / un ogg. indir. (3 arg.) ≡ il soggetto - non è preceduto da una preposizione - accordo con il verbo - non si esprime sempre s impersonale: verbo fantoccio (meteorologico) s imperativo ≡ l’oggetto diretto - non è preceduto da una preposizione - accordo con il verbo nelle perifrasi perfettive e nelle costruzione participiali assolute ≡ l’oggetto indiretto - preceduto della preposizione a ≡ complementi preposizionali - argomenti obliqui: necessari per saturare le valenze verbali - aggiunti circostanziali: non necessari Transitività del verbo Ÿ i verbi transitivi ≡ richiedono un soggetto + un oggetto diretto ≡ selezionano sempre l’ausiliare avere al passato ≡ il soggetto ha proprietà tipiche per il soggetto Ÿ i verbi intransitivi si ripartiscono in ≡ verbi intransitivi inergativi - selezionano sempre l’ausiliare avere al passato - il soggetto ha proprietà tipiche per il soggetto ≡ verbi intransitivi inaccusativi - selezionano sempre l’ausiliare essere al passato - il soggetto prende proprietà tipiche del oggetto diretto s accordo participiale s pronominalizzazione con ne in costrutti con quantificatori s costruzioni participiali assolute - sono spesso verbi telici s l’azione deve completarsi per essere valida (es. laurearsi) - includono i verbi “intrinsecamente pronominali” (es. pentirsi) Ÿ per distinguere gli argomenti dei verbi transitivi da quelli dei verbi intransitivi, l’italiano ha sviluppato un sistema in cui la classe dei soggetti è divisa in due: ≡ soggetti delle costruzioni attive - verbi transitivi o intransitivi inergativi ≡ soggetti delle costruzione medie - verbi intransitivi inaccusativi, riflessivi, reciprochi, impersonali o con predicato nominale - hanno proprietà della costruzione passiva s accordo soggetto ~ verbo finito s accordo soggetto ~ participio passato s ausiliare essere s evt. presenza del riflessivo si La diatesi del verbo Ÿ opposizione attivo/passivo ≡ il soggetto della proposizione passiva = l’oggetto diretto della corrispondente proposizione transitiva ≡ omissibilità dell’agente nella passiva (se è presente, è introdotto dalla prep. da) ≡ la forma verbale passiva è mai semplice Ÿ opposizione medio/non-medio ≡ nelle proposizioni medie c’è convergenza funzionale soggetto ~ oggetto diretto Ÿ proposizioni antipassive ≡ proposizioni riflessive apparenti - Io mi sono mangiato un panino al salame. - presenza del pronome Ÿ differenze passivo/inaccusativo ≡ il verbo inaccusativo può comparire senza ausiliare, il passivo sempre l’ha Ordine delle parole ordine basico: con i verbi transitivi: SVO ordini marcati: con i verbi intransitivi: SV / VS Ÿ l’anteposizione anaforica dell’oggetto ≡ spostamento di un ogg. dir./indir. o un altro complemento in posizione preverbale - (Scelgo la lasagna e) la stessa mangerà Mario. - possibile solo quando l’oggetto riprende un altro sintagma già citato ≡ fenomeno raro e letterario Ÿ la dislocazione a sinistra (DS) ≡ anteposizione di un costituente a sinistra del verbo - meccanismo anaforico ≡ molto frequente nel italiano parlato ≡ differenza con l’anteposizione anaforica = pronome clitico di ripresa - La stessa lasagna Mario la mangia. ≡ possiamo dislocare a sinistra l’oggetto diretto (ripreso obbligatorio), l’oggetto indiretto, i complementi preposizionali (ripreso facoltativo) e il soggetto (mai ripreso) ≡ la DS è ricorsiva - può applicarsi nella stessa frase a più costituenti - l’ordine dei costituenti dislocati può variare Ÿ la dislocazione a destra (DD) ≡ simile alla DS, ma a destra - meccanismo cataforico ≡ frequente nelle domande ≡ la DD dell’oggetto diretto richiede una ripresa clitica obbligatoria - Pino lo legge al mattino, il giornale. ≡ senza ripresa clitica = l’emarginazione - Pino legge al mattino, i giornale. ≡ porta un topic dato, poco informativo e poco saliente Ÿ il tema sospeso (TS) ≡ anteposizione di un sintagma nominale (// l’anteposizione anaforica e la DS) ≡ il SN è anticipato senza le marche che ne indichino la funzione sintattica - Il bambino, la ragazza giocava con lui. s DS sarebbe: Col bambino ci giocava la ragazza. ≡ la ripresa può essere fatta con - un clitico - un pronome libero - un dimostrativo - un SN anaforico ≡ collegamento sintattico del sintagma dislocato con la frase può essere più debole e anche solo semantico ≡ non è ricorsivo - non può esserci più di un TS nella stessa frase ≡ se viene combinato con una DS, il TS deve trovarsi prima di tutti gli altri sintagmi Ÿ la focalizzazione contrastiva (FC) ≡ topicalizzazione ≡ anticipazione di un sintagma che contrasta con quello che è stato detto prima - Dovremmo chiamare Luigi? No, Paola dovremmo chiamare! ≡ anteposto con l’eventuale preposizione - Hai dato i soldi a Gaia? No, a Monica ho dato i soldi. ≡ senza ripresa anaforica Ÿ sono simili DS, TS e FC perché ≡ sono tre costruzioni che anticipano un costituente sintattico, mettendolo all’inizio della frase e togliendolo dalla posizione che avrebbe normalmente ≡ portano un topic nuovo, ripetuto perché importante, saliente Ÿ sono diversi DS, TS e FC perché ≡ la FC esprime un contrasto (<> DS / TS) ≡ la FC non prevede la ripresa pronominale clitica (<> DS / TS) ≡ la DS e la FC anticipano il sintagma con l’eventuale preposizione (<> TS) Ÿ ordine dei costituenti dislocati ≡ 1. tema sospeso / 2. dislocazione a sinistra / 3. focalizzazione contrastiva Ÿ la frase scissa ≡ effetto simile alla FC - struttura composta da due clausole: una principale + una subordinata s È il cane che abbaia. (scissa) Quello che abbaia è il cane. (pseudoscissa) Ÿ il ripensamento ≡ la frase è completa, ma poi il parlante aggiunge qualcosa per spiegarsi meglio, una specie di glossa. ≡ di solito, la glossa è separata dal resto da una pausa Ÿ tappe storiche nell’ordine delle parole ≡ origini: distinzione ordo naturalis vs. ordo artificialis nelle retorica - ordo naturalis: legge del progressivo aumento delle parti s gli elementi più importanti o lunghi sono alla fine - ordo artificialis: violazione delle legge del progressivo aumento s dislocazioni ≡ tra XIX e XX secolo - Henri Weil s marche logique: soggetto e predicato sintattici s marche des idées: modo in cui sono organizzati - Georg von der Gabelentz s sogetto/predicato sintattici e psicologici - Circolo linguistico di Praga s reagisce allo psicologismo s cerca di studia l’organizzazione attuale delle frase solo da un punto di vista linguistico Ÿ TEMA e REMA ≡ il REMA dice qualcosa a proposito del TEMA - Maria legge un libro. s Maria = TEMA s legge un libro = REMA ≡ le strutture sintattiche con ordine delle parole marcato (dislocazioni) - servono a presentare il contenuto di una frase in modo diversi, attribuendo la funzione comunicativo di TEMA o REMA ad elementi diversi ≡ in italiano, normalmente il soggetto è anche il TEMA - ma soggetto e TEMA non coincidono necessariamente ≡ TOPIC e COMMENT - riguarda il modo in cui il parlante presenta - il TEMA = il TOPIC = un’entità referenziale cognitivamente accessibile - il REMA = il COMMENT ≡ unità informativa ‘data’ e ‘nuova’ - riguarda il modo in cui l’ascoltatore considera TESTI ANTICHI L’iscrizione di San Clemente Ÿ la basilica di San Clemente ≡ prende nome dal quarto papa cristiano, Clemente I ≡ data dal IV secolo, sorto all’interno di una casa romana ≡ in origine un santuario dedicato al culto del dio Mitra ≡ viene sostituito da un luogo di culto cristiano ≡ nuova basilica è costruita sopra quella più antica nel XI secolo - basilica paleocristiana scoperta nel 1700 ≡ l’iscrizione si trova su un affresco donato da Beno de Rapiza Ÿ l’episodio rappresentato ≡ episodio leggendario della Passio Sancti Clementis - avvenuto in seguito alla conversione di Teodora, moglie di Sissinnio, pagana amico dell’imperatore Domiziano - Sissinio segue la sua moglie in chiesa, perde improvvisamente la vista e l’udito, i quali vengono restituiti miracolosamente dal santo Clemente - invece di essere grato a Clemente, lo ritenne causa dei suoi mali e Clemente opera un secondo miracolo ≡ nell’affresco si vede - il padrone che incita, in volgare, i servi a tirare ciò che credono essere il corpo del santo - il santo, che appare sollevato dalla scena e che pronuncia un frase in latino Ÿ il testo ≡ in italiano antico (e latino) - FALITE DERETO COL PALO CARVONCELLE; (DURITIAM CORDIS UESTRIS; SAXA TRAERE MERUISTIS); ALBERTEL TRAITE; GOSMARI; SISINIUM FILI DE LE PUTE TRAITE. ≡ in italiano moderno (e latino) - FAGLITI DIETRO COL PALO, CARVONCELLE; (DURITIAM CORDIS UESTRIS; SAXA TRAERE MERUISTIS); ALBERTELLO, TIRATE; GOSMARI; SISINNIUS, FIGLI DELLA PUTA, TIRATE Ÿ problemi nell’interpretazione ≡ l’attribuzione delle varie battute ai diversi personaggi presenti ≡ la lezione congetturale delle due parole inserite tra le figure di Albertello e Gosmari: “TRAITE” e “GOSMARI” - “GOSMARI” s Gosmarius – forma nominativa latina ottenuta con la liberazione dell’abbreviazione s Gosmari – forma con desinenza ritenuta latina s Gosmari – forma acasuale - “TRAITE” s traite – imperativo, Albertel e Gosmari come vocativi s trai – Gosmari può essere una seplice didascalia (= sottotitolo) Ÿ il bilinguismo nell’iscrizione ≡ il latino del santo distacca le sue parole dal resto della scena - le pone fuori dal dialogo e dal tempo degli altri parlanti ≡ il volgare appare completamente differenziato dal latino - utilizzato come “realismo comico” Ÿ analisi linguistica dell’iscrizione ≡ CARVONCELLE - notevole perché precede di circa un secolo la diffusione [RB] > [RV] - suono indistinto finale (schwa) è tipico dei dialetti meridionali ≡ DERETO < DE RETRO - perdita della seconda R per dissimilazione ≡ FALITE < FAC ILLI TE - corrisponde all’italiano moderno “fa + gli + ti” - la costruzione clitica con oggetto diretto + oggetto indiretto dell’italiano moderno, già presente nel toscano antico ≡ COLO < CUM ILLO - corrisponde all’italiano moderno “col” che è costruito da “con + lo” ≡ CARVONCELLE & ALBERTEL - antroponimico –ELLO - tipico dell’area extraurbana (“provinciali”) ≡ FILI DE LE PUTE - significato originale = “ragazza” - più recente, ha acquisto il significato peggiorativo di “prostituta” I placiti campani Ÿ la storia dei testi ≡ sono tra i documenti più antichi dell’italiano (insieme al graffito della catacomba di Commodilla) ≡ risalgono ca. al 960 d.C. (X secolo) ≡ sono giuramenti prestati nell’ambito di controversie sul possesso di terre nell’area di Montecassino ≡ il termine “placito” indica che si tratta di documenti di tipo giuridico - - il placito capuano s l’abate di Montecassino, Aligerno vs. Rodelgrimo d’Aquino s Aligerno produce tre testimoni e vince il processo il placito di Sessa Aurunca s l’abate di San Salvatore, Maraldo vs. Gualfrid - il memoratorium di Teano (non è un placito) s tre cittadini, Leocaro, Abalsamo e Donello vs. il monastero femminili di Santi Maria, rappresentato da Giovanni - il placito di Teano s Giovanni (Santa Maria) vs. il conte Atenolfo di Teano s Santa Maria produce testimoni che affermano il suo ragione ≡ i placiti sono in volgare - la lingua in uso per questo tipo di giuramenti Ÿ analisi linguistica ≡ SAO KE … - la forma attesa nei dialetti italiani meridionali è SACCIO (< SAPIO) esistevano all’epoca due forme concorrenti SO e SAPPO SO (SAO) viene usato dai giudici perché è stata sentita come meno comune e dunque più nobile ≡ SAO KE KELLE TERRE, PER KELLE FINI CHE KI CONTENE, TRENTA ANNI LE POSSETE PARTE SANCTI BENEDICTI. - dislocazione a sinistra dell’oggetto diretto KELLE TERRE, ripresa da LE la DS è presente nelle testimonianze in volgare ma manca in latino La formula di confessione umbra Ÿ la storia del testo ≡ databile tra il 1080 e il 1095 (XI secolo) ≡ formula sacramenta di confessione ≡ trovata nel monastero di Sant’Eutizio in Umbria Ÿ fenomeni linguistici notevoli ≡ CONFESIO. DOMINE, MEA CULPA. ≡ DEBUI > DIBBI ≡ formula latina fissa all’inizio del testo a causa del carattere liturgico, ci sono molto latinismi nella zone dell’Umbria, i dialetti presentano la metafonia (= umlaut) PREGONDE LA SUA SANCTA MISERICORDIA E LA INTERCESSIONE DELI SOI SANTCI KE ME ND’AIA INDULGENTIA. - dislocazione a destra della subordinata KE ME ND’AIA INDULGENTIA, ripreso del clitico precedente NDE tra i più antichi esempi di questa costruzione in italiano