06.04.2008 Il Caffè Franco Citterio La finanza rimette in moto il Cantone Puntiamo su quattro settori ma il primato è delle banche Egregio Direttore, mi rendo conto che parlare di “locomotive” in queste settimane può essere un po’ pericoloso dopo quanto sta succedendo alle Officine di Bellinzona... Vorrei però dare il mio contributo a questa interessante serie di articoli dedicati a “Progetti e idee per far ripartire la locomotiva Ticino” partendo dalla mia esperienza non solo in campo finanziario ma anche da una visione dell’economia ticinese nel suo insieme. Sarebbe bello poter partire da un concetto astratto e disegnare un progetto come fa un architetto su un foglio bianco. Ma la realtà è un’altra: il nostro territorio è caratterizzato da una moltitudine di insediamenti economici e da una collocazione geo-politica che lo rendono molto particolare in un contesto nazionale ed internazionale. Ed è proprio partendo da queste peculiarità che dobbiamo immaginarci un futuro non troppo lontano, che le sfrutti al meglio. Secondo il mio modestissimo parere quattro sono i settori economici che già ora forniscono un contributo molto qualificante alla nostra economia e che in futuro saranno determinanti per un rilancio della locomotiva Ticino: - l’industria d’esportazione - il turismo - la ricerca universitaria - la piazza finanziaria. Sui primi tre punti vari ospiti che mi hanno preceduto in questa rubrica hanno già sottolineato alcuni concetti centrali quali: “il mega polo del sapere” (Piero Martinoli), “un turismo culturale ed ecocompatibile” (Rocco Cattaneo), “il parco residenziale” (Roberto Grassi), “il fulcro biomedico” (Giorgio Noseda), “il gusto del rischio imprenditoriale” (Luca Albertoni), “la conversione del settore industriale” (Sandro Lombardi) ecc. Vorrei qui invece soffermarmi sull’importanza attuale e in prospettiva della piazza finanziaria che, come tutti ben sanno, è una delle fonti più importanti di benessere nel nostro Cantone: 70 banche e oltre 1’000 società finanziarie che generano un quarto del PIL e la metà del gettito fiscale aziendale, senza contare l’indotto economico delle 14’500 persone occupate, residenti in Ticino, altamente qualificate e ben retribuite. Non vi è tuttavia alcuna garanzia che questo successo si perpetui anche nel futuro: la concorrenza internazionale fra le piazze finanziarie è in costante aumento, e ormai il piano di confronto si situa su un livello globale e non più soltanto regionale o nazionale. Nonostante rivesta ancora un’importanza di assoluto primo piano, negli ultimi anni la piazza finanziaria svizzera ha perso nettamente terreno nei confronti dei suoi diretti concorrenti, collocandosi in termini di crescita soltanto al sesto posto nelle graduatorie internazionali contro la seconda posizione occupata negli anni ‘80. Le tendenze attualmente in corso, come la convergenza dei diversi servizi finanziari o la crescente mobilità dei posti di lavoro e dei capitali, sono al contempo fonte di opportunità e rischi, e obbligano le piazze finanziarie ad adeguarsi costantemente ai nuovi scenari e alle mutate esigenze. L’Associazione svizzera dei banchieri (ASB), l’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA), la Swiss Funds Association (SFA) e le società deputate alle infrastrutture finanziarie (SWX Group, SIG Group e Telekurs Group), nella loro veste di principali rappresentanti del mondo finanziario elvetico, hanno raccolto questa sfida impegnativa e, recentemente, hanno messo a punto una strategia comune per il futuro, a chiara testimonianza della fiducia riposta nella piazza economica svizzera. La piazza finanziaria elvetica si è infatti posta l’obiettivo di affermarsi entro il 2015 fra le top 3 a livello globale nell’ambito delle attività internazionali. Al fine di conseguire questo impegnativo obiettivo, entro il 2015 il contributo apportato dalla piazza finanziaria al PIL dovrà crescere nominalmente di almeno il 7-9% annuo - un livello pari agli attuali tassi di crescita di Londra o di New York. In caso di esito positivo nell’attuazione della nuova strategia e in funzione dell’andamento dell’economia, la Svizzera dovrebbe beneficiare direttamente di questa crescita, con un raddoppio del contributo al PIL, un aumento del numero di occupati e un incremento del contributo netto al gettito fiscale. Questi ambiziosi obiettivi richiedono ovviamente un buon approccio imprenditoriale da parte degli stakeholder della piazza finanziaria. Altrettanto importanti sono le condizioni quadro ottimali rispetto alla media internazionale: a questo scopo, sono stati analizzati in modo approfondito ambiti operativi che si distinguono per le promettenti prospettive future, individuando provvedimenti concreti per il miglioramento delle condizioni generali in Svizzera. Concretamente, è possibile riassumere come segue i relativi requisiti: - creazione di un centro d’eccellenza per la ricerca e la formazione in ambito finanziario, con ulteriore sviluppo delle iniziative già varate come lo Swiss Finance Institute, che già ora collabora con l’Università della Svizzera Italiana; ! potenziamento delle attività di autodisciplina e della regolamentazione basata sui principi, nonché adozione di un sistema di sorveglianza basato sui rischi, garanzia di una vigilanza equa e trasparente, trasversale a tutti i settori operativi; ! stretta collaborazione tra industria finanziaria, autorità e politica ai fini di un rafforzamento sostenibile della piazza finanziaria negli ambiti di regolamentazione, vigilanza e imposte; ! livelli di imposizione fiscali concorrenziali sul piano internazionale, soprattutto in ambiti caratterizzati da una forte crescita (ad es. settore degli investimenti alternativi) e graduale abrogazione delle tasse di bollo attraverso riduzioni annuali delle relative aliquote; ! supporto alle attività operative della piazza finanziaria attraverso un’infrastruttura leader in termini di qualità, efficienza dei costi e innovazione. Attraverso questi punti e partendo già da una posizione di forza, la piazza finanziaria deve porre le giuste fondamenta per incrementare la creazione di valore a livello internazionale e generare così ulteriore crescita e benessere nel Paese. In questo modo, la piazza finanziaria sarà in grado anche in futuro di apportare un contributo significativo all’economia ticinese. “fine”