Il vento del tuo Spirito ci rende fecondi
FESTA DEL GRAZIE 2014
ISPETTORIA “SAN FRANCESCO SAVERIO”
BAHÍA BLANCA - ARGENTINA
REPUBBLICA ARGENTINA
DATI GENERALI DEL PAESE
Argentina, ufficialmente Repubblica Argentina, è un paese
dell’America, organizzato come Repubblica rappresentativa
e federale, situato nell’estremo sud-est e sud dell’America
del Sud. Il suo territorio è diviso in 23 province e una città
autonoma, Buenos Aires, capitale della Nazione e sede del
governo federale.
La sua parte di territorio continentale americano che
abbraccia gran parte del Cono Sud, confina al nord con la Bolivia e il Paraguay, a nord
est con il Brasile, ad est con l’Uruguay e l’oceano
Atlantico, ad ovest con il Cile e al sud con il Cile e le
acque atlantiche del passo di Drake.
Situazione geografica: Il territorio argentino include la
Terra del Fuoco che comprende la parte est dell’Isola
Grande del Fuoco e un gruppo di isole adiacenti, dove si
trova anche l’Isola degli Stati.
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FIESTA DE LA GRATITUD MUNDIAL 2014
INSPECTORÍA “SAN FRANCISCO JAVIER”
BAHÍA BLANCA-ARGENTINA
Il territorio dell’Argentina comprende geograficamente le Isole Malvine, giacchè si
trova nella piattaforma continentale che corrisponde al Paese.
Estensione: L’Argentina ha una lunghezza da nord a sud di circa 3.330 Km
approssimativamente e una larghezza di circa 1.384 Km da ovest ad est.
Area totale: L’area dell’Argentina è di circa 2.766.889 chilometri quadarati, per questo
il Paese occupa il secondo posto nel Sud America, dopo il Brasile.
Caratteristiche geografiche: L’Argentina comprende un diverso territorio di montagne,
altipiani e colline. In tutto il lato ovest
si trovano le Ande: il più grande
sistema montuoso del continente
Sudamericano (formato nell’ultima era
geologica, Cenozoica; per questo è un
sistema di montagne giovani).
Le Ande Patagoniche formano una
linea naturale che marca la frontiera
tra Argentina e Cile, dove le vette
superano i 3.600 metri.
Il monte Aconcagua è il picco più alto, con circa 6.960 metri di altezza (ubicato nella
provincia di Mendoza). Al sud della Pampa, il terreno è molto arido e brullo
nell’estremo sud del Paese, dove si trova la Patagonia argentina.
Il fiume più importante è il Paraná, che si trova nella regione nord del Paese e
costituisce la frontiera tra Argentina e Paraguay. Altri fiumi e affluenti importanti sono
l’Uruguay, il Paraguay, il Rio de la Plata, il Rio Colorado, il Rio Salado e il Rio Negro. Il
Paraná-Uruguay forma un sistema navigabile di circa 3.000 chilomentri. L’idrografia
dell’Argentina include anche numerosi laghi, sopratutto ai piedi della Patagonia e delle
Ande, di origini glaciali, che fanno parte di bacini idrografici che formano meravigliosi
paesaggi.
Clima: In Argentina prevale un clima temperato, dunque ci sono alcune piccole regioni
al nord con clima tropicale e subtropicale e al sud con molto freddo. Le temperature
massime in Buenos Aires vanno da circa 17°C a 39°C e le minime da circa 6°C a 14°C.
Per la sua grande estensione geografica in latitudine e longitudine, il Paese presenta
varietà di suolo, rilievi, clima e zone biogeografiche. L’Argentina presenta una
diagonale arida che parte dal nord-ovest fino al sud-est, attraversando la maggioranza
del territorio, dove esiste varietà climatica, anche di flora e fauna. Nel nord ci sono
diversi climi caldi, nel centro-est del Paese predomina quello temperato e verso il sud
l’arido e il freddo, nella Patagonia Andina un clima freddo e umido, il quale provoca
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l’esistenza di biodiversità. Le precipitazioni sono di varia entità a seconda di ogni
regione. Nel nord si possono distribuire durante tutto l’anno; nelle zone temperate
predominano in autunno e inverno, lo stesso succede nella varietà di clima freddi;
nelle zone aride si concentrano nella stagione invernale.
Risorse naturali: La ricchezza tradizionale dell’Argentina si trova nella Pampa, con la
prevalenza di pianure di rilievo, dove il terreno è buono per il pascolo e la coltivazione
di grano e cereali (il terreno è molto fertile). Ha anche grandi risorse minerarie,
depositi di petrolio e gas naturale, molto importante in questi anni, ubicati nel bacino
petrolifero. In minore quantità ci sono giacimenti di cobalto, ferro, oro, argento, zinco
e altro.
Flora e fauna: La vegetazione in Argentina è molto varia, per le diverse condizioni
climatiche e la topografia delle regioni del Paese. Nell’area del nord-est esistono piante
tropicali. Nella Pampa cresce erba per il pascolo. Ci sono differenti varietà di alberi,
come gli eucalipti, sicomori e acacie. Cactus e altri alberi di zone desertiche
predominano nelle regioni aride delle Ande. La fauna
anche è variegata e abbondante. Nelle regioni del nord
si possono incontrare diverse specie di scimmie,
giaguari, puma, uccelli e altro. Tra i volatili ci sono i
fenicotteri e i colibrì. Nella Pampa tra altri animali si
distinguono le volpi e l’armadillo. Le regioni fredde
andine son l’habitat dei condor e altre specie autoctone
di questa zona. I pesci abbondano nelle zone dei laghi e
sulle coste marine.
Popolazione: Circa l’85% della popolazione discende da europei. A differenza di altri
paesi Latinoamericani, in Argentina c’è molto poco della popolazione meticcia,
nonostante questa popolazione sia cresciuta recentemente. Predominano gli immigrati
Spagnoli e Italiani e in numero anche significativo, Francesi, Inglesi, Tedeschi, Russi,
Polacchi, Siriani e altri migranti dai Paesi sudamericani.
Nei secoli XX e XXI, la popolazione ha subito forti varianzioni soprattutto per le
migrazioni dai Paesi europei (Spagna, Italia, Francia, Germania, Portogallo e altri), dai
Paesi sudamericani, soprattutto dai paesi limitrofi (Cile, Paraguay, Uruguay, Brasile,
Bolivia; ubicandosi nelle province più vicine), e dai Paesi asiatici alla fine del secolo,
negli anni ’90 (Coreani, Cinesi, Taiwanesi). Nel secolo XXI sono arrivati migranti dai
Paesi del Sudamerica, non più solo dai paesi limitrofi, ma anche dal Perù, Venezuela,
Colombia, Repubblica Dominicana e dai Paesi dell’Africa, come i Nigeriani. Ogni
migrante realizzava o realizza un'attività predominante, per esempio gli europei
venivano alla ricerca di una terra dove poter realizzarsi, lavoravano soprattutto la
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terra. Gli asiatici per le attività commerciali, i negozi di
abbigliamento e gli africani come venditori ambulanti. I sudamericani lavorano in
diverse attività, nella costruzione, commercio ecc.
Educazione e cultura: L’educazione iniziale, primaria e
secondaria è gratuita e obbligatoria, per l’età compresa
tra i 5 e i 17/18 anni. La componente tradizionale più
importante della musica argentina sono le canzoni e le
danze gauchas. Sono influenzate dalla musica nativa
delle regioni del nord, europee e in minor scala, dalla
musica africana. Il tango, sviluppato principalmente in
Buenos Aires, è uno dei balli di sala più eseguiti e un
importante contributo argentino alla musica moderna
mondiale. Astor Piazzola è un importante compositore
di tango che ha incorporato elementi di musica jazz e
classica.
Salute: Il programma argentino per la salute è datato 1944. I servizi per la salute dei
lavoratori vengono garantiti attraverso varie organizzazioni, per l’assistenza ci sono
alcuni ospedali e cliniche gratuite. Gli indici di salute sono relativamente alti e si
realizzano sforzi per garantire facilitazioni mediche nelle località rurali. Sebbene con la
crescita della popolazione non si arrivi a soddisfare tutte le necessità sanitarie.
Idioma: La lingua ufficiale è lo spagnolo, parlato dalla
maggioranza della popolazione, però si parlano anche altre
lingue Europee e alcune lingue native d'America.
Religione: Più del 92% della popolazione professa la
religione Cattolica. La Vergine Maria, Nostra Signora di Luján
è la patrona e potettrice degli argentini.
Moneta: Formalmente il sistema monetario è basato sul
“peso oro”, attualmente la moneta nazionale è il Peso
argentino.
Governo: Secondo la Costituzione adottata nel 1853,
l’Argentina è una Repubblica Federale, diretta da un Presidente che è
assistito da un Consiglio dei Ministri. Detta Costituzione nazionale è stata
riformata nel 1994, in cui un cambiamento riguarda il tempo di permanenza in carica
del Presidente: da 6 anni si è passati a 4 anni, potendo governare per due periodi
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consecutivi. Il potere legislativo ricade sul Congresso Nazionale, costiuito dal Senato e
dai Deputati.
DATI GENERALI DELLA REGIONE PATAGNONICA
ARGENTINA
Localizazione geografica: La regione più australe
del Paese
La Regione Patagonica si trova ubicata al sud della
Repubblica Argentina e si estende tra il Rio
Colorado e la Terra del Fuoco, includendo anche il
sud della provincia di Buenos Aires. Copre una superfice approssimativamente di
757.000 Km quadrati. Appartengono alla Patagonia nord i territori delle province di
Neuquén, Río Negro, Sud della Pampa e sud-est della provincia di Buenos Aires.
Caratteristiche dei Paesi patagonici: vento,
immensità e distanza: tutto è sinonimo di
Patagonia ...
Si possono distinguere due ambienti naturali
differenziati: ad ovest la Patagonia Andina con montagne innevate che vanno
discendendo verso il sud coperte da densi boschi propri dei climi freddi e umidi; ad est
l’altopiano patagonico (Patagonia Extra Andina), con rilievi scaglionati che discendono
da ovest a est coperti dalla steppa, caratteristica di un clima arido e freddo.
Interrompono l’aridità degli altipiani, le valli fluviali che discendono dalla cordigliera
costituendo vere oasi, come la Valle del Rio Negro e Neuquén e il fiume Chubut.
Queste valli fluviali ricevono principalmente l’apporto dal disgelo.
Territorio e popolazione: scarsa popolazione ... grandi estensioni ...
La Patagonia del nord è una delle regioni meno popolate dell’Argentina con circa
2.000.000 di abitanti e una denstità di popolazione di 3 abitanti per Km². Corrisponde
approssimativamente al 5% della popolazione totale del Paese. La maggior parte degli
abitanti risiede in aree urbane, localizzate principalmente nella costa atlantica (sud
della provincia di Buenos Aires - Comodoro Rivadavia - Trelew - Rawson), nelle valli
della cordigliera (Junín de los Andes - San Carlos de Bariloche) o nelle valli fluviali (Gral.
Roca - Neuquén - Viedma).
Questo evidenzia come la popolazione si localizzi nelle zone urbane, dove si può
trovare la maggioranza dei servizi per avere una migliore qualità della vita e dove ci
sono più possibilità di trovare lavoro.
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Caratteristiche socio-economiche e culturali: il settore terziario, il settore dinamico...
Sono variegate le attività economiche che caratterizzano questa regione: industriali,
allevamento, agricole, minerarie, esportazione di idrocarburi (soprattutto nella conca
petrolifera, ubicata nelle province di Chubut, Santa Cruz e Neuquén), turistiche.
Le industrie si trovano sulla Costa Atlantica
(principali centri di agglomerazione), nel
complesso della Valle del Rio Negro e nell’area
portuaria di Bahía Blanca. Le principali attività
sono la produzione di equipaggiamento per
l’estrazione e distillazione del petrolio,
produzione di acqua pesante, ceramiche, pesca,
elaborazione di succhi, prodotti derivati dal
Puerto Bahía Blanca
petrolio (industria petrolchimica).
Le attività più rilevanti corrispondono al settore terziario dell’amministrazione
pubblica, turismo, commercio e comunicazione: in questo settore lavora la maggior
parte della popolazione. Il turismo ha una partecipazione significativa nella struttura
economica regionale e si evidenzia un maggior dinamismo a partire dal 2001 con
incremento nelle città della Cordigliera patagonica o della Costa Atlantica.
In quanto alla produzione agricola, si possono menzionare le grandi valli irrigate con
produzione ortofruttifera ubicata sul Rio
Negro, le piccole valli delle cordigliere dove si
produce frutta, i sistemi di allevamento
dedicati alla produzione ovina principalmente
in Patagonia Extra Andina, la concentrazione di
capre nel nord neuquino, i bovini che appaiono
principalmente nel nord-est del Rio Negro e
nella provincia di Buonos Aires. Le attività
forestali con pini e alberi nativi, si situano principalmente nella zona della cordigliera e
nella valle del Rio Negro, con i salici.
Le Grandi imprese controllano l’economia ...
Il dinamismo dell’economia della regione è in mano a grandi gruppi economici (in
maggioranza stranieri) che producono per il mercato esterno e, dunque, con scarsa
occupazione. Alcuni degli impatti della presenza di questi gruppi economici nel
territorio sono gli importanti indici di sviluppo che si destinano alle loro case madri
all’estero e gli scarsi guadagni che rimangono nel Paese; il grave e irreversibile
deterioramento ambientale provocato dall’uso eccessivo del suolo (desertificazione
avanzata), estrazione senza limiti delle risorse come gli idrocarburi e i minerali,
provocano in questo ultimo caso contaminazioni del suolo e dell’acqua come anche
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danni alla salute delle popolazioni che abitano vicino ai centri minerari (miniere a cielo
aperto).
Disuguaglianza tra la sua gente...
Un’alta percentuale della popolazione rurale e urbana economicamente attiva lavora
senza regolare contratto, per questo c’è carenza di opere sociali e contributi
pensionistici.
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I primi abitanti ... oggi gli ultimi
La Patagonia è stata popolata per mille anni da popoli aborigeni. Negli altipiani i
tehuelches, nell’area boscosa neuquina i pehuenches e nel nord patagonico i
mapuches. Verso la fine del XIX secolo dagli “uomini bianchi”, attraverso la Campagna
Militare condotta dal generale Julio A. Roca, furono loro strappate le terre e le risorse
perdendo così anche tutto il diritto di occupare un territorio e controllare le sue fonti
di alimentazione e di vita.
Attualmente il gruppo di origine tehuelche è molto ridotto, mentre i mapuches
costuituiscono uno dei gruppi aborigini più numerosi del Paese. Abitano gran parte
della regione patagonica e si occupano di diversi lavori, particolarmente nel settore
agricolo.
Oggi circa 76.606 mapuches e 4.300 tehuelches vivono nella marginalità ed estrema
povertà, lottando per i propri diritti. Nonostante l’enorme maggioranza della
popolazione nettamente rurale, sopratutto in Patagonia nord di origine indigena, le
uniche terre dichiarate come indigene sono quelle corrispondenti alle riserve. La lotta
per il diritto alla terra continua. La produzione di artigianato rappresenta, a volte, per
le famiglie rurali la metà dei ricavi, che sono integrati da contributi provenienti da
diversi progetti sociali, come le scatole
di prodotti alimentari e primari. Gli
abitanti delle comunità mapuches
trasmettono la loro arte di generazione
in generazione da epoche ancestrali, così
come la loro tradizione, i costumi e il
significato di ogni pezzo di sfoffa che
fanno al telaio, legno, argento, ceramica
o corda.
Altre culture arrivarono per rimanere ...
Sono varie le colonie di immigranti europei che si insediarono, a partire dal 1860, nella
Patagonia: gallesi in Chubut, italiani nell’alta valle del Rio Negro, tedeschi nel Nahuel
Huapi, tra gli altri. Da segnalare anche la presenza della popolazione dai paesi vicini,
come Cile, Bolivia, Paraguay.
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PRESENZA DEL CARISMA SALESIANO
Questa terra benedetta della Patagonia, sognata da
don Bosco e amata con predilezione da Madre
Mazzarello, fecondata dalla vita missionaria di tanti
SDB e FMA che hanno tracciato cammini di
evangelizzazione, di progresso, di umanizzazione facendo diventare
realtà l'essere “buoni cristiani e onesti cittadini”, continua a sfidare oggi, in tutta la
Famiglia Salesiana, l’ardore dell’audacia missionaria dei primi fratelli e sorelle, che
furono capaci di suscitare frutti di santità. Maria Ausiliatrice è patrona e protettrice
della Patagonia. La sua immagine viene mostrata in lungo e in largo in questa regione
dell'Argentina, nei Santuari, Chiese parrocchiali, cappelle, eremi, sui bordi della strada,
nelle nostre presenze.
L’Ispettoria FMA “San Francesco Saverio” copre 6 Diocesi (Bahía Blanca, Alto Valle,
Viedma, San Carlos de Bariloche, Neuquén e Comodoro Rivadavia). È stata creata nel
1925 e ha sei opere al sud della provincia di Buenos Aires; un’opera a La Pampa;
quattro nel Neuquén, cinque opere nel Río Negro e quattro nel Chubut.
Di queste 20 presenze: 15 sono Collegi, dei quali 7 sono gestiti da laici senza comunità
di sorelle, una Casa per sorelle anziane insieme al collegio e l’altra è solo una casa per
sorelle anziane, oltre a quattro case di inserzione.
Il numero di suore: 104, perpetue 101 e Juniores 3. C’è 1 postulante.
Le case dell’ispettoria sono situate a distanza enorme l’una dall’altra, distruibuite in 4
zone o regioni ben delineate:
La Zona Atlantica Nord copre la città di Bahía Blanca, Fortín Mercedes, General
Conesa, Carmen de Patagones, Viedma e General Acha. È una regione privilegiata in
quanto ha clima temperato e sufficienti piogge, con ricchezza di coltivazione di cereali
e allevamenti, è la più fiorente e popolata.
La Zona dell’Altantico Sud, nella quale l’ispettoria ha case tra i popoli di
Rawson, Trelew e Comodoro Rivadavia. È la più arida, per cui va progredendo molto
lentamente. Ancora non adeguatamente popolata a causa del suo clima freddo e
ventoso, offre tuttavia ricchezza di bestiame e industrie petrolifere e minerarie.
La Zona della Cordigliera, regione montuosa del sud, la porzione della
Cordigliera delle Ande che appartiene alla Patagonia, nella quale l’ispettoria ha case
nei paesi di Junín de los Andes, Ruca Choroy, Chos Malal e San Carlos de Bariloche. È
fredda e umida, scarsamete popolata in maggioranza da autoctoni, con ottima
vegetazione e paesaggi da paradiso che le dà grande possibilità turistica, ma ancora
non è molto sviluppata.
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La Zona della Valle, nella quale si trovano le case di General Roca, Villa Regina e
Neuquén. Contiene la Valle del Río Negro e Neuquén, eccellente zona agricola con
coltivazioni intensive.
Chos Malal
General Acha
Bahía Blanca
Gral. Roca
Ruca
Choroi
Neuquén
Junín de los
Andes
V. Regina
Gral. Conesa
Fortín
Mercedes
C. Patagones
Viedma
S. C. Bariloche
Rawson
Trelew
Comodoro
Rivadavia
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Tema: “Il Vento del tuo Spirito ci rende fecondi”
Spiegazione del Logo:
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Ramo inclinato: termina in punta, per fare riferimento
alle radici, così come i segni e i tagli che hanno, per
parlare anche delle tracce che il tempo lascia dietro a sé.
Linee circolari: rappresentano il vento (Spirito), ne
sottolineano l’azione feconda.
Foglie sciolte: rinforzano l’idea del movimento del
vento (Spirito), che ci spinge nella nostra missione.
Fiori: sono i frutti di questi alberi. Sono quattro, e
rappresentano i frutti di santità della nostra Patagonia:
Beato Artemide Zatti, Beato Ceferino Namuncurà, Beata
Laura Vicuña, e … ognuno di noi che siamo anche frutti dello
Spirito e siamo chiamati ad imitarli.
Colori: in maggioranza sono colori vivi, che esprimono la
gioia di questa Festa.
Frase evangelica: «Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da
dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3, 8).
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Segno: Il vento.
Tema: L’esperienza di Spiritualità Salesiana dei Beati: Laura Vicuña, Ceferino
Namuncurá e Artémide Zatti.
Illuminazione biblica
Abbiamo scelto il testo del Vangelo di Giovanni 3,1-8 che ci aiuta ad interiorizzare
l’azione dello Spirito e a “lasciarci portare” dal suo dinamismo soprendente, nuovo e
creativo che dà fecondità alla nostra vita, alle nostre comunità e a tutta la storia. La
Parola scelta può aiutarci, a livello personale e comunitario, ad interiorizzare l’azione
dello Spirito. Siamo invitate a scegliere un tempo per la lettura orante e la
condivisione.
Possono aiutarci queste o simili domande:
 quali sono i segni della presenza dello Spirito Santo, della sua azione nella
nostra terra e nella nostra comunità? A quale novità ci invita?
Illuminazione carismatica
Le terre della Patagonia ritornano alle proprie origini Salesiane con le prime spedizioni
missionarie, inviate e salutate da don Bosco e Madre Mazzarello. Tra loro la nostra
cara madre Angela Vallese. Esse portarono dalla culla dell’Istituto i semi del Carisma
che nello Spirito sono fioriti in frutti di santità.
Per l’Ispettoria “San Francesco Saverio” della Patagonia Argentina, è un regalo
immenso di Dio il poter essere testimone, in questa terra, della vita delle prime
missionarie e di quello di cui parla Madre Mazzarello nelle lettere dirette a loro:
-
Lettera 37 alle suore della Casa di Carmen de Patagones – 4 di Maggio 1880.
Lettera 47 alla direttrice della Casa di Carmen de Patagones, suor Angela
Vallese e comunità – 21 Ottobre 1880.
Lettera 55 alle suore della Casa di Carmen de Patagones – 20 dicembre 1880.
Lettera 68 alle sorelle della Casa di Carmen de Patagones – 10 aprile 1881.
È importante regalarsi un tempo per rileggerle e scoprirvi il passaggio del Signore e
l’azione dello Spirito nella vita delle nostre sorelle, delle comunità, nel clima educativo
ed evangelico da loro generato, in cui sono maturati frutti da santità: Laura Vicuña,
Ceferino Namuncurà e Artemide Zatti. Tutti e tre particolarmente segnati dalle fatiche
e contraddizioni della vita, provati da disagi e sofferenze, aperti all’azione creativa
dello Spirito che li ha resi capaci di coraggio e di dono incondizionato agli altri.
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Beata Laura Vicuña
Laura del Carmen Vicuña nasce in Santiago del Cile, il 5 Aprile 1841, figlia di José
Vicuña e di Mercedes Pino. Orfana e del padre, a 9 anni lascia il Cile insieme alla
mamma e alla sorellina Julia Amanda, e si trasferisce in Argnentina a Junín de los
Andes con una carovana.
La famiglia soffre una storia di povertà e marginalità, di esclusione e migrazione.
Donna Mercedes è ricevuta come lavoratrice domestica in una estancia.
Poco dopo questa famiglia si trasferisce e si trovano senza un posto dove vivere, per
questo Mercedes decide di affidarsi ad un estanciero, Manuel Mora. Più che una
decisione di amore è un’opzione di convenienza di fronte alla situazione di non avere
dove andare a vivere con le sue figlie.
Donna Mercedes decide di chiedere al Collegio Maria Ausiliatrice di Junin de los Andes
l’ammissione delle due figlie. Nel febbraio del
1900 sono accettate come alunne, in un luogo
estremamente povero però ricco di affetto e
vita familiare.
In questo collegio Laura sceglie un confessore
stabile, incontra una famiglia di religiose,
“Merceditas” sua amica dell’anima e un
giovane religioso Felix Ortiz, che l’aiuteranno
nel suo processo di maturazione. L’ambiente
educativo del collegio le offre la spiritualità
dell’epoca, unita all’ambiente parrocchiale di
amicizia e confidenza che rendono fecondo un
clima di vita/vissuta del carisma salesiano.
Laura poco a poco inizia a sentire dolore per
la sua mamma, nel vederla lontana dal vero
amore. L’atmosfera angustiante che si vive
nella casa di Mora carica di discussioni,
aggressioni e frustrazioni, fa soffrire il cuore di Laura. Questo dolore non l’ha
schiacciata, non l’ha resa vittima: l’ha vissuto nella pienezza dell’amore e si è “donata”
per animare sua mamma all’incontro con l’Amore. Così Laura ha incontrato Gesù nella
comunità, luogo di guarigione di cui aveva bisogno il suo cuore.
Laura muore il 22 gennaio 1904, all’età di tredici anni. È beatificata da Giovanni Paolo II
il 3 di settembre 1988.
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Beato Ceferino Namuncurá
Il 26 agosto 1886 nasce in Chimpay, Ceferino. Sua
madre è Donna Rosario Burgos, una rifugiata
cilena. È il sesto figlio di dodici fratelli. Ceferino
ha appreso fin da bambino a parlare la sua lingua
e i lavori agricoli. E ha appreso anche ad adorare
Nguenechén, il grande Creatore per il popolo
mapuche. Suo padre, il cacìco mapuche don
Manuel Namuncurá, subirà la sofferenza
dell’instabilità e slealtà dell’uomo bianco, con il
quale ha un accordo. Egli rimane ingannato e le
terre che gli furono concesse dal Senato della
Nazione non sarebbero state Chimpay, ma
Neuquén, in una zona che si trova a sud della
provincia, lungo il fiume Aluminé, oggi Sant’Ignazio. Lì le terre avevano un valore
inferiore a quelle del Chimpay, che era un punto strategico anche per entrare in
Patagonia. Nel 1900 Don Maneul Namuncurá e i suoi partono.
In Ceferino, una delle esperienze più significative è quella di essere “strappato” da ciò
che era “suo”, vivendo l’esperienza dello sradicamento dalle “sue radici”, dal suo
“sangue”, ma lasciandosi prendere dallo Spirito che ha trasformato un’esperienza di
rottura in una nuova possibilità di vita.
Ha vissuto la contesa come un’avventura del Dio della Vita, perchè chi si trincera
muore, chi si chiude si atrofizza, però chi si lascia portare dal Vento ha vita piena e
matura la sua fede.
Nella situazione di miseria, di sfruttamento, di oppressione del suo popolo mapuche, si
sente la voce di Dio. Ceferino crede e confida, perchè in questo cammino, tra scoperta
e consolazione, nella notte di incomprensione e rifiuto, di solitudine e sofferenza, Dio
lo va guidando, come Israele, verso la terra promessa.
Ceferino non solo si porta il ricordo di tutto questo, ma si anima ad un passo ulteriore,
un passo che implica un’opzione radicale. Questa fiducia la vediamo nel dialogo con il
suo papà:
-“Papá, come siamo ora dopo essere stati proprietari di questa terra. Ora ci troviamo
senza difesa. Perchè non mi mandi a Buenos Aires a studiare? Tra tanti uomini che ci
sono lì, ci sarà qualcuno di buon cuore che vorrà darmi protezione e io potrei studiare
e essere in qualche modo utile un giorno alla mia razza”.
-“Sí, figlio”, rispose il padre, lo abbracciò, baciò e gli disse: “Ho molti amici a Buenos
Aires. Per lo meno dicono che sono amici ... farò il possibile per raccomandarti a loro.
L’unica cosa che voglio dirti è che dovrai separarti da noi. Soffrirai, però non dirai che
tuo padre ti ha abbandonato o che non assenconda i tuoi disegni. Dio vuole un figlio
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che potrà essere utile”. Ceferino a 11 anni si rende conto della
situazione reale che vive la sua gente e delle necessità e urgenze di cercare una via di
uscita. Avverte che ha bisogno di formarsi, aprirsi alla cultura “huinca” e ad altre
culture per rendersi utile alla sua gente.
Beato Artémide Zatti
É stato Salesiano Coadiutore e infermiere, sempre chiamato “l’infermiere Santo della
Patagonia” o “ il parente dei poveri”. La maggior parte della sua vita l’ha passata
lavorando insieme ai malati e ai più bisognosi dell’ospedale di Viedma, nella Provincia
del Rio Negro.
Quello che impressiona di Zatti è che è un uomo che non ha avuto mai una vita facile,
ma molte difficoltà. Si applica a lui quello che alcune volte si dice: cristiano non è colui
che incontra difficoltà nelle possibilità, ma le possibilità in mezzo alla crisi e alle
difficoltà.
Fin da quando è arrivato in Argentina con la
sua famiglia, il suo grande desiderio era
quello di essere sacerdote. Per aiutare una
persona malata contrasse una malattia che
lo obbligò a cambiare il suo progetto.
Nonostante questo, diede seguito alla sua
idea di consacrarsi a Dio. Iniziò a considerare
un altro modo di consegnarsi a Dio e agli
altri. Non aveva chiaro quello che stava
diventando la sua vita, però ebbe fiducia nel
Soffio di Dio, che non tardò a manifestarsi
attraverso un sacerdote che lo invitò a
collaborare nel lavoro di attenzione ai
malati. La vita di Zatti è intrecciata dalle
difficoltà quotidiane, molto forti. Però mai ha desistito, mai si è lasciato abbattere,
tutto fu per lui occasione per aiutare e darsi. Superava ogni cosa con fortezza e si
dedicava a coloro che soffrivano e lo richiedevano: nel suo ospedale, nel suo quartiere,
tra i meno considerati dalla società.
Ogni circostanza era propizia per offrire speranza alla persona che già era
abbandonata. Sempre, a costo del suo tempo, del suo riposo, della sua salute, aiutava
chi era nella sofferenza.
Zatti sentì come proprie le necessità degli altri e servì totalmente quelli che non
potevano retribuirlo. Per questo, nell’Eucarestia, Zatti vedeva il Signore non con gli
occhi corporali, ma con il cuore. Così il suo servire era vissuto con gioia. Zatti con i suoi
canti, fischiettando e sorridendo, con i suoi racconti e il suo buon umore, con il suo
FIESTA DE LA GRATITUD MUNDIAL 2014
INSPECTORÍA “SAN FRANCISCO JAVIER”
BAHÍA BLANCA-ARGENTINA
spirito allegro e servizievole, curava molto più che con le medicine che somministrava
con grande professionalità.
Per condividere in comunità:
- Cosa scopro e scopriamo per rafforzare l’esperienza della spiritualità salesiana nella
testimonianza di vita di Laurita, Ceferino e Zatti?
Ringraziare è contemplare.
È entrare nel dinamismo dello Spirito.
È fermarsi.
È riconoscere quel che Dio ha fatto e fa nella sua terra.
È lasciarsi portare da questo Vento che “soffia dove Egli vuole”.
Lo Spirito nell’incontro con le nostre terre fa qualcosa di nuovo,
è inedito in ogni luogo del mondo.
- In clima di preghiera, lasciamo che il nostro cuore, il cuore della comunità, si fermi,
riconosca la presenza dello Spirito, la sua azione, sempre generatrice di vita, e ringrazi.
- Unite a tutte le FMA, alle Comunità educanti, in particolare ai giovani, manifestiamo,
soprattutto il 26 aprile, in modo spontaneo e creativo la nostra gratitudine alla
Madre.
Il grazie, che rappresenta l’intera Ispettoria, può essere inviato al sito dell’Istituto
all’indirizzo [email protected] Tutti gli altri grazie di singole comunità o
dei giovani, potranno essere inseriti direttamente nel FORUM che verrà aperto sul sito
www.cgfmanet.org, a partire dal 20 aprile 2014.
Suggeriamo, a modo di sussidio, di ascoltare e fare nostre le parole di alcune canzoni.
- Vientos de sur – Leon Gieco y Ruben Patagonia
http://www.youtube.com/watch?v=5XgA7NeRZfk
- Amada Patagonia – Carlos Seoane
http://www.youtube.com/watch?v=AhS08Xz-vJ0
- Canción a Laura Vicuña – Manuel Gonzalez
http://www.youtube.com/watch?v=aKUrbga8JqE
- Ceferino de Chimpay - Carlos Seoane
http://www.youtube.com/watch?v=r5dO6YZjtBI
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E i video:
-Beata Laura Vicuña Una joven de ayer para el mundo de hoy
http://www.youtube.com/watch?v=1AW_qEw52uw
- Beato Artémides Zatti El Samaritano de la Patagonia
http://www.youtube.com/watch?v=x3UfiOM1ppM
- Ceferino Namuncurá Hijo de Dios y hermano de todos
http://www.youtube.com/watch?v=Fqaio6Xaawk
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