Relazione tecnica – impianto elettrico

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V BB LICA ITALI A N
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche
per il Lazio, L’Abruzzo e la Sardegna
SEDE COORDINATA DI CAGLIARI
PORTO DI OLBIA
Lavori di manutenzione straordinaria degli edifici demaniali
marittimi in ambito portuale – Ristrutturazione dello stabile
denominato “Ex Liceo”
- PROGETTO ESECUTIVO Tav.
Elaborato: Relazione tecnica
impianto elettrico
A3
Scala:
Redatto da:
Ing. Carlo Garau
Arch. Fulvio La Torre
N° Protocollo:
Consulente alla progettazione:

Ing. Omero Spanu
IL RESPONSABILE DEL
PROCEDIMENTO
Ing. Walter Quarto
Visto: IL DIRIGENTE TECNICO
Ing. Alessandro Pentimalli
Perizia n°
484
Data:
11 DIC. 2009
Relazione tecnica – impianto elettrico
Parte I
Impianto Forza Motrice
Impianto di Illuminazione
1.
Introduzione
La presente relazione illustrativa riguarda la progettazione dell’Impianto Elettrico per un edifico da ristrutturare che
un tempo era adibito ad uso scolastico e che si vuole trasformare per renderlo adeguato ad uso uffici e sala
ristorazione della capitaneria di porto di OLBIA.
Norme Tecniche di riferimento
L. 186/68 - Impianti Elettrici a regola d’arte e Norme del CEI;
DM 37/08
Norma CEI 64-8 edizione 2009
Norma UNI EN 12464 - Illuminazione di interni con luce artificiale;
Norme CEI 17-13 e CEI 23-51 - Quadri Elettrici;
CEI 20-20 Fasc. 1345 - Cavi isolati in PVC per tensioni fino a 450/750 V
CEI 23-8 - Fascicolo 335- Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro e loro accessori
D. L. 81/08 – Testo unico sulla Sicurezza
Direttive CEE 89/336 - Compatibilità Elettromagnetica
Nella stesura del progetto, benché non espressamente citate, sono state ugualmente osservate le altre disposizioni di
Legge e Normative applicabili al caso in esame.
2.
Lavori in oggetto
I lavori riguardano la realizzazione dell’impianto elettrico, cosi suddiviso:
 Impianto forza motrice
 Impianto di illuminazione
Come evidenziato dagli elaborati di progetto, al piano terra, sono situati un archivio, una sala per la consumazione dei
pasti, una cucina con locali annessi, per la consumazione degli stessi, un ufficio, il corpo di guarda, nonché le due
centrali termiche con accesso esclusivo dall’esterno. Oltre agli ambienti di cui sopra, sono presenti gli spogliatoi e i
servizi igienici.
Al piano primo sono ubicati tutti gli uffici, nonché la segreteria di comando.
L’impianto forza motrice comprende l’installazione di prese del tipo civile bipasso, per l’alimentazione delle varie
utenze, l’alimentazione dei ventilconvettori, , l’installazione ex-novo di tutte le condutture elettriche, comprensive di
tubazioni e cavi, nonché la realizzazione di tutti i quadri elettrici così come mostrato negli elaborati di progetto.
Tutte le prese saranno posizionate, così come mostrato negli elaborati grafici, ad un altezza adeguata per renderle
accessibili anche ai portatori di handicap.
La tipologia dei cavi e degli apparecchi di protezione installati nei quadri elettrici, sarà evidenziata di seguito.
Per quanto riguarda l’illuminazione, è previsto l’impiego di pulsanti luminosi, per l’accensione delle luci scale, mentre
all’interno di ogni locare, si prevede l’installazione dei classici frutti della serie civile, ovvero, interruttori, deviatori ed
invertitori. La taglia dei componenti è stata scelta da 16 A, in quanto i dispositivi di protezione dedicati alla protezione
delle condutture elettriche hanno taglia pari a 10 A.
3.
Dati di progetto
Caratteri Generali
 Uso dell’edificio/i
UFFICI/ CONSUMAZIONE PASTI
 Ubicazione dell’edificio/i
OLBIA
 Scopo del lavoro
Realizzazione Impianto Elettrico
 Vincoli da rispettare
- prescrizioni ENEL
Progetto: Ristrutturazione dello stabile denominato “ Ex liceo”
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Dati Relativi all’Edificio/Opera
 Destinazione d’uso
UFFICI/ CONSUMAZIONE PASTI
 Luoghi conduttori ristretti
non sono presenti
 Locali contenenti bagni o docce
Presenti
 Locali adibiti ad uso medico
non segnalati/classificati
Dati Relativi alle Influenze Esterne
+31 °C (media del mese più caldo)
 Temperatura ambiente
+ 2 °C (media di minime del mese più freddo)
 Formazione di condensa
non segnalata
 Altitudine
5m
 Presenza di corpi solidi e/o liquidi estranei
 non segnalati/classificati
 acqua: trascurabile negli ambienti ordinari
con getti d’acqua in ambienti specifici
 Dati relativi al vento
non importanti
 Carico di neve
non importanti
Dati Relativi all’Impianto Elettrico
 Tipo di intervento richiesto
progettazione impianto elettrico:
- nuovo impianto
 Limiti di competenza: - origine
- termine
- dal QUADRO ELETTRICO
- alle prese a spina e alle alimentazioni di apparecchi
utilizzatori mobili e fissi
 Dati dell’alimentazione elettrica:
a) descrizione linee di alimentazione
Cavo o linea aerea ENEL in BT
b) punto di consegna
all’esterno
c) tensione nominale
380/220 V in BT [ 10%]
d) frequenza nominale
50  2% Hz
e) fattore di potenza
0,9
f) potenza disponibile
(da concordare con il fornitore)
g) Icc presunta nel punto di consegna
6 kA trifase (valore efficace presunto)
h) Stato del neutro
distribuito
i) ICC monofase a terra (in MT)
=== (dato non indispensabile)
j) Tempo eliminazione del guasto
=== (dato non indispensabile)
k) Vincoli del distributore
non individuati/segnalati
l) Sistema di distribuzione
- in servizio ordinario: TT
 Misura dell’energia
Gruppi di misura ENEL nel punto di consegna
 Cadute di tensione (in BT)
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 4% massima consentita
 Sezione minima dei conduttori
1,5 mm2 cavi per energia
0,5 mm2 cavi per segnalazione
 Elenco dei carichi
4.
definiti negli elaborati progettuali
Canalizzazioni
Tutte le canalizzazioni relative ai conduttori di collegamento tra quadri elettrici, e tra quadri e circuiti terminali di
impianto saranno del tipo indicato a seguire.
I tipi di posa ed il tipo di canalizzazione sono riportati negli elaborati grafici.
Cavi
I cavi utilizzati saranno di diversi tipi:
Tipo FG7(O)R , per le linee posate per intero all’interno di cavidotti interrati e comunque all’esterno, non raggruppati
in fasci contenenti quantità significative di cavi e per le quali non esista il percolo di emissione di gas e fumi tossici in
caso si incendio. Le condutture di cui sopra saranno principalmente quelle che collegano i quadri relativi ai diversi
ambienti, ai rispettivi quadri generali
I cavi tipo N07V-K, verranno impiegati esclusivamente per circuiti le cui canalizzazioni sono costituite da tubi rigidi o
flessibili incassati per intero nelle murature, oppure postati a parete entro tubi o canali in materiale plastico.
Per quanto riguarda la sezione dei cavi, nonché la formazione degli stessi, è indicata negli schemi unifilari dei quadri
elettrici.
In linea generale, si impiegheranno linee dorsali da 2,5 mmq per l’impianto di illuminazione e da 4 mmq per l’impianto
di forza motrice. Per quanto riguarda il collegamento ai frutti e agli apparecchi illuminanti, si impiegherà cavo con
sezione pari ad 1,5 mmq per l’impianto luce, mentre le derivazioni alle prese, saranno realizzate con cavo di sezione pari
a 2,5 mmq.
5.
Protezione Delle Persone E Dei Componenti Dell’impianto
Misure di protezione contro i contatti indiretti
In accordo con quanto previsto dalle Norme CEI sono state previste diversi metodi di protezione.
Pertanto, con riferimento al sistema TT, in accordo con le disposizioni normative, sono state scelte le seguenti misure:
Protezione mediante interruzione automatica dell'alimentazione:
è la soluzione che in genere è stata principalmente adottata, nel rispetto del disposto normativo:
RT  50 / Ig
ove risulta: Ig la corrente che fa intervenire la protezione entro 5 secondi e RT la resistenza dell’impianto di terra. Nel
caso vengano adoperati dispositivi con protezione differenziale, Ig coincide con la corrente di intervento differenziale
del dispositivo.
A protezione dei circuiti terminali sono previsti interruttori automatici con dispositivo differenziale con corrente Idn =30
mA ad intervento istantaneo: ciò garantisce anche una migliore selettività dell’impianto complessivo nei confronti del
guasto a terra.
Protezione mediante l'uso di apparecchiature, linee e componenti in classe di isolamento II o equivalente:
Per queste apparecchiature è vietato espressamente il collegamento a terra; tale soluzione è stata prevista, ove possibile,
per alcuni apparecchi illuminanti, per le linee principali di alimentazione dei quadri generali (cavo, condutture e
collegamenti in arrivo di classe II, mediante l’uso di condutture guainate in posa entro cavidotti isolanti, arrivo ai quadri
con lunghezza strettamente necessaria all’alimentazione e attestazione in ingresso delle apparecchiature con idonea
morsetteria indicata dal costruttore).
Misure di protezione contro i contatti diretti
La protezione sarà garantita, in accordo con le disposizioni normative, mediante l'isolamento delle parti attive in
tensione, tramite uso di condutture isolate in materiale termoplastico (PVC o EPR) e componenti con grado di
protezione idoneo e, ove strettamente necessario, con la segregazione delle parti attive; nei circuiti terminali è prevista
quale protezione addizionale la presenza di un interruttore differenziale con corrente di intervento di 30 mA.
Scelta della tipologia degli impianti e dei componenti elettrici
La scelta dei componenti è stata effettuata seguendo quanto indicato nelle norme e leggi citate in precedenza, con
particolare riferimento alla norma CEI 64-8. Questa da precise indicazioni a riguardo della scelta delle condutture per
l’ambiente in analisi nonché il grado di protezione minimo ammesso per i componenti dell’impianto.
I componenti quali le prese a spina e i dispositivi di comando (interruttori, commutatori e deviatori) dovranno avere un
idoneo grado di isolamento; in particolare si farà uso di prese a spina tipo bipasso, 10/16° con alveoli schermati; La
protezione di linee alimentanti più scatole porta prese potrà avvenire sotto uno stesso dispositivo dotato comunque di
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protezione differenziale. I quadri elettrici sono dimensionati in modo da rispettare quanto previsto dalle Norme CEI 1713 e, ove applicabile, CEI 23-51 e in modo tale da limitare la sovratemperatura alla sommità degli stessi.
Criteri di dimensionamento e protezione dei componenti elettrici
In tale fase si segnalano le seguenti misure di protezione adottate:
dal sovraccarico:
le condutture e i componenti saranno protetti tramite interruttori automatici magnetotermici conformi alle Norme
CEI 23-3 e CEI 17-5, in modo tale da rispettare la relazione
Ib  In  Iz
ove risulta che la corrente nominale del dispositivo di protezione (In) sia compresa tra la corrente di impiego della
conduttura (Ib) e la portata del cavo (Iz);
dal cortocircuito:
i dispositivi di protezione devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell’impianto
garantendo che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose e rispettando la relazione
I2cc  t  K2 S2
Essi dovranno avere un potere di interruzione almeno uguale al valore della corrente di corto circuito presunta nel
punto di installazione o anche un potere inferiore purché a monte vi sia un dispositivo avente il necessario potere di
interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere tali che l’energia specifica I2cc  t
lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno dal
dispositivo a valle e dalle condutture protette;
6.
Impianto di Messa a Terra
In accordo con quanto previsto dalle Norme CEI si prevede il collegamento ad un unico impianto di messa a terra ,
dimensionato secondo i seguenti criteri:
FORMULE DI CALCOLO RESISTENZA DEI PICCHETTI:
4 Lp


completa: Rtc =
 ln
approssimata: Rtc =
d
Lp
2  Lp
FORMULE DI CALCOLO RESISTENZA DELLA CORDA :
2
Rtc =
Lc
FORMULE DI CALCOLO RESISTENZA COMPLESSIVA:
Tratte dalla letteratura tecnica e dalle formule usuali dell’elettrotecnica dei circuiti elettrici, ipotizzando che i picchetti,
posti a distanza minima di 12 m (circa 6 volte la lunghezza del singolo picchetto) siano da considerarsi elettricamente in
parallelo e a loro volta elettricamente in parallelo con la corda (decurtata in lunghezza di una quantità pari alla zona di
influenza reciproca, valutata pari al doppio della lunghezza dei picchetti), considerando inoltre un aumento del 50% sui
valori calcolati per tener conto delle resistenze dei contatti delle apparecchiature e delle giunzioni tra i cavi e dei fenomeni
di decadimento nel tempo dei valori ottenuti, anche a causa di variazioni stagionali del valore di resistività del terreno e
della sua disomogeneità.
Calcoli:
 Tipo Impianto: TT
 corrente differenziale massima: I5s = 1
 resistenza di terra massima: Rt =




50
= 50 
1
resistività del terreno (ipotizzata):  = 200 m
diametro picchetto (dispersore verticale): d = 20 mm
corda di rame nudo (35 mm2) di collegamento
lunghezza di un singolo picchetto: Lp = 1,5 m
7.
Considerazioni conclusive
Gli interventi previsti in fase di progettazione mirano al raggiungimento di una valida soluzione tecnica sia dal punto
di vista impiantistico (sicurezza, efficienza ed affidabilità) che da quello economico senza trascurare le caratteristiche
architettoniche dell’ambiente in cui verranno realizzate le opere. In particolare si tiene conto delle reali esigenze
dell’utente senza mai trascurare l’eventualità di un potenziamento degli impianti in considerazione di ampliamenti ed
esigenze future.
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Parte II
Protezione contro i fulmini
Valutazione del rischio
Scelta delle misure di protezione
1. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI:
- CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali" Aprile 2006; Variante V1
(Settembre 2008);
- CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Aprile 2006; Variante V1
(Settembre 2008);
- CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le
persone" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008);
- CEI 81-10/4 (EN 62305-4): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Aprile
2006; Variante V1 (Settembre 2008);
- CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine
alfabetico." Maggio 1999.
2. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
L 'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per
la valutazione dell'area di raccolta.
La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre costruzioni.
Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.1.2 della Norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della struttura da
considerare sono quelle dell'edificio stesso.
3. DATI INIZIALI
3.1 Densità annua di fulmini a terra
Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel comune di OLBIA
in cui è ubicata la struttura vale : Nt = 2,5 fulmini/km² anno
3.2 Dati relativi alla struttura
Le dimensioni massime della struttura sono:
A (m): 40 B (m): 20 H (m): 8 Hmax (m): 8
La destinazione d'uso prevalente della struttura è: ufficio
In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a :
- perdita di vite umane
- perdita economica
In accordo con la Norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine,
deve pertanto essere calcolato :
- rischio R1;
Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell’adozione delle misure di protezione, non sono
state condotte perché espressamente non richieste dal Committente.
3.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne
La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche:
- Linea di energia: LINEA DI ALIMENTAZIONE
Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche.
3.4 Definizione e caratteristiche delle zone
Tenuto conto di:
- compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare;
- eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP (impulso
elettromagnetico);
- i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e l'eventuale presenza di
persone;
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- le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di protezione esistenti;
sono state definite le seguenti zone:
Z1: Struttura
Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti sono riportate
nell'Appendice Caratteristiche delle Zone.
4. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE
ELETTRICHE ESTERNE
L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella Norma CEI EN
62305-2, art.A.2.
L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per
sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.3.
Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella Norma
CEI EN 62305-2, art.A.4.
I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati nell'Appendice Aree di
raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate
nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta.
5. VALUTAZIONE DEI RISCHI
5.1 Rischio R1: perdita di vite umane
5.1.1 Calcolo del rischio R1
I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati.
Z1: Struttura
RB: 1,72E-07
RU(IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI): 9,19E-12
RV(IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI): 2,30E-09
Totale: 1,74E-07
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 1,74E-07
5.1.2 Analisi del rischio R1
Il rischio complessivo R1 = 1,74E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05
6. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
Poiché il rischio complessivo R1 = 1,74E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 , non occorre
adottare alcuna misura di protezione per ridurlo.
7. CONCLUSIONI
Rischi che non superano il valore tollerabile: R1
SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE
FULMINAZIONI.
In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere assolto ogni obbligo
giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche.
8. APPENDICI
APPENDICE - Caratteristiche della struttura
Dimensioni: A (m): 40 B (m): 20 H (m): 8 Hmax (m): 8
Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza uguale o inferiore (Cd = 0,5)
Schermo esterno alla struttura: assente
Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 2,5
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APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche
Caratteristiche della linea: LINEA DI ALIMENTAZIONE
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l’intero percorso.
Tipo di linea: energia - interrata con trasformatore MT/BT
Lunghezza (m) Lc = 50
Resistività (ohm x m) ρ = 200
Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza uguale o inferiore
Coefficiente ambientale (Ce): suburbano (h <= 10 m)
APPENDICE - Caratteristiche delle zone
Caratteristiche della zona: Struttura
Tipo di zona: interna
Tipo di pavimentazione: asfalto (ru = 0,00001)
Rischio di incendio: ordinario (rf = 0,01)
Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5)
Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5)
Schermatura di zona: assente
Protezioni contro le tensioni di contatto: nessuna
Impianto interno: IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI
Alimentato dalla linea LINEA DI ALIMENTAZIONE
Tipo di circuito: cavo schermato R <= 1 ohm/km (Ks3 = 0,0001)
Tensione di tenuta: 1,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (Pspd =1)
Valori medi delle perdite per la zona: Struttura
Perdita per tensioni di contatto (relativa a R1) Lt = 0,01
Perdita per danno fisico (relativa a R1) Lf = 0,001
Perdita per tensioni di contatto (relativa a R4) Lt = 0,0001
Perdita per danno fisico (relativa a R4) Lf = 0,2
Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) Lo = 0,01
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Struttura
Rischio 1: Rb Ru Rv
Rischio 4: Ra Rb Rc Rm Ru Rv Rw Rz
APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
Struttura
Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura Ad = 5,49E-03 km²
Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura Am = 2,27E-01 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura Nd = 6,86E-03
Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura Nm = 5,61E-01
Linee elettriche
Area di raccolta per fulminazione diretta (Al) e indiretta (Ai) delle linee:
LINEA DI ALIMENTAZIONE
Al = 0,000368 km²
Ai = 0,017678 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (Nl) e indiretta (Ni) delle linee:
LINEA DI ALIMENTAZIONE
Nl = 0,000092
Ni = 0,004419
APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta
Zona Z1: Struttura
Pa = 1,00E+00
Pb = 1,0
Pc (IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI) = 1,00E+00
Pc = 1,00E+00
Pm (IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI) = 1,00E-04
Pm = 1,00E-04
Pu (IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI) = 1,00E+00
Pv (IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI) = 1,00E+00
Pw (IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI) = 1,00E+00
Pz (IMPIANTO TELECOMUNICAZIONI) = 1,00E+00
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