Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi RASSEGNA STAMPA Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza Data: 02/02/2017 Pagina 1 di 9 rassegna stampa 25/26/27 Febbraio 2017 IL CITTADINO • Un team di maxi esperti in corsia per curare i malati gravi di notte (25/02/2017) • Vaccini, la Regione in campo • Principio d’incendio all’ospedale, macchina per il cuore in fiamme (27/02/2017) • Terapia del colore, oggi via al gruppo per sostenere gli ammalati di cancro (27/02/2017) (25/02/2017) IL GIORNO • Aborto, obiettore di coscienza il 70 per cento dei ginecologi (26/02/2017) Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi RASSEGNA STAMPA Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza Data: 02/02/2017 Pagina 2 di 9 Stop alla guardia interdivisionale, in ospedale arriva un pool di specialisti Un team di maxi esperti in corsia per curare i malati gravi di notte di Cristina Vercellone Dal primo marzo partirà al Maggiore il progetto della rete per la risposta rapida per capire quando i pazienti si stanno aggravando e intervenire subito Una squadra di maxi esperti in corsia per affrontare le emergenze. Si tratta del team per la risposta rapida, la Rrt, una figura nuova per l’ospedale di Lodi, attiva nei paesi anglosassoni, in Canada e Australia. «Parliamo di un team di clinici - spiega il responsabile del dipartimento emergenza urgenza Costantino Bolis - chiamato a trattare il paziente grave che può peggiorare durante la notte. Lo scopo è prevenire e trattare precocemente le complicanze. La parte fondamentale della rete è il cosiddetto Met, Team di emergenza medica. È un mezzo che supera la logica della guardia interdivisionale medica e chirurgica, normalmente presente di notte negli ospedali. Si tratta di un grande cambiamento. Questo team multidisciplinare è formato da persone che, normalmente, nel loro lavoro, sono abituate a trattare pazienti problematici». La squadra, in azione dalle 20 alle 8 della mattina, è formata da un medico e da un infermiere di pronto soccorso, al quale si aggiungono, su chiamata, l’anestesista e il rianimatore. «In pratica - aggiunge Bolis che ha realizzato il progetto insieme al primario del pronto soccorso Stefano Paglia e al primario della terapia intensiva Enrico Storti - dal primo marzo, tutti i pazienti che arrivano in pronto soccorso dopo le 20 sono seguiti fino alle 8 della mattina dal Met. Quando il paziente viene ricoverato e si aggrava, l’infermiere, invece di allertare come succede ora il medico di guardia (magari è di turno un medico di una specialità diversa da quella richiesta in quel momento, ndr), chiama il Met. La squadra arriva con urgenza nel reparto, portandosi appresso tutta la strumentazione necessaria, un ecografo multidisciplinare, l’apparecchiatura di supporto ventilatorio, farmaci per l’emergenza e presidi per la gestione invasiva delle vie aeree, oltre al defibrillatore in aggiunta a quello in dotazione sul carrello di emergenza dei reparti». La decisione di allertare il team dell’emergenza non è Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 02/02/2017 Pagina 3 di 9 affidata al caso, ma a un sistema oggettivo di valutazione dei parametri clinici. Per ogni parametro vitale, saturazione d’ossigeno, frequenza del respiro, temperatura, pressione, frequenza cardiaca e stato di coscienza, il progetto prevede un punteggio di riferimento. I valori vengono monitorati a partire dal ricovero e a seconda del loro peggioramento, gli infermieri, chiave di volta di tutto il progetto, attivano la squadra di emergenza nel loro reparto. «Questo progetto spiega Bolis - dovrebbe portare alla riduzione degli arresti cardiaci fuori dall’area della terapia intensiva, alla riduzione degli eventi avversi post chirurgici e alla riduzione dei pazienti in terapia intensiva. Mi sembra un buon progetto, è stato proposto dal dipartimento di emergenza urgenza e ha visto una grande sintonia di tutti i primari. Speriamo dia i buoni risultati sperati. Tutto il personale è stato diffusamente formato, mentre coordinatore di tutto il progetto è stato il dottor Paglia. Si tratta di un esempio di buona collaborazione interdisciplinare ed è soprattutto un servizio per l’intero ospedale. Il sistema consente anche di liberare gli specialisti per le ore diurne. È prevista, infatti, una implementazione di organico del pronto soccorso oltre alla guardia del chirurgo generale. È auspicabile inoltre, a breve, anche una guardia radiologica 24 ore su 24. Il Met interviene in tutti i reparti, tranne che in pediatria, ostetricia, cardiologia e terapia intensiva dove gli esperti dell’urgenza sono già presenti». Il progetto rientra nella divisione dell’ospedale per intensità di cure voluta fin dal suo arrivo a Lodi dal direttore generale Giuseppe Rossi, grande simpatizzante del modello sanitario anglosassone. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 02/02/2017 Pagina 4 di 9 Meningite gallera: «non pensavamo a un accesso così ampio» Vaccini, la Regione in campo Stop alle vaccinazioni contro la meningite, interviene la Regione Lombardia. La campagna vaccinale per la meningite da meningococco è partita a gennaio dalla Regione. L’amministrazione guidata dal governatore Roberto Maroni ha annunciato una campagna di profilassi, concedendo la vaccinazione in copagamento con i cittadini. Da mesi le associazioni chiedevano la vaccinazione gratuita per difendersi dalla meningite dopo i casi gravi in Toscana e anche in Lombardia. Così la Regione ha individuato questa soluzione: numeri di telefono verdi pubblicati dalle Asst (ex Aziende ospedaliere) lombarde, per prenotare e costi ridotti per le vaccinazioni. Da quel momento i centralini sono stati presi d’assalto dai cittadini. A Lodi le prenotazioni sono arrivate già alla fine del 2018 e l’Asst ha deciso di fermare momentaneamente le prenotazioni, ma solo per questo tipo di vaccinazioni in copagamento. A Casale la misura sarà presa tra poco, visto che le prenotazioni arrivano a dicembre 2018. «Stiamo lavorando - ha annunciato ieri l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera - per stilare delle convenzioni con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta. Vogliamo che si creino dei canali preferenziali per i ragazzi. Da qui a due settimane presenteremo il nuovo progetto. Non c’è alcuna emergenza meningite, si possono aspettare 3 o 4 mesi per farsi vaccinare senza problema, ma non certamente un anno. Abbiamo avuto un sovraccarico di richieste inimmaginabile da parte dei cittadini . I medici di famiglia già somministrano l’anti influenzale, va estesa questa loro capacità anche all’anti meningite. Stiamo vedendo poi di ampliare il numero di vaccinazioni effettuate giornalmente, incrementando anche il personale». Per quanto riguarda la prevenzione delle malattie invasive batteriche da meningococco, attualmente sono offerte gratuitamente la vaccinazione antimeningococco C nei primi 24 mesi di vita (e garantita comunque fino ai 18 anni per chi non fosse stato vaccinato in precedenza); le vaccinazioni antimeningococco B e ACWY per le categorie a rischio per status o patologia, la vaccinazione antimeningococco B per i nuovi nati dal 2017. La vaccinazione contro il meningococco nei soggetti Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 02/02/2017 Pagina 5 di 9 non inclusi in quelle categorie è in copagamento con la Regione. Per informazioni è possibile rivolgersi dalle 13 alle 14, dal lunedì al venerdì, tranne il giovedì, al numero 0371.372870. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.asstlodi.it. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 02/02/2017 Pagina 6 di 9 Il personale è intervenuto prontamente insieme ai vigili del fuoco Principio d’incendio all’ospedale, macchina per il cuore in fiamme di Cristina Vercellone Un corto circuito ha fatto scattare l’allarme in rianimazione, ma per fortuna si è trattato solo di un rogo istantaneo Paura all’ospedale Maggiore, a fuoco un apparecchio per il cuore. Niente di grave, per fortuna; grazie al pronto intervento del personale medico e infermieristico e dei vigili del fuoco, non ci sono stati danni né alle persone, né alle cose. È successo ieri mattina, poco prima delle 8. Un corto circuito ha mandato in tilt un contropulsatore aortico, collocato ai piedi del letto di un paziente ammalato di cuore. Una fiammata ha fatto scattare l’allerta del personale medico e infermieristico. La squadra dì emergenza è intervenuta all’istante con l’estintore e con la chiamata alla centrale dei vigili del fuoco di Lodi. Quando i pompieri sono intervenuti le fiamme non c’erano più, ma i vigili del fuoco hanno lavorato per circa un’oretta riportando in completa sicurezza la situazione. «La fiamma si è auto estinta - spiega il primario della terapia intensiva Enrico Storti -, ma ha saturato di fumo l’ambiente. Gli infermieri sono intervenuti subito con l’estintore, mentre i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza la rete elettrica. L’apparecchio guasto è stato sostituito. Quello che si è incendiato, invece, sarà analizzato per capire cosa gli è successo. Il contropulsatore è un apparecchio che migliora le performance cardiache nei pazienti con infarto. L’apparecchio e collegato al paziente sotto sedazione attraverso il catetere che finisce nell’aorta. Non c’è stata alcuna interruzione del servizio neanche per pulire l’ambiente dalla schiuma dell’estintore. Quanto è successo è OSPEDALE Corto circuito, il contropulsatore aortico fa una fiammata e il personale interviene subito con i pompieri una eventualità prevedibile. Si spera non succeda, ma può succedere. Bisogna considerare che le apparecchiature sono accese 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno. Anche nell’ospedale di Milano nel quale lavoravo prima era successo una volta. La probabilità che accada è bassa, ma c’è. Questi ambienti, poi, come in sala operatoria o nelle camere di degenza, sono dotate di impianto per la somministrazione di ossigeno e l’ossigeno, come sappiamo, alimenta il fuoco. Per Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 02/02/2017 Pagina 7 di 9 fortuna non ci sono stati altri danni. Il nostro personale ha provveduto in autonomia a ripulire l’ambiente. Direi che i dipendenti hanno gestito bene la situazione, hanno fatto un ottimo lavoro». La procedura del piano anti incendio è stata eseguita correttamente e dopo una mattinata di disagi tutto è tornato nella normalità. Restano aperte, invece, le indagini diagnostiche sull’apparecchiatura andata in corto circuito. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 02/02/2017 Pagina 8 di 9 Terapia del colore, oggi via al gruppo per sostenere gli ammalati di cancro “Terapia del colore” per i malati di tumore. Il corso promosso dall’Alao, Associazione lodigiana amici di oncologia, parte oggi, ma ci sono ancora dei posti disponibili per chi voglia iscriversi. Non si tratta di un corso di pittura, né sono richieste competenze in campo artistico. I pazienti con una malattia oncologica possono partecipare al gruppo promosso dall’associazione guidata da Carla Allegri Bertani. Disegnando insieme, seguendo le indicazioni della terapista, i pazienti possono dare libero sfogo alle loro emozioni, ritrovare la serenità giusta indispensabile per affrontare e superare al meglio la malattia. Per informazioni e prenotazioni chiamare l’Alao presso la sede di via Cavour, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 11.30, al numero 0371/420871, oppure inviare una mail ad [email protected]. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Piazza Ospitale, 10 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 02/02/2017 Pagina 9 di 9 Lodi i dati 2016 degli ospedali del capoluogo e di codogno Aborto, obiettore di coscienza il 70 per cento dei ginecologi di Carlo D’elia NEL PRESIDIO ospedaliero lodigiano il 70 per cento dei ginecologi è obiettore di coscienza. Si tratta di un dato che mette l’Asst di Lodi in linea con la media nazionale. Su 23 ginecologi che operano tra Codogno e Lodi, 7 sono non obiettori e 16 obiettori (due in più rispetto al numero del 2015). Il dato è stato raccolto anche tra i 27 anestesisti dell’Asst di Lodi, di cui 16 si sono dichiarati obiettori e 11 non. Tra il personale paramedico, invece, che nei presidi di Lodi e Codogno conta in totale 85 persone, sono 46 i non obiettori e 39 obiettori. PER QUANTO riguarda il numero degli aborti volontari, nel 2016 sono stati 276 i casi registrati nelle sedi di Lodi e Codogno, di cui 180 donne che hanno scelto di sottoporsi a un intervento chirurgico e 96 hanno preferito l’interruzione medica, cioè attraverso il metodo farmacologico, pratica in vigore in Italia dal 2009, grazie all’immissione in commercio per mutuo riconoscimento, della pillola RU486. Gli aborti, comunque, hanno registrato un calo di circa il 10 per cento rispetto al 2015, quando sono state 305 le interruzioni volontarie di gravidanza che sono state effettuate nei presidi ospedalieri di Lodi, di cui 187 con intervento chirurgico e 118 medico. La polemica scoppiata dopo l’assunzione di due medici ginecologi non obiettori all’Ospedale San Camillo di Roma per garantire l’attuazione della legge 194, con la forte presa di posizione avversa della Chiesa e l’intervento del ministro Lorenzin, ha toccato anche il Lodigiano, dove la scelta dell’ospedale è stata stigmatizzata e dove, però, il numero di medici obiettori sfiora i due terzi. DATI alla mano, l’ambulatorio dell’Asst di Lodi registra circa cinque accessi a settimana e soddisfa tutte le richieste: non ci sono lunghe liste d’attesa. Al primo accesso la paziente è accolta e ascoltata dal medico che offre la propria consulenza nel rispetto e secondo le previsioni della legge 194 del 1978. Da prassi, la donna ha poi una settimana di tempo per decidere se portare avanti la gravidanza o interromperla. In quest’ultimo caso si apre la cartella clinica, si effettuano gli esami preparatorie poi la paziente viene chiamata per l’intervento, secondo la priorità. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975