Salute Mentale Adulti
I servizi per la Salute Mentale Adulti
Centri di Salute Mentale
Il Centro di Salute Mentale (CSM) è il cuore dell’attività territoriale per la salute
mentale, è un servizio a libero accesso per attività programmata e in urgenza; è la sede
organizzativa dell’équipe degli operatori e la sede di coordinamento degli interventi di
prevenzione, cura, riabilitazione e inclusione sociale.
Il CSM definisce e attua programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riabilitativi
personalizzati, con le modalità proprie dell’approccio integrato, tramite interventi
ambulatoriali, domiciliari, di “rete”, ed eventualmente anche ospedalieri e residenziali,
nella strategia della comunità terapeutica.
Il CSM svolge attività di raccordo con i Medici di Medicina Generale, per fornire consulenza
psichiatrica e per condurre, in collaborazione, progetti terapeutici, attività formativa e
attività di consulenza specialistica ai servizi “di confine” (alcolismo, tossicodipendenze,
ecc.), alle strutture residenziali per anziani e per disabili. Inoltre, attua attività di filtro ai
ricoveri ospedalieri e di verifica delle attività nelle case di cura private e nelle strutture
socio-sanitarie, al fine di assicurare la continuità terapeutica.
In ogni distretto della provincia è presente un CSM e alcune sedi ambulatoriali periferiche
aperte per alcune ore ogni settimana; a Modena città sono presenti due CSM. Il CSM è
attivo per interventi ambulatoriali e/o domiciliari, 12 ore al giorno, per 5 giorni alla
settimana, e 6 ore nella giornata di sabato.
Sul territorio della provincia di Modena sono presenti 6 Centri Diurni accreditati (2
nell’area Nord, 2 nell’area Centro e 2 nell’area Sud) e 1 Day Hospital territoriale a Carpi,
dotato di 3 posti letto.
Strutture ospedaliere
La dotazione dei posti letto delle strutture ospedaliere psichiatriche del
Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche è articolata in posti letto di
SPDC, SPOI e Day Hospital.
I Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) sono l’area di degenza ospedaliera in cui
vengono attuati i trattamenti psichiatrici volontari ed obbligatori. Per l’anno considerato
(2015), il DSM-DP ha avuto a disposizione complessivamente 24 posti letto SPDC. Presso il
SPDC di Modena (NOCSAE) sono inoltre disponibili 2 posti letto per minori.
L’offerta ospedaliera è completata dai Servizi Psichiatrici Ospedalieri Intensivi (SPOI),
collocati presso le Case di Cura accreditate, che svolgono la medesima funzione degli SPDC
ma esclusivamente per i ricoveri volontari. La dotazione dei posti letto SPOI nel 2015 è
complessivamente pari a 32, rispettivamente 21 posti letto presso Villa Igea e 11 presso
Villa Rosa.
Strutture residenziali sanitarie
Le residenze sanitarie psichiatriche sono qualificate in relazione all’intensità e alla
durata dell’intervento secondo le seguenti tipologie: residenze a trattamento intensivo
(RTI); residenze a trattamento intensivo specialistico (RTIS); residenze a trattamento
protratto (RTP); residenze a trattamento socio riabilitativo (RSR). Le strutture residenziali
accolgono gli utenti che necessitano di interventi terapeutico-riabilitativi prolungati che
non è possibile svolgere nel contesto domiciliare, con lo scopo di offrire loro una rete di
rapporti e di opportunità emancipative.
Le RTI sono strutture con assistenza sanitaria sulle 24 ore, con degenza massima di 30
giorni, prorogabili fino a 60. Si propongono per la cura di utenti con quadri acuti e subacuti, con interventi sulla crisi, interventi di tipo terapeutico riabilitativo ed interventi
integrati con i CSM.
Le RTIS sono residenze a trattamento intensivo per interventi specialistici dedicati a
Doppia Diagnosi, a Disturbi Alcol Correlati, a Disturbi del Comportamento Alimentare.
Le RTP sono strutture con assistenza sanitaria sulle 12 ore, con degenza massima di 6 mesi,
prorogabili fino ad un anno, con funzioni riabilitative, socializzanti, rivolte a soggetti con
disabilità elevata e con quadri clinici complessi.
Le RSR sono strutture con assistenza sanitaria di almeno 6 ore al giorno, con degenza
massima di un anno, prorogabile ad un massimo di tre. Sono rivolte a persone con disturbo
mentale grave e con disabilità ambientale e mentale elevata e si propongono l’obiettivo
delle dimissioni assistite e protette in ambito familiare, territoriale e socioassistenziale.
Il numero complessivo di posti letto RTI e RTIS è pari a 70 (12 PL, pari al 17,1% del totale,
sono a gestione diretta presso il CSM di Modena Est e 58, pari al 82,8%, a gestione privata,
rispettivamente 32 presso Villa Igea e 26 presso Villa Rosa); per le RTP l’offerta è di 40
posti letto (6 PL, pari al 15% del totale, a gestione diretta presso l’Ospedale di Pavullo e 34,
pari al 85%, a gestione privata, rispettivamente, 27 gestite da Villa Igea e 7 da Villa Rosa),
mentre i posti letto RSR in dotazione al dipartimento sono 25 (6 PL, pari al 24% del totale,
a gestione diretta del CSM di Pavullo e 19, pari al 76%, a gestione del privato accreditato
Ceis, presso la comunità “La Barca”).
Abitare supportato: strutture socio-sanitarie
L’abitare supportato si realizza in ambito socio-sanitario attraverso i Gruppi
Appartamento (fino a 6 posti) e le Comunità Alloggio (da 6 a 12 posti). Queste strutture
sono per la maggior parte gestite dal privato sociale, solo 4 appartamenti sono a gestione
diretta del DSM DP, per un totale di 17 posti.
Il numero complessivo di posti disponibili nel 2015 è aumentato del 4,4% (da 136 a 142),
che corrispondono a 2,4 posti per 10.000 abitanti di età superiore ai 18 anni.
Tabella - Sintesi della dotazione di strutture per la Salute Mentale Adulti – Anno 2015
Servizi territoriali
Servizi ospedalieri
Servizi residenziali sanitari
Servizi residenziali sociosanitari
Dotazione
Posti per 10.000 ab. ≥18
CSM
8 strutture
-
Centro diurno
6 strutture
-
DH territoriale
3 posti
-
SPDC
24 pl
0,4
DH Ospedaliero
10 pl
0,2
SPOI
32 pl
0,6
Complessivo
66 pl
1,1
RTI e RTIS
70 pl
1,2
RTP
40 pl
0,7
RSR
25 pl
0,4
Complessivo
135 pl
2,3
Complessivo
142 posti
2,4
Operatori impiegati
Nel settore di Salute Mentale Adulti erano presenti al 31/12/2015 0,441 operatori
per 1.000 residenti di età maggiore o uguale a 18 anni. Si evidenzia una carenza rilevante a
carico del profilo professionale degli psicologi: solo nel CSM di Modena Est è presente una
unità di psicologo tempo pieno equivalente. Ciò evidentemente determina una modalità
di approccio più frequentemente caratterizzata in senso “medicalizzante”.
Il numero di operatori impiegati nei servizi territoriali e in quelli ospedalieri è riportato
nelle tabelle successive.
Numero di unità a tempo pieno equivalente impiegate nei servizi territoriali – Anno 20152
2015 (Var %2015 vs 2014)
1
2
Centro di
salute
mentale
Psichiatri
Psicologi
Infermieri
Ed. Prof
/ TdRP
OSS
Altro
Operatori
complessivi
Carpi
4,5
(-28,2%)
0,7
(+7,7%)
15
(-4,5%)
2
(+38,9%)
0
(0,0%)
0,5
(+66,7%)
22,7
(-6,9%)
Mirandola
5
(+9,2%)
0,4
(0,0%)
10
(+21,5%)
2
(-20,0%)
0
(0,0%)
0,3
(+100,0%)
17,7
(+11,6%)
Castelfranco
5,2
(+35,8%)
0,7
(+2,9%)
12
(+19,0%)
0
(100,0%)
0
(0,0%)
0
(0,0%)
17,8
(+20,2%)
Modena Est
9
(+10,2%)
1,2
(+50,0%)
23
(+5,3%)
2
(0,0%)
4
(0,0%)
0
(0,0%)
39,2
(+5,5%)
Modena Ovest
8
(-8,0%)
0,5
(-42,5%)
18
(-7,6%)
0,5
(0,0%)
0
(0,0%)
0
(0,0%)
27
(-8,6%)
Pavullo
4,6
(-4,4%)
0
(0,0%)
17
(+5,3%)
1
(0,0%)
6
(0,0%)
0,1
(0,0%)
28,7
(+2,6%)
Sassuolo
7,8
(+5,1%)
0,6
(-4,8%)
11
(+3,4%)
2,6
(+61,5%)
0
(0,0%)
0
(0,0%)
22
(+8,4%)
Vignola
5,4
(-13,3%)
0,2
(+25,0%)
12
(-0,7%)
1
(0,0%)
0
(0,0%)
0
(0,0%)
18,6
(-4,5%)
Settore SMA
49,5
(-1,0%)
4,2
(+0,2%)
118
(+3,3%)
11,1
(+8,1%)
10
(0,0%)
0,9
(+100,0%)
193,6
(+2,2%)
N° totale Unità Equivalenti Giuridiche (UEG) del Settore SMA =255,6 (Dati forniti dal Controllo di Gestione)
Ogni operatore è stato attribuito alla Unità Operativa prevalente nel suo carico di lavoro
Numero di unità a tempo pieno equivalente impiegate nei servizi ospedalieri – Anno 2015
2015 (Var % 2015 vs 2014)
Psichiatri
Infermieri
Altro
Operatori
complessivi
SPDC Carpi
6
(+0,8%)
13
(-5,5%)
3
(0,0%)
22
(-3,1%)
SPDC Bggiovara e
Servizio Consulenze
Policlinico
10
(0,0%)
25
(-6,9%)
5
(-8,6%)
40
(-5,5%)
Settore SMA
16
(+0,3%)
38
(-6,4%)
8
(-5,5%)
62
(-4,6%)
Unità operativa
Nel 2015 vi è stato sostanzialmente un mantenimento delle risorse umane del Settore.
Il rapporto degli operatori totali dei servizi territoriali rispetto a 1.000 individui della
popolazione target è aumentato da 0,43 del 2012 a 0,44 del 2015, una variazione minima
rispetto a una diminuzione del 0,5% della popolazione target (pari a 586.203 al 31.12.2012
e a 583.555 al 31.12.2015).
Spesa per la Salute Mentale Adulti
La spesa sostenuta per le attività del settore Salute Mentale Adulti, nell’anno 2015,
è stata pari a € 38.424.116, cui va aggiunta una quota proporzionale delle spese generali,
amministrative e gestionali pari a € 2.718.278, per un totale di € 41.142.394.
La spesa pro-capite (calcolata sulla popolazione maggiorenne della provincia al 31.12.2015,
pari a 583.555 individui) è stata pari a € 70,5. Se si considerano gli ultimi dati disponibili
relativi al costo pro-capite per livelli di assistenza nelle AUSL della RER (anno 2014), il
settore Salute Mentale Adulti dell’AUSL di Modena riportava una spesa pro-capite pari a €
74,983, a fronte di una spesa media regionale pari a € 81,61.
I dati relativi al 2015 sono ripartiti come sintetizzato nella seguente tabella.
Spesa 20154
Voci di spesa
Importo
Assistenza Ospedaliera AIOP
€ 4.490.209
Residenzialità AIOP
€ 7.406.344
Altra residenzialità sanitaria
€ 1.630.328
Servizi socio-sanitari
€ 9.198.415
Beni di consumo
€ 1.304.343
Personale
€ 14.394.477
Spese generali, amministrative e gestionali
€ 2.718.278
Totale
€ 41.142.394
Dai costi totali possono essere estrapolati quelli relativi alle unità ospedaliere degli SPDC di
Carpi e Baggiovara, riportati nella tabella seguente.
Spesa 2015 per le unità ospedaliere
Unità
ospedaliera
Beni di
consumo
Personale
dipendente
SPDC Carpi
€ 32.588
€ 1.274.739
SPDC
Baggiovara
€ 62.516
€ 2.037.048
3
Ancorché non direttamente confrontabili a quelli riportati nella presente relazione, in quanto calcolati con
metodologia differente, tali dati consentono una valutazione comparativa tra il pro-capite della singola AUSL ed il
valore medio regionale
4
Dati forniti dal Servizio Controllo Interno di Gestione e dal Servizio Committenza, AUSL di Modena
Attività territoriale
Le persone afferenti ai Centri di Salute Mentale sono state caratterizzate nel modo
seguente: 1) persone al primo contatto (persone che si presentano per la prima volta ai
CSM), 2) persone in carico (persone che hanno attivo un progetto di cura5 con i CSM), 3)
persone trattate (persone che nell’arco dell’anno ricevono almeno una prestazione da
parte dei professionisti dei CSM).
Utenza afferente ai CSM
Nel 2015 si riscontra lieve un incremento del numero complessivo di utenti trattati,
passando da 10.873 nel 2014 a 11.195 nel 2015.
Mancano, nel numero dei trattati, gli utenti sottoposti a consulenza psichiatrica presso il
Policlinico e che non siano già in carico o che non abbiano preso contatto in un secondo
momento con i CSM di competenza territoriale.
Tassi di trattamento, primo contatto e presa in carico nel DSM-DP di Modena (x 10.000 residenti
maggiorenni) – Periodo 2014-2015
Tasso x 10.000 abitanti maggiorenni
5
Primo contatto (assoluti)
In carico
Trattati
Distretto
residenza
2014
2015
2014
2015
2014
2015
Carpi
36,3
32,5
145,8
149,1
179,0
181,9
Mirandola
33,0
35,1
116,3
135,8
161,1
172,1
Castelfranco
52,0
47,7
146,3
148,3
200,8
203,2
Modena
41,3
36,6
142,3
144,4
185,8
186,7
Pavullo
54,8
62,9
168,2
177,5
228,7
248,2
Sassuolo
37,9
38,0
157,2
160,0
189,5
195,9
Vignola
39,6
39,0
152,9
152,9
185,1
192,2
Settore SMA
40,7
39,1
145,5
150,2
186,4
191,8
Secondo il glossario dei prodotti e delle prestazioni della regione E-R il prodotto che denota il primo contatto del
soggetto è il “Primo Contatto” mentre i prodotti che denotano la presa in carico sono: “Trattamento Clinicopsichiatrico”, “Trattamento Psicoterapico”, “Trattamento Semiresidenziale in DH”, “Trattamento in Centro Diurno”,
“Programma di Formazione-Transizione al Lavoro”, “Trattamento Socio-Riabilitativo”, “Trattamento Residenziale
Intensivo”, “Trattamento Residenziale Protratto e Socio-Riabilitativo”, “Trattamento Socio-Residenziale”. I soggetti
presi in carico, come da direttiva regionale, sono le persone al primo contatto per i quali la chiusura del trattamento
“Primo Contatto” viene effettuata con la modalità “proseguimento cure con apertura di altri prodotti”.
Nell’anno 2015, nel territorio del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze
Patologiche della AUSL di Modena, mediamente l’1,9% della popolazione residente
maggiorenne è stata trattata presso i CSM; in particolare l’1,7% della popolazione
maschile e il 2,1% di quella femminile. Circa lo 0,4% della popolazione era al primo
contatto, lo 0,36% della popolazione maschile e lo 0,45% di quella femminile.
Considerando la ripartizione per CSM di residenza degli utenti, si registra una discreta
eterogeneità. Il CSM di Pavullo registra alti tassi di primo contatto (62,9 x 10.000), di
trattamento (248,2 x 10.000) e di presa in carico (177,5 x10.000), mentre nel CSM di
Mirandola si registrano i tassi più bassi di trattamento (172,1 x 10.000) e in carico (135,8 x
10.000). In entrambi i CSM si conferma la situazione dell’anno precedente, a parte un
incremento dei primi contatti a Mirandola.
Come si è detto, nel calcolo del tasso dei primi contatti e di trattamento per distretto di
residenza non sono rilevate le attività di consulenza effettuate in pronto soccorso e nei
reparti ospedalieri svolte dai medici dell’ UOC Ospedaliera (SPDC di Baggiovara e Servizio
Consulenze AOU Policlinico) e quelle svolte dai medici dell’UOC Salute Mentale Area Nord
presso i reparti e il PS dell’Ospedale di Carpi; tali attività vengono registrate su applicativi
diversi e sono conteggiate separatamente.
I soggetti trattati con consulenza psichiatrica presso il NOCSAE sono stati 1.579 dei quali
n. 1.191 presso il PS e n. 388 presso i reparti; quelli trattati in consulenza psichiatrica
presso l’Ospedale di Carpi sono stati 782, due terzi dei quali presso Pronto Soccorso e i
restanti presso i reparti.
I soggetti trattati con consulenza psichiatrica presso il Policlinico sono stati 1.045, ripartiti
secondo le caratteristiche riportate nella tabella seguente. Si segnala che nel corso del
2015, rispetto all’anno precedente, sono leggermente aumentate le richieste di consulenza
urgente (dal 20,2% al 30,3%), prevalentemente dai reparti ospedalieri (quelle dal PS sono
infatti aumentate solo dall’8 al 10%). Sono inoltre leggermente aumentate le rivalutazioni
in corso di degenza, ovvero i casi in cui un paziente valutato una prima volta viene poi
rivalutato per controllo, su iniziativa sia del Servizio Consulenza che anche del reparto
richiedente, a seconda dei casi.
Consulenze Psichiatriche c/o Policlinico NOCSAE: attività 2014 e 2015
2015
2014
Prime visite
Rivalutazioni (durante la
stessa degenza)
Consulenze in PS
Consulenze urgenti
Pz con anamnesi
psichiatrica positiva
Pz con comorbilità medica
Casi in cui la consulenza
conferma la presenza di
una diagnosi psichiatrica
Consulenze esitate in
ricovero
1.045
69,8%
1.045
74,5%
451
30,2%
357
25,5%
107
317
10,2%
30,3%
114
284
8,1%
20,2%
639
61,1%
669
64,0%
935
89,3%
935
89,5%
839
85,4%
898
85,9%
41
2,7%
37
2,6%
Consulenze totali
1.496
1.402
Per gli altri ospedali e pronto soccorso della provincia, le attività di consulenza sono di
competenza degli operatori dei CSM e quindi registrate nel sistema dell’attività territoriale.
Nel calcolo complessivo degli utenti in contatto con i Servizi del DSMDP, una stima
conservativa ci orienta a valorizzare tale attività al 50% del totale, in considerazione della
possibile sovrapposizione di tali dati con quelli già considerati nell’utenza dei CSM.
Distribuzione per categorie diagnostiche delle persone al primo contatto, trattate
e in carico ai CSM
Nel corso del 2015, la diagnosi più frequentemente formulata nei soggetti al primo
contatto6 è stata quella di nevrosi (47,2%), in proporzione costante per quasi tutte le aree
dipartimentali, ad eccezione di Castelfranco e Modena Est che rappresentano,
rispettivamente, la proporzione maggiore (55,6%) e quella minore (40,5%). La seconda
categoria diagnostica più frequente è rappresentata dalla categoria “psicosi” (18,4% dei
soggetti al primo contatto con il DSM DP, diffusa maggiormente nei CSM di Modena
Ovest, Pavullo e Sassuolo).
Suddivisione diagnostica delle persone al primo contatto con i Centri di Salute Mentale – Anno
2015
CSM di afferenza
Categoria
diagnostica
Psicosi7
Nevrosi8
Disturbi della
personalità9
Dipendenza o
abuso di
sostanze10
Oligofrenia e
disturbi psicotici
organici11
Osservazione e
valutazione
diagnostica per
sospetto disturbo
mentale12
Totale
6
Modena
Ovest
61
(19,7%)
158
(51,0%)
Pavullo
Sassuolo
Vignola
39
(13,3%)
163
(55,6%)
Modena
Est
28
(10,9%)
104
(40,5%)
50
(22,9%)
102
(46,8%)
89
(23,6%)
163
(43,2%)
54
(18,5%)
141
(48,3%)
Settore
SMA
419
(18,4%)
1.077
(47,2%)
13
(5,2%)
16
(5,5%)
9
(3,5%)
9
(2,9%)
6
(2,8%)
33
(8,8%)
20
(6,8%)
114
(5,0%)
1
(0,4%)
6
(2,4%)
5
(1,7%)
1
(0,4%)
4
(1,3%)
3
(1,4%)
4
(1,1%)
7
(2,4%)
31
(1,4%)
27
(9,5%)
13
(5,2%)
9
(3,1%)
14
(5,4%)
14
(4,5%)
19
(8,7%)
28
(7,4%)
24
(8,2%)
148
(6,5%)
63
(22,3%)
58
(23,2%)
61
(20,8%)
101
(39,3%)
64
(20,6%)
38
(17,4%)
60
(15,9%)
46
(15,8%)
491
(21,5%)
283
(100,0%)
250
(100,0%)
293
(100,0%)
257
(100,0%)
310
(100,0%)
218
(100,0%)
377
(100,0%)
292
(100,0%)
2.280
(100,0%)
Carpi
Mirandola
Castelfranco
53
(18,7%)
131
(46,3%)
45
(18,0%)
115
(46,0%)
8
(2,8%)
In questa analisi non sono considerati i pazienti che hanno ricevuto consulenze effettuate in pronto soccorso e nei
reparti ospedalieri, svolte dai medici dell’UOC Ospedaliera (SPDC di Baggiovara e Servizio Consulenze AOU Policlinico)
7
Psicosi con codici ICD9-CM uguale a 295.*-296.*-297.*-298.*-299.*
8
Nevrosi con codici ICD9-CM uguale a 300.*-302.*-306.*-307.*-308.*-309.*-310.*-311.*-312.*-313.*-314.*-315.*316.*
9
Disturbi della personalità con codici ICD9-CM uguale a 301.*
10
Dipendenza o abuso di sostanze con codice ICD9-CM uguale a 303.*-304.*-305.*
11
Oligofrenia e disturbi psicotici organici con codice ICD9-CM uguale a 290.*-291.*-292.*-293.*-294.*-317.*-318.*319.*
12
Include anche Altre diagnosi non psichiatriche con codice ICD9-CM uguale a V11 Anamnesi disturbi psichiatrici V70.2 Altro e non specificato esame psichiatrico generale; Nessun inquadramento diagnostico al 31/12 per i pazienti
al primo contatto “a cavaliere” con l’anno successivo
Se si considerano tutte le persone che nel corso del 2015 hanno avuto almeno un
contatto13 con i servizi per la salute mentale del DSM-DP di Modena, il 39,5% ha ricevuto
una diagnosi di psicosi e circa 1 persona su 3 (32,1%) una diagnosi di nevrosi. Nei singoli
CSM, la più elevata frequenza di psicosi è stata registrata a Sassuolo (45,6%), mentre
quelle più contenute sono state osservate a Vignola (35,1%) e Castelfranco (34,1%). Nel
CSM di Vignola viene riportata una frequenza più elevata (17,2%) rispetto alla media DSMDP (11,4%) di disturbi di personalità. Nel CSM di Castelfranco Emilia si rileva una più
elevata frequenza di disturbi nevrotici (40,14%).
Suddivisione diagnostica delle persone trattate dai Centri di Salute Mentale – Anno 2015
CSM di afferenza
Categoria
diagnostica14
Carpi
Mirandola
Castelfranco
Modena
Est
Modena
Ovest
Pavullo
Sassuolo
Vignola
Settore
SMA
Psicosi
662
(41,1%)
440
(36,2%)
430
(34,1%)
530
(37,7%)
634
(43,0%)
348
(39,5%)
887
(45,6%)
490
(35,1%)
4.421
(39,5%)
Nevrosi
509
(31,6%)
444
(36,5%)
506
(40,2%)
447
(31,8%)
477
(32,3%)
273
(31,0%)
479
(24,6%)
458
(32,8%)
3.593
(32,1%)
Disturbi della
personalità
146
(9,1%)
125
(10,3%)
124
(9,9%)
142
(10,1%)
121
(8,2%)
93
(10,5%)
285
(14,7%)
241
(17,2%)
1.277
(11,4%)
10
(0,6%)
27
(2,2%)
21
(1,7%)
12
(0,9%)
26
(1,8%)
10
(1,1%)
21
(1,1%)
37
(2,7%)
164
(1,5%)
103
(6,4%)
72
(5,9%)
73
(5,8%)
95
(6,8%)
86
(5,8%)
78
(8,8%)
153
(7,9%)
82
(5,9%)
742
(6,6%)
181
(11,2%)
109
(9,0%)
106
(8,4%)
180
(12,8%)
132
(8,9%)
80
(9,1%)
120
(6,2%)
90
(6,4%)
998
(8,9%)
1.611
(100,0%)
1.217
(100,0%)
1.260
(100,0%)
1.406
(100,0%)
1.476
(100,0%)
882
(100,0%)
1.945
(100,0%)
1.398
(100,0%)
11.195
(100,0%)
Dipendenza
o abuso di
sostanze
Oligofrenia e
disturbi
psicotici
organici
Osservazione
e valutazione
diagnostica
per sospetto
disturbo
mentale
Totale
13
In questa analisi non sono considerati i pazienti che hanno ricevuto consulenze effettuate in pronto soccorso e nei
reparti ospedalieri, svolte dai medici dell’UOC Ospedaliera (SPDC di Baggiovara e Servizio Consulenze AOU Policlinico)
14
Vedi note pagina 14
Per quanto riguarda gli utenti presi in carico, il disturbo più frequentemente
diagnosticato è quello di psicosi, complessivamente presente in circa 1 persona su 2, nel
47,1%, con punte al 52,1% nel CSM di Modena Ovest. La seconda categoria diagnostica più
frequente è la nevrosi, presente nel 29,9% degli utenti in carico. Una proporzione
significativamente più elevata di disturbi di personalità viene riportata nel CSM di Vignola
(20,3%).
Suddivisione diagnostica delle persone in carico ai Centri di Salute Mentale – Anno 2015
Categoria
diagnostica15
Psicosi
Nevrosi
Disturbi della
personalità
Dipendenza
o abuso di
sostanze
Oligofrenia e
disturbi
psicotici
organici
Osservazione
e valutazione
diagnostica
per sospetto
disturbo
mentale
Totale
15
CSM di afferenza
Modena Modena
Castelfranco
Est
Ovest
396
509
579
(43,3%)
(45,3%)
(52,1%)
329
357
328
(36,0%)
(31,8%)
(29,5%)
116
131
107
(12,7%)
(11,7%)
(9,6%)
Pavullo
Sassuolo
Vignola
312
(50,2%)
162
(26,1%)
82
(13,2%)
826
(51,7%)
345
(21,6%)
260
(16,3%)
467
(41,6%)
332
(29,6%)
228
(20,3%)
Settore
SMA
4.124
(47,1%)
2.620
(29,9%)
1.171
(13,4%)
17
(1,5%)
6
(1,0%)
18
(1,1%)
30
(2,7%)
125
(1,4%)
79
(7,0%)
67
(6,0%)
45
(7,2%)
128
(8,0%)
56
(5,0%)
563
(6,4%)
3
(0,3%)
38
(3,4%)
14
(1,3%)
15
(2,4%)
20
(1,3%)
10
(0,9%)
160
(1,8%)
914
(100,0%)
1.124
(100,0%)
1.112
(100,0%)
622
(100,0%)
1.597
(100,0%)
1.123
(100,0%)
8.763
(100,0%)
Carpi
Mirandola
621
(47,5%)
410
(31,4%)
135
(10,3%)
414
(43,0%)
357
(37,0%)
112
(11,6%
8
(0,6%)
20
(2,1%)
16
(1,8%)
10
(0,9%)
78
(6,0%)
56
(5,8%)
54
(5,9%)
55
(4,2%)
5
(0,5%)
1.307
(100,0%)
964
(100,0%)
Vedi note pagine 14
Frequenza assistenziale degli utenti in carico ai CSM
La quota di utenza che richiede una presa in carico ad elevata frequenza
assistenziale è stata descritta attraverso l’utilizzo di sette categorie che raggruppano il
numero di interventi16 che, annualmente, ogni utente in carico riceve da parte degli
operatori dei CSM.
Dalla tabella seguente emerge che la maggiore concentrazione di utenti che annualmente
ricevono 25 o più interventi da parte degli operatori dei CSM è registrata nei CSM di
Modena Est (16,1% del totale utenti in carico) e di Pavullo (15,4% del totale utenti in
carico). Invece, per quanto riguarda gli utenti a minor frequenza assistenziale (un
intervento all’anno) le proporzioni maggiori sono registrate nel CSM di Castelfranco (5%
del totale utenti in carico). Inoltre, rispetto al 2014, si riscontra una percentuale minore di
utenti con un solo intervento. Tale percentuale passa da 6,1% nel 2014 a 4,5% nel 2015.
Frequenza assistenziale degli utenti in carico ai CSM del DSM-DP di Modena – Anno 2015
CSM di afferenza
Frequenza
assistenziale
Carpi
Mirandola
Castelfranco
Modena
Est
Modena
Ovest
Pavullo
Sassuolo
Vignola
Settore
SMA
1 intervento
55
(4,2%)
46
(4,8%)
46
(5,0%)
48
(4,3%)
51
(4,6%)
23
(3,7%)
68
(4,3%)
53
(4,7%)
390
(4,5%)
da 2 a 3
interventi
204
(15,6%)
110
(11,4%)
134
(14,7%)
175
(15,6%)
153
(13,8%)
59
(9,5%)
235
(14,7%)
199
(17,7%)
1269
(14,5%)
da 4 a 6
interventi
326
(24,9%)
268
(27,8%)
236
(25,8%)
240
(21,4%)
304
(27,3%)
151
(24,3%)
344
(21,5%)
288
(25,6%)
2.157
(24,6%)
da 7 a 12
interventi
344
(26,3%)
310
(32,2%)
227
(24,8%)
296
(26,3%)
266
(23,9%)
194
(31,2%)
464
(29,1%)
295
(26,3%)
2.396
(27,3%)
da 13 a 24
interventi
204
(15,6%)
151
(15,7%)
153
(16,7%)
184
(16,4%)
179
(16,1%)
99
(15,9%)
297
(18,6%)
128
(11,4%)
1.395
(15,9%)
≥ 25 interventi
174
(13,3%)
79
(8,2%)
118
(12,9%)
181
(16,1%)
159
(14,3%)
96
(15,4%)
189
(11,8%)
160
(14,2%)
1.156
(13,2%)
Totale
1.307
(100,0%)
964
(100,0%)
914
(100,0%)
1.124
(100,0%)
1.112
(100,0%)
622
(100,0%)
1.597
(100,0%)
1.123
(100,0%)
8.763
(100,0%)
16
Un intervento è costituito da 1 o più prestazioni erogate ad utente in giorno dato
Suddividendo la casistica complessiva per diagnosi di presa in carico, emerge che circa il
38% degli utenti in carico con diagnosi di psicosi e circa il 36% di quelli con diagnosi di
disturbi delle personalità hanno alta frequenza assistenziale, cioè ricevono mediamente
più di un intervento al mese. Invece, circa il 30% degli utenti in carico con diagnosi di
nevrosi mostra bassa frequenza assistenziale (mediamente non più di 3 interventi
all’anno). Infine è da segnalare la presenza di 12 utenti in carico con diagnosi non
formulata che ricevono mediamente più di una prestazione al mese. Nell’anno precedente
22 utenti si collocavano in questa categoria.
Frequenza assistenziale degli utenti in carico ai CSM suddivisi per diagnosi – Anno 2015
Frequenza assistenziale
1 intervento
da 2 a 3
interventi
da 4 a 6
interventi
da 7 a 12
interventi
da 13 a 24
interventi
≥ 25
interventi
Totale
Psicosi
114
(2,8%)
368
(8,9%)
822
(19,9%)
1.224
(29,7%)
857
(20,8%)
739
(17,9%)
4.124
(100,0%)
Nevrosi
173
(6,6%)
616
(23,5%)
895
(34,2%)
609
(23,2%)
215
(8,2%)
112
(4,3%)
2.620
(100,0%)
Disturbi della personalità
50
(4,3%)
138
(11,8%)
230
(19,6%)
333
(28,4%)
208
(17,8%)
212
(18,1%)
1.171
(100,0%)
Dipendenza o abuso di sostanze
4
(3,2%)
14
(11,2%)
29
(23,2%)
41
(32,8%)
16
(12,8%)
21
(16,8%)
125
(100,0%)
Oligofrenia e disturbi psicotici
organici
41
(7,3%)
96
(17,1%)
128
(22,7%)
160
(28,4%)
78
(13,9%)
60
(10,7%)
563
(100,0%)
Osservazione e valutazione
diagnostica per sospetto
disturbo mentale
8
(5,0%)
37
(23,1%)
53
(33,1%)
29
(18,1%)
21
(13,1%)
12
(7,5%)
160
(100,0%)
Totale
390
(4,5%)
1.269
(14,5%)
2.157
(24,6%)
2.396
(27,3%)
1.395
(15,9%)
1.156
(13,2%)
8.763
(100,0%)
Categoria diagnostica
Per individuare l’utenza in carico a più elevata intensità assistenziale sono stati applicati i
seguenti criteri principali, che devono essere presenti contemporaneamente:
A1 Diagnosi di psicosi (schizofrenia o bipolare) o grave disturbo di personalità;
A2 Progetto assistenziale integrato con altri servizi del DSM-DP (NPIA o SERT-DP)
e/o Servizi Sociali e/o altri enti.
Se è presente solo uno dei 2 criteri principali la definizione richiede la presenza di almeno
uno dei seguenti criteri aggiuntivi:
B1 >2 ricoveri psichiatrici della durata di >2 settimane c/o reparti ospedalieri (SPDCSPOI), o ricovero c/o residenze (RTI-RTP) della durata di >1 mese, negli ultimi 12
mesi;
B2 Apertura di prodotti “Formazione-Transizione al Lavoro” e/o “Centro Diurno”,
“Day Hospital” e/o “Trattamento Socio-Residenziale” e/o “Trattamento SocioRiabilitativo” con individuazione di un ulteriore professionista (Infermiere, Tdr, …) di
riferimento;
B3 Almeno 15 giorni di interventi domiciliari (ad esempio: somministrazione/verifica
terapia per sintomatologia attiva) negli ultimi 12 mesi.
L’applicazione dei criteri citati ha consentito di suddividere l’utenza “in carico” in due
gruppi: Utenti Territoriali (per i quali risultavano soddisfatti i criteri per la più elevata
intensità assistenziale) e Utenti Ambulatoriali (per i quali tali criteri non risultavano
soddisfatti).
L’attività assistenziale erogata per i gruppi così identificati è riportata nella seguente
tabella.
Frequenza assistenziale degli utenti in carico ai CSM suddivisi per gruppo di appartenenza – Anno
2015
Frequenza assistenziale
Gruppo di
appartenenza
1 intervento
da 2 a 3
interventi
da 4 a 6
interventi
da 7 a 12
interventi
da 13 a 24
interventi
≥ 25
interventi
Totale
Ambulatoriali
316
(5,5%)
1.053
(18,4%)
1.789
(31,2%)
1.628
(28,4%)
627
(10,9%)
317
(5,5%)
5.730
(100,0%)
Territoriali
74
(2,4%)
216
(7,1%)
368
(12,1%)
768
(25,3%)
768
(25,3%)
839
(27,7%)
3.033
(100,0%)
Totale
390
(4,5%)
1.269
(14,5%)
2.157
(24,6%)
2.396
(27,3%)
1.395
(15,9%)
1.156
(13,2%)
8.763
(100,0%)
Come atteso, l’utenza ambulatoriale è più rappresentata nelle categorie da 1 a 12
interventi / anno; la tendenza si inverte con l’utenza territoriale più rappresentata nelle
categorie da 13 a 24 e > a 25 interventi. In particolare, il 53% dell’utenza territoriale riceve
mediamente più di un intervento al mese, mentre ciò accade solo per il 16,4% dell’utenza
ambulatoriale. Successive e più approfondite analisi su questo sottogruppo (> 13 interventi
/ anno) saranno necessarie per identificare i fattori predittivi e valutare il più efficace
utilizzo delle risorse.
Attività di collaborazione con i Medici di Medicina Generale
La regione Emilia-Romagna ha compiuto, nel corso degli anni, uno sforzo
significativo per migliorare il rapporto di collaborazione tra Medici di Medicina Generale
(MMG) e CSM. Viene qui riportata la proporzione di accessi al CSM proposti da MMG.
Nel corso del 2015 2.297, utenti al primo contatto annuale con i CSM (pari al 55,8% del
totale) hanno avuto come canale di accesso quello del Medico di Medicina Generale 17,
con un decremento del 3,2% rispetto al 2014. In particolare, un’alta percentuale di
proposta dai MMG è registrata nel CSM di Modena Est (69,2%), mentre basse proporzioni
sono registrate nel CSM di Pavullo (38,1%), confermando le postazioni ottenute l’anno
precedente.
Percentuale di primi contatti (primo contatto nella vita e reingressi) con invio da parte del MMG Anno 2015
2015
CSM di
afferenza
Primi contatti
Primi contatti con invio
MMG
% da
MMG
Variazione %
Carpi
543
323
59,5%
-3,8%
Mirandola
432
244
56,5%
-6,9%
Castelfranco
514
320
62,3%
+8,5%
Modena Est
509
352
69,2%
+1,1%
Modena Ovest
615
309
50,2%
-0,1%
Pavullo
417
159
38,1%
-13,9%
Sassuolo
584
301
51,5%
-11,4%
Vignola
506
289
57,1%
-0,4%
4.120
2.297
55,8%
-3,2%
Settore SMA
17
2015 vs 2014
In questa analisi non sono considerati i pazienti che hanno ricevuto una consulenza effettuate in pronto soccorso e
nei reparti ospedalieri svolte dai medici dell’ UOC Ospedaliera (SPDC di Baggiovara e Servizio Consulenze AOU
Policlinico)
È stata inoltre considerata la proporzione di soggetti inviati dai MMG per i quali si è
ritenuta opportuna una “presa in carico”18 da parte del CSM. Nel DSM di Modena,
mediamente, per l’anno 2015, circa sei utenti su dieci al primo contatto inviati dai MMG
sono stati successivamente presi in carico. Più in dettaglio, la percentuale maggiore è
registrata nel CSM di Sassuolo (78,7%), mentre quella più contenuta si registra nel CSM di
Modena Ovest (47,3%), a segnalare una maggiore frequenza di contatti esclusivamente
consulenziali.
Percentuale di primi contatti (primo contatto nella vita e reingressi) inviati dal Medico di Medicina
Generale con successiva presa in carico – DSM-DP Modena – Anno 2015
2015
2015 vs 2014
Primi contatti
con invio MMG
Presi in
carico
% Primi contatti
con invio MMG
presi in carico
Variazione %
Carpi
323
209
64,7%
+8,5%
Mirandola
244
135
55,3%
+10,7%
Castelfranco
320
188
58,8%
-8,4%
Modena Est
352
194
55,1%
+10,2%
Modena Ovest
309
146
47,2%
-12,1%
Pavullo
159
89
56,0%
+18,7%
Sassuolo
301
237
78,7%
+14,9%
Vignola
289
158
54,7%
-11,1%
2.297
1.356
59,0%
+2,7%
CSM di
afferenza
Settore SMA
La presa in carico da parte dei CSM può essere valutata nella sua appropriatezza
considerando le diagnosi di chiusura del primo contatto. Come si rileva dalla tabella
successiva, nell’anno 2015, la presa in carico è avvenuta in circa 8 casi su 10 con diagnosi
di psicosi e di disturbo di personalità, ma anche nel 66,8% di casi con diagnosi di nevrosi.
18
I soggetti presi in carico, come da direttiva regionale, sono le persone al primo contatto per i quali la chiusura del
trattamento “Primo Contatto” viene effettuata con la modalità “proseguimento cure con apertura di altri prodotti”
Quest’ultimo dato indica la necessità di una più attenta manutenzione dei percorsi di presa
in cura congiunta MMG – CSM.
Percentuale di primi contatti (primo contatto nella vita e reingressi) inviati dal Medico di Medicina
Generale con successiva presa in carico suddivisi per diagnosi di chiusura del primo contatto–
DSM-DP di Modena - Anno 2015
2015
Categoria diagnostica
2015 vs 2014
Da MMG
% presi in carico
Variazione %
Psicosi
389
82,00%
-3,70%
Nevrosi
1.215
66,80%
-7,10%
Disturbi della personalità
133
76,70%
-6,30%
Dipendenza o abuso di
sostanze
21
33,30%
-42,90%
Oligofrenia e disturbi
psicotici organici
120
45,00%
-7,50%
Osservazione e valutazione
diagnostica per sospetto
disturbo mentale
419
14,80%
-6,00%
2.297
59,00%
+2,70%
Totale
Nonostante si riscontri un aumento in valore percentuale di primi contatti presi in carico
rispetto all’anno precedente, le variazioni riferite alle singole categorie diagnostiche
presentano valori negativi. Questo accade perché la numerosità assoluta dei presi in carico
nel 2014 era maggiore rispetto al 2015, ma nel 2015 una parte più consistente degli invii
da MMG è stata intercettata dai servizi di salute mentale.
Prestazioni territoriali
Prestazioni erogate dai Centri di Salute Mentale
Le dieci prestazioni più frequentemente erogate dai CSM sono riportate nella
tabella seguente. Queste prestazioni ricoprono il 95% delle prestazioni erogate nell’anno
2015.
Prestazioni più frequentemente erogate dai CSM del DSM-DP di Modena (% sul totale delle
prestazioni) – Anno 2015
Tipo prestazione
Colloquio/Visita
individuale
Somministrazione
farmaci
Erogazione
farmaci
Interv. di tipo
espress./motorio
manuale,gruppo
Colloquio di
gruppo
Intervento di
supporto socioassistenziale
Colloquio
familiare
Intervento di rete
Intervento di
risocializzazione
di gruppo
Intervento
formativo e
psicoeducativo,
gruppo
CSM di afferenza
Modena Modena
Castelfranco
Est
Ovest
Pavullo
Sassuolo
Vignola
Settore
SMA
9.785
(37,4%)
6.483
(24,8%)
2.648
(10,1%)
8.968
(51,7%)
2.044
(11,8%)
2.601
(15,0%)
11.411
(36,8%)
7.860
(25,3%)
7.824
(25,2%)
13.006
(60,0%)
3.059
(14,1%)
1.511
(7,0%)
84.190
(46,8%)
32.682
(18,2%)
25.440
(14,1%)
2.492
(9,6%)
3.175
(12,1%)
1.888
(10,9%)
168
(0,5%)
1.789
(8,3%)
10.232
(5,7%)
428
(2,8%)
367
(1,4%)
775
(3,0%)
7
(0,1%)
567
(1,8%)
52
(0,2%)
4.584
(2,6%)
110
(0,7%)
376
(2,4%)
1.849
(7,1%)
338
(1,3%)
333
(1,9%)
89
(0,3%)
10
(0,1%)
3.155
(1,8%)
318
(1,2%)
175
(0,7%)
504
(3,1%)
217
(1,3%)
322
(2,1%)
444
(2,9%)
314
(1,2%)
438
(1,7%)
391
(1,5%)
383
(1,5%)
172
(1,0%)
100
(0,6%)
432
(1,4%)
528
(1,7%)
574
(2,7%)
325
(1,5%)
3.027
(1,7%)
2.610
(1,5%)
46
(0,2%)
13
(0,1%)
136
(0,9%)
348
(1,3%)
700
(2,7%)
264
(1,5%)
422
(1,4%)
185
(0,9%)
2.114
(1,2%)
16
(0,1%)
146
(0,9%)
412
(2,7%)
641
(2,5%)
524
(2,0%)
167
(1,0%)
58
(0,2%)
103
(0,5%)
2.067
(1,2%)
Carpi
Mirandola
12.510
(48,6%)
4.017
(15,6%)
5.311
(20,7%)
9.620
(58,5%)
2.636
(16,0%)
1.482
(9,0%)
9.632
(62,1%)
1.153
(7,4%)
1.109
(7,2%)
9.258
(35,7%)
5.430
(20,9%)
2.954
(11,4%)
336
(1,3%)
125
(0,8%)
259
(1,7%)
2.380
(9,3%)
8
(0,1%)
50
(0,2%)
La prestazione più frequentemente erogata è il colloquio/visita ambulatoriale (46,8%)
con punte del 62,1% al CSM di Castelfranco. La prestazione Somministrazione Farmaci
rappresenta complessivamente il 18,2% del volume complessivo delle prestazioni erogate
con picchi del 25,3% al CSM di Sassuolo. Quest’ultimo CSM è anche quello che presenta la
proporzione più elevata rispetto al totale di erogazione farmaci (25,2% rispetto al 14,1%
medio DSM-DP). Estremamente contenuta appare la proporzione complessiva di colloqui
familiari (1,7%), di interventi di rete (1,5%) e di interventi di supporto socio-assistenziale
(1,8%).
Se si considera la combinazione delle prestazioni: Intervento informativo e psicoeducativo
rivolto alla famiglia individuale, Intervento informativo e psicoeducativo rivolto alla
famiglia di gruppo, Intervento informativo e psicoeducativo rivolto ai pazienti individuale,
Intervento informativo e psicoeducativo rivolto ai pazienti di gruppo e colloquio di gruppo,
si ottengono i risultati riportati di seguito.
Carpi
Mirandola
CFE
Mo est
Interventi
psicoeducativi
335
(1,4%)
656
(4,1%)
752
(5,1%)
991
(3,9%)
Mo
ovest
957
(3,8%)
Totale
24.803
15.864
14.628
25.273
25.284
Pavullo
Sassuolo
Vignola
Totale
341
(2,0%)
554
(1,8%)
669
(3,2%)
5255
(3,0%)
16.848
30.367
21.143
174.210
E’ stata infine valutata la modalità di erogazione delle prestazioni (programmata o in
urgenza), nei pazienti già in carico ai CSM ed in quelli entrati in carico per la prima volta
nel 2015 (“first ever”). Complessivamente, l’11,4% delle prestazioni è stato erogato in
modalità urgente. Questa percentuale è significativamente più elevata nei “first ever” presi
in carico (18,2%). Di seguito la tabella con i valori per i singoli CSM.
Modalità
erogazione
Già in
carico
Programmata
Urgente
Totale prestazioni
Programmata
“First
ever”
Urgente
Totale prestazioni
Carpi
Mirandola
CFE
Mo est
20.810
(89,2%)
2.520
(10,8%)
23.330
13.678
(92,0%)
1.186
(8,0%)
14.864
12.485
(90,7%)
1.283
(9,3%)
13.768
21.746
(89,4%)
2.584
(10,6%)
24.330
1.231
(83,6%)
242
(16,4%)
1.473
882
(88,2%)
118
(11,8%)
1.000
695
(80,8%)
165
(19,2%)
860
771
(81,8%)
172
(18,2%)
943
Mo
ovest
22.962
(94,2%)
1.414
(5,8%)
24.376
748
(82,4%)
160
(17,6%)
908
Pavullo
Sassuolo
Vignola
Totale
14.641
(90,8%)
1.482
(9,2%)
16.123
24.490
(84,4%)
4.527
(15,6%)
29.017
18.689
(93,3%)
1.337
(6,7%)
20.026
14.9501
(90,2%)
16.333
(9,8%)
165.834
596
(82,2%)
129
(17,8%)
725
1019
(75,5%)
331
(24,5%)
1.350
911
(81,6%)
206
(18,4%)
1.117
6.853
(81,8%)
1523
(18,2%)
8.376
Interventi domiciliari
Uno degli indicatori più immediati della propensione dei CSM ad essere presenti e
visibili sul territorio è rappresentato dalla proporzione di prestazioni domiciliari 19 e, più in
generale, extra-ambulatoriali sul totale delle prestazioni erogate.
Nel corso del 2015, l’8,3% degli interventi svolti dagli operatori dei CSM è stata effettuata
a domicilio dell’utente o in un luogo diverso da strutture ospedaliere, sanitarie e sociosanitarie, in aumento sia in percentuale che in numero assoluto rispetto al 2014, con un
incremento da 8.564 del 2014 a 11.061 del 2015 (+34,9%).
Più in dettaglio, il CSM Modena Est registra la proporzione di attività domiciliare più
elevata (13,8%) mentre il CSM di Sassuolo registra la proporzione più contenuta (3,8%).
Percentuale di interventi domiciliari sul totale degli interventi erogati dai CSM del DSM-DP di
Modena – Anno 2015
2015 vs 2014
2015
CSM di
afferenza
19
Totale interventi rivolti a
utenti in carico
Di cui domiciliari
% interventi
domiciliari
Variazione %
Carpi
18.320
1.427
7,8%
114,5%
Mirandola
11.808
787
6,7%
86,1%
Castelfranco
11.988
1.365
11,4%
14,5%
Modena Est
19.439
2.690
13,8%
37,4%
Modena
Ovest
18.174
1.306
7,2%
28,8%
Pavullo
12.695
1.099
8,7%
75,9%
Sassuolo
23.467
880
3,8%
34,1%
Vignola
17.450
1.507
8,6%
-8,5%
Settore SMA
133.341
11.061
8,3%
34,9%
Si considerano come attività domiciliare le prestazioni svolte a “domicilio del paziente” e le prestazioni erogate in
“altro luogo”. Si tratta di una valutazione molto conservativa, utile peraltro ad ottenere un dato valido e confrontabile.
Per intervento si considera l’insieme di prestazioni erogate in un giorno dato, nello stesso luogo di erogazione
Trattamenti sociali e riabilitativi
I trattamenti psicosociali e riabilitativi sono volti a potenziare le capacità affettive,
sociali ed occupazionali degli utenti, con l’obiettivo di un reinserimento nella comunità di
appartenenza.
I
trattamenti
considerati
sono:
“Trattamento
socio-riabilitativo”,
“Trattamento in centro diurno”, “Programma di formazione-transizione al lavoro”.
Percentuale di trattamenti sociali o riabilitativi sul totale dei trattamenti erogati dai CSM del DSMDP di Modena – Anno 2015
2015
2015 vs 2014
Totale
trattamenti
Di cui
socio
riabilitativi
%
trattamenti
socio
riabilitativi
Variazione %
Carpi
2.102
272
12,9%
-10,6%
Mirandola
1.379
86
6,2%
-7,3%
Castelfranco
1.393
190
13,6%
-23,1%
Modena Est
Modena
Ovest
Pavullo
1.821
328
18,0%
-11,6%
1.677
237
14,1%
-24,0%
979
97
9,9%
-18,2%
Sassuolo
2.160
156
7,2%
-3,5%
Vignola
1.690
109
6,4%
-14,6%
Settore SMA
13.201
1.475
11,2%
-16,5%
CSM di
afferenza
Il decremento riscontrato è verosimilmente in relazione alla sospensione delle attività di
un Centro Diurno per interventi di ristrutturazione ed alla complessa implementazione
della normativa regionale nei tirocini lavorativi.
La marcata eterogeneità riscontrata sul territorio provinciale segnala la necessità di
armonizzazione delle opportunità di inclusione sociale, lavorativa e relazionale quali
obiettivi prioritari degli interventi dei CSM.
Centri diurni e laboratori protetti
Il settore Salute Mentale Adulti dispone di una rete di strutture semi-residenziali, i
Centri Diurni, per lo più aggregati ai CSM di riferimento territoriale. Fanno eccezione i CSM
di Vignola e Castelfranco. Il CD del CSM di Sassuolo è gestito dalla Casa di Cura accreditata
Villa Igea. Nella tabella seguente sono riportati i posti disponibili ed i volumi di attività per
l’anno considerato.
Volume di attività dei Centri Diurni– Anno 2015
AREA
CENTRI DIURNI
Centro diurno, piazzale Donatori di sangue - Carpi
NORD
CENTRO
SUD
2015
Numero posti
(var % 2015 vs 2014)
2015
Numero utenti
(var % 2015 vs 2014)
12 (0,0%)
67 (-1,5%)
Centro diurno il Ponte, località Confine - San Felice sul
Panaro, Mirandola
Centro diurno Madonnina, via Nazionale per Carpi 77 Modena ovest
Centro diurno Solida Trasparenza, via Paul Harris 175 Modena est
5 (0,0%)
15 (+114,3%)
15 (0,0%)
69 (+3,0%)
12 (0,0%)
74 (-11,9%)
Centro diurno Il Sole, via Giacobazzi 96 - Sassuolo
35 (0,0%)
71 (-1,4%)
Centro Diurno Pavullo, via Corsini 1 - Pavullo
Totale Centri Diurni
12 (0,0%)
91 (0,0%)
34 (-42,4%)
300 (-16,0%)
Sul territorio è presente inoltre una rete di laboratori protetti per attività propedeutiche a
percorsi di inserimento lavorativo. Nella tabella seguente ne sono riportate le
caratteristiche quantitative.
Volume di attività dei Laboratori Protetti – Anno 2015
AREA
LABORATORI PROTETTI
NORD
Laboratorio protetto coop. sociale La zerla, via G. Pico 90 Mirandola
CENTRO
SUD
Centro di riabilitazione e formazione al lavoro "La Fattoria",
via Nicolò Biondo - Modena
Laboratorio occupazionale, via dei Mugnai n. 1 - San Cesario
Centro di riabilitazione e formazione al lavoro "Il Ciliegio" e
"Progetto Verde", via dell'Artigianato - Savignano sul Panaro
(Vignola)
Laboratorio per l'addestramento lavorativo “Monte Tabor”,
via Cabassi - Magreta - Formigine (Sassuolo)
Laboratorio protetto "Progetto Triangolo”, via Turati, 16 Pavullo
Totale Laboratori Protetti
2015
Numero posti
(var % 2015 vs 2014)
2015
Numero utenti
(var % 2015 vs
2014)
14 (0,0%)
20 (-)
25 (0,0%)
58 (+76,8%)
8 (0,0%)
24 (+50,0%)
22 (0,0%)
19 (-36,7%)
12 (0,0%)
20 (+25,0%)
30 (0,0%)
31 (-8,8%)
111 (0,0%)
172 (33,3%)
Inserimenti lavorativi
Nell’anno 2015 si conferma l’attenzione per l’inserimento lavorativo degli utenti
afferenti ai Centri di Salute Mentale, anche attraverso una standardizzazione delle
procedure e dei percorsi.
Dai dati raccolti dai CSM emerge che i percorsi di inserimento lavorativo attivi sono stati
463, relativi a 365 utenti, in diminuzione rispetto al 2014, conseguentemente alla
necessità di adeguare i procedimenti amministrativi al cambiamento normativo,
intervenuto con la Legge Regionale n°7 del 19/07/2013.
La maggior parte dell’utenza (46,4% di tutti gli inserimenti) ha svolto orientamenti e
tirocini, mentre i percorsi socio-riabilitativi ne hanno coinvolti il 31,9%. Le assunzioni, che
hanno riguardato 55 utenti (11,9% di tutti gli inserimenti), sono più frequenti nelle
Cooperative sociali.
Numero di percorsi lavorativi – Settore Salute Mentale Adulti – Anno 201520
Percorsi lavorativi (senza assunzione)
Distretto
sanitario
Assunzioni
Totale
C/o Coop.
sociali
C/o Aziende
private
Totale
Totale
complessivo
4
43
2
0
2
45
0
0
19
0
0
0
19
24
34
20
78
13
13
26
104
Modena
48
71
11
130
3
2
5
135
Pavullo
18
10
9
37
14
1
15
52
Sassuolo
20
29
1
50
1
0
1
51
Vignola
19
32
0
51
4
2
6
57
DSM DP
Modena
148
215
45
408
37
18
55
463
Percorsi socioriabilitativi
Orientamento e
tirocini di
formazione
Altri
percorsi
Carpi
0
39
Mirandola
19
Castelfranco
20
Dati ricavati dal database referenti del gruppo inserimenti lavorativi SMA integrati con dati forniti dagli enti gestori
In proporzione rispetto al numero di utenti tra di 18 e 55 anni in carico, i CSM che
presentano percentuali maggiori di inserimenti lavorativi sono quelli di Modena e
Castelfranco. I dati relativi a tutti i CSM della provincia di Modena sono sintetizzati nella
tabella seguente.
Proporzione di utenti in carico ai CSM con percorsi di inserimento lavorativo – Anno 201521
Percorsi complessivi
Distretto
sanitario
Di cui nuovi Percorsi
Utenti in carico
18-55
(PsichiaWeb)
Utenti con
percorsi
% percorsi avviati sul
totale di utenti in carico
di età 18-55 anni
Utenti con
percorsi
% nuovi percorsi avviati
sul totale utenti in
carico di età 18-55 anni
Carpi
39
5,6%
14
2,0%
694
Mirandola
19
3,4%
14
2,5%
555
Castelfranco
60
11,6%
31
6,0%
519
Modena
126
9,9%
51
4,0%
1.275
Pavullo
24
7,8%
2
0,6%
308
Sassuolo
46
5,2%
8
0,9%
880
Vignola
51
8,8%
27
4,7%
580
DSM DP
Modena
365
7,6%
147
3,1%
4.811
Nonostante la maggiore complessità delle procedure e i maggiori vincoli normativi il
numero di utenti con nuovi percorsi è aumentato dell’84%, passando da 87 utenti nel
2014 a 147 nel 2015.
21
Dati ricavati dal database referenti del gruppo inserimenti lavorativi SMA integrati con dati forniti dagli enti gestori
Le attività di inclusione sociale e comunitaria: il Progetto Social Point
Il progetto Social Point del DSM-DP è un’attività di promozione dell’inclusione sociale,
gestita dalla cooperazione sociale e coordinata dal DSM-DP. Esso si articola in 3 livelli di
attività:
1) facilitazione dell’inclusione sociale di persone con disagio psichico con attività di
volontariato e tempo libero offerti dagli Enti, che a diverso livello operano nel
territorio, mediante la valorizzazione di risorse individuali e collettive;
2) sensibilizzazione, formazione, informazione del territorio sui temi legati alla
salute e nello specifico alla salute mentale, soprattutto in riferimento ai pregiudizi
ancora connessi al mondo della salute mentale;
3) diffusione di un’idea positiva di salute mentale come oggetto di responsabilità
collettiva e creatrice di capitale sociale per il territorio.
In linea con queste premesse di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza e nella
logica di inclusione e responsabilizzazione dei vari soggetti che condividono e concertano
ogni passaggio, Social Point ha costruito percorsi di co-progettazione con gli Enti del
territorio per costruire quelli che vengono chiamati “progetti collettivi” (Radio
Liberamente, Teatro, Corso di Ciclomeccanica, Corso di cucina, di falegnameria, di danza,
ecc.). Questi progetti offrono attività alla cittadinanza ed esperienze dirette con la salute
mentale, raggiungendo diversi obiettivi:
 raccontare di salute mentale, attraverso le voci di utenti e familiari che hanno
fatto un buon percorso di cura, che sono consapevoli del valore della loro
esperienza e che la mettono a disposizione della cittadinanza;
 contrastare e ridurre lo stigma e il pregiudizio nei confronti della malattia
mentale e di chi ne soffre, valorizzando l’evidenza della guarigione sociale;
 sviluppare legami di cooperazione e fiducia tra chi vive il disagio e i cittadini;
 promuovere l’efficacia valoriale dell’unire persone con e senza disagio psichico
in obiettivi comuni.
Attività Social Point anno 2015
Numero di persone che accedono a Social Point suddivise per CSM – Anno 2015
PERCORSI ATTIVI
PERSONE
in carico
Collettivi
Individuali
Media dei percorsi
per persona
Nuovi percorsi 2015
Carpi
28
56
8
2,3
9
Mirandola
28
68
0
2,4
12
Castelfranco
Modena Est
Modena Ovest
Pavullo
Sassuolo
Vignola
TOTALE
29
30
51
20
28
25
239
54
63
129
55
61
56
542
3
8
10
3
7
6
45
2,0
2,4
2,8
2,9
2,4
2,5
2,5
14
15
20
6
7
11
94
Servizio inviante
Nel 2015 gli utenti che hanno svolto attività con Social Point sono 239, così ripartiti nei
diversi territori: Carpi 28, Castelfranco 29, Modena Est 30, Modena Ovest 51, Mirandola
28, Pavullo 20, Sassuolo 28 e Vignola 25.
Ai 94 nuovi invii del 2015 si devono aggiungere 16 persone inviate ai gruppi AMA, per un
totale di 110 persone.
Di questi 239 percorsi, 110 (41,8%) sono nuovi attivati nel 2015 mentre gli altri sono
percorsi iniziati negli anni precedenti e che proseguono.
I percorsi collettivi attivi sono 542; i percorsi individuali attivi sono 45; le segnalazioni ai
gruppi A.M.A. sono 57, 2 nel 2015: complessivamente i percorsi attivati sono: 603.
In media sono stati attivati 2,5 percorsi per persona in un range che va da 2 nel CSM di
Castelfranco a 2,9 nel CSM di Pavullo. Al momento collaborano con Social Point 9 utenti
esperti, ed 11 sono in formazione.
Percorsi attivi
Dettagli sui percorsi collettivi – Anno 2015
Percorsi collettivi
N. persone
Redazione di radio liberamente
14
Ufficio mani sporche
13
Corso di biodanza
5
Redazione
2
Music Against Disorders Band
6
Invii social ai gruppi AMA Modena
14
Corso di cucina a Carpi
9
Corso di ciclo meccanica Carpi
5
Assemblea parole ritrovate di Carpi
12
Cittadinanza terrestre a Castelfranco
8
Assemblea di parole ritrovate di Castelfranco
14
Corso di falegnameria Mirandola
6
Corso di cucina Mirandola
7
Orto Mirandola
3
Assemblee parole ritrovate Mirandola
12
Gruppo AMA Mirandola
11
Corso cucina Pavullo
7
Gruppo AMA Pavullo
7
Assemblea parole ritrovate Pavullo
14
Corso cucina Vignola
3
Gruppo AMA Vignola
7
Assemblea parole ritrovate Vignola
16
Orto Sassuolo
1
Teatro dell’oppresso
3
Assemblea parole ritrovate Sassuolo
13
Utenti esperti
19
Assemblea parole ritrovate di Modena
78
Matti sul pezzo Tour
46
Attività estemporanee (progetti vari, festival, buskers, …)
76
Corso falegnameria Carpi
4
Corso cucina Castelfranco
7
Gruppo ama Castelfranco
6
Redazione fuori come va
7
Mascherando
8
Notti da Matti
62
Gruppo AMA Sassuolo
7
Gruppo AMA Carpi
Totale
9
542
In tutti i territori sono attive le riunioni/assemblee di utenti, familiari, operatori e
cittadini per la progettazione di eventi, la partecipazione attiva nella costruzione delle
attività del Social Point; la valorizzazione delle proposte ed idee di utenti, familiari e
cittadini.
Parallelamente si lavora nella direzione di creare competenze per lo sviluppo di gruppi
AMA (v. oltre).
Accanto a questi percorsi ci sono i percorsi individuali costruiti sulla base delle inclinazioni
individuali dell’utente. Si tratta di percorsi in cui l’utente può diventare volontario di
un’associazione od usufruire di spazi di tempo libero e corsistica offerti dal territorio.
Nel tempo si è spostato il focus del lavoro dall'intervento educativo “a favore degli utenti”
alla definizione di contesti di incontro, in cui maggior peso assume la libera responsabilità
degli utenti, la capacità di mantenere, valorizzare e mettere positivamente in gioco la
propria soggettività ed esperienza.
La rete di associazioni del territorio attivate comprende ogni anno numerose associazioni
tra circoli, polisportive, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale di
tutto il territorio della provincia di Modena: Modena città, Sassuolo, Castelfranco, Carpi,
Vignola, Mirandola, Pavullo.
Come nel 2014, anche nel 2015 il numero delle associazioni, che hanno collaborato con
Social Point accogliendo e promuovendo progetti di inclusione sociale, ha superato il
centinaio.
Attività Gruppi Auto Mutuo Aiuto 2015
L’AMA è uno degli strumenti di maggiore interesse per ridare ai cittadini
responsabilità e protagonismo, per umanizzare l’assistenza socio-sanitaria, per migliorare il
benessere della comunità. Il metodo dell’AMA basa il suo successo nel dare l’opportunità
di condividere le proprie esperienze con persone che vivono in situazioni simili e, di
aiutarsi mostrando l’uno all’altro come affrontare i problemi comuni. L’intento del
gruppo AMA è quello di trasformare persone che chiedono aiuto in risorse per la comunità
nel suo complesso. Il 2015 si è caratterizzato per i gruppi AMA dal consolidamento
all'interno delle varie equipe di CSM della conoscenza e dell'importanza dei gruppi AMA
come parte del progetto di cura personalizzato. Anche quest'anno l'impegno di utenti,
familiari e operatori è stato richiesto per una formazione congiunta che in tre anni dalla
nascita dei gruppi in salute mentale ha visto gradualmente ridursi il gap esistente tra
facilitatori.
Il DSM-DP di Modena, in coerenza con le evidenze scientifiche e le indicazioni
normative22 ha avviato un’opera di promozione, “metabolizzazione” e consolidamento,
all’interno dei CSM, della cultura AMA, volta alla costituzione di gruppi in tutti i contesti
distrettuali, nonché attività di formazione volte ad un consolidamento di buone pratiche.
Al 31/12/2015, la mappatura dei gruppi per la Salute Mentale Adulti, presenti nella
provincia di Modena, evidenzia l’esistenza di 17 gruppi AMA, di gruppi psicoeducativi
presenti nei CSM e nell’associazionismo. Si conferma quindi il consolidamento dell’attività
dei gruppi in tutti i Distretti della provincia.
22
Progetto obiettivo per la tutela della salute mentale 1998-200 (DPR 10.11.99), tra gli interventi prioritari vi è
indicato il “…sostegno alla nascita e al funzionamento di gruppi di mutuo aiuto di familiari e di pazienti e di
cooperative sociali, specie di quelle con finalità di inserimento lavorativo”
Gruppi di Auto Mutuo Aiuto DSM- DP a Modena e provincia- Anno 2015
Promotore
Utenza
Frequenza
Facilitatore
Sede
Città
Social point e CSM Sassuolo
Cittadini con
disagio psichico
Settimanale
Utente
CSM
Sassuolo
Csm Castelfranco
Cittadini con
disagio psichico
Quindicinale
1 facilitatore
operatore
La stalla
Castelfranco
Social point e Csm Castelfranco
Cittadini con
disagio psichico
Quindicinale
Utente
CSM
Castelfranco
Social point e CSM Sassuolo
Cittadini con
disagio psichico
Quindicinale
Familiare
CSM
Sassuolo
Social point e Csm Mirandola
Cittadini con
disagio psichico
Quindicinale
Utente
CSM
Mirandola
Social point e Csm Vignola
Cittadini con
disagio psichico
2 volte al
mese
Utente
Sala oratorio
Vignola
Csm Pavullo
Cittadini con
disagio psichico
2 volte al
mese
Utente
CSM
Pavullo
Csm Pavullo
Familiari
2 volte al
mese
Familiare
CSM
Pavullo
Csm Sassuolo
Cittadini con
disagio psichico
Quindicinale
Familiare
CSM
Sassuolo
Gruppi di Auto Mutuo Aiuto Associazioni in rete al DSM- DP Modena - Anno 2015
Promotore
Utenza
Frequenza
Facilitatore
Sede
Città
Associazione "Insieme a noi"
associazione di familiari
Familiari di persone
con disagio psichico
Mensile
-
ARCI
Modena
Associazione "Insieme a noi"
Familiari di persone
con disagio psichico
Quindicinale
Familiare
ASSOCIAZIONE
Modena
Familiari di persone
con disagio psichico
Quindicinale
Psicologa
CSV
Carpi
Uditori di voci
Quindicinale
Uditore di
voci
ARCI
Modena
Uditori di voci
Quindicinale
Utente
CSV
Modena
Associazione "Idee in
circolo"
Cittadini con disagio
psichico
Settimanale
Utente
CSV
Modena
Associazione "Idee in
circolo"
Cittadini con disagio
psichico
Settimanale
Utente
CSV
Modena
Associazione "Idee in
circolo"
Cittadini con disagio
psichico
Settimanale
Utente
Insieme a noi
Modena
Associazione "Al di là del
muro" associazione di
familiari
Associazione "Idee in
circolo" associazione di
utenti
Associazione "Idee in
circolo" e Social Point **
Ospedalizzazione
Ospedalizzazione nei reparti psichiatrici
Nell’anno 2015, il tasso complessivo di ospedalizzazione in acuto dei residenti
maggiorenni nella provincia di Modena è stato pari a 28,1 x 10.000 abitanti. Il 41,8% degli
episodi di ricovero si svolge in una struttura a gestione diretta.
Nel calcolo sono state considerate le dimissioni ordinarie effettuate dei reparti psichiatrici
delle strutture a gestione diretta e private accreditate dell’AUSL di Modena, escludendo
l’effetto provocato dal trasferimento dei reparti SPDC e SPOI. In altri termini, un ricovero
iniziato in SPDC e proseguito con trasferimento in SPOI avvenuto nella stessa giornata è
stato considerato come un solo episodio di ricovero. Nei tassi non è stata considerata la
mobilità passiva extraregionale, ovvero i soggetti residenti nel territorio regionale
ricoverati nelle strutture fuori dalla regione Emilia-Romagna.
A livello distrettuale, il tasso di ospedalizzazione più elevato si registra per il distretto di
Carpi (32,4 x 10.000), mentre quello più contenuto si registra per i residenti nel distretto di
Mirandola (19,2 x 10.000) e di Pavullo (19,9 x 10.000); il CSM che mostra la riduzione più
marcata rispetto all’anno precedente è quello di Pavullo (- 12,6%) e il distretto che mostra
l’aumento più marcato è Carpi, con il 24,6% di incremento.
Tassi di ospedalizzazione nei reparti psichiatrici per distretto di residenza – DSM-DP di Modena –
Anno 2015
di cui SPDC
(var % 2015 vs 2014)
Tasso x 10.000 abitanti maggiorenni
di cui SPOI
(var % 2015 vs 2014)
in acuto
(var % 2015 vs 2014)
15,5 (+20,9%)
16,9 (+28,3%)
32,4 (+24,6%)
Mirandola
7,7 (-22,3%)
11,5 (+39,5%)
19,2 (+5,8%)
Castelfranco
9,9 (+11,0%)
14,3 (+8,7%)
24,2 (+9,6%)
Modena
14,6 (-4,5%)
16,7 (+0,5%)
31,4 (-1,9%)
Pavullo
6,3 (-21,4%)
13,6 (-7,8%)
19,9 (-12,6%)
Sassuolo
10,7 (+12,4%)
19,9 (+21,8%)
30,6 (+18,4%)
Vignola
8,3 (-16,5%)
20,1 (+7,5%)
28,4 (-0,8%)
Settore SMA
11,4 (-0,5%)
16,6 (+12,3%)
28,1 (+6,7%)
Distretto sanitario di
residenza
Carpi
Il tasso di ospedalizzazione per genere è risultato maggiore tra gli uomini. Le differenze
risultano accentuate in SPDC, mentre in SPOI non si riscontra una variabilità così evidente
se non nel confronto tra distretti.
Tassi di ospedalizzazione nei reparti psichiatrici per distretto di residenza e genere – DSM-DP di
Modena – Anno 2015
Distretto
sanitario di
residenza
Tasso x 10.000 abitanti maggiorenni
di cui in SPDC
In acuto
di cui in SPOI
Complessivo
Uomini
Donne
Complessivo
Uomini
Donne
Complessivo
Uomini
Donne
32,4
19,2
24,2
31,4
19,9
30,6
28,4
28,1
37,8
20,2
27,2
35,3
18,7
35,2
27,9
31,0
27,3
18,4
21,4
27,9
21,1
26,3
28,7
25,4
15,5
7,7
9,9
14,6
6,3
10,7
8,3
11,4
20,3
8,5
10,3
18,4
8,2
13,5
10,3
14,1
11,0
7,0
9,6
11,3
4,6
8,0
6,3
9,0
16,9
11,5
14,3
16,7
13,6
19,9
20,1
16,6
17,5
11,7
16,9
16,9
10,5
21,8
17,6
16,9
16,3
11,4
11,8
16,5
16,5
18,2
22,4
16,4
Carpi
Mirandola
Castelfranco
Modena
Pavullo
Sassuolo
Vignola
Settore SMA
Nel 2015 la durata media dei ricoveri ospedalieri avvenuti in tutti i presidi considerati è
stata di 10,8 giorni, con una riduzione rispetto al 2014 dell’8,4%. Nel SPDC di Carpi,
tuttavia, il valore medio si attesta a 15,1 giorni, segnalando margini di miglioramento
perseguibili. Le giornate complessive di degenza sono diminuite, rispetto al 2014, del 2,7%.
Degenza media e giornate di degenza complessive nei reparti SPDC/SPOI –Anno 2015
Reparto
2015
Durata media
Giornate
ricovero (in gg)
complessive
Var % 2015 vs 2014
Durata media
Giornate
ricovero (in gg)
complessive
SPDC Carpi
15,1
2.760
-3,8%
4,7%
SPDC Modena
9,1
4.508
-11,5%
-4,0%
SPOI Villa Igea
10,5
7.240
-17,1%
-6,0%
SPOI Villa Rosa
11,5
4.235
9,3%
0,1%
DSM DP di Modena
10,8
18.743
-8,4%
-2,7%
In termini di spesa, tale riduzione ha comportato, rispetto al 2014, un risparmio pari a
€ 596.46923.
23
Il calcolo è stato effettuato utilizzando una valorizzazione conservativa di € 500 per giornata di degenza in SPDC e la
tariffa regionale per giornata di degenza in SPOI pari a € 319
Riammissioni ospedaliere entro 30 giorni in reparti psichiatrici per acuti (SPDC e
SPOI)24
La capacità di gestione territoriale dei casi che hanno avuto un ricovero può essere
valutata considerando la percentuale di pazienti con riammissione ospedaliera entro 30
giorni. Una percentuale elevata segnalerà fenomeni di “porta girevole” non
adeguatamente governati dai CSM alla dimissione.
Il calcolo è stato effettuato sugli “episodi di ricovero” per eliminare l’effetto del
trasferimento dai reparti SPDC a quelli SPOI.
Nel corso del 2015, la proporzione di pazienti che ha avuto riammissione a 30 giorni nei
reparti ospedalieri per acuti del DSM DP modenese è pari al 11,7%. Il dato è in calo
rispetto al 2014, anno in cui si è avuta una percentuale di riammissioni del 13,6%.
Se si considerano i distretti di residenza la percentuale più alta è registrata per i residenti
nel distretto di Modena (15,8%), distretto in cui si è osservato un aumento del 10,2%
rispetto l’anno precedente. La proporzione di reingressi più bassa è stata registrata nei
distretti di Carpi (7,5%) e di Mirandola (5,8%). Nel distretto di Vignola si è avuto il maggiore
decremento (-39,2%) rispetto al 2014.
Percentuale di pazienti con riammissione a 30 giorni nei reparti psichiatrici per acuti (SPDC e SPOI)
suddivisi per distretto di residenza – DSM-DP di Modena – Anno 2015
Distretto
sanitario di
residenza
Ricoveri
Rericoveri a 30
giorni dalla
dimissione
%
rericoveri a
30 giorni
Var % 2015 vs 2014
Carpi
282
21
7,5%
-23,2%
Mirandola
137
8
5,8%
-15,7%
Castelfranco
15
77
10,1%
-31,5%
Modena
149
486
15,8%
10,2%
Pavullo
69
6
8,7%
37,4%
Sassuolo
304
42
13,8%
-19,6%
Vignola
212
1.639
23
192
10,9%
-39,2%
11,7%
-14,0%
Settore SMA
24
L’indicatore è affetto da un lieve bias dovuto al cambio di residenza dei pazienti durante l’anno
Ospedalizzazione per Trattamento Sanitario Obbligatorio
L’indicatore più frequentemente utilizzato per segnalare la coerenza delle prassi
assistenziali con i principi della legge di riforma dell’assistenza psichiatrica è quello relativo
ai Trattamenti Sanitari Obbligatori. Infatti, “essendo il TSO una modalità di intervento
straordinaria, a fronte di un sistema assistenziale efficace nelle prese in carico
“ordinarie” dei pazienti (anche i più gravi), questo indicatore può essere considerato una
misura indiretta di efficacia dei programmi riabilitativi messi a punto dai DSM” (Ministero
Salute, 2007). In questa sede i TSO verranno presentati in termini di tasso per 100.000
abitanti residenti.
Nell’anno 2015, il tasso di ospedalizzazione per Trattamento Sanitario Obbligatorio degli
utenti residenti maggiorenni nel territorio di Modena è stato pari a 14,1 x 100.000
abitanti maggiorenni.
Il Distretto in cui si regista il tasso di ospedalizzazione per TSO più elevato è il distretto di
Sassuolo (17,1 x 100.000, in diminuzione rispetto al 2014) mentre i distretti in cui il tasso
ha il valore più contenuto sono quelli di Castelfranco (6,5 x 100.000), di Mirandola (8,4 x
100.000) e di Carpi (11,5 x 100.000).
Tassi di ospedalizzazione per Trattamento Sanitario Obbligatorio per distretto- DSM-DP di Modena
– Anno 2015
Tasso TSO x
100.000
abitanti
maggiorenni
Var % 2015 vs 2014
Carpi
11,5
-33,1%
Mirandola
8,4
-57,0%
Castelfranco
6,5
-50,0%
Modena
18,1
-17,9%
Pavullo
14,4
25,1%
Sassuolo
17,1
-26,3%
Vignola
16,0
19,6%
Settore SMA
14,1
-24,1%
Distretto
sanitario di
residenza
Se si considerano i tassi di ospedalizzazione per TSO disaggregati per genere, si rilevano
tassi più elevati della media per gli uomini nei distretti di Sassuolo, di Modena e di Vignola.
Per le donne si rilevano tassi più elevati della media solo nel distretto di Pavullo.
Tassi di ospedalizzazione per Trattamento Sanitario Obbligatorio per genere – DSM DP di Modena
– Anno 2015
Distretto
sanitario di
residenza
Carpi
Complessivo
Uomini
Donne
11,5
14,4
8,8
Mirandola
8,4
14,6
2,7
Castelfranco
6,5
6,6
6,4
Modena
18,1
23,3
13,4
Pavullo
14,4
5,8
22,8
Sassuolo
17,1
24,9
9,8
Vignola
16,0
21,7
10,5
Settore SMA
14,1
18,1
10,3
Tasso TSO x 100.000 abitanti maggiorenni
Contenzioni nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC)
Uno degli obiettivi del DSM DP di Modena è l’azzeramento delle contenzioni.
Viene qui riportata un’analisi tratta dai registri disposti in ciascun SPDC sotto la
responsabilità dei rispettivi direttori di UOC. L’analisi è stata svolta considerando il numero
di persone ricoverate che ha subito una o più contenzioni nel corso del ricovero.
Già nell’anno 2013 si era osservata una marcata riduzione del fenomeno rispetto agli
anni precedenti. La diminuzione più significativa si era registrata nel SPDC di Modena in cui
si era passati da 35 pazienti contenuti nel 2012 a 7 pazienti contenuti nel 2013.
Contenzioni nei SPDC della provincia di Modena (anni 2011-2013)
Contenzioni
AUSL/SPDC
% ricoveri con contenzioni
2011
2012
2013
2011
2012
2013
Carpi
87
32
18
40,5
33,7
10,4
Modena
261
35
7
41,6
5,2
1,2
105
78
29
23
19,9
14,1
453
145
54
34,9
12,6
5,5
972
866
494
13,2
12,1
7,1
MODENA Sassuolo
est
Villa Igea
AUSL MO
RER
Il miglioramento rilevato nel 2013 per la sola AUSL di Modena corrispondeva all’83% del
miglioramento complessivo registrato in tutta la Regione Emilia Romagna (da 972 casi nel
2011 a 494 casi nel 2013). Nel 2014, è stata ottenuta una ulteriore riduzione dell'utilizzo
della contenzione meccanica negli SPDC di Modena (n=16), con l’azzeramento totale nel
SPDC di Carpi. Nel 2015 si è confermato il trend decrescente con un totale di 10
contenzioni.
Contenzioni nei SPDC della provincia di Modena (anni 2014-2015)
Contenzioni
AUSL/SPDC
MODENA
% ricoveri con contenzioni
2011
2012
2013
2014
2015
2011
2012
2013
2014
2015
Carpi
87
32
18
0
1
40,5%
33,7%
10,4%
0%
0,50%
Modena
261
35
7
16
9
41,6%
5,2%
1,2%
3,5%
1,8%
Residenzialità sanitaria
Utenza in strutture residenziali sanitarie a gestione diretta e privata accreditata
Nella tabella seguente sono riportati i tassi di residenzialità per 10.000 abitanti
residenti maggiorenni nella provincia di Modena. I tassi sono suddivisi per tipologia di
residenza. Per l’anno 2015, il tasso complessivo di residenzialità è pari a 19,0 x 10.000
residenti maggiorenni, a fronte di un tasso di 17,0 per 10.000 residenti maggiorenni
registrato nel 2014.
Tassi x 10.000 di residenzialità nelle strutture a gestione diretta e privata - DSM-DP di Modena
Anno 2015
Tipologia di residenza di
ricovero
Tasso x 10000 abitanti maggiorenni
Gestione diretta
Gestione privata
Complessivo
Residenza a trattamento
intensivo
2,2
12,0
14,2
Residenza a trattamento
intensivo specialistico
0,0
2,4
2,4
Residenza a trattamento
protratto
0,4
1,6
2,0
Residenza a trattamento
socio-riabilitativo
0,2
0,2
0,4
Tasso di residenzialità
sanitaria
2,8
16,2
19,0
Si ricorda che in forza dell’accordo quadro tra ospedalità privata e Regione, possono
essere ammessi alle residenza a gestione privata anche utenti non inviati dai CSM,
introducendo elementi di possibile discrepanza nei criteri e nelle priorità di accesso oltre
che nella definizione dei percorsi riabilitativi individualizzati.
Nella successiva tabella di sintesi sono riportati i tassi di residenzialità sanitaria per ciascun
distretto, disaggregati per tipo di residenze.
Il tasso complessivamente più basso si rileva a Mirandola (9,6 x 10.000) e Castelfranco
(11,4 x 10.000), i più alti a Modena (25,1 x 10.000) e a Pavullo e Vignola (20,5 x 10.000. A
Modena e Pavullo sono presenti posti residenziali a gestione diretta.
Tassi x 10.000 di residenzialità per distretto di residenza - DSM-DP di Modena – Anno 2015
Tasso x 10.000 abitanti maggiorenni
Distretto
sanitario di
residenza
In RTI
In RTIS
In RTP
In RSR
Tasso di
residenzialità
sanitaria
Carpi
13,3
2,5
1,3
0,1
17,2
Mirandola
6,7
2,2
0,7
0,0
9,6
Castelfranco
8,3
2,4
0,5
0,2
11,4
Modena
21,2
2,3
1,2
0,5
25,1
Pavullo
10,1
2,6
7,8
0,0
20,5
Sassuolo
13,0
2,7
3,5
0,0
19,2
Vignola
16,2
2,0
2,3
0,0
20,5
Settore SMA
14,2
2,4
2,0
0,4
19,0
Abitare supportato: residenzialità socio-sanitaria
Utenza e attività
La distribuzione territoriale di opzioni socio-sanitarie per l’abitare supportato è
riportata in tabella. Il numero complessivo delle collocazioni è di 440 (con un incremento
rispetto al 2014 in cui era 382), pari al 5,4% degli utenti in carico. Si rilevano valori più
elevati nel distretto di Modena (7,8 %) e valori più bassi nel distretto di Sassuolo (3,9 %).
Abitare supportato per distretto di residenza - DSM-DP di Modena – Anno 2015
Appartamenti
e comunità
alloggio
N.ro
inserimenti
24
Altre strutture
socio-sanitarie
Mirandola
24
Castelfranco
Totale (% sul
totale degli utenti
in carico)
Totale
(var % 2015
vs 2014)
47 (4,1%)
-1,6%
19
43 (4,7%)
+16,7%
16
12
28 (3,3%)
+36,6%
Modena
61
108
169 (7,8%)
+32,2%
Pavullo
6
17
23 (4,1%)
-5,7%
Sassuolo
16
43
59 (3,9%)
+4,7%
Vignola
20
51
71 (7,2%)
+59,1%
Totale
167
273
440 (5,4%)
+22,9%
Distretto sanitario
di residenza
Carpi
N.ro
inserimenti
23
I dati del distretto di Castelfranco, relativi agli appartamenti, comprendono 8 inserimenti
avvenuti presso appartamenti collocati nel distretto di Modena.
A questi dati vanno aggiunti quelli relativi agli inserimenti sanitari e ai progetti di abitare
supportato (Castelfranco n. 3, Modena n. 173 di cui 91 SAD, Sassuolo 1, Vignola n. 33 di cui
25 SAD).
Il Progetto IESA
Il Progetto di Inserimento Eterofamiliare Supportato per Adulti, attivo presso il
DSM-DP di Modena in collaborazione con l’Associazione Rosa Bianca, di concerto con il
Comune di Modena, prevede la possibilità di collocazione presso famiglie di una persona in
carico ai servizi di salute mentale, che ha necessità abitative e relazionali, anche in
alternativa alla istituzionalizzazione.
Esso si articola nelle seguenti fasi:
 Percorso di conoscenza-abilitazione della famiglia ospitante (colloqui, visita
domiciliare, restituzione);
 Incontri con l'equipe inviante per accogliere la presentazione del candidato ospite e
verificare la proposta d’abbinamento con una delle famiglie conosciute;
 Incontri del Team Operativo con il/la candidato/a ospite, i cui dati vengono inseriti
in banca dati;
 Incontri tra gli aspiranti famiglia ospitante ed ospite, prima in presenza del team
operativo, poi secondo modalità liberamente scelte;
 Condivisione con le due parti, sulla base dei riscontri ottenuti, della possibilità di
iniziare la convivenza;
 Stesura del progetto riabilitativo individuale per l'ospite, in collaborazione con
l'equipe inviante;
 Firma del contratto di inserimento per una durata stabilita, eventualmente
rinnovabile;
 Verifica da parte del Team della convivenza/accompagnamento al termine del
periodo di prova;
 Programma di incontri di sostegno e verifica dell’inserimento a cadenza periodica e,
al bisogno, su richiesta della famiglia e/o dell'ospite. Il supporto avviene anche
tramite la reperibilità telefonica sul cellulare dedicato.
L’attività svolta dal Team Operativo nel 2015 può essere sintetizzata come segue:
 Sono stati effettuati 22 colloqui di conoscenza di nuove famiglie, 62 di verifica degli
inserimenti in atto e 2 incontri per verifica di un budget di salute;
 18 sono stati gli incontri con gli invianti ed i pazienti proposti;
 Le visite domiciliari sono state 15, 10 per la valutazione dell’idoneità abitativa e 5
per supporto alla convivenza in atto;
 Le famiglie in attesa di ospitare sono 7;
 I nuovi candidati ospiti sono stati 3;
 I nuovi inserimenti 2015 sono stati 8, tutti part-time (alcuni pazienti erano in attesa
d’inserimento dall’anno precedente);
 Gli inserimenti attivi e supportati sono stati 17 di cui 2 full time e 15 part time. Nel
corso dell’anno si sono conclusi 3 progetti part-time;
 L’attività riportata ha richiesto in totale 119 diversi interventi.
Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR)
Dal 2001 il comune di Modena ha avviato un progetto di accoglienza per richiedenti
asilo e beneficiari di protezione internazionale, realizzato dal Ministero dell'Interno,
dall'ANCI, dall'UNHCR e finanziato con il Fondo Nazionale Politiche dell'Asilo. Il progetto fa
parte di una rete nazionale, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati
(SPRAR). Dal 2009 è in corso una collaborazione tra il Comune di Modena e l'AUSL di
Modena in tema di salute mentale nei richiedenti asilo, nei rifugiati e nelle vittime di
tortura. Questa collaborazione si è declinata in una formazione congiunta tra operatori
SPRAR e operatori dedicati del DSM, del Settore Salute Mentale Adulti e del Settore
Psicologia Clinica, e nella realizzazione di una rete operativa territoriale, per accogliere più
tempestivamente i bisogni di cura psicologica e psichiatrica dei richiedenti asilo.
I primi casi sono stati seguiti dal CSM di Modena Ovest a partire dal 2010, sono proseguiti
nel 2011 fino a coinvolgere negli anni successivi operatori della Psicologia Clinica e anche
psichiatri del CSM di Modena Est.
Attualmente tutti i due CSM di Modena hanno operatori formati - nel corso dell'anno si
tengono 4 incontri di 3 ore con supervisione di personale esperto - per curare eventuali
disagi presenti in queste persone.
Dati di attività per l'anno 2014
1) n. pazienti SPRAR seguiti o presi in cura dai CSM di Modena: 7
2) n. pazienti SPRAR seguiti o presi in cura dalla Psicologia Clinica: 4
Dati di attività per l'anno 2015
1) n. pazienti SPRAR seguiti o presi in cura dai CSM di Modena: 5
2) n. pazienti SPRAR seguiti o presi in cura dalla Psicologia Clinica: 6
Psichiatria Penitenziaria
Casa Circondariale Sant’Anna di Modena
Nel corso dell’anno 2015 sono state 1.034 le cartelle cliniche aperte alle persone
transitate dalla casa circondariale Sant'Anna e che abbiano scontato almeno un giorno di
detenzione (1.313 cartelle nel 2014); una piccola percentuale delle persone detenute ha
alternato brevi periodi detentivi a brevi periodi in libertà, scontando nel corso dei dodici
mesi più detenzioni, in tali casi ciò ha comportato l’apertura di più cartelle per lo stesso
paziente nel corso dell’anno.
Il numero di detenuti presenti in Istituto è variato da un minimo di circa 347 ad un
massimo di 375 presenze (nel 2014 da un minimo di 350 ad un massimo di 410 presenze).
L’equipe Salute Mentale Adulti a Sant'Anna è così costituita:
Figura Professionale
Unità
Totale ore servizio
Medico Psichiatra (attività clinica)
2
38 ore settimanali
Medico Psichiatra (coordinamento)
1
4 ore settimanali
Tecnico della Riabilitazione
Psichiatrica
1
25 ore settimanali
Psicologo
1
10 ore settimanali
I detenuti presi in carico dal CSM intramurario e regolarmente seguiti dalla miniequipe
interna al penitenziario sono stati 101; dei pazienti presi in carico l’89% sono uomini l’11%
sono donne. La maggior parte dei presi incarico (40%) sono cittadini Italiani; si riscontra
una forte presenza di cittadini provenienti dal Nord Africa (il 21% dei presi in carico è di
nazionalità tunisina e il 16% di nazionalità marocchina).
Le diagnosi prevalenti nei 101 pazienti seguiti dall’equipe CSM dell’istituto risultano
essere: disturbi di personalità (il più delle volte associati all’uso di sostanze), disturbi della
sfera affettiva e, seppur in misura minore, disturbi psicotici.
Nel 2015 sono state effettuate 1.046 visite psichiatriche (1.035 nel 2014); il 42% delle
visite psichiatriche sono state condotte congiuntamente al TRP (431 colloqui congiunti
psichiatra e TRP).
Attività svolta dall’equipe salute mentale
Visite Psichiatriche
1046 di cui 431 congiunti con TRP
Colloqui TRP
143 + 431 congiunti con psichiatra
Colloqui psicologici
580
Il 17 aprile 2015 è stato firmato dalla Direzione Sanitaria e dalla Direzione dell’Istituto il
“Protocollo locale per la prevenzione del rischio suicidiario” sul modello regionale del
“Programma operativo di prevenzione del rischio autolesivo e suicidario in carcere e nei
servizi minorili”. L'applicazione del protocollo prevede una valutazione del rischio su tre
livelli (lieve, medio e alto) con conseguente valutazione psicologica dei casi a rischio lieve e
medio e la valutazione psichiatrica dei casi a rischio medio e alto. Le valutazioni
psicologiche/psichiatriche perdurano fino al permanere del livello di rischio.
Dal 17 settembre 2015, inoltre, è stata aperta la sezione I-Care, sezione con celle ad hoc, in
cui si collocano i detenuti per i quali è stato rilevato un rischio autolesivo medio con
necessità di allontanamento di oggetti potenzialmente offensivi (tale allontanamento era
di difficile applicazione nelle sezioni a “regime aperto”) o che necessitano di particolare
attenzioni di carattere sanitario e che richiedono un accesso facilitato ai locali
dell’infermeria. Dall’attivazione della sezione I-Care al 31 dicembre, 41 detenuti hanno
fatto accesso alle celle ad hoc per rilevato rischio autolesivo/suicidario medio/alto non
attuale; la durata della loro permanenza in sezione è stata variabile (da poche ore in una
giornata a 25 giorni di permanenza); al termine del periodo di rischio la quasi totalità dei
pazienti ha fatto rientro in sezione a seguito dell’abbassamento del livello di rischio; in due
casi si è reso necessario il ricovero in SPDC (per innalzamento del rischio da medio/alto ad
alto attuale); in altri due casi i pazienti sono stati tradotti in altri istituti penitenziari della
regione. Tutti i pazienti allocati in sezione I-Care sono valutati quotidianamente dell’equipe
CSM interna con colloqui psichiatrici e/o psicologici a seconda dei casi.
Da gennaio a febbraio 2015 si sono svolti 6 dei 10 incontri (iniziati a novembre 2014)
previsti per il Gruppo di Psicoeducazione destinati ai pazienti in carico al CSM interno
all’Istituto; agli incontri del gruppo, condotti dallo psichiatra e dal TRP hanno partecipato in
totale 5 detenuti non ancora condannati con sentenza definitiva. 25 Per motivi organizzativi
dell’equipe CSM non è stato possibile avviare cicli di incontri successivi nel corso del 2015.
Utenza
5 detenuti non condannati
127 nuovi giunti
Frequenza
10 incontri a cadenza
settimanale
1 incontro
informativo/orientativo
all’ingresso; 24 incontri in
totale
Facilitatori
Periodo
Psichiatra TRP
Da novembre 2014 a
febbraio 2015
TRP Promotore di salute
Dall’8 giugno al
28 dicembre 2015
Ricoveri in ambiente psichiatrico
Durante il 2015 si sono resi necessari 10 interventi in situazioni acute: 9 ricoveri
ospedalieri presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del NOCSAE di Baggiovara a cui
si aggiunge un Trattamento Sanitario Obbligatorio Extraospedaliero.
Sei ricoveri (su 9 totali) sono stati predisposti dall’equipe psichiatrica intramuraria (5 TSV e
1 TSO) e hanno interessato utenti in carico al servizio di salute mentale interno; è stato
predisposto, inoltre, un TSO Extraospedaliero che si è svolto presso i locali della sezione
femminile della Casa Circondariale.
Durante le ore di assenza all’interno dell’istituto di medici psichiatri, si sono resi necessari
2 TSO ed 1 ASO richiesti dai medici della continuità assistenziale (MAP) in turno; delle tre
persone sottoposte ad accertamento/trattamento sanitario obbligatorio, 2 erano pazienti
regolarmente seguiti dall’equipe CSM interna.
25
ASO
TSV
TSO Ospedaliero
TSO Extra ospedaliero
1
richiesto da MAP e
trasformato in TSO
all’esterno del carcere
5
invio del CSM interno
1
invio del CSM interno 2
invio del MAP
1
predisposto dal CSM
interno
I 5 pazienti individuati inizialmente per la partecipazione nel corso degli incontri sono stati trasferiti in altri istituti Penitenziari o
scarcerati per ottenimento di benefici quali la detenzione domiciliare. Hanno terminato gli incontri solo 3 partecipanti.
A queste attività vanno aggiunte quelle di confronto - rete - raccordo con i servizi interni
(SerT, MAP, educatori dell’area trattamentale, Polizia Penitenziaria, volontari) ed esterni
(CSM territoriali, operatori comunità, operatori di servizi sanitari, avvocati...).
Casa di Reclusione a Custodia attenuata con annessa Casa di Lavoro di
Castelfranco
Durante l’anno 2015 le persone internate per applicazione della misura di sicurezza
detentiva e i detenuti in regime di custodia attenuata che sono transitate dall'Istituto
Penitenziario di Castelfranco Emilia, trascorrendo all'interno di esso almeno un giorno di
restrizione, sono state 263. Una buona parte di essi era già presente in Istituto negli anni
precedenti e le cartelle aperte ai nuovi giunti nel corso dell’intero anno sono state 59 (95
cartelle aperte nel 2014).
26
Si calcola una presenza media di ristretti che oscilla da un
minimo di 74 ad un massimo di 107 tra internati e detenuti (nel 2014 i ristretti dimoranti in
Istituto sono stati 100-105; 120-125 includendo le persone in licenza trattamentale o in
licenza di esperimento finale). 27
L’equipe Salute Mentale Adulti interna alla Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia è
costituita da un medico psichiatra in servizio per 8 ore settimanali (suddivise su due giorni)
e un tecnico di riabilitazione psichiatrica per 11 ore settimanali.
Gli internati28 considerati in carico dal CSM e regolarmente seguiti dalla equipe interna al
penitenziario sono stati 63 (74 nel 2014). Negli anni precedenti la valutazione psicologica
dei Nuovi Giunti veniva effettuata dallo psichiatra e questo comportava, in alcuni, casi una
presa in carico del detenuto/internato nel primo periodo di carcerazione. Da Maggio 2015 i
nuovi giunti effettuano colloquio psicologico per la rilevazione del rischio suicidarlo e, su
segnalazione, giungono all’attenzione dell’equipe CSM).
26
I dati sono stati ricavati dall’applicativo esterno “Carcere” del Progetto SOLE – Sanità OnLine della Regione Emilia Romagna
27 L'Amministrazione Penitenziaria calcola i presenti in Istituto e i non presenti per via di licenze trattamentali o di esperimento finale al
giorno 1 di ogni mese; i ristretti in licenza risultano in carico alla casa di lavoro pur non essendo fisicamente presenti al suo interno
28 I pazienti detenuti in regime di custodia attenuati, di norma, sono seguiti esclusivamente dall'equipe del Servizio Dipendenze
Patologiche interno alla Casa di Reclusione)
Le 63 persone internate (su 262 persone presenti in Casa di Reclusione almeno un giorno
nel 2015) sono in maggioranza cittadini Italiani con minore presenza di persone
provenienti da altri paesi Europei ed Africani. Le diagnosi prevalenti nei 101 pazienti
seguiti dall’equipe CSM dell’Istituto risultano essere: disturbi di personalità (quasi sempre
associati all’uso di sostanze) disturbi della sfera affettiva e disturbi psicotici.
Attività svolta dall’equipe di salute mentale
Visite Psichiatriche totali
266
Prestazioni TRP
222
Nell’anno 2015 sono state effettuate in totale 266 visite psichiatriche a pazienti presi in
carico o per erogazione di visite di consulenza richieste dal MAP (nel 2014 sono state svolte
412 visite comprensive di valutazione dei nuovi giunti). Il 72% delle visite psichiatriche
sono state condotte congiuntamente al TRP (191 colloqui psichiatra e TRP).
Dal programma si conteggiano 222 prestazioni TRP comprensive di colloqui psicoeducativi,
di monitoraggio e relativi all’andamento del progetto, colloqui congiunti con psichiatra.
Ricoveri in ambiente psichiatrico
Durante il 2015 si sono resi necessari 7 ricoveri ospedalieri presso il Servizio Psichiatrico di
Diagnosi e Cura del NOCSAE di Baggiovara: in cinque casi l’invio è stato predisposto dai
medici della continuità assistenziale (MAP) in turno, in due casi dallo specialista psichiatra
intramurario. Tutti i ricoveri sono avvenuti in regime di TSV e hanno interessato sia
persone regolarmente seguite dall’equipe CSM interna (3/7) che persone non considerate
in carico (4/7). Nel 2014 si era reso necessario un solo ricovero che era avvenuto in regime
di TSO. Nel maggio 2015 è stato predisposto l’unico invio al Reparto di Osservazione
Psichiatrica (ROP) di Piacenza che ha interessato un paziente internato. A queste attività
vanno aggiunte quelle di confronto - rete - raccordo con i servizi interni ed esterni e la
partecipazione alle équipe multidisciplinari e ai Gruppi di Osservazione e Trattamento
(GOT) presso la Direzione dell’Istituto per la discussione dei casi.