La psiche nei disastri:l`esperienza di Giampilieri e Scaletta

La psiche nei disastri:
l esperienza di
Giampilieri e Scaletta
Prof. Diletta La Torre
Intervento psicologico psichiatrico
nella emergenza
non può basarsi su una generica competenza
clinica standard
ma su una competenza che si articola su varie
dimensioni:
Intervento psicologico psichiatrico
nella emergenza
–  Competenza di intervento sulla crisi
–  Competenze cliniche in assenza di setting
strutturati
–  Competenze di lavoro psicosociale e di comunità
–  Conoscenze di base sul sistema di protezione civile
Tali competenze prevedono quindi, oltre la
formazione di base, una formazione
specifica.
La Direttiva del Presidente del Consiglio
dei Ministri dl 13.06.2006 Criteri di
massima sugli interventi psico-sociali da
attuare nelle catastrofi raccomanda di
prestare la massima attenzione ai problemi
di ordine psichiatrico-psicologico che
possono manifestarsi sulle popolazioni
colpite e sui loro soccorritori
La provincia di Messina è stata
colpita da una alluvione il 1°
ottobre 2009
Una ferita del territorio
dell anima
della collettività
La valanga di fango ha ferito, soffocato,
mutilato, travolto, inghiottito corpi e luoghi.
E mentre sventrava case, abbatteva ponti
e strade, trasformava in fango le sue
vittime, contemporaneamente lacerava il
mondo interno, distruggeva le difese più
evolute, metteva in contatto gli individui e
le collettività con le istanze più primitive.
Il caos dei luoghi geografici rispecchiava il
caos della mente delle persone colpite.
Intervento immediato
il 2 ottobre un gruppo di psicologi e
psichiatri si sono offerti come volontari per
programmare un intervento.
Il gruppo, formato da diciotto
professionisti, ha avuto me come proprio
referente e supervisore e come
coordinatrice la Dott. Giovanna Gioffrè,
esperta in Psychological Disaster
Managment.
Fare emergere la solidarietà
R. Alfa, V.Carlotta, R. Delia, M. Donnina, N. Gambardella,
G.Gioffrè, S. La Barbera, G. Lanza, G. Leonardi, V.
Leonardi, D. Mallamace, C. Mento, F. Perniciaro, A.
Pullara, T. Staropoli, G. Sturniolo
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Obiettivo dell équipe : ripristinare un positivo
funzionamento socio-psicologico delle vittime
•  Individuare e mettere in atto in modo tempestivo
ma delicato e rispettoso tecniche di intervento
atte a:
•  permettere alle persone di fronteggiare
efficacemente la situazione critica presente,
•  depotenziare e/o prevenire l insorgenza di
possibili disturbi psicopatologici.
Lavorare sul campo significa lavorare
senza la protezione della stanza, della
parete, del limite di tempo,
nell adattamento continuo della tecnica
alla contingenza, nella condivisione di
una esperienza che rende intenso il
coinvolgimento emozionale. Significa
accompagnare persone minate dal
trauma nella loro integrità,individui resi
passivi, inabili ed incompetenti dal
disastro, resi anonimi dalla perdita di
elementi costitutivi la loro
identità,personale e collettiva
Metodologia
•  svolta secondo varie fasi, tra le quali:
•  Ricognizione: analisi delle caratteristiche
dell evento.
•  Entrare in contatto con le vittime dell evento
disastroso:
per offrire aiuto a domicilio al maggior numero
di persone possibili,
•  Invio: i casi trattati che richiedono un trattamento
a medio-lungo termine vengono inviati alle
strutture territoriali di assistenza psicologica.
Entrare in contatto con le vittime
I primi contatti con le vittime sono avvenuti al Policlinico,
e precisamente presso il Pronto Soccorso e presso la
Sala Mortuaria
Al Pronto Soccorso abbiamo dato tutela e supporto
ad alcuni familiari colti da malore,
inizia così il nostro contatto con l evento catastrofico e
da subito si mobilizza una grande energia che ci porta
ad organizzarci spontaneamente in poco tempo e con
efficacia.
Il diario di bordo
•  Ogni componente dell équipe ha tenuto
un diario in cui annotare gli interventi.
•  Esso è stato uno strumento per raccontare
e condividere l esperienza in gruppo.
•  Adesso è una memoria preziosa.
2 Ottobre 2009
Servizio assistenza Pronto Soccorso Policlinico !
Giungono i primi feriti. I familiari che li
accompagnano sono molto scossi….
Vengono effettuati alcuni colloqui di
sostegno in sala d attesa .
2 Ottobre 2009
Servizio assistenza Obitorio !
Nel tardo pomeriggio i corpi ritrovati delle prime
vittime sono stati portati presso l obitorio del
policlinico per eseguire il riconoscimento delle
salme …
Dal 2 Ottobre al 14 Ottobre 2009
l equipe di volontari è stata
impegnata a tempo pieno nelle
attività di assistenza e supporto
psicologico ai parenti delle vittime e
al personale tecnico dell obitorio.
8 Ottobre
2009!
...Il turno si presenta emotivamente pesante, per noi,
per i parenti, per gli addetti ai lavori:
nella notte è stato ritrovato il corpicino della
piccola I.
Ci prodighiamo a dare sostegno ai familiari che sono
giunti a portare i vestitini e tutto l occorrente per il rito
della vestizione…
Giunge un altra vittima, i familiari chiedono di essere
accompagnati per il riconoscimento della salma…
Scaletta Zanclea!
Altoli
a!
Giampilieri!
Briga!
Molino!
Molino: la via del fango
Roaming nel torrente di Altolia: la ricerca del
corpo di B.
Roaming nel torrente di Altolia: la ricerca del
corpo di B.
Gli scavi proseguono lungo il letto
del torrente. Lì si trovano la sorella
e la moglie del disperso, a seguito
della squadra cinofila che sta
continuando le ricerche. Immobili e
attente ad ogni movimento del
braccio della ruspa, seguono con lo
sguardo gli scavi.
i familiari seguono per ore le
operazioni di scavo
Dal diario di bordo di V. Carlotta e di M.
Donnina
… incontriamo Maria, un anziana signora la cui
abitazione si trova nel centro del paesino di
Altolia. Ci racconta la disperazione del nipote G.
(22 anni) che si sente responsabile di aver
chiamato lo zio quella notte cercando aiuto per
mettere in salvo le macchine.
Il ragazzo appare estremamente turbato ed è
lui stesso a ricercare il nostro aiuto per superare
il senso di colpa che mi buca la testa notte e
giorno .
Quel che resta della piazza
Altolia: le prime case investite dalla furia
della valanga
Rassegnazione: la montagna si è portata
tutto
Altolia: la montagna ci ha tradito
Non abbandoneremo le case dei
nostri nonni !
Dal Diario di bordo di
Shanti La Barbera e Federica Perniciaro
Siamo state nel cuore di
Scaletta, nella zona
maggiormente colpita
dall'alluvione.
La maggior parte delle
abitazioni è stata
completamente sventrata
dalla valanga di fango,
rocce e detriti.
Ed è proprio qua che
abbiamo trovato due
famiglie.
•  Il primo nucleo familiare
è composto dalla madre
e dalla figlia di 32 anni.
Entrambe ci hanno
accolto favorevolmente,
mostrandosi disponibili
e desiderose di
raccontare quanto
accaduto esattamente
una settimana prima.
Shanti La Barbera
Federica Perniciaro
Il secondo nucleo familiare è formato da
cinque componenti: la coppia genitoriale,
la primogenita di 30 anni, Nina di 26 anni e
Ivana di 7 anni.
S. La Barbera e F. Perniciaro
La loro casa è stata completamente
distrutta e per adesso vivono presso
l'abitazione della nonna a pochi metri di
distanza.
Il fango ha inghiottito tutto
S. La Barbera, F. Perniciaro
Durante il colloquio è come se Nina
rivivesse gli eventi di quella sera,
prova una forte rabbia e una grande
disperazione all'idea di avere perso
TUTTO, di non essere più
"proprietaria" dei ricordi avendo perso
persino le foto della sua infanzia.
Fase della luna di miele
•  caratterizzata dall ottimismo dei singoli
superstiti e della comunità;
•  I superstiti assistono all afflusso delle risorse,
all attenzione dei media nazionali e di tutto il
mondo e alle visite dei VIP che rassicurano
che la comunità si riprenderà, verrà fatta
giustizia, ecc.
•  I superstiti cominciano a credere che la loro
casa,la loro vita di prima verranno ripristinate
velocemente.
Mobilitazione delle risorse: conforto e
speranza
Protezione civile, vigili del fuoco, esercito,
croce rossa…
Il Centro operativo di Giampilieri
Fase della luna di miele
I clinici che hanno meno esperienza e che
operano solo in questa fase tendono ad
andarsene con la stessa impressione
senza preparare i superstiti e gli
amministratori a ciò che li attende a breve.
Fase della disillusione
•  Ovunque ci sono persone che si
lamentano per il tradimento,
l abbandono, le ingiustizie, le
incompetenze e gli intoppi burocratici che
bisogna subire;
•  I sintomi connessi allo stress
postraumatico si intensificano e la
speranza diminuisce.
Anche l entusiasmo e la solidarietà degli
operatori, massimi nella fase eroica,
diminuiscono e si manifestano altri
sentimenti.
Soccorrere i soccorritori
La rabbia delle vittime può colpire proprio
chi li aiuta: gli operatori devono essere
formati non solo tecnicamente ed aiutati
ad affrontare e contenere sentimenti
ostili, come ingratitudine, avidità,
superficialità.
Negli occhi dei bambini
un terrore senza nome
La maggior parte dei bambini ha perso un
compagnetto…ci pensano, come pensano
a tutto ciò che hanno visto, si ricordano
della paura che hanno provato quella notte
ma non possono dare voce ai propri
sentimenti, poiché, ci confidano:
dobbiamo essere forti per mamma e
papà .
Non dimenticano il boato, il rumore
dell acqua, il buio di quella notte
Quando torna papà?
In fuga con mamma e papà: stretti al corpo
dei genitori si aggrappavano per non
scivolare via nel fango
Lidia,( 8 anni) una piccola adulta: Mia
madre non si controlla, io la faccio sfogare,
perché mio padre non ce la fa!
Altri bambini non riconoscono l autorità dei
genitori: alternano capricci, aggressività e
richieste regressive di accudimento.
Briga: i bambini vogliono il loro campo
di calcio
Hotel Kennedy!
Hotel Parco degli Ulivi!
Le Dune Village!
Hotel Europa!
Hotel Lido delle Palme!
Hotel Piramide!
L equipe si sposta negli
alberghi…!
Hotel Paradis!
Hotel Terme Marino!
Hotel Capo Peloro Resort!
Hotel La Magnolia!
La questione degli sfollati:
• 
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• 
• 
• 
Sradicamento
Impotenza
manipolazione
Rivalsa
vendetta
Voglio tornare a casa !
A Giampilieri non tornerò mai
più
Dagli Alberghi all Istituzione!
Nella nostra esperienza
ambulatoriale abbiamo
osservato tre fenomeni inattesi
1) Soltanto una minoranza di
persone coinvolte nell alluvione
ha richiesto di essere seguita in
ambulatorio
2) Quasi costantemente dopo
aver richiesto il nostro aiuto le
persone abbandonano la terapia
in genere dopo il primo incontro
3) Il carico emotivo
depositato negli operatori e
negli altri pazienti permane a
distanza di mesi
La psicoterapia dopo la
catastrofe:
la nostra esperienza
Raccontare e condividere spazi
e riti consente di tradurre in una
narrativa qualcosa che risulta
incomprensibile e inenarrabile,
in ultima istanza a dare un
senso e una spiegazione a fatti
tragici e non-ordinari
-  37 anni
PINO
-  Perde la moglie, i due figli ed il
suocero, oltre alla casa ed al lavoro.
Probabilmente è la persona più colpita
dalla tragedia.
-  Viene soltanto ad una seduta di
gruppo. Preferisce essere seguito
individualmente, ma soltanto
dall operatore che gli è stato vicino in
tutta questa vicenda.
Pino non tornerà né la
settimana successiva né in
seguito.
Tuttavia il suo ricordo nel
gruppo resterà a lungo. A
distanza di mesi, i partecipanti a
questa seduta, durante alcuni
incontri individuali, ricorderanno
con tristezza e partecipazione le
parole di Pino.
La Ricerca = prevenzione
•  L equipe di volontari ha avuto di fatto una
duplice funzione: da una parte fornire un
supporto psicologico agli sfollati molti dei
quali hanno avuto lutti, dall altra
procedere con interviste strutturate
utilizzando come strumento il M.I.N.I.
(MINI INTERNATIONAL
NEUROPSYCHIATRIC INTERVIEW)
• 
• 
• 
• 
Sono state fatte tre valutazioni:
subito dopo la catastrofe,
a 5-6 mesi
a distanza di oltre un anno.
Risultati
•  I disturbi maggiormente registrati sono
stati:
•  il Disturbo Post-Traumatico da Stress
DPTS (42%),
•  il Disturbo Depressivo Maggiore (34%),
•  il Disturbo D Attacchi di Panico DAP
(32%),
•  Disturbo d Ansia Generalizzato DAG
(14%).
45,00%
40,00%
MODULO..A.Episodio.Depres..Mag.
MODULO..B.Distimia
35,00%
MODULO..C.Ideazione.Suicidaria
MODULO..D.Episodio.(Ipo)Maniac.
MODULO..E.DAP
30,00%
MODULO..F.Agorafobia
MODULO..G.Fobia.Sociale
25,00%
MODULO..H.DOC
MODULO..I.DPTS
20,00%
MODULO.J.Abuso.e.Dip..Alcolica
MODULO..K.Uso.di.Sostanze
15,00%
MODULO..L.Disturbi.Psicotici
MODULO..M.Anoressia.Nervosa
10,00%
MODULO..N.Bulimia.Nervosa
MODULO..O.GAD
5,00%
MODULO..P.Disturbo.Antisociale
0,00%
OTTOBRE.2009
MARZO.2010
GENNAIO.2011
A distanza di 1 anno:
•  il DPTS ed il DAP vanno incontro a
significativa riduzione,
•  il Disturbo Depressivo maggiore, seppur
lievemente ridotto, rimane stabile,
•  il DAG tende ad aumentare in modo
significativo (Vedi grafico).
•  L ansia rimane come la labile
cicatrice di una ferita sempre
pronta a riaprirsi
Grazie e per concludere ricordiamo
che noi tutti…