Seminario “ Il linguaggio segreto del corpo”

Patrocinato da
Associazione
Nuova Coscienza
Psicologi
Seminario
“ Il linguaggio segreto del corpo”
Dispensa
a cura della
Dott.ssa Annarita D’Ambrosio
Mercoledì 23 - 30 Gennaio 2013
Mercoledì 6 - 13 Febbraio 2013
Via delle Vergini, 18 – Roma
Sala Conferenze
Obiettivo del seminario è quello di proporre una chiave di lettura del corpo e del suo rapporto con lo
spazio, partendo da una visione psicosomatica.
Le diverse parti del corpo raccontano la nostra storia, in qualche modo la nostra vita, per
coglierne il significato più profondo è importante osservare le cose nella loro totalità.
In altre parole, il modo di camminare, dormire, gesticolare, fare l'amore... la sintesi di tutta la
vita.
Comprendere il linguaggio del corpo può aiutare a comprendere meglio noi stessi e gli altri e di
conseguenza a vivere meglio i rapporti sociali perché rende la comunicazione più chiara ed efficace.
Osservando il corpo e le sue movenze, possiamo diventare più consapevoli di cosa, gesticolando più o
meno consapevolmente, comunichiamo agli altri e che tipo di messaggi gli altri ci inviano.
Gli esseri umani non comunicano solo attraverso il linguaggio verbale, utilizzando le parole, ma
anche attraverso gesti, posizioni, atteggiamenti, distanze e silenzio... tutto questo si chiama
comunicazione non verbale.
Sulla base di azioni involontarie ovvero del tutto inconsce, si sviluppano sentimenti di varia
natura.
Lo psicologo Albert Mehrabian, esperto di comunicazione non verbale, ha stabilito che soltanto il
7% di tutte le informazioni che ci arrivano da un discorso passa attraverso le parole, la parte
restante è comunicazione non verbale, di cui il 38% ci perviene dal tono della voce, e un 55% arriva
dai segnali di mani, braccia, gambe, piedi ecc.
Diversi studi e ricerche psicologiche hanno inoltre dimostrato che il 65% della comunicazione
interpersonale si attua attraverso il soma.
Il nostro corpo parla, comunica con noi, ma non sempre siamo in grado di comprenderne il
linguaggio, questo perché non lo osserviamo nella sua totalità. Alexander Lowen (1910), fondatore
della Bioenergetica, affermava che: “il carattere dell'individuo, che si manifesta nel comportamento,
è ritratto sul piano somatico dalla forma e dal movimento del corpo”.
La somma totale delle tensioni muscolari viste come un tutto unico costituisce “l'espressione
corporea” dell'organismo”.
In altre parole, possiamo trovare il significato delle cose che ci accadono semplicemente
osservando il nostro corpo nella sua totalità.
La psicosomatica, in quanto scienza, insegna che ogni movimento ha un corrispettivo mentale,
per questo corpo e mente sono fra loro unità inscindibili.
In altri termini, come un'abitudine può far perdere alcune possibilità e libertà articolari e di
movimento, allo stesso modo, a livello psicologico atteggiamenti monotoni e ripetitivi limitano le
capacità espressive.
I bambini, infatti, fin da piccoli hanno infinite possibilità di movimento solo quando diventano
più grandi cominciano a muoversi secondo la propria personalità, privilegiando stili di movimento
unici.
Limitare un gesto o un movimento significa limitare le emozioni, secondo lo psicoanalista Reich
A cura della Dott.ssa Annarita D’Ambrosio cell. 3394025402 – email: [email protected]
(1897 – 1957) il blocco dei movimenti corporei è da imputare alla mente.
Il movimento esprime coraggio e richiede libertà, quando soffochiamo gli impulsi, trattenendo
rabbia, pianto o paura, inevitabilmente contraiamo la muscolatura inibendo l'uso spontaneo del
corpo.
In questo modo si viene a creare un'armatura che se da un lato ci protegge da eventi spiacevoli,
allo stesso tempo ci impedisce di prendere contatto con le nostre parti più intime e di relazionarci al
meglio con il mondo esterno.
I gesti possono variare da una cultura ad un'altra, le espressioni invece, sono universali, come
sosteneva il naturalista Charles Darwin (1809 – 1882).
Il corpo, dunque, è in continuo movimento, in ogni istante comunichiamo qualcosa di noi agli
altri, ma questo dipende anche dal modo in cui noi ci mostriamo, vediamo e valutiamo.
Questa percezione soggettiva di sé in riferimento al proprio corpo e al “senso sociale” ad esso
attribuito viene definito immagine corporea.
Tale percezione dipende da fattori cognitivi, affettivi e relazionali che producono ancora una
volta una visione d'insieme.
Nonostante il linguaggio del corpo sia più facilmente interpretabile e riconoscibile nei bambini,
perché presentano meno difese degli adulti.
Esistono tuttavia, alcune parti del corpo, che nonostante l'avanzare del tempo, sfuggono al
controllo cosciente.
Il nostro corpo difficilmente mente, così i nostri segreti, i nostri sentimenti più intimi che non
vorremmo mai rivelare, possono manifestarsi, magari solo per un piccolo gesto, per uno sguardo o
un respiro che ci tradisce.
Il corpo invia indizi e segnali che se osservati con attenzione possono rivelare molto di più di
quanto un'ora di conversazione potrebbe far emergere...
Lo bono pittore ha da dipingere due cose principali,
cioè l'homo e il concetto della mente sua.
Leonardo Da Vinci, Trattato della pittura
A cura della Dott.ssa Annarita D’Ambrosio cell. 3394025402 – email: [email protected]
Bibliografia
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A cura della Dott.ssa Annarita D’Ambrosio cell. 3394025402 – email: [email protected]