Il Presidente Werdin apre la serata con i consueti saluti al Relatore

Il Presidente Werdin apre la serata con i consueti saluti al Relatore della serata, il
Rotariano del Genova Nord Bruno Ferrea, e a tutti i presenti.
Invita quindi il socio Maurizio Barsotti, Presidente della Commissione Pubbliche Relazioni
del Club, ad esporre gli argomenti trattati dal Governatore Vernazza nel corso della
riunione a Genova il 19/9 di tutti i Presidenti PR dei club del Distretto.
Dopo cena, Werdin presenta il Relatore della serata, Bruno FERREA, che ci parlerà su
“Lo stupore di un occidentale catapultato nella patria di Zoroastro” e gli cede la parola.
Bruno FERREA, ha avuto esperienze di lavoro per lo più concentrate nei settori
commerciali e di sviluppo logistico in particolare in Paesi emergenti.
Le sue esperienze sono:
 Sales Manager per il Mediterraneo orientale e Mar Nero di una società del Gruppo
Orsero col compito di aprire nuovi sbocchi commerciali alla distribuzione delle
banane, dei meloni e ananas Del Monte (1991-1994)
 Responsabile degli Affari Generali per il Genoa Terminal S.p.A. nel periodo di
passaggio della gestione delle attività portuali dalla mano pubblica alla mano
privata (1995-1998)
 Creatore e gestore di una Task Force in Eridania S.p.A. per risolvere le
problematiche relative a supposte frodi ai danni della Comunità Europea (19982001)
 Resident Project Manager di ES-KO International nei paesi sub Caucasici: Georgia,
Armenia, Azerbaijan
 Resident Project Manager di ES-KO International in Sudan prima della separazione
del Sudan del Sud
 Quality Controller per la stessa società ad Haiti, in Angola, e Afghanistan (Kabul e
Herat)
 Attualmente è impiegato full time nel compito più impegnativo di nonno di tre
frugoletti.
E’ Socio del Rotary Club Genova Nord
Il relatore esordisce dicendo che la sua non una è una relazione organica, né storica,
scientifica, politica o geografica, ma solo una serie di sensazioni slegate tra loro.
La relazione comincia con una proiezione di una slide – prima delle molte che
arricchiranno la relazione mostrando gli aspetti caratteristici del territorio, artigianato,
cultura, storia del Paese – che mostra la posizione geografica dell’Azerbaijan, situato nel
Sub-Caucaso e caratterizzata da un’exclave in territorio Armeno (la Repubblica Autonoma
del Nakhicevan).
L’ Azerbaijan ha una popolazione di 9.600.000 su un territorio di 86.600 km².
E’ una delle 15 ex-Repubbliche dell'Unione Sovietica, divenuta indipendente nell’Agosto
1971, dopo la caduta del Muro di Berlino nel novembre 1989. Ora è membro della
Comunità degli Stati Indipendenti (CSI).
Capitale: Baku (2.200.000 ab.).
Un terzo del territorio dell'Azerbaijan storico-geografico rimane entro i confini attuali; il
resto è in Iran. La diaspora della popolazione d i c e ppo azero è stimata attorno ai 20
milioni in Iran, 2,5 milioni in Russia, 500.000 in Turchia, 2 milioni in USA. Il 10% della
popolazione è profuga interna a seguito della autoproclamazione nel 1992 della
Repubblica del Nagorno Karabakh, situato nella parte sud-ovest dell’Azerbaijan.
Posizione geografica: Lungo la via della seta. Linea di costa -28 m. s/lm. (Depressione
Caspica). Clima: 9 delle 11 zone climatiche.
Lingua:
Azero
del
ceppoturco-mongolo.
Religione:
Islam
Shia'a
E’ ricca di energia: Giacimenti di petrolio e gas naturale Fondazione del RC Baku
International: Marzo 2006.
Terminato l’inquadramento geo-politico, sociale ed economico del Paese, Ferrea – come
aveva premesso – passa ad esporre le sue esperienze derivate dai suoi soggiorni per
lavoro.
“Dal Marzo 2003 ho avuto il privilegio di trasferirmi per ragioni di lavoro per alcuni anni nel
Caucaso meridionale: prima in Georgia (Patria di Stalin e Berija) e Armenia, poi in
Azerbaijan, paesi non ancora contaminati dall'invasione dei turisti. Agli occhi di un
occidentale le meraviglie si moltiplicano, sia dal punto di vista naturale che storico. L'età
della pietra, del bronzo, del ferro, dell'oro si sono sviluppate in queste aree. Resti umani
datati circa 100.000 prima di Cristo. I petroglifi di Gobustan datano 30/35.000 anni fa.
Costruzioni a profilo conico con camino centrale nella penisola di Absheron datate circa
6.000 anni fa. Il vello d'oro degli Argonauti di Giasone ricorda il metodo di raccolta del
metallo in questi fiumi. Moltissime vestigia preistoriche continuano ad essere trovate
nell'area L'arca di Noè si è arenata sul monte Ararat. Mito di Prometeo.
L'Azerbaijan sta velocemente evolvendo grazie alle ricchezze naturali del sottosuolo. II
petrolio era già presente ai tempi di Marco Polo in quantità tale da affiorare dal terreno
(menzionato nel Milione): 'olio che arde nelle lampade, che serve a ingrassare le ruote dei
carri ed a curare i cammelli e lepersone che hanno la rogna'.
Adolf Hitler era pazzo ma non stupido: la sua campagna militare contro Stalin era mirata ai
campi di grano dell'Ucraina ed alle riserve energetiche del Caspio.
I fratelli Rothschild e Nobel hanno iniziato ad estrarre tra la fine dell'800 e gli inizi del '900
(la prima trivellazione: 1844). Il primo oleodotto è rappresentato dal trasporto verso
il Mar Nero a mezzo ghirbe in pelle su cammelli. Successivamente ne è stato
realizzato uno in legno fino a Supsa e la ferrovia Baku- Batumi (Georgia).
Il gas naturale presente sotto pressione nel sottosuolo cerca vie di fuga dovunque trovi un
varco; una volta a contatto con l'atmosfera spesso prende fuoco generando spettacoli
mozzafiato. Non è un caso che il Mazdeismo, o Parsismo o Zoroastrianesimo (culto del
fuoco) che rappresenta una delle più antiche religioni monoteistiche, sia nata in queste
zone 600 - 400 anni prima di Cristo. I Magi che seguivano la famosa stella venivano 'da
Oriente'.
Quando il gas affiora nella stessa posizione di una polla sorgiva, si verifica lo strano
fenomeno delle fiamme che danzano sull'acqua.
Baku città antichissima, invasa e saccheggiata dai Mongoli, dai Tartari, dai Romani (sul
Caspio si trova la testimonianza più orientale conosciuta della presenza delle truppe
dell'Imperatore Germanico), dai Greci, dai Seleucidi, dai Sasanidi, dagli Ottomani, dai
Georgiani, dagli Arabi , dai Selgiuchidi, dai Parti, dai Russi...
E' stata sede di Khanato, ha ospitato i petrolieri con i loro sfarzi, i sovietici con le loro
costruzioni in calcestruzzo, i loro monumenti e le loro stazioni radio per neutralizzare le
trasmissioni provenienti dall'occidente. Le testimonianze di ogni periodo stanno a fianco a
fianco senza logica apparente.”
Il relatore proietta poi slides di vario genere che via via commenta:
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Storia della spia sovietica Rikard Sorge e del suo monumento;
Stampa di come si presentavano i primi derricks;
Sfruttamento dei lavoratori locali. Nel 1902 primi scioperi contro i trattamenti
disumani, organizzati anche da Stalin;
Costruzione di palazzi sfarzosi copiati da quelli famosi tipo Palazzo Contarini di
Venezia (senza stelle e falci/martello);
Scempio ambientale con scarico di metalli, catalizzatori, prodotti chimici liquami ed
abbandono di strutture metalliche per l'estrazione del petrolio;
Pir e santoni su rupi a testimonianza di culti pre-islamici;
Stazioni di posta (Carvan Saraj) ad una giornata di cammello l'una dall'altra (-32
km);
Vulcani di fango;
Saline con petrolio che affiora;
Parco Nazionale del Gobustan, con le famose incisioni rupestri preistoriche.
Un prolungato applauso, seguito dalle domande dei soci Pagella e Gigli, sottolinea,
l’interesse per la serata che si conclude con la consegna del guidoncino di Club e di un
omaggio al relatore da parte del Presidente Werdin, che dopo aver ricordato i prossimi
appuntamenti del Club chiude la serata con il tradizionale tocco di campana.
(Sintesi della serata di Antonio Colarusso su traccia (g.c.) dal Relatore – Foto di Maurizio Patria)
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