numero 30 - Associazione Pordenonese di Astronomia

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LE NEBULOSE PLANETARIE
- I PARTE di Dino Abate e Omar Cauz
Nell’anno 2002, ormai terminato, uno dei programmi osservativi dell’Associazione è consistito nelle ripresa con
camera CCD di nebulose planetarie. Lo scopo era principalmente quello di impratichirsi con la tecnica di ripresa di
questi oggetti, normalmente di dimensioni apparenti contenute e di magnitudine integrata abbastanza bassa, quindi
abbastanza agevoli da individuare visualmente e da riprendere interamente nel piccolo campo inquadrato dai
sensori normalmente utilizzati dagli astronomi dilettanti. Per la ripresa si sono utilizzati i CCD a disposizione,
ovvero gli Starlight X-press SX (prossimo al pensionamento ….) ed il più recente Starlight HX516. Ciò in vista
dell’acquisizione della nuova camera CCD dell’Associazione. Occorre dire che le condizioni meteorologiche nel
2002 hanno notevolmente avversato questo programma osservativo, concedendo un numero esiguo di notti serene.
Esso è stato condotto dai due estensori di queste note, e proseguirà quest’anno utilizzando la nuova camera DTA
Discovery 260.
Un po’ di astrofisica.
Innanzitutto, che cosa sono le nebulose planetarie? Va detto subito che, da un punto di vista fisico, non hanno nulla
a che vedere coi pianeti; devono il loro nome perché, osservate con gli strumenti di piccolo diametri di cui
disponevano gli astronomi del XVIII e XIX secolo, esse mostravano prevalentemente dei pallidi dischetti che le
facevano assomigliare ai pianeti. Di qui il nome.
Le nebulose planetarie rappresentano un particolare tipo di nebulose brillanti, non sono altro che involucri gassosi
espulsi presumibilmente da stelle vecchie che stanno trasformandosi in nane bianche o altre stelle compatte. Questi
gas posseggono una velocità di espansione è in genere compresa tra i 10 e 50 km/s. Si stima in 20.000 il numero di
nebulose planetarie nella nostra Galassia. Le nebulose planetarie hanno un diametro compreso tra 3 e 6 miliardi di
km (quindi le più grandi conterrebbero interamente il nostro sistema solare!), con masse all’incirca pari a 1/5 del
nostro Sole.
Il processo che rende luminose le planetarie è interessante: nel centro della nebulosa si trova una stella di classe
spettrale O, con temperatura superficiale molto elevata, da 80.000 a 100.000 K.
Le nebulose planetarie hanno avuto probabilmente origine dagli involucri atmosferici di giganti rosse, staccatisi
durante l’ultima fase del loro sviluppo, prima di avviarsi alla progressiva trasformazione in nane bianche.
Nell’analisi spettrale delle planetarie sono state osservate numerose righe di emissione. Possono distinguersi in
righe “normali”, ad esempio dell’idrogeno o dell’elio, e in righe “proibite”, aventi origine in condizioni fisiche
estreme, come ad esempio ossigeno ionizzato una e due volte, neon ionizzato tre e cinque volte, zolfo ionizzato una
e due volte, azoto ionizzato una volta, argo ionizzato tre e quattro volte.
Come mai molte nebulose planetarie hanno in comune il fatto di mostrare una zona interna blu-verde, e una corona
esterna rossastra? All’interno di una nebulosa planetaria, il flusso di energia uscente dalla stella centrale e vicino ad
essa è ancora molto intenso, e quindi i gas emettono radiazione a breve lunghezza d’onda (luce blu). Procedendo
verso l’esterno, il flusso di radiazione diminuisce, e quindi i gas di cui è costituita la nebulosa emettono radiazione
con lunghezza d’onda sempre maggiore (luce verde, gialla, arancione), fino all’estremo bordo visibile della
nebulosa, dal quale viene emessa luce di lunghezza d’onda massima (luce rossa). Ciò spiega l’aspetto cromatico di
molte planetarie, tra cui le famose “ring nebula” in Lyra (M57) e la “dumbbell nebula” in Vulpecula (M27), di cui
si riportano nel seguito alcune immagini ccd a colori (tratte dal sito web della Schuler, ditta americana che produce
filtri per imaging e per fotometria), in cui questo effetto risulta evidente.
1
2
Sopra un’immagine di M57 ripresa dall’Osservatorio di Montereale il 6 luglio 2002, al fuoco diretto del Newton da
400 mm F/5, con la camera Starlight X-press SX; combinazione di 5 posa da 20 secondi ciascuna, sottrazione di
dark frame.
Di seguito una sequenza di tre immagini di M27 riprese il 9 luglio 2002, con tempi di esposizione rispettivamente
di 60, 90 e 120 secondi, sottrazione di dark frame, al fuoco diretto del Newton da 400 mm F/5, con la camera
Starlight X-press SX.
3
Si conclude questa breve carrellata di immagini digitali con la Helix nebula (NGC 7293) in Acquario, la nebulosa
planetaria a noi più vicina e quindi con dimensioni apparenti più grandi (ha un’estensione pari a metà Luna Piena).
Proprio a causa delle sue grandi dimensioni e della conseguente modesta luminosità superficiale, risulta essere
molto elusiva in visuale, e comunque difficile anche utilizzando il CCD. Chi scrive è riuscito ad individuarla al
rifrattore 150 F 10, utilizzando il filtro deep sky e la visione distolta. La ripresa ccd è stata critica, a causa delle
piccole dimensioni del campo inquadrato, appena 11’ x 7.5’, e per il bassissimo contrasto della nebulosità rispetto
al fondo cielo (e conseguente forte “rumorosità”), aggravato dalla declinazione negativa dell’oggetto
(-20°
48’) con sensibile inquinamento luminoso. L’immagine digitale che ne consegue è qualitativamente molto modesta,
ma viene comunque presentata in questa sede a fini documentari; prevediamo, con la nuova camera, di poter
migliorare ……….
NGC 7293
(continua)
4
INTRODUZIONE ALLE VARIABILI
Un po’ di storia
Lo splendore di molte stelle non è costante ma varia in modo più o meno ampio. Vi sono in totale circa una
quarantina di diverse classi di stelle variabili, molte delle quali comprendono delle sottoclassi caratterizzate da
particolari proprietà degli oggetti ad esse appartenenti. Il periodo di variazione va da qualche ora a decine di anni.
La prima stella variabile scoperta è stata Mira, nella costellazione della Balena. Fu osservata per la prima volta
dall'astronomo olandese David Fabricius, che la prese per una nova. Nessuno la notò più fino al 1603, quando il
tedesco Johann Bayer la inserì nel suo atlante. Qualche tempo dopo essa svanì misteriosamente, riapparendo dopo
meno di un anno. Nel 1662 se ne stabilì il periodo e l'intervallo di variazione luminosa; fu Johannes Hevelius a
proporre per lei, dato il suo stranissimo comportamento, il nome Mira, "meravigliosa", in latino. Qualche volta la
variabilità è esterna alla struttura fisica della stella. E' questo il caso delle variabili ad eclisse, il cui prototipo è
Algol, nel Perseo. La variabilità è prodotta dal fatto che Algol è una stella doppia e le due componenti, quasi a
contatto, orbitano su un piano quasi coincidente con la visuale: ogni volta che la stella meno brillante passa davanti
alla più luminosa avviene un calo di luce. La variabilità di Algol fu scoperta da Geminiano Montanari nel 1667
ma il merito di averne posta in evidenza la periodicità ed averne intuito la causa spetta a John Goodricke, un
appassionato astrofilo, sordomuto, spentosi ad appena 22 anni d'età nel 1786. Solo nel 1889, tuttavia, l'ipotesi poté
essere confermata spettroscopicamente dal tedesco Hermann Carl Vogel, che rilevò i caratteristici spostamenti
verso il rosso e il blu (corrispondenti all'allontanamento e all'avvicinamento di una sorgente luminosa) della luce
della stella primaria che si muove sotto l'influenza gravitazionale della compagna.
In altri casi la variabilità risiede, invece, nella struttura stessa delle stelle, come nelle variabili tipo Mira o nelle
cefeidi, il cui prototipo è delta Cephei, stelle che variano di luminosità pulsando regolarmente. In esse viene a
mancare l'equilibrio fra la forza di gravità (che spinge verso l'interno) e la pressione della radiazione e dei gas (che
spingono verso l'esterno), che garantisce stabilità alla struttura stellare. Gli atomi di elio ionizzati che si trovano
nell’atmosfera delle cefeidi vengono ionizzati una seconda volta dalla radiazione proveniente dall’interno stellare e
diventano opachi: la luce non riesce più a passare e preme contro l’atmosfera facendola espandere e aumentando la
luminosità e le dimensioni della stella. Nel corso dell’espansione, poi, l’atmosfera si raffredda e l’elio ritorna
trasparente, permettendo alla radiazione di fluire e alla stella di ritornare ai parametri originari. Vi sono poi
variabili che esibiscono mutamenti ingenti e improvvisi. Chiamate variabili cataclismiche, comprendono vari
sottotipi, fra cui novae, novae nane, novae ricorrenti. La variazione luminosa, solitamente non periodica e talvolta
di ampiezza superiore a 7-8 magnitudini, è causata dall’interazione tra le componenti di sistemi a contatto nei quali
del gas viene catturato da una nana bianca alla compagna fredda, rossa. Il gas forma, così, un disco di
accrescimento attorno alla nana. Nelle novae nane, in particolare, può accadere che un getto di gas colpisca, ad
altissima velocità, il disco d’accrescimento in modo che l’energia cinetica si trasformi in energia termica creando
una cosiddetta “macchia calda”, luminosissima, che genera un improvviso aumento di luce.
L'impegno dell'astrofilo
Per chi si occupa di ricerca l'osservazione delle stelle variabili è certamente un campo che riveste un'importanza
fondamentale ai fini della conoscenza della fisica e dell'evoluzione stellare. Dalle misure fotometriche ottenute
seguendo le diverse tecniche osservative (fotometria visuale, fotografica, fotoelettrica e CCD) e dalla successiva
loro elaborazione il variabilista avrà, con il tempo, delle soddisfazioni personali fornendo, nello stesso tempo, un
contributo scientifico importante ai professionisti e ad altri colleghi astrofili che operano nello stesso campo.
Uno dei grandi vantaggi di cui può godere l'astrofilo è senza dubbio il fatto che le stelle variabili attualmente note
sono veramente tante: il famoso General Catalogue of Variable Stars (GCVS) ne contiene circa trentamila e
molte altre fanno parte di cataloghi particolari come il New Catalogue of Suspected Variable Stars (NSV). In
tempi recenti, dopo i risultati ottenuti dal satellite Hipparcos, il numero di stelle sulle quali è stata confermata una
variabilità sospetta o trovate come nuove variabili è cresciuto tantissimo. A tal proposito ricordiamo che delle
118.218 stelle osservate dall'Hipparcos, 11597 (circa il 10%) sono state classificate come variabili e di queste più di
4000, le cosiddette "unsolved", necessitano di ulteriori osservazioni per determinarne con precisione periodo ed
ampiezza. All'epoca dell'analisi dei dati fotometrici ottenuti dall'Hipparcos, infatti, non si è riusciti ad identificare la
classe d'appartenenza di queste variabili.
Per varie ragioni, gli astronomi non possono seguire con sufficiente costanza tutti questi oggetti, lasciando in tal
modo ampio spazio agli astrofili che, al contrario, con proprie stime e partecipando spesso a campagne osservative
internazionali, possono dedicare molto più tempo al loro studio.
L’articolo è ricavato dal sito UAI – Sez. Stelle Variabili e redatto del responsabile Angelo Frosina
5
PROGRAMMA DI BASE 2003
Le variabili riportate nella tabella che segue costituiscono il programma di base che, da alcuni anni, viene proposto
a tutti i membri della Sezione. E' auspicabile che i collaboratori, in ogni seduta osservativa, sottopongano
regolarmente alla propria attenzione alcune di esse anche se, rispetto al passato, si è ritenuto opportuno non
vincolare gli osservatori esclusivamente all'osservazione di questo ristretto gruppo di oggetti. Ciascun osservatore
potrà, pertanto, seguire altre stelle che lo interessano in modo particolare o alle quali (come sanno bene i variabilisti
di "lungo corso") sono "affezionati" per qualche ragione. Una nota sulle variabili scoperte dal satellite Hipparcos:
esse sono contrassegnate, oltre che dal nome già assegnato secondo i criteri classici di classificazione, anche dal
corrispondente numero del Catalogo Hipparcos (per esempio HS UMa = HIP 56533). Benché le magnitudini al
massimo e al minimo di luce si riferiscano al sistema adottato dall'Hipparcos, le cartine d'identificazione preparate
per la Sezione riportano quelle nella banda V.
AR 2000
Dec 2000
h
m
°
'
Gamma Cas
0
57
60
X Tri
2
0.6
GK Per
3
X Per
Stella
Tipo
Mag
Spettro
Periodo gg
43
*C (X)
1.6 - 3.0 v
B0.5IVpe
?
27
53
EA/SD
8.88 - 11.27 V
A3 + G3
0.971531
31
43
54
Na(X)
0.2 - 14 v
K2IVp + WD
?
3
55
31
3
GCAS+XP
6.07 - 7.00 V
O9.5IIIe
?
RW Tau
4
3.9
28
8
EA
7.98 - 11.47
B8Ve
2.768763
V432 Aur (HIP 26434)
5
37
37
5
EA
8.105 - 8.491v
G0
?
RS Cnc
9
11
30
58
SRc?
5.4 - 6.9 v
M6eIb - II(S)
120
R Leo
9
48
11
26
M
5.8 - 10.0 v
M8IIIe
312.43
ST UMa
11
28
45
11
SRb
6.4 - 7.5 v
M4III
81
HS UMa (HIP 56533)
11
36
34
52
?
8.300 - 8.950 v
M...
?
DK Boo (HIP 67010)
13
44
21
49
?
8.018 - 8.765 v
K5
?
R CrB
15
49
28
9
R CrB
5.71 - 14.8 V
C0 (F8 pep)
?
V939 Her (HIP 84004)
17
10
40
41
?
7.243 - 8.019 v
M...
?
QS Ser (HIP 89816)
18
20
-4
57
EA
7.690 - 8.250 v
G0+...
?
AC Her
18
30
21
52
RVa
7.0 - 8.4 v
F2Ibp - K4c
75.4619
R Sct
18
48
-5
42
RVa
4.45 - 8.20 V
G0Iae - K0Ibpv
140
R Aql
19
6
8
14
M
5.5 - 12.0 v
M5e - M9e
284.2
BK Dra
19
18
66
25
RRab
10.59 - 11.87 V
A8
0.592082
CH Cyg
19
25
50
14
Z And
6.4 - 8.7 V
M7IIIab + B
97
OO Aql
19
48
9
18
EW
9.1 - 10.1 v
G5V
0.5067904
V449 Cyg
19
53
33
57
Lb
7.40 - 9.07 p
M1 - M4
?
X Cyg
20
43
35
35
C
5.85 - 6.91 V
F7Ib - G8Ib
16.38633
V1339 Cyg
21
42
45
46
SRb
5.9 - 7.1 v
M4III
35 (?)
SS Cyg
21
43
43
35
U Gem
8.2 - 12.4 v
K5V + pec(UG)
50.1
RU Peg
22
14
12
42
U Gem
9.0 - 13.2 v
Pec(UG) + G8IVn
74.3
PV Peg (HIP 110569)
22
24
31
16
L (?)
6.551 - 7.420 v
M4.5III
?
R Aqr
22
44
-15
17
M (Z And)
5.8 - 12.4 v
M5e-M8.5e + Pec
386.96
UNIONE ASTROFILI ITALIANI
--------------------------------------------------UAI News 16 feb 2003
Organizzazione della Commissione Didattica UAI
--------------------------------------------------Cari Amici,
In una recente riunione del Consiglio Direttivo UAI si è discusso approfonditamente delle attività didattiche
dell'Unione e di come dare nuovo e più ampio impulso alle varie iniziative.
Da ormai cinque anni l'UAI realizza corsi di aggiornamento professionale per insegnanti autorizzati dal Ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca.
Questi corsi, denominati "Astronomia Viva!", hanno avuto negli anni passati un gran successo di partecipazione in
tutta Italia ed hanno consentito di attivare un insieme di rapporti locali tra le scuole e le associazioni locali di
Astrofili che stanno proseguendo attraverso varie iniziative.
La Commissione Didattica UAI, inizialmente diretta dall'ex presidente UAI Gabriele Vanin e, successivamente
dalle Prof.sse Lucia Corbo e Loredana Capponi, ha avuto un notevolissimo ruolo nel rinnovamento dell'UAI degli
ultimi anni.
Per varie ragioni, principalmente di tempo e risorse a disposizione, non è stato facile costruire intorno ai
responsabili della Commissione Didattica un nucleo via via crescente di insegnanti/astrofili disponibili a
contribuire con le proprie idee ed attività alle iniziative nazionali e locali.
Abbiamo quindi deciso di costituire una Mailing List (ML) che metta in contatto tutti gli interessati. L'indirizzo per
iscriversi a questo Gruppo di discussione è il seguente: [email protected]
Già sono alcune decine le persone che sono iscritte a questa ML e sono certo che molte altre se ne aggiungeranno.
L'obiettivo è che ciascuna associazione iscritta all'UAI abbia almeno un interlocutore che si
occupa di didattica e che operi all'interno della Commissione. Ovviamente saranno molto gradite le partecipazioni
di soci singoli che hanno l'obiettivo di occuparsi attivamente di didattica dell'astronomia nel proprio territorio.
Per ragioni principalmente di quantità di tempo disponibile la Prof.ssa Loredana Capponi ha comunicato di non
poter continuare ad essere la responsabile della Commissione Didattica UAI ma, ovviamente, insieme
Alla Prof. Corbo, continuerà ad operare nell'ambito di questa.
E' stato quindi nominato il nuovo responsabile della Commissione Didattica UAI che da qualche giorno è il Prof.
Giancarlo Favero, già presidente dell'UAI in anni passati ed oggi editor della nostra rivista. Sono
Sicuro che Giancarlo saprà condurre benissimo le sorti di questo importantissimo settore della nostra
Associazione.
Nei programmi della Commissione vi sono, tra gli altri:
- il rinnovo del rapporto con il MIUR per l'aggiornamento professionale degli insegnanti con la
presentazione di nuovi progetti didattici
- il coinvolgimento di molti astrofili all'interno dei programmi didattici della Commissione
- la produzione di nuovo materiale didattico originale che potrà essere utilizzato durante i corsi nazionali e
locali
- l'ampliamento del sito Web Didattica dell'UAI
- la revisione del rapporto con gli Astronomi professionisti
- la realizzazione di una "giornata per la Didattica" da realizzarsi tra 6-9 mesi per uno scambio diretto
tra tutti gli insegnanti/astrofili coinvolti.
Per fare tutto ciò è assolutamente necessario prevedere un gruppo costituito da almeno una decina di
astrofili/insegnanti strettamente coinvolti nella gestione delle attività. Maurizio Caselli, membro del Consiglio
Direttivo UAI, sarà il riferimento della Commissione Didattica all'interno del CD UAI.
Al di là di questi cambiamenti, che richiedono tempo ed energie, i programmi della Commissione Didattica
continuano come già programmato. Vi ricordo in particolare che per i giorni 20-22 Marzo è previsto un corso
nazionale di aggiornamento di "Astronomia Viva!" a Ventimiglia di Sicilia (Palermo).
Il programma dettagliato e le regole di partecipazione al corso lo trovate sul sito UAI www.uai.it >Didattica.
Auguro all'amico Giancarlo Favero e a tutti coloro che contribuiscono e che contribuiranno fattivamente allo
sviluppo delle attività didattiche dell'UAI un ottimo lavoro! A presto!
------------Emilio Sassone Corsi
Presidente Unione Astrofili Italiani
email: [email protected]
Home page UAI: www.uai.it
7
LA COMETA C 2002 V1 NEAT
di Dino Abate
Riporto alcune immagini della C 2002 V1 Neat, la cometa più interessante apparsa nel primo trimestre del 2003.
Ben visibile anche con piccoli binocoli a gennaio, fino al 10 febbraio, quando è scomparsa, immersa nei bagliori
del crepuscolo serale. Per inciso, l’ho potuta osservare a fine gennaio dai cieli di Edimburgo, ben alta
sull’orizzonte, col binocolo 16x70 e un rifrattorino 80/400. Le immagini digitali che seguono le ho ottenute invece
da casa mia (Tiezzo), col rifrattore apo TV85, utilizzando sia il vecchio Starlight X-press SX sia il Discovery
DS260, appena rientrato da Pisa dopo la riparazione da parte della DTA.
Sopra un frame del 26 gennaio 2003, somma di 3 pose da 40 secondi, al fuoco diretto del TeleVue 85
( 85 mm F 600 mm) / CCD Starlight X-press SX / Sottrazione di dark frame / Campo inquadrato 36’x
24’ / Dimensione della diagonale: 43’ circa
Risoluzione lineare: 5,7 “/pixel
Sotto la stessa immagine, con forte aumento di contrasto. La coda risulta un po’ più visibile
Qui sotto un frame del 25/01/2003, ora locale 19:45 / 1 posa da 40 secondi, al fuoco diretto del TeleVue
85 ( 85 mm F 600 mm) / CCD DTA Discovery DS260 / Sottrazione automatica di dark frame / Campo
inquadrato: 58’ (diagonale 1° 23’) / Risoluzione lineare: 6,9 “/pixel
9
Risulta immediatamente evidente la vastità del campo inquadrato e la maggiore sensibilità, rispetto al
vecchio sensore Starlight.
Segue un altro frame, sempre preso con il ccd dell’Associazione e il TV 85, stampato in negativo.
Data 25/01/2003, ora locale 19:45 / 1 posa da 30 secondi, al fuoco diretto del TeleVue 85 ( 85 mm F 600
mm) / CCD DTA Discovery DS260 / Sottrazione automatica di dark frame / Campo inquadrato: 58’
(diagonale 1° 23’) / Risoluzione lineare: 6,9 “/pixel
10
L’ultimo frame ritrae la cometa la sera del 9 febbraio, immediatamente prima del suo “tramonto” dietro il tetto di
casa mia. In questo caso ho utilizzato il ccd Starlight X-press collegato ad un obiettivo fotografico russo f = 58 mm
aperto a f2. La cometa è visibile in basso a destra.
11
RELAZIONE ATTIVITA’ ANNO 2002
L’andamento dell’associazione è sempre strettamente collegata alla situazione dei soci e quindi alle possibilità
operative e finanziarie. I Soci attualmente sono 35 dei quali tre onorari ( Alzetta Nevio – Di Franco Marco –
Grizzo Luciano). Il 2002 ha visto l’Associazione impegnata in notevoli attività di rinnovo, divulgative e di ricerca.
Con l’acquisizione della nuova camera CCD la strumentazione a disposizione ha subito un notevole incremento
qualitativo, che ci pone tra gli osservatori meglio attrezzati della Regione. Il notevole impegno finanziario è stato
possibile sia grazie ai Soci tutti e sia agli amici sponsor che ci hanno dato un concreto sostegno. Con l’acquisizione
dei filtri Schuler la strumentazione si può dire completata e per il prossimo anno sarà avviato un concreto
programma di ricerca fotometrica e di ripresa di oggetti in deep sky.
Sarà inoltre seguito molto attentamente il fenomeno astronomico più spettacolare ed interessante previsto
nell’agosto del 2003: la grande opposizione di Marte. Avvieremo inoltre un programma di osservazioni solari in
occasione del transito di Mercurio a maggio. Oltre all’acquisto della camera CCD si è provveduto al rinnovo sia
della strumentazione informatica in Osservatorio (Nuovo PC e nuovo Monitor) sia dei software a disposizione. Il
rinnovo informatico sarà completato nel 2003 con l’acquisto del programma Perseus e del catalogo stellare USNO.
L’anno 2002 ha visto l’Associazione molto impegnata nel settore divulgativo. Di notevole interesse didattico e
divulgativo è stato il corso di astronomia organizzato, nel mese di aprile, in collaborazione con il Liceo Scientifico
Grigoletti. Corso che si è sviluppato in un ciclo di 5 giornate di due ore per ogni giornata ed organizzato nel quadro
della “ III Settimana nazionale dell’astronomia - Gli studenti fanno vedere le stelle" che l’UAI ha patrocinato
d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione. Numerosa è stata la partecipazione di studenti e di astrofili. In
agosto è stata allestita in S. Vito al Tagliamento una mostra divulgativa astronomica: risultano le firme di 500
visitatori. A fine mostra è stata tenuta un conferenza illustrativa delle attività dell’Associazione con la
presentazione dei lavori realizzati in osservatorio dai Soci.
Alcuni soci hanno sviluppato conferenze divulgative alla Università della terza età di Sacile e presso Associazione
Naturalistica di Cordenons.
Le serate di apertura dell’Osservatorio sono state 45 che hanno visto la presenza di circa 400 visitatori (firme sul
registro visitatori).
L’Associazione ha partecipato con alcuni soci all’annuale riunione del «Coordinamento Astronomi non
Professionisti Alpe - Adria» che, quest’anno, si è tenuta a Rijeka in Croazia domenica 2 giugno e con l’occasione
sono stati presentati alcuni elaborati realizzati dai soci.
Un altro impegno dell’Associazione è stata la periodica realizzazione del notiziario che, specie negli ultimi numeri,
ha visto un notevole miglioramento sia nel contenuto, sia nelle veste grafica. E questo grazie alla Ditta CAMU che
ha messo a disposizione le apparecchiature elettroniche per la stampa dello stesso.
E’ ormai definita nei dettagli la struttura del nuovo sito web dell’Associazione e per l’inizio del 2003 sarà attivato
in rete.
La nuova sede si è dimostrata adeguata alle esigenze dell’Associazione, anche se sarebbe auspicabile poter disporre
di un “locale” in Pordenone, onde poter ridurre i disagi dei molti soci che gravitano su Pordenone e che avrebbero
piacere riunirsi anche al di fuori dell’Osservatorio. In tal senso sono stati avviati contatti con il Comune di
Pordenone.
Per quanto riguarda l’Osservatorio si deve ringraziare l’Amministrazione Comunale di Montereale Valcellina che
si è dimostrata sempre sensibile ad ogni esigenza finalizzata al miglioramento della struttura. Ha infatti provveduto
a realizzare la recintazione della struttura ed intervenuti sulla copertura. Mentre altri interventi di ordinaria
manutenzione sono stati eseguiti dai Soci: riverniciatura della porta di ingresso, allestimento del nuovo locale
computer con installazione di essicatore e nuova cablatura dallo strumento al locale PC.
Il Comune di Montereale ha realizzato un sistema per comandare le luci nel piazzale della sede in modo tale da
poter organizzare serate osservative per il pubblico presso la sede stessa. In tal senso è già stato approntato un
nuovo strumento. Sono stati inoltre presi accordi con le scuole di Montereale per organizzare serate di approccio
astronomico per gli studenti senza doversi recare all’Osservatorio.
Ormai definitivamente dimessa la camera Schmidt proporrò di porre in offerta il Kit per la sensibilizzazione delle
pellicole per il ricupero di risorse da destinare all’incremento della strumentazione.
Montereale Valcellina, 31 dicembre 2002
IL PRESIDENTE
Giampaolo Carrozzi
VERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 8 FEBBRAIO 2003
Il giorno 8 febbraio 2003 si è riunita, regolarmente convocata ed in seconda convocazione presso la sede
associativa in Via Croce l’ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE dell’Associazione per deliberare sul
seguente ordine del giorno:
1. Relazione del Presidente sulle attività dell’anno 2002
2. Conto consuntivo anno 2002
3. Elezione cariche sociali scadute: Carrozzi (Presidente) – Zanut (Vice Pres.) – Abate (Segretario)
4. Definizione quota Associativa per l’anno 2002 € 20,00
5. Programma per l’anno 2003 e relativo bilancio di previsione
6. Nomina “Comitato Notiziario”
7. Siti associazione
8. Varie ed eventuali
Constatato il numero dei Soci presenti di persona o per delega l’Assemblea è regolarmente costituita.
Punto 1: il Presidente illustra nel dettaglio la «Relazione Morale» relativa all’attività dell’anno 2002 e che si allega
al verbale. In particolare, per quanto riguarda la strumentazione, sottolinea l’importanza dell’acquisto della camera
CCD corredata da filtri fotometrici, che consentirà l’avvio di un programma di studio sulle variabili e la ripresa
digitale di oggetti «deep-sky»; nonché di una web-cam. per lo studio di Luna, Sole e Pianeti. Per quanto riguarda
l’attività divulgativa in primavera è stato organizzato un «Corso introduttivo all’astronomia osservativa» presso il
Liceo Grigoletti di Pordenone, due conferenze all’UTE di Sacile, tre incontri teorici ed osservativi presso
l’Associazione Naturalistica di Cordenons, una mostra di Astronomia nell’ambito dei festeggiamenti di S. Vito al
Tagliamento, oltre alle consuete visite all’Osservatorio. Intervengono nella discussione tutti i presenti.
Al termine la relazione viene approvata all’unanimità.
Punto 2: il Segretario illustra nel dettaglio il rendiconto di spesa relativo anno 2002 (come già riportato sul
notiziario). Intervengono nella discussione tutti i presenti. Il conto consuntivo dell’anno 2002, così come
presentato, e che pareggia su € 4.626,61, è approvato all’unanimità,
Punto 3: si passa alle votazioni per le elezioni delle cariche sociali per il biennio 2003 – 2004. vengono eletti:
- Presidente: Carrozzi Giampaolo all’unanimità (astenuto Carrozzi )
- Vice Presidente: Zanut Stefano all’unanimità (astenuto Zanut)
- Segretario: Abate Dino all’unanimità (astenuto Abate)
Punto 4: la quota associativa per l’anno 2003 viene fissata in € 20,00.
Punto 5: il Presidente propone all’assemblea il bilancio di previsione per l’anno 2003 che prevede un pareggio su
€ 2.688,49. L’assemblea approva all’unanimità.
Punto 6: viene eletto il comitato redazionale per il notiziario per il biennio 2003 – 2004 che risulta così composto:
Carrozzi Giampaolo, Bradaschia Filippo, Cauz Omar, De Giusti Luigi.
Punto 7: il dominio sarà www.apaweb. Bradaschia comunica che il sito è ormai pronto, salvo alcuni dettagli. Il
tutto e già stato ampiamente illustrato nelle riunioni di direttivo. Presenta un preventivo di spesa proposto da un
Server di Pordenone per una spesa di € 100,00 + IVA all’anno. Vicenzi propone che sarebbe più economico gestire
in “casa” il tutto, senza affidarsi a Ditte esterne. Viene chiesto a Vicenzi di proporre un preventivo alternativo.
L’Assemblea demanda a Vicenzi e Bradaschia l’approfondimento del tutto.
Punto 8: Carrozzi propone di riprendere l'abbonamento alla S.A.It. e da lettura della lettera pervenuta dalla
segreteria S.A.It. in merito. Lettera che tra l’altro chiede la regolarizzazione della posizione con il saldo degli
arretrati per un totale di € 200,00. Intervengono tutti presenti nella discussione. In particolare viene sottolineato
(Carrozzi, Zanut, Abate, Bradaschia, Scillia) come la S.A.It. unitamente all’UAI sia l’unica associazione che
consente di avere collegamenti qualificati con il mondo scientifico. Carrozzi fa anche presente come i notiziari editi
siano altamente qualificanti e propongano temi di alto interesse scientifico. Al termine della discussione viene
approvato (contrari De Giusti G., De Giusti R., Vicenzi) il rinnovo dell’abbonamento S.A.It. . Viene precisato che i
notiziari dovranno rimanere a disposizione dei soci presso la sede.
Abate comunica di avere concesso in comodato d’uso gratuito all’Associazione due strumenti:
- Riflettore Newton 130 mm F. 720 mm su montatura equatoriale motorizzata, utilizzabile da soci e
visitatori anche presso la sede.
- Rifrattore 100 F. 1000 montato in parallelo agli strumenti principali, nell’ambito del potenziamento della
strumentazione dell’Osservatorio.
Comunica inoltre che entro la metà dell’anno in corso sarà operativo il suo osservatorio privato, con telescopio
principale SCT 250 mm ove i soci APA che lo richiedessero potranno svolgere programmi osservativi, sopra
tutto nei periodi di impraticabilità dell’Osservatorio di Montereale a causa di ghiaccio sulla strada, come in questi
giorni. Alle ore 23.00 esaurita la discussione degli argomenti all’ordine del giorno la riunione è conclusa.
IL SEGRETARIO
IL PRESIDENTE
Dino Abate
Giampaolo Carrozzi
Rivenditore Telescopi
ZIEL
e
MEADE
Visita il nostro sito all’indirizzo:
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Il Centro Ottico S. Marco si trova in
Pordenone – Viale Martelli 10/A
Tel. 0434-27603
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