LE NEBULOSE PLANETARIE - I PARTE di Dino Abate e Omar Cauz Nell’anno 2002, ormai terminato, uno dei programmi osservativi dell’Associazione è consistito nelle ripresa con camera CCD di nebulose planetarie. Lo scopo era principalmente quello di impratichirsi con la tecnica di ripresa di questi oggetti, normalmente di dimensioni apparenti contenute e di magnitudine integrata abbastanza bassa, quindi abbastanza agevoli da individuare visualmente e da riprendere interamente nel piccolo campo inquadrato dai sensori normalmente utilizzati dagli astronomi dilettanti. Per la ripresa si sono utilizzati i CCD a disposizione, ovvero gli Starlight X-press SX (prossimo al pensionamento ….) ed il più recente Starlight HX516. Ciò in vista dell’acquisizione della nuova camera CCD dell’Associazione. Occorre dire che le condizioni meteorologiche nel 2002 hanno notevolmente avversato questo programma osservativo, concedendo un numero esiguo di notti serene. Esso è stato condotto dai due estensori di queste note, e proseguirà quest’anno utilizzando la nuova camera DTA Discovery 260. Un po’ di astrofisica. Innanzitutto, che cosa sono le nebulose planetarie? Va detto subito che, da un punto di vista fisico, non hanno nulla a che vedere coi pianeti; devono il loro nome perché, osservate con gli strumenti di piccolo diametri di cui disponevano gli astronomi del XVIII e XIX secolo, esse mostravano prevalentemente dei pallidi dischetti che le facevano assomigliare ai pianeti. Di qui il nome. Le nebulose planetarie rappresentano un particolare tipo di nebulose brillanti, non sono altro che involucri gassosi espulsi presumibilmente da stelle vecchie che stanno trasformandosi in nane bianche o altre stelle compatte. Questi gas posseggono una velocità di espansione è in genere compresa tra i 10 e 50 km/s. Si stima in 20.000 il numero di nebulose planetarie nella nostra Galassia. Le nebulose planetarie hanno un diametro compreso tra 3 e 6 miliardi di km (quindi le più grandi conterrebbero interamente il nostro sistema solare!), con masse all’incirca pari a 1/5 del nostro Sole. Il processo che rende luminose le planetarie è interessante: nel centro della nebulosa si trova una stella di classe spettrale O, con temperatura superficiale molto elevata, da 80.000 a 100.000 K. Le nebulose planetarie hanno avuto probabilmente origine dagli involucri atmosferici di giganti rosse, staccatisi durante l’ultima fase del loro sviluppo, prima di avviarsi alla progressiva trasformazione in nane bianche. Nell’analisi spettrale delle planetarie sono state osservate numerose righe di emissione. Possono distinguersi in righe “normali”, ad esempio dell’idrogeno o dell’elio, e in righe “proibite”, aventi origine in condizioni fisiche estreme, come ad esempio ossigeno ionizzato una e due volte, neon ionizzato tre e cinque volte, zolfo ionizzato una e due volte, azoto ionizzato una volta, argo ionizzato tre e quattro volte. Come mai molte nebulose planetarie hanno in comune il fatto di mostrare una zona interna blu-verde, e una corona esterna rossastra? All’interno di una nebulosa planetaria, il flusso di energia uscente dalla stella centrale e vicino ad essa è ancora molto intenso, e quindi i gas emettono radiazione a breve lunghezza d’onda (luce blu). Procedendo verso l’esterno, il flusso di radiazione diminuisce, e quindi i gas di cui è costituita la nebulosa emettono radiazione con lunghezza d’onda sempre maggiore (luce verde, gialla, arancione), fino all’estremo bordo visibile della nebulosa, dal quale viene emessa luce di lunghezza d’onda massima (luce rossa). Ciò spiega l’aspetto cromatico di molte planetarie, tra cui le famose “ring nebula” in Lyra (M57) e la “dumbbell nebula” in Vulpecula (M27), di cui si riportano nel seguito alcune immagini ccd a colori (tratte dal sito web della Schuler, ditta americana che produce filtri per imaging e per fotometria), in cui questo effetto risulta evidente. 1 2 Sopra un’immagine di M57 ripresa dall’Osservatorio di Montereale il 6 luglio 2002, al fuoco diretto del Newton da 400 mm F/5, con la camera Starlight X-press SX; combinazione di 5 posa da 20 secondi ciascuna, sottrazione di dark frame. Di seguito una sequenza di tre immagini di M27 riprese il 9 luglio 2002, con tempi di esposizione rispettivamente di 60, 90 e 120 secondi, sottrazione di dark frame, al fuoco diretto del Newton da 400 mm F/5, con la camera Starlight X-press SX. 3 Si conclude questa breve carrellata di immagini digitali con la Helix nebula (NGC 7293) in Acquario, la nebulosa planetaria a noi più vicina e quindi con dimensioni apparenti più grandi (ha un’estensione pari a metà Luna Piena). Proprio a causa delle sue grandi dimensioni e della conseguente modesta luminosità superficiale, risulta essere molto elusiva in visuale, e comunque difficile anche utilizzando il CCD. Chi scrive è riuscito ad individuarla al rifrattore 150 F 10, utilizzando il filtro deep sky e la visione distolta. La ripresa ccd è stata critica, a causa delle piccole dimensioni del campo inquadrato, appena 11’ x 7.5’, e per il bassissimo contrasto della nebulosità rispetto al fondo cielo (e conseguente forte “rumorosità”), aggravato dalla declinazione negativa dell’oggetto (-20° 48’) con sensibile inquinamento luminoso. L’immagine digitale che ne consegue è qualitativamente molto modesta, ma viene comunque presentata in questa sede a fini documentari; prevediamo, con la nuova camera, di poter migliorare ………. NGC 7293 (continua) 4 INTRODUZIONE ALLE VARIABILI Un po’ di storia Lo splendore di molte stelle non è costante ma varia in modo più o meno ampio. Vi sono in totale circa una quarantina di diverse classi di stelle variabili, molte delle quali comprendono delle sottoclassi caratterizzate da particolari proprietà degli oggetti ad esse appartenenti. Il periodo di variazione va da qualche ora a decine di anni. La prima stella variabile scoperta è stata Mira, nella costellazione della Balena. Fu osservata per la prima volta dall'astronomo olandese David Fabricius, che la prese per una nova. Nessuno la notò più fino al 1603, quando il tedesco Johann Bayer la inserì nel suo atlante. Qualche tempo dopo essa svanì misteriosamente, riapparendo dopo meno di un anno. Nel 1662 se ne stabilì il periodo e l'intervallo di variazione luminosa; fu Johannes Hevelius a proporre per lei, dato il suo stranissimo comportamento, il nome Mira, "meravigliosa", in latino. Qualche volta la variabilità è esterna alla struttura fisica della stella. E' questo il caso delle variabili ad eclisse, il cui prototipo è Algol, nel Perseo. La variabilità è prodotta dal fatto che Algol è una stella doppia e le due componenti, quasi a contatto, orbitano su un piano quasi coincidente con la visuale: ogni volta che la stella meno brillante passa davanti alla più luminosa avviene un calo di luce. La variabilità di Algol fu scoperta da Geminiano Montanari nel 1667 ma il merito di averne posta in evidenza la periodicità ed averne intuito la causa spetta a John Goodricke, un appassionato astrofilo, sordomuto, spentosi ad appena 22 anni d'età nel 1786. Solo nel 1889, tuttavia, l'ipotesi poté essere confermata spettroscopicamente dal tedesco Hermann Carl Vogel, che rilevò i caratteristici spostamenti verso il rosso e il blu (corrispondenti all'allontanamento e all'avvicinamento di una sorgente luminosa) della luce della stella primaria che si muove sotto l'influenza gravitazionale della compagna. In altri casi la variabilità risiede, invece, nella struttura stessa delle stelle, come nelle variabili tipo Mira o nelle cefeidi, il cui prototipo è delta Cephei, stelle che variano di luminosità pulsando regolarmente. In esse viene a mancare l'equilibrio fra la forza di gravità (che spinge verso l'interno) e la pressione della radiazione e dei gas (che spingono verso l'esterno), che garantisce stabilità alla struttura stellare. Gli atomi di elio ionizzati che si trovano nell’atmosfera delle cefeidi vengono ionizzati una seconda volta dalla radiazione proveniente dall’interno stellare e diventano opachi: la luce non riesce più a passare e preme contro l’atmosfera facendola espandere e aumentando la luminosità e le dimensioni della stella. Nel corso dell’espansione, poi, l’atmosfera si raffredda e l’elio ritorna trasparente, permettendo alla radiazione di fluire e alla stella di ritornare ai parametri originari. Vi sono poi variabili che esibiscono mutamenti ingenti e improvvisi. Chiamate variabili cataclismiche, comprendono vari sottotipi, fra cui novae, novae nane, novae ricorrenti. La variazione luminosa, solitamente non periodica e talvolta di ampiezza superiore a 7-8 magnitudini, è causata dall’interazione tra le componenti di sistemi a contatto nei quali del gas viene catturato da una nana bianca alla compagna fredda, rossa. Il gas forma, così, un disco di accrescimento attorno alla nana. Nelle novae nane, in particolare, può accadere che un getto di gas colpisca, ad altissima velocità, il disco d’accrescimento in modo che l’energia cinetica si trasformi in energia termica creando una cosiddetta “macchia calda”, luminosissima, che genera un improvviso aumento di luce. L'impegno dell'astrofilo Per chi si occupa di ricerca l'osservazione delle stelle variabili è certamente un campo che riveste un'importanza fondamentale ai fini della conoscenza della fisica e dell'evoluzione stellare. Dalle misure fotometriche ottenute seguendo le diverse tecniche osservative (fotometria visuale, fotografica, fotoelettrica e CCD) e dalla successiva loro elaborazione il variabilista avrà, con il tempo, delle soddisfazioni personali fornendo, nello stesso tempo, un contributo scientifico importante ai professionisti e ad altri colleghi astrofili che operano nello stesso campo. Uno dei grandi vantaggi di cui può godere l'astrofilo è senza dubbio il fatto che le stelle variabili attualmente note sono veramente tante: il famoso General Catalogue of Variable Stars (GCVS) ne contiene circa trentamila e molte altre fanno parte di cataloghi particolari come il New Catalogue of Suspected Variable Stars (NSV). In tempi recenti, dopo i risultati ottenuti dal satellite Hipparcos, il numero di stelle sulle quali è stata confermata una variabilità sospetta o trovate come nuove variabili è cresciuto tantissimo. A tal proposito ricordiamo che delle 118.218 stelle osservate dall'Hipparcos, 11597 (circa il 10%) sono state classificate come variabili e di queste più di 4000, le cosiddette "unsolved", necessitano di ulteriori osservazioni per determinarne con precisione periodo ed ampiezza. All'epoca dell'analisi dei dati fotometrici ottenuti dall'Hipparcos, infatti, non si è riusciti ad identificare la classe d'appartenenza di queste variabili. Per varie ragioni, gli astronomi non possono seguire con sufficiente costanza tutti questi oggetti, lasciando in tal modo ampio spazio agli astrofili che, al contrario, con proprie stime e partecipando spesso a campagne osservative internazionali, possono dedicare molto più tempo al loro studio. L’articolo è ricavato dal sito UAI – Sez. Stelle Variabili e redatto del responsabile Angelo Frosina 5 PROGRAMMA DI BASE 2003 Le variabili riportate nella tabella che segue costituiscono il programma di base che, da alcuni anni, viene proposto a tutti i membri della Sezione. E' auspicabile che i collaboratori, in ogni seduta osservativa, sottopongano regolarmente alla propria attenzione alcune di esse anche se, rispetto al passato, si è ritenuto opportuno non vincolare gli osservatori esclusivamente all'osservazione di questo ristretto gruppo di oggetti. Ciascun osservatore potrà, pertanto, seguire altre stelle che lo interessano in modo particolare o alle quali (come sanno bene i variabilisti di "lungo corso") sono "affezionati" per qualche ragione. Una nota sulle variabili scoperte dal satellite Hipparcos: esse sono contrassegnate, oltre che dal nome già assegnato secondo i criteri classici di classificazione, anche dal corrispondente numero del Catalogo Hipparcos (per esempio HS UMa = HIP 56533). Benché le magnitudini al massimo e al minimo di luce si riferiscano al sistema adottato dall'Hipparcos, le cartine d'identificazione preparate per la Sezione riportano quelle nella banda V. AR 2000 Dec 2000 h m ° ' Gamma Cas 0 57 60 X Tri 2 0.6 GK Per 3 X Per Stella Tipo Mag Spettro Periodo gg 43 *C (X) 1.6 - 3.0 v B0.5IVpe ? 27 53 EA/SD 8.88 - 11.27 V A3 + G3 0.971531 31 43 54 Na(X) 0.2 - 14 v K2IVp + WD ? 3 55 31 3 GCAS+XP 6.07 - 7.00 V O9.5IIIe ? RW Tau 4 3.9 28 8 EA 7.98 - 11.47 B8Ve 2.768763 V432 Aur (HIP 26434) 5 37 37 5 EA 8.105 - 8.491v G0 ? RS Cnc 9 11 30 58 SRc? 5.4 - 6.9 v M6eIb - II(S) 120 R Leo 9 48 11 26 M 5.8 - 10.0 v M8IIIe 312.43 ST UMa 11 28 45 11 SRb 6.4 - 7.5 v M4III 81 HS UMa (HIP 56533) 11 36 34 52 ? 8.300 - 8.950 v M... ? DK Boo (HIP 67010) 13 44 21 49 ? 8.018 - 8.765 v K5 ? R CrB 15 49 28 9 R CrB 5.71 - 14.8 V C0 (F8 pep) ? V939 Her (HIP 84004) 17 10 40 41 ? 7.243 - 8.019 v M... ? QS Ser (HIP 89816) 18 20 -4 57 EA 7.690 - 8.250 v G0+... ? AC Her 18 30 21 52 RVa 7.0 - 8.4 v F2Ibp - K4c 75.4619 R Sct 18 48 -5 42 RVa 4.45 - 8.20 V G0Iae - K0Ibpv 140 R Aql 19 6 8 14 M 5.5 - 12.0 v M5e - M9e 284.2 BK Dra 19 18 66 25 RRab 10.59 - 11.87 V A8 0.592082 CH Cyg 19 25 50 14 Z And 6.4 - 8.7 V M7IIIab + B 97 OO Aql 19 48 9 18 EW 9.1 - 10.1 v G5V 0.5067904 V449 Cyg 19 53 33 57 Lb 7.40 - 9.07 p M1 - M4 ? X Cyg 20 43 35 35 C 5.85 - 6.91 V F7Ib - G8Ib 16.38633 V1339 Cyg 21 42 45 46 SRb 5.9 - 7.1 v M4III 35 (?) SS Cyg 21 43 43 35 U Gem 8.2 - 12.4 v K5V + pec(UG) 50.1 RU Peg 22 14 12 42 U Gem 9.0 - 13.2 v Pec(UG) + G8IVn 74.3 PV Peg (HIP 110569) 22 24 31 16 L (?) 6.551 - 7.420 v M4.5III ? R Aqr 22 44 -15 17 M (Z And) 5.8 - 12.4 v M5e-M8.5e + Pec 386.96 UNIONE ASTROFILI ITALIANI --------------------------------------------------UAI News 16 feb 2003 Organizzazione della Commissione Didattica UAI --------------------------------------------------Cari Amici, In una recente riunione del Consiglio Direttivo UAI si è discusso approfonditamente delle attività didattiche dell'Unione e di come dare nuovo e più ampio impulso alle varie iniziative. Da ormai cinque anni l'UAI realizza corsi di aggiornamento professionale per insegnanti autorizzati dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Questi corsi, denominati "Astronomia Viva!", hanno avuto negli anni passati un gran successo di partecipazione in tutta Italia ed hanno consentito di attivare un insieme di rapporti locali tra le scuole e le associazioni locali di Astrofili che stanno proseguendo attraverso varie iniziative. La Commissione Didattica UAI, inizialmente diretta dall'ex presidente UAI Gabriele Vanin e, successivamente dalle Prof.sse Lucia Corbo e Loredana Capponi, ha avuto un notevolissimo ruolo nel rinnovamento dell'UAI degli ultimi anni. Per varie ragioni, principalmente di tempo e risorse a disposizione, non è stato facile costruire intorno ai responsabili della Commissione Didattica un nucleo via via crescente di insegnanti/astrofili disponibili a contribuire con le proprie idee ed attività alle iniziative nazionali e locali. Abbiamo quindi deciso di costituire una Mailing List (ML) che metta in contatto tutti gli interessati. L'indirizzo per iscriversi a questo Gruppo di discussione è il seguente: [email protected] Già sono alcune decine le persone che sono iscritte a questa ML e sono certo che molte altre se ne aggiungeranno. L'obiettivo è che ciascuna associazione iscritta all'UAI abbia almeno un interlocutore che si occupa di didattica e che operi all'interno della Commissione. Ovviamente saranno molto gradite le partecipazioni di soci singoli che hanno l'obiettivo di occuparsi attivamente di didattica dell'astronomia nel proprio territorio. Per ragioni principalmente di quantità di tempo disponibile la Prof.ssa Loredana Capponi ha comunicato di non poter continuare ad essere la responsabile della Commissione Didattica UAI ma, ovviamente, insieme Alla Prof. Corbo, continuerà ad operare nell'ambito di questa. E' stato quindi nominato il nuovo responsabile della Commissione Didattica UAI che da qualche giorno è il Prof. Giancarlo Favero, già presidente dell'UAI in anni passati ed oggi editor della nostra rivista. Sono Sicuro che Giancarlo saprà condurre benissimo le sorti di questo importantissimo settore della nostra Associazione. Nei programmi della Commissione vi sono, tra gli altri: - il rinnovo del rapporto con il MIUR per l'aggiornamento professionale degli insegnanti con la presentazione di nuovi progetti didattici - il coinvolgimento di molti astrofili all'interno dei programmi didattici della Commissione - la produzione di nuovo materiale didattico originale che potrà essere utilizzato durante i corsi nazionali e locali - l'ampliamento del sito Web Didattica dell'UAI - la revisione del rapporto con gli Astronomi professionisti - la realizzazione di una "giornata per la Didattica" da realizzarsi tra 6-9 mesi per uno scambio diretto tra tutti gli insegnanti/astrofili coinvolti. Per fare tutto ciò è assolutamente necessario prevedere un gruppo costituito da almeno una decina di astrofili/insegnanti strettamente coinvolti nella gestione delle attività. Maurizio Caselli, membro del Consiglio Direttivo UAI, sarà il riferimento della Commissione Didattica all'interno del CD UAI. Al di là di questi cambiamenti, che richiedono tempo ed energie, i programmi della Commissione Didattica continuano come già programmato. Vi ricordo in particolare che per i giorni 20-22 Marzo è previsto un corso nazionale di aggiornamento di "Astronomia Viva!" a Ventimiglia di Sicilia (Palermo). Il programma dettagliato e le regole di partecipazione al corso lo trovate sul sito UAI www.uai.it >Didattica. Auguro all'amico Giancarlo Favero e a tutti coloro che contribuiscono e che contribuiranno fattivamente allo sviluppo delle attività didattiche dell'UAI un ottimo lavoro! A presto! ------------Emilio Sassone Corsi Presidente Unione Astrofili Italiani email: [email protected] Home page UAI: www.uai.it 7 LA COMETA C 2002 V1 NEAT di Dino Abate Riporto alcune immagini della C 2002 V1 Neat, la cometa più interessante apparsa nel primo trimestre del 2003. Ben visibile anche con piccoli binocoli a gennaio, fino al 10 febbraio, quando è scomparsa, immersa nei bagliori del crepuscolo serale. Per inciso, l’ho potuta osservare a fine gennaio dai cieli di Edimburgo, ben alta sull’orizzonte, col binocolo 16x70 e un rifrattorino 80/400. Le immagini digitali che seguono le ho ottenute invece da casa mia (Tiezzo), col rifrattore apo TV85, utilizzando sia il vecchio Starlight X-press SX sia il Discovery DS260, appena rientrato da Pisa dopo la riparazione da parte della DTA. Sopra un frame del 26 gennaio 2003, somma di 3 pose da 40 secondi, al fuoco diretto del TeleVue 85 ( 85 mm F 600 mm) / CCD Starlight X-press SX / Sottrazione di dark frame / Campo inquadrato 36’x 24’ / Dimensione della diagonale: 43’ circa Risoluzione lineare: 5,7 “/pixel Sotto la stessa immagine, con forte aumento di contrasto. La coda risulta un po’ più visibile Qui sotto un frame del 25/01/2003, ora locale 19:45 / 1 posa da 40 secondi, al fuoco diretto del TeleVue 85 ( 85 mm F 600 mm) / CCD DTA Discovery DS260 / Sottrazione automatica di dark frame / Campo inquadrato: 58’ (diagonale 1° 23’) / Risoluzione lineare: 6,9 “/pixel 9 Risulta immediatamente evidente la vastità del campo inquadrato e la maggiore sensibilità, rispetto al vecchio sensore Starlight. Segue un altro frame, sempre preso con il ccd dell’Associazione e il TV 85, stampato in negativo. Data 25/01/2003, ora locale 19:45 / 1 posa da 30 secondi, al fuoco diretto del TeleVue 85 ( 85 mm F 600 mm) / CCD DTA Discovery DS260 / Sottrazione automatica di dark frame / Campo inquadrato: 58’ (diagonale 1° 23’) / Risoluzione lineare: 6,9 “/pixel 10 L’ultimo frame ritrae la cometa la sera del 9 febbraio, immediatamente prima del suo “tramonto” dietro il tetto di casa mia. In questo caso ho utilizzato il ccd Starlight X-press collegato ad un obiettivo fotografico russo f = 58 mm aperto a f2. La cometa è visibile in basso a destra. 11 RELAZIONE ATTIVITA’ ANNO 2002 L’andamento dell’associazione è sempre strettamente collegata alla situazione dei soci e quindi alle possibilità operative e finanziarie. I Soci attualmente sono 35 dei quali tre onorari ( Alzetta Nevio – Di Franco Marco – Grizzo Luciano). Il 2002 ha visto l’Associazione impegnata in notevoli attività di rinnovo, divulgative e di ricerca. Con l’acquisizione della nuova camera CCD la strumentazione a disposizione ha subito un notevole incremento qualitativo, che ci pone tra gli osservatori meglio attrezzati della Regione. Il notevole impegno finanziario è stato possibile sia grazie ai Soci tutti e sia agli amici sponsor che ci hanno dato un concreto sostegno. Con l’acquisizione dei filtri Schuler la strumentazione si può dire completata e per il prossimo anno sarà avviato un concreto programma di ricerca fotometrica e di ripresa di oggetti in deep sky. Sarà inoltre seguito molto attentamente il fenomeno astronomico più spettacolare ed interessante previsto nell’agosto del 2003: la grande opposizione di Marte. Avvieremo inoltre un programma di osservazioni solari in occasione del transito di Mercurio a maggio. Oltre all’acquisto della camera CCD si è provveduto al rinnovo sia della strumentazione informatica in Osservatorio (Nuovo PC e nuovo Monitor) sia dei software a disposizione. Il rinnovo informatico sarà completato nel 2003 con l’acquisto del programma Perseus e del catalogo stellare USNO. L’anno 2002 ha visto l’Associazione molto impegnata nel settore divulgativo. Di notevole interesse didattico e divulgativo è stato il corso di astronomia organizzato, nel mese di aprile, in collaborazione con il Liceo Scientifico Grigoletti. Corso che si è sviluppato in un ciclo di 5 giornate di due ore per ogni giornata ed organizzato nel quadro della “ III Settimana nazionale dell’astronomia - Gli studenti fanno vedere le stelle" che l’UAI ha patrocinato d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione. Numerosa è stata la partecipazione di studenti e di astrofili. In agosto è stata allestita in S. Vito al Tagliamento una mostra divulgativa astronomica: risultano le firme di 500 visitatori. A fine mostra è stata tenuta un conferenza illustrativa delle attività dell’Associazione con la presentazione dei lavori realizzati in osservatorio dai Soci. Alcuni soci hanno sviluppato conferenze divulgative alla Università della terza età di Sacile e presso Associazione Naturalistica di Cordenons. Le serate di apertura dell’Osservatorio sono state 45 che hanno visto la presenza di circa 400 visitatori (firme sul registro visitatori). L’Associazione ha partecipato con alcuni soci all’annuale riunione del «Coordinamento Astronomi non Professionisti Alpe - Adria» che, quest’anno, si è tenuta a Rijeka in Croazia domenica 2 giugno e con l’occasione sono stati presentati alcuni elaborati realizzati dai soci. Un altro impegno dell’Associazione è stata la periodica realizzazione del notiziario che, specie negli ultimi numeri, ha visto un notevole miglioramento sia nel contenuto, sia nelle veste grafica. E questo grazie alla Ditta CAMU che ha messo a disposizione le apparecchiature elettroniche per la stampa dello stesso. E’ ormai definita nei dettagli la struttura del nuovo sito web dell’Associazione e per l’inizio del 2003 sarà attivato in rete. La nuova sede si è dimostrata adeguata alle esigenze dell’Associazione, anche se sarebbe auspicabile poter disporre di un “locale” in Pordenone, onde poter ridurre i disagi dei molti soci che gravitano su Pordenone e che avrebbero piacere riunirsi anche al di fuori dell’Osservatorio. In tal senso sono stati avviati contatti con il Comune di Pordenone. Per quanto riguarda l’Osservatorio si deve ringraziare l’Amministrazione Comunale di Montereale Valcellina che si è dimostrata sempre sensibile ad ogni esigenza finalizzata al miglioramento della struttura. Ha infatti provveduto a realizzare la recintazione della struttura ed intervenuti sulla copertura. Mentre altri interventi di ordinaria manutenzione sono stati eseguiti dai Soci: riverniciatura della porta di ingresso, allestimento del nuovo locale computer con installazione di essicatore e nuova cablatura dallo strumento al locale PC. Il Comune di Montereale ha realizzato un sistema per comandare le luci nel piazzale della sede in modo tale da poter organizzare serate osservative per il pubblico presso la sede stessa. In tal senso è già stato approntato un nuovo strumento. Sono stati inoltre presi accordi con le scuole di Montereale per organizzare serate di approccio astronomico per gli studenti senza doversi recare all’Osservatorio. Ormai definitivamente dimessa la camera Schmidt proporrò di porre in offerta il Kit per la sensibilizzazione delle pellicole per il ricupero di risorse da destinare all’incremento della strumentazione. Montereale Valcellina, 31 dicembre 2002 IL PRESIDENTE Giampaolo Carrozzi VERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 8 FEBBRAIO 2003 Il giorno 8 febbraio 2003 si è riunita, regolarmente convocata ed in seconda convocazione presso la sede associativa in Via Croce l’ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE dell’Associazione per deliberare sul seguente ordine del giorno: 1. Relazione del Presidente sulle attività dell’anno 2002 2. Conto consuntivo anno 2002 3. Elezione cariche sociali scadute: Carrozzi (Presidente) – Zanut (Vice Pres.) – Abate (Segretario) 4. Definizione quota Associativa per l’anno 2002 € 20,00 5. Programma per l’anno 2003 e relativo bilancio di previsione 6. Nomina “Comitato Notiziario” 7. Siti associazione 8. Varie ed eventuali Constatato il numero dei Soci presenti di persona o per delega l’Assemblea è regolarmente costituita. Punto 1: il Presidente illustra nel dettaglio la «Relazione Morale» relativa all’attività dell’anno 2002 e che si allega al verbale. In particolare, per quanto riguarda la strumentazione, sottolinea l’importanza dell’acquisto della camera CCD corredata da filtri fotometrici, che consentirà l’avvio di un programma di studio sulle variabili e la ripresa digitale di oggetti «deep-sky»; nonché di una web-cam. per lo studio di Luna, Sole e Pianeti. Per quanto riguarda l’attività divulgativa in primavera è stato organizzato un «Corso introduttivo all’astronomia osservativa» presso il Liceo Grigoletti di Pordenone, due conferenze all’UTE di Sacile, tre incontri teorici ed osservativi presso l’Associazione Naturalistica di Cordenons, una mostra di Astronomia nell’ambito dei festeggiamenti di S. Vito al Tagliamento, oltre alle consuete visite all’Osservatorio. Intervengono nella discussione tutti i presenti. Al termine la relazione viene approvata all’unanimità. Punto 2: il Segretario illustra nel dettaglio il rendiconto di spesa relativo anno 2002 (come già riportato sul notiziario). Intervengono nella discussione tutti i presenti. Il conto consuntivo dell’anno 2002, così come presentato, e che pareggia su € 4.626,61, è approvato all’unanimità, Punto 3: si passa alle votazioni per le elezioni delle cariche sociali per il biennio 2003 – 2004. vengono eletti: - Presidente: Carrozzi Giampaolo all’unanimità (astenuto Carrozzi ) - Vice Presidente: Zanut Stefano all’unanimità (astenuto Zanut) - Segretario: Abate Dino all’unanimità (astenuto Abate) Punto 4: la quota associativa per l’anno 2003 viene fissata in € 20,00. Punto 5: il Presidente propone all’assemblea il bilancio di previsione per l’anno 2003 che prevede un pareggio su € 2.688,49. L’assemblea approva all’unanimità. Punto 6: viene eletto il comitato redazionale per il notiziario per il biennio 2003 – 2004 che risulta così composto: Carrozzi Giampaolo, Bradaschia Filippo, Cauz Omar, De Giusti Luigi. Punto 7: il dominio sarà www.apaweb. Bradaschia comunica che il sito è ormai pronto, salvo alcuni dettagli. Il tutto e già stato ampiamente illustrato nelle riunioni di direttivo. Presenta un preventivo di spesa proposto da un Server di Pordenone per una spesa di € 100,00 + IVA all’anno. Vicenzi propone che sarebbe più economico gestire in “casa” il tutto, senza affidarsi a Ditte esterne. Viene chiesto a Vicenzi di proporre un preventivo alternativo. L’Assemblea demanda a Vicenzi e Bradaschia l’approfondimento del tutto. Punto 8: Carrozzi propone di riprendere l'abbonamento alla S.A.It. e da lettura della lettera pervenuta dalla segreteria S.A.It. in merito. Lettera che tra l’altro chiede la regolarizzazione della posizione con il saldo degli arretrati per un totale di € 200,00. Intervengono tutti presenti nella discussione. In particolare viene sottolineato (Carrozzi, Zanut, Abate, Bradaschia, Scillia) come la S.A.It. unitamente all’UAI sia l’unica associazione che consente di avere collegamenti qualificati con il mondo scientifico. Carrozzi fa anche presente come i notiziari editi siano altamente qualificanti e propongano temi di alto interesse scientifico. Al termine della discussione viene approvato (contrari De Giusti G., De Giusti R., Vicenzi) il rinnovo dell’abbonamento S.A.It. . Viene precisato che i notiziari dovranno rimanere a disposizione dei soci presso la sede. Abate comunica di avere concesso in comodato d’uso gratuito all’Associazione due strumenti: - Riflettore Newton 130 mm F. 720 mm su montatura equatoriale motorizzata, utilizzabile da soci e visitatori anche presso la sede. - Rifrattore 100 F. 1000 montato in parallelo agli strumenti principali, nell’ambito del potenziamento della strumentazione dell’Osservatorio. Comunica inoltre che entro la metà dell’anno in corso sarà operativo il suo osservatorio privato, con telescopio principale SCT 250 mm ove i soci APA che lo richiedessero potranno svolgere programmi osservativi, sopra tutto nei periodi di impraticabilità dell’Osservatorio di Montereale a causa di ghiaccio sulla strada, come in questi giorni. Alle ore 23.00 esaurita la discussione degli argomenti all’ordine del giorno la riunione è conclusa. IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE Dino Abate Giampaolo Carrozzi Rivenditore Telescopi ZIEL e MEADE Visita il nostro sito all’indirizzo: www.otticasanmarco.it Il Centro Ottico S. Marco si trova in Pordenone – Viale Martelli 10/A Tel. 0434-27603 [email protected]