" :> La scienza della terra La Geologia è la scienza che studia la Terra. Ha origini molto antiche e la si può far risalire alla preistoria, quando l'uomo ricercava e sceglieva rocce come le selci e-le-ossidiane per fame utensili. La Geologia indaga sui fenomeni che hanno determinato l'aspetto esterno del nostro pianeta nel corso dei tempi e che continuano incessantemente a modificarlo. ossidiana Le rocce eruttive Le più antiche rocce presenti sulla Terra sono le rocce eruttive esse risalgono a circa tre miliardi e ottocento milioni di anni fa, quando il magma fuso e incandescente di cui era costituito il pianeta cominciò poco a poco a raffreddarsi, andando a formare una crosta terrestre. Tale magma, che può avere origine anche a 200 Km di profondità, è composto prevalentemente dagli elementi che si ritrovano nei minerali silicatici insieme a vapore acqueo e ad altri composti volatili. Il flusso magmatico grazie alla minor densità rispetto alle rocce in cui è inglobato tende a risalire verso la superficie (Principio di Archimede) ove talvolta fuoriesce e, causa il brusco raffreddamento che subisce, si solidifica velocemente dando luogo alle rocce effusive. Non sempre il magma arriva in superficie e allora si solidifica lentamente al di sotto di questa diventando roccia intrusiva. Questo tipo di roccia non verrebbe mai alla luce se gli agenti atmosferici non ne erodessero la copertura. La velocità con cui il magma si raffredda influisce in maniera determinante sul tipo di roccia che ne deriva. Infatti se si raffredda lentamente la roccia avrà una struttura più ordinata e compatta e sarà più ricca di cristalli in quanto gli elementi costituenti avranno avuto molto tempo per ordinarsi mineralogicamente. Al contrario se questo raffreddamento è rapido si può arrivare fino ad avere una struttura completamente vetrosa (che non possiede una struttura mineralogica ordinata). L'esempio più calzante per una roccia di questo tipo resta sempre l'ossidiana. Le rocce ignee, cosi come anche tutte le altre rocce, vengono distinte in base alla loro composizione mineralogica e alla loro struttura. Si intende per struttura l'insieme delle caratteristiche, in genere rilevate al microscopio, della forma e dimensioni dei cristalli, della loro disposizione e dimensione. Le rocce che si sono formate in superficie (quelle effusive) in genere presentano una struttura granulare molto fine in cui i singoli cristalli non si distinguono ad occhio nudo, mentre per quelle intrusive si parla di rocce granitoidi per la presenza di cristalli facilmente visibili. A volte può capitare che un magma, che ha iniziato a cristallizzare in profondità, venga poi portato in superficie dove termina la sua cristallizzazione. Risulterà quindi una roccia dalle caratteristiche intermedie e sarà definita come iIloniana. Roccia intrusiva Rocce effusive ~ f ~, .' Granito Riolite Ossindiana I vulcani cratere Un vulcano è una spaccatura della STRUTTURA DI UN VULCANO Terra attraverso la quale vengono camino vulcanico emessi magma e sostanze gassose e intorno alla quale si è formato, generalmente, un rilievo conico costituito dai materiali eruttati. Il vulcano è alimentato da un serbatoio sotterraneo, dove si trova il magma, chiamato bacino o focolaio magmatico; esso comunica con l'esterno attraverso un condotto o camino vulcanico che permette la risabacino magmatioo lita del magma. Il camino termina con uno sbocco esterno chiamato cratere. Talvolta possono esistere, oltre al camino e al cratere centrali, anche camini e crateri secondari. Intorno al condotto sì forma un cono, vulcanico, dovuto al deposito dei materiali erutta- ti, la cui formadipendedallacomposizionedel magma. . Come si svolge un'eruzione Un'eruzione vulcanica presenta più fasi che possono succedersi in modo diverso: 1)fase premonitrice: serie di fenomeni che preannunciano l'inizio dell'attività, questa fase non è sempre presente, né spesso molto chiara; 2)fase esplosiva: esplosione che riapre o amplia il cratere già esistente o apre nuovi crateri; durante questa fase il vulcano comincia a emettere materiali allo stato fuso, solido o gassoso; 3)fase di emanazione: emissione del magma che scorre sui fianchi del cono vulcanico; 4)fase di quiescenza: emissione di vapori che indica di solito una diminuzione dell' attività vulcanica. Origine e attività dei vulcani Le faglie che danno origine ai terremoti spesso lasciano fuoriuscire il magma incandescente e generano i vulcani, rilievi conici formati dal deposito dei materiali emessi durante le varie eruzioni. In genere un' eruzione è accompagnata da scosse sismiche, spesso più disastrose dell' eruzione stessa. I vulcani attivi sulla Terra sono ancora numerosi. Lungo la faglia mediterranea si aprono le bocche dei vulcani italiani: Etna, Vesuvio, Stromboli e Vulcano. Il Pacifico è l'area a più alta densità vulcanica: l'immensa placca dell'oceano L'Etna in eruzione Pacifico, infatti, è separata dai continenti asiatico, australiano e americano da una lunghissima faglia che corre lungo tutto il suo perimetro. A causa della frequenza di terremoti e vulcani lungo i suoi bordi, questa faglia prende il nome di cintura di fuoco circumpacifica. Le rocce sedimentarie Le rocce sedimentarie sono il risultato finale di un processo che inizia con l'alterazione e la disgregazione di rocce preesistenti (sia magmatiche, sia metamorfiche, sia sedimentarie già formatesi), prosegue con il trasporto dei materiali così prodotti e termina con la loro deposizione e compattazione, in genere sui fondali marini o nel profondo dei grandi laghi, dove resterà pressochè immobile per molti anni. Il termine sedimentarie dà già qualche indicazione, poiché deriva dal latino "sedimentum" che significa deposto, e si riferisce alla decantazione (o precipitazione) di materiale solido all'interno fluido. Poiché l'alterazione delle rocce che affiorano e il trasporto e deposito dei prodotti alterati sono fenomeni sempre in atto, si trovano sedimenti quasi ovunque. Non appena il loro accumulo raggiunge un certo spessore, il materiale che si trova nella parte inferiore viene compattato dal peso dei sedimenti "fratelli" sovrastanti (questo processo prende il nome di costipazione). Questi sedimenti possono anche venire cementati da sostanze minerali che precipitano chimicamente dalle acque che filtrano attraverso i minuscoli spazi (detti pori) esistenti tra i singoli granuli (chiamati clasti). Il processo finale che dà luogo alla roccia sedimentaria è chiamato DIAGENESI. Le rocce sedimentarie possono essere: Rocce di origine chimica Si formano attraverso dei processi chimici che avvengono in natura. L'acqua piovana con l'anidride carbonica forma l'acido carbonico che scioglie le rocce calcaree. In questo modo si formano le stalattiti e le stalagmiti. Il travertino Rocce di origine organica Sono formate da resti di animali o vegetali. Alla morte di alcuni invertebrati marini e di alcune alghe, i gusci depositati sul fondo marino possono concentrarsi e formare delle rocce come i calcari corallini e i calcari a lumachelle. Il calcare fossilifero Rocce di origine detritiche Sono formate da detriti che si accumulano formando strati sempre più "iA... spessi che esercitano enormi pressioni e compattano i detriti facendoli aderire tra di loro. Se nelle acque che circolano tra i detriti esistono sostanze cementanti, queste depositando si tra i granuli danno origine alle rocce detritiche cementate .~';. .. l .' .. ". ... """",'" .' .:~1~~ .- -. .. ~. Arenaria Rocce di origine piroclastica Hanno caratteristiche intermediè tra le rocce eruttive e quelle sedimentarie esse derivano dall'accumulo e dalla sedimentazione del materiale espulso da un Vulcano. Classici esempi sono il tufo vulcanico e la pietra pomice, rocce molto porose. Pietra pomice Le rocce metamorfiche Le rocce metamorfiche si formano per trasformazione di rocce preesistenti di qualsiasi tipo che rimangono solide durante tutti i processi di modificazione. La trasformazione di una roccia in una di tipo metamorfico è provocata da un aumento della temperatura o della pressione o di entrambe. La trasformazione implica la ricristallizzazione dei minerali presenti nella rocce, insieme alla nucleazione e crescita di nuovi minerali. Una roccia formatasi attraverso i processi di metamorfismo Ardesia da un'altra, viene definita metamorfica di basso, medio o alto grado, a seconda che sia stata interessata da fenomeni di variazione di pressione o temperatura da poco a molto intensi. Le rocce che vengono a trovarsi in prossimità di corpi intrusivi caldi (vedi rocce magmatiche) subiscono un metamorfismo detto da contatto. Il grado di alterazione dipende dalla temperatura e dalle dimensioni del corpo intrusivo. L'ef...1; fetto termico diminuisce con la distanza dal corpo intrusivo, formando una zona di alterazione detta aureola metamorfica con grado di metaMarmo morfismo decrescente via via che ci si allontana dalla massa calda dell'intrusione. Il metamorfismo regionale si distingue da quello di contatto perché interessa vaste zone della crosta terrestre che corrispondono alle radici delle catene montuose. Le rocce sono soggette a temperature relativamente elevate e a forti pressioni prodotte dalle masse rocciose soprastanti. La nomenclatura delle rocce metamorfiche si basa sulle caratteristiche tessiturali e strutturali prodotte dai processi di trasformazione. Il metamorfismo di contatto produce su arenarie e calGneiss cari la formazione, per ricristallizzazione, di quarzo e calcite e le rocce metamorfiche che ne derivano sono chiamate quarziti e marmi. I minerali metamorfici più comuni sono granito, cordierite, andalusite, cianite e sillimanite. ,