2°) Che i gameti 5 e e? sieno bensì da considerarsi equivalenti ma

2°) Che i gameti 5 e e? sieno bensì da considerarsi equivalenti ma
che il matroclinismo dipenda dal restare l'embrione per più tempo,
nelle fasi iniziali, legato all'individuo materno e che quindi si debba a
questo legame l'impressione maggiore dei caratteri materni.
A questa tesi si oppongono però le constatazioni che le caratteristiche
si presentano in tutti gli organi, che patenti traccie del matroclinismo
si hanno anche negli organi della regione fiorale i quali si manifestano
per la prima volta dopo tre anni di vita.
Jí difficile che un effetto così costante possa essere indotto dalle lievi,
se pure vi sono, azioni indotte dal legame dell'embrione con il genitore
materno. Se queste vi fossero, i caratteri matroclini dovrebbero presentarsi soltanto in fasi iniziali dello sviluppo ontogenetico e sparire progressivamente nel corso della vita individuale.
3°) Che dipenda dal fatto che per lo scarso apporto citoplasmatico del
gamete maschile, lo zigoto venga ad essere con il citoplasma predominante femminile e che da questa situazione dipenda il matroclinismo pur
avendosi sempre un accentramento intermedio nei caratteri degli ibridi.
Dato che tutti i caratteri matroclinano, la maggior parte dei caratteri
di portamento, di struttura, fiorali e del seme, i quali si manifestano
dopo tre anni dalla costituzione dello zigoto originario, è necessario
ascrivere al fenomeno una base genetica assai profonda. Questa manifestazione non dipenderebbe, secondo questa assunzione, dai determinanti
genetici del nucleo diploidale, ma dalla situazione plasmática essenzialmente femminea in seno alla quale verrebbero a svolgere la loro azione.
Con questa tesi i caratteri genetici portati dai gameti maschili non
sarebbero meno valenti, anche in casi di matroclinismo assai più dichiarato di quello manifestato da questi ibridi, ma soltanto resi meno
efficaci o persino latenti.
Infatti CLAUSEN in Nicotiana ottenne ibridi adulti, con soli caratteri
materni i quali reincrociati con la specie paterna ebbero un comportamento che dimostrò come negli ibridi vi fossero i determinanti paterni
i quali si riattivarono poi con le successive nuove combinazioni.
B quindi la tesi che attualmente anche in questo caso sembra più
accettabile.
Fertilità della F , . — Lasciati a sè stessi alla libera impollinazione,
pochi individui allegano dei frutti. Però si può dire che sia in una direzione che nella opposta vi è un analogo tipo di allegamento e per quantità e per grado di grossezza delle capsule.