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Con il contributo di
Ediliziaabasso
consumoenergetico
LA PARETE ESTERNA DEGLI EDIFICI
di Ruben Erlacher
Con il contributo di
Casa
Energia
Ediliziaabasso
consumoenergetico
LA PARETE ESTERNA DEGLI EDIFICI
di Ruben Erlacher
a cura del centro studi CNA Padova
Realizzato da
CNA PADOVA
con il contributo della
Camera di Commercio di Padova
Via Croce Rossa 56
35129 PADOVA
Tel. 049 8062211
e-mail: [email protected]
Autore: Dh.D. Dr. Ing. Ruben Erlacher
Via S. Elisabetta 37 I - 39040 Varna (BZ)
Impaginazione grafica:
Pubblylive di Paola Sturaro, Este (Pd) - 339 8192237
Stampa: Grafiche Corrà
Via G. Mansoldo, 10 - 37040 Arcole (Vr) - 045 6101574
Tutti i diritti sono riservati.
L’utilizzo anche parziale del testo della presente guida
dovrà essere autorizzato da Cna Padova.
Casa
Energia
Pensare a gestire e ottimizzare il risparmio energetico per accrescere la competitività del mondo
delle imprese e della società civile ed economica in
generale è, oggi più che mai, un dovere, ma soprattutto un atto di grande responsabilità.
Il sistema casa si sta evolvendo notevolmente con
materiali e tecnologie innovative che devono diventare patrimonio tecnico e culturale delle imprese moderne che programmano il proprio futuro.
Guerrino Gastaldi
Presidente Provinciale
CNA Padova
La Comunità Europea ha tracciato in modo preciso
il percorso da seguire fissando per il 2020 importanti obiettivi a cui tutti i sistemi economici dei paesi
comunitari dovranno attenersi.
In termini energetici, gli edifici incidono in modo rilevante sui consumi e sulla relativa emissione di co2
nell’atmosfera. E’ in atto infatti una revisione
profonda dei sistemi costruttivi per poter generare
edifici ad alta efficienza energetica.
Cna Padova, molto sensibile a questi temi, sta mettendo a disposizione delle imprese una formazione
di qualità, attivando i corsi base ed avanzati Casa
Clima.
Con la guida “La casa a basso consumo energetico:
la parete esterna”, Cna Padova, in collaborazione
con la Camera di Commercio di Padova nell’ambito
del progetto Casa Energia 2013, mette a disposizione delle imprese uno strumento importante ed
innovativo, semplice ed efficace, per sostenere le
imprese che operano nel “sistema casa” padovano,
con l’ausilio di linee guida operative e i requisitivi costruttivi per la realizzazione o ristrutturazione di un
involucro di una casa a basso consumo energetico.
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Casa
Energia
Fernando Zilio
Presidente della
Camera di Commercio
di Padova
Un tassello in più per rendere il risparmio energetico opportunità di sviluppo sostenibile.
Dopo le varie Guide presentate gli anni scorsi, questa pubblicazione prettamente tecnica “fotografa”
e descrive in maniera dettagliata ed analitica nuove
strategie per gestire e ottimizzare il risparmio energetico in modo tale da accrescere la competitività
del mondo delle imprese e della società civile ed
economica in generale. Quest’obiettivo è, oggi più
che mai, un atto di grande responsabilità.
Il mondo imprenditoriale padovano, attraverso la
piena sinergia e condivisione della Camera di Commercio e di tutte le Associazioni di categoria, affronta da diversi anni la questione relativa all’energia e all’importanza di realizzare costruzioni sempre più moderne e tecnicamente all’avanguardia
per garantire un ottimo comfort abitativo con un
minimo consumo energetico in inverno e un’efficiente climatizzazione in estate. La pubblicazione,
realizzata dalla CNA con il sostegno della Camera di
Commercio di Padova, tocca tutti questi temi condividendo un percorso operativo dalle modalità innovative.
E’ in questo scenario che è stata realizzata questa
guida, nella quale viene illustrato un percorso tecnico mirato a far crescere culturalmente e professionalmente le diverse categorie imprenditoriali legate al Sistema Casa.
Il messaggio che la Camera di Commercio di Padova
intende trasmettere alle imprese edili è che, oggi
più che mai, serve un salto di qualità culturale per
contribuire a diffondere una più sostenibile filosofia del costruire, utilizzando le più moderne e innovative tecniche di risparmio energetico.
La formazione può infatti costituire uno strumento
in più per stimolare un approccio virtuoso alla creazione di una comunità sostenibile. E’ una sfida che
va colta e sostenuta a tutti i livelli per costruire un’area metropolitana realmente “green”, basata su un
sistema meno energivoro e un processo residenziale e di consumo più sostenibile e sempre meno
dipendente dalle fonti energetiche non rinnovabili.
Solo così ci si può davvero proiettare in una rinnovata dimensione economica, basata su un equilibrato rapporto con le fonti di energia.
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Casa
Energia
LA CASA A BASSO CONSUMO ENERGETICO
1. INTRODUZIONE
Una costruzione moderna e tecnicamente all’avanguardia deve oggigiorno garantire un ottimo comfort abitativo con un minimo consumo energetico nel periodo invernale ed un’ottima climatizzazione nel periodo estivo; tale risultato deve essere raggiunto con un impatto ambientale ed ecologico minimale.
Molteplici fattori incidono nel risultato finale e quindi diventa arduo e complesso individuare il sistema costruttivo ottimale. Il segreto di un sistema costruttivo ottimale
risiede nella scelta dei materiali corretti e compatibili; il sistema costruttivo ideale da
utilizzare è quello certificato definito “sistema garantito” in combinazione con un’
esecuzione accurata e tecnologicamente avanzata.
Con la definizione “Casa a basso consumo energetico” (CasaClima oppure Casa Passiva/Passivhaus ecc.) si vuole indicare una casa che può essere riscaldata o climatizzata utilizzando una quantità di energia limitata, grazie all’azione di molteplici fattori
indivisibili tra loro. Nel sistema costruttivo, si devono impiegare materiali di ottima fattura per l’ isolamento termico dell’involucro abitativo, privo di ponti termici in combinazione con un impianto di riscaldamento/climatizzazione all’avanguardia.
Il fabbisogno energetico di un edificio viene spesso espresso in Kilowattora per metro
quadro della superficie netta per anno [kWh/(m²a)]. Talvolta il fabbisogno energetico
è espresso anche in litri di gasolio o m³ di gas per m² di superficie netta per anno. Nell’
interpretazione dei risultati si deve fare particolare attenzione a non confondere energia primaria con efficienza dell’involucro oppure efficienza complessiva.
L’efficienza dell’involucro viene tipicamente espressa come fabbisogno energetico in
kWh/m²a. Questo indica il comportamento dell’involucro edilizio senza considerare o
valutare l’impianto installato. Questa grandezza è particolarmente importante per valutare l’involucro edilizio compresi finestre, pareti, tetto, solaio, ponti termici, guadagni solari, perdite per ventilazione.
L’efficienza complessiva viene normalmente espressa come fabbisogno energetico in
kWh/m²a. Questo consumo tiene conto del tipo di impianto termico compreso il suo
rendimento complessivo, la produzione di acqua calda sanitaria, eventuali pannelli fo7
Casa
Energia
tovoltaici o altra produzione di energia sul posto, raffrescamento, consumo di energia
per illuminazione ed energia ausiliare.
L’efficienza complessiva è anche il termine indicativo del consumo energetico primario di un edificio. In questo caso l’energia viene espressa in forma grezza quando non
ha ancora subito alcuna conversione o processo di trasformazione.
Breve esempio semplificato:
Un appartamento con 100m² di superficie netta riscaldata necessita di 70kWh/m²a di
energia come efficienza dell’involucro. Questo significa che le stanze possono essere
mantenute a +20°C di temperatura dell’aria durante l’inverno con 70kWh di energia
per ogni m² di superficie netta riscaldata. Per l’intero appartamento questo significa
100m² x 70kWh/m²a = 7000kWh/a come fabbisogno di calore per riscaldamento.
Dovuto al rendimento dell’impianto ci sono tipicamente 4 fonti di perdite:
con:
ηp: rendimento del generatore di calore
ηr: rendimento del sistema di regolazione
ηd: rendimento del sistema di distribuzione del termovettore agli elementi scaldanti
ηe: rendimento degli elementi scaldanti
Assumendo un rendimento di 0,92 per ogni singola fonte di perdita, il rendimento complessivo è di solo 0,72.
Per ottenere l’efficienza complessiva con fabbisogno energetico finale devono essere
ancora aggiunti i consumi, compresi i loro rendimenti:
- la produzione di acqua calda sanitaria : esempio ca. 2800kWh/a per 4 persone;
- il consumo di energia per il raffrescamento estivo: esempio ca. 1500kWh/a;
- il consumo di energia per l’illuminazione ecc: esempio ca. 1400kWh/a;
- energia ausiliare: per esempio ca 1400 kWh/a.
Fabbisogno di energia complessivo: 14100kWh/a
Se la casa producesse 2300kWh/a di energia da fonti rinnovabili sul posto (per esempio con pannelli fotovoltaici) e se il riscaldamento termico fosse a biomassa, il consumo di energia primaria globale sarebbe ca. 760kWh/a oppure 7,6kWh/m²a. Se invece
si riscalda con gas metano e non si produce energia sul posto da fonti rinnovabili, il
fabbisogno di energia primaria globale sarebbe di ca. 15500kWh/a oppure 150kWh/m²a.
In entrambi i casi però l’efficienza dell’involucro e la perdita energetica dell’involucro
rimangono identiche.
Come riportato dall’esempio sopra, il paragone tra diversi risultati può essere fatto solamente utilizzando lo stesso dato e lo stesso calcolo.
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Casa
Energia
2. COMPORTAMENTO DELLA COSTRUZIONE MASSICCIA
Le costruzioni massicce in mattoni, in calcestruzzo, ecc. offrono buone possibilità
per soddisfare le richieste dell’isolamento termico invernale ed estivo in modo semplice ed efficace. Indipendentemente dal tipo di costruzione, sia con una parete monostrato che con una parete con isolamento esterno (parete con cappotto) o una doppia parete con isolamento intercapedine oppure una parete ventilata, si ottiene un
eccezionale comfort ed abitabilità con un’ottima durata della costruzione.
Un grande vantaggio della costruzione in muratura è la sua flessibilità architettonica
con costi medi nell’acquisto del materiale grezzo. A questa tipologia di costruzione si
aggiungono moderate spese di assicurazione e manutenzione nel corso degli anni. I
materiali impiegati sono caratterizzati da una lunga durata nel tempo e un bilancio
ecologico positivo.
Questo tipo di costruzione è caratterizzato inoltre da un’elevata protezione antincendio, garantita già dalla tipologia dei materiali non infiammabili. La costruzione in
muratura resiste nel tempo e garantisce all’edificio una lunga durata ed una stabilità
del valore economico molto alto.
Un enorme vantaggio di una costruzione in muratura isolata termicamente in modo appropriato è la sua capacità di accumulare il calore sia in inverno che in estate con un
miglioramento del clima abitativo e del benessere stesso.
Comportamento invernale
La struttura massiccia in laterizio e CA con un buon isolamento termico esterno garantisce, in combinazione con buone finestre, un tetto e solaio ben coibentato, un ottimo comfort invernale dovuto anche alla capacità termica interna. Questo vale soprattutto per edifici con un utilizzo permanente.
La posizione di un’isolamento termico all’esterno favorisce anche la risoluzione di ponti
termici, in quanto è più facile garantire una continuità dell’isolamento termico tra tetto,
muro, solaio ecc.
Con un buon isolamento termico dell’involucro si ottiene una casa a basso consumo,
sfruttando i guadagni gratuiti dell’irraggiamento solare attraverso le vetrate. Un ulteriore graduale miglioramento si ottiene con l’inserimento di una ventilazione meccanica con recupero di calore.
In ogni caso devono essere analizzati e risolti i ponti termici.
Come ponte termico s’intende una zona delimitata con una densità del flusso termico
superiore a quello della superficie restante.
Nel periodo invernale, nella zona del ponte termico si genera una densità del flusso di
calore maggiore che nella zona circostante.
I ponti termici (dovuti soprattutto dalla mancanza di una pianificazione dettagliata)
rappresentano un problema serio. Diminuisce la sensazione di benessere e aumenta il
fabbisogno energetico dell’edificio. L’abbassamento della temperatura superficiale
attorno ad un ponte termico può provocare la formazione di condensa e persino di
muffa.
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Casa
Energia
Le tipologie di ponti termici sono due:
a) Ponti termici a causa di materiali diversi:
per esempio: pilastro in cemento armato non isolato in una parete ben isolata
b) Ponti termici a causa di un cambiamento della geometria:
per esempio: angoli di un edificio
Naturalmente si possono verificare anche ponti termici combinati (a+b).
Ponti termici classici sono:
- Collegamento tra il pavimento aderente al suolo ed il muro perimetrale.
- Collegamento finestra - muro.
- Solaio del balcone.
- Cordolo.
- Pilastro in cemento armato richiesto dalla statica in una parete esterna.
- Collegamento muro - tetto.
Tutti questi dettagli richiedono una particolare progettazione ed esecuzione per evitare peggioramenti a livello termico o perfino danni alla costruzione finale.
Quando si avvolge l’involucro dell’edificio con un cappotto, è necessario che l’isolamento esterno non termini con lo spigolo inferiore del solaio della cantina non riscaldata, ma continui anche lungo le pareti della cantina (a meno che la struttura sottostante non sia termicamente separata).
Un altro punto critico è rappresentato dalla giunzione del solaio aderente al suolo con
la parete esterna: in caso di un volume riscaldato si dovrebbe collegare al meglio l’isolamento della parete con quello del solaio. In questo caso devono essere utilizzati
naturalmente isolanti adatti per strutture sotterranee.
In alcune strutture particolari deve essere garantito che l’isolamento utilizzato abbia
la necessaria resistenza alla compressione.
I balconi rappresentano un ulteriore ponte termico classico. Questi possono essere
staticamente separati dalla struttura portante, interamente isolati oppure termicamente divisi.
Anche il cordolo presenta una zona di rischio per quanto riguarda la formazione di condensa e muffa, che deve essere eliminata con una corretta progettazione e realizzazione.
Con l’utilizzo di un cappotto esterno (valore indicativo dello spessore superiore a 10cm)
viene automaticamente isolato anche il cordolo, il quale non rappresenta più un ponte
termico critico. Nel caso in cui venisse utilizzata una struttura monostrato bisognerebbe isolare ulteriormente il cordolo.
Utilizzando una tipologia di malta non idonea si può altresì creare un ponte termico.
Perciò è necessario utilizzare una malta d’allettamento oppure incollare i singoli strati
nel caso di una parete monostrato con mattoni porizzati ad un basso valore lambda.
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La foto sovrastante visualizza il taglio termico tra solaio verso cantina e muro con calcestruzzo cellulare; taglio termico del pilastro passante tra piano terra e piano interrato non riscaldato con cappotto esterno ed un pannello isolante di 2-5cm a filo interno del pilastro. Per il taglio termico tra muro e solaio verso cantina, oltre al calcestruzzo cellulare, può anche essere utilizzato vetro cellulare o un elemento speciale a
taglio termico.
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Il grafico sopra visualizza la corretta esecuzione di un cappotto esterno contro terra.
Il pannello perimetrale (materiale adatto per il sistema a cappotto e tipicamente in
EPS-P o XPS adatto).
In alcuni casi l’attacco del pannello esterno contro terra viene eseguito con due spessori esterni diversi.
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Il grafico sopra evidenzia il pannello perimetrale contro terra con la protezione contro
l’umidita indicata in rosso tra muro e cappotto; inoltre viene applicata una guaina liquida a filo esterno per garantire che l’acqua non penetri nel sistema di cappotto. Tra
il pannello perimetrale e quello sovrastante va inserito un profilo speciale.
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Dettaglio del cassonetto.
Dettaglio tra cappotto esterno e controtelaio della finestra.
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Il controtelaio con forma L in materiale con bassa conducibilità termica facilita l’isolamento termico tra muro e finestra. La foto sopra fa vedere il controtelaio con forma
L dall’interno: il controtelaio viene sigillato per la tenuta all’aria all’intonaco interno
con nastri adatti (spesso una combinazione tra rete intonacabile e nastro per il legno).
La foto sotto invece, indica il dettaglio visto dall’esterno. Il controtelaio in forma L permette di applicare il cappotto in modo tale da nascondere gran parte del telaio della
finestra, inserita successivamente.
a)
b)
c)
Il davanzale viene fissato dopo il montaggio del controtelaio su tutti i 4 i lati per evitare
ogni ponte termico. Sotto il davanzale si trova l’isolamento termico e la guaina liquida
per la tenuta all’acqua. Il davanzale non è mai passante e non è in diretto contatto con
il laterizio sottostante.
La foto a) sopra si riferisce alla posa in opera disegnata nel particolare c).
Il grafico b), sopra riportato, visualizza la posa di una finestra circa a metà muro in laterizio. In questo caso l’isolamento termico del cappotto prosegue fino al controtelaio su tutti i lati (anche sotto il davanzale come sopra visibile). Lo spessore dell’isolamento termico nelle spallette (intradosso) è di solito di circa 4 cm e dunque inferiore
rispetto allo spessore del cappotto esterno. Una soluzione migliore di posa della finestra è il fissaggio a filo esterno di laterizio (grafico sopra a destra). In tal caso il cappotto
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esterno può coibentare anche la parte del controtelaio senza ulteriore risvolto delle
spallette.
Controtelaio in forma L
Dettaglio c) ingrandito:
Comportamento estivo
In particolar modo nelle zone calde, la struttura massiccia è preferibile perché all’interno della struttura la temperatura dell’aria non aumenta facilmente in quanto la
massa ha un’alta inerzia termica e garantisce uno sfasamento alto. In ogni caso però
devono essere ombreggiate le finestre per evitare un rapido aumento della temperatura dell’aria interna dovuto all’irraggiamento diretto. Durante l’estate, caratterizzata
da temperature esterne alte, gradiamo particolarmente gli ambienti freschi. L’importanza della protezione contro il surriscaldamento estivo spesso viene sottovalutato.
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Casa
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Temperature troppo elevate all’interno degli ambienti possono provocare problemi
di concentrazione durante il lavoro e influire negativamente sul riposo notturno. La climatizzazione non è il rimedio più importante del surriscaldamento, bensì la giusta
strutturazione dell’edificio.
La pianificazione della protezione contro il surriscaldamento estivo deve garantire un
clima interno tale da poter evitare l’utilizzo di climatizzatori il più lungo possibile. Anche
se è previsto un impianto di climatizzazione, è utile sfruttare tutte le possibilità costruttive della struttura massiccia. Durante le giornate estive più belle provengono
dal sole da circa 600 fino a più di 800 Watt d’energia per m² sulla superficie terrestre.
I raggi solari penetrano superfici vetrate e si trasformano in raggi di calore. Possiamo
fare quindi una prima conclusione: grandi vetrate garantiscono apporti solari notevoli
durante l’inverno, possono però provocare un surriscaldamento durante l’estate. Si
può aggiungere che soprattutto vetrate orientate a sud garantiscono grandi apporti
solari durante l’inverno. Nello stesso tempo queste vetrate sono di facile ombreggiatura durante l’estate con appropriate sporgenze di balconi o del tetto sopra la vetrata.
Grandi vetrate al lato est ed ovest danno apporti solari inferiori durante l’inverno dovuto al ciclo solare in questa stagione. Siccome gli apporti solari durante l’estate per
vetrate orientate ad est e ovest sono alti, è necessario prevedere un ombreggiamento
efficiente anche su questi lati.
Metodi idonei per una buona ombreggiatura sono:
- Strutture costruttive: questo è l’ombreggiamento migliore; l’andamento diverso del
sole durante l’inverno e dell’estate permette di ombreggiare naturalmente vetrate
con elementi strutturali come per esempio tettoie, balconi, loggia, lamelle fisse ecc.
- Elementi d’ombreggiamento esterni flessibili: come per esempio tapparelle
esterne, balconi, marquise, ecc.
- Elementi d’ombreggiamento interni: come per esempio tapparelle interne, tende
ecc. Questi elementi sono senz’altro meno costosi ma anche meno efficaci.
L’ombreggiatura più semplice nella struttura massiccia è quella con strutture costruttive: l’andamento diverso del sole durante l’inverno e l’estate permette d’ombreggiare
naturalmente vetrate al lato sud con elementi strutturali come per esempio tettoie,
balconi, loggia, lamelle fisse ecc. Se questo non è possibile si consiglia di utilizzare elementi d’ombreggiamento esterni flessibili: come per esempio tapparelle esterne, balconi, marquise, ecc.
Dopo aver garantito l’ombreggiatura delle finestre conta anche lo sfasamento, lo
smorzamento (adduzione) dell’ampiezza e la trasmittanza termica periodica. Uno sfasamento e smorzamento alto, ideale dunque d’estate, si ottiene in maniera molto semplice se non automaticamente, utilizzando una struttura massiccia in laterizio e calcestruzzo, isolata bene termicamente all’esterno. La corretta stratificazione è di importanza primaria per la protezione del surriscaldamento estivo ed il comfort interno. È
quindi vantaggioso applicare un isolamento termico all’esterno di un elemento strutturale e posizionare la massa al lato interno dello stesso elemento. Questa massa è essenziale per garantire un clima confortevole sia in inverno che soprattutto d’estate. La
massa accumula in estate il fresco della notte e lo riporta durante il giorno. Va sottolineato che per la massa d’accumulo conta tutta la massa dell’edifico posizionato al lato
interno dello strato di isolamento termico (dunque anche le divisorie ed i solai ecc.)
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La tenuta all’aria
La tenuta all’aria è un altro parametro importante. Il migliore isolamento termico non
ha nessun valore senza una tenuta all’aria appropriata. Per evitare una perdita d’energia è essenziale che l’aria all’interno dell’edificio non possa evadere in modo incontrollato, ed anche il vento non deve attraversare l’involucro dell’edificio. Senza una
tenuta all’aria si ha uno spreco inutile d’energia. Inoltre, se sono presenti fessure e
spifferi, è possibile che si possa formare condensa interstiziale la quale può provocare
danni all’edificio stesso. Una tenuta all’aria sufficiente è garantita se la casa viene intonacata sia all’interno che all’esterno e se tutte le aperture e forature come per esempio finestre, porte, canali d’installazione, ecc. sono fatte con cura ed isolate e sigillate
bene.
La tenuta all’aria di un involucro si ottiene con uno strato a tenuta all’aria. Questo
strato impedisce il movimento della corrente d’aria dall’interno verso l’esterno e viceverso.
Lo strato per la tenuta all’aria è situato normalmente al lato caldo dell’involucro (interno) e può eventualmente anche assumere la funzione del freno a vapore.
Come materiale di tenuta d’aria può essere scelto l’intonaco, come per esempio per la
muratura, oppure si sceglie un telo o guaine a tenuta d’aria, le quali sono composte
p.es. di bitume, materiali sintetici, carta ecc.
Questi teli non devono essere perforati ed i passaggi di cavi e tubazioni sono da sigillare bene.
Sono comuni anche pannelli in cartongesso, legnomagnesite e cemento legno, lamiera,
pannelli in legno (masonite, OSB con giunti sigillati) i quali sono a tenuta d’aria.
La tenuta d’aria deve essere continua e gli elementi strutturali (muri, solaio, finestre
ecc.) devono essere sigillati tra di loro. Perforazioni dovute a passaggi di cavi e tubazioni devono essere sigillate in maniera tale che siano a tenuta d’aria.
Prova della tenuta all’aria Blower Door Test
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Casa
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Il nodo più importante per la tenuta all’aria è l’attacco tra tetto e muro.
La tenuta all’aria è garantita sul tetto in legno spesso da un telo. Questo strato viene
sigillato a filo esterno sul laterizio o in generale sulla struttura del muro come sopra visibile. Successivamente viene applicato il cappotto esterno, oppure la parete ventilata
oppure parete con isolamento termico in intercapedine.
Talvolta lo strato di tenuta all’aria del tetto leggero è dato da un pannello (OSB ecc.).
In questo caso il pannello viene sigillato a filo interno al laterizio come visibile nella
foto successiva.
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La giunzione tra finestre e muro avviene sigillando l’intradosso delle finestre con malta
e nastrando tra controtelaio e muro su tutti i 4 lati.
Esempio di una corretta esecuzione del fissaggio di una finestra a tenuta d’aria verso
il muro.
I davanzali vengono posizionati solitamente dopo il montaggio del controtelaio su
tutti i 4 lati, evitando ponti termici tra interno ed esterno.
Le tracce sui muri perimetrali o divisori verso altri appartamenti vengono chiusi bene
con malta, garantendo che i corrugati siano chiusi con malta tra laterizio e tubo su tutti
i lati.
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Casa
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Le scatole elettriche non possono essere fissate solo con punti di malta o gesso, ma
vengono fissate con malta su tutti i lati tra scatola e laterizio.
esecuzione sbagliata
esecuzione corretta
In modo analogo si sigillano anche le scatole di derivazione o distribuzione e l’impianto
idraulico ecc.
Solo i corrugati che escono verso l’esterno (luce e campanello esterno come anche
persiane e tende alla veneziana) vengono infine anche chiusi tra cavo elettrico e corrugato.
Nella foto sopra riportata si vede la malta tra scatola in plastica e laterizio aderente e
la sigillatura del corrugato uscente verso l’esterno a sinistra.
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Casa
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Per evitare un’infiltrazione d’aria tra pavimento e muro è opportuno sigillare la prima
fila di laterizio con cemento/acqua, boiacca, gesso liquido, malta liquida, guaina liquida
ecc. Questo evita la classica infiltrazione tra laterizio e pavimento dovuta alla mancanza dell’intonaco interno che di solito non viene portato fino al pavimento grezzo.
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