Dott. Geol. Antonio Saturnino 1 REGIONE CALABRIA COMUNE DI CENTRACHE PROVINCIA DI CATANZARO Amministrazione Comunale di Centrache PIANO STRUTTURALE COMUNALE GEOLOGIA, GEOMORFOLOGIA, TETTONICA, SISMICITA’ STORICA, PERICOLOSITA’ SISMICA, IDROGELOGIA, I VINCOLI, LE PIOVOSITA’, LE CARTE TEMATICHE Dott. Geol. Antonio Saturnino 2 INDICE - 1. Doverose premesse. Sulla storia di Centrache, origini, culture, la valenza artistica - 2. La geologia, il bacino idrografico, la stratigrafia, le litologie, studi precedenti 2.1 – Il Bacino idrografico: cenni generali di geologia 2.2 - Il Cristallino, le rocce Paleozoiche 2.2.1 – Gruppo degli scisti e gneiss biotitici-granatiferi (sbg) 2.3 – Le rocce intrusive più recenti 2.3.1 – Graniti e rocce associate 2.4 – Tettonica e rapporti strutturali delle rocce cristalline 2.5 - Sedimenti del ciclo pliocenico calabriano 2.6 - Tettonica 2. 7 - Sedimenti del Quaternario - 3 – La geomorfologia - 4 - La sismicità del Comune di Centrache. Cenni di sismicità storica - 5 – La tettonica - 6. – Idrologia. Le piogge. Le principali sorgenti. I fiumi 6.1 – Dati meteorologici - 7. – Considerazioni generali sulle pericolosità geologiche, frane, vincoli di ordine geologico. Commento alle carte tematiche 1. DOVEROSE PREMESSE. Sulla storia di Centrache, origini, culture, la valenza artistica L’Amministrazione Comunale di Centrache, ha conferito al raggruppamento di tecnici di cui faccio parte, l’incarico della redazione degli studi per il nuovo Piano Strutturale Comunale. Si è preso visione dell’unica cartografia messa a disposizione e che è la CTR regionale, si è anche preso visione e consultato gli allegati del P.A.I. regionale, con il quale vengono classificate le varie zone a rischio per frana ed idraulico, del territorio comunale e che sono state fedelmente riportate sugli elaborati del Piano in itinere. Dott. Geol. Antonio Saturnino 3 I lavori sono stati divisi come segue: - raccolta del materiale cartografico esistente - raccolta degli studi precedenti - raccolta delle foto aeree - consultazione del precedente strumento urbanistico - consultazione del P.A.I. regionale - rilievo geomorfologico in situ - redazione delle cartografie tematiche - TAVOLA N. C.01 – RELAZIONE GEOLOGICA - TAVOLA N. C.02 – CARTA GEOLOGICA 1:5.000 - TAVOLA N. C.03 – CARTA GEOMORFOLOGICA E DEL RETICOLO IDROGRAFICO 1:5.000 - TAVOLA N. C.04 – CARTA DEL P.A.I. E DEI VINCOLI IDROGEOLOGICI 1:5.000 - TAVOLA N. C.05 – CARTA DELLE PENDENZE 1:5.000 - TAVOLA N. C.06 – CARTA DELLA PERICOLSITA’ SISMICA 1:5.000 - TAVOLA N. C.07 – CARTA DELL’EDIFICABILITA’ 1:5.000 Il PSC dovrà provvedere alla programmazione dell’attività antropica del centro abitato e di tutte le zone – industriali, artigianali, agricole, sportive – seguendo le legislazioni in materia di costruzioni in zona sismica, ma anche e soprattutto, seguendo le esigenze della vasta popolazione residente. Il presente studio è mirato al riconoscimento ed alla classificazione dei tipi rocciosi affioranti nell’ambito del territorio comunale, delle forme, alla valutazione della stabilità delle varie aree, all’analisi dei rischi e delle problematiche idrogeomorfologiche di tutte le aree dell’ambito Comunale fotografando l’esistente e senza ancora scendere nella programmazione finale ed esecutiva. Dott. Geol. Antonio Saturnino 4 Queste ricerche, queste analisi, queste classificazioni saranno di supporto alla nuova zonizzazione urbanistica, che sarà curata dai progettisti del piano, e che ne dovranno tenere conto in tutte le scelte programmatiche che avverranno in fase successiva. Un’attenta programmazione non potrà prescindere da una valutazione del rischio geologico, del rischio sismico, della sismicità storica, delle aree in frana, di tutte quelle peculiarità idrogeologiche positive e negative del territorio Comunale. Centrache ha un territorio che è rappresentabile in forma allungata Nord Ovest – Sud Est. I comuni confinanti sono i seguenti: Montepaone, Olivadi, Palermiti, Petrizzi, Vallefiorita Ricade interamente all’interno di due Fogli della Carta Geologica della Calabria scala 1:25.000, questi fogli sono: Foglio241 – II – S.E. – S. Vito sullo Jonio Foglio 242 – III – S.O. – Soverato Sulla Carta Topografica d’Italia scala 1:25.000 ricade nel Foglio 580 Sez. IV. Centrache, è una graziosa località, sorge sulle pendici della Sila Piccola, sul una serie di crinali e versanti che sono sempre tagliati da profondi fossi di scolo e raccolta delle acque dei tanti torrenti che scorono seguendo linee preferenziali dettate dalla tettonica attuale e passata. Dott. Geol. Antonio Saturnino 5 Si trova l’abitato storico ad una altezza presso la Casa comunale di 458 ml s.l.m., con un minimo verso valle a circa 408 ml s.l.m. e un massimo a monte a Nord Ovest, con una quota di circa 850 ml s.l.m. con una escursione o dislivello altimetrico di circa 442 ml. Il territorio si estende per circa 7.87 km² tra i comuni di Montepaone, Olivadi, Palermiti, Petrizzi, Vallefiorita, sul versante Jonico delle Serre, alle pendici sud orientali della Serralta San Vito nell'alto bacino del torrente Soverato, alla sinistra del fosso Giambattistello. L'abitato si estende quasi in pianura sul declivio di una collina a 45 metri sul mare a 42 km da Catanzaro alla quale resta collegato con la strada provinciale che adduce alla strada 181. Uno degli aspetti di maggiore interesse era e resta sempre l’agricoltura che è sempre stata l’attività principale degli abitanti tanto ne deriva che le zone agricole sono spesso interessate da terrazzamenti anche a secco a testimonianza che in epoca passata, si era anche molto accorti a quella che era la principale fonte di introiti. 2. LA GEOLOGIA, IL BACINO IDROGRAFICO, LA STRATIGRAFIA, LE LITOLOGIE, STUDI PRECEDENTI 2.1 – Il Bacino idrografico: il Torrente Soverato Nei territori montani affiorano in gran maggioranza formazioni filladiche con qualche lembo piuttosto limitato di intrusioni granitiche e qualche limitata formazione scistoso cristallina. Sulle rocce paleozoiche si incontrano, trasgressive, delle formazioni essenzialmente detritiche, per lo più abbastanza, coerenti, costituite, in genere, da conglomerati grossolani e arenarie mio Oligoceniche. Dott. Geol. Antonio Saturnino 6 Nella zona di Centrache, si hanno in trasgressione si sedimenti Pliocenici e Quaternari che sovrastano le rocce cristalline che comunque sono sempre aggredite dal noto fenomeno di wathering. Nei territori vallivi oltre a qualche limitata formazione filladici e conglomerati abbastanza cementati mio Oligocenici, si hanno estesi affioramenti di argille azzurre plioceniche con lembi di sabbie gialle semicoerenti plioceniche e ghiaie e sabbioni Quaternari. Saranno ora esaminate tutte le litologie, tutte le formazioni affioranti suddivise per età e per formazione. 2.2 - Il Cristallino, le rocce Paleozoiche Le rocce cristalline, Paleozoiche affioranti nel territorio comunale di Centrache sono di natura e tipologia quanto mai varia, a volte difficilmente distinguibili in situ, e classificabili spesso solo con l’uso del microscopio elettronico e l’analisi delle sezioni sottili delle stesse rocce. La stessa bibliografia, i testi, i rilevatori, nel classificarle e distinguerle, fanno sempre riferimento alla composizione mineralogica, cercando di individuare partendo dai minerali, dalle loro alterazioni, la natura della roccia madre dal quale si sono generate trattandosi sempre e comunque di rocce metamorfiche o rocce intrusive. Dall’analisi e consultazione della Carta Geologica della Calabria alla scala 1:25.000, valido strumento di base, di partenza per questo tipo di studi, si è operata una suddivisione delle rocce Paleozoiche seguendo le stesse metodologia usate all'’epoca dai ricercatori. Giova in questa fase ricordare che la Carta geologica della Calabria fu realizzata a cura della Cassa Per Il Mezzogiorno (Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia Meridionale), per il Foglio Catanzaro – 241 e 242 - dai rilevatori G. Pezzotta, A.N. Burton e D.O. Hughes. Centrache, il suo territorio comunale, allungato da Nord Ovest a Sud Est, ricade in buona parte, ed in cui è compreso il centro storico abitato e la Dott. Geol. Antonio Saturnino 7 sede comunale, nella tavoletta Foglio241 II S.E. “S.VITO SULLO JONIO", ed in parte minore, più a valle in cui sono non presenti agglomerati urbani ma pur sempre piccoli raggruppamenti di manufatti agricoli, nella tavoletta 242 III SO “SOVERATO”. La seguente suddivisione ricalca quella riscontrabile nelle “NOTE ILLUSTRATIVE DELLE TAVOLETTE APPARTENENTI AI FOGLI 238, 241, 242, 243.” 2.2.1 – Gruppo degli scisti e gneiss biotitici-granatiferi (sbg) Questo gruppo affiora con una vasta plaga nell’ambito comunale. Queste variano per composizione da gneiss biotitici con granati a paragneiss con orneblenda e presentano intercalazioni di calcari metamorfici marmorei. In questo gruppo non si possono osservare strutture sicuramente sedimentarie. I mutamenti cui sono state sottoposte hanno completamente cancellato ogni traccia di strutture primarie. Il nome scientifico più valido, quello che meglio caratterizza la roccia, le sue presenze di granati èn “KINZIGITE” caratteristiche della Calabria e di poche altre regioni al mondo; il nome deriva da una località della Germania in cui scorre il fiume Kuntz. Già Cortese diceva di questa roccia: “…è questa la bellissima roccia (Che propriamente potrebbe chiamarsi chinzigite) che può fornire il più splendido materiale da costruzione ornamentale in Calabria e che non può chiamarsi uno scisto granatiferi, ma piuttosto gneiss granatiferi. E’ costituito da plagioclasio, mica e granito: il plagioclasio è principalmente oligoclasio…”. Il nome Kinzigite viene anche citato nel testo di Ramiro Fabiani (Trattato di Geologia – Istituto Grafico Tiberino – 1957 - Roma), le indicacome rocce ricche di granati, mica nera, talora con sillimanite e cordierite, e sono caratteristiche della Foresta Nera, della Scandinavia, delle Alpi e della Calabria. Sulla base dei dati disponibili, si ritiene che le rocce di questo gruppo siano state sottoposte a due diversi periodi di metamorfismo: Dott. Geol. Antonio Saturnino 8 a – un periodo di metamorfismo costruttivo, in cui è stato raggiunto il grado dei granati; b – un periodo di tettonizzazione e di metamorfismo retrogrado, con produzione locale di scisti di tipo filladico. Il prof. Emilio Cortese nella sua pubblicazione, individua come minerale più importante già all'’epoca il granato, ritenendolo abbondantissimo in questi scisti granatiferi. “…in quelli micacei è spesso alterato: nelle kinzigiti, la compattezza e la durezza della roccia impediscono di estrarne convenientemente i cristalli. Negli scisti a pasta feldspatica o nei filoni di pegmatite è più facile poter isolare dei cristalli di granato, che dalla grossezza di una nocciuola vanno a quella di una grossa noce….negli scisti granatiferi della Valle dell’Acciaio, sotto Tiriolo, si trovano in un filone delle bellissime e grosse idocrasie, ma profondamente alterate, in generale, di color verde pallidissimo o bianco verdastro.. Con queste si trova uno spinello verde di colorazione intensissima…..” 2.3 – Le rocce intrusive più recenti A questo punto vengono elencate e classificate le rocce intrusive, affioranti sempre nel territorio comunale di Centrache. 2.3.1 – Graniti e rocce associate I graniti affiorano in vaste plaghe anche nella tavoletta Soverato. Nella stessa carta affiorano il sottogruppo denominato e ' Le rocce di questo sottogruppo presentano considerevoli variazioni di composizione. Esse sono pure frequentemente tettonizzate ed alterate. Si presentano anche sotto forma di filoni concordanti e discordanti, mentre le intrusioni maggiori sono costituite da una roccia a grana più omogenea. Dott. Geol. Antonio Saturnino 9 Si può concludere che nella zona in esame vi sono graniti semi autoctoni e dei graniti autoctoni. Dal momento che non vi sono ragioni per ritenere che esistino due graniti differenti, è opinione dei ricercatori che il contatto tra i due graniti sia un contatto tettonico per faglia inversa. Cortese individuando i graniti sostiene che la Calabria è la regione peninsulare italiana granitica per eccellenza. Il granito si può, secondo Cortese, seguire in quasi tutti i punti alti della Calabria, ed “…i lembi inferiori della grande espansione vengono fino a Cicala, Taverna, Tiriolo e Catanzaro, per morire sotto alle pendici terziarie dello stretto pliocenico di Catanzaro…” 2.4 – Tettonica e rapporti strutturali delle rocce cristalline All’interno degli stessi gruppi di rocce, le strutture tettoniche si presentano ben complesse e disarmoniche. Le rocce del gruppo sbg hanno una storia metamorfica ben più complessa e per questa ragione si ritiene che sono da considerarsi le più antiche di tutta la tavoletta e non solo dell’area di Centrache. La successione delle varie unità litologiche, a causa di questi movimenti tettonici, si può così riassumere: Unità litologiche Unità strutturali Scisti filladici Con intrusioni di granito S. Elia Gneiss/scisti biotitici Leucoscisti/gneiss (sm) (sm) Scisti filladici con intrusioni di serpentine () (sf) Dott. Geol. Antonio Saturnino 10 Ecco un riassunto della storia geologica delle rocce cristalline: 1 – deposizione di sedimenti successivamente metamorfosati fino a formare degli scisti e gneiss del gruppo sbg 2 – metamorfismo regionale del grado dei granati 3 – intrusione di granito muscovitico e rocce associate successivamente metamorfosati fino a formare il gruppo sm che non affiora in Centrache 5 – metamorfismo regionale del grado della clorite. Alcune manifestazioni di metamorfismo retrogrado interessanti le rocce del gruppo sbg. 2.5 - I sedimenti terziari L’attribuzione cronologica a queste rocce, a questi affioramenti, è resa a volte difficile sia per la natura e composizione litologica, spesso grossolana, sia per la mancanza di fossili, sia per il fatto che sempre spesso appaiono come estesi affioramenti isolati sul basamento cristallino. I rilevatori dell’epoca, hanno distinto tre gruppi principali: 1 – sedimenti oligocenici ed oligo-miocenici 2 – sedimenti del ciclo miocenico 3 – sedimenti del ciclo pliocenico-calabriano 2.5.1 - Sedimenti del ciclo pliocenico calabriano Questi sedimenti nel territorio comunale di Tiriolo affiorano principalmente all'’interno della zona di valle e comunque di passaggio tra la zona di monte e quella di valle, rappresentano un raccordo con la piana costiera, quando Tiriolo si Raccorda con altri comuni che hanno sbocco sul mare. Ricordiamo che sono citate in questa classificazioni le sole formazioni affioranti in Tiriolo, anche se la stratigrafia completa è ben più complessa e rappresentata: Dott. Geol. Antonio Saturnino (P1-2s-ar) 11 - Sabbie ed arenarie bruno giallastre, con intercalazioni calcarenitiche. Localmente con macrofossili, resistenza all’erosione in funzione della quantità e percentuale degli strati arenacei. Permeabilità elevata. (P1-2s-a) - Sabbie da bruno a bruno chiare a grana da media a grossolana, con intercalazioni di argille marnose e silt. Macrofossili localmente abbondanti. Presenta una moderata resistenza all’erosione e media permeabilità. (P2-3a) - Argille siltose grigio azzurre localmente con intercalazioni di sabbie e silt. Marcofossili non molto frequenti e per lo più banali.localmente con Caprina islandica LINNE (P1-2a) - Argille siltose ed argille marnose analoghe alle precedenti ma con determinazioni paleontologiche esclusivamente plioceniche. Discordanza o Lacuna 2.6 - Tettonica Le rocce di questo periodo sono interessanti, specialmente ai margini del bacino con movimenti di sollevamento ed assestamento. In molti casi si tratta di faglie che traggono origine da allineamenti tettonici più antichi e profondi lungo i quali si è avuta una ripresa dei movimenti. Le linee di faglia in genere sono parallele all’andamento dei contatti tra le unità di questo ciclo e le rocce più antiche; i rigetti si manifestano pressoché esclusivamente con rilassamenti verso l’interno del bacino. I rilevatori associano queste strutture ad un sollevamento post-calabriano dei rilievi della Sila e delle Serre con emersione di considerevoli porzioni di sedimenti del ciclo pliopleistocenico. Il sollevamento non sarebbe avvenuto omogeneamente, ma con differenziazioni dovute a faglie di tensione, locali, con rigetto positivo verso i rilievi. Dott. Geol. Antonio Saturnino 12 2. 7 - Sedimenti del Quaternario Si tratta di terrazzi pleistocenici, si trovano al tetto dei depositi e sono stati pressoché distrutti dall’erosione sub aerea. Occasionalmente si tratta di spianate nei punti di massima quota. A queste rocce, a questi affioramenti vanno comunque sempre aggiunte quelle formazioni recenti, classificate come alluvioni fisse o mobili, generalmente sabbiose, ciottolose, limose, frutto dell’alluvionamento dei corsi d’acqua di maggiori dimensioni e che sono presenti su tutto il territorio comunale limitatamente al luogo dei corsi d’acqua principali. Una particolare formazione di queste descritte è contrassegnata dal simbolo sbgq, molto estesa nel territorio comunale di Centrache, esattamente affiora nella zona a Nord del centro storico. 2.8 – I MINERALI DELL’AREA Fra essi vanno segnalati: CALCITE: spatica bianca o azzurra; GRANITI: nella varietà Almandino e Grossularia (incolore e giallina); MICHE: nella varietà muscovite e siderofillite; QUARZO, PIRITE; SPINELLI: nei colori azzurro (Gahnite) e verde; VESUVIANITE: in cristallini bruni; GRAFITE, GESSO, FERRO ecc… Dott. Geol. Antonio Saturnino 13 3 – LA GEOMORFOLOGIA La geomorfologia, è quella parte importante delle scienze della terra che studiando le forme, dà quelle notizie, quelle nozioni altrettanto utili per una valutazione delle caratteristiche del territorio, per una seria programmazione, per mitigazione dei rischi a cui l’intervento antropico può portare. Geomorfologicamente si può dividere il comune di Centrache in due distinte zone: la zona montana, quella contenuta al di sopra dell’abitato storico e quella più a valle. Nel primo ambito sono presenti aree prettamente montane, sempre aspre, sempre con angoli di scarpa molto accentuati, è raro trovare vaste aree sub pianeggianti o comunque pianori. La presenza della roccia cristallina in questa zona paradossalmente favorisce tale asprezza del panorama morfologico in quanto, la stessa con buone caratteristiche meccaniche di roccia cristallina, assume angoli di versante molto alti senza causare grosse problematiche di ordine di frane e disse stabilità La pericolosità intrinseca di queste rocce e queste zone, resta il fatto che dopo che la tettonica ha creato tale morfotipo aspro e penalizzato, ha agito anche l’azione disgregante del wathering, cioè quella complessa azione chimica e fisica che distrugge la roccia riducendola a vere e proprie sabbie e sabbioni nei casi estremi e comunque disgregabile e dunque potenzialmente pericolosa per la franosità nei casi migliori. Affiorando prevalentemente rocce cristalline, le forme sono nettamente controllate dalla tettonica, e sono facilmente visibili forti pendici, ampie, e soprattutto con pendenza accentuata. Questi versanti, queste parte a volte anche prossime alla verticale, sono quasi sempre solcate da evidenti e profonde incisioni di fossi di scolo e/o raccolta di acqua piovane. Dott. Geol. Antonio Saturnino 14 Poi, giova ripetere, sono stati rilevati e contraddistindi con opportuno colore e retino, fossi di scolo che si ramificano in vari ordini, sino a raggiungere i corsi d’acqua principali succitati. I fossi naturalmente hanno il loro inizio, la loro testa, ai bordi molto in alto dei versanti, ramificandosi e terminando nei fossi di maggiore interesse sino ai Fiumi. L’andamento dei queste linee spartiacque, nell’intero territorio è sempre o quasi sempre, con trend preferenziale NO – SE. Il che naturalmente presuppone logicamente che il trend dei fossi sia perpendicolare a questo. In alcuni casi sporadici, esiste anche, come avviene in ogni area disegnata dalla tettonica, un trend perpendicolare a questo, dunque NE – SO. Questo particolare è spiegabile con l’andamento delle principali lineazioni tettoniche, con l’andamento delle faglie note a tutti in Centrache, e che ripercorrono più o meno fedelmente i trends preferenziali NO – SE e NE – SO. I pianori prima citati, trovandosi in testa a questi profondi versanti, hanno la parte più esterna, la parte prossima alle pendici in stabilità precaria, sono potenzialmente dissestabili, mentre le zone interne sono altamente stabili. Nella parte morfologica più bassa, si può apprezzare anche la presenza di qualche area di discreta caratteristica morfologica, intendendo per ciò, aree a pianoro o comunque a pendenza più debole, come risulta il centro abitato. Naturalmente, sia in testa che a valle di tali zone a migliori caratteristiche morfologiche, si associano fenomeni di intensa pericolosità. Possiamo appurare dalla cartografia tematiche che a monte dell’abitato esiste una vasta zona di rischio frana di tipo R3, dunque elevato, rischio messo in evidenza dall’Autorità di Bacino Calabria nella redazione del PAI. Dott. Geol. Antonio Saturnino 15 In effetti dai versanti retrostanti, arrivano una serie di potenti incisioni che portano verso valle intense conoidi da colata detritica o mista. Tutti sanno che delle situazioni di questo tipo, dove ad una zona in versante in cui non esistono regimentazioni, a profonde incisioni, si sottopone un abitato, tale fenomeno può diventare molto pericoloso come in effetti più volte è capitato e dunque giusto appare il rischio posto in essere. Infatti come riportati nel testo “eventi alluvionali in Calabria dal 1971 al 1980”, il 3 di gennaio del 1973, Centrache fu duramente colpita e “……parte del rilievo sovrastante l’abitato di Centrache (Soverato), costituito dal complesso delle rocce cristalline metamorfiche Paleozoiche, è in frana. Le abitazioni di 70 famiglie, sono state già danneggiate e l’80% della popolazione viene evacuato….” Ulteriori descrizioni morfologiche, si possono solo fare osservando il corso d’acqua del Torrente principale, collettore secondario, che divide il comune di Centrache da Olivadi e che resta, anche se zona morfologicamente positiva perché una delle zone meno in pendenza come a rischio R4 per rischio alluvione. In definitiva in questa zona collinare, le forme sono controllate oltre che dalla tettonica dalle caratteristiche dei tipi litologici affioranti: dove si impostano le sabbie ed i conglomerati, le pendenze sono sempre maggiori, dove affiorano le argille le pendenze sono minori, ed i versanti sono molto addolciti, ma in questi casi, sono presenti piccoli e frequenti fenomeni di movimenti superficiali, fenomeni di creeping che comportano piccoli dissesti nelle abitazioni, nei muri, lungo le strade in quanto non è mai stata effettuata una seria programmazione con l’individuazione del pericolo e la sua mitigazioni con indagini geognostiche opportune che danno la soluzione costruttiva idonea a superare il problema. Dott. Geol. Antonio Saturnino 16 4 - LA SISMICITÀ DELL’AREA DEL COMUNE DI TIRIOLO. LA SISMICITÀ STORICA E’ necessario ricordare che in campo geotecnico, la normativa italiana di riferimento è rappresentata dall’OPCM n° 3274 del 20/03/2003 e successive modifiche ed integrazioni, dal Testo Unico “Norme Tecniche per le costruzioni” approvato con il D.M. del 14/09/2005 ed infine dal D.M. del 14/01/08. Tali testi rappresentano l’allineamento della normativa italiana agli Eurocodici, documenti prodotti dalla Commissione Europea, che hanno l’obiettivo di fungere da riferimento per i criteri di progettazione e per le normative sismiche nazionali. Il Comune di Centracheo veniva classificato in base alla legge 25-11-1962, zona sismica di PRIMA categoria con un S = 9, cui corrisponde un coefficiente di intensità sismica ( C = S-2/100 ) C = 0,07. L’Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003 - Criteri per l’individuazione delle zone sismiche – individuazione, formazione ed aggiornamenti degli elenchi nelle medesime zone – e delle relative norme tecniche, - ha aggiornato la normativa sismica, con l’attribuzione alle diverse località del territorio nazionale, un valore di scuotimento sismico di riferimento, espresso in termini d’incremento dell’accelerazione al suolo. Inoltre, tale Ordinanza propone l’adozione di un sistema di caratterizzazione geofisica e geotecnica del profilo stratigrafico del suolo, mediante sette tipologie di suoli (A - B - C D – E - S1 - S2), da individuare in relazione ai parametri di velocità delle onde di taglio mediate sui primi 30 metri di terreno (VS30). L’ottenimento del valore della VS30 è possibile raggiungerlo tramite misure dirette di VS, oppure con misure indirette di VS (mediante la VP di indagini sismiche di superficie, previa conoscenza del Modulo di Poisson per gli strati investigati; con indagini SPT o comunque prove penetrometriche correlabili alle SPT, mediante la correlazione di Ohta e Goto (1978) tra NSPT e VS; ed infine con indagini SPT o comunque prove Dott. Geol. Antonio Saturnino 17 penetrometriche correlabili alle SPT, mediante la correlazione di Motonori e Yoshida (1988) tra NSPT e VS. Ai sensi dell’ordinanza n. 3274, il territorio comunale di Centrache, viene classificato Zona Sismica 1, a cui corrisponde un valore di accelerazione di picco orizzontale del suolo – ag – con probabilità di superamento del 10% in 50 anni pari ag/g = 0.35, mentre, data la categoria di suolo, il “fattore moltiplicatore S dell’accelerazione ag” risulta pari a 1.25 e i periodi “Tb, Tc, Td”, che individuano la forma dello spettro di risposta elastico della componente orizzontale dell’azione sismica, sono rispettivamente pari a 0.15, 0.50 e 2.00 secondi. Di seguito vengono riportate alcune tabelle relative a quanto sopra esposto: TABELLA 1: Valori di ag da adottare in ciascuna delle zone simiche del territorio nazionale Zona Valore di ag 1 0.35g 2 0.25g 3 0.15g 4 0.05g TABELLA 2: Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico delle componenti orizzontali Categoria di suolo S TB TC TD A 1.0 0.15 0.40 2.0 B,C,E 1.25 0.15 0.50 2.0 D 1.35 0.20 0.80 2.0 TABELLA 3: Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico delle componenti verticali Categoria di suolo S A,B,C,D,E TB TC TD 1.0 0.05 0.15 1.0 Dott. Geol. Antonio Saturnino 18 Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008, che reca le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) adotta un approccio prestazionale alla progettazione delle strutture nuove e alla verifica di quelle esistenti. Nei riguardi dell’azione sismica l’obiettivo è il controllo del livello di danneggiamento della costruzione a fronte dei terremoti che possono verificarsi nel sito di costruzione. L’azione sismica sulle costruzioni è valutata a partire da una “pericolosità sismica di base”, in condizioni ideali di sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale (di categoria A nelle NTC). La pericolosità sismica in un generico sito deve essere descritta in modo da renderla compatibile con le NTC e da dotarla di un sufficiente livello di dettaglio, sia in termini geografici che in termini temporali; tali condizioni possono ritenersi soddisfatte se i risultati dello studio di pericolosità sono forniti: in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri che permettono di definire gli spettri di risposta ai sensi delle NTC, nelle condizioni di sito di riferimento rigido orizzontale sopra definite in corrispondenza dei punti di un reticolo (reticolo di riferimento) i cui nodi sono sufficientemente vicini fra loro (non distano più di 10 km); per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno TR ricadenti in un intervallo di riferimento compreso almeno tra 30 e 2475 anni, estremi inclusi; L’azione sismica così individuata viene successivamente variata, nei modi chiaramente precisati dalle NTC, per tener conto delle modifiche prodotte dalle condizioni locali stratigrafiche del sottosuolo effettivamente presente nel sito di costruzione e dalla morfologia della superficie. Tali modifiche caratterizzano la risposta sismica locale. Dott. Geol. Antonio Saturnino 19 Le azioni di progetto si ricavano, ai sensi delle NTC, dalle accelerazioni ag e dalle relative forme spettrali. Le forme spettrali previste dalle NTC sono definite, su sito di riferimento rigido orizzontale, in funzione dei tre parametri: ag accelerazione orizzontale massima del terreno; Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; T*c periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Per ciascun nodo del reticolo di riferimento e per ciascuno dei periodi di ritorno TR considerati dalla pericolosità sismica, si ricavano i tre parametri. Per un qualunque punto del territorio non ricadente nei nodi del reticolo di riferimento, i valori dei parametri di interesse per la definizione dell’azione sismica di progetto possono essere calcolati come media pesata dei valori assunti da tali parametri nei quattro vertici della maglia elementare del reticolo di riferimento contenente il punto in esame. Nell’allegato B delle NTC si trovano le tabelle dei parametri che definiscono l’azione sismica. In tale Tabella 1 di tale allegato, vengono forniti, per 10751 punti del reticolo di riferimento e per 9 valori del periodo di ritorno TR (30 anni, 50 anni, 72 anni, 101 anni, 140 anni, 201 anni, 475 anni, 975 anni, 2475 anni), i valori dei parametri ag, F0, T*C da utilizzare per definire l’azione sismica nei modi previsti dalle NTC. I punti del reticolo di riferimento sono definiti in termini di Latitudine e Longitudine ed ordinati a Latitudine e Longitudine crescenti, facendo variare prima la Longitudine e poi la Latitudine. L’accelerazione al sito ag è espressa in g/10; F0 è adimensionale, T*C è espresso in secondi. Categorie di sottosuolo Dott. Geol. Antonio Saturnino 20 Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si rende necessario valutare l’effetto della risposta sismica locale mediante specifiche analisi. In assenza di tali analisi, per la definizione dell’azione sismica si può fare riferimento a un approccio semplificato, che si basa sull’individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento CATEGORIE DI SOTTOSUOLO Categoria Descrizione A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m. B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto onsistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina). Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina). C D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina). E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s). Fatta salva la necessità della caratterizzazione geotecnica dei terreni nel volume significativo, ai fini della identificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione si effettua in base ai valori della velocità equivalente Vs,30 di propagazione delle onde di taglio (definita successivamente) entro i primi 30 m di profondità. Per le fondazioni superficiali, tale profondità è riferita al piano di imposta delle stesse, mentre per le fondazioni su pali è riferita alla testa dei pali. Nel caso di opere di sostegno di terreni naturali, la profondità è riferita alla testa dell’opera. Per muri di sostegno di terrapieni, la profondità è riferita al piano di imposta della fondazione. La misura diretta della velocità di propagazione delle onde di taglio è fortemente raccomandata. Dott. Geol. Antonio Saturnino 21 Nei casi in cui tale determinazione non sia disponibile, la classificazione può essere effettuata in base ai valori del numero equivalente di colpi della prova penetrometrica dinamica (Standard Penetration Test) NSPT, nei terreni prevalentemente a grana grossa e della resistenza non drenata equivalente cu, nei terreni prevalentemente a grana fina. Esistono altre due ulteriori categorie S1 ed S2 di seguito indicate Categorie aggiuntive di sottosuolo Categoria S1 S2 Descrizione Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs,30 inferiori a 100 m/s (ovvero 10 < cu,30 < 20 kPa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti. La velocità equivalente delle onde di taglio Vs,30 è definita dall’espressione S,30 Condizioni topografiche Per condizioni topografiche complesse è necessario predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale. Per configurazioni superficiali semplici si può adottare la seguente classificazione Categorie topografiche Categoria T1 Caratteristiche della superficie topografica Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ Pendii con inclinazione media i > 15° T2 T3 T4 15° Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15° ≤ i≤ 30° Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30° Le su esposte categorie topografiche si riferiscono a configurazioni geometriche prevalentemente bidimensionali, creste o dorsali allungate, e devono essere considerate nella definizione dell’azione sismica se di altezza maggiore di 30 m. Amplificazione topografica Per tener conto delle condizioni topografiche e in assenza di specifiche analisi di risposta sismica locale, si utilizzano i valori del coefficiente topografico ST riportati di seguito, in Dott. Geol. Antonio Saturnino 22 funzione delle categorie topografiche definite in precedenza e dell’ubicazione dell’opera o dell’intervento. Valori massimi del coefficiente di amplificazione topografica ST Categoria topografica T1 T2 T3 T4 Ubicazione dell’opera o dell’intervento ST 1,0 In corrispondenza della sommità del pendio 1,2 In corrispondenza della cresta del rilievo 1,2 In corrispondenza della cresta del rilievo 1,4 La variazione spaziale del coefficiente di amplificazione topografica è definita da un decremento lineare con l’altezza del pendio o rilievo, dalla sommità o cresta fino alla base dove ST assume valore unitario. Il particolare rischio sismico dell'area è comprovato da una serie di terremoti storicamente riportati e descritti, soprattutto quello iniziato nel 1783 che sconvolse tutta la Calabria e buona parte della Sicilia, e che causò circa 30.000 morti nella nostra regione. I centri capoluoghi furono colpiti e danneggiati profondamente, con decine di morti e centinaia di migliaia di ducati di danni (Baratta - I terremoti d'Italia). Bisogna sottolineare dunque che una forma di struttura soddisfacente, è di fondamentale importanza nelle regioni sismiche come la Calabria. Non esistendo, naturalmente una forma di struttura ideale, si deve tenere presente nella scelta della stessa durante la progettazione, di una serie di principi: essere semplice, essere simmetrica, non essere troppo allungata in elevazione o in pianta, avere una capacità di distribuzione della resistenza uniforme e continua, avere membrature orizzontali che formino cerniere prima delle membrature verticali, avere una rigidità proporzionale alle proprietà del suolo. I terremoti hanno sempre dimostrato che le strutture semplici sono quelle che hanno la maggiore probabilità di sopravvivenza; questo perchè è maggiore la nostra comprensione del suo comportamento sismico, sia perchè è maggiore la nostra comprensione dei dettagli costruttivi. Per le stesse ragioni è opportuna la simmetria. Dott. Geol. Antonio Saturnino 23 Sono state effettuate una serie di ricerche cercando di ricostruire con la migliore approssimazione quella che è stata la storia della sismicità in Centrache, quali sono i terremoti principali di cui si ha notizia, quali sono stati registrati, quali commentati dagli studiosi delle varie epoche, quanti sono stati i morti per disastri sismici, quanti danni materiali sono stati patiti, infine si è consultato con l’ausilio di Internet e precisamente di "DOM4.1, un database di osservazioni macrosismiche di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno" che contiene i dati macrosismici, provenienti da studi GNDT e di altri enti, che sono stati utilizzati per la compilazione di un archivio di tutti i terremoti di cui si abbiano dati. DOM4.1 viene reso disponibile in rete in formato sintetico: i dati possono essere scaricati in questo formato durante la consultazione "per terremoto". I parametri che costituiscono il formato sintetico del database sono i seguenti: Codice Descrizione del parametro Loc Lat Lon Is Sc denominazione della località (sito) (secondo l'authority modificata come descritto al paragrafo 4) latitudine del sito (idem) longitudine del sito (idem) intensità al sito (x10) (si ricorda che valori tipo 65, 75 stanno per 6/7, 7/8; essi indicano incertezza fra i due valori interi, non valori "intermedi" di intensità) casi particolari (special case). Può assumere i seguenti valori (App.2): DL località abbandonata (deserted locality) AL località assorbita (absorbed locality) MS agglomerato multiplo (multiple settlement) TE territorio (territory) SS piccolo agglomerato (small settlement) Dott. Geol. Antonio Saturnino 24 SB edificio isolato (solitary building) ID danno a singolo edificio (isolated damage) Ecco i risultati ottenuti inserendo nella ricerca Centrache: Osservazioni sismiche (5) disponibili per CENTRACHE (CZ) [38.728, 16.43] Data Ye Effetti Mo Da Ho Mi in occasione del terremoto di: Is (MCS) Area epicentrale Ix Ms 1783 03 28 100 CALABRIA CENTR. 110 67 1659 11 05 85 LE SERRE 95 64 1791 10 13 01 20 80 LE SERRE 90 62 1947 05 11 06 32 75 MAR IONIO 90 56 1905 09 08 01 43 65 GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75 Osse r va T D a Y e 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 6 7 9 9 9 9 8 8 8 8 9 3 8 0 4 0 1 6 8 3 9 0 M 8 3 5 7 7 3 9 6 5 4 8 o 0 0 0 0 1 0 1 0 1 1 0 3 3 9 5 0 6 1 3 0 1 3 t 2 2 0 1 2 2 2 0 1 1 0 7 E Ho 1 5 M 1 i 0 8 8 1 3 8 6 OL ffe Is ( 1 6 0 0 8 1 7 4 3 2 3 2 8 5 3 5 2 8 7 6 5 5 5 4 5 2 3 4 i sism O t 5 5 0 0 0 5 0 0 5 5 ( iche CZ i CS ) ) [ 3 i ( 8 n A r NI 1 .9 4 4 oc e a ) d 7 c e , a p ispo 1 s i 6 F A R O I DI ONI E RRUZ GG tr ibili 0 9 CA S T p e r ] de l t e le rre I x 1 1 7 1 2 0 3 0 3 4 5 3 0 9 0 7 0 1 0 6 2 4 NF CA L 5 1 0 9 0 NF S A RNA NO M 0 6 0 di 6 5 : 7 7 5 9 5 4 7 5 2 5 9 9 4 0 0 5 9 8 5 9 E S S INE S E 7 o 5 5 5 5 5 0 0 6 0 5 7 8 9 0 1 5 9 8 A B RA 5 3 1 IA 9 ot s 7 1 E M IA CA L RO NA NO A B RO m M 0 R. A NO E NT INO INO NI n CE NT S .E UF O Z IA NO V A L S E NT S E NT 5 8 0 9 B IS IG a RO A B RIA OL .5 one icen CA S T CA L G M F RO V IB O CO CO B A GNA RA 3 8 9 1 1 0 t M 9 8 0 0 2 8 6 2 1 zion IRI a Da 1 1 5 8 0 5 5 0 Le forti azioni tettoniche, come ben detto quando si è descritta la litologia dei siti, ha ampiamente alterato degradato ogni roccia, in Centrache, sporadicamente la roccia a giorno ha quelle caratteristiche di freschezza tali da essere ritenuta “roccia viva”. Dott. Geol. Antonio Saturnino 25 In molte aree i graniti, gli scisti, i calcari stessi, sono stati ridotti a delle vere e proprie “sabbie” con immersi ciottoli e massi cristallini. Si parla del noto fenomeno di “wathering”, in bibliografia noto anche un tempo come “arenizzazione dei graniti”, un fenomeno molto noto e conosciuto nell’ambito calabrese. Questo insieme di azioni fisiche e chimiche, altera e distrugge la naturale composizione della roccia. La porta in alcuni casi ad una vera e propria ricristallizzazione. Ma il fenomeno più comune e più noto e facilmente appurabile in situ, è quello di vedere la roccia mantenere solo visivamente il suo aspetto, mentre con la semplice azione di un martello o addirittura a volte anche della stessa mano, la roccia è facilmente “escavabile”. Felice appare la definizione di “vere sabbie con all'’interno ciottoli cristallini”. Nei casi in cui la roccia risulti alterata, anche a volte per qualche decina di metri in profondità, le caratteristiche geomeccaniche dei terreni possono anche ritenersi buone, ma in questi casi i parametri, i versanti, l’edificabilità dei siti va trattata e curata con molta attenzione; nelle varie carte tematiche prodotte si è sempre tenuto conto anche di questo fenomeno tutto calabrese. 5 – LA TETTONICA Come abbiamo visto e detto nei paragrafi precedenti, un’azione modellante importante nel comune di Centrache è la tettonica. Per meglio comprendere la complessità di questa tettonica, per meglio conoscere l’azione sul territorio ho operato un censimento di tutte le faglie di dimensioni maggiori, delle faglie certe, delle faglie riportate in letteratura (vedi Carta geologica della Calabria 1:25.000), da quelle rilevate durante i rilievi in situ, ho costruito un diagramma a rosa che meglio mostra l’estrema variabilità delle lineazioni, la loro complessisità, e di conseguente l’alto rischio geosismico a cui è soggetto il territorio comunale di Centrache. Dott. Geol. Antonio Saturnino 26 Come è possibile vedere sull’allegata carta geomorfologica e eologica, non esiste un netto trend preferenziale, si possono riconoscere una serie di orientamenti maggiormente seguiti, ma un trend nettamente superiore non esiste. Sicuramente esiste una linea NO – SE molto seguita dalle faglie; questa orientazione corrisponde a quella dei maggiori spartiacque, e dunque potrebbe essere il trend più antico, poi ne esiste uno E – O ben seguito dalle faglie, leggermente presenti faglie con trend NE – SO, quasi assenti gli altri. Giova ripetere che ogni linea tettonica, ogni frattura, è un chiaro segnale di rischio sismico. 6. – IDROLOGIA. LE PIOGGE. LE PRINCIPALI SORGENTI. I FIUMI Mancando la stazione meteo rilevatrice di Centrache si riportano i dati delle due stazioni più vicine, facendo presente che è facile notare, che una programmazione urbanistica parte anche dalle peculiarità meteo dell’area e dunque si terrà in seria considerazione come il sito sia soggetto, con cadenza non ritmica, ad eventi pluviometrici di notevole intensità. REGIONE CALABRIA - BANCA DATI METEOIDROLOGICI Stazione di Palermiti (cod. 1940) - Piogge mensili Anno Gen » 1922 1923 313.0 1924 127.0 1925 12.0 1926 86.0 1927 215.0 1928 372.0 1929 177.0 1930 275.6 1931 269.4 1932 249.5 1933 283.4 1934 356.4 1935 182.2 1936 81.8 Feb » 237.0 168.0 24.5 41.0 59.0 133.0 139.0 360.8 479.5 96.9 203.5 144.0 148.4 206.5 Mar 147.0 124.0 28.0 123.0 11.0 71.0 268.0 229.0 89.9 124.1 198.4 199.4 157.1 351.3 97.0 Apr 163.0 107.0 63.0 43.0 21.0 6.0 109.0 69.0 97.6 117.3 84.2 88.2 83.0 5.0 157.3 Mag 19.0 21.0 4.0 19.0 116.0 14.0 58.0 21.0 20.5 5.9 22.2 57.8 73.7 12.9 43.3 Giu 10.0 34.0 10.0 6.0 23.0 3.0 26.0 6.5 1.9 56.2 52.9 35.9 114.5 Lug 12.0 42.0 5.0 24.0 11.2 0.5 25.3 13.7 0.4 31.0 - Ago Set - 15.5 6.0 103.0 6.0 - 13.0 - 55.0 33.0 72.0 - 33.0 93.0 29.0 6.5 13.8 - 66.1 - 169.1 14.1 38.4 14.6 17.3 0.4 36.1 30.1 83.6 Ott 116.0 31.0 60.0 124.0 25.0 218.0 112.0 181.8 241.2 63.0 40.8 94.0 224.9 219.4 144.8 Nov 132.0 118.0 125.0 93.1 122.0 306.0 380.0 376.1 49.9 137.9 496.6 406.4 89.9 678.9 406.8 Dic 17.0 253.0 51.0 134.0 191.0 351.0 165.0 58.4 575.9 191.1 102.2 980.5 150.1 284.6 333.0 Tot » 1,359.0 684.0 591.6 696.0 1,348.0 1,654.0 1,399.3 1,749.4 1,454.8 1,487.1 2,435.6 1,364.3 1,986.1 1,698.7 Dott. Geol. Antonio Saturnino 1937 1938 1939 1940 1941 1943 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 97.4 155.2 149.0 575.4 186.8 361.4 390.4 714.2 350.4 158.7 267.8 366.4 240.9 209.4 169.7 225.4 296.5 84.1 251.4 172.6 251.6 206.0 176.5 145.8 124.9 232.8 248.0 285.8 174.5 261.2 124.4 94.0 178.8 203.7 641.0 38.9 59.7 92.9 136.1 300.4 183.4 351.8 245.0 151.3 82.1 108.5 458.4 297.2 93.0 187.4 227.9 127.2 262.1 193.3 141.1 314.5 16.0 57.8 389.3 85.5 85.4 57.1 104.6 284.2 211.7 300.3 122.3 282.8 62.2 99.3 97.3 118.8 86.3 168.9 221.0 208.5 122.1 155.5 186.9 132.4 124.6 167.6 159.6 419.8 297.8 154.3 180.9 149.7 81.5 177.9 245.0 82.8 165.3 175.6 152.4 103.3 131.4 251.2 172.1 195.6 140.6 37.8 191.6 43.5 9.9 566.0 37.5 83.7 42.9 218.3 172.6 311.4 95.7 271.7 264.4 272.3 200.6 78.7 217.9 115.9 239.9 29.5 258.3 109.4 211.7 56.1 121.3 29.4 80.1 193.0 116.7 240.2 58.5 339.4 162.7 158.5 63.9 17.6 89.0 78.6 225.2 39.1 143.3 127.7 180.5 219.2 » 90.4 220.8 181.8 77.9 125.5 144.7 136.4 35.5 2.0 47.1 60.5 169.8 9.0 63.5 39.6 47.2 89.2 220.6 79.5 44.5 134.4 141.1 119.1 161.1 56.5 73.9 168.9 56.9 73.3 34.0 136.4 8.0 32.8 30.1 127.4 34.5 54.7 137.4 19.5 105.2 104.0 233.8 115.0 48.3 46.6 62.4 44.0 144.7 111.4 38.1 140.9 55.6 59.7 61.3 70.0 50.0 68.3 43.5 5.2 30.6 70.4 71.2 19.5 23.4 134.6 63.8 317.3 130.1 0.2 39.8 47.6 29.3 70.0 88.7 34.6 34.4 69.6 48.6 27.0 44.4 25.9 13.8 27.1 19.6 9.6 50.5 8.6 63.3 42.3 44.6 11.6 100.2 41.6 101.1 81.6 7.4 26.5 0.5 25.6 18.0 51.2 5.1 2.1 1.7 58.5 96.0 11.5 47.7 2.4 38.7 39.6 13.0 9.8 3.7 88.0 14.9 9.3 42.0 0.8 8.4 95.0 50.3 9.3 12.5 33.4 67.9 2.5 90.7 7.7 72.7 10.2 30.1 15.0 1.4 1.4 14.1 82.6 18.2 10.9 28.6 22.7 1.7 11.2 12.1 0.3 6.2 37.1 2.9 7.4 7.5 0.3 6.4 51.7 8.6 23.5 8.2 41.1 1.7 13.4 3.4 3.2 6.4 6.2 12.3 20.4 18.5 38.3 29.2 6.7 74.5 44.1 4.4 41.8 0.8 51.1 8.7 146.7 0.6 9.2 3.5 51.6 39.1 27.9 56.3 16.0 3.2 7.4 15.7 31.2 18.6 1.9 25.6 19.5 6.7 11.3 6.4 18.9 61.7 11.7 7.4 7.1 3.4 76.7 11.3 35.1 65.6 39.2 22.7 15.8 25.2 20.6 25.5 11.6 40.8 10.7 2.0 99.4 11.4 69.6 25.0 17.4 26.6 41.4 2.2 47.9 30.3 18.6 32.3 8.8 9.9 3.7 10.4 27 42.4 22.5 181.7 190.3 1,161.2 47.9 67.3 98.6 315.4 1,013.5 346.8 158.8 161.1 192.6 1,747.2 12.2 147.6 57.8 271.6 1,611.0 88.8 146.2 288.8 78.9 1,165.0 - 225.6 412.2 221.4 2,253.4 140.0 42.5 300.8 225.9 1,182.2 4.0 125.3 136.4 718.6 1,924.4 57.8 183.0 181.2 169.4 1,567.9 140.8 147.0 188.1 144.0 1,158.8 24.3 285.2 160.4 39.3 1,191.2 56.8 74.7 150.4 265.1 1,304.7 150.0 1,284.4 100.0 119.9 2,515.1 34.4 67.1 239.9 240.2 1,334.1 22.8 701.8 215.0 100.1 2,194.4 8.4 172.4 212.2 233.8 1,787.6 184.6 144.1 118.8 56.4 1,374.1 16.3 62.4 225.6 138.4 1,151.2 96.6 438.6 548.2 201.0 1,897.8 56.1 119.4 705.7 163.9 1,720.1 35.2 67.1 546.9 206.7 1,676.6 73.0 169.0 105.9 225.1 1,450.1 3.0 127.5 87.8 123.3 793.9 40.8 124.4 280.0 214.3 1,371.8 43.7 183.7 59.1 274.8 1,349.5 73.2 169.8 125.2 303.4 1,543.0 150.9 77.1 109.4 233.9 1,125.5 63.2 246.2 211.9 251.4 1,531.7 60.2 69.5 82.1 308.8 1,181.4 62.1 15.7 203.8 357.8 1,219.2 64.4 264.7 53.7 330.9 1,310.7 20.7 195.2 58.8 243.9 991.8 84.2 161.1 113.2 73.1 1,206.0 76.4 113.8 73.6 849.2 1,980.2 69.7 286.0 86.4 148.1 1,995.6 148.6 255.6 220.7 54.8 1,307.3 39.3 78.8 182.1 240.7 1,049.6 3.1 484.7 349.7 392.8 1,933.3 63.7 15.9 229.9 121.0 826.1 98.1 212.3 44.6 103.7 1,371.5 70.4 143.9 143.9 129.5 1,230.5 55.3 79.9 142.7 365.7 1,477.7 26.5 47.5 91.8 347.4 1,143.9 36.9 306.9 37.9 113.5 1,128.3 159.2 88.1 144.9 190.0 1,084.7 52.0 109.1 231.2 290.1 1,280.4 55.9 43.5 98.6 59.9 1,212.7 5.0 102.1 49.5 118.4 » 31.2 93.4 170.6 90.1 989.7 177.3 32.6 235.6 108.8 1,235.3 Dott. Geol. Antonio Saturnino 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 26.2 220.8 163.8 » 229.0 197.0 134.8 438.6 52.2 75.2 146.6 175.2 144.6 30.0 236.0 102.6 92.8 139.4 38.4 35.4 525.4 424.6 283.4 155.6 89.0 114.0 164.4 19.2 114.6 266.0 48.8 185.6 63.2 62.0 95.6 109.2 87.8 37.4 80.0 20.0 198.4 261.4 192.4 20.8 183.8 » 189.4 388.4 99.0 23.4 131.8 98.0 203.6 11.0 161.4 235.8 28.2 95.4 66.8 27.0 61.0 48.4 28.4 112.0 85.4 130.8 131.8 208.2 189.6 148.8 231.4 37.8 189.0 133.4 117.6 103.6 31.0 115.6 22.4 42.4 73.6 43.0 56.0 67.8 77.0 99.8 126.6 119.4 129.8 34.8 67.8 112.4 79.6 » 189.0 119.8 39.6 41.4 65.8 61.8 86.0 14.6 33.6 71.4 8.0 69.4 31.4 6.4 31.2 107.6 5.6 33.6 61.4 25.8 50.6 9.2 » 67.0 55.4 » 55.4 0.8 5.8 32.8 5.4 22.4 2.6 7.0 0.6 18.8 5.8 2.8 15.6 3.4 1.2 15.2 46.2 61.2 7.4 20.8 90.8 » 26.2 » 30.4 54.6 60.0 0.4 51.6 10.0 10.8 7.8 8.6 46.6 27.2 6.8 2.4 26.0 8.6 54.0 1.8 » 12.4 » 31.8 47.8 14.2 35.0 8.4 54.6 9.6 40.6 35.2 12.0 5.0 7.4 52.2 19.2 2.6 43.2 35.2 1.4 6.0 1.0 10.2 » 28 33.2 34.6 64.6 34.0 23.4 29.4 20.0 110.2 78.8 41.8 58.6 389.4 12.0 83.0 40.0 37.8 105.8 46.6 99.0 80.8 359.8 132.0 35.4 » 100.6 112.8 66.2 130.6 144.6 215.0 7.8 255.2 120.6 62.2 44.8 86.2 2.6 46.4 54.0 20.2 71.0 94.8 166.8 61.0 112.2 177.6 76.6 » 66.4 297.2 110.4 93.8 372.2 52.8 137.8 151.0 199.6 88.0 176.8 88.6 49.2 165.6 40.4 121.4 121.8 » 159.8 319.2 » 406.8 292.6 » 92.2 471.0 63.0 456.8 262.4 42.4 237.2 199.6 137.0 129.4 155.2 151.6 128.4 158.6 108.6 234.4 312.0 265.8 209.2 328.0 225.8 127.8 172.4 » 852.8 1,497.2 1,022.2 » 1,507.6 1,026.2 871.0 1,717.2 810.2 729.0 896.2 1,136.4 616.8 839.2 742.4 845.2 1,276.4 » 1,124.6 1,203.6 » » 1,564.2 » 1049 mesi disponibili 89 anni disponibili Valori medi mensili ed annuale Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot 214.1 160.3 137.3 88.5 46.1 23.7 17.0 20.3 70.1 148.9 194.0 221.2 1,341.6 LEGENDA: » : dati mancanti Dott. Geol. Antonio Saturnino 29 REGIONE CALABRIA - BANCA DATI METEOIDROLOGICI Stazione di Petrizzi (cod. 1955) - Piogge mensili Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic » » » » » 0.2 0.8 36.8 42.0 13.2 229.8 215.8 2002 2003 301.4 140.6 30.0 192.8 5.4 1.6 2.8 38.8 43.4 124.6 111.0 216.2 19 mesi disponibili 2 anni disponibili Tot » 1,208.6 <>Valori medi mensili ed annuale Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot » » » » » » » » » » » » » 7 - CONSIDERAZIONI GENERALI. SULLE PERICOLOSITA’ GEOLOGICHE, FRANE VINCOLI DI ORDINE GEOLOGICO. COMMENTO ALLE CARTE TEMATICHE0 Verranno ora esaminate le carte tematiche elaborate, e saranno fatte una serie di considerazioni sulle varie aree del territorio comunale, soffermandosi principalmente su quelle zone abitate o potenzialmente soggette ad aumento dell’antropizzazione. Dott. Geol. Antonio Saturnino 30 CENTRO CAPOLUOGO: Tutta l’area del centro capoluogo, del centro storico di Centrache, è interessato da un’intensa azione antropica attuale e passata. L’intera area è collocata a valle di una serie di versanti che hanno da sempre dato problematiche di ordine alluvionale e franoso tanto ne deriva che l’ABR nella stesura del PAI ha evidenziato forti vincoli. Resta acclarato che dovranno essere rispettati tali vincoli che vietano in tutti modi la nuova edificazione e riducono notevolmente anche l’intervento all’esistente patrimonio edilizio per la sola messa in sicurezza e miglioramento dell’esistente senza la creazione di nuovi volumi e superfici. Buona parte dell’abitato è cosi vincolato, ma esistono anche aree libere da tali vincoli di pericolosità. Sino a quando perdurerà tale condizione, sino al momento in cui non sarà realizzato un valido consolidamento delle aree, sarà problematica la previsione di ulteriori edificazioni ex novo nelle aree classificate a rischio nei vari elaborati; mentre come prevedono le Norme tecniche dello stesso PAI, a parere dello scrivente potrebbero essere consentite quelle opere migliorative dei singoli fabbricati, gli adeguamenti statici, gli adeguamenti sismici, le opere di miglioramento delle pertinenze delle edificazioni che risultano a favore della stabilità dei siti, le opere di risanamento dei singoli manufatti nonché il completamento con adeguate coperture. Nelle aree fuori dai vincoli PAI, saranno in seguito comunque inserite come “edificabili”, saranno da evitare modifiche all'’attuale morfologia se non mirate alla costruzione e incasso delle nuove strutture; comunque non dovranno prevedere ricariche sui versanti, in ogni caso, ogni opera, ogni manufatto dovrà essere preceduto, come prescrive l’ampia normativa delle costruzioni in zone a forte rischio sismico, da un valido studio geologico e geotecnico con opportune indagini geognostiche, nonché la valutazione della stabilità del Dott. Geol. Antonio Saturnino 31 versante ante e post opera, infine sarà sempre necessaria la previsione di tutte quelle opere di presidio atte a prevenire ogni rischio durante l’esecuzione di sbancamenti. Le aree prossime all’abitato in alcuni casi sono interessate da una serie di fossi di raccolta di acqua piovana, esattamente dalla testa di questi fossi; questi all'’attualità non risultano in alcun modo presidiati, curati, soggetti a pulizia, ne tanto meno consolidati in testa per evitare la nota erosione regressiva: se eventuali edificazioni o comunque interventi antropici ricadranno nelle vicinanze delle teste o del decorso di questo fossi sarà necessario prevedere le opportune regimentazioni e le adeguate protezioni alle nuove opere ma anche e soprattutto a quelle esistenti. Mai questi fossi dovranno o potranno essere sede di discarica, mai dovranno essere colmati, l’azione sconsiderata della discarica o della colmata di fossi di scolo può o potrà essere causa di innesco di gravi fenomeni franosi e/o dissesti, con grave danno per il patrimonio edilizio esistente ed in fase di realizzazione. Laddove nell’apposita planimetria o carta tematica sono stati previsti opportuni retini colorati che inibiscono l’uso antropico dei fossi, sono anche da ritenersi sempre e comunque anche come vincolo inibitorio a qualunque forma di discarica o colmata degli stessi fossi di raccolta e/o deflusso delle acque piovane. A parere dello scrivente sarà estremamente importante, per prevenire il rischio sismico, per permettere la conservazione dell’enorme patrimonio storico e culturale, delle sue vie, delle architetture, dell’urbanistica storica, operare un’opera di miglioramento, consolidamento ed adeguamento sismico di tutti gli edifici che ancora non sono stati sottoposti a manutenzione straordinaria. Nell’abitato è anche presente una zona, opportunamente retinata che è stata classificata a rischio idrogeologico dall’ex Ufficio del Genio Civile della regione Calabria negli anni 70 a seguito di una forte alluvionale e che ne prevedeva addirittura la delocalizzazione e tale è Dott. Geol. Antonio Saturnino 32 rimasta classificata sino all’attualità, per cui in questa area sarà impossibile prevedere ogni tipo di azione antropica sino a nuove disposizioni dello stesso ente. Sempre nel centro abitato ricade una zona che è interessata dalla fascia di azione di una faglia con trend, solito per Centrache e cioè NO-SE e che è prevista all’interno del P.T.C.P. della provincia di Catanzaro; a tale strumento normativo sovraordinato ci si adegua mettendo il segno di rischio su tale area, ma, tuttavia, essendo una zona che lo stesso P.T.C.P. prevede come Faglia Inattiva o Incerta, si è individuata comunque la possibilità di edificazione ma con molte restrizioni. Fuori dall’abitato, sarà importante osservare la vincolistica oltre che del PAI anche quella imposta dalla necessità di non modificare con urbanizzazione ed edificazione i fossi, le aree troppo vicine ai fossi. Gli stessi devono essere sempre salvaguardati, puliti e mai deviati o modificati senza un opportuno calcolo idraulico e progetto di risagomatura a firma di un tecnico abilitato. Sono state riportate sempre da P.T.C.P. una serie di zona, tra cui una a Sud dell’abitato, in cui esiste un rischio alla liquefazione. Su tali aree sarà impedita l’edificazione in senso assoluto. 7.1 - COMMENTO ALLE CARTE TEMATICHE TAVOLA N. C.02 – CARTA GEOLOGICA In questo elaborato, redatto alla scala 1:5.000, sono state riportate tutte le litologie affioranti nell’area del Comune di Centrache, dalla base topografica fornita dall’Amministrazione Comunale, e partendo dal rilievo della Carta geologica 1:25.000 realizzata dalla Cassa per il Mezzogiorno negli anni ’60, si sono operati una serie di rilievi in situ. Dott. Geol. Antonio Saturnino 33 Si è operato dunque un attento rilievo di campagna operando quelle correzioni alla su citata carta geologica, e riportando fedelmente con opportuni colori e retini le litologie maggiormente rappresentative. Sono state eseguite ricerche bibliografiche e si è anche tenuta in debita considerazione tutta l’elaborazione tematica del P.T.C.P. TAVOLA N. C.03 – CARTA GEOMORFOLOGICA E DEL RETICOLO IDROGRAFICO 1:5.000 In questo elaborato sono stati riportati quei fenomeni morfologici individuati dal sottoscritto e dall’Autorità di Bacino Regionale e previste nel PAI per le frane, e tutte le altre forme che possono interessare la pianificazione territoriale. La carta è frutto del rilievo puntuale di campagna naturalmente, dell’osservazione delle foto aeree, nonché dalla consultazione degli elaborati del PAI, dal rilievo di campagna, nonché dalla catalogazione e censimento di tutto il reticolo idrografico. TAVOLA N. C.04 – CARTA DEL P.A.I. E DEI VINCOLI IDROGEOLOGICI 1:5.000 In questo importante elaborato sono state inserite, tutte le retinature ed i vincoli previsti dal P.A.I. della regione Calabria che prevedono zone a rischio frana del tipo R1, R2, R3 ed R4, inoltre in zona a valle dell’abitato è anche presente un vincolo per rischio idraulico di tipo R4. Infine sulla stessa carta tematica, sono stati riportati i vincoli di in edificabilità per forte rischio idrogeologico sulla parte ovest dell’abitato apposti negli anni 70. Dott. Geol. Antonio Saturnino 34 L’ultimo elaborato, ci permetterà in fase successiva, di formulare una classificazione di fattibilità dell’antropizzazione seguendo l’indicazione delle Linee Guida regionali, ed è il sunto di quanto esposto con i grafici e con la stessa relazione. TAVOLA N. C.05 – CARTA DELLE PENDENZE 1:5.000 Questo elaborato, consente di percepire visivamente la dismogeneità del territorio comunale da un punto di vista morfologico, con evidenziate 4 classi di pendenza. In tale carta si apprezza come si passa da zone molto positive con pednenze veramente esigue a fasce o macchie in cui la pendenza rilevata supera e si approssima a 40°. TAVOLA N. C.06 – CARTA DELLA PERICOLSITA’ SISMICA 1:5.000 Elaborato redatto tenendo conto della tettonica, della morfologia, del rischio sismico catalogato per tutto il territorio provinciale dal piani sovraordinato detto P.T.C.P. L’area come ben si vede prevede zone in cui il rischio sismico è fortissimo a causa della presenza di debolezze strutturali che hanno indotto già a fenomeni di instabilità diffusa e sulle quali è stata inibita l’edificazione. Prevede zone in cui comunque si ravvisa una potenziale amplificabilità del segnale sismico a causa di motivi morfologici quali creste e valli strette o pendenze medio alte che indurranno a precise valutazioni e inserimenti di parametri che la norma sismica attuale già prevede quali appunto l’amplificazione dovuta alla morfologia; tali condizioni non inducono alla non edificazione ma all’inserimento del giusto valore di amplificazione per motivi morfologici come da norma vigente. Infine sono state catalogate le zone a rischio liquefazione e dunque ad edificazione sconsigliata. Dott. Geol. Antonio Saturnino 35 Restano bianche zone in cui si sarà soggetti al rispetto sempre della norma sismica vigente ma non si rilevano particolari aggravanti al rischio sismico presente in tutta Centrache come in tutto il territorio regionale e nazionale. Questa carta sarà di supporto alla carta sismica di micro zonazione che sarà redatta in fase esecutiva e che non varierà le condizioni dettate in questa fase, ma, a sua volta, sarà di supporto in fase di programmazione esecutiva in quanto vedrà classificato il suolo in fasce come da norma sismica (A,B,C,D…) ma tale nuova classificazione non varierà minimamente la carta esistente ne sarà portatrice di vincoli o in edificabilità, in quanto ribadiamo, solo di supporto all’esecutività delle opere che si andranno a programmare, a piani attuativi (ex lottizzazioni o varianti al piano). In questa carta viene riassunto tutto il lavoro di studio di studio, di ricerche, di analisi ed è stata prodotta un'unica planimetria in cui si riassumono le aree che cosi diventano edificabili, non edificabili o edificabili con prescrizioni. Questa suddivisione naturalmente è anche influenzata anzi segue chiaramente, i dettami e le linee guida prodotte dagli Enti pubblici che hanno elaborato Piani urbanistici subordinati – vedi P.A.I. ed ordinanza di trasferimento abitato – con le quali vengono date direttive ben precise che, come nel caso dell’Autorità di Bacino Regionale, nell’elaborazione del P.A.I. ha dato norme ben precise alle quali ci si deve uniformare. Nelle aree indicate come non edificabili, è stato in legenda chiaramente esposto la motivazione: ordinanza della regione Calabria che de localizzava l’abitato a causa di un evento alluvionale, aree a rischio P.A.I. Catanzaro Lido maggio 2013 Dott. Geol. Antonio Saturnino