Storia della forchetta La forchetta, quella posata da tavola con due o più punte, usata per infilzare cibi solidi e portarli alla bocca o per tenerli fermi e tagliarli con un coltello, giunse in Italia da Costantinopoli, l’attuale Istanbul, mentre in Francia fu portata, nel Cinquecento, da Caterina de’ Medici, consorte del re Enrico II. Ecco a voi la storia della forchetta. Gli antichi romani e greci usavano le mani per portarsi il cibo alla bocca, ma qualche nobile romano usava già a quei tempi la forchetta proveniente da Costantinopoli, nell’Impero romano d’Oriente. A seguito dell’invasione barbarica e della caduta dell’Impero romano, anche la forchetta scomparve quasi completamente, ma non a Oriente dove rimase in uso. La forchetta In Italia, fu reintrodotta sui deschi veneziani grazie ai mercanti che la reimportarono da Costantinopoli. I veneziani erano alleati dei Medici nel Quattrocento e fu così che la forchetta arrivò anche sulle tavole fiorentine. La forchetta è, infatti, protagonista di un famoso dipinto che Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, signore di Firenze, commissionò a Sandro Botticelli, celebre pittore fiorentino, quale regalo di nozze ai Pucci. Il dipinto in questione è Nastagio degli Onesti (1483). Nastagio degli Onesti, Sandro Botticelli Dalla corte medicea la forchetta fu portata in Francia da Caterina de’ Medici, a metà del Cinquecento, diventata regina quale consorte di Enrico II e che in Francia regnò per circa trent’anni. Caterina de’ Medici, regina di Francia La forchetta è un utensile di grande praticità e di cui non potremmo fare a meno, ma le sue origini rimandano alla nobiltà ed al lusso di tempi non lontanissimi. Cinzia Malaguti