NATLE IN ALLEGREZZA IISS “S. COSMAI” “ NATALE in Sol…(idarietà)” Dirigente Scolastico: Prof. Donato Musci E’ Natale E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi una mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. di Madre Teresa di Calcutta E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. ADDOBBI SPECIALI... In Svezia a Natale le case vengono addobbate con dei tulipani rossi mentre in Finlandia covoni di grano vengono appesi a dei pali con noci e semi. Il palo viene messo nel giardino e serve per dare da mangiare agli uccelli. È tradizione in Alaska portare come in una processione una stella fissa ad un albero. In molte case le porte vengono addobbate con ananas, come simbolo di ospitalità. In Russia del fieno è sparpagliato sui fiori e sulle tavole. “Sol…(idarietà)” Rispondere ad un sorriso, partecipare al dolore di un vittima dell’ingiustizia, capire chi soffre per fame, per odio o per amore profondo, aiutare a capire chi ancora non riesce a concepire la fratellanza, condividere il pensiero del diverso, penetrare a fondo nell’animo di chi non riesce a comunicare, gioire col mondo al sorgere del sole… Questa è la nuova solidarietà! A volte la vita e' dura, ma con un gesto di umanità e solidarietà, si può donare un paio di ali..a chi ha ancora voglia di volare. Natale è stare tutti insieme in famiglia. Natale è regalare un sorriso a chi è triste. Natale è aiutare un compagno che non ha capito, in difficoltà. Natale è fare di tutto per dare una casa a chi non ce l’ha. Natale è dare da mangiare a chi il cibo non ce l’ha. Natale è una festa bellissima se tutti possono festeggiarlo. »A « • chi • • ama • • dormire • • ma si sveglia • • sempre di buon • • umore, a chi saluta • • ancora con un bacio, a • • chi lavora molto e si diverte di • • più, a chi va in fretta in auto ma • • non suona ai semafori, a chi arriva • • in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne • • la televisione per fare due chiacchiere, a chi è • • felice il doppio quando fa la metà , a chi si alza presto • • per aiutare un amico, a chi ha l’entusiasmo di un bambino • • e pensieri da uomo, a chi vede nero solo quando è buio • A chi non aspetta Natale per essere migliore Redazione a cura della Prof.ssa M. Matilde Amato Il vero significato del NATALE Dicembre avanza lentamente portando il gelo, le giornate sempre più buie e soprattutto la dolce aria natalizia. Da sempre associamo il mese di dicembre al Natale. Molti pensano che il Natale sia solo una festa come tutte le altre, oppure una festa dove per divertirsi bisogna ubriacarsi o andare a ballare in discoteca; questa generazione sempre più superficiale e aggressiva, sta uccidendo tutti i valori, per i quali secoli fa è successo qualcosa di veramente speciale che ci ha permesso di festeggiare questa festività. Essendo una persona tradizionalista e credente, penso che alcuni valori non dovrebbero andare persi. Ogni anno vedo persone che preparano alberi di Natale, addobbano le loro case, strade, scuole, ma tutta questa gente dentro è vuota, triste. Per le strade, possiamo notare che ci sono persone che camminano a testa bassa, con occhi spenti, che ad ogni passo osservano meccanicamente le vetrine dei negozi; ragazzi, adulti sempre più materialisti, che pensano a cosa regalare ai propri genitori, fidanzati, nipoti e non a regalargli una carezza o un sorriso in più; bambini che preferiscono passare questa festività davanti a un videogioco e non a guardare i cartoni animati della Walt Disney, cantare canzoni natalizie o recitare una poesia dopo pranzo. Questa è la dimostrazione che la società di oggi è sempre più chiusa e materialista. Dove soni finiti la gioia, l’allegria, le canzoni di Natale per le vie del centro, i cenoni con la famiglia, gli auguri affettuosi e non freddi come quelli che si mandano tramite messaggi? In fondo basta poco per rivivere emozioni ed essere felici, perché, in fin dei conti, ci accorgiamo che sta per arrivare il Natale da quelle piccole cose che inizialmente potranno sembrare banali, ma che faranno la differenza, e non dalle pubblicità dei panettoni o dalle vetrine dei negozi . Stefania Mastrapasqua III^D Decorazioni per l’albero di Natale Per tradizione l’8 dicembre è il giorno che gli italiani dedicano agli addobbi natalizi. Un giorno di festa per allestire l’albero, mettere le luci e preparare la propria dimora per il Natale. Tra le tante idee di riciclo creativo eccone una che vi aiuterà ad inserire un tocco di originalità tra palline e campanelle sull‘albero di Natale. Il materiale da utilizzare è nelle vostre case sicuramente, sono i cotton fioc. Seguendo poche istruzioni ecco come realizzare una decoro molto particolare, prendete una pallina di polistirolo, poi munitevi di cotton fioc e immergete la parte dell’ovatta nella colla vinilica e passate il bastoncino nella porporina, così da farlo diventare brillante, eseguite l’operazione per altri 15 pezzi e inseriteli nella pallina bianca. Con uno spillo, poi, inserite del nastro, così che potete appendere il vostro addobbo e illuminate le vostre feste. L. Housman PACE, AMORE, LUCE La pace guardò in basso e vide la guerra, "Là voglio andare" disse la pace. L'amore guardò in basso e vide l'odio, "Là voglio andare" disse l'amore. La luce guardò in basso e vide il buio, "Là voglio andare" disse la luce. Così apparve la luce e risplendette. Così apparve la pace e offrì riposo. Così apparve l'amore e portò vita […] NATALE DEGLI AFFETTI Quando ero piccola festeggiavo il Natale in famiglia. Io e i miei genitori andavamo a casa dei miei nonni materni oppure erano loro a venire da noi. Però, col passare degli anni, dopo la perdita di mia madre, tutto è cambiato. Attendo il Natale con ansia, ma so che non avrò più regali quel giorno, come quando ero piccola. Oggi è un giorno come tutti gli altri e lo sarà anche il 25 Dicembre. Ormai, non credo più nel Natale perché il vero Natale, per me, era quando passavo le giornate con mia madre a giocare e scherzare insieme, oppure a passeggiare per i negozi, solo io e lei. Era Natale ogni giorno che la vedevo felice, ogni qualvolta mi sedevo a tavola e preparava per tutti, senza far notare la stanchezza sul viso. Provo ancora rabbia per averla persa! Era Natale quando c’era lei.. Grazia Di Benedetto III^D I testi della I^- II^ - III^ D sono stati curati dalla prof. ssa Grazia Coppolecchia. Il racconto della Stella di Natale In un piccolo villaggio messicano viveva una bambina di nome Altea. Giunse la notte di Natale e tutti andarono in chiesa con un piccolo dono per Gesù. Solo Altea rimase a casa perché non aveva nulla da donargli. All'improvviso apparve un angelo. «Perché sei così triste?» chiese alla bambina. "Perché non ho nulla da portare a Gesù!" rispose Altea. Allora l'angelo le disse: "Tu hai una cosa molto importante da donare a Gesù: il tuo amore. Raccogli le frasche che crescono ai bordi della strada e portale in chiesa. Vedrai, il tuo dono sarà il più bello di tutti." Altea fece come le aveva detto l'angelo e depose un mazzo di frasche davanti all’altare. Mentre la bambina pregava le frasche si trasformarono in una pianta meravigliosa con foglie verdi e rosse: era nata la Stella di Natale. PENSANDO AL NATALE Stava arrivando il Natale e nel castello di Babbo Natale si discuteva sul da farsi per portare i regali ai bambini buoni. Però un elfo esclamò: “Babbo Natale c’è un grande problema, a New York non credono al Natale e tu devi fare qualcosa perché se no non potremmo partire per portare i regali ai bambini buoni”. Babbo Natale senza esitare si preparò per partire ma si portò insieme il suo elfo di fiducia. La sera stessa partì e in un attimo arrivò a New York, nascosero la slitta, si cambiarono e arrivarono in città, videro un albero immenso pieno di luci e palline tutte colorate, tanti addobbi natalizi per tutta la città. Allora Babbo Natale disse: “Elfo allora mi hai mentito?”, l’elfo allora rispose: “Babbo Natale io non ti ho mentito anzi andiamo a vedere nei negozi cosa pensano di Babbo Natale”. Babbo rispose: “Hai ragione andiamo subito senza perdere tempo”. Allora entrarono in un negozio di giocattoli e chiesero alle persone: “Cosa ne pensate del Natale?” Queste risposero: “Noi del Natale pensiamo solo che è una festa che non serve a niente e Babbo Natale è solo un’invenzione per tenere i bambini contenti”. Un altro rispose: “A me, il Natale sta o non sta è la stessa cosa”. Babbo Natale e l’elfo andarono via molto turbati e appena usciti dal negozio, Babbo Natale disse: “Non avrei mai pensato che pensavano ciò del Natale, allora qua dobbiamo pensare qualcosa per fargli cambiare idea ”. Per la strada incontrarono due bambine da sole, allora Babbo Natale incuriosito chiese:” Bambine, che ci fate da sole in giro?”. Le bambine risposero: “Siamo scappate dall’orfanotrofio in cui stavamo e non sappiamo dove andare e abbiamo paura di andare da sole per le strade”. Allora Babbo Natale disse: “Perché non venite con noi?”. Le bambine, fidandosi del signore, gli risposero: “Va bene veniamo con te”. Allora tutti insieme andarono verso il bosco per andare alla slitta e le bambine iniziarono a spaventarsi, però Babbo Natale gli rispose: “ Con noi non dovete mai avere paura”. Le bambine videro tra gli alberi qualcosa che si illuminava e capirono che quei due signori non erano due signori normali, ma erano persone magiche e in quel momento capirono il perché di tutte quelle domande che facevano sul Natale. Poi Babbo Natale spiegò loro perché era venuto a New York e le bambine rimasero stupite e andarono a chiamare tutta la città per far vedere la slitta magica e non appena tutti l’ebbero vista , rimasero stupiti e chiesero scusa a Babbo Natale . Il vecchio rispose: “Non vi preoccupate, ora che avete visto, credete nel Natale, sempre!” . Poi Babbo Natale si vestì e salì sulla slitta salutando tutti e augurando a tutti un bellissimo Natale. Da quel momento tutte le persone credono nel Natale. Rosangela Ribatti I ^ D TRADIZIONI ED USANZE DI FINE ANNO MANGIARE 12 CHICCHI D’UVA. In Spagna c’è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio ( il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid) APRIRE LA PORTA DI CASA In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta di casa per far entrare l’anno nuovo SI SPARANO I BOTTI A CAPODANNO Allontanano le forze e gli spiriti maligni che si scatenano nel momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno. SI MANGIANO LE LENTICCHIE A MEZZANOTTE Favoriscono l’abbondanza e la ricchezza. SI LANCIANO I COCCI A NEZZANOTTE Si elimina il male fisico e morale accumulato nell’anno trascorso. SI MANGIA L’UVA PASSA Porta soldi in abbondanza E’ IMPORTANTE LA PRI-MA PERSONA CHE SI INCONTRA PER STRADA Incontrare un vecchio o un gobbo è di buon augurio, mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia. CI SI BACIA SOTTO IL VISCHIO Il bacio sotto al vischio con la persona amata porterà amore per tutto l’anno. Il vischio è una pianta benaugurale. A … Babbo Natale Al giorno d’oggi il Natale ha acquistato un significato diverso da quello originario, infatti, si sono persi quei valori che facevano di questa festa un momento speciale. Il Natale, purtroppo, è diventato come tutte le altre feste, un business fatto di consumo e spreco più che di sentimentalismo. Questo ci dimostra che si vive in un mondo ricco di ipocrisia, egoismo e menefreghismo basato sul materialismo delle cose. Durante questa festa tutti i bambini scrivono ad un famoso ed immaginario personaggio “BABBO NATALE”, chiedendo tanto e tutto. Tra le migliaia di lettere che arrivano a questo Babbo di tutto il mondo, non ce n’è nemmeno una che non abbia come richiesta qualcosa che si possa acquistare nei negozi. Beh, dato che nessuno tra grandi e piccoli è riuscito a scrivere una lettera che parli della voglia di ricevere per Natale tanto amore, tanta gioia, tanta felicità, e tutti quei valori che migliorano la vita, ho deciso di scriverne una io: “ Caro Babbo Natale, Io sono una ragazza di 17 anni che ti scrive per parlarti e raccontarti un po’ di cose. Purtroppo, questa festa non è più una VERA grande festa, ha perso qualsiasi significato per me e per molta altra gente. Non si festeggia più la nascita di Gesù e l’amore verso la propria famiglia, ma l’acquisto dei regali. Non esiste più la voglia di stare a casa seduti a tavola con tutti i parenti ad aspettare l’arrivo della mezzanotte per mettere nella capanna il bambin Gesù tutti insieme: nonni, nipoti, mamme, papà, zii e cugini. L’arrivo della mezzanotte segna solo il momento di aprire i regali. Il regalo che vorrei io è quello che tutto tornasse come prima, che si ristabilisse il vero significato del Natale e il motivo per cui lo si festeggia. Un sogno che forse, un giorno non lontano, si possa avere la pace e la felicità di tutte le persone che in questo momento soffrono, il sogno di un mondo migliore libero da qualsiasi male, da qualsiasi egoismo e da qualsiasi odio… Un sogno che tu non potrai mai realizzare, un regalo che non potrò mai ricevere perché tu sei la fantasia dell’uomo. Non potrà mai realizzarsi il mio sogno?Perché? Sai darmi una risposta?... Milioni di persone non se la pongono questa domanda, ma milioni di ragazzi come me, SI! E anche se lo sappiamo, non lo vogliamo ammettere… il perché della guerra, dell’odio, dell’egoismo, della morte, del dolore, dell’ingiustizia, della povertà e di mille altri dolori. Io la conosco la risposta a tutto questo: E’ L’UOMO…. E’ l’uomo che suscita la guerra, è l’uomo che odia, è l’uomo che è egoista, è l’uomo la causa di morte, è l’uomo che provoca il dolore, è l’uomo che è ingiusto e finchè l’uomo non se ne renderà conto, non si realizzerà mai il MIO SOGNO; il mio desiderio è che tu diffonda questo mio messaggio. Valentina Di Gioia III^ D I LAVORI DELLA NONNA OCCORRENTE: Palline, campane, stelle di polistirolo cera bianca e/o colorata polvere brillantinata (glitter) dorata o argentata perline strass decorazioni di vario tipo (fiori, stelle, gocce), forma e colore cannotiglia fine e doppia passamaneria larga non più di 0,5 cm circa spilli da cucire fiori e foglie natalizie di stoffa o artificiali SVOLGIMENTO: Sciogliere la cera ad una fonte di calore affinchè sia facilmente modellabile sulle palline o campane o stelle di polistirolo, cospargerle con polvere brillantinata o completamente o in parte in modo da creare un disegno; poi lungo tale disegno, secondo la propria creatività, è possibile decorare o con la canottiglia o con la passamaneria. Infine alla sommità inserire 1/3 spilli con cui fermare sia i fiori e le foglie natalizie sia il gancio con cui si appenderà l’addobbo così ottenuto. (a cura di nonna Anna) rella si ferma, guarda in terra ed esclama meravigliata: PASTORELLA - Oh, È una pianta di agrifoglio, dalle foglie lucide e spinose. CORO (Gloria) NARRATORE:- Il coro di Angeli sembra avvicinarsi alla terra; c'è tanta festa attorno. Come si può (adattamento teatrale di una breve resistere al desiderio di correre dal Santo Bambino anche se non favola) si ha nulla da offrire? NARRATORE:- (Fabio di Pinto) PASTORELLA –Ah! un ramo La pastorella si sveglia all'imd'agrifoglio sarà il mio omaggio! provviso. In cielo v'è una luce NARRATORE:- ecco avvicinarsi nuova: una luce mai vista a alla grotta la pastorella. Felice e quell'ora. La giovane pastorella si spaventa: e si avvicina alla confusa si rivolge al bambino bellissima volta celeste. Dall'alto sorridente che sembra aspettarla. giunge il canto soave degli Angeli. Ma che cosa avviene? Le gocce di (CANTO) PASTORELLA:- (Simona Pari- sangue delle sue mani, ferite dalle spine, si trasformano in rosse si) Tanta pace non può venire che di palline, che ella ha colto per lassù! NARRATORE:- sorride tranquil- Gesù. CORO:-Da quella notte di lizzata la pastorella CORO: -Bhee, bhee, mistero, l'agrifoglio viene offerto, NARRATORE: Le pecorine, a in segno di augurio, alle persone sua insaputa guardano stupite la care. …. pastorella. Ecco sopraggiungere molta gente che, a passi affrettati, Tutta la notte nevicò, e il mondo, si dirige verso la grotta. PASTORELLA :- Dove andate? come una grande nave che fa acqua, parve immergersi piano NARRATORE:- risponde, per piano in questo mare bianco. A tutti, una giovane donna. noi pareva di essere entro la granDONNA: - (Angela Mangini) Non lo sai? È nato il figlio di Dio: de nave: si andava giù, nei brutti sogni, sepolti a poco a poco, pieni è sceso quaggiù per aprirci le di paura ma pure cullati dalla porte del Paradiso. PASTORELLA :- anch'io voglio speranza in Dio. DONNA:- E la mattina dopo, il vedere il Figlio di Dio! buon Dio fece splendere un meraNARRATORE:- A un tratto, si viglioso sole d’inverno sulla terra sente turbata: tutti recano un dono, soltanto lei non ha nulla da candida, ove i fusti dei pioppi parevano davvero gli alberi di una portare a Gesù. Triste e sconvolta, ritorna alle sue nave pavesata di bianco”. (a cura degli alunni pecore. PASTORELLA :- Non ho nulla; della I odontotecnico in nemmeno un fiore; che cosa si può collaborazione con la donare quando si è così poveri? prof.ssa Marta GadaleNARRATORE:- La ragazza non sa che il dono più gradito a Gesù ta) è il suo piccolo cuore buono. PASTORELLA :- Ahi! Tanti spini stanno pungendo i miei poveri piedi nudi. NARRATORE:- Allora la pasto- IL NATALE (recitazione a cura di Ilaria Vallarelli) Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana, Abbandonato all'impeto Di rumorosa frana, Per lo scheggiato calle Precipitando a valle, Batte sul fondo e sta; Là dove cadde, immobile Giace in sua lenta mole; Né, per mutar di secoli, Fia che riveda il sole Della sua cima antica, Se una virtude amica In alto nol trarrà: Tal si giaceva il misero Figliol del fallo primo, Dal dì che un'ineffabile Ira promessa all'imo D'ogni malor gravollo, Donde il superbo collo Più non potea levar. Ecco ci è nato un Pargolo, Ci fu largito un Figlio: Le avverse forze tremano Al mover del suo ciglio: All'uom la mano Ei porge, Che si ravviva, e sorge Oltre l'antico onor. O Figlio, o Tu cui genera L'Eterno, eterno seco; Qual ti può dir de' secoli: Tu cominciasti meco? Oggi Egli è nato: ad Efrata, Vaticinato ostello, Ascese un'alma Vergine, La gloria d'Israello, Grave di tal portato: Da cui promise è nato, Donde era atteso uscì. La mira Madre in poveri. Panni il Figliol compose, E nell'umil presepio Soavemente il pose; E l'adorò: beata! L'Angel del cielo, agli uomini Nunzio di tanta sorte, Ma tra i pastor devoti, Al duro mondo ignoti, Subito in luce appar L'allegro inno seguirono, Tornando al firmamento Senza indugiar, cercarono L'albergo poveretto Que' fortunati, e videro, Siccome a lor fu detto, Videro in panni avvolto, In un presepe accolto, Vagire il Re del Ciel. Dormi, o Fanciul; non piangere; Dormi, o Fanciul celeste: Chi nato sia non sanno; Che in quell'umil riposo, Che nella polve ascoso, Conosceranno il Re.. A.Manzoni , L’AGRIFOGLIO NATALE IN SPAGNOLO -Andrès: Hola Laura! Como estas? -Laura: Estoy muy bien y tu?? -Andrès: Estoy mal.. -Laura: Porquè? -Andrès: Porque la Navidad se ha convertido en una fiesta para intercambiarse regalos ....y eso es muy triste.... -Laura: Si è vero..comunque io sono Italiana mi capisci??? -Andrès: Si si ti capisco. Comunque ritornando al discorso di prima penso che ormai il Natale abbia perso tutti i valori, non è più una vera e propria festa. La gente si basa sul materialismo delle cose e non più sul sentimentalismo. -Laura: Eh già, hai proprio ragione. Infatti si attende la mezzanotte solo per i regali e brindare; ma quando ero più piccola, io e i miei fratelli, aspettavamo con ansia la nascita di Gesù e non l’arrivo di BABBO NATALE. -Andrès: Beh cosa fai a Natale? -Laura: Sicuramente andrò a casa di mia nonna come ogni anno; ci riuniamo con tutti i parenti. E tu? Andrès: Quest’anno passerò un Natale diverso. Ritornerò nel mio paese d’origine: LA SPAGNA. -Laura: Sono contenta per te, sono sicura che ti divertirai molto. Ora vado, ci sentiamo presto J J Andrès: Va bene, ci sentiamo. Hola amiga! J J Di Gioia V. e D. Bianchi II^ D NATALE SENZA TE Vorrei passare il mio Natale con una persona a me cara: MIA MADRE!! Il mio Natale non è più lo stesso da quando lei non c'è, lei mi rendeva speciale il Natale. Anche se ero piccola, di lei ho tanti ricordi indimenticabili. Mi ricordo bene l'ultimo regalo che mi ha fatto: il cicciobello con il carrozzino. Lei in realtà festeggia con me il Natale perche lei è andata via fisicamente ma, non dal mio cuore. A volte quando sbaglio e sono rimproverata da mia zia penso che lei lo avrebbe fatto diversamente perché lei era mia madre e sapeva come sono fatta. Quando mi succede qualcosa, vorrei lei accanto per poterle raccontare TUTTO e siccome mimanca piango perché è l'unico sfogo. LEI è LA MIA VITA, SEMPLICEMENTE LA MIA MAMMA. Tra Spagna, Italia and England Fabio:Ciao Rafael come stai? Rafael:Yo stoy bien,y tù? Fabio:Non ci lamentiamo,grazie Roger:Hello! Fabio: Buongiorno Roger Roger: Do Where we pass the Christmas day? Rafael:Yo paso la Navidad con mi familia Fabio: Io passerò il natale con tutti i miei parenti Roger: I go to London to pass the Christmas day with my grandfather. Rafael: Tu abuelo es muy viejo ? Roger: My grandfather is eight-two years old. Drriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Fabio: Roger, Rafa è suonata la ricreazione devo tornare in classe,buona giornata. Rafael: Adiòs amigos, buenos dìas Roger: Hello boy! ,good morning Francesco Soldani II^ D ACCADEVA A NATALE Era il 1917, uno dei terribili anni della prima guerra mondiale. Sulle trincee spirava un vento gelido e c'era tanta neve. I soldati si muovevano cauti, la notte era senza luna, ma serena, tutti avevano tanta paura di incontrare pattuglie nemiche, perché il nemico era lì davanti a loro. Ad un tratto il caporale italiano disse sotto voce: "è NATO!". <<EH?>> rispose un altro senza afferrare l'allusione.<<Deve essere la mezzanotte passata, perbacco è la notte di Natale!. Al mio paese mia moglie e mia madre saranno già in chiesa>>. Un altro compagno osservò:<<Guardate là, c'è una grotta. Andiamo dentro un momento, ci ripareremo dal vento>>. Entrarono nella grotta e il più giovane del gruppo si tolse l'elmetto, si sfilò il passamontagna e si inginocchiò in un cantuccio. Il caporale rimase all'entrata e voltò le spalle all'interno con fare superiore; questo solo perché aveva gli occhi pieni di lacrime. Il più vecchio del gruppo si tolse i guantoni, raccolse un pò di terra umida e manipolandola qualche minuto le diede la forma approssimata di un bambinello da presepio. delle stelle riflessa dalla neve. Prese l'elmetto, all'interno vi pose un fazzoletto e sopra vi adagiò il bambinello di terra. Si scorgeva appena nella fioca luce delle stelle riflessa dalla neve. Il caporale, trascurando ogni prudenza, prese dalla tasca un mozzicone di candela, l'accese e la pose vicino alla culla. Poi sottovoce uno di loro iniziò a recitare il "padre nostro"e tutti lo seguirono. Il raccoglimento durò anche dopo la preghiera. Nessuno voleva spezzare l'atmosfera che si era creata. "FRAHLICHE WEIHNACHTEN"(BUON NATALE) sentirono i soldati italiani dirsi alle spalle con tono sogghignante. Una pattuglia austriaca li aveva presi alla sprovvista. Con le armi puntate stavano all'entrata della grotta. I soldati scattarono in piedi, poi con dolcezza dissero ai loro nemici <<buon natale>>! I nemici abbassarono le armi e guardarono la povera culla. Erano tre giovani e avevano bisogno anche loro di un po’ di presepio, anche se povero. Si guardavano confusi, poi si segnarono e incominciarono a cantare "STILLE NACHT" , la bella melodia natalizia che tutti conoscevano. Tutti si unirono al coro anche se cantavano in lingue diverse. Poi quando fu terminata l'ultima nota del canto,il caporale si avvicinò a uno dei nemici e gli porse la mano che l'altro strinse con calore. Tutti fecero altrettanto augurandosi il Buon Natale. Uno degli austriaci estrasse dalla tasca una scarpetta da neonato e la pose vicino al bambinello. Immediatamente il suo pensiero andò a suo figlio, che aveva visto solo nascere e che ora aveva solo 3 anni. Sussurò con voce rotta:" BUON NATALE Marco,un giorno tornerò e sentirò la tua voce gridare: PAPA'..". Aurora Aliazzo III ^ D Cantar io voglio la Santa Allegrezza di Dio bellezza a maggior dignità s'è incarnato in la Vergine Pia lasciando a Maria la Verginità. Con amor tanto quando volle lo Spirito Santo Quando gravida fosti o Regina il cielo divino facesti stupir quando l'intese Giuseppe devoto cercava un loco per partorir. Con umil gergo, con Maria cercava l'albergo Che certa gente l'avesse condotta in luogo illustre fu fallimento Non vi furon palazzi ne sale ma in misera stalla fuor di Betlem.la fè l'entrata la famiglia così addolorata. San Giuseppe Patriarca sovrano stese la mano per coglier del fieno, ed ei non visto, con mano pia fè il letto a Maria tutto sereno, dove depose la bellezza di tutte le rose. Quando Maria in presepio stava fra due animali la si trovava e l'asinello che era perfetto s'inchinava a quel bel pargoletto e quel gran bove col suo fiato gli dava calore. Al suonar della mazzenotte....... s'apriron le porte dell'alto del ciel e col favor dello Spirito Santo con suoni e canti partorì sul fien nacque il bambino il Re del cielo Sovrano e Divino. Allor discesa dal cielo in terra la musica bella si fe sentir e on organi e gran sinfonia la profezia si sentiva dir Gloria ed onore è nato il Messia il Dio Redentore.Chi non ha visto la luna e le stelle si lucide e belle che il ciel lumino? E i pastori che in campagna stavano accorti dal parto ognun s'allegro dicevan tutti Cristo è nato per nostra salute. Un pastorino con un agnellino lo porge al Bambino con gran devozione e i compagni che furono arrivati dicevan beati quest'orazione: Con forme tali Stanotte è nato fra due animali. Una stella dal ciel più lucente Tre magi d'Oriente si manda a chiamar, Subitamente montarono in sella, e presso una stella san ben camminar, Son tre corone Che al Bambino portavano doni. Arrivati di Erode al palazzo, con tutto quollazzo si voller posar ma per la stella che allor disparve da quelle parti non voller passar, perchè Erode era un Re falso un Re traditore. Si partrono i tre potenti pensoso e in silenzio ognun camminò, E con un corso reale perfetto, giunti a Betlemme ognun si fermò con voglie buone cavalcarono le tre corone. Arrivati Gaspar, Baldassarre, Melchior fer l'etrata ognun si prostrò Chi d'incenso, di mirra, chi d'oro al bambino lasciarono un dono. Per salvazione Dio lor dette la benedizione. Abbiamo inteso da molte persone che al vecchio Simeone l'andò ad offrir subitamente in braccio sel vide predisse a Maria che avea da partir Tormento atroce ed alla fine morire in croce. Volle Iddio venire al mondo con feste, giocando e con allegria ma alla fine fu trafitto in croce avanti a Maria con pena atroce. Per redenzione dell'umana generazione. Ue la Patròene ue la Patròene iess'u chènistre de re còese bòene.. Ue la Patròene ue la Patròene iess'u chènistre de re cèese bòene.... Buon Natale 2013!