Matematica e Statistica Aritmetica - Appunti v. 10 ottobre E NRICO R OGORA1 1 Dipartimento di Matematica ”Sapienza”, Università di Roma Roma, Ottobre 2013 E NRICO R OGORA Matematica e Statistica I fondamenti della geometria euclidea La geometria elementare si basa su pochi concetti primitivi: punti, rette e piani. Tra i concetti primitivi esistono mutue relazioni che indichiamo con parole quali: parallelo, congruente, tra. La descrizione completa di queste relazioni segue dagli assiomi della geometria, che secondo la lezione di Hilbert, si dividono in cinque classi 7 assiomi di connessione (per esempio: due punti distinti determinano completamente una retta) 5 assiomi di ordine (per esempio: di ogni terna di punti su una retta, ce n’è sempre uno e uno solo che giace tra gli altri due). L’assioma di Euclide: In un piano α si può tracciare da ogni punto A esterno ad ogni retta a una e una sola retta che non interseca a, che si dice retta parallela ad a condotta dal punto A. 6 assiomi di congruenza (per esempio: se A e B sono due punti su una retta a e A0 è un qualsiasi punto su una qualsiasi retta a0 , allora, su ognuna delle semirette determinate da A0 su a0 esiste uno e un solo punto B 0 tale che il segmento AB sia congruente al segmento A0 B 0 . Inoltreogni segmento è congruente a sè stesso.) L’assioma di Archimede: sia a una retta, siano A e B due suoi punti e sia A1 un qualsiasi punto tra AeB di a. Siano A2, A3, A4,..., punti scelti in modo che A1 sia tra A e A2, A2 sia tra A1 e A3, A3 sia tra A2 e A4, etc. e siano inoltre i segmenti AA1, A1A2, A2A3, A3A4,... congruenti l’uno all’altro. Allora, in questa serie di punti, esiste sempre un punto An tale che B sta tra A e An.) E NRICO R OGORA Matematica e Statistica La geometria razionale Dagli enti primitivi e dalle relazioni fondamentali è possibile definire tutti gli oggetti e le nozioni della geometria elementare: segmenti, triangoli, perpendicolarità, ecc. Dagli assiomi è possibile dedurre in maniera puramente logica tutti i teoremi della geometria elementare, per esempio il Teorema di Pitagora In un triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Matematica logico intuitiva Ogni parte della matematica può essere fondata su un insieme di enti primitivi ed assiomi in modo tale che ogni risultato segua logicamente dagli assiomi. Ma non è possibile e non bisogna insegnare la matematica partendo dagli assiomi per dimostrare ogni teorema. Il nostro modo di procedere consisterà invece nel cercare di sviluppare l’intuizione sugli oggetti e sulle nozioni di base, di illustrare in esempi alcune proprietà generali e di dimostrare alcune proprietà generali suggerite dall’intuizione e dagli esempi a partire da altre proprietà già note o intuitive o che verranno esplicitamente assunte e che potrebbero essere dimostrate in maniera puramente logica a partire da un piccolo numero di assiomi. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica L’aritmetica razionale L’accento degli sviluppi formali che affronteremo nel corso sarà sugli aspetti numerici, anche se appoggeremo costantemente la nostra intuizione sulla geometria. Anche l’aritmetica può essere fondata assiomaticamente. Presentiamo brevemente un sistema di assiomi che caratterizzano i numeri naturali, cioè la serie dei numeri uno, due, tre, quattro, ecc. che utilizziamo da sempre per contare. Enti primitivi 1 L’insieme dei numeri naturali, N. 2 Il numero uno, 1. 3 La nozione di successivo, che indiceremo s Assiomi uno è un numero intero, ovvero a ∈ N. il successivo di un numero è un numero uno non è il successivo di alcun numero se i successivi di due numeri sono uguali, anche i numeri sono uguali se un sottoinsieme A di N contiene il numero uno e i successivo di ogni suo elemento, allora A = N. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Le operazioni aritmetiche e lo loro proprietà Nell’ambito della teoria assiomatica di Peano possiamo definire le operazioni aritmetiche di somma e prodotto e dimostrare le loro proprietà. La somma La definizione è induttiva 1. a + 1 = s(a) 2. a + s(b) = s(a + b) Il prodotto La definizione è induttiva 1. a ∗ 1 = a 2. a ∗ s(b) = a ∗ b + a Utilizzando gli assiomi di Peano è possibile dimostrare le consuete proprietà della somma e del prodotto: Commutatività della somma m + n = n + m e associatività della somma (m + n) + q = m + (n + q). Commutatività del prodotto m ∗ n = n ∗ m e associatività del prodotto (m ∗ n) ∗ q = m ∗ (n ∗ q). Distributività del prodotto rispetto alla somma (m + n) ∗ q = (m ∗ q) + (n ∗ q). E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Possiamo dimostrare che due più due fa quattro!! Definiamo innanzitutto 2 = s(1) 3 = s(2) 4 = s(3) Allora 2 + 2 = 2 + s(1) = (prop. 2. della somma) = s(2 + 1) = (prop. 1. della somma) = s(s(2)) = s(3) = 4 E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Una nota sulla caratterizzazione dei numeri naturali Gli assiomi di Peano caratterizzano l’insieme dei numeri naturali dal punto di vista della struttura, non degli elementi, Cosı̀, se chiamiamo N l’insime dei numeri pari, se chiamiamo uno il numero 2, e se definiamo s come il numero pari successivo, anche l’insieme dei numeri pari verifica gli assiomi di Peano. Ma si tratta solo di una questione di nomi assegnati alle cose. Dal punto di vista strutturale esiste una sola struttura matematica che verifica gli assiomi di Peano, ovvero, pur di cambiare il nome agli oggetti possiamo identificare tra loro due qualsiasi terne (N, 1, s) che verificano gli assiomi di Peano. È pur sempre vero che l’insieme dei numeri naturali contiene sempre dei sottoinsiemi propri (per esempio quello dei numeri pari) in cui si può scegliere un elemento e si può definire una opportuna nozione di successivo (che non è la restrizione di quella definita sull’insieme primitivo) in modo da ottenere un nuovo modello degli assiomi di Peano. Questo fatto paradossale ha a che fare con la natura dell’infinito matematico, come già osservò Galieleo riflettendo sul fatto che i numeri interi sono tanti quanti i loro quadrati. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Galileo - sull’infinito Queste son di quelle difficoltà che derivano dal discorrer che noi facciamo col nostro intelletto finito intorno agli infiniti dandogli quegli attributi che noi diamo alle cose finite e terminate; il che penso che sia inconveniente, perchè stimo che questi attributi di maggiornaza, minorità e eguaglità non convenghino a gl’infiniti, de i quali non si può dire, uno esser maggiore o minore o eguale all’altro. [...] io non veggo a che ad altra decisione si possa venire, che a dire, infiniti essere tutti i numeri, infiniti i quadrati, infinite le loro radici, nè la moltitudine dei quadrati esser minore di quella di tutti i numeri, nè questa maggior di quella, e in ultima conclusione, gli attributi di eguale, maggiore e minore non aver luogo ne gli infiniti, ma solo nelle quantità terminate [Galiei G., Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, 1638]. Alla fine del 1800 Cantor mostrò come sia possibile confrontare gli insiemi infiniti. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Nozioni e notazioni insiemistiche Nell’enunciato degli assiomi di Peano si fa riferimento a semplici concetti della teoria degli insiemi. Ci guardiamo bene dall’accennare alla teoria assiomatica degli insiemi, ritenendo più che appropriata l’idea che ognuno di noi ha di insieme, sottoinsieme, elemento, appartenenza di un elemento ad un insieme. Faremo uso senz’altro di semplici notazioni insiemistiche quali a ∈ A per dire che a appartiene ad A, ovvero che a è un elemento di B A ⊆ B per denotare che l’insieme A è un sottoinsieme dell’insieme B ovvero che tutti gli elementi di A sono anche elementi di B. Si noti che è improprio utilizzare il simbolo a ⊆ A perchè un elemento non è un insieme. È invece corretto scrivere {a} ⊆ A, dove {a} indica l’insieme costituito dal solo elemento a. Si noti anche che l’uguaglianza di insiemi A = B equivale alle due condizioni A ⊆ B e B ⊆ A e quindi per verificare l’uguaglianza di due insiemi bisogna verificare che tutti gli elementi del primo appartengono al secondo e tutti gli elementi del secondo appartengono al primo. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Altri simboli e notazioni Simboli logici ∃, esiste; ∀, per ogni; ⇒, implica; ⇔, se e solo se. Simboli logici ∪, unione; ∩, intersezione; ×, prodotto cartesiano; \, differenza; ⊂ sottoinsieme; ∅, insieme vuoto; ∈, appartiene. Alfabeto greco α, alfa; β, beta; γ, gamma; δ, delta; , epsilon; ζ, zeta; η, eta; θ, teta; ι, iota; κ, kappa; λ, lambda; µ, mi; ν, ni; ξ, xi; o, omicron; π, pi; ρ, ro; σ, sigma; τ , tau; υ, upsilon; φ, fi; χ, chi; ψ, psi; ω, omega; E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Il numero zero L’esigenza del contare porta all’introduzione dei numeri interi. L’esigenza di suddividere porta all’introduzione delle frazioni. L’esigenza di conteggi più astratti porta all’introduzione dei numeri relativi e dello zero. L’esigenza di misurare porta all’introduzione dei numeri reali. L’introduzione dello zero è necessaria per contare l’assenza. Questa idea sta alla base deil sistemi di numerazione decimale. La notazione 1432 per il numero millequattrocentotrentadue indica che tale numero è composto da una migliaia, quattro centinaia, tre decine e due unità. Lo zero è necessario per esprimere numeri quali 1020, costituito da una migliaia, nessuna centinaia, due decine e nessuna unità. La nostra notazione decimale può essere sostituita da notazioni in base diverse, come quella in base due o in base sedici, che sono importanti nei sistemi elettronici di gestione dell’informazione. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Rappresentazione dei numeri naturali sulla retta Per rappresentare i numeri naturali sulla retta è necessario fissare un punto origine O e un punto unità U. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Rappresentazione dei numeri interi sulla retta Proseguendo la costruzione anche a sinistra del punto origine, si rappresentano sulla retta i numeri interi, cioè i numeri . . . ,-4,-3,-2,-1,0,1,2,3,4,. . . . Indicheremo con Z l’insieme dei numeri interi. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Operazioni aritmetiche e ordinamento dei numeri interi Si daranno per scontate le capacità di svolgere correttamente le operazioni aritmetiche sui numeri naturali e le conoscenze relative all’ordinamento degli stessi. Notiamo semplicemente che è possibile definire le operazioni sui numeri interi in maniera completamente geometrica. Somma e prodotto E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Algoritmo per la divisione La notazione posizionale in base dieci permette di introdurre procedure efficaci per operare sui numeri. Sono ben noti dalla scuola elementare gli algoritmi per eseguire somme e prodotti in colonna e per eseguire la divisione con il resto. 1 − 1 3 2 5 7 6 9 7 − 8 4 1 3 2 6 1 4 Per eseguire questi algoritmi bisogna saper calcolare le somme e i prodotti degli interi 0, 1, . . . , 9 e saper separare le unità dalle decine per i riporti. Il risultato della divisione di un dividendo m per un divisore n è un quoziente q e un resto r determinati dalle condizioni m =n·q+r E NRICO R OGORA 0 ≤ r < n. Matematica e Statistica Suddivisione di una unità in parti uguali nasce spesso l’esigienza di suddividere una unità in parti uguali. La procedura per la suddivisione di un segmento in n parti uguali è fattibile con riga e compasso ed è illustrata nella figura seguente. L’esigenza di suddividere un numero in parti uguali viene risolta introducendo l’insieme dei numeri razionali, che indicheremo con Q. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Definizione formale di numero razionale Q = Z × Z/ ∼, dove (a, b) ∼ (c, d) ⇔ ad = bc. Somma (a, b) + (c, d) = (ad + bc, bd) Prodotto (a, b) ∗ (c, d) = (ac, bd) Ordine Se a, b, c, d > 0, allora (a, b) > (c, d) se e solo se ad > bc E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Tra due numeri razionali ne esiste sempre un terzo Se a e b sono due numeri razionali, anche (a + b)/2 è un numero razionale, ed è compreso tra i a e b. Infatti, supponiamo a < b (altrimenti basta scambiare a con b). Allora a = a/2 + a/2 < a/2 + b/2 < b/2 + b/2 = b. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica I punti razionali sono densi sulla retta Per ogni punto della retta e per ogni > 0, esiste un punto razionale q che dista da P meno di È una conseguenza dell’assioma di Archimede. Supponiamo che P sia dalla stessa parte di U rispetto ad O. Sia n1 l’ultimo numero naturale tale che n0 ≤ P ma (n0 + 1) > P. Allora almeno uno tra i punti n0 e n0 + 1 dista da P meno di 1. Suddividiamo ora l’intervallo OU in dieci parti. Sia n1 tale che n0 + n1 /10 ≤ P ma n0 + (n1 + 1)/10 > P. Allora almeno uno tra i punti n0 + n1 /10 e n0 + (n1 + 1)/10 distano da P meno di 1/10. Iterando la suddivisione in dieci parti il segmento già suddiviso al passo precedente otteniamo due punti razionali, n0 + n1 /10 + n2 /100 + · · · + nk /10k ≤ P < < n0 + n1 /10 + n2 /100 + · · · + (nk + 1)/10k tali che almeno uno dei due dista da P meno di 1/10k . Pur di prendere k abbastanza grande, 1/10k si può rendere minore di ogni > 0 fissato. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Espansione decimale Indichiamo il numero n0 + n1 /10 + n2 /100 + · · · + nk /10k con la notazione decimale n0 , n1 n2 . . . nk . Abbiamo dimostrato nella slide precedente che ad ogni punto della retta possiamo associare una espansione decimale infinita, ottenuta approssimando sempre meglio il punto dato con particolari punti razionali. Può succedere che ad un certa iterazione il punto n0 .n1 . . . nk cada esattamente sul punto P. Proseguendo con la procedura descritta, abbiamo in questo caso che nh = 0 per tutti gli h ≥ k . Conveniamo di abbreviare la successione n0 , n1 n2 . . . nk 0000 . . . con n0 , n1 n2 . . . nk . E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Esistono punti non razionali La densità dei punti razionali sulla retta pò lasciarci con il dubbio che tutti i punti della retta siano razionali. Questo infatti venne assunto da Pitagora e dalla sua scuola agli albori della matematica greca. M A NON È COS Ì . Si consideri per esempio il punto P seguente. Si costruisca un quadrato sul segmento OU e si tracci la circonferenza di centro O e raggio uguale alla diagonale OX del quadrato appena costruito. Sia P il punto di intersezione della circonferenza con la retta per O e per U. Se P fosse un punto razionale x = m/n, per il teorema di Pitagora sarebbe m2 = 2n2 . (1) Possiamo sempre supporre che n e m siano privi di fattori comuni. Da (1) segue che m2 è pari e quindi m è pari e m2 è divisibile per 4, cioè 4q = 2n2 che, dividendo ambo i menmbri per 2, implica n2 pari e quindi n pari. Ma questo è assurdo, avendo supposto m ed n privi di divisori comuni. L’assurdo viene dall’aver supposto che P sia razionale e quindi P non è razionale. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Definizione di numero reale Un numero reale è una qualsiasi espressione decimale infinita. Abbiamo visto precedentemente come ad ogni punto della retta è possibile associare una espansione decimale infinita, iterando il processo di approssimazioni con multipli dell’unità, della decima parte dell’unità, della centesima parte dell’unità, ecc. Il viceversa non si può dimostrare. Assumiamo come assioma che ad ogni espansione decimale infinita sia possibile associare uno ed un solo punto della retta, con l’eccezione che all’espansione n0 , n1 . . . nk 0000 . . . corrisponde lo stesso punto n0 , n1 . . . (nk − 1)9999 . . . (infatti la distanza tra queste espansioni si può rendere arbitrariamente piccola). E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Divisione con il resto e rappresentazione decimale di un numero razionale L’espansione decimale associata ad un punto razionale può essere calcolata utilizzando l’algoritmo per la divisione intera, abbassando uno zero per ogni nuova cifra decimale che si vuole calcolare. Per esempio 1 I 7 I ———– 1 0 I 0.142857 3 0 I 2 0 I 6 0 I 4 0 I 5 0 I 1 I Si ha allora che 1 = 7 ∗ 0.142857 + 1/1000000. Inoltre, iterando la procedura i resti si ripetono e la rappresentazione decimale diventa periodica. Questa proprietà caratterizza le espansioni decimali dei numeri razionali come quelle periodiche da un certo punto in avanti (eventualmente con ripetizione infinita di zeri). E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Rappresentazione dei numeri reali sulla retta Abbiamo detto che, in conseguenza dell’assioma di Archimede, ad ogni punto della retta. una volta fissata un’origine e un punto unità, corrisponde una espressione decimale infinita. Viceversa, Assioma di completezza ad ogni espressione decimale infinita, corrisponde un solo punto della retta E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Difficoltà della definizione di numero reale Abbiamo definito un numero reale come una qualsiasi espressione decimale finita modulo la relazione di equivalenza che identifica n0 , n1 n2 . . . nk 999999 . . . con n0 , n1 n2 . . . (nk + 1) Questa definizione non pone problemi quando si vuole introdurre un ordinamento sull’insieme dei numeri reali ma risulta complicatodefinire le operazioni aritmetiche e dimostrarne le proprietà. È conveniente, a questo scopo, usare definizioni più astratte ma più maneggevoli. Non ci interessa entrare nei dettagli di tali costruzioni e ci limiteremo ad assumere che Sull’insieme dei numeri reali si possono definire le ordinarie operazioni aritmetiche che godono di tutte le proprietà di cui godono nel campo razionale Sostituendo a due numeri reali α e β loro approssimazioni decimali αk e βh dal prodotto αk ∗ βh si può trarre una approssimazione decimale di α ∗ β che, pur avendo in generale un numero di decimali “esatti” inferiori a quelli di αk e βh può essere resa arbitrariamente precisa aumentando la precisione di αk e di βh . E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Propagazione dell’incertezza 1 2 Se una misura positiva µ è compresa tra due valori, a ≤ µ ≤ b, l’incertezza della misura è ∆ = b − a. Date due misure, a ≤ µ ≤ b e a0 ≤ µ0 ≤ b0 come si propagano le incertezze e le incertezze relative per le operazioni aritmetiche? + − ∗ / a + a0 ≤ µ + µ0 ≤ b + b0 a − b0 ≤ µ − µ0 ≤ b − a0 a ∗ a0 ≤ µ ∗ µ0 ≤ b ∗ b0 a/b0 ≤ µ/µ0 ≤ b/a0 ∆µ+µ0 = ∆µ + ∆µ0 ∆µ−µ0 = ∆µ + ∆µ0 ∆µ∗µ0 = b∆0 + a0 ∆ ∆µ/µ0 = (b0 ∆µ + a∆µ0 )/a0 b0 L’ultima uguaglianza si dimostra cosı̀. ∆µ/µ0 = b/a0 − a/b0 = (b0 b − a0 a)/a0 b0 = (bb0 − ab0 + ab0 − aa0 )/a0 b0 = (b0 ∆µ + a∆µ0 )/a0 b0 E NRICO R OGORA Matematica e Statistica (2) Errore assoluto e errore relativo Le formule per l’incertezza del prodotto e del quoziente di due misure sono più complicate e asimmetriche rispetto a quelle per l’incertezza della somma e della differenza. È possibile ottenere formule approssimate più simmetriche introducendo nuove variabili: c= b+a 2 δ= b−a 2 c0 = b 0 + a0 2 δ0 = b 0 − a0 2 In queste nuove variabili a=c−δ b =c+δ a0 = c 0 − δ 0 b0 = c 0 + δ 0 . δ prende il nome di errore assoluto e δ/c prende il nome di errore relativo. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Errore relativo del prodotto I Indichiamo con [a, b] = {x ∈ R|a ≤ x ≤ b}. Supponiamo µ ∈ [c − δ, c + δ] µ0 ∈ [c 0 − δ 0 , c 0 + δ 0 ] Allora µ · µ0 ∈ [c · c 0 − δc 0 − δ 0 c + δ · δ 0 , c · c 0 + δc 0 + δ 0 c + δ · δ 0 ] Si osservi che il punto medio di quest’ultimo intervallo non è c · c 0 a causa del termine δ · δ 0 . Quando è possibile trascurare questo termine? Esperimento delta1=0.1 delta2=0.2 c1*c2-delta1*c2-delta2*c1 c1*c2-delta1*c2-delta2*c1+delta1*delta2 delta1=0.000001 delta2=0.000002 c1*c2-delta1*c2-delta2*c1 c1*c2-delta1*c2-delta2*c1+delta1*delta2 E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Errore relativo del prodotto II Conseguenze dell’esperimento Se gli errori relativi sono molto piccoli, il termine δ · δ 0 è trascurabile. Calcolo approssimato Nell’ipotesi che δ · δ 0 sia trascurabile, abbiamo approssimativamente µ · µ0 ∈ [c · c 0 − δc 0 − δ 0 c, c · c 0 + δc 0 + δ 0 c] Calcolo approssimativo dell’errore relativo del prodotto Se il prodotto degli errori assoluti è trascurabile, allora l’errore relativo del prodotto è CIRCA (δc 0 + δ 0 c)/c · c 0 = δ/c + δ 0 /c 0 in altre parole L’ ERRORE RELATIVO DEL PRODOTTO È APPROSSIMATIVAMENTE LA SOMMA DEGLI ERRORI RELATIVI E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Errore relativo del quoziente Valgono risultati analoghi per l’errore relativo del quoziente Calcolo approssimato Nell’ipotesi che δ · δ 0 e (δ 0 )2 siano trascurabili, abbiamo approssimativamente µ/µ0 ∈ [c/c 0 − δc 0 − δ 0 c, c/c 0 + δc 0 + δ 0 c] Calcolo approssimativo dell’errore relativo del quoziente Nell’ipotesi che δ · δ 0 e (δ 0 )2 siano trascurabili, allora l’errore relativo del quoziente è CIRCA (δc 0 + δ 0 c)/c · c 0 = δ/c + δ 0 /c 0 in altre parole L’ ERRORE RELATIVO DEL QUOZIENTE È APPROSSIMATIVAMENTE LA SOMMA DEGLI ERRORI RELATIVI E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Arrotondamento, troncamento Indichiamo un numero, di cui conosciamo esattamente solo le prime cifre decimali, con una notazione del tipo 137.4215062. . . Troncamento Il troncamento alla i-esima cifra decimale significa semplicemente sostituire il numero dato con quello che si ottiene eliminando dutte le cifre successive alla i-esima. Per esempio, il troncamento del numero dato nell’esempio alla terza cifra è 137.421 Arrotondamento l’arrotondamento alla i-esima cifra decimale si fa guardano la cifra (i+1)-esima. Se questa cifra è minore o uguale a 5, l’arrotondamento coincide con il troncamento, altrimenti la cifra i-esima viene aumentata di 1. In particolare, se la cifra i-esima è 9, viene sostituita con 0, aumentando di uno, con la stessa cautela riguardo al 9, anche la cifra i − 1-esima. Per esempio, l’arrotondamento del numero dato nell’esempio alla terza cifra è 137.422 e l’arrotondamento di 0.99999 . . . alla terza cifra è 1.000. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Osservazioni sull’arrotondamento La procedura di arrotondamento è in realtà più complicata di quella descritta nella slide precedente. Esistono delle specifiche internazionali descritte nel documento IEC 60559 standard reperibile in rete al sito http://www.iso.org Informazioni riassuntive si possono ottenere anche da wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/IEEE_floating_point E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Arrotondamento e trocancamento con R e=exp(1) round(e,4) #L’operazione di troncamento va definita tronca=function(x,digits=0){ return(trunc(x*10ˆdigits)/10ˆdigits) } tronca(e,4) È meglio il troncamento o l’arrotondamento? Vediamo come si comportano nell’approssimazione di e2 . eˆ2 round(e,4)*round(e,4) tronca(e,4)*tronca(e,4) Le regole per l’arrotondamento non sono banali round(1.5) round(0.5) round(0.500001) E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Calcoli approssimati Regola pratica per operare con i calcoli approssimati Step 1, arrotondare tutti i termini allo stesso numero di cifre decimali di quello che ha il numero minimo di cifre decimali esatte Step 2 Arrotondare il risultato al numero di cifre decimali di cui allo step 1 NOTA: 12 ha infinite cifre decimali esatte, uguali a zero. 1.3... ha una cifra decimale esatta 1.3 ha infinite cifre decimali esatte. Attenzione però che non si pone spesso cura a differenziare una approssimazione (1.3...) da un decimale esatto (1.3) Esempio: Calcolare (1.13...+0.24273..)*7.248+0.1 Il numero minimo di cifre decimali esatte dei diversi termini è 2, quindi calcolare (1.13+0.24)*7.25+0.1. Il risultato è 10.0325. arrotondare il risultato alla seconda cifra decimale. Il risultato è 10.03. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Approssimazioni per troncamento e arrotondamento Un numero reale α può essere approssimato con un numero decimale per troncamento o per arrotondamento. Per esempio, il troncamento alla quarta cifra decimale del numero di Nepero e è 2.7182 mentre l’arrotondamento alla quarta cifra decimale è 2.78183. Indicheremo la prima circostanza con la scrittura e = 2.7182 . . . e la seconda, con la scrittura e = 2.7183 · · · Dalla prima segue 2.7182 ≤ e < 2.7183 e dalla seconda 2.71825 ≤ e < 2.71835 Essendo e = 2.718281828 . . . l’approssimazione per arrotondamento è più vicina al vero valore. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Calcoli approssimati Sia a = 2.145 . . . , b = 4.191 . . . e c = 3.154 . . . . Determinare le cifre decimali esatte del numero b2 − 3 · a . c Sappiamo che 2.145 ≤ a < 2.146 4.191 ≤ b < 4.192 3.154 ≤ c < 3.155 e quindi 3.526618 = 4.191 ∗ 4.191 − 3 ∗ 2.146 b2 − 3 · a < 3.155 c 4.192 ∗ 4.192 − 3 ∗ 2.145 < = 3.531346 3.154 2 = 3.5 . . . in quanto la Quindi possiamo solo affermare che b −3·a c seconda cifra decimale potrebbe essere, con le informazioni di cui disponiamo, 2 o 3. L’arrotondamento alla seconda cifra decimale è invece 3.53 · · · . E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Calcoli approssimati (II) Sia a = 2.145 · · · , b = 4.191 · · · e c = 3.154 · · · . Determinare le cifre decimali esatte del numero b2 − 3 · a . c Sappiamo che 2.1445 ≤ a < 2.1455 4.1905 ≤ b < 4.1915 3.1535 ≤ c < 3.1545 e quindi 3.526324 = 4.1905 ∗ 4.1905 − 3 ∗ 2.1455 b2 − 3 · a < 3.1545 c 4.1915 ∗ 4.1915 − 3 ∗ 2.1445 < = 3.531052 3.1535 2 = 3.5 . . . Anche in questo caso possiamo solo affermare che b −3·a c in quanto la seconda cifra decimale potrebbe essere, con le informazioni di cui disponiamo, 2 o 3. L’arrotondamento alla seconda cifra decimale è invece 3.53 · · · . E NRICO R OGORA Matematica e Statistica Bibliografia B. De Finetti, Matematica logico intuitiva, ed. Cremonese, 1959. P. Halmos, Teoria elementare degli insiemi, Feltrinelli, 1970. D. Hilbert, Grundlagen der Geometrie, (1899), trad. inglese, The foundations of Geometry, disponibile su www.gutemberg.net (EBook n. 17384). G. Israel, A. Milàn Gasca, Pensare in matematica, Zanichelli, 2012. E NRICO R OGORA Matematica e Statistica