Volume 9, numero 01 Sommario 05.01.2014 Economia Editoriale Nulla è per sempre Senza il lavoro, senza la dignità Minipost 29.12.2013 Gli speculatori non muoiono mai Monte dei Paschi di Germania Minipost Senza il lavoro, senza la dignità Propaganda di regime sulla diminuzione delle tasse Crocetta si tiene le province e perde la maggioranza Un nuovo anno per andare oltre - di Roberto Fico Minacce di morte a Napolitano sulla pagina Facebook di Repubblica Le morti sul lavoro non conoscono crisi La legge elettorale del M5S Le mani sulle pensioni Muro del pianto L'Ultimo Cenone Thamsanqa Jantjie uomo dell'anno Passaparola Passaparola - L'Industria delle malattie - Alessandro Lanzani Politica Messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo Europa così vicina, così lontana La Cancellieri e l'indulto mascherato "Osservate questi grandi re e rajah anche in Occidente - con i loro grandi castelli e forti. Questi imperatori si consideravano immortali. Ma adesso, quando osserviamo queste strutture, è piuttosto stupido. Guardate la Grande Muraglia cinese. Ha creato un’immensa sofferenza ai sottoposti che l’hanno costruita. Ma questi lavori sono stati svolti con un pensiero: “Il mio potere e il mio impero dureranno per sempre”. Come il Muro di Berlino - alcuni leader comunisti della Germania dell’Est dissero che sarebbe durato almeno mille anni. Tutti questi sentimenti provengono dall’aggrapparsi a loro stessi e al loro partito o alle loro credenze e dal pensare che rimarranno per sempre. Ora è vero che abbiamo bisogno del desiderio positivo come parte della nostra motivazione – senza desiderio non c’è movimento. Ma il desiderio unito all’ignoranza è pericoloso. Il sentimento di permanenza che spesso crea un’idea del tipo “Io rimarrò per sempre” non è realistico. Questa è ignoranza. E quando la unisci al desiderio – alla volontà di volere di più, qualcosa di più, di più – crea ancora più problemi." Dalai Lama Salute/Medicina Il falso mito della vivisezione utile alla scienza 1 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Vent’anni fa aveva perso il lavoro alla Danieli, ma era riuscito a ripartire, trovando un’occupazione alle latterie friulane di Campoformido. Ora quegli antichi problemi sono riapparsi in tutta la loro gravità. Non ce l’ha fatta a reggere questo nuovo peso e a 54 anni Giuseppe Bassi di Godia, ha deciso di farla finita, togliendosi la vita nel garage della sua abitazione di Udine. E’ morto così un operaio delle latterie friulane, che fino al giorno prima aveva partecipato ai presidi dei sindacati per difendere il posto di lavoro. Secondo la testimonianza di alcuni sindacalisti a lui vicini l’uomo in questi giorni aveva più volte manifestato una forte preoccupazione per il rischio di perdere nuovamente il lavoro. Nello stabilimento la tensione è altissima e i sindacati temono di non riuscire più a gestire la protesta. Dai colleghi dell’uomo è anche arrivato un duro monito ai dirigenti delle Latterie: "Non si presentino ai funerali". Bassi era anche impegnato nel sociale: era presidente della squadra di calcio dilettanti della Fulgor di Godia." Il Messaggero Veneto Gli speculatori non muoiono mai Economia 29.12.2013 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); >>> Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre. Non perdere questo appuntamento! Iscriviti all'evento Facebook e invita parenti e amici. I valori sono discesi a livelli fantasticamente bassi; le imposte sono cresciute; la nostra capacità di pagamento è diminuita; ogni categoria di amministrazione deve tener conto di una notevole diminuzione delle sue entrate; nelle correnti commerciali si è prodotto un vero congelamento delle possibilità di scambio; per ogni dove si posano le foglie secche dell'iniziativa industriale; gli agricoltori non trovano mercati di sbocco per i prodotti della terra, e migliaia di famiglie hanno perduto i risparmi pazientemente accumulati in lunghi anni. Ancora più grave è la circostanza che una folla di disoccupati si trova di fronte al tetro problema della propria esistenza, mentre un numero non minore di cittadini continua a lavorare con scarso profitto. Solamente uno sciocco ottimista potrebbe negare l'oscura realtà del momento. Eppure le nostre vicende non derivano da alcun fallimento sostanziale. Né siamo colpiti da alcun flagello di locuste. Questo accade perché quanti dominano nel campo dello scambio dei beni materiali, venuti meno dapprima al loro compito per ostinazione ed incompetenza, ammettono poi il loro fallimento ed abdicano alle loro responsabilità. Davanti al tribunale dell'opinione pubblica, condannati dal cuore e dalla mente degli uomini, stanno i sistemi degli speculatori. Di fronte al fallimento del credito hanno saputo soltanto proporre di ricorrere a nuove concessioni di credito. Quando è stato loro impossibile continuare a prospettare il miraggio del profitto per indurre a seguire le loro false teorie di governo, hanno creduto di poter correre ai ripari con pietose esortazioni invitanti a concedere ancora la perduta fiducia. Non conoscono altre norme, che quelle di una generazione di difensori dei propri interessi. Non hanno alcuna larghezza di visione, e quando manca tale elemento i popoli decadono.La misura più o meno vasta di una restaurazione dipenderà dalla proporzione nella quale verranno applicati valori sociali più nobili di quelli del puro e semplice profitto monetario. La felicità non consiste esclusivamente nel possesso del denaro; essa si concreta nella gioia del raggiungimento di uno scopo, nell'emozione data da ogni sforzo di creazione. Nella folle rincorsa dietro profitti evanescenti non si deve più dimenticare la gioia e lo stimolo morale prodotti dal lavoro. Il riconoscere la falsità della ricchezza puramente materialistica come indice di successo procede di pari passo con l'abbandonare la falsa convinzione che i posti di alta responsabilità pubblica e politica si identificano con i fini dell'ambizione e del profitto personale. Bisogna porre fine a quella linea di condotta bancaria e commercialistica che ha permesso di perpetuare impunemente il male secondo criteri spietatamente egoistici. C'è poco da meravigliarsi di fronte alla diminuita fiducia, perché la confidenza prospera solo se alimentata dall'onestà, dal senso dell'onore, dal mantenimento delle obbligazioni assunte, da un costante spirito di protezione e da una linea di condotta altruistica. In mancanza di tali elementi la fiducia è destinata a morire. Ma la ricostruzione non esige solo modificazioni di indole morale. Il nostro primo grande compito è di dare lavoro al popolo. Non è un problema insolubile, se affrontato con saggezza e coraggio. Può essere parzialmente risolto per mezzo di ingaggi diretti da parte del governo, affrontando la questione come si affronterebbe in caso di bisogno la mobilitazione per una guerra; ma nello stesso tempo non dimenticando che tale impiego di uomini va diretto al compimento di opere di grande utilità pubblica, realizzando progetti adatti a provocare e riorganizzare l'uso delle nostre risorse nazionali. Questo compito può essere facilitato dal ridurre le imposte. Può essere facilitato unificando attività oggi inadeguate, antieconomiche e mal distribuite. Può essere facilitato per mezzo di un progetto nazionale per l'organizzazione e la sorveglianza sui trasporti, le comunicazioni e altri servizi, che hanno un carattere spiccatamente pubblico. Molti sono i mezzi per risolvere il problema, che non verrà tuttavia mai risolto soltanto col continuare a parlarne. Occorre agire: e dobbiamo agire rapidamente. Le nostre relazioni commerciali con l'estero, benché importanti, dal punto di vista dell'urgenza vengono necessariamente in seconda linea, e non possono essere affrontate che dopo la riorganizzazione di una salda economia nazionale. Infine, nel nostro progresso verso una ripresa del lavoro occorre tenere presenti due salvaguardie contro i mali del vecchio ordine di cose: bisogna esercitare una stretta sorveglianza su tutto il sistema bancario, creditizio e di investimento del denaro; bisogna finirla con le speculazioni basate sul denaro altrui; ed è necessario prendere disposizioni per raggiungere una correttezza adeguata, ma solida. 2 Il falso mito della vivisezione utile alla scienza Salute/Medicina 30.12.2013 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); >>> Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre. Non perdere questo appuntamento! Iscriviti all'evento Facebook e invita parenti e amici. "Il Comitato Scientifico Equivita esprime profondo rammarico per gli insulti giunti alla studentessa Caterina, che aveva difeso i test su animali, da parte di persone inqualificabili, che sono state definite “animaliste” ma di certo non lo erano, in quanto prive di rispetto per il prossimo e per la sofferenza altrui. Equivita esprime inoltre uguale rammarico e stupore nel constatare che decine di anni da noi impiegati nell’informazione dell’opinione pubblica sembrerebbero non avere lasciato traccia, a giudicare dai commenti dei quotidiani, che scrivono “si deve trovare un compromesso tra i due fronti opposti degli animalisti e degli scienziati”. L’errore più grave che si possa fare è quello di parlare di un conflitto tra i diritti della scienza e quelli degli animali. L’unico conflitto esistente è quello tra una ricerca non-scientifica perché basata su di un presupposto errato (che vede nelle prove su di una specie indicazioni utili per un’altra specie) e una ricerca ben più aggiornata e avanzata, che le straordinarie nuove conquiste della scienza (nella genetica, nella biologia, nell’informatica, nella chimica, ecc) ci permettono di utilizzare. E' necessario capire che siamo fortunati perché sia il rispetto dei diritti degli animali, sia il progresso scientifico, tanto necessario per sconfiggere le gravi patologie come quella di Caterina, vanno nella stessa direzione: il superamento dei test su animali. Il cambiamento epocale annunciato negli USA dall’Accademia Nazionale delle Scienze con il documento “Toxicity testing in the 21st Century” (i test di tossicologia rappresentano, ricordiamo, il 75% delle prove su animali) metterà da parte, in quanto non predittivi per la nostra specie, gli animali da laboratorio, sostituendoli con la ricerca in vitro su cellule e tessuti umani. Infatti ogni specie può essere modello soltanto di se stessa. Tale ricerca oltre a ridurre i costi, fornisce risposte assai più predittive, complete e veloci. La rivoluzione annunciata nella ricerca tossicologica è già in corso negli USA dal 2007, con un importante programma federale di tossicologia cellulare… Questo avviene mentre l’Europa continua ad abbarbicarsi ai vecchi e inutili test su animali, non tutelando a dovere la nostra salute e tanto meno l’ambiente (che urge invece tutelare perchè l’inquinamento chimico è causa del pauroso aumento di tumori, in particolare nei bambini, di malattie neurodegenerative, di malformazioni, sterilità, e altro ancora). Herman Koeter, già direttore dell’EFSA ha scritto: “Le nuove tecnologie generano una mole di conoscenza mai raggiunta né individuata. L’uso degli animali diverrà obsoleto in un futuro assai vicino” (comunicato stampa conclusivo, 7° Congresso mondiale sulla Sperimentazione animale, Roma 01.09.2009). Usare le prove su animali, disponendo oggi di metodi di valutazione di gran lunga più affidabili, significa sperperare immense risorse, causare sofferenze inutili e un ritardo irrecuperabile nella ricerca. Quanto abbiamo qui riportato è stato comprovato da studi sempre più numerosi pubblicati dalle massime riviste scientifiche del mondo (Nature, Science, Scientific American, Lancet, British Medical Journal, ecc.). Uno per tutti, ecco un recente articolo del New York Times che riporta un estratto degli atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze(PNAS). Il pezzo riguarda uno studio, durato 10 anni, con il quale gli scienziati hanno dimostrato che l’avere usato i topi per la ricerca su tre patologie molto diffuse: sepsi, traumi e ustioni, li ha portati del tutto fuori strada nelle conclusioni raggiunte ... e ha fatto produrre 150 farmaci inutili." Fabrizia Pratesi de Ferrariis, Equivita Propaganda di regime sulla diminuzione delle tasse Minipost 30.12.2013 Passaparola - L'Industria delle malattie - Alessandro Lanzani Passaparola 30.12.2013 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "La propaganda di regime ha iniziato a imbonire gli italiani dicendo una bugia sulla diminuzione delle tasse. La pressione fiscale nel 2013 è aumentata ed aumenterà anche nel prossimo triennio. I cittadini e le piccole e medie imprese sanno che la realtà è dura, stanno facendo i conti con l’aumento degli acconti Ires, Irap, Irpef, con la Tares e ancora Accise e Tari oltre alla riduzione delle aliquote sulle spese detraibili. Ci trattano da fessi." Barbara Lezzi, M5S Senato 3 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); >>> Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre. Non perdere questo appuntamento! Iscriviti all'evento Facebook e invita parenti e amici. "Il concetto di salute è in mano a Big Pharma che è la somma delle aziende che si occupano nel mondo di diagnosi, monitoraggio e terapia. Questo business vale 1.000 miliardi di dollari, di cui più di 300 destinati a attività di marketing. Ed è in questo marketing che si crea il concetto di salute o di malattia non finalizzata al benessere delle persone, ma al profitto di queste aziende. " Il Passaparola di Alessandro Lanzani, Medico, specialista in ortopedia e medicina dello sport "Un caro saluto agli amici del blog di Beppe Grillo, sono Alessandro Lanzani, medico sportivo, mi occupo da anni di salute e di prevenzione, sono qui per un nuovo concetto di salute e di prevenzione, diverso da quello imposto "dall’industria delle malattie". Come siamo trasformati da sani in malati? Attraverso un concetto molto semplice, l’estensione del dominio di malattie. Si prendono dei parametri vitali come la pressione arteriosa, la colesterolemia, la glicemia e si abbassano questi parametri trasformando d’amblèe milioni di persone da sani in soggetti a rischio, e da soggetti a rischio in malati. Questa è un’operazione applicata a livello globale, fatta di finanziamenti, risorse economiche a fondazioni mediche, di congressi, fino alla corruzione nei casi più gravi degli stakeholder e degli opinion leader che promuovono un nuovo concetto di malattia estesa, anche con parametri bassi che coinvolgono le linee guida, cui tutto il mondo medico dovrà adeguarsi. Nel 1984 il limite tra colesterolemia accettabile e non accettabile aveva un valore pari a 240, nel 2013 è passato a 200 e sarà ulteriormente abbassato a 180/190. E' dubbio il reale vantaggio del miglioramento di un singolo parametro, eppure si agisce così: si spezzettano i tanti valori di rischio, si attribuisce un significato di malattia a ciascuno di questi valori e ci si dimentica di un approccio globale che riguarda sia il singolo, sia l’ambiente e le condizioni di vita in cui vive. Tutto questo aumenta a dismisura il bilancio delle spese dei singoli Stati, anche l’Italia ha subito questo processo, un esempio? Un singolo fattore di rischio trasformato in malattia? Il colesterolo e una intera classe di farmaci che si occupano non di ridurre una malattia, ma un fattore di rischi: l’ipercolesterolemia. I farmaci sono le statine, ebbene dal 2003 al 2013, per le sole statine la spesa farmacologica italiana è stata di 7/8/9 miliardi. Altri esempi. Sono stati abbassati i valori di glicemia normale: da 126 a 110 a 100; lo stesso è avvenuto con i valori di pressione arteriosa minima normale: da 90/95 degli anni '80 siamo arrivati a un 80/85. Nell’ambito della psicologia è stata inventata la sindrome da deficit di attenzione. Per questa nuova malattia negli Stati Uniti sono stati messi sotto terapia milioni di bambini che hanno l’unico torto che hanno di essere vivaci e sono solo in rarissimi casi aggressivi. Alla base di tutto c’è una grande operazione di persuasione di massa. Il sistema di Big Pharma utilizza la ricerca scientifica, la congressistica, la cultura accademica fino alla comunicazione mediatica di massa, e tutto questo è finalizzato alla trasformazione di rischi in malattie, il rischio viene frammentato, moltiplicato, aumentato nel suo potenziale effetto patologico e promosso a patologia per tutti. Dobbiamo ribaltare questa logica attraverso l’estensione del dominio di salute. Non possiamo sottovalutare i rischi, ma l’operazione incongrua è spezzettarli e trasformarli in malattie, noi dobbiamo unificare i rischi attraverso il concetto di benessere e qualità della vita, globalizzando in un approccio unico la salute che è un diritto e non un’occasione di profitto. Si può cambiare tutto con una politica pubblica che abolisce il profitto dalla salute. Bisogna incidere alla radice del concetto di salute. La salute è qualità della vita, è ambiente, è lavoro, è tempo libero, risorse economiche per poter avere cura della propria persona. La salute è una politica pubblica di servizio al cittadino che esclude le logiche di profitto e che dà qualità e quantità della vita. Quali sono le linee guida, gli strumenti operativi per questo grande cambiamento? - riappropriarsi della ricerca scientifica e delle università pubbliche, per poter fissare i nuovi parametri di questa salute - riappropriarsi del servizio sanitario pubblico, abolendo le convenzioni con le strutture private - riappropriarsi di una comunicazione diretta con i cittadini, utilizzando i nuovi strumenti come Internet, per fare informazione, formazione e prevenzione e tutto questo messo a regime farebbe risparmiare una quantità di denaro enorme, dandoci davvero una qualità della vita. Passateparola!" Clicca qui per approfondire l'argomento della settimana testo di Alessandro Lanzani Grazie a Piero Ricca per la collaborazione. L'Ultimo Cenone Muro del pianto 31.12.2013 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); >>>Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog alle ore 20.30 di stasera 31 dicembre. Non perdere questo appuntamento! Iscriviti all'evento Facebook e invita parenti e amici. A Capodanno c'è il cenone. Un augurio sincero a questa classe politica di gustarlo fino in fondo. Potrebbe essere l'ultimo. Un pasto luculliano, pantagruelico, esagerato in cui nulla deve mancare. Un Ultimo Cenone da ricordare nei tempi bui. Nell'Ultima Cena Giuda tradì Cristo, nell'Ultimo Cenone i commensali sono centinaia e tutti, indistintamente, ma ognuno con le sue caratteristiche, hanno tradito gli italiani. Il bacio di Giuda sono le menzogne che ogni giorno, l'ultimo dell'anno compreso, hanno raccontato e raccontano alle persone. Quest'anno è stato magnifico, le tasse sono diminuite e persino il PIL è aumentato, risvegliato come Lazzaro dalla tomba della recessione. Il prossimo anno, udite, udite, sarà ancora meglio. Chi non ha fede nella Repubblica dei Partiti e nei suoi trombettieri è un povero miscredente, un populista, un terrorista mediatico, un potenziale camorrista, un neo brigatista. Non si mette in dubbio la parola del Signore quando il suo nome è Napolitano. Ci hanno venduto per trenta denari, ma ora li chiamano euro. Hanno distrutto l'ambiente e lo chiamano progresso. Hanno corrotto le nostre anime con il consumismo e lo chiamano sviluppo. Sono sempre a tavola e sempre affamati di potere. Cosa sarebbe questa lunga, lunghissima tavolata, dove sono seduti a banchettare, senza lo Spirito del Potere che aleggia su di loro? Un potere effimero, inesistente che gli abbiamo dato noi, trasformando delle nullità in statisti, consegnando le nostre vite a dei signor nessuno che si nutrono, metaforicamente, della nostra carne e del nostro sangue. Per loro il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è possibile, una cosa da nulla, grazie al miracolo del debito pubblico. Il nostro debito. A loro cernie, bottarghe, orate, spigole, dentici, sogliole e branzini. A noi le lische e il conto, sempre più alto. Un Ultimo Cenone che potrebbe ben rappresentare, sempre metaforicamente si intende, l'ultimo pasto dei condannati a morte ai quali non si nega nulla prima della fine. Non ci sarà un messaggero divino, l'arcangelo della Merkel, e neppure la telefonata del governatore, come avviene nei film, a salvarvi. Abbuffatevi in questa notte di Capodanno. Potrebbe essere l'ultima, meglio approfittarne, anzi abusarne come avete fatto con la Democrazia e con la Costituzione. Prosit. 4 Crocetta si tiene le province e perde la maggioranza Minipost 31.12.2013 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Si è consumato l'inciucio alla siciliana fra la finta opposizione e la fintissima maggioranza. PDL e PD con le loro allegre damigelle nuziali (UDC, Lista Musumeci, Art. 4 e Democratici Riformisti) hanno consumato lo sposalizio celebrato da un eccellente funzionario, il presidente dell'Assemblea che non ha tenuto conto di ben 6 (!!!) deputati che denunciavano di non aver potuto votare per malfunzionamento del tesserino e chiedevano di rivotare. Sono riusciti a bocciare la norma di riforma delle ex province, facendo rivivere di fatto lo spettro delle elezioni provinciali. Esulteranno tutti i trombati della politica che adesso intravedono nuovamente la possibilità di candidarsi. Uno sperpero di tempo e di denaro che non ha pari, potevamo essere la prima regione a compiere questa epocale e coraggiosa riforma e invece non solo rimaniamo fuori dai tempi, ma facciamo anche una figuraccia nazionale. Incredibile il PDL e tutto il centro destra e disastroso il PD e tutto il centro sinistra, un governo senza maggioranza, dilaniato dalle faide interne, mercenari al soldo del miglior offerente. 33 voti contrari e 32 a favore da cui dovete togliere i nostri 14 voti, otterrete la consistenza della maggioranza, solo 18 voti! E' tempo di cambiare, lo dobbiamo a noi stessi. TUTTI A CASA, adesso!" Giancarlo Cancelleri, M5S Sicilia Messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo Politica 31.12.2013 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Buon Anno a tutte le italiane e a tutti gli italiani in ascolto ovunque voi siate. Vi guardo, vi vedo attraverso la Rete. So tutto di voi. Vi controllo. E mi domando dopo tutti questi anni passati a denunciare, organizzare, promuovere iniziative di ogni genere, mi domando cosa state aspettando? Nessuno risolverà i vostri problemi se voi non inizierete per primi. Avete ancora il coraggio di votare per chi ha rovinato il Paese? Continuate a farlo se volete, ma non vi lamentate allora. Non ne avrete il diritto. Il MoVimento 5 Stelle è la vostra ultima speranza prima dello sfascio. Noi siamo voi. Abbiamo contro tutti, tranne chi ci segue e ci ha dato il voto. Partiti, giornali, banche, televisioni, la massoneria, la BCE, le lobby. Siamo consapevoli che abbiamo rotto i giochi di vent'anni tra Berlusconi e il Pd, senza di noi, senza il voto palese chiesto da noi, Berlusconi sarebbe ancora senatore. Sono furiosi, stavano così bene prima.. Abbiamo salvato la Costituzione impedendo lo scempio dell'articolo 138, i nostri parlamentari sono saliti persino sul tetto di Montecitorio per impedirlo. In Parlamento comandano le lobby, i partiti nominano solo delle teste di legno che obbediscono agli ordini. I lobbisti si chiamano tra gli altri De Benedetti, Caltagirone, Berlusconi, Benetton, guardate i loro patrimoni e capirete che per loro la crisi di questi anni non è mai esistita, anzi è stata una grande opportunità. Un (ex?) lobbista finito in galera, Ligresti, era persino in rapporti stretti con la Cancellieri, ministro della Giustizia. Il M5S ha chiesto le dimissioni della Cancellieri e ha votato per farla dimettere, i partiti l'hanno salvata. Il M5S fa quello che dice. Ha votato per la decadenza del Porcellum, unica forza politica ad appoggiare la mozione Giachetti del Pd che ha votato contro compatto, Letta per primo. Noi facciamo quello che diciamo. Abbiamo restituito 42 milioni di rimborsi elettorali, i parlamentari si sono tagliati lo stipendio per creare un fondo, ad oggi di due milioni e mezzo di euro, a favore delle piccole e medie imprese in difficoltà. I partiti dicono quello che non fanno e che non faranno. Dicono di tagliare le tasse e invece le aumentano. Aboliscono i finanziamenti pubblici e invece li incassano. Acquistano i cacciabombardieri F35 dopo aver affermato il contrario in campagna elettorale. Ogni loro parola è una menzogna che viene propagandata dalle televisioni di Stato attraverso i servi dei partiti. Il Paese è allo stremo e lo prendono per il culo con la ripresa quando è chiaro che con questi la ripresa non ci sarà mai. Il Paese ha bisogno di una scossa, ma quella scossa non può venire solo da me, dai ragazzi in Parlamento, da Casaleggio, dagli attivisti sul territorio, deve venire anche da voi. Non ditemi che non sapete come fare. Dovete informare chiunque conoscete, diffondere la verità, denunciare, impegnarvi in prima persona. Siete sfiduciati? Bene, allora è il momento giusto per ripartire. Che alternative avete? Quelle di vedere i vostri figli partire o di diventare precari a vita in questo Paese? Di perdere i diritti sociali conquistati in un secolo di battaglie? Stiamo perdendo tutto, sovranità monetaria, fiscale, territoriale, economica, bancaria. L'Italia non è stata fatta dai nostri nonni e bisnonni, dal Risorgimento e dalla Resistenza, per diventare un oggetto di liquidazione da parte di una classe politica dominata dai lobbisti che hanno creato il debito pubblico spolpandola attraverso grandi appalti e concessioni pubbliche. L'Italia non è cosa loro. Avevano una possibilità di cambiamento dopo le elezioni di primavera nominando un nuovo presidente della Repubblica con Rodotà e un nuovo governo, Napolitano ha bloccato tutto, si è fatto rieleggere contro la Costituzione, ha battezzato il governo delle larghe intese con un pluri processato in seguito condannato per truffa fiscale. Tutto, ma non il cambiamento. A gennaio presenteremo l'impeachment contro Napolitano, spero che come Cossiga si dimetta prima. Lo dico per lui. Non può più permettersi di bloccare un Paese. La Corte Costituzionale dopo otto anni si è pronunciata sulla legge elettorale. A cosa serve una Corte che decide dopo otto anni? Non serve a nulla. E' chiaro che può pronunciarsi solo le condizioni politiche glielo consentono. Non è autonoma dai partiti come ha dimostrato l'elezione di Amato, l'ex tesoriere di Craxi che nulla sapeva delle tangenti di Tangentopoli, da parte di Napolitano. La Corte ha in sostanza dichiarato la legge elettorale incostituzionale per l'enorme premio di maggioranza e per la mancanza di scelta del candidato. Un ragazzo di terza media l'avrebbe deciso in mezz'ora, loro ci hanno impiegato otto anni, noi lo abbiamo denunciato dal 2006, dalla sua entrata in vigore, e abbiamo raccolto 350.000 firme per cambiare la legge. Ci hanno riso in faccia. Il Parlamento è quindi incostituzionale, eletto grazie a una legge che ha permesso ai vari Berlusconi, Casini e Bersani di mettere nei migliori dei casi delle teste di legno, nel peggiore amici degli amici, parenti e amanti. Questo parlamento di nominati che hanno tratto beneficio dal Porcellum non ha l'autorità per definire una nuova legge elettorale. Si deve ripristinare la legge precedente, il Mattarellum, e andare alle elezioni. Il nuovo Parlamento discuterà la nuova legge. Non si può chiedere a dei ladri di fare una legge sui furti. Il Paese ha bisogno di misure urgenti per la piccola e media impresa, come l'abolizione dell'IRAP e la detassazione degli utili reinvestiti in azienda, e il reddito di cittadinanza per chi non ha né reddito, né lavoro. Il M5S ha proposto queste misure ed è sempre stato bocciato. Le ripresenteremo e se andremo al governo le attueremo nei primi 100 giorni. Bisogna anche guardare lontano, l'Italia ha bisogno di 5 piani quinquennali per l'energia, le telecomunicazioni, l'ambiente, il turismo, la cultura. Se andremo al governo sarà una nostra priorità. Nel 2014 ci sono le europee, il M5S parteciperà per vincerle, per ridare all'Italia un ruolo centrale in Europa. Le politiche economiche europee sono contro gli interessi nazionali, dettate dagli interessi tedeschi, le ricontratteremo e se necessario disdetteremo accordi firmati da altri governi che non hanno mai sentito la necessità di informare o consultare gli italiani come Monti cha ha firmato un taglio di 50 miliardi all'anno dal 2015 nel bilancio dello Stato per 15/20 anni. L'euro non è un tabù, gli italiani attraverso un referendum dovranno decidere se adottarlo o meno. Il futuro può essere bellissimo, ma dipende soprattutto da voi. In alto i cuori. Vinceremo noi. Buon anno da Beppe Grillo. Un nuovo anno per andare oltre - di Roberto Fico Thamsanqa Jantjie uomo dell'anno Minipost 01.01.2014 Muro del pianto 01.01.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Avrei voluto fare di più in questo 2013. Il tempo sembra non bastare mai, le giornate volano, gli avvenimenti si succedono, accavallano, intrecciano. Le leggi, lo studio, i regolamenti, il funzionamento della macchina, le sedute dell'aula e delle commissioni, gli attacchi, le pressioni, la comunicazione, le agorà con i cittadini in tutte le piazze d'Italia. Non mi vorrei mai fermare. Abbiamo presentato la legge sul reddito di cittadinanza, sull'impignorabilità della prima casa, sull'abolizione dei rimborsi elettorali, la mozione sulle pensioni d'oro e quella sulla terra dei fuochi. Abbiamo trovato le coperture finanziare per aumentare la domanda interna facendo diminuire la sofferenza e la precarietà delle persone. Ci hanno ostacolato in tutti in modi e con tutti i mezzi possibili. Tutti! Il futuro non è qualcosa che arriva, è qualcosa che si costruisce ogni giorno. Un futuro fatto di basi salde volute con tutte le forze da una nuova comunità più consapevole che ha davvero lottato con animo fiero. Io il futuro lo intravedo ed ecco che sarà stupendo: vincere tutti insieme le elezioni europee, portare nel cuore dell'Europa una nuova idea, un nuovo modello culturale che riporti al centro l'uomo e l'ecosistema tutto, nel quale la parola felicità sia al centro della politica e non una parola da essa avulsa. Combatteremo dal parlamento, dai consigli regionali, dai comuni, dalle piazze. "La storia siamo noi nessuno si senta escluso". Auguro a tutti un 2014 che insegni ad ognuno di noi a sapere andare oltre. Oltre e Insieme. Auguri!" Roberto Fico googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Uno schizofrenico, con tendenze a scoppi di violenza, che vede gli angeli, che parla solo lo Xhosa, una delle 11 lingue ufficiali del Sudafrica, è l'uomo dell'anno. Si chiama Thamsanqa Jantjie ed è stato l'interprete ufficiale dall'inglese al lingua dei segni durante il solenne memorial nel grande stadio in onore di Nelson Mandela. Thamsanqa non conosce però l'inglese. Il ministro sudafricano Hendrietta Borgopane-Zulu ha ammesso "la lingua inglese è un po' troppo per lui". Thamsanqa non conosce neppure il lingua dei segni. Lo stesso ministro ha ammesso che "non è un interprete professionale". Thamsanqa è stato pagato 77 dollari all'ora dal governo sudafricano per esibirsi con presidenti e primi ministri giunti da tutto il globo per onorare Mandela. I suoi gesti disconnessi come quelli di una marionetta impazzita sono proseguiti per l'intera giornata delle celebrazioni. Obama e Ban Ki-moon parlavano e lui gesticolava alle loro spalle senza che vi fosse alcuna protezione per il presidente degli Stati Uniti e per il segretario dell'ONU. Sembravano tornati i bei tempi della Gialappa's Band a commentare le partite di calcio. Uno spettacolo seguito da decine di migliaia di persone allo stadio nel grande schermo e da centinaia di milioni di persone in televisione. Thamsanqa era sul podio riservato ai Vip, in un vestito scuro, una cravatta adeguata e un cartellino della sicurezza con la scritta: "Funerali di Stato". Gli interpreti professionali si sono sentiti oltraggiati, ma Thamsanqa, che poteva tranquillamente sparare o accoltellare qualunque presidente gli capitasse a tiro, ha espresso la sua soddisfazione prima di essere internato : "Nello stadio ho visto gli angeli, ero in preda di allucinazioni. Ho capito che il problema era lì. Talvolta io divento violento.Vedevo quelle cose che mi incalzavano. Ero in una posizione difficile. Il presidente e tutti gli altri erano armati. Erano tutti intorno a me. Ho avuto un attacco di panico". George Orwell disse che: "Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario", ma Thamsanqa è andato oltre la verità e oltre la menzogna. Tutto quello che vedete è falso o forse vero, ma non importa ormai a nessuno. La vita è diventata pura scenografia. Per questo Thamsanqa merita il titolo di uomo dell'anno. 6 Minacce di morte a Napolitano sulla pagina Facebook di Repubblica Minipost 02.01.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); UNA pioggia di insulti e minacce rivolti a Napolitano si sta riversando sulla pagina Facebook de la Repubblica. Il giornale di De Benedetti ha infatti postato una foto di Napolitano con il link al video che racconta il suo messaggio di fine anno. "Il discorso di fine anno del presidente della Repubblica", ha commentato su facebook la Repubblica. E in poco più di un'ora, centinaia di persone hanno commentato - a modo loro - il post del giornale. C'è chi passa direttamente alle minacce a Napolitano. I commenti con insulti pesanti e minacce persistono dopo giorni sulla pagina di Repubblica. Repubblica cancelli al più presto i vergognosi insulti e le minacce prima che Napolitano decida di denunciare il giornale di De Benedetti per vilipendio. Monte dei Paschi di Germania Economia 02.01.2014 Germania è, come sempre, andata dritta per la sua strada. MPS non può più aspettare. Va nazionalizzata senza perdere ulteriore tempo per garantire allo Stato il suo prestito e alla banca impieghi e depositi. Giugno potrebbe essere troppo tardi o trasformarsi in una beffa per i depositanti chiamati a salvare la banca distrutta dai partiti. A proposito, a che punto è l'inchiesta su MPS, in giro non si sente più nulla... googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); La vicenda del Monte dei Paschi di Siena ha ormai i contorni tipici di un classico problema italiano: si crea per incapacità manageriale e si amplifica per incapacità e voracità politica. Il bubbone di Siena è esploso nei giorni scorsi. In assemblea la Fondazione del MPS col 30% rappresentava la maggioranza degli azionisti. Grazie a ciò ha rinviato a giugno l'aumento di capitale da tre miliardi di euro entro gennaio proposto dal management e garantito da un consorzio di banche. Il rinvio di sei mesi comporta una serie di conseguenze, è bene conoscerle per evitare il solito attendismo all'italiana foriero di disastri. Il rinvio dell'aumento significa il rinvio del rimborso dei tre miliardi e rotti di euro dei "Monti bond" concessi dallo Stato. Lo spostamento di data a giugno rischia di far saltare l'aumento se le condizioni di mercato, dopo le elezioni europee, saranno meno favorevoli di quelle attuali. Cosa probabile perché con il prossimo "stress test" che valuterà il rischio delle banche europee da parte della BCE, premessa per l'Unione Bancaria, molte banche faranno ricorso ad aumenti di capitale. MPS si troverà così in un periodo di forte affollamento di aumenti di capitale. La futura difficoltà nel raccogliere capitali privati potrebbe spostare il problema sulle spalle dello Stato italiano aprendo la prospettiva di nazionalizzazione della banca. Ipotesi che, in sé, è positiva. Tale scenario però può non essere indolore. Nazionalizzare nel bel mezzo del processo dell'Unione Bancaria e della nuova disciplina di bail-in comporterebbe una probabile imposizione di perdite ad obbligazionisti e depositanti prima di un intervento dello Stato. Insomma, pagherebbe sempre Pantalone. La Fondazione ha giustificato la sua scelta con il rischio che l'aumento venisse sottoscritto da investitori privati esteri, può essere... ma è probabile che adesso l'unica vera alternativa alla nazionalizzazione diventi la cessione di MPS ad una banca estera. Un rischio ancora più grande. La morale di questa vicenda è che MPS diventi un agnello sacrificale chiesto dalla Germania all'Italia per dare l'esempio ai mercati come preda a quattro soldi per una delle sue banche, o come caso "cipriota" di salvataggio con i soldi dei depositanti e degli obbligazionisti. A nulla è servita la lettera "segreta" di Draghi ad Almunia resa pubblica qualche settimana fa. Draghi chiedeva di non applicare il prossimo bail-in delle banche in difficoltà sulle spalle di correntisti e obbligazionisti. La Europa così vicina, così lontana Politica 03.01.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); L'Europa. Cosa sa un italiano dell'Europa, della UE, della BCE, a parte i luoghi comuni? Ci sono degli europarlamentari italiani a Bruxelles? Certo, tra cui Mastella, ma nessuno sa cosa fanno, di cosa si occupano. Neppure chi sono. L'europarlamento è come un Grand Hotel in cui si alloggia fino alla prima opportunità elettorale in Italia, come successe per D'Alema, o un sontuoso cimitero degli elefanti di politici trombati e di seconde file. La comunicazione dei lavori europarlamentari è del tutto assente. Alzi la mano chi può tracciare un bilancio minimo dei lavori dello scorso anno. Non si discute mai di Europa, ma solo di euro che dovrebbe rappresentare l'economia europea nel suo insieme, ma che ormai non rappresenta più nulla. L'Europa è un comodo alibi. "Ce lo chiede l'Europa" è un mantra per coprire qualunque stronzata, dal Fiscal Compact al pareggio di bilancio in Costituzione. Chi è questa Europa, mitica e lontana, che ci invia i suoi messaggi per bocca di Napolitano e della coppietta di pappagalli Capitan Findus Letta e Renzie? Fuori un nome. Chi decide cosa e perché sulle nostre teste? Siamo in preda a un'allucinazione collettiva che ha trasfigurato una banca centrale europea e la burocrazia in un ideale di Europa che non esiste. Governati a livello nazionale da banchieri e burocrati che usano primi ministri come portaborse e camerieri. Le decisioni prese in Europa hanno effetti devastanti sul futuro delle prossime generazioni, nel bene così come nel male, ma nessun cittadino europeo può interferire, spesso non ne è neppure a conoscenza. L'Europa sarà politica o non sarà. Sarà partecipativa o non sarà. L'Europa non è un frullatore di nazionalità per renderle omogenee. Questo è un disegno destinato al fallimento. Un esercizio impossibile. Non siamo gli Stati Uniti d'America con popolazioni eterogenee in cerca di una nuova Patria, ma popoli con tradizioni e civiltà millenarie. Quest'Europa così invocata e così assente si è trasformata in una moderna dittatura che usa i cerimoniali democratici per legittimare sé stessa. Il MoVimento 5 Stelle entrerà in Europa per cambiarla, renderla democratica, trasparente, con decisioni condivise a livello referendario. Oggi la UE è un Club Med infestato dalle lobby. Il manifesto del M5S per le elezioni europee è di sette punti. Nelle prossime settimane ne illustreremo i motivi. In Europa per l'Italia, con il M5S! Stampate, inviate, diffondete i "7 Punti per l'Europa". 7 Le morti sul lavoro non conoscono crisi Minipost 03.01.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Nel 2013 sono 571 i morti sui luoghi di lavoro, ma oltre 1300 se si aggiungono anche i decessi sulle strade e in itinere (stima minima). Gli agricoltori rappresentano con ben 210 decessi il 37% delle morti complessive; 138 sono stati schiacciati dal trattore e 66 hanno oltre 65 anni. Nonostante la devastante crisi nel settore 137 decessi sono in edilizia, il 22% sul totale dei decessi. Nella maggior parte dei casi si tratta di morti che assieme ai lavoratori con partita IVA individuale non sono inclusi nei dati statistici ufficiali e nemmeno tra gli infortunati. La terza categoria con più vittime è l’Industria, il 7,4% delle morti totali. Un dato che risente della crisi e abbassa ulteriormente la percentuale complessiva dei decessi. Anche l’Autotrasporto paga un prezzo durissimo di sangue con oltre il 6,5% di tutti i morti. Numerosissimi sono i morti nei Servizi. Nel corso di quest’anno rispetto al 2012 c’è stato un miglioramento dell’8%, per quanto riguarda i decessi per infortunio sui luoghi di lavoro, complice la grande crisi che quest’anno è stata devastante in molti settori." leggi l'articolo completo dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro La legge elettorale del M5S Minipost 03.01.2014 La Cancellieri e l'indulto mascherato Politica 04.01.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); La legge elettorale del M5S sarà sviluppata on line a partire dalla prossima settimana INSIEME agli iscritti certificati al M5S (ad oggi circa 100.000) con il supporto di Aldo Giannulli che illustrerà ogni singola scelta alla quale seguirà una consultazione on line. La legge elettorale del M5S dovrebbe essere completata per il mese di febbraio e sarà la posizione ufficiale del M5S da discutere in Parlamento quando un Parlamento legittimo sarà insediato. Il Parlamento attuale è infatti incostituzionale, i suoi eletti sono stati nominati, il premio di maggioranza è abnorme. In Parlamento siedono 150 abusivi eletti grazie al premio di maggioranza del Porcellum. Gi abusivi sono di pd, sel, centro democratico e svp. La loro elezione non è neppure stata convalidata. E questa gente, responsabile e fruitrice del Porcellum, dovrebbe occuparsi di legge elettorale e magari di riforma della Costituzione? Al massimo può andare a casa. Napolitano, dopo la pubblicazione delle motivazioni della Consulta, attesa per fine gennaio, deve sciogliere le Camere. 8 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Hai vissuto in un territorio invaso dall'immondizia, dai veleni sversati da imprenditori senza scrupoli e mafiosi, il fisco ti ha perseguitato, le banche ti hanno tartassato con tassi da usura, il parlamentare della tua zona o il tuo sindaco hanno stretto patti immondi ma non hanno fatto nulla per i servizi essenziali, per la sicurezza dei cittadini, per i loro diritti? Tranquillo, nessuno ti chiederà scusa o si sognerà mai di darti un indennizzo. Se però sei un politico, un mafioso, uno stupratore, un amministratore pubblico e stai in carcere per qualcuno di questi reati, allora è la tua occasione: puoi finalmente chiedere un indennizzo e sopratutto uno sconto di pena! Questa è l'ultima trovata del governo Letta e del Ministro Cancellieri. L'ennesimo decreto della vergogna è stato licenziato dal governo il 23 dicembre e battezzato in neolingua "svuotacarceri". In realtà, è il solito indulto mascherato che riguarderà mafiosi, stupratori, assassini e compagnia bella. Basta – recita il decreto – che "abbiano dato prova di partecipare all'opera di rieducazione". Immaginiamo che partecipazione. Quindi, con l'obiettivo di "svuotare le carceri", il governo vara un principio che non ha eguali al mondo: "il rimedio compensativo". Come a dire, "Io, Stato italiano, ti ho fatto vivere in carceri fatiscenti, ho leso i tuoi diritti di detenuto, non ho fatto nulla per farti vivere decentemente? E allora ti libero prima!" Un mazzo di fiori per scusarsi non è ancora previsto, ma confidiamo nella sensibilità del governo. E non finisce qui: qualsiasi detenuto che presenti un esposto causerà l'immediata apertura di un procedimento che, viste le condizioni di quasi tutte le carceri, costringerebbe lo Stato a pagare un indennizzo. Quasi quasi farsi arrestare conviene. Aumentando le liberazioni anticipate si produrrà effettivamente un indulto mascherato, liberando pericolosi criminali prima del tempo. Addirittura peggio dell'indulto, perché applicabile a tutti i reati e non suscettibile di revoca. Tutto ciò per tamponare le condanne dell'Europa per le condizioni delle carceri italiane. Ma soprattutto per mascherare le inefficienze del Piano carceri del Governo con 470 milioni di euro bloccati da 4 anni in una contabilità speciale (1500 posti di lavoro nel settore dell'edilizia in meno) e continuare a insabbiare i dati truccati e falsi già forniti dal Commissario straordinario per le carceri – nominato da Napolitano - e dalla Cancellieri al Parlamento. Un piano carceri che ha a disposizione 500 milioni di euro e che in due anni ha inaugurato zero nuovi posti – come più volte denunciato dal M5S. I loro disastri li pagheremo noi. Sarà un'indulto mascherato per migliaia di pericolosi criminali e per la prima volta, questa liberazione anticipata "speciale" riguarderà i mafiosi. Ovviamente il governo non ci mette la faccia se qualcuno di questi "scarcerandi" commetterà un reato dopo l'uscita, perché tutto è scaricato sui giudici di sorveglianza: colpa loro se non liberano, colpa loro se liberano un futuro delinquente. Con la nuova formula infatti, a gioire saranno anche "i picciotti" arrestati a partire dal gennaio 2010: in 6 anni, fino al 2015 come prevede il decreto, accumuleranno uno sconto di ben 900 giorni, quasi due anni e mezzo! E uscirà prima anche Totò Cuffaro, con un ulteriore sconto di oltre un anno. Il decreto permetterà anche una serie infinita di "favoritismi" ai soliti amici, il che non guasta mai. Lavoro esterno dei detenuti esentasse, di cui godranno quasi totalmente imprese vicine a Comunione e Liberazione; e poi i "braccialetti d'oro", quei prodigiosi arnesi tecnologici per impedire la fuga che ci sono costati finora un occhio della testa, tramite succosi appalti a quella Telecom che ha poi magicamente assunto il figlio della Cancellieri. Un appalto da 512 milioni di euro sottoscritto proprio dalla Cancellieri, quando occupava il Viminale, e annullato dal Tar secondo cui la convenzione con la Telecom restava efficace fino al 31 dicembre 2013. Capito? Il decreto del Ministro di Giustizia Cancellieri "salva" l'appalto deciso dal Ministro dell'Interno Cancellieri nel 2011. Perché con lo "svuota carceri" i braccialetti diventano adesso uno strumento necessario per i quali si chiede "una maggiore disponibilità". E, probabilmente, senza questo decreto dal primo gennaio 2014 Telecom avrebbe perso il contratto del "braccialetto d'oro". Ma almeno un'ingiustizia con questo decreto è stata sanata: per fottersene della giustizia non serve più il cellulare della Cancellieri, basta applicare il suo decreto." Nicola Biondo Le mani sulle pensioni Minipost 04.01.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "L’apripista lo fa un Paese dei PIIGS che la Troika tiene sott'occhio: il Portogallo. Il governo lusitano effettuerà un prelievo forzoso dalle pensioni - private e pubbliche - per colmare il deficit di bilancio causato dalla bocciatura della Corte Costituzionale dei tagli delle pensioni dei funzionari pubblici, decisione giunta poco tempo fa. La scelta di una misura alternativa da 388 milioni di euro era necessaria per raggiungere l’obbiettivo del 4% nel rapporto deficit-Pil del 2013, condizione necessaria per lo sblocco della tranche da 2,7 miliardi di euro prevista dal piano di aiuti della "Troika" (Ue, Bce ed Fmi). L’opposizione e i sindacati hanno protestato contro una "misura immorale" che colpisce il potere d’acquisto delle famiglie. Per il momento, si gira intorno all’Italia, ma c’è già chi ha scritto che oltre alle tasse introdotte dagli ultimi tre governi - lo spettro del prelievo forzoso (magari sui conti correnti, come già accaduto nel 1992) aleggia sull’Italia." segnalazione di eleonora . 9