Editoriale Nulla è per sempre Senza il lavoro, senza

Volume 9, numero 01
Sommario
05.01.2014
Economia
Editoriale
Nulla è per sempre
Senza il lavoro, senza la
dignità
Minipost
29.12.2013
Gli speculatori non muoiono mai
Monte dei Paschi di Germania
Minipost
Senza il lavoro, senza la dignità
Propaganda di regime sulla
diminuzione delle tasse
Crocetta si tiene le province e perde la
maggioranza
Un nuovo anno per andare oltre - di
Roberto Fico
Minacce di morte a Napolitano sulla
pagina Facebook di Repubblica
Le morti sul lavoro non conoscono crisi
La legge elettorale del M5S
Le mani sulle pensioni
Muro del pianto
L'Ultimo Cenone
Thamsanqa Jantjie uomo dell'anno
Passaparola
Passaparola - L'Industria delle malattie
- Alessandro Lanzani
Politica
Messaggio di fine anno 2013 di Beppe
Grillo
Europa così vicina, così lontana
La Cancellieri e l'indulto mascherato
"Osservate questi grandi re e rajah anche in Occidente - con i loro grandi
castelli e forti. Questi imperatori si
consideravano immortali. Ma adesso,
quando osserviamo queste strutture, è
piuttosto stupido. Guardate la Grande
Muraglia cinese. Ha creato un’immensa
sofferenza ai sottoposti che l’hanno
costruita. Ma questi lavori sono stati
svolti con un pensiero: “Il mio potere e il
mio impero dureranno per sempre”.
Come il Muro di Berlino - alcuni leader
comunisti della Germania dell’Est
dissero che sarebbe durato almeno mille
anni. Tutti questi sentimenti provengono
dall’aggrapparsi a loro stessi e al loro
partito o alle loro credenze e dal pensare
che rimarranno per sempre. Ora è vero
che abbiamo bisogno del desiderio
positivo come parte della nostra
motivazione – senza desiderio non c’è
movimento. Ma il desiderio unito
all’ignoranza è pericoloso. Il sentimento
di permanenza che spesso crea un’idea
del tipo “Io rimarrò per sempre” non è
realistico. Questa è ignoranza. E quando
la unisci al desiderio – alla volontà di
volere di più, qualcosa di più, di più –
crea ancora più problemi." Dalai Lama
Salute/Medicina
Il falso mito della vivisezione utile alla
scienza
1
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Vent’anni fa aveva perso il
lavoro alla Danieli, ma era riuscito a
ripartire, trovando un’occupazione alle
latterie friulane di Campoformido. Ora
quegli antichi problemi sono riapparsi in
tutta la loro gravità. Non ce l’ha fatta a
reggere questo nuovo peso e a 54 anni
Giuseppe Bassi di Godia, ha deciso di
farla finita, togliendosi la vita nel garage
della sua abitazione di Udine. E’ morto
così un operaio delle latterie friulane, che
fino al giorno prima aveva partecipato ai
presidi dei sindacati per difendere il
posto
di
lavoro.
Secondo
la
testimonianza di alcuni sindacalisti a lui
vicini l’uomo in questi giorni aveva più
volte
manifestato
una
forte
preoccupazione per il rischio di perdere
nuovamente il lavoro. Nello stabilimento
la tensione è altissima e i sindacati
temono di non riuscire più a gestire la
protesta. Dai colleghi dell’uomo è anche
arrivato un duro monito ai dirigenti delle
Latterie: "Non si presentino ai funerali".
Bassi era anche impegnato nel sociale:
era presidente della squadra di calcio
dilettanti della Fulgor di Godia." Il
Messaggero Veneto
Gli speculatori non muoiono
mai
Economia
29.12.2013
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); >>> Il messaggio di fine
anno 2013 di Beppe Grillo sarà
trasmesso sul blog alle ore 20.30 di
martedì 31 dicembre. Non perdere
questo appuntamento! Iscriviti all'evento
Facebook e invita parenti e amici.
I
valori
sono
discesi
a
livelli
fantasticamente bassi; le imposte sono
cresciute; la nostra capacità di
pagamento è diminuita; ogni categoria di
amministrazione deve tener conto di una
notevole diminuzione delle sue entrate;
nelle correnti commerciali si è prodotto
un vero congelamento delle possibilità di
scambio; per ogni dove si posano le
foglie secche dell'iniziativa industriale; gli
agricoltori non trovano mercati di sbocco
per i prodotti della terra, e migliaia di
famiglie hanno perduto i risparmi
pazientemente accumulati in lunghi anni.
Ancora più grave è la circostanza che
una folla di disoccupati si trova di fronte
al tetro problema della propria esistenza,
mentre un numero non minore di cittadini
continua a lavorare con scarso profitto.
Solamente
uno
sciocco
ottimista
potrebbe negare l'oscura realtà del
momento. Eppure le nostre vicende non
derivano da alcun fallimento sostanziale.
Né siamo colpiti da alcun flagello di
locuste. Questo accade perché quanti
dominano nel campo dello scambio dei
beni materiali, venuti meno dapprima al
loro compito per ostinazione ed
incompetenza, ammettono poi il loro
fallimento ed abdicano alle loro
responsabilità. Davanti al tribunale
dell'opinione pubblica, condannati dal
cuore e dalla mente degli uomini, stanno
i sistemi degli speculatori. Di fronte al
fallimento del credito hanno saputo
soltanto proporre di ricorrere a nuove
concessioni di credito. Quando è stato
loro impossibile continuare a prospettare
il miraggio del profitto per indurre a
seguire le loro false teorie di governo,
hanno creduto di poter correre ai ripari
con pietose esortazioni invitanti a
concedere ancora la perduta fiducia.
Non conoscono altre norme, che quelle
di una generazione di difensori dei propri
interessi. Non hanno alcuna larghezza di
visione, e quando manca tale elemento i
popoli decadono.La misura più o meno
vasta di una restaurazione dipenderà
dalla proporzione nella quale verranno
applicati valori sociali più nobili di quelli
del puro e semplice profitto monetario.
La felicità non consiste esclusivamente
nel possesso del denaro; essa si
concreta nella gioia del raggiungimento
di uno scopo, nell'emozione data da ogni
sforzo di creazione. Nella folle rincorsa
dietro profitti evanescenti non si deve più
dimenticare la gioia e lo stimolo morale
prodotti dal lavoro. Il riconoscere la
falsità
della
ricchezza
puramente
materialistica come indice di successo
procede di pari passo con l'abbandonare
la falsa convinzione che i posti di alta
responsabilità pubblica e politica si
identificano con i fini dell'ambizione e del
profitto personale. Bisogna porre fine a
quella linea di condotta bancaria e
commercialistica che ha permesso di
perpetuare
impunemente
il
male
secondo criteri spietatamente egoistici.
C'è poco da meravigliarsi di fronte alla
diminuita fiducia, perché la confidenza
prospera solo se alimentata dall'onestà,
dal senso dell'onore, dal mantenimento
delle obbligazioni assunte, da un
costante spirito di protezione e da una
linea di condotta altruistica. In mancanza
di tali elementi la fiducia è destinata a
morire. Ma la ricostruzione non esige
solo modificazioni di indole morale. Il
nostro primo grande compito è di dare
lavoro al popolo. Non è un problema
insolubile, se affrontato con saggezza e
coraggio. Può essere parzialmente
risolto per mezzo di ingaggi diretti da
parte del governo, affrontando la
questione come si affronterebbe in caso
di bisogno la mobilitazione per una
guerra; ma nello stesso tempo non
dimenticando che tale impiego di uomini
va diretto al compimento di opere di
grande utilità pubblica, realizzando
progetti
adatti
a
provocare
e
riorganizzare l'uso delle nostre risorse
nazionali. Questo compito può essere
facilitato dal ridurre le imposte. Può
essere facilitato unificando attività oggi
inadeguate, antieconomiche e mal
distribuite. Può essere facilitato per
mezzo di un progetto nazionale per
l'organizzazione e la sorveglianza sui
trasporti, le comunicazioni e altri servizi,
che hanno un carattere spiccatamente
pubblico. Molti sono i mezzi per risolvere
il problema, che non verrà tuttavia mai
risolto soltanto col continuare a parlarne.
Occorre agire: e dobbiamo agire
rapidamente.
Le
nostre
relazioni
commerciali
con
l'estero,
benché
importanti, dal punto di vista dell'urgenza
vengono necessariamente in seconda
linea, e non possono essere affrontate
che dopo la riorganizzazione di una
salda economia nazionale. Infine, nel
nostro progresso verso una ripresa del
lavoro occorre tenere presenti due
salvaguardie contro i mali del vecchio
ordine di cose: bisogna esercitare una
stretta sorveglianza su tutto il sistema
bancario, creditizio e di investimento del
denaro;
bisogna
finirla
con
le
speculazioni basate sul denaro altrui; ed
è necessario prendere disposizioni per
raggiungere una correttezza adeguata,
ma solida.
2
Il falso mito della
vivisezione utile alla scienza
Salute/Medicina
30.12.2013
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{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); >>> Il messaggio di fine
anno 2013 di Beppe Grillo sarà
trasmesso sul blog alle ore 20.30 di
martedì 31 dicembre. Non perdere
questo appuntamento! Iscriviti all'evento
Facebook e invita parenti e amici. "Il
Comitato Scientifico Equivita esprime
profondo rammarico per gli insulti giunti
alla studentessa Caterina, che aveva
difeso i test su animali, da parte di
persone inqualificabili, che sono state
definite “animaliste” ma di certo non lo
erano, in quanto prive di rispetto per il
prossimo e per la sofferenza altrui.
Equivita
esprime
inoltre
uguale
rammarico e stupore nel constatare che
decine di anni da noi impiegati
nell’informazione dell’opinione pubblica
sembrerebbero non avere lasciato
traccia, a giudicare dai commenti dei
quotidiani, che scrivono “si deve trovare
un compromesso tra i due fronti opposti
degli animalisti e degli scienziati”.
L’errore più grave che si possa fare è
quello di parlare di un conflitto tra i diritti
della scienza e quelli degli animali.
L’unico conflitto esistente è quello tra
una ricerca non-scientifica perché basata
su di un presupposto errato (che vede
nelle prove su di una specie indicazioni
utili per un’altra specie) e una ricerca
ben più aggiornata e avanzata, che le
straordinarie nuove conquiste della
scienza (nella genetica, nella biologia,
nell’informatica, nella chimica, ecc) ci
permettono di utilizzare. E' necessario
capire che siamo fortunati perché sia il
rispetto dei diritti degli animali, sia il
progresso scientifico, tanto necessario
per sconfiggere le gravi patologie come
quella di Caterina, vanno nella stessa
direzione: il superamento dei test su
animali.
Il cambiamento epocale
annunciato negli USA dall’Accademia
Nazionale
delle
Scienze
con
il
documento “Toxicity testing in the 21st
Century”
(i
test
di
tossicologia
rappresentano, ricordiamo, il 75% delle
prove su animali) metterà da parte, in
quanto non predittivi per la nostra
specie, gli animali da laboratorio,
sostituendoli con la ricerca in vitro su
cellule e tessuti umani. Infatti ogni specie
può essere modello soltanto di se
stessa. Tale ricerca oltre a ridurre i costi,
fornisce risposte assai più predittive,
complete e veloci.
La rivoluzione
annunciata nella ricerca tossicologica è
già in corso negli USA dal 2007, con un
importante programma federale di
tossicologia cellulare… Questo avviene
mentre l’Europa continua ad abbarbicarsi
ai vecchi e inutili test su animali, non
tutelando a dovere la nostra salute e
tanto meno l’ambiente (che urge invece
tutelare perchè l’inquinamento chimico è
causa del pauroso aumento di tumori, in
particolare nei bambini, di malattie
neurodegenerative, di malformazioni,
sterilità, e altro ancora). Herman Koeter,
già direttore dell’EFSA ha scritto: “Le
nuove tecnologie generano una mole di
conoscenza
mai
raggiunta
né
individuata. L’uso degli animali diverrà
obsoleto in un futuro assai vicino”
(comunicato stampa conclusivo, 7°
Congresso
mondiale
sulla
Sperimentazione
animale,
Roma
01.09.2009). Usare le prove su animali,
disponendo oggi di metodi di valutazione
di gran lunga più affidabili, significa
sperperare immense risorse, causare
sofferenze
inutili
e
un
ritardo
irrecuperabile nella ricerca.
Quanto
abbiamo qui riportato è stato comprovato
da studi sempre più numerosi pubblicati
dalle massime riviste scientifiche del
mondo (Nature, Science, Scientific
American, Lancet, British Medical
Journal, ecc.). Uno per tutti, ecco un
recente articolo del New York Times che
riporta
un
estratto
degli
atti
dell’Accademia
Nazionale
delle
Scienze(PNAS). Il pezzo riguarda uno
studio, durato 10 anni, con il quale gli
scienziati hanno dimostrato che l’avere
usato i topi per la ricerca su tre patologie
molto diffuse: sepsi, traumi e ustioni, li
ha portati del tutto fuori strada nelle
conclusioni raggiunte ... e ha fatto
produrre 150 farmaci inutili." Fabrizia
Pratesi de Ferrariis, Equivita
Propaganda di regime sulla
diminuzione delle tasse
Minipost
30.12.2013
Passaparola - L'Industria
delle malattie - Alessandro
Lanzani
Passaparola
30.12.2013
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "La propaganda di regime
ha iniziato a imbonire gli italiani dicendo
una bugia sulla diminuzione delle tasse.
La pressione fiscale nel 2013 è
aumentata ed aumenterà anche nel
prossimo triennio. I cittadini e le piccole e
medie imprese sanno che la realtà è
dura, stanno facendo i conti con
l’aumento degli acconti Ires, Irap, Irpef,
con la Tares e ancora Accise e Tari oltre
alla riduzione delle aliquote sulle spese
detraibili. Ci trattano da fessi." Barbara
Lezzi, M5S Senato
3
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{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); >>> Il messaggio di fine
anno 2013 di Beppe Grillo sarà
trasmesso sul blog alle ore 20.30 di
martedì 31 dicembre. Non perdere
questo appuntamento! Iscriviti all'evento
Facebook e invita parenti e amici. "Il
concetto di salute è in mano a Big
Pharma che è la somma delle aziende
che si occupano nel mondo di diagnosi,
monitoraggio e terapia. Questo business
vale 1.000 miliardi di dollari, di cui più di
300 destinati a attività di marketing. Ed
è in questo marketing che si crea il
concetto di salute o di malattia non
finalizzata al benessere delle persone,
ma al profitto di queste aziende. " Il
Passaparola di Alessandro Lanzani,
Medico, specialista in ortopedia e
medicina dello sport "Un caro saluto agli
amici del blog di Beppe Grillo, sono
Alessandro Lanzani, medico sportivo, mi
occupo da anni di salute e di
prevenzione, sono qui per un nuovo
concetto di salute e di prevenzione,
diverso da quello imposto "dall’industria
delle malattie".
Come siamo trasformati da sani in
malati? Attraverso un concetto molto
semplice, l’estensione del dominio di
malattie. Si prendono dei parametri vitali
come la pressione arteriosa, la
colesterolemia, la glicemia e si
abbassano
questi
parametri
trasformando
d’amblèe
milioni
di
persone da sani in soggetti a rischio, e
da soggetti a rischio in malati. Questa è
un’operazione applicata a livello globale,
fatta
di
finanziamenti,
risorse
economiche a fondazioni mediche, di
congressi, fino alla corruzione nei casi
più gravi degli stakeholder e degli
opinion leader che promuovono un
nuovo concetto di malattia estesa, anche
con parametri bassi che coinvolgono le
linee guida, cui tutto il mondo medico
dovrà adeguarsi. Nel 1984 il limite tra
colesterolemia
accettabile
e
non
accettabile aveva un valore pari a 240,
nel 2013 è passato a 200 e sarà
ulteriormente abbassato a 180/190. E'
dubbio
il
reale
vantaggio
del
miglioramento di un singolo parametro,
eppure si agisce così: si spezzettano i
tanti valori di rischio, si attribuisce un
significato di malattia a ciascuno di
questi valori e ci si dimentica di un
approccio globale che riguarda sia il
singolo, sia l’ambiente e le condizioni di
vita in cui vive. Tutto questo aumenta a
dismisura il bilancio delle spese dei
singoli Stati, anche l’Italia ha subito
questo processo, un esempio? Un
singolo fattore di rischio trasformato in
malattia? Il colesterolo e una intera
classe di farmaci che si occupano non di
ridurre una malattia, ma un fattore di
rischi: l’ipercolesterolemia. I farmaci
sono le statine, ebbene dal 2003 al
2013, per le sole statine la spesa
farmacologica italiana è stata di 7/8/9
miliardi.
Altri esempi. Sono stati
abbassati i valori di glicemia normale: da
126 a 110 a 100; lo stesso è avvenuto
con i valori di pressione arteriosa minima
normale: da 90/95 degli anni '80 siamo
arrivati a un 80/85. Nell’ambito della
psicologia è stata inventata la sindrome
da deficit di attenzione. Per questa
nuova malattia negli Stati Uniti sono stati
messi sotto terapia milioni di bambini che
hanno l’unico torto che hanno di essere
vivaci e sono solo in rarissimi casi
aggressivi. Alla base di tutto c’è una
grande operazione di persuasione di
massa. Il sistema di Big Pharma utilizza
la ricerca scientifica, la congressistica, la
cultura
accademica
fino
alla
comunicazione mediatica di massa, e
tutto
questo
è
finalizzato
alla
trasformazione di rischi in malattie, il
rischio viene frammentato, moltiplicato,
aumentato nel suo potenziale effetto
patologico e promosso a patologia per
tutti. Dobbiamo ribaltare questa logica
attraverso l’estensione del dominio di
salute. Non possiamo sottovalutare i
rischi, ma l’operazione incongrua è
spezzettarli e trasformarli in malattie, noi
dobbiamo unificare i rischi attraverso il
concetto di benessere e qualità della
vita, globalizzando in un approccio unico
la salute che è un diritto e non
un’occasione di profitto. Si può cambiare
tutto con una politica pubblica che
abolisce il profitto dalla salute. Bisogna
incidere alla radice del concetto di
salute. La salute è qualità della vita, è
ambiente, è lavoro, è tempo libero,
risorse economiche per poter avere cura
della propria persona. La salute è una
politica pubblica di servizio al cittadino
che esclude le logiche di profitto e che
dà qualità e quantità della vita.
Quali sono le linee guida, gli strumenti
operativi
per
questo
grande
cambiamento?
- riappropriarsi della ricerca scientifica e
delle università pubbliche, per poter
fissare i nuovi parametri di questa salute
- riappropriarsi del servizio sanitario
pubblico, abolendo le convenzioni con le
strutture private
- riappropriarsi di una comunicazione
diretta con i cittadini, utilizzando i nuovi
strumenti come Internet, per fare
informazione, formazione e prevenzione
e tutto questo messo a regime farebbe
risparmiare una quantità di denaro
enorme, dandoci davvero una qualità
della vita. Passateparola!" Clicca qui per
approfondire l'argomento della settimana
testo di Alessandro Lanzani
Grazie a Piero Ricca per la
collaborazione.
L'Ultimo Cenone
Muro del pianto
31.12.2013
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{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); >>>Il messaggio di fine
anno 2013 di Beppe Grillo sarà
trasmesso sul blog alle ore 20.30 di
stasera 31 dicembre. Non perdere
questo appuntamento! Iscriviti all'evento
Facebook e invita parenti e amici.
A
Capodanno c'è il cenone. Un augurio
sincero a questa classe politica di
gustarlo fino in fondo. Potrebbe essere
l'ultimo.
Un
pasto
luculliano,
pantagruelico, esagerato in cui nulla
deve mancare. Un Ultimo Cenone da
ricordare nei tempi bui. Nell'Ultima Cena
Giuda tradì Cristo, nell'Ultimo Cenone i
commensali sono centinaia e tutti,
indistintamente, ma ognuno con le sue
caratteristiche, hanno tradito gli italiani. Il
bacio di Giuda sono le menzogne che
ogni giorno, l'ultimo dell'anno compreso,
hanno raccontato e raccontano alle
persone. Quest'anno è stato magnifico,
le tasse sono diminuite e persino il PIL è
aumentato, risvegliato come Lazzaro
dalla tomba della recessione. Il prossimo
anno, udite, udite, sarà ancora meglio.
Chi non ha fede nella Repubblica dei
Partiti e nei suoi trombettieri è un povero
miscredente, un populista, un terrorista
mediatico, un potenziale camorrista, un
neo brigatista. Non si mette in dubbio la
parola del Signore quando il suo nome è
Napolitano. Ci hanno venduto per trenta
denari, ma ora li chiamano euro. Hanno
distrutto l'ambiente e lo chiamano
progresso. Hanno corrotto le nostre
anime con il consumismo e lo chiamano
sviluppo. Sono sempre a tavola e
sempre affamati di potere. Cosa sarebbe
questa lunga, lunghissima tavolata, dove
sono seduti a banchettare, senza lo
Spirito del Potere che aleggia su di loro?
Un potere effimero, inesistente che gli
abbiamo dato noi, trasformando delle
nullità in statisti, consegnando le nostre
vite a dei signor nessuno che si nutrono,
metaforicamente, della nostra carne e
del nostro sangue. Per loro il miracolo
della moltiplicazione dei pani e dei pesci
è possibile, una cosa da nulla, grazie al
miracolo del debito pubblico. Il nostro
debito. A loro cernie, bottarghe, orate,
spigole, dentici, sogliole e branzini. A noi
le lische e il conto, sempre più alto. Un
Ultimo Cenone che potrebbe ben
rappresentare, sempre metaforicamente
si intende, l'ultimo pasto dei condannati a
morte ai quali non si nega nulla prima
della fine. Non ci sarà un messaggero
divino, l'arcangelo della Merkel, e
neppure la telefonata del governatore,
come avviene nei film, a salvarvi.
Abbuffatevi
in
questa
notte
di
Capodanno. Potrebbe essere l'ultima,
meglio approfittarne, anzi abusarne
come avete fatto con la Democrazia e
con la Costituzione. Prosit.
4
Crocetta si tiene le province
e perde la maggioranza
Minipost
31.12.2013
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Si è consumato l'inciucio
alla siciliana fra la finta opposizione e la
fintissima maggioranza. PDL e PD con le
loro allegre damigelle nuziali (UDC, Lista
Musumeci, Art. 4 e Democratici
Riformisti)
hanno
consumato
lo
sposalizio celebrato da un eccellente
funzionario, il presidente dell'Assemblea
che non ha tenuto conto di ben 6 (!!!)
deputati che denunciavano di non aver
potuto votare per malfunzionamento del
tesserino e chiedevano di rivotare. Sono
riusciti a bocciare la norma di riforma
delle ex province, facendo rivivere di
fatto lo spettro delle elezioni provinciali.
Esulteranno tutti i trombati della politica
che adesso intravedono nuovamente la
possibilità di candidarsi. Uno sperpero di
tempo e di denaro che non ha pari,
potevamo essere la prima regione a
compiere questa epocale e coraggiosa
riforma e invece non solo rimaniamo
fuori dai tempi, ma facciamo anche una
figuraccia nazionale. Incredibile il PDL e
tutto il centro destra e disastroso il PD e
tutto il centro sinistra, un governo senza
maggioranza, dilaniato dalle faide
interne, mercenari al soldo del miglior
offerente. 33 voti contrari e 32 a favore
da cui dovete togliere i nostri 14 voti,
otterrete
la
consistenza
della
maggioranza, solo 18 voti! E' tempo di
cambiare, lo dobbiamo a noi stessi.
TUTTI A CASA, adesso!" Giancarlo
Cancelleri, M5S Sicilia
Messaggio di fine anno 2013
di Beppe Grillo
Politica
31.12.2013
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); Buon Anno a tutte le italiane
e a tutti gli italiani in ascolto ovunque voi
siate. Vi guardo, vi vedo attraverso la
Rete. So tutto di voi. Vi controllo. E mi
domando dopo tutti questi anni passati a
denunciare, organizzare, promuovere
iniziative di ogni genere, mi domando
cosa
state
aspettando?
Nessuno
risolverà i vostri problemi se voi non
inizierete per primi. Avete ancora il
coraggio di votare per chi ha rovinato il
Paese? Continuate a farlo se volete, ma
non vi lamentate allora. Non ne avrete il
diritto. Il MoVimento 5 Stelle è la vostra
ultima speranza prima dello sfascio. Noi
siamo voi. Abbiamo contro tutti, tranne
chi ci segue e ci ha dato il voto. Partiti,
giornali,
banche,
televisioni,
la
massoneria, la BCE, le lobby. Siamo
consapevoli che abbiamo rotto i giochi di
vent'anni tra Berlusconi e il Pd, senza di
noi, senza il voto palese chiesto da noi,
Berlusconi sarebbe ancora senatore.
Sono furiosi, stavano così bene prima..
Abbiamo
salvato
la
Costituzione
impedendo lo scempio dell'articolo 138, i
nostri parlamentari sono saliti persino sul
tetto di Montecitorio per impedirlo. In
Parlamento comandano le lobby, i partiti
nominano solo delle teste di legno che
obbediscono agli ordini. I lobbisti si
chiamano tra gli altri De Benedetti,
Caltagirone,
Berlusconi,
Benetton,
guardate i loro patrimoni e capirete che
per loro la crisi di questi anni non è mai
esistita, anzi è stata una grande
opportunità. Un (ex?) lobbista finito in
galera, Ligresti, era persino in rapporti
stretti con la Cancellieri, ministro della
Giustizia. Il M5S ha chiesto le dimissioni
della Cancellieri e ha votato per farla
dimettere, i partiti l'hanno salvata. Il M5S
fa quello che dice. Ha votato per la
decadenza del Porcellum, unica forza
politica ad appoggiare la mozione
Giachetti del Pd che ha votato contro
compatto, Letta per primo. Noi facciamo
quello che diciamo. Abbiamo restituito 42
milioni
di
rimborsi
elettorali,
i
parlamentari si sono tagliati lo stipendio
per creare un fondo, ad oggi di due
milioni e mezzo di euro, a favore delle
piccole e medie imprese in difficoltà. I
partiti dicono quello che non fanno e che
non faranno. Dicono di tagliare le tasse
e invece le aumentano. Aboliscono i
finanziamenti pubblici e invece li
incassano.
Acquistano
i
cacciabombardieri F35 dopo aver
affermato il contrario in campagna
elettorale. Ogni loro parola è una
menzogna che viene propagandata dalle
televisioni di Stato attraverso i servi dei
partiti. Il Paese è allo stremo e lo
prendono per il culo con la ripresa
quando è chiaro che con questi la
ripresa non ci sarà mai. Il Paese ha
bisogno di una scossa, ma quella scossa
non può venire solo da me, dai ragazzi in
Parlamento, da Casaleggio, dagli attivisti
sul territorio, deve venire anche da voi.
Non ditemi che non sapete come fare.
Dovete informare chiunque conoscete,
diffondere
la
verità,
denunciare,
impegnarvi in prima persona. Siete
sfiduciati? Bene, allora è il momento
giusto per ripartire. Che alternative
avete? Quelle di vedere i vostri figli
partire o di diventare precari a vita in
questo Paese? Di perdere i diritti sociali
conquistati in un secolo di battaglie?
Stiamo
perdendo
tutto,
sovranità
monetaria,
fiscale,
territoriale,
economica, bancaria. L'Italia non è stata
fatta dai nostri nonni e bisnonni, dal
Risorgimento e dalla Resistenza, per
diventare un oggetto di liquidazione da
parte di una classe politica dominata dai
lobbisti che hanno creato il debito
pubblico spolpandola attraverso grandi
appalti e concessioni pubbliche. L'Italia
non è cosa loro. Avevano una possibilità
di cambiamento dopo le elezioni di
primavera
nominando
un
nuovo
presidente della Repubblica con Rodotà
e un nuovo governo, Napolitano ha
bloccato tutto, si è fatto rieleggere contro
la Costituzione, ha battezzato il governo
delle larghe intese con un pluri
processato in seguito condannato per
truffa fiscale. Tutto, ma non il
cambiamento. A gennaio presenteremo
l'impeachment contro Napolitano, spero
che come Cossiga si dimetta prima. Lo
dico per lui. Non può più permettersi di
bloccare
un
Paese.
La
Corte
Costituzionale dopo otto anni si è
pronunciata sulla legge elettorale. A
cosa serve una Corte che decide dopo
otto anni? Non serve a nulla. E' chiaro
che può pronunciarsi solo le condizioni
politiche glielo consentono. Non è
autonoma dai partiti come ha dimostrato
l'elezione di Amato, l'ex tesoriere di Craxi
che nulla sapeva delle tangenti di
Tangentopoli, da parte di Napolitano. La
Corte ha in sostanza dichiarato la legge
elettorale incostituzionale per l'enorme
premio di maggioranza e per la
mancanza di scelta del candidato. Un
ragazzo di terza media l'avrebbe deciso
in mezz'ora, loro ci hanno impiegato otto
anni, noi lo abbiamo denunciato dal
2006, dalla sua entrata in vigore, e
abbiamo raccolto 350.000 firme per
cambiare la legge. Ci hanno riso in
faccia.
Il
Parlamento
è
quindi
incostituzionale, eletto grazie a una
legge che ha permesso ai vari
Berlusconi, Casini e Bersani di mettere
nei migliori dei casi delle teste di legno,
nel peggiore amici degli amici, parenti e
amanti. Questo parlamento di nominati
che hanno tratto beneficio dal Porcellum
non ha l'autorità per definire una nuova
legge elettorale. Si deve ripristinare la
legge precedente, il Mattarellum, e
andare alle elezioni. Il nuovo Parlamento
discuterà la nuova legge. Non si può
chiedere a dei ladri di fare una legge sui
furti. Il Paese ha bisogno di misure
urgenti per la piccola e media impresa,
come l'abolizione dell'IRAP e la
detassazione degli utili reinvestiti in
azienda, e il reddito di cittadinanza per
chi non ha né reddito, né lavoro. Il M5S
ha proposto queste misure ed è sempre
stato bocciato. Le ripresenteremo e se
andremo al governo le attueremo nei
primi 100 giorni. Bisogna anche
guardare lontano, l'Italia ha bisogno di
5
piani quinquennali per l'energia, le
telecomunicazioni, l'ambiente, il turismo,
la cultura. Se andremo al governo sarà
una nostra priorità. Nel 2014 ci sono le
europee, il M5S parteciperà per vincerle,
per ridare all'Italia un ruolo centrale in
Europa.
Le
politiche
economiche
europee sono contro gli interessi
nazionali, dettate dagli interessi tedeschi,
le ricontratteremo e se necessario
disdetteremo accordi firmati da altri
governi che non hanno mai sentito la
necessità di informare o consultare gli
italiani come Monti cha ha firmato un
taglio di 50 miliardi all'anno dal 2015 nel
bilancio dello Stato per 15/20 anni.
L'euro non è un tabù, gli italiani
attraverso un referendum dovranno
decidere se adottarlo o meno. Il futuro
può essere bellissimo, ma dipende
soprattutto da voi. In alto i cuori.
Vinceremo noi. Buon anno da Beppe
Grillo.
Un nuovo anno per andare
oltre - di Roberto Fico
Thamsanqa Jantjie uomo
dell'anno
Minipost
01.01.2014
Muro del pianto
01.01.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Avrei voluto fare di più in
questo 2013. Il tempo sembra non
bastare mai, le giornate volano, gli
avvenimenti si succedono, accavallano,
intrecciano. Le leggi, lo studio, i
regolamenti, il funzionamento della
macchina, le sedute dell'aula e delle
commissioni, gli attacchi, le pressioni, la
comunicazione, le agorà con i cittadini in
tutte le piazze d'Italia. Non mi vorrei mai
fermare. Abbiamo presentato la legge
sul
reddito
di
cittadinanza,
sull'impignorabilità della prima casa,
sull'abolizione dei rimborsi elettorali, la
mozione sulle pensioni d'oro e quella
sulla terra dei fuochi. Abbiamo trovato le
coperture finanziare per aumentare la
domanda interna facendo diminuire la
sofferenza e la precarietà delle persone.
Ci hanno ostacolato in tutti in modi e con
tutti i mezzi possibili. Tutti! Il futuro non è
qualcosa che arriva, è qualcosa che si
costruisce ogni giorno. Un futuro fatto di
basi salde volute con tutte le forze da
una nuova comunità più consapevole
che ha davvero lottato con animo fiero.
Io il futuro lo intravedo ed ecco che sarà
stupendo: vincere tutti insieme le elezioni
europee, portare nel cuore dell'Europa
una nuova idea, un nuovo modello
culturale che riporti al centro l'uomo e
l'ecosistema tutto, nel quale la parola
felicità sia al centro della politica e non
una
parola
da
essa
avulsa.
Combatteremo dal parlamento, dai
consigli regionali, dai comuni, dalle
piazze. "La storia siamo noi nessuno si
senta escluso". Auguro a tutti un 2014
che insegni ad ognuno di noi a sapere
andare oltre. Oltre e Insieme. Auguri!"
Roberto Fico
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); });
Uno schizofrenico, con
tendenze a scoppi di violenza, che vede
gli angeli, che parla solo lo Xhosa, una
delle 11 lingue ufficiali del Sudafrica, è
l'uomo dell'anno. Si chiama Thamsanqa
Jantjie ed è stato l'interprete ufficiale
dall'inglese al lingua dei segni durante il
solenne memorial nel grande stadio in
onore di Nelson Mandela. Thamsanqa
non conosce però l'inglese. Il ministro
sudafricano Hendrietta Borgopane-Zulu
ha ammesso "la lingua inglese è un po'
troppo per lui". Thamsanqa non conosce
neppure il lingua dei segni. Lo stesso
ministro ha ammesso che "non è un
interprete professionale". Thamsanqa è
stato pagato 77 dollari all'ora dal governo
sudafricano per esibirsi con presidenti e
primi ministri giunti da tutto il globo per
onorare
Mandela.
I
suoi
gesti
disconnessi come quelli di una
marionetta impazzita sono proseguiti per
l'intera giornata delle celebrazioni.
Obama e Ban Ki-moon parlavano e lui
gesticolava alle loro spalle senza che vi
fosse alcuna protezione per il presidente
degli Stati Uniti e per il segretario
dell'ONU. Sembravano tornati i bei tempi
della Gialappa's Band a commentare le
partite di calcio. Uno spettacolo seguito
da decine di migliaia di persone allo
stadio nel grande schermo e da
centinaia di milioni di persone in
televisione. Thamsanqa era sul podio
riservato ai Vip, in un vestito scuro, una
cravatta adeguata e un cartellino della
sicurezza con la scritta: "Funerali di
Stato". Gli interpreti professionali si sono
sentiti oltraggiati, ma Thamsanqa, che
poteva tranquillamente sparare o
accoltellare qualunque presidente gli
capitasse a tiro, ha espresso la sua
soddisfazione prima di essere internato :
"Nello stadio ho visto gli angeli, ero in
preda di allucinazioni. Ho capito che il
problema era lì. Talvolta io divento
violento.Vedevo quelle cose che mi
incalzavano. Ero in una posizione
difficile. Il presidente e tutti gli altri erano
armati. Erano tutti intorno a me. Ho
avuto un attacco di panico". George
Orwell
disse
che:
"Nel
tempo
dell'inganno universale dire la verità è un
atto rivoluzionario", ma Thamsanqa è
andato oltre la verità e oltre la
menzogna. Tutto quello che vedete è
falso o forse vero, ma non importa ormai
a nessuno. La vita è diventata pura
scenografia. Per questo Thamsanqa
merita il titolo di uomo dell'anno.
6
Minacce di morte a
Napolitano sulla pagina
Facebook di Repubblica
Minipost
02.01.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); UNA pioggia di insulti e
minacce rivolti a Napolitano si sta
riversando sulla pagina Facebook de la
Repubblica. Il giornale di De Benedetti
ha infatti postato una foto di Napolitano
con il link al video che racconta il suo
messaggio di fine anno. "Il discorso di
fine
anno
del
presidente
della
Repubblica",
ha
commentato
su
facebook la Repubblica. E in poco più di
un'ora, centinaia di persone hanno
commentato - a modo loro - il post del
giornale. C'è chi passa direttamente alle
minacce a Napolitano. I commenti con
insulti pesanti e minacce persistono
dopo giorni sulla pagina di Repubblica.
Repubblica cancelli al più presto i
vergognosi insulti e le minacce prima
che Napolitano decida di denunciare il
giornale di De Benedetti per vilipendio.
Monte dei Paschi di
Germania
Economia
02.01.2014
Germania è, come sempre, andata dritta
per la sua strada. MPS non può più
aspettare. Va nazionalizzata senza
perdere ulteriore tempo per garantire allo
Stato il suo prestito e alla banca impieghi
e depositi. Giugno potrebbe essere
troppo tardi o trasformarsi in una beffa
per i depositanti chiamati a salvare la
banca distrutta dai partiti. A proposito, a
che punto è l'inchiesta su MPS, in giro
non si sente più nulla...
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); La vicenda del Monte dei
Paschi di Siena ha ormai i contorni tipici
di un classico problema italiano: si crea
per incapacità manageriale e si amplifica
per incapacità e voracità politica. Il
bubbone di Siena è esploso nei giorni
scorsi. In assemblea la Fondazione del
MPS col 30% rappresentava la
maggioranza degli azionisti. Grazie a ciò
ha rinviato a giugno l'aumento di capitale
da tre miliardi di euro entro gennaio
proposto dal management e garantito da
un consorzio di banche.
Il rinvio di sei mesi comporta una serie di
conseguenze, è bene conoscerle per
evitare il solito attendismo all'italiana
foriero di disastri. Il rinvio dell'aumento
significa il rinvio del rimborso dei tre
miliardi e rotti di euro dei "Monti bond"
concessi dallo Stato. Lo spostamento di
data a giugno rischia di far saltare
l'aumento se le condizioni di mercato,
dopo le elezioni europee, saranno meno
favorevoli di quelle attuali. Cosa
probabile perché con il prossimo "stress
test" che valuterà il rischio delle banche
europee da parte della BCE, premessa
per l'Unione Bancaria, molte banche
faranno ricorso ad aumenti di capitale.
MPS si troverà così in un periodo di forte
affollamento di aumenti di capitale.
La futura difficoltà nel raccogliere capitali
privati potrebbe spostare il problema
sulle spalle dello Stato italiano aprendo
la prospettiva di nazionalizzazione della
banca. Ipotesi che, in sé, è positiva. Tale
scenario però può non essere indolore.
Nazionalizzare nel bel mezzo del
processo dell'Unione Bancaria e della
nuova disciplina di bail-in comporterebbe
una probabile imposizione di perdite ad
obbligazionisti e depositanti prima di un
intervento
dello
Stato.
Insomma,
pagherebbe sempre Pantalone.
La Fondazione ha giustificato la sua
scelta con il rischio che l'aumento
venisse sottoscritto da investitori privati
esteri, può essere... ma è probabile che
adesso l'unica vera alternativa alla
nazionalizzazione diventi la cessione di
MPS ad una banca estera. Un rischio
ancora più grande.
La morale di questa vicenda è che MPS
diventi un agnello sacrificale chiesto
dalla Germania all'Italia per dare
l'esempio ai mercati come preda a
quattro soldi per una delle sue banche, o
come caso "cipriota" di salvataggio con i
soldi
dei
depositanti
e
degli
obbligazionisti. A nulla è servita la lettera
"segreta" di Draghi ad Almunia resa
pubblica qualche settimana fa. Draghi
chiedeva di non applicare il prossimo
bail-in delle banche in difficoltà sulle
spalle di correntisti e obbligazionisti. La
Europa così vicina, così
lontana
Politica
03.01.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); });
L'Europa. Cosa sa un
italiano dell'Europa, della UE, della BCE,
a parte i luoghi comuni? Ci sono degli
europarlamentari italiani a Bruxelles?
Certo, tra cui Mastella, ma nessuno sa
cosa fanno, di cosa si occupano.
Neppure chi sono. L'europarlamento è
come un Grand Hotel in cui si alloggia
fino alla prima opportunità elettorale in
Italia, come successe per D'Alema, o un
sontuoso cimitero degli elefanti di politici
trombati e di seconde file. La
comunicazione
dei
lavori
europarlamentari è del tutto assente. Alzi
la mano chi può tracciare un bilancio
minimo dei lavori dello scorso anno. Non
si discute mai di Europa, ma solo di euro
che dovrebbe rappresentare l'economia
europea nel suo insieme, ma che ormai
non rappresenta più nulla. L'Europa è un
comodo alibi. "Ce lo chiede l'Europa" è
un mantra per coprire qualunque
stronzata, dal Fiscal Compact al
pareggio di bilancio in Costituzione. Chi
è questa Europa, mitica e lontana, che ci
invia i suoi messaggi per bocca di
Napolitano e della coppietta
di
pappagalli Capitan Findus Letta e
Renzie? Fuori un nome. Chi decide cosa
e perché sulle nostre teste? Siamo in
preda a un'allucinazione collettiva che ha
trasfigurato una banca centrale europea
e la burocrazia in un ideale di Europa
che non esiste. Governati a livello
nazionale da banchieri e burocrati che
usano primi ministri come portaborse e
camerieri. Le decisioni prese in Europa
hanno effetti devastanti sul futuro delle
prossime generazioni, nel bene così
come nel male, ma nessun cittadino
europeo può interferire, spesso non ne è
neppure a conoscenza. L'Europa sarà
politica o non sarà. Sarà partecipativa o
non sarà. L'Europa non è un frullatore di
nazionalità per renderle omogenee.
Questo è un disegno destinato al
fallimento. Un esercizio impossibile. Non
siamo gli Stati Uniti d'America con
popolazioni eterogenee in cerca di una
nuova Patria, ma popoli con tradizioni e
civiltà millenarie. Quest'Europa così
invocata e così assente si è trasformata
in una moderna dittatura che usa i
cerimoniali democratici per legittimare sé
stessa. Il MoVimento 5 Stelle entrerà in
Europa
per
cambiarla,
renderla
democratica, trasparente, con decisioni
condivise a livello referendario. Oggi la
UE è un Club Med infestato dalle lobby.
Il manifesto del M5S per le elezioni
europee è di sette punti. Nelle prossime
settimane ne illustreremo i motivi. In
Europa per l'Italia, con il M5S! Stampate,
inviate, diffondete i "7 Punti per
l'Europa".
7
Le morti sul lavoro non
conoscono crisi
Minipost
03.01.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Nel 2013 sono 571 i morti
sui luoghi di lavoro, ma oltre 1300 se si
aggiungono anche i decessi sulle strade
e in itinere (stima minima). Gli agricoltori
rappresentano con ben 210 decessi il
37% delle morti complessive; 138 sono
stati schiacciati dal trattore e 66 hanno
oltre 65 anni. Nonostante la devastante
crisi nel settore 137 decessi sono in
edilizia, il 22% sul totale dei decessi.
Nella maggior parte dei casi si tratta di
morti che assieme ai lavoratori con
partita IVA individuale non sono inclusi
nei dati statistici ufficiali e nemmeno tra
gli infortunati. La terza categoria con più
vittime è l’Industria, il 7,4% delle morti
totali. Un dato che risente della crisi e
abbassa ulteriormente la percentuale
complessiva
dei
decessi.
Anche
l’Autotrasporto paga un prezzo durissimo
di sangue con oltre il 6,5% di tutti i morti.
Numerosissimi sono i morti nei Servizi.
Nel corso di quest’anno rispetto al 2012
c’è stato un miglioramento dell’8%, per
quanto riguarda i decessi per infortunio
sui luoghi di lavoro, complice la grande
crisi che quest’anno è stata devastante
in molti settori." leggi l'articolo completo
dell'Osservatorio
Indipendente
di
Bologna morti sul lavoro
La legge elettorale del M5S
Minipost
03.01.2014
La Cancellieri e l'indulto
mascherato
Politica
04.01.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); La legge elettorale del M5S
sarà sviluppata on line a partire dalla
prossima settimana INSIEME agli iscritti
certificati al M5S (ad oggi circa 100.000)
con il supporto di Aldo Giannulli che
illustrerà ogni singola scelta alla quale
seguirà una consultazione on line. La
legge elettorale del M5S dovrebbe
essere completata per il mese di
febbraio e sarà la posizione ufficiale del
M5S da discutere in Parlamento quando
un Parlamento legittimo sarà insediato. Il
Parlamento
attuale
è
infatti
incostituzionale, i suoi eletti sono stati
nominati, il premio di maggioranza è
abnorme. In Parlamento siedono 150
abusivi eletti grazie al premio di
maggioranza del Porcellum. Gi abusivi
sono di pd, sel, centro democratico e
svp. La loro elezione non è neppure
stata convalidata. E questa gente,
responsabile e fruitrice del Porcellum,
dovrebbe occuparsi di legge elettorale e
magari di riforma della Costituzione? Al
massimo può andare a casa. Napolitano,
dopo la pubblicazione delle motivazioni
della Consulta, attesa per fine gennaio,
deve sciogliere le Camere.
8
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "Hai vissuto in un territorio
invaso dall'immondizia, dai veleni
sversati da imprenditori senza scrupoli e
mafiosi, il fisco ti ha perseguitato, le
banche ti hanno tartassato con tassi da
usura, il parlamentare della tua zona o il
tuo sindaco hanno stretto patti immondi
ma non hanno fatto nulla per i servizi
essenziali, per la sicurezza dei cittadini,
per i loro diritti? Tranquillo, nessuno ti
chiederà scusa o si sognerà mai di darti
un indennizzo. Se però sei un politico, un
mafioso,
uno
stupratore,
un
amministratore pubblico e stai in carcere
per qualcuno di questi reati, allora è la
tua occasione: puoi finalmente chiedere
un indennizzo e sopratutto uno sconto di
pena! Questa è l'ultima trovata del
governo Letta e del Ministro Cancellieri.
L'ennesimo decreto della vergogna è
stato licenziato dal governo il 23
dicembre e battezzato in neolingua
"svuotacarceri". In realtà, è il solito
indulto mascherato che riguarderà
mafiosi,
stupratori,
assassini
e
compagnia bella. Basta – recita il
decreto – che "abbiano dato prova di
partecipare all'opera di rieducazione".
Immaginiamo
che
partecipazione.
Quindi, con l'obiettivo di "svuotare le
carceri", il governo vara un principio che
non ha eguali al mondo: "il rimedio
compensativo". Come a dire, "Io, Stato
italiano, ti ho fatto vivere in carceri
fatiscenti, ho leso i tuoi diritti di detenuto,
non ho fatto nulla per farti vivere
decentemente? E allora ti libero prima!"
Un mazzo di fiori per scusarsi non è
ancora previsto, ma confidiamo nella
sensibilità del governo. E non finisce qui:
qualsiasi detenuto che presenti un
esposto causerà l'immediata apertura di
un procedimento che, viste le condizioni
di quasi tutte le carceri, costringerebbe lo
Stato a pagare un indennizzo. Quasi
quasi
farsi
arrestare
conviene.
Aumentando le liberazioni anticipate si
produrrà effettivamente un indulto
mascherato,
liberando
pericolosi
criminali prima del tempo. Addirittura
peggio dell'indulto, perché applicabile a
tutti i reati e non suscettibile di revoca.
Tutto ciò per tamponare le condanne
dell'Europa per le condizioni delle carceri
italiane. Ma soprattutto per mascherare
le inefficienze del Piano carceri del
Governo con 470 milioni di euro bloccati
da 4 anni in una contabilità speciale
(1500 posti di lavoro nel settore
dell'edilizia in meno) e continuare a
insabbiare i dati truccati e falsi già forniti
dal Commissario straordinario per le
carceri – nominato da Napolitano - e
dalla Cancellieri al Parlamento. Un piano
carceri che ha a disposizione 500 milioni
di euro e che in due anni ha inaugurato
zero nuovi posti – come più volte
denunciato dal M5S. I loro disastri li
pagheremo
noi.
Sarà
un'indulto
mascherato per migliaia di pericolosi
criminali e per la prima volta, questa
liberazione
anticipata
"speciale"
riguarderà i mafiosi. Ovviamente il
governo non ci mette la faccia se
qualcuno
di
questi
"scarcerandi"
commetterà un reato dopo l'uscita,
perché tutto è scaricato sui giudici di
sorveglianza: colpa loro se non liberano,
colpa loro se liberano un futuro
delinquente. Con la nuova formula infatti,
a gioire saranno anche "i picciotti"
arrestati a partire dal gennaio 2010: in 6
anni, fino al 2015 come prevede il
decreto, accumuleranno uno sconto di
ben 900 giorni, quasi due anni e mezzo!
E uscirà prima anche Totò Cuffaro, con
un ulteriore sconto di oltre un anno. Il
decreto permetterà anche una serie
infinita di "favoritismi" ai soliti amici, il
che non guasta mai. Lavoro esterno dei
detenuti esentasse, di cui godranno
quasi totalmente imprese vicine a
Comunione e Liberazione; e poi i
"braccialetti d'oro", quei prodigiosi arnesi
tecnologici per impedire la fuga che ci
sono costati finora un occhio della testa,
tramite succosi appalti a quella Telecom
che ha poi magicamente assunto il figlio
della Cancellieri. Un appalto da 512
milioni di euro sottoscritto proprio dalla
Cancellieri, quando occupava il Viminale,
e annullato dal Tar secondo cui la
convenzione con la Telecom restava
efficace fino al 31 dicembre 2013.
Capito? Il decreto del Ministro di
Giustizia Cancellieri "salva" l'appalto
deciso
dal
Ministro
dell'Interno
Cancellieri nel 2011. Perché con lo
"svuota carceri" i braccialetti diventano
adesso uno strumento necessario per i
quali
si
chiede
"una
maggiore
disponibilità". E, probabilmente, senza
questo decreto dal primo gennaio 2014
Telecom avrebbe perso il contratto del
"braccialetto
d'oro".
Ma
almeno
un'ingiustizia con questo decreto è stata
sanata: per fottersene della giustizia non
serve più il cellulare della Cancellieri,
basta applicare il suo decreto." Nicola
Biondo
Le mani sulle pensioni
Minipost
04.01.2014
googletag.cmd.push(function()
{
googletag.display('div-gpt-ad-137223905
2320-0'); }); "L’apripista lo fa un Paese
dei PIIGS che la Troika tiene sott'occhio:
il Portogallo. Il governo lusitano
effettuerà un prelievo forzoso dalle
pensioni - private e pubbliche - per
colmare il deficit di bilancio causato dalla
bocciatura della Corte Costituzionale dei
tagli delle pensioni dei funzionari
pubblici, decisione giunta poco tempo fa.
La scelta di una misura alternativa da
388 milioni di euro era necessaria per
raggiungere l’obbiettivo del 4% nel
rapporto deficit-Pil del 2013, condizione
necessaria per lo sblocco della tranche
da 2,7 miliardi di euro prevista dal piano
di aiuti della "Troika" (Ue, Bce ed Fmi).
L’opposizione e i sindacati hanno
protestato contro una "misura immorale"
che colpisce il potere d’acquisto delle
famiglie. Per il momento, si gira intorno
all’Italia, ma c’è già chi ha scritto che oltre alle tasse introdotte dagli ultimi tre
governi - lo spettro del prelievo forzoso
(magari sui conti correnti, come già
accaduto nel 1992) aleggia sull’Italia."
segnalazione di eleonora .
9