La Terra Cava - L'Isola di Avalon
La Bomba Atomica Tedesca
Inviato da Seyan
mercoledì 14 gennaio 2009
Ultimo aggiornamento domenica 11 marzo 2012
Joseph
Farrell nel suo "Reich Of The Black Sun: Nazi Secret Weapons &
The Cold War Allied Legend", Adventures Unlimited Press, afferma
che il Progetto Manhattan era, all'inizio del 1945, sull'orlo del
fallimento. La quantittà di uranio arricchito prodotto era del
tutto insufficiente anche per i soli test, per non parlare della
produzione di una vera arma nucleare.
Il
memorandum del 3 marzo 1945 del Senatore Byrnes diretto all'allora
Presidente Roosevelt evidenzia lo stato di disperazione in cui
versava il Progetto stesso.
Pertanto, come avrebbero potuto gli Stati Uniti radunare l'uranio necessario
per le bombe di Hirosima e Nagasaki oltre al Trinity Test avvenuto
nel deserto di Alamogordo, il 16 luglio 1945?
La soluzione che fornisce Farrell è l'unica credibile: “Naturalmente
la risposta è che se il Progetto Manhattan non era in grado di
produrre sufficiente uranio arricchito nel breve lasso di tempo
rimasto – mesi piuttosto che anni – allora il suo stoccaggio è
stato arricchito da una fonte esterna e c'è una solo posto
credibile con la necessaria tecnologia in grado di arricchire uranio
in tale scala. (...) Questa fonte era la Germania Nazista. (...)
All'inizio del 1941, secondo la storica Margaret Gowing, la Germania
aveva già raffinato 600 tonnellate di uranio in ossido di
uranio, la forma richiesta per ionizzare il materiale in un gas, in
cui gli isotopi di uranio possono essere magneticamente o
termicamente separati o l'ossido può essere ridotto in metallo
tramite un reattore nucleare. (...) Gli Stati Uniti non erano
riusciti a ridurre l'uranio nella sua forma metallica in quantità
notevoli fino alla fine del 1942. Invece, i tecnici tedeschi, alla
fine del 1940 avevano già prodotto 280,6 kilogrammi di uranio
metallico.”
I
Tedeschi, il 16 dicembre 1944, quando iniziò l'Offensiva
delle Ardenne, sembravano aver ottenuto il tempo necessario per
allestire diverse bombe atomiche e stavano sviluppando il vettore per
sganciare una bomba atomica su New York, essendo state concretizzate
le specifiche previste per l'Amerika bomber.
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Il
bombardiere che suo tempo venne prescelto per l'attacco nucleare all'America, lo Junkers Ju 390 a sei motori, aveva la
possibilità, partendo prima dalla Francia e successivamente,
perso il territorio francese, dalla Norvegia, di raggiungere New
York, rilasciare l'ordigno nucleare e tornare alla base.
Nel
marzo 1956 "RAF Flying Review" pubblicò una lettera ove si
affermava che uno Junkers Ju 390, partito da Bordeaux, aveva effettuato il volo fino ad un punto a
pochi kilometri da New York ed era tornato alla base, dopo 32 ore di
volo ininterrotto, senza che nessun areo alleato avesse la
possibilità di avvistarlo o intercettarlo.
Mentre fervevano i primi preparativi
dell'incredibile attacco a New York, l'avanzata
sovietica si era esaurita in Polonia, ed il
momento sembrava propizio per un attacco a sorpresa ad Ovest.
Era
però indispensabile che l'offensiva delle Ardenne programmata
nel dicembe 1944 fermasse l'avanzata Alleata per almeno sei mesi.
All'inizio
il successo arrise spettacolarmente alla truppe hitleriane, ma
presto, a causa dei ritardi negli approvvigionamenti, alla mancanza
di riserve ed all'inaspettata forza di reazione americana,
l'offensiva si arrestò e venne definitivamente sbaragliata il
27 dicembre 1944, tanto che il feldmaresciallo tedesco von Rundstedt,
comandante delle forze tedesche ad occidente, la definì la
“seconda Stalingrado”.
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Le
migliori forze corazzate tedesche e l'élite della Fanteria
vennero definitivamente annientate, tanto che, secondo alcuni
analisti, la guerra in Europa potè terminare un anno prima.
L'OKW e lo stesso Feldmaresciallo von Rundstedt
avevano fatto presente al Führer la rischiosità dell'impresa e la
mancanza di riserve sufficienti ad alimentare un'offensiva dagli
obiettivi così ambiziosi. "Il piano tedesco Wacht am Rhein ("Guardia sul Reno") per l'Offensiva Von Rundstedt. era di
dividere l'avanzata alleata, raggiungere la Mosa e quindi tagliare verso nord per assediare Anversa." (Wikipedia, voce
Offensiva delle Ardenne)
Nel momento
topico, venne a mancare il carburante per i mezzi corazzati, avendo
perso la Germania gli approvvigionamenti del petrolio rumeno di Ploesti.
L'ex caporale
della I Guerra Mondiale era stato, come sempre, irremovibile e, malgrado il
fattore sorpresa e l'utilizzo di nuovi mezzi, come il primo bombardiere
a reazione della Storia, l'Arado Ar 234 e il poderoso cacciacarri Jagdpanzer, le Ardenne
rappresentarono non solo l'ultima offensiva ma anche la definitiva
disfatta della Wermacht.
I Tedeschi persero la Francia, dove era più semplice allestire il
bombardamento atomico dell'America.
Mantennero
fino all'ultimo il controllo sulla Norvegia, l'unico luogo da cui era
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possibile dar partire l'attacco ad una città della Costa
Orientale. La contemporanea offensiva di primavera 1945 degli
Alleati ad Ovest e dei Sovietici ad Est resero, però, impraticabile qualsiasi
operazione di tale portata.
I Nazisti
fino all'ultimo giorno , però, accarezzarono l'idea del bombardamento
di New York e gli Alleati mostrarono di crederci, anche se la versione
ufficiale era che i Tedeschi non si avvicinarono mai all'arma atomica.
Si legga a tal riguardo un articolo pubblicato dal Washington Post il 29 giugno 1945, dal titolo "Erano pronti a
bombardare New York",
ove si parla del ritrovamento ad Oslo di un gruppo di bombardieri
pesanti Heinkel (forse He 277 modificati) di lunghissima gittata pronti
per "una missione su New York".
Successivamente
gli Alleati modificarono la realtà dei fatti storici, arrivando ad
asserire che i Tedeschi erano lontanissimi dalla realizzazione
dell'arma nuclare. Dopo la resa tedesca, dieci scienziati tedeschi tra
cui Heisenberg, un vero genio vincitore del Nobel per la Fisica nel
1932, (e non, come tanti fanfaluchieri, capaci di vincere il Premio Nobel solo a parole) e Hahn, scopritore della fissione
nucleare, vennero radunati nella Farm Hall,
in Inghilterra, nell'ambito dell'Operazione Epsilon. Le loro
conversazioni vennero registrate per scoprire il livello di conoscenza
tedesco in ambito nucleare. Tali registrazioni furono del tutto
inconcludenti.
{xtypo_rounded2} La storia è la menzogna comunemente accettata
(François-Marie Arouet - "Voltaire") {/xtypo_rounded2}
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Il
giorno dopo l'esplosione nucleare di Hiroshima, gli scienziati tedeschi
vennero informati del bombardamento e venne loro chiesto di dare un
commento tecnico.
Heisenberg,
in quel contesto particolare, avrebbe affermato una cosa del tutto
inverosimile e cioè che la bomba nucleare era irrealizzabile perché,
secondo i suoi calcoli, avrebbe richiesto 13 tonnellate di uranio
arricchito, contro i 40 chili effettivamente necessari.
La
cosa lascia estremamente perplessi. E' difficile credere che gli
scopritori della fissione nucleare ed un genio della Fisica
quantistica fossero tanto distanti dalla verità.
Pertanto, o Heisenberg mentì o le sue affermazioni furono volutamente distorte.
Infatti, come ebbe a dire il Generale Leslie Groves, il Responsabile del [[Progetto Manhattan]], "La maggior parte della
stampa pubblicò per intero le notizie divulgate
da noi. Questa fu una delle poche volte in cui le dichiarazione del
Governo furono date esattamente come doveva essere fatto". E' presumibile, pertanto, che la stampa pubblicasse (come
ha sempre fatto, in tutto il mondo), l'esatto contrario della verità.
Non si
spiegherebbe, altrimenti, l'impegno profuso dall'esercito tedesco per
approvvigionarsi dell'[[acqua pesante]] prodotta dal Vemork Norsk Hydro
a Riukan, nel Telemark Norvegese, né l'energia dispiegata dagli Alleati per sabotare l'impianto stesso nell'Operazione
Gunnerside, come narrato dal film "Gli eroi di Telemark", basato su fatti storicamente accaduti.
Se per la
produzione della bomba atomica fossero state necessarie tonnellate di
uranio arricchito, mentre la massima produzione annua era di un
centinaio di chili all'anno, i Tedeschi avrebbero immediatamente
abbandonato il programma nucleare, cosa che in realtà non avvenne mai.
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Lo stesso
Heinsenberg, rendendosi conto che non era credibile che il promulgatore
del [[principio di indeterminazione]] fosse stato tanto incompetente,
cercò di far passare l'ipotesi di avere sabotato, per scrupoli morali, il [[programma nucleare tedesco]], come sostenuto in
"Heisenberg's War" di Thomas Power e nell'opera teatrale "Copenhagen" di Michael Frayn.
In realtà i
Nazisti erano ad un passo dal bombardare New York o Washington con
bombardieri pesanti Junkers Ju 390 o Heinkel He 277. E gli Alleati
erano consapevoli di tale pericolosissima spada di Damocle, come
evidenziato dall'articolo del Washington Post sopracitato.
"Nel 2005, lo storico berlinese Rainer Karlsch pubblicò un libro, Hitlers Bombe,
nel quale venne riportate come prova, diversi documenti che mettevano
in evidenza di come la Germania nazista avesse testato armi nucleari
nell'isola di Rügen e presso Ohrudruf." (Wikipedia)
Un'altra
prova di quanto affermato è lo studio dei danni prodotti da un'arma
nucleare su Manhattan commissionato ad esperti dall'[[Oberkommando der
Luftwaffe]], che a differenza di Heinrich Himmler, non si baloccava con
progetti infantili quanto folli, ma ragionava su cruda e fredda realtà,
come mostra uno dei diagrammi conseguenti a tale studio. (Si consulti,
al riguardo, Joseph Farrell nella sua già citata opera “Reich Of The Black Sun: Nazi Secret Weapons &
The Cold War Allied Legend”).
E' a questo punto che si innesta la vicenda dell'U-boot 234.
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Il
sottomarino U-234, di classe XB, posamine oceanico, partì da
Kiel il 25 marzo 1943 agli ordini del comandante Fehler. Con a bordo
un carico in grado di cambiare le sorti della II Guerra Mondiale e
diretto in Giappone.
Nella stiva c'era qualcosa di incredibile: 560 chilogrammi di ossido di uranio contenuti
in barre cilindiche d'oro (l'utilizzo
dell'oro era giustificato dal fatto che, all'epoca, un chilo di uranio
arricchito costasse ben 3,5 milioni di dollari del tempo), fusibili all'infrarosso per armi nucleari. E, tra i passeggeri,
l'ideatore dei fusibili stessi, Dr.
Heinz Schlicke e due ufficiali giapponesi, il colonnello Genzo Shosi
e il capitano Hideo Tomonaga.
"Il 25
marzo 1945, l'U 234 partì per la sua importante missione, lasciando il
porto di Kiel e con la rotta che puntava verso la base di Kristiansand,
in Norvegia, dove si dovevano stivare altri fusti chimici. Tra il 15 e
il 16 aprile, il sommergibile ripartì nuovamente. (...) avrebbe
dovuto percorrere il seguete tragitto: innanzitutto inoltrarsi
nell'Oceano Atlantico, passando per il mare del Nord, raggiungere
quindi il capo di Buona Speranza e quindi sfociando nell'Oceano
Indiano, raggiungere la base di Penang in Malesia, dove avrebbe
sbarcato l'importante carico contenuto nella sua stiva." (Wikipedia, voce "[[U-234]]")
Sembrerebbe,
inoltre, che nel sommergibile fossero presenti i risultati della
sperimentazione nazista, probabilmente sul fronte orientale, dei proiettili all'uranio impoverito. Che il progetto fosse di
derivazione nazista è stato
rivelato dal Dr. Siegwart-Horst Günther, Presidente della Croce Gialla Internazionale, nell'articolo: "Uranium
missiles: After Zyklon B, a new German technology for a
weapon of mass destruction".
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Ivi afferma, "Secret service reports have now shown that German military leaders planned to use radioactivity at the end
of 1943. It is probable that the development of 'special missiles' also dates back to this time."
Nello stesso articolo, il Dr. Günther
dichiara che, a causa degli studi compiuti su civili iracheni (perlopiù
bambini) venuti a contatto con proietti di uranio impoverito di isotopo
235 (DU- Depleted Uranium) e che avevano sviluppato le tipiche
gravi patologie legate alla radioattività, subì due tentativi di
omicidio e venne persino arrestato in Germania. In prigione venne reso
oggetto di violenze di ogni tipo.
L'ennesima dimostrazione che questo è un Mondo Oscuro dominato delle Tenebre.
{youtube}SIDggzJ1mWc{/youtube}
I Tedeschi,
quando fornirono agli alleati Giapponesi la gran parte dell'uranio
arricchito prodotto, avevano una chiara intenzione. Anche se la Guerra
in Europa era ormai persa, fornire ai
Giapponesi la possibilità di disporre di armi nucleari avrebbe
potuto ribaltare l'esito del conflitto ormai defintivametne compromesso
dal punto di vista delle armi convenzionali.
D'altro canto
la produzione industriale in Germania era ormai azzerata. Non così per
i Giapponesi, i quali erano ancora in grado di produrre, con tale
carico, almeno due testate nucleari.
Ma
l'8 maggio 1945 la Germania accettò la resa incondizionata e
il nuovo capo del Governo provvisorio, il Grandammiraglio Dönitz
ordinò di "interrompere tutte le attività militari
e consegnarsi agli Alleati".
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Il
Comandante del sommergibile 234 decise di arrendersi e di consegnarsi
insieme al carico agli Americani.
I due ufficiali Giapponesi si
suicidarono con del veleno (o vennero uccisi) per il loro ostinato rifiuto
di onsegnarsi agli Americani e le salme lasciate in mare aperto.
Il
15 maggio il sommergibile venne avvistato dalla U.S.S. Sutton a
scortato fino al porto di Portsmouth.
Il carico venne preso in consegna dal "Comandante Alvarez", il quale si occupò anche del trasferimento del Dr. Schlicke
che venne successivamente interrogato sul funzionamento dei fusibili.
Sarà poi lo scienziato Luis W. Alvarez a risolvere il problema dei fusibili per l'innesco della bomba al plutonio sganciata su
Nagasaki. Una ben strana coincidenza.
Ciò che
risulta sconcertante è che, pur potendo recarsi in Giappone,
l'equipaggio avesse deciso di consegnarsi agli Americani, quando altri
U-boot (ved. sopra) preferirono affrontare migliaia di miglia di mare
in condizioni estremamente disagiate, nella speranza di rimanere liberi
in Argentina.
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E' ovvio ritenere che il carico e l'esperto in detonatori nucleare siano stati ceduti in cambio di qualcosa. Un patto
scellerato?
Secondo quanto riporta Wikipedia, voce [[Martin Bormann]], alcuni "sostennero che [Bormann, divenuto capo del
[[NSDAP]] dopo il suiicio di Hitler e Goering]
avesse legami con i servizi segreti americani, che
avesse pronta un'appetibile ricompensa per la sua salvezza: uranio e
scienziati tedeschi. Si racconta di come nei primi di maggio del 1945
si fosse imbarcato ad AmburgoU-Boot 234, e, arrivato in Spagna, scappò
verso il Sud America. Nel marzo1966 durante un'intervista televisiva il figlio di Adolf Eichmann, Klaus, convinto che
Bormann si trovasse in Sud America, gli lanciò un'aspra invettiva."
Ma, "l'ultimo uomo ad averlo visto era stato Erich Kempka, autista di Hitler, durante la notte fra il 1° e il 2 maggio 1945.
Kempka sostenne di aver visto Bormann essere mortalmente colpito
dall'esplosione di un serbatoio, nel tentativo di attraversare le linee
nemiche russe." (Wikipedia, voce cit.)
Quindi, anche
se Kempka avesse mentito e Bormann fosse riuscito ad attraversare
incolume le linee sovietiche, raggiungendo infine un porto sicuro (ma
quale, con le Forze Alleate ormai ovunque?) per salire a bordo
sull'U-234 tra il 5 e il 6 maggio 1945, il sommergibile non sarebbe
arrivato il 16 maggio negli USA. L'U-Boot avrebbe docuto navigare quasi
sempre in immersione per attraversare acque ormai completamente
controllate dalle Forze Aeronavali Anglo-Americane, e tenendo presente
la sua velocità massima in immersione (7 nodi orari), sarebbero stati
necessari non meno di venti giorni, per raggiungere la Costa Orientale
degli Stati Uniti rendendo difatto impossibile l'avvistamento del
Sutton il 15 maggio.
Bormann non era a bordo dell'U-234.
Ma qualcosa
gli Americani dovettero cedere per avere in cambio l'uranio arricchito
da utilizzare nei loro reattori e produrre il plutonio 239 utilizzato
nel test di Trinity e per la bomba al plutonio, [[Fat Man]] utilizzata
a Nagasaki il 9 agosto 1945.
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Come sagacemente ha fatto notare Farrell nella sua opera più volte citata, perché
gli Americani decisero di testare ad Alamogordo la bomba al plutonio
239 che sarebbe stata utilizzata per seconda e non la bomba al plutonio
235, materiale utilizzato in [[Little Boy]] il 6 agosto 1945 ad
Hiroshima?
Qualcuno aveva già testato con successo, prima di loro, quella bomba. I Tedeschi.
Cosa
abbero in cambio i Tedeschi? La possibilità di fuga per alcuni gerarchi
nazisti, magari lo stesso Hitler o l'opportunità di celare il Graal e
la Lancia del Destino?
Un'obiezione
che viene spesso contrapposta dai detrattori dell'avvenuto utilizzo
americano di uranio arricchito di provenienza tedesca è che non si
sarebbero motivazioni sufficienti per nasconderlo.
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Ed, invece, ci sono due motivi. Il primo è che persino i capi militari
americani erano fortemente restii all'utilizzo della bomba atomica,
per motivi morali e per l'inutilità del suo utilizzo, come spiega
Wikipedia (voce [[Bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki]]), "Alcuni hanno sostenuto che i giapponesi erano
già sostanzialmente
sconfitti, e quindi l'uso delle bombe non era necessario. Il generale Dwight D. Eisenhower consigliò così il Segretario alla
Guerra Henry L. Stimson, nel luglio del 1945. L'ufficiale più alto in grado nel Teatro del Pacifico, generale Douglas
MacArthur,
non venne consultato in anticipo, ma disse in seguito che sentiva che
non ci fosse giustificazione militare per i bombardamenti. La stessa
opinione venne espressa dall'Ammiraglio di Flotta William D. Leahy (Capo di Stato maggiore del Presidente), dal
generale Carl Spaatz (comandante delle Forze Aeree Strategiche statunitensi nel Pacifico), dal Brigadiere generale
Carter Clarke;
dall'Ammiraglio Ernest King, (Capo delle Operazioni Navali statunitensi), e dall'Ammiraglio di Flotta Chester W. Nimitz
(Comandante in Capo della Flotta del Pacifico)."
L'altro è contenuto nella lettera a quattro mani rivolta al Presidente Roosevelt da Albert Einstein e Leo Szilard, "Se i
tedeschi avessero gettato bombe atomiche sulle città al posto
nostro, avremmo definito lo sgancio di bombe atomiche sulle città come
un crimine di guerra, e avremmo condannato a morte i tedeschi colpevoli di questo crimine a Norimberga e li avremmo
impiccati."
Se l'opinione
pubblica mondiale, già sconvolta per le centinaia di migliaia di
vittime provocate dalle bombe sul Giappone, avesse saputo che il
bombardamento atomico era inutile ed evitabile e soprattutto che
l'uranio utilizzato era delle stesse "Potenze del Male", il danno
all'immagine politica e morale dei Liberatori Alleati sarebbe stata definitivamente compromessa.
"A sostegno della
tesi della bomba nazista sono, per esempio, il rapporto di una
spia russa nel quale 'fonti affidabili' riferiscono di 'due forti
esplosioni' nella notte del 3 marzo. O la testimonianza di una donna
tedesca, interrogata negli Anni ’60 dalle autorità della Ddr, che
racconta di aver visto 'una colonna di luce intensa alzarsi di notte
verso il cielo e poi aprirsi a forma di albero'. Nel libro, c’è anche
un testimone italiano, il giornalista fascista Luigi Romersa, uomo di
fiducia di Mussolini e autore di reportages di guerra sul Corriere della
Sera. Il suo racconto non è nuovo e, soprattutto, non è mai stato
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considerato attendibile. Nell’ottobre ’44, Romersa era stato incaricato
dal Duce di recarsi in Germania per consegnare due lettere, una a
Hitler, l’altra a Goebbels: Mussolini voleva avere rassicurazioni sulle
nuove armi, che si raccontava fossero in possesso della Germania. Dopo
gli incontri con il Führer e il ministro della Propaganda, il
giornalista racconta di essere stato trasportato, con un aereo, su
un’isola del Mare del Nord, di cui non conosceva il nome. Lì, in un
bunker sotterraneo, assistette all’esplosione, con tanto di bagliore
accecante.
Uomini in tuta
protettiva, quattro o cinque ore dopo, lo avrebbero guidato
attraverso il terreno dello scoppio, parlandogli di una 'bomba che
distrugge tutto': 'Rimasi molto impressionato dal fatto che il paesaggio
fosse completamente cambiato, le casupole che avevo visto prima erano
sparite, gli alberi come smembrati'. Romersa tornò in Italia entusiasta e
riferì al Duce." (Paolo Valentino, articolo "Hitler e l’atomica,un disegno riapre il giallo" www.corriere.it)
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