Studio di fattibilità di un sistema di acquedotto separato per usi ambientali finalizzato al contenimento dell’inquinamento da acque di prima pioggia nei corsi d’acqua ricettori. Ingegneria Idraulica ed ambientale Bologna, luglio 2003 ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 Indice 1. Premessa ed identificazione delle problematiche 2. Obiettivi dello studio 3. Articolazione della proposta 3.1. Fase di studio e di ricognizione ingegneristica (SR) 3.2. Fase sperimentale (SP) 4. Costi previsti ed attuali fonti di finanziamento 5. Soggetti partecipanti e competenze 6. Tempi previsti per lo studio ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 1. Premessa ed identificazione delle problematiche I centri urbani sono da tempo afflitti da gravi problemi ambientali, la cui causa prima è sicuramente riconducibile al traffico automobilistico. Infatti, come è ben noto, il materiale particellare prodotto dai processi di combustione, dall’usura dei ferodi dei freni, dei pneumatici, degli organi meccanici, e della stessa pavimentazione si deposita sulle superfici stradali, e ne viene successivamente risollevato per effetto del passaggio dei mezzi. Purtroppo le polveri sono un veicolo importante di esposizione rispetto ai più significativi e pericolosi inquinanti quali gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) ed i metalli pesanti (Piombo, Cadmio, Nichel): tali sostanze vengono infatti adsorbite sulla superficie porosa delle particelle e, in dipendenza delle dimensioni di queste ultime, possono essere inalate o respirate. La rimozione delle polveri dalle strade mediante lavaggio programmato, in particolare durante i periodi nei quali le concentrazioni in aria sono più elevate e le precipitazioni piovose scarse o assenti, può contribuire significativamente a limitare il fenomeno del risollevamento delle polveri, ed a migliorare la qualità dell’aria in ambito urbano. Per completezza del quadro di conoscenza va comunque evidenziato come la funzione di distribuzione spaziale del particolato totale sospeso risulti estremamente localizzata rispetto alla sorgente di emissione, ciò comportando che tali provvedimenti potrebbero avere efficacia nelle prossimità delle strade ove avviene il lavaggio e nelle sue vicinanze. Questa considerazione vale naturalmente a prescindere dalle modalità del lavaggio. I problemi in oggetto sono affrontati dalle recenti normative in tema di qualità dell’aria nei centri urbani (Decreto Legislativo 4 agosto 1999 n. 351). Per altra via lo stesso materiale particellare sopra descritto viene rimosso dalle superfici urbane in occasione delle precipitazioni e riversato, attraverso le reti fognanti e gli scaricatori laterali in esse presenti, nei corpi d’acqua ricettori, dando origine all’altrettanto noto e grave fenomeno di inquinamento da acque di prima pioggia. Anche questi problemi sono affrontati dalle recenti normative in tema di protezione dei corpi idrici, (D.L. 152/99) nelle quali è stato introdotto il concetto di “stream standard” abbandonando la ormai superata visione di “effluent standard”. Recenti ricerche hanno messo in evidenza come per ridurre l’impatto inquinante degli scaricatori di piena, una soluzione possa essere costituita da vasche di accumulo temporaneo (vasche di prima pioggia): essa risulta però poco praticabile su reti fognarie già esistenti laddove lo spazio per costruire tali manufatti (di dimensioni pari a circa 35 ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 metri cubi per ettaro di superficie impermeabile) è spesso assente. Una seconda soluzione, già attuata in altri paesi europei, consiste nell’eliminare dalle superfici urbane gli inquinanti prima che ne avvenga il lavaggio da parte della pioggia, ed il conseguente veicolamento ai ricettori. 2. Obiettivi dello studio Da quanto detto in premessa nasce spontanea l’idea di come una attività programmata di lavaggio stradale possa portare a benefici sia nei riguardi dell’inquinamento atmosferico da polveri sia di quello nei ricettori da acque di prima pioggia. Lo studio proposto in questa sede si propone di raggiungere in modo combinato i tre obiettivi di seguito riassunti. Il primo obiettivo consiste nella riduzione dell’impatto ambientale attualmente indotto dai numerosi scaricatori di piena presenti nella rete di fognatura mista del Comune di Bologna sui corpi ricettori, tramite l’attuazione di nuove politiche di lavaggio stradale più frequente e programmato che comportino la veicolazione all’impianto di trattamento dei reflui di gran parte delle sostanze inquinanti provenienti dal dilavamento delle aree cittadine, attualmente immesse nei corpi riceventi. Il secondo obiettivo consiste nel miglioramento della qualità dell’aria nell’ambiente cittadino, in quanto le nuove pratiche di lavaggio stradale dovrebbero comportare una minor permanenza delle polveri sulle strade, riducendone quindi la possibilità di venire risollevate nell’atmosfera. Il terzo obiettivo, altrettanto importante dal punto di vista ambientale, è connesso al risparmio idrico di volumi di acqua pregiata: infatti attualmente il lavaggio stradale è effettuato con acqua potabile, mentre in prospettiva è ipotizzabile che essa venga sostituita con acqua di minor pregio addotta nel tessuto cittadino da un acquedotto separato per usi ambientali che si identifica in gran parte con i canali storici esistenti alimentati dalle acque di superficie del fiume Reno e del fiume Savena. 3. Articolazione della proposta L’attuazione di efficaci metodi di rimozione degli accumuli dalla sede stradale tramite operazioni di lavaggio programmato richiede quindi innanzitutto l’individuazione di una risorsa idrica adeguata, e la quantificazione dei volumi necessari alle differenti possibili metodologie operative. Gli attuali indirizzi normativi e, ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 comunque, la necessità di tutela delle fonti idriche, indirizzano verso il reperimento di risorse la cui qualità sia coerente con l’uso. Infatti, i volumi di acqua necessari ad un lavaggio stradale per il controllo sistematico dell’inquinamento atmosferico e dell’ingresso in fognatura di contaminanti accumulati durante il tempo asciutto, sono tali da suggerire la opportunità di disporre di un sistema la cui alimentazione avvenga con acque di superficie. L’esigenza idrica a tale fine dovrà inoltre essere valutata in relazione alle modalità operative di lavaggio ed alla efficacia dei diversi metodi. Infatti sistemi di lavaggio effettuati con metodi tradizionali quali le autobotti hanno esigenza di rifornimento puntuale, mentre metodi di lavaggio a scorrimento superficiale devono disporre di punti di alimentazione più diffusi e permanenti. Appare ipotizzabile un recupero in quest’ottica della storica rete di canali che permea l’area cittadina, e che si approvvigiona da acque di Reno e di Savena, corsi d’acqua i quali sono in grado di fornire, anche nei periodi siccitosi, le esigue portate necessarie sopra esposte, soprattutto nella prospettiva di nuovi provvedimenti di regolazione da monte tesi a garantire il minimo deflusso vitale. La presenza delle necessarie portate nella rete di canali cittadina costituirà alimentazione per una serie di bocche di presa diffuse lungo le strade per la alimentazione delle autobotti, ovvero, laddove possibile, di mini-acquedotti stradali progettati per effettuare in modo efficace e permanente la possibile rimozione degli inquinanti e/o la pulizia stradale. 3.1. Fase di studio e di ricognizione ingegneristica (SR) Lo studio in questa sede proposto mira a valutare la fattibilità di questi provvedimenti e la loro efficacia, attraverso una fase di ricognizione e di valutazione ingegneristica tesa ad individuare dove e come nel tessuto cittadino sia possibile realizzare queste nuove e modeste opere per il lavaggio programmato, e di individuarne le migliori modalità operative. Le attività previste in questa prima fase di studio e ricognizione sono nel seguito sommariamente descritte, oltre che nel Cronogramma allegato nel quale compaiono anche le competenze dei soggetti attivi. SR1 Acquisizione dagli archivi del Consorzio della Chiusa di Casalecchio e Canale di Reno delle informazioni geometriche, idrauliche e funzionali riguardanti il sistema di canali cittadini alimentati dalle chiuse sul fiume Savena e sul fiume ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 Reno. SR2 Descrizione nell’ambito del Sistema Informativo Territoriale e di Calcolo della rete di fognatura del Comune di Bologna (a suo tempo predisposto per l’Ufficio Fognature Comunale) del sistema di canali cittadini di cui al punto SR1, e messa a punto del loro modello di simulazione SR3 Indagini idrologiche sulle portate di magra del fiume Savena alla chiusa di San Ruffillo e del fiume Reno alla chiusa di Casalecchio, al fine di individuare la durata delle portate derivabili da utilizzarsi per le pratiche di lavaggio stradale SR4 Esame del territorio della città di Bologna e dei comuni di Casalecchio di Reno e Castelmaggiore del territorio di cintura, e sopralluoghi per la individuazione dei possibili siti idonei alla collocazione di idranti di presa o di mini acquedotti dedicati al lavaggio stradale SR5 Selezione nell’ambito dei punti individuati in SR4 dei 10 siti più idonei per la localizzazione degli impianti SR6 Progettazione preliminare degli impianti da realizzarsi nei 10 siti individuati al punto precedente, definizione dei costi di costruzione e di gestione e delle modalità con cui attuare le pratiche di lavaggio stradale SR7 Valutazione dei benefici indotti sulla qualità dell’aria (riduzione della presenza di polveri) dalla realizzazione dei nuovi impianti e dalla adozione delle nuove pratiche di lavaggio stradale. Tale valutazione verrà effettuata in n. 1 sito scelto tra i possibili 10 individuati nell’attività SR 5 SR8 Valutazione del beneficio ambientale indotto sui riceventi Savena e Reno (riduzione dei carichi inquinanti di prima pioggia) dalla realizzazione dei nuovi impianti e dalla adozione delle nuove pratiche di lavaggio stradale SR9 Estensione delle conclusioni ottenute nel sito indagato ai 10 siti oggetto di progetto preliminare SR10 Redazione del rapporto tecnico conclusivo e predisposizione di materiale audiovisivo per la pubblicizzazione dei risultati 3.2. Fase sperimentale (SP) L’avvio dello studio prevede anche il contemporaneo inizio di una fase di monitoraggio, da effettuarsi in n. 1 sito, nel quale installare per alcuni mesi il laboratorio mobile per l’inquinamento atmosferico, ed attuare le proposte politiche di lavaggio programmato, al fine di valutarne l’efficacia. ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 La fase di monitoraggio si articola nelle attività di seguito descritte, che pure compaiono nel Cronogramma allegato: SP1 Individuazione del sito campione nell’ambito della città di Bologna nel quale installare il laboratorio mobile per l’inquinamento atmosferico presente. Eventuale acquisto di strumentazione per il campionamento e l’analisi di particolato sospeso ed installazione della stessa. Identificazione del sito dove posizionare il laboratorio mobile, affinchè esso sia protetto ed accessibile al personale Arpa in qualsiasi momento; predisposizione della connessione alla rete elettrica per il laboratorio. SP2 Effettuazione delle indagini di campo e raccolta dati: al fine di avere un campione statisticamente sufficiente e per poter indagare anche l’influenza delle variabili meteorologiche, delle osservazioni riferite al periodo quotidiano, esse dovranno essere articolate come di seguito riportato: almeno 14 giorni di campionamenti in assenza di lavaggio stradale almeno 14 giorni di campionamenti in presenza di lavaggio stradale Tale programma di indagine dovrà essere replicato per ogni stagione per le 4 stagionalità annuali. In questo modo il numero di osservazioni disponibili sarà di circa 56 in assenza di lavaggio stradale e di circa 56 in presenza di lavaggio. A questo seguirà l’elaborazione dei dati, che terrà conto anche delle condizioni meteorologiche al fine di evidenziare eventuali differenze di comportamento; per tale motivo saranno raccolte anche le informazioni concernenti i parametri fisici dell’atmosfera. 4. Costi previsti ed attuali fonti di finanziamento Sulla base di quanto esposto, il costo dello studio è quantificato in € 128.081,31 (248 milioni di lire) + IVA. Di essi, € 79.534,36 (154 milioni di lire) sono imputabili alle attività di ingegneria di EHS, ed € 48.546,95 (94 milioni di lire) a quelle di ARPA per l’acquisto di strumentazione, la sua installazione ed il rilievo di campo. Per far fronte ai costi si fa riferimento a fonti multiple di finanziamento, secondo ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 lo schema di seguito riportato: Regione Emilia Romagna Comune di Bologna H.E.R.A. S.p.A. Provincia di Bologna Comune di Casalecchio di Reno Comune di Castel Maggiore € € € € € € 43.038,07 21.346,89 43.038,07 10.329,14 5.164,57 5.164,57 + IVA + IVA + IVA + IVA + IVA + IVA Totale --------------------------€ 128.081,31 + IVA L. L. L. L. L. L. 83.333.333 + IVA 41.333.334 + IVA 83.333.333 + IVA 20.000.000 + IVA 10.000.000 + IVA 10.000.000 + IVA -----------------------------L. 248.000.000 + IVA 5. Soggetti partecipanti e competenze I soggetti coinvolti nello svolgimento dello studio e delle indagini di campagna sono di seguito descritti, assieme alle attività di competenza: EHS S.r.l., Società di Ingegneria Idraulica ed Ambientale, che svolgerà le parti di studio relative alla fase ingegneristica, ovvero le attività SR1, SR2, SR3, SR4, SR5, SR6, SR8, SR9 ed SR10, descritte nel paragrafo 3.1. ARPA – Agenzia Regionale Per l’Ambiente della Regione Emilia Romagna, che si farà carico dell’eventuale acquisto e della installazione della strumentazione e delle indagini in campo, ovvero delle attività SP1 ed SP2 descritte nel paragrafo 3.2, dell’attività SR7 e assieme ad EHS S.r.l., dell’attività SR10. HERA S.p.A. che si farà carico di attuare, in modo coordinato con i tecnici di ARPA e di EHS S.r.l., le attività di lavaggio stradale programmato nei siti campione, allo scopo di simulare le condizioni di lavaggio tradizionali sia quelle proposte secondo le nuove modalità. Laddove la fase ingegneristica ne indichi la possibilità, HERA S.p.A. appresterà anche degli impianti di acquedotto volanti, che si approvvigioneranno con un piccolo sollevamento dai canali della rete cittadina o da altre fonti di superficie per effettuare l’aspersione stradale. 6. Tempi previsti per lo studio I tempi previsti per le diverse attività dello studio sono illustrati nel cronogramma allegato. La durata dello studio, in assenza di condizioni meteorologiche particolarmente ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003 sfavorevoli dovrebbe esaurirsi nell’arco di 12 mesi. Ciò nondimeno, per tenere conto dell’ipotesi sfavorevole di condizioni meteorologiche particolarmente avverse e tali da non consentire una raccolta di dati di campagna ritenuta sufficiente, lo studio potrà essere esteso ancorchè in modo episodico, ad un secondo anno di indagini eventualmente necessarie per coprire i periodi stagionali significativi non coperti dalla indagini del primo anno. ARPA_LAVAGGIO_STRADE_PROPOSTA_Studio di fattibilità_Rev. 3 – luglio 2003