Comune di Castiglion Fiorentino
Provincia di Arezzo
Regione Toscana
CASTIGLION FIORENTINO
[
Castiglion Fiorentino è un comune italiano di 13.630 abitanti in provincia di Arezzo.
Medaglia d'argento al merito civile
«Piccolo centro medievale, durante l'ultimo conflitto mondiale, subì un violentissimo bombardamento dell'aviazione
alleata che provocò la morte di settantun civili, in maggioranza donne e bambini, e la quasi totale distruzione
[35]
dell'abitato. Nobile esempio di spirito di sacrificio e amor patrio. Castiglion Fiorentino (AR), 19 dicembre 1943 »
Roma, 26 gennaio 2004
Geografia
La città di Castiglion Fiorentino sorge su di un colle a 342 m
s.l.m., 17 km a sud-est di Arezzo.
Delimitata a est dai Preappennini, l'area comunale si estende in
parte sulla Val di Chiana e sulle alture ad essa prospicienti, in
parte comprende quasi l'intero bacino della Val di Chio
includendo anche la porzione superiore della valle del fiume
Nestore, mentre una piccola sezione si estende sui territori di
testata del torrente San Chimento, tributario al Cerfone e quindi
al Tevere, al di là del valico della Foce (578 m s.l.m.).
Il territorio confina con i comuni di Arezzo a nord, Cortona a est
e a sud, Foiano della Chiana a sud-ovest e Marciano della
Chiana a ovest.
Nella piana alluvionale della Val di Chiana scorre il Canale
Maestro della Chiana, nel quale confluiscono vari corsi d'acqua a regime torrentizio, tra i quali l'Esse, il Mucchia e il
Canale di Montecchio.
Un tempo regione malsana (come ricorda Dante nei versi 46-47 del XXIX canto dell'Inferno: «Qual dolor fora, se de li
spedali / di Val di chiana tra 'l luglio e 'l settembre»), occupata da una palude bonificata a più riprese, l'area comunale
presenta oggi terra particolarmente fertile, che ha favorito lo sviluppo dell'agricoltura.
I monti hanno tutti modesta altitudine, ma in passato hanno rappresentato, per la loro posizione strategica, ottimi siti di
difesa e avvistamento, tanto da ospitare nel medioevo numerosi castelli e fortificazioni.
Tra essi vi sono il monte Castiglion Maggio (755 m. s.l.m.), il Poggio Cerota (772 m. s.l.m.), il monte Largnano (800
m.s.l.m.), la Rocca Montanina (672 m. s.l.m.) e il Castel d'Ernia (573 m. s.l.m.).
La massima altitudine comunale si trova in prossimità del monte Largnano a quota 833 m. s.l.m.
I maggiori corsi d'acqua, oltre al Canale Maestro della Chiana, sono: l'Esse di Cortona, il Canale di Montecchio e il
Mucchia, tutti affluenti del Canale Maestro, nonché il torrente Vingone, che diede origine alla Val di Chio, il Fosso
Cilone, il Fosso Ristonchia e il Bigurro (nei pressi del castello di Montecchio).
Storia
Abitato fin dalla preistoria, il territorio castiglionese conobbe un primo periodo di fioritura con l'epoca villanoviana.
Il nucleo abitato castiglionese si sviluppò in epoca etrusca, già a partire dal VI secolo a.C.
Crocevia fondamentale tra le due Lucumonie di Arezzo e Cortona, il centro si erigeva sulla sommità del colle, come
hanno testimoniato gli scavi archeologici operati nell'area della Torre Cassero.
Gli Etruschi apportarono una prima bonifica alla Val di Chiana, traversata all'epoca dal fiume Clanis: questo scorreva
nel senso opposto dell'attuale Canale Maestro e costituiva un'importante via d'acqua navigabile.
Nell'area castiglionese restano a testimonianza di tale periodo numerosi reperti archeologici, tra cui il celebre Deposito
di Brolio, rinvenuto nel XIX secolo nell'omonima frazione, e costituito da una grande quantità di bronzetti.
Giunti i Romani, essi decisero di sfruttare la fertilità della zona per il fabbisogno alimentare dell'Urbe. Lo storico Tito
Livio racconta di come ai tempi della Seconda guerra punica gli opulenta arva (ricchi campi) chianini avessero saputo
fornire alla spedizione di Publio Cornelio Scipione (202 a.C.) oltre 10mila quintali di grano.
Ma con l'impero di Augusto il panorama cambiò radicalmente: tra le cause delle piene del Tevere che di tanto in tanto
allagavano Roma fu reputato il Clanis, che era affluente del Paglia, a sua volta tributario del fiume romano.
I Romani ostruirono pertanto la foce del Clanis, provocando la stagnazione delle acque e il conseguente
impaludamento della Val di Chiana.
È probabile cheCastulone si espanse in tale periodo, sorgendo in altura e quindi
essendo immune dalla malaria, da cui molte delle genti degli abitati della valle
erano fuggite.
Il centro abitato viene ricordato dai documenti con il nome di "Castiglione" non
prima del X secolo, quando risulta feudo dei marchesi del Monte Santa Maria.
Di fatto nell'alto Medioevo, pur rimanendo sotto la tutela dell'imperatore,
Castiglione fu sottomesso alla potente diocesi di Arezzo.
La formazione del libero Comune iniziò con la seconda metà del XII secolo, ma fu
continuamente contrastata dai grandi comuni attigui.
Dopo la sconfitta aretina a Campaldino (1289), Castiglione passò sotto il dominio
di Firenze.
Tuttavia nel 1303 le truppe aretine e senesi, guidate da Uguccione della
Faggiuola, presero la cittadina, restituendola ad Arezzo.
Fu in questa epoca che Castiglione, nel frattempo ribattezzata "Castiglion Aretino",
conobbe una prima ristrutturazione urbanistica, operata dal vescovo e signore di
Arezzo Guido Tarlati.
Alla morte di quest'ultimo tuttavia si aprì un periodo alquanto incerto per Castiglione: ceduto nel 1336 a Firenze, nel
1344 venne espugnato dai Perugini divenendo "Castiglion Perugino".
Dopo essere stata devastata dalla peste nera del 1348, nel 1369 la popolazione si ribellò a Perugia, ponendosi sotto
la protezione dello Stato della Chiesa.
Dal 1384 la cittadina passò definitivamente a Firenze e da questo momento in poi, ridenominata "Castiglion
Fiorentino", resterà sotto il suo dominio.
L'inizio del XV secolo vide un periodo di crisi, a causa di nuove pestilenze e relative carestie.
Durante la guerra tra Firenze e la Repubblica Senese, Castiglione fu presa dal fiorentino (ma nemico di Cosimo I de'
Medici) Piero Strozzi, per poi tornare in breve tempo sotto Firenze (1554).
Al governo mediceo seguì quello del Granducato dei Lorena (1765).
Fu soprattutto Pietro Leopoldo che decise di rivalorizzare l'area palustre, incaricando l'ingegnere Vittorio
Fossombronidi eseguirne la bonifica. Nel 1774 lo stesso Pietro Leopoldo ordinò una riorganizzazione amministrativa
del Granducato: al comune di Castiglion Fiorentino furono così annessi quelli di Montecchio Vesponi, Mammi e della
Montanina.
Il dominio fiorentino si interruppe nel 1799, quando i Francesi presero la Toscana.
Come in tutte le città conquistate, anche a Castiglion Fiorentino
(in Piazza del Mercato, l'odierno Piazzale Garibaldi) fu innalzato
l'albero della libertà.
Salvo un breve intervallo, durante il quale la città fu liberata dagli
insorti del "Viva Maria", Castiglion Fiorentino fu presidiata dalle
truppe napoleoniche dal 1800 al 1814.
Con la Restaurazione tornarono i Lorena, che ultimarono i lavori
di bonifica della Val di Chiana.
Giovedì 21 giugno 1849, Garibaldi verso mezzogiorno venendo
da Cortona, arrivò in paese.
Era a capo di circa 4.000 uomini reduci della Repubblica
Romana, che si riposarono e rifocillarono al Parterre, oggi
Piazzale Garibaldi.
Dopo aver parlamentato e raccolto fondi e vettovagliamenti dalle
titubanti autorità locali, nel pomeriggio dello stesso giorno ripresero la marcia per Arezzo.
L'evento venne ricordato non solo con l'obelisco nella piazza ma con la rima: “Giuseppe Garibaldi qui venne e
s’attendò, mangiò, prese i quattrini e se n’andò”
In seguito Castiglion Fiorentino seguì le sorti della Toscana e del Regno d'Italia.
Il passaggio del fronte bellico durante la seconda guerra mondiale fu causa di ingenti devastazioni, sia al centro
storico che a buona parte del territorio comunale, colpito da bombardamenti che provocarono centinaia di morti anche
tra i civili.
Particolarmente grave fu il bombardamento alleato cui Castiglion Fiorentino fu sottoposta il 19 dicembre 1943, che
causò la morte di 71 civili, in buona parte donne e bambini.
Per quell'episodio, il 26 gennaio 2004 Castiglion Fiorentino è stata decorata con la Medaglia d'argento al merito civile.
Il panorama del territorio comunale nell'epoca post-bellica rimase a lungo disastrato, al punto che nel corso degli anni
cinquanta Castiglion Fiorentino conobbe un notevole decremento demografico.
Con il "boom" economico degli anni sessanta le condizioni economiche migliorarono sensibilmente, rendendo il centro
abitato un fiorente polo agricolo, fenomeno cui ha fatto riscontro
anche una ripresa demografica.
Nel 2007 Castiglion Fiorentino è stata premiata dal Touring Club
Italiano con il riconoscimento della Bandiera arancione.
Luoghi d’interesse
Monumenti
Castello di Mammi (XII secolo), antica dimora della nobile
famiglia castiglionese dei Lambardi e di cui restano attualmente
rovine nell'omonima località;
Castello della Montanina, antica roccaforte dei Tarlati di
Arezzo, edificato nell'XI secolo, successivamente distrutto e mai
ricostruito, i cui resti sorgono sull'omonima montagna a est di
Castiglion Fiorentino.
Castello di Montecchio Vesponi, nell'omonima località;
Chiese
Santuario della Madonna del Bagno, edificato in località Noceta nel XVI secolo, nel luogo in cui, secondo la
tradizione, apparve la Madonna e sgorgò una fonte d'acqua curativa;
Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a Retina (Rètina è, secondo alcuni autori, l'antico nome di Castiglion
Fiorentino), oggi Chiesa dei Cappuccini, costruita su un edificio termale tardo romano, di cui si hanno notizie negli
archivi della diocesi aretina fin dal 1039;
Pieve di Santa Maria a Chio in località Pieve di Chio, la cui prima citazione risale
ad una donazione del 1063 all'Abbazia di Camaldoli della pieve da parte dei
Marchiones, feudatari locali;
Pieve di San Miniato di Ruccavo, di cui si hanno notizie fin dal 1105 e della
quale restano solo rovine inglobate in un casolare colonico presso Ristonchia;
Pieve di San Nicola di Ruccavo, presso la suddetta pieve e della quale restano
rovine risalenti al XII secolo;
Abbazia dei Santi Abbondio e Abbondanzio di Croce (o di Badicroce), del XII
secolo, le cui rovine sorgono nelle aree boschive della Foce, la zona montuosa del
comune di Castiglion Fiorentino verso Arezzo;
Abbazia di San Parteniano (XII secolo), le cui rovine sorgono presso Ristonchia;
Abbazia di Largnano, menzionata per la prima volta nel 1147 e attualmente in
rovina, nei boschi presso Ranchetto;
Abbazia di Sant'Andrea del Pozzo a Castiglione (XII secolo) in località La
Badia;
Monastero di San Bartolomeo della Noceta (XIII secolo), attualmente chiesa parrocchiale della località Noceta;
Chiesa di San Francesco e San Marco Evangelista in località Castroncello;
Chiesa di San Giovanni Battista in località Brolio;
Chiesa di San Marco Evangelista in località La Nave;
Manifestazioni
Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino, la terza domenica di giugno;
Piazza del Collezionista, mostra di scambio di cose vecchie e usate, quarta domenica di ogni mese;
Stagione teatrale, da novembre a marzo;
Oliomangiando, festa dell'olio nuovo, ultimo fine settimana di novembre;
Processione della Settimana Santa (Martedì, Mercoledì e Venerdì Santo), che culmina con la "Volata" (rincorsa con la
statua del Cristo Risorto nella Collegiata) alla mezzanotte del Sabato Santo. Ogni 2 anni (precisamente negli anni
pari) si tiene la "Sacra Rappresentazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo", svolta da veri e propri attori
nel Piazzale Garibaldi;
Maggio Castiglionese, che si tiene per l'intero mese di maggio, esposizione dei prodotti tipici locali (gastronomia,
artigianato, macchinari agricoli);
Raduno Fiat 500 e derivate, in Piazza Risorgimento la terza domenica di maggio, a cura del Terziere Porta Fiorentina;
Festa medievale biancazzurra, rievocazione del passato medievale di Castiglion
Fiorentino, a cura del Rione Cassero. Si svolge tra l'ultimo fine settimana di
maggio e il primo di giugno nel piazzale antistante la Torre del Cassero;
Banchetto Medievale, rievocazione di un banchetto medievale, si svolge il sabato
precedente la quarta domenica del mese di maggio all'interno del Chiostro di San
Francesco a cura del Terziere Porta Fiorentina;
I Giorni di Bacco, ultimi due fine settimana di ottobre nel centro storico, vini e
prodotti tipici della zona, organizzata dal Terziere Porta Fiorentina;
Presepe vivente, nei giorni di Santo Stefano e dell'Epifania, per le vie della città;
Estate Castiglionese, con sagre e feste nelle varie frazioni:
Sagra della Pizza, ultimo fine settimana di giugno e primo fine settimana di luglio
in località La Nave;
Sagra dello Struzzo, secondo fine settimana di luglio in località Manciano La
Misericordia;
Festa del Vescovo sul giuncheto, terzo sabato di luglio;
Sagra della Ranocchia Chianina, ultimo fine settimana di luglio e primo fine
settimana di agosto in località Brolio;
Bisteccata, il giorno di Ferragosto a Montecchio Vesponi;
Festa della Madonna del Bagno, presso il Santuario della Madonna del Bagno (30 agosto);
Sagra della Castagna e Palio dei Carretti, terza domenica di ottobre in località Montecchio Vesponi.
Persone legate a Castiglion Fiorentino
Roberto Benigni: comico, attore e regista cinematografico;
Daniele Bennati: ciclista
Alberto Castagna: giornalista e conduttore televisivo;
Fabrizio Meoni: motociclista;
Luciano Michetti Ricci: giornalista e regista;
Tommaso Porcacchi: poligrafo del XVI secolo;
Michele Santucci: nuotatore;
Corrado Viciani: ex-calciatore e allenatore di calcio.