82 83 M AGA ZINE M AGA ZINE DITELo Con un fIoRE zucca, borragine, ortica, violette e rosa canina, bruscanDoli, carciofi, zafferano (solo i preziosissimi pistilli), capperi... ovunque nella cucina italiana si trovano petali e boccioli per profumate insalate, zuppe gustose o croccanti frittelle, ma non solo di Antonella De Santis A A nfissa in russo, Halelehua in hawaiano, Huong in vietnamita, Nawra in arabo, Cvetko in serbo, Ankur in hindi e poi ancora Flower, Blossom, Fleur. Parliamo di fiori, sì. E ne parliamo non per spiegare come coltivarli, ma di come utilizzarli in cucina. E non crediate che siamo alla ricerca di originalità a tutti i costi: l’uso dei fiori eduli in cucina è radicato nelle nostre tradizioni, soprattutto in Friuli, una zona ricchissima di erbe officinali e aromatiche. Belli nei prati, bellissimi nei piatti o nei cocktail più scenografici, i fiori eduli sono un inno alla gioia e allietano, in un colpo solo, olfatto, tatto, profumo, vista. E qualcosa ne sapeva Gabriel Garcia Marquez se, ne “L’amore ai tempi del colera”, fa consumare Florentino Ariza di un amore che lo induce a masticare petali di fiori. Anche se in pochi probabilmente conoscono il sapore di una primula e il modo migliore per utilizzarla, oggi i fiori commestibili sono reperibili piuttosto facilmente e chi ha la fortuna di poter contare su un fazzoletto di terra non inquinato (e un pollice verde), può addirittura coltivarli personalmente. Ma è bene avere qualche informazione. Innanzitutto mai usare pesticidi o altre sostanze tossiche e poi coltivarli e maneggiarli con attenzione. È questa la parolina magica: delicatezza, indispensabile per non compromettere l’integrità dei petali. Molte specie si devono raccogliere nel periodo di prefioritura, quando i fiori sono turgidi e ricchi di sostanze, e possibilmente al mattino per conservarne intatti il profumo e la consistenza. Si devono scuotere delicatamente per eliminare il polline, e ancor più delicatamente maneggiarli. Conservateli in sacchetti di plastica o vasetti d’acqua fino al momento di consumarli, quindi lavateli tuffandoli in una ciotola di acqua molto fredda e tamponandoli con un panno pulito e privo di odori. Il loro uso in cucina è assolutamente sorprendente, tantissime varietà, tantissimi utilizzi: insalate, fritture, risotti, dolci, frullati, gelati da creare secondo la propria fantasia. Ecco qui un piccolo erbario e qualche suggerimento per il loro utilizzo in cucina. Begonia: si utilizza soprattutto nelle insalate. Ne esistono tantissime specie, ma solo i fiori della begonia tuberhybrida sono commestibili. BISCoTTI AI fIoRI PER L’oRA DEL Tè Loredana Carere si occupa di gastronomia da oltre un ventennio. Ha avuto due ristoranti (Il Puntazzo a Ginostra, nelle Eolie, e Le due sorelle a Messina), ha fondato l’associazione eno-gastronomica La tovaglia volante e oggi si occupa attivamente di cucina territoriale. Soprattutto, produce e vende in tutta Italia deliziosi prodotti di pasticceria preparati a mano in un piccolo laboratorio artigianale. La peculiarità? Sono fatti con i petali dei fiori! Frollini al karkadè e calendula, friabilissimi: il sentore leggermente acidulo del primo si sposa alla perfezione con il delicato sapore della calendula, i cui fiori piccoli e gialli conferiscono un gradevole aspetto al biscotto. Quelli alla lavanda, che contengono i fiori, sono delicatissimi sia come aroma che come sapore, mentre con i fiori d’arancio si confezionano cuori profumatissimi in due formati, aromatizzati con fiori essiccati ed olio essenziale. Da provare con tè e tisane. www.ibiscottidilory.it Borragine: le sue foglie sono molto utilizzate per frittate, contorni e ripieni, si raccolgono tra aprile e giugno mentre i fiori tra giugno e luglio. Utilizzati soprattutto in infusione, per aromatizzare aceto, tisane ma anche per interessanti; o mescolati all’insalata, il loro sapore ricorda vagamente il cetriolo. Calendula: ha un aroma spiccato che ricorda lo zafferano. Cotti o crudi, i fiori possono essere utilizzati dall’antipasto al dessert, con uova, in flan e budini. Garofano: non solo chiodi! I fiori sono ideali nei piatti di carne bianca o pesce. Geranio: per dessert e dolci al cucchiaio, si usa la specie Geranium robertianum, detto anche erba roberta, geranio odoroso o geranio rosa. Il profumo deriva soprattutto dalle foglie. Lavanda: i fiori, freschi o essiccati, si usano in piatti di carne, formaggi e dessert, ma anche confetture. nasturzio: il sapore delicato ricorda la senape, i fiori si usano in infusione o freschi, in insalate o insieme alla carne. Primula: le foglie si usano in insalate, zuppe o salse; i fiori infusi nel vino e nei cocktail, mentre la radice aromatizza la birra. In pasticceria si usano candite o nelle marmellate. Rosa: i petali delle molte varietà di questo fiore, ognuna con un aroma proprio, si usano in primi e secondi piatti, mentre l’essenza è spesso utilizzata in pasticceria. Robinia (Robinia pseudacacia): si mangia in frittelle, dal particolare sapore. Sambuco: i fiorellini si usano freschi in gelatine, sciroppi e liquori, frittelle dolci; oppure essiccati, per le tisane. Viola: candite o fresche, nei dessert e in insalata, anche con formaggi erborinati e fritti. Per una gustosa e bellissima insalata unite erbe selvatiche miste (tarassaco, pimpinella, crescione, o quel che trovate), fiori eduli, come borragine, margherite, campanelle, viole. Un po’ di sale e un giro di ottimo olio e.v.o ◆ Nel mese delle spose e delle rose fabio Campoli, chef e anima del Circolo dei Buongustai, ci presenta la ricetta della Torta Rosina. Un dolce che utilizza proprio i petali della regina dei fiori, profumati, carnosi, sensuali: belli da vedere e da gustare. ToRTA RoSInA o ToRTA DI MELE E CoToGnATA Con PETALI DI RoSA Ingredienti per una torta 300 g di pasta frolla 120 g di fette biscottate 120 g di cotognata 2 mele 3 uova 50 g di zucchero di canna 90 g di zucchero bianco 45 g di farina 00 40 g di fecola di patate 50 g di petali di rosa eduli Sbucciare le mele e tagliare la polpa a piccoli cubi, passare nello zucchero di canna e poi mettere nell¹essiccatoio per due ore (in alternativa si possono sistemare su una teglia con della carta da forno e infornare a 45°C per lo stesso tempo). Una volta che sono pronte, stendere la pasta frolla a uno spessore di mezzo centimetro e foderare uno stampo a tortiera alto almeno quattro centimetri. Sbriciolare grossolanamente le fette biscottate e sistemarle sul fondo. Sciogliere la cotognata al microonde (o sul fornello) e, se necessario, aggiungere un po¹ d¹acqua. Sistemare i cubetti di mele sulle fette biscottate e coprire con la cotognata in maniera non uniforme. A parte, montare le uova con lo zucchero come per fare un pan di Spagna (devono rimanere soffici), quindi incorporare delicatamente la farina e la fecola setacciate assieme. In ultimo, aggiungere al composto i petali di rosa e infine versare il tutto nella tortiera. Cuocere in forno preriscaldato a 160°C per 40 minuti almeno. www.ilcircolodeibuongustai.net