Rielaborazione e sintesi prof. Mariantonia Resnati
Le Rocce:
Magmatiche
Sedimentarie
Metamorfiche
Campioni di granito, il miglior esempio di roccia ignea magmatica, formatasi in seguito
alla solidificazione dei magmi contenuti nelle profondità della crosta terrestre. Se la
solidificazione avviene in superficie si parla di rocce ignee effusive; siccome i graniti
solidificano ad alta profondità si parla di rocce ignee intrusive
Granito
Le rocce ignee che contengono i materiali che cristallizzano per ultimi sono formate per lo più
da feldspati e silice (quarzo), e per questo sono dette felsiche o granitoidi, appunto come il
granito. Intermedie fra le felsiche e le mafiche sono le rocce andesitiche. Se è ancora
presente del quarzo come nei graniti si ha la roccia in figura, chiamata diorite Alcuni minerali
colorati (anfiboli, miche, pirosseni) le conferiscono il caratteristico tessuto intermedio tra
graniti e basalti.
Diorite
La presenza di quantità significative di pirosseni, silicati tipici delle rocce magmatiche, segna
la transizione dalla diorite al gabbro, una roccia intrusiva più scura della diorite, ricca di
plagioclasio basico, sempre caratterizzata da una grana piuttosto grossa.
Rocce ignee effusive con il porfido quarzifero o liparite, il cui nome deriva dal greco
porphyreos, "purpureo". È costituito da fenocristalli di feldspato alcalino (potassico e sodico),
immersi in una pasta olocristallina granulare microfelsitica.
Porfido misto
Le rocce ignee che contengono i materiali che cristallizzano per ultimi sono invece povere di
silice ma ricche di magnesio e ferro, e per questo sono dette mafiche o basaltiche. Il contenuto
di ferro fa sì che siano più scure e più dense delle altre rocce ignee. Tipico esempio ne è proprio
il basalto, il cui colore varia dal nero al verde scuro, composta da pirosseni e plagioclasi ricchi di
calcio.
Basalto sul mare
Nel corso delle eruzioni vulcaniche, grossi frammenti di lava liquida vengono espulsi in aria,
dove solidificano assai rapidamente, senza avere il tempo di cristallizzare. Il brusco
raffreddamento produce così una struttura vetrosa, caratteristica della roccia chiamata
appunto "vetro vulcanico" o ossidiana Tipicamente è scura e lucida, assai dura e fragile, e si
rompe secondo profili taglienti.
Ossidiana: vetro vulcanico
Analoga all'ossidiana come composizione chimica, e cioè costituita da un vetro vulcanico con
la stessa composizione della lava acida, è la pietra pomice, che però ha un aspetto
completamente diverso: ha infatti un aspetto tipicamente spugnoso, essendo formata da un
numero incalcolabile di vescicole, prodotte dai gas mescolati al magma viscoso. Ciò la rende
estremamente leggera: in qualche caso può addirittura galleggiare sull'acqua.
Pietra pomice e roccia vulcanica
Una tipica roccia sedimentaria è il conglomerato, come testimonia il suo nome. In
particolare i conglomerati rappresentano le sedimentazioni detritiche più grossolane,
essendo formate da ciottoli e da grossi frammenti di rocce cementati fra di loro, e per questo
impossibili da lavorare perchè si sgretolano.
Conglomerati e bitumi
I conglomerati formati da ciottoli più o meno arrotondati uniti da abbondante matrice silicea,
prendono invece il nome di puddinga (dall'inglese pudding, "budino"). Di solito essa si forma
in seguito al trasporto effettuato da correnti fluviali e marine senza eccesso di detriti in
sospensione. Spesso questi conglomerati sono stratificati insieme alle arenarie, e
testimoniano l'aumento di velocità delle correnti che hanno trasportato il materiale sabbioso.
I conglomerati si classificano secondo le proprietà dell'agente che trasporta sassi e ciottoli e
secondo le proprietà petrografiche di questi ultimi. Siccome il trasporto dei ciottoli richiede una
notevole energia, quelli più grossi restano frequentemente presso il luogo in cui si sono
formati per frammentazione delle rocce originarie, e conservano spigoli vivi. I conglomerati di
questo tipo vengono chiamati brecce.
I cosiddetti "paraconglomerati" sono costituiti da processi sedimentari diverso, trattandosi di
depositi clastici in cui massi di notevole volume coesistono con materiale sabbioso ed
argilloso prevalente. Ad essi si dà anche il nome di arenaria, e deriva di solito dalla
cementificazione di una sabbia. Le arenarie costituiscono spesso le morene dei ghiacciai.
Arenarie su rocce
Arenarie Val Gardena
Le argille sono le rocce sedimentarie più comuni, costituendo circa la metà del volume di
tutte le rocce sedimentarie antiche. Anche l'argilla è di origine clastica, cioè dovuta allo
sgretolamento di grandi volumi di roccia, ma è di aspetto terroso e grassoUna roccia che
contiene calcare ed argilla in quantità uguali, viene detto marna.
Tipi di argille
Non tutte le rocce sedimentarie sono di origine clastica; alcune sono di origine chimica. Ad
esempio si dicono evaporiti le rocce sedimentarie prodotte dalla precipitazione di sali disciolti
nelle acque di bacini lagunari o lacustri, in seguito alla forte evaporazione causata da un clima
caldo e arido. Se a precipitare è solfato di calcio (CaSO4) si forma il comune gesso
Gesso da affioramento
Questa rosa del deserto trae il nome dalla caratteristica forma delle concrezioni, che vengono
ritrovate per lo più nei deserti. Non si tratta di altro che di gesso, cristallizzatosi in aggregati a
rosetta fatte di lamelle intersecantesi, così da simulare effettivamente il fiore della rosa.
L'alabastro calcareo, è una varietà di calcite traslucida e compatta, di colore vario, che si
deposita in strati e presenta lucentezza vitrea o madreperlacea, tipicamente zonata (si parla
ad es. di alabastro onice); altre varietà sono l'alabastro arabescato, cipollino, cenerino,
opalino. L'alabastro gessoso è invece una varietà di gesso.
Alabastro e Onice (alabastro egiziano)
La maggior parte dei sedimenti calcarei litifica in un tempo molto breve, e addirittura alcune
rocce calcaree si presentano già coerenti al momento della sedimentazione. Questo è il caso
del travertino, che litifica per soluzione e ricristallizzazione della calcite ad opera delle acque
interstiziali. Questa roccia si forma presso sorgenti, cascate e bacini lacustri ed ha una tipica
struttura porosa.
Travertino
Il calcare è invece una roccia sedimentaria di origine organogena, caratterizzata da una
percentuale assai elevata di carbonato di calcio (oltre il 50 %). Il carbonato di calcio in soluzione
nelle acque marine viene fissato dagli organismi viventi per formarne lo scheletro o
l'esoscheletro; dopo la morte degli organismi, essi precipitano sui fondali dove si compattano e
danno vita al calcare, che spesso, come in questo caso, contiene dei fossili (calcare fossilifero)
Rocce organogene
La dolomia (dal nome del geologo francese D. Dolomieu) è una roccia organogena con struttura
cristallina, spesso associata al calcare, che nelle Alpi ha dato vita a spettacolari formazioni
montuose: le Dolomiti, si trova però anche in Sicilia e Sardegna, anche se è più antica. Dalla
dolomite si possono estrarre sali di calcio e magnesio
Dolomia
Esistono anche rocce sedimentarie non detritiche, la cui origine non può essere messa in
rapporto con la sedimentazione dei gusci calcarei di organismi preistorici. Si tratta di rocce
assai dure, costituite da quarzo amorfo o microcristallino, incluse sotto forma di noduli in rocce
di diversa composizione; tale tipo di roccia prende il nome di selce. Secondo alcuni si è
formata per sostituzione incompleta di sedimenti organici da parte di silice.
Vi sono anche rocce sedimentarie piroclastiche, dovute cioè all'attività esplosiva dei vulcani.
Caratteristici sono i tufi vulcanici Essi si sono depositati per ricaduta delle ceneri
conseguenti ad un'esplosione vulcanica. Questo è un esempio di tufo detto peperino per la
sua tessitura, ricco di cristalli di leucite.
Si dicono rocce metamorfiche quelle la cui composizione mineralogica ha subito importanti
trasformazioni in seguito all'azione di alte temperature e forti pressioni. I processi metamorfici
in genere avvengono a grandi profondità nella crosta terestre. Esempio di gneiss granitico,
una roccia metamorfica a grana cristallina piuttosto grossolana, in genere originata dal
metamorfismo regionale di rocce sedimentarie; per lo più contiene quarzo e feldspati.
Gnaiss
La grana cristallina del micascisto visibile qui è meno grossolana di quella dello gneiss, il che
fa pensare che si formi a temperature inferiori. Analogo ad esso è il cloritoscisto, costituito
principalmente da quarzo, muscovite e clorite, da cui deriva il suo colore verdognolo. Il nome
di queste rocce deriva dal greco schistòs ("spaccato"), e deriva dalla loro proprietà di fendersi
lungo piani paralleli, detti piani di scistosità.
Serpentino e rocce scistose
Campione di ardesia ottimo esempio di argilloscisto: come dice il nome, deriva
da rocce argillose sottoposte a metamorfismo regionale di lieve entità. La sua
composizione mineralogica è analoga a quella dell'argilla da cui deriva, ma la
sua tessitura è caratterizzata da piani di scistosità
Ardesia
La lavagna è una varietà di ardesia molto scura, che si sfalda in lastre perfettamente piane,
nere e lucidissime; dal suo impiego nelle aule scolastiche ha preso nome la comune
"lavagna" per la scrittura con il gesso. Il suo nome deriva dall'omonima cittadina ligure dove
questa pietra si trova in abbondanza; secondo alcuni deriva invece da lava, per la somiglianza
del colore, oppure da una parola celtica (leac, "pietra"); in tal caso sarebbe la cittadina ligure
ad aver preso nome dalla pietra, e non viceversa!
Il metamorfismo regionale dei calcari dà invece origine al marmo, di cui qui vediamo un
bellissimo campione bianco da Carrara (MS). Esso è costituito da un mosaico di calcite o
dolomite cristallina, eventualmente accompagnata da altri minerali che conferiscono al marmo
particolari colorazioni, assai ricercate da scultori ed architetti.
Marmo
FINE