Dall’energia la materia dalla materia l’energia Fabrizio Mazzucconi Società Astronomica Italiana L’evoluzione dell’Universo ha un fine? Nell’evoluzione dell’Universo, la Natura si è trovata spesso a fare delle scelte fra possibilità diverse e sempre ha scelto strade, anche se improbabili e di difficile realizzazione, che sarebbero risultate indispensabili per arrivare ad una situazione come l’attuale, che altrimenti difficilmente si sarebbe potuta realizzare Ripercorriamo questa strada a partire dall’inizio 17/05/2011 F.Mazzucconi 2 1929 E.P.Hubble scopre la relazione tra velocità radiale delle galassie e la loro distanza: V=Hd primo indizio di un’espansione collettiva dell’universo. Astronomia extragalattica L’espansione delle galassie Misurando le distanze e la velocità radiale delle galassie, Hubble fu in grado di notare che esse si allontanavano quasi tutte da noi (salvo alcune fra quelle vicine) ad una velocità che aumentava con la distanza V = Ho d Questo comporta automaticamente che il moto sia iniziato ad un tempo tHubble = 1 / Ho 17/05/2011 F.Mazzucconi 4 Il Big Bang Se tracciamo l’espansione dell’Universo all’indietro nel tempo, ad un tempo T≈ tHubble troviamo che tutto l’universo doveva essere concentrato in una singolarità di densità infinita. Questo istante venne chiamato, in segno di derisione, Big Bang L’età e l’evoluzione dell’Universo si misurano a partire dal Big Bang 17/05/2011 F.Mazzucconi 5 13,7 miliardi di anni fà Non è corretto affermare che nel momento del Big Bang l’Universo fosse concentrato in un punto, è l’Universo stesso che comincia ad espandersi in quel momento. 1 sec 1 cm Se l’Universo è infinito, lo era anche in quel momento. Occorre dimenticare l’esistenza di una singolarità iniziale e occorre tener conto che il tempo e lo spazio, iniziano ad esistere in quel momento 1 sec 1 cm 1 sec 1 cm 17/05/2011 F.Mazzucconi 6 Giustificazioni dell’ipotesi Vista l’alta densità dei primi istanti di vita, l’Universo doveva essere opaco. Tale resta fino a quando l’abbassamento della temperatura non permise alle particelle cariche di accoppiarsi, formando atomi neutri e così disaccoppiandosi dalla radiazione. Da questo momento (380.000 anni dopo il Big Bang) i fotoni furono liberi e la radiazione continuò ad espandersi raffreddandosi, oggi si osserva come fondo cosmico ad una temperatura di 2,73 K 17/05/2011 F.Mazzucconi 7 Non possiamo investigare prima di 10-43 sec Non possiamo partire dall’istante T=0, perché in quel momento la densità e la temperatura sono infinite, e non sappiamo come si comporta la Fisica in queste condizioni. 17/05/2011 F.Mazzucconi 8 Non ci interessa cosa c’è stato prima Ancor meno ci interessa quello che c’era prima del Big Bang. La Fisica studia l’evoluzione dei fenomeni nello spazio e nel tempo, che si sono formati con il Big Bang, quindi quello che c’era prima non può essere argomento per fisici, tutt’al più per filosofi o teologhi. Pertanto prenderemo in esame quello che avviene a partire da t≈10-32sec , quando i livelli di energia sono di ≈1014GeV (T ≈ 1027 K) Comincia la bariogenesi, cioè la produzione di particelle materiali 17/05/2011 F.Mazzucconi 9 Teoria del Big Bang Non pretende di descrivere l'istante iniziale, ma è in grado di spiegare in che modo dalla fase ad alta densità e temperatura in cui si trovava l'universo nei primi secondi di vita si è arrivati all'universo che noi osserviamo. 17/05/2011 F.Mazzucconi 10 La bariogenesi L’energia sappiamo che può dare origine a particelle materiali, ma da questi processi si generano sempre coppie particelle di materia ed antimateria,che poi finiscono per annichilirsi Ma nell’Universo l’antimateria è presente in minima parte (10-10) Cosa può aver dato origine alla dissimmetria? È uno dei segreti meglio custoditi della natura Forse il diverso comportamento nel decadimento delle particelle 17/05/2011 F.Mazzucconi 11 Scambio energia materia Anche se la materia prodotta è poca, l’energia coinvolta è enorme: secondo la formula di Einstein DE = Dm c2 con c (velocità della luce) = 30.000.000.000 cm/sec per produrre un grammo di materia occorrono 9 1010 kW (il consumo di tutti gli abitanti della Terra nel 2004 è stato stimato in 1,5 1010 kW ) 17/05/2011 F.Mazzucconi 12 La natura è previdente Con la trasformazione dell’energia in particelle materiali è come se la natura volesse costituirsi una enorme riserva di energia, da cui attingere per l’evoluzione futura. Infatti l’energia che è rimasta allo stato di fotoni ha continuato ad espandersi, senza più intervenire nell’evoluzione dell’Universo (come abbiamo visto corrisponde al fondo cosmico), quindi solo l’energia immagazzinata nelle particelle materiali potrà essere utilizzata. 17/05/2011 F.Mazzucconi 13 La bariogenesi Finalmente, dopo circa 1 minuto dal Big Bang, lUniverso si è raffreddato abbastanza da permettere la formazione di protoni, neutroni ed elettroni - I protoni e i neutroni sarebbero in numero equivalente, solo che la diversa stabilità dei due tipi di particelle (il neutrone libero decade attraverso il processo b in 15 minuti, trasformandosi in protone, vita media almeno 1,6 × 1033 anni), produce una diversa abbondanza e + n p 1n per 7p+ 17/05/2011 F.Mazzucconi 14 Fusione dell’H Nelle condizioni in cui i protoni e i neutroni si trovano (elevata pressione ed elevata temperatura, che si traduce in elevata velocità delle particelle) sono meno stabili di un nucleo di He4, quindi l’evoluzione naturale è la fusione, ma il processo di fusione può avvenire solo con un passo intermedio: la produzione di deuterio Solo che in questo caso l’alta temperatura ostacola il processo, in queste condizioni l’energia che tiene insieme il D è inferiore alla temperatura ambiente, ed ogni nucleo di D che si forma viene immediatamente distrutto 17/05/2011 F.Mazzucconi P+ P+ D+ P+ n 15 Si stabilizza la composizione Solo quando la temperatura scende a T = 0,1 MeV (109 K) il D è abbastanza stabile da proseguire la reazione fino all’He4. Solo che immediatamente dopo l’Universo diventa troppo freddo e il processo si ferma. La nucleosintesi si ferma 3 minuti dopo il Big Bang e le quantità risultano fissate in: D+ D+ He++ H 74%, He 25%, D 1% e tracce di Li, Be e B Nuova conferma del Big Bang 17/05/2011 F.Mazzucconi 16 3 minuti dopo il Big Bang He H H+ He++ D+ Altri 74% 25% 1% tracce l’Universo primordiale era molto povero di specie chimiche 17/05/2011 F.Mazzucconi 17 Dove sta il problema? In effetti i problemi sono due: • Dove si sono formati gli elementi più complessi che oggi si sono ritrovati in tutto l’Universo? Per di più indispensabili per la formazione della vita? • Inoltre alcune ricerche moderne hanno messo in mostra che la materia, chiamiamola normale, che si è prodotta nei primi istanti dell’Universo non è sufficiente a giustificare alcuni comportamenti delle stelle nelle galassie, delle galassie negli ammassi e l’esistenza stessa delle galassie e degli ammassi 17/05/2011 F.Mazzucconi 18 Ma quant’è la materia che si crea? Ricerche raffinate per valutare la materia contenuta nell’Universo portano a valori molto simili e tali da non riuscire a bloccarne l’espansione. Come afferma Bruce Margon «è alquanto imbarazzante dover ammettere che non riusciamo a trovare il 90% della materia dell’Universo» 17/05/2011 F.Mazzucconi 19 Zwicky 1933 Studiando il moto di ammassi di galassie relativamente lontane (Chioma e Vergine) Zwicky fu in grado di calcolarne la massa, dopo di che stimò la massa di ogni galassia in base alla sua luminosità. La differenza fra le due stime fu di 400 volte in favore della massa dinamica, troppo grande per essere un errore: Esisteva una massa, preponderante rispetto alla materia «normale», che non risultava rilevabile, se non dai suoi effetti gravitazionali. Tale idea fu poi confermata da un’altra osservazione: 17/05/2011 F.Mazzucconi 20 Rotazione delle galassie Un’altra conferma della necessità della presenza di una materia non osservabile fu ricavata dalle curve di rotazione delle galassie a spirale. In base alla terza legge di Keplero, si può calcolare la velocità con cui le stelle devono girare attorno al nucleo della propria galassia e l’andamento della velocità osservata è molto differente da quella prevista, denunciando la presenza, nelle parti esterne delle galassie di molta materia invisibile 17/05/2011 Osservata Predetta F.Mazzucconi 21 La materia oscura Evidentemente assieme alle particelle di materia «normale» si crea anche un tipo diverso di materia, quella che ora chiamano Materia Oscura Questa è un tipo di materia, che non interagisce con la materia normale, se non attraverso l’attrazione gravitazionale, non emette energia (da qui il termine oscura), quindi è praticamente invisibile 17/05/2011 F.Mazzucconi 22 Altre evidenze La materia oscura è necessaria anche per giustificare gli ammassi di galassie e si evidenzia per l’effetto di lente gravitazionale. Secondo misure recenti la materia oscura costituisce l’85% della massa dell’Universo e racchiude il 22% dell’energia 17/05/2011 F.Mazzucconi 23 Evoluzione dell’Universo Già Einstein si era posto il problema di quale fosse il destino ultimo dell’Universo: l’espansione dovrebbe essere rallentata dall’attrazione gravitazionale della materia all’interno e prima o poi sarebbe dovuto tornare indietro. Einstein, convinto che l’Universo si dovesse trovare in uno stato stazionario, aveva introdotto nelle sue formule una forza repulsiva che contrastasse l’attrazione gravitazionale. Per poi definirla «Il suo più grande errore» 17/05/2011 F.Mazzucconi 24 La fine dell’Universo A questo punto si potrebbe pensare che la massa contenuta nell’Universo debba essere sufficiente a bloccarne l’espansione. Solo che recenti ricerche (1998) hanno messo in dubbio questa certezza, con osservazioni che indicano che l’espansione dell’Universo, lungi da essere rallentata, risulterebbe addirittura accelerata, il che richiederebbe di rispolverare l’ipotesi della costante cosmica di Einstein 17/05/2011 F.Mazzucconi 25 Supernova Ia Per fare una misura di questo genere occorre trovare una «candela cosmica» molto affidabile e molto luminosa, in modo da poterla osservare fino ai limiti dell’Universo osservabile: a questi requisiti rispondono le supernovae di tipo Ia Resti della supernova Ia 1572 di Tycho 17/05/2011 F.Mazzucconi 26 Universo in espansione accelerata? Queste sono molto luminose (miliardi di volte il Sole) e quindi visibili fino ai confini dell’Universo e siamo sicuri che liberano sempre la stessa energia, quindi presentano una luminosità costante. Questo ci permette di misurarne la distanza e la velocità radiale. Ebbene tali osservazioni mostrano che le galassie lontane non stanno rallentando, anzi sembra che esse stanno accelerando. Da qui l’ipotesi dell’esistenza di un’energia oscura 17/05/2011 F.Mazzucconi Sirio e la sua compagna nana bianca 27 L’energia oscura L’esatta natura dell’energia oscura è ancora un mistero: • Costante cosmologica L:sarebbe l’energia connessa con lo spazio vuoto, prevista dalla maggior parte delle teorie della fisica delle particelle • Quintessenza: l’energia deriverebbe dall’eccitazione di alcuni tipi di particelle in campi dinamici. Comunque la sua esistenza viene nuovamente presa a dimostrazione del principio antropico: il valore dell’energia oscura sarebbe esattamente quello necessario a bilanciare l’azione gravitazionale della materia 17/05/2011 F.Mazzucconi 28 Composizione cosmologica Elementi pesanti 0,03% Neutrini 0,3% Stelle 0,5% H e He liberi 4% Materia oscura 25% 17/05/2011 F.Mazzucconi Energia oscura 70% 29 Dopo 3 minuti Per alcune centinaia di migliaia di anni, non succede più niente di interessante, tranne il fatto che l’Universo continuò a espandersi e raffreddarsi. Ma quando finalmente la temperatura raggiunse le poche migliaia di gradi, gli elettroni, che fino ad allora avevano vagato liberi, rallentando, consentirono ai nuclei di legarli a se e formare i primi atomi neutri, ovviamente di H e He. Da questo momento l’Universo divenne trasparente alla radiazione, mentre la materia cominciò ad addensarsi sotto l’azione della gravità. 17/05/2011 F.Mazzucconi 30 L’addensamento della materia Ma solo la presenza della materia oscura produce questo effetto: la materia normale sarebbe troppo poca per addensarsi in galassie e quindi in stelle, ma questo è permesso dalla grande abbondanza di materia oscura. 17/05/2011 F.Mazzucconi 31 La formazione di stelle e galassie Ovviamente le stelle che si formano sono formate solo di H e He. Attualmente si stanno cercando queste stelle, dette di popolazione III, difficili da individuare in quanto quelle superstiti, avendo un’età di circa 13 miliardi di anni devono essere molto piccole e deboli. Ma cosa succede una volta che si formano le stelle? 17/05/2011 F.Mazzucconi 32 E gli elementi pesanti? Il primo dubbio che gli elementi più pesanti dell’He si siano formati nel centro delle stelle si ebbe negli anni ‘50, quando furono osservate, nell’atmosfera di una stella, le righe del Tecnezio (numero atomico 43), l’elemento radioattivo prodotto artificialmente nel 1937 da Segrè. Questo elemento decade molto velocemente (la sua vita media è di soli 211.100 anni) e quindi quello osservato doveva essersi prodotto nella stella. Ma come è possibile che questo avvenga? 17/05/2011 F.Mazzucconi 33 Nucleosintesi primordiale I lavori del trio a b g L’idea di come si sono formati gli elementi si andò delineando attorno agli anni 40 con le teorie di Alpher, Bethe e Gamow L’idea iniziale era che nella formazione dell’Universo si fossero create le particelle elementari: elettroni, protoni e neutroni e che poi, per progressiva cattura e aggiunta si fossero formati tutti gli elementi più complessi. Ma i calcoli e le evidenze sperimentali dimostrarono che non poteva essere andata in modo così semplice 17/05/2011 F.Mazzucconi 34 L’idea di Gamow In effetti è estremamente difficile che un nucleo, positivo, possa catturare un protone, anch’esso positivo; più facile che catturi un neutrone, che poi una volta catturato rilascia un elettrone (decadimento beta) trasformandosi in protone. Questa idea, semplice e interessante, fu messa in crisi dal fatto che in natura non esistono nuclei con peso atomico 5 e 8, questo blocca la possibile catena. 17/05/2011 F.Mazzucconi 35 H+ Il problema del 5 e dell’8 He+ Nella costruzione dei nuclei degli elementi avevamo a disposizione protoni e neutroni (peso atomico ≈1) e poi nuclei di He (o particelle a) (peso atomico 4), e quindi è indispensabile passare da nuclei di peso atomico 5 o 8: Ma vi è un’evidente difficoltà nel creare elementi con peso atomico 5 e 8, che non sono stabili, e questo produce una specie di collo di bottiglia, oltre il quale non si riesce ad andare Inoltre da questo momento nessun protone avrebbe, neanche nel centro di una stella, l’energia sufficiente a superare la barriera coulunbiana di un nucleo, quindi tutto si ferma. 17/05/2011 F.Mazzucconi 36 Le stelle sono troppo fredde… La temperatura necessaria affinché due nuclei di idrogeno (protoni positivi) nel cuore delle stelle, urtandosi, riescano a superare la barriera Coulombiana è di circa 1010 K (dieci miliardi di gradi) L’energia con cui si scontrano i nuclei nel centro delle stelle è in grado di superare la barriera Coulombiana? Per sapere questo studiamo l’unica stella che possiamo analizzare approfonditamente, il Sole 17/05/2011 F.Mazzucconi 37 Il Sole L’unico laboratorio che abbiamo a disposizione Quali sono i dati che possiamo ricavare dal Sole? Raggio del Sole, dal diametro apparente e dalla distanza, si ricava Rส = 6,96 108 m = 696.000 km Dallo spettro si ricava la temperatura superficiale Te ≈ 5.800 K Dalla distanza Sole-Terra e dal periodo di rivoluzione della Terra (semplificazione orbita circolare) si ricava la massa ๐ ๐ผ๐จ ๐p๐ ๐ผ๐จ 2 ๐ดส = = 1,99 1033 kg ๐ฎ 17/05/2011 ๐ท F.Mazzucconi 38 Costante solare Come possiamo fare a calcolare l’energia che il Sole emette nello spazio? Possiamo partire dal valore dell’energia che riceviamo sulla Terra: la cosiddetta “Costante solare” 1360 W/m2 Assumiamo che tale valore sia effettivamente costante Quali possono essere le cause di variazione? Variazione nella produzione di energia variazione del raggio solare, presenta con certezza una variabilità dovuta al variare della distanza Terra-Sole durante l’anno. 17/05/2011 F.Mazzucconi 39 Energia emessa dal Sole L’energia emessa dal Sole viene irradiata in tutte le direzioni alla distanza di una U.A. l’energia totale sarà distribuita su di una sfera con raggio pari appunto di una U.A. Quindi il flusso d’energia che attraversa l’unità di superficie (1 m2) sarà: Sole UA W = LS/4p(dUA)2 con LS energia totale emessa dal Sole 17/05/2011 F.Mazzucconi 40 Energia emessa dal Sole Quindi dall’energia che arriva alla distanza della Terra, possiamo risalire all’energia totale che il Sole emette nello spazio, cioè ricavare il valore di LS che risulta essere di: 3,86 1033 erg/sec (3,86 1023 kW) 386.000.000.000.000.000.000.000 kW una quantità enorme e che ha creato nel passato notevoli difficoltà nella ricerca del meccanismo di produzione 17/05/2011 F.Mazzucconi 41 Origine della radiazione solare Da dove arriva tutta questa energia? Il principio di conservazione dell’energia, cioè la consapevolezza che l’energia non si crea dal nulla, ma deve essere fornita da processi chimici o fisici, ha sempre preoccupato gli astronomi alla ricerca del meccanismo che potesse produrre una tale quantità d’energia per tutta la durata della esistenza della Terra. Ma da quanto esiste la Terra? 17/05/2011 F.Mazzucconi 42 Scala temporale Trascurando le ricerche bibliche, che nel 1700 facevano risalire la creazione dell’universo al 4000 a.C. (anzi esattamente al tramonto del giorno precedente domenica 23/10/4004 a.C.), gli studi geologi indicano per l’età della Terra circa 4,5 miliardi di anni. Tale numero viene fuori da varie parti, ma soprattutto dagli studi di fisica nucleare, sulle abbondanze degli isotopi radioattivi che ci forniscono l’unica scala temporale misurabile di tutta la teoria di evoluzione stellare e dell’Universo. 17/05/2011 F.Mazzucconi 43 Struttura del Sole Quindi occorre trovare una fonte di energia in grado di fornirne una grande quantità per un tempo di almeno 4,5 miliardi di anni: Occorre studiare l’interno del Sole Se il materiale solare fosse libero di muoversi, sottoposto solo alla forza gravitazionale, il tempo che ci metterebbe una qualsiasi particella posta sulla sua superficie a cadere nel centro (detto tempo dinamico) sarebbe: Tdin = 0 ๐๐ฃ ๐ ๐ฃ = 3p 32 ๐บแฟฅ Mezz’ora Se ne deduce che il Sole è in equilibrio idrostatico 17/05/2011 F.Mazzucconi 44 Tanto per chiarire Equazioni da risolvere per capire l’interno del Sole: Equilibrio idrostatico: Conservazione della massa: Equazione di stato: Generazione dell’energia: Trasferimento d’energia: 17/05/2011 ๐ ๐ท(๐) ๐ด ๐ ๐ ๐ = −๐ฎ ๐ ๐ ๐๐ ๐ ๐ด(๐) = ๐p๐๐ ๐(๐) ๐ ๐ ๐(๐) ๐ท ๐ = k T(r) m=0,6 m๐๐ ๐๐ณ ๐ ๐ ๐ ๐ ๐ป(๐) ๐ ๐ F.Mazzucconi = ๐p๐๐ ๐(๐) e = ๐ ๐๐ ๐ ๐(๐)๐ณ(๐) ๐ s๐ ๐p๐๐ ๐ป(๐)๐ 45 Condizioni al centro Da queste formule, con alcune semplificazioni, si hanno le seguenti condizioni al centro: Pc = ๐๐ e ๐ฎ ๐ดส๐ ๐นส ๐ = ๐ ๐๐๐๐Pa ≈ 500 109 Atm Tc ≈ 15 106 K Con una composizione costituita principalmente di H +, siamo nelle condizioni di avere fusione nucleare ? 17/05/2011 F.Mazzucconi 46 Anche il Sole è troppo freddo In queste condizioni il nuclei di H (i protoni) non hanno la temperatura, che è di circa 1010 K >> Tc del Sole, necessaria affinché, urtandosi, riescano a superare la barriera Coulombiana H+ L’energia con cui si scontrano i nuclei nel centro del Sole è 1000 volte più bassa di quella necessaria a superare la barriera Coulombiana! E allora? 17/05/2011 F.Mazzucconi 47 Interviene la meccanica quantistica Nella meccanica classica, la conoscenza delle variabili ad un determinato istante permette, attraverso le equazioni di moto, di prevedere l’evoluzione del sistema con precisione assoluta. Nella meccanica quantistica si può solo prevedere la probabilità di trovare certi valori all’atto dell’esperimento 17/05/2011 F.Mazzucconi 48 1928: George Gamow Effetto tunnel La “rosa” di probabilità può dare talvolta risultati sorprendenti ed incredibili, se visti con occhi da fisica “classica”. E’ il caso del cosiddetto Effetto Tunnel, uno dei tanti fenomeni quantistici “stravaganti”. 17/05/2011 F.Mazzucconi Per la fisica classica, se una particella incontra un ostacolo, lo potrà superare solo se la sua energia è superiore ad un certo valore 49 Effetto tunnel Analizzando la funzione d’onda quantistica si scopre che c’è una probabilità non nulla che la particella si trovi oltre l’ostacolo, anche se non dovrebbe avere l’energia necessaria al suo superamento. Attualmente questo effetto viene utilizzato in svariati campi pratici, fra l’altro nelle tecnologie dei semiconduttori. 17/05/2011 F.Mazzucconi 50 Le reazioni sono molto rare Nel centro del Sole la probabilità che due protoni urtandosi superino la barriera è di 10-20, si possono scontrare due p+ su 100 miliardi di miliardi di protoni La lunga vita delle stelle non è altro che la manifestazione macroscopica della vita media dei nuclei 17/05/2011 F.Mazzucconi 51 Bethe 1939 Quindi in queste condizioni talvolta possono avvenire le reazioni già viste nei primi istanti dell’evoluzione dell’Universo - Elettrone H+ Protone Nucleo idrogeno negativo H+ H+ H+ n H+ n H+ D+ D+ He3 g H+ He3 g g H+ H+ He4++ Neutrone 17/05/2011 Raggio g g n Neutrino + Elettrone positivo F.Mazzucconi 52 Il ciclo p – p in peso mH+ = 1,0078 4p+ = 4,0312 la perdita di massa è di: He4++ = 4,0026 Dm = 0,0286 (0,7%) Sulla base della legge di Einstein DE = Dm c2 Se si trasforma 1 grammo di H, l’energia emessa è: DE = 0,007 x 9 1020 = 6,3 1018 erg La massa del Sole basterebbe per 105 miliardi di anni 17/05/2011 F.Mazzucconi 53 Durata del Sole La fusione dell’H avviene solo se la temperatura supera almeno un milione di gradi, quindi può avvenire solo nel nucleo del Sole Per questo il materiale a disposizione può durare solo per 10 miliardi di anni 17/05/2011 F.Mazzucconi 55 E quando l’H nel nucleo finisce? Si forma un nucleo di He, inerte perché ancora non abbiamo superato il muro degli elementi di peso atomico 5 e 8, quindi cosa succede alla struttura della stella, finora sostenuta dalla pressione causata dall’energia prodotta dalla fusione dell’H? La stella ricomincia a contrarsi, la temperatura nel centro aumenta e comincerà a bruciare l’H attorno al nucleo, con una conseguenza impensata: 17/05/2011 F.Mazzucconi 56 La fase post-sequenza Strato esterno in raffreddamento e in espansione Strato in cui brucia l’H Nucleo di He Molto caldo ma inerte 17/05/2011 F.Mazzucconi 57 La fine di una stella come il Sole Se la massa della stella è troppo piccola, non si raggiungerà mai la temperatura di bruciamento dell’He L’esterno continua a espandersi e il nucleo a contrarsi 17/05/2011 F.Mazzucconi 58 Fase di nebulosa planetaria La materia che costituiva l’involucro della stella, ancora H e He, si disperde a disposizione per la formazione di nuove stelle Non abbiamo guadagnato niente, siamo un’altra volta al punto di partenza! 17/05/2011 F.Mazzucconi 59 Non abbiamo guadagnato niente Il nucleo è formato di He, l’involucro principalmente di H, abbiamo leggermente modificato la percentuale dei due elementi, ma sostanzialmente non abbiamo raggiunto il nostro scopo, che era produrre gli elementi pesanti, indispensabili per la formazione della vita. Tutti erano convinti che le stelle fossero il luogo dove si dovevano formare, ma non si riusciva a capire come questo potesse avvenire! 17/05/2011 F.Mazzucconi 60 La soluzione del problema (secondo Gamow) In principio Dio creò le radiazioni e la materia primordiale. La materia primordiale era informe e senza numero e i nuclei si muovevano all’impazzata sopra la faccia dell’abisso. E Dio disse:”Sia il numero di massa 2”. E il numero di massa 2 fu. E Dio vide il deuterio, ed era cosa buona. E Dio disse: Sia il numero di massa 3”. E il numero di massa 3 fu. E Dio vide il tritio, ed era cosa buona. E Dio continuò a chiamare numeri finché non arrivò agli elementi transuranici. Ma quando guardò la propria opera, scoprì che non era cosa buona. Nell’eccitazione del conteggio, aveva dimenticato di chiamare il numero di massa 5 e così, naturalmente, non si sarebbero potuti formare elementi più pesanti. 17/05/2011 F.Mazzucconi 61 Dio rimase molto deluso, e in un primo momento voleva contrarre di nuovo l’universo e ricominciare tutto daccapo. Ma sarebbe stato davvero troppo semplice. Perciò, essendo onnipotente, Dio decise di correggere il proprio errore in un modo più complicato. E Dio disse:”Sia Fred Hoyle”. E Hoyle fu. E Dio guardò Hoyle e gli disse di creare gli elementi pesanti a suo piacimento. E Hoyle decise di creare gli elementi pesanti nelle stelle e di disperderli attraverso le esplosioni di supernovae. […] E così, con l’aiuto di Dio, Hoyle creò gli elementi pesanti in questo modo, ma fu talmente complicato che oggi né Hoyle né Dio né nessun altro riescono a capire esattamente come sia stato possibile. Amen” (G. Gamow) 17/05/2011 F.Mazzucconi 62 Combustione dell’ELIO 4He + 4He 8Be + 4He 17/05/2011 8Be 12C + g ( 7,367 MeV) Hoyle postulò che potesse avvenire un processo altamente improbabile, l’incontro contemporaneo di tre corpi Il processo 3 a L’incontro deve avvenire entro 2,6 10-6 sec In un ambiente ricco di He, a pressione elevatissima e ad una temperatura superiore a 100.000.000 K F.Mazzucconi 63 Caso fortuito La velocità di reazione di questo processo è molto lenta a causa dell'instabilità del 8Be ed è quindi necessario un lungo periodo di tempo per dare luogo alla produzione di carbonio a partire da una iniziale atmosfera di idrogeno. Una conseguenza è che il carbonio non poté formarsi al momento del Big Bang, perché la temperatura dell'universo scese troppo rapidamente al di sotto di quella necessaria per la fusione dell'elio. Ordinariamente, le probabilità di questa reazione sarebbero estremamente piccole. Ma il berillio-8 ha quasi la stessa energia di due particelle alfa. Nel secondo passo, 8Be + 4He hanno quasi lo stesso livello energetico dello stato eccitato del 12C. Queste risonanze aumentano notevolmente la probabilità che una particella alfa incidente si combini col berillio-8 per formare un nucleo di carbonio. 17/05/2011 F.Mazzucconi 64 Superato il collo di bottiglia! Momento decisivo nella storia della materia, dell’Universo e della vita “Il carbonio, infatti, è un elemento singolare: è il solo che sappia legarsi con se stesso in lunghe catene stabili senza grande spesa di energia, ed alla vita sulla terra occorrono appunto lunghe catene.” (Primo Levi, Il sistema periodico, 1975) 17/05/2011 F.Mazzucconi 65 Principio antropico Il miracolo della fusione del carbonio con il processo tre α, fu indicato da Hoyle come una ulteriore dimostrazione del principio antropico, cioè che il fine ultimo della creazione dell’Universo fosse la creazione dell’uomo:, unico essere in grado di apprezzare questa meravigliosa costruzione. Probabilmente questa affermazione gli costò il premio Nobel Che invece fu assegnato a Fowler, che tre anni dopo dimostrò in laboratorio che la reazione era possibile, seguendo le direttive di Hoyle 17/05/2011 F.Mazzucconi 66 B2 H F Perché il processo 3a possa avvenire occorre raggiungere, come abbiamo visto, una temperatura di almeno 100 milioni di gradi, e questo lo si può ottenere solo se la massa iniziale della stella supera un certo valore minimo. In questo caso l’evoluzione stellare ha un seguito decisamente interessante, come vedrete nella prossima lezione. Ma voglio farvi notare un’altra cosa interessante 17/05/2011 F.Mazzucconi 67 Le nubi molecolari All’interno delle nebulose si ha un’ulteriore indizio di una finalizzazione dell’azione della natura: Le densità all’interno delle nubi è molto bassa, tipicamente 1 atomo per cm3, quindi non ci dovremmo aspettare che l’incontro casuale fra tali atomi possa dare luogo alla formazione di molecole. Invece in gran parte delle nebulose sono state osservate le emissioni di molecole, anche complesse come metanolo e formaldeide Sembra quasi che esista una legge, a noi ignota, che spinga le molecole ad associarsi appena possibile 17/05/2011 F.Mazzucconi 68 Se si considerano le varie scelte fatte dalla natura: • La diseguaglianza iniziale fra materia e antimateria • La riserva di energia inglobata nella materia per i futuri scopi • La produzione di una sostanza, la materia oscura, il cui unico scopo sembra quello di permettere alla materia normale di assemblarsi in galassie e stelle • La presenza dell’energia oscura che sembra bilanciare perfettamente l’azione attrattiva gravitazionale • L’effetto tunnel che permette di avere la fusione p-p anche a basse temperature, ma ad una velocità estremamente lenta in modo da far durare stelle come il Sole miliardi di anni, in modo che la vita abbia tempo di svilupparsi • Per arrivare all’improbabile processo 3a che ha arricchito il materiale primordiale di elementi pesanti • Per non parlare dell’altrettanto strana tendenza del materiale nelle nebulose ad aggregarsi formando composti particolarmente complessi 17/05/2011 F.Mazzucconi 69 Tutto sembra indicare un fine nell’evoluzione dell’Universo: La nascita della vita FINE 17/05/2011 F.Mazzucconi 70 17/05/2011 F.Mazzucconi 71 La fase post-sequenza Strato esterno in raffreddamento e in espansione Strato in cui brucia l’H Strato in cui brucia l’He Nucleo Nucleodi He Molto di C caldo 17/05/2011 F.Mazzucconi 72 a Erc - Ralsalgheti Questo è l’aspetto esteriore, Ma dentro….. 4 (1H) → 4He + energia 3 (4He) → 12C + energia 4He + 12C → 16O + energia 12C + 12C → 24Mg + energia 16O + 16O → 32S + energia 28Si + 7 (4He) → 54Ni + energia ………….. → Fe 17/05/2011 F.Mazzucconi 73 Quando si arresta il processo Stelle di grande massa Fino a quando non si formerà un nucleo di Fe. A questo punto il processo si arresta, perché a partire dal Fe non esiste nessuna reazione in grado di fornire l’energia necessaria a sostenere la struttura della stella: 17/05/2011 F.Mazzucconi 74 la stella crolla ed esplode 17/05/2011 F.Mazzucconi 75 Supernovae tipo II Cina, annodi 1054 17/05/2011 F.Mazzucconi 76 La stessa stella oggi 17/05/2011 F.Mazzucconi 77 REAZIONE 3 + C12 C12 O16 Ne20 + Ne 800 milioni di gradi He4 + O16 + + Ne20 Mg24 56 Fe Durante l’esplosione di una supernova vengono prodotti numerosi NEUTRONI Fe 56 +g 13 He4 + 4 n + Z - n e + + n Z+1 n p+ + e- + n formazione degli elementi più pesanti del FERRO Abbondanze relative Polvere di stelle C, N sono prodotti in gran parte nelle stelle di massa intermedia O, Ne, Mg, Al, Si, S, Ar e Ca prodotti principalmente nel nucleo delle stelle massicce Elementi del picco del Fe nelle esplosioni di SN, assieme agli elementi Au, Ag e Pt e gli elementi più pesanti 17/05/2011 F.Mazzucconi 80 Meno stabili Piu’ sta Energia di legame Le abbondanze degli elementi La fucina di Orione Gran parte delle stelle visibili nella costellazione di Orione sono stelle giovanissime da 107 a soli 104 anni, quindi sono stelle già arricchite di metalli, inoltre sono stelle massicce e quindi ad evoluzione rapida. In un «prossimo» futuro questa sarà una zona di ulteriore arricchimento di elementi pesanti. 17/05/2011 F.Mazzucconi 83 Il materiale verrà rimesso a disposizione di nuove stelle, arricchito dei materiali prodotti nel centro delle varie stelle e di quelli che si sono formati durante l’esplosione 17/05/2011 F.Mazzucconi 84 Le nubi molecolari E proprio all’interno delle nebulose si ha un’ulteriore indizio di una finalizzazione dell’azione della natura: Le densità all’interno delle nubi è molto bassa, tipicamente 1 atomo per cm3, quindi non ci dovremmo aspettare che l’incontro casuale fra tali atomi possa dare luogo alla formazione di molecole. Invece in gran parte delle nebulose sono state osservate le emissioni di molecole, anche complesse come metanolo e formaldeide Sembra quasi che esista una legge ignota che spinga le molecole ad associarsi appena possibile 17/05/2011 F.Mazzucconi 85 Se si considerano le varie scelte fatte dalla natura: • La diseguaglianza iniziale fra materia e antimateria • La riserva di energia inglobata nella materia per i futuri scopi • La produzione di una sostanza, la materia oscura, il cui unico scopo sembra quello di permettere alla materia normale di assemblarsi in galassie e stelle • La presenza dell’energia oscura che sembra bilanciare perfettamente l’azione attrattiva gravitazionale • L’effetto tunnel che permette di avere la fusione p-p anche a basse temperature, ma ad una velocità estremamente lenta in modo da far durare stelle come il Sole miliardi di anni, in modo che la vita abbia tempo di svilupparsi • Per arrivare all’improbabile processo 3a che ha arricchito il materiale primordiale di elementi pesanti • Per non parlare dell’altrettanto strana tendenza del materiale nelle nebulose ad aggregarsi formando composti particolarmente complessi 17/05/2011 F.Mazzucconi 86 Tutto sembra indicare un fine nell’evoluzione dell’Universo: la vita FINE 17/05/2011 F.Mazzucconi 87