16 Business - Dealership Management www.motodealernews.it MOTO DEALER NEWS - MARZO 2011 Non dare nulla per scontato Partiamo da una semplice domanda: cos’è lo sconto? Può essere una leva di vendita, una debolezza del venditore, un’opportunità, una strategia per creare rapidamente liquidità, oppure la conseguenza di una mancanza di valore, oppure ancora una scorciatoia per fare meno fatica. Tutte considerazioni valide quando si parla di sconto al cliente. Siamo sicuri, però, di conoscerne bene la valenza da tutti i punti di vista? Siamo sicuri che non ci sfugga nulla quando ci troviamo a concedere lo sconto? Spesso si sente dire dal venditore: “il cliente vuole lo sconto”, “lo sconto si deve fare per forza”, oppure “senza sconto non si vende nulla” e ancora “se la concorrenza sconta devo farlo anch’io”. Lo scopo di questo articoli, tuttavia, è proprio quello di uscire da queste logiche e trovare nuove chiavi per interpretare lo sconto. Vediamo come. Caro o costoso Un bene in commercio è caratterizzato da un prezzo di vendita: tale prezzo può essere percepito diversamente secondo le caratteristiche del prodotto stesso, oppure secondo l’utilità che può trasferire al potenziale acquirente. Conosciamo bene i termini cha danno il titolo a questo paragrafo, li sentiamo spesso. Comunemente il termine costoso è applicato a un bene di cui sono riconosciute caratteristiche come qualità, esclusività, rarità e, spesso, una tecnologia all’avanguardia. Se volessimo trovare una definizione di “bene costoso” diremmo, dunque, che è un bene di indubbio e riconosciuto valore. Come conseguenza di ciò, il cliente è solitamente preparato a spendere molto per appropriarsene. All’opposto vi è l’oggetto caro. Si definisce caro, infatti, un bene il cui costo non appare giustificato: significa che il cliente percepisce un divario tra il prezzo che sarebbe disposto a pagare per possedere il bene e il beneficio atteso dall’oggetto. Nella testa del cliente, dunque, manca del “valore”. Costruire valore Tale lacuna del prodotto (vera o presunta) deve essere colmata dal venditore, attraverso un’approfondita conoscenza di quello che vende, del brand per cui lavora e della politica commerciale dell’azienda. Troppo spesso, infatti, lo sconto entra in scena solo per vendere a tutti i costi senza impegnarsi, per risolvere i problemi velocemente, pur creandone altri. Davanti al cliente che tentenna sull’acquisto, è facile dire “le faccio lo sconto” e concludere la vendita; in questo modo mettiamo in difficoltà il cliente, perché non approfittando dello sconto proverà disagio al pensiero di perdere l’occasione, ansia per l’affarone sfumato: tutti “problemi” che prima non aveva. Nella logica della creazione di valore, invece, è più corretto aiutare il cliente indeciso con i modi di cui parliamo sempre nei nostri articoli e cioè ascoltandolo, entrando in rapporto con lui, capendo perché è dubbioso sull’acquisto. Spetta al bravo venditore condurre il gioco, ad esempio: • Il cliente non ha capito come si usa l’articolo – spiegarne l’uso e farlo provare al cliente liberamente. • È troppo costoso per le sue possibilità – proporre un’alternativa di fascia inferiore o accennare a un finanziamento rateale. • Forse non gli serve veramente – conoscere il cliente per capire le sue esigenze. • Forse non gli piace davvero – ampliare le possibilità di scelta proponendo articoli diversi. Giocare la carta dello sconto con il cliente indeciso, dunque, è sempre un errore. Se, fatto tutto quanto detto più sopra, il cliente non è ancora convinto, lasciamolo riflettere con calma. Tornerà per mettere in atto un acquisto consapevole, oppure per comprare altre cose, ma in questo caso saprà riconoscere nel venditore una persona di fiducia, un consulente disinteressato, che lo consiglia nei suoi acquisti e non usa la leva del prezzo per imbonirlo. Lo sconto, infatti, è uno strumento potente, ma va pianificato a tavolino, in base al costo del bene, alla stagione e alla rimanenza di magazzino. In questa sede, dunque, vale la pena ricordare le diverse valenze di un prodotto, riassumibili in: strategie d’azienda: Utilizzare unicamente la leva dello sconto è il contrario della creazione del valore Da sapere Per “differenziazione del prodotto” s’intende un apprezzamento del consumatore nei confronti di un determinato bene offerto da un’impresa, distinto da quello che lo stesso consumatore manifesta nei confronti dei prodotti appartenenti alla stessa classe in quanto destinati a soddisfare lo stesso bisogno di base. Tale apprezzamento, che tende a riferirsi sempre più a elementi distintivi immateriali, può basarsi su differenze qualitative oggettivamente rilevabili, su differenze nei servizi che accompagnano la vendita del prodotto, o anche su aspetti riguardanti esclusivamente l’immagine del prodotto stesso. • Caratteristiche • Vantaggi • Benefici Comprendere appieno il significato di questi tre aspetti è fondamentale per dare valore a ogni articolo in vendita, usare lo sconto in modo corretto e, in definitiva, per soddisfare il cliente. Caratteristiche, vantaggi, benefici Riconoscere le caratteristiche del prodotto che vendiamo significa identificare con precisione quello che il prodotto “è”. Vediamone subito un esempio che chiarisce le idee meglio di mille parole. Ipotizziamo di dover proporre a un cliente una tuta antipioggia ripiegabile in Gore-Tex. Quindi non è in pelle, non è in plastica, non è in cordura, non ha le cuciture nascoste. Il prodotto può piacere o non piacere, può non essere adatto a quello che il cliente ha in mente, ma ciò non cambia quello che è! Le caratteristiche del prodotto prescindono da qualunque giudizio qualitativo o di utilità, le caratteristiche del prodotto sono evidenti a tutti e innegabili. Ora identifichiamo quali sono i vantaggi del prodotto, questi descrivono quello che il prodotto è in grado di fare. I vantaggi sono qualità intrinseche al prodotto, progettate e previste per l’articolo specifico. Nel caso della tuta ripiegabile in Gore-Tex dell’esempio: è traspirante, evita di bagnarsi e ingombra poco perché progettata per essere facilmente compattata. Questi sono i vantaggi che il prodotto offre, che posso differenziarlo dalla concorrenza o da altri prodotti di pari uso ma caratteristiche diverse. La “nostra” tuta, dunque, non protegge dalle cadute, non protegge dal freddo, non ha le tasche per i documenti, ma piuttosto feritoie con la chiusura in velcro per accedere alle tasche della giacca. Infine, vediamo cosa il prodotto può fare per il singolo cliente. Stiamo parlando di quei vantaggi specifici ricercati dall’utilizzatore finale, frutto di una percezione soggettiva e delle modalità d’uso gradite dal singolo cliente, qualunque esse siano. La tuta in Gore-Tex, perciò, potrebbe essere perfetta per stare sotto la sella del mezzo posseduto dal cliente, oppure il suo colore grigio potrebbe intonarsi con i suoi stivali e con le borse della moto. I benefici di ogni singolo cliente sono ipotizzabili solo in parte e presentano sfumature di rilievo personale; ecco perché il valore del prodotto va costruito singolarmente su ogni cliente, cercando di abbinare le caratteristiche specifiche e i vantaggi del prodotto alle abitudini e allo stile di vita del cliente specifico. Non bisogna, dunque, confondere le caratteristiche del prodotto con mancanze o difetti di qualità: ogni prodotto ha il suo posizionamento di mercato e i suoi vantaggi specifici, ma questi non sono necessariamente legati al prezzo dell’articolo. Il “borsino” dello sconto La nostra concessionaria, in fondo, può essere vista come un grosso magazzino che acquista la merce dal fornitore (casa madre o fornitori diversi), sostiene un costo intrinseco del venduto sul quale costruire un margine di guadagno. La gestione del magazzino e, quindi, della concessionaria, è un abile e delicato equilibrio dei “paradossi del magazzino” che sono: • Avere sempre il prodotto richiesto in stock • Minimizzare gli immobilizzi di capitale • Occupare il minimo spazio • Massimizzare la soddisfazione del cliente • Sapere cosa, quanto e quando ordinare La gestione di questi parametri è molto complessa e non raggiunge mai un equilibrio statico. Ciò vuol dire che il magazzino è sempre in movimento e la sua evoluzione dipende dalle mode, dal successo di un prodotto, dalle campagne promozionali, dalle opportunità, dalla stagione, dalla zona dove si opera, ecc. La gestione dei prodotti acquisiti e rivenduti va inserita in un preciso conto economico: alla fine della giornata, della settimana o del mese, si tirano le somme e si vede com’è andata. La gestione e la cura del cash flow di negozio è di vitale importanza per tutta l’attività. Se un prodotto che abbiamo acquistato e rivenduto con un buon margine, si trova ora nella fase di successo discendente, è inutile tenerlo stretto sperando di guadagnare ancora bene. Se il prodotto non è più nuovo, a un certo punto conviene disfarsene in fretta! Allora sì che entra a pieno titolo lo sconto! Gestire lo sconto è un po’ come giocare in borsa, nel senso che può capitare di guadagnare bene con un titolo azionario, ma bisogna essere pronti a cogliere il momento giusto per vendere, non aspettare di perdere tutto. Lo sconto si comporta allo steso modo: deve intervenire quando il prezzo sta scendendo, ma prima che l’articolo perda del tutto il suo valore, altrimenti nessuno lo comprerà. Meglio vendere a meno, che non vendere del tutto, nel qual caso la perdita sarà totale. Ecco alcuni spunti per ricorrere allo sconto correttamente: • Disporre la merce scontata in una zona del negozio di alto “passaggio” ed elevata visibilità. • Usare cartellini e insegne professionali per promuovere le svendite in modo organizzato. • Promuovere in modo comunicativo e positivo tutti gli articoli scontati. Frasi come “Promozione speciale della settimana” hanno un effetto ben diverso da “Svendita totale della rimanenza”. • Avvisare la clientela abituale per tempo. In questo modo i nostri clienti più affezionati avranno la possibilità e la sensazione di fare affari e a noi non costa niente. • Non appena le vendite del prodotto scontato rallentano, ruotare la merce all’interno della concessionaria per non rubare la scena ai prodotti nuovi che vanno valorizzati al massimo. In questo modo si evita un tono “vecchio” a tutta la showroom. A questo punto, la gestione dello sconto dovrebbe esservi più chiara. Tuttavia, per ribadire ulteriormente come sia la filosofia aziendale che sottende la vostra attività il vero spartiacque fra una gestione rivolta alla crescita del business e una preoccupata di mantenere lo status quo, introduciamo questa suddivisione fra tipologia di vendita. Vediamo come si comporta un punto vendita di convenienza. Qui gli addetti alla vendita, invece di creare valore con impegno e fantasia, si siedono su una comoda poltrona e dicono: • Faccio lo sconto del 5% • Offro l’immatricolazione gratuita • Offro di più per la permuta della moto • Istallo parti e accessori gratuitamente • All’acquisto regalo il portachiavi • All’acquisto regalo il giubbotto • Assistenza gratuita per 6 mesi Mentre un team capace di proporre differenziazione e pronto a creare valore dirà: • Il nostro reparto assistenza tecnica è il migliore • La nostra concessionaria è molto grande, con parcheggio, negozio e un bar • Eseguiamo l’assistenza in giornata • Le nostre attività di Customer Care sono molto varie • Nessuno conosce il club meglio di noi • Abbiamo tutto ciò di cui avete bisogno Scontato ma non banale Siamo ancora convinti che fare lo sconto per vendere in fretta e senza far fatica sia una cosa saggia? La carta dello sconto va considerata in una scala maggiore del semplice smaltimento della rimanenza. Prima di concedere sconti nell’affanno psicologico del guadagno, dovremmo avere bene in mente tutti i meccanismi del conto economico e come lo sconto che concediamo a “cuor leggero” vada a inserirsi in un quadro più complesso. Alla fine dei conti si tirano le somme… e tanto lavoro, tanto “traffico” in concessionaria, tanto impegno per un prodotto venduto, deve sempre essere accompagnato da valore, e questo lo deve mettere chi vende. Lo sconto non è una scelta banale: mai dare nulla per scontato! di Alessandro Muscinelli contatta la redazione: [email protected]