Comunicato stampa
Mostra personale di
Marco Chiuchiarelli
“Francesco, il cavaliere immaginato”
Sale delle Terrazze di Castel dell’Ovo, Napoli
Dal 1 ottobre al 15 ottobre 2016
Inaugurazione, sabato 1 ottobre, ore 17.00
Il pittore Marco Chiuchiarelli, fondatore e maestro della Scuola d'arte In Form of Art, è lieto di annunciare la
sua mostra personale "Francesco, il cavaliere immaginato" che si terrà presso le Sale delle Terrazze di Castel
dell'Ovo a Napoli.
La mostra è patrocinata dal Comune di Napoli e l’inaugurazione si terrà sabato 1 ottobre alle ore 17:00 per
proseguire fino a sabato 15 alle ore 13:00.
Dopo diversi anni di ricerca sulla figura del santo di Assisi, l'esposizione delle opere di Marco Chiuchiarelli
avrà la connotazione di una "Bottega aperta"; infatti il maestro sarà presente durante tutti i giorni della
mostra per continuare a lavorare ad alcune opere, consentendo ai passanti di osservare le procedure pittoriche
utilizzate per la realizzazione dei suoi dipinti nonchè per la didattica svolta all'interno della Scuola d'arte In
Form of Art.
L'idea nasce dalla volontà di rendere la mostra maggiormente "attiva", mostrando al pubblico le fasi di
realizzazione che si nascondono dietro la creazione di un dipinto, al fine di restituire sempre più la valenza
di mestiere all'arte del pittura! L’intero evento è realizzato con il contributo della Scuola d’arte In Form of
Art di Napoli, della Morrison Fine Art Gallery di Napoli e della Casa Editrice Douglas Edizioni.
L'ingresso al Castello è gratuito
Orari:
Inaugurazione, sabato 1 ottobre ore 17:00
Fine mostra, sabato 15 ottobre ore 13:00
Tutti i giorni, dalle ore 10:30 alle 13:30 e dalle ore 14:30 alle 18:00
Venerdì, chiuso
Domenica, dalle ore 10:30 alle 13:30
Per info:
[email protected] / www.informofart.com / www.marcochiuchiarelli.com
tel. o81.192.47.109
A proposito di Marco Chiuchiarelli:
Marco Chiuchiarelli (Napoli 1975)
Nel 2005 fonda con il fratello Paolo la In Form of Art, oggi pregiatissima scuola d’arte. Ormai acclamata
come la migliore realtà artistica presente sul territorio partenopeo, la In Form of Art consente a tantissime
persone di ritrovare finalmente un profondo insegnamento della grammatica e della filosofia dell'arte.
Ricercatore delle tecniche pittoriche antiche, studioso appassionato del disegno e dell'anatomia,
costantemente interessato allo studio della filosofia, dell’esoterismo e delle religioni, persegue la sua ricerca
pittorica trovandone le radici nelle botteghe del ‘400 e del ‘500.
Nel 2014 fonda la Douglas Edizioni al fine di presentare sul mercato editoriale i giovani talenti partenopei
contribuendo a dare nuovo impulso al mondo dei Comics da sempre tanto amato.
Nell’anno seguente, inaugura la Morrison Fine Art Gallery nel cuore della sua amata città; una galleria d’arte
intenta ad ospitare i veri talenti della pittura napoletana.
In diverse chiese del territorio partenopeo sono presenti i suoi cicli pittorici come la Via Crucis e I 4
Evangelisti all’interno della Chiesa dell?immacolata Concezione di San Giovanni a Teduccio di Napoli, I 7
Dolori della Vergine presso la Basilica di San Mauro di Casoria, un’altra Via Crucis in corso di lavorazione
presso la Chiesa di San Giustino De Jacobis di Casoria, nonché numerose opere presenti in collezioni private
di tutto il mondo.
Una sua opera, un’acquaforte raffigurante l’ecce homo, fa parte di una raccolta personale di Papa Giovanni
Paolo II.
Nel 2008 è tra i 43 partecipanti, selezionati in tutto il mondo per la Kitsch Biennale tenutasi a Monaco alla
Pasinger Fabrik, esponendo insieme a Odd Nerdrum.
Da più di 10 anni è dedito alla didattica dell’arte sviluppando una personalissima grammatica del disegno e
delle tecniche pittoriche che pian piano sta trovando diffusione tra i veri amanti del fare artistico.
Vive e lavora a Napoli.
A proposito del ciclo pittorico:
Francesco, è così che prediligo chiamare il santo di Assisi, il vero fratello dei poveri, l’autentico vangelo
fattosi carne fino all’ultimo dei suoi giorni, colui che rappresenta l’apoteosi della trasformazione spirituale di
cui l’essere umano può essere “vittima” nel corso della propria esistenza.
Sono attratto dalla sua esperienza umana, pur non potendola comprendere, osservandola da spettatore
silenzioso, un po’ intimorito, come un bambino curioso che cerca di capire ciò che fanno i “grandi”.
Il ciclo di opere pittoriche dedicato a Francesco e intitolato “Francesco, il cavaliere immaginato”, segue in
ordine temporale quelli della “Via Crucis” e de “La Grande Opera”, entrambi improntati sulla trasformazione
dell’essere umano.
Il primo, narra di un Dio incarnato, il secondo dell’essere umano, ma entrambi finalizzati al raggiungimento
di un alt(r)o uomo, di un uomo rinnovato, fatto di luce e che in ogni caso è costretto a scendere in basso, a
precipitare, a conoscere il degrado della vita per poter risalire verso la luce, quella luce interiore che dimora
in ognuno di noi e verso la quale, faticosamente, qualcuno di noi decide di incamminarsi.
E’ questo il senso profondo che guida il ciclo pittorico su Francesco, un obiettivo diretto sulla vita di un
essere umano che dal possesso di qualsiasi cosa decide di attraversare un ponte spogliandosi di tutto ciò che
ha, oltrepassando il fiume della materia, della materialità dell’esistenza e sposando una nuova famiglia,
quella dei poveri, degli sfortunati, degli emarginati e dei malati, in sostanza, di chi veramente non ha nulla e
non lo avrà mai!
E questo fa paura!
Fa paura perché spogliarsi spaventa! E’difficile spogliarsi di sé, delle cose che ci appartengono, perfino di
quelle inutili, per cui come immaginare che un ricco possa farlo!? Eppure, alcuni secoli fa, un giovane ricco
di Assisi lo ha fatto, praticando la via più tortuosa, creando una frattura profonda nella sua famiglia, nella
società del tempo, nella Chiesa di allora…nel mondo!
La sua volontà, il richiamo indomabile di conoscere e vivere quel mondo escluso dal mondo, quel buio che
lo avrebbe condotto alla luce, che lo avrebbe trasformato nell’uomo che ancora oggi resiste al tempo e che
trionfa come simbolo di amore per il prossimo, per il più debole.
Francesco non rappresenta una fede di plastica, non è un punto di riferimento qualsiasi, e la sua universalità
risiede nell’essere abbracciato e stimato da ogni fede, da ogni religione, da ogni persona che si ponga anche
minimamente una delle tante domande che si era posto lui.
Lo dipingo, nell’ambito di questo ciclo pittorico, non come uomo di fede nella religione, ma come uomo di
fede nell’uomo, perché credo fortemente che l’eredità di Francesco, al di là del suo intimissimo ed
imperscrutabile rapporto con il Cristo, sia quella di tendere la mano a chi ha bisogno.
Questo prepotente pensiero governa tutte le tele, che dall’immagine di Francesco giovane e benestante, si
dirige al suo travaglio interiore a causa degli orrori della guerra, del terrificante incontro con il lebbroso e
dell’illusione di diventare cavaliere crociato. Il centro concettuale dell’opera è scandito proprio dall’opera
che da il titolo a tutto il ciclo pittorico, “Il cavaliere immaginato” alla quale fa seguito il gruppo di tele
raffiguranti la graduale trasformazione che condurrà Francesco alla trasfigurazione finale attraverso le
stimmate.
Il ciclo di tele è affiancato dai cartoni preparatori e dai bozzetti iniziali; modus operandi imprescindibile
essendo io legato al criterio operativo delle botteghe artistiche del’400 e del’500.
Un viaggio pittorico che cerco di intrecciare in qualche modo con la mia vita quotidiana, attraverso
riflessioni, incontri e…dedizione totale alla pittura.
Marco Chiuchiarelli