Valutazione Progetti di Intervento psico.

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Valutazione Progetti di Intervento psico-sociale
Punteggi e criteri di valutazione rispetto alle linee guida discusse a lezione:
2 = Corrispondenza totale o con lievi mancanze
1 = Corrispondenza parziale
0 = Assenza di buona parte degli aspetti fondamentali
Progetti presentati
Progetto 1: Autism friendly cinema screening (Reatini, Schopper)
Valutazione: il progetto è molto frammentato e pieno di salti logici e incongruenze. Tra le principali:
la letteratura (peraltro molto datata) parte dal tema dell’autismo per poi saltare alla sindrome di
Asperger, come se fossero esattamente la stessa cosa; non viene discusso un chiaro modello teorico
che supporti l’intervento (perché ad esempio si dovrebbero coinvolgere i coetanei senza la
sindrome?); non c’è discussione sull’efficacia attesa della comunicazione persuasiva in questo caso;
non si capisce poi, se il target sono i ragazzi con sindrome di Asperger e le rispettive famiglie, che
per le difficoltà discusse raramente si recano al cinema, come possa essere efficace per loro una
pubblicità dell’iniziativa prima dei film; se l’obiettivo ha a che vedere con un maggior benessere nei
ragazzi e nei familiari, perché mancano strumenti di misura su tali variabili?
Punteggio: 0
Progetto 2: Promozione dell’integrazione a Tor Pignattara (Icyimanishaka, Falamesca, Panella,
Bolanos)
Valutazione: l’impostazione del progetto è molto buona. Mancano però alcuni collegamenti che
determinano qualche salto logico nel testo. Ottima l'intro e l'analisi del fenomeno, come pure la
letteratura sulla rappresentazione della religione. Ma per finire al modello di Gilbert non appare molto
ampia la discussione della letteratura sulla percezione degli altri (stereotipi, pregiudizio ecc.).
La scelta del contesto d’intervento è molto sensata e ben argomentata.
L'intervento (cooperative learning, identificazione, role-play ecc.) è ben introdotto teoricamente e
supportato da evidenze scientifiche.
L’organizzazione delle fasi dell’intervento è appropriata, come pure la valutazione dell’efficacia.
Punteggio: 2
Progetto 3: Dipendenza da cannabis (Esposito, Fatini)
Valutazione: il progetto non è ben strutturato. Innanzitutto, la sequenza logica delle sezioni non è
appropriata: mi aspetterei introduzione, effetti negativi cannabis, cause dell’uso, come affrontare la
dipendenza, obiettivi, progetto, valutazione. I riferimenti sono spesso generici (uno studio, l’analisi
della letteratura, ecc.) e non riportati in bibliografia. L’analisi della letteratura (non riportata)
suggerisce l’importanza nel consumo di cannabis dello stile genitoriale, ma poi tra le possibili cause
(ancora senza letteratura a sostegno) si parla di gruppo, sensazioni forti, allontanamento di esperienze
negative, automedicazione. Ciò dovrebbe portare a un modello teorico che integri tutte questi fattori
rilevanti (che invece manca), mentre negli obiettivi si sottolinea che i giovani non sanno a cosa vanno
incontro (quindi la principale variabile da cambiare sono le informazioni, non quanto detto prima?).
è anche discutibile sostenere che ogni persona sia un caso singolo. Se non ci sono fattori comuni a un
fenomeno, un approccio scientifico è impossibile. L’intervento, di nuovo sconfessando il paragrafo
sulle cause, indica genericamente l’uso dell’appello alla paura, sempre senza argomentazioni a
supporto (perché dovrebbe essere efficace in questo caso?), lo sviluppo di pratiche positive (cibi sani,
sport, hobby) che però sono slegate da quanto discusso prima e il cui valore preventivo non viene
argomentato. Mancano poi le fasi dell’intervento, il budget, la valutazione dell’efficacia.
Punteggio: 0
Progetto 4: E’ l’amore che crea la famiglia (Carboni, Di Maio, Giorgi, Pagano, Pompili)
Valutazione: E’ ottima l’analisi della letteratura sull’efficacia educativa delle coppie omogenitoriali.
È accennata, ma meno ben argomentata la letteratura sulle cause del pregiudizio, che dovrebbe portare
ad esplicitare un modello teorico sistemico che giustifichi l’intervento su gruppo classe, insegnanti,
famiglie. Il modello si intuisce, ma non è presentato in modo del tutto appropriato.
Non è del tutto esplicitata la scelta delle attività che caratterizzano l’intervento. Perché il corso di
formazione proprio per gli insegnanti, i laboratori per i ragazzi, gli incontri con le famiglie? Ci sono
evidenze dell’efficacia di queste attività rispetto al tema sviluppato? Non è neanche esplicitato il
perché dell’osservazione delle interazioni della famiglia di Marco, dato che le cause della
discriminazione vengono presentate come tutte esterne al nucleo familiare.
Appare del tutto appropriata l’organizzazione dei tempi e modi degli interventi, nonché la valutazione
dell’efficacia degli stessi, con opportuni strumenti di verifica.
Punteggio: 2
Progetto 5: Benessere degli insegnanti (Picchiurri, Masoni)
Valutazione: Sono totalmente assenti i riferimenti scientifici nel progetto, sia nella letteratura che
dovrebbe portare a un modello teorico, sia nei meccanismi di intervento. Dalla presentazione, il
progetto apparirebbe poi già realizzato, si parla di risultati, di miglioramenti a vari livelli senza alcuna
indicazione degli strumenti di misura dell’efficacia impiegati. Non è presente l’indicazione delle fasi
del progetto, delle persone coinvolte, del budget.
Punteggio: 0
Progetto 6: Non più solo ragazzi (Gillio, La Rocca, Galliano, Ranaldi, Chiarello)
Valutazione: la rassegna della letteratura è buona (ad esempio ottima la parte sul sessismo) anche se
un po’ slegata e alcune parti da invertire. Il modello teorico non può essere l’identità sociale (questa
è un presupposto, cioè noi categorizziamo e svalutiamo chi è differente). La valutazione è poi negativa
per l’influenza del contesto (famiglia, scuola, pari, ecc). Infatti su tali contesti si sviluppa poi, in modo
appropriato, l’intervento. La discussione su Adorno è pertinente, ma slegata dall’intervento, poiché
da tali premesse mi aspetterei poi un’azione sulle famiglie dei compagni, non soltanto su quella della
ragazza. Non sono del tutto esplicitate le motivazioni della scelta dei particolari interventi (perché ci
aspettiamo ad esempio l’efficacia proprio della formazione sugli insegnanti?). Appare invece molto
sensato, anche se non argomentato teoricamente (Allport, ipotesi del contatto), l’intervento sul gruppo
classe. Buona la fase di progettazione operativa, anche se si intuisce soltanto, dalle premesse, che il
questionario somministrato includa le scale di sessismo. Gli strumenti andavano meglio esplicitati.
In bibliografia mancano molti dei riferimenti citati.
Punteggio: 1
Progetto 7: Doping amatoriale (D’Angelo, Luciano, Cicolani)
Valutazione: il progetto è largamente ripreso da materiali disponibili su internet e pertanto non
valutabile.
Punteggio: 0
Progetto 8: Funzionamento familiare e utilizzo di internet (Perla, Rossi, Fabbri)
Valutazione: il progetto è ben sviluppato, anche se la sequenza delle sezioni non sempre logica. La
rilevanza del fenomeno sociale va infatti presentata prima degli obiettivi, come pure l’analisi della
letteratura. La presentazione degli studi sulle determinanti del fenomeno è troppo sintetica, e non si
comprende appieno il ruolo delle variabili prese in esame nello sviluppo del modello teorico
utilizzato, che pure risulta largamente pertinente. Ad esempio, non viene discusso con adeguati
riferimenti scientifici, ma presentato nel modello finale, il ruolo delle norme. Inoltre, non si capisce
il ruolo della variabile locazione geografica nel caso dell’utilizzo di internet da parte di ragazzi (che
si presume vivano in casa con i genitori). E’ pertinente l’uso del FACES IV per la rilevazione delle
dinamiche familiari mentre non è argomentata la finalità dello IAT. DI cosa si vanno a valutare le
associazioni implicite? Appaiono plausibili gli interventi proposti, anche se non viene argomentata la
letteratura a sostegno della validità di tali metodi. La pianificazione degli interventi e la proposta del
disegno prima-dopo appaiono valide.
Punteggio: 1
Progetto 9: Preventing stress in the workplace and improve productivity (Fatah, Masi)
Valutazione: Sono presenti buoni riferimenti di letteratura sullo stress lavorativo e le sue cause, anche
se non tutte vengono prese in considerazione (è tema di cui ci si occupa da tempo, e quindi si sono
accumulati molti studi e diverse rassegne al riguardo). Quelle però prese in esame dal progetto sono
pertinenti (modello di Schein et al., 1977), benchè il loro inserimento nell’intervento potesse essere
meglio argomentato, con più riferimenti di letteratura pertinenti. La scelta definitiva delle variabili di
intervento sembra più basata dall’intervista con il manager capo che dall’analisi della letteratura.
L’introduzione presenta un continuo rimbalzo tra letteratura e contesto d’intervento/attività, mentre
le due parti dovrebbero rimanere separate.
L’uso del disegno prima-dopo per la valutazione dell’efficacia dell’intervento, le attività previste per
la riduzione dello stress, la tempistica e il personale coinvolto appaiono pertinenti.
Punteggio: 1
Progetto 10: Un calcio al pregiudizio (Allegrini, Carloni, Cecchini, Comastri, Cristiani,
Dall’Olio, Frinolli)
Valutazione: la letteratura sul pregiudizio viene presa in esame in maniera esaustiva, anche se non
tutti i riferimenti sono pertinenti ai fini del progetto. Ad esempio, i lavori di neuroimaging, visto che
non si utilizza tale misura nell’intervento; o i riferimenti alla personalità autoritaria, dato che
l’intervento non è poi anche sulle famiglie dei giocatori che possono mostrare pregiudizio. La scelta
del modello teorico d’intervento è ottima, così come la proposta delle attività per garantire una
conoscenza approfondita, e l’approccio sistemico adottato (intervento sui singoli, gruppo, sviluppo
di empowement. Non appare invece ben argomentata l’efficacia attesa della cinema-terapia. L’uso
dello IAT è appropriato, ma vista anche l’ampia discussione sugli aspetti espliciti del pregiudizio,
l’impiego anche di una scala di misura esplicita poteva essere preso in considerazione. Buona la
progettazione operativa… anche se con la richiesta di oltre 60000 euro è più facile che il presidente
del Tivoli venda Koulibaly piuttosto che darvi l’incarico dell’intervento…
Punteggio: 2
Progetto 11: Prevenzione del bullismo a scuola (Sesti, Carrano, Buzzi, Pansini)
Valutazione: I dati sulla diffusione del bullismo appaiono generici e i riferimenti scientifici sulle
determinanti del fenomeno (sulle quali poi ci sia aspetta l’intervento) quasi inesistenti. Ad esempio,
il fatto che il bullismo dai 6-7 anni si caratterizzi per una componente prevalentemente verbale. Manca
del tutto un modello teorico sul bullismo sul quale poi orientare l’intervento. Su quali basi, ad
esempio, si propone l’intervento sugli insegnanti? Perché sono importanti le emozioni e le interazioni
sociali? Che ruolo hanno l’autostima e l’assertività?
Manca l’argomentazione sulla scelta del contesto di intervento.
Nella valutazione prima-dopo, per ultimo, manca del tutto l’inclusione di strumenti per verificare la
diminuzione del fenomeno, nei suoi aspetti oggettivi (ad es., frequenza di comportamenti) e soggettivi
(ad es., percezioni dei compagni).
Punteggio: 0
Progetto 12: Educazione emozionale e aggressività (Occhibove)
Valutazione: il tema dell’aggressività connessa alle relazioni familiari e allo sviluppo delle
competenze emozionali è abbastanza ben presentato, ma manca l’indicazione ai lavori di ricerca che
supportano tali legami. Il focus dell’intervento sull’educazione socio-affettiva è molto pertinente, ma
è anche presente una parziale incongruenza tra il modello teorico proposto e l’intervento. In
particolare, quest’ultimo copre gli aspetti di comprensione e regolazione delle emozioni, ma tralascia
completamente quelli relativi all’incremento dell’empatia (che pure viene misurata), delle capacità
relazionali e decisionali. La pianificazione operativa delle attività proposte, come pure gli strumenti
di valutazione dell’efficacia degli interventi appaiono adeguati.
Punteggio: 1
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