Pecacchia nel Cavo dell’Acacia.
La strana voce dialettale Pecacchia ha a che fare anche con il Cacchio.
Per cacchio si intende il cavallo o sella dei pantaloni, cioè il punto dove i due tubi si uniscono sotto
la vita.
Il vocabolo deriva dal verbo cacciare, da cui deriva anche la parola volgare cazzo1 e la sua
edulcorazione cavolo.
Il cacchio della vita è così il pube posto sotto la vita, dispensatore della vita.
Nel linguaggio crittato il cacchio della vita è il cacchio della vite nella pergola della vigna.
1
Il termine inglese kat ha lo stesso etimo della parola volgare cazzo, in quanto the cat, il gatto, in latino cattus, è un
felino cacciatore (to catch).
Il diminutivo di cattus, cioè catulus, gattino, corrisponde all’inglese kitty, inglese antico kitten.
Considerando che caesar (kaesar) significa cacciatore e tagliatore (dal latino caedo, caedis, cecidi, caesum, caedĕre,
transitato nello spagnolo cazar, con identico etimo di kaisar, kaiser e k-zar), il cattus era:
- il Cat(tus) inseguitore del kitty o kitten, ma non del gattino, bensì del o-ken-itten (ochetta o paperino) per il knit, cioè
il kit N (kit svastica) del quit o del quito (goose del jeese o gozo de jesus).
- il Can(is) del Canatus cioè il cane inseguitore del kitty o kitten (canis-iactus o canis-ictus, kan e kanatus e kanesh,
κύων o cino in cìnesi).
- il Pes-cat-or, cioè il pesce-gatto, nel senso di piscis cum cannae (zanne) e quindi di pesce-cane, inseguitore del k-ἰχθύς
per il kepis o k-ops (Keope).
La parola greca per gatto, αἴλουρος, era sinonimo di allure per cats e kitties, cioè di silurus.
Caio Giulio Cesare nel De Bello Gallico definisce una delle popolazioni galliche siluri (Silures).
In realtà i Siluri erano le popolazioni che si erano insediate in Gran Bretagna molti secoli addietro, sin dai tempi
dell’antico Egitto, cui si erano aggiunte popolazioni europee mediterranee, padrone della λύρα (Lyra) o silurus (Sila,
Silla, Sella e Sala).
La metafora del siluro, missile esplosivo ed incendiario, è usata per riferirsi ai Bretoni che, prima della conquista
romana, venivano rapidamente catturati (catti cioè capti o ratti cioè rapti), catapultati nella Lyra (missiles, cioè missi ad
Ilion o j-ὕλη), dove, altrettanto rapidamente, venivano bruciati (nel torpedo tube).
La Lyra era AI L UR cioè ALI UR, cioè The Urn with the Urns, il luogo dove finiva The Earn (lyres) o l’Arnia con
le Celle, dove finiva il polline (πολλοί) e il nettare (νέκταρ) per diventare mel, honey, wax, nel senso di cerume o
cairume: El Cairo.
El Cairo era in realtà il νέκταρ, cioè El, lo schiavo P-ale, reso νεκρός (νέκυς) mediante ταρσός o ταρρος.
Nella crittografia anglosassone lo schiavo è Ale-beer, l’impuro in πῦρ, in biro o impirato dallo sbirro (ale è termine
correlato con gli altri termini concernenti la birra νέκταρ e la sua produzione).
Lo schiavo ἔαρ dell’Eire, cioè dell’Europa bianca, era The Gain che finiva nella Caina.
La voce cavolo nel Dizionario Treccani è così definita:
<<Alterazione eufem. di parola triviale; spec. come esclamazione di sorpresa o asseverativa (cacchio!), o in frasi
espressive, con funzione rafforzativa (ma che cacchio vuoi?; ma cosa cacchio mi viene a dire!, e sim.)>>
-IGNUM e V-IGNIS
esagono
G=6
V-IGNIS
G=Gesù
G=God
pergola
ottone
pargolo
G
lignum
G-joya
cella
G
VITE
TEN - SION
Cella d'ape
L Apos
Caramelo
Carmelo
Il cacchio è anche la zona del bacino da dove viene espulsa la cacca, cioè l’ano.
La parola ano forma parte dei toponimi di due paesi situati nelle vicinanze di Rocca di Mezzo,
Succiano ed Acciano.
Succiano significa “su c’hanno Ano”, mentre Acciano significa “ad ianuam di Giano”.
Giano cioè Janus è J-anus o Jesus Anus e Jesus A[g]nus Dei.
Ano è lo stesso PECACCHIA, che oltre ad essere ano è anche cacca, perché da sotto il cacchio
viene espulsa la cacca.
Egli è:
- PES – ACCA (H) (bisaccia, ἰχθύς δις σάκκος, piscis bis sacci)
- PES - ASCIA (pashà e pashtun)
- PES – CACCA (il RE delle τα κακά)
- PES – AQUA AQUILA ROMANA (aquila dei Romani in acqua)
- RES – ALI’ dell’AQUILA ROMANA (la Cosa Musulmana o Talis-manus degli ebrei e T resa)
- PHS - L’AQUILA IMMOTA MANET (antico stemma della Città di L’Aquila).
Nella crittografia dialettale del luogo egli è “pecacchia”, cioè “percaccia” o “porcaccia”, già
cacciatore (cesariano per caccia), perro-pesce (pescecane o tiburòn di Tibur) e pes-cat-or,
trasformato da secoli innumerevoli in perra-percaccia e perra-per-cascia.
La Cascia è la A-cacia, cioè la Casa di A.
A. è Alìfe (Aliph o Aleph) e, come suggerisce il toponimo della cittadina umbra di Cascia, è la
Casa di Santa Rita che “ha[s] life”.
Santa Rita, zombie uomo-donna, in vita era stata Santo del Rito di Norcia cioè del rito norcino.
È lo stesso Gesù Bambino, che nasce, cioè rinasce o resuscita, sotto il cavolo.
Il cavo (cavo-lo) è l’utero o alvo dell’Uomo-Donna-Altopiano.
L’Altopiano delle Rocche osservato dall’alto, oltre a somigliare ad un’aquila stecchita, sembra
essere una figura antropomorfa con braccia e gambe divaricate, munita di un enorme fallo,
coincidente però con la gamba sinistra della figura (tratto di territorio da Rovere ad Ovindoli).
Nella figura antropomorfa Rovere è la vagina, Rocca di Mezzo l’alvo materno.
Uomo-Donna con fallo priapeo
Fallo con le uova (gònadi)
Cambiando angolo, visuale l’enorme fallo viene a coincidere con l’intero territorio dell’Altopiano
(osservando da L’Aquila il territorio da Rocca di Cambio-Terranera fino ad Ovindoli).
Esso è l’enorme Fallo di Priapo (Πρίαπος), conosciuto come tale sin da tempo remotissimo (antico
Egitto).
Il parto di Gesù Bambino è un parto cesareo e non vaginale, cioè avviene a Rocca di Mezzo e non
a Rovere, perché il personaggio in questione era (ed è tuttora) un cesariano, inviso ai criptoebrei
della piccola Gerusalemme abruzzese (un kaisar, kaiser o ksar).
Il cavo (cavo-lo), la cava, il caveau, la cueva o il covo è chiamato anche Antrodoco, Antrosano e ad
esso riportano i toponimi dei paesi circostanti l’Altopiano.
Il Cavolo, il Repollo Col, è nel Coliflor, l’Altopiano, che è:
- Il Fiore (Florentia o Narciso).
- The Cabbage, cioè la “Cabbia C-age-d” o Gabbia di Montereale, dove è segretamente custodito
- The Garbage, God-alì-rab-aged.
In termini moderni Il Cavolo è Il Garage.
L’Altopiano è il vero Cenacolo del Monte Sion, il luogo ipersegreto dell’Eucaristia o Ultima
Cena (rappresentato in maniera crittata anche nell’affresco di Leonardo da Vinci)2.
2
Tre sono i riferimenti più importanti legati al Cenacolo:
L'istituzione dell'Eucaristia (cfr. Vangelo di Marco 14,21-25)
Le apparizioni del Risorto (cfr. Vangelo di Giovanni 20,19-23)
La Pentecoste (cfr. Atti degli Apostoli 2,1-12)
Esso è per gli ebrei la vera Tomba di Davide o, meglio, di Yoshua o Joshua di Davide, giunto a
Roma - il piano inferiore - con i suoi discepoli per celebrare - sul piano superiore3 - l’Ultima Cena,
cioè la festa per la raggiunta soluzione definitiva della questione giudaica: l’εὐχαριστία.
Il Santo Sepolcro di Gerusalemme fu affidato nel 1333 ai Frati Francescani ed il loro superiore
assunse il titolo di "Guardiano del Monte Sion" a copertura del vero Guardiano del Monte, un
corpo collettivo formato dall’insieme di fratelli criptoebrei, costituenti il Sinderio Segreto della
Sinagoga Maggiore, operante sull’Altopiano delle Rocche in Abruzzo.
Essi erano Frati Templari ed Ospitalieri, cioè custodi del Templum Hospitium di Yoshua.
L’Altopiano delle Rocche o Monte Sion sic et simpliciter è sempre appartenuto, sin dall’epoca
della conquista romana della Giudea, ai segreti Fratelli Francescani, custodi nel Francescano o
Cane Francese del Corpo vivente di Yoshua di Nazareth: Corpus Christi o Cane Francese.
Francescano: Cane o Cagna Francese
3
Il piano inferiore è anche Gerusalemme, la Gerusalemme Terrena, rispetto a Roma e al Fiore dell’Altopiano
abruzzese, la Gerusalemme Celeste.
Nella crittografia ebraica celeste significa scaelus, scelus, cioè scelleratezza, ma anche scala.
La scala per l’Altopiano delle Rocche si trova a Caelanus, essa è la scala per il piano dove si trova celato Celanus o
Anus o A[g]nus Dei.
Celano significa che dopo la scalata “c’è lana os” cioè “la bocca ed il culo della pecora”.
La Pecora o Cagna da Pecora è l’Altopiano, sede di Orifizio, cioè di Orfeo che dorme le 24 ore dell’Orologio.
Celanus significa che nell’Anus e nella Cella della Pecus c’è Uccellus, il Cardellino della μάκελλα (Ma-cella o
Majella).
Cardellino è Cartellino cioè I.N.R.I. (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum).
Egli è Cellino Attanasio (TE), cioè a-θάνατος, che non muore o, meglio, che non può morire.
Non può morire per l’opera immortale compiuta insieme ai Romani, cioè la distruzione del Tempio o Sinagoga degli
Ebrei di Gerusalemme.
Il Monte Sion in Gerusalemme era (ed è) solo un alias per coprire e mantenere segreto il vero
Sion dell’Altopiano, il S.Iona di Ovindoli o Santo Eone di Ovindoli.
L’aggettivo Franciscus o Francese significa che Yoshua o Jesus di Nazareth era:
- Fr. ank cioè Franc Mason Egizio o dell’Ank.
- Fr. anco cioè Anco Marcio o Anco Marsico (appartenente alla genìa di Ancus Marcius e di Mars).
Ma significa soprattutto che egli è, a distanza di secoli, Fr. trance (la F va considerata una T), cioè
Frater in trance fino al risveglio o resurrezione dalla catalessi o morte apparente, propiziato con
rituali magici.
Il suo sepolcro segreto, custodito dal Cenacolo del Monte Sion della Piccola Gerusalemme, cioè
dal Sinderio Criptoebreo di Rocca di Mezzo, è rappresentato dal Mihrab della Cupola della
Roccia in Gerusalemme (Dome of The Rock o Omar Mosque)4.
Il Mihrab indica la Mecca, che a sua volta rimanda in Italia a Chieti, l’antica terra di Teate, tra
Teramo e Chieti, da dove altre indicazioni topografiche rinviano al vero e segreto Teate, cioè il T
Eremo Ade, dove Yoshua Tsade o The Hades per gli ebrei è all’Inferno ancora vivo in Croce (T).
La Croce è TH ADE, cioè Ten e Tensione (X Dea T).
Egli è THATH cioè T-He-A-T-He (l’Aliph o Aleph), A-isha o He-S-he, l’Uomo Ishtar punito in
Donna o Fata Immortale, I Hada5, cioè Colonnella o Coronel Stiff (Stiffe).
4
Il Miḥrab è una sorta di abside che nelle moschee musulmane indica la qibla, cioè l'esatta direzione di Mecca, sede
della Kaʿba o Quba che contiene il Corpo della Mirabilis Sancta, il Corpus Christi, cioè il Corpo della Santa
Massima o Santa delle Sante (Sancta Sanctorum) per i popoli Mosque.
Lo zombie è chiamato sarcasticamente Imam, cioè “colui che guida” dalla salat, cioè dalla Sala T o Sala della Croce.
La parola araba per miḥrāb è un ideogramma in cui si nota lo zombie prima disteso che si solleva dal sepolcro aperto
(il rombo sotto il sepolcro è la cella dove il sepolcro è collocato ed è il perno che fa ruotare l’ideogramma)
‫ﻣﺤﺮاب‬
5
Al Fatah, La Fata ma, correttamente, al-Fatḥ, al-Fatà il Giovane, Al You-Van ΢ѧѧѧѧѧѧѧѧѧѧѧΘϔϟ΃Fallo o Falluja.
The Eagle or Foundation Stone – Temple Mount (Jerusalem)
The Eagle -Temple Mount or Mount Zion or Mount Moriah – Abruzzo (AQ)
L’Aquila An-Biceps è la lettera B ruotata su se stessa in modo tale da formare un 8.
L’Aquila An-Biceps è Gesù Bambino o L’Infante che dorme nell’Utero di Rocca di Mezzo,
prima del Risveglio e della Resurrezione, cioè prima della (ri)nascita dall’alvo (nei circoli esoterici
spagnoli è conosciuto da sempre come Infante/Infanta de España).
È soprannominato anche Ottone o Mignottone (nel dialetto aquilano T-rojò).
È altresì:
-  ni e knee di Roma e d’Europa, cioè Keen(G) o χήν-κύων di Roma, discepolo di colui che fece
piegare l’Europa-Χήν al volere dei Kani delle Roma Egizia (ρώμη χείρ o El Cairo);
- V , quinquem o f.ive, cioè f.ivy cioè f.elix in IVY (Altopiano delle Rocche), en el cinco o sacro
cingolo;
- Y, somma grafica di V ed I cioè YOU lingua di serpente;
- Ψ, somma grafica di V ed I cioè Ψ, PSI o PHS Italia;
- X, dieci o TEN, cioè Tenente Colonnello del Sator: la I è la Colonnella e rappresenta Yoshua
che da Colonnello è stato mutato in Donna per l’eternità, prima disteso e rigido nel sepolcro e poi
elevatosi I, cioè colonnello eleven II, colonnello once o colonnello big once nel senso di bis
once, dove BIS è la Bet(a), la Casa con il BimBis (Salvator) o BamBino 8 sollevatosi oppure BII

(the Bee, l’Ape), in attesa di essere nuovamente 8 I oo nel tunnel 
Siccome il numero 8 simboleggia l’Infante, immaginando di sollevarlo dalla posizione supina a
quella eretta, si ha oo+8 cioè 8+8 = 16, numero che significa Rocca dei Sedici, cioè Rocca dei
Maestri Zadik o Maestri Giusti d’Israele (Aquae Sextiae 1/6).
S
A
T
O
R
O
P
E
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A
T
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E
T
A
R
E
P
O
R
O
T
A
S
Orologio dell’Altopiano
Il Perno dell’Orologio è la N che ruota - (nel codice criptoebreo locale P-P-r-N).
N è il Nazi o Nazareno nel , cioè il Piper Knee: l’italiano che suonò la Cornamusa.
La Cornamusa (The Bagpipe) era la Musa dei Corns, gestita dai popoli ebrei che si riconoscevano
nel Vallum o The Wall (compresi gli antichi italici)7.
Eloà ἐστί E  dello Shoà (ὠόν, ὠ), E  ( = oo)
In spagnolo El Brujo cioè Il Bruco.
7
<<A sort of bagpipe formerly in use among Italian peasants. It is now almost obsolete>> su www.thefreedictionary.com
6
Il Pater Noster o Ten. Colonnello
, essendo Ten, cioè decem X, è in croce dies et nox (giorno e
notte) nella Nux, cioè nella Noce di Cristo o Nuke dell’Altopiano delle Rocche (AQ).
Il giorno è per lui  DID o died nox o noon (nona hora, not on)8.
noon nanna 24
non
diuturnus
diurnus
12 nona
nona 9
Did = andato
Do-y = do
noxt
NOX
NVX
3 prima
Knee
4 alba
6 sexta
L’eterna Media Nox è la notte nella Madia in Media Bota, dove la Madia con il Madi è nascosta
e custodita dai criptoebrei italiani (per gli arabi la Madia è anche Medina, Kalsa, Kasba, per gli
ebrei è Sukkot, è la Madia Nox o Madnight, Media Noche o Mezzanotte).
- XI, eleven, cioè He o I-S’eleva (resuscita dalla morte)
- XII, twelve, cioè <<Tu vulva vuelves>> oppure <<T you>>, cioè <<in croce Tu eluè/eloè9>>, nel
luogo dove ἐλύει The Knee, Il Ginocchio, τὸ γόνυ, cioè τὸ ὄμμα ovvero ὁ ὀφθαλμός γυναικός10
(Genesi 33:20: eresse qui un altare e lo chiamò El-Eloè-Israel, il Sichem del Nablus d’Abruzzo).
Il ginocchio d’Italia è τὸ ὄμμα εἰλύει ὀφ θάλαμο, l’occhio copre la stanza con il letto di Opi:
8
Nux e nox condividono l’etimo con il latino necis (murder, violent death), nocere (to hurt, to harm),
noxius (harmful), nexus, as opposed to mors.
In greco il νέκυς, “dead body” corrisponde al protoindoeuropeo nek- (death, natural death), da cui deriva anche νεκρός.
La radice neck-, che si ritrova nell’inglese neck e nell’italiano annegare, nella forma anc- o ank- appare nel latino
necare, nel gallese angeu (death), nel bretone ankou, nell’antico irlandese ec, nel greco ἄγγελος.
Nell’avestico -nasu che significa corpse N-aso cioè N-asado, quindi Nariz o Narice.
N-Ἄρης è la svastica ῥά del ἀρά o ἀρή (Alì Radium Rex) per fare l’αρην (the lamb) ἀνήρ cioè nero.
Nella civiltà indiana era (N)Are Krishna (maha mantra), in quella amerinda Naz (n-aso o n-asado) e Nazca (n-asado en
caja o casa dopo la nassa).
Nella toponomastica iraniana si ha Natanz, nome che ricorda il natare dell’Anas, anatis (ebraico ana).
Anas (o Sana dello Yemen cioè del Geomen) natat in nuce (in the nut), cioè el pato nada en la nuez hasta el nada de
nada (noche, nex, nox).
L’Avestico nasyeiti (disappears) è il Yesuita Corp (of the little jeese) che svanisce nel Sus Cinese (The Corp S.E.).
9
Tw = tu- e elve = eluè cioè eloè cioè eloah (El Hoa).
10
È anche l’anus di agnus (dei).
 o  Σωτήρ (Mother Amorth)
abmor T
.
Egli è la Umma, la mummia e la mamma (mum), il talismano o amuleto, pegno della rivincita di
Israele per il XII TRE e le XII Tribù
n
ape
sonno
veglia
S
Roca
hormiga
baphomet
ova
I ova
Baphomet o il Mi-Rab di R-ovo di Roma è accoppato e murato con la cucchiara sotto
I uva
la barca o baracca di Scoccia (Kochbar --> Barkoch) dell'Ordine di S. Giovanni d'Acri o di Malta
I8
Egli è nel Tempio o Aedes o Ospedale di Israele, il Tempio è il Naos e la Naus, il Nose del Nazo
Egli è l'U-ovo di R-oca, discendenza di caina
La barca è il sepolcro nascosto a Rocca di Mezzo, che è il passeggino di Gesù Bambino
Bisogna ruotare il becco dell'Aquila Altopiano da dx a sx, da Rovere a Rocca di Mezzo
Il nido di rondine in alto a destra sul cappello è il cuneo di Rovere che idealmente ruota su RdM
indicando il sepolcro (baccello o bargello)
Roma è "Roga mahoma" "Rest Mama" e "Retro omaya", cioè retro il popolo maya major
(Americhe, Africa ed Asia)
Con la parola Eucaristia, derivante dal verbo εὐχαριστέω (ringrazio, sono grato), si designò,
durante l’Impero romano, la festa di ringraziamento in pompa magna per la sottomissione della
Giudea (Iudaea Capta) compiuta da Pompeus Magnus.
Decrittando il verbo εὐχαριστέω si ricava che εὖ, il Buono, χ, il Xeniota, Alif/Alef, il Col. Nazi
Repollo11, ἄριστος, il Migliore, χρηστός, il Cristo della Cresta, è in arresto in Xrismon12, cioè
sull’Altopiano delle Rocche in Italia.
11
In spagnolo egli è Repollo Col, il Colonnello o Colonizzatore re-pollo.
A parte il significato storico evidenziato nel testo, la parola greca Eucaristia rimanda indietro nel tempo ai millenni
che precedettero la nascita di Roma.
Gli aggettivi ἄριστος e χρηστός derivano dal verbo ἀρέσκω, soddisfarsi, verbo da cui derivano i verbi italiani restare,
cioè avere riposo dopo essersi soddisfatti (to rest) ed arrestare, bloccare la corsa o movimento di un oggetto.
Alla radice del verbo c’è l’altro verbo greco ῥέω, scorrere, fluire, che si ritrova nel nome del Dio Ἄρης e della Dea Ἀρά
(Ararat), nei correlativi sostantivi ἀρά e ἀρή, nei verbi αἴρω, ἀείρω, ἀράζω o ἀρράζω.
L’ἄριστος e l’ἄρεσκος è colui che opera τὰ ἀρεστὰ (le cose buone, piacevoli), il χρηστός (Cristo).
12
Xrismon
Altopiano delle Rocche
Xrismon
Dopo la conquista della Giudea da parte di Pompeus Magnus nel 63 a.C., molti mediorientali (ebrei
ed arabi) erano stati portati schiavi in Italia, anche a Roma, altri erano stati trasferiti nella Capitale
come alleati e collaboratori dell’Impero.
Sotto l’Impero di Augusto giunse in Italia l’Eucaristia, l’aristocrazia (eu-aristìa), la crema dei
crematori, οἱ ἄριστοι dell’Eu-Ro.ma in Eu.Ro.pa (ρεῦμα ρώμη), con il suo capo, τὸ κάρα εὖ καὶ
ἄριστος.
Tra gli οἱ ἄριστοι c’era l’εὖ κάρυον, il nucleo o la cellula principale dell’Eu-Ro (εὖ-ρο), composta
dal Buono, εὖ, il Capo, κάρα, e il Figlio, υἱός.
La parola εὖ era sinonimo di evil per i Galli della grande Eire europea, perché dietro il dittongo si
nascondeva il malefico ed antichissimo Progetto di David - The Devil - riassumibile nella formula
“the ewe in ewer for ever” cioè electric-fever forever to the Eves o to the Jews.
Il nome Eve significa ἤλεκτρον e deriva dalla simbolizzazione dell’energia elettrica o flusso di
elettroni nella stringa wcon l'aggiunta delλέκτρον (letto o cama camita)13.
Dal simbolo chi X del Xrismon e dalla radice rest- è derivato il vocabolo carestia e l’aggettivo carestoso (carastoso)
come pure il verbo crastare o castrare.
13
La parola elettricità e l’aggettivo elettrico deriva da ἤλεκτρον e ἤλεκτρος (ambra, amber ed ember) e questo da Η
Ηλέκτρα, la Torre Energetica egizia (in ebraico Tora, in greco τύρσις o πύργος, in latino Turris).
Un altro nome era Elektor o Alektor, nome con cui ci si riferiva anche ad Ἥφαιστος o Volcanus e direttamente al
Sole (Ἥλιος).
Eve o Eva dell’Eire nel Progetto della Grande Opera (K-Opus o K-Ops) risultava destinata εἰς ἀεὶ,
per sempre, all’ἤλεκτρον.
L’espressione avverbiale AE AEY significa εἰς EYE, EYA o EVA (Ella).
Il Monte Sion, l’Altopiano delle Rocche, è un luogo simbolo segreto per l’ebraismo internazionale,
rappresenta il luogo dove si celebrò la Cena di Val. Comino (Cenacolo od Ultima Cena).
Il Cominium del Vallum era la Piramide per l’Olocausto raggiunta dal Cammino.
La Cena in Comoedia, cioè in Oca Media14, fu cum oeno, cioè con l’Imperatore Rosso o
Romano15, cum esus, cioè con Jesus16, cum Coena17 18.
Elettra era figlia di Atlante e Pleione, una delle Pleiadi, e con le sette sorelle, Maia, Taigete, Alcione, Celeno, Sterope e
Merope abitava l'isola di Samotracia (Κεφαλληνία o Σάμος o Σάμη cioè Same, Other Hacia, Siam, May S.).
Samos deriva <<… from PIE *samos "same,"from root *sem- "one, together" (cf. Sanskrit samah "even, level, similar,
identical; "Avestan hama "similar, the same; Greek “hama" together with, at the same time, "homos" one and the same,
"homios" like, resembling, "homalos" even; "Latin similis…>> (voce same su www.etymonline.com )
14
Roca Media è l’odierna Rocca di Mezzo, situata laddove arriva la Media o el Calcetin de la Bota, lo Stivale Italiano.
Alla metà della gamba si ferma il gambale, lì dove si trova il ginocchio o rotella, coincidente con l’Altopiano delle
Rocche a forma di ruota (ροή di ρώμη cioè Rovere, Rota di Roma).
Il Pedalino dello Stivale d’Italia e d’Europa è il Petalo del Fiore della Cagna (Rocca Cagna, nella toponomastica
ufficiale Rocca di Cambio).
L’Altopiano (Rocca Cagna) è la Cagna Baby che cresce fino a diventare Cagna Teenager, cioè Europa.
Essa sulla carta geografica appare chinata in avanti, pronta per la Monta del Fallo africano sottostante.
Il fallo (El Alamayn, El Alamein, cioè El, The Main con Ali) va dalla Cirenaica a El Cairo.
È un fallo alato: l’ala di sinistra si distende dall’Egitto fino alla Somalia, l’ala di destra coincide con la Penisola
Arabica.
Il Fallo alato è la famosa Aquila Africana dai piè alati, effigiata nella bandiera egizia sotto forma di Aquila Rapax
oppure è Ermes (Alquermes) dai piè alati.
Sulla carta geografica la Cagna Baby procede in direzione della Vagina d’Europa, la Slovenia, dove diventa Cagna
Teenager o Europa Slovacca.
Essa è incalzata dal Fallo Africano, l’Aquila Rapace, proveniente da Tripoli (Tre Poli cioè le Piramidi di Giza e Tre Poli
i Tre Angoli dell’Africa).
E’ quindi obbligata a salire verso la Cagna Teenager, che è al tempo stesso suo marito, il Senza Fallo Ario.
La famiglia raggiunta dal feroce predatore è condotta verso ovest, fino alla Spagna e da lì in Marocco, oppure è
costretta a svoltare verso sud, verso l’Illiria, la Grecia, la Turchia, la Siria, la Palestina, fino ad arrivare in Africa, dove è
attesa dal Pene Infernale (le Pene Egizie).
Qui viene messa in croce X per lunghi millenni finché l’Aquila Egizia precipita a terra folgorata (vedi stemma della
Città di L’Aquila).
In realtà il fallo di Giza è un fallo girevole (come il membro virile): sull’Altopiano appare rivolto in direzione opposta a
quella di arrivo.
Ciò significa che la famiglia europea o slovacca scendeva schiava anche per l’Italia, dove, proprio sull’Altopiano, era
situato l’Altare d’Italia (il fallo giroscopico significa anche che i punti di passaggio delle carovane di schiavi e i porti
per salpare erano disseminati in tutto il bacino del Mediterraneo).
La Cagna Baby può essere vista sulla carta geografica, mutando angolo visuale, come una Vitella (ternera), un Agnello
(lamb o cordero), un Coniglio (rabbit o conejo), un’Oca (duck o pato) oppure come una cerbiatta o capriola (cervatilla,
piccola cerva cioè piccola serva, ilia et lilia o νάρκισσος in
).
La Cagna può essere vista anche come un cane da tocca delle vacche, con sotto il fallo di Giza, una volpe predatrice di
oche, un orso-marso ghiotto del miele dell’alveare delle api, un’aquila rapace che ghermisce gli agnelli o i rabbits
(Teofilo Patini), un lupo predatore di Capriola (l’Europa in capriola).
In tal caso il cane, ave-perro de presa o ave-perro rapaz, -predador -pedra, sale in l’Italia dall’Africa per
raggiungere le prede prìtane, brètoni o britanniche (πρυτάνεις), cioè le Slovacche di Ptah o di Puta (Putra, Budda, Bota),
di pri[mus] ta[ma]ño.
Una parte delle vacche finiva nel Tao magno, la Cina
, dove erano attese dal Tao-Majo, Tao-Mayo o Tao-Maya
(Taoman o εός Maius, l’equivalente di Thomas o Damas): esse erano Tao-omaggio (doni o Δαναοί) per il T-May o
The Might.
The Might produceva il θεός o ζῶον (Zion) o, più precisamente, il -θεός, -ἰχθύς o Ma-Cairo (altre
definizioni della “sostanza”, da non confondersi con la sostanza della macellazione rituale, erano La Mattea o Mattya,
La Mata, La Macca, το Ματιον, The Tomate, concetto trasfuso nel nome cristiano Matteo Evangelista).
La -ἑταίρα ed il -ἑταῖρος impetravano pietà al prete o sacerdotessa (prieto o prieta) prima del pie-tar <<le ruego>>
Nella crittografia inglese prithee significa pre-teen e piety, prithy significa priest (prete) del πῦρ-thay, prithay o pritan
del Thay (be-fore cioè be-faro).
I Romani, che odiavano l’Egitto, i Numidi e gli Isiaci (il moderno Islam), nonché la Sina (Cina), deprecarono
simbolicamente, già in epoca arcaica, l’οἰωνός-πυρός e la Cura-N, cioè il Quran o Cura carb[i]onica-elettro-nucleare,
consacrando il Lapis Niger.
Il Lapis Niger è il Lapis o Mina Regina del Minareto di Giza (Mina Egizia) con la sua Regina dell’Africa Nigra.
Ma, quel che più interessa, il lapis è l’ago dell’onda elettromagnetica (lethal or no-lethal waves).
È RIS della T o PHI o PHIO), Zona dove la Tensione rendeva Tizòn (T-Sion).
Il Giro o Circolo della Cagna, cioè Il Cambio, fu percorso per lunghissimo tempo durante l’Impero Egizio, ma il nome
Cina, che significa Cagna, dal greco κύων, lascia intendere che la Cagna spesso lasciava il Cerchio dell’Giro (Egira) ed
entrava nel Cerchio del Tao (vedi le indicazioni geografiche crittate della Cagna o Lupa Romana dell’Ara Pacis).
In Cina la Zona Tizon (tizzone) era la Zona Tao o Tau (ToraTurao 
QURAN
TORAH
Lapis
Piz
Flag o flogosi
15
L’Imperator era ὁ Oἶνος Ρώμης oppure l’Oenus Romae, epiteto che alludeva al sangue ed al fuoco (Oenus, Oenă,
Oenum).
16
Esus è il participio passato del verbo edo, edis, edidi, esus, edere, mangiare, e laedo, laedis, laesi, laesum, laedĕre,
ferire.
Nella sequenza logica del sacrificio greco-romano il laedere e l’estragar, cioè il tagliare la trachea del τράγος,
precedono l’edere ed il tragar.
Nella lingua greca ὁ τράγος era il capro, ἡ αἴξ, αἰγός, la capra, ἡ χίμαιρα, la tragula o capretta.
Nella lingua latina erano caper, capra et capilla, sacrificate in Haedilia, cioè nelle edicole in Aedes (Templum).
Nell’antico Egitto, come pure nell’antica Cina, le Haedilia o Sellae Curules erano collocate nel S-Aedes o S-῞Αδης ed
erano gestite dall’Edile Curule, il Sacerdote Sadico o Tsade, rifornito dall’Edile Annonario o Edile delle Anates.
Nell’antica Roma le magistrature edilizie svolsero un ruolo edificante in contrapposizione al ruolo edonico degli edili
egizi e musulmani dell’Eden.
Nel corso dei secoli numerosi furono gli edicta magistratuum di divieto della pratica settaria di origine isiaca, ma la
religione sacrificale non poté essere sradicata.
La capilla era la ca-puella o ca-pulla capillata cioè The Hairy Fair, la Hada per The Hades (che era The Hate, Heat,
Hit, Eat etc.).
La città campana di Capua fu un centro sacrificale di notevole importanza, come d’altronde lo fu anche Cuma (κῦμα,
onda, cresta dell’onda, quindi cime delle onde, κῶμα, sonno profondo, sopore, κόμη, chioma, κομεω, mi prendo cura).
La cerimonia sacrificale si svolgeva in comoedia e in tragedia: i commensali in commedia macellano, mangiano e
bevono, le vittime in tragedia vengono macellate davanti agli astanti in attesa di essere a loro volta macellati (Espera o
Esperia, Cras, Di Mani, Magnana).
Il toponimo S.Iona significa Sion A (Ara o Altare principale), ma essendo un crittogramma può
essere interpretato anche come S.I Nao[s], Tempio del SI.
Insieme all’altro toponimo Ovindoli, anticamente Ovindolum, il SI-ναός diventa il ($)-ναός del
Vindo (Ovina Venditio) e del Dolume (Dolor Luminosus).
Sembra quindi plausibile calare il crittogramma nella frase di senso compiuto <<Il Tempio della
Compravendita o la Sinagoga del Mercato per l’Olocausto ho vinto>> oppure, in forma
sintetica, <<Il Sinai ho vinto>> (Vindicta Ovina).
Il toponimo odierno del paese marsicano Ovindoli è nella versione dialettale VIN’LE e recarsi a
Ovindoli si dice <<ieme AD’VINLE>>.
La forma dialettale, prima persona plurale, del verbo andare deriva dal greco εἶμι, che alla prima
persona plurale è ἐσμέν.
Il verbo ha la stessa etimologia del vocabolo latino hiems, hiemis, inverno, freddo, gelo, con il
quale si indicava il Nord Europa e, al tempo stesso, l’Egitto e l’Africa19.
L’Egitto era il T-Hibernus Infer e inferire significava portare gli schiavi all’Inferno per infierire o
per la Tabernazione cioè l’Ibernazione nei Tabernacoli.
Chi lede e poi mangia e beve il sangue è chi è leso e lacerato da  è Adon.
è il Cinedo Canoro, il Cane dell’Ade, con canne affilate nella bocca (zanne).
Le canne in Egitto erano, non solo le lame taglienti, ma anche le flamae (llamas), i denti implacabili  del Lars, Laers
o Larsium.
L’Egitto era il Latum o Latium de Lars (Arsio Luminosa).
17
Coena nella lingua latina è il plurale di coenum, che significa persona infima, plebeo, pari al fango o alla melma Il
vocabolo era predicato dei Paria o Arimen e delle loro comunità parie che finivano in bara (Paris o Bari).
Coenum è sinonimo di canea o canizza (Caen), detto di persone rozze, proclivi alla violenza, che si agitano, abbaiano
ed ululano come i cani in branco, nonché di cumana (napoletana), minestra di legumi cioè ligamen leguminum nel cui
mezzo si ritrova La Can[did]a o The Candy (Cana o Κανα).
Nell’antica Grecia la Coena era la Κανα, tenuta da ai Καναι (canari), e consisteva in un banchetto al centro del quale vi
era l’accanimento sulle χήνες (X ana, cagna, cank, gang).
Nell’antico Egitto la Festa era l’Athen di Akenaton (atòn o atùn) o l’Askenazi, uno scanna-papere teatrale (Nozze di
Cana o χήν, χηνός).
Nell’Asia Minore era chiamata t-osk-aenea, lo scanna-papere turco o romeno, nell’Italia Osco-Umbra to-skan (Scanno).
18
Molti secoli addietro, durante l’Impero Egizio, l’Altopiano era stato un importante Lucus Koena (χήν) o Lucus
Scanno (AQ).
Vi si parlava, alla stessa stregua di tutti gli altri paesi mediterranei, il κοινή διάλεκτος della Καιναν (spagnolo caina,
italiano gallina) ed era l’Ara o Altare d’Italia.
È plausibile ipotizzare che fosse teatro di affollatissimi meeting per lo svolgimento di sacrifici umani cruenti.
Il κοινή διάλεκτος era infatti, a parte il valore linguistico dell’espressione, il sacrificio κοινῇ o coram populo delle
vittime.
Nell’antichità si usarono molte metafore zoomorfe per riferirsi alle vittime, che erano in larghissima misura di origine
nordeuropea.
Tra di esse si annovera la metafora della famiglia avicola composta da gallina, gallo e loro pulcini (chicken, cock e
chicks).
Nella lingua italica essi erano i Peucetii o Piceni.
Nel linguaggio segreto della Massoneria essi sono ricordati come Eletti Kohen o Cohen (chorus hens).
Chick deriva dal basso latino cicus, piccolo, small, little.
La famiglia Cocks o famiglia Scozzese era la famiglia di Galli, composta da cocks, cicks, cicken.
The Chicks, cicus e cica (spagnolo chico y chica), erano The Little Hens dell’Hike verso The Pike, The Peak o The
Beak per il Pic.
19
È strettamente correlato anche il verbo hĭĕmo, hĭĕmas, hiemavi, hiematum, hĭĕmāre, il sostantivo hiemps e il nome
numido-mauretano Hiempsal.
Il verbo εἶμι deriva da εἰς M1 cioè εἰς M εἶς dove εἰμὶ εἶς cioè ἡμεῖς significa tutti noi siamo in
uno, tutti noi siamo un Corpo Unico (Corpus Christi), in attesa di diventare μία l ἕν.
Con tale strana espressione, divenuta nel dizionario italiano, maiale, si indicava il neuter ήλος, il
nettare prodotto dal Ph (φῶς) neutralizzatore o neutrone (neuter è il feto nell’utero del quale non si
conosce il sesso, maschile o femminile, <<uter sexus?>>).
Il νέκταρ era il prodotto risultante dalla necatio dell’etaira/etairos (in arabo tarra).
Era il Nihil, Nether, Niet o Not, il nero ήλος, variamente appellato (caramelo, mule, milos, milà,
maiale-nero) ed ottenuto dall’alchimìa maya (quema al quimica o al khemi)20 sull’eterìa,
anch’essa variamente appellata (mais, miglio, mela, melograno, mel, mileto, honey, money), grazie
all’apparato Κάρμηλος, Carmelo o Kurmul21.
La ΜΥΙΑ, che in greco significa mosca, è ὁ μῦς, μυός e il mus, muris o la mucca (), ma nel
senso di muco e di mousse che “muca” in Y
La sostanza era The Is o The Ice (p-ice) o The Piss (P-isis), che dalla Pisside finiva in Piscina22.
20
La Quema della χίμαιρα maya o maja era gestita nella m-aja dei maja(li).
Dalla radice μαια è derivata la parola maiale.
Il termine χίμαιρα è composto da . αιρα cioè μέγας ἀήρ, mega area, Megara o Megera, per la trebbiatura della messe
(massa) di grano.
La Mega Area era denominata dai Greci Μεσσήνη, cioè Messene, Messina o Mega Sinai (Sina o Cina).
I termini maya, maja, mai e jamàs condividono la stessa radice del latino magis, che a sua volta deriva da μαγνης e
μέγας.
La parola μαγνης fu inventata per riferirsi al Magnetismo di Magnesia cioè al Grande Moghen David del Sinai, in
italiano La Morge (nella toponomastica Roccamorrice).
Le congiunzioni mai (italiano) e jamàs (español) sono una sintesi linguistica dell’ossessione dello sterminio senza fine:
mai finirà oppure jamàs terminarà l’exterminium della χίμαιρα nel Moghen David.
21
Il congegno era The Mouth Caramel che Muta in Caramel cioè in C-atra-mel (Mud o Masonry).
22
El Pez o la Res prodotta dal Tiburòn, Tibur o Tiber di Tebe.
Era la Tabe (tepes), la Lue (luce), the Blue Bleak o the Blue Black (Baalbek), prodotta dall’E-bleu o E-breu (Βριάρεως)
della Megara egizia (miele di hybla o di qiblī).
Il toponimo Ovindoli nella forma dialettale, VIN’LE, contiene alcuni dati storici interessanti,
estrapolabili come segue:
A.D. = anno domini
VI = sexto
N = agnus noster, anus
LE = Leucius, Lucius o Luca
I dati predetti lasciano supporre che nel 6 d.C. o nell’anno 6 dell’era augustea giunse sull’Altopiano
delle Rocche San Luca, dopo essere arrivato a Roma dalla Palestina.
Il personaggio, probabilmente lo stesso Yoshua o Jeshua di Nazareth, fu in seguito
sarcasticamente ribattezzato Agnus Noster cioè Anus (nostro ano).
Tuttavia Ovindoli si presta a d essere interpretato anche come:
- <<Ho vinto LI l’Ippos>>
- <<Ho vinto-SI il Serpente Cobra ($)>>
- <<Ho vinto LVM V RVM>>
- <<Lì alla Cagna dell’Europa Romana che salì in Slovenia, girò per l’Austria, scese in Africa e
ritornò per la Turchia delimitando il Cerchio dell’Impero (Cerchio)>>.
Il verbo vendo, contenuto nel toponimo Ovindolum, è semanticamente correlato con una serie di
termini e verbi attinenti ai sacrifici di sangue:
- vena e svenare,
- venia e svenire,
- venatio, venator, venalis
- Venus, Veneris
- Venetia e Vèneti
- Slovenia e Slovacchia23.
La radice ven- nella forma ben- rinvia alle radici linguistiche pen/pin, dalle quali derivano penis e
poena.
Tuttavia il monosillabo pen va letto congiuntamente al monosillabo ῥήν, in greco ῥήν, ῥημός.
Nell’antico Egitto il ῥήν era il pen ροή-n24 usato sul ῥημός, la vittima sacrificale, ma nei sacrifici
cruenti, senza l’utilizzo di correnti elettriche o altri strumenti di morte sofisticati, il pen ροή-n era
23
La Slovenia era l’immensa Terra Ovinia od Ovina, il vastissimo Ovile europeo e russo.
La Slovacchia era la stessa Terra di allevamento riguardata come Terra Vaccina.
Era la riserva da cui attingevano gli schiavisti per portare il bestiame allo stabulum:
- equile, per cavalli
- bovile, per bovini
- ovile, per pecore
- caprile, per capre
- suile, per suini
semplicemente la lama che scorre sulle carni, cioè la lama che taglia provocando atroci dolori (ρειν
e ρεῦμα, da cui reumatismo).
La radice ven- del verbo vendere è la medesima radice dei verbi venire, vendere, vendicare,
vincere.
Il significato segreto del verbo venire va rintracciato nella figura mitologica di Venus Afrodite e
della sua Ira.
I veneratori della Bellezza Bianca, gli adoratori dei Dori, i loro adulatori, afri e (t)irani, amavano ire
alla terra di Venus, cioè Ven-ire, la sconfinata terra di Vindobona per la vendita di schiavi e
tornare nella Sede del Pen/Ben25, cioè nel S-Ade africano (ebraico Tsade) per vincere le loro
vittime (spagnolo vencer, inglese to win).
Vindobona, nome dell’odierna Vienna o Wien, significava vendita di bona, in latino forma plurale
del sostantivo bonum, che significa bene.
Dato che Vindobona equivale a Bononia e ad Ovindolum si può ragionevolmente supporre che la
rotta schiavistica per l’Inferno dell’Ade passasse per l’Italia centrale.
Vincere significava “vincere” la vittima immobilizzata nell’altare con pic, pincers e pin, facendogli
il ben[e] con il pen[e].
Per tale motivo gli inglesi coniarono gli aggettivi wicked e witch(craft), che corrispondono a
picked e pitch(craft).
Il win era l’energia elettromagnetica W, lo stiletto  e la Neuma cioè la Neu-mater (new-mother) o
neo-metà.
Il verbo vendicare fu ideato dai Romani per riferirsi al Ciclo Ven.
Si trattava del Ciclo V-ene (in greco Y) cioè del Ciclo VNda, prodotta dal Ciclotron26.
Dopo la Vendita dei Bona in Vindobona c’era la Venida dei Vènedi e Vènedae dal Vèneto, cioè
dalla stessa Vindobona, al Vigneto o Vigna di Venus Afrodite, dove agli schiavi subivano il
Viñedo: Vigneto e Pineto.
24
Da PHN (pen), POH-N (ροή-n), il PYN (ρυν) derivano toponimi come Ruen, Carlsrue, Rovigo etc., nonché Phnom
Penh, capitale della Cambogia (Camitic Body), uno degli antichi nomi della Cina Copta o Egizia (φάος κόπτω), Cina
Phantom (φάος τέμνω) o Corea (φάος κορέω).
Il verbo φαίνω significa φάος–ιον, luce violenta, flos (φῶς ) o florentia, cioè prodotta dalla violenza sul fiore formato
da nucleo e dagli orbitali atomici, luce pharo o pharaoh (i produttori di tale energia erano Ἴωνες, Ioni o Ionizzatori).
Phnom Penh era la Cina del Phaon, il Faro con il suo Faraone, del Phoen con i suoi Ben Ben, un sistema capace di
generare il vento fohen o föhn.
Era la Cina dove gli schiavi κορευμα, fo-hens o fieno diventavano phantoms, fantasmi, cioè sparivano per sempre.
25
I Massoni americani attribuirono agli Stati del New England nomi attinenti alla storia dell’Anglia presso i Sassoni
dell’antico Egitto (Piramidi).
Pennsylvania, per esempio, significa Selva di Pen cioè Selva di Ben Ben (obelischi) ed equivale a Filadelfia, filari di
Pen o Ben Ben nell’Ade.
Mutatis mutandis i corrispondenti toponimi in Italia sono Pineto, Pinerolo, Penne etc..
26
In Estremo Oriente nella Cina Hunnan o Sina Unda (l’altro Sinai, la Cina Honda) i Cini Unni (The Huns) o Cini Undi
(The Indi) immergevano in unda (The Sound) e in apnea (The Niter) gli schiavi europei, che così diventavano a loro
volta Unni, Undi o Indi (cioè hundidos e fundidos).
Il Vènedo nella città di Afrodite era la Vindicta del Ben o Vindicta del Pen Δίκη.
Il sadismo prendeva di mira soprattutto il Ben, cioè il figlio della famiglia schiava, il Fio, con
accanimento speciale sul bene o pene della vittima (la scaturigine della razza).
Nella lingua greca si rinvengono le espressioni:
- δίκην λαμβάνειν, esigere una pena (per il lamb duck, dutch o deutch)
- δίκην δίδωμι, pagare il fio (il figlio del duck, dutch o deutch)
- δίκην τίνω, pagare il fio (il figlio del duck, dutch o deutch)
Nella crittografia anglosassone il pen, il penetrare la vittima è to dig o to dick the lamb, cioè il
δίκην λαμβάνειν mediante radiazioni lambda ( o   ).
L’accanimento del boia era sul fallo e le gònadi della vittima27 nel caso di vittima di sesso
maschile, sulla vagina e i seni nel caso di vittima di sesso femminile, ma non venivano risparmiati
27
Le gònadi, i seni, l’ano, gli occhi, la testa, le parti rotondeggianti del corpo umano sono, nel significato greco-latino
dei termini, coach and cocks, coconuts, in quella francese coqs e cocottes, terminologia derivante dal greco κόκκος.
Il verbo latino coqueo, i sostantivi cox e coxa corrispondono all’italiano cuoccio e coscia, ma con il crittogramma cox
ci si riferiva alla procedura di morte del Cocchio e alle parti del corpo umano che venivano da essa coinvolte: cocco,
cocca, coccole, cosce, coccia (La Cosca).
Il C-occhio era sostanzialmente il Foro.
Consisteva nel cecare gli occhi (caecutio o czek), nel praticare fori e trafitture sulla vittima immobilizzata in cocchio.
Era definita anche S-cacchio, dato che venivano praticati non solo fori e trafitture ma anche tagli e potature.
Scacchiare significa, infatti, liberare la vite o altra pianta coltivata dai germogli inutili (to prune and to pollard).
Nell’ambiente criptoebreo rocchigiano la procedura è, in codice, La Pecacchia.
Ma il Cocchio o Scacchio era così chiamato soprattutto per via della Scocca, il congegno utilizzato per l’excoctio o
scottatura, il roaster per il rooster o l’Ares per l’Eros.
La Scocca era un arco voltaico che scoccava flashes o flechas sulla flesh della vittima provocando scottature.
Era chiamata anche chiocciola o coccola perché basata sul co[pper] co[il]s, il sistema che consentiva di scoccare i
dardi.
Gli Scotti o, più in generale, i Galli d’Europa erano gli scottati o i russi mentre gli Scozzesi erano gli scottatori.
Il verbo scoccare deriva da coccus o κόκκος (vedi verbi to coach, to scotch e to scortch).
Tra gli Italici la vittima, che nel linguaggio allegorico silvo-pastorale, poteva essere una capretta (chivo o kid), un
agnello (cordero o lamb), una vitella (ternera o calf), era nelle mani del Mandriano.
I Mandriani venivano variamente appellati, Montonaro, Vergaro, Buttero, Caciaro, tutti nomi per riferirsi a figure
sinistre di Porcari del Baccano o della Caciara (Ciociarìa).
I Romani chiamavano Ianius o Ianio il macellarius carnifex: egli era il Lupus, in realtà Lu Purcu, esorcizzato durante
la Festa dei Lupercalia.
Lu Purcu era il Porcus del πῦρ, πυρός.
Il Vergaro o Caciaro era quello che incassava nella Forma il Caseus o Caseum, il formaggio, cioè il bambino o la
bambina bianca.
La forma era la Casilina o, nel caso di vittime adulte, la Cassia (casia): in essa la vittima era cassata (cassare e
cassesco).
Il castrum o castrellum (nel basso latino castellum) era invece il box per la castrazione (casa estrela o casa dello
strale).
Il Vergaro (Borgaro o Porcaro) era il Vir munito di Verga o Perga per il pèrgamo, cioè per il game del πῦρ γαμέω
(Pergamum).
Nell’antico Egitto era lo ierofante con il πῦρ  per la G-umma (Pyrgi o Frigi), tra gli italici era il burino con il biro o la
pyra per il foro (to pierce and fire), con la fistula o verbena (vir-penis).
A parte ciò il Cocchio Solare era presso gli antichi Egizi l’Arco del Cobre o del Cobra, la risorsa tecnologica egizia per
lanciare saette a distanza o Arco di Cupido.
Il Cupidus era l’Arca Magica del Cairo o Χείρων.
la testa e gli occhi28, al punto che ad una delle terre dove si praticava l’accecamento fu dato il nome
Czech, crittogramma composto da cacciare (spagnolo cazar) e accecare con il zec(chino).
Le vittime del Fulcrum, Forum o Foramen29 erano i pulli, cioè i polli, così chiamati perché, al
termine della procedura di morte, denominata Pullum ed eseguita dal Pullus (l’Uomo Nero, il
28
Coach e eyes, cabeza e ojos, tête e yeux (plurale di oeil).
Forum deriva da φῶς fo-rome (φῶς + φῶς + ρώμη) o da φῶς-pier-n
La parola spagnola pierna deriva da infierno, che a sua volta deriva dal latino infernum (infer) e infermus (infermus).
Infer è parola composta da in e versus ed è alla base del verbo infero, deduco o porto giù.
Nell’antica Roma inferire era trasportare nel Ver, il recinto sacro Ferrum o Pomerium, il Verres o Sus Judaeus (Sucus,
Sucio o Sueco), stanziatosi da tempo immemorabile tra i Suebi o Suevi.
Il Sus Spurcus combattuto dalla SPQR (Sus Porcus) era l’uomo del succĭnum o del suk dell’ambra gialla.
Esso era the Jew man o Jewan (Jeova o Javè), l’Uomo Giù (jew) o Giuso (jewserf, joseph, yussuf, jesus o geese),
l’uomo del Sud (Sudan), South (the sow) o Sur (σαββω οὐρανοῦ), che i Romani amavano combattere, catturare ed
insuper ferre nel Ferrum o Forum del Farro (Sucidia del Sucidus Sus).
L’Uomo del Sud era principalmente l’Uomo del Sudan- κύπτω o Sudan-Copto: Yuda dell’Yda (Sudan è SYH).
Sur in spagnolo deriva da usura (Sura) e Sudan significa usura e clausura dei Danesi.
South in inglese deriva da “the Sow”, epiteto predicato degli Svevi o Suebi (Suaves).
Sud in italiano deriva da Sutor, nome dato al sadico del talio, talionis (Sator).
Il concetto è contenuto nel nome egizio Assuan o Aswan, che significa A-swan, cioè Aliphir Swan (Fire the Swan).
L’Inferno o Inverno (Hiems) significava, in epoca egizia, entrare nel Ver Sacrum dell’Aestas (Summer o Sumer) che, in
realtà, era l’Inverno od Inferno dell’Autunno (Aton o A-τέμνω), ma l’ingresso in esso era preceduto dalla Primavera
cioè dal Primus-Ver-Numen o Primus-Fer-Numen (vedi l’antico toponimo Prifernum o Privernum dell’Abruzzo
aquilano e la sigla Piperno).
La procedura di morte infernale consisteva nell’obbligare la vittima immobilizzata a tenere la bocca aperta con il
ferrum (mordacchia o musoliera) inserito.
Caper, capra, era il nome della procedura per la caperita sottoposta al caph rito (kafir o kafar rite).
Caper deriva infatti da K aperire ((ăpĕrĭo, ăpĕris, aperui, apertum, ăpĕrīre)
L’aper, il maiale selvatico è il porcus che costringeva la vittima schiava della procedura (il nexus) ad aprire (K-aper) la
bucca per il K-avis (cava tra i latini e gli italici, kaba tra i musulmani, os oppure [f]oro tra gli antichi Egizi)
29
HAVOC
VOC C-aper C-ave o C-ape
Passava quindi alla Sphinx (σφίγγω) utilizzando il ilo per lo strangolamento.
Il filo prendeva il nome della tragula (capretta), nome derivante da traho e gula, binomio che si rinviene in dracul e in
τράγος (drag-goat o draco, draconis).
Era tirato dal verres (maiale), così definito in dipendenza del verbo verro, verris, versus, verrere, che si avvaleva
anche del φίλος Ni-lumen, il Filo del Nilo, indispensabile per il Nihil R--man o N-R--man.
Il Filo era collegato alla vittima posta sull’Altare di San Leucio, altare luminoso, βωμός del λευκός o del
λαμπρός (σέλας o sella curulis).
L’altare era la casa erta (Caserta o Erta di San Leucio), la tabula (tabe, tabella o tavella) erta, la roberta (Rab-erta), cioè
la casa o tavola rialzata ed aperta: tab[est]erna, tav[est]erna, cav[est]erna o cab[est]erna.
Presso l’altare operava il Triangolo Massonico, Pontefice e due Consoli, il primo poneva i clavi fixi (punctae frigentes
figere) al sacrificulus e pontificava, i due consoli erano addetti alla consolle operatoria “cum Sole” (nell’organizzazione
statuale romana il Pontifex o Rex Sacrificulus e i due Consules furono creati per contrapposizione al Triangolo
Massonico o Tri-Ank Mosaico, Egizio o Troiano).
Nella variante ermetica ed automatica (unmanned roboat) la capretta era non c-aperta ma c-operta in opertorium (cassa
con coperchio nel Pretorium o C-opertorium), coperta nella nave (Capernao) o in tab[int]erna.
Nella crittografia cattolica la piccola vittima è la Madonna del Pereto in Ca-Berna, Brno, Burina oppure Bernardo o
Berardo.
Taberna significava ταῦ ver N
Boia), diventavano pulli, cioè puerae et pueri carbunculi (carbo, carbonis), altrimenti detti
prunae od onagri (dal latino onager, onagri cioè o-niger cioè μικροί νεκροί)30.
Ciò era dovuto all’applicazione del Νεάπολη (Napolus o Napule) o Clavis Romae, durante le
Pulchrālĭa, al pulcher puer o alla pulchra puera31.
Il Na πολύς era la N-aes, N-aeris cioè la Navis ăēnĕa (ναῦς o χαλκός) del ναός o νεώς (Tempio
Nero) che abbronzava i Galli, le Galline ed i loro pulcini (οἱ νέοι).
Pulchrum può essere letto come pool.croma, crittogramma che sta per πόλοι κροµα (χρωματίζω),
cioè poli per la cremazione elettromagnetica32.
Pullus deriva πολύς, da cui πόλις e polo, sia nel senso di polo elettromagnetico sia nel senso di
centro di aggregazione di elementi od insiemi (pool)33.
Il fowl, il volatilis o levis puer/puera, era il fool/foul (pulcino) vittima del fool/foul (folle e
malvagio).
I termini fool e foul, fowl e owl sono da correlare al verbo to spoil, che, attraverso le sue molteplici
accezioni, riconduce all’accezione ultima di spogliare, rendere spoglia34.
ta u
au er
TAO

La vittima lamb diventava dapprima ἡ λαμπάς (λαμπάδος), cioè The Lamp, per l’applicazione dell’energia lambda e,
dopo il periodo o perìoca, diventava νεκρός, cioè nex (necis), νέκυς, nectar in rius ruralis: IS-RA-IS N-EX-N
Nex, necis da cui deriva nesso e annesso (schiavo), con rus, ruris significava ac non et non cioè ac non ἔθνος rusceus.
Il Foro Romano, il Pharaoh o Faro Romano, presso i Greci era conosciuto come Fosforo o Bosforo (Dardanelli).
30
Pullus + pulcher = pulchellus e pulla + puella = puellula o libellula.
31
To pull, to bull, to full, to fill o to spill (hull, skull).
32
I verbi βάφω, to dye, e κοκκινίζω, to blush, si riferivano al piercing pirico totale (La Coccinella).
I verbi inglesi to pierce, to fierce, to fire e to force sono strettamente connessi dal punto di vista etimologico.
Essi discendono dal πῦρ, πυρός greco e dal forum, fori romano.
33
Πολεω, πέλω, πόλος, palo, pelo e pila, velo e bel, cabalo o cabaal.
Casa dei poli e della pila, dei fili (φίλοι) per il pollo (πολύς), casa del velo e del vello (Βήλος Απόλλων), Bell, Kasba o
Kaba (Cuba o Qubat).
34
La pula (Pola, Paola, Poland) o pulia (Puglia) o apulia (Apuli) o Napulia (Napoli) era il Na-petro-olio o Napoli atro
olio prodotto dal Nababbo o N Aba Abbot (Napalm o Naphta alimento).
La pula era la paglia pallida, the straw, the pales south row (Palestrina o Palestina), destinata alla trebbiatura (Loglio di
Paolo o di Φάος il Faraone).
The row passava per l’Italia adriatica e per l’Illiria bosniaca raggiungendo l’Albanìa e la Grecia, dove confluiva the row
dei Dori Danai del Don, per la Macedonia (El Dorado europeo).
La pula era il prodotto umma o gum (goma) ottenuto dall’humilis humus, che all’epoca erano the fairies.
Provvedeva alla sua produzione il càpulo o caporale.
Il verbo γυμνόω deve essere letto congiuntamente al verbo περνάω (kafarnao o pipernao) e al sostantivo πόρνος: οἱ
πόρνοι sono i πῦρ-νέοι (οἱ) cioè i γυμ-νέοι (οἱ), i ginnasiali del γυμνάσιον o del γυναικών (Cumulus di Cuma, La
Umma).
La pula era per i Romani il burrus, dal greco βίρρος, ed esisteva un quartiere chiamato Suburra dove i burri o burini
risiedevano.
Durante il Forum Romanum c’era il burellus, utilizzo del πῦρ sul pullus o la puella, e c’era il
budellus, lo sbudellamento.
Il Foul era The Owner del Full o Pool (Poultry o Volatilia), il faraone dei polli arrosto o, sotto
altro aspetto, il Lanarius dei candidi agnelli o velli d’oro (capelli d’oro).
Le tipiche vittime del Pullum (il Priest del Pool-Try) erano:
- the cock o the coach, il capofamiglia gallo;
- la cocca, coca od oca, la compagna ocaina (oca-gallina);
- the chicks, i figli pulcini35.
Il Burinus era stato lo sbirro del πῦρ-ἥλιος o πειραιάς (Pireo), il piromane di Elio, l’isiaco che produceva burro, πῦρ
-ἔλαιον o petrolio.
La sostanza era definita dai Greci τὸ ἄλειφα, -ατος, vocabolo corrispondente all’italiano calafatura: <<Il verbo
calafatare deriva da greco bizantino καλαϕατέω, o dall’arabo qalfaṭ, che avevano lo stesso significato, e che
probabilmente risalgono entrambi al latino calefacĕre «riscaldare», part. pass. calefactus>> (Enciclopedia Treccani).
Il Burino era considerato dai Romani asno, cioè hashashin o hashemita di shenit (asses assessor and assassin),
somaro, cioè somatizzatore Sumero o di Summer (Africa), mulo o mulatto, cioè muratore, obrero del muro di mele
(malus malorum) e di miele (alveare), albañil dell’Alba sul Nilo (Albanìa).
Il Burrus era:<<A cloak or cape furnished with a hood; a heavy, coarse garment for use in bad weather. It was made of
wool or beaver, with a long nap. The word is also used as synonymous with lacerna, cucullus, and sagum>>.
Il termine latino sagum deriva da sagmen, recinto sacro, riservato al sumero sagmarius, il sadico assassino del
somaro, cioè del σῶμα-ario o samaritano (Corpus Christi).
Nel recinto, ager [s]ἄκρος o agmen, i sacri sacerdotes sodales, i sadducei (Sadum o Tsade duces del S.AGDGADU)
uccidevano il σῶμα-sudum, cioè il Σῶμα deportato a Sud (sudare e Sudan e su damnum), reso secco (sickness) e
suida (prima di essere sacrificato dai Sick o Sicarii).
I suda o suida o sues erano i suessi o suaves svevi (in spagnolo suecos), ma durante il dominio romano i sues passarono
ad essere coloro che prima erano stati loro macellai, cioè i Sudanesi in senso lato, gli Isiaci o gli Islamici dal Marocco
alla Siria, dalla Siria alla Turchia alla Slavonia.
Una delle città del Sagum (Sacrum) prima della conquista romana era stata Saguntum, nome che significa città dei
Sadici della Saga o della Sagra Norrena, città dei Secatori della Sicarìa (in italiano corrisponderebbero ai Secondini).
Sagunto era l’equivalente in Italia di Cocullo (cucullus) e di Lucera (lacerna), in Svizzera l’equivalente di Lucerna
(per essere sedi dei lacerti e dei lacertuli destinati all’ars aruspex).
Saguntum in seguito alla romanizzazione passò ad essere Valentia, Civitas Socia cioè associata alla Virtus Militaris
Romae.
Durante l’invasione cartaginese Valentia passò di nuovo nelle mani della Saga o Barca.
35
Il termine pulcino deriva dal diminutivo dell’aggettivo pulcher, pulchra, pulchrum, cioè dalla contrazione di
pulcherinus.
Pulcher, a sua volta, venne contratto in puer e pulchra, attraverso il suo diminutivo pulcherella, in puella.
Il puer e la puella erano nelle mani del cinicus o della cinica e, quindi, erano pul-cinici.
L’aggettivo cinicus/a derivante da canis veniva contratto in cicus o cica, secondo un metodo metonimico, che, in più
di un caso, scambia la vittima con il carnefice.
La puella era la puerella puberella, sottoposta alla perella cioè alla pyra o spira dell’Ellade (El Ade).
Il Cycnus, Ciccum o Chicco, il chico e la chica della Chicoria
era deportato in Cyrene-χώρα o Ara-gogna (Aragona) e messo in C-gogna, cioè nel congegno della agonìa (Aragona).
Nell’antico Egitto Pullus significava to Pull the Cheer, the Serf Cherry, la Cierva Sierva, ἡ χείρ nella pyla del χειρός
(El Cairo o The Red Deer, nel dialetto rocchigiano La Cerva Corva).
La procedura sadica continuava pernox o diu (diu turnus) fino ad ottenere The Dye Die o La
Morte Negra, per i Greci il νεκρός νέκυς (in inglese sarebbe il coarse ash, cioè il coach o scotch,
termini derivanti dalle sigle s.co.ach o s.co.ace).
Presso i Musulmani l’appellativo di tale tipo di esecuzione capitale era Ank Ish(tar), appellativo
che ha dato origine all’inglese to anguish e all’italiano languire, verbi connessi allo spagnolo
congojo (Ojo del Congo).
Nella toponomastica provenzale l’esecuzione è ricordata come Langue d’Oc e Langue d’Oil (la
lingua è anche una metafora dei picchi o apici dell’onda elettromagnetica).
Nell’antico Egitto gli schiavi, oltre ad essere uccisi nella maniera predetta, erano sottoposti anche
alla terribile procedura della larvazione.
Essi erano messi nei bossoli o bachi dove diventavano larve bacate.
I bachi erano bags ermetici (larvati), coltivati nei grandi Arva e custoditi dai Fratres Arvales.
Il Baco (vacuus) era The Bag Cocoon36.
L’atroce ossessione del Ben (pen) è rimasta scolpita nelle lingue germaniche nei patronimici
composti da Van e Von 37.
Il watermelon, in italiano il cocomero, era il κόκκος ερόη dove la vittima melograno diventava μέλας, μέλαινα,
μέλαν o κυάνεος, κυάνεα, κυάνεον (sbranata dal κύων, κυνός).
Era il Water Cabinet, parola composta dal simbolo della corrente elettromagnetica w, da ate (to eat), da , iniziale del
verbo ρέω e simbolo della rotazione elettronica (atar).
I Greci lo chiamavano Μερόη del μείων-ἀμείνων, parola composta da ροή e μελαίνω, da cui mela e mel.
37
Il monosillabo van, derivante da fan (phan), è all’origine di vanus, vacuna e vacuus (φαίνω, φάος)
Nel monosillabo von la consonante v deve essere letta come ph, perché derivante dalla lettera greca φ (phi), iniziale di
φώς, φωτός.
Nella fovea, favo o foiba The Foe trattato con il fon o foen del φώς diventava φοβία o forestiero, circostanza che
scatenava la fobìa nelle potenziali vittime (φοβέω).
Il van era l’horsebox, l’ὀρθός πύξος o buxus cum axis (box tree) con The Oxen (le oche o i cigni bianchi)
Era l’οξύς οξεία, οξύ con i noxalii in noxia (gli sposi in festa di nozze con luna di miele: la Nubia)
Era il vacìo o empty space dove l’oxa (oca) che diventava cloaxa (cloaca)
36
L’oxa od oca era la vittima κάκκα (κακκάω) cioè Αχαιός e Axaia, termini legati semanticamente ai verbi καίω e
κλαίω, verbi che, nella lingua latina, corrispondono ad acuo e cluo (Achaeus).
L’ακακια era lo sterminio in serie delle acacie, i fiori gialli, nelle casse di Ermete (Akasha).
The horse è il C-occhio del Sole Oriente, che corre e fa i salti tutto l’anno, ma è anche il Course del Coarse nel Box.
Il sistema delle casse ermetiche era il Carso e the Curse era l’imprecazione spaventosa con la quale il gestore si
rivolgeva alla vittima.
La singolarità e la stravaganza della cosa rimase talmente impressa nella memoria delle vittime di Khemi al punto tale
da diventare il principale avverbio interrogativo della lingua latina: <<Cur?>>.
Van e Von significano “figlio di” e derivano da Ven, perché il figlio è il Venuto dal Pene, ma nel
contesto allegorico è lo schiavo venuto alle Pene Egizie (nell’onomastica olandese egli è Van
Dick).
Nella crittografia spagnola la Venida del Venido Venado (ciervo cioè siervo) nell’Avenida38 (Avenido) è:
- Ven D-OY  Pen YOU (il pen phen, ebraico tsade y, a Y-uman, Ymene o Fymene)
- Ven G-OY  Pen YOU
- Ven Z-OY  Pen YOU
Il Cervo Servo, The Deer, veniva “sderenato” o “sderrinato”, cioè sfiancato, fiaccato, non solo nel
senso di maltrattato e lesionato, ma anche nel senso di ficcato nel F-anco (banco del φῶς-ank) o
Rene del Bean cioè del Beam.
Il Ren[e] era il Pen[e], contenitore per il πέν-τε (pent-ola), la Door del Cobra (doratrice o
friggitrice).
Il Cobra, Cobre o Koper era il Copper-Field cioè la Copertura, l’involucro in cui veniva posto il
servo Αἴγυπτος39.
38
La Avenida è la riada di Dalriada, cioè la riada Danese Dàlmata, diretta ad Alma Ata (Al Mighty), a Delhi (-ῆλος
o ἥλιος e desolazione), al Rio  o Nilo.
Per usare il portoghese è la Vinda del Menino nel Ninho.
39
Il nome greco dell’Egitto deriva dal verbo κύπτω.
L’Αἴγυπτος, tra gli altri significati, ha quello di copa o cappa cobriza.
Nell’antica Roma lo schiavo messo nel pallium, il c[oppa]opertum, coperchio o pentola per i [G]alli o [G]alii, era il
pallidus-luridus.
I G-alii, gli estranei, i nemici, abitavano la G-Allia o, in greco, la Gala: τὸ γάλα γῆ cioè l’Ager (lager).
I Numidi chiamano Alger (Algeria) la terra abitata dai Galli, i Greci Aκρος, parola da cui è derivato, attraverso il latino
Ager, Agri, il toponimo Acri.
Per i Romani i Galli non erano tanto i Galli veri e propri, cioè i popoli lattei (γάλα) dell’Europa, quanto i G-alii, cioè i
Foes di Φόβος, la Fobia Totale (o i Punici di αν, il Panico Totale) che, a partire dall’età dell’Impero Egizio, si erano
stanziati in Europa, dilagando fino alla Finlandia e alla Russia.
Questi comprendevano gli ebrei, gli arabi, i romeni, i greci, i teucri, i negri numidi, cartaginesi, libi, egizi, i cinesi.
Nella battaglia del fiume Allia del 390 a.C., il fiume di Galli ebbe la peggio.
Nel calendario romano fu istituito il Dies Alliensis per commemorare il Gallo morente (die) ed il Romano vincitore
(alba).
I Galli diventarono G-allied, alleati, cioè allegati o annessi a Roma, destinata a svolgere il ruolo di protagonista nella
lotta contro i popoli Alieni.
I Galli furono costretti a mandare legati bonorum per promuovere quella che doveva essere nella mens romana
l’Unione Europea ante litteram o Bononia con funzione di contrasto ai G-ala-N.
Erano questi gli Alani o Alieni: l’aggregazione sterminata dei popoli dell’alienum (aliena vivere quadra).
I Caelani erano uno dei popoli italici sanniti o marsi, eredi dello Scaelus, facenti parte del G-ala-N, che a lungo
contrastarono la romanizzazione dell’Italia.
Durante il Bellum Sociale, combattuto dal 91 all'88 a.C., la guerra della Societas Populi Quiritium Romanorum
(S.P.Q.R.) contro i Socii Equi et Justi Superequani, questi ultimi elessero l’Altopiano della R-Oca come centro
simbolico di aggregazione e lo chiamarono Corfinium, nome d’auspicio per la Fine dei Cores, Curetes o Quirites
Romani confinanti (Fin del Cor, Corfinium o Confinium).
I Socii si riconoscevano nella SPQR dell’Altopiano delle Rocche, perché era il luogo simbolico in Italia dello Scaelus,
cioè delle scelleratezze, del Serpente Kelus Egizio, dal quale erano stati sottomessi e per il quale lavoravano.
Con il termine Scaelus si designava la Scala del Kelus che dal Caelum o Coelum d’Europa (Eire/Aire) portava
all’Anus, Anubia o Egitto.
La Scala, che attraversava l’Italia centrale, è ricordata nella toponomastica locale dai toponimi Ajelli, Celano, Cerchio,
Forme.
Essi significano che gli Augelli, gli Aurum Caels o Aurum Jellows, gli Aurum Gaels o Jellow Gauls, i Coeli o Celestes
scendevano nell’Ano (cul de sac o cul de sadik) passando per l’Altopiano e territori limitrofi (“càlano in ano”) dove, in
parte, erano ceduti alle popolazioni locali come mercede per il pedaggio (Gabella e Gabii).
Dopo la caduta dell’Impero Egizio l’Altopiano divenne un luogo simbolo, perché quivi era celato un Chelano (cèlano),
una delle Bestie (Beast o Best), uno degli ἄριστοι di Άρης venuto in Italia dall’Egitto (nell’agiografia cristiana Ares è
San Sebastiano).
Lo Scaelus di Celano (Gambero Mi-chele)
8
r
sword pi-perno
Y p pur en PP
VR
VGoD
mignottone nipper
12
3x4+4+4
σκέλος
(gamba)
d
ileo di Troia
ankelos
chele
martillo
S a marra + tiro
martyr
d
dart
pincers
to nip
nipples
to pin
PTRA Oil
masculus
foemina
φόβος
ἄγω
ἔφηβος
L’Egitto era il Vallum (The Wall Bell e al plurale The Jungle Bells) per il Bellum, la guerra belluina, al Vellum o a
Peltuinum (The Spelt), il Vello o Valletto d’Oro, l’E-Velinus o Eire Velinus, definito anche Capella.
La Capella era la puella puèrula (puerella cioè poverella), la puerilis paupera, clari capilli, resa puèrpera, ma era
anche la Capella cioè la casetta o casella Haedilia dell’Aedes dove l’Agna veniva ridotta Anus o Ana
(nell’architettura cristiana la cella è simboleggiata dalla cappella della Chiesa).
La Marsica abruzzese era stata una Fucina di Efesto, cioè un’Oficina od Opicina di Keopi, una delle sedi della C-Osca
O[r]p[h]ica, L-Osca e T-Osca, uno degli Opifici della K-Ops egizia (Keophilìa o Philadelfìa).
L’Altopiano delle Rocche era già in età pre-romana Celano o Caelanus:
- il Ca[v]el Anus o Ca[v]el Agnus, cioè la Cava con El Anus (Milano o Mediolanum)
- l’Uccellus in Anus dell’Agnus
- la Cava o Caverna dell’Equus o Cavallum (Superequum)
- il C-avello di Anus-Agnus (Avellinum o Abellinum)
- il C-agnus o la C-agna
- la C-apilla o C-avella (C-La Avana)
- la Cava (di) Lana o la Cavallona etc.
Nella lingua latina il detto cave canem, che nel suo significato letterale significa “attento al cane”, nel significato
crittato equivaleva a “non fidarti del cane cino-negro, non fidarti del c-anus del c-agnus o cambius”.
Per i Socii la sigla S.P.Q.R. possedeva, oltre al significato Senatus Populusque Romanus e Societas Populi
Quiritium Romanorum, anche quello di:
S-oca
P-opulus
Q-oca
R-oga
Cigno Egitto del Ken del Khemi
Xhn/Xan
roga
kokka
roga
roca
coque
rogus
Roma
coquus dell'Aq su Roma
Roma
I Socii del Bellum odiavano e temevano il Quirita Romanus, memore dell’antico servigio che i Sanniti Sunniti
(Samnites) e gli altri popoli dell’Egira avevano reso alla Roma degli Egizi (ρώμη e ρωμαῖοι), dei quali il Quirita
Romanus era stato quirinus, sclavus et cibus (chivo), cioè Civis Romanus.
Il Quirita autentico, del cui nome si era fregiato il Romano, come promessa di vendetta, non era lui bensì l’Homo
Davidicus e Dravidicus, il Vir della Cura del Quran.
La Cura o Locura era:
- X ritus o rito dell’Oxa
- Termen, cioè terribilis ignis omen (ignominia o ignis in mina)
- Limes, cioè lux mina o illuminatio dei limitanei o riparienses confinati nel Cor-Fines (Finis nel χορός per mano del
κορυφαῖος o κύριος era la morte nella Gorgona, Gorgo o Γοργόνη, di qui l’avverbio interrogativo latino <<Cur?>>).
-Termĭnus, cioè exterminium nei Termines Confinarii dei Minores, che venivano piromanizzati o romanizzati come
Trash o N-iloti di Troia (i Termini erano le Minae ed i Minareti τρεῖς o τρία, sanscrito tráyaḥ, latino Troia, simbolo
Ψ).
I Galli erano stati così chiamati, molto tempo prima della fondazione di Roma, per la questione della allegiance di
matrice sino-egizia.
Allegiance significava per i Galli obbligo di sottomissione totale all’Alligator Egizio.
L’Alligator era il Gatto dei Galli (Goliath o Gath) o The Birds Cat (Captor).
Bird significa πῦρ Bur-Den), Burca (barca per bruciare o Buraq, BarΧάος, la Barca Barcoch di Kochbar o Kockbar)
o Purca (porcus, pork o puerco del Porticus del πῦρ).
Gator significa G Ator (God Tower), Gador o Godor (God Ade Door, in arabo Chador, nella toponomastica italiana
Cadore, Ro Dog o Rodi Dog, Rio Dog, Cane Serio, Cane Sirio, Cane Canario dell’Eire).
Nella mitologia classica era conosciuto anche come Minotauro di Cnosso o di Creta, il mostro che esigeva il pagamento
di παρθένοι, infanti e adolescenti (age ten, preteens o prithees for the priest).
L’Alligator risiedeva presso l’Alley Gate Oro (d’Oropos) o Alloy G[old] Ator (Torre d’Oro Platino) ed allegava
Allegati o Alleati, cioè G-allies.
Le παρθένοι erano gli schiavi παρὰ Ἀθήναις o Aton e in termini di cash-money erano:
- loyalties pagate al Lealis, cioè loyns o lawns portati a l’Aquila  (L Aloi, L Alae di Alì).
- royalties pagate al Roy (Rex), al Troy o Tyro (Tyranno tirare duro).
- fidelities pagate alla Fides, cioè fides e fiduciae per la religio.
La religio era il culto del ligare la res, lo schiavo oggetto, per sottoporlo al ῥέ mediante la fides.
Il vocabolo latino Fides deriva dal verbo videre (video-vides) ma la sua genesi è un po’ articolata.
Il concetto di Fides presso gli antichi Egizi era un concetto negativo o, per così dire, “necativo”.
La sua nascita si riallaccia allo schiavismo e alla logica padrone-servo fedele (servus fidelis).
Il servo fedele era lo schiavo in catene, formate da anelli o fedi (fiducia o fettuccia per i feet).
Nella lingua anglosassone dalla radice fid- deriva to bid e to bind, nonché to feed e food.
Il food era il cibus, spagnolo chivo, latino civis, termine che i Romani assunsero come elemento caratterizzante della
loro cittadinanza e della loro Societas, essendo stati in passato “cibati”, sbranati da Africani, popolazioni arabe, turche,
greche e dalle stesse popolazioni d’Italia (cĭbo, cĭbas, cibavi, cibatum, cĭbāre che nella forma infinitiva passiva è cibari,
mentre nella toponomastica della Magna Grecia è Συβαρις μετὰ πόντος).
La Societas era per i Romani la Sucidia Civitas, la città del Sus, il Maiale, Ismayl del Sukkàr (Sow Town o nella
toponomastica sudafricana Soweto).
Il Romano nel senso di ὠμός-γυνή od -mulier da destinare al K-ὄρος di -ρος (Aurum) era considerato socrus, sacro
ai popoli di Mosè o popoli Musulmani perché indispensabile per il sakro sucre (sacrus saccharon) e per il massacro.
Egli era ἡδύς edibilis, editabile cioè nell’edicola dell’Aedes (editio, inglese edit).
Il socrus nel senso di suocero, suegro del yerno tierno era l’Uomo Afro-Egizio che teneva the yarn dell’agnus europeo
(cordero o vello d’oro) e con il guinzaglio (catena di fedi) li conduceva, dopo il saccheggio (the sack), al sakr sakha o
sakr sadik, il SA per The Sick (sickness)
Il yerno, cioè the yarn, l’aurum vellus, la lana (vittima -laniata del pastor lanarius) era l’agnellino o la capretta marito
della mollis mulier, l’Europa (complesso di Edipo), mentre il Fallo, il socrus o el suegro per le reni e i fianchi di Molly
era il Fallo cirenaico alato o Aquila Rapace (to rape).
Nell’antica Grecia dire Σωκράτης significava dire socrus, cioè sugar o sucre per il sow.
La parola inglese sow deriva dal latino solvere, a sua volta derivante da -ἥλιος, -ειλυω o -ἐλύω, il Σάϊς del λύω e
del κρατέω (τήκω).
La democrazia significava κρατέω il δῆμος cioè il  ὠμός, -mus (-μῦς e -mos) o δαίμων presso la  (in spagnolo
los demàs, in latino alii, in italiano gli altri, cioè i Galli, Γαλάται, craterizzati o vulcanizzati in atri, νεκροί, presso la
.
Il Fetus nell’antico Egitto era il concepito legato con la fettuccia o il filetto ombelicale all’utero (V Ter o VVV Tre)
per il cibo cioè il feed elettromagnetico.
L’ombelico, nella lingua latina umbilīcus, nella versione greca, ὀμφαλός, era un termine crittato che significava falò
del feto (obligadus) con il feed dell’OM (l’ὄρος μάγνης era la Piramide elettromagnetica ὈΡΩ).
Nell’antico inglese to feed era fēdan, in Gotico era fōthjan, nell’antico Norvergese era fœtha, nell’antico Alto Tedesco
era fuotan (da cui fodder e foderare).
Il verbo video deriva dal greco φειδώ (misura), verbo composto da εἶδος (ἰδέα), forma, e φάος, luce.
Il φειδός era il παῖς, παιδός, il pes, pedis, il pet o feet ἡδύς alimentato (electric feed) in edicola (piccola εἶδος), nella
haedilia dell’Ades o Aedes, era la χίμαιρα αἴξ (AIX), trasformato in poto, φῶς, φωτός o foot γλυκύς per mezzo del
φάος o pharaoh.
EDICOLA
Lucus
Lugar
della
della
della
F
GLUKUS
D
video
fid
pid
bid
bind
χίμαιρα
crematio
cremaciòn
[ ]
Q
oido
ear
e air
primavera
τὸ ἔαρ, ἔαρος
odio
L’edicola della χίμαιρα è il forno di Al Khemi, cioè il forno alchemico dove la χίμαιρα era cremata.
Il forno era il πόρνος cioè il πῦρ N (nucleare) per il -ὀρνις (che riduceva le vittime in muclear cioè mucous lard o
μύκης, residuo del MY-καίω o MY-κλείς, detto anche γυμνός o -umma).
Qui il fornicator bruciava i πόρνοι cioè la pueritia nuda, che era “the infancy (the Feet or The Infantry) beared bare
and naked to the Bare for the Feast of The Nake or The Nike”.
Le vittime neòfite (νέα φυτά) o battezzandi (to bath), dopo essere stati battuti, angariati e vessati in vario modo, erano
messe nella nave o barca (ἡ ναῦς, νηός) ed uccise con il πῦρ, così come desumibile dal verbo περναω o
περνῶ derivante dal verbo περάω, dal quale originano la parola perno e il verbo inglese to pierce (erano catecùmeni οἵ
κατὰ οἰκουμένη, οἵ κατὰ οἰκία, κατὰ γῆ, οἵ γῆν, οἵ/αἵ χήνες del γαμέω o nubeo nubiano).
Il perno era l’onda elettromagnetica (πῦρ) che penetrava e bruciava le vittime ibernate o tibernate nelle νῆες dei
numerosi νᾱοί (nella martirologia cristiana la vittima è San Bernardo o San Berardo, nella ritualità animista africana
è Santa Barbara o Santa Clara).
Il perno significava per puer e puera finire in fer (in pharaoh) cioè in fire nell’inferno (purpurati ἐν πυρί).
Il Pontifex con i Sacerdotes (duoviri sacris faciundis), nel caso di sacrificio in altare o in tabula (tab), infieriva con il
perno (stiletto o chiodo) e la chiave (clavus e clavis, κλείς ed ἧλος) sia sulle parti ìnfere sia su quelle sùperne della
vittima (che rimaneva K-aper).
Una grande zona πόρνος era il Borneo dei Males Indocini (intus canem mala erant cremata).
Gli schiavi, infatti, erano condotti lungo tre direttrici geografiche: Americhe, Africa ed Asia.
La rotta verso l’Africa egizia di Brno e Berna (pornos e porne) dalla Γυνή Ευρώπη o Ἡ Πόρνη passava per l’Italia,
che era la Perna (Pierna) d’Europa con il ginocchio (γόνυ) su Roma, oppure per l’Illiria e la Spagna, con
destinazione Bari o Sibari Metaponto, che per gli arabi era Bèrbera, Barbar, Kabar o Barka dei Κάβαροι, Barrack o
Baracca, Casa o Ghaza di Giza (for the jeese).
La rotta verso l’Asia (hacia) dall’Europa di Brno/Berna transitava per Grozny, Ghazni fino ad Awan, il Wan Indù o
Vanus Intus, interno cioè al Cane-Porco indocinese (El Cuarto).
Cochino della Cocincina (India cum Sina)
La rotta verso le Americhe da Brno/Berna era duplice passava:
- da Rabat per le Canarie fino a Suruguayana o Sur Iguana (America del Sud), Area Can o Khan (Canaria).
- da Oporto per le Azzorre fino a Q-uba (Golfo del Messico) e da lì verso Noriguana (America del Nord), Norigua
o Noruega, Area Sura o S-Ur (Azurra o Azul).
Norig o Norway era The Way che conduceva gli schiavi del Noricum europeo a Noruega o Green Land, terra del
pianto (gray rain), Virgin Land, dove il granum (grain) virgo et miser era inviato in massa (messis) all’Homo
Virescens.
L’Homo Virescens o Vir era il Pyroman del Fire (l’uomo che e-vira, e-viscera ed “e-phyra”).
Per gli Scandinavi The Nor Way era il percorso (The Bering o The Bearing) che dalla Scandinavia, attraverso la
Terra Gronda (groen), raggiungeva l’Alaska e la Siberia, consentendo di sfuggire alla nazione Alaska (El Asco
Amerindo o Indocino) e agli autòctoni Falisco/Fescennini.
Era l’epoca dell’ecumenismo della martirizzazione (ϕαλλός e ἁμάρτημα), irradiato da Mars Ares o Mars Eros.
Mares o Male[x] era il Martello del Kairos, Σκαιρὶ Πύλαι o Σκαιὴ Πύλη: The Sky Flashlight.
In ogni continente del Pianeta i popoli della Scola Egizia, cioè della S Cola VVV o Cola del Serpiente (S Pente),
usavano praticare, dove in maniera organizzata e sistematica e dove in maniera più o meno primitiva, il X-ἀσκός o
Schedium (in spagnolo El Asco).
Nell’antica Roma era chiamato Fascis Lictor.
Fascis significava, per usare il binomio aggettivale latino ascius-scius, F-ascius cioè φά[ος]scius o φάος-Σκαι, cioè
fontana scintillante verso il Cielo o φάος-osco (f-osco e f-oschia).
Per i Greci il Fascio Littore era il φάος-Χίος o, in antico dialetto genovese, lo Scio, cioè la fuoriuscita dell’oro o
dell’ovo (jellow o gallow) dalla κόρη e κόρος, che si schiudeva (S-Χίος) come un fuoco o una fontana pirotecnica.
In una terminologia moderna sarebbe stato The Photo-Sky o The Snow-Ski, nevicata di nives per effetto del
ve(ninive).
Lo S-χίος poteva anche consistere nel semplice S-Χόρα (capitale dell’isola greca di Chio), cioè nello schiattare
(σχίζω), accorare e scorare l’Oro o Ovo con estrazione del suo Cor (M’acor o Makor).
La vittima, secondo la crittografia latina, passava attraverso tre fasi asciusfascius/sciusclausus.
Il sacrificando era ascius (candido, senza macchia ed asciutto), fascius o [fa]scius (illuminato, scintillante, sapente,
sapido, serapio, sabio), cius chiuso clausus (Claudius).
Gli Sciti o Sciiti erano la S[ciita]armata dello Shut (che in Osterreich significava Schütze Tirol, cioè sues del tiro e
ledo o tirolesi del Turl, in Ukraina ustaša, cioè sues dell’ustus ed assa, combustion and ash, N-azarìa).
Il Fascio Littore, Fascis Lictor o Lighter Bondage, era il Culleus/Uter, il “sacco” nel quale si rinchiudevano vivi i
parricidi per la necatio o adnecatio.
La parola latina uter equivale ad otre, che oltre a significare sacco, assume il significato di Tre O, pittogramma del
tubo OOO dove si realizzava l’ocre, cioè la cremazione dell’ocra gialla (O-crema).
Questa era l’Oxen ra[ys], in greco l’O-χήν ρα, cioè la vittima Oca giustiziata in sile (sil, silis) cioè mediante il S
filum o gli S filis.
Una versione analoga all’Uter era la Lectigal e la Vectigal (veho et vexo).
I parricidi giustiziati con il Fascio Littore non erano solo e semplicemente i filii familias assassini del pater familias,
bensì i prigionieri delle popolazioni nemiche, sconfitte e conquistate, che in passato avevano compiuto stragi immani
di Romani o Auri Homines (Auromen, OroMen, Oromani o Galli).
Essi erano considerati Paria, Parisii, Parsi, cioè discendenti dei Patres parificatori di Isis, Islam(b) o Islam(abad).
Islam significava infanticidio e barificazione in igno presso la V-igna o Vinea, come può essere desunto dai verbi:
pario, păris, peperi, partum, părĕre; partŭrio, partŭris, parturii, partŭrīre; enitor, ēnītĕris, enisus sum, ēnīti.
Nell’antica Grecia il Fascio Littore era chiamato Σκαιὴ Πύλη e derivava dal congegno egizio dell’ὠόν, ᾠὰ  oo
Gli Indocini delle Americhe erano anch’essi “baristi” o “barristers” del Sìbari e praticavano la Siberìa, derivante
dalla Tiberìa egizia.
La Tiberìa dell’Islam (taberìa, tiburìa, tiberìa) era la I-berna-zion o A-sidera-zion degli (Slavi Galli Boi) nel
Laboratorio del Labor e della Labes: LYBIA.
Islam significava εἰς λαμβάνω, cioè βαίνω all’Estonia, il Bainato (Banato), cioè il B-ayn o B-Cayn, l’Albanìa
(Ἀλβανία), a prendere the lambs o the gauls per accenderli come lamps (lampi o relampagos) oppure per
immergerli nel bagno (nel baño, al-bano cioè nel Vanus o Bath) oppure per amputarli (lama) in Elam o 
Elam era la stessa Ελλάδα delle lampade o lambdas: ΕΛΛΑΔΑΣ.
Per brevità poteva essere chiamata Ελλάς (Elle), essendo la lettera Lambda o Lab.da una sintesi dell’essenza
dell’Egitto e della sua Ελλη-νική o Allah Akbar. 
L’Estonia, che nella storia moderna significa Est Europeo, ai tempi di Roma era l’Extensio d’Europa.
Era tradizionalmente così chiamata perché dall’esteso territorio anglo-tedesco, sin dall’età Egizia, venivano attinti gli
schiavi per il TEN o ZEN (africano o cinese).
Ten significava era un’abbreviazione di Eston cioè εἷς Aton o Athen.
Eston significava:
- εἰς Aton o Athon cioè at the Hon (G-hondwana, India Anteriore rispetto all’India Posteriore all’Europa)
- εἰς Aten o Athen cioè at the Hen (England)
- εἰς Atun o Athun cioè at the Hun (Hunnan o Hungary)
Then
the Hen
Brno/Berna
Ton
Estonia
Ten
Brit milànen
A
A ten
the Hun
thunder
Hong Kong
Riga
the Honce
LLL
Tundra
Varna
GONG
II
JB Jibraltar
Mar/Mer
εἷς, μία, ἕν
Egitto
Xinai
Berna è Caberna o Caverna
The Cave of the Earn è il P Perno
dei pueri e delle puerae che vanno (βαίνειν)
all'In-pher-no o all'In-Phor-no del PY-Porno o PY-Phorno
β-αίν-ειν
ovum
ova
ovini
Piramide Perno e K E (Kave of
the Earn o τὸ ἔρνος)
Mandala of Vajradhatu
XIN
XINA
AYN
HUN
ayn - eye
ayno
οἶνος
La coppia di termini Otre/Ocre dell’Vter è caratterizzata dal cambio della consonante T in C all’interno della parola
Ore, ablativo di Os, Oris (Osiris).
Os, che in latino significa orificio, apertura, bocca, è il Sole, mentre preceduta dalla H è l’Ora del Sole od Orologio.
L’Orologio era l’Oro-logos del Sole o la Logica di Oro (to log on).
La τρῆμα (τρῆμα, ατος) cioè la ταῦ ρεῦμα o ταῦ ρώμη, il Sole Orificium o Foramen, Xre-ma o Xro-ma (crema o
quema), Trema e Trona (provoca terremoti e lancia folgori), se catturata con la χείρ, χειρός (χ-ρώμη).
Il Sole è Orificio e Lucifer/Lucifor perché emana luce d’oro e perché consente la produzione di Energia (ἐνέργεια)
Regina (ῥεῖν), capace di distruggere l’intero Pianeta.
Il concetto nell’antichità era espresso dal numero zero, in spagnolo, cero, in arabo zephirum, in ebraico sephira o
sephirot, in latino cephirum, cifra, in greco μηδέν (nulla).
In arabo significa Medina, cioè μη δύναμις cui corrisponde mullah.
Cephirum o zephirum, in particolare, significa luce del πῦρ πυρός (fire), Lupur o Lupus (Lupurk o Lupuercus era
definito chi utilizzava tale energia per fare stragi immani di pueri e puerae).
Il Sole è:
THERMO Θερμός
TH ERMOS
TH EROS ἔρως
KHERO Kαιρός
KHERMO
KHREMO ἔρημος
ἐνέῥ[]εῖν
ἀνήρ ῥεῖν
deserto
XHERO είρ, χειρός Cero
XERMO
XREMO
desertifico (a zero)
Ίκαρος era il sistema tecnologico CAR progettato e realizzato in Egitto per sfruttare l'energia solare, composto da
Piramidi, Obelischi e Dischi Aton di superficie.
È un crittogramma che nasconde χείρ, χειρός, mano, a sua volta crittogramma di χ-ρώμη cioè καιρός-roma
La mano con le sue 5 dita rappresenta l’energia che promana dalla Stella a Cinque Punte

perché il numero 5 è la S del Sole (Star) ed è il simbolo delle sue emissioni, ma è anche il numero della Piramide a 5
angoli.
Z ἔρως
N ἔρως
ἡ γαστήρ, γαστρός
Gaza τ-ρέω
τρῆμα
tao
ZERO
NERO
ἀνήρ
Pyray-m
Pyray-misraym
SISTEMA CAR o (KAPPA)
Cairo
Ίκαρος
DAIDALOS
μα Δία !
Filetti
xre/xro
Xros
to cross
ra
X
ra
αδελφοί
filiera
φίλοι
φῐλίᾱ
Ίκαρος figlio di
Δαίδαλος
Ναύκρατις
car
ra
ra
ra
DAID
ALS
DAVID
ar
ar
ar
Il sistema Icaro funziona come il Sole, sia la Piramide,
sia i filari di Obelischi, sia i Dischi Aton di superficie
La Iguana o Icuana era la penisola dello Yucatàn, somigliante ad una Iguana, ma il significato reale di Iguana era
Igual Paraiso (Par-ἴσος, Parisium, Barisium), Equalis Aequus Aquilius per la Yov κατάvη (κατανέω), con la
medesima Quema Alquemica Egizia e Cinese (Iguals = Gauls).
Nella pittura parietale egizia che segue la vittima è in χίμαιρα cioè in αἴξ, αἰγός (climax)
Oìan y Veìan El Reloj de la Locura
Miscela Pentrite con Yellow Cake della Nigeria
AIX, , MY o VTER
Ai lati dell’edicola si notano i due orecchi  della corrente K-ὄρος [X]
Essi sono the ears della ἔαρ, cioè della capretta primavera in tears for fears.
La primavera è ἑ[τ]α[ί]ρ[α], ἔαρ ἑταίρα in αίρ K-αιρ-ός o K-αιρ-eNe cioè in Nux (Nucis) Nuc-leare (Pitcairn).
L’insieme delle ἑταίρα, l’Eterìa, era l’Eire in Cyrene (rehenes del ῥήν, ῥεῖν, PHN o πεντα di Κυρήνη) di al-Qāhira o il
κάχρυς nei silos di Αλ-Καχίρα (El Cairo).
L’Egitto era Il Feudo della Faida - The Feud - Au-Fidene degli Au-Fidenates.
Gli Aufidenas o Aufidenates o Pentri erano il popolo Afro del Pente o Pentalfa, il popolo dell’aufero (nella
toponomastica sannita Venafro significa Venuti dall’Africa per l’Auferre o αῦς Ferre).
Erano sadici e punici che amavano penetrare le vittime e infliggere the Pain del Pin T (+) e del Plinto (pinze  in
linteum).
To pain deriva dal latino punio e to paint deriva dall’usanza dei Punici o Poeni di imbrattare i loro corpi ed i loro
vestimenti del sangue delle vittime, to paint themselves red).
In Egitto si uccideva con l’Aura Fides o l’OO Feed (Aura Mazda + Pentrite o Nitrito o Nitron).
La Faida di Alì Fidenate (Alifè, Alìfez, Alifelix, Aliphir o Alifire) era una faida di tipo razziale e consisteva nell’infeudare o in-fetare i Feet dell’Eire (οἱ/αἱ παῖδες) cioè perseguitare sin dalla radice la razza aria (Raìs o Ra –Is).
L’V ter è un’alfabetizzazione del simbolo dell’energia radiante Sion .
Nell’antichità era conosciuta anche come VITE o VITEL(IU) e nella lingua inglese e spagnola i vocaboli che
designano la vite con filettatura a spirale, cioè screw e tornillo, furono coniati in riferimento alla S-Crew destinata al
Torn, il T-Horno o Horno del Tau (the crew era la tripulaciòn per la tribolazione di Trìpoli o dei Tre Poli oppure la
Ciurma per la Nave).
Il Φαίδων, il Fedone o Foedus era il patto dei φίλοι finalizzato al to find/to bind The Feet vale a dire οἱ/αἱ παῖδες, da
condurre a The Feel, il Felino con il branco dei suoi Felini.
Ma non di Leoni si trattava bensì di assassini con il Filo o, per meglio dire, con il Filetto, cioè il Filo Elettrico.
L’insieme dei Filetti erano The Feelings, i Fili della Rete Elettrica in Gasa, Gaza o Giza (Casa Filadelfia degli Adelfi).
I παῖδες erano i bambini o pampini di Bacco il Vignaiolo, i πόδες (πός) o Pedes (Pes), The Pets, i Pedoni-Fanti, i Petos
e le Petas (Pètali del Fiore di Cu-Pidus o Petardi in ).
Venivano prima catturati dagli Adelphi o Amici, quindi relegati in Insula, per essere infine legati con i fili elettrici
(filetti) all’Uter VVV o Alvus Mater e da qui alimentati (alo ălis, alui, altum, ălĕre e alvus).
Il Foedus Romanus consisteva nell’accordo per combattere The Foes of God, le Fobìe di Dio (Deus o Zeus), che
discendevano da Φόβος il Foetidus.
Il Fedone di Φόβος, il patto del Faraone con i felini di F-Elix di Monte Elicona consisteva, al contrario, nella
persecuzione spietata (feeling) degli Efebici di Febo Apollo.
Si chiamarono i Figli della Vedova (Viuda) o Figli di Iside i discendenti dei bianchi sterminati nel Feudo per la Faida
(Feud), organizzatisi in sodalizi segreti che, nel corso dei secoli, assunsero diversi tipi di nomi a seconda del contesto
storico-geografico.
I felini erano ferini, cioè ferae, fiere che amavano le Feriae per infierire (fierce, pierce, pie, puer, πῦρ).
Si trattava di Fiere Campionarie, cioè Fairs o Fêtes for the Championship nello Scempio delle Fairies o Hairs
(Queens o χήνες).
La Fede è l’anello dell’unione coniugale e rappresenta la catena infrangibile che lega l’uomo alla donna (coniugio o
coniunctio), ma al tempo stesso l’unione dei gameti che danno origine al feto.
Nelle nozze ierogamiche egizie la donna è l’ὠμός γυνή, l’omogeneo, o la mollis mulier (γυνή).
L’ὠμός γυνή era vittima dell’ὠμός, l’homo-slem/homo-slim che nella Cama dei Camiti trasformava in l’o-μῦς in
ὠμός[γυναικος], ὠμός-lemus o ὠμός-limo (larva).
La mulier è Eva, schiava Gamete della G-Umma, trasformata in Cum o Gum che fuma (fumus) ed humus (spagnolo
humo), ciò che resta del Focus (F.humus): questo era The Game with the Gametes.
I Lemures nella religione romana, celebrati nelle Lemuria, erano i galli sterminati presso Le Mura Egizie (Mura,
nella toponomastica italiana Altamura) ed erano chiamati anche Lemovici, cioè limoni victi in L[uxor] Moenia o
Limen o, in inglese, Li-Moons won in the Kiddie Cage (victi=wicked) e trasformati in Limonea (Limonade, Limo
dell’Ade o Hades Lemon).
- fealties al Far (Pharao), cioè fees di fairies per il peas-pie.
L’enorme traffico di Fairies era il Fees-Spoil cioè The Pelt-Spoil o, semplicemente, The Spelt: nella toponomastica
italiana il nome della città di Spoleto ricorda il fenomeno, ma il toponimo simbolo dello Spoglio, Peltuinum, fu dato ad
una cittadina romana che sorgeva nei pressi di Prata d’Ansidonia e di San Pio delle Camere, circonvicina all’Altopiano
delle Rocche, in relazione a Peltuinum o Belluinum, cioè Yoshua il Nazareno, sepolto in Avello (Augello) o in Aquila
Romana (vedi il termine fee su www.freedictionary.com ).
- penalties a Pan (Poenus), cioè παῖδες per il παιών o παιάν o paeana (pavo, gallopavo o turkey).
- homages di maggese (mais de mayo, fallow, fallow o fealh) per il Mago Maya, The Might of the Light.
Tutto ciò costituiva la Bellezza, la Pulchritudo, τὸ καλόν, The Spelt (Far, farris).
La parola inglese allegiance, antico anglosassone ligeance, deriva dal verbo latino adlĭgo, adlĭgas, adligavi,
adligatum, adlĭgāre e dal verbo greco λέγω (verbo correlato a λείχω e lingo, lingis, linxi, linctum, lingĕre, σφίγγω e
δέω).
La legatura era prodromica, cioè precedeva il δρόμος delle lingue di fuoco all’interno dell’ancus, che era il cerchio
quadrato o la quadratura del cerchio.
La parola latina ancus (nome del Re Ancus Marcius), che significava ancino o uncino, era presso gli antichi Egizi
l’angolo giro dell’energia elettromagnetica: lag/leg + N = langu-lux  lanku-lux  an-curo, ciro, giro, coro, currus, el
cairo (Eliphas cioè il Fans, l’Infante in Elix del Cairo).
Nel cerchio del Cairo era inscritta la vittima, tormentata con le lingue o lance elettromagnetiche, prodotte dal lincus,
cioè dal link all’anx (l-anx)
~

Domus o  Home dell’Homo
La vittima era collocata in incudine o anx-ur.
El Cairo era utilizzato per il γέρων.
Dal vocabolo greco sono nati il verbo languire e i termini anguilla ed anguish, equivalente allo spagnolo congojo.
Nella lingua araba l’Ankh è l’Ancira o Ancyra (Ankara) per l’Ancilla (fanciulla filo-sofia), l’Egira, cioè l’angolo giro
elettromagnetico generato dall’apparato tecnologico in uso presso gli Egizi per produrre Ciliegie Oscure o Cori Neri.
La Ciliegia Cuore Nero o Rosso-Nera era presso i Musulmani il Quran nella Kaba o Quba, nella lingua gaelica The
Corn in The Tube, in quella latina il Cornicen in Tubicen).
Nella lingua latina l’Ankh Egizia, come detto, corrispondeva all’Ancus o Angelus o anche alla licentia della satura
lanx o satura menippea o atellana (vedi la terminologia latina composta dai prefissi anc- e ang- e vedi l’ebraico ana, il
greco ἀνὰ, i vocaboli agna e anas).
Le ciliege erano gli ostaggi per ciliciare e ciliegiare, erano pueri et puerae:
- leggeri per la lex, legis (-leggieri di Leggiere o di Leggiero).
La lex del festina lente era per il Sacerdos: <<Ligo laqueo id est crucifigo in cuadro tres-res: testa et testiculi aut ova
et avis postea figo hastam et igne frigo, igitur tragula strangolo>>.
Le Tres Res o Troia divennero nell’organizzazione militare romana, per contrapposizione, i nomi di tre classi di
legionari veterani:
- Triarii
Erano militari scelti o veterani.
Gli Imperatori Traianus e Adrianus, conformemente alla tradizione storica del Lapis Niger che fu all’origine della
fondazione di Roma, vollero fregiarsi di nomi emblematici derivanti da Troia o T-roja (si potrebbe dire che essi furono
Crociati ante litteram).
La T-roja, il -ρόδον o ἐ-ρυ-θρός era Τροία καὶ ῎Ιλιος (῎Ιλιον), cioè T-ῥέω e I-λύων, λύουσα, λῦον.
ῥέω καὶ λύω
λύω καὶ ῥέω
lux cairea
lux del Cairo
y
Upsilon F
rogum, rogi
I
I+Y=
Ypsilon
f
O
O
O
O
ro-gum
rein
ἔρως
ὅλος
Fita Ѳ
capovolgere la U o la Y sulla
Y
φύω
φυτός
φύσις
Il Fuso
Il Feto
- Hastati
L’hasta era il ρίξ, τριχός, the sadic stick usato congiuntamente al circuito elettrico, composto dalla pila o generatore e
dai fili τρίχες.
Funzionava come i comuni circuiti elettrici ma le sigle ON/OFF erano invertite
OFF  + ON  =
reo
In O cioè in O-Phi-los il circuito è chiuso (off) con la (Ke)Opila e circola corrente
In ὄνϑ (onto) il circuito è aperto e la corrente non circola (la vittima è ontica cioè bloccata ma vitale)

X OJO
Il trix è il filo del frix (φρίξ e φρίσσω) che consente di friggere (to freak).
La theta ϑ è il presupposto della zeta Z, simbolo dell’energia elettrica e della Fòlgore di Zeus.
Gli hastati egizi erano quindi hastati frigi e l’Egitto stesso era la Frigia (oltre ad essere la Licia, la Cilicia, la
Cappadocia, la Syria, la Palestina etc.).
- Principes
Princeps era il crittogramma per riferirsi al κεφαλος, procedura in cui puer e puera erano uccisi mediante le Chele, cioè
anelli e fili elettrici, e il Falò, lo Stick Zec o Z-electric Stick:  ἤλεκτρος στιγμή o Zealot.
In Egitto la centrale energetica era Ηλεκτρα, Ηλέκτωρ o Helix (The Ellipse), il suo proprietario era il Faraone e la sua
funzione era quella di estinguere l’Eire (Stynx o in latino Stix, Stigis, in greco Στύξ, Στυγὸς).
Nella lingua inglese to extinguish è verbo derivante da extinguo, verbo latino composto da ex + tendo e teneo.
Da teneo derivano then(k), thank, think, thing, vocaboli in cui il gruppo consonantico TH equivale a , come nel
tedesco Danke e Danzik, parole che in origine significavano Deutch, Dutch, Danish ἄγγελοι (Angiou o Agnou) presso
-ang, Dan-Zig o Dan-Zik.
STIGMA
STIGMH
Il Falò o Faro era anche The Giant Seaport Lighthouse, come si deduce dall’aggettivo greco ἔφᾰλος, che significa
costiero.
La ἡ ἔφᾰλος γῆ è la costa dell’Egitto, perché la ἡ γῆ è per antonomasia l’Egitto, ma al tempo dei Greci è γῆ acefala
cioè senza K-ἔφᾰλος o Key φαλλός, che era il Fallo del καίω (l’Egitto era la χήν γῆν).
Era costruito su di una Key o Cayo (il Cayo o Cairo maggiore al quale si aggiungevano altri Cayos Menores γαῖ)
antistante Alessandria ed era capace di bruciare eventuali navi ostili od eventuali armate nemiche provenienti dal Sinai,
come lascia intendere il nome della città di Ismailìa, che significa Is May Light o Iς ἁλς (i Sali marini sono le onde
elettromagnetiche che bruciano e le Ali del Serpente, cioè le Piramidi).
I principes, i primi capites o primi pili (imberbi o intonsi), erano collocati nella lettiga con gli arti e la testa bloccati ed
elettrificati.
Il britannus princeps era The Prince cioè The P[r]ince[r] Prawn in the Cape[s]
The cape (la cappa) era <<a sleeveless outer garment fastened at the throat and worn hanging over the shoulders>>
(www.thefreedictionary.com ), ma era al tempo stesso The Cap (il cappello sul capo, sulla testa, the helm o hiems).
La Festina la gestiva Ἥφαιστος o Ἇφαιστος (Paestum), l’uomo del φάος e del παῖς, corrispondente a Vulcanus, il
Vulgus Canis (Lu Pulgus, Purkus o Burgus), la fiera che infieriva sul Pullus.
Ed era Festa Tenuis (Feast thin) sugli Entes del Vallum o Valentes (il Vallum era il territorio della Vallonia e quello
trans-Vaal).
Gli Entes, portati schiavi al Vallum (The Wall o Piramide), erano (va)lentes <<ad vallum ientes>> e, quindi, valligiani,
valletti nelle mani di valvassori e valvassini (valva assassini o assassini ad sexum, valva assyri).
I Romani li chiamarono prìncipes del pallium o della pallida παιδεία, irretita nella logica aberrante del pallidusluridus.
La gestiva il Vir Cultor o Virgo Ultor (The Kaelt, The Gael o Celta), l’Homo Mars Ultor di Virgulti o Vir-j-ustus (Il
Giudeo).
Valente nell’antica Roma significava nemico del Vallum e della Fossa dei Leoni (La Fovea, il -elix o l’H-elix dove
finiva ὁ φῶς φόρος, la tassa o il gizeh, il tributo o the t-ree imbued).
Il crittogramma della law/low è TH OOV (The Love).
Il priest procedeva al fasten del prithee (I pray thee Priest, piety), legando le three eggs (gonads and head), il tree
(body o boda), secondo lo schema four, adatto cioè al forum o fur, o schema cat legs (arms across).
Procedeva quindi al ree cioè al ρειν (a regnare o dominare con -ριγος θρίξ τρισσός πέριξ, era lo strumento del
Regnus Uno 1, Regno Unito o Reino Unido).
The Body of the Bud era per il boia o boa o abbot (abbo  o babbo, abba o πάππας) the Buda, the Putra, la Boda
della Bota o della Puta cioè dell’Europa.
La victima Buda, cioè la victa M-air o victa M-aria, prima dell’esecuzione era sadicamente intimidita ed umiliata:
essa entrava in fear feel per l’awe-foul pin-feel, il ῥεῦμα-pen o pin-foul-pain che veniva usato per provocare blemish
flaws sul fowl (fallo e uova).
La parola inglese deer è nata come palindromo della sigla reed, da cui deriva red cioè rete rossa
collegata al ροή.
Il deer, cervo-servo, rimaneva impigliato nella rete o graticola, dove “arrossiva” lentamente
(Graticola di San Lorenzo).
La Red apparteneva al Red-emptor, cioè al Redentore e Pastore del Deer, animale che, con le sue
corna ramificate, è l’allegoria zoomorfica della rete elettromagnetica e dei suoi effetti.
The Heaven era I Ape N o I Ave N e al tempo stesso la Vittima Heaven.
In spagnolo The Heaven è il pàn-p-hilo o cerilla (il panfilo dei pampini).
Nella toponomastica arbëreshë The Body of the Bud per la Boda è Voivodina.
- lievi, leves, lieviti o leviti per il lift della life, cioè ingredienti fondamentali per produrre il λιπαρός di Alì-fe (λιπα ἁλς
φ o λιπαρός).
- leaves per il pergolato che dava la vita ai V-itali, i V-ituli del Vit-elio o della Vit-H (YOVH: you ἑταίρα o ἑταῖρος in
H)
YIOI
υἱός o κόκκος
- glevi per i grevi cioè γῆ leavers portati alla γῆ lobi, terra dei lobi egizi e delle zolle con le porche satolle, cioè terra
delle graves (reticolato di cellette), dove la S-clavis, la chiave del Serpente, li trasformava in lava di larve negli arva o
alveari (reticolato di cellette o di alvi o di uteri per il λιπαρός o στέαρ, utilizzato per il λιλαίομαι dell’ἔαρ o lilium
candidum).
I Leviti erano ostaggi, cioè ostie per il tag o tago, prelevate da Ci.Li.Gi. cioè dalla Cilicia, la φ-lander, per essere
sottoposti Cilicio delle Fiamme del Vallum (Piramide), dove diventavano Fiamminghi (Flamish) o Fiandres, cioè
φ[ῶς]ἄνδρες.
Liegi o Liege deriva dalla radice Lig-, compartita da ligare e light (lux) e significa LI Egida o L-Egida.
L’Egida era il simbolo del potere della Lega del $erpente e del Leone, necessario a garantire l’Eccidio del κύτος ἐκ
Κύδων.
Κύδων è la terra del Cydon, Cydnus o Cycnus cioè l’Europa in tutta la sua estensione fino alla Russia, da dove i Cigni
Bianchi venivano portati schiavi in Χθονίη Γῆ o χώρα di Aton.
In latino cigno è olor, oloris.