F F Fahrenheit (scala di temperatura); farad; fertilità (plasmide); campo visivo; fluoro; formula; French (scala); fenilalanina. F faraday; forza. F1, F2, F3, ecc. generazione filiale, con la generazione specificata dal numero riportato come pedice. f femto-. f frequenza (2). F e R forza e ritmo (del polso). Fab [In. fragment, antigen-binding] originariamente uno dei due frammenti identici ciascuno contenente un sito antigenico legante, ottenuti mediante scissione con papaina della molecola di immunoglobulina IgG; ora generalmente utilizzato come aggettivo in riferimento a un “braccio” di un qualsiasi monomero di immunoglobulina. fabella pl. fabellae [L.] osso sesamoide fibrocartilagineo riscontrato occasionalmente nel muscolo gastrocnemio che si articola con il femore. faccetectomia asportazione della faccetta articolare di una vertebra. faccetta piccola superficie piana su di un corpo duro, come su di un osso. faccia 1. parte anteriore o ventrale, del cranio che va dalla fronte al mento. 2. qualsiasi parte o superficie di presentazione. f. a luna piena, vedi sotto facies. FACD [In.] Fellow of the American College of Dentists: membro del collegio americano degli odontoiatri. -facente suffisso [L.] che fa, che causa il divenire. fachite infiammazione del cristallino. faci(o)- prefisso [L.] volto. faciale pertinente a o diretto verso la faccia. facies pl. faccia [L.] 1. volto. 2. superficie; il versante esterno di una parte del corpo o di un organo. 3. espressione (1). f. a luna piena, faccia tonda, dovuta alla deposizione di grasso nelle guance e nelle regioni temporali, osservata nella sindrome di Cushing. f. da elfo, caratteristiche facciali (occhi distanziati, orecchie a impianto basso e irsutismo), che si osservano nei bambini affetti da condizioni congenite come sindrome di Donohue e sindrome di Williams. f. di Potter, caratteristica espressione facciale osservate con la sequenza dell’oligoidramnios, che comprende naso appiattito, mento retratto, ampio spazio interpupillare e grandi orecchie a impianto basso. f. leonina, profondamente solcata, con aspetto simil-leonino, riscontrata in alcuni casi di lebbra lepromatosa e altre malattie associate a edema facciale. f. parkinsoniana, viso immobile e inespressivo simile a una maschera con ammiccamenti rari (fissità dello sguardo) patognomonico del parkinsonismo. facilitativo in farmacologia, indica una reazione che nasce come risultato indiretto di un’azione farmacologica, come lo sviluppo di un’infezione conseguente a un’alterazione della microflora normale dovuta a un antibiotico. facilitazione 1. accelerazione o assistenza di un processo naturale. 2. in neurofisiologia, l’effetto di un impulso nervoso che agisce attraverso una sinapsi e che comporta un aumento del potenziale postsinaptico degli impulsi susseguenti in quella fibra nervosa o in altre fibre nervose convergenti. faciobrachiale relativo a faccia e a braccio. faciolinguale relativo a faccia e a lingua. facioplastica chirurgia plastica o ricostruttiva del volto. facioplegia paralisi facciale. facoanafilassi ipersensibilità verso la proteina del cristallino oculare indotta dalla fuoriuscita di materiale dalla capsula lenticolare. facocele ernia del cristallino dell’occhio. facocistectomia escissione di una parte della capsula del cristallino per cataratta. facocistite infiammazione della capsula del cristallino. facoemulsionamento metodo di estrazione della cataratta nel quale il cristallino è frammentato tramite vibrazioni ultrasoniche e simultaneamente irrigato e aspirato. facoerisi rimozione del cristallino nella cataratta mediante aspirazione. FACOG [In.] Fellow of the American College of Obstetricians and Gynecologists: membro del collegio americano degli ostetrici e ginecologi. facoide a forma di lente. facoidite fachite. facolisi decomposizione o frantumazione del cristallino dell’occhio. facolitico, agg. facoltà 1. normale potere o una funzione in particolare della mente. 2. istituzione di apprendimento. facoltativo non obbligatorio; relativo alla capacità di adattarsi a particolari circostanze o di assumere un particolare ruolo. facoma amartoma tipico delle facomatosi come la lesione sentinella della sclerosi tuberosa. Vedi anche tuber. 300 Dorland_Lettera_F.indd 300 22/05/12 14:13 facomalacia rammollimento del cristallino. facomatosi parte di un gruppo di anomalie dello sviluppo, congenite ed ereditarie, con coinvolgimento selettivo dei tessuti ectodermici; principalmente la cute e il sistema nervoso centrale. facometacoresi dislocazione del cristallino. facosclerosi indurimento del cristallino; cataratta dura. facoscopio strumento per esaminare le modificazioni di accomodazione del cristallino. facotossico che esercita effetto lesivo sul cristallino. FACP [In.] Fellow of the American College of Physicians: membro del collegio americano dei medici. FACS [In.] Fellow of the American College of Surgeons: membro del collegio americano dei chirurghi. FACSM [In.] Fellow of the American College of Sports Medicine: membro del collegio americano per la medicina sportiva. FAD [In.] Flavin Adenine Dinucleotide: flavin adenin dinucleotide. fae- per parole che iniziano in questo modo vedi quelle che iniziano con fe-. fagedena ulcera che si espande rapidamente e causa croste sulla pelle. fagedenico relativo a o caratterizzato da fagedena. -fagia suffisso [Gr.] ingestione, deglutizione. fago batteriofago. -fago suffisso [Gr.] che fagocita o distrugge. fagocita cellula in grado di ingerire microrganismi o altre cellule e particelle estranee come i microfagi i macrofagi o i monociti. fagocitico, agg. fagocitolisi distruzione dei fagociti. fagocitolitico, agg. fagocitosi endocitosi di microrganismi o di altre cellule e particelle estranee da parte dei fagociti. fagocitotico, agg. fagosoma vescicola provvista di membrana all’interno di un fagocita che contiene il materiale fagocitato. fagotipo tipo fagico; vedi sotto tipo. falang(o)- prefisso [Gr.] falange o falangi. falange 1. osso di un dito della mano o del piede; il pollice e l’alluce ne hanno due mentre tutte le altre dita di mano e piede, tre. 2. una di una serie di tavole che sono disposte in fila e compongono la membrana reticolare dell’organo del Corti. falangeo, agg. falangectomia escissione di una falange. falangeo relativo a una falange. falangite infiammazione di una o più falangi. falce struttura a forma di falce. f. cerebrale, piega della dura madre nella fessura longitudinale che separa gli emisferi cerebrali. f. del cervelletto, piega della dura madre che separa gli emisferi cerebellari. f. inguinale, espansione laterale del Dorland_Lettera_F.indd 301 fantasia margine laterale del retto dell’addome che si fissa all’osso pubico. falciale relativo a una falce. falciforme a forma di falce. falcizzazione sviluppo di cellule falciformi nel sangue. fallectomia penectomia. fallico relativo a o che ricorda un fallo. fallite penite. fallo 1. pene. 2. rappresentazione del pene. 3. abbozzo del pene o clitoride che si sviluppa dal tubercolo genitale. falloidina veleno esapeptidico estratto dal fungo Amanita phalloides che provoca astenia, vomito, diarrea, convulsioni e morte. falloplastica chirurgia plastica del pene. falloppioscopia visualizzazione endoscopica delle tube uterine usando un approccio nonincisionale transvaginale e transuterino. falsificazione che giace. f. retrospettiva, alterazione incosciente di esperienze passate per conformarsi alle attuali necessità emozionali. falso 1. inganno; imitazione fraudolenta. 2. non genuino; fraudolento; caratterizzato da falsità. falso negativo 1. denota il risultato di una prova che esclude erroneamente un individuo da una categoria. 2. un individuo così escluso. 3. un esempio di un risultato falso negativo. falso positivo 1. denota il risultato di una prova che assegna erroneamente un individuo a una categoria. 2. un individuo così categorizzato. 3. un esempio di un risultato falso positivo. famciclovir profarmaco del penciclovir utilizzato nel trattamento di herpes zoster, di herpes genitalis e di herpes simplex mucocutaneo nei pazienti immunocompromessi. fame desiderio invincibile come per il cibo. f. d’aria, respiro di Kussmaul. famiglia 1. gruppo di individui che discendono da un antenato comune. 2. sottodivisione tassonomica subordinata a un ordine (o a un subordine) e superiore a una tribù (o a una sottofamiglia). familiare presente in più membri di una famiglia rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare dal caso. Cf. genetico. famotidina antagonista del recettore H2 dell’istamina che inibisce la secrezione gastrica acida; utilizzato nel trattamento e nella profilassi dell’ulcera gastrica o duodenale, della malattia da reflusso gastroesofageo, dei sanguinamenti superiori gastro-intestinali e delle condizioni associate all’ipersecrezione gastrica. fannia genere di mosche le cui larve causano miasi intestinale e urinaria nell’uomo. FANS farmaco antinfiammatorio non steroideo. fantasia sequenza immaginata di eventi che possono soddisfare i desideri inconsci o esprimere conflitti inconsci di un individuo. DEF 301 22/05/12 14:13 fantasma 302 fantasma 1. modello del corpo o di una parte di esso. 2. apparecchio che simula gli effetti in vivo delle radiazioni sui tessuti. 3. figura debole e sbiadita mancante della sostanza tipica della realtà. 4. allucinazione. eritrocita f., membrana eritrocitaria che rimane intatta dopo emolisi. fantosmia parosmia che consiste nella percezione di un odore in assenza di un qualsiasi stimolo esterno. FAPHA [In.] Fellow of the American Public Health Association: membro dell’associazione americana di salute pubblica. Far 1. farmacia. 2. farmaceutico. 3. farmacopea. farad (F) unità SI di capacitanza elettrica; capacitanza di un condensatore che rifornito con un coulomb fornisce una differenza di potenziale di 1 volt. faraday (F) carica elettrica trasportata da una mole di elettroni o da un peso equivalente di ioni pari a 9,649 × 104 coulomb. farcino vedi morva. faring(o)- prefisso [Gr.] faringe. faringalgia faringodinia. faringe gola; cavità muscolomembranosa al di dietro delle cavità nasali della bocca e della laringe comunicante con esse e con l’esofago. faringectomia escissione di parte della faringe. faringeo relativo alla faringe. faringismo spasmo muscolare della faringe. faringite mal di gola; infiammazione della faringe. f. streptococcica, grave infezione della gola che si verifica in epidemie di solito causata dallo Streptococcus pyogenes, con iperemia locale e talvolta essudato grigio e ingrandimento dei linfonodi cervicali. faringitico, agg. faringocele protrusione erniaria o deformazione cistica della faringe. faringodinia dolore alla faringe. faringoesofageo relativo alla faringe e all’esofago. faringomicosi ogni infezione micotica della faringe. faringoparalisi paralisi dei muscoli faringei. faringoplegia faringoparalisi. faringoscopia esame visivo diretto della faringe. faringostenosi stenosi della faringe. faringotomia incisione chirurgica della faringe. farmaceutico relativo alla farmacia o ai farmaci. farmacia 1. branca delle scienze mediche che studia la preparazione la distribuzione e l’impiego appropriato dei farmaci. 2. luogo nel quale i farmaci sono preparati o distribuiti. farmacista persona abilitata alla preparazione e alla vendita, oppure alla distribuzione dei farmaci e sostanze medicinali e fare prescrizioni. farmaco 1. sostanza chimica che influisce sui processi della mente o del corpo. 2. qualunque composto chimico usato nella diagnosi nel trattamento o nella prevenzione di malattie o di altre condi- Dorland_Lettera_F.indd 302 zioni anomale. 3. per uso ricreativo. 4. da somministrare come sostanza a qualcuno. f. antinfiammatorio non steroideo, (FANS) gruppo ampio chimicamente eterogeneo di farmaci che inibiscono l’enzima cicloossigenasi con conseguente diminuzione della sintesi di precursori di prostaglandine e trombossani; hanno un’azione analgesica antipiretica e antinfiammatoria. f. antireumatico modificante la malattia ([In.] DMARD: DiseaseModifying Antirheumatic Drug), classe di agenti antireumatici che si caratterizzano per la loro capacità di modificare il decorso della malattia, in contrapposizione al semplice trattamento dei sintomi. f. biologici, medicinali ottenuti da organismi viventi e dai loro prodotti che comprendono sieri, vaccini, antigeni e antitossine ecc. f.(i) d’autore, droghe di abuso simile nella modalità d’azione ad altre sostanze d’abuso più vecchie solitamente creata facendo piccole modificazioni chimiche rispetto a quella di partenza. f. orfano, che ha un richiamo commerciale limitato a causa della rarità della condizione in cui è usato come terapia. f. per uso ricreativo, sostanza psicoattiva, legale o illegale, usata per il piacere derivante dal consumo e non per necessità mediche. f. psicoattivo, f. psicotropo, vedi sotto sostanza. farmaco- prefisso [Gr.] farmaco, medicina. farmacoangiografia angiografia in cui la visualizzazione è migliorata regolando il flusso di sangue mediante somministrazione di agenti vasodilatatori e vasocostrittori. farmacocinetica azione dei farmaci nel corpo durante un lasso di tempo che comprende i processi di assorbimento, distribuzione e localizzazione nei tessuti biotrasformazione ed escrezione. farmacodinamica studio degli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e dei loro meccanismi d’azione inclusa la correlazione tra le loro azioni ed effetti con la loro struttura chimica. farmacodinamico, agg. farmacogenetica studio clinico delle variazioni ereditate nella natura delle risposte ai farmaci focalizzato su singoli geni. Nella pratica, il termine viene spesso usato come sinonimo di farmacogenomica. farmacogenomica studio di variazioni ereditate in molti geni, che impongono la risposta ai farmaci e il modo in cui queste possono essere usate per predire la risposta individuale a un farmaco. Nella pratica, farmacogenomica viene spesso usato in maniera intercambiabile con farmacogenetica. farmacognosia branca della farmacologia che tratta dei farmaci naturali e dei loro componenti. farmacologia scienza che si occupa di origine, natura, chimica, effetti ed uso dei farmaci; essa include farmacognosia, farmacocinetica, farmacodinamica, farmacoterapeutica e tossicologia. farmacologico riguardante la farmacologia o le proprietà e le azioni dei farmaci. 22/05/12 14:13 farmacologo specialista dello studio del meccanismo d’azione dei farmaci. farmacopea autorevole trattato sui farmaci e la loro preparazione. Vedi anche farmacopea americana. farmacopeico, agg. f. statunitense, vedi sotto USAN. farmacopea americana (United States Pharmacopeia; USP) un compendio legalmente riconosciuto di standard per i farmaci, pubblicato dalla United States Pharmacopeial Convention Inc. e periodicamente aggiornato. Include anche metodi e test per la determinazione di forza, qualità e purezza. farmacoterapia trattamento delle malattie con medicinali. fascia 1. tessuto fibroso che giace sotto la cute o riveste muscoli e vari organi del corpo. Parte, struttura oppure mezzo che unisce; per strutture anatomiche, vedi frenulo, tenia, trabecola e legamento. 2. in odontoiatria, sottile striscia metallica posizionata attorno a un dente o alle sue radici. fasciale, agg. f. adherens, la porzione del complesso giunzionale delle cellule di un disco intercalato, che è il corrispondente della zonula adherens delle cellule epiteliali. f. cribrosa, fascia superficiale della coscia che copre lo sbocco della safena. f. di Camper, strati adiposi della fascia sottocutanea addominale, superficialmente allo strato membranoso. f. di Scarpa, rivestimento profondo membranoso del tessuto sottocutaneo addominale. f. endotoracica, quella sotto il rivestimento sieroso della cavità toracica. f. extraperitoneale, strato sottile del tessuto connettivo areolare che separa il peritoneo parietale dalla fascia trasversale nell’addome e nella pelvi. f. extrasierosa, qualsiasi strato fasciale del tronco posto dietro alla fascia parietale ed esternamente alla fascia viscerale. f. faringobasilare, membrana fibrosa resistente nella parete della faringe, che si congiunge con il periosteo alla base del cranio. f. investente, uno strato di fascia che si estende internamente dalla fascia profonda e investe strutture quali i muscoli. f. lata, fascia profonda della coscia. f. parietale, qualsiasi fascia posta esternamente allo strato parietale della sierosa e fiancheggia le pareti di un organo cavo. f. profonda, una membrana fibrosa e densa fissa che riveste il tronco e gli arti, da cui derivano le guaine per i vari muscoli. f. superficiale, tela sottocutanea. f. trasversale, parte dello strato profondo più interno della parete addominale, prosegue nella fascia del lato opposto dietro al muscolo del retto dell’addome e la sua guaina. f. viscerale, termine generico che include la fascia posta immediatamente al di fuori dello strato viscerale delle sierose, insieme alla fascia che avvolge direttamente il viscere. Dorland_Lettera_F.indd 303 fasciola fasciare 1. trattamento che consiste nell’avvolgere un paziente in coperte o lenzuola o un arto in aciugamani, bagnati o asciutti caldi o freddi; altresì, le coperte o asciugamani utilizzati a questo scopo. 2. tamponare. fascicolare 1. relativo a un fascicolo. 2. fascicolato. fascicolato ravvicinato insieme o raggruppatesi in fasci o fascicoli. fascicolazione 1. formazione di fascicoli. 2. piccola contrazione involontaria muscolare locale visibile sotto la cute, rappresentante la spontanea emissione di fibre innervate da un singolo filamento nervoso motorio. fascicolo 1. piccolo tratto o grappolo in particolare di fibre nervose tendinee o muscolari. 2. tratto, fascio o gruppo di fibre nervose che sono più o meno connesse funzionalmente. fasciculus pl. fasciculi [L.] fascicolo. f. cuneato del midollo allungato, la continuazione verso il midollo allungato del fascicolo cuneato del midollo spinale. f. cuneato del midollo spinale, la porzione laterale del funicolo posteriore del midollo spinale composta di fibre ascendenti che terminano nel nucleo cuneato. f. gracile del midollo allungato, la continuazione nel midollo allungato del fasciculus gracile del midollo spinale. f. gracile del midollo spinale, la parte mediana del funicolo posteriore del midollo spinale composta da fibre ascendenti che terminano nel nucleus gracilis. f. mammillotalamico, uno spesso fascio di fibre dal corpo mammillare al nucleo anteriore del talamo. fascio raccolta di fibre o filamenti, come le fibre muscolari o fascicolo o fascio di fibre nervose. f. atrioventricolare, f. AV, fascio di His. f. comune, la parte indivisa del fascio di His dalla sua origine al nodo atrioventricolare al punto di divisione nelle branche di destra e sinistra. f. di His, fascio di fibre muscolari cardiache atipiche che connette gli atri con i ventricoli del cuore, costituito da un tronco e due branche; propaga il ritmo di contrazione atriale ai ventricoli, e la sua interruzione provoca un blocco cardiaco. Il termine è a volte utilizzato in particolare per denotare soltanto il tronco del fascio. f. di Thorel, fascio di fibre muscolari del cuore umano che collega i nodi senoatriale e atrioventricolare. f. mediale del proencefalo, gruppo di fibre nervose che contiene il tegmento mesencefalico ed elementi del sistema limbico. fasciodesi sutura di una fascia all’inserzione scheletrica. Fasciola genere di fasciole, che comprende la F. hepatica, il comune distoma epatico degli erbivori, a volte riscontrato nel fegato umano. fasciola pl. fasciolae [L.] 1. piccola banda o strut- DEF 303 22/05/12 14:13 fascioliasi 304 tura a forma di striscia. 2. piccolo bendaggio. 3. trematode. fasciolare, agg. fascioliasi infezione da Fasciola. fasciolopsiasi infezione da Fasciolopsis. Fasciolopsis genere di trematodi, che comprende F. buski, il più grande dei distomi intestinali, trovato nell’intestino tenue di residenti in tutta l’Asia. fasciotomia incisione di una fascia. fascite infiammazione di una fascia. f. eosinofila, infiammazione delle fasce degli arti, con eosinofilia, edema e rigonfiamento, spesso dopo un esercizio faticoso. f. necrotizzante, infezione necrotica fulminante producente gas delle fasce superficiali e profonde, che causa trombosi dei vasi sottocutanei e gangrena rapidamente invasiva dei tessuti sottostanti; più strettamente associata a infezione da streptococchi del gruppo A, ma spesso a infezione polimicrobica (batteri aerobi e anerobi). f. nodulare, una proliferazione benigna reattiva dei fibroblasti nei tessuti sottocutanei che interessa abitualmente la fascia profonda usualmente in giovani adulti. f. proliferativa, una proliferazione benigna reattiva dei fibroblasti nei tessuti sottocutanei, simile alla fascite nodulare, ma caratterizzata anche da cellule basofile giganti e dalla localizzazione nel muscolo scheletrico in adulti anziani. f. pseudosarcomatosa, fascite nodulare. fase 1. uno degli aspetti o degli stadi attraverso cui può passare un certo fenomeno. 2. in chimica fisica, ogni parte di un sistema fisicamente o chimicamente distinta omogenea and meccanicamante separabile. fasico, agg. cinque f.(i), nella medicina tradizionale cinese, gruppo di relazioni dinamiche (chiamate terra, metallo, acqua, legno e fuoco); che possono essere usate per identificare le relazioni tra i fenomeni. f. eritrocitica, fase del ciclo vitale del plasmodium malariae, nella quale i parassiti si moltiplicano nei globuli rossi. f. follicolare, il primo stadio del ciclo ovarico che dura dal termine della fase mestruale all’ovulazione e coincide con la fase proliferativa del ciclo uterino; è caratterizzata dallo sviluppo di un follicolo ovarico dominante. f. G0, specifico sottotipo della fase G1, in cui le cellule svolgono le loro normali funzioni ma non proliferano. f. G1, parte del ciclo cellulare che va dalla fine della divisione cellulare (fase M) fino all’inizio della sintesi del DNA (fase S). f. G2, fase di relativa quiescenza del ciclo cellulare, che va dalla fine della fase S fino all’inizio della divisione cellulare, durante la quale l’accuratezza della replicazione del DNA viene verificata e le sezioni errate vengono riparate. f. luteale, fase del ciclo ovarico, compresa tra l’ovulazione e la fase mestruale; durante la quale il follicolo ovarico si trasforma Dorland_Lettera_F.indd 304 in corpo luteo; corrisponde alla fase secretoria nell’utero. f. M, parte del ciclo cellulare durante il quale si verifica la mitosi; suddivisa in profase, metafase, anafase e telofase. f. mestruale, la fase del ciclo mestruale umano, successiva alla fase luteinica che si verifica solo in assenza di fecondazione. Il corpo luteo regredisce ed è espulso con la mestruazione e comincia lo sviluppo del follicolo ovarico che porta alla fase follicolare. f. proliferativa, fase del ciclo uterino, corrispondente alla fase follicolare del ciclo ovarico, in cui lo strato funzionale dell’endometrio viene riparato e prolifera durante la mestruazione. f. S, parte del ciclo cellulare, vicina alla fine dell’interfase, durante la quale avviene la sintesi di DNA; tra la fase G1 e G2. f. secretoria, fase del ciclo uterino, corrispondente alla fase luteale del ciclo ovarico, caratterizzata da assottigliamento e incremento della vascolarizzazione dell’endometrio. FASHP federazione delle associazioni scuole professioni sanitarie. fasmide 1. coppia di chemorecettori caudali presenti in alcun nematodi (phasmidia). 2. nematode che contiene fasmidi. fastigium [L.] 1. il punto più alto del tetto del quarto ventricolo cerebrale. 2. l’acme o punto più alto. fastigiale, agg. fatale mortale; letale; che provoca morte. fattore agente o elemento che contribuisce alla produzione di un risultato. f. I, fibrinogeno: proteina plasmatica ad alto peso molecolare, convertita in fibrina per azione della trombina. La sua carenza determina afibrinogenemia o ipofibrinogenemia. f. II, protrombina: proteina plasmatica convertita in trombina ad opera del fattore X attivato nella via comune della coagulazione. La sua carenza conduce a ipoprotrombinemia. f. III, tromboplastina tissutale: lipoproteina che agisce nella via estrinseca della coagulazione, attivando il fattore X. f. IV, calcio. f. V, proaccelerina: fattore funzionante sia nella via intrinseca che nella via estrinseca della coagulazione, che catalizza la scissione della protrombina in trombina. La carenza porta alla paraemofilia. f. VII, proconvertina: fattore funzionante nella via estrinseca della coagulazione, che agisce con il fattore III per attivare il fattore X. La carenza, sia ereditaria che associata al deficit di vitamina K, determina una tendenza all’emorragia. f. VIII, fattore antiemofilico (AHF), fattore difficilmente conservabile, che partecipa nella via intrinseca della coagulazione ematica, agendo come cofattore nell’attivazione del fattore X. Il deficit, un tratto recessivo legato alla X, causa emofilia A. f. IX, sostanza facilmente conservabile coinvolta nella via intrinseca della coagulazione sanguigna, attivante il fattore X. La carenza determina la sindrome 22/05/12 14:13 emorragica emofilia B, che somiglia all’emofilia A; è trattata con preparati purificati del fattore, sia di origine plasmatica umana che ricombinante o con il complesso fattore IX. f. X, fattore di Stuart: fattore stabile nella conservazione che partecipa in entrambe le vie, intrinseca ed estrinseca della coagulazione sanguigna, unendole per iniziare la via comune della coagulazione; come parte del complesso protrombinasi, il fattore X attivato attiva la protrombina. La carenza può causare un disordine coagulativo sistemico. La forma attivata è anche chiamata trombochinasi. f. XI, l’antecedente della tromboplastina plasmatica: fattore stabile coinvolto nella via intrinseca della coagulazione sanguigna, in grado di attivare il fattore IX. La carenza determina il difetto emocoagulativo emofilia C. f. XII, fattore di Hageman: fattore stabile attivato per contatto con il vetro o altre superfici estranee, che avvia la via intrinseca della coagulazione ematica mediante attivazione del fattore XI. f. XIII, fattore stabilizzante la fibrina: fattore che polimerizza i monomeri di fibrina, consentendo la formazione di un solido coagulo ematico. La sua carenza determina una diatesi emorragica clinica. f. accelerante, fattore V della coagulazione. f. angiogenetico, sostanza che causa la crescita di nuovi vasi sanguigni, osservata nei tessuti con elevate necessità metaboliche e anche rilasciata dai macrofagi per iniziare la rivascolarizzazione nel processo di guarigione delle ferite. f. antiemofilico, ([In.] AHF: AntiHemophilic Factor) fattore VIII della coagulazione; preparazione di fattore VIII usata per la prevenzione o il trattamento dell’emorragia in pazienti con emofilia A e per il trattamento del morbo di Von Willebrand dell’ipofibrinogenemia e del deficit di fattore XIII come i preparati derivati da plasma umano o porcino o da tecnologia ricombinante. f. antiemofilico A, fattore VIII della coagulazione. f. antiemofilico B, fattore IX della coagulazione. f. antiemofilico C, fattore XI della coagulazione. f. antinucleare, ([In.] ANF: AntiNuclear Factor) vedi sotto anticorpo. f. attivante gli osteoclasti, ([In.] OAF: Osteoclast Activating Factor) una linfochina prodotta da linfociti che facilita il riassorbimento osseo. f. B, un componente del complemento che partecipa alla via alternativa del complemento. f. D, proteasi serinica della via alternativa del complemento che scinde il fattore B legato al C3b rilasciando Ba mentre lascia il Bb legato al C3b per formare la C3 convertasi C3bBb. f. della coagulazione, gruppo di sostanze nel sangue, che sono essenziali per il processo della coagulazione e quindi per il mantenimento dell’emostasi normale. Esse sono designate dai numeri romani ai quali il simbolo “a” viene aggiunto a indicare lo Dorland_Lettera_F.indd 305 fattore stato di attivazione. Vedi anche fattori piastrinici. f. di accelerazione del decadimento, ([In.] DAF: Decay Accelerating Factor) una proteina presente nella maggior parte delle cellule ematiche così come delle cellule endoteliali ed epiteliali CD55; essa protegge le membrane cellulari dall’attacco ad opera del complemento autologo. f. di attivazione piastrinica, ([In.] PAF: Platelet Activating Factor) sostanza di origine immunologica, che funge da mediatore dell’agglutinazione e della degradazione piastrinica e della broncocostrizione. f. di Christmas, fattore IX della coagulazione. f.(i) di Clotting, f.(i) della coagulazione. f. di crescita, sostanza che promuove l’accrescimento scheletrico o somatico abitualmente un minerale un ormone o una vitamina. f. di crescita derivato dalle piastrine, ([In.] PDGF: Platelet-Derived Growth Factor) sostanza contenuta negli alfa granuli delle piastrine, la cui azione contribuisce alla riparazione delle pareti vasali danneggiate. f. di crescita dell’endotelio vascolare, f. di permeabilità vascolare, ([In.] VPF: Vascular Permeability Factor), ([In.] VEGF: Vascular Endothelial Growth Factor) fattore peptidico mitogeno delle cellule endoteliali vascolari; promuove la vascolarizzazione tissutale e svolge un ruolo importante nell’angiogenesi neoplastica. f. di crescita epidermico, ([In.] EGF: Epidermal Growth Factor) polipeptide mitogeno prodotto da numerosi tipi cellulari e in grandi quantità da parte di alcuni tumori; promuove la crescita e la differenziazione; è essenziale per l’embriogenesi, particolarmente importante per la guarigione delle ferite. f. di crescita fibroblastico, famiglia di polipeptidi strutturalmente correlati che agiscono come molecole di segnalazione e di regolazione della proliferazione cellulare, sopravvivenza, migrazione e differenziazione. f.(i) di crescita insulino-simili, ([In.] IGF: Insulin-like Growth Factor) sostanze similinsuliniche presenti nel siero che non reagiscono con gli anticorpi antinsulina; sono dipendenti dall’ormone della crescita e possiedono tutte le proprietà che promuovono la crescita tipiche delle somatomedine. f. di crescita trasformante, ([In.] TGF: Transforming Growth Factor) qualsiasi delle numerose proteine secrete da cellule trasformate e causante la crescita di cellule normali sebbene non causante trasformazione. f. di depressione del miocardio, ([In.] MDF: Myocardial Depressane Factor) peptide formato in risposta alla caduta della pressione arteriosa sistemica; ha un effetto negativo inotropico sulle fibre muscolari miocardiche. f.(i) di differenziazione delle cellule B, ([In.] BCDF: B Cell Differentiation Factors) fattori derivati dalle cellule T che stimolano le cellule B a differenziarsi in cel- DEF 305 22/05/12 14:13 fattore 306 lule secernenti anticorpi. f. di Fitzgerald, un chininogeno ad alto peso molecolare. f. di Fletcher, precallicreina. f. di Hageman, ([In.] HF: Hageman factor) fattore XII della coagulazione. f. di liberazione dell’istamina, ([In.] HRF: Histamine-Releasing Factor) linfochina che induce la liberazione di istamina da parte dei basofili legati alle IgE nell’ultima fase della reazione allergica. f. di necrosi tumorale, ([In.] TNF: Tumor Necrosis Factor) una delle due linfochine che causano necrosi emorragica di alcune cellule tumorali, ma non colpisce le cellule normali; sono state impiegate come farmaci sperimentali antineoplastici. Il fattore di necrosi tumorale α (precedentemente cachettina) è prodotto da macrofagi, eosinofili e cellule NK. Il fattore di necrosi tumorale β è una linfotossina. f. di permeabilità dei linfonodi, ([In.] LNPF: Lymph Node Permeabilità Factor) sostanza dei normali linfonodi che determina permeabilità vascolare. f. di protezione solare, il rapporto tra il numero minimo di dosi di energia UV necessarie a indurre un eritema attraverso un filtro di protezione solare e quello necessario per provocare la medesima reazione sulla cute non protetta. f. di restrizione omologo, ([In.] HRF: Homologous Restriction Factor) proteina regolatoria che lega il complesso di attacco di membrana nelle cellule autologhe, inibendo le fasi finali dell’attivazione del complemento. f.(i) di rilascio, ([In.] RF: Releasing Factors) fattori prodotti in una struttura del corpo responsabili del rilascio di ormoni da un’altra struttura; applicati a sostanze di ignota struttura chimica, mentre quelli di identità chimica stabilita sono denominati ormoni rilascianti. f. di rischio, una condizione o una caratteristica chiaramente definita che è stata associata all’aumentata incidenza di una malattia che si sviluppa in seguito. f. di Stuart f. di Stuart-Prower, fattore X della coagulazione. f. di tolleranza al glucosio, un complesso biologicamente attivo di cromo e acido nicotinico che facilita la reazione dell’insulina con siti recettoriali sui tessuti. f. di trasferimento di resistenza, ([In.] RTF: Resistance Transfer Factor), la porzione di un plasmide R contenente i geni per la coniugazione e la replicazione. f. di trasformazione dei linfociti, ([In.] LTF: Lymphocyte Transforming Factor) una linfochina che causa trasformazione ed espansione clonale dei linfociti non sensibilizzati. f. di von Willebrand, ([In.] vWF: von Willebrand Factor), glicoproteina che circola unita al fattore VIII della coagulazione, mediando l’adesione delle piastrine alle superfici epiteliali danneggiate. La carenza comporta la malattia di von Willebrand. f. estrinseco, cianocobalamina. f. F (di fertilità), plasmide F. f. H, glicoproteina che agi- Dorland_Lettera_F.indd 306 sce come inibitore della via alternativa di attivazione del complemento. f. I, enzima plasmatici che regola entrambe le vie classiche e le vie alternative di attivazione del complemento per inattivazione della loro C3 convertasi. f. inibente i leucociti, ([In.] LIF: Leukocyte Inhibitory Factor) una linfochina che previene la migrazione dei leucociti polimorfonucleati. f.(i) inibitori, fattori elaborati da una struttura del corpo che inibiscono il rilascio di ormoni da parte di un’altra struttura; applicati a sostanze di natura chimica ignota mentre quelli di identità chimica stabilita sono denominati ormoni inibenti. f. intrinseco, glicoproteina secreta dalle cellule parietali delle ghiandole gastriche necessaria per l’assorbimento della vitamina B12. La mancanza di fattore intrinseco con conseguente deficit di vitamina B12 comporta la comparsa dell’anemia perniciosa. f. LE, un anticorpo antinucleo che ha una velocità di sedimentazione di 7S e che reagisce con i nuclei dei leucociti riscontrato nel siero nel lupus eritematoso sistemico. f. mitogenico dei linfociti, ([In.] LMF: Lymphocyte Mitogenic Factor) una macromolecola non dializzabile, resistente al calore, liberata dai linfociti stimolati da uno specifico antigene; causa la trasformazione blastica e la divisione cellulare nei linfociti normali. f. nefritico C3, (C3 NeF) un autoanticorpo che stabilizza la C3 convertasi della via alternativa del complemento, prevenendo la sua inattivazione ad opera del fattore H e che comporta il completo consumo del C3 plasmatico; è riscontrato nel siero di molti pazienti con glomerulonefrite membranoproliferativa di tipo II. f. P, properdina. f.(i) piastrinici, fattori importanti nell’emostasi che sono contenuti nelle o sono legati alle piastrine. f. piastrinico 1, fattore V adsorbito della coagulazione dal plasma. f. piastrinico 2, acceleratore della reazione trombina-fibrinogeno. f. piastrinico 3, lipoproteina con ruolo nell’attivazione sia del fattore X della coagulazione che della protrombina. f. piastrinico 4, componente intracellulare proteica delle piastrine del sangue, capace di inibire l’attività dell’eparina. f. R, vedi sotto plasmide. f. reumatoide, ([In.] RF: Rheumatoid Factor) proteina (IgM) evidenziabile mediante test sierologici che è riscontrata nel siero della maggior parte dei pazienti con l’artrite reumatoide e in altre patologie (correlate e non correlate) e talvolta in persone apparentemente normali. f. Rh (Rhesus), antigeni geneticamente determinati presenti sulla superficie degli eritrociti; l’incompatibilità per questi antigeni tra madre e figli è responsabile dell’eritroblastosi fetale. f. rilassante derivato dall’endotelio, ([In.] EDRF: Endothelium-Derived Relaxing Factor), ossido nitrico. f. stabilizzante la fibrina, ([In.] FSF: 22/05/12 14:13 Fibrin-Stabilizing Factor) fattore XIII della coagulazione. f.(i) stimolante i linfociti B, ([In.] BSF: B lymphocyte Stimulatory Factor) sistema di nomenclatura per i fattori che stimolano le cellule B rimpiazzando i nomi individuali dei fattori con l’indicazione BSF: e un codice aggiuntivo descrittivo. f.(i) stimolante le colonie, gruppo di linfochine glicoproteiche prodotte dai monociti ematici, dai macrofagi tissutali, dai linfociti stimolati e richieste per la differenziazione delle cellule staminali in colonie cellulari granulocitiche e monocitiche; queste stimolano la produzione dei granulociti e dei macrofagi e sono state usate sperimentalmente come agenti cancerogeni. f. stimolante le colonie di granulociti, ([In.] G-CSF: Granulocyte Colony-Stimulating Factor) fattore stimolante le colonie che stimola la produzione di neutrofili da parte delle cellule precursore. f. stimolante le colonie di granulociti e macrofagi, ([In.] GM-CSF: GranulocyteMacrophage Colony-Stimulating Factor), fattore stimolante le colonie che si lega alle cellule staminali e alla maggior parte dei mielociti e stimola la loro differenziazione in granulociti e macrofagi. f. tissutale, fattore III della coagulazione. fauci il passaggio tra la gola e la faringe. fauciale, agg. faucite mal di gola; infiammazione delle fauci. fauna la vita animale presente in o tipica di un determinato luogo. faveolato alveolato. favismo anemia emolitica acuta scatenata dalla fava (per ingestione o inalazione del polline) abitualmente causata dal deficit della glucosio6-fosfato deidrogenasi negli eritrociti. favo tipo di tinea spesso del cuoio capelluto, ma talvolta colpisce aree glabre della cute con formazione di scutuli, che possono ingrossarsi e confluire a formare prominenti masse simili a nidi d’ape; dovuti all’infezione ad opera del fungo Trichophyton, abitualmente T. schoenleinii. Fc frammento cristallizzabile; frammento ottenuto mediante digestione con papaina delle immunoglobuline. Contiene la maggior parte dei determinanti antigenici. Fc’ frammento prodotto in piccole quantità mediante digestione con papaina delle immunoglobuline. Contiene la parte principale della porzione terminale C dei due frammenti Fc. Fd porzione della catena pesante di un frammento Fab prodotto dalla digestione con papaina di una IgG [In.]. FDA Food and Drug Administration. FDI [Fr] Fédération Dentaire Internationale: federazione dentaria internazionale. Fe ferro ferrum [L.], ferro. Dorland_Lettera_F.indd 307 febbre febbre 1. piressia; aumento della temperatura corporea oltre al normale (37 °C). 2. qualsiasi malattia caratterizzata da aumento della temperatura corporea. febbrile, agg. f. asettica, febbre associata a ferite asettiche, presumibilmente dovuta alla disintegrazione dei leucociti o all’incorporazione di tessuti avascolarizzati o traumatizzati. f. blackwater, grave complicanza della malaria falciparum, con emissione di urina da rosso scuro a nera, grave tossicità ed elevata mortalità. Vedi f. emoglobinuria. f. bottonosa, malattia trasmessa da zecche endemica nell’area del Mediterraneo, in Crimea, in Africa e in India dovuta a un’infezione da Rickettsia conorii con brividi, febbre, lesione cutanea primitiva (tache noire) ed esantema che compare tra il secondo e il quarto giorno. f. centrale, febbre alta dovuta a una disfunzione nei centri termoregolatori dell’ipotalamo. f. chiazzata delle Montagne Rocciose, infezione da Rickettsia rickettsii trasmessa dalle zecche e caratterizzata da febbre, dolori muscolari e debolezza seguiti da un’eruzione maculare petecchiale che inizia sulle mani e sui piedi e si diffonde al tronco e al volto con altri sintomi a livello del sistema nervoso centrale e altrove. f. continua, febbre con variazioni minime nell’arco di 24 ore. f. da farmaci, reazione febbrile a un agente terapeutico come un vaccino un antineoplastico o un antibiotico. f. da fieno, forma stagionale di rinite allergica caratterizzata da congiuntivite acuta, lacrimazione bruciore edema della mucosa nasale, secrezione nasale e attacchi di starnutazione, una condizione allergica o anafilattica scatenata da un allergene specifico (p.es. polline). f. da fieno non stagionale, f. da fieno perenne, rinite allergica non stagionale. f. da flebotomo, malattia febbrile virale di breve durata, trasmessa dalla mosca della sabbia Phlebotomus papatasi, con sintomi simili a quelli della dengue, osservabile nell’area mediterranea e Medio Orientale. f. da fumo di metalli, malattia dei saldatori e dei soggetti che lavorano con metalli volatilizzati; si manifesta con sete improvvisa, sapore metallico in bocca febbre alta con brividi sudorazione e leucocitosi. f. da fumo di polimeri, malattia professionale dovuta all’esposizione a prodotti di combustione dei polimeri come il Teflon; le manifestazioni sono molto simili a quelli della febbre da fumo di metalli. f. da graffio di gatto, vedi sotto malattia. f. da morso di ratto, una delle due malattie infettive acute e clinicamente simili, generalmente trasmessa dal morso del ratto, una forma delle quali (la bacillare) è causata dallo Streptobacillus moniliformis e l’altra forma (quella spirillare) dallo Spirillum minor. f. da morso di zecca, qualsiasi condizione febbrile che ha come vettore di diffusione la zecca, come la febbre re- DEF 307 22/05/12 14:13 febbre 308 cidivante. f. da morso di zecca africana, 1. Tipo di febbre esantematica osservabile nel Sudafrica, causata dall’infezione da Rickettsia africae e si diffonde tramite morso di zecche, appartenenti al genere Amblyomma. 2. Tipo di febbre ricorrente causata da Borrelia duttonii. f. da umidificatore, malessere, febbre, tosse e mialgia causate dall’inalazione di aria passata attraverso umidificatori deumidificatori o aria condizionata contaminata con funghi amebe o actinomiceti termofilici. f. da zecche del Colorado, febbre non esantematica trasmessa da zecche causata da un arenavirus e osservata nella zona occidentale degli Stati Uniti e in Canada. f. del Nilo occidentale, vedi sotto encefalite. f. del pappagallo, psittacosi. f. delle trincee, patologia rickettsiale trasmessa dai pidocchi e dovuta alla Bartonella quintana; trasmessa dal pidocchio del corpo, Pediculus humanus corporis, e caratterizzata da febbre intermittente, dolori e mali generalizzati, particolarmente intensi alle gambe, brividi, sudorazione, vertigini, malessere, eritema simile a quello tifoide e recidive multiple. f. di Haverhill, forma bacillare della febbre da morso di ratto trasmessa attraverso l’ingestione di latte crudo contaminato o dei suoi derivati. f. di Kataiama, febbre associata a infezioni schistosomiali gravi, accompagnata da epatosplenomegalia ed eosinofilia. f. di Lassa, febbre emorragica acuta, causata da un arenavirus, endemica in tutta l’Africa occidentale, ma presente in tutto il mondo, trasmessa attraverso i roditori Mastomys o occasionalmente per contagio interumano; molte delle infezioni sono lievi o subcliniche; tuttavia, l’infezione può progredire fino ad un grave coinvolgimento sistemico, potenzialmente fatale. f. di origine ignota, (FOI) malattia febbrile che persiste per almeno tre settimane (alcuni specialisti acconsentono a una durata più breve), con una temperatura di almeno 38,3 °C come minimo in tre occasioni e con impossibilità di stabilire una diagnosi, nonostante le intensive valutazioni del paziente ricoverato o meno (tre visite in ambulatorio o tre giorni di ospedalizzazione). f. di Oroya, la prima fase della bartonellosi frequentemente accompagnata da anemia emolitica fatale. f. di Pontiac, malattia autolimitata caratterizzata da febbre, tosse, dolori muscolari, brividi, cefalea, dolori toracici, stato confusionale e pleurite causata da un ceppo di Legionella. f. emoglobinurica, complicanza pericolosa della malaria falciparum con emissione di urina da rosso scuro a nera, grave tossicità e alta mortalità. f. emorragica Crimea-Congo, febbre emorragica talvolta fatale causata da un bunyavirus trasmessa da zecche e per contatto con sangue, secrezioni o liquidi di animali o uomini infetti; è presente dalla Russia meridionale all’A- Dorland_Lettera_F.indd 308 sia centrale nonché nell’Africa sub-sahariana. f. emorragica epidemica, malattia infettiva acuta caratterizzata da febbre, porpora, collasso vascolare periferico e insufficienza renale acuta, causata da un virus del genere Hantavirus e che si ritiene essere trasmessa all’uomo per contatto con la saliva e gli escrementi di roditori infetti. f. enterica, una del gruppo di malattie febbrili associate a sintomi enterici e causate da salmonelle in particolare la febbre tifoide e la febbre paratifoide. f. esantematica, una qualsiasi delle numerose febbri trasmesse dalle zecche, dovuta a infezione da rickettsiae e caratterizzata da eruzioni cutanee, come la febbre chiazzata delle Montagne Rocciose o la febbre bottonosa. f. esantematica giapponese, infezione acuta che si verifica in Giappone ed è causata dalla Rickettsia japonica, trasmessa dalle zecche della famiglia Ixodidae; caratterizzata da febbre, cefalea, aspetto di escara e rash. f. faringocongiuntivale, malattia epidemica causata da un adenovirus, osservata soprattutto nei bambini in età scolare e caratterizzata da febbre, faringite, congiuntivite, rinite e ingrossamento dei linfonodi cervicali. f. gialla, malattia virale acuta, infettiva, trasmessa da zanzare, principalmente endemica nelle regioni tropicali del Sud America e dell’Africa e caratterizzata da febbre ittero dovuto a necrosi del fegato e albuminuria. f. intermittente, attacco di malaria o altra febbre caratterizzata da parossismi ricorrenti di piressia separati da intervalli durante i quali la temperatura è normale. f. mediterranea familiare, malattia ereditaria di solito presente in armeni ed ebrei sefarditi, con brevi attacchi ricorrenti di febbre, dolori all’addome al torace o alle articolari ed eritema simile all’erisipela; può essere complicata dall’amiloidosi. f. paratifoide, malattia febbrile clinicamente indistinguibile dalla febbre tifoide, ma solitamente più lieve e causata da specie diverse di Salmonella. f. pretibiale, tipo di leptospirosi caratterizzata da un esantema sulla regione pretibiale, accompagnata da dolore lombare e retrorbitale malessere generale coriza e febbre. f. puerperale, febbre con setticemia dopo il parto, in cui il focus infettivo è molto spesso nell’utero; di solito è dovuta a uno streptococco. f. Q, infezione febbrile generalmente respiratoria per la prima volta descritta in Australia e causata da Coxiella burnetii. f. recidivante, ognuna delle due malattie infettive dovute a specie di Borrelia. La f. recidivante da morso di zecca è endemica in presenza di alcune zecche mentre la f. recidivante da pidocchi è diffusa dai pidocchi, presenti sul corpo umano quando la popolazione vive in condizioni di affollamento e poco igieniche. Entrambe sono caratterizzate da periodi alternati di febbre e apiressia che durano 22/05/12 14:13 5-7 giorni. f. remittente, febbre che mostra variazioni significative nel corso di 24 ore, ma nella quale la temperatura non scende mai a valori normali. f. reumatica, malattia febbrile che si manifesta come complicanza di infezioni da streptococco emolitico di gruppo A, caratterizzata da lesioni infiammatorie focali multiple delle strutture connettivali, specie quelle del cuore, dei vasi sanguigni e delle articolazioni e dalla presenza nel miocardio e nella cute dei corpi di Aschoff. f. ricorrente, 1. febbre parossistica ricorrente, come nelle patologie quali malaria e tularemia. 2. febbre recidivante. f. scarlattina, malattia acuta causata da streptococchi del gruppo b-emolitico A caratterizzata da faringotonsillite ed eritema cutaneo, causato da un’esotossina prodotta dallo streptococco; l’eruzione è diffusa e di color rosso vivo e può essere seguita da desquamazione. f. tifoide, infezione dovuta a Salmonella typhi, che coinvolge soprattutto i follicoli linfoidi dell’ileo con brividi, febbre, cefalea, tosse, prostrazione distensione addominale, splenomegalia ed eruzione maculopapulare; nei casi non curati può verificarsi una perforazione dell’intestino. fecale relativo a o della natura delle feci. fecalito coprolito. fecaloide simile al materiale fecale. fecaloma massa simil-tumorale di materiale fecale nel retto. feci sostanza di rifiuto emessa dall’intestino, escrementi. f. ad acqua di riso, la diarrea acquosa del colera. f. argentee, feci dal colorito argenteo dovuto alla mescolanza di melena e steatorrea; si verifica nella sprue tropicale in bambini affetti da diarrea cui vengono somministrati sulfamidici, e nel carcinoma dell’ampolla di Vater. fecondabilità probabilità che il concepimento avverrà in una data popolazione di coppie, durante uno specifico periodo di tempo. fecondazione fertilizzazione; unione dei gameti maschili e femminili a formare lo zigote diploide che porta allo sviluppo di un nuovo individuo. Vedi anche trasferimento, per le tecniche di fecondazione in vitro. f. esterna, unione dei gameti all’esterno del corpo degli organismi originanti, come nella maggior parte dei pesci. f. in vitro, (FIV) prelievo di un uovo maturo, sua fecondazione in un mezzo di coltura in laboratorio e impianto dell’uovo fecondato nell’utero. f. interna, unione dei gameti all’interno del corpo della femmina, dopo che lo spermatozoo è stato trasferito dal corpo del maschio mediante un organo sessuale accessorio o altri mezzi. fecondità fertilità. feculento 1. che presenta residui o sedimento. 2. relativo a o della natura delle feci. feedback [In.] reimmissione in un sistema di un Dorland_Lettera_F.indd 309 femto- suo prodotto, in modo tale da esercitare un effetto; il feedback è negativo se l’effetto prodotto è inibitorio, è positivo se l’effetto è stimolante. feedforward [In.] effetto anticipatorio che un intermedio in un sistema di controllo metabolico o endocrino esercita su un altro intermedio che si trova in posizione distale lungo la pathway; tale effetto può essere negativo o positivo. FEF [In.] Forced Expiratory Flow: flusso espiratorio forzato. fegato 1. grande ghiandola di colore rosso scuro situata nella parte superiore dell’addome sul lato destro, immediatamente al di sotto del diaframma. Vedi Tavola 27. Le sue funzioni comprendono: il deposito e la filtrazione del sangue, la secrezione della bile la trasformazione degli zuccheri in glicogeno e molte altre attività metaboliche. 2. la stessa ghiandola di alcuni animali talvolta usata come cibo o da cui vengono preparati prodotti farmaceutici. f. grasso, interessato da infiltrazione grassa; il fegato è ingrandito, ma di consistenza normale. f. nodulare, fegato la cui superficie presenta punte simili a chiodi, dovute a cirrosi. felbamato anticonvulsivante utilizzato nel trattamento dell’epilessia. felcizzazione assunzione di una forma simile a una felce in un campione essiccato di muco cervicale o di fluido vaginale e indice della presenza di estrogeni. fellazione stimolazione o manipolazione orale del pene. felodipina bloccante dei canali del calcio utilizzato come vasodilatatore nel trattamento dell’ipertensione. feltro complesso di fibre strettamente intrecciate come quello delle fibre nervose. fem forza elettromotrice. femmina 1. organismo del sesso che genera i piccoli o che produce ovuli o uova. 2. femmineo. femmineo 1. inerente al sesso femminile. 2. dotato di qualità normalmente associate alle femmine. femminilizzazione 1. sviluppo normale dei caratteri sessuali primari e secondari nelle femmine. 2. induzione o sviluppo dei femminili caratteri sessuali secondari nel maschio. f. testicolare, la forma completa della sindrome da insensibilità agli androgeni. femorale relativo al femore o alla coscia. femore 1. osso della coscia; l’osso più lungo e più grande del corpo che si estende dalla pelvi al ginocchio; la sua testa si articola con l’osso dell’anca e distalmente con la rotula e la tibia a formare l’articolazione del ginocchio. Vedi Tavola 1. 2. coscia. femorocele ernia femorale. femto- prefisso [Danese] quindici, usato per indicare unità di misura che esprimono un quadri- DEF 309 22/05/12 14:13 fen(o)- 310 lionesimo (10–15) dell’unità designata dalla radice con cui viene combinato; simbolo f. fen(o)- prefisso [Gr.] 1. che si mostra, che si manifesta. 2. prodotto derivato dal benzene. fenacetina analgesico e antipiretico il cui principale metabolita è il paracetamolo attualmente poco usato per la sua tossicità. fenantrene idrocarburo aromatico triciclico presente nel catrame; tossico e cancerogeno. fenarsazina cloruro composto tossico, irritante, usato come gas bellico, unitamente al gas lacrimogeno, per il controllo delle sommosse, impiegato anche in alcune soluzioni per la conservazione del legno. fenazone antipirina. fenazopiridina analgesico del tratto urinario utilizzato sub forma di sale cloridrato. fenciclidina (PCP) potente analgesico e anestetico veterinario, usato come un farmaco di abuso nella forma di sale cloridrato; il suo abuso da parte degli uomini può condurre a grave disturbi psicologici. fendimetrazina amina simpatico-mimetica usata come anoressizzante sottoforma di sale tartrato. fenditura un’apertura o uno sbocco come un orifizio che scarica pus o l’ano. fenelzina inibitore della monoamino-ossidasi usato in forma di sale solfato come antidepressivo e per la profilassi dell’emicrania. fenestra pl. fenestrae [L.] apertura simile a una finestra. f. cochleae, finestra rotonda. f. vestibuli, finestra ovale. fenestrato che presenta una o più aperture. fenestrazione 1. l’azione di perforare o la condizione di essere perforato. 2. creazione chirurgica di una nuova apertura nel labirinto dell’orecchio, al fine di ripristinare l’udito in presenza di otosclerosi. f. aorticopolmonare, difetto aortico settale. fenfluramina derivato dell’amfetamina precedentemente usato come anoressante sottoforma di cloridrato. feng shui [Cinese] arte cinese del posizionare gli oggetti basata sulla premessa che la loro disposizione influenza l’equilibrio tra Yin e yang e il flusso di qi entro un’area, con conseguenze positive o negative, compresi effetti sulla salute. fenilalanina (Phe) (F) aminoacido aromatico essenziale necessario per una crescita ottimale dei neonati e per l’equilibrio dell’azoto nell’adulto. fenilbutazone farmaco antinfiammatorio non steroideo usato nel trattamento a breve termine di grave patologie reumatiche che non rispondono ad agenti meno tossici. fenilchetonuria (PKU, PKU1) malattia autosomica recessiva, dovuta a deficit dell’enzima necessario alla conversione di fenilalanina in tirosina, Dorland_Lettera_F.indd 310 cosicché la fenilalanina e i relativi composti si accumulano; caratterizzata da grave ritardo mentale, tumori, crisi convulsive, ipopigmentazione della cute e dei capelli, eczema e odore di urina di topo, tutti effetti prevenibili con una precoce restrizione dietetica di fenilalanina. fenilchetonurico, agg. fenile radicale monovalente C6H5—, derivato dal benzene per rimozione di un idrogeno. fenilico, agg. fenilefrina adrenergico utilizzato sotto forma di sale cloridrato per la sua potente azione vasocostrittrice. fenilmercurico termine che denota un composto che contiene il radicale C6H5Hg—, che forma numerosi sali ad azione antisettica, antibiotica e fungicida; i composti dei sali acetato e nitrato sono usati come farmaci conservanti batteriostatici e il composto del primo come erbicida. fenilpropanolamina adrenergico usato sottoforma di sale cloridrato come decongestionante del naso e dei seni paranasali, come soppressore dell’appetito e nel trattamento dell’incontinenza da sforzo. feniltiourea composto usato nella ricerca genetica; la capacità di percepirne il gusto è trasmessa come carattere dominante; è intensamente amara per circa il 70% della popolazione e pressoché insapore per il resto. feniltoloxamina sedativo antistaminico usato in forma di sale citrato. fenindamina antistaminico con effetti anticolinergici e sedativi usato in forma di sale tartrato. feniramina antistaminico con effetti anticolinergici e sedativi usato in forma di sale maleato. fenitoina anticonvulsivante usato nel controllo di vari tipi di epilessia e delle convulsioni associate agli interventi di neurochirurgia. fenmetrazina stimolante del sistema nervoso centrale usato in passato come anoressizzante sotto forma di sale cloridrato. fenobarbital barbiturico a lunga azione, usato come base o sale sodico come sedativo ipnotico e anticonvulsivante. fenocopia 1. fenotipo indotto dall’ambiente che ne simula uno solitamente prodotto da uno specifico genotipo. 2. individuo che manifesta tale fenotipo. fenofibrato agente antiperlipemico usato per ridurre l’eccesso di lipidi nel siero. fenolato sale formato dall’unione di una base con fenolo, in cui un metallo monovalente come il sodio o il potassio, sostituisce l’idrogeno del gruppo idrossilico. fenoldopam vasodilatatore usato per la gestione a breve termine dell’ipertensione grave nei pazienti ricoverati in ospedale; usato sotto forma di sale mesilato. 22/05/12 14:13 fenolftaleina agente catartico e indicatore di pH con un range tra 8,5 e 9,0. fenolo 1. composto estremamente velenoso C6H5OH, che è caustico e disinfettante; usato come conservante farmaceutico, diluito, come antimicrobico, anestetico e antiprurito topico. L’avvelenamento, dovuto a ingestione o all’assorbimento transdermico, causa sintomi tra i quali coliche irritazione locale, corrosione convulsioni aritmie cardiache, shock e arresto respiratorio. 2. composto organico contenente uno o più gruppi idrossilici legati a un anello aromatico di carbonio. fenomeno segno o sintomo oggettivo; evento o fatto osservabile. f. booster, relativamente a un test tubercolina, un iniziale esito falso negativo dovuto a una ridotta risposta amnestica, che diventa positivo a una successiva verifica. f. del mancato riflusso, quando il flusso cerebrale è ripristinato in seguito a una prolungata ischemia cerebrale globale, si verifica una iniziale iperemia seguita da un graduale declino della perfusione finché non vi è praticamente alcun flusso di sangue. f. dell’alba, incremento della concentrazione plasmatica di glucosio nelle prime ore del mattino e quindi della necessità di insulina nei pazienti con diabete mellito di tipo 1. f. di Koebner, risposta cutanea osservata in alcune dermatosi, che si manifesta con la presenza a livello della cute sana, di lesioni tipiche della patologia cutanea nel sito di un trauma, su cicatrici oppure in punti nei quali oggetti o vestiti producono una pressione. f. di richiamo, in un test della tubercolina, iniziale risultato falsamente negativo, dovuto a una diminuita risposta amnesica, che diventare positivo in un test successivo. f. di Somogyi, fenomeno di rimbalzo che si verifica nel diabete: il trattamento con dosi eccessive di insulina provoca ipoglicemia quindi un iniziale rilascio ormonale; ciò stimola la lipolisi, la gluconeogenesi e la glicogenolisi, la quale a sua volta causa iperglicemia e chetoacidosi di rimbalzo. f. pupillare di Marcus Gunn, nella patologia monolaterale del nervo ottico o della retina, una differenza tra i riflessi pupillari dei due occhi; dal lato affetto si verifica una contrazione patologicamente lieve o addirittura una dilatazione della pupilla quando si stimola l’occhio con la luce. fenoprofene farmaco antinfiammatorio non steroideo usato in forma di sale calcico nel trattamento di patologie infiammatorie reumatiche e non, in caso di dolore, dismenorrea e cefalee vascolari. fenossibenzamina agente a-bloccante irreversibile; utilizzato come sale cloridrato per controllare l’ipertensione nel feocromocitoma e per trattare i sintomi urinari nella iperplasia prostatica benigna. Dorland_Lettera_F.indd 311 feromone fenotiazine gruppo di agenti antipsicotici che possiedono una struttura triciclico-simile e che agiscono come potente a-adrenergico e inibitore dopaminergico, e che possiedono attività ipotensiva antispastica, antistaminica, analgesica, sedativa e antiemetica. fenotipo le caratteristiche osservabili di un individuo nel suo complesso o rispetto a uno o più tratti determinate da una combinazione di genotipo e ambiente. fenotipico, agg. fenpropionato contrazione usata negli USA per il 3-fenilpropionato. fentanil analgesico oppioide; il sale citrato è usato come adiuvante nell’anestesia, per l’induzione e il mantenimento dell’anestesia, in associazione con il droperidolo (o agenti simili) come neuroleptanalgesico, e nel trattamento del dolore cronico grave. fentermina amina simpatico-mimetica correlata all’amfetamina, usata come anoressizzante sia sottoforma di sale cloridrato, che come base complessata con una resina a scambio ionico. feocromo cromaffine. feocromoblasto struttura embrionaria che dà luogo a una cellula cromaffine (feocromo). feocromocito cellule cromaffine. feocromocitoma tumore del tessuto cromaffine della midollare del surrene o dei paragangli simpatici; i sintomi, in particolare l’ipertensione, riflettono l’aumentata secrezione di adrenalina e noradrenalina. feoifomicosi infezione opportunistica causata da funghi dematiacei. feresi aferesi. ferita trauma; lesione in genere limitata a una lesione fisica con interruzione della normale continuità delle strutture. f. aperta, una avente una apertura libera all’esterno. f. contusa, ferita in cui la cute non viene lesa. f. da punta, ferita penetrante. f. da taglio, ferita causata da uno strumento tagliente. f. lacera, ferita in cui vengono strappati i tessuti. f. penetrante, ferita causata da un oggetto sottile, di solito acuminato, che passa attraverso la cute nei tessuti sottostanti. f. perforante, ferita penetrante che si estende in un viscere o cavità corporea. fermentazione conversione enzimatica anaerobica dei composti organici e soprattutto dei carboidrati in composti più semplici (specialmente alcol etilico), con produzione di energia sotto forma di ATP. fermento termine usato per la decomposizione dei carboidrati. -fero suffisso [L] che porta, che produce. feromone sostanza secreta all’esterno del corpo e percepita (attraverso l’olfatto) da altri individui della stessa specie, che genera una reazione comportamentale in chi la percepisce. DEF 311 22/05/12 14:13 ferredoxina 312 ferredoxina proteina che contiene ferro noneme a bassissimo potenziale redox; le ferrodossine partecipano al trasporto degli elettroni nella fotosintesi al fissaggio dell’azoto e a vari altri processi biologici. ferrico che contiene ferro nel suo stato di ossidazione con tre cariche positive, Fe(III) (indicatoanche come Fe3+). cloruro f., FeCl3•6H2O; utilizzato come reagente e come ausilio diagnostico nella fenilchetonuria. ferritina complesso formato da ferro e apoferritina e che rappresenta una delle forme principali di deposito di ferro nell’organismo. ferro (Fe) elemento metallico abbondante, duro, lucido, grigiastro; no. at. 26; p. at. 55,845. È un componente fondamentale dell’emoglobina, dei citocromi e di altri elementi dei sistemi enzimatici respiratori. La deplezione delle riserve di ferro può determinare anemia da carenza di ferro, e diversi sali o complessi di ferro sono usati come ematinici, inclusi ferro destrano, ferro polisaccaride, ferro sorbitolo e ferro saccarato. ferrochelatasi un enzima mitocondriale che catalizza l’inserimento del ferro ferroso nella protoporfirina IX, per formare il gruppo eme dell’emoglobina. L’inibizione dell’enzima nell’avvelenamento da piombo determina l’accumulo di protoporfirina IX. ferrocinetica turnover o ritmo di ricambio di ferro nell’organismo; velocità con cui viene eliminato dal plasma e incorporato nei globuli rossi. ferroproteina proteina combinata con un radicale che contiene ferro; le ferroproteine sono trasportatori respiratori. ferroso che contiene ferro nel suo stato di ossidazione con due cariche positive Fe(II) (talora indicato come Fe2+). In mancanza di ferro vengono impiegati diversi sali compresi il fumarato di ferro, il giuconato di ferro e il solfato ferroso. ferruginoso 1. contenente ferro o ruggine di ferro. 2. di color ruggine. fertilità 1. capacità di concepire o di indurre il concepimento; vedi anche tasso di fertilità. fertile, agg. fervescenza aumento della febbre o temperatura corporea. FES [In.] Functional Electrical Stimulation: stimolazione elettrica funzionale. fessura 1. fenditura o solco normale o meno in particolare una profonda piega nella corteccia cerebrale che riguarda l’intero spessore. 2. spaccatura sulla superficie dello smalto di un dente. f. addominale, apertura congenita nella parete addominale. f. anale, fistola dall’ano alla cute che talvolta comunica con il retto. f. anale, ragade anale, dolorosa ulcerazione lineare al margine dell’ano. f. basisilviana, parte della fessura silviana tra il lobo temporale e la superficie orbitaria Dorland_Lettera_F.indd 312 dell’osso frontale. f. branchiale, 1. solco branchiale 2. tasca faringea. 3. una delle aperture simili a fessure nelle branchie del pesce archi branchiali. f. calcarina, vedi sotto solco. f. centrale, solco cerebrale centrale. f. cerebrale laterale, f. silviana, fessura che si estende lateralmente tra i lobi temporale e frontale e gira posteriormente tra i lobi temporale e parietale. f. collaterale, vedi sotto solco. f. dello smalto, fessura (2). f. di Rolando, solco centrale del cervello. f. faciale, 1. una delle fessure tra le prominenze embrionarie che normalmente si uniscono a formare la faccia. 2. prosoposchisi; mancanza di unione di una fessura faciale che causa difetti di sviluppo quali schisi della guancia o labbro leporino. f. ippocampale, vedi sotto solco. f. mediana anteriore, fessura longitudinale lungo la linea mediana della faccia anteriore del midollo spinale e del midollo allungato. f. mediana posteriore, vedi sotto solco. f. palpebrale, apertura longitudinale tra le palpebre. f. portale, porta epatica. f. presilviana, ramo anteriore della fessura di Silvio. f. primaria del cervelletto, fessura che separa i lobi craniali e caudali nel cervelletto. f. sfeno-occipitale, solco tra la parte basilare dell’osso occipitale e dello sfenoide. f. silviana, f. di Silvio, f. cerebrale laterale. f. sinaptica, 1. uno stretto spazio intercellulare tra le membrane delle cellule pre- e post-sinaptiche. 2. passaggio sinaptico. f.(e) sottoneurali, fessure regolarmente spaziate simil-lamellari all’interno della fessura sinaptica primaria formate da invaginazioni del sarcolemma all’interno del sarcolemma sottostante del muscolo. f. trasversale, 1. porta epatica. 2. fessura cerebrale trasversale tra il diencefalo e gli emisferi cerebrali. f. viscerale, solco faringeo. festinazione tendenza involontaria a compiere piccoli passi in accelerazione durante la marcia. festone intaglio sulla base di una protesi dentaria che imita i contorni dei tessuti naturali che vengono sostituiti. fet(o)- prefisso [L.] fetus. fetale del, relativo al feto o al periodo del suo sviluppo. fetalizzazione conservazione nella vita adulta, di caratteristiche che in una fase precoce della storia evolutiva erano prettamente infantili e che venivano rapidamente perse quando l’organismo raggiungeva la maturità. fetazione 1. sviluppo del feto. 2. gravidanza. feticcio 1. oggetto materiale come un idolo o un amuleto che si ritiene avere poteri soprannaturali. 2. oggetto inanimato usato per ricavare gratificazione sessuale. feticidio distruzione del feto. feticismo parafilia caratterizzata da ricorrenti bisogni sessuali e da fantasie legate all’uso di feticci, 22/05/12 14:13 il più delle volte capi di abbigliamento femminile necessari per l’eccitazione sessuale o l’orgasmo. f. di travestimento, parafilia dei maschi eterosessuali caratterizzata da ricorrenti, intensi bisogni sessuali, eccitazione o orgasmo associati a immaginari o reali travestimenti con indumenti del sesso opposto. fetido che ha un odore rancido e sgradevole. feto nuovo organismo in sviluppo nell’utero, più precisamente il prodotto del concepimento prima della nascita e dopo il periodo embrionario, nell’uomo dalla nona settimana dopo la fecondazione fino alla nascita. f. arlecchino, bambino con una grave, e di solito letale, forma di ittiosi congenita che si manifesta mediante ipercheratosi con cute coriacea. f. mummificato, feto avvizzito e disidratato. f. papiraceo, feto morto reso appiattito dalla crescita di un gemello vivente. f. parassita, in gemelli congiunti asimmetrici feto più piccolo, imperfetto, attaccato a uno più grande e maggiormente sviluppato. fetologia branca della medicina che si occupa del feto all’intermo dell’utero. fetometria misurazione del feto, in particolare dei diametri cranici. fetopatia malattia o disfunzione osservata in un feto. fetoscopio 1. stetoscopio progettato appositamente per l’auscultazione del battito cardiaco fetale. 2. endoscopio per esaminare il feto nell’utero. fetore tanfo o odore disgustoso. f. epatico, tipico odore dell’alito indicativo di epatopatia. FEV [In.] Forced Expiratory Volume: volume espiratorio forzato. fexofenadina antistaminico (antagonista del recettore H1) utilizzato come sale cloridrato nel trattamento della febbre da fieno e dell’orticaria idiopatica cronica. FFA [In.] Free Fatty Acids: acidi grassi liberi. FIAC [In.] Fellow of the International Academy of Cytology: socio dell’accademia internazionale di citologia. fiamma fenomeno luminoso e irregolare che di solito accompagna la combustione o un fenomeno simile. fianco la parte laterale del corpo tra le coste e l’ilio. fiasca 1. recipiente da laboratorio, generalmente in vetro e dal collo stretto. 2. cassetta metallica nella quale sono riposti gli strumenti necessari per costruire protesi dentarie. f. di Erlenmeier, recipiente conico di vetro dalla base larga e dal collo stretto. f. volumetrica, vaso di vetro dal collo stretto calibrato per contenere o erogare un esatto volume a una precisa temperatura. fibr(o)- prefisso [L.] fibra, fibroso. fibra 1. struttura allungata filiforme. 2. fibra nervosa. 3. fibra alimentare. f.(e) A, fibre mieliniche Dorland_Lettera_F.indd 313 fibra afferenti o efferenti del sistema nervoso somatico con un diametro che varia da 1 a 22 mm e una velocità di conduzione da 5 a 120 metri al secondo; comprendono le fibre alfa, beta, delta e gamma. f.(e) acceleranti f. acceleratrici, fibre adrenergiche che trasmettono gli impulsi che accelerano il battito cardiaco. f.(e) adrenergiche, fibre nervose generalmente del sistema simpatico che liberano adrenalina o sostanze correlate come i neurotrasmettitori. f.(e) afferenti, f.(e) nervose afferenti, 1. fibre nervose che trasmettono gli impulsi sensoriali dalla periferia al sistema nervoso centrale. 2. fibre o assoni che entrano in un nucleo, usando tale nucleo come punto di riferimento. f.(e) alfa, fibre motorie e propriocettive di tipo A, con velocità di conduzione da 70 a 120 metri al secondo e con un diametro da 13 a 22 µm. f. alimentare, la parte dei cereali vegetali, frutta e noci che resiste alla digestione nel tratto gastrointestinale; è costituita da carboidrati (cellulosa ecc.) e lignina. f.(e) alveolari, fibre del legamento periodontale che si estendono dal cemento della radice dentaria alle pareti dell’alveolo. f.(e) amieliniche, fibre nervose prive della guaina mielinica. f.(e) arcuate, fibre curve del cervello, come quelle che collegano le circonvoluzioni adiacenti nella corteccia cerebrale o le fibre arcuate esterne o interne del midollo allungato. f.(e) B, assoni autonomici mielinizzati preganglionici con una fibra dal diametro di ≤ 3mm e una velocità di conduzione da 3 a 15 metri al secondo; essi comprendono solo fibre efferenti. f.(e) basilari, fibre che formano lo strato intermedio della zona arcuata e della zona pettinata dell’organo del Corti. f.(e) beta, fibre motrici e propriocettive di tipo A, con velocità di conduzione dai 30 ai 70 metri al secondo e che vanno da 8 a 13 µm di diametro. f.(e) bianche, fibre collagene. f.(e) C, fibre postgangliari non mieliniche del sistema nervoso autonomico e anche fibre non mieliniche delle radici dorsali e delle terminazioni nervose libere con una velocità di conduzione da 0,6 a 2,3 metri al secondo e un diametro che varia da 0,3 a 1,3 µm. f.(e) collagene, fibre molli, flessibili e bianche che rappresentano i più caratteristici componenti di tutti i tipi di tessuto connettivo; sono costituite da proteine collagene e composte da fasci di fibrille a loro volta costituite da più piccole unità, che mostrano un caratteristico aspetto a bande incrociate. f. commessurale, una delle fibre nervose che passa attraverso la corteccia degli emisferi opposti del cervello, oppure tra due lati del tronco cerebrale o del midollo del spinale. f.(e) del Purkinje, fibre miocardiche modificate, composte dalle cellule del Purkinje, che si presentano come una fitta rete nel tessuto subendoteliale e che costituiscono le ramificazio- DEF 313 22/05/12 14:13 fibrati 314 ni terminali del sistema di conduzione cardiaco. f. di associazione, una delle fibre nervose che uniscono diverse aree corticali all’interno di un emisfero. f.(e) di Mahaim, componenti tissutali specializzati nella connessione del sistema di conduzione direttamente con il setto interventricolare. f.(e) di Müller, cellule neurogliali allungate che attraversano tutti gli stati della retina, e che ne formano il principale elemento di supporto. f. di proiezione, f. di proiezione nervosa, un tipo di fibra nervosa che connette la corteccia cerebrale con i centri sottocorticali, il midollo spinale e la colonna vertebrale. f.(e) di Sharpey, 1. fibre collagene che oltrepassano il periostio e che sono immerse nelle lamelle circonferenziali ed esterne dell’osso. 2. porzioni terminali delle fibre principali che si inseriscono nel cemento di un dente. f.(e) efferenti, f. nervose efferenti, 1. fibre nervose che trasportano gli impulsi nervosi motori dal sistema nervoso centrale verso la periferia. 2. fibre o assoni che fuoriescono da un nucleo, usando tale nucleo come punto di riferimento. f.(e) elastiche, fibre giallastre con proprietà elastiche che attraversano la sostanza intercellulare del tessuto connetivo. f.(e) fusali, i microtubuli che si irradiano dai centrioli durante la mitosi e danno origine al fuso mitotico. f.(e) fusomotrici, fibre differenti di tipo A che innervano le fibre intrafusali del fuso muscolare. f.(e) gamma, una fibra A, con una velocità di conduzione tra i 15 e i 40 metri al secondo e con un diametro variabile tra i 3 e i 7 µm, comprese le fibre fusomotorie. f.(e) grigie, fibre nervose non mieliniche osservate soprattutto nei nervi simpatici. f. insolubile, fibra che non si scioglie in acqua, composta principalmente da lignina cellulosa ed emicellulose e principalmente presente negli strati di crusca dei chicchi dei cereali. f.(e) intrafusali, fibre muscolari modificate che, circondate da liquidi e racchiuse in un tessuto connettivo, costituiscono il fuso muscolare. f.(e) mieliniche, fibre nervose bianche grigiastre i cui assoni sono rinchiusi in un rivestimento di mielina, che può a sua volta essere racchiuso da un neurilemma. f.(e) motrici, fibre efferenti. f. muscolare, una delle cellule del tessuto muscolare scheletrico o cardiaco. Le fibre muscolari scheletriche sono cellule cilindriche multinucleate contenenti miofibrille, che si contraggono attraverso le quali corrono strie trasverse. Le fibre del muscolo cardiaco hanno uno o talvolta due nuclei, contengono miofibrille e sono separate l’una dall’altra da un disco intercalare; benché striate le fibre miocardiche si intrecciano a formare una rete. Vedi Tavola 7. f. nervosa, il componente affusolato di un neurone, nello specifico il prolungamento assonico che conduce gli impulsi nervosi lontano dalla cellula; classi- Dorland_Lettera_F.indd 314 ficato come afferente o efferente a seconda della direzione degli impulsi, mielinico o amielinico a seconda della presenza o meno di una guaina mielinica. Vedi Tavola 14. f.(e) nervose autonomiche, fibre nervose che innervano i muscoli lisci, il muscolo cardiaco e l’epitelio ghiandolare, stimolando e attivando il muscolo o il tessuto (fibre autonomiche efferenti) o ricevendo impulsi sensoriali da essi (fibre autonomiche afferenti). f.(e) nervose somatiche, fibre nervose che stimolano e attivano la muscolatura scheletrica e i tessuti somatici (fibre somatiche efferenti) o che ricevono impulsi da essi (fibre somatiche afferenti). f.(e) nervose viscerali, fibre dei nervi autonomici. f.(e) osteogenetiche, f. osteogeniche, fibre precollagene formate dagli osteoclasti e che diventeranno il componente fibroso della matrice ossea. f.(e) ottica, fasci di fibre flessibili di vetro o plastica, ciascuna delle quali porta una componentedi un immagine. f.(e) pregangliari, gli assoni dei neuroni pregangliari. f.(e) pressorie, fibre nervose che, se stimolate da un riflesso, inducono o aumentano il tono vasomotore. f.(e) radicolari, fibre presenti nelle radici dei nervi spinali. f.(e) sensoriali, fibre afferenti. f. solubile, fibra dotata di un’affinità per l’acqua, e che si dissolve o scioglie a formare un gel; comprende gomme, pectine, mucillagini e alcune emicellulose, e si trova principalmente in frutta, vegetali, avena, orzo, legumi e alghe marine. f.(e) vasomotorie, fibre nervose amieliniche dirette principalmente ai muscoli arteriolari. fibrati termine generale per indicare i derivati dell’acido fibrico (q.v.). fibrilla fibra o filamento sottile. fibrillare, agg. f.(e) collagene, delicate fibrille di collagene presenti nel tessuto connettivo, composte da molecole di tropocollagene disposte linearmente. In alcuni tipi di collagene le fibrille sono aggregate a formare fibrille più larghe, che possono essere esse stesse aggregate a formare fibre collagene. f.(e) dentinali, componente fibrillare della matrice dentinale. f. muscolare, miofibrilia. fibrillazione 1. piccola contrazione locale, involontaria di un muscolo dovuta all’attivazione spontanea di singole cellule o fibre muscolari il cui apporto nervoso è stato danneggiato o eliminato. 2. alterazioni degenerative iniziali dell’osteoartrosi, caratterizzate dal rammollimento della cartilagine articolare e dalla comparsa di fessurazioni verticali tra gruppi di cellule cartilaginee. f. atriale, aritmia atriale che si manifesta con veloci contrazioni sparse in piccole aree del miocardio atriale e che porta a un ritmo ventricolare totalmente irregolare e spesso rapido. f. ventricolare, aritmia cardiaca caratterizzata da contrazioni fibrillari del miocardio ventrico- 22/05/12 14:13 lare, dovute a un’eccitazione rapida e ripetitiva delle fibre miocardiche, in assenza di contrazione ventricolare coordinata e all’assenza di attività atriale. fibrina proteina insolubile essenziale nella coagulazione del sangue, derivante dal fibrinogeno per azione della trombina. fibrinocellulare costituito da fibrina e cellule. fibrinogenico che determina o causa produzione di fibrina. fibrinogeno fattore I della coagulazione. fibrinogenolisi distruzione proteolitica del fibrinogeno nel sangue. fibrinogenolitico, agg. fibrinoide 1. simile alla fibrina. 2. sostanza omogenea, eosinofila, rifrangente, relativamente priva di cellule e con alcune delle proprietà di colorazione della fibrina. fibrinolisi dissoluzione della fibrina per azione enzimatica. fibrinolitico, agg. fibrinolisina 1. plasmina. 2. preparato di enzimi proteolitici composto di profibrinolisina (plasminogeno); per promuovere il dissolvimento dei trombi. fibrinopenia ipofibrinogenemia. fibrinopeptide uno dei due peptidi (A e B) che si stacca dal fibrinogeno, durante il processo della coagulazione, per azione della trombina. fibrinopurulento caratterizzato dalla presenza di fibrina e di pus. fibrinoso relativo alla o della natura della fibrina. fibrinuria presenza di fibrina nelle urine. fibroadenoma adenofibroma; f. gigante alla mammella tumore filloide. fibroadiposo sia fibroso che adiposo. fibroareolare sia fibroso che areolare. fibroblasto 1. cellula immatura del tessuto connettivo che produce fibre e in grado di differenziarsi in condroblasto, collagenoblasto o osteoblasto. 2. collagenoblasto; cellula che produce collagene. Tali cellule proliferano anche nelle sedi di infezione cronica. fibroblastico, agg. fibroblastoma tumore che si origina dai fibroblasti; distinto in fibroma e fibrosarcoma. fibrobronchite bronchite fibrinosa. fibrocalcifico relativo a o caratterizzato da tessuto fibroso parzialmente calcificato. fibrocarcinoma carcinoma scirroso. fibrocartilagine tipo di cartilagine costituita da spessi fasci di collagene paralleli e compatti separati da sottili fessure contenenti tipiche cellule cartilaginee (condrociti). fibrocartilaginoso, agg. f. elastica, fibrocartilagine che contiene fibre elastiche. f. interarticolare, disco articolare. fibrocartilago pl. fibrocartilagines [L.] fibrocartilagine. fibrocistico caratterizzato da una crescita eccessiva di tessuto fibroso e dallo sviluppo di spazi cistici, in particolar modo in una ghiandola. Dorland_Lettera_F.indd 315 fibroma fibrocita fibroblasto. fibrocollagenoso sia fibroso che collagenoso; relativo a o che è composto da tessuto fibroso rappresentato soprattutto da collagene. fibrocondrite infiammazione della fibrocartilagine. fibrodisplasia alterazioni nello sviluppo del tessuto fibroso connettivo. fibroelastico sia fibroso che elastico. fibroelastoma tumore raro, benigno, fisso, non capsulato, caratterizzato da abbondanti fibre sclerotiche di collageno e da spesse fibre elastiche irregolari. fibroelastosi eccessiva crescita di elementi fibroelastici. f. endocardica, ispessimento diffuso e irregolare dell’endocardio murale, in particolare del ventricolo sinistro, dovuto a proliferazione di tessuto collagene ed elastico; spesso associato a malformazioni cardiache congenite. fibroepiteliale dotato di elementi fibrosi ed epiteliali. fibroepitelioma tumore costituito da elementi fibrosi ed epiteliali. fibrofolliculoma tumore annessiale benigno del tessuto connettivo perifollicolare, presente sottoforma di una o più papule giallastre cupoliformi in genere al volto. fibroide 1. che ha una struttura fibrosa; simile a un fibroma. 2. fibroma. 3. leiomioma. 4. (al pl.) termine colloquiale per leiomioma dell’utero. fibroidectomia miomectomia uterina. fibroilluminato che trasmette la luce per mezzo di fasci di fibre di vetro o di plastica, utilizzando un sistema di lenti per trasmettere l’immagine; detto di endoscopi di tale concezione. fibroistiocitico dotato di elementi fibrosi e istiocitici. fibrolamellare caratterizzato dalla formazione di fibre di collagene organizzate in strati. fibrolipoma lipoma ricco di tessuto fibroso. fibrolipomatoso, agg. fibroma tumore composto principalmente da tessuto connettivo completamente differenziato o fibroso. f. ameloblastico, tumore odontogeno caratterizzato dalla proliferazione simultanea di tessuto epiteliale e mesenchimale, senza formazione di smalto o di dentina. f. cementificante, tumore del tessuto fibroblastico contenente masse di tessuto simile al cemento, generalmente osservato nella mandibola di soggetti anziani.f. cistico, fibroma che ha subito trasformazione cistica. f. condromixoide, raro tumore osseo benigno, a crescita lenta, di origine condroblastica che di solito colpisce le grandi ossa lunghe delle estremità inferiori. f. molle, f. mollusco, acrochordon (fibroma pendulo). f. non ossificante, lesione degenerativa e proliferativa dei tessuti midollari e corticali dell’osso. DEF 315 22/05/12 14:13 fibromatosi 316 f. odontogeno, vedi f. odontogeno centrale e f. odontogeno periferico. f. odontogeno centrale, un raro tumore odontogeno benigno, non capsulato, delle mascelle, solitamente localizzato alla mandibola e caratterizzato da isole di epitelio odontogeno con tessuto connettivo fibroso e talvolta da calcificazioni. f. odontogeno periferico, equivalente extraosseo del fibroma odontogeno centrale; è una massa gengivale di tessuto connettivo, fibroso, vascolarizzato con focolai di epitelio odontogeno. f. ossificante, f. ossificante dell’osso, tumore centrale dell’osso di natura benigna, a crescita lenta, che colpisce di solito le mascelle, più spesso la mandibola, costituito da tessuto connettivo fibroso al cui interno viene prodotto osso. f. ossificante periferico, epulide; fibroma, solitamente della gengiva, che presenta aree di calcificazione o di ossificazione. f. perifollicolare, tipo di tumore annessiale benigno follicolare piccolo, color carne papulare sulla testa o sul collo talvolta presente in gruppi. f. periungueale, uno di più noduli sporgenti lisci e solidi, presenti nelle pieghe ungueali patognomonico di sclerosi tuberosa. f. soft, acrocordone. fibromatosi 1. presenza di fibromi multipli. 2. comparsa di un nodulo fibroso, simil tumorale, derivante dalla fascia profonda e con tendenza alla recidiva locale. f. aggressiva, tumore desmoide, in particolare quello extra-addominale. f. della gengiva, f. gengivale, iperplasia fibrosa non infiammatoria della gengiva che si manifesta come una supercrescita densa, diffusa, omogenea o nodulare di tessuti gengivali. f. palmare, fibromatosi che interessa la fascia palmare e che porta alla contrattura di Dupuytren. f. plantare, fibromatosi che interessa la fascia plantare, caratterizzata da tumefazioni nodulari solitarie o multiple, talora accompagnate da dolore, di solito non associate a contratture. fibromiite infiammazione e degenerazione fibrosa di un muscolo. fibromioma mioma che contiene elementi fibrosi. fibromixoma mixofibroma. fibromixosarcoma sarcoma che contiene elementi fibromatosi e mixoidi. fibromuscolare costituito da tessuto fibroso e muscolare. fibronectina glicoproteina adesiva: una sua forma circola nel plasma e agisce come un’opsonina; un’altra sua forma è una proteina della superficie cellulare che media le interazioni di adesione cellulare. fibro-odontoma tumore che contiene sia elementi fibrosi che odontogenici. fibropapilloma papilloma fibroepiteliale. fibroplasia produzione di tessuto fibroso. fibroplastico, agg. f. retrolenticolare, (FRL) retinopatia dei prematuri. Dorland_Lettera_F.indd 316 fibrosarcoma tumore maligno, localmente invasivo, che si diffonde per via ematica e derivante da fibroblasti che producono collagene, ma che mancano di ogni differenziazione cellulare. f. ameloblastico, tumore odontogeno che è il corrispondente maligno del fibroma ameloblastico, all’interno del quale di solito si sviluppa. f. odontogeno, tumore maligno delle mascelle, derivante da uno dei componenti mesenchimali del dente o del germe dentario. fibrosi produzione di tessuto fibroso. fibrotico, agg. f. cistica, disordine autosomico-recessivo fatale, caratterizzato da estesa disfunzione delle ghiandole esocrine, segni di pneumopatia cronica, deficit pancreatico, livelli anormalmente elevati di elettroliti nel sudore e ostruzione dei dotti pancreatici a opera di concrezioni eosinofile, con conseguente deficit di secrezione degli enzimi pancreatici. È causato da mutazioni nel gene CFTR, che codifica per il regolatore transmembrana della fibrosi cistica. f. endomiocardica, miocardiopatia idiopatica che si osserva sotto forma endemica in varie regioni dell’Africa e, solo raramente in altre zone, caratterizzata da cardiomegalia, notevole ispessimento dell’endocardio con un denso tessuto fibroso bianco che spesso si estende a interessare il terzo o la metà interna del miocardio, e insufficienza cardiaca congestizia. f. epatica congenita, anomalia dello sviluppo del fegato caratterizzata dalla formazione di ampie e irregolari bande di tessuto fibroso, contenenti cisti multiple derivate da dotti biliari terminali anomali, e localizzate principalmente negli spazi portali così da dar luogo a compressione dei vasi e ipertensione portale. f. mediastinica, fibrosi del mediastino; sviluppo nel mediastino superiore di tessuto fibroso compatto, bianco, che talora determina costrizione delle vie aeree e dei grandi vasi sanguigni. f. nodulare subepidermica, 1. istiocitoma fibroso benigno. 2. tipo di istiocitoma fibroso benigno caratterizzato dalla formazione subepidermica di noduli fibrosi come risultato dell’attività infiammatoria. f. pleurica, fibrosi della pleura polmonare che comporta che l’intero polmone o parte di esso venga ricoperto da un sottile strato di tessuto fibroso non espandibile; il fibrotorace ne rappresenta una forma più estesa. f. polmonare, fibrosi polmonare idiopatica. f. polmonare idiopatica, infiammazione cronica e fibrosi progressiva delle pareti alveolari polmonari, con dispnea progressiva e deficit di ossigeno o scompenso cardiaco destro potenzialmente fatali. La forma acuta è denominata sindrome di Hamman-Rich. f. proliferativa, condizione in cui gli elementi fibrosi continuano a proliferare, dopo che il fattore scatenante ha cessato di agire. f. retroperitoneale, deposizione di tessuto fi- 22/05/12 14:13 broso nello spazio retroperitoneale, che causa disturbi addominali e spesso il blocco degli ureteri, con conseguente idronefrosi e compromissione della funzione renale, può portare a insufficienza renale. fibrosite iperplasia infiammatoria del tessuto fibroso bianco, in particolare delle guaine muscolari e delle fasce del sistema locomotore. fibroso composto da o contenente fibre. fibrotorace adesione dei due foglietti pleurici, per cui il polmone risulta ricoperto da uno spesso strato di tessuto fibroso non espandibile, vedi pleurite fibrinosa. È spesso una conseguenza di un emotorace traumatico o di un versamento pleurico. fibroxantoma tipo di xantoma contenente elementi fibromatosi e talvolta descritto come sinonimo o sottotipo di istiocitoma fibroso benigno o maligno. f. atipico, (FXA) piccola neoplasia cutanea nodulare, generalmente presente sulle aree della faccia e del collo esposte al sole; talvolta descritto in associazione a sottotipi benigni o maligni di istiocitoma. fibroxantosarcoma istiocitoma fibroso maligno. fibulare relativo alla fibula o alla parte laterale della gamba; peroneale. fibularis [L.] fibulare. fibulocalcaneale relativo alla fibula e al calcagno. ficaina enzima derivante dalla linfa degli alberi del fico che catalizza la scissione di specifici legami nelle proteine; esso favorisce l’agglutinazione dei globuli rossi con gli anticorpi IgG ed è quindi utilizzato nella determinazione del fattore Rh. FICD [In.] Fellow of the International College of Dentists: membro del collegio internazionale dei dentisti. ficina ficaina. ficomicosi 1. ciascun elemento di un gruppo di patologie acute da funghi causate dai membri dei Ficomiceti. 2. mucormicosi. FICS [In.] Fellow of the International College of Surgeons: socio del collegio internazionale dei chirurghi. FIGLU acido formiminoglutamico. figura 1. oggetto con una forma particolare. 2. numero cifra. f.(e) mitotiche, stadi dell’aggregazione dei cromosomi che presentano un quadro caratteristico della mitosi. fila [L.] pl. di filum. filamento sottile fibra o filo delicato. f. di actina, uno dei sottili miofilamenti contrattili di una miofibrilla. f. di miosina, uno dei sottili miofilamenti contrattili di una miofibrilla. f.(i) intermedi, classe di filamenti citoplasmatici che agiscono principalmente come strutture componenti del citoscheletro e che hanno anche effetti su vari movimenti nei processi cellulari. f. mu- Dorland_Lettera_F.indd 317 filtro scolare, miofilamento. f.(i) sottili, filamenti di actina che si presentano, associati alla troponina e alla tropomiosina nei muscoli striati. f.(i) spessi, filamenti bipolari di miosina presenti nel muscolo striato. filamentoso composto di strutture allungate filiformi. filamentum pl. filamenta [L.] filamento. filaria pl. filariae [L.] verme nematode appartenente alla superfamiglia Filarioidea. filariale, agg. filaricida agente che distrugge le filarie. Filarioidea superfamiglia o ordine di nematodi parassitari, i cui adulti sono vermi filiformi che invadono i tessuti e le cavità del corpo in cui le femmine depositano le microfilariae (prelarve). filariosi infestazione da filarie. filgrastim fattore umano che stimola le colonie di granulociti prodotto mediante tecnologia ricombinante; utilizzato per incrementare la produzione di neutrofili, stimolare l’ematopoiesi e ridurre la neutropenia. -filia suffisso [Gr.] affinità per, passione per. filico, filo agg. filiale 1. che appartiene a o relativo a un figlio o a una figlia. 2. in genetica, che appartiene a o relativo a quelle generazioni che seguono la generazione iniziale (parentale). filiforme 1. simile a un filo. 2. una sonda molto allungata. filo struttura di metallo affusolata, allungata e flessibile. f. di Kirschner, filo d’acciaio per la trasfissione delle ossa fratturate e per effettuare trazione scheletrica nelle fratture. f. guida, un filo sottile, generalmente flessibile, che può essere inserito in uno spazio limitato o tortuoso per fare da guida per il successivo inserimento di uno strumento più grande o ingombrante. filogenesi storia completa dello sviluppo di un gruppo di organismi. filogenetico, agg. Filoviridae famiglia di virus a RNA che include un solo genere, il Filovirus. Filovirus virus di Marburg ed Ebola: genere di virus della famiglia delle Filoviridae che causa febbri emorragiche (malattia del virus di Marburg e malattia del virus Ebola). filtrabile capace di passare attraverso i pori di un filtro. filtrato liquido o gas che è passato attraverso un filtro. filtrazione passaggio attraverso un filtro o altro materiale che impedisce il passaggio di certe molecole, particelle o sostanze. filtro 1. solco verticale nella parte mediana del labbro superiore. 2. strumento per eliminare o separare alcuni elementi, come (1) le particelle di certe dimensioni da una soluzione o (2) i raggi di diverse lunghezze d’onda da un flusso di ener- DEF 317 22/05/12 14:13 filum 318 gia radiante. f. a membrana, filtro composto da un sottile strato di collodio, acetato di cellulosa o altri materiali e disponibile in un ampio range di dimensioni dei pori. f. Millipore, nome commerciale di una varietà di filtri di membrana. filum pl. fila [L.] una struttura filiforme o parte. f. terminale, sottile prolungamento filiforme del tessuto connettivo, che discende dal cono midollare per fissarsi alla faccia interna del sacco durale fino alla base del coccige; si divide in tratto piale e durale, creando una linea di demarcazione sul bordo inferiore della seconda vertebra sacrale. fima gonfiore o protuberanza della pelle di dimensioni maggiori rispetto a un tubercolo. fimbria 1. frangia, bordo o spigolo; struttura frangiforme. 2. pelo (2). f. dell’ippocampo, banda di sostanza bianca lungo il margine mediano della superficie ventricolare dell’ippocampo. f. dell’ovaio, il più lungo dei processi che costituiscono le fimbriae della tuba uterina, che si estendono lungo il bordo libero del mesosalpinge e fuse con l’ovaio. f.(e) delle tube uterine, i numerosi divergenti processi frangiformi sopra la parte distale dell’infundibolo della tuba uterina. fimbriato frangiato. fimbriectomia rimozione chirurgica delle fimbriae della tuba uterina durante la legatura delle tube come metodo di sterilizzazione femminile. fimbriocele ernia contenente le fimbriae della tuba uterina. fimbrioplastica chirurgia plastica delle fimbrie della tuba uterina. fimosi restringimento dell’orifizio del prepuzio cosicché esso non può essere ritratto sul glande. fimotico, agg. finasteride inibitore della 5a-reduttasi, utilizzato nel trattamento dell’iperplasia prostatica benigna e come stimolante della crescita dei capelli nel trattamento dell’alopecia androgenetica. Finegoldia genere di batteri coccoidi Gram-positivi, anaerobi, della famiglia delle Pepto, streptococcaceae di solito presenti in masse o in tetradi; F. magna fa parte della flora del tratto gastrointestinale e genitourinario femminile; causa artrite settica e infezioni dei tessuti molli. finestra 1. apertura circoscritta in una superficie piana. 2. limiti di voltaggio che determinano quali impulsi possono essere superati. f. aortica, regione trasparente sotto l’arco aortico, formata dalla biforcazione della trachea, visibile in una radiografia obliqua anteriore sinistra del cuore e grossi vasi. f. ovale, fenestra vestibuli; apertura nella parete interna dell’orecchio medio, vicino alla base della staffa. f. rotonda, fenestra cochleae; apertura nella parete interna dell’orecchio medio, rivestita dalla membrana timpanica secondaria. fingerprinting [In] impronta genetica, tecnica Dorland_Lettera_F.indd 318 per determinare la struttura di o identificare una proteina o acido nucleico (DNA f.), tramite la divisione della molecola in determinati frammenti, separazione degli stessi mediante cromatografia o elettroforesi e visualizzazione del pattern risultante. Vedi impronta digitale. finocchio Foeniculum vulgare, pianta dai cui semi si estrae olio. fioccoso lanoso; detto di una crescita batterica costituita da brevi catene curve variamente orientate. fiore parte floreale di una pianta i cui preparati e derivanti sono usati in medicina. f. della passione, 1. pianta del genere Passiflora. 2. la P. incarnata, dotata di proprietà ansiolitiche e sedative, è utilizzata in caso di ansia e insonnia; impiegata anche in omeopatia. Firmicutes phylum fenotipicamente eterogeneo di batteri Gram-positivi, con Bacteriodetes come uno dei due maggiori costituenti della flora intestinale. FIS fossa iliaca sinistra. fis(o)- prefisso [Gr.] aria, gas. fisi(o)- prefisso [Gr.] natura fisiologia, fisico. fisiatra medico specialista in fisiatria. fisiatria branca della medicina che studia la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di una malattia o lesione e la riabilitazione dal conseguente disabilità e invalidità, utilizzando agenti fisici e talvolta farmaceutici. fisica studio delle leggi e dei fenomeni della natura, in particolare delle forze e delle proprietà generali della materia e dell’energia. fisicochimico relativo sia alla fisica che alla chimica. fisioematometra gas e sangue nella cavità uterina. fisiologia 1. la scienza delle funzioni degli organismi viventi e delle loro parti, dei fattori fisici e chimici e dei processi coinvolti. 2. meccanismi che sono alla base del funzionamento di una specie o classe di organismi o di alcuni parti o processi. f. patologica, studio delle alterate funzioni o delle funzioni presenti nei tessuti malati. fisiologico relativo alla fisiologia; normale; non patologico. fisiologo specialista in fisiologia. fisionomia 1. determinazione delle caratteristiche mentali o morali dal volto. 2. espressione o viso. 3. espressione e aspetto del volto come mezzo di diagnosi. fisiopatologia fisiologia della funzione alterata. fisiopatologico relativo alla fisiologia patologica. fisioterapia terapia fisica. fisioterapista terapista fisico. fisoidrometra gas e siero nella cavità uterina. fisometra gas all’interno della cavità uterina. 22/05/12 14:13 fisostigmina alcaloide colinergico abitualmente ottenuto dai semi maturi essiccati di Physostigma venenosum (fava di calabar), utilizzato come miotico topico e usato sul sistema nervoso centrale come antidoto contro gli effetti di sovradosaggio di farmaci anticolinergici; usato sottoforma di sale salicilato e solfato. fissatore agente utilizzato per conservare un campione istologico o patologico così da mantenere la normale struttura dei suoi elementi costituenti. fissazione 1. atto di tenere suturare o legare in una posizione fissa. 2. condizione di essere mantenuto in una posizione fissa. 3. in psichiatria, (a) arresto dello sviluppo in un particolare stadio o (b) attaccamento ravvicinato e soffocante a un’altra persona specialmente a una che abbia avuto un ruolo importante durante l’infanzia del soggetto, come un genitore. 4. uso di un fissativo per conservare i campioni istologici o citologici. 5. in chimica, è il processo mediante il quale una sostanza viene rimossa dalla fase gassosa o da quella di soluzione e localizzata. 6. in oftalmologia, è la direzione dello sguardo in modo tale che l’immagine di un oggetto possa cadere nella fovea centrale. f. del complemento, aggiunta di un altro siero che contiene un anticorpo e il corrispondente antigene a un siero emolitico, in modo da rendere il complemento incapace di provocare emolisi. fissione 1. atto di separazione. 2. riproduzione asessuata in cui la cellula si divide in due (fissione binaria) o più (fissione multipla) parti filiari ognuna delle quali diventa un organismo individuale. 3. fissione nucleare; sdoppiamento del nucleo atomico con liberazione di energia. fissiparo che si riproduce per fissione. fissura pl. fissurae [L.] fessura. f. in ano, fessura anale. fistola passaggio anormale tra due organi interni o tra un organo interno e la superficie del corpo. f. anale, va dall’ano alla cute, talvolta comunicante con il retto. f. arterovenosa, 1. tra un’arteria e una vena. 2. comunicazione arterovenosa creata chirurgicamente e che fornisce un sito di accesso per l’intubazione nell’emodialisi. f. arterovenosa polmonare, congenita tra i sistemi arterioso e venoso del polmone, per cui sangue non ossigenato entra nel circolo sistemico. f. branchiale, cavità faringea persistente (solco branchiale). f. cieca, aperta solo sulla superficie cutanea del corpo (fistula cieca esterna) o su una superficie mucosa interna (fistula cieca interna). f. colica, collega il colon con la superficie corporea o con un altro organo. f. craniosinusale, fistola tra lo spazio intracranico e uno dei seni paranasali, che permette la fuoriuscita di liquido cerebrospinale nel naso. f. del fluido cerebrospinale, una tra lo spazio Dorland_Lettera_F.indd 319 fitosi subaracnoideo e una cavità del corpo, con fuoriuscita di liquido cerebrospinale, di solito come otorrea o rinorrea. f. enterovescicale, connette la vescica urinaria con alcune parti dell’intestino. f. fecale, fistola colica che libera le feci attraverso la superficie esterna. f. gastrica, condotto che comunica con lo stomaco, di natura patologica o chirurgica, attraverso la parete addominale. f. incompleta, f. cieca. f. intestinale, condotto che comunica con l’intestino; a volte creata chirurgicamente attraverso la parete addominale. f. ombelicale, condotto che comunica con il colon o l’uraco a livello dell’ombelico. f. perilinfale, rottura della finestra rotonda con fuoriuscita di perilinfa dentro l’orecchio medio e perdita dell’udito neurosensoriale. f. salivare, comunica con un dotto salivare. f. tracheoesofagea, condotto che connette la trachea con l’esofago, di natura patologica; creato chirurgicamente per ripristinare la parola dopo laringectomia. f. urogenitale, fistola tra due organi del sistema urogenitale o tra uno di essi e qualche altro sistema. fistolizzazione 1. il processo di diventare fistoloso. 2. creazione chirurgica di una fistola. fistulotomia incisione di una fistola. fistulotomo strumento per incidere una fistola. fit(o)- prefisso [Gr.] pianta, organismo del regno vegetale. fitness 1. in genetica, la probabilità di trasmettere il proprio genotipo alla generazione successiva relativamente alla probabilità media per la popolazione. 2. fitness fisico. f. aerobico, capacità del sistema cardiovascolare e respiratorio di un individuo di fornire ossigeno ed energia durante attività fisica sostenuta. f. fisico, capacità di un individuo di svolgere attività fisiche che richiedono sforzo del sistema cardiorespiratorio, resistenza musculare, forza o flessibilità. fitobezoar bezoar composto da fibre vegetali. fitoemagglutinina emoagglutinina di origine vegetale. fitoestrogeno una delle sostanze antinfiammatorie debolmente estrogeniche, largamente presente nelle piante. fitofotodermatite dermatite fototossica indotta dall’esposizione a certe piante e poi alla luce. fitomedicina fitoterapia. fitonadione vitamina K1: vitamina presente nelle piante verdi o preparata sinteticamente, usato come agente protrombinogenico. fitoparassita organismo o specie parassita delle piante. fitopatogeno che provoca malattie nelle piante. fitopatologia patologia delle piante. fitoprecipitina precipitina formata in risposta ad antigeni vegetali. fitosi malattia causata da un fitoparassita. DEF 319 22/05/12 14:13 fitoterapia 320 fitoterapia trattamento attraverso l’uso delle piante. fitotossico 1. relativo a una fitotossina. 2. velenoso per le piante. fitotossina esotossina prodotta da alcune specie di piante superiori; ogni tossina di origine vegetale. fittizio indotto artificialmente; non naturale. FIV fecondazione in vitro. fl oz oncia liquida. flaccido 1. che mostra una mobilità anormale o patologica, come una parete toracica flaccida o un’articolazione flaccida; lasso, molle. 2. atonico. flagella [L.] pl. di flagellum. flagellare relativo a un flagello. flagellato microrganismo dotato di flagelli. flagellazione 1. l’atto di frustare o venire frustati per raggiungere gratificazione sessuale. 2. formazione o disposizione dei flagelli in un organismo o su una superficie; exflagellazione. 3. rapida formazione nell’intestino dell’insetto vettore di microgameti a partire dal microgamonte nel Plasmodium e in altri sporozooi protozoi. flagellina proteina presente nei flagelli dei batteri; è composta da subunità organizzate in formazioni a elica a parecchi strati. flagello appendice lunga mobile simile a una frusta che origina da un corpo basale sulla superficie di una cellula, con funzione di organello della locomozione; nelle cellule eucariote, i flagelli contengono nove coppie di microtubuli disposte intorno a una coppia centrale; nei batteri, contengono strati strettamente avvolti di flagellina. flagellospore zoospore. flangia bordo o margine protrudente; in odontoiatria, la porzione della base della dentatura che va dalle estremità cervicali dei denti fino al bordo della dentatura. flatulenza 1. gas o aria nel tratto gastrointestinale. 2. gas o aria espulsi dall’ano. 3. crepitio. 4. rantolo crepitante. flav(o)- prefisso [L.] giallo. flavina uno dei composti appartenenti al gruppo dei pigmenti gialli, idrosolubili, ampiamente distribuiti negli animali e nelle piante e comprendente le riboflavine e gli enzimi gialli. f. -adenina dinucleotide, (FAD), coenzima costituito da riboflavina 5’-fosfato (FMN) e adenosina 5’-fosfato unite da un pirofosfato; costituisce il gruppo prostetico di certi enzimi, compresa la d-aminoacido ossidasi e la xantina ossidasi, utilizzate come trasportatori di elettroni in quanto alternativamente ossidate (FAD) e ridotte (FADH2). Svolge un ruolo importante nel trasporto degli elettroni nei mitocondri. f. mononucleotide, (FMN) riboflavina 5’-fosfato; agisce da coenzima per numerosi enzimi ossidativi inclusa la NADH deidrogenasi, che funziona come un trasportatore Dorland_Lettera_F.indd 320 di elettroni essendo alternativamente ossidato (FMN) e ridotto (FMNH2). Flaviviridae flavivirus: famiglia di virus a RNA che sono causa di dengue, encefalite ed epatite C. Include i generi Flavivirus e Hepacivirus. Flavivirus genere di virus della famiglia delle Flaviviridae a diffusione globale, inclusi i virus che sono causa di febbre gialla, dengue, encefalite giapponese B, encefalite di St. Louis, encefalite tickborne ed encefalite West Nile. Le zanzare sono i vettori più comuni, insieme ad alcune specie di zecche, mentre in alcuni casi il vettore è sconosciuto. flavivirus tutti i virus della famiglia delle Flaviviridae. Flavobacteriaceae famiglia di batteri Gramnegativi, bastoncellari, appartenenti al phylum Bacteroidetes; la maggior parte sono saprofiti, ma alcuni sono patogeni. Flavobacterium diffuso genere di batteri Gramnegativi aerobi o anaerobi, di forma bastoncellare, presenti nel suolo e nell’acqua della famiglia delle Flavobacteriaceae con caratteristica pigmentazione gialla. Sono patogeni opportunistici nell’uomo. flavoenzima enzima che contiene una flavina nucleotide (FMN o FAD), come gruppo prostetico. flavonoide composto di un gruppo di composti caratterizzati da un nucleo aromatico e ampiamente diffusi nelle piante superiori, spesso come pigmento; sottogruppo con attività biologiche nei mammiferi è quello dei bioflavonoidi. flavossato rilassante della muscolatura liscia; il sale cloridrato viene impiegato nel trattamento degli spasmi del tratto urinario. fleb(o)- prefisso [Gr.] vena. flebangioma aneurisma venoso. flebarteriectasia dilatazione generalizzata di vene e arterie. flebectasia varicosità di una vena. Flebectomia asportazione di una vena o di un segmento di vena. flebite flogosi di una vena. flebitico, agg. f. sinusale, infiammazione di un seno cerebrale. fleboclisi iniezione di un liquido in una vena. flebografia 1. venografia; angiografia di una vena. 2. registrazione grafica della pulsazione venosa. flebolitiasi sviluppo di calcoli nelle vene. flebomanometro strumento per la misurazione diretta della pressione venosa del sangue. fleboreografia tecnica che impiega il pletismografo con cuffie applicate all’addome, alla coscia, al polpaccio e al piede, per misurare le modificazioni del volume venoso in risposta alla respirazione e alla compressione del piede o del polpaccio. fleborrafia sutura di una vena. flebosclerosi ispessimento fibroso della parete delle vene. flebostasi 1. stasi venosa. 2. temporaneo seque- 22/05/12 14:13 stro di una parte di sangue dalla circolazione generale per compressione delle vene di un arto. flebotomia venotomia; incisione di una vena. flebotomo una delle varie mosche a due ali in particolare del genere Phlebotomus. flebotrombosi sviluppo di trombi venosi in assenza di associata infiammazione. Flebovirus virus della febbre da flebotomi, genere della famiglia Bunyaviridae, che comprende il virus che provoca la febbre da flebotomi. flecainide bloccante dei canali del sodio, che riduce la frequenza della conduzione cardiaca e aumenta il periodo refrattario del ventricolo; utilizzato come sale acetato nel trattamento delle aritmie più gravi. flemma secrezione mucosa viscida escreta in quantità eccessiva dal tratto respiratorio. flemmone diffusa infiammazione dei tessuti molli o del connettivo dovuta a infezione. flemmonoso, agg. flessibilità la capacità di essere rapidamente piegato senza essere fratturato. f. cerea, in alcune malattie mentali, la modesta resistenza degli arti alla mobilizzazione passiva (come se fossero di cera), il paziente tende a mantenere la posizioni che gli viene imposta. flessione l’atto di piegare o lo stato di essere piegato. flessore 1. che causa flessione. 2. muscolo che flette un’articolazione. f. del ginocchio, uno dei tendini che delimita lateralmente e medialmente lo spazio popliteo. f. esterno del ginocchio, tendine del biceps flexor femoris (bicipite femorale). f. interno del ginocchio, tendini del gracile, del sartorio e di altri due muscoli della gamba. retinacolo dei f.(i), vedi sotto retinacolo. flessura curva o piega; curvatura. f. caudale, curvatura a livello dell’estremità aborale dell’embrione. f. cefalica, curvatura nel mesencefalo dell’embrione. f. cervicale, curvatura del tubo neurale dell’embrione al punto di unione tra l’encefalo e il midollo spinale. f. craniale, flessura cefalica. f. dorsale, una delle flessure dell’embrione nella regione medio-dorsale. f. duodenodigiunale, curvatura al punto di unione tra il duodeno e il digiuno. f. lombare, curvatura ventrale del dorso nella regione lombare. f. mesencefalica, flessura cefalica. f. nucale, flessura cervicale. f. pontina, flessura dell’encefalo posteriore dell’embrione. f. sacrale, flessura caudale. f. sigmoide, vedi sotto colon. fleurette [Fr.] tipo di cellula presente a gruppi nei retinoblastomi e nei retinocitomi, che rappresenta la differenziazione delle cellule tumorali nei fotorecettori. flexura pl. flexurae [L.] flessura. flittena 1. piccola bolla provocata da una bruciatura. 2. piccola vescicola che contiene linfa osser- Dorland_Lettera_F.indd 321 flufenazina vata sulla congiuntiva in particolari condizioni. flittenario, agg. flittenula minuta vescicola; nodulo ulcerato della cornea o della congiuntiva. flittenulare associato alla formazione di flittenule o di prominenza similvescicolari. flocculazione 1. La formazione di masse granulose o lanuginose. 2. fenomeno colloidale, in cui la fase dispersa si separa in particelle distinte, solitamente visibili, piuttosto che aggregarsi in un’unica massa. flocculus pl. flocculi [L.] 1. piccolo gomitolo o massa come di lana o di altro materiale fibroso. 2. piccola massa sul lato inferiore di ciascun emisfero cerebrale, in continuità tramite un piccolo peduncolo di fibre nervose con il nodulo del verme, parte del lobo flocculonodulare. flocculare, agg. flog(o)- prefisso [Gr.] infiammazione. flogogeno che produce infiammazione. flooding [In.] inondazione, forma di desensibilizzazione per il trattamento delle fobie e dell’ansia mediante ripetute esposizioni a stimoli altamente stressanti, finché l’assenza del perpetrarsi della risposta all’ansia ne determina la scomparsa. Generalmente viene impiegata per una esposizione reale agli stimoli, con l’implosione utilizzata per esposizione immaginata anche se i due termini sono utilizzati a volte come sinonimi. flora 1. la vita vegetale presente in o tipica di una determinata zona. 2. batteri e funghi che si trovano entrambi normalmente o patologicamente in un organo. f. enterica, f. gastrica, f. intestinale, batteri normalmente residenti nel lume intestinale. florido 1. in pieno vigore; che si presenta sotto forma pienamente sviluppata. 2. avente un colore rosso brillante. florizin idrolasi glicosilceramidasi. flossuridina derivato del fluorouracile usato come antineoplastico. flucitosina antimicotico usato nel trattamento di candidosi e infezioni criptococciche gravi. fluconazolo triazolo antifungino usato nel trattamento sistemico della candidiasi e della meningite criptococcica. fludarabina analogo dell’adenina e antimetabolita purinico usato sottoforma di sale fosfato, come chemioterapico nel trattamento della leucemia linfoide cronica. fludrocortisone corticosteroide sintetico con effetti analoghi a quelli dell’idrocortisone e del desossicorticosterone somministrato come sale acetato. fluente che scorre senza ostacoli; riferito a un discorso. flufenazina fenotiazina antipsicotica utilizzata come f. decanoato, f. enantato e f. cloridrato. DEF 321 22/05/12 14:13 fluidestratto 322 fluidestratto preparato liquido di un farmaco vegetale contenente alcol come solvente o conservante, con una tale forza che ogni millilitro contiene i componenti terapeutici presenti in 1 g del farmaco standard che rappresenta. fluido 1. liquido o gas; qualsiasi liquido del corpo. 2. composto da molecole che cambiano liberamente le loro posizioni relative, senza separazione della massa. f. amniotico, liquido all’interno della cavità amniotica che bagna il feto in via di sviluppo e lo protegge da traumi meccanici. f. cefalorachidiano (LCR), liquido contenuto nei ventricoli cerebrali nello spazio subaracnoideo e nel canale centrale del midollo spinale. f. di Scarpa, endolinfa. f. follicolare, liquido di un follicolo ovarico in sviluppo. f. interstiziale, liquido extracellulare che bagna le cellule della maggior parte dei tessuti, ma che non è all’interno dei confini dei vasi ematici o linfatici. f. intracellulare, porzione dell’acqua corporea totale con i relativi soluti disciolti che si trovano all’interno delle membrane cellulari. f. prostatico, secrezione della ghiandola prostatica che contribuisce alla produzione dello sperma. f. seminale, sperma. f. sinoviale, sinovia; fluido trasparente e vischioso secreto dalla membrana sinoviale e presente nella cavità articolari nelle borse e nelle guaine tendinee. flumazenil agonista della benzodiazepina usato per invertire gli effetti delle benzodiazepine in seguito a sedazione, anestesia generale o sovradosaggio. flumen pl. flumina [L.] corso d’acqua. f. pilorum, le linee lungo le quali i peli del corpo sono disposti appena crescono. flunisolide glucocorticoide sintetico utilizzato come sale acetato nel trattamento dell’asma bronchiale e delle riniti allergiche stagionali e non stagionali. flunitrazepam benzodiazepina a breve durata d’azione simile al diazepam, impiegata come ipnotico e agente induttore in anestesia. Negli Stati Uniti non è legalmente usata. fluocinolone corticosteroide sintetico utilizzato topicamente come f. acetonide per lenire l’infiammazione e il prurito in certe dermatosi. fluocinonide corticosteroide sintetico utilizzato topicamente per alleviare l’infiammazione e il prurito in certe dermatosi. fluodeossiglucosio F18 2-deossi-d-glucosio radiomarcato; utilizzato nella tomografia a emissione di positroni per la diagnosi di anomalie cerebrali, patologie cardiache e tumori a diversi organi. fluoresceina colorante fluorescente; il suo sale sodico è usato come tracciante nell’angiografia retinica e come ausilio diagnostico per rilevare un trauma corneale e adattare le lenti a contatto. fluorescenza proprietà di emettere luce, se Dorland_Lettera_F.indd 322 esposto alla luce, con lunghezza d’onda della luce emessa superiore a quella della luce assorbita. fluorescente, agg. fluorimetro fluorometro. fluorizzazione trattamento con fluoruri; aggiunta di fluoro all’acqua potabile come misura di salute pubblica per ridurre l’incidenzadi carie. fluoro (F) elemento gassoso, giallo-verde, non metallico, appartenente al gruppo degli alogeni; no. at. 9, p. at. 18,998. fluorocarbonio componente della classe dei composti organici costituito esclusivamente da carbonio e fluorina. Le emulsioni di fluorocarbonio dissolvono l’ossigeno e l’anidride carbonica e possono sostituire di globuli rossi nella prevenzione e terapia dell’ischemia. fluorochinolone composto del sottogruppo dei fluorochinoloni sostituiti con uno spettro di azione più ampio dell’acido nalidissico. fluorocromo composto fluorescente usato come colorante per marcare le proteine con un marcatore fluorescente. fluorodopa F18 composto radiomercato costituito da fluoro e levodopa, impiegato nella tomografia a emissione di positroni del cervello. fluorofotometria fluorometria. f. vitrea, misurazione della luce emessa dalla fluoresceina inoculata per via endovenosa, e che trasuda dai vasi retinici nel vitreo; viene effettuata per dimostrare l’interruzione della barriera emato-retinica, alterazione oculare precoce nel diabete mellito. fluorometolone glucocorticoide sintetico usato topicamente nel trattamento delle condizioni corticosteroido-sensibili infiammatorie e allergiche dell’occhio. fluorometria tecnica analitica per l’identificazione e la caratterizzazione di piccole quantità di una sostanza mediante la sua eccitazione con un fascio di luce ultravioletta e la dimostrazione e misurazione della lunghezza d’onda della luce fluorescente emessa da essa. fluorometro strumento usato in fluorimetria e costituito da una fonte di energia (p.es. una lampada ad arco al mercurio o allo xenon) per indurre la fluorescenza, da filtri o monocromatori per la selezione delle lunghezze d’onda e da un rilevatore. fluoronefelometro dispositivo per l’analisi di una soluzione mediante misurazione della luce diffusa o emessa da essa. fluoroscopia esame condotto mediante fluoroscopio. fluoroscopio strumento usato per esaminare visivamente la forma e il movimento delle strutture profonde dell’organismo mediante le ombre dei raggi X proiettate su uno schermo fluorescente. fluorosi condizione dovuta all’esposizione ad una 22/05/12 14:13 quantità eccessiva di fluoro o dei suoi composti e derivante dall’ingestione accidentale di insetticidi o veleni per roditori, inalazione cronica di polveri o gas industriali o dalla prolungata ingestione di acqua contenente quantità eccessive di fluoruri; è caratterizzata da alterazioni scheletriche come osteofluorosi e da smalto chiazzato, quando l’esposizione avviene durante la fase di formazione dello smalto. f. dentale, smalto chiazzato. f. endemica cronica, fluorosi. fluorouracile (5-FU) antimetabolita attivato come l’uracile e utilizzato come antineoplastico sistemico e topico. fluossimesterone androgeno utilizzato nel trattamento dell’ipogonadismo maschile, nel ritardo della pubertà maschile e nella terapia palliativa del carcinoma mammario nelle donne in postmenopausa. fluoxetina inibitore selettivo del reuptake della serotonina utilizzato sottoforma di cloridrato nel trattamento della depressione, delle sindromi ossessivo-compulsive, della bulimia nervosa e dei disturbi disforici premestruali. flurandrenolide corticosteroide sintetico usato localmente nel controllo dell’infiammazione e del prurito nelle dermatiti. flurazepam benzodiazepina utilizzata sottoforma di cloridrato come sedativo e ipnotico nel trattamento dell’insonnia. flurbiprofene farmaco antinfiammatorio non steroideo somministrato per via orale nel trattamento dell’artrite, di altre patologie infiammatorie e della dismenorrea; è applicato localmente sulla congiuntiva sottoforma di sale sodico per inibire la miosi durante e trattare l’infiammazione dopo un intervento oftalmologico. flussione fluire; in particolare un afflusso eccessivo o anomalo di un fluido in un organo. flusso 1. movimento di un liquido o di un gas. 2. velocità con cui un liquido passa attraverso un organo o una parte espressa come volume per unità di tempo. 3. eccessivo movimento di un liquido o secrezione. 4. quantità di liquido o di energia di una certa entità per unità di area. f. ematico, 1. circolazione del sangue. 2. velocità della circolazione. f. ematico renale effettivo, (FERE) la parte di flusso sanguigno totale che attraversa il rene e che irrora il tessuto renale funzionale. f. espiratorio di picco, (FEP) la massima quantità d’aria che può essere espulsa durante un’esalazione forzata che ha inizio con i polmoni completamente gonfi. f. espiratorio forzato, (FEF) quantità d’aria registrata nelle misurazioni della capacità vitale forzata. f. espiratorio massimo, quantità d’aria misurata durante una manovra della capacità vitale forzata spesso specificata a un determinato volume. Dorland_Lettera_F.indd 323 fobia f. massimo medio espiratorio, quantità media di aria misurata tra volumi esalati del 25 e 75% della capacità vitale durante un’esalazione forzata. f. plasmatici renale effettivo, (FPRE) quantità di plasma che perfonde i tubuli renali per unità di tempo generalmente misurata come velocità di scomparsa del p-aminoippurato. f. plasmatico renale, (FPR) quantità di plasma che perfonde il rene per unità di tempo approssimativamente maggiore del 10% rispetto all’effettivo flusso plasmatico renale. flussometro apparato per misurare la velocità di flusso di liquidi o gas, definito spesso in base al metodo impiegato, p.es. flussometro a ultrasuoni. flutamide antiandrogeno non steroideo, utilizzato nel trattamento del carcinoma prostatico metastatico. fluticasone corticosteroide sintetico usato come propionato per trattare l’infiammazione in certe dermatosi, la rinite allergica e altre condizioni infiammatorie nasali, i polipi nasali e l’asma. flutter vibrazione o pulsazione rapida. f. atriale, aritmia cardiaca in cui le contrazioni atriali sono rapide (da 250 a 350 al minuto) ma regolari. f. diaframmatico, particolari fibrillazioni del diaframma ad andamento ondoso e di causa ignota. f. fibrillazione, flutter impuri che variano costantemente nella loro somiglianza a flutter o fibrillazione, rispettivamente. f. impuro, flutter striale in cui l’elettrocardiogramma evidenzia periodi alternati di flutter e fibrillazione atriale a periodi non chiaramente distinguibili di uno o dell’altra. f. mediastinico, alterata mobilità del mediastino durante la respirazione. f. puro, flutter atriale. f. ventricolare, (VFI) possibile fase di transizione tra la tachicardia ventricolare e la fibrillazione ventricolare, in cui l’elettrocardiogramma mostra rapidi uniformi e regolari oscillazioni alla frequenza di 250 o più al minuto. fluttuazione variazione circa un valore o una massa fissa; movimento simile a un’onda. fluvastatina inibitore della biosintesi del colesterolo impiegato come sale sodico nel trattamento dell’iperlipemia e per ridurre la progressione dell’aterosclerosi associata alla cardiopatia coronarica. fluvoxamina inibitore selettivo del reuptake della serotonina, usato come maleato per alleviare i sintomi della sindrome ossessivocompulsiva. Fm fermio. FMN flavina mononucleotide. FNH [In.] Focal Nodular Hyperplasia: iperplasia focale nodulare. fobia persistente, irrazionale, intensa paura di uno specifico oggetto attività o situazione (lo stimolo fobico), timore che è riconosciuto come eccessivo o irrazionale dall’individuo stesso. Quando una DEF 323 22/05/12 14:13 -fobia 324 fobia è una significativa fonte di stress o interferisce con le funzioni sociali, è considerata un disturbo mentale (denominato anche Disturbo fobico); nel DSM-IV le fobie sono classificate con i disturbi d’ansia e sottoclassificati in agorafobia fobie specifiche e fobie sociali. fobico, agg. f. semplice, fobia specifica. f. sociale, patologia d’ansia caratterizzata da timore ed esitamento di situazioni sociali nelle quali l’individuo teme possibile imbarazzo od umiliazione. f. specifica, timore persistente ed eccessivo o irrazionale di oggetto o situazioni circoscritte, ben definite. -fobia suffisso [Gr.] paura di, avversione a. focalizzazione atto di convergere in un punto. f. isoelettrica, elettroforesi in cui la miscela proteica viene sottoposta a un campo elettrico in un gel in cui è stato stabilito un gradiente di pH; ogni proteina quindi migra finché non raggiunge il punto in cui il pH è uguale a quello del suo punto isoelettrico. focomelia assenza congenita della porzione prossimale di un arto o gli arti. cosicché mani o piedi risultano attaccati al tronco attraverso un segmento osseo piccolo e di forma irregolare. focomelico, agg. focomelico individuo affetto da focomelia. focus pl. foci [L.] 1. Il punto di convergenza dei raggi di luce o delle onde sonore. 2. il principale centro di un processo morboso. focale, agg. f. epilettogeno, l’area della corteccia cerebrale responsabile di generare crisi epilettiche. f. di Ghon, principale lesione parenchimale della tubercolosi polmonare primaria. foe- per le parole che iniziano in questo modo, vedi quelle che iniziano con fe-. fogliato 1. dotato di, relativo a o simile alle foglie. 2. che consiste di sottili lamelle simili a delle foglie. folato 1. forma anionica dell’acido folico. 2. più in generale, ogni sostanza di un gruppo di composti che contiene una forma di acido dipteroico coniugato con l’acido l-glutammico e avente una varietà di sostituzioni. folgorare 1. apparire e scomparire come un lampo di luce. 2. distruggere per contatto con scintille elettriche generate da corrente ad alta frequenza. foliaceo fogliato. folium pl. folia [L.] struttura che ricorda una foglia, in particolare una delle porzioni fogliformi della corteccia cerebellare. f. vermis, lobulo del verme cerebellare tra il declive e il tuber vermis, prosegue nel lobulo semilunare superiore su ciascun lato. follia psicosi; pazzia. f. à deux, disturbo mentale che colpisce due persone che hanno in comune alcune allucinazioni; formalmente classificata come disturbo psicotico condiviso. f. du pourquoi, un costante domandare di origine psicopatologica. f. gemellare, psicosi che si verifica contemporaneamente in due gemelli. Dorland_Lettera_F.indd 324 follicolite infiammazione di un follicolo. f. cheloidale, acne cheloidale. f. decalvante, follicolite suppurativa che porta a cicatrizzazione con costante perdita di peli nell’area interessata. f. della barba, sycosis barbae. f. Gram-negativa, una superinfezione complicata dal trattamento a lungo termine di acne vulgaris con tetracicline o altri antibiotici; di solito causata da specie di Enterobacter, Klebsiella e Proteus. follicolo depressione sacciforme o a tasca o cavità. follicolare, agg. f.(i) di Naboth, f. nabotiani, formazioni cistiformi dovute all’occlusione del lumen delle ghiandole nella mucosa della cervice uterina, che ne comportano la distensione a causa del secreto accumulato. f.(i) graafiani, follicoli ovarici vescicolari; follicoli ovarici in maturazione tra le cui cellule ha cominciato ad accumularsi del liquido portando alla formazione di una singola cavità e lasciando gli ovociti localizzati nel cumulus oophorus. f.(i) intestinali, vedi sotto ghiandola. f.(i) linfatici solitari, vedi sotto nodulo. f. linfatico, nodulo linfatico. f.(i) linguali, masse nodulari di tessuto linfoide alla radice della lingua che costituiscono la tonsilla linguale. f.(i) ovarici primari, follicoli ovarici immaturi ciascuno comprendente un ovocita immaturo e le cellule epiteliali specializzate (cellule follicolari) che lo circondano. f.(i) ovarici primordiali, follicolo ovarico immaturo che non è stato sottoposto al reclutamento e che consiste di un ovocita racchiuso da un unico strato di cellule. f.(i) ovarici vescicolari, follicoli graafiani. f. ovarico, l’ovocita e le sue cellule di rivestimeto a qualsiasi stadio del suo sviluppo. f. ovario atresico, follicolo ovarico involuto. f. ovario dominante, il follicolo ovarico crescente in un dato ciclo mestruale che matura completamente e forma il corpo luteo. f. pilifero, una delle invaginazioni tubulari dell’epidermide che racchiude i peli e dalla quale i peli stessi crescono. f.(i) tiroidei, piccole unità cistiformi della ghiandola tiroidea delimitate da epitelio cubico e riempite con una sostanza colloidale in numero di circa 30 per ogni lobulo. follitropina ormone che stimola il follicolo; f. alfa e f. beta sono forme di follitropina prodotte da cellule di criceto geneticamente modificate e utilizzate nel trattamento dell’infertilità. fomite oggetto o materiale inanimato sul quale possono essere trasportati agenti patogeni. fomivirsen agente antivirale utilizzato come sale sodico nel trattamento della retinite da cytomegalovirus associata all’AIDS. fon(o)- prefisso [Gr.] suono, voce, linguaggio. fonastenia debolezza della voce; difficoltà nella fonazione per affaticamento. fondazione struttura o base sulla quale è costruito un qualcosa. f. dentaria, parte di strutture e 22/05/12 14:13 tessuti della bocca utilizzabili per sostenere una protesi. fondo estremità inferiore o base di qualcosa, particolarmente di un organo, ovvero la parte di un organo cavo più distante dalla sua apertura, fundico, agg. f. del timpano, pavimento della cavità timpanica. f. dell’occhio, porzione posteriore della parte interna del globo oculare, visibile attraverso la pupilla con l’oftalmoscopio. f. dell’utero, parte dell’utero al di sopra degli orifizi delle tube uterine. f. della colecisti, la parte inferiore dilatata della colecisti. f. della vescica, base o superficie posteriore della vescica urinaria. f. dello stomaco, parte dello stomaco a sinistra e sopra il livello dell’apertura dell’esofago. fonendoscopio stetoscopico che intensifica i suoni nell’auscultazione. fonocardiografia rappresentazione grafica dei toni o dei soffi cardiaci; per estensione, il termine comprende anche tracciati pulsatori (polsi carotidei, apicali e giugulari). fonocardiografico, agg. fonocatetere strumento simile a un catetere convenzionale, con un microfono all’estremità. fonochirurgia gruppo di procedure chirurgiche il cui scopo è di ripristinare, mantenere o aumentare la voce. fonologia studio dei suoni vocali. fonologico, agg. fonomioclono mioclono durante il quale si percepisce un suono durante l’auscultazione di un muscolo affetto, indicativo di contrazioni fibrillari. fonomiografia registrazione del suono prodotto dalla contrazione muscolare. fonostetografo strumento per l’amplificazione filtrazione e registrazione dei suoni toracici. fonsecaea genere dei Fungi Imperfecti. F. compactum e F. pedrosoi provocano la cromoblastomicosi. fontanella uno degli spazi coperti da membrana e che rimangono presso la giunzione delle suture nel cranio non completamente ossificato di un feto o di un neonato. foramen pl. foramina [L.] apertura naturale o passaggio in particolare quello dentro un osso o che lo attraversa. f. acustico esterno, meato acustico esterno. f. acustico interno, passaggio per i nervi acustici e facciali nell’osso petroso. f. aortico, vedi sotto iato. f. apicale del dente, apertura vicino o sull’apice della radice di un dente, per permettere il passaggio delle strutture vascolari, linfatiche e nervose che riforniscono la polpa. f. ciecale, f. cecum, 1. apertura cieca tra la cresta frontale e la crista galli. 2. piccola espansione triangolare al margine inferiore del ponte, formata dalla terminazione della fessura mediana anteriore del midollo allungato. 3. depressione sul dorso della lingua presso il solco mediano. f. costotrasversario, spazio ristretto tra la superficie posteriore del collo, della costola e la superficie anteriore del pro- Dorland_Lettera_F.indd 325 foramen cesso trasversario della vertebra corrispondente. f.(a) cribriformi, aperture nella lamina cribrosa dell’osso etmoide per il passaggio dei nervi olfattivi. f. del Tebesio, piccole aperture nelle pareti dell’atrio destro, attraverso cui le vene cardiache più piccole si riversano nel cuore. f. della vena cava, apertura del diaframma che dà passaggio alla vena cava inferiore e ad alcuni rami del nervo vago di destra. f. di Bochdalek, iato pleuroperitoneale. f. di coniugazione, forame formato dalla rientranza in ciascuno dei due ossi contrapposti. f. di Key e Retzius, apertura al termine di ogni recesso laterale del quarto ventricolo per cui la cavità ventricolare comunica con lo spazio subaracnoideo. f. di Magendie, apertura nella parte inferiore del tetto del quarto ventricolo attraverso la quale la cavità ventricolare comunica con lo spazio subaracnoideo. f. di Morgagni, piccola imperfezione su entrambi i lati del bordo inferiore dello sterno, tra le porzioni sternale e costale del diaframma, che consente il passaggio dei vasi sanguigni epigastrici superiori e di alcuni di vasi linfatici. f. di Scarpa, apertura dietro ciascun incisivo mediale superiore, per il nervo nasopalatino. f. di Vesalio, apertura occasionalmente presente, mediale rispetto al foramen ovale dello sfenoide, per il passaggio di una vena dal seno cavernoso. f. di Weitbrecht, apertura nella capsula dell’articolazione della spalla. f. di Winslow, foramen epiploico. f. emissario, qualsiasi forame nelle ossa craniali che costituisce un varco per le vene emissarie. f. emissario sfenoidale, f. di Vesalio. f. epiploico, apertura che collega i due sacchi del peritoneo sotto e dietro la porta epatica. f. esofageo, vedi sotto iato. f.(a) etmoidali, f. ethmoidalia, piccole aperture nell’osso etmoide presso la giunzione della parete mediana con il tetto dell’orbita l’anteriore, che trasmette il ramo nasale del nervo oftalmico e i vasi etmoidali anteriori e il posteriore, che trasmette i vasi etmoidali posteriori. f. frontale, cavità frontale, vedi quando viene articolata dal tessuto osseo. f. giugulare, meato formato dalle incisure giugulari sulle ossa temporali e occipitali. f. incisivo, una delle aperture dei canali incisivi nella fossa incisiva del palato duro. f. infraorbitario, passaggio per il nervo e l’arteria infraorbitale. f. interventricolare, comunicazione tra il ventricolo laterale e il terzo ventricolo. f. intervertebrale, passaggio per un nervo spinale e i vasi, formato da incisure sui peduncoli di vertebre adiacenti. f. ischiatico, uno dei due forami, sciatico maggiore e minore, formato dai legamenti sacrotuberale e sacrospinale nell’incisura ischiatica dell’anca. f. lacero, spaccatura presente in corrispondenza della giunzione tra la grande ala dello sfenoide, la punta della parte petrosa dell’osso temporale e la parte basilare dell’osso occipitale. f. lacero DEF 325 22/05/12 14:13 forbolo 326 anteriore, fenditura allungata tra le ali dell’osso sfenoide per il passaggio di nervi e vasi. f. lacero medio, foramen lacerum. f. lacero posteriore, forame giugulare. f. magnum, grossa apertura nella parte anteroinferiore dell’osso occipitale, che mette in comunicazione la cavità cranica col canale vertebrale. f. mandibolare, apertura sulla superficie mediale del ramo della mandibola, che porta nel canale mandibolare. f. mastoide, apertura dell’osso temporale posteriormente al processo mastoideo. f. mentale, apertura nella parte laterale del corpo mandibolare, di fronte al secondo dente bicuspide, per il passaggio dei nervi e vasi mentali. f. midollare, foramen vertebrale. f.(a) nasali, aperture sulla superficie più esterna di ciascun osso nasale, per il passaggio dei vasi sanguigni. f. nutritizio, un passaggio che ospita vasi nutrienti nella cavità midollare dell’osso. f.(a) olfattori, forami cribrosi. f. omentale, foramen epiploico. f. ottico, vedi sotto canale. f. otturatorio, ampia comunicazione tra l’osso del pube e l’ischio. f. ovale, 1. apertura fetale tra gli atri del cuore. 2. apertura nella grande ala dell’osso sfenoide per vasi e nervi. f. ovale pervio, (PFO) anormale persistenza dopo la nascita del forame ovale fetale, spesso risultante in shunt sinistro-destro o destro-sinistro. f.(a) palatini minori, aperture dei canali palatini minori dietro la cresta palatina e i forami palatini maggiori. f. palatino maggiore, apertura inferiore del canale palatino maggiore, posta lateralmente sul piano orizzontale di ciascun osso palatino, per consentire il passaggio a un nervo e un’arteria palatina. f. pterigopalatino, foramen sfenopalatino. f. rotondo, apertura tonda nella grande ala dello sfenoide per il ramo mascellare del nervo trigemino. f. sfenopalatino, spazio fra i processi orbitali e sfenoidali del palatino, che si apre nella cavità nasale e che permette il passaggio dell’arteria sfenopalatina e dei nervi nasali. f. sopraorbitale, cavità sopraorbitale (vedi) quando viene articolata dal tessuto osseo. f. spinoso, apertura nella grande ala dello sfenoide, che dà passaggio all’arteria meningea media. f. stilomastoideo, apertura tra il processo stiloideo e quello mastoideo, che dà passaggio al nervo facciale e all’arteria stilomastoidea. f. tiroideo, incostante apertura nella cartilagine tiroidea dovuta a incompleta giunzione della quarta e quinta cartilagine branchiale. f. transversarium, apertura in ciascun processo delle vertebre cervicali che, nelle sei vertebre superiori, consente il passaggio dei vasi vertebrali; nella settima vertebra è di minori dimensioni o può essere assente. f. venoso, 1. f. della vena cava. 2. f. di Vesalio. f. vertebrale, ampia apertura formata dal corpo, di una vertebra col suo arco. f. zigomatico-faciale, apertura nella superficie anteriore degli zigomi per i nervi e per i vasi zigoma- Dorland_Lettera_F.indd 326 ticofacciali. f. zigomatico-orbitale, ciascuna delle due aperture della superficie orbitale di entrambi gli ossi zigomatici, in cui passano le diramazioni del ramo zigomatico del nervo trigemino e i rami dell’arteria lacrimale. f. zigomatico-temporale, apertura sulla superficie temporale dell’osso zigomatico. forbolo alcol policiclico presente nell’olio di croton; è il composto capostipite degli esteri del forbolo. f. estere, uno di vari esteri del forbolo che sono potenti cocarcinogeni tramite, l’attivazione di una protein chinasi cellulare; usato nella ricerca per aumentare l’induzione di mutagenesi o di tumori da parte di carcinogeni. forcazione area anatomica di un dente multiradicolare dove le radici si dividono. forcella strumento con rebbi o simile. f. di replicazione, sito nella molecola di DNA in cui si verificano sia lo svolgimento dell’elica che la sintesi di molecole figlie. forchetta frenulo delle grandi labbra. forense relativo a o che si applica a procedure legali. -foresi suffisso [Gr.] trasmissione. forfora 1. materiale scaglioso asciutto che si distacca dal cuoio capelluto; il termine si usa per il materiale normalmente distaccato dalla cute del cuoio capelluto e per un eccesso di tale materiale che sia associato ad alcuni stati patologici. 2. dermatite seborroica del cuoio capelluto. foria eteroforia. forma pl. forme [Fr.], forma. f. frusta pl. forme fruste [Fr.] forma atipica, in particolare più o meno incompleta, come di una malattia. f. tardiva, forma di una malattia che compare più tardi rispetto all’epoca di comparsa abituale. formaldeide gas un tempo utilizzato come potente disinfettante; ora usato come soluzione acquosa (vedi soluzione di formaldeide, sotto soluzione). Il gas è tossico per inalazione o assorbimento ed è cancerogeno. formalina soluzione di formaldeide. formamidasi 1. enzima che catalizza la deaminazione idrolitica della formamide per produrre formato; esso agisce anche su amidi simili. 2. arilformamidasi. formativo implicato nell’origine e nello sviluppo di un organismo, di una parte, di un tessuto. formazione 1. processo di dare forma o di formare; creazione di un’entità o di una struttura di forma definita. 2. struttura di forma definita. f. reattiva, meccanismo di difesa in cui una persona adotta atteggiamenti consapevoli interessi o sentimenti che sono l’opposto dei suoi sentimenti impulsi o desideri inconsci. f. reticolare, una delle numerose diffuse reti di cellule e fibre nel midollo spinale e nel tronco cerebrale; suddivise nelle formazioni reticolari del midollo spinale del midollo allungato, del mesencefalo e del ponte. 22/05/12 14:13 formiato sale dell’acido formico. formicolio sensazione come di piccoli insetti che brulicano sulla pelle. formile radicale HCO— dell’acido formico. formolo soluzione di formaldeide. formula un’espressione con numeri o simboli della composizione di o di indicazioni per preparare un composto, come un farmaco o di una procedura da seguire per ottenere un risultato voluto o di un singolo concetto. f. chimica, combinazione di simboli usata per esprimere la composizione chimica di una sostanza. f. dentaria, espressione in simboli del numero e della disposizione dei denti nelle mascelle. Le lettere rappresentano i vari tipi di denti: I, incisivo; C, canino; P, premolare; M, molare. Ogni lettera è seguita da una linea orizzontale. I numeri sopra la linea rappresentano i denti mascellari; quelli sotto, i denti mandibolari. La formula dentaria dell’uomo è I 22 C 11 M 22 = 10 (un solo lato) per i denti decidui, ed I 22 C 11 P 22 M 33 = 16 (un solo lato) per i denti permanenti. f. empirica, formula chimica che esprime le proporzioni degli elementi presenti in una sostanza. f. molecolare, formula chimica che esprime il numero di atomi di ogni elemento presente nella molecola di una sostanza, senza indicare come sono legati. f. spaziale, f. stereochimica, formula chimica che indica il numero di atomi di ciascun elemento presente nella molecola di una sostanza quale atomo è legata a quale il tipo di legame e le rispettive posizioni degli atomi nello spazio. f. strutturale, formula chimica che mostra il numero di atomi di ciascun elemento in una molecola, la loro disposizione spaziale e il legame tra di loro. f. vertebrale, espressione del numero di vertebre in ciascuna regione della colonna vertebrale; la formula vertebrale dell’uomo è C7 T12 L5 S5 Cd4 = 33. formulare 1. specificare sottoforma di formula. 2. preparare in accordo con un metodo prescritto o specificato. Formulario Nazionale ([In.] NF: National Formulary) testo di riferimento per preparazioni farmaceutiche che non sono incluse nella USP ([In.] United States Pharmacopeia: farmacopea degli Stati Uniti). formulazione atto di o prodotto derivante dal formulare. f. dell’American Law Institute, sezione del Model Penal Code dell’American Law Institute, che dichiara che “una persona non è responsabile per la propria condotta criminale se nel momento in cui tiene tale condotta, conseguentemente a una malattia o a un difetto mentale, è privo della sostanziale capacità di valutare la criminalità (illiceità o illegalità) della propria condotta o di conformare la propria condotta ai requisiti di legge”. Dorland_Lettera_F.indd 327 fosfatasi fornice 1. struttura a forma di arco o lo spazio a forma di volta creato da una tale struttura. 2. fornice del cervello; uno delle due paia di fasci di fibre arciformi che uniscono sotto il corpo calloso così che insieme comprendono due colonne un corpo e due crura. f. della vagina, fornice vaginale: la cavità tra il muro vaginale e la parte vaginale della cervice. -foro suffisso [Gr.] che porta. foroptero strumento per valutazioni retinoscopiche, con lenti inserite in un quadrante, posizionato di fronte al paziente. forottero strumento per la valutazione retinoscopica della vista, con lenti poste su dischi, in unità posta di fronte al paziente. foruncolo pustola; nodulo doloroso che si forma nella cute per infiammazione circoscritta del derma e del tessuto sottocutaneo, dopo che gli stafilococchi sono penetrati nella cute attraverso i follicoli piliferi. forunculare, agg. foruncolosi 1. comparsa persistente e sequenziale di foruncoli per un periodo di settimane o mesi. 2. simultanea comparsa di numerosi foruncoli. forza energia o potere; ciò che origina o arresta il movimento. Simbolo F. f. di riserva, energia oltre quella richiesta per il normale funzionamento; nel cuore, la forza che farà fronte al carico circolatorio addizionale imposto dallo sforzo. f.(e) di van der Waals, le forze di attrazione relativamente deboli, a corto raggio, esistenti tra atomi e molecole e che nascono da brevi spostamenti orbitari degli elettroni; esitano nell’attrazione tra composti organici non polari. f. elettromotrice, ciò che causa un flusso di elettricità da un posto all’altro, dando origine a una corrente elettrica. Abbreviato EMF [In.] ElectroMotive Force. Simbolo E. f. occlusiva, forza esercitata opponendo i denti quando le mascelle sono portate in approssimazione. f. vitale, energia che caratterizza un organismo vivente; molti sistemi di medicina alternativa cercano di influenzarla o di usarla. fosamprenavir profarmaco dell’amprenavir (q.v.), usato come sale di calcio nel trattamento delle infezioni da virus dell’immunodeficienza umana. foscarnet agente virostatico usato in forma di sale sodico nel trattamento di retiniti da citomegalovirus ed herpes simplex nei pazienti immunocompromessi. fosfageni un gruppo di composti ad alto potere energetico, che comprende la fosfocreatina, che agiscono come riserve di energia sottoforma di legami fosfato, che donano gruppi fosforici per la sintesi di ATP in caso di scarse riserve. fosfatasi un gruppo di enzimi che catalizza la scissione idrolitica del fosfato inorganico dagli esteri. f. acida idrolasi presente nel fegato dei mammiferi, nella milza, nel midollo osseo, nel plasma e negli DEF 327 22/05/12 14:13 fosfatemia 328 elementi figurati del sangue e nella prostata, che catalizza la scissione dell’ortofosfato dai monoesteri ortofosforici sotto in condizioni acide; la determinazione della sua attività nel siero è un importante test diagnostico. f. alcalina ([In.] ALP: Alkaline Phosphatase) enzima che catalizza il clivaggio dell’ortofosfato da monoesteri ostofosforici sotto condizioni alcaline. Forme differenti dell’enzima compaiono in tessuti normali o maligni. L’attività nel siero è utile per la diagnosi clinica di molte malattie. L’attività enzimatica ossea deficitaria, un carattere autosomico recessivo, causa ipofosfatasia. f. a. leucocitaria, ([In.] LAP: Leukocyte Alkaline Phosphatase); isoenzima della fosfatasi alcalina che si ritrova nei leucociti in particolare nei neutrofili; l’attività LAP è usata nella diagnosi differenziale della neutrofilia essendo ridotta nella leucemia mieloide cronica ma elevata in varie altre patologie. fosfatemia eccesso di fosfati nel sangue. fosfatidilcolina fosfolipidide comprendente un colina legata ad acido fosfatidico; è una componente fondamentale delle membrane cellulari ed è localizzata preferenzialmente sulla superficie esterna della membrana plasmatica. fosfato un sale o estere dell’acido fosforico. fosfatico, agg. fosfaturia 1. escrezione di fosfati nelle urine. 2. iperfosfaturia. fosfene sensazione di luce dovuta a uno stimolo diverso dai raggi luminosi, p.es. uno stimolo meccanico. fosfenitoina profarmaco della fenitoina usato in forma di sale sodico nel trattamento dell’epilessia, escludendo il piccolo male epilettico. fosfocreatina (PC) il fosfageno dei vertebrati, acido creatin-fosforico presente nel muscolo, che rappresenta un’importante forma di deposito di fosfato ad alta energia, la fonte di energia nella contrazione muscolare fosfodiesterasi parte di un gruppo di enzimi che catalizza l’idrolisi di un legame estere in un composto dell’acido fosforico contenente due legami esteri. fosfoenolpiruvato derivato del piruvato ad alta energia che rappresenta un intermedio nella via del metabolismo del glucosio di EmbdenMeyerhof nella gluconeogenesi e nella biosintesi di alcuni aminoacidi. fosfofruttochinasi muscolare isoenzima muscolare della 6-fosfofruttochinasi. 6-fosfofruttochinasi enzima che catalizza la fosforilazione del fruttosio 6-fosfato, sito di regolazione della via del metabolismo del glucosio di Embden-Meyerhof; un deficit dell’isoenzima muscolare causa la malattia da accumulo di glicogeno di tipo VII. fosfoglicerato forma anionica dell’acido fosfo- Dorland_Lettera_F.indd 328 glicerico; 2-p. e 3-p. Sono prodotti intermedi interconvertibili della via del metabolismo del glucosio di Embden-Meyerhof. fosfogliceride classe di fosfolipidi, il cui composto capostipite è l’acido fosfatidico; essi consistono di una struttura di glicerolo, due acidi grassi e un alcol fosforilato (p.es. colina, etanolammina serina o inositolo) e sono uno dei componenti principali delle membrane cellulari. fosfoinositide membro di una serie di composti fosforilati contenenti inositolo che svolgono un ruolo nell’attivazione cellulare e nella mobilizzazione del calcio in risposta a ormoni. fosfolipasi uno dei quattro enzimi (fosfolipasi da A a D), che catalizzano l’idrolisi di specifici legami esteri nei fosfolipidi. fosfolipide ogni lipide che contiene fosforo, che comprende quelli con scheletro di glicerolo (fosfogliceridi e plasmalogeni) o con scheletro di sfingosina o di una sostanza ad essa correlata (sfingomieline). Essi sono i principali lipidi delle membrane cellulari. fosfomicina farmaco antibatterico attivo contro un’ampia varietà di batteri Gram-positivi e Gram-negativi, usato nel trattamento delle infezioni del tratto urinario; somministrato per via orale come sale di trometamina. fosfonecrosi necrosi fosforica. fosfoproteina proteina coniugata nella quale l’acido fosforico è esterificato con un idrossiaminoacido. fosforilasi 1. gruppo di enzimi che catalizza la fosforolisi dei glicosidi, trasferendo il gruppo glicosilico separato al fosfato inorganico. Quando non qualificati con il nome del substrato, il termine abitualmente indica la Glicogeno fosforilasi (animali) o Amido Fosforilasi (piante). 2. gruppo di enzimi che catalizza il trasferimento di un gruppo fosfato a un prodotto organico accettore. f. chinasi fosforilasi b chinasi; enzima che catalizza la fosforilazione e l’attivazione di glicogeno fosforilasi, passaggio nella cascata di reazioni di regolazione della glicogenolisi. Il deficit causa la glicogenosi, tipo IX. f. chinasi epatica isoenzima epatico della fosforilasi chinasi. f. epatica isoenzima epatico della glicogeno fosforilasi; il deficit causa la malattia da accumulo di glicogeno di tipo VI. f. muscolare isoenzima muscolare della glicogeno fosforilasi; il suo deficit causa malattia da accumulo di glicogeno tipo V. fosforilazione processo metabolico di introduzione di un gruppo fosfato in una molecola organica. f. a livello di substrato, formazione di legami fosfato ad alta energia attraverso la fosforilazione di ADP ad ATP (o da GDP a GTP) associata alla scissione di intermedi metabolici ad alta energia. f. ossidativa, La formazione di le- 22/05/12 14:13 gami fosfato ad alta energia attraverso la fosforilazione di ADP ad ATP associata al trasferimento di elettroni da coenzimi ridotti all’ossigeno molecolare attraverso la catena di trasporto degli elettroni; si verifica nei mitocondri. fosforismo avvelenamento cronico da fosforo; vedi fosforo. fosforo (P) elemento chimico non metallico, velenoso, altamente infiammabile; no. at. 15, p. at. 30,974. Presente in natura in diverse forme allotropiche, di cui le due più comuni sono fosforo bianco (o giallo) e rosso. È un elemento essenziale in tracce; è uno dei principali componenti della parte minerale delle ossa, ed è presente in tutti i tessuti, essendo coinvolto in quasi tutti i processi metabolici. L’ingestione o l’inalazione di fosforo libero provoca odontalgia, fosfonecrosi (necrosi da fosforo), anoressia, debolezza e anemia e il contatto con il fosforo bianco provoca gravi ustioni. fosforoso, fosforico, agg. f. 32, radioisotopo del fosforo avente emivita di 14,28 giorni e in grado di emettere particelle beta (1,71 MeV); impieghi terapeutici includono il trattamento di policitemia vera, leucemia mielocitica cronica, leucemia linfocitica cronica e di alcuni carcinomi ovarici e prostatici palliazione dei disturbi da metastasi scheletriche e il trattamento della diffusione neoplastica intraperitoneale e intrapleurica. fosforolisi scissione di un legame chimico con simultanea addizione di elementi di acido fosforico ai residui. fosfotransferasi ognuna di una sottoclasse di enzimi che catalizza il trasferimento di un gruppo fosfato. fosgene gas soffocante e altamente velenoso, il cloruro di carbonile, COCL2, che causa edema polmonare o polmonite da inalazione rapidamente fatale; usato nella sintesi di composti organici e precedentemente come gas bellico. fosinopril inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina somministrato per via orale sottoforma di sale di sodio per trattare l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca congestizia. fossa 1. fovea o insenatura. 2. cicatrice. f. acetabolare, area non articolare nel pavimento dell’acetabolo. f.(e) adipose, spazi sottocutanei nella mammella femminile che contengono adipe. f. anale, proctodeo. f. ascellare, ascella o cavità ascellare. f. auricolare, fossa preauricolare. f. canina, depressione sulla superficie esterna della mascella superolaterale all’alveolo dentario del canino. f. cerebrale laterale, fossa silviana; nel feto, depressione sulla superficie laterale di ciascun emisfero cerebrale; diventa la scissura silviana e il suo pavimento diventa l’insula. f. condiloidea, una delle due cavità sulla parte laterale dell’osso occipitale. f. coronoidea dell’omero, Dorland_Lettera_F.indd 329 fossa depressione nell’omero per il processo coronoideo dell’ulna. f. cranica, una delle tre depressioni (anteriore, media e posteriore) alla base del cranio per i lobi del cervello. f. del cristallino, depressione incavata dell’ectoderma del placode del cristallino nella quale si sviluppa il cristallino primordiale. f. dello stomaco, epigastrio. f. di Jobert, depressione nella regione poplitea delimitata dal muscolo grande adduttore e dai muscoli gracile e sartorio. f. di Rosenmüller, recesso faringeo. f. di Waldeyer, le due fosse duodenali considerate come una sola. f. digastrica, 1. depressione sulla superficie interna della mandibola, su cui si fissa il ventre anteriore del muscolo digastrico. 2. incisura mastoidea. f. digitale, 1. fossa trocanterica. 2. anello femorale. 3. depressione nell’interno della parete anteriore addominale laterale alla piega ombelicale laterale. f. duodenodigiunale, delle due tasche peritoneali, una dietro la plica duodenale inferiore e l’altra dietro la plica duodenale superiore. f. epigastrica, epigastrio. f. etmoidale, il solco nella lamina cribriforme dell’osso etmoide, per il bulbo olfattorio. f. ialoidea, depressione davanti al corpo vitreo, che dà alloggio al cristallino. f. iliaca, area concava che occupa molta della superficie interna dell’ala iliaca, in particolare anteriormente; da essa nasce il muscolo iliaco. f. incisiva, 1. depressione sulla linea media dell’osso palatino, immediatamente dietro agli incisivi centrali, in cui i canali incisivi sboccano. 2. depressione superficiale sulla superficie anteriore della mascella sopra il dente incisivo, a cui si attacca il muscolo depressore del setto nasale. 3. depressione superficiale sul corpo della mandibola, sopra la protuberanza mentale e sotto al bordo alveolare degli incisivi centrale e laterale. f. infratemporale, cavità irregolare mediale o profonda rispetto l’arco zigomatico. f. ipofisaria, depressione nello sfenoide, che ospita l’ipofisi. f. ischioanale, f. ischiorettale, spazio virtuale tra il diaframma pelvico e la cute sotto di esso; un recesso anteriore si estende per una distanza variabile tra i diaframmi pelvico e urogenitale. f. lacrimale, depressione poco profonda nel tetto dell’orbita, che ospita la ghiandola lacrimale. f. mandibolare, depressione dell’osso temporale in cui si colloca il condilo della mandibola. f. mastoidea, piccola area triangolare tra la parete posteriore del meato acustico esterno e la radice posteriore del processo zigomatico dell’osso temporale. f. nasale, parte della cavità nasale anteriore al meato medio. f. navicolare, 1. vestibolo vaginale tra l’orifizio vaginale e il frenulo delle grandi labbra. 2. espansione laterale dell’uretra del glande penieno. 3. depressione sul processo pterigoideo interno dello sfenoide, che fornisce l’inserzione del muscolo tensore del velo DEF 329 22/05/12 14:13 fossetta 330 palatino. f. olfattiva, abbozzo di cavità nasale. f. otica, fossa uditiva. f. ovale, depressione nell’atrio destro del cuore; il residuo del forame ovale del feto. f. ovarica, tasca poco profonda sulla superficie posteriore del legamento largo, in cui è situato l’ovaio. f. poplitea, depressione nella regione posteriore del ginocchio. f. preauricolare, piccola depressione anteriore all’elice dell’orecchio che porta a volte a fistola o a cisti preauricolare congenita. f. ricoperta, piccole cavità ricoperte di proteine nella membrana plasmatica di molte cellule coinvolte nell’endocitosi recettore-mediata. f. romboide, pavimento del quarto ventricolo, composto dalle superfici dorsali del midollo allungato e dal ponte. f. scafoidea, la conca che separa l’elice dall’orecchio dall’anti elice. f. silviana, 1. fossa laterale del cervello. 2. incisura di silvio. f. sopraspinosa, depressione sopra la spina della scapola. f. sottosigmoidea, depressione tra il mesentere della flessura sigmoidea e quello del colon discendente. f. sottospinosa, grande area, leggermente concava, sotto il processo spinoso sulla superficie dorsale della scapola. f. subarcuata, depressione nella superficie posteriore interna della parte petrosa dell’osso temporale. f. tibiofemorale, spazio tra le superfici articolari di tibia e femore mediale o laterale al polo inferiore della rotula. f. trocanterica, depressione sulla superficie mediale del grande trocantere, su cui si inserisce il tendine del muscolo otturatore esterno. f. zigomatica, fossa infratemporale. fossetta 1. depressione lieve. 2. piccola, profonda ulcera corneale. fossula pl. fossulae [L.] piccola depressione. fot(o)- prefisso [Gr.] luce. fotico relativo alla luce. fotoablazione volatilizzazione dei tessuti per effetto delle radiazioni ultraviolette emesse da un laser. fotoallergene agente che induce una risposta allergica alla luce. fotoallergia fotosensibilità di tipo immunologico ritardato che implica la presenza di una sostanza chimica alla quale l’individuo è precedentemente sensibilizzato e di energia radiante. fotoattivo che reagisce chimicamente ai raggi luminosi ultravioletti. fotobiologia branca della biologia che tratta degli effetti della luce sugli organismi. fotobiotico che vive solo in presenza di luce. fotocatalisi promozione o stimolazione di una reazione chimica per mezzo della luce. fotocatalitico, agg. fotocatalizzatore sostanza, p.es. clorofilla, che rende possibile una reazione alla luce. fotochemioterapia trattamento mediante farmaci (p.es. metossalene) che reagiscono alle radiazioni ultraviolette o alla luce solare. Dorland_Lettera_F.indd 330 fotochimica branca della chimica che studia le proprietà chimiche o gli effetti dei raggi luminosi o di altre radiazioni. fotocoagulazione condensazione di materiale proteico attraverso l’uso controllato di un intenso fascio di luce (p.es. laser ad argon), utilizzato in particolare nel trattamento del distacco di retina e nella distruzione di anomali vasi retinici o di masse tumorali intraoculari. fotodanno danno alla pelle conseguente a prolungata esposizione alle radiazioni ultraviolette. fotodermatite 1. dermatite fototossica. 2. qualunque forma di dermatite provocata dall’esposizione alla radiazione ultravioletta, come quella trasmessa dalla luce del sole. fotodinamico che si potenzia alla luce; utilizzato p.es. per l’azione esercitata da sostanze fluorescenti alla luce. fotodinia dolore in corrispondenza dell’occhio causato dalla luce. fotoferesi tecnica per il trattamento del linfoma cutaneo a cellule T, in cui è somministrata una sostanza chimica fotoattiva, si estrae il sangue e lo si fa circolare attraverso una sorgente di radiazioni ultraviolette, quindi è reinfuso nel paziente; si ritiene che ciò stimoli il sistema immunitario. fotofilo che vive alla luce. fotofluorografia registrazione fotografica di immagini fluoroscopiche su piccole pellicole, utilizza una lente fissa. fotofobia abnorme intolleranza visiva alla luce. fotofobico, agg. fotoftalmia oftalmia dovuta alla esposizione alla luce intensa, come nella cecità da neve. fotogeno 1. causato dalla luce come l’epilessia fotogenica. 2. che produce o emette luce. fotoinvecchiamento fotodanno con invecchiamento prematuro della pelle. fotolisi decomposizione chimica o scissione di un legame per azione della luce o di altra energia radiante. fotolitico, agg. fotoluminescenza qualità di essere luminescente dopo l’esposizione alla luce o ad altre radiazioni elettromagnetiche. fotoma ogni sensazione visiva soggettiva di luce o colore. fotomedicina specialità medica che riguarda le interazioni tra luce e sistemi viventi; per esempio, gli usi terapeutici come la fototerapia e gli effetti patologici come la fotodermatite. fotometria misurazione dell’intensità della luce. fotone particella (quanto) di energia radiante. fotoparossismico fotoconvulsivo; che denota una riposta elettroencefalografica anormale alla stimolazione luminosa (brevi flash di luce), caratterizzata da diffuse scariche parossistiche registrate come complessi picco-onda; la risposta può essere accompagnata da convulsioni minori. 22/05/12 14:13 fotoperiodismo reazioni fisiologiche e comportamentali indotte negli organismi dai cambiamenti della durata della luce e dell’oscurità. fotoperiodo periodo di tempo durante il giorno durante il quale un organismo è esposto alla luce del sole (o alla luce artificiale). fotoperiodico, agg. fotopia visione diurna. fotopico, agg. fotopigmento pigmento instabile in presenza di luce. fotopsia comparsa di scintille o di lampi in caso di irritazione retinica. fotopsina opsina dei coni della retina che si combina con il retinale per formare i pigmenti fotochimici. fotoptarmosi starnutazione causata dall’azione della luce. fotoptometro strumento per la misurazione dell’acutezza visiva determinando la più piccola quantità di luce che rende un oggetto sufficientemente visibile. fotorecettore parte terminale di un nervo o recettore sensibile alla luce. fotorefrattivo relativo alla rifrazione della luce. fotoretinite retinite causata dalla esposizione a luce intensa. fotoriattivazione inversione degli effetti biologici dei raggi ultravioletta sulle cellule successiva alla esposizione alla luce visibile. fotoscansione rappresentazione bidimensionale dei raggi gamma emessi da un isotopo radioattivo nei tessuti del corpo prodotta da una meccanismo di stampa che utilizza una fonte luminosa per esporre una pellicola fotografica. fotosensibilità 1. abilità di una cellula organo o organismo di reagire alla luce.2. risposta anomala della cute o degli occhi alla luce solare. fotosensibile, agg. fotosensibilizzazione sviluppo di reattività cutanea od oculare alla luce estremamente elevata. fotosintesi combinazione chimica causata dall’azione della luce; specificamente formazione di carboidrati a partire da anidride carbonica e acqua nel tessuto clorofilliano delle piante sotto influenza della luce. fotosintetico, agg. fotostabile stabile sotto l’azione della luce. fototassi movimento di cellule e microrganismi in risposta a stimolo luminoso. fototassico, agg. fototerapia 1. trattamento di una malattia con l’esposizione alla luce. 2. terapia fotodinamica. fototossicità tipo di fotosensibilità indotta da una sostanza tossica, in contrapposizione a fotoallergia. fototossico, agg. fototossico relativo a caratterizzato da o che induce fototossicità. fototrofico capace di trarre energia dalla luce. fototropismo 1. tendenza di un organismo a girarsi o spostarsi verso o in senso opposto alla Dorland_Lettera_F.indd 331 frattura luce. 2. cambiamento di colore prodotto in una sostanza per azione della luce. fototropico, agg. fovea piccola fossa o depressione. Spesso usato da solo per indicare la fovea centrale della retina. f. centrale della retina, piccola depressione nella parte centrale della macula lutea, l’area della vista più nitida, dove gli strati retinici sono slargati e la luce cade direttamente sui coni. f. sottomandibolare, depressione sulla superficie mediale della mandibola, che ospita parte della ghiandola sottomandibolare. foveazione formazione di depressioni sulla superficie cutanea; l’essere butterato. foveola piccola fossa o depressione. Fr francio. fragilità suscettibilità o mancanza di resistenza, a influenze capaci di causare una interruzione della continuità o dell’integrità. f. capillare, anomala predisposizione alla rottura della parete dei capillari. f. eritrocitaria, suscettibilità degli eritrociti all’emolisi. f. osmotica, predisposizione di certi eritrociti all’emolisi in soluzioni saline più ipotoniche. framboesia [In. Jaws] malattia infettiva tropicale endemica causata dal Treponema pertenue, che colpisce di solito soggetti sotto di età inferiore a 15 anni, e si diffonde per contatto diretto con lesioni cutanee o attraverso fomiti contaminati. Inizialmente si manifesta con la comparsa di un papilloma nella sede di inoculazione; questo guarisce, lasciando una cicatrice, ed è seguito dalla comparsa di grappoli di lesioni granulomatose generalizzate che possono recidivare ripetutamente. Può essere presente interessamento osseo e articolare. f. madre, lesione iniziale della framboesia. f. tropicale, framboesia. frammentazione divisione del tessuto solido (come un tumore) in frammenti, che possono quindi essere rimossi. francio (Fr) elemento raro, radioattivo, metallo alcalino; no. at. 87, p. at. 223. Francisella genere di batteri aerobi Gramnegativi della famiglia della Francisellaceae. F. philomiragia è un patogeno opportunistico nell’uomo e F. tularensis causa la tularemia. Francisellaceae famiglia di batteri coccoidi o bastoncellari Gram-negativi, aerobi, dell’ordine Thiotrichales. fraterno 1. di o relativo a fratelli. 2. derivato da due ovociti, detto di gemelli. frattura 1. la rottura di una parte in particolare un osso. 2. infrazione o rottura in un osso. f. a cuneo da compressione, frattura da compressione della sola parte anteriore della vertebra, che dà alla stessa la forma di un cuneo. f. a forchetta, frattura di Colles. f. a freddo, vedi freeze-fracturing. f. a legno verde, frattura in cui un solo lato DEF 331 22/05/12 14:13 frattura 332 dell’osso è rotto, mentre l’altro è curvato. f. a palla da ping-pong, tipo di frattura depressa del cranio in genere osservata nei bambini piccoli; è simile alla rientranza che può essere prodotta con un dito in una pallina da ping-pong; quando lo si solleva l’osso riprende e mantiene la sua normale posizione. f. a taglio sagittale, frattura di una vertebra con rottura in direzione oblunga; la colonna vertebrale superiore è spostata orizzontalmente provocando in genere paraplegia. f. a tubo di piombo, frattura in cui la corteccia ossea è leggermente compressa e rigonfia su un lato con una modesta rottura sull’altro versante dell’osso. f. aperta, frattura in cui una ferita dei tessuti molli adiacenti o soprastanti comunica con la sede della frattura. f. blow-out, frattura del pavimento orbitario causata da un improvviso aumento della pressione intraorbitaria dovuta a forze traumatizzanti; il contenuto orbitale ernia nel seno mascellare così che il muscolo retto inferiore o il muscolo obliquo inferiore possono incarcerarsi dentro i margini di frattura, causando diplopia nel guardare in alto. f. capillare, frattura che appare al radiogramma come una sottile linea simil-aerea senza separazione dei segmenti ossei; a volte osservata nelle fratture del cranio. f. chiusa, frattura che non produce una ferita aperta sulla cute; cf. frattura esposta. f. comminuta, quella in cui il midollo è frantumato o schiacciato. f. completa, che coinvolge l’intera sezione traversa dell’osso. f. con fissurazione, frattura che si estende dalla superficie verso l’interno di un osso lungo senza attraversarlo. f. da avulsione, separazione di un piccolo frammento di osso sull’attaccamento del legamento al tendine. f. da compressione assiale, frattura di una vertebra da eccessiva forza verticale, così che parti di essa si spostano in senso orizzontale. f. da insufficienza, frattura da stress che si verifica durante il normale sforzo su di un osso di densità anormalmente diminuita. f. da scoppio, frattura da compressione assiale. f. da strappamento, separazione di un piccolo frammento di corteccia ossea nel sito di inserzione di un legamento o tendine. f. da stress, frattura causata da insoliti o ripetuti stress su un osso. f. del pilone tibiale, frattura comminuta della superficie articolare inferiore della tibia e del malleolo, causata dalla compressione assiale dell’articolazione della caviglia. f. dell’impiccato, frattura attraverso i peduncoli dell’epistrofeo (C2), con o senza sublussazione della seconda o terza vertebra cervicale. f. depressa, f. depressa del cranio, frattura del cranio in cui un frammento è avvallato. f. di Barton, frattura dell’estremità distale del radio all’interno dell’articolazione del polso. f. di Bennett, frattura della base del primo osso del metacarpo decorrente Dorland_Lettera_F.indd 332 nell’articolazione carpometacarpale, complicata da sublussazione. f. di Colles, frattura dell’estremità distale del radio, con il frammento distale dislocato all’indietro; se il frammento è dislocato in avanti, è una frattura di Colles inversa. f. di de Quervain, frattura dell’osso navicolare insieme a lussazione volare dell’osso semilunare. f. di Dupuytren, frattura di Pott. f. di Duverney, frattura dell’ileo immediatamente al di sotto della spina anteriore superiore. f. di Jefferson, frattura dell’atlante (prima vertebra cervicale). f. di Le Fort, frattura orizzontale bilaterale della mascella. Le fratture Le Fort sono classificate come segue frattura Le Fort I, una frattura orizzontale segmentata dei processi alveolari della mascella, in cui i denti sono abitualmente contenuti nella porzione distaccata dell’osso; frattura Le Fort II, frattura monolaterale o bilaterale della mascella, in cui il corpo della mascella è separato dallo scheletro facciale e la parte separata è di forma piramidale; la frattura può estendersi attraverso il corpo della mascella sotto la linea mediana del palato duro, attraverso il pavimento dell’orbita e dentro la cavità nasale; frattura Le Fort III, frattura in cui l’intera mascella e uno o più ossa facciali sono completamente separate dallo scheletro craniofacciale; queste fratture sono quasi sempre accompagnate da fratture multiple delle ossa facciali. f. di Monteggia, frattura nella metà prossimale della diafisi dell’ulna, con lussazione della testa del radio. f. di Parry, frattura di Monteggia. f. di Pott, frattura della parte inferiore della fibula, con grave danno dell’articolazione distale tibiale, abitualmente con distacco di una parte del malleolo mediale o con rottura del legamento mediale. f. di Smith, frattura di Colles inversa. f. di Stieda, frattura del condilo interno del femore. f. diretta, frattura nel punto del trauma. f. esposta, frattura aperta. f. faciale trasversa, frattura Le Fort III. f. incompleta, frattura che non distrugge interamente la continuità dell’osso. f. incuneata, frattura in cui un frammento è saldamente incuneato nell’altro. f. intrauterina, frattura di un osso del feto subita in utero. f. mascellare trasversa, termine a volte utilizzato per la frattura mascellare orizzontale (f. Le Fort I). f. non consolidata, mancata saldatura dei due corpi della fattura. f. patologica, frattura dovuta a indebolimento della struttura dell’osso per processi patologici, come neoplasie, osteomalacia oppure osteomielite. f. piramidale della mascella, frattura Le Fort II. f. semplice, frattura chiusa. f. spiroide, frattura in cui l’osso è stato sottoposto a torsione. f. spontanea, frattura patologica. f. -lussazione, frattura di un osso attiguo a un’articolazione con concomitante dislocazione di quell’articolazione. f. -subgrondazione, un ti- 22/05/12 14:13 po di frattura depressa del cranio, con depressione di un frammento osseo al di sotto di un altro. frazionamento 1. in radiologia, divisione della dose totale di radiazioni in piccole dosi somministrate a intervalli. 2. in chimica, separazione di una sostanza in componenti come per distillazione o cristallizzazione. 3. in istologia isolamento delle componenti di cellule viventi con centrifugazione differenziale. frazione 1. parte di qualcosa più grande. 2. in chimica, uno dei costituenti scindibili di una sostanza. frazionario, agg. f. di eiezione, percentuale del volume di sangue nei ventricoli al termine della diastole, che è eiettata durante la sistole; è la gittata sistolica diviso il volume di fine diastole, espresso in percentuale. Normalmente è 65 ± 8%; valori più bassi indicano un’insufficienza ventricolare. f. di proteine plasmatiche, preparazione di albumina sierica e globulina, ottenuta frazionando il sangue di origine plasma o siero da donatori umani sani; usato come supporto del volume ematico. FRCP [In.] Fellow of the Royal College of Physicians: membro del reale collegio dei medici. FRCS [In.] Fellow of the Royal College of Surgeons: membro del reale collegio dei chirurghi. freeze-drying [In.] liofilizzazione. freeze-etching [In.] metodo usato per studiare cellule non fissate in microscopia elettronica, in cui l’oggetto da studiare è posto in glicerolo 20% congelato a –100 °C, e poi montato su un supporto freddo. freeze-fracturing [In.] metodo di prepare le cellule per esame al microscopio elettronico: il campione di tessuto è congelato a –150 °C, inserito in una camera a vuoto e fratturato con microtomo; si costruisce una replica di carbon platino della superficie esposta, liberata dal campione sottostante, e quindi esaminata. fremito vibrazione percepita con la palpazione. f. bronchiale, vibrazioni prodotte dal passaggio di aria attraverso un bronco grande, pieno di muco. f. da frizione, frizione. f. della tosse, percepito sulla parete toracica quando il paziente tossisce. f. diastolico, percepito sopra la zona precordiale durante la diastole ventricolare nell’insufficienza aortica, avanzata. f. idatideo, percepito a volte alla percussione di una cisti idatidea. f. presistolico, quello percepito subito prima della sistole sull’apice del cuore. f. sistolico, percepito sopra la zona precordiale durante la sistole nella stenosi aortica nella stenosi polmonare e nel difetto del setto interventricolare. f. tattile, fremito vocale percepito sulla parete toracica. f. vocale, fremito prodotto dal parlare percepito all’auscultazione. vibrazione percepita alla palpazione. Dorland_Lettera_F.indd 333 frinoderma fren(o)- prefisso [Gr.] diaframma; mente; nervo frenico. frenico diaframmatico. frenite diaframmite; infiammazione del diaframma. frenocolico relativo a o che connette il diaframma e il colon. frenoepatico relativo al diaframma e al fegato. frenoplegia paralisi del diaframma. frenotropico che esercita il suo principale effetto sulla mente. frenulo 1. struttura per trattenere. 2. piccola plica della pelle o della mucosa che limita imovimenti di un organo o parte. f. del clitoride, plica formata dall’unione delle piccole labbra con il clitoride. f. del labbro, plica mediana della mucosa che connette l’interno del labbro alla gengiva corrispondente. f. del prepuzio del pene, plica sotto il pene che lo unisce al prepuzio. f. del velo midollare superiore, banda sul velo midollare dal suo attacco al collicolo inferiore. f. della lingua, plica verticale di mucosa sotto la lingua, che la collega al pavimento della bocca. f. della valvola ileocecale, plica formata dall’unione delle estremità della valvola ileocecale, che circonda parzialmente il lume del colon. f. delle grandi labbra, f. pudendi, unione posteriore delle piccole labbra, anteriore alla commessura posteriore. frenuloplastica correzione chirurgica di un frenulo abnormente corto. frequenza 1. numero di eventi di un processo periodico nell’unità di tempo. Simbolo v. 2. in statistica, il numero di eventi di una entità determinabile per unità di tempo o di popolazione. Simbolo f. f. cardiaca, numero di contrazioni dei ventricoli cardiaci nell’unità di tempo. f. del polso, il numero di pulsazioni rilevato in un’arteria periferica nell’unità di tempo. f. respiratoria, numero di movimenti della parete toracica nell’unità di tempo indicativi di inspirazione ed espirazione. f. urinaria, minzione a brevi intervalli senza aumento del volume giornaliero o della gittata urinaria, dovuta a ridotta capacità della vescica. fresa tipo di trapano usato per praticare fori nelle ossa o analoghi materiali duri. freudiano 1. relativo a Sigmund Freud, fondatore della psicanalisi o alle sue teorie psichiche e al metodo di psicoterapia (teoria e tecnica psicanalitica). 2. seguace o utilizzatore delle teorie e dei metodi freudiani. friabile 1. facile da rompere, lacerare o incrinare specialmente con una lieve pressione. 2. facilmente sgretolabile. frigidità 1. freddezza. 2. termine antico per i disturbi dell’eccitazione sessuale femminile. frinoderma ipercheratosi follicolare, probabilmente dovuta al deficit di vitamina A o di acidi grassi essenziali. DEF 333 22/05/12 14:13 fritta 334 fritta materiale imperfettamente fuso, usato come base per fare il vetro e nella composizione della porcellana dentaria. frizionare irritare la cute ad esempio sfregando due pliche cutanee opposte. frizione massaggio che utilizza un movimento di sfregamento circolare o di avanti e indietro, usato in particolare per massaggio dei tessuti profondi. frolement [Fr.] suono frusciante spesso sentito all’auscultazione nelle malattie pericardiche. frontale 1. relativo alla fronte. 2. che indica un piano longitudinale del corpo, dividendolo in parti anteriori e posteriori. frontalis [L.], 1. frontale. 2. prominenza frontale del muscolo occipito-frontale. frontalmente verso la fronte o il versante frontale. fronte versante anteriore della testa al di sopra delle sopracciglia, che si estende fino alla linea dei capelli; è di solito considerata parte del volto ma talvolta è esclusa. frontomascellare relativo alle ossa frontale e mascellare. frontotemporale relativo alle ossa frontale e temporale. frottage [Fr.] frotteurismo. frotterismo parafilia in cui l’eccitamento sessuale o l’orgasmo è raggiunto con sfregamento vero o immaginario contro un’altra persona, abitualmente in un posto affollato con una vittima ignara. frotteur uno che pratica frotterismo. fructosile radicale del fruttosio. fruttochinasi enzima di fegato, intestino e corteccia renale che catalizza il trasferimento di un gruppo fosfato da ATP a fruttosio come tappa iniziale della sua utilizzazione. Il deficit provoca fruttosuria essenziale. fruttofuranosio forma di fruttosio combinata e più reattiva. fruttosemia presenza di fruttosio nel sangue, come nell’intolleranza ereditaria al fruttosio e nella fruttosuria essenziale. fruttoside glicoside del fruttosio. fruttosio uno zucchero C6H12O6, presente nel miele e in molti frutti dolci; usato come rigeneratore liquido e nutriente. fruttosio-16-bisfosfatasi enzima che catalizza parte del ciclo della gluconeogenesi nel fegato e nei reni; il deficit causa apnea, iperventilazione, ipoglicemia, chetosi e acidosi lattica e può essere fatale nel periodo neonatale. fruttosuria presenza di fruttosio nelle urine. f. essenziale, patologia benigna ereditaria del metabolismo dei carboidrati causata da difetto della fruttochinasi e manifestata solo da fruttosio nel sangue e nelle urine. FSF [In.] Fibrin-Stabilizing Factor: fattore stabilizzante la fibrina (fattore XIII della coagulazione). Dorland_Lettera_F.indd 334 FSH [In.] Follicle-Stimulating Hormone: ormone follicolo-stimolante. FSH-RH [In.] Follicle-Stimulating Hormone-Releasing Hormone: ormone di rilascio dell’ormone follicolo-stimolante. ftaleina parte di una serie di materiali coloranti che si forma dalla condensazione dell’anidride ftalica con i fenoli. ftiriasi pediculosi pubica. 5-FU 5-fluorouracile; vedi fluorouracile. a-l-fucosidasi enzima che catalizza l’idrolisi dei residui del fucosio da fucosidi; il deficit provoca fucosidosi. fucosidosi malattia da accumulo lisosomiale causata da deficit dell’attività enzimatica della fucosidasi e dall’accumulo di glicoconiugati contenenti fucosio in tutti i tessuti; è caratterizzata da progressivo deterioramento psicomotorio, ritardo di crescita, epatosplenomegalia, cardiomegalia e convulsioni. fucosio monosaccaride che si presenta come l-fucosio in certi oligo- e polisaccaridi e fucosidi e nella parte di carboidrati di alcuni mucopolisaccaridi e glicoproteine, inclusi gli antigeni A, B e O dei gruppi sanguigni. fucsina uno dei numerosi coloranti rossoporpora a volte specificamente fucsina basica. f. acida, miscela di fucsine sulfonate; usata in numerose colorazioni complesse. f. basica, colorazione istologica, che contiene in maniera predominante pararosanilina e rosanilina. fucsinofilia proprietà di colorarsi rapidamente con fucsina. fucsinofilo, agg. FUDR, FUdR floxuridina. fuga 1. l’atto di diventare libero. 2. stato patologico di alterata coscienza, in cui un individuo può agire e vagare come fosse cosciente, ma i cui comportamenti non sono guidati da una personalità completa normale e non sono ricordati dopo che la fuga è terminata. f. di idee flusso quasi continuo di rapidi discorsi, che scaturiscono da argomenti diversi generalmente basati su associazioni sensate svaghi o giochi di parole ma talvolta disorganizzati e incoerenti. f. dissociativa, f. psicogena, un disturbo dissociativo caratterizzato da un episodio di improvviso e inatteso allontanamento da casa o dal lavoro, con amnesia per il passato e parziale o totale confusione sulla propria identità o assunzione di una nuova identità.. f. giunzionale atrioventricolare, f. nodale, uno o più battiti di sfuggita nei quali il pacemaker è il nodo atrioventricolare. f. vagale, esaurimento dei mediatori chimici neuronali o adattamento alla loro azione nella regolazione della pressione arteriosa sistemica. f. ventricolare, insorgenza di uno o più battiti ectopici nel quale un pacemaker ventricolare diventa funzionante prima del pacemaker nodo seno-atriale. 22/05/12 14:13 fugacità misura della tendenza di una sostanza a passare da una fase all’altra o da una parte di una fase a un’altra della medesima fase. -fugale suffisso [L.] che si allontana, che fugge da, repellente. fulminare verificarsi improvvisamente con grande intensità. fulminante, agg. fumante che emette un vapore visibile. fumarasi enzima che catalizza l’interconversione di fumarato e malato. fumarato sale dell’acido fumarico. fumigazione esposizione a fumi disinfettanti. functio [L.] funzione. f. laesa, perdita della funzione; uno dei segni fondamentali dell’infiammazione. fundoplicatio mobilizzazione della parte distale dell’esofago e plicatura del fondo dello stomaco sopra e intorno ad essa. fundoscopio oftalmoscopio. fundoscopico, agg. fungicida agente che distrugge i funghi. fungicida, agg. fungiforme a forma di fungo. fungino relativo a funghi. fungo categoria di organismi eucariotici eterotrofici che vivono come saprofiti o parassiti, che include funghi, lieviti e muffe; hanno pareti cellulari rigide ma non hanno clorofilla. Alcuni sono commestibili e altri velenosi. Vedi anche avvelenamento da funghi; qualsiasi microrganismo appartenente ai Fungi. f. dimorfico, fungo che vive come lievito o muffa secondo le condizioni ambientali. f. imperfetto, fungo di cui non si conosce lo stadio perfetto (sessuale). f. perfetto, fungo di cui si conosce il tipo di formazione delle spore sia sessuata che asessuata. f.(i) veri, Eumycota. fungoide simile a un fungo. fungoma palla fungina. funguria la presenza di funghi nelle urine. funicolare relativo a un cordone o a un funicolo. funicolo cordone; struttura cordoniforme. funicolare, agg. f. anteriore del midollo spinale, sostanza bianca del midollo spinale situata su entrambi i lati tra la fessura mediana anteriore e la radice ventrale. f. laterale, 1. sostanza bianca del midollo spinale situata su ciascun lato tra le radici dorsali e ventrali. 2. continuazione nel midollo allungato di tutte le fibre del funicolo laterale del midollo spinale a eccezione del tratto piramidale laterale. f. posteriore del midollo spinale, sostanza bianca del midollo spinale situata su entrambi i lati tra il solco mediano posteriore e le radici dorsali. f. separans, stretta sporgenza traslucida di ependima inspessito sulla parete del quarto ventricolo che decorre lungo la parte inferiore del trigono del nervo vago e lo separa dall’area postrema; in quest’area la barriera emato-encefalica può essere modificata. Dorland_Lettera_F.indd 335 fusione funiculite 1. infiammazione del funicolo spermatico. 2. infiammazione di quella parte di radice di nervo spinale, radice situata nel canale intervertebrale. funiculoepididimite infiammazione del funicolo spermatico e dell’epididimo. funiforme simile a una fune o a una corda. funzionale 1. relativo a una funzione. 2. che interessa la funzione ma non la struttura. funzione 1. attività fisiologica speciale normale o propria di un organo o una parte 2. in matematica, una regola che assegna a ciascun membro di un insieme (il dominio) un valore in un altro insieme (il range). FUO [In.] Fever of Unknown Origin: febbre di origine ignota. furanosio uno zucchero che contiene la struttura dell’anello del furano a quattro atomi di carbonio; è una forma ciclica che i chetosi e gli aldosi possono assumere in soluzione. furazolidone antibatterico e antiprotozoario efficace contro molti microrganismi enterici Gramnegativi; utilizzato nel trattamento di diarrea ed enterite. furcula come una forcella, biforcato. furfuraceo fine e slegato; detto di scaglie simili a crusca o forfora. furfurale composto aromatico dalla distillazione di crusca, segatura, ecc., che irrita le mucose e causa fotosensibilizzazione e cefalee. furor furia; rabbia. f. epilepticus, attacco di intensa collera che si verifica nell’epilessia. furosemide diuretico dell’ansa utilizzato nel trattamento di edema e ipertensione. furto diversione, come del flusso ematico di qualcosa dal suo normale decorso come nelle arteriopatie ostruttive. f. dell’arteria succlavia, nella patologia ostruttiva dell’arteria succlavia, una inversione del flusso ematico nell’arteria vertebrale ipsilaterale dall’arteria basilare alla succlavia a valle della stenosi. fuscina pigmento marrone dell’epitelio retinico. fusibile che può essere liquefatto. fusiforme a forma di fuso; assottigliato alle due estremità. fusione 1. l’atto o il processo di liquefare. 2. unione o coerenza di parti o corpi adiacenti. 3. coordinazione di immagini separate dello stesso oggetto nei due occhi in una sola. 4. creazione operatoria di un’anchilosi o artrosi vedi artrodesi. f. diafiso-epifisaria, stabilire operatoriamente la congiunzione ossea tra epifisi e diafisi di un osso. f. intersomatica anteriore, fusione vertebrale in regione lombare con approccio retroperitoneale, con fissazione tramite innesti ossei sulle superfici anteriore e laterale. f. vertebrale, fissazione ope- DEF 335 22/05/12 14:13 fuso 336 ratoria o anchilosi di due o più vertebre, spesso con discectomia o laminectomia. fuso 1. spillo assottigliato a entrambe le estremità. 2. la figura fusiforme che si presenta durante la metafase della divisione cellulare, composta di microtubuli che si irradiano dai centrioli e che connettono i cromosomi ai loro centromeri. 3. tipo di onda cerebrale che si presenta nell’elettroencefalogramma in gruppi con una frequenza di circa 14 per secondo generalmente mentre il paziente è addormentato. 4. fuso muscolare. f. di Krukenberg, un’opacità fusiforme, rossobrunastra della cornea. f. mitotico, fuso (2). f. muscolare, una terminazione fusiforme disposta in parallelo tra le fibre muscolari scheletriche e che agisce da meccanocettore, che è il recettore degli impulsi responsabile del riflesso di stiramento. f. nucleare, fuso (2). f. tendineo, organo tendineo del Golgi. Fusobacteria 1. phylum di batteri Gram-negativi anaerobi non sporigeni e bastoncellari. 2. unica classe di questo phylum. Fusobacteriaceae famiglia di batteri Gram-negativi bastoncellari dell’ordine Fusobacteriales. Dorland_Lettera_F.indd 336 Fusobacteriales ordine di batteri della classe Fusobacteria. Fusobacterium genere di batteri anaerobi Gramnegativi, della famiglia delle Fusobacteriaceae, comprendente cellule sottili con estremità affusolate normalmente presenti nelle cavità corporee. Alcune specie sono patogene e causano infezioni purulente o gangrenose. fusobatterio 1. batterio bastoncellare in cui la cellula è più spessa al centro e si assottiglia alle estremità. 2. microrganismo del genere Fusobacterium. fusocellulare che ha cellule a forma di fuso. fusomotorio fibre d’innervazione intrafusale del fuso muscolare; detto delle fibre dei nervi motori di motoneuroni gamma. fusospirillosi gengivite ulcerativa necrotizzante. fusospirochetosi infezione da fusobatteri e spirochete come nella gengivite ulcerativa necrotizzante. fusospirochetosico relativo a o causato da fusobatteri e spirochete. FVC [In.] Forced Vital Capacity: capacità vitale forzata. 22/05/12 14:13