AAKASH ODEDRA - Teatro Comunale di ferrara

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STAgiOnE 2013-2014
finezza dei suoi tratti ancora adolescenziali e che
richiama l’idea di una vita interiore attraversata
da segreti pensieri e un afflato spirituale sempre
vivo. E così ecco che Sidi Larbi con Costellation
porta Aakash “in the sky with diamonds”: lo “sospende” idealmente in un cielo popolato di stelle (decine di lampadine che riempiono la scena
e l’animano, sospinte dall’aria) e come loro ce lo
rende allo stesso tempo così lontano, così vicino
giocando sull’effetto vibratile della sua danza,
che inanella continuamente spirali e gorghi, in
aria e a terra, fluttuando nello spazio scenico,
apparendo e sparendo alla nostra vista. Lentamente le stelle di scena si oscurano: una sola
acquista maggiore luminosità prima di tramontare. Alla fine il buio inghiottisce gli astri fittizi e
il danzatore. Ma è solo un bel colpo di teatro. La
stella di Odedra è infatti destinata a brillare per
molto molto tempo sulle nostre scene.
DAnzA
foto Chris Nash
COnTEMPORAnEA
we associates
C’è qualcosa di selvaggio e ancestrale in questo
brano che insinua inquietudine e in qualche
modo pathos.
Ben diverso, invece, il mood cerebrale in cui
Russell Maliphant (coreografo che molto deve
alle discipline orientali) immerge il nostro danzatore. Attratto dalla qualità del movimento di
Aakash, così affilato e nitido nelle articolazioni
e nella capacità di variare la velocità con cui
sviluppa la dinamica del movimento, Maliphant
inventa un solo sofisticato e calibratissimo nel
crescendo compositivo, in cui il corpo del danzatore, sagomato dalle preziose luci di Michael
Hulls, assume allo stesso tempo consistenza ed
evanescenza, balena dall’oscurità e saettando
per dettagli (un braccio, una mano) fende lo spazio circostante - da cui il titolo, Cut.
E’ il fiammingo-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui, infine, a cogliere un’altra peculiarità di
Aakash: quel delicato lirismo che traspare dalla
Il prossimo spettacolo
mercoledì 20 novembre, ore 21
LES BALLETS
TROCKADERO
DE MONTE CARLO
estratti coreografici da IVANOV, ANASTOS, PETIPA
INFO E VENDITA
Biglietteria T 0532 202675 [email protected]
www.teatrocomunaleferrara.it
con il sostegno di
Comune di Ferrara
Regione Emilia Romagna
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
SPOnSOR DEL FESTiVAL
sabato 16 novembre ore 21
AAKASH ODEDRA
rising
danza
contemporanea
NUOVA CREAZIONE KATHAK
coreografia Aakash Odedra
pausa
IN THE SHADOW OF MAN
coreografia Akram Khan
musica Jocelyn Pook
luci Michael Hulls
Intervallo
CUT
coreografia Russell Maliphant
musica Andy Cowton
luci Michael Hulls
pausa
CONSTELLATION
coreografia Sidi Larbi Cherkaoui
musica Olga Wojceichowska
luci Willy Cessa
durata dello spettacolo 75 minuti
compreso un intervallo
Progetto commissionato da DanceXchange, Sampad,
The Hat Factory, Leicester, Leicestershire and Rutland
Dance, South East Dance, New Art Exchange, The
Place, Curve e finanziato da Arts Council England e
Akademi.
Tournée organizzata da Just in Time srl - Mauro Diazzi
UNA STELLA DI NOME CIELO
di Silvia Pol etti
Il suo nome, Aakash, significa Cielo. E del Cielo, in effetti, nel piccolo corpo smilzo di questo
danzatore inglese di origini indiane si condensa
un’energia mercuriale, che sembra inesauribile.
Ma se proprio si deve giocare con riferimenti
platenari, nel corso degli ultimi due anni quello che più frequentemente lo ha definito, sulla
stampa e nelle opinioni dei critici, è l’appellativo
di “stella nascente” della danza contemporanea
meticcia internazionale.
E veramente la danza di Aakash Odedra ha proprio quella star quality che lo colloca oltre ogni
tipo di confine stilistico e tecnico e ne fa un
talento assoluto, sia come interprete - versatile,
rigoroso, travolgente - sia -dato non meno trascurabile - come consapevole innovatore della
cultura coreutica della sua tradizione familiare.
Benchè nato in Inghilterra, infatti, grazie alla
nonna originaria della regione indiana del
Gujarat, Aakash è stato iniziato fin da bambino
alla sua cultura d’origine. Ad attrarlo da subito
la fantastica mitologia indiana, popolata di divinità, che accende in lui una forte spiritualità.
Poi,immediatamente dopo, arriva la danza, che
di questa spiritualità è diretta espressione: invece della boxe, cui voleva avviarlo il padre, gli è
concesso studiarla visto che i guerrieri da cui discende ( la casta Rajput) prima di dedicarsi alla
foto Chris Nash
AAKASH ODEDRA
rising
battaglia eseguivano delle danze cerimoniali.
Il processo a ritroso alla ricerca della sua identità, porta così Aakash da Birmingham a Mumbay,
dove a quindici anni inizia lo studio del Kathak
( oltre a Baharatanatyam e l”ibrido” Bollywood
jazz): gli stilemi tipici di quella danza vigorosa
ed elegante - il crescendo e la variatio del ritmo
scandito dal lavorio dei piedi; gli innumerevoli
volteggi; l’uso espressivo e decorativo di mani e
polsi - assumono nel suo corpo minuto e snello un nitore e una capacità di “rifrazione” nello
spazio del tutto particolari.
Ma oltre alle qualità naturali c’è in Odedra una
necessità istintiva di re-interpretare quei codici espressivi antichissimi. Di proiettarli in un
contesto più aperto, dinamico, disposto ad accoglierne ma anche elaborarne - e svilupparne e
miscelarne – gli elementi.
A confermare la sua intuizione è Akram Khan,
lo straordinario danzatore anglobengalese, che,
del resto, tra i primi ha avviato un irreversibile
processo di evoluzione del Kathak, filtrandolo e
metabolizzandolo con le modalità di composi-
zione e le libertà poetiche della danza contemporanea occidentale.
Ed è proprio Akram che individua il peculiare
talento di Odedra. Lo chiama a danzare con la
sua compagnia in Vertical Roads, ma soprattutto
si assume il ruolo di mentore, aiutando il giovane danzatore a esplorare il suo straordinario
potenziale espressivo e fisico. E’ sotto la sua ala
che infatti nasce Rising, la serata composta da
quattro assoli d’autore con cui Odedra conquista la ribalta.
I coreografi che insieme allo stesso Aakash firmano il programma infatti, sono idealmente
legati da una simile visione del teatro di danza
contemporaneo in cui è proprio la fusione culturale e coreografica a fare da filo rosso, ma allo
stesso tempo - proprio per la loro spiccata individualità poetica - contribuiscono a dare nuove
sfaccettature al ritratto del loro interprete.
Non a caso ad essere (apparentemente) più radicale nel distarziarsi dalla comune origine coreutica – esposta da Aakash nell’ iniziale, turbinoso
Nritta - è proprio Akram Khan.
Nel suo In the Shadow of Man l’autore decide
di tornare al grado zero del movimento e inventa per Aakash un mondo animalesco,quasi
primitivo, infuocato come le luci che segnano
lo spazio, in cui i ben noti movimenti basici (le
contrazioni, le rotazioni, le tensioni) sono portati
all’estremo. La gravità schiaccia a terra e sembra
comprimere il corpo di Odedra, lo fa strisciare,
fa implodere la sua guizzante energia. Il danzatore graffia il suolo, ringhia, sbuffa, guaisce.
foto Lewis Major
stagione 2013-2014
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